La voce di Sovico - Parrocchia di Sovico

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La voce di Sovico - Parrocchia di Sovico
La voce di Sovico
n. 768 Informatore della Parrocchia di Sovico - 20050 - Piazza Vit. Emanuele II, 13 6 dicembre
anno XVII Tel. 039.2013242 - fax 039.2015273 - mail [email protected]
2009
Sito della parrocchia: www.parrocchiadisovico.it
IL CENTRO DI ASCOLTO CARITAS
DI SOVICO
VI INVITA A VISITARE
IL MERCATINO
Specialità gastronomiche - Vini D.O.C. Vestiario nuovo e usato - Biancheria per la
casa - Articoli da regalo....
Il Centro di Ascolto Caritas è gestito da volontari, accoglie
e ascolta quanti sono in necessità, orientandoli verso strutture competenti ad offrire le risposte più adatte.
E' uno strumento prezioso che la parrocchia di Sovico mette al servizio delle persone in difficoltà.
ORARIO DI APERTURA
Salone "Sacro Cuore" (presso la Chiesa)
Sabato
5 dicembre dalle ore 17.00 alle ore 19.30
Domenica 6 dicembre dalle ore 8.00 alle ore 12.00
dalle ore 15.00 alle ore 19.00
Lunedì
7 dicembre dalle ore 17.00 alle ore 19.00
Martedì
8 dicembre dalle ore 8.00 alle ore 12.00
dalle ore 15.00 alle ore 19.00
Il ricavato sarà devoluto al Centro di Ascolto Caritas
per le situazioni di povertà della nostra comunità.
APPUNTAMENTI DELLA COMUNITA'
OGNI DOMENICA DI AVVENTO
Alle ore 15.00 in Chiesa
VESPERI E MEDITAZIONE
Alle ore 15.00 nella Chiesa dell'Oratorio
dopo la consegna del SUPERENAVVENTO
INCONTRO DI PREGHIERA
per i ragazzi e le famiglie.
Poi i giochi, la merenda insieme e i Lab-oratori di Natale.
Questa Domenica
MERCATINO DI NATALE
a sostegno delle attività del nostro Oratorio
LUNEDÌ 7 DICEMBRE
Solennità di Sant'Ambrogio
patrono della città e della Diocesi di Milano
ore 8.30 in Chiesa
SANTA MESSA SOLENNE
ore 18.00 in Chiesa
SANTA MESSA VIGILIARE
della Solennità dell'Immacolata
MARTEDÌ 8 DICEMBRE
Solennità dell'Immacolata Concezione di Maria
E' festa di precetto.
Le Sante Messe saranno celebrate
secondo il consueto orario festivo.
ore 21.00 in Chiesa
CONCERTO DELL'IMMACOLATA
MERCOLEDÌ 9 DICEMBRE
alle ore 20.45 in Oratorio
INCONTRO SIRIO (Seconda e Terza Media)
GIOVEDÌ 10 DICEMBRE
dalle ore 8.30 alle 16.30
presso la Villa Sacro Cuore di Triuggio
RITIRO DI AVVENTO PER LA TERZA ETA'
VENERDÌ 11 DICEMBRE
alle ore 20.45 in Oratorio è convocato il
CONSIGLIO DELL'ORATORIO
Verificheremo questi i primi mesi dell'anno
e programmeremo
i prossimi eventi natalizi e il mese di Gennaio.
SABATO 12 DICEMBRE
Festa di Natale Scuola Materna
Concerto della Corale
DOMENICA 13 DICEMBRE
RITIRO DI AVVENTO PER GLI ADOLESCENTI
DELLA COMUNITA' PASTORALE
Ritrovo presso il nostro Oratorio alle 8.45.
Per pregare la parola in famiglia
BIA
BIB
Domenica 6 Dicembre Isaia 4,2-5 Salmo 23
Quarta di Avvento
Ebrei 2,5-15 Luca 19,28-38
Lunedì 7 Dicembre
Siracide 44,16-23;45,1-4.15-16
S. Ambrogio
Salmo 88 1Corinzi 4,1-5 Giovanni 10,11-16
Martedì 8 Dicembre
Genesi 3,9-15.20 Salmo 97
Immacolata Concezione di Maria
Efesini 1,3-6.11-12 Luca 1,26-38
Mercoledì 9 Dicembre Ezechiele 18,1-9 Salmo 78
Osea 2,16-19 Matteo 21,10-17
Giovedì 10 Dicembre
Ezechiele 18,1.23-32 Salmo 15
Osea 2,20-25 Matteo 21,18-22
Venerdì 11 Dicembre
Ezechiele 35,1; 36,1-7 Salmo 30
Osea 3,4-5 Matteo 21,23-27
Sabato 12 Dicembre
Ezechiele 35,1;36,1.8-15 Salmo 147
Ebrei 9,11-22 Matteo 21,28-32
Domenica 13 dicembre Isaia 30,18-26b Salmo 145
Quinta di Avvento
2Corinzi 4,1-6 Giovanni 3,23-32a
"ECCO IO STO ALLA PORTA E BUSSO"
In questi giorni di Avvento stiamo preparando i nostri cuori per
il Signore che viene e bussa ancora alla porta della nostra vita.
Il Signore Gesù sta bussando in questi giorni alle porte di
tante nostre case, chiede ospitalità e a chi lo accoglie offre
la sua benedizione che porta luce, conforto, speranza, amore.
Le famiglie che non ci è possibile raggiungere a casa
sono invitate alla
CELEBRAZIONE DI BENEDIZIONE DELLA FAMIGLIA
che si terrà in Chiesa Parrocchiale
Domenica 13 Dicembre, alle ore 15.00
oppure Domenica 20 Dicembre, alle ore 15.00
nel contesto della Novena del Santo Natale
Durante tale celebrazione daremo ad ogni famiglia presente
il MANDATO PER LA BENEDIZIONE DELLA CASA che avverrà in comunione con tutte le famiglie la Vigilia di Natale
alle ore 20.00 al suono festoso delle campane.
A queste celebrazioni può partecipare anche chi ha già ricevuto a casa la visita per la Benedizione natalizia.
Sono terminati i lavori nella nostra Chiesa
COME E' BELLA LA TUA CASA
SIGNORE!
Dopo tanti mesi di lavoro, riconsegnamo alla nostra comunità cristiana e alla nostra città la chiesa ristrutturata. Con
grande gioia e stupore possiamo davvero dire "Come è bella la
tua casa, Signore"!
Casa di Dio e Casa della famiglia di Dio, è il luogo dove si
rinnova ogni giorno il miracolo dell'incontro tra il Signore e
ciascuno di noi, e il miracolo ancor più sorprendente di un
sempre nuovo incontro tra noi fratelli riuniti nel Suo nome.
A partire dalla Eucaristia vigiliare di Sabato 5 Dicembre tutte le celebrazioni festive e feriali si terranno nella
nostra Chiesa.
Un GRAZIE a quanti hanno contribuito e contribuiscono a
sostenerne le spese. Continuiamo a farlo generosamente tutti insieme, singoli e famiglie! E' un atto di fiducia che ci sprona a continuare e a portare a compimento con l'aiuto di tutti
l'opera che abbiamo solo iniziato. "Chi ama la sua Chiesa, ama
il Signore"!
Un GRAZIE DI CUORE anche alle tante persone, donne e
uomini, che hanno pazientemente e tenacemente collaborato
ogni settimana a preparare la Chiesa per i lavori della settimana, a pulirla e a metterla in ordine per le celebrazioni festive. Un lavoro umile, spesso faticoso, ma di immenso valore... Hanno dato anche loro una mano a fare più bella la nostra
Chiesa! Grazie di cuore... Ci ricordano che è impegno di
tutti fare bella la nostra Chiesa, fare sempre più bella la
nostra comunità!
Ilcoro
LAUDAMUS DOMINUM
èlietodiinvitarvial
CONCERTO DI NATALE
che avrà luogo
SABATO 12 DICEMBRE
alleore21.00
inChiesaParrocchiale
Potreteascoltaretuttelemelodie
dellatradizionenatalizia
HO ANCH'IO QUALCOSA DA DIRTI
SIGNORE
Lettera del nostro Arcivescovo
CARD. DIONIGI TETTAMANZI
per la benedizione della famiglie
3.
GIULIA, LA NONNA
CHE DIVENTA BISNONNA
Signore,
devo pregare stasera per ringraziarti e lodarti e anche per domandarti perdono.
E' una sera strana questa: la gioia e lo stupore si mescolano con la
malinconia e la trepidazione. E' nato Davide: è il mio pronipote. Sono
contenta ed emozionata per una vita appena iniziata: mio nipote Jacopo
e Irene hanno preparato e atteso questo giorno con tanta emozione.
Immagino che saranno sommersi dalla gioia; del resto questi ragazzi giovani sono emotivi al massimo e un evento come la nascita di un
figlio lo vivono con una intensità di cui non mi ricordo ai tempi della
mia giovinezza.
E io sono diventata bisnonna o anche la "nonna bis" come dicono
adesso: non posso nascondere un velo di malinconia, come se il nome
fosse una dichiarazione sfacciata della mia vecchiaia e forse del mio
diventare inutile, persino un peso.
Quando ho tenuto in braccio il piccolo Davide per la prima fotografia, "che porta bene", ho sorriso come potevo. Ma ho pensato: "Ecco,
piccolo mio, i tuoi occhi vedranno cose che io non posso immaginare,
vivrai in un mondo che io non vedrò". Sono così curiosa del mondo,
che quasi mi rattrista l'idea che, con ogni probabilità, il mondo andrà
avanti anche senza di me.
Ma la mia preghiera è soprattutto un ringraziamento
Ho fatto la nonna per una mezza dozzina di nipoti: non mi mancava
il tempo né l'energia e la figlia e le nuore trovavano comodo che mio
marito facesse l'autista e io la babysitter.
Del resto ci siamo proprio divertiti con questi bambini per casa, così
simpatici, affettuosi, con i loro capricci e la loro meraviglia, incantati
dall'abilità del nonno a riparare giocattoli, conquistati dal profumino
dei miei dolci.
Sono stati anni felici. Mio marito ed io non abbiamo pensato solo ai
dolci e ai giocattoli. Abbiamo anche pregato, abbiamo insegnato a pregare, abbiamo insegnato i proverbi che condensano la sapienza popolare e le frasi del Vangelo che condensano la sapienza di Gesù.
Abbiamo seguito i nipoti anche nelle prime imprese scolastiche non
tanto perché io capissi qualche cosa di compiti un po' strani e di problemi un po' troppo complicati, ma un po' di senso del dovere, un po' di
fierezza per le cose fatte bene, un po' di costanza nell'impegno credo
che abbiamo potuto insegnarlo. Ma, dobbiamo riconoscerlo, il clima di
casa nostra e delle case dei nostri figli favoriva tutto questo.
Poi però i nipoti sono cresciuti e la casa della nonna con le sue
prediche e le sue insistenze deve essere diventata un po' noiosa, specie
dopo che la morte di mio marito ci ha privati dell'uomo tuttofare. Anche le mie forze declinavano e facevo più fatica a prestarmi per quei
lavoretti che tornano comodi per le mamme che lavorano.
I nipoti sono cresciuti: alcuni anche per strade che non potevo condividere, con orari e stili di vita che non potevo trovare simpatici. Mi
hanno sopportato, mi hanno sempre voluto bene - lo devo riconoscere
- ma capivo che mi ascoltavano con l'accondiscendenza di chi pensa:
"La nonna è vecchia, non capisce che i tempi sono cambiati". Non me
l'hanno mai detto, se non qualche volta sbuffando, quando ero troppo
insistente. Ho imparato a parlare di meno e a pregare di più, ma non
certo senza provare tristezza.
Mi sono spesso confidata con il mio parroco su questo cruccio dei
nipoti. Mi ha dato buoni consigli, mi ha messo in preallarme per tristezze a venire: "Signora Giulia, purtroppo il mondo va tutto da un'altra parte. L'aria che tira sembra più forte del vento dello Spirito. E
l'abitudine rende respirabile anche l'aria più inquinata.
Voglio dire che le scelte, anche quelle più gravi, diventando comu-
ni, sembra che diventino normali. Che possiamo fare? Pregare e amare, pregare e amare. E credere che il Signore ama e offre salvezza
anche a questa generazione. Ricordi, signora Giulia, pregare e amare".
E' stato proprio Jacopo, forse il più simpatico dei nipoti, a ferirmi
più profondamente. E' venuto una sera con Irene, la sua ragazza, per
dirmi che avevano trovato casa e quindi si trasferivano. "Cioè vi sposate", dico io. "Non adesso, dopo forse". "E perché non vi sposate? Vi
volete bene, avete il lavoro, avete la casa. Perché?".
Ho capito che non toccava a me intromettermi e ho capito anche che
Jacopo era imbarazzato, mentre, se non ho visto male, Irene sembrava
simpatizzare per me.
Gli argomenti di Jacopo non mi hanno convinto per niente: "Mah, sai,
dopo forse ci sposeremo. Ci vogliamo bene e sarà un amore che durerà
tutta la vita. Ma intanto è come un esercizio. E poi molti fanno così".
Mi sono fermata appena in tempo dal dire: "Ma così vivrete in peccato mortale". Se ricordo bene il catechismo con il peccato mortale ha
a che vedere anche la coscienza e la coscienza di Jacopo mi sembrava
così confusa, in un mondo così confuso!
Forse ho fatto male, ma non ho parlato del peccato mortale. Forse
ho fatto male anche cercando di dissimulare tristezza e delusione: ho
augurato la felicità, promesso una preghiera e ho consegnato nelle mani
di Jacopo quei quattro soldi che avevo messo da parte in vista di un
regalo di nozze. Sono andata a letto triste quella sera e ho ricordato le
parole del parroco, pregare e amare, e ho detto il rosario per loro.
Adesso sono qui a pregare per ringraziarti. E' nato Davide e sono
diventata bisnonna. Non fa niente se questo vuol dire che sono proprio
vecchia. Quello che mi riempie di gioia è che il parroco preparando
Jacopo e Irene per il battesimo di Davide li ha convinti a prepararsi
anche per il loro matrimonio in chiesa.
Sono qui a ringraziarti perché senza la tua grazia non sta in piedi la
casa, senza la tua grazia tutto è precario e incerto. E del resto come
poteva nascere un bambino bello come Davide senza la tua grazia?
Penso che dovrò mettere da parte ancora qualche cosa per il regalo
di nozze.
(Le prime due parti sono state pubblicate su: "La voce di Sovico" n. 766-767)
8 dicembre 2009
CONCERTO DELL'IMMACOLATA
ore 21.00 in Chiesa
Coro Accademico Lombardo
Pianista Francesco Maffeis - Ennio Cominetti, direttore
LA PREGHIERA DELL'AMERICA NERA
Programma
Tradizionale/arr.Colin Mawby
-Go Down Moses
Tradizionale/arr.Klaus Heizmann - My Lord, What a Morning
Tradizionale/arr.Colin Mawby
- Where You there
Tradizionale/arr.Angelo Sonvico - Sometimes I feel like a motherless Child
Thomas A. Dorsey
- Peace in the Valley
Tradizionale/arr. Colin Mawby
- Heaven, Heaven
Tradizionale/arr. Klaus Heizmann - Lord, I Want To Be A Christian
Tradizionale/arr. Klaus Heizmann - Deep River
Tradizionale/arr. Colin Mawby
Tradizionale/arr. Colin Mawby
Tradizionale/arr. Colin Mawby
Don Sumner & Dwayne Friend
Tradizionale/arr. Angelo Sonvico
Tradizionale/arr. Lorenzo Mariani
Tradizionale/arr. Bernd Frank
- Kum Ba Ya
- Nobody knows the trouble l've seen
- When the Saints go marching in
- The night before Easter
- Amazing Grace
- O Happy day
- Somebody's Knocckin' At Your Door
CORO ACCADEMICO LOMBARDO
Soprani: Silvia Del Turco - Hitomi Kuraoka - Gabriella Mazza
Contralti: Valentina Corsano - Emanuela Ghilardini - Ilaria Magrini
Tenori: Ezio Cortinovis - Mauro Ghilardini - Livio Scarpellini
Bassi: Roberto Gandossi - Giovanni Cesare Guerini - Simone Mora - Federico Volpi
Giovanni Cesare Guerini, vocalist leader
Il Coro Accademico Lombardo, fondato da Ennio Cominetti, ha organico
variabile ed è formato da cantanti professionisti. Il suo repertorio spazia
dalla musica profana, lirica o da camera, a cappella o accompagnata dal
pianoforte o dall'orchestra. La qualità delle voci e la raffinatezza posta
nell'approccio delle pagine che il gruppo via via interpreta, fanno di questo
Ensemble uno dei più apprezzati cori della nostra regione.
Azione Cattolica Ambrosiana
8 dicembre 2009
GIORNATA DELL'ADESIONE
"Lo accolse con gioia"
L'8 dicembre, come tradizione, celebriamo anche nella nostra comunità
parrocchiale la giornata dell'adesione all'Azione Cattolica.
Vogliamo seguire l'invito del nostro Cardinale a sentirci "pietre vive" nel cammino
di santità di tutta la nostra Chiesa, ognuno secondo i suoi carismi, la sua età, la
sua disponibilità, offrendo occasioni di formazione e di confronto sulla bellezza
e la ricchezza dell'essere presenti come laici all'interno della vita pastorale.
Ogni socio di AC, con la scelta di aderire all'associazione, sottolinea il suo
piccolo "sì" a dedicarsi al bene della Chiesa.
Dai ragazzi dell'ACR, che testimoniano l'entusiasmo e la voglia di crescere
nella fede sin dal gruppo dei più piccoli, agli adolescenti e giovani impegnati nel
servizio educativo e nel vivere in pienezza la propria vita in un momento
particolarmente importante.
Dagli adulti, che vorrebbero diventare sempre più laici maturi e cristiani
coerenti non solo nella vita parrocchiale, ma anche nella sfida quotidiana della
vita familiare, lavorativa e civile, ai più anziani, ancora attivi o comunque intensamente presenti con la preghiera e la testimonianza.
In questi anni la nostra associazione parrocchiale sta lavorando anche in
sintonia con le altre parrocchie della comunità pastorale per capire come essere
di aiuto nel favorire un cammino serio di comunione e di corresponsabilità.
Per celebrare la Giornata dell'Adesione, l'8 dicembre saremo presenti alla
S. Messa in parrocchia alle 10.30 per offrire il nostro cammino formativo e
per la benedizione delle tessere.
I ragazzi dell'ACR si recheranno poi all'oratorio maschile di Biassono per
condividere con le atre parrocchie un momento di formazione e di festa sino
alle 15.00, quando verranno raggiunti da tutti gli adulti della comunità pastorale
per un momento di preghiera comune.
Durante il pomeriggio, il gruppo degli adulti avrà la possibilità di riflettere
insieme alla dott.ssa Silvia Landra, responsabile diocesana degli adulti-giovani
di AC, sulla ricchezza dell'essere presenti nella comunità non solo come singoli,
ma anche e soprattutto come associazione al servizio di tutta la Chiesa locale.
Sono invitati tutti i soci e tutte le persone che volessero approfondire la
conoscenza dell'AC.
Per informazioni:
- Tiziano Sirtori, presidente parrocchiale (tel 039.2013350)
- Stefano Serenthà, responsabile adulti (tel 039.2323064)
SEGNALIAMO A TUTTI QUELLI CHE FOSSERO INTERESSATI
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
16 dicembre ore 21 - incontro decanale di Lectio divina per adulti sull'itinerario spirituale di Elia presso la Chiesa di Macherio.
19 dicembre ore 15 - incontro parrocchiale dei ragazzi dell'ACR dai 6
ai 13 anni presso il nostro oratorio.
17 gennaio ore 15 - incontro parrocchiale sull'itinerario formativo adulti
"Questo è il tempo" presso il nostro oratorio.
ORARI DELLA SEGRETERIA PARROCCHIALE
Piazza della Chiesa 13
DA LUNEDÌ A VENERDÌ
dalle ore 9.00 alle ore 11.00
dalle ore 17.00 alle ore 19.00
SABATO
dalle ore 9.00 alle ore 11.00
Si prega gentilmente di osservare questi orari
NUMERI TELEFONICI DELLA PARROCCHIA
Don Eugenio Boriotti
Casa 039/2011847
Cell. 338/8587091
Don Carlo Gussoni
039/2012369
Casaparrocchiale
039/2013242
Scuola dell'Infanzia
"S. Gianna Beretta Molla"
SABATO 12 DICEMBRE 2009
alle ore 16.30
PRESEPE VIVENTE
I bambini e le insegnanti invitano tutti i genitori presso la
Piazza Frette per una lanternata che ci porterà all'interno
del cortile della nostra Scuola dell'Infanzia dove
i bambini grandi daranno vita ad un presepe vivente.
Accompagnati da canti natalizi tradizionali, vivremo uno
scambio di auguri.
Mamma, papà, vi aspettiamo per rivivere insieme la magia
di una notte speciale: una notte d'amore e di felicità!
…E per finire…cioccolata calda, pandoro, e panettone
per tutti!!!
I bambini e le insegnanti
Scuola dell'Infanzia
"S. Gianna Beretta
Molla"
SABATO 19 DICEMBRE 2009
dalle ore 10.00 alle ore 13.00 presso la nostra sede di
P.zza Arturo Riva, 6 avrà luogo
UNA MATTINATA DI SCUOLA APERTA
in vista delle iscrizioni per l'anno scolastico 2010/2011.
Trascorreremo qualche ora di festa insieme in cui voi ed i
vostri figli potrete vivere direttamente attimi di attività
all'interno della nostra struttura.
Insieme balleremo, giocheremo, creeremo, ed infine…
truccabimbi a vostra disposizione!! Alle ore 12.00 pizza,
bibite e dolci per tutti!
MERCOLEDI' 13 GENNAIO 2010
alle ore 18.00 saremo liete di accogliere i genitori per
la presentazione del P.O.F. (Piano dell'Offerta Formativa
interno della Scuola), conoscere le insegnanti, presentare il
progetto annuo in corso e la nostra organizzazione.
Tante saranno le sorprese della giornata…
Vi aspettiamo numerosi!!!
LETTERE AL CARDINAL MARTINI
Ogni mese il Card. Carlo Maria Martini risponde alle lettere che gli
interlocutori gli vogliono rivolgere. Le lettere, firmate con nome, cognome
e città, vanno inviate a: "Lettere al Cardinal Martini"- Corriere della Sera Via Solferino 28 -20121 Milano - Fax al numero: 02/29.00.97.05
IL CARD. CARLO MARIA MARTINI
RISPONDE ALLE LETTERE
CHE GLI SONO STATE INVIATE
Eminenza, alla messa di domenica ha celebrato un sacerdote
nigeriano assistito da un diacono e un seminarista anche loro stranieri. La preghiera dei fedeli è stata letta da una suora nigeriana. I fedeli
erano ottanta. Quelli sotto i 50 anni non superavano le venti unità.
Penso che la costante diminuzione di vocazioni sacerdotali e di fedeli
presenti alla messa domenicale imponga a tutti i credeni ma in particolare alla gerarchia, una seria analisi per un coraggioso cambiamento.
Nicola Palumbi - Argenta (Ferrara)
Che cosa pensa, eminenza, della crisi delle vocazioni di sacerdoti e
suore dovute al secolarismo dei nostri tempi? Seminari semideserti,
fra non molti anni non saranno più in grado di fornire il ricambio
generazionale, per cui paesi, quartieri, città saranno privi di guide
spirituali soprattutto per i giovani che, già adesso, sentono la religione come una cosa fastidiosa e noiosa. La Chiesa che cosa fa per fronteggiare questa emorragia?
Luigi Calloni - Cerro Maggiore (Milano)
Sono d'accordo che è molto importante per la Chiesa interrogarsi
sulla sua grave situazione in Occidente. Tuttavia non bisogna solo partire dall'analisi delle messe domenicali poco frequentate, ma considerare il grande potenziale di dono che esiste in molti giovani. Anche una
revisione delle norme di accesso al ministero potrebbe aiutare in questo senso.
Eminenza, sulla sua tesi della totale conciliabilità tra scienza e fede,
alcune domande (tra le tante): se troveranno conferma le ipotesi del
«big crunch» che si alterna al «big bang», non avrà avuto ragione il
pensiero dell'eterno ritorno?
Se infinitesima è la probabilità di un universo come lo conosciamo,
perché sarebbe stata scelta proprio questa possibilità? Se, come ha detto il Santo Padre, cristianesimo è dialogo tra uomo e Dio, che ne sarà
della religione quando la morte del sole avrà reso impossibile la vita?
Clemente Forte - Roma
I temi da lei suggeriti sono fascinosi e anche assai difficili. Purtroppo la scienza non ci dà che tentativi di risposte e modelli euristici, che
cioè non corrispondono del tutto ai dati ma ci servono per esplorare
ulteriormente il tema.
Tuttavia vorrei rassicurarla perché, a differenza di un passato in cui
lo stato della scienza invitava ad alcune considerazioni riferite allo stato del cosmo per giungere all'esistenza di Dio, oggi comprendiamo meglio che le cosiddette prove dell'esistenza di Dio non hanno niente a
che fare con lo stato della scienza.
Eminenza, mi piacerebbe conoscere la sua opinione su un Papa a
cui io voglio un bene grande: papa Albino Luciani. Se lei prova a chiedere a un non credente un'opinione su di lui avrà questa risposta: era
un grande uomo, lo stimo e lo rispetto. Papa Luciani lo amavano tutti.
Ivan Passadore - Corsico (Milano)
Ho conosciuto papa Luciani quando era patriarca di Venezia. Ne
ricavai l'impressione di una persona umile e amabile, forse un po' timida. Il suo sorriso non era solo di gioia, ma anche di accettazione di una
carica così pesante per le sue spalle.
Ma, come dice il quarto Vangelo parlando di Giovanni Battista, «egli
era una lampada che arde e risplende», e noi abbiamo saputo «solo per
un momento rallegrarci alla sua luce» (cfr. Giovanni 5.35).
Per tutta la vita l'uomo cerca Dio, e per tutta la vita ha risposte
negative alla sua ricerca. Mi capita spesso di pensare che l'esistenza
di Dio sia tutta una costruzione fatta allo scopo di regolare la vita di
noi umani, di farci sentire sempre sotto osservazione da qualcuno che
tutto vede e tutto giudica. Usando la ragione, mi allontano da Dio, se
mi abbandono col cuore sembra tutto più semplice. Dov'è la verità?
Roberto Galli - Bergamo
La verità si ha nell'interrogare il proprio cuore e nel riconoscere in
esso Dio che ci dona di amarlo e di chiamarlo Padre.
Spesso ho l'impressione che la Chiesa usi un atteggiamento dogmatico
per sottrarsi al dialogo e al confronto. Il nuovo libro di Dan Brown mi
ha portato alla mente le polemiche suscitate dal «Codice Da Vinci».
Indipendentemente da meriti o demeriti letterari dell'autore, mi chiedevo... Ma se fosse vero che Gesù visse la sua vita umana in modo così
«completo» ed ebbe dei figli? Il suo messaggio di amore, carità, compassione, giustizia sociale, sarebbe intaccato o diminuito nella sua
straordinaria portata religiosa e storica? In base a quali documenti
storici una tale ipotesi può essere scartata e combattuta così
drasticamente dalla Chiesa?
Andrea Maggioni - Brisbane (Australia)
Per descrivere la figura storica di Gesù bisogna stare ai testi più
antichi e documentati. Se usciranno nuovi testi, non potranno mai negare quanto abbiamo ricavato dai testi più antichi. Del resto gli esempi
che lei cita, come i libri di Dan Brown, sono una dimostrazione di
quanto possa essere inventato da una immaginazione scatenata e non
controllata sulle fonti.
La Chiesa dice di accogliere, non si può respingere nessuno. Ma non
vedo esempi. Sarebbe così trascinante vedere le chiese, i conventi, gli
arcivescovadi riempirsi di quei poveretti che cercano da noi rifugio.
Bruno Delù - Milano
E' successo già molte volte che sono state utilizzate chiese o locali
religiosi per accogliere i migranti. Ma questo può essere fatto solo per
breve tempo perché non è una soluzione da loro accettabile. Quanto a
ricevere tutti la Chiesa si attiene alle regole civili, soltanto raccomanda
di esprimere con esse una vera solidarietà.
Eminenza, le sue parole scaldano il cuore e fanno intravedere barlumi di speranza, unico antidoto a quest'epoca decadente e nichilista.
Giuliano Carpino - Mangone (Cosenza)
Desidero ringraziarla per le sue parole vere di speranza che mi
paiono risuonare così poco nella Chiesa ufficiale di oggi. A quasi sessant'anni di vita, intensa e attiva, riaffiora persistente in me il bisogno
di Dio, un bisogno e un senso che non so come coltivare: la via che mi
è stata sempre più facile è quella della comprensione e della vicinanza
verso chi mi circonda. Ho acquistato la "Bibbia di Gerusalemme", ma
non so da quale parte cominciare e con quale spirito.
Angela Barbaglio - Milano
Grazie a Giuliano per le sue parole, di cui abbiamo molto bisogno.
Ad Angela vorrei dire: apra la «Bibbia di Gerusalemme legga alcuni
capitoli dei Vangeli: per esempio, Matteo 5-7, poi Matteo 25, 31-46, e
poi il resto dei Vangeli. Lasci che Dio le parli al cuore, e dica a Dio ciò
che le verrà in mente.
Democrazia e Concilio Vaticano
Così vive il dialogo con l'Islam
Mio marito è musulmano, stiamo insieme da più di vent'anni. Le persone che conosco e stimo mi permettono di pensare all'Islam più con
simpatia che con paura. Vorrei capire: in che senso il Corano dovrebbe
essere «pericoloso»? Avete mai provato a leggere la Bibbia immaginando come possono apparire alcune pagine (racconti di battaglie, prescrizioni e consigli che riguardano le donne, ad esempio)?
Sulla reciprocità: io a Casablanca vado a messa tutte le domeniche,
in chiese ben tenute, la cui presenza è visibile. Per mio marito pregare in
comunità a Milano è più complicato.
Paola Balotta -Milano
Perché spesso sui giornali la parola islam è scritta in maiuscolo mentre cristianesimo ed ebraismo sono in minuscolo?
Francesca Ballarini - Valgatara (Verona)
Lei ha scritto, sui problemi dell'Islam, che noi «dobbiamo credere
nella democrazia». Mi potrebbe spiegare questa convinzione? Preferisco credere in Gesù Cristo figlio di Dio, mentre la democrazia, essendo
una realtà umana, è fallibile.
Marco Calzolari - Roma
Gentile cardinale, lei ha affermato che il Concilio Vaticano II ha riconosciuto all'Islam l'adorazione dell'unico Dio. Unico Dio? E' così?
Salvatore Di Fede - Bari
Egregio cardinale, ho letto con estremo piacere la sua bellissima risposta a chi dice di temere l'Islam. Dirigo una Ong di ispirazione islamica,
che ovviamente non fa distinzione rispetto alla religione professata, la
nazionalità, il colore della pelle dei nostri beneficiari e delle persone, i
più poveri del mondo, che cerchiamo di servire al meglio, essendo tra
l'altro firmatari del Codice di condotta della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.
La solidarietà è ciò che ci unisce, operando a fianco dei nostri fratelli
di Ong di ispirazione cristiana in numerosi Paesi del mondo.
Crediamo e agiamo secondo valori condivisi: la dignità dell'essere
umano, la fratellanza tra creature di Dio, di qualsiasi angolo del pianeta
essi siano, il rispetto verso il creato, la fede nei diritti umani.
Mi auguro che le persone che si battono per costruire ponti per una
fratellanza universale abbiano sempre più occasioni per lavorare insieme e confrontarsi.
Paolo Gonzaga - Islamic Relief Italia, Milano
Le mie osservazioni sull'Islam la volta scorsa hanno suscitato molte
risposte. Alcune vanno nel senso di approvazione del dialogo, altre si
schierano decisamente contro e contestano i miei argomenti. Naturalmente
queste ultime lettere hanno attratto maggiormente la mia attenzione, ma
ho cercato di tenere conto di tutte. Qui presento cinque di queste lettere,
che vanno un po' da un estremo all'altro.
La prima lettera presenta alcune esperienze dirette provenienti dall'interno del mondo musulmano. Vorrei solo osservare alla scrittrice che i
racconti di battaglie nella Bibbia vengono letti oggi da un cristiano non
pensando ad alcun genere di atrocità, ma intendendoli a partire dalla cro-
ce di Cristo e alla luce del discorso della montagna: i nemici da sconfiggere sono allora il peccato, le passioni distruttrici, le abitudini sbagliate.
La seconda lettera si domanda se ci siano motivi per scrivere islam con
la maiuscola, mentre invece cristianesimo ed ebraismo si possono scrivere
con iniziali minuscole. Penso che sia possibile scrivere tutte e tre le
designazioni con l'iniziale minuscola, perché questo è l'uso ordinario della
lingua italiana. Niente le vieta però di scrivere anche in maiuscolo, purché
allora si usi la stessa misura per tutte le parole indicanti una religione.
La terza lettera critica la mia espressione «noi dobbiamo credere nella
democrazia», perché vorrebbe riservato il verbo «credere» per la fede
soprannaturale. Il vocabolario ci insegna che il verbo «credere» può essere usato in vari significati: come una adesione soprannaturale, con l'aiuto
della grazia di Dio, o anche come un'adesione puramente umana e una simpatia che è ben conscia delle debolezze di ciò in cui crede.
Noi «crediamo nella democrazia», nel senso che abbiamo la fiducia,
come pare si sia espresso un giorno Winston Churchill, che la democrazia
esprima la forma con meno mali di un governo.
Dicendo che «dobbiamo credere nella democrazia» intendevo anche
dire che dobbiamo applicare rigorosamente nel nostro Paese il metodo
democratico, con i valori connessi. A ciò si opporrebbe ad esempio una
gestione personalistica del potere (il potere per il proprio vantaggio personale) o una gestione clientelare (fondata su favori dati e ricevuti) o una
gestione mafiosa (con minacce esplicite o implicite per chi non si allinea). Se la democrazia si degrada in questo modo, non sarà possibile esigere che gli immigrati soprattutto se di altra cultura, osservino i loro doveri
Alla quarta lettera rispondo citando il Concilio Vaticano II, che nel
suo decreto «Nostra Aetate» parla della relazione della Chiesa cattolica
con le religioni non Cristiane.
E dice espressamente: «La Chiesa guarda con stima, anche i musulmani
che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore dei cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano
anche di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti nascosti di Dio, come si
è sottomesso Abramo, al quale la fede islamica volentieri si riferisce».
Sono evidentemente d'accordo con lo scrivente nella sua riflessione
sul Dio trinitario, che come tale è affermato solo dal cristianesimo.
L'ultima lettera è una testimonianza preziosa dell'utilità della cooperazione con i musulmani e con i membri di altre religioni nella solidarietà
e nel servizio ai sofferenti. E' soprattutto in questo campo che ci si incontra e che ci si trova fratelli molto più di quanto non lascino supporre le
definizioni astratte di ogni singola religione.
NUOVE POVERTÀ
Le istituzioni non dimentichino chi è in difficoltà
Eminenza, la Chiesa potrebbe fare qualcosa di più per le vittime delle
nuove povertà? Non ci rendiamo conto, ma la crisi economica in corso
sta trasformandosi anche in crisi della famiglia, dell'identità, della dignità. Nonostante quei signori che parlano di flessibilità, chi perde il
posto di lavoro dopo i quarant'anni e non ha protezioni è condannato a
sopravvivere. I casi non vengono registrati dalle cronache, ma si stanno
moltiplicando. Lei cosa ne pensa?
Angelo Lentini - Roma
Non ricevo sovente di queste lettere, mentre i casi descritti e in genere
le difficoltà delle famiglie dovute alla crisi economica sono purtroppo
molto frequenti. Forse alcuni pensano che il tema di queste nuove povertà
non sia adatto alla nostra rubrica, ma non è così.
Da parte mia, conosco bene la situazione di chi si trova a un certo punto
della vita improvvisamente senza lavoro e so anche di parecchie famiglie che
hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese senza fare debiti.
Purtroppo mi pare che la comunicazione pubblica non dia sufficiente
rilievo a questi fatti. Ma essi sono causa di grandi ansietà e di timori per
l'avvenire. Capisco anche che in tali situazioni crescano la paura e il disagio di fronte ai lavoratori stranieri.
Certamente la Chiesa deve fare la sua parte e mi risulta che parecchi
vescovi stiano affrontando il problema. Ad esempio l'Arcivescovo di
Milano ha costituito un fondo di solidarietà, a cui molti hanno aderito.
Ma la parte principale spetta al governo, alle altre autorità civili, alle
banche, ai sindacati, ai datori di lavoro eccetera. Bisogna fare tutto il
possibile per uscire dalla crisi, che sta impoverendo molti.
Piccola Storia …
… piccole storie
STORIA DI AMBROGIO
il grande Vescovo
Si era attorno all'anno 339 dopo Cristo. Dalla germanica Treviri, sulle
rive della Mosella, governava sulle Gallie, quale rappresentante diretto
dell'Imperatore Romano, il prefetto del pretorio Uranius, uomo intelligente e saggio, proveniente da una nobile famiglia romana senatoriale di
tradizioni cristiane.
Dai gravosi impegni di governo, resi ancor più difficili dai contrasti fra
l'Imperatore Costantino II e il fratello Costanzo, il prefetto Uranius si
ritemprava nella serenità della sua famiglia: due bimbetti, Satiro e Marcellina,
e l'adorata moglie, anch'essa di stirpe patrizia, in attesa di un figlio.
Poco tempo dopo, la data esatta non è documentata, nella bella casa di
Treviri (l'attuale Trier, in Germania), nasceva Ambrogio, il terzo figlio del
prefetto romano.
Si racconta che il bimbo era appena nato, quando uno sciame di api venne a posarsi sulla sua bocca, (per questo fatto, S.Ambrogio è considerato il
protettore degli apicoltori). Il prodigio fu interpretato come un segno della
futura grandezza del bambino, che rivelò presto un ingegno acuto ed una
forte attrazione per gli studi.
Benchè la famiglia fosse cristiana, il piccolo Ambrogio non venne battezzato alla nascita, secondo un'usanza a quell'epoca in vigore.
Passò circa un anno, quando il prefetto Uranius fu chiamato al seguito
dell'Imperatore che si recava in battaglia contro il fratello Costanzo per impedirgli l'usurpazione del trono, ma giunta nei pressi di Aquileia, la truppa
di Costantino II cadde in un'imboscata. L'Imperatore vi trovò la morte e,
con lui, anche il suo prefetto. Era il 9 aprile dell'anno 340.
La moglie, rimasta sola in Treviri con i tre figli piccoli, decise di rientrare a Roma per consentire loro di intraprendere gli studi nelle scuole della
capitale e garantire il loro futuro.
Così, di fatto, avvenne: Satiro ricoperse un'alta carica statale,
Ambrogio studiò diritto e retorica e iniziò la carriera giuridica a Sirmio,
allora importante città della Pannonia (Ungheria), mentre Marcellina prese in seguito il velo monacale.
Divenuto avvocato di fama, nel 373 Ambrogio ottenne una nomina
prestigiosa, quella di Governatore dell'Insubria (l'attuale Lombardia più la
Liguria) e dell'Emilia, con residenza a Milano.
Il giovane Governatore vi si stabilì, acquistando subito autorevolezza e
stima, ma l'anno seguente accadde un fatto abbastanza preoccupante per la
città: era morto il vescovo ariano Aussenzio e i Milanesi si trovavano in
contrasto per la nomina del successore.
C'era chi voleva un nuovo vescovo ariano e chi lo voleva cattolico e, come
spesso accadeva in quei tempi piuttosto difficili, per la presenza di pagani, di
ariani e di cristiani, spesso in disaccordo fra loro, sorsero dei tumulti.
Durante uno di questi, particolarmente infuocato, Ambrogio fu chiamato
ad intervenire nella sua funzione di Governatore. Egli riuscì a pacificare i
contendenti e lo fece dando prova di una così grande saggezza, diplomazia
e determinazione che, appena ebbe finito di parlare al popolo e ai chierici
assembrati nella piazza, si levò d'improvviso il grido di un fanciullo:
"Ambrogio vescovo! Ambrogio vescovo!", a cui la folla fece subito eco
con acclamazioni ed applausi.
Ambrogio rimase assai turbato. Lui, laico e non battezzato, non poteva e
non voleva diventare vescovo. La situazione lo sgomentava, tanto che alla
notte cercò di fuggire dalla città a dorso di un mulo. Cavalcò a lungo nel
buio e nella nebbia finchè, stanco, si fermò e si addormentò appoggiato a
una muraglia. Alle luci dell'alba si destò e... si ritrovò nuovamente a Milano, accolto trionfalmente dalla popolazione che lo stava cercando. Nella
nebbia notturna infatti, non si era accorto di cavalcare in tondo, ritrovandosi alla fine al punto di partenza. Così si arrese e il 7 dicembre del 375 fu
ordinato Vescovo di Milano.
Nei 23 anni del suo episcopato, Ambrogio si prodigò con tenacia e amore in innumerevoli opere di carità e di assistenza, a favore delle quali donò
il suo ingente patrimonio, ad eccezione di un terreno nel territorio di
Brugherio che donò alla sorella Marcellina, aiutandola a costruirvi il suo
convento, del quale esiste ancora l'oratorio detto, appunto, di S. Ambrogio.
Lottò poi strenuamente contro le ingiustizie, i vizi e i soprusi e scrisse
profonde opere di fede, di alto contenuto teologico.
Ambrogio era sempre molto vicino al suo popolo e lo capiva a fondo.
Proprio per evitare che i fedeli si addormentassero durante le preghiere (anche per il faticoso lavoro del tempo), introdusse nelle veglie il canto liturgico e compose numerosi inni sacri, dando origine alla liturgia che venne poi
detta "Ambrosiana", nella quale introdusse diversi elementi tratti dalla liturgia orientale.
Oltre a queste attività di pastore d'anime, egli ebbe iniziative coraggiose
contro chiunque si rendesse colpevole di empietà o di crudeltà. Famoso è
l'episodio che vide Ambrogio opporsi con fierezza e determinazione all'imperatore Teodosio, responsabile del massacro dei cittadini di Tessalonica.
Avvenne infatti che, giunto a Milano, l'Imperatore volle per prima cosa
recarsi nella cattedrale della città, ma Ambrogio, che pur gli era amico, lo
fermò sulla soglia, costringendolo a fare un'umile penitenza prima di concedergli l'ingresso nella chiesa. Questo fatto segnò una svolta importante
nella storia dell'Occidente, poiché era la prima volta che il potere politico
veniva costretto ad inchinarsi davanti al potere spirituale.
Ad Ambrogio si deve poi la conversione di S. Agostino. Il giovane e
intelligentissimo africano di Ippona, era giunto a Milano per insegnare retorica e attendere all'approfondimento dei suoi studi, stabilendosi per qualche tempo in una bella villa di Cassago, ospite di un amico, con la madre
Monica e il figlio Adeodato.
Frequentando la comunità milanese, Agostino ne rimase colpito, meravigliandosi per la serenità e la giustizia che vi regnava e volle conoscere il
suo Vescovo. La figura di Ambrogio e i suoi princìpi attrassero talmente
Agostino che iniziò a riflettere sulla sua esistenza piuttosto dissoluta, fino a
convertirsi e a chiedere ad Ambrogio il battesimo cristiano, che avvenne
nella notte di Pasqua del 387 d.C., in quello stesso fonte battesimale i cui
resti ancora si trovano nel Duomo di Milano.
Stupisce che Ambrogio, impegnato su svariati fronti, abbia potuto trovare il tempo per realizzare così tante opere e in questo si rivela la sua
"forma mentis": acutamente intelligente e ingegnosamente pratica, si potrebbe dire "tipicamente milanese".
Dopo aver predetto il giorno della sua morte, Ambrogio morì il 4 aprile,
sabato santo dell'anno 397, profondamente rimpianto dai Milanesi che avevano visto rifulgere in lui le più alte qualità del loro animo, tanto che ancor
oggi, dopo oltre 1700 anni, l'aggettivo "Ambrosiano" è sinonimo di
milanesità.
Da allora, il 7 dicembre, ricorrenza della sua prodigiosa elezione
episcopale, la Diocesi di Milano commemora con solennità e con affetto il
suo grande Vescovo, sicura che dal Cielo continua a guidarla e a proteggerla.
Lidia Pirola Viganò
Risultati delle partite
delle squadre dell'oratorio
Vergo Zoccorino - Sovico 2001-2002 0-6
Sovico 2000 - Villa Raverio B
1-7
Paina - Sovico 98
15-0
Villa Raverio - Sovico 97
3-2
Sovico 96 - Giussano
1-0
Sovico 95 - Paina
3-2
Sovico A - Giussano B
1-4
Calò - Sovico B
2-0
Lunedì 14 dicembre 2009 alle ore 20.00 al Palasharp di
Milano si terrà il Natale degli Sportivi, con il Cardinal
Tettamanzi, tradizionale appuntamento con il mondo dello Sport
diocesano, professionistico, dilettantistico ed amatoriale.
Come ogni anno, anche la FeSTA sarà presente con una propria
rappresentanza al Palasharp e, per questo, tutti i tesserati (allenatori e giocatori) che desiderano fare parte della delegazione decanale dovranno dare la propria adesione al proprio allenatore entro e non oltre martedì 8 dicembre (costo • 2,00).
Sulla base del numero di adesioni, verranno prenotati dalla sede
decanale (FeSTA) i pullman che passeranno negli oratori a raccogliere i partecipanti.
Giochi della domenica pomeriggio
Il don e gli animatori hanno organizzato dei fantastici giochi per
bambini, ragazzi e genitori. L'appuntamento è per tutte le domeniche a partire dalle 14.45 in oratorio.
Il programma del pomeriggio è il seguente:
14.45 momento di preghiera per bambini, ragazzi e genitori
15.00 giochi per tutti
16.00 merenda insieme e inizio dei lab-oratori
18.30 recita dei Vespri per adolescenti, giovani e adulti
Non mancate!
APPUNTAMENTO
Domenica 6 dicembre al termine della S. Messa delle ore 10.30
in oratorio ci sarà una riunione per tutti gli animatori.