CONVEGNO A.V.O. di BERGAMO del 7 febbraio 2016 presso il
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CONVEGNO A.V.O. di BERGAMO del 7 febbraio 2016 presso il
CONVEGNO A.V.O. di BERGAMO del 7 febbraio 2016 presso il Centro Don Orione di Bergamo Di seguito riporto quanto mi ha colpito partecipando per la prima volta ad un tale convegno, fatto annualmente per l’approvazione del bilancio consuntivo e che quest’anno invitava tutti a riflettere sul significativo tema “l’arte del volontariato”. Don Ugo de Cas, direttore del Centro Don Orione, ha aperto il convegno, dopo i saluti, con la positiva precisazione che A.V.O. in questo Centro sia di casa, stante il suo impegno per assistere gli ospiti. Ha poi proseguito con importanti considerazioni sul volontariato compendiabili in “più si dona, più si vive”, “più ci si divide più si moltiplica”. Inoltre il volontariato è un’arte, infatti ognuno è un artista esprimendo le proprie virtù con la gestualità, il sorriso, la parola e perfino con il silenzio quando assiste un ospite. Dott.ssa Maria Carolina Marchesi, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo, ha portato i saluti del Comune e del Sindaco, che ha precisato non essere rituali ma partecipati e che si integrano con il ringraziamento di un tale momento: essere vicini agli assistiti. Queste sono belle cose nate da un’intuizione di qualcuno che ha poi avuto il coraggio di portarla avanti e condividerla con altri; non si dimentichi poi che diventa un impegno assistere in specifiche realtà e contesti assieme agli altri. Qui infatti la situazione è diversa che all’ospedale, infatti emerge la fragilità delle persone per il cambiamento delle fasi della vita, poiché le situazioni non miglioreranno e ciò spaventa. L’assistenza non è solo un avvicinamento di tipo tecnico ma anche per mantenere la dignità della persona, che è importante anche per i familiari, che si consolano. A ciò non può arrivare l’istituzione ed il volontariato arriva perfino alla preparazione della fine. Dott.ssa Roberta Cattaneo, responsabile S.I.T.R.A. al Don Orione. Il volontariato è un’arte ed è una grande risorsa l’A.V.O.; il suo bilancio è ampiamente positivo. Il volontariato riesce così a tirare fuori tutto il bello delle persone. Con l’aiuto di Lucia Guzzi, coordinatrice A.V.O. al Don Orione, esibisce un cartellone preparato con cura dai volontari stessi: è ricco di immagini dei degenti in attività cui si sovrappongono piccoli bigliettini disposti a doppia “V”, iniziale del volontariato, che compendiano le caratteristiche peculiari del volontario. Le immagini riportano alcune attività quali: - laboratorio cucina per la pasta dall’impasto degli ingredienti al taglio della massa, dal confezionamento in sacchetti alla cottura, …, - al cinema anche per uscire dalla struttura grazie ai contatti esterni di persone ed alla loro preziosa collaborazione, - progetto teatro con prove ed arrivando perfino all’esibizione sul palco del Teatro Sociale di Città Alta (n.d.r.: con notevole successo di pubblico), - laboratori interni a carattere settimanale, quali trucco e parrucco, anche con smalto alle unghie, poiché se sono più belli sono più contenti e passeggiate nei parchi, per potenziare le loro capacità residue, oltre al mercatino dei nonni, con cose fatte con le loro mani, quali centrotavola, calendari, spille a doppio cuore, segnalibro col fiore (n.d.r.: quello in cartoncino capitatomi successivamente mi ha molto colpito non solo per la margherita realizzata con un panno verde, il cui bocciolo è un bottoncino bianco da camicia, ma soprattutto perché le iniziali della scritta VOLONTARIO, in verticale, sono state utilizzate per esplicitare alcuni aspetti; infatti si legge: Voce amica, Opportunità di scambio, Lasciarsi coinvolgere, Ore di sereno girovagare, Nobili sentimenti, Tempo condiviso, Appuntamento atteso, Rispetto di ogni persona, Impegno preso con amore e Onesta vicinanza; in fondo poi è stato aggiunto “Per noi siete tutto questo… GRAZIE!”). Segnala poi la difficoltà di scelta iniziale dei volontari per l’assistenza ai “dementi”, che poi non vogliono più cambiare; inoltre i parenti ringraziano per il tempo, la disponibilità, la capacità e la volontà di assistere. La dott.ssa Cattaneo informa che gli ospiti sono circa 220 e non sempre si è in grado di assolvere a tutte le esigenze, come imboccare, cui necessita una persona per ognuno e quindi molto personale. Attualmente sono presenti circa 40 volontari inseriti nei vari reparti ai quali si affezionano i degenti, che arrivano a domandare loro di portarli a casa o da qualche parte cui sono affezionati. Si sono fatti grandi passi in avanti per l’assistenza anche solo “statica” dell’ospite che magari non sta bene standogli vicino, ascoltandolo e/o dandogli la mano, giungendo perfino ad accompagnarlo nel trapasso, affinché non muoia da solo. Maria Agnese Bosio, ex presidente dell’A.V.O. di Bergamo fa presente che i volontari sono così disponibili per gli ospiti che arrivano perfino ad offrire di tasca propria qualcosa, principiando dal bar per giungere ad accessori, come anellini, braccialettini, foulard o qualche altro gadget. Maria Rosa Restifa, l’attuale presidente dell’A.V.O. di Bergamo, dopo essersi congratulata con la dott.ssa Roberta Cattaneo, con Lucia e tutti i volontari per la passione con cui operano al centro, precisa che la relazione del rendiconto annuale dell’associazione è depositata agli atti e quindi cita alcuni punti: - Quadro prestazioni : i 203 soci hanno fatto 6.063 presenze con 16.600 ore di servizio (al Don Orione 1230 presenze per un totale di 3300 ore), - Servizio accoglienza all’Ospedale : è già in funzione per il C.U.P e per l’endoscopia digestiva, - Progetti : servizio al Pronto Soccorso da domani e Corso di formazione sul tema “come imboccare un ammalato” da metà marzo; per quest’ultimo si nota che in ospedale non ci sono delle stanze, con la presenza di esperti, come qui al Don Orione, - Associazione Oncologica di Bergamo : costituitasi con i volontari già esperti, come quelli di “lungo corso”, non rende più necessari nuovi volontari in oncologia, - Corso di aggiornamento di maggio-giugno : organizzato per tutti i volontari, suddivisi in quattro gruppi, è stato molto utile, - Formazione nuovi volontari : iniziativa sempre attiva, dopo una prima scrematura con incontro psicologico, che ha comportato un minor ingolfamento dei corsi, oltre ad eliminare i “curiosi”, - A.V.O. Giovani : continua a funzionare ed a crescere; si è notato come l’ammalato col sorriso di un giovane stia meglio, - Vita Associativa : possibilità di altri gruppi come per l’ospedale di Alzano Lombardo - Bilancio A.V.O. : anche quest’anno il risultato è positivo, grazie anche al sostegno di benefattori e del 5‰ delle denunce dei redditi (il bilancio viene approvato praticamente all’unanimità). Giovanna Bonicelli, volontaria AVO sin dall’inizio dell’attività dell’associazione a Bergamo, annuncia con rincrescimento il suo ritiro per necessità, ma la consola il sapere che sarà portato avanti l’impegno A.V.O.. Per l’Arte del Volontariato si informa che il simbolo dell’A.V.O. di Bergamo, cioè l’ ”H” di ospedale che schematizza l’unione delle mani di due persone in piedi una di fronte all’altra, è risultato vittorioso nella Giornata A.V.O. dello scorso 24 ottobre. Sono poi mostrate le opere di volontari che prestano servizio in ospedale: - Albero dei Volontari, da parte della sig.ra Camilla, alto circa 1 m, avente un bastone di legno, come fusto, dal quale si dipartono i rami, costituiti da nastri verdi, le cui foglie sono dei biglietti con messaggi; questi sono tutti diversi, ma uniti dai rami e attestati ad un unico fusto centrale, proprio come i volontari, - Simbolo dei Volontari, foto portata dalla scultrice sig.ra Giovanna, che rappresenta una mano che si protende dall’alto offrendosi ad un’altra sofferente in basso; trattasi di un particolare di una sua scultura di una persona che si protende verso un’altra in difficoltà. La dott.ssa Ulrica Ravasio, la prima presidente dell’A.V.O di Bergamo, fa notare come le sue colleghe col servizio A.V.O. si siano mantenute giovani; così molte persone datate si manterrebbero giovani se facessero il volontariato, oltre ad ammalarsi di meno, con riflessi positivi sulla vita sociale, senza dimenticare che si evita la tristezza. Così si è chiuso il convegno vero e proprio. Messa celebrata da Don Ugo nella quale dal brano del vangelo ha evidenziato come Dio si serve degli uomini per fare le cose, non fa mai da solo e cerca sempre collaboratori. Per il Papa siamo tutti missionari, tutti apostoli, compresi gli A.V.O.. Alla richiesta del signore rispondere “Manda me” non è una risposta facile, perché è impegnativo, rischioso, difficile, …. Gesù ha risposto al Padre giungendo al proprio sacrificio. Pranzo lauto con antipasti di salumi e formaggi misti, piovra con patate, carpaccio di pesce spada marinato e mousse di salmone affumicato, primi di risotto con gamberi e crespelle alla Valdostana, secondo di arrosto di vitello con salsa di funghi e patate al forno, dessert di mousse al caffè e chiacchiere di carnevale, oltre vini bianco e rosso, moscato dolce e finendo col caffè. Il pranzo è stato davvero ottimo, oltre che abbondante, ed ha confermato come il desco consenta la socializzazione dei commensali, per non dire familiarizzazione delle persone, che ho potuto sperimentare personalmente con le mie nuove piacevoli ed importanti conoscenze. Bergamo 14.02.16 RF/rf Pag. 3 a 3