introduzione al bilancio energetico italiano e ai dati statistici sull
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INTRODUZIONE AL BILANCIO ENERGETICO ITALIANO E AI DATI STATISTICI SULL’ENERGIA ELETTRICA LEZIONE N.2 1 di 19 DATI STATISTICI SU PRODUZIONE E CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA ALCUNE DEFINIZIONI Il consumo interno lordo di energia elettrica è uguale alla produzione lorda di energia elettrica più il saldo scambi con l'estero. Il consumo finale di energia è dato dal consumo interno lordo di energia diminuito del consumo del settore energetico; quest'ultimo include le relative variazioni delle scorte. La produzione lorda di energia elettrica di un insieme di impianti di generazione, in un determinato periodo, è la somma delle quantità di energia elettrica prodotte, misurate ai morsetti dei generatori elettrici. 2 di 19 1 La produzione netta di energia elettrica di un insieme di impianti di generazione, in un determinato periodo, è la somma delle quantità di energia elettrica prodotte, misurate in uscita dagli impianti, deducendo cioè la quantità di energia elettrica destinata ai servizi ausiliari della produzione (servizi ausiliari di centrale e perdite nei trasformatori di centrale). L'energia elettrica destinata ai pompaggi è l'energia elettrica impiegata per il sollevamento di acqua, a mezzo pompe, al solo scopo di essere utilizzata successivamente per la produzione di energia elettrica. L'energia richiesta su una rete, in un determinato periodo, è la produzione destinata al consumo meno l'energia elettrica esportata più l'energia elettrica importata. L'energia elettrica richiesta è anche pari alla somma dei consumi di energia elettrica presso gli utilizzatori ultimi e delle perdite di trasmissione e distribuzione. I consumi di energia elettrica, in un determinato periodo, sono pari alla somma dell'energia elettrica fatturata dai servizi pubblici (Enel, aziende municipalizzate, altre imprese) e di quella autoconsumata dagli autoproduttori. Le perdite di energia elettrica di una rete, in un determinato periodo, sono calcolate come differenza tra l'energia richiesta e i consumi, compresi quelli del settore elettrico. 3 di 19 PRODUZIONE LORDA E.E. Italia 2002 (fonte GRTN) SALDO IMPORT/EXPORT ora Terna 284,401 GWh 51,519 13,618 46,620 218,371 4,385 1,403 4 ----------- LIVELLO 18 EN.EL AI SERV.AUS E PERDITE DI TRASFORM. (escluso pompaggi) PRODUZIONE NETTA IDRICA TERMICA GEO EOLICA FV solidi 32,362 GN 95,415 gas derivati 4,843 PP 72,059 Altri comb sol (rifiuti, …) 12,074 Altri comb gas (biogas, …) 890 altre fonti di energia 727 334,998 Consumo interno lordo PRODUZIONE DESTINATA AL CONSUMO 260,129 270,783 10,654 50,597 310,726 ----------- LIVELLO 18 ----------- LIVELLO 16 EN.EL RICHIESTA SU RETE POMPAGGI 19,766 290,960 151,314 INDUSTRIA 71,798 TERZIARIO 64,159 62,958 DOMESTICI 71,655 di base ----------- LIVELLO 14 CONSUMI FINALI PERDITE DI TRASMISSIONE Non di base 922.3 ----------- LIVELLO 20 15501 4,890 ----------- LIVELLO 12 AGRICOLT. ----------- LIVELLO 10 4 di 19 Costruzioni+ energia/acqua 2 IL BILANCIO ENERGETICO ITALIANO BILANCIO DI SINTESI DELL'ENERGIA IN ITALIA (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) MTEP ANNO 2002 Disponibilita' Solidi e Gas naturale Impieghi 1. Produzione 2. Im portazione Petrolio Rinnovabili (a) Energia elettrica Totale 0.54 12.10 5.50 12.10 13.20 48.90 107.80 0.50 11.33 181.80 30.20 0.20 21.50 3. Esportazione 0.10 0.00 21.10 0.00 4. Variaz. scorte -0.50 2.80 0.70 0.00 5. Consumo interno 14.14 58.20 91.50 12.60 -0.950 -0.458 -6.249 -9.607 -18.626 -17.970 -11.054 57.257 0.000 3.00 11.13 187.50 -0.038 -44.078 -51.773 lordo (1+2-3-4) 6. Consumi e perdite del settore energ. 7. Trasform azioni in energia elettr. 8. Totale im pieghi 3.583 39.116 67.281 1.508 24.309 135.727 - industria 3.475 16.710 6.859 0.212 11.787 39.043 - trasporti - 0.365 41.523 0.136 0.771 42.795 0.017 20.920 6.905 1.066 11.331 40.239 0.121 2.629 0.126 0.421 3.297 0.091 0.927 6.351 0.000 - 7.390 - - - 3.021 finali (5+6+7) - Civile - Agricoltura - usi non energetici - bunkeraggi 3.021 5 di 19 (a) Al netto degli apporti da pompaggio. ALCUNE DEFINIZIONI E COEFFICIENTI DI EQUIVALENZA kJ/kWh o kJ/kg o kJ/m3 (in C.S.) 30,976 Carbon fossile Cokerie 26,581 Carbone da vapore 30,976 Carbone altri usi 10,465 Lignite 10,465 Sottoprodotti (a) 34,535 Gas naturale 41,860 Petrolio greggio 41,860 Semilavorati 9,209 Energia idraulica 9,209 Energia geotermica 9,209 Eolico + Fotovoltaico 10,465 Rifiuti 10,465 Biomasse I carboni soggetti di rilevazione sono così di seguito definiti e codificati (vedremo solo esempi di solidi e liquidi …): CARBON FOSSILE Sedimento fossile, organico, solido, combustibile, di colore nero, il potere calorifico superiore supera il valore di 24 MJ/kg (5.700 kcal/kg) considerando il materiale senza ceneri; il tenore di umidità è quello che si stabilisce a una temperatura di 30°C per un’umidità relativa dell’aria 96°C. I carboni fossili sono suddivisi nelle seguenti categorie in base alla loro qualità (e non alla loro utilizzazione effettiva): 6 di 19 3 1.1 Antracite e carboni magri (cod. 10) Carbon fossile avente basso tenore di sostanze volatili e di umidità (gruppi I e II della classificazione delle qualità di carbon fossile). 1.2 Carbone da coke (cod. 20) Carbon fossile adatto alla produzione di coke, ossia tale da sostenere il peso della carica di un altoforno (gruppi V e VI della classificazione delle qualità di carbon fossile). 1.3 Carbone vapore (cod. 30) Carbone fossile utilizzabile per la produzione di elettricità nelle centrali termiche e per altri usi industriali (gruppi III, IV e VII della classificazione delle qualità di carbon fossile). 2. Agglomerati di carbon fossile (cod. 11) Gli agglomerati di carbon fossile sono elementi di dimensioni determinate, ottenuti in genere per compressione a caldo in forme di carbone minuto, di fini di carbone e di antraciti con l’aggiunta di agglomerati (pece). 7 di 19 3. Coke di carbon fossile (cod. 60) Il coke di carbon fossile è un combustibile solido, artificiale, ottenuto dalla distillazione secca del carbon fossile fuori o parzialmente fuori dal contatto dell’aria. Si distinguono, a seconda del procedimento di fabbricazione, quattro qualità di coke: § il coke metallurgico(da altoforno), ottenuto per distillazione ad alta temperatura; § il semi coke, ottenuto per cokefazione a bassa temperatura; § il coke da gas, ottenuto nei forni delle officine di produzione del gas; § i pani di coke, fabbricati a partire da agglomerati di carbon fossile. 4. Lignite (cod. 40) Sedimento fossile, organico, combustibile, di colore da bruno a nero, il cui potere calorifico superiore è inferiore a 24 MJ/kg, (5.700 kcal/kg) considerando la sostanza senza ceneri, e il cui tenore di umidità è quello che si stabilisce ad una temperatura di 30°C per un’umidità relativa dell’aria di 96°C. 8 di 19 4 si distinguono: § la lignite picea con tenore di umidità compreso tra 20 e 25% e tenore in ceneri da 9 a 13%. § la lignite xiloide, con tenore di umidità da 40 a 70% e tenore in ceneri da 2 a 6%; in taluni giacimenti tale tenore può raggiungere il 12%. Tipica di questo tipo di lignite è la coltivazione a giorno. Tra la lignite sono da comprendere: 1 Mattonelle di lignite (cod. 40) Le mattonelle di lignite sono ottenute utilizzando lignite grezza frantumata ed essiccata, agglomerata ad alta pressione in forme di dimensioni uguali, senza l’aggiunta di agglomeranti. Nella composizione delle mattonelle sono comprese anche la lignite essiccata e la polvere di lignite. 9 di 19 2 Coke di lignite (cod. 40) I coke di lignite è il residuo solido ottenuto dalla distillazione secca della lignite, fuori dal contatto dell’aria. Dopo la frantumazione, l’essiccamento ed eventualmente l’agglomerazione la lignite grezza viene cokificata a temperature varianti tra 900 e 1000° C. La definizione e la codificazíone dei carboni deve corrispondere con la definizione e la codificazione ISTAT (su bolletta doganale). Inoltre • Produzione cokerie Si indicano i quantitativi di prodotti primari e secondari ottenuti dalla lavorazione del carbon fossile. Essi sono espressi al netto delle perdite e dei consumi di cokeria. La produzione di gas di cokeria e l’eventuale produzione di gas di altoforno (nelle cokerie integrate), va espressa in tonnellate equivalenti di carbon fossile a p.c. di 7.400 kcal/kg. 10 di 19 5 GREGGIO Petrolio greggio ottenuto nel suo stato naturale dal suolo contenente idrocarburi. Semilavorati Un semilavorato è una sostanza a composizione variabile, derivante dal greggio, destinato ad ulteriore trasformazione chimico-fisica o da miscelazione nell’industria della raffinazione; esso verrà trasformato in uno o più componenti e/o prodotti finiti. Sono definiti Leggeri, Medi e Pesanti i semilavorati provenienti dai seguenti impianti: Leggeri alchilazione, reforming, isomerizzazione Medi cracking, visbreaking Pesanti viscoriduzione, distillazione frazionata per la produzione dei lubrificanti, distillazione sottovuoto 11 di 19 Prodotti finiti GPL Il GPL è principalmente costituito da propano, butano e da loro miscele; può essere liquefatto sotto pressione per facilitarne il trasporto e l’immagazzinamento. Il GPL può essere impiegato come combustibile per usi domestici e per il riscaldamento, come propellente per aerosol e come carburante per autovetture. Allo stato liquido e alla temperatura di 40°C, la tensione di vapore assoluta massima è di 1,65 MPa. La densità varia da 0,508 a 0,585 kg/dm3 a 15°C. 12 di 19 6 Virgin nafta Miscela di idrocarburi leggeri o medi che distillano tra i 30° e i 210°C. La Virgin Nafta è un prodotto di base per la petrolchimica; va tenuto presente che il suo numero di ottano è troppo basso per essere utilizzato come carburante nei motori a scoppio. Benzina Miscela di idrocarburi compresa nell’intervallo di distillazione tra i 20° e i 215°C., utilizzata per alimentare motori a combustione interna ad accensione comandata per la propulsione dei veicoli. Benzina con piombo Benzina conforme alla norma UNI 20156 con livello ottanico minimo di 97 RON, il cui tenore massimo consentito di composti di piombo, calcolato in piombo, non sia superiore a 0.15g Pb/1. 13 di 19 Benzina senza piombo Benzina conforme alla Norma Europea 228 con livello ottanico minimo di 95 RON, la cui contaminazione con composti di piombo non superi 0.013 g Pb/1 Petrolio altri usi 1) Petrolio riscaldamento 2) Petrolio per motori a scoppio (agricolo). Carboturbo Combustibile per turbogetti avio tipo kerosene, categoria di prodotti con caratteristiche di distillazione analoghe a quelle del petrolio. Devono soddisfare a specifiche internazionali per quanto attiene l’applicazione civile (JP1) e militare (JP8). 14 di 19 7 Gasolio Miscela di idrocarburi paraffinici e aromatici che distillano tra 150° e 400°C, ottenuta dalla distillazione atmosferica del greggio e da processi che includono cracking e hydrocracking. Si distinguono due tipi: Gasolio motori Serve per alimentare motori a combustione interna ad accensione spontanea. E’ caratterizzato da alto numero di cetano, basso tenore di zolfo (0,05% m/m) e da un intervallo di distillazione che prevede anche un limite al 95%. Deve soddisfare limiti per il comportamento a freddo. Gasolio riscaldamento E’ utilizzato per la produzione di calore ed energia negli impianti civili. Incontra limiti meno stringenti per quanto concerne viscosità, distillazione, comportamento a freddo, caratteristiche di accendibilità e 15 di 19 tenore di zolfo (0,2% in peso). Olio combustibile (ATZ) Distillati pesanti. Sono classificati sotto questo nome tutti quei prodotti, ivi comprese le miscele, e con contenuto in zolfo massimo del 4% in peso. Olio combustibile (BTZ)-(STZ) Distillati pesanti. Sono classificati sotto questo nome tutti quei prodotti, ivi comprese le miscele, e con contenuto in zolfo massimo dell’1% in peso. Basi lubrificanti Miscele di idrocarburi prevalentemente paraffinici, a differenti gradazioni di viscosità, ottenute mediante raffinazione al solvente di distillati e di residuo sottovuoto. Servono per la produzione di olii motore, lubrificanti industriali e grassi lubrificanti. Questi ultimi vengono ottenuti aggiungendo alle basi lubrificanti opportuni ispessenti. 16 di 19 8 Bitume Miscele di idrocarburi, solidi o altamente viscosi a temperatura ambiente. Hanno struttura colloidale, caratteristiche termoplastiche, proprietà adesive e vengono ottenuti come residui della distillazione sottovuoto. Alcuni di questi sono soggetti ad ulteriori processi. Coke di petrolio Sostanza granulare o aghiforme costituita prevalentemente da carbone ottenuta dalla pirolisi dei residui pesanti. Può contenere idrocarburi ad elevato peso molecolare. Paraffine e petrolati Sostanze solide o semi solide a temperatura ambiente ottenute dalla estrazione con solvente dei distillati sottovuoto (paraffine) e dei residui sottovuoto (petrolati). 17 di 19 Gas di raffineria Gas non condensabili ottenuti dai vari processi di raffineria, costituiti da idrocarburi con significative concentrazioni di altri gas come idrogeno, azoto, acido solfidrico, ecc. Additivi e ossigenati Per additivi si intendono quei composti chimici diversi da idrocarburi e che vengono aggiunti a prodotti petroliferi per migliorarne le proprietà (numero di ottano, numero di cetano, cold flow properties, ecc.). Gli additivi includono composti chimici come TML (Piombotetrametile) o TEL (Piombo Tetraetile) e detergenti. Per ossigenati si intendono gli alcoli (metanolo, etanolo, ecc.), gli eteri (come MTBE, ETBE, TAME) o esteri (esteri metilici di acidi grassi). 18 di 19 9 Riferimenti https://dgerm.attivitaproduttive.gov.it/qp/QCA.doc http://minindustria.it https://dgerm.attivitaproduttive.gov.it/qp/qp.htm http://www.terna.it 19 di 19 10