“Less is more” nel rapporto medico
Transcript
“Less is more” nel rapporto medico
“Less is more” nel rapporto medico-paziente “LESS IS MORE” (O “MORE IS MORE”)? Alcune questioni fondamentali: -- meno/più: rispetto a che cosa? -- chi decide il più o il meno? -- a quale scopo far prevalere il più o il meno? Il cammino di una formula fortunata: dall’estetica all’etica (ovvero: dall’architettura alla medicina) I. II. I. ESTETICA ornamento vs. funzionalità Programma in architettura del movimento denominato “razionalismo europeo” Contro il dispendio di tempo e di materiali causato dalle decorazioni Produzione di oggetti in forma semplice e funzionale Adolf Loos: Ornamento e delitto (1908) “Less is more” (Ludwig Mies van der Rohe) ovvero: “Cercare quel meno che contenga anche il più” più” Cfr. architettura “Skin and Bone” (L’accento non sul “meno” - che cosa togliere… ma sul “più”: qualità estetica aggiunta!) II. ETICA edonismo vs. ascetismo minimalismo vs. consumismo (Mae West) III. MEDICINA Appropriatezza? Economia? “Less is more” ha un senso diverso se l’immaginiamo in bocca a: - Un direttore amministrativo che pensa al budget - Un medico preoccupato per il bene dei pazienti Progetti in ambito medico: - - - “Choosing wisely” wisely” (Amer. Board of Internal Medicine: Stati Uniti) - “Fare di più più non significa fare meglio” meglio” (Slow Medicine, Italia) Per decodificare il senso della formula “Less is more” in medicina, è necessario stabilire un punto di vista 1. Il medico coscienzioso Stabilisce che cosa fare con i criteri della buona scienza (Evidence based), scegliendo tra i trattamenti disponibili nel vasto arsenale terapeutico I fondamenti dell’etica medica ippocratica: - - - il medico evita di fare cose dannose per il malato (principio di “non maleficità”) - il medico sceglie per il malato trattamenti di efficacia dimostrata (principio di “beneficità”) Il limite di questa impostazione: Non supera la prospettiva medico-centrica Piuttosto la rinforza (solo solo il medico sa, attingendo dalla migliore scienza, ciò che è indicato per il malato!) Il dissenso dei medici in posizione di difesa (per la propria sicurezza, è meglio fare di più che di meno…: “Non ho mai visto un medico citato in giudizio per aver prescritto una risonanza magnetica, ma ne ho visti tanti per non averlo fatto”) Cittadini in posizione di attacco Medici sulla difensiva (causazione interdipendente!) 2. Il malato Valuta il “pi più meno” più” e il “meno meno (il “troppo troppo” troppo poco”…) troppo e il “troppo poco sulla base del proprio modello di salute e ideale di vita Il fondamento etico nell’autodeterminazione autodeterminazione del cittadino, che caratterizza il passaggio dall’etica medica alla bioetica Il “bene del malato” non può essere determinato senza la partecipazione attiva del malato stesso! Variabilità Variabilità personale (ciò che è “troppo” per una persona può essere “troppo poco” per un’altra…) Variabilità Variabilità nel tempo per una stessa persona (ciò che è “troppo poco” oggi può essere “troppo” domani; o viceversa…) “Io ho 90 anni; magari con una lunga convalescenza potrei guadagnare qualche anno, ma ho vissuto abbastanza. Piuttosto che stare all’ospedale a far nulla, preferisco vivere gli ultimi mesi tranquillamente a casa mia, col marito, i gatti…” (Margherita Margherita Hack: Hack per giustificare il suo rifiuto di un intervento cardiaco consigliato dai medici) Quando le richieste - - - da parte del malato - da parte dei familiari non sono giustificabili (per difetto o per eccesso) Una tipologia di richieste sempre più frequente: interventi su pazienti molto anziani o in fase terminale (Un caso clinico: Siddharta Mukherjee: “Di più significa di più…”) 3. L’ L’organizzazione Valuta il “più” e il “meno” con riferimento alle risorse impiegate e ai bisogni da soddisfare Fondamento etico: Il principio di giustizia che deve ispirare la sanità pubblica (Appropriatezza significa evitare gli sprechi!) L’idolatria del budget La tentazione di tagliare il tempo della relazione: Meno tempo per la relazione? No! Piuttosto più tempo Carta di Firenze Quale dei TRE PUNTI DI VISTA è quello giusto per valutare se veramente “Less is more”? Tutt’ Tutt’e tre, tre contemporaneamente! La medicina è chiamata a uscire dall’infanzia, a superare i tumulti dell’adolescenza e a diventare adulta, affrontando la complessità Anche i cittadini sono chiamati a maggiore consapevolezza e responsabilità responsabilità Analogia con l’l’ambito alimentare (cfr. movimento Slow Food) “Less is more” non è inteso come un programma ascetico MORE = più piacere fare la cosa giusta (alimentare) è fare anche la cosa più godibile Aggiungere (sapore) più che togliere MORE = più consapevolezza “Mangiare è un atto agricolo” (Wendel Berry) Curarsi è un atto politico SLOW MEDICINE “Quel meno che contiene anche il più più” Non una medicina in ritirata (alla ricerca di cose da togliere…) Ma una medicina orgogliosa della propria identità e della propria capacità di ridisegnare una cura sobria - rispettosa - giusta