Comunicato stampa

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COMUNICATO STAMPA
MERCOLEDI’ 8 MARZO 2017 – ore 17,00
Nel Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia,
Strada Nuova 65, in occasione dell’8 marzo, avrà luogo lo
spettacolo teatrale
ANNA CAPPELLI
ANNIBALE RUCCELLO
Nato a Castellammare di Stabia e morto in un tragico incidente
automobilistico trent’anni fa, Annibale Ruccello ha infuso nel suo
teatro lo sguardo attento, curioso ma profondamente rispettoso
dell’antropologo.
L’amore
per
le
tradizioni
e
la
cultura
partenopea e l’interesse per la ricchezza della lingua vernacolare
sono i tratti che contradistinguono tutte le sue opere. I suoi
personaggi - e in modo particolare le donne, vere protagoniste
della sua poetica - sono emarginati del brulicante sottosuolo
napoletano, figure che il “progresso” ha traghettato dalla cultura
contadina di origine, povera ma autentica, verso una dimensione di
finto benessere dai codici indecifrabili. La loro posizione
emarginata traspare fortemente dalla lingua materica, sanguigna
che resiste e allo stesso tempo cede ai linguaggi di consumo dei
mass-media.
ANNA CAPPELLI
La forza di Anna Cappelli, la protagonista, nasce dall’astio, dal
rancore e dal desiderio di possesso che la avvolge e poi la
travolge. L’apparenza di donna provinciale ed ingenua, con i suoi
abitini casti da perbenista, si dissolve nel dipanarsi del testo
di
Annibale
Ruccello,
antropologo
ed
autore
napoletano
precocemente scomparso nel 1986 a soli 36 anni.
Anna Cappelli è una giovane donna che vive durante il boom
economico degli anni '60. Venuta via dalla casa paterna, si
ritrova a vivere in una stanza della casa dell'odiata signora
Tavernini,
piena
di
gatti
e
puzzo
di
pesce
bollito.
Anna conduce una triste esistenza ricca d'insoddisfazioni e
frustrazioni per tutto ciò che non ha. Questo fino a quando non
incontra il ragionier Tonino, l'uomo dei suoi sogni: ricco e solo.
I due iniziano una convivenza, mal vista dagli altri che reputano
Anna solo una concubina; lei dichiara amore, ma tutto ciò che
conta per lei è AVERE "questo è mio, mio, mio".
L'attaccamento di Anna verso Tonino si fa giorno dopo giorno
sempre più ossessivo, un legame che avrà un finale macabro quando
il ragioniere riferirà ad Anna di volersi trasferire in Sicilia,
da solo. Questa sarà la scintilla che tirerà fuori il mostro
difficilmente represso nell'animo di Anna.
Anna è vittima, allo stesso tempo di sé stessa e dell’atmosfera
soffocante, perbenista e triste in cui è cresciuta, una donna che
trasforma
l’ossessione
per
il
possesso
dei
simboli
della
conquistata posizione sociale in un’allucinata rivalsa. Perché l’8
marzo, la festa della Donna, non sia solo un’immagine patinata, ma
ricordi anche i lati oscuri e le reazioni morbose della storia al
femminile.
NETSUKE
Come
una
collezione
di
piccole
sculture,
i
Netsuke
si
costituiscono in un gruppo mutevole, che si arricchisce di volta
in volta di personalità teatranti curiose e piene di passione. Il
nucleo centrale si è formato alla scuola di In Scena Veritas e la
nota caratteristica di chi a loro si unisce è la voglia di
mettersi alla prova con testi e generi vari (anche per bambini e
per le scuole, in collaborazione con il gruppo di Terre des Hommes
Italia) per amore del teatro e per coltivare un intenso aspetto
ludico.