viaggi in myanmar tour birmania programma 2016

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viaggi in myanmar tour birmania programma 2016
Programma di viaggio
Etnie e il Festival Chin
“Questa e’ la Birmania e nessun altro Paese gli e’ simile”R. Kipling
Giorno 1 – 15/02 - Malpensa – Abu Dhabi - Bangkok
Partenza dall’Italia con volo di linea EY 88 MXP AUH 10.25 19.40. Proseguimento con EY 402 AUH
BKK 21.35 06.45.
Giorno 2 – 16/02 – Bangkok - Yangon
Continuazione con EY 7736 BKK RGN 08.45 09.40. Yangon venne fondata nel 1755 ed è una delle
più affascinanti città asiatiche. Originariamente la città era un villaggio fondato dai Mon e distrutto
durante la seconda guerra anglo-birmana. Yangon è risorta in questo secolo. Il centro di Yangon si
snoda attorno al quartiere della Pagoda di Sule, in un grandioso stile coloniale: grandi viali da est
ad ovest e strade numerate che li intersecano. Il fiume Irrawady scorre parallelo ai boulevards ed è
un po’ il baricentro della città. La città ha 6 milioni di abitanti di etnie diverse che convivono
pacificamente: indiani, birmani, cinesi principalmente, ed è un affascinante misto di costruzioni di
diversi stili: inglese del periodo vittoriano, cinese, birmano, indiano. Arrivo all’aeroporto
internazionale di Yangon, incontro con la guida parlante italiano. Trasferimento all’hotel. Pranzo
libero. Le visite cominciano con il grande Buddha reclinato (Chaukhtatgy), lungo 70 metri,
custodito in un grande capannone a forma di pagoda, e poco distante dall'imponente pagoda
Shwedagon, il simbolo del paese, interamente ricoperta d’oro, che si visiterà al momento più bello,
durante il tramonto. Quando, nel 486 a.c., Buddha abbandonò il corpo, le sue reliquie furono
suddivise in otto parti, per custodire le quali furono costruiti otto grandi stupa. La Shwedagon
Pagoda è la più venerata perché, come dice il nome con cui spesso è citata, "La pagoda dei sacri
capelli vivi" contiene otto capelli donati dal Buddha durante la sua vita terrena. Buona parte della
sua importanza è dovuta anche all'enorme cono dorato di quasi 100 m. d'altezza, coperto da 2
tonnellate d’oro, che si erge su un colle di 60 m. visibile da tutta la città, e dall’ombrello alla
sommità ricoperto da migliaia di pietre preziose. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel
a Yangon.
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C.so A. Tassoni 79/4 – 10143 Torino
Tel. 0039 011 0361194 email: [email protected]
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Giorno 3 – 17/02 - Yangon - Bagan
Di primo mattino trasferimento in aeroporto per il volo da Yangon per Bagan. Visita di Bagan, la
località più affascinante della Birmania, una delle meraviglie del mondo, e inserita nei Patrimoni
dell’Umanità dall'UNESCO. Questa stupefacente zona archeologica pianeggiante, che copre una
superficie di 40 kmq. lungo un'ansa dell'Ayeyarwady, è una delle più ricche dell'Asia. Capitale
dell'impero birmano per oltre due secoli, fu fondata nel 1044 da re Anawrahta, artefice
dell'unificazione politica e culturale del Paese. Fu però solo dopo la conquista del regno Mon nel
1057 che Bagan raggiunse l'apice del suo splendore. Anawrahta riportò da Thaton non solo le sacre
scritture Theravada, ma anche il re deposto Manuha con tutta la sua corte di architetti, artisti e
artigiani. Questo diede inizio a una spinta religiosa e creativa che portò alla costruzione di migliaia
di templi i cui muri interni erano per la maggior parte decorati da splendidi affreschi. Nel 1287
giunsero le orde di Mongoli che dettero alle fiamme la città; gran parte degli edifici, in legno,
andarono bruciati. Ciò che non fecero i mongoli lo fece il terremoto del 1975, e dell’antico
splendore oggi restano solo gli edifici in pietra. Sosta presso il colorato mercato tipico Nyaung-oo,
visita della zona archeologica e alle pagode più importanti e scenografiche, come la splendida
Shwezigon pagoda, il cui stupa è diventato il prototipo per tutte le altre pagode in Birmania; il
tempio in stile indiano Gubyaukgyi, costruito nel 1113, adornò internamente di affreschi
raffiguranti la storia di Buddha. Un’altro dei templi più suggestivi che si visiterà è Ananda risalente
al 1100, voluto dal re Kyanzittha, figlio di Anwaratha. Costruito con bianche guglie a voler
simboleggiare le cime innevate delle montagne Himalayane, ospita all’interno 4 statue di Buddha in
piedi, alte 9 metri. È un magnifico esempio dell’arte Mon, e presenta la struttura a croce greca. Si
visiterà anche il particolare tempio Manuha, secondo la leggenda questa pagoda venne costruita
nel 1059 da Manuha, il re Mon fatto prigioniero da Anawratha dopo la conquista di Thaton, per
rappresentare la sua insofferenza alla reclusione. All'interno, le tre statue del Buddha seduto che
guardano l'ingresso dell'edificio e quella reclinata nel retro, schiacciate dai muri che le circondano,
simboleggiano la tensione e la sofferenza sopportate da Manuha. Pranzo in ristorante locale. Nel
pomeriggio proseguimento della visita di Bagan che includerà anche un laboratorio della lacca,
prodotto artigianale magnifico tipico di Bagan, e altri templi importanti e scenografici.
Indimenticabile il tramonto che si potrà ammirare dall’alto di una pagoda. Si vedranno i templi
tingersi di varie sfumature del sole calante, mentre nel silenzio rotto solo dallo spirare del vento
attraverso le antiche pietre, sembrerà come se il tempo si sia fermato e si sia portati in qualche
dimensione magica. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel.
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Giorno 4 - 18/02 - Bagan - Kampelet
Partenza da Bagan al mattino presto per arrivare a Kampelet verso l’ora di pranzo (6h30 circa). Nel
pomeriggio visita dei villaggi di etnia Chin non molto distanti dal centro e con una camminata di
circa 1 ora o 1.30 non impegnativa. Di discendenza tibeto-birmana, i Chin si distinguono soprattutto
per gli elaborati tatuaggi facciali delle donne e per la singolare attitudine maschile a suonare il
flauto con il naso. Sistemazione in guest house, pensione completa.
Giorno 5 – 19/02 – Kampetlet – Monte Victoria - Mindat
Dopo colazione, partenza per Monte Vittoria che si raggiunge in circa un’ ora, raggiungendo un
bellissimo punto panoramico. Proseguimento per Mindat. Prima di arrivare a Mindat ( nel primo
pomeriggio) visita di un villaggio Chin tradizionale. Dal Monte Vittoria si scende a piedi in poco più
di un’ora verso il villaggio (camminata agevole e in discesa tra le capanne Chin). Al villaggio si
incontrano persone estremamente gentili e le donne dal volto tatuato con i loro abiti tradizionali.
Visitato il villaggio per evitare di dover tornare per la stessa strada in salita molto faticosa la
macchina ci aspetterà vicino ad un ponte sul fiume nella vallata a mezz’ora da Mindat. Con una
camminata di circa 1 ora e mezzo in discesa si raggiunge l’auto, tra le coltivazioni e scorci
mozzafiato con possibili incontri di donne che portano al villaggio i prodotti dei loro campi nelle
gerle sulla schiena. Sistemazione in guest house. Per la sistemazione della notte si richiede un
certo spirito di adattamento in quanto in questa zona non esistono strutture confortevoli secondo i
nostri standard abituali. Pensione completa.
Giorno 6 – 20/02 - Mindat
Intera giornata dedicata al festival Chin, un’occasione unica per incontrare i diversi membri delle
varie tribù Chin dell’area circostante . In passato questo festival costituiva un popolare evento di
incontro tra le famiglie provenienti da diversi villaggi remoti che introducevano i loro figli a figlie di
tribù di altri villaggi. Oggi è una celebrazione di canti e balli ma anche un motivo di scambi
commerciali come tessuti, gioielli e prodotti vari. I Chin si riferiscono a se stessi come zo-mi che
significa "gente di montagna" e sostengono fortemente l’identità del proprio popolo. Infatti essi
costituivano uno dei pochi gruppi etnici che ha conservato l’autonomia dai britannici e così
continuarono fino al 1960. Come la maggior parte dei gruppi etnici in Myanmar, i Chin hanno una
lingua propria e, forse a causa della lontananza dei villaggi, sono stati stimati circa 40 sub-dialetti.
Un altro aspetto insolito della cultura Chin è il sistema di denominazione. I nonni sono coloro che
scelgono il nome del neonato e che riflette solitamente le aspirazioni dei nonni per il bambino o
semplicemente per perpetuare leggende di famiglia che si tramandano dagli antenati di
generazione in generazione. Sistemazione in guest house, pensione completa.
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Giorni 7 – 21/02 - Mindat – Bagan
Partenza dopo colazione per Bagan lungo una strada che si snoda in mezzo a risaie puntellate di
palme e colori vivaci da un verde acceso al giallo del riso ormai pronto per il raccolto. Arrivo a
Bagan nel pomeriggio. Pernottamento in hotel.
Giorno 8 – 22/02 – Bagan – Heho – Le Grotte di Pindaya - Kalaw
Dopo la prima colazione, trasferimento in aeroporto e partenza per Heho. Arrivo e trasferimento a
Pindaya, attraverso vari villaggi dove si vedono contadini delle tribù Pa-O che si distinguono per i
loro tipici costumi neri. Arrivo in circa 2 ore. Pranzo in ristorante locale. Visita di Pindaya, le famose
grotte con più di 9000 statue di Buddha. Tutto è particolare in questo luogo, a cominciare dal
nome, che significa “preso il ragno”. La leggenda narra che all’interno delle grotte vivesse un
grande ragno che teneva prigioniera una bellissima principessa. La principessa venne liberata da un
principe che prese il ragno, uccidendolo con arco e frecce. Leggenda a parte, le grotte di Pindaya
sono da sempre un’importante meta di pellegrinaggio per i fedeli buddhisti. Delle tre grotte
presenti, solo quella a sud è accessibile. Al suo interno, nel corso dei secoli i pellegrini hanno
portato oltre 6.000 statue e immagini votive di Buddha, che oggi è possibile ammirare in tutto il suo
splendore.La più antica risale al 1773 e alcune statue sono assolutamente uniche, testimonianza di
scuole artistiche e religiose ormai scomparse. Si può dire senza esagerare che le grotte di Pindaya
rappresentino un catalogo dal vivo dell’intera iconografia buddhista, un luogo di fede che non ha
pari in tutto il sud est asiatico.Alle grotte di Pindaya si accede attraverso una grande pagoda, dove
nel corso dei secoli i pellegrini hanno voluto lasciare la propria testimonianza di fede.Esiste inoltre
una leggenda secondo la quale le grotte nasconderebbero una strada sotterranea che conduce
direttamente a Bagan, la leggendaria città dei 10.000 monumenti e capitale dell’antico omonimo
regno. .Visita alle fabbriche di ombrelli e della carta e proseguimento per Kalaw. Cena e
pernottamento in hotel.
Giorno 9 – 23/02 – Kalaw (trekking)
Dopo colazione faremo un trekking di circa 5 ore (15 kilometri) nei dintorni di Kalaw. Lungo il
percorso tra le risaie affollate di agricoltori impegnati nel raccolto si possono incontrare le genti
delle tribù della collina : Taung Yo, Danu e Pa-O. Passeggiata attraverso la foresta di bambù verde
verso il villaggio dell’etnia Pa-O, i membri della quale sono vestiti di nero per trattenere i raggi del
sole nei freddi delle alture, le donne hanno fazzoletti rossi e gialli sulla testa. Pare ci sia un modo di
dire: "cercati una ragazza Pa-O, perché è laboriosa." Pranzo e cena cucinati in loco. Pernottamento
presso il villaggio di Pa-O. Pernottamento da una famiglia del posto o dal monastero locale. La
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notte farà freddo. Portare: cappello, federa per cuscinetto locale( di solito non molto pulito) scarpe
comode per passeggiata,occhiali da sole, ombrellino per il sole, abito di ricambio e per la notte,
piccolo pronto soccorso e effetti personali torcia ( non c’e’ elettricità di solito la notte) e fazzolettini
umidi per igiene personale ( C’e’ un “bagno” locale di solito buco all’araba e pompa per doccia),
asciugamano.
Giorno 10 – 24/02 – Le colline di Inthein (trekking)
Il lago Inle e’ uno specchio d’acqua poco profondo, di una ventina di chilometri di lunghezza e una
decina nel suo punto più largo. E’ limpido, e di particolare suggestione a causa di diversi fattori
ambientali, la serenità della gente e la soavità dei panorami. In questo luogo eccezionale gli 80.000
abitanti dell’etnia Intha che vuol dire “Figli dell’Acqua”, vivono, lavorano, studiano, pregano: tutto
sull’acqua! Dopo colazione si prosegue per il trekking verso il villaggio di Inthein ad Inle. Arrivo al
lago Inle e visita delle splendide colline di Inthein sul lago in motolancia. Pranzo in ristorante. Qui si
trovano più di mille pagode risalenti al XIII secolo che circondano l’antico monastero che si
raggiunge in barca e dopo una breve camminata di circa 15 minuti attraverso splendidi scenari
idilliaci. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 11 – 25/02 – Le tribù Intha sul lago Inle
Dopo colazione entusiasmante navigazione del grande lago a bordo di barche a motore. Sulle
sponde del lago esistono ben 17 villaggi le cui abitazioni poggiano su palafitte e sono abitate dalla
tribù Intha. Coltivano verdure ed ortaggi su isole galleggianti formate da un insieme di terreno
paludoso e giacinti d’acqua che, amalgamati, formano masse solide che assumono l’acqua
attraverso le alghe del fondo a loro collegate. Pescano con nasse (trappole coniche) e reti stando in
piedi sulle fragili imbarcazioni e remando con una gamba in modo davvero singolare. Nella Pagoda
Phaung Daw U Paya ci sono cinque piccoli Buddha, molto venerati, resi irriconoscibili per il notevole
spessore delle foglie d’oro attaccate dai fedeli, mentre nel Monastero Nga Phe Kyaung , costruito
su palafitte, i monaci hanno ammaestrato gatti e li fanno saltare all’interno di cerchi. Pranzo in
ristorante locale in mezzo al lago. Rientro al tramonto. Cena e pernottamento in hotel.
Giorno 12 – 26/02 – Inle – Heho - Kengtung
Prima colazione, trasferimento in aeroporto e partenza per Kengtung. Arrivo nella cittadina,
capitale dello stato Shan, costruita attorno a un lago e circondata da verdi montagne. In queste
montagne vivono 37 raggruppamenti di villaggi di varie ed interessanti etnie, dette genericamente
le tribù del "triangolo d'oro". Si dice che Kengtung sia stata fondata 1000 anni orsono ed è ricca di
antiche pagode, templi e monasteri. Visita ad un interessante villaggio delle tribù Padaung, Wa e
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Pon, che vivono nelle long-houses riunite in 3-4 famiglie insieme. Per i Padaung, ancor oggi la
bellezza di una donna dipende dalla lunghezza del suo collo, e fin dalla nascita le ragazze di quella
tribù si ritrovano con grossi cerchi d’argento o di ottone, messi progressivamente a forza sotto il
mento, perché all’età di sposarsi, ciascuna abbia una piccola testa distante quaranta – cinquanta
centimetri dalle spalle e sostenuta da una pila di questi preziosi collari. Pranzo e cena in ristorante
tipico. Pernottamento in hotel.
Giorno 13 – 27/02 - Kengtung
Giornata di visita delle tribù più interessanti del triangolo d'oro birmano, con usanze e costumi
tradizionali affascinanti. Si visiteranno: villaggi isolati delle tribù di montagna appartenenti ai gruppi
etnici degli Akha, dagli splendidi vestiti e copricapi adorni di monete d'argento, Ann Lisu detti
"denti neri" per l'abitudine di masticare betel, e Lahu. Pranzo al sacco durante la passeggiata. La
sera rientro a Kengtung. Cena in ristorante a Kengtung. Pernottamento in hotel a Kengtung.
Giorno 14 – 28/02 – Kengtung -Yangon
Visita del famoso mercato di Kengtung dove si incontrano le tribù locali nei loro costumi. Visita
delle antiche pagode Wat Zom Khan e Wat Pha Jao Lungdi di Kengtung con influenze
architettoniche sino-thailandesi. Pranzo in ristorante locale. Trasferimento in aeroporto e partenza
per Yangon. Arrivo e trasferimento in hotel. Cena e pernottamento.
Giorno 15 – 29/02 – Yangon - Italia
Prima colazione e proseguimento delle visite in centro città. Passeggiata a Chinatown: tra
Mahabandoola e Anawrahta St. su Bo Ywe e nelle strade adiacenti, il classico quartiere cinese
affollato di negozi stracolmi di ogni genere di articoli, di templi, ristorantini, piccoli artigiani e
guaritori, massaggiatori ecc. Insomma quella speciale atmosfera che si respira in tutte le Chinatown
del mondo. Sosta per un piacevole shopping al Bogyoke Aung San Market. Inaugurato nel 1926
contiene quasi duemila negozietti che vendono oggetti di lusso e di uso quotidiano: dai gioielli
preziosi alla bigiotteria, da oggetti antichi a sete pregiate, ai longyi di semplice cotone. Pranzo
libero. Nel pomeriggio trasferimento in aeroporto per la partenza... con tanti, indimenticabili ricordi
nel cuore della Birmania e della sua gente ospitale.
Giorno 16 – 01/03 – Bangkok – Abu Dhabi - Malpensa
Rientro con il volo AZ 3935 BKK AUH 02.15 06.25. Proseguimento con AZ 857 AUH MXP 08.55
12.55.
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Quota base 6 partecipanti Euro 2490
Quota base 10 partecipanti Euro 2890 (con accompagnatore dall’Italia)
Suppl. Singola Euro 390
La quota comprende: tutti i voli domestici – tutti i trasferimenti - veicolo privato con autista –
guida locale parlante italiano – accompagnatore dall’Italia con minimo 10 partecipanti sistemazione nelle strutture indicate – pensione completa (dalla cena del giorno 2° alla colazione
del giorno 15°) – visite, escursioni, tasse d’ingresso ai siti del tour – gadget di viaggio.
La quota non comprende: i voli dall’Italia e le tasse aeroportuali ( vedere la tabella sottostante) –
spese ottenimento visto (€ 60) – l’assicurazione con l’annullamento (il 2,5% del costo totale del
viaggio) – bevande, mance, extra personali e tutto quello non incluso nella quota comprende.
Operativo volo consigliato con Ethiad
EY 88 MALPENSA
ABU DHABI 10.25 19.40
EY 402 ABU DHABI
BANGKOK 21.35 06.45
EY 7736 BANGKOK
YANGON 08.45 09.40 (operato da Bangkok Airways)
EY 7682 YANGON
BANGKOK 15.20 17.14 (operato da Bangkok Airways)
EY 401 BANGKOK
ABU DHABI 20.10 00.10
EY 81 ABU DHABI MALPENSA 02.45 06.55
Tariffa aerea da € 400, tasse aeroportuali € 350. Il costo del volo e le relative tasse aeroportuali
sono quelli verificati al momento della stesura del programma. Alla prenotazione del viaggio i valori
vanno ricontrollati ed eventualmente adeguati alla effettiva disponibilità del momento. Partenze da
altri aeroporti collegati direttamente con Abu Dhabi su richiesta.
Le strutture di questo viaggio
Yangon, Hotel Reno
Bagan, Arthawka Hotel
Kampelet, Pine Wood Hotel
Mindat , Htun Htun guest house
Kalaw, Pine Breeze Hotel Kalaw
Kalaw trekking( monastero o casa famiglia nel villaggio)
Inle, Inle Kaung Daing, cottage muratura
Kengtung, Princess Hotel
Le strutture indicate sono quelle abitualmente usate nel nostro tour. I nostri uffici comunicheranno
se dovesse verificarsi un cambio di sistemazione indipendente dalla nostra volontà.
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