manuale per la produzione di prodotti da forno e dolciari

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manuale per la produzione di prodotti da forno e dolciari
Pulizia e sanificazione
nella produzione e nel confezionamento
di prodotti da forno e dolciari
Pulizia, igiene e sanificazione
La produzione dei cosiddetti prodotti da forno apparentemente non dovrebbe richiedere
grandi accorgimenti igienici in quanto la cottura di tali prodotti a temperature elevate per tempi sufficienti
è tale da garantire la completa distruzione degli eventuali microrganismi presenti negli impasti.
E’ altrettanto vero che le esigenze dei consumatori hanno modificato nel tempo la struttura
e la complessità di tali prodotti che un tempo erano semplicemente costituiti
da farine, lieviti, sale, oli, grassi ed acqua (zucchero, uova, canditi e uvetta per le paste dolci)
ma che ora contengono le più svariate materie prime come costituenti
sia degli impasti che delle cosiddette farciture.
Tale complessità ha di fatto aumentato i pericoli ed i rischi igienici a loro connessi
sia in fase di produzione che in fase di confezionamento.
Le farciture infatti non sempre sono immesse nel prodotto o su di esso prima della cottura
ma possono anche essere aggiunte dopo il trattamento termico ed è anche per questo che i rischi da gestire
in fase di preparazione sono molteplici e maggiori rispetto al passato.
In qualche caso le materie prime aggiunte sono pastorizzate, occorre quindi sanificare a dovere
il circuito di trattamento; altre volte invece sono immesse prima della cottura in forno e conseguentemente
occorrerà verificare i differenti parametri di cottura
(tempo, temperatura al cuore del prodotto, efficienza del forno,…) del prodotto stesso;
altre volte ancora i cibi vengono precotti con trattamenti rapidi che consentono al consumatore,
con un veloce riscaldamento, la preparazione definitiva dell’alimento pronto al consumo.
In alcuni casi il prodotto viene surgelato per essere distribuito ai punti vendita ai quali è deputata
la scongelazione e la successiva cottura (in tal caso è opportuno educare i gestori affinché eseguano
correttamente tali operazioni al fine di tutelare igienicamente il consumatore).
E’ evidente che in uno scenario così complesso non si possa più parlare di prodotti da forno come prodotti
“semplici da gestire dal punto di vista igienico”;
occorrerà necessariamente distinguere da produzioni a produzioni anche se le fasi successive alla cottura
(cernita, confezionamenti manuali, gestione dei prodotti non conformi, insacchettamento,
confezionamenti automatici, taglio, imbustamento,…)
sono comunque molto delicate perché possono inficiare igienicamente la salubrità del prodotto finale e,
come tale, richiedono la massima igiene delle superfici coinvolte
e la massima sensibilizzazione del personale addetto.
A dimostrazione di questo parecchie aziende della panificazione e non solo si stanno adeguando
inserendo camere bianche (cioè ambienti protetti a bassa contaminazione)
per le diverse operazioni di taglio e confezionamento dei loro prodotti.
Anche gli impiantisti del settore ormai si sono adeguati a queste nuove esigenze e la costruzione delle linee,
là dove è possibile, prevede materiali lavabili e sanificabili e pavimenti adeguati a tali esigenze.
Solo nei reparti “secchi” dove l’umidità e l’acqua sono bandite (perché creerebbero melme non facilmente
asportabili e sarebbero incompatibili con l’umidità residua del prodotto finito)
gli impianti vengono ancora realizzati con materiali verniciati e i pavimenti sono privi di drenaggio.
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Settori produttivi
I principali sottosettori a cui si rivolge
la presente brochure sono i seguenti:
• produzione industriale e
confezionamento di pane nelle sue
varie forme e confezioni
• produzione di sostitutivi del pane
(grissini, crackers, piadine, pan carrè,
taralli, schiacciatine,...)
• produzione di biscotti, pasticcini,
torte
• produzione di snacks dolci e
merendine
• produzione di prodotti da ricorrenza
(panettoni, pandori, colombe,…)
• produzione di torte salate e farcite
• produzione di pizze precotte e
surgelate
• produzione di brioche e prodotti
similari surgelati per i bar e i punti di
ristoro
Ciclo produttivo
Il settore dei prodotti da forno ha assunto
forme, complessità e differenziazioni
tali per cui è ormai difficile riconoscere
un ciclo produttivo comune che possa
comprendere le differenti specialità immesse
con incessante continuità sul mercato dai
produttori.
E’ altresì vero che comunque quasi tutti
i prodotti si riconducono ad un processo
produttivo che all’origine contiene le seguenti
fasi produttive:
PESATURA E
MISCELAZIONE
INGREDIENTI
PREPARAZIONE
DELL’IMPASTO
(impastatrici)
LAMINAZIONE
TRAFILATURA
FORMATURA
LIEVITAZIONE
(celle di
lievitazione)
• produzione di fette biscottate
• produzione di salatini a base di
formaggi, vegetali, ....
COTTURA
CERNITA
(separazione degli
scarti)
CONFEZIONAMENTO
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A queste fasi vanno aggiunte le preparazioni relative alle farciture
siano esse dolci o salate (creme, a base di frutta e confetture, pasta
di nocciole e cioccolato, a base di verdure e formaggi, a base di
prosciutto, a base di pomodoro,…) che possono essere addittivate
prima o dopo la cottura.
Negli impasti a base di uova la preparazione degli impasti richiede
l’aggiunta di miscele liquide a base di uova già pastorizzate così
come negli impasti a base di latte vengono aggiunti direttamente
nell’impasto latte in polvere o latte fresco.
Nei prodotti surgelati la filiera prevede la surgelazione mediante
apposito tunnel dopo la farcitura; la cottura avverrà invece ad opera
del distributore (bar o pasticceria) o del consumatore finale.
Le linee di farcitura così come le tubazioni di trasporto delle uova o
del latte richiedono operazioni di sanificazione del tutto differenti
dalla classica filiera produttiva sopradescritta.
La produzione del cioccolato generalmente viene effettuata in reparti
separati ed è oggetto di un breve trattamento a parte.
PULIZIA A SECCO
Le fasi tradizionali relative ai prodotti da forno sono costituite da
reparti tradizionalmente poco inclini ad essere lavati con acqua
e soprattutto con lance; questo ovviamente perchè nelle zone di
miscelazione, impasto, lievitazione, trafilatura, formatura, cottura
e confezionamento la presenza
di farine e comunque di polveri
e impasti rende l’utilizzo
dell’acqua un problema ai fini
della pulizia e sanificazione
(formazione di fanghi e melme
non rimovibili) ed anche per il
prodotto finale che, soprattutto
dopo la cottura ha un tenore di
acqua libera molto basso.
In tali reparti incluso i reparti
di formatura e trafilatura
generalmente si opta per pulire
le superfici fisse (macchinari,
pavimenti, pareti,...) a secco
e cioè mediante raschietti,
spazzole, aspiratori o al massimo panni inumiditi qualora le
superfici lo consentano.
La pulizia manuale con panni spugna inumiditi di soluzione
detergente a basse concentrazioni è sicuramente una pratica efficace
ed auspicabile per rimuovere completamente le polveri ed asportare
i “veli” di grassi ed oli che si depositano su tutte le superfici.
I pavimenti, una volta raccolte le polveri, possono ovviamente
essere detersi utilizzando soluzioni acquose tramite lavasciuga o
manualmente.
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Le principali applicazioni
relative alla sanificazione
Ciclo produttivo
I forni vengono puliti solo periodicamente:
alcuni a secco con raschietti e aspiratori
asportando il materiale di risulta, altri
(quelli in acciaio inox) invece possono,
anche se solo periodicamente, essere
detersi con metodi innovativi messi a punto
da JohnsonDiversey per rimuovere, dalle
superfici e sulle teglie, i residui carboniosi
dall’acciaio e dal teflon (vedi capitolo
specifico). In alcuni casi la linea relativa alle
teglie prevede la pulizia a secco automatica
per spazzolatura e successiva aspirazione
dopo che la teglia è stata scaricata del
prodotto alimentare. Anche le superfici
relative al confezionamento non possono
essere irrorate da soluzioni acquose vere e
proprie (nastri, tavoli, ripiani, macchinari,..);
per questo,
dopo aver
rimosso i
residui
grossolani
occorre
detergerle e
sanificarle
in ciclo
unico con apposite soluzioni alcoliche
che, evaporando, non danneggino le parti
elettriche (quadri elettrici, fotocellule, …).
La detersione/disinfezione rapida senza
risciacquo viene di norma praticata nelle
zone confezionamento sia a fine turno che
a fine produzione ma può essere praticata
con successo anche durante le produzioni
diventando una vera e propria sanificazione
operativa.
PULIZIA CON ACQUA
(lavaggio vero e proprio)
Per sopperire all’impossibilità di detergere,
gli stabilimenti spesso sono dotati di una
apposita zona lavaggio, a volte separata
completamente dai reparti, all’interno della
quale vengono lavate le attrezzature che lo
richiedono (impastatrici, attrezzi, contenitori,
tramogge, bilancelle, teglie, parti smontabili
di macchinari, griglie, ...... e più in generale
tutto quanto è possibile smontare e che
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richiede una detersione
vera e propria).
Tali lavaggi possono
essere manuali qualora
le attrezzature siano di
piccole dimensioni e
numericamente limitate
oppure a schiuma se di
grandi dimensioni.
La disinfezione di
queste superfici non
sempre è necessaria
anche se alcune
contaminazioni
possono interferire con
i processi di lievitazione
e, richiedere opportuni
trattamenti.
All’interno delle zone di
lavaggio spesso vengono installate macchine di lavaggio a spruzzo
o a tunnel per la detersione quotidiana delle piccole attrezzature, dei
contenitori e delle teglie; se per le attrezzature con contaminazioni
fresche non ci sono particolari problemi di detersione (vedi lavaggi
a spruzzo) per le attrezzature con contaminazioni carboniose
vecchie e stratificate occorre invece intervenire periodicamente con
operazioni di lavaggio per immersione a caldo utilizzando prodotti
specifici e adatti ai materiali di cui sono composte le teglie per non
danneggiarle.
All’immersione per il tempo stabilito (anche 4-6 ore) seguirà un
risciacquo energico a caldo con apposita pompa in pressione.
In alternativa al sistema sopradescritto, JohnsonDiversey dispone
di una tecnologia nuova che verrà descritta nel capitolo specifico
(pulizia periodica delle teglie, dei carrelli e dei forni).
I macchinari deputati alle preparazioni delle farciture siano esse
dolci o salate (serbatoi, tubazioni, impianti di pastorizzazione, ....)
devono essere sanificati con sistemi per circolazione (C.I.P.).
Le superfici aperte di tali reparti invece verranno sanificate con i
tradizionali sistemi OPC che prevedono l’utilizzo di schiumogeni
e basse pressioni per le grandi superfici e lavaggi manuali per le
piccole superfici smontabili.
I tunnel di surgelazione sono spesso dotati di sistemi automatici per
la sanificazione comprendenti le quattro principali fasi (risciacquo
iniziale, erogazione delle schiume, risciacquo finale, disinfezione,..)
in sequenza comandate da un’apposito PLC.
Le aziende costruttrici consigliano prodotti a schiuma SMS per
proteggere le parti in lega che necessariamente possono essere
presenti in tali impianti. Anche i tunnel non dotati di lavaggio
automatico vengono generalmente sanificati con lo stesso metodo
(schiume o prodotti SMS erogati con lance e disinfettanti ad azione
residuale).
1. La sanificazione delle superfici
aperte ................................................ pag. 6
2. Lavaggi a tunnel, a spruzzo,
ad immersione .................................. pag. 9
3. La pulizia e il lavaggio dei
pavimenti .......................................... pag. 11
4. La pulizia periodica di forni, carrelli
e teglie .............................................. pag. 12
5. La detersione, disinfezione a ”secco” di
superfici che non gradiscono soluzioni
acquose .............................................. pag. 13
6.
La sanificazione delle mani ............ pag. 14
7.
La sanificazione dell’aria ................. pag. 15
8. I lavaggi C.I.P. ................................... pag. 16
9. Il reparto cioccolato .......................... pag. 17
10. Le superfici non produttive .............. pag. 18
11. Il controllo, monitoraggio e la lotta
agli infestanti ..................................... pag. 19
1
La sanificazione
delle superfici aperte
La sanificazione
delle superfici aperte
Le superfici aperte nelle produzioni qui considerate sono, come abbiamo già potuto vedere dal punto di vista della
detersione, di due tipi ed in particolare:
• superfici lavabili ad acqua
(zone lavaggio, attrezzature inox,
macchinari inox, linee di farcitura, linee
di miscelazione e trattamento fluidi,
pavimenti, tunnel di surgelazione,....)
PULIZIA A SECCO
Per le superfici pulibili solo a secco
generalmente si ricorre ad operazioni di
soffiatura e aspirazione delle polveri tramite
appositi aspiratori dislocati nei differenti
reparti o a operazioni di spolveratura manuale
con appositi panni; precedentemente
occorre raschiare le superfici con raschietti
• superfici pulibili solo a secco
(reparti di formatura, reparti di
lievitazione, forni, reparti di miscelazione
delle polveri, genericamente zone
contenenti polveri o farine,...)
PULIZIA AD ACQUA
Le superfici lavabili siano esse raggruppate in appositi locali o
disseminate nei differenti reparti vengono lavate dipendentemente dal
drenaggio con sistemi a schiuma o con soluzioni non schiumogene
nebulizzate o spugnate a mano; le piccole superfici vengono lavare in
apposite vasche o lavelli.
I principali prodotti e le conseguenti procedure sono descritte nella seguente
tabella:
Prodotto
Superfoam VF3
Enduro Super VE3
Safefoam VF9
Deltafoam VF8L
HD Plusfoam VF1
(anche additivato con H2O2)
Descrizione
Detergente schiumogeno alcalino
Applicazione
A schiuma
Detergente fortemente caustico
A schiuma
A schiuma
Conc.
d’uso
3 - 4%
Note
La disinfezione delle superfici deterse con soluzioni acquose può essere effettuata tramite i seguenti
prodotti:
Non usare su leghe e alluminio
4 - 5%
Indicato per leghe e alluminio
3 - 4%
Non usare su leghe e alluminio.
Indicato per contaminazioni
vecchie e pulizie periodiche
2 - 3%
Indicato anche per leghe e
alluminio. Adatto per superfici
con drenaggio scarso
(Reg. Min. Sanità n. 18931)
Delladet VS2
(Reg. Min. Sanità n. 18927)
Divosan Extra VT55
(Reg. Min. Sanità n. 18960)
Jarclean VC79
SU 977
Detergente alcalino non
schiumogeno
Per nebulizzazione o
manualmente
Shureclean Plus VK9
Detergente neutro schiumogeno
per lavaggi manuali ed in lavello
Spazzolatura o
spugnatura manuale
2 - 3%
Indicato per qualsiasi superficie
Tego 51
Hypofoam VF6
Enduro Chlor VE5
Detergente alcalino cloroattivo.
Schiumogeno
A schiuma
2 - 4%
Indicati per sanificazione in
ciclo unico
Parasan IC
Diverfoam SMS Chlor
VF18
Profoam VF7
Detergente alcalino cloroattivo
schiumogeno per superfici
delicate
A schiuma
Ultraclean VK3L
Detergente alcalino mediamente
schiumogeno per pulizie
manuali/nebulizzazione
Manuale o per
nebulizzazione
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al fine di staccare le polveri
particolarmente adese sulle
superfici medesime.
Spesso l’utilizzo di panni
monouso o di panni spugna
parzialmente imbibiti con
soluzioni diluite di
detergenti non schiumogeni
completa le operazioni
di pulizia a secco; tale
pratica infatti consente di
evitare la bagnatura delle
superfici adiacenti e, se
praticata asciugando le
superfici coinvolte, migliora
decisamente le operazioni
di pulizia a secco.
LA DISINFEZIONE
Prodotto
Detergente alcalino
1
Nei reparti farcitura (vegetali,
creme, frutta, formaggi,.... dove
sono presenti superfici in alluminio
2 - 3%
Indicato per operazioni di pulizia
manuale su contaminazioni
tenaci
Suredis VT1
Descrizione
Battericidi a base di
quaternari d’ammonio
(validati per Listeria e
Salmonella)
Applicazione
Nebulizzazione
Ammollo
Conc.
d’uso
Note
2%
Divosan Extra VT55
è validato
specificamente anche
come antimuffa e
lieviticida
Battericidi a base di
alchilammine
(validati per Listeria e
Salmonella)
Nebulizzazione
Ammollo
1,5 - 2%
Suredis VT1 è validato
anche come virucida
alle concentrazioni
specifiche riportate
nel Test di riferimento
(Reg. Min. Sanità n. 13518)
Battericida a base di
polibiguanidi
Nebulizzazione
Ammollo
Circolazione
1 - 2%
Parasan IC è validato
anche contro la
Legionella
Divosan C
Igienizzante a base
di acido percitrico e
perossidi
Nebulizzazione
Ammollo
Circolazione
1 - 2%
A differenza dei
classici peracidi
Divosan C non emette
esalazioni
(Reg. Min. Sanità n. 2277)
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1
Lavaggi a tunnel,
a spruzzo,
ad immersione
La sanificazione
delle superfici aperte
IMPIANTI DI LAVAGGIO
LAVAGGI A TUNNEL / SPRUZZO
Come per tutti i settori dell’industria alimentare anche nel
lavaggio delle superfici, nella produzione dei prodotti da forno, si
consiglia l’utilizzo di impianti di lavaggio in bassa/media pressione
(20-40 bar); tali pressioni infatti sono sufficienti per rimuovere le
contaminazioni fresche anche le più adese evitando la produzione di
aerosol, sempre pericolosa sia in un locale di lavaggio promiscuo che
direttamente in produzione.
Per rimuovere invece le incrostazioni periodiche polimerizzate per cottura
potrebbe essere necessario, dopo apposita immersione, utilizzare alte
o altissime pressioni d’esercizio; in tal caso l’apparecchiatura conviene
installarla all’esterno o in locale completamente separato dove svolgere
solo questo tipo di attività specifica.
Gli impianti di lavaggio in bassa pressione generalmente vengono
installati nei reparti di “farcitura” dove le contaminazioni da rimuovere
sono quelle tipiche dei vegetali, dei formaggi, delle carni, delle creme,
della frutta o miste.
Nel settore dei prodotti da forno i
lavaggi automatici a spruzzo ed a tunnel
sono piuttosto frequenti e riguardano
particolarmente gli utensili ed i contenitori
utilizzati per i reparti farcitura (cassette,
vassoi, coltelli, parti di macchinari,…) o, in
alternativa le teglie che trasportano i prodotti
dalla formatura sino alla cottura.
Per quest’ultime occorre fare un
distinguo particolare tra coloro che le
detergono “quotidianamente” utilizzando
appositi lavateglie e coloro, invece, che
le trattano soltanto periodicamente
(quadrimestralmente, semestralmente,
annualmente,…).
Per la verità anche coloro che dispongono di
una lavateglie a tunnel non lavano la teglia
ad ogni passaggio bensì giornalmente o
comunque con una certa frequenza tale da
non avere problemi in fase di lavaggio.
Nel primo caso prodotti tradizionali
associati a buone pressioni d’esercizio ed
alte temperature sono sufficienti anche nel
lavaggio a spruzzo o a tunnel in quanto
le contaminazioni pur essendo di origine
carboniosa non si sono accumulate
formando strati fortemente impermeabili;
nel secondo caso invece sarà opportuno
prevedere una fase di immersione in
temperatura per
concedere il
I nebulizzatori in accio inox
(Shurfoam SN)
si utilizzano invece per
l’erogazione di detergenti
e disinfettanti su superfici
di piccole dimensioni;
dopo il necessario tempo
di contatto i prodotti si
rimuovono attaverso un
risciacquo con acqua o
in alternativa con panni
inumiditi.
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2
tempo necessario al
prodotto di penetrare
all’interno delle
contaminazioni, ridurre la
tensione interfacciale con
la superfice di supporto e
ammorbidire il tutto.
Occorre comunque
ricordare che il settore
richiede in ogni caso
un buon lavaggio ma
soprattutto un’ottima
asciugatura della teglia:
le macchine a tunnel e
a spruzzo infatti sono
sempre dotate di
specifiche fasi di
asciugatura ad alta
efficienza.
Non è tollerato infatti operare con teglie bagnate in quanto il
processo di lievitazione non sarebbe controllato a dovere.
In qualche caso le teglie perfettamente teflonate/resinate/siliconate/
verniciate non vengono lavate ad acqua bensì passano attraverso
macchinari che provvedono alla spazzolatura ed all’aspirazione degli
sfridi di lavorazione; è ovvio che in questo caso le teglie dovranno
comunque essere trattate per immersione con una certa periodicità.
Indipendentemente dal processo la finitura superficiale della
teglia subisce un deterioramento naturale che
porta periodicamente al suo
rifacimento eseguita
da ditte specializzate.
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2
La pulizia e il lavaggio
dei pavimenti
Lavaggi a tunnel,
a spruzzo, ad immersione
PULIZIA PER IMMERSIONE
La tecnica di lavaggio per immersione viene
di norma utilizzata quando è necessario
prolungare il tempo di contatto fra la
contaminazione ed il prodotto chimico per
ottenere il distacco della contaminazione
medesima o la sua progressiva dissoluzione;
si ricorre a questo modo di operare quando
la contaminazione è poco permeabile (anche
a causa di un ripetuto utilizzo senza lavaggio)
ed è necessario attendere parecchio tempo
affinché il prodotto penetri attraverso la
contaminazione e ne provochi il distacco.
Contaminazioni determinate da polimerizzazioni
termiche, caramellizzazioni, contaminazioni
derivate dalla combustione di sostanze
organiche(sporchi carboniosi) sono questi i
residui che si possono e si devono eliminare
con l’aiuto dell’immersione.
Se le temperature di immersione sono elevate
(50-60°C per teglie rivestite con polimeri; superiori
a 60°C quelle a corpo nudo) e, soprattutto
vengono mantenute per il tempo sufficiente
(vasche a temperatura controllata), con ogni
probabilità si potrà ridurre la concentrazione
del prodotto detergente ed il tempo di contatto.
Qualora le contaminazioni fossero difficilmente
rimovibili anche in presenza di detergenti
fortemente caustici, per ottenere l’effetto
desiderato si potrà addittivare la soluzione
alcalina con perossido d’idrogeno (Divosan 181).
Se il prodotto da cuocere non è a diretto
contatto con la teglia(carta da forno) le
contaminazioni da rimuovere saranno
ridotte significativamente in volume e il
lavaggio sarà semplificato rispetto a quello
tradizionale. Dopo la prevista immersione si
potrà rimuovere i residui rimasti attraverso
un risciacquo in alta/media pressione (tramite
idropulitrice o pompa similare)o comunque
se si dispone di una macchina a tunnel, si
passano le teglie nel tunnel di lavaggio.
Nella tabella sottostante sono indicati i prodotti da utilizzarsi per il lavaggio
quotidiano a spruzzo/tunnel di attrezzature; tali prodotti potranno anche
essere utilizzati per immersione ma con dosaggi e tempi decisamente differenti:
Prodotto
Descrizione Applicazione
Lavaggio
quotidiano o
settimanale di
teglie e carrelli (a
spruzzo/tunnel)
in alluminio,
leghe e superfici
teflonate/
siliconate
Conc.
d’uso
Note
0,2-0,8%
Utilizzabili anche
per lavaggi
periodici ma solo
per immersione
con tempi lunghi
(> 2 ore) e
conc./temp.
elevate (2-10% a
60-65°C)
Capture
VC16
Polypro
VC17
Suma
Classic M7
Detergenti
alcalini
“alluminium
safe”
Divoflow
NTC VC26
Detergente
fortemente
alcalino ad
elevata attività
sequestrante
per carrelli e
attrezzature in
acciaio inox
Lavaggio
quotidiano o
settimanale dei
carrelli e delle
attrezzature in
acciaio inox o in
plastica
Distar 44
VC81
Britestar
VC12
Detergente
ad altissima
alcalinità per
il lavaggio a
spruzzo/
immersione di
superfici molto
incrostate
(contaminazioni
carboniose)
Lavaggio
quotidiano o
settimanale di
attrezzature
particolarmente
contaminate
Disincrostazioni
periodiche da
contaminazioni
carboniose
Descale
VA1
Aluwash
VA3
Disincrostanti
a base di acidi
forti
Disincrostazione
periodica delle
macchine a
tunnel/spruzzo
Profile
VC71
Detergente
clorattivo per
il lavaggio
meccanico
attrezzature
Lavaggio e
sanificazione
in ciclo unico
in macchina
lavattrezzature
0,3-0,8%
Battericida a
base di peracidi
Disinfezione
finale sull’ultima
rampa
0,4-0,6%
Divosan
Plus VT53
(R.M.S. n.
19001)
Divosan
181
Additivo
ossidante
a base di
perossidi
Lavaggio
periodico delle
attrezzature per
immersione
Lavaggio a
spruzzo
0,2-1%
0,2-0,8%
per lavaggi
a spruzzo
2-10% per
disincrost.
ad
immersione
1-3%
0,5% da
aggiungere
alla soluz.
detergente
in vasca
0,2% da
aggiungere
insieme al
detergente
nella fase di
lavaggio
Utilizzabili anche
per lavaggi
periodici delle
teglie per
immersione
(tempi lunghi e
concentrazioni
superiori)
PULIZIA E LAVAGGIO
PAVIMENTI
Il settore dei prodotti da forno è costituito
prevalentemente da aziende di grandi
dimensioni anche dal punto di vista degli
ambienti da pulire, incluso ovviamente le
pavimentazioni. Servono infatti superfici
ampie sia per la produzione che per lo
stoccaggio dei prodotti nei magazzini; per
questo la prassi più seguita, per la pulizia
dei pavimenti nelle grandi superfici, è il
lavaggio meccanico tramite lavasciuga anche
utilizzando macchine
con l’uomo a bordo
per facilitare,
semplificare
La forte
concentrazione di
alcalinità nel
Distar 44 può
creare
congelamento
del prodotto nei
nei mesi invernali
Assicurarsi che gli
ugelli e le superfici
della macchina
sopportino l’uso
degli acidi
Non utilizzare
a temperature
superiori a 50°C
La pulizia manuale dei pavimenti attraverso mop si consiglia solo
per le aziende piccole in quanto molto dispendioso in termini
di tempo e di fatica. Le contaminazioni principali da rimuovere
sono costituite da olii e grassi alimentari impastati con farine per
quanto attiene le zone di produzione e, da gomme e sporco di
strada mescolato a residui organici, per quanto concerne le zone di
stoccaggio (magazzini).
I prodotti consigliati per la pulizia dei pavimenti sono i seguenti:
Prodotto
Descrizione Applicazione
Jarclean
VC79
Detergente
alcalino ad
alta attività
sequestrante
• Pulizia
meccanica dei
pavimenti
• Pulizia manuale
con mop
Floorex
Detergente
caustico per
la rimozione
di sporchi
pesanti
• Pulizia
meccanica e
manuale dei
pavimenti
Detergente
clorattivo
ad attività
sbiancante
• Pulizia
meccanica e
manuale dei
pavimenti
• Azione
sanificante e
sbiancante
Detergente
sgrassante
profumato
• Pulizia
meccanica e
manuale dei
locali ausiliari
• Rimozione di
contaminazioni
leggere
Profile
VC71
e velocizzare le
operazioni di pulizia.
L’utilizzo della
lavasciuga deve
spesso essere
preceduto da un’operazione
di asportazione delle polveri che, di norma,
viene effettuata da una spazzatrice meccanica
o manuale. Qualche volta anche l’utilizzo
della monospazzola (in abbinamento ad
aspiraliquidi), per rimuovere contaminazioni
vecchie sotto le linee di produzione, può
essere necessario e ottimale.
3
SU 890
Conc.
d’uso
Note
1-3%
Specifico per
la rimozione
di olii e grassi
alimetari
1-3%
Prodotto per la
rimozione di
sporchi pesanti
(morchie,
striature dei
muletti,…)
1-3%
Prodotto per la
rimozione di
sporchi pesanti
(morchie,
striature dei
muletti,…)
1-3%
Il prodotto
emana una
leggera
profumazione
ammoniacale
Divosan 181,
liberando ossigeno,
favorisce la
disgregazione per
ossidazione delle
contaminazioni
Per la pulizia periodica delle teglie, dei carrelli di supporto e dei forni (per aziende che non
possiedono macchine di lavaggio o vasche specifiche) JohnsonDiversey consiglia una tecnologia
specifica che non richiede macchine di lavaggio o vasche particolari, descritta nel Capitolo 4.
- 10 -
- 11 -
4
La pulizia periodica di
forni, carrelli e teglie
di superfici che non gradiscono
l’utilizzo di soluzioni acquose
(inox, teflon, alluminio e leghe) senza l’ausilio di macchine
specifiche (panificazione, pasticceria industriale,…)
JohnsonDiversey dispone di una specifica
tecnologia studiata appositamente per la
pulizia periodica (semestrale/annuale) dei
forni e soprattutto dei carrelli e delle teglie
che sostengono i prodotti da infornare;
tale tecnologia consente di rimuovere le
contaminazioni carboniose in sicurezza
senza danneggiare le superfici teflonate o in
alluminio.
Non si tratta di un processo di detergenza
basato sulla riduzione della tensione fra le
due interfaccie (contaminazione-superficie)
bensì basato su un’azione ammorbidente
e distaccante delle incrostazioni organiche
(olii e grassi polimerizzati e carbonizzati)
determinato dagli speciali componenti della
formula(specifici amminoacidi).
Il prodotto denominato
Suma D9.3 è adatto appunto
per la pulizia di carrelli,
teglie teflonate e non e per
le superfici interne dei forni.
Benefici
• Altamente efficace
SUMA D9.3 è stato
studiato specificatamente
per la rimozione di olii
carbonizzati e polimerizzati, grasso
e sporco di origine alimentare da superfici
in alluminio e acciaio inossidabile.
• Versatile
SUMA D9.3 è adatto per la pulizia di
carrelli, teglie teflonate di pasticceria e
panetteria, sia in alluminio che in acciaio
inossidabile. Può essere usato anche per la
pulizia delle superfici interne dei forni.
- 12 -
La detersione,
disinfezione “a secco”
Applicazioni
SUMA D9.3 è formulato per essere usato puro, è sufficiente applicarlo con
l’apposita apparecchiatura spray oppure con un pennello od un panno.
Modalità d’uso
Agitare bene prima dell’uso!
Per la pulizia dei carelli:
1. Applicare SUMA D9.3 con lo sprayer o con un pennello.
2. Mettere il carrello nel forno ad una temperatura non superiore agli
85/90° C per 20-30 minuti.
3. Togliere il carrello dal forno, lasciarlo raffreddare, e risciacquare
con acqua.
Per la pulizia delle teglie:
1. Applicare SUMA D9.3 con lo sprayer o con un pennello.
2. Inserire le teglie nel carrello e metterlo nel forno ad una
temperatura non superiore agli 85/90° C per 20-30 minuti.
3. Togliere il carrello dal forno, lasciarlo raffreddare, e risciacquare le
teglie accuratamente con acqua.
Per la pulizia dei forni:
1. Applicare SUMA D9.3, con lo sprayer o con un pennello, sulle
superfici interne del forno freddo.
2. Accendere il forno e portarlo ad una temperatura non superiore
agli 85/90° C per 20-30 minuti.
3. Lasciare raffreddare.
4. Risciacquare le superfici interne con acqua e lasciare asciugare
all’aria.
Caratteristiche tecniche
Aspetto:
Odore:
pH tal quale:
Peso specifico:
Solubilità:
liquido cremoso marrone chiaro
nessuno
>12,5
1,15
completamente miscibile in acqua
Le modalità d’uso e le avvertenze da utilizzare in fase operativa sono descritte
in un’apposita scheda tecnica da richiedere al Vostro Consulente Tecnico.
Nel settore dei prodotti da forno sono molte
le superfici che potrebbero essere sanificate
attraverso un tipo di pulizia a “secco” che
preveda l’uso di specifici detergenti/disinfettanti
a base alcolica.
Tali prodotti infatti, evaporando velocemente,
non creano quei problemi che invece
insorgerebbero utilizzando le classiche
soluzioni acquose che prevedono sempre
il risciacquo abbondante come ultima fase
prima del riutilizzo delle superfici.
Naturalmente
tali prodotti
sono da
distribuire
per
nebulizzazione
o a spruzzo su
superfici
già trattate con
panni monouso
per rimuovere
le polveri o le
contaminazioni
prevalentemente “secche”dalle superfici
medesime.
I reparti confezionamento nella loro totalità
e le superfici a contatto indiretto e diretto
con il prodotto finale, purchè contaminate
da residui “secchi” o poveri d’acqua libera
(bilance, nastri, ripiani, quadri elettrici,..),
traggono sicuro giovamento dal trattamento
con questi prodotti.
Il trattamento può essere eseguito a fine
lavorazione come sanificazione finale ma
anche durante
le lavorazioni
come
sanificazione
operativa al fine
di mantenere
le superfici
igienicamente
sotto controllo
durante le
lavorazioni
ed evitare la
contaminazione
dei prodotti durante il confezionamento.
5
A questo proposito JohnsonDiversey dispone dei seguenti differenti prodotti:
Prodotto
Alcosan
VT10
(Reg. Min.
San. n. 18645)
Sactif
Spray
(Reg. Min.
San. n. 16646)
Tego
Spray
(Reg. Min.
San. n. 3495)
Conc.
Descrizione Applicazione d’uso
Detergente/
disinfettante
alcolico
(bassa conc.
alcolica)
Detergente/
disinfettante
alcolico
(media conc.
alcolica)
Detergente/
disinfettante
(alta conc.
alcolica)
Note
A spruzzo
Tal
quale
Alcool
isopropilico
(<30%)
Quaternari
A spruzzo
Tal
quale
Alcool etilico
(>40%)
Quaternari
Tal
quale
Alcool
isopropilico
(>50%)
Alchilammnine
A spruzzo
La scelta fra i differenti prodotti
sarà da effettuarsi in base al
tempo di evaporazione richiesto,
l’abitudine degli operatori ad
utilizzare prodotti alcolici e
la natura, oltrechè il livello di
drenaggio, delle superfici coinvolte.
Sono disponibili le validazioni per
Listeria Monocytogenes
e Salmonella.
Morfologia tipica delle
colonie di Listeria
Colonie di Salmonella
- 13 -
6
La sanificazione
delle mani
La sanificazione
dell’aria
comportamento
igienico del
personale
(vestiario
idoneo,
dispositivi di
protezione
individuale,
cura della
propria igiene
personale,...)
devono giocoforza
essere rispettate
pena la possibile ricontaminazione
del prodotto con tutte
implicazioni relative.
La sanificazione delle
mani degli operatori
è, come in tutti i
settori dell’industria
alimentare, importante
sia per evitare la
ricontaminazione
del prodotto che,
ovviamente, come
norma di buona prassi
igienica.
Il confezionamento,
in particolare, è il
reparto all’interno
del quale tutte le
principali regole di
I principali prodotti per la sanificazione delle mani sono riportati nella seguente tabella:
Operazione
Prodotto
Principio attivo
Sostanze
complementari
Sistema erogazione
Detergenza
SoftCare Wash
Tensioattivi
Dermoprotettivi
Tradizionale
Detergenza
SoftCare H100
Tensioattivi
Dermoprotettivi
Tradizionale
Detergenza
Igienizzazione
SU System Mani
Tensioattivi
Clorexidina
Detergenza
Disinfezione
SoftCare Line
Sensisept
Tensioattivi
Saponi
Clorexidina
Dermoprotettivi
Cartucce monouso
Igienizzazione
Alcoplus H500
Alcoli
Dermoprotettivi
Tradizionale / A spruzzo
Igienizzazione
- 14 -
(Reg. Min. Sanità n. 19065)
SoftCare Line Med
Alcoli
Dermoprotettivi
Dermoprotettivi
Tradizionale
Cartucce monouso
L’aerosolizzazione a freddo risulta meno
efficace ma viene comunque utilizzata
per operazioni di bonifica ambientale a
seguito di contaminazioni straordinarie
per igienizzare locali e impianti di
condizionamento.
Per
l’aerosolizzazione
a caldo
disponiamo
di due
apparecchiature
denominate Fog
Mobile e Fog Jet;
per il trattamento
a freddo sono
disponibili
le seguenti
apparecchiature:
Nell’industria dei prodotti da forno è il
confezionamento il reparto all’interno
del quale l’aria confinata dovrebbe essere
controllata per evitare reinquinamenti del
prodotto finale; tutto ciò vale a maggior
ragione per i prodotti con un certo contenuto
di acqua libera (pan carrè, prodotti a base di
uova,...) che sono più sensibili verso l’attacco
di muffe o lieviti.
I reparti di taglio,
affettatura e
confezionamento del pane ad esempio
richiedono accorgimenti igienici particolari
e fra questi soprattutto il controllo
microbiologico dell’aria che, oltre a richiedere
accorgimenti quali la filtrazione, potrebbe
prevedere la periodica disinfezione dell’aria
confinata con specifici antimuffa lieviticidi.
La disinfezione dell’aria confinata all’interno
di determinati ambienti può essere effettuata
tramite aerosolizzazione termica cioè a caldo
ed anche mediante semplice aerosolizzazione
a freddo.
L’aerosolizzazione a caldo consente di
disporre di particelle di diametro inferiore a
1 micron con i seguenti pratici vantaggi
operativi:
• maggiore permanenza in aria dell’aerosol
disinfettante/migliori risultati igienici
• minor consumo di disinfettante
• superfici
praticamente subito
asciutte
• maggior resa ed
efficacia dovuta
all’aumento
della superfice
dell’interfaccia
soluzione
disinfettante/aria
confinata.
7
• New Jet: nebulizzatore elettrico da fissare a parete o posizionare
su apposita superfice.
• Flex F.U.: aerosolizzatore ad aria compressa da fissare a parete e
collegare ad una sorgente esterna di aria compressa.
Applicazione
igienica
Trattamento di
reparti a rischio
(camere bianche/
confezionamento)
Soluzione
Disinfettante/ Disinfettante/
Igienizzante
Igienizzante
Tegodor
Tegodor:
15 parti
(Reg. Min. San.
n. 12525)
Tegosol:
85 parti
Note
Disinfettante
a base di
glutaraldeide
sinergizzata con
quaternari
Tego 51
Trattamento
di reparti e
locali produttivi
contaminati
(Reg. Min. San.
n. 2277)
Divosan GA
Parasan IC
(Reg. Min. San.
n. 13518)
Trattamento dei
pacchi lamellari
nelle celle
frigorifere
Securegel VG5
Disinfettante/
Igienizzante:
15 parti
Tegosol:
85 parti
Tal quale con
spruzzatore
Disinfettanti/
Igienizzanti a
base di anfoteri,
glutaraldeide e
biguanidi
Il trattamento dei
pacchi lamellari
garantisce la
necessaria
protezione
igienica delle
superfici e
dell’aria che le
attraversa
- 15 -
8
I lavaggi C.I.P.
I lavaggi C.I.P. (per circolazione) nel settore
dei prodotti da forno riguardano prevalentemente
i circuiti relativi alla farcitura e al trasporto delle
materie prime fino all’impasto.
Per quanto attiene alla farcitura si devono
lavare gli impianti, le tubazioni ed i serbatoi
di stoccaggio delle creme a base di latte,
grassi, formaggi, vegetali,…..
Tali circuiti comprendono spesso anche
il trattamento a caldo delle creme
(pastorizzatori a superficie raschiata) e, come
tale, richiedono un processo di detersione
che comprende detersione alcalina, in
qualche caso acida, e disinfezione.
Anche i prodotti a base di latte richiedono un
trattamento simile.
Per quanto riguarda gli impasti, quelli a base
di uova richiedono l’aggiunta di ovoprodotti
liquidi, le cui tubazioni (i pastorizzatori non
Prodotto
Tolerant VC6
Il reparto cioccolato
Prodotto a ciclo unico
La produzione di cioccolato non prevede, dal
punto di vista della sanificazione, particolari
accorgimenti che non siano i soliti, legati alle
normali e tradizionali
produzioni dolciarie.
Il cioccolato è
fondamentalmente
inerte dal punto di
vista microbiologico:
infatti è praticamente
privo di acqua libera
e, quindi, non è un
buon supporto per la
crescita microbica.
Le aziende che
producono cioccolato
finito possono partire
da materie prime quali il cacao (la fava di
cacao) e lavorarlo sino ad ottenere la polvere
ed il burro di cacao oppure più semplicemente
partire da quest’ultimi sino ad arrivare alla
colatura dell’impasto nello stampo finale.
A parte alcune aziende che praticano il ciclo
completo la maggioranza acquista la polvere
di cacao ed il burro di cacao già pronti per
poi effettuare una lavorazione che prevede
a grandi linee il seguente ciclo produttivo:
0,8 - 2%
Distar 44 teme il gelo
(polvere e burro di cacao, latte, zucchero,
caratterizzanti vari, ...)
Prodotti a ciclo unico
sono presenti
perché si usano
sempre uova
pastorizzate)
devono essere
sanificate con
procedure C.I.P.
similari a quelle
descritte per le
creme.
Altri circuiti
possono essere presenti per l’addittivazione dei sughi (pomodoro, a
base di carne, a base di uova,) soprattutto nella farcitura delle pizze
e delle torte salate; tali circuiti devono anch’essi essere detersi con
sistemi C.I.P. che prevedano il passaggio di due/tre soluzioni al fine
di rimuovere le contaminazioni a carattere organico ed inorganico
presenti nelle differenti lavorazioni.
I lavaggi in questione sono quasi sempre a perdere in quanto i residui
e le contaminazioni non ne permettono quasi mai il recupero.
Descrizione
Detergente alcalino fortemente
sequestrante per acque dure
Applicazione
• Cip alcalino
monofase uova
• Cip miscele formaggi
e creme da latte
Conc.
d’uso
0,8 - 2%
MISCELAZIONE MATERIE PRIME
Britestar VC12
Distar 44 VC81
Total VC2
Detergenti ad altissima
causticità
• Miscele e/o creme
vegetali
Divoflow NTC VC26
Divoflow NBE
Mach 5 VC10
Detergenti per applicazioni
specifiche
• Pastorizzatori a
superficie raschiata
• C.I.P linee di farcitura
dolce
1 - 3%
Super Dilac VA4
Pascal VA5
Disincrostanti acidi a base di
acidi minerali forti
• Passaggio acido C.I.P.
(periodico o giornaliero)
1 - 2%
Divosan 181
Coadiuvante a base di
perossido d’idrogeno
Per migliorare tutti i
lavaggi alcalini
Divosan Plus VT53
Battericida a base di peracidi e
perossidi
Disinfezione finale
Detergente alcalino cloroattivo
• Lavaggi alcalini a
ciclo unico
• Lavaggi di superfici
fredde/contaminazioni
fresche
(Reg. Min. Sanità n. 19001)
Profile VC71
Note
RAFFINAZIONE/LAMINAZIONE
(alla temperatura di 45°C)
1/3 della
concentrazione
di prodotto
alcalino
0,4 - 0,6%
0,8 - 2%
PASTA FANGHIGLIA
Corrosivo in presenza
di forti concentrazioni
di cloruri
Da utilizzare solo a
basse temperature
(max 50°C)
La concentrazione delle miscele sopradescritte può influire sul risultato finale di pulizia e, quindi, dover richiedere un rinforzo detergente mediante
azione ossidante (Divosan 181)
- 16 -
OMOGENEIZZAZIONE
CONCAGGIO
(sbattimento a temperatura prefissata per
ottenete la necessaria plasticità)
CRISTALLIZZAZIONE
(tramite rappreddamento)
COLATURA, FORMATURA,
CONFEZIONAMENTO
9
La miscelazione degli ingredienti avviene
in appositi mixer, all’interno dei quali
vengono introdotte le materie prime nei
tempi e nei modi che prevede la ricetta
specifica; la miscela viene mescolata,
omogeneizzata e raffinata (anche per
laminazione) a caldo; quindi è sottoposta
a concaggio per acquisire la necessaria plasticità
e a successiva cristallizzazione mediante
raffreddamento. Alla cristallizzazione segue la
colatura negli appositi stampi in policarbonato
ad alta finitura superficiale che ne favoriscono il
distacco.
La sanificazione delle superfici aperte avviene
facilmente con soluzioni acquose e, come tale, le
parti smontabili (comprese le parti di tubazioni)
vengono portate in specifici locali lavaggio
dove vengono deterse manualmente o mediante
lavaggio a spruzzo. Le superfici deterse
vanno asciugate perfettamente prima di
essere rimontate.
Sulle superfici fisse di grandi dimensioni
si opera tramite pulizia a secco
avvalendosi di panni inumiditi con
soluzioni detergenti non schiumogene.
Per tutte le superfici aperte potete fare
riferimento a quanto descritto nel capitolo specifico.
Qualora fosse presente un vero e proprio impianto a ciclo chiuso
occorrerà sanificarlo mediante apposito sistema C.I.P. (vedi capitolo
specifico).
Gli stampi in policarbonato richiedono l’utilizzo di specifici prodotti
(Polipro VC17/Capture VC16) che detergano senza intaccare tale
materiale provocandone la fragilità (stress cracking); generalmente
vengono detersi in apposite macchine a spruzzo o a tunnel che sono
dotate delle seguenti fasi:
• lavaggio alcalino specifico (Polipro VC17/Capture VC16)
• risciacquo con asciugatura
favorita da brillantazione
(Suma Rinse).
I prodotti sono
formulati con
componenti,
compreso l’azione
antischiuma,
approvati per l’uso
in contatto con
policarbonato (non
causano stress
cracking).
- 17 -
10
Il controllo,
il monitoraggio e
la lotta agli infestanti
Le superfici non
produttive
Sono le superfici che appartengono ai locali ausiliari cioè a quei locali dove non si svolge la produzione (servizi igienici,
spogliatoi, locale mensa, laboratori di assaggio, uffici….). Queste superfici pur non rappresentando un rischio igienico
diretto per l’alimento devono essere sanificate perché il personale potrebbe veicolare attraverso di loro eventuali
contaminazioni pericolose. La pulizia e la sanificazione di queste superfici vengono effettuate generalmente con
sistemi manuali e per questo richiedono prodotti sicuri per il personale e per i materiali stessi di cui sono costituite.
Superficie/
Applicazione
Prodotto
Conc.
d’uso
Caratteristiche
SU 890
0,5 - 5%
Detergente universale
leggermente profumato
Uso manuale o meccanico per i
pavimenti
Pavimenti
SU 891
0,5 - 3%
Detergente universale
non profumato
Uso manuale o meccanico per i
pavimenti
Pavimenti/
lavaggi
manuali
Abrasivi
Multiclean VK7L
Cream R7
PREVENZIONE
Significa cioè attuare tutte le misure necessarie per impedire
l’insediamento degli infestanti ed in particolare:
• Corretta sanificazione dei locali, degli impianti e delle attrezzature
• Protezione delle vie d’accesso agli insetti (mantenendo le porte
chiuse, utilizzando reti antinsetto alle finestre, occludendo qualunque
fessura nel pavimento e nelle pareti)
• Mantenere pulite e ordinate le zone attigue ai locali di preparazione
e stoccaggio (aree di carico e scarico, verde confinante, …)
Campo di applicazione
Pavimenti/
superfici
0,5 - 5%
Detergente universale
per la pulizia manuale di
pavimenti e utensili
Uso esclusivamente manuale
Tal quale
Crema detergente delicata
abrasiva per la pulizia
dei bagni e delle superfici
dure
Applicare su spugna, passare
sulle superfici e risciacquare
Il settore dei prodotti da forno e dolciario in
genere utilizza ingredienti che richiamano
particolarmente gli infestanti, sia quelli
volanti che quelli più tipicamente striscianti.
Le farine, i semilavorati a base di zucchero,
le uova,… sono tutti substrati che richiamano
differenti tipologie di infestanti.
Per questo è fondamentale lavorare a livello
preventivo piuttosto che combattere gli
infestanti una volta che si sono insediati.
Risulta quindi indispensabile effettuare
una lotta globale agli infestanti mediante le
seguenti azioni mirate:
Vetri
TASKI R3
Disincrostanti
Sanitari
Detergenti/
Disinfettanti
- 18 -
TASKI R1
Tal quale
Detergente ad elevato
potere sgrassante
Applicare puro sui vetri, passare
con carta e asciugare con
tergivetro
Tal quale
Detergente che non
lascia aloni
Tal quale
Disincrostante a base di
acido citrico per la
manutenzione delle
superfici
Versare il prodotto sulla
spugna, passare sulle superfici,
risciacquare ed asciugare
Applicare la soluzione sulle
superfici, attendere il tempo
sufficiente e risciacquare
TASKI pulisan
5 - 10%
Disincrostante concentrato
a base di acido fosforico.
TASKI R6
Tal quale
Prodotto a base di acido
cloridrico per W.C.
Applicare il prodotto puro, attendere
il tempo necessario e risciacquare
TASKI R2
5-10%
Detergente alcalino per
la pulizia quotidiana delle
superfici
Applicare sulle superfici con un
panno o una spugna (diluito non
richiede risciacquo)
TASKI R5
Tal quale
Deodorante per ambienti
Spruzzare il prodotto al centro
dell’ambiente
D-Form S
1 - 5%
Disinfettante profumato
ad azione detergente
Applicare con spugna o spruzzare
sulle superfici
(Reg.Min.San. n.11045)
MONITORAGGIO
Permette di valutare l’eventuale infestazione, il tipo e l’entità.
Per attuarlo occorre :
• Posizionare trappole elettroluminose che permettono il controllo e
la cattura degli insetti volanti
• Posizionare correttamente le trappole a feromoni per le blatte e le
esche rodenticide per roditori.
TRATTAMENTI MIRATI
Al fine di eliminare la presenza degli insetti.
Si effettuano mediante il corretto utilizzo di idonei prodotti:
• Trattamenti periodici sulle superfici perimetrali a rischio e sul
verde confinante e trattamenti localizzati dove si rende necessario
(evacuando ovviamente alimenti e derrate).
JohnsonDiversey dispone di una serie completa di trappole elettroluminose e biologiche ed in particolare:
Prodotto
SU System Multi
Suma Rapid D6
11
Descrizione
Ambienti di
utilizzo
Posizionamento
Monitoraggio
in interni
In zone umide e
calde (sotto i forni,
frigoriferi,..)
La presenza continua
di blatte deve essere
combattuta con
disinfestanti a base di
piretro
Monitoraggio e lotta
guidata in interni
Al centro del locale
(a due metri
di altezza)
Il cartone collante deve
essere sostituito almeno
mensilmente.
Il conteggio delle catture
condizionerà l’eventuale
lotta
Monitoraggio e lotta
guidata in interni
Al centro del locale
(a due metri
di altezza)
I cartoni collanti devono
essere sostituiti almeno
mensilmente.
Il conteggio delle catture
condizionerà l’eventuale
lotta
Safe Trap / Bolt 410
Trappola per blatte
a strato collante con
pastiglia attraente
Flylight
Trappola
elettroluminosa con
cartone collante
e attrattivo alimentare
Note
Flylight Monitor
Trappola
elettroluminosa con
cartone collante
e attrattivo alimentare
- 19 -
11
Il controllo, il monitoraggio
e la lotta agli infestanti
Qualora le trappole evidenzino la necessità di un trattamento a base di formulati insetticidi JohnsonDiversey dispone di
una gamma completa ed in particolare:
Prodotto
Piretro
Safe H
Composizione
Caratteristiche
Ambienti
di utilizzo
Note
• Estratto di piretro
• Piperonilbutossido
• Pronto all’uso in base
acquosa
• Abbattente e snidante
• Per insetti volanti e
striscianti
Interni mediante
idoneo
nebulizzatore
Non unge
• Estratto di piretro
• Piperonilbutossido
• Insetticida concentrato
in sospensione
acquosa abbattente e
snidante
Interni mediante
idoneo
nebulizzatore
Non unge
• Deltametrina
• Insetticida concentrato
in sospensione
acquosa ad attività
residuale
Interni
(con attenzione)
ed esterni mediante
pompa a
precompressione
Non usare in
presenza di alimenti
Piretro
Safe EC
Decaflow
JohnsonDiversey dispone di apposite
locandine a fumetti che ricordano agli
operatori, in modo semplice e dettagliato, le
diverse operazioni per prevenire le infestazioni.
Le strutture e gli ambienti devono
comunque essere progettate per evitare
le infestazioni: ecco due esempi di
accorgimenti per prevenirle ed un caso
da evitare.
Spazzola sottoporta
per impedire
l’ingresso degli
infestanti
Rete antinsetto con rinforzo
sulla parte inferiore per i roditori
Gli interstizi nei pavimenti
favoriscono l’annidamento degli
insetti
- 20 -
JohnsonDiversey ringrazia sentitamente le Aziende che ci hanno concesso le loro immagini per la seguente pubblicazione ed in particolare:
Dolciaria Loison (Costa Bissara-VI) - Linea Alimentare Aresu (Massalombarda-RA) - Mombrini Pavimenti (Caravaggio-BG)
Colussi Ermes (Casarsa della Delizia-PN) - Soren Impianti (Corsico-MI)
Per ulteriori informazioni prego contattare
JohnsonDiversey S.p.A.
Via Meucci 40
20128 Milano
Tel: 00 39 02 25801
Fax: 00 39 02 25802396
sito internet: www.johnsondiversey.it
Il vantaggio di JohnsonDiversey
Oltre alla pulizia, siamo dedicati a essere i
migliori nel semplificare la vita dei
nostri clienti.
Siamo impegnati a farlo:
• Dedicando il tempo necessario ad
ascoltare, comprendere e soddisfare le
esigenze speciali dei clienti in materia di
pulizia e igiene
• Avendo un interesse personale volto a
garantire che gli impianti affidati alle loro
cure siano costantemente puliti, sicuri e
gradevoli
• Mirando all’innovazione in ogni forma per
rendere più semplice e più redditizia la
vita dei nostri clienti
• Collaborando con i clienti per superare le
loro aspettative ogni giorno, dovunque