29 giugno 5 luglio 2015

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18 29 GIUGNO2015
FILM 5 LUGLIO
FESTIVAL
DIREZIONE ARTISTICA E
ORGANIZZATIVA
Cristiano Palozzi
CURATORE SEZIONE INGRANDIMENTI
Oreste De Fornari
ASSISTENTE ALLA DIREZIONE
Caterina Nascimbene
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Thierry Bousseau
con la collaborazione di
Miléna Chenevrel
RESPONSABILE TECNICO
Luca Franco
ASSISTENTI DI SALA
Amina Gaia Abdelouahab
Marika Cirillo
Valeria Deplano
Alessandra Gatti
Vanessa Sarti laia
UFFICIO STAMPA
Bonsai Film - Genova
con la collaborazione di
Stefania Bianucci
COMUNICAZIONE
Bonsai Film – Genova
collaborazione al fundraising
Daniela Carrea
collaborazione alla redazione
del catalogo
Amina Gaia Abdelouahab
Alessandra Gatti
PROGETTO GRAFICO
Matteo G. Palmieri
Si ringrazia per la collaborazione tecnica:
Luca Mattighello
Fausto Chierchini
Eugenia Oczoli
Edvin Xifaj
2 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
IL GENOVA FILM FESTIVAL RINGRAZIA
(in ordine alfabetico)
Nicola Borrelli
Luca Borzani
Egidio Camponizzi
Roberta Canu
Maurizio Caviglia
Daniele D’Agostino
Marina D’Andrea
Anna Galleano
Guido Gandino
Elena Manara
Paolo Odone
Milena Palattella
Carla Sibilla
Carla Turinetto
E inoltre:
eMotion
Genovafilmservice
Genova Palazzo Ducale
Fondazione per la Cultura
Acaba Produzioni
Bergamo Film Meeting
Fondazione Centro Sperimentale di
Cinematografia / Cineteca Nazionale
Cinecittà Luce
Massimo Bacigalupo
Claudio Bertieri
Renato Chiocca
Marco Cucurnia
Oreste De Fornari
Furio Fossati
Annamaria Gallone
Luigi Lo Cascio
Massimo Marchelli
Tarcisio Mazzeo
Giulia Mietta
Antonio Ornano
Anna Parodi
Giovanni Ricciardi
Giovanni Robbiano
Massimo Santimone
Renato Venturelli
Aldo Viganò
Meetings on the Bridge
(Istanbul Film Festival)
Mira Films
Rai Cinema
Rodeo Drive
Seminal Film
Sindacato Nazionale Critici
Cinematografici Italiani
Torino Film Festival
01 Distribution
Il Genova Film Festival
fa parte della rete
Laura Argento
Nello Brancaccio
Luigi Cuciniello
Maurizio Iacoella
Luigi Lonigro
Luca Massa
Alessandra Pastore
Enrico Testino
IL GENOVA FILM FESTIVAL È UN ASSOCIATO AFIC
(ASSOCIAZIONE FESTIVAL ITALIANI DI CINEMA)
Nel complesso del sistema audiovisivo italiano, i
festival rappresentano un soggetto fondamentale
per la promozione, la conoscenza e la diffusione
della cultura cinematografica e audiovisiva, con
un’attenzione particolare alle opere normalmente
poco rappresentate nei circuiti commerciali come
ad esempio il documentario, il film di ricerca, il
cortometraggio. E devono diventare un sistema
coordinato e riconosciuto dalle istituzioni
pubbliche, dagli spettatori e dagli sponsor.
Per questo motivo e per un concreto spirito di
servizio è nata nel novembre 2004 l’Associazione
Festival Italiani di Cinema (Afic). Gli associati
fanno riferimento ai principi di mutualità e
solidarietà che già hanno ispirato in Europa
l’attività della Coordination Européenne des
Festivals. Inoltre, accettando il regolamento, si
impegnano a seguire una serie di indicazioni
deontologiche tese a salvaguardare e rafforzare
il loro ruolo.
L’Afic nell’intento di promuovere il sistema
festival nel suo insieme, rappresenta
già oggi più di trentasei manifestazioni
cinematografiche e audiovisive italiane ed è
concepita come strumento di coordinamento
e reciproca informazione. Aderiscono
all’Afic le manifestazioni culturali nel campo
dell’audiovisivo caratterizzate dalle finalità
di ricerca, originalità, promozione dei talenti
e delle opere cinematografiche nazionali ed
internazionali. L’Afic si impegna a tutelare e
promuovere, presso tutte le sedi istituzionali,
l’obiettivo primario dei festival associati.
INDICE
9
20
27
35
CONCORSO NAZIONALE
CONCORSO NAZIONALE
CONCORSO REGIONALE
INGRANDIMENTI
Cortometraggi
Documentari
Obiettivo Liguria
Luigi Lo Cascio
38
42
46
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Il cinema turco-tedesco
I Liguri nel Cinema,
la Liguria come set.
OMAGGIO A
VITTORIO GASSMAN
Focus su Fatih Akin
Registi, protagonisti, set liguri
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 5
GIURIA UFFICIALE FICTION
Concorso Nazionale
RENATO CHIOCCA
Renato Chiocca si è laureato in Scienze della Comunicazione,
ha frequentato il seminario propedeutico di regia al Centro
Sperimentale di Cinematografia, è stato aiuto regista di Mimmo Calopresti e assistente di Daniele Luchetti. Ha lavorato,
tra gli altri, con Paolo Sorrentino, Alessandro Piva, Sergio Rubini, Mario Balsamo e Gianfranco Pannone.
Ha diretto spettacoli teatrali, spot pubblicitari e videoclip
I suoi cortometraggi e documentari, tra cui Il principiante
(2004), Mattotti (2006), Nanga Parbat - La
montagna nuda (2008), Differenti (2009, Miglior Fiction 13° Genova Film Festival), Chance
Encounter on the Tiber (2010), Una volta fuori
(2012), sono stati proiettati e premiati in Italia, Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Portogallo, Inghilterra, Turchia, Brasile, Corea,
Stati Uniti e Cina.
ANTONIO ORNANO
Antonio Ornano, La Spezia, 1972. Trasferitosi a Genova all’età di 10 anni, ottiene l’agognata maturità
classica e riesce pure a laurearsi in giurisprudenza. In quegli anni coltiva la passione del teatro.
Frequenta il laboratorio di un piccolo teatro di ricerca ed entra a far parte della compagnia. Fonda
una compagnia teatrale con degli amici insieme
ai quali scriverà, produrrà e interpreterà spettacoli e cortometraggi, tra cui L’inganno (2007) di Davide Balbi. Nel frattempo
infila interpretazioni in videoclip e piccoli ma “decisivi” ruoli al
cinema e in tv. Frequenta il laboratorio Zelig di Genova, dove
incontra autori e comici che lo sostengono nei suoi personaggi,
tra cui l’esilarante Prof. Ornano, biologo naturalista. Giunto a
calcare i palcoscenici milanesi, viene “notato” da alcuni autori
che lo gettano in televisione per la prima volta in Central Station, programma comico di Comedy Central e MTV. Con Scorie
(RAIDUE), per la prima volta porta sullo schermo personaggi
come l’Avvocato Arnoldi. Partecipa alle edizioni di Zelig Off dal
2009 al 2011. Nel 2010 e nelle successive edizioni è nel cast
fisso di Zelig. Nel 2014 è a Xlove su Italia Uno. Tifa Genoa, ama
leggere e scrivere ed è innamorato di sua moglie e del suo piccolo cucciolo d’uomo, Leonardo. Dal 6 settembre 2012 è padre
anche di un meraviglioso esemplare femmina della nostra specie di nome Maria Derartu.
GIOVANNI ROBBIANO
Laureato in sceneggiatura alla Film Division della Columbia
University di New York, ha diretto il lungometraggio Figurine
(1997), seguito nel 2000 da A Deadly Compromise, realizzato
per il mercato estero, e nel 2001 da 500!, firmato in co-regia
con Lorenzo Vignolo e Matteo Zingirian. Il suo ultimo film è
Hermano, interpretato da Rade Serbedzija, Paolo Villaggio e
dal “maestro” del regista, Emir Kusturica, che compare in un
cameo. Il film, girato nel 2000, aveva vinto il premio Solinas
1996 come miglior soggetto cinematografico, ed è stato distribuito in un’unica copia al cinema Filmstudio di Roma soltanto
il 16 febbraio 2007. Alla fine degli anni novanta ha cominciato
l’attività di insegnamento all’Università degli studi di Bologna,
in seguito ha insegnato allo IULM di Milano e al D.A.M.S. di
6 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
Imperia. Ha inoltre insegnato in Francia e
presso il FAMU di Praga. Dal 2000 è trainer
per il progetto Media dell’Unione Europea.
In questa veste ha collaborato a numerose
produzioni anche fuori Italia. Nel 2012 ha
firmato la sceneggiatura di Tutti i rumori
del mare opera prima di Federico Brugia.
Ha pubblicato il manuale La sceneggiatura cinematografica edito da Carocci nel 2000. Dal 2013 è membro
dell’EFA, European Film Academy. Ha scritto la sceneggiatura
delle fiction tf45 attualmente in fase di ripresa con protagonista Raul Bova.
GIURIA UFFICIALE DOCUMENTARI
Concorso Nazionale
MASSIMO BACIGALUPO
Massimo Bacigalupo ha realizzato cortometraggi sperimentali
ottenendo nel 1966 il primo premio al Festival di Montecatini
con Quasi una tangente. Nel 1967 ha fondato a RomaNapoli con Alfredo Leonardi e altri la Cooperativa Cinema Indipendente. Nel 1975 ha curato un
fascicolo di “Bianco & Nero” dedicato al “Film
sperimentale” italiano. Nell’ambito della Coope-
rativa ha collaborato alla distribuzione e al film collettivo Tutto
tutto nello stesso istante (1969). Fra i suoi film: 60 metri per
il 31 marzo (1968), il ciclo Eringio (The Last Summer, Né bosco, Migrazione, Coda, 1969-70), Warming Up (1973), Cartoline dall’America (1975). Nel 2010 il Torino Film Festival gli ha
dedicato una retrospettiva. Insegna nel Dipartimento di Lingue
dell’Università di Genova.
ANNAMARIA GALLONE
Annamaria Gallone è giornalista, scrittrice, produttrice TV/cinema, regista. Vive a lungo all’estero, tra Africa, Iran e Cina, dove
studia il cinema del posto e collabora con alcune televisioni.
Segue un corso di regia al Beijing Film Institute. In Italia nel
1989 diventa co-fondatrice del Festival di Cinema Africano di
Milano. Collabora con RAI a trasmissioni radiofoniche sulla cultura africana. Produce documentari e fictions per Rai, Tele+ e
numerosi canali internazionali. Dal 2004 realizza documentari
con la sua società Kenzi Productions.
Vite rubate (Cina, 2007), Love and sex in
China (Cina, 2007), Mariscica fu la prima (Capo Verde, 2009), Le due storie di
Adamà (Burkina Faso, 2011), Lei è mio
marito (Italia, 2013), Il sogno di Ludovico
(Italia, 2013), In attesa di giudizio (Bolivia, 2014), Liberarte (Bolivia-Mozambico,
2014), Il magico mondo di Adriana (Bolivia, 2014).
TARCISIO MAZZEO
Tarcisio Mazzeo ha 58 anni, è Caporedattore Responsabile della Redazione della Sede Rai di Genova.
Laureato con lode e dignità di stampa in Sociologia Politica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Genova, è giornalista professionista dal 1982.
Formatosi al quotidiano Il Lavoro di Genova, dal 1986 è
passato alla redazione Economia e Finanza del Giorno
di Milano, come redattore, caposervizio e infine caporedattore facente funzioni. E’ giornalista Rai dal 1990: assunto come redattore a Genova, è stato promosso capo
servizio nel 1995 e vice caporedattore nel 2000, dal 2008 allo
scorso mese di marzo ha avuto mansioni di inviato speciale.
Ha seguito in diretta tutti i grandi eventi in Liguria, tra cui: elezioni, visite del Papa e di tre Presidenti della Repubblica, Festival di Sanremo; ha raccontato dal campo il G8 del 2001 e tutte
le alluvioni degli ultimi vent’anni, è stato l’ultimo giornalista a
entrare nel manicomio di Cogoleto e uno dei pochi a raccontare
dall’interno il Cara di Mineo, anticipando i colossali interessi
portati all’attenzione delle cronache dalle vicende di “Mafia
Capitale”. Segue i temi sociali con particolare attenzione al
disagio, alle vecchie e nuove povertà e alle attività solidali e
missionarie nei Paesi in via di sviluppo: ha realizzato servizi
da Africa, Brasile, Repubblica Dominicana, Filippine, Romania,
ex Jugoslavia, Malta. I suoi speciali sono stati trasmessi, tra gli
altri dalle rubriche nazionali e internazionali della TgR, da Rai
News 24, Rai International e RaiMed (in lingua araba). Dalla seconda metà degli anni ‘90 è stato voce di Tutto il calcio minuto
per minuto, nel 2010 ha fatto parte della squadra di RadioRai ai
Mondiali in Sudafrica, dal 2011 al 2014 ha raccontato dalla moto
il Giro d’Italia. Il 15 marzo 2015 ha effettuato l’ultima radiocronaca, il giorno dopo ha cominciato a fare il Caporedattore.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 7
GIURIA PREMIO DELLA CRITICA (S.N.C.C.I.)
Concorso Nazionale
FURIO FOSSATI
MASSIMO MARCHELLI
Direttore dell’International
SportFilmFestival di Palermo (1988/2003) e della
Mostra Internazionale
FilmVideo (1990/2002),
nell’attività critico-saggistica ha privilegiato un
cinema di nicchia: corti e documentari,
film sportivi, di animazione, dell’industria. Ha fatto parte di giurie nazionali e
internazionali, pubblicato una ventina di
volumi di argomento cinematografico,
ideato mostre espositive, curato rassegne e personali d’autore. Collaboratore
di riviste ed enciclopedie, interessato in
particolare al rapporto cinema/comics,
collabora tuttora a Filmcronache e CinemaSessanta.
Nato a Milano nel 1950, ha vissuto per 7
anni in Argentina, vive attualmente a Genova. E’ stato capo servizio spettacoli del
Corriere Mercantile, il più vecchio quotidiano italiano (fondato nel 1824). Da circa 40
anni ne è il critico cinematografico. Ha creato il Museo dell’Immagine e del Fumetto assieme alla Fondazione Franco Fossati
dedicata a suo fratello, importante esperto
del settore. Scrive per vari siti web, quali
Cinecriticaweb.it, FilmDoc.it, cinemaeteatro.com, fedeora.eu, Fipresci.org. Negli ultimi
anni, ha partecipato a
varie giurie della critica a Venezia, Karlovy
Vary, Riga, L’Avana,
Valladolid, Festroia,
Cluj; in queste ultime
5 anche in qualità di
presidente di giuria.
Ha pubblicato volumi su Truffaut, Minnelli e Melodramma in cento film. Ha
collaborato a diverse pubblicazioni di
AA.VV., all’Enciclopedia del cinema
Treccani e ha svolto attività pubblicistica
su quotidiani e riviste. In ambito didattico ha svolto corsi per studenti
e insegnanti ed è stato commissario d’esame alla cattedra di
Storia e critica del cinema alla
Facoltà di Lettere di Genova. È
presidente del Gruppo Ligure
Critici Cinematografici SNCCI.
ANNA PARODI
ALDO VIGANÒ
Nata a Genova nel 1967, è giornalista
professionista dal 1998. È stata fino al
2007 redattrice del Corriere Mercantile
e della Gazzetta del lunedì nel settore
Spettacoli. È stata tra i fondatori della
rivista La Magnifica Ossessione edita
dal Centro Universitario Cinematografico
(CUC). Ha organizzato rassegne cinematografiche e iniziative culturali con il CUC
e il Cineforum Genovese. Laureata in
Lettere, con la sua tesi su Giorgio Scerbanenco e il giallo italiano ha vinto il
premio come miglior saggio di letteratura contemporanea al concorso della Fondazione Arcangela Todaro-Faranda nel
2000 a Bologna. Nel 2006 ha pubblicato il romanzo rosa Un
bacio al Porto Antico.
Insegnante di Storia e Filosofia in Licei
genovesi, sino al 1993. Dal 1974
al 1995, critico cinematografico
e teatrale de Il Secolo XIX. Dal
1983 al 1996, docente di Cinema
e Comunicazione di Massa, presso la Scuola di Comunicazione
Visiva IPOD di Genova. Docente
di Storia del Cinema per i corsi
di Professione Regia organizzati
da Kinoglaz. Dal 1998, consigliere
culturale del Teatro Stabile di Genova, di cui dirige il giornale Palcoscenico & Foyer, cura la collana editoriale ed è
responsabile delle attività culturali. Tiene conferenze e svolge seminari sul linguaggio cinematografico alle Università
di Genova e di Bologna. Collabora con
alcune riviste specializzate ed è autore,
tra l’altro, di pubblicazioni sul Western,
sulla Commedia all’italiana e sul cinema
Storico. Ha scritto libri su Dino Risi, Federico Fellini, Pietro Germi, Salvo Randone, Claude Chabrol.
CLAUDIO BERTIERI
8 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
CONCORSO NAZIONALE
CORTOMETRAGGI
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
ARTICOLO 4
Paolo Zaffaina, Alberto Guariento (2014, 17’, fiction)
LA TRAMA
È un mattino grigio e piovoso nel produttivo Nordest. Un giorno fortunato per
Massimo De Zan, giovane capofamiglia
al suo primo giorno di lavoro presso le
officine Pinelli. Fresco di firma di un contratto a tempo indeterminato, Massimo
è sereno, ha finalmente la possibilità di
pianificare il suo futuro. Ma al suo arrivo
in stazione trova un misterioso collega
inviato dalla ditta per accoglierlo.
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Paolo Zaffaina
FOTOGRAFIA
Marco Zuin
SUONO
Matteo Manzi
MONTAGGIO
Marco Fantacuzzi, Matteo Manzi
MUSICA
Alberto Guariento
INTERPRETI
Francesco Wolf, Valerio Mazzuccato
PRODUZIONE
Cinema Key
DISTRIBUZIONE
Kinocchio
GLI AUTORI
Paolo Zaffaina e Alberto
Guariento. Si occupano di
teatro e gestiscono il Teatrino Zero di Spinea (Venezia). Dopo quasi dieci
anni di esperienze in abito teatrale sia come scrittura che come regia cominciano ad avvicinarsi
al cinema per poter sperimentare e
tentare commistioni tra cinema
e teatro. Si sono iscritti al laboratorio di cinema Kinocchio, ideato
da Marco Fantacuzzi. Articolo 4
è il loro primo cortometraggio.
LA BAMBINA
Ali Asgari (2014, 15’, fiction)
LA TRAMA
Narges e la sua amica hanno solo un
paio d’ore per trovare qualcuno che si
prenda cura della bambina di Narges per
alcuni giorni.
SOGGETTO
Ali Asgari
SCENEGGIATURA
Ali Asgari, Farnoosh Samadi
FOTOGRAFIA
Iman Tahsin
SUONO
Vahid Tahsin
MONTAGGIO
Iman Tahsin
INTERPRETI
Sahar Sotoodeh, Faezeh Bakhtiar
PRODUZIONE
TAAT FILMS
DISTRIBUZIONE
OTHER VOICES
10 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
L’AUTORE
Ali Asgari, Tehran, 1982.
Ha studiato presso il DAMS
dell’Università di Romatre. Dopo aver lavorato
come assistente alla regia, comincia a dirigere
i suoi primi film. Oltre a
La bambina, ha realizzato Tonight is not a good
night for dying (2012),
Barbie (2012) e More
than two hours (2013) che ha partecipato alla
13° edizione del Genova Film Festival.
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
BAÙLL
Daniele Campea (2014, 15’, fiction)
LA TRAMA
Abruzzo, 1950. Nennè ha otto anni e vive
con sua madre in un paesino vicino alle
montagne. La piccola è affascinata dalla storia del Baùll, un orco che rapisce
i bambini e che vivrebbe nelle vecchie
case abbandonate nelle campagne vicino al paese.
L’AUTORE
Daniele Campea, Popoli, 1982. Ritratto del vero
(2011), La vittima (2012),
Dammi la mano (2013),
Prima di domani (2014).
SOGGETTO
Antonio Secondo
SCENEGGIATURA
Daniele Campea, Antonio Secondo
FOTOGRAFIA
Michele D’Attanasio AIC
SUONO
Daniele Guarnera
MONTAGGIO
Daniele Campea
SCENOGRAFIA
Gianna Colangelo
INTERPRETI
Mario Massari, Marcello Sacerdote, Paola
Lavini, Mauro Marino, Nausicaa Pizzi, Alba
Bucciarelli, Matilde Luccitti, Maxim Cipriani
PRODUZIONE
Daniela Di Placido
BLOODHOUND
Tommaso Landucci (2014, 19’, fiction)
LA TRAMA
Samuele, in viaggio per raggiungere la
fidanzata in vacanza in una baita in montagna, investe il cane di un vecchio cacciatore che vive nei paraggi. Spinto dai
sensi di colpa, accetta di aiutare il cacciatore a seppellire l’animale all’interno
nel bosco, ma quando il viaggio inizia a
farsi lungo, comincia a dubitare delle intenzioni dell’uomo.
SOGGETTO
Enrico Mazzanti, Damiano Femfert
SCENEGGIATURA
Damiano Femfert
FOTOGRAFIA
Francesca Zonars
SUONO
Fabio Conca
MONTAGGIO
Pietro D’Onofrio
SCENOGRAFIA
Adriano Nacci
MUSICA
Saverio Rapezzi
INTERPRETI
Alessandro Roja, Maurizio Donadoni
PRODUZIONE
Centro Sperimentale di Cinematografia
Production
L’AUTORE
Tommaso Landucci, Lucca,
1989. Nel 2010 viene ammesso al corso di regia del
Centro Sperimentale di
Cinematografia. Durante
gli anni di scuola viene
selezionato come assistente alla regia del film
Alì ha gli occhi azzurri di
Claudio Giovannesi. In
seguito firma come assistente alla regia altri lungometraggi e progetti
di documentario. Attualmente lavora come
assistente personale del regista Luca Guadagnino, impegnato nelle riprese del suo nuovo
progetto americano.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 11
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
IL CERVO, L’ALCE, IL CAPRIOLO
Alessandro Tamburini (2014, 15’, fiction)
LA TRAMA
Tutti abbiamo le Corna... Bisogna soltanto vedere quelle che calzano meglio. Due
ragazzi ed una ragazza tentano di accettare in tutti i modi l’esser “cornuti”.
L’AUTORE
Alessandro Tamburini, Faenza
(RA), 1984. Dopo vari cortometraggi e lungometraggi
amatoriali viene ammesso
al corso di Regia presso il
Centro Sperimentale di
Cinematografia di Roma,
dove si diploma nel 2011.
Tra i suoi lavori: Ti uccido
il Cane! (2005), L’arte del
fai da te (2013), Ci vuole
un fisico (2013).
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Alessandro Tamburini, Ciro Zecca
FOTOGRAFIA
Serena Perla
SUONO
Biagio Guerrieri
MONTAGGIO
Giuseppe Pietro Tornatore
SCENOGRAFIA
Francesca Vitale, Silvia Di Francesco,
Lorenzo Gnozzi
MUSICA
O.K. Corral
INTERPRETI
Anna Ferraioli Ravel, Alessandro Tamburini,
Marco Cacciapuoti
PRODUZIONE
Ciro Zecca, Luca Bergamaschi, Simone Lonati
DISTRIBUZIONE
Alessandro Tamburini
COME UN MORTO AD ACAPULCO
Alessio Pizzicannella (2015, 17’, fiction)
LA TRAMA
Sara scrive soap-opera, un lavoro che la
costringe a esagerare e banalizzare le
vite altrui. Come unico rimedio alla sua
frustrazione, cerca di isolarsi lontano da
tutti alla ricerca di ispirazione e originalità. Ma lo stesso rifugio in alta montagna
è uno stereotipo e così i cliché da cui sta
scappando torneranno a tormentarla.
SOGGETTO
Alessio Pizzicannella
SCENEGGIATURA
Alessio Pizzicannella, Lorenzo Buccella,
Claudio Vergati
FOTOGRAFIA
Pietro Zuercher
SUONO
Alessio Fornasiero, Riccardo Studer
MONTAGGIO
Davide Vizzini
SCENOGRAFIA
Daniele Crimella
MUSICA
Cristina Scabbia, Guido Zen
INTERPRETI
Ambra Angiolini, Barbara Bouchet, Ignazio
Oliva, Luciano Virgilio
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Cinédokké
12 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
L’AUTORE
Alessio Pizzicannella, Frascati (RM), 1973. Ha studiato
fotografia al London College
of Printing. Nel 1996 ha lavorato per il periodico musicale NME (New Musical
Express). Nel 2002 torna
in Italia e comincia a collaborare con le principali
testate e case discografiche italiane per le quali
ha realizzato servizi fotografici, videoclip e
reportage. Dal 2012 collabora con Cinédokké. Ha
realizzato i documentari Tack by Track – Negrita
(2012) e Glastonbury (2014).
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
HARAM
Max Gaggino (2015, 13’, fiction)
LA TRAMA
Salwa è una ragazza palestinese che
fugge con suo marito dalla guerra per
rifugiarsi a Salvador de Bahia, in Brasile. Il burka di Salwa le copre tutto il corpo, tranne gli occhi, in contrasto con la
meno ortodossa e più liberale società
brasiliana. La donna fa amicizia con la
sua vicina Felicia, di dieci anni, con la
quale comincia uno scambio culturale
indimenticabile.
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Max Gaggino
FOTOGRAFIA
Maoma Faria
SUONO
Ana Luisa Penna
MONTAGGIO
Max Gaggino
SCENOGRAFIA
Gabriel Cesar
INTERPRETI
Luciana Rodrigues, Antonio Carlos Costa,
Mariane Casseniro Neto
PRODUZIONE
Max Gaggino
L’AUTORE
Max Gaggino. Nato a Genova nel 1985 da papà italiano e mamma egiziana,
si trasferisce in Inghilterra
per studiare alla scuola
di Arti Creative, Cinema
e Media alla University of
Portsmouth. Nel 2008,
senza aver trovato lavoro
in suolo italiano si trasferisce in Brasile, prima
a Rio e poi a Salvador da Bahia dove fonda la
sua impresa chiamata Carcamano Filmes che
si occupa di spot, videoclip e cinema con cui
gira dodici videoclip in meno di un anno. Poi
arriva Menino Joel, un lungometraggio documentario sulla storia di un bambino delle favelas assassinato dalla polizia durante un’incursione notturna. Il film è autoprodotto e fa
notizia su giornali e media, servendo come
strumento di giudizio durante il processo fatto
ai poliziotti coinvolti. Scrive e dirige poi ControCorrente, lungometraggio indipendente girato con diecimila euro tra Brasile e Italia, che
diventa velocemente un mini fenomeno cult
locale, rimanendo per più di un mese e mezzo nei cinema d’autore di Salvador da Bahia.
Al momento, entrambi i lungometraggi sono
in onda su canali satellitari brasiliani. Menino Joel (2012), ControCorrente (2014), Clique
(2015).
HAVE SWEET DREAMS
Ciprian Suhar (2014, 20’, fiction)
LA TRAMA
In una modesta famiglia, dove la complicata lotta per la sopravvivenza è condizionata dalla debolezza degli adulti, due
fratelli, Ionuț e Petrică, cercano di sostenere i loro sogni. Alla luce di una nuova
situazione di disagio, il flusso complicato della vita quotidiana viene interrotto
dai due fratelli e il loro cammino diventa
fuga.
L’AUTORE
Ciprian Suhar, Iasi (Romania), 1974. Vive in Italia
dal 1991 dove ha studiato
Scenografia all’Accademia di Belle Arti “Brera”
di Milano. Ha frequentato corsi di regia teatrale
e cinematografica. Ha
diretto i cortometraggi
Zoomania (2002), Viva
la mamma (2003) e Act
mistic (2009). Attualmente vive a Roma.
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Ciprian Suhar
FOTOGRAFIA
Corrado Serri
SUONO
Stefano Varini
MONTAGGIO
Beatrice Corti
SCENOGRAFIA
Delia Bulgaru
MUSICA
Holger Dix
INTERPRETI
Stefan Hitruc, Emanoil Jighirgiu, Constantin
Puscasu, Catinca Tudose
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Ciprian Suhar
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 13
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
HOW I DIDN’T BECOME A PIANO PLAYER
Tommaso Pitta (2014, 18’, fiction)
LA TRAMA
Tratto dal racconto EveryGood Boy di David Nicholls. Ted è il bambino più maldestro che esista al mondo. Alla disperata
ricerca della propria vocazione, non riesce a trovare nulla che sia capace di fare.
La svolta arriva il giorno che suo padre
torna a casa con un vecchio e orribile
pianoforte trovato per strada. Ted ha la rivelazione: diventerà un grande pianista.
SOGGETTO
David Nicholls
SCENEGGIATURA
Tommaso Pitta
FOTOGRAFIA
Sebastian Cort
SUONO
Luke Shrewsbury
MONTAGGIO
Pawel Slawek
SCENOGRAFIA
Jamie Burrows
MUSICA
Battista Lena, Beethoven, Chopin, Schubert,
Tchaikovsky
INTERPRETI
Logan Shearer, Gabrielle Hamilton, Tom
Felton, Charlotte Edwards, Fergus O’Donnell
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Tommaso Pitta
L’AUTORE
Tommaso Pitta, Milano,
1984. Dopo essersi diplomato alla Scuola d’arte
drammatica Paolo Grassi
di Milano, ha iniziato a
lavorare come regista teatrale, realizzando spettacoli per teatri quali il Teatro Stabile delle Marche
e il Teatro Stabile di Napoli. Nel 2010 ha diretto
il suo primo cortometraggio, Già domattina,
che gli vale l’ammissione alla National Film and
Television School, presso cui si è recentemente
diplomato. Nel 2012 ha diretto Phobia, seguito
due anni dopo da All The Pain In The World.
L’IMPRESA
Davide Labanti (2014, 15’, fiction)
LA TRAMA
La storia di un uomo e dei suoi dipendenti per salvare il lavoro di una vita: la
loro impresa.
SOGGETTO
Davide Labanti
SCENEGGIATURA
Eugenio Premuda, Gregorio Maraschini
Montanari, Davide Labanti
FOTOGRAFIA
Giorgio Giannoccaro
SUONO
Mirko Fabbri
MONTAGGIO
Antonella Bianco
MUSICA
Junkfood
INTERPRETI
Franco Trevisi, Giorgio Colangeli, Edoardo
Lomazzi, Irma Ridolfini, Ilenia Ferrara
PRODUZIONE
Seiperdue
DISTRIBUZIONE
NoLook Distribuzioni
14 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
L’AUTORE
Davide Labanti, Bologna,
1977. Laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista. Ha diretto i cortometraggi Il vincitore (2009) e
Autodafè (2011). Nel 2014
ha realizzato la web series
Status (2014). Ha inoltre
diretto diversi spot pubblicitari e videoclip.
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
LIEVITO MADRE
Fulvio Risuleo (2014, 15’ 14’’, fiction)
LA TRAMA
Lui, lei e l’altro ovvero il più classico dei
triangoli. Cosa succede, però, se l’altro di
questa storia non è un essere umano? O
meglio, se è fatto di acqua, farina e miele?
L’AUTORE
Fulvio Risuleo, Roma, 1991.
Ha studiato Regia al Centro
Sperimentale di Cinematografia dove si è diplomato
nel 2014. Prima di Lievito
madre ha diretto Putrida
menzogna (2012), Theremin (2012) e Ghigno
Sardonico (2014). Scrive
e disegna fumetti per
riviste e pubblicazioni
indipendenti.
SOGGETTO
Fulvio Risuleo
SCENEGGIATURA
Annalisa Elba, Angelo Rago, Fulvio Risuleo
FOTOGRAFIA
Juri Fantigrossi
SUONO
Vincenzo Santo
MONTAGGIO
Ilenia Zincone
SCENOGRAFIA
Gianni Coletti
MUSICA
Virginia Quaranta
INTERPRETI
Virginia Quaranta, Emiliano Campagnola
PRODUZIONE
CSC Production
MIA
Diego Botta (2014, 15’, fiction)
LA TRAMA
Antonio rapisce Alice, una bimba di sette
anni. La tiene nella sua piccola casa in
mezzo al bosco, cercando di prendersene cura. Alice riesce a fuggire, grazie ad
una sua distrazione ed Antonio realizza
di non potersi occupare di lei. Alice saprà mai chi è quell’uomo?
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Diego Botta
FOTOGRAFIA
Angelo Stramaglia
SUONO
Marco Saitta
MONTAGGIO
Valeria Sapienza, Simone Manetti
SCENOGRAFIA
Alice Piscitelli, Valentina Albino
MUSICA
Valerio Vigliar
INTERPRETI
Sergio Albelli, Arianna Veronesi,
Maddalena Ansaldi
PRODUZIONE
Diego Botta e Dolly Bell
DISTRIBUZIONE
I Film Good
L’AUTORE
Diego Botta, Savona, 1979.
Dopo essersi laureato in
Scienze della Comunicazione presso l’Università
di Bologna, ha studiato
cinema
documentario
all’Università di Paris 8 e
ha seguito master in sceneggiatura alla Cineteca
di Bologna e allo IED di
Roma, dove si è diplomato nel 2006. Ha lavorato nella pubblicità in
qualità di copywriter realizzando spot in qualità di co-regista, in contemporanea lavorando
a sceneggiature per il cinema. Dal 2005 tiene
laboratori e docenze nelle università di scienze della comunicazione di Bologna e Genova e
Scienze politiche di Bologna.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 15
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
NUVOLA
Giulio Mastromauro (2014, 18’, fiction)
LA TRAMA
Inverno. Sulla prua di un’imbarcazione,
con lo sguardo perso tra le nuvole, una
donna misteriosa racconta ad un ragazzo
la storia di Filippo, insegnante in pensione segnato dal dolore per la perdita di
sua moglie. L’uomo è deciso a togliersi la
vita, ma qualcuno bussa alla sua porta.
SOGGETTO
Giulio Mastromauro
SCENEGGIATURA
Giulio Mastromauro, Paola Savinelli
FOTOGRAFIA
Dario Di Mella
MONTAGGIO
Rosa Santoro
SCENOGRAFIA
Eleonora Devitofrancesco
MUSICA
Stefano Ottomano
INTERPRETI
Mimmo Cuticchio, Giulio Beranek,
Virginia Gherardini
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Giulio Mastromauro
L’AUTORE
Giulio Mastromauro, Terlizzi (BA), 1983. Nel 2009
frequenta il corso propedeutico di produzione
cinematografica al Centro
Sperimentale di Cinematografia di Roma. Al termine di questa esperienza ha fondato la casa di
produzione ZEN.movie.
Nel 2010 ha esordito
con il corto Amor Taciuto a cui segue, due
anni dopo, Carlo e Clara. Attualmente è impegnato nella preparazione della sua opera prima, Ci credi nelle favole?, con l’attrice francese
Emmanuelle Riva.
PANORAMA
Gianluca Abbate (2014, 7’, animazione)
LA TRAMA
Primo capitolo di una trilogia sulla città.
Un carrello su una polis che si estende
in uno spazio globale infinito senza più
luoghi disabitati e frontiere dove trovare
riparo.
SUONO E MUSICA
Virginia Eleuteri Serpieri
16 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
L’AUTORE
Gianluca Abbate, Salerno,
1980. Si è diplomato nel
2003 al Centro Sperimentale di Cinematografia di
Roma e ha fondato due
agenzie di comunicazione indipendenti, Ade
Creative Studio e Studio
Brutus. Ha diretto diversi cortometraggi: Cell
(2002), H2O (2006),
The Story of Gardens (2012) e Microbioma
(2013).
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
LA SMORFIA
Emanuele Palamara (2015, 16’, fiction)
LA TRAMA
A causa di un ictus che ha storpiato il
suo viso in una terribile smorfia, Carmine, vecchio cantante napoletano, rimane
bloccato a vita su una sedia a rotelle. Il
suo sogno, e obiettivo, sarà tornare ad
ogni costo nel teatro dove è stato consacrato come il grande erede della canzone
napoletana. L’ostacolo più grande da superare, però, sarà sua sorella Nina.
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Pietro Albino Di Pasquale, Emanuele Palamara
FOTOGRAFIA
Marcello Montarsi
SUONO
Maricetta Lombardo
MONTAGGIO
Gianni Vezzosi
SCENOGRAFIA
Antonio Farina
MUSICA
Enrico Melozzi
INTERPRETI
Gianfelice Imparato, Marina Piscopo
PRODUZIONE
Emanuele Palamara
L’AUTORE
Emanuele Palamara, Napoli, 1986. Comincia a
lavorare nel campo cinematografico come aiuto
di produzione per spot e
cortometraggi. Nel 2009
passa alla regia e fa gavetta lavorando come
assistente alla regia con
registi come Matteo Garrone, nel suo film Reality,
e Stefano Sollima per la serie Gomorra - La Serie. Ha diretto due cortometraggi: Papà (2011) e
La Smorfia (2014).
TOTEMS
Sarah Arnold (2014, 28’, fiction)
LA TRAMA
Come ci condiziona la storia? Dopo una
tesi sul Milite ignoto, Adèle torna al paese della sua infanzia per occuparsi del
nonno, uno scrittore, antimilitarista e
ribelle che, come Antigone, conserva il
corpo di un soldato della Grande Guerra
nascosto in fondo al giardino.
L’AUTORE
Sarah Arnold, Padova,
1980. Di nazionalità italosvizzera, si diploma presso
l’École Supérieure d’Audiovisuel di Tolosa (ESAV).
Nel 2010 ha realizzato il
suo primo cortometraggio
professionale, Leçon de
ténèbres. Totems è il suo
secondo film.
SCENEGGIATURA
Sarah Arnold, Adrian O. Smith
FOTOGRAFIA
Tristan Tortuvaux
SUONO
Virgile van Genniken, Jan Wyzocky
MONTAGGIO
Carlos Pinto
SCENOGRAFIA
Héléna Cisterne
MUSICA
Arden Day & Vyzocky, Benjamin Tixier
INTERPRETI
Julie Lesgages, Albert Delpy, Slimane Dazi,
Yann Chevelle
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
UTOPIE FILMS
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 17
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
LA VALIGIA
Pier Paolo Paganelli (2014, 15’, animazione)
LA TRAMA
Costretto tra le mura di una stanza spoglia e impersonale, un anziano ripercorre
i momenti più importanti della sua vita
grazie ai ricordi racchiusi in una misteriosa valigia.
SOGGETTO
Pier Paolo Paganelli
SCENEGGIATURA
Laura Castaldini, Pier Paolo Paganelli
FOTOGRAFIA
Gianmarco Rossetti
SUONO
Giovanni Frezza
MONTAGGIO
Davide Rossetti
SCENOGRAFIA
Rudy Bonazzi, Sara Passuti
MUSICA
Matteo Malferrari
INTERPRETI
Roberto Herlitzka, Rodolfo Bianchi,
Alex Polidori, Ricardo Suarez
PRODUZIONE
Ivan Olgiati
DISTRIBUZIONE
Paolo Pellicano
L’AUTORE
Pier Paolo Paganelli, Bologna, 1969. Da più di
vent’anni lavora come attore di teatro e cinema, sceneggiatore, produttore e
regista di cortometraggi e
lungometraggi. Ha diretto
I principi dell’Indeterminazione (2006), Entropica (2008), 486 (2010), I
principi dell’Indeterminazione: il boia (2011) e Vai col Liscio (2012)
che ha partecipato alla 16° edizione del Genova
Film Festival.
VENERDÌ
Tonino Zangardi (2015, 15’, fiction)
LA TRAMA
SOGGETTO
Angelo Calculli
SCENEGGIATURA
Roberto Moliterni
FOTOGRAFIA
Dario Germani
SUONO
Lorenzo Corvi
MONTAGGIO
Andrea Gagliardi
MUSICA
Gregorio Calculli
INTERPRETI
Simone Castano, Dino Abbrescia, Antonella
Bavaro, Susy Laude, Uccio De Santis, Antonio
Andrisani, Annabella Giordano
PRODUZIONE
Atalante Film
DISTRIBUZIONE
EleNfanT DistRibutioN
18 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
Per i venticinque anni di attività dell’azienda per cui lavora, Andrea ha ricevuto
in regalo una sveglia digitale molto moderna, in cui si possono personalizzare
gli orari in base ai giorni della settimana.
Da qualche tempo infatti, ogni venerdì,
nella bacheca del salottificio “Divani
Più”, viene appesa la lista dei cassintegrati. Andrea ha poco più di trent’anni,
una moglie e una figlia. Da quando deve
aspettare i venerdì non è più lo stesso.
Progressivamente, scivola in un incubo
fatto di divani da punzonare a ritmi inumani, amici costretti a lasciare la fabbrica, ansia per il futuro della famiglia.
L’AUTORE
Tonino Zangardi, Roma,
1957. E’ sceneggiatore e
regista di fiction televisive, di film per il cinema, di
docu-fiction e spot pubblicitari. Prima di Venerdì,
ha diretto Allullo Drom L’anima zingara (1993),
Un altro giorno ancora
(1995), L’ultimo mundial
(2000), la serie TV Ricominciare (2001), Prendimi e portami via
(2003), Ma l’amore...sì (2006), Sandrine nella
pioggia (2012), la serie TV Zodiaco – Il libro
perduto (2012) e L’esigenza di unirmi ogni volta con te (2015).
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
IL VOLTO DELL’ANIMA
Denise Dacquì (2015, 14’ 22’’, fiction)
LA TRAMA
L’esercitazione del giovane attore Leonardo si trasforma nel dialogo col suo
riflesso. Dinanzi alla negazione della
sua immagine da parte della macchina
da presa, ed alla crudele se pur reale riproduzione dello specchio, il protagonista troverà fedeltà solo nel suo telefono
cellulare in quanto nel selfie c’è tutto ciò
che lui decide e vuole vedere.
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Denise Dacquì
FOTOGRAFIA
Matteo Bruno
SUONO
Fabio Conca
MONTAGGIO
Ciro D’Emilio
SCENOGRAFIA
Daniele Frabetti
MUSICA
Bruno Falanga
INTERPRETI
Andrea Miranda, Andrea Venditti
PRODUZIONE
Giuseppe Dacquì
L’AUTORE
Denise Dacquì, Palermo,
1989. Ha accompagnato gli
studi presso il DAMS dell’Università di Bologna allo
studio/esperienza pratica
della regia e della sceneggiatura presso l’Accademia Nazionale del Cinema
di Bologna, attraverso cui
ha avuto la possibilità di
fare un master all’UCLA
di Los Angeles ed approfondire le conoscenze
tecniche, ottenendo il diploma. Ha esordito
nel 2013 con il corto L’uomo che non ha mai
vissuto, seguito lo stesso anno da La Putìa.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 19
CONCORSO NAZIONALE
DOCUMENTARI
20 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
LA FORATURA
Giovanni Corona (2015, 60’, documentario)
LA TRAMA
La foratura è una fermata forzata e inattesa per un viaggiatore, ma anche un’occasione per riflettere sulla strada percorsa fino a quel momento. Alberto, titolare
di una ciclofficina, racconta con il tono
di una confessione il proprio viaggio ai
margini dell’esistenza e della società: un
viaggio fatto di notti in auto abbandonate, di infiniti lavori saltuari, di droghe, di
fughe e di amori.
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Giovanni Corona, Alberto Bruccoleri
FOTOGRAFIA
Giovanni Corona, Guido Nicolas Zingari
SUONO E MONTAGGIO
Giovanni Corona
MUSICA
Salvoandrea Lucifora, Alessandro Di Virgilio
INTREPRETI
Alberto Bruccoleri, Gloria Gaeta
L’AUTORE
Giovanni Corona, Cagliari,
1982. Dal 2009 vive a Torino, dove ha conseguito la
laurea in Antropologia visiva e una specializzazione
come tecnico del suono.
Lavora come freelance nel
campo del cinema, in qualità di fonico di presa diretta e di mix. Dopo aver
diretto alcuni cortometraggi, nel 2014 realizza il suo primo documentario dal titolo La foratura.
HABITAT - NOTE PERSONALI
Emiliano Dante (2014, 55’, documentario)
LA TRAMA
SOGGETTO, SCENEGGIATURA,
FOTOGRAFIA, SUONO, MONTAGGIO
E MUSICA
Emiliano Dante
SCENOGRAFIA
Guido Bertolaso
INTERPRETI
Paolo De Felice, Alessio Di Giannantonio,
Emiliano Dante, Valentina Soccorsi, Gemma
Giuliani, Roberta Lucrezi
PRODUZIONE
Emiliano Dante
Habitat è un film che racconta la vita a
L’Aquila dopo il terremoto, evento che
ha fatto notizia ma che per molti si è trasformato in esperienza duratura e quotidiana. È uno sguardo da dentro, un film
montato in un progetto C.A.S.E., lavorato
nello stesso clima che narra (come peraltro Dante aveva già fatto in Into the
blue, il film ambientato e realizzato nella
Tendopoli di Collemaggio, nel 2009). È la
storia, lunga cinque anni (dall’esperienza nella tendopoli fino ad oggi), di tre
compagni di tenda. È anche il tentativo
di esprimere ed esplorare i significati del
terremoto attraverso l’esperienza personale, di elaborare un lutto collettivo utilizzando un linguaggio cinematografico
complesso.
L’AUTORE
Emiliano Dante, L’Aquila, 1974. Insegna storia
dell’arte contemporanea
all’Università di Cassino e negli ultimi anni ha
diretto il Festival del documentario
d’Abruzzo
di Pescara. Si è inizialmente formato come fotografo ed è approdato
al cinema al termine
di un percorso artistico articolato, in cui
ha toccato pittura, scrittura, teatro e musica.
Come regista ha esordito nel 2003 con la serie
di cortometraggi The Home Sequence Series,
incentrati sui luoghi fisici e simbolici della
propria casa. Dopo altri cortometraggi, ha realizzato il documentario Into the Blue (2009),
presentato al Torino Film Festival, e il lungometraggio Limen (omission) (2012), il suo esordio
nel lungometraggio di finzione. Habitat (2014)
prosegue il suo lavoro attorno alla tematica
dell’abitare.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 21
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
LÀ SUTA. LA NOSTRA EREDITÀ NUCLEARE IN UN TRIANGOLO D’ACQUA
Daniele Gaglianone, Cristina Monti, Paolo Rapalino (2014, 60’, documentario)
LA TRAMA
SOGGETTO E MONTAGGIO
Cristina Monti
SCENEGGIATURA
Daniele Gaglianone, Cristina Monti
FOTOGRAFIA
Paolo Rapalino
SUONO
Fabio Coggiola
MUSICA
Fabio Viana
INTERPRETI
Gian Piero Godio, Rossana Vallino,
Umberto Lorini
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Associazione Almaterra
A Saluggia, piccolo comune agricolo a
40 Km da Torino, sono conservate la
maggior parte delle scorie prodotte dalla
stagione nucleare italiana. In un’area a
ridosso del fiume Dora Baltea, tra i principali affluenti del Po, delimitata da canali irrigui che portano l’acqua alle risaie
del Vercellese e attraversata dalla falda
acquifera che alimenta l’acquedotto del
Monferrato. In questo triangolo d’acqua,
a partire dalla fine degli anni ‘50, sono
sorti un centro di ricerca nucleare, un
reattore sperimentale ed un impianto di
riprocessamento in cui si sono sviluppate in ambito civile e militare tecniche
per recuperare uranio e plutonio dagli
elementi di combustibile irraggiati. Sono
così arrivate a Saluggia barre esaurite
dalle centrali nucleari italiane e da reattori di altre nazioni per essere sciolte e
riprocessate all’interno del centro Eurex.
Ancora oggi lì si trovano i residui liquidi
radioattivi del trattamento, le più pericolose tra le scorie.
LA MALATTIA DEL DESIDERIO
GLI AUTORI
Daniele Gaglianone, Ancona, 1966. Dai primi anni Novanta collabora all’Archivio
Nazionale Cinematografico
della Resistenza (ANCR)
per il quale ha realizzato,
tra il ‘91 e il ‘97, numerosi
documentari. Ha realizzato corti, documentari e
lungometraggi, tra cui: I
nostri anni (2000), Nemmeno il destino (2006), Rata Nece Biti (2008),
Ruggine (2011), La mia classe (2013), Qui (2014).
Cristina Monti, Chivasso (TO), 1969. Laureata
in Storia e Critica del Cinema. Dal 1992 collabora con il Museo Nazionale del Cinema occupandosi di fotografia e audiovisivi. È autrice
con Paolo Bertetto del volume Il gabinetto del
dottor Caligari (Lindau 1999). Dal 1999 collabora con la Zenit Arti Audiovisive in qualità di
montatrice e regista. Ha curato il montaggio
di parte dei filmati realizzati durante un workshop con Abbas Kiarostami organizzato da
Museo del Cinema e scuola Holden.
Paolo Rapalino, Settimo Torinese, 1969. Lavora
come fotografo per diversi quotidiani locali, poi
si specializza in foto di scena per spettacoli teatrali e musicali lavorando in Italia ed in Europa.
Realizza mostre fotografiche in Italia ed Europa,
e pubblica alcuni libri fotografici. Dal 1996 al
2004 ha collaborato col gruppo di performer
francesi ZUR. Dal 2009 è docente di Tecniche di
Ripresa all’Istituto Europeo di Design di Torino.
Claudia Brignone (2014, 57’, documentario)
LA TRAMA
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Claudia Brignone
FOTOGRAFIA
Salvatore Landi e Claudia Brignone
SUONO
Claudio Calvari
MONTAGGIO
Chiara De Cunto
INTERPRETI
Vincenzo Arena, Francesco Auriemma,
Vincenzo Barretta, Salvatore Cacace, Luigi
D’Onofrio, Luca De Rose, Rossella Garofano,
Antonio Garzillo, Gaetano Liguori, Carmine
Mazzella, Luciana Piccolo
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Giovanni Pompili
22 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
Napoli, Fuorigrotta. Sullo sfondo c’è lo
stadio San Paolo e la storica sede della Rai. Proprio sotto la curva A sorge il
Ser.t: servizio per le tossicodipendenze.
In questo quartiere, che la domenica si
popola di tifosi, c’è un luogo che custodisce le storie di medici e pazienti. Per
più di due anni la regista ha frequentato
il Ser.t, ascoltando la voce di chi prova
a uscire dalla “dipendenza”, definita dai
medici “la malattia del desiderio”. Ognuno sembra avere la sua terapia, anche se
spesso si rivela soltanto un tentativo...
L’AUTORE
Claudia Brignone, Napoli,
1985. Laureata in Scienze
della Comunicazione, ha
frequentato nel 2009 il
corso di Regia del Documentario all’Act Multimedia di Roma. Il suo lavoro di fine anno, il corto
Marcello, fa parte del
progetto collettivo dal
titolo Lavori in corso. Ha
partecipato al ConeroDocCampus (Workshop
pratico con Pietro Marcello, Sara Fgaier, Tarek
Benabdallah) e ha realizzato il corto documentario Wanda e Virginia. Ha lavorato come
assistente di produzione al documentario Il
trasloco di Luca Bellino e curato le ricerche di
materiale d’archivio per il film La Seconda natura di Marcello Sannino. Ha lavorato per due
anni alla rassegna “Venezia a Napoli” e dal
2012 lavora al Festival Internazionale di Cinema e Diritti Umani di Buenos Aires. Si occupa
di un corso di fotografia e cinema nel carcere
femminile di Buenos Aires e collabora come
assistente di produzione al progetto “Kentannos” di Victor Cruz. La malattia del desiderio è
il suo primo lavoro da regista.
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
PEPPUTTO
Giovanni Rosa, Sergio Ruffino (2014, 29’, documentario)
LA TRAMA
SOGGETTO, SCENEGGIATURA,
FOTOGRAFIA, SUONO, MONTAGGIO
E SCENOGRAFIA
Giovanni Rosa e Sergio Ruffino
INTREPRETI
Uwe Jaentsch, Giuseppe Abbate, Riccardo
Brugnone, Alli Traina, Igor Scalisi Palminteri,
Pino Leto, Renato Lenzi, Pippo Bisso, “Rocky”
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Labirinto Visivo
La Vucciria è il quartiere del centro storico di Palermo più suggestivo e poliedrico. Uno dei suoi abitanti è Peppuccio.
Figura eccentrica e singolare, è stato protagonista degli sketch surreali di Ciprì e
Maresco, soggetto ideale per i dipinti di
Guttuso, contrabbandiere di sigarette
e vera anima del quartiere-mercato palermitano. Peppuccio è una presenzaassenza all’interno del documentario,
mai visibile sullo schermo ma vivo nei
racconti di chi lo conosce da sempre.
L’ultima sua traccia è un dipinto di Igor
Scalisi Palminteri in cui è stato elevato
a “capo degli angeli”. Peppuccio rappresenta lo specchio fedele dell’area
urbana che ha subito negli ultimi anni le
maggiori trasformazioni sociali ed economiche. Attraverso il suo racconto e il
suo vissuto, si vuole dare voce a quegli
emarginati che non possono più parlare
di se stessi. La sua è l’immagine di una
società che sembra dimenticare la propria essenza primigenia e che reagisce
alla diversità ergendo muri invalicabili.
GLI AUTORI
Giovannni Rosa, Potenza,
1984. Nel 2009 ha seguito
uno stage presso l’Istituto
Luce–Cinecittà Holding. I
suoi interessi spaziano dal
cinema documentario alla
progettazione
culturale.
Nel 2012 vince il bando di
concorso del CSC, corso di
regia e documentario storico ed artistico. Nel 2014
viene premiato al Palermo Film Festival con lo spot
Ciuri ca curri e partecipa al Festival di Locarno, nella sezione scuole internazionali di cinema, con il
corto Il fascino non discreto dell’aristocrazia.
Sergio Ruffino, Palermo, 1980. Si sta diplomando
al CSC in Documentario storico artistico e docufiction. Nel 2000 fonda Officina Arte-Cinema, poi
PalerMonAmour e PalermoDoc con cui dirige vari progetti filmici.
Nel 2007 avvia Atlantachrome–Palermo
Experimental Cinema
Lab, con cui realizza
film di videoarte. Ha
diretto varie rassegne,
tra cui il Palermo Film
Festival. Ha girato più
di 120 tra corti, medi
e lunghi e attualmente sta lavorando ad un film sul
sindaco Insalaco, su cui sta già girando un documentario ed ha scritto un libro di prossima uscita.
RADA
Alessandro Abba Legnazzi (2014, 60’, documentario)
LA TRAMA
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Alessandro Abba Legnazzi
FOTOGRAFIA
Matteo Tortone
SUONO
Alessandro Baltera
MONTAGGIO
Enrico Giovannone
INTREPRETI
Marinai della casa di riposo per gente
di mare “G. Bettolo” di Camogli
PRODUZIONE
Enrico Giovannone
DISTRIBUZIONE
Officina Koiné
Nella casa di riposo per gente di mare a
Camogli, una ciurma di marinai in pensione aspetta l’ora dell’ultimo sbarco. In
questa fase di stallo, un quasi centenario sommergibilista gioca al superenalotto sognando di vincere un viaggio in crociera per ballare il tango con una donna
meravigliosa, un vecchio palombaro si
aggira nei corridoi recitando le sue poesie ad alta voce, un macchinista su bananiere africane combatte contro il gelo
dell’aria condizionata, un comandante
di navi mercantili ricerca nelle stelle la
rotta per la sua nave e un nostromo nostalgico bestemmia mentre rincorre con
il suo binocolo le navi all’orizzonte. Tutto
questo accade mentre la nave è all’ancora, in rada.
L’AUTORE
Alessandro Abba Legnazzi, Brescia, 1980. Dopo la
laurea in Lettere Moderne
presso l’Università statale
di Milano, lavora dal 2008
nelle scuole elementari e
nei centri di aggregazione
giovanili, coordinando laboratori di cinema e producendo cortometraggi.
Nel 2012 realizza il suo
primo documentario, Io ci sono (I am here), che
raccoglie i racconti di alunni e maestre di una
scuola elementare di Brescia e che viene presentato al Festival internazionale Filmmakerfest di Milano (2012) e al Cracovia film market
(2013). Dal 2013 sta lavorando alla produzione
del documentario Storie di uomini e lupi, che
firma insieme ad Andrea Deaglio. Nel 2014, con
Rada, vince il premio per il miglior documentario italiano al Torino film festival.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 23
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
SINAI - UN AUTRE PAS SUR LA TERRE
Alberto Gemmi, Enrico Masi (2014, 29’, documentario)
LA TRAMA
SOGGETTO
Alberto Gemmi, Enrico Masi, Stefano Migliore
SCENEGGIATURA
Enrico Masi
FOTOGRAFIA
Alberto Gemmi
SUONO
Stefano Migliore
MONTAGGIO
Diego Berrè
MUSICA
Zende Music
INTREPRETI
Sinai Zaninovic, Ivana Zaninovic
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Stefano Migliore
A ovest Venezia, a est Costantinopoli.
La storia di un uomo che vive alla periferia dell’impero, nell’arcipelago croato.
Una decisione deve essere presa, sulla
nostra rotonda immaginaria nel mezzo
di niente. Il villaggio di Velo Grablje con
i suoi ultimi 5 abitanti, scompare in un
mare di nebbia, in una regione alla fine
di questa globale Europa. Una voce femminile, che si presenta come l’oracolo di
Delfi. Una donna nata in Marocco che ha
deciso di vivere qui, sull’isola di Hvar.
Se un uomo esiste o meno, questa è la
nostra ricerca. Forse soltanto la ricerca
della storia che lo rappresenta. Guerra,
morte, eredità del socialismo reale, attraverso un dialogo generazionale tra
Ivana e suo zio, nato Sinai Zaninovic.
GLI AUTORI
Enrico Masi, Bazzano (BO),
1983. Dopo la laurea in Lettere Moderne e Cinema, nel
2004 ha fondato il gruppo
“Caucaso”, con il quale
ha condiviso, diretto e
musicato numerosi film,
happening e concerti, in
Italia e in Europa. Attivo
dal 2008 come antropologo visuale su progetti di
ricerca all’Università di Bologna. Attualmente
impegnato nel dottorato di ricerca in Scienze
Pedagogiche presso l’Alma Mater Studiorum e
nella finalizzazione del nuovo progetto filmico
Lepanto.
Alberto Gemmi, Reggio Emilia, 1984. Dopo la
laurea in cinema a Bologna, ha fatto un master
in Filmmaking a Parigi. Particolarmente interessato alle teorie dell’estetica e all’interazione
tra immagine e suono, ha focalizzato la sua
produzione filmica sul rapporto tra l’essere
umano e lo spazio urbano. Il suo ultimo lavoro
Go Burning Atacama Go ha vinto il premio per il
miglior film al Lucca Experimental Film Festival
e ha partecipato a numerosi altri festival. Dal
2013 si occupa di restauro presso il laboratorio
della Cineteca di Bologna “Immagine ritrovata”.
LO STATO BRADO
Carlo Lo Giudice (2014, 30’, documentario)
LA TRAMA
Catania. Giovanni è un raccoglitore di ferro sotto sfratto. Sullo sfondo c’è una città
ferita nella quale l’interesse privato vince
da sempre sui diritti della collettività.
SOGGETTO , SCENEGGIATURA,
FOTOGRAFIA E SUONO
Carlo Lo Giudice
MONTAGGIO
Maurizio Leonardi
MUSICA
Stefano Zorzanello
INTREPRETI
Giovanni Cutuli, Xiomara Beato
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
Carlo Lo Giudice
24 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
L’AUTORE
Carlo Lo Giudice, Catania,
1968. Nel 1997 è selezionato
per la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del
Mediterraneo di Torino. Nel
2003 ottiene la borsa di
studio Movin’up indetta
dal G.A.I. per la mobilità
internazionale degli artisti. Dal 1999 al 2003 porta avanti un progetto di
documentari sulla percezione dello spazio
urbano: Catania #01 (1999), Lisbona #02 (2001),
Atene #03 (2003). Dal 2004 al 2006 tiene un laboratorio di cinematografia presso l’Opera Universitaria di Catania e dal 2006 un laboratorio sul
documentario sociale presso la Facoltà di Lingue
e Letterature Straniere dell’Università di Catania.
Dal 2009 insegna multimedialità dei Beni Culturali presso l’Accademia di Belle Arti di Catania e
tiene un laboratorio di cinema presso la Facoltà
di Lettere e Filosofia di Catania. Ha partecipato
a diversi festival nazionali ed internazionali tra i
quali Cinema Giovani Torino, Festival Internazionale del Cinema di Taormina, Arcipelago, Visioni
Italiane, MED Film Festival, A.V.E. International
Short Film Festival Arnhem-Olanda, Siena Corto
Festival, FIKE International Film Festival EvoraPortogallo, Opere Nuove, Genova Film Festival,
Infinity Film Festival, Videopolis, Roma Film Festival, Mediterranean Film Festival di Lavrio-Grecia.
Altri suoi documentari: Ragazzini del Librino
(2006), Padre Nostro (2009), Le voragini di S.
Berillo (2013).
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
UOMINI PROIBITI
Angelita Fiore (2015, 52’, documentario)
LA TRAMA
SOGGETTO E SCENEGGIATURA
Angelita Fiore
FOTOGRAFIA
Andrea Dalpian
SUONO
Mirko Fabbri
MONTAGGIO
Davide Pepe, Paolo Marzoni
MUSICA
Riccardo Nanni, Cristiano Alberghini
INTREPRETI
Fausto Marinetti, Luiza de Oliveira, Federico
Bollettin, Gian Marco Marinetti, Fidelia Audu,
Lucy Bollettin, Julia Bollettin, Gabriel Bollettin,
Anna, Caterina, Mario Degli Esposti
PRODUZIONE
Roberta Barboni
DISTRIBUZIONE
MAXMAN Soc. Coop
Nella Chiesa cattolica romana l’amore tra
un prete e una donna è severamente vietato, soprattutto in Italia, patria del Vaticano, dove, tra gli ecclesiastici, vige la
regola della castità. Non sempre, però, la
promessa del celibato viene rispettata e
spesso nascono amori proibiti e relazioni
clandestine. Di fronte al bivio “o la donna, o il sacerdozio” alcuni preti scelgono
l’amore per la propria compagna; altri
non si sentono pronti a rinunciare alla vocazione e, pur di continuare a esercitare
il ministero sacerdotale, vivono in segreto la propria relazione. Uomini proibiti è
un film documentario che racconta la storia di alcuni preti sposati, che rinunciano
ai propri privilegi sacerdotali per crearsi
una famiglia, e di quelle donne che si innamorano di un prete non ancora pronto
a rinunciare al ruolo ecclesiastico e con il
quale iniziano un percorso di vita fatto di
privazioni e segretezza. Il documentario
entra nell’intimo di queste storie vissute
all’ombra del Vaticano, che si è sempre
opposto duramente alle richieste di abolizione dell’obbligo celibatario fino all’arrivo di Papa Francesco, che ha lasciato
intendere una possibile apertura della
Chiesa in merito a questa materia.
L’AUTORE
Angelita Fiore, Varese,
1980. Dopo la laurea in cinema, consegue il titolo di
dottore di ricerca in Studi
Teatrali e Cinematografici
presso il Dipartimento di
Musica e Spettacolo di
Bologna. Lavora come documentarista e critico cinematografico e i suoi
saggi sono pubblicati in
libri sul cinema e in riviste specializzate. Nel
2008 cura lo speciale di “Cinergie” sulla distribuzione del cinema documentario italiano e
da vari anni collabora con alcuni Festival italiani del documentario come selezionatrice o in
giuria. Tra i suoi lavori recenti si ricordano Life
in Art Art in Life, Mutatis Mutandis, Il nodo di
Sylvie e Not 1 reason.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 25
CONCORSO REGIONALE
OBIETTIVO
LIGURIA
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
GIURIA OBIETTIVO LIGURIA
MARCO CUCURNIA
GIULIA MIETTA
MASSIMO SANTIMONE
Nasce a Genova nel 1975. L’immagine è
per lui motivo di studio e di meditazione
da quando era bambino, fin dai suoi primi scatti fotografici in bianco e nero tra i
cumuli di carbone nel porto di Genova.
E’ un regista e sceneggiatore di cinema
cresciuto professionalmente a fianco di
Mario Monicelli. Il suo primo film Solometro (2007) con Pietro Sermonti ed
Anna Valle è stato prodotto da Michele
Placido e distribuito dall’Istituto
Luce. Vincitore del
premio giuria giovane ad Ajaccio
2008. Il suo ultimo lavoro Amircal è una mostra
fotografica e di
proiezioni tenutasi a Roma in via
Margutta nel maggio 2015 che traccia,
attraverso immagini raccolte nell’arco di
vent’anni, il percorso umano e di sentimenti che attraverserà il protagonista
del suo prossimo film. In questa occasione è stato presentato anche il suo libro I
miei difetti. Tra gli altri suoi precedenti
lavori: Genova, amore mio (2004) documentario per RAI TRE scritto con Paolo
Villaggio, LALIBI (2002) Cortometraggio di interesse nazionale culturale con
Margot Sikabonyi , Michele Baronio, Nini
Salerno ed il ritratto dedicato al regista
che ha amato ed ama: Mario Monicelli,
L’artigiano di Viareggio (2002) per RAI
UNO e presentato in anteprima al Festival di Locarno 2002.
Alta velocità (1997), La città violata
(2002), Mario Monicelli, L’artigiano di
Viareggio (2002), LALIBI (2002), Genova, amore mio (2004), Solometro (2007).
Nata a Genova nel 1981, ha scoperto il cinema grazie a una nonna appassionata
di Hitchcock e Lubitsch e a chi, a 7 anni,
le ha regalato il primo videoregistratore.
Giornalista e radiofonica dall’inizio di
questo millennio, si occupa di grande
schermo tutte le volte che non può fare
altrimenti. Infatti qualcuno pensa che la
sua trasmissione – Radar19, ogni giorno
in onda sulla radio del SecoloXIX – sia un
focus sul cinema. Purtroppo non è così.
Laureata in letteratura teatrale, ha iniziato a scrivere di spettacoli sul quotidiano Il Corriere Mercantile. Successivamente ha lavorato per Radio Babboleo
News, Il Sole 24 Ore, La Repubblica, il
Manifesto e vari siti web di informazione. Ha svolto attività di ufficio stampa. Si
è inventata un paio di format televisivi.
Ha un blog di novelle. E ha fatto
la ghost writer.
Ma non ditelo a
nessuno.
Nato a Genova nel 1967. Si è diplomato in sceneggiatura presso
la S.D.A.C. di Genova. Ha collaborato alla sceneggiatura dei
cortometraggi La Cura (2003) di
Federico Pizzo e Il Caso Ordero
(2007) di Marzio Mirabella, E’
co-autore della sceneggiatura
Indagine sessuale dal pianeta
Godard e del progetto Giustizia
Privata di una Suora Per Bene
vincitore al Los Angeles Indipendent Film
Festival nel 2015. È autore di videoclip,
programmi radiofonici di cui è anche
speaker (Radio Genova Sound, Radio
Nostalgia, Radio City) e spot TV tra cui
Coordown 2010 (diretto da Marzio Mirabella) vincitore del “ONP Award miglior
pubblicità progresso”. Ha organizzato
diversi eventi culturali e attualmente
conduce il programma Ciak si Cinema XL
su Radio Aldebaran.
28 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
ADOLESCENZA INQUIETA L’ALFABETO DEL MONDO
SOGGETTO tratto dal racconto Adolescenza inquieta di Barbara Garassino SCENEGGIATURA Beatrice Masala, Giancarlo Mariottini SUONO Paolo Filippi MONTAGGIO Beatrice Masala INTERPETI Tommaso Garrè, Laura Mantero, Stefano Burlando, Leonardo Nesci
SOGGETTO FOTOGRAFIA SUONO E MONTAGGIO Francesco
Tassara MUSICA Fabrizio Brugnera PRODUZIONE Istituto Comprensivo ISA 2, Scuola secondaria di I grado “2 Giugno”, La Spezia
LA TRAMA
Gli alunni di una classe scolastica provenienti da diversi luoghi
del mondo (Ecuador, Albania, Repubblica Dominicana, Romania), raccontano, senza filtri, davanti alla telecamera, la loro
vita: il Paese di provenienza, l’arrivo in Italia, lo spaesamento,
la scuola, gli affetti, i primi amori, le nostalgia, le paure e le
prospettive sul futuro, tutti accomunati, nonostante le diverse
e in alcuni casi lontane origini, dalla condivisione degli stessi
banchi di scuola.
Beatrice Masale, Giancarlo Mariottini (2015, 10’, fiction)
Adolescenza inquieta è il racconto di un atto. Incomprensibile,
assurdo, inconsapevole come l’adolescenza, a volte, quando
l’odio diventa estremo e necessario. Marco ha sedici anni, un
fratellino, un padre senza spina dorsale e una madre ingombrante. Marco vuole solo silenzio, ma la voce irritante della
madre lo perseguita, la sua presenza lo opprime. Durante una
giornata al mare con la famiglia al completo, la rabbia cieca
prende il sopravvento, Marco raggiunge il punto di non ritorno.
GLI AUTORI
Beatrice Masala, Genova, 1991. Laureata in lingue e culture moderne,
attualmente frequenta l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Dal
2011 si occupa di fotografia e produzioni audiovisive. Nel 2012 frequenta il corso di regia e sceneggiatura presso la SDAC di Genova e realizza il
suo primo cortometraggio Qualcuno, nessuno. Dal 2014 collabora con il
Festival Internazionale di Poesia come videomaker.
Francesco Tassara (2013, 34’, documentario)
LA TRAMA
L’AUTORE
Francesco Tassara, La Spezia, 1985. Laureato in Cinema, fotografo e regista, ha realizzato diversi reportage, tra cui l’indagine fotografica e video
i giovani, il lavoro e il tempo libero per conto dell’Università di Pisa nel
2012, diretto videoclip musicali, cortometraggi e documentari tra cui La
piazza (una storia d’amore) (2012), L’alfabeto del mondo (2013), 8000
chilometri da casa (2014).
Giancarlo Mariottini, Genova, 1987. Laureato in Scienze dello Spettacolo presso l’Università di Genova, dal 2009 si occupa di teatro, collaborando principalmente con il Teatro dell’Ortica di Genova in veste di
attore, regista e operatore di teatro sociale. Nel 2012 frequenta il corso
di regia presso la SDAC e dirige il suo primo cortometraggio Etoile. Nel
2013 dirige il Laboratorio Teatrale Integrale Stranità nel cortometraggio
Bansigu su sport e disabilità.
L’ANIMA NASCOSTA CERCAVO QUALCOS’ALTRO SOGGETTO SCENEGGIATURA FOTOGRAFIA MONTAGGIO SCENOGRAFIA E PRODUZIONE David Valolao MUSICA Gioele Fazzeri
INTERPRETI Antonio Crugliano, Debora Gornati
SOGGETTO E PRODUZIONE Alessio Rupalti SCENEGGIATURA
Erika Mennella FOTOGRAFIA Raffaele Salvoldi SUONO Fabio Fortunati MONTAGGIO Sarah McTeigue SCENOGRAFIA Ersilia Litrico
MUSICA Gabriella Caporlingua INTERPRETI Alessandra Ananasso,
Adriana De Guilmi, Massimo Torri
David Valolao (2015, 9’21’’, fiction)
LA TRAMA
Antonio ama l’arte, è goloso di mele rosse, è timido, molto
sensibile: è un artista. Trasforma in opere d’arte vecchi oggetti
gettati nella spazzatura, donandogli un’anima, e trova il modo
per proporsi alla ragazza che gli piace.
L’AUTORE
David Valolao, Chiavari (GE), 1989. Autodidatta, nel 2010 scopre di
avere la passione per la regia cinematografica e realizza il suo primo
mediometraggio Exit. Tra il 2012 e il 2014 realizza la serie web Blackout
the series girata interamente in Liguria e selezionata in diversi festival
internazionali. Nel 2014 diventa conduttore per Mediaset all’interno
dell’ultima puntata del programma Mistero, dopo aver vinto un Mystery
Contest con il video Il lamento di Valle Christi. Nel 2015 si aggiudica il
Tim Vision Awards con il cortometraggio L’anima Nascosta.
Alessio Rupalti (2014, 11’, fiction)
LA TRAMA
E se un oggetto inanimato potesse custodire i segreti capaci
di cambiare la vita del destinatario? Un uomo trasformerà la
superbia in umiltà, una donna amorevole sarà premiata per la
sua pazienza. Entrambi cercavano qualcos’altro.
L’AUTORE
Alessio Rupalti, Genova, 1986. Tra il 2007 e il 2009 collabora con uno
studio ligure di video produzioni e nel 2008 firma la regia del suo primo
cortometraggio. Negli anni successivi realizza videoclip, spot pubblicitari e cortometraggi. Nel 2011 si trasferisce a Roma dove collabora come
assistente alla regia di Pupi Avati nel film Il bambino cattivo. Nel 2014
realizza il cortometraggio Cercavo qualcos’altro e torna a collabora con
Avati nel film Con il sole negli occhi in veste di segretario di edizione. Nel
2015 torna dietro la macchina da presa dirigendo Dario Penne, una delle
voci più famose del cinema italiano e affianca Pupi Avati per il mediometraggio Un viaggio di cento anni come aiuto regista.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 29
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
CESIO, IL PAESE DI ANGEIN ELENA QUELLA SERA DI MAGGIO
SOGGETTO Fabio Natta MONTAGGIO Alessandro del Grosso MUSICA Dario Moroldo INTERPRETI Angelo Rosso
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Simone D’Ambrosio, Nicola Giordanella FOTOGRAFIA, SUONO E MONTAGGIO Simone D’Ambrosio, Nicola Giordanella, Davide Gentile MUSICA Nicola Giordanella
PRODUZIONE Simone D’Ambrosio
Alessandro Del Grosso (2013, 15’, documentario)
LA TRAMA
Angein ha 94 anni e ha lasciato il paese una sola volta: per andare in guerra. Vive a Cesio (IM) e ogni anno rinnova la patente: la sua mente fresca e piena di ricordi lo rende l’indiscussa
memoria storica del paese e della valle, mentre la sua forza
fisica fa di lui un vero super-uomo dedito all’orto e alle viti. In
questo documentario ci racconta la sua vita e gli avvenimenti
di quasi un secolo che lo hanno visto protagonista o spettatore,
riportando alla luce un mondo rurale dove “si stava al mondo
perché c’era posto” e dove un omicidio poteva essere solo il
frutto di una brutta sbornia.
L’AUTORE
Alessandro Del Grosso, Cremona, 1982. La sua avventura creativa nasce
nel 2007 con il collettivo visual psichedelico dei The Visual Sensation
e con l’etichetta musicale La Valigetta. Legato da una grande amicizia
al duo di registi friulani I Ragazzi della Prateria, li supporta nella produzione del format per il web Pronti al peggio, che racconta la scena
musicale indipendente italiana, assistendoli poi per altri videoclip e
pubblicità. Nel 2010 realizza un mini documentario sulla giornata tipo
di un lavoratore di Santo Domingo all’interno dello scavo di un tunnel.
Dal 2011 ad oggi collabora in veste di videomaker con RCS media, YOOX,
Google Dude.
Gianni Ansaldi (2015, 9’20’’, fiction)
LA TRAMA
Elena, giovane donna molto “perbene”, viene accusata dell’omicidio del marito. Quello che la fa stare peggio è la vergogna
e l’umiliazione di essere finita in carcere, innocente, con tanta
gente diversa da lei. Al commissario racconta spezzoni della
sua vita e di come il marito la umiliava e picchiava.
L’AUTORE
Gianni Ansaldi, Genova, 1959. Attore e fotografo, vive e lavora a Genova.
E’ nato artisticamente come attore del Teatro Stabile, diretto da Virginio
Puecher in Happy End di Bertolt Brecht con, tra gli altri, Anna Nogara e
Paolo Rossi. Al cinema è stato protagonista nelle commedie dei primi
anni ottanta Sapore di mare di Carlo Vanzina (1982) e Sapore di mare
2 – Un anno dopo di Bruno Cortini (1983) ed è stato attore in seguito in
altri film, sceneggiati e sit-com.
UN FIDANZATO MODELLO
GRIGIA PAURA
SOGGETTO SCENEGGIATURA E SCENOGRAFIA Silvia Monga
FOTOGRAFIA E MONTAGGIO Andrea Vialardi SUONO Daniele
Adrianapoli MUSICA Luca Angelosanti, Francesco Morettini INTERPRETI Carmen Russo, Andrea Carretti, Enzo Paolo Turchi, Angelo
Sotgiu, Giovanni Malafronte, Max lo Buono, Sara Damonte, Giulia Eugeni, Matteo Sintucci, Elena Giuffra, Rossana Lunardi, Giorgio Oddone,
Michele De Paola, Emmanuel Tonoli PRODUZIONE Luca Umile
SOGGETTO Daniele Riccioni SCENEGGIATURA Davide Bini, Daniele Riccioni FOTOGRAFIA Gianmarco Rossetti SUONO Stefano
Agnini MONTAGGIO Davide Bini SCENOGRAFIA Laura Chessa
INTERPRETI Emanuela Rolla, Gabriel Kolly, Barbara Roganti, Nicola
Camurri, Greta Affanni, Graziano Daldoss PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Associazione Culturale Gruppo Eliogabalo
LA TRAMA
Grigia paura racconta la drammatica parabola della protagonista Grazia. Pur lavorando in una solida azienda di salumi
Grazia viene travolta dal terrore di perdere il proprio lavoro e
con esso le esigue certezze della propria vita. Condizionata e
ossessionata dal terribile contesto socio-economico nel quale
viviamo, Grazia precipita in una perversa spirale emotiva che le
fa vedere minacce e nemici ovunque e la conduce ad uno stato
di buio mentale e esistenziale.
Andrea Vialardi, Silvia Monga (2014, 24’, fiction)
Una ragazza paga un finto fidanzato per andare alla Laurea
della sorella. Tra equivoci e situazioni comiche, troverà il vero
amore. Commedia nata per beneficenza a favore della Band degli orsi (Associazione per l’Ospedale Pediatrico Gaslini).
GLI AUTORI
Andrea Vialardi, Genova, 1968. Nato come musicista in seguito si è occupato di riprese video e videoclip musicali. Autore di numerose colonne
sonore di videogame come Sandokan, Diabolik, Julia. Autore di musiche
per i Ricchi e poveri e di video per il gruppo New Tella è regista del lungometraggio 80 voglia di te, prossimamente nelle sale cinematografiche.
Silvia Monga, laureata in lettere, è scrittrice per settimanali nazionali e
autrice del libro Detective-il libro della caccia al tesoro. Sceneggiatrice
di diversi film tra cui il lungometraggio Imprevisti d’Amore (Ti inseguo e
non mi prendi), il mediometraggio I colori dell’amore e diversi videoclip
musicali. Co-regista e sceneggiatrice del lungometraggio 80 voglia di te,
prossimamente nelle sale cinematografiche.
30 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
Fabio Bianchi, Davide Bini, Daniele Riccioni (2015, 36’, fiction)
LA TRAMA
GLI AUTORI
Fabio Bianchi, La Spezia, 1966. Davide Bini, La Spezia, 1963. Dal 1994
si occupano professionalmente di cinema e video come autori, didatti
e organizzatori di eventi e manifestazioni. Con l’associazione culturale
Gruppo Eliogabalo hanno realizzato corti, mediometraggi e documentari, ottenendo premi e riconoscimenti. Tra le loro opere: Come se fosse
niente (1999), Dietro il sole (2000), Le grand tango (2001), La lezione
(2002), Trovanti (2003), Vera (2014).
Daniele Riccioni, Livorno, 1973. Diplomato in pianoforte al Conservatorio Mascagni, frequenta i corsi di regia e montaggio presso le scuole
Immagina e Anna Magnani e il corso di formazione Sceneggiatura e
montaggio a confronto presso il Centro Sperimentale di Cinematografia.
Tra le sue opere: Vivere (2001), Costanza (2004), Innamorati fritti (2007),
Italia Italia (2013), Vera (2014).
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
GUIDO CERONETTI.
IL FILOSOFO IGNOTO
LOST IN REVOLUTION
SOGGETTO SCENEGGIATURA MONTAGGIO E PRODUZIONE
Francesco Fogliotti FOTOGRAFIA Angelo Santovito, Christian Silvi
SUONO Stefano Agnini, Alessio Pastorino MUSICA Luca Mauceri,
Salvatore Sciarrino, G. Mahler INTREPRETI Guido Ceronetti, Luca
Mauceri, Eleni Molos, Manuela Tamietti, Ernesto Ferrero, Giosetta Fioroni DISTRIBUZIONE CGS Cinecircoli Giovanili Socioculturali
SOGGETTO SCENEGGIATURA MONTAGGIO E SCENOGRAFIA Marco Grasso, Davide Pambianchi FOTOGRAFIA E SUONO Davide Pambianchi
MUSICA Kyrilo Kostyukowsky PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Freaklance
Marco Grasso, Davide Pambianchi (2014, 40’, documentario)
Francesco Fogliotti, Enrico Pertichini (2014, 45’, documentario)
LA TRAMA
“Guido Ceronetti è scrittore, filosofo, poeta, giornalista, drammaturgo, teatrante e marionettista”. Così, nei risvolti di copertina dei suoi libri. Anche questo film è molte cose: il ritratto di
un intellettuale europeo, l’istantanea di una vita fragile invasa
dalla vecchiaia, la mitezza di un fustigatore di professione, la
ribalta di un teatro invisibile… Nel “caso Ceronetti” opera e vita
si confondono in un unico, disarmato SOS.
GLI AUTORI
Francesco Fogliotti, Genova, 1983. Ha realizzato numerosi video per
cinema, teatro e musica. Nel 2012, a seguito del Progetto Ministeriale
Percorsi di vita, realizza L’immagine mancante, breve documentario
sulla condizione giovanile. Sempre del 2012 è la collaborazione con lo
scrittore e teatrante Guido Ceronetti, che lo conduce nel 2014 alla realizzazione del film-ritratto Guido Ceronetti. Il filosofo ignoto.
Enrico Pertichini, Genova, 1978. Si laurea in DAMS all’Università di Genova nel 2006 sulle strutture narrative seriali. Da allora continua il suo
studio sulla sceneggiatura e la regia assistendo e poi dirigendo diversi
cortometraggi. Dal 2012 inizia la collaborazione con Francesco Fogliotti.
Insieme hanno realizzato il film-ritratto Guido Ceronetti. Il filosofo ignoto
(2014).
LA TRAMA
C’è un rito silenzioso, celebrato ogni domenica nelle periferie
delle città italiane, un racconto che parla di lontananze, nostalgia, partenze e ritorni. La chiamano la rotta delle badanti, viaggio
che dura due giorni e attraversa tre frontiere, viavai incessante
di bus e mezzi di fortuna che trasportano persone e cose. L’Italia
accoglie oltre 250mila immigrati ucraini, circa il doppio considerando gli illegali. Per lo più sono donne laureate, in cerca di una
vita migliore. Ma i soldi non bastano mai, i matrimoni si sfaldano,
i figli diventano dipendenti da alcol e droga, e per una famiglia
curata in Italia, ce n’è un’altra distrutta in Ucraina. Le traiettorie
di queste vite si perdono facilmente. Un destino che assomiglia
al movimento di Euromaidan, insurrezione popolare che, dopo
l’entusiasmo delle prime proteste, si è trasformata in guerra civile. Questo documentario parla di un viaggio, quello che gli autori
hanno fatto insieme alle nostre badanti da Genova a Kiev, e di rivoluzioni personali e collettive che hanno perso la strada di casa.
GLI AUTORI
Marco Grasso, Genova, 1982. Giornalista, lavora a Il Secolo XIX e si occupa di
inchieste. Ha realizzato il documentario Il Colore della memoria, sui desaparecidos in Argentina, vincitore del Festival Internazionale Memorie migranti. E’
autore del libro A meglia parola – Liguria terra di ‘ndrangheta.
Davide Pambianchi, Savona, 1977. E’ giornalista visivo e fotoreporter. Fra i suoi
lavori ed esibizioni artistiche, la trilogia Anna, Enzo e Vico Morchi selezionati
al 56mo Festival di Venezia. Nel 2003 ha fondato la crew di creativi Freaklance.
LUNA PARK VAMPIRE MARCEL: L’UOMO PESCE
SOGGETTO SCENEGGIATURA E PRODUZIONE Niklas Albites
Coen FOTOGRAFIA E SUONO Mauro Landi MONTAGGIO SCENOGRAFIA Niklas Albites Coen, Mauro Landi MUSICA Niklas Albites Coen, Mauro Landi, Mad Bodhisattiva INTERPRETI Niklas Albites
Coen, Veronica Klippl
SOGGETTO SCENEGGIATURA E MONTAGGIO Igor Chierici
FOTOGRAFIA Michelangelo De Bernardi SCENOGRAFIA Cristina
Repetto MUSICA Casta Diva – Bellini INTERPRETI Giuseppe Bencini, Massimo Lustig, Filippo Zaccagnini, Matteo Federici Giacomo Albites
Coen, Pietro Muzzini, Benjamin Dello Strologo PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE The Freaky Company
Niklas Albites Coen, Mauro Landi (2015, 4’40’’, fiction)
LA TRAMA
Un uomo entra al Luna Park convinto di divertirsi. Dopo aver
incrociato lo sguardo con il busto della maga gli eventi prenderanno una piega inaspettata.
GLI AUTORI
Niklas Albites Coen, Genova, 1973. Mauro Landi è nato a Genova. Negli
anni ’90 hanno realizzato insieme i cortometraggi Belzebub Rodriguez
e L’anello.
Igor Chierici (2015, 7’53’’, fiction)
LA TRAMA
Marcel: l’uomo pesce vuole avvicinare lo spettatore al delicato
mondo dell’autismo attraverso il racconto del rapporto che lega
Marcel, ragazzo con la sindrome di Asperger, e il suo compagno
di giochi e amico Romeo. Non è un’amicizia infantile e questo
si capirà sul finale del racconto quando Romeo, già anziano,
resterà al fianco del suo più caro amico Marcel.
L’AUTORE
Igor Chirici, Genova, 1987. Al suo primo cortometraggio come co-produttore e regista, nasce come attore e autore teatrale e cinematografico.
Nel 2015 ha recitato nel cortometraggio Neve rosso sangue di Daniel Daquino e si appresta a dirigere il suo primo lungometraggio Legati stretti.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 31
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
MEMORIA FOSSILE LA MOSCA SOGGETTO E PRODUZIONE Diego Scarponi SCENEGGIATURA
Diego Scarponi, Grazie Stella, Sandro Bozzolo FOTOGRAFIA Sandro
Bozzolo, Allessandro Ingaria, Diego Scarponi SUONO Jan Miro MONTAGGIO Silvia Caracciolo MUSICA Piero ponzo INTERPRETI Gianni Briano “Mister Puma”, Luigi Pezza, Angelo Farfazi, Luciano Guarena
SOGGETTO FOTOGRAFIA SUONO MONTAGGIO PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Marco Di Gerlando SCENEGGIATURA Nicola Lucchi SCENOGRAFIA Ass. Zuccherarte MUSICA Mattia Cupelli
INTERPRETI Carlotta Ligalupo, Ludovica Gibelli, Giulia Carderelli
LA TRAMA
Carlotta e la sua classe ricevono come compito di disegnare
un animale che inizi con la lettera M. Quando a Carlotta viene
un’idea, qualcosa di misterioso accade…
Diego Scarponi (2014, 14’, documentario)
Siamo di fronte ad una civiltà del passato, estinta. Ciò che
rimane di questa civiltà, che viveva di ferro e di fuoco, è una
città, o meglio i suoi resti. Per rintracciare le prove della sua
esistenza, abbiamo solo le tracce che questa civiltà ha lasciato
dietro di sé. Immagini, testimonianze, suoni, che sono, inevitabilmente, reperti stratificati di un mondo che è scomparso.
L’AUTORE
Diego Scarponi, Savona, 1976. Inizia a lavorare con il video alla fine
dello scorso millennio. Fondamentale l’esperienza delle telestreet e del
medi attivismo in genere, attraverso le attività di Telefermento. Precario
dell’Università di Genova, porta avanti vari progetti legati al laboratorio
audiovisivi Buster Keaton all’interno dell’Ateneo genovese, senza perdere di vista altri scenari ed orizzonti. Tra le sue ultime produzioni: Working Class Heroes (2010), Vitosemprevivo (2011), L’età del ferro (2013), Il
viaggio del Fiume Rubato (2013).
Marco Di Gerlando (2015, 7’, fiction)
LA TRAMA
L’AUTORE
Marco Di Gerlando, San Remo, 1980. Regista cinematografico, diplomato in regia presso la SDAC di Genova, ha vinto numerosi premi per i suoi
cortometraggi tra cui il Reelshow International Film Festival di Londra. E’
laureando presso la facolta di Lettere e Filosofia ad indirizzo spettacolo.
NATURALE OYE SENORITA (KEEP IT MOVIN’)
Eros Achiardi (2015, 15’, fiction)
Edoardo Bellanti, Alice Corsi (2015, 3’51’’, fiction)
SOGGETTO Eros Achiardi, Manuel Zicarelli SCENEGGIATURA Eros
Achiardi, Barbara Maffeo FOTOGRAFIA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Eros Achiardi SUONO Marco Cristina MONTAGGIO Barbara Maffeo SCENOGRAFIA Eros Achiardi, Iacopo Ferro MUSICA
AA.VV. INTERPRETI Manuel Zicarelli, Carlo Emilio Piccardo, Veronica
RUffino, Grazie Covella
SOGGETTO Alessio Gorziglia SCENEGGIATURA FOTOGRAFIA
MONTAGGIO Edoardo Bellanti, Alice Corsi SUONO Marcello Bellanti
MUSICA Plastik Duck – Oye Senorita INTERPRETI Marcello Bellanti,
Davide Longo, Alessio Gorziglia, Alessio Morando, Eleonora Saracino
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Edoardo Bellanti
LA TRAMA
Due hacker in un laboratorio creano un’onda elettromagnetica
che, diffondendosi per il mondo, porta allegria e un’irrefrenabile voglia di ballare a chi ne viene contagiato. Inseguiti dalle
forze dell’ordine, i due hacker scappano per la città per raggiungere la safe zone, sotto la lanterna di Genova. Nel frattempo il virus si diffonde a livello mondiale…
Daniele si è appena trasferito con il padre in un piccolo paese,
dopo il divorzio dei genitori. Oggi deve affrontare il primo giorno nella sua nuova scuola, con un unico difficile obiettivo: non
deludere il padre. Il cortometraggio è stato realizzato nell’ambito di un corso di cinema organizzato dall’Ass. Cult. Il Barone
Rampante di Borgio Verezzi.
L’AUTORE
Eros Achiardi, Savona, 1978. Diplomato in regia presso il CSC di Roma,
ha realizzato diversi cortometraggi e documentari, tra cui Tre bugie
(2004) con Alba Rohrwacher, e Cicatrici (2009), candidato al David di
Donatello. Ha lavorato come docente di regia e come tutor didattico
presso il CSC sede Sicilia e l’Accademia dell’Immagine de L’Aquila e dal
2006 al 2012 è stato direttore artistico del Festival Overlook di Finale
Ligure. Attualmente lavora come coordinatore didattico e tutor di regia e
sceneggiatura presso la Scuola di Cinema Gian Maria Volonté di Roma.
Nel 2012 ha realizzato il suo primo lungometraggio documentario Un
senso diverso.
32 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
LA TRAMA
GLI AUTORI
Edoardo Bellanti, Genova, 1985. Alice Corsi, Genova, 1988. Nel 2011 realizzano diversi prodotti legati al mondo dell’audiovisivo sperimentandone le diverse tipologie: videoclip, concerti, cortometraggi, spot, spettacoli teatrali. Nel 2012 realizzano The Way 3D, primo videoclip in 3D
stereoscopico in Italia, selezionato a 5 festival internazionali. Nel 2013
aprono a Genova uno studio di produzione che si occupa della realizzazione di servizi video e multimediali con particolare attenzione verso i
nuovi media e le tecnologie immersive. Ultimo progetto è la web-serie
Vegetti rivolta ad un pubblico ligure, ma già selezionata al New Media
Film Festival di Los Angeles.
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
OMAGGIO A GASSMAN
IL PICCOLO UNO
PITA
SOGGETTO SCENEGGIATURA FOTOGRAFIA MONTAGGIO E
PRODUZIONE Stefania Carbonara SUONO Simone Carbonara SCENOGRAFIA Stefania Carbonara con l’aiuto di diego Patacca MUSICA
Alemans, Simone Carbonara INTERPRETI Giancarlo Mariottini, Marta
Cristofanini, Alberto Carbonara, Paolo Aliotta
SOGGETTO E MONTAGGIO Gabriele Sheepard SCENEGGIATURA Nicolò Metti, Alessandra Chiodi, Gabriele Pecoraro FOTOGRAFIA
Matteo Bonino SUONO Garonik SCENOGRAFIA Roberta Locchi, Linda Fantoni MUSICA mux INTERPRETI Giulia Berto, Teresa Marangi,
Daniele Pitari PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Gabriele Pecoraro
LA TRAMA
LA TRAMA
Stefania Carbonara (2014, 16’14’’, fiction)
Remo, un ventenne ipovedente, taciturno ed enigmatico, crede che
la società e il suo creatore siano la causa del suo handicap. Ha la capacità visiva indebolita, al limite della cecità causata da una malattia
ereditaria che distrugge lentamente la retina. Vive da solo in un cabinato ormeggiato, che ha perso quel senso di libertà trasformandosi in
una prigione. Fino a che non appare Clara, coetanea mezza sorda. Diversamente da Remo, Clara convive ironicamente col suo handicap.
Lei è convinta di esser diventata sorda dopo aver ignorato per anni le
urla del padre e dopo aver ascoltato per tanto le cazzate della gente.
Ma se glielo domandano lei dice che è colpa dei rave party. Vive dove
le capita e percorre diversi chilometri al giorno con la sua bici, senza
udire i rumori della città, ma solo il vento che le accarezza le orecchie.
Clara è l’evento inaspettato che catapulta Remo in un conflitto interiore, con la propria natura. Invece Clara si getta nel rapporto d’amore
fuori dal comune, senza vederne i rischi.
L’AUTORE
Stefania Carbone, Genova, 1992. Ha partecipato come videomaker, al
Festival di Santarcangelo dei Teatri nel 2014 e al BilBolBul, Festival Internazionale di fumetto di Bologna. Si occupa di scrittura e riprese audiovisive, montaggio video, direzione della fotografia e regia. Oltre al suo
primo cortometraggio, Il Piccolo Uno, ha realizzato video promozionali
nel campo della moda e del teatro. Ha collaborato con Lab Dance Disordinart, creando diversi video concettuali, tra cui X.es.
Gabriele Sheepard (2014, 12’, fiction)
Una giovane madre divide la propria vita tra casa e lavoro, provvedendo ai bisogni di sua figlia Achiropita detta “Pita” affetta
da autismo. La non verbalità della ragazzina mette in seria difficoltà il rapporto con la madre, ma ben presto, quest’ultima
si accorgerà che sua figlia le sta parlando in modo differente.
Nonostante le difficoltà economiche che si presenteranno, la
madre riuscirà finalmente a trovare il giusto canale comunicativo con la sua bambina. Una piccola finestra sul complesso e
vasto mondo dell’autismo.
L’AUTORE
Gabriele Sheepard (Pecoraro), Genova, 1985. Diplomato al Dams di Imperia nel 2009, ha conseguito la specialistica in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2012. Dal 1998 al 2009 studia recitazione
presso la scuola Quinta praticabile, poi tecniche di doppiaggio presso
la scuola milanese CTA. Nel 2012 fonda insieme ad Alessandra Chiodi
la casa di produzione video Rubik3 production. In touch (2013), Superba
(2014), Pita (2014).
SOGNO DI UN IMPIEGATO SU MISURA
SOGGETTO SCENOGRAFIA E PRODUZIONE Federico Mottica
SCENEGGIATURA Federico Mottica, Nicolò Bertolotti FOTOGRAFIA Luca Massa SUONO Stefano Agnini MONTAGGIO Marzio Mirabella INTERPRETI Davide Iacopini, Francesca Chiocci, Cosimo Cinieri
SOGGETTO Alessandra Elettra Badoino, Marina Giardina, Fabio Poggi
SCENEGGIATURA SCENOGRAFIA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Augenblick FOTOGRAFIA MONTAGGIO E SUONO
Marco Longo INTERPRETI Alessandra Elettra Badoino, Marina Giardina, Fabio Poggi
Federico Mottica (2015, 15’, fiction)
LA TRAMA
Intrappolato nella routine quotidiana del lavoro d’ufficio, un
impiegato cerca di ribellarsi dando sfogo a tutte le sue paure e
ossessioni, sospeso tra il sogno e la realtà.
L’AUTORE
Federico Mottica, Genova, 1995. Studente di pianoforte presso il Conservatorio Niccolo Paganini di Genova. Ha esordito con il cortometraggio
Io e mia madre nel 2012 e nel 2013 ha realizzato Quasi padre. Nel 2014
lavora nel progetto collettivo Italy in a Day di Gabriele Salvatores e realizza un video musicale Rosso è il rossetto. Nel 2015 realizza il suo terzo
cortometraggio Sogno di un impiegato.
Augenblick (2014, 1’, fiction)
LA TRAMA
Un sarto, sua moglie. Una mattina come un’altra, una cliente
via l’altra: polsi dal giro netto, bottoni che scivolano. Entra poi
lei. Il punto cade, un gesto in più, i gomiti si avvitano. Le cadenze certe del mestiere divengono danza. Le trame che si cuciono
addosso divengono immaginazione e movimento. Su misura: il
passo del desiderio che come uno spillo sbuca dal filo dei monti. E dopo un minuto cade. L’effetto di una coreografia di breve
durata, di ciò a cui la memoria reagisce e trasforma.
L’AUTORE
Augenblick è un collettivo di video danza e performance. Nato nel 2014
a Genova, è composto da Alessandra Elettra Badoino (scenografa e performer, Albenga, 1980), Marina Giardina (danzatrice e performer, Genova, 1970), Fabio Poggi (architetto e performer, Santa Margherita Ligure,
1972) e Marco Longo (filmaker, Genova, 1986). Su misura è il primo lavoro di Augenblick. In tedesco, Augenblick significa istante.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 33
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
Concorso Nazionale Cortometraggi / Concorso Nazionale Documentari / Obiettivo Liguria
TAKING CHANCES
Elena Dapelo (2013, 2’30’’, fiction)
OMAGGIO A GASSMAN
VIA BRUNO BUOZZI
CAMBIATI A TEATRO
Marino Carmelo, Ivano Malcotti (2014, 45’, docufiction)
SOGGETTO SCENEGGIATURA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Elena Dapelo FOTOGRAFIA Alex Tabrizi SUONO Milo Masacci
MONTAGGIO Marcos Avlonitis SCENOGRAFIA Amrita Ghosh, Elena
Dapelo MUSICA Murugan Thiruchelvam INTERPETI Tim Pritchett,
Elena Dapelo
LA TRAMA
Abbandonata al primo appuntamento, una ragazza bussa alla
porta dell’oggetto dei suoi desideri il giorno di S. Valentino, determinata a conquistarlo.
L’AUTORE
Elena Dapelo, Genova, 1977. Ha incominciato a interessarsi di cinema e
teatro durante l’Università, frequentando vari corsi di recitazione presso il teatro Garage e GAG di Genova. Dopo aver conseguito la Laurea in
Scienze dell’Educazione e successivamente un Master in Management
Culturale nella sua città natale, ha frequentato vari corsi di sceneggiatura e recitazione tra Los Angeles, Genova e Londra, decidendo infine di
dedicarsi interamente alla recitazione e alla regia. Taking Chances, il suo
cortometraggio d’esordio, vincitore del premio miglior corto al Screen
Stockport Film Festival è stato presentato con successo in vari festival
in Gran Bretagna.
SOGGETTO Ivano Malcotti SCENEGGIATURA Ivano Malcotti, Cristina Ricci, Luisa Rimassa FOTOGRAFIA SUONO E MONTAGGIO Marino Carmelo SCENOGRAFIA Marino Carmelo, Ivano Malcotti MUSICA Stefano Cabrera, Flavia Barbacetto INTERPRETI La comunità della
Compagnia Teatrale di San Benedetto al Porto I Desandiati, Cristina Ricci,
Luisa Rimassa, Flavia Barbacetto, Stefano Cabrera, giorgio De Virgiliis
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Gruppo Città di Genova
LA TRAMA
Attraverso le interviste agli ospiti della Comunità, si documentano le fasi di preparazione del copione Via Bruno Buozzi 17
ripercorrendo il lavoro svolto dai primi incontri alle rappresentazioni in scena. I componenti della compagnia I Desandiati
hanno scritto la commedia, descrivendo una giornata tipo in
Comunità, scandita dalla preparazione dei pasti, dalle pulizie
e incombenze varie, da incontri e scontri, risa e pianti, litigi e
amenità. Non solo è un documentario sulla storia di una compagnia teatrale composta dagli ospiti di una Comunità, ma è
anche una ricerca: non c’è fretta, bruttura, difficoltà o stordimento del quotidiano, che ci possa distogliere totalmente dalla
ricerca della bellezza.
GLI AUTORI
Marino Carmelo, Genova, 1954. Socio del Cineclub fotovideo di Genova dal
2005, realizza documentari su Genova e la Liguria. Attualmente collabora
con Telenord alla realizzazione del programma Terre di Liguria con Paolo
Zerbini. Tra le sue opere Alta via dei Monti Liguri e Professione precario.
Ivano Malcotti. Poeta, regista, autore di testi teatrali, paroliere. È tra
i fondatori del Centro Studi Eielson. Svolge attività di ricerca e consulenza teatrale a livello istituzionale. Nel 2012 è stato nominato “erede”
dell’A.N.E.D. (Associazione Nazionale Ex Deportati Politici nei campi nazisti). Ha all’attivo numerosi libri, testi di canzone, spettacoli teatrali e
progetti culturali. Ultima regia teatrale Se (t) tanta vita... (2015).
34 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
INGRANDIMENTI
LUIGI LO CASCIO
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
OMAGGIO A GASSMAN
LUIGI LO CASCIO
Tra gli attori italiani di oggi nessuno più di lui è adatto ai ruoli di uomo
completamente onesto, di eterno bravo ragazzo, di idealista tenace e un po’ ingenuo,
ruoli che nell’America di Frank Capra spettavano a James Stewart o a Gary Cooper.
Ma, diversamente da quanto succedeva con gli americani, vedendo i film di Lo Cascio
non siamo mai sicuri che alla fine l’eroe buono trionferà sulle forze del male.
Oreste De Fornari
Curatore della sezione Ingrandimenti
Palermo, 1967. È attore e regista cinematografico e teatrale.
Dopo aver frequentato per due anni la facoltà di medicina, col
sogno di diventare psichiatra, entra a far parte del gruppo di
teatranti di strada palermitano le Ascelle. Con Federico Tiezzi
debutta in teatro, nel 1989, con un piccolo ruolo in Aspettando Godot di Samuel Beckett. Nel 1992 si diploma come attore
all’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma e
inizia subito a lavorare a teatro, diretto da nomi come Giuseppe Patroni Griffi e Carlo Cecchi. Il suo esordio cinematografico,
fra l’altro come protagonista, avviene nel 2000, con la parte di
Peppino Impastato nel film I cento passi di Marco Tullio Giordana, che gli vale il David di Donatello come Miglior Attore Protagonista. Nel 2001 è in Luce dei miei occhi di Giuseppe Piccioni,
per cui vince la Coppa Volpi alla 58° Mostra del Cinema di Venezia e il Premio Pasinetti come Miglior Attore. L’anno seguente recita ne Il più bel giorno della mia vita, diretto da Cristina
Comencini. Nel 2003 torna a lavorare per Marco Tullio Giordana in La Meglio Gioventù, per cui ottiene le nomination come
Miglior Attore Protagonista al David di Donatello e all’European
Film Award e il Nastro d’Argento 2004, ex aequo con tutti i protagonisti maschili del film. Nel 2003 in Buongiorno, notte di
Marco Bellocchio è uno dei sequestratori di Aldo Moro, mentre
Alessandro Piva gli offre il suo primo ruolo comico nella commedia Mio cognato, accanto a Sergio Rubini. Del 2004 sono le
interpretazioni nel thriller Occhi di Cristallo di Eros Puglielli e
in La vita che vorrei di Piccioni. Nel 2005 torna a recitare per
la Comencini ne La bestia nel cuore, dove condivide insieme
a Giovanna Mezzogiorno il dolore di una violenza familiare rimossa; mentre nel 2007 in Il dolce e l’amaro di Andrea Porporati interpreta un boss di Cosa Nostra deciso a cambiare vita.
Nel 2008 fa parte del cast di Miracolo a Sant’Anna di Spike Lee
e nel 2009 lo ritroviamo ne Gli amici del Bar Margherita di Pupi
Avati, che ancora lo dirigerà nel 2013 nel film Il bambino cattivo. Nel 2012 partecipa al film Romanzo di una strage di Marco
Tullio Giordana e nello stesso anno passa dall’altro lato della
macchina da presa dirigendo La città ideale, che vince nel 2013
il Premio Roseto opera prima. Figura poi nel cast del film corale
Baarìa (2009) di Giuseppe Tornatore e in Noi Credevamo (2010)
di Mario Martone. Nel 2014 è diretto da Paolo Virzì ne Il capitale
umano e da Ivano De Matteo ne I nostri ragazzi. Nel 2015 recita
al fianco di Alessandro Gassman e di Valeria Golino nel film Il
nome del figlio, diretto da Francesca Archibugi.
36 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
Come attore: I cento passi (2000) di Marco Tullio Giordana,
Luce dei miei occhi (2001) di Giuseppe Piccioni, Il più bel
giorno della mia vita (2002) di Cristina Comencini, La meglio
gioventù (2003) di Marco Tullio Giordana, Buongiorno, notte
(2003) di Marco Bellocchio, Mio cognato (2003) di Alessandro
Piva, Occhi di cristallo (2004) di Eros Puglielli, La vita che vorrei (2004) di Giuseppe Piccioni, La bestia nel cuore (2005) di
Cristina Comencini, Mare nero (2006) di Roberta Torre, Il dolce e l’amaro (2007) di Andrea Porporati, Miracolo a Sant’Anna
(2008) di Spike Lee, Sanguepazzo (2008) di Marco Tullio Giordana, Gli amici del bar Margherita (2009) di Pupi Avati, Baarìa
(2009) di Giuseppe Tornatore, Noi credevamo (2010) di Mario
Martone, Il sogno del maratoneta (2012) di Leone Pompucci Miniserie TV - Rai Uno, Romanzo di una strage (2012) di Marco
Tullio Giordana, Salvo (2013) di Fabio Grassadonia ed Antonio
Piazza, Il bambino cattivo (2013) di Pupi Avati, Il capitale umano (2014) di Paolo Virzì, Marina (2014) di Stijn Coninx, I nostri
ragazzi (2014) di Ivano De Matteo, Il nome del figlio (2015) di
Francesca Archibugi.
Come regista: La città ideale (2012).
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
OMAGGIO A GASSMAN
I CENTO PASSI
MIO COGNATO
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Claudio Fava, Marco Tullio Giordana, Monica Zapelli FOTOGRAFIA Roberto Forza MONTAGGIO Roberto
Missiroli SCENOGRAFIA Franco Ceraolo COSTUMI Elisabetta Montaldo INTERPRETI Luigi Lo Cascio, Luigi Maria Burruano, Lucia Sardo,
Paolo Briguglia, Tony Sperandeo, Andrea Tidona, Fabio Camilli, Mimmo Mignemi, Aurora Quattrocchi, Ninni Bruschetta, Roberto Zibetti, Paola Pace,
Francesco Giuffrida, Claudio Gioé, Lorenzo Randazzo PRODUZIONE Rai
Cinema, Tele +, Titti film DISTRIBUZIONE Medusa Distribuzione
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Alessandro Piva, Andrea Piva, Salvatore De Mola FOTOGRAFIA Gian Enrico Bianchi SUONO Tullio Morganti
MONTAGGIO Thomas Woschitz, Johannes Nakajima SCENOGRAFIA
Marianna Sciveres MUSICA Ivan Iusco, Nicola Cipriani COSTUMI Francesca Leondeff, Marzia Nardone INTERPRETI Sergio Rubini, Luigi Lo Cascio,
Mariangela Arcieri, Alessandra Sarno, Dante Marmone PRODUZIONE
Dada Film, Rai Cinema, Seminal Film DISTRIBUZIONE 01 Distribution
LA TRAMA
Il timido Vito ha sposato Anna, sorella di Toni, con il quale va
poco d’accordo. Durante il battesimo del figlio di Toni, a Vito
viene rubata l’auto appena acquistata e ancora priva di assicurazione. Toni, indotto dalla sorella, si offre di aiutare il cognato.
Inizia così per i due un viaggio notturno attraverso Bari, in cui
Vito scopre una realtà metropolitana a lui sconosciuta, ma che
il cognato sembra conoscere bene. Sarà un’occasione per conoscersi meglio e per diffidare meno l’uno dell’altro.
Marco Tullio Giordana (Italia, 2000, 114’)
Cinisi (Sicilia), cento passi separano la casa di Peppino Impastato da quella del boss Tano Badalamenti. Suo padre è legato
all’ambiente mafioso e, crescendo, Peppino matura la sua ribellione nei confronti dello strapotere della mafia, fino a fondare
Radio Aut, attraverso cui ne denuncia i misfatti e mette in ridicolo il boss. Il padre cerca di farlo desistere, la madre e il fratello invece lo appoggiano. Quando però Peppino decide di presentarsi
alle elezioni comunali del ’77, verrà messo a tacere per sempre.
L’AUTORE
Marco Tullio Giordana, Milano, 1950. Regista e sceneggiatore. Dopo la collaborazione con Roberto Faenza per il documentario Forza Italia! (1977),
esordisce alla regia con Maledetti vi amerò! (1980), Pardo d’oro al festival
di Locarno. Nel 2003 vince con La meglio gioventù numerosi premi, tra cui
miglior film nella sezione Un certain regard al Festival di Cannes. Tra i suoi
film: Appuntamento a Liverpool (1988), Pasolini un delitto italiano (1995),
Quando sei nato non puoi più nasconderti (2005), Sanguepazzo (2008),
Romanzo di una strage (2012).
Alessandro Piva (Italia, 2003, 90’)
LA TRAMA
L’AUTORE
Alessandro Piva, Salerno, 1966. Arriva alla regia dopo un percorso da fotografo, montatore e sceneggiatore. Terminati nel 1990 gli studi di montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia, lavora come documentarista realizzando reportage in Italia e all’estero. Ha lavorato come regista
per Radio 3, per il teatro e per la tv ed è membro dell’EFA, l’Accademia
del Cinema Europeo, di cui è docente. Come regista cinematografico ha
all’attivo quattro lungometraggi: LaCapaGira (1999), Mio cognato (2003),
Henry (2010), I milionari (2014); e il documentario Pasta Nera (2011).
LA CITTÀ IDEALE
I NOSTRI RAGAZZI
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Luigi Lo Cascio FOTOGRAFIA
Pasquale Mari SUONO Fulgenzio Ceccon MONTAGGIO Desideria
Rayner SCENOGRAFIA Alice Mangano, Ludovica Ferrario MUSICA
Andrea Rocca INTERPRETI Luigi Lo Cascio, Catrinel Marlon, Massimo
Foschi, Alfonso Santagata, Luigi Maria Burruano, Aida Burruano, Roberto Herlitzka, Barbara Enrichi PRODUZIONE BI.BI. Film, Rai Cinema; in
collaborazione con Fondazione Monte dei Paschi di Siena DISTRIBUZIONE Cinecittà Luce
SOGGETTO Valentina Ferlan SCENEGGIATURA Valentina Ferlan,
Ivando De Matteo FOTOGRAFIA Vittorio Omodei Zorini SUONO Antongiorgio Sabia MONTAGGIO Jacopo Quadri SCENOGRAFIA Francesco
Frigeri MUSICA Hubert Westkemper INTERPRETI Luigi Lo Cascio, Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Gassmann, Barbora Bobuľová, Rosabell
Laurenti Sellers, Jacopo Olmo Antinori PRODUZIONE Marco Poccioni,
Marco Valsania DISTRIBUZIONE 01 Distribution
LA TRAMA
Massimo e Paolo sono due fratelli molto diversi, nella vita e nel
carattere: il primo avvocato di grido, il secondo pediatra impegnato. Ogni mese, da parecchi anni, si incontrano con le rispettive mogli in un lussuoso ristorante. La routine delle due famiglie
viene spezzata quando una sera un video di alcune videocamere di sicurezza, mostra i loro rispettivi figli mentre commettono
una violenza. A questo punto l’equilibrio delle due famiglie va in
frantumi. Costrette entrambe ad affrontare un evento tragico, lo
faranno in modo assai differente.
Luigi Lo Cascio (Italia, 2012, 105’)
Michele Grassadonia è un architetto e un fervente ecologista,
trasferitosi da Palermo, sua città natale, a Siena. Questa è per
lui, tra tutte, la “città ideale”, nella quale, da ormai quasi un
anno, può vivere in piena autosufficienza, facendo a meno perfino dell’energia elettrica e dell’acqua corrente, in una casa indipendente dalle comodità del progresso. In una notte di pioggia,
Michele rimarrà però coinvolto in una serie di accadimenti dai
contorni confusi e misteriosi, e la sua esperienza felice nella “città ideale” comincerà a vacillare.
Ivano De Matteo (Italia, 2014, 92’)
LA TRAMA
L’AUTORE
Ivano De Matteo, Roma, 1966. Attore, sceneggiatore e regista. Ha recitato
in film come Le amiche del cuore di Michele Placido (1992) e Velocità massima di Daniele Vicari (2001) ed ha interpretato il ruolo di “Er Puma” nella
serie televisiva Romanzo Criminale (2008-2010). Come regista ha diretto
tra gli altri il documentario Prigionieri di una fede (1999) e i lungometraggi
Ultimo stadio (2002), La bella gente (2009), Gli equilibristi (2012). I nostri
ragazzi partecipa alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di
Venezia nella sezione Giornate degli autori.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 37
OLTRE IL CONFINE
IL CINEMA
TURCO-TEDESCO
Focus su Fatih Akin
Fatih Akin è regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico tedesco. Le sue opere ruotano in genere attorno
al tema dello scontro tra culture e dell’immigrazione, con originali riflessioni sulla patria d’adozione e la terra d’origine.
Akin nasce ad Amburgo nel 1973 da genitori turchi, emigrati
in Germania negli anni Sessanta. Dopo le prime esperienze
artistiche negli anni del liceo, durante i quali scrive brevi
racconti, piccole sceneggiature e fa i primi esperimenti con
la macchina da presa, nel 1994 inizia il suo percorso di studi
in comunicazione visiva al Hochschule für bildende Künste di
Amburgo. Sempre nel 1994 nasce la sua collaborazione con
la Wueste Filmproduktion, la società di produzione che sarà
al suo fianco nella realizzazione di alcuni dei suoi film. Grazie a questa cooperazione vedono la luce il cortometraggio
Sensin – Du Bist Es! per il quale riceve il premio del pubblico all’Internationale Kurzfilm Festival Hamburg, e in seguito,
nel 1996, il suo secondo cortometraggio Getuerkt. Nel 1998
Akin dirige il suo primo lungometraggio, Kurz und schmerzlos,
che gli vale il Pardo di Bronzo al festival di Locarno e il Pierrot
come miglior giovane regista al Bayerische Filmpreis di Monaco. Nel 2000 gira Im Juli (storia on the road di un professore
che attraversa l’Europa dell’Est per ritrovare la sua Istanbul),
seguito nel 2001 da Wir haben vergessen zurückzukehren e
38 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
da Solino (2002). Ma il grande successo arriva con La sposa
turca che nel 2004 vince l’Orso d’oro al festival di Berlino e
due premi agli European Film Awards, quello per il miglior film
e il premio del pubblico. La pellicola è prodotta dalla casa di
produzione cinematografica fondata nel 2004 da Akin, la Corazón international, ed è la prima della trilogia “amore, morte
e demonio”. Nello stesso anno Akin firma la sceneggiatura
della commedia Kebab Connection, diretta da Anno Saul. Nel
2005 realizza invece il suo primo documentario, Crossing the
Bridge - The Sound of Istanbul, ritratto della vivace scena musicale di Istanbul. L’anno seguente, nel 2006, gira la seconda
parte della sua trilogia con Ai confini del paradiso. Con questo
film vince il premio per la miglior sceneggiatura al 60º Festival di Cannes. Nel 2009 dirige Soul Kitchen, presentato alla
Festival di Venezia e vincitore del Leone d’argento - Gran premio della giuria. Durante le riprese del film, Akin mette anche
mano al progetto di un lungo documentario dal titolo Müll im
Garten Eden in cui tratta della decisione dello stato turco di
aprire una grande discarica nel paesino di Çamburnu, luogo
di origine dei suoi genitori. Il film è stato proiettato nel 2012
durante il 65º Festival di Cannes. Nel 2014 il suo film Il padre,
sul genocidio armeno, viene presentato alla 71ª Mostra d’Arte
Cinematografica di Venezia.
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
OMAGGIO A GASSMAN
SOLINO
Fatih Akin (Germania, 2002, 124’)
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Ruth Toma FOTOGRAFIA Rainer Klausmann MONTAGGIO Andrew Bird COSTUMI Lucia Faust SCENOGRAFIA Bettina Schmidt MUSICA Jannos
Eolou INTERPRETI Barnaby Metschurat, Moritz Bleibtreu, Gigi Savoia, Antonella Attili, Tiziana
Lodato, Patrycia Ziolkowska, Gianluca Milano, Vincent Schiavelli, Franco Iavarone, Giuseppe De
Rosa, Bianca Nappi PRODUZIONE Wuste Filmproduktion, Wuste Film West Gmbh
LA TRAMA
La pellicola narra la storia di una famiglia italiana emigrata in Germania (nella città di
Duisburg) negli anni Sessanta. Tra tante difficoltà, paura del futuro e nostalgia del loro
paese natio, Romano e la moglie Rosa decidono di aprire la prima pizzeria della zona
e di chiamarla “Solino”, come la città pugliese d’origine. I due figli della coppia, Gigi
e Giancarlo, crescono all’interno di una società in continua e rapida trasformazione,
presi dai loro amori, dalle loro passioni e dalle loro debolezze. Il legame con la terra
d’origine non cesserà mai di essere presente, al punto che, dopo una serie di forti tensioni familiari, Gigi e la madre tornano a Solino, dove lei, gravemente malata, desidera
morire. Solo dieci anni più tardi Gigi rivedrà il fratello.
GEGEN DIE WAND (LA SPOSA TURCA)
Fatih Akin (Germania/Turchia, 2003, 120’)
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Fatih Akın FOTOGRAFIA Rainer Klausmann MONTAGGIO Andrew Bird COSTUMI Katrin Aschendorf SCENOGRAFIA Tamo Kunz, Sirma Bradley, Seth
Turner MUSICA Alexander Hacke, Maceo Parker INTERPRETI Birol Ünel, Sibel Kekilli, Güven
Kıraç, Meltem Cumbul, Demir Gökgöl, Aysel Iscan, Cem Akin, Catrin Striebeck, Zarah McKenzie,
Stefan Gebelhoff, Hermann Lause, Francesco Fiannaca, Mona Mur PRODUZIONE Wuste Filmproduktion, Ndr/Arte, Corazón International
LA TRAMA
Amburgo. Cahit è un immigrato turco alcolista rimasto vedovo. Dopo un tentativo di
suicidio viene ricoverato in un ospedale psichiatrico dove incontra Sibel, giovane tedesca figlia di immigrati turchi, anche lei reduce da un tentato suicidio. Sibel è in cerca
di un matrimonio di facciata che la liberi dalla tutela opprimente della famiglia conservatrice e propone a Cahit di sposarla. Dopo l’iniziale rifiuto, Cahit decide di accettare. Una volta sposati i due convivono ma conducono vite separate, frequentando altri
partner. Col tempo, però, nasce tra loro un sentimento reale. Proprio quando sembra
ci sia una svolta nella loro relazione, Cahit, colto da gelosia, uccide involontariamente
un ex partner occasionale di Sibel e viene arrestato. Sibel, ripudiata dalla famiglia, raggiunge Istanbul, dove la cugina le trova un lavoro. Dopo momenti difficili e disavventure, inizia una relazione stabile e ha una figlia. Scontata la sua pena, Cahit la raggiunge
a Istanbul, dove i due fanno l’amore per la prima e ultima volta e dove si promettono di
partire insieme il giorno seguente. Ma Sibel non si presenta all’appuntamento e Cahit
parte da solo alla volta della sua città natale.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 39
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
OMAGGIO A GASSMAN
KEBAB CONNECTION
Anno Saul (Germania, 2004, 96’)
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Fatih Akin, Ruth Toma, Jan Berger FOTOGRAFIA Hannes
Hubach MONTAGGIO Tobias Haas MUSICA Marcel Barsotti INTERPRETI Denis Moschitto,
Nora Tschirner, Adnan Maral, Güven Kiraç, Hasan Ali Mete, Kida Ramadan, Sibel Kekilli, Cem Akin,
Adam Bousdoukos, Romina Futterer PRODUZIONE Stefan Schubert, Ralph Schwingel, Dirk Hamm
LA TRAMA
Ībo, giovane turco appassionato dei film di Bruce Lee e Jet Li, progetta di girare il primo
film in tedesco di kung fu. Per fare pratica realizza uno spot pubblicitario per il negozio
di kebab dello zio Ahmet, che mostra uno scontro di kung fu tra due avventori che si
contendono l’ultimo kebab rimasto. È un successo di pubblico e l’attività dello zio acquisisce molta popolarità. Tutto va per il meglio fino a quando la fidanzata di Ībo, Titzi,
gli annuncia di essere incinta. Iniziano allora le difficoltà: da una parte la fatica per lui
nel pensarsi nel ruolo di genitore, dall’altra la ritrosia di suo padre nell’accettare una
tedesca come madre dei suoi nipoti. Dopo la rottura con Titzi, Ībo proverà in tutti i modi
a riconquistarla, con l’aiuto dei suoi migliori amici, il greco Lefty e l’albanese Valid.
L’AUTORE
Anno Saul nasce a Bonn, in Germania, nel 1963. Nel 1990 realizza il suo primo lungometraggio,
Unter Feunden. Dopo una serie di lavori per la televisione, nel 2005 torna alla regia cinematografica
con Kebab Connection, il suo secondo lungometraggio, scritto da Fatih Akin. L’anno successivo
realizza la commedia Wo ist Fred? e nel 2009 Die Tür. È stato docente presso la Scuola di Cinema
Internazionale di Colonia.
CROSSING THE BRIDGE – THE SOUND OF ISTANBUL
Fatih Akin (Germania/Turchia, 2005, 92’)
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Fatih Akın FOTOGRAFIA Hervé Dieu MONTAGGIO Andrew Bird SUONO Johannes GREHL INTERPRETI Alexander Hacke, Baba Zula, Orient Expression, Duman, Replikas, Erkin Koray, Ceza, Istanbul Style Breakers, Mercan Dede, Selim Sesler,
Brenna Maccrimmon, Siyasiyabend, Aynur, Orhan Gencebay, Muzeyyen Senar, Sezen Aksu PRODUZIONE Norddeutscher Rundfunk, Corazón International
LA TRAMA
Alexander Hacke, membro della band d’avanguardia tedesca Einstürzende Neubauten, è entrato in contatto con la città di Istanbul e con la sua musica mentre produceva
la colonna sonora del film La sposa turca. Fatih Akin lo ha accompagnato con la sua
telecamera dando vita a un documentario che racconta la vivace scena musicale di
una metropoli che intreccia Oriente e Occidente. Dalla musica neo-psichedelica al rap
e al rock, dall’hip hop alla street music e alla breakbeat, dal lamento della tradizione
kurda alla musica popolare turca. Ma il vero protagonista è il suono della città, fatto di
claxon, sirene, uccellini, voci.
40 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
OMAGGIO A GASSMAN
AUF DER ANDEREN SEITE (AI CONFINI DEL PARADISO)
Fatih Akin (Germania/Turchia, 2007, 122’)
OGGETTO E SCENEGGIATURA Fatih Akın FOTOGRAFIA Rainer Klausmann MONTAGGIO
Andrew Bird COSTUMI Katrin Aschendorf SCENOGRAFIA Tamo Kunz, Sirma Bradley, Seth Turner MUSICA Shantel INTERPRETI Nurgül Yeşilçay, Baki Davrak, Tuncel Kurtiz, Hanna Schygulla,
Patrycia Ziolkowska, Nursel Köse PRODUZIONE Anka Film, Corazón International, Dorje Film,
Norddeutscher Rundfunk
LA TRAMA
Nejat, figlio di immigrati turchi, insegna all’università di Amburgo. Suo padre Alì, che
risiede a Brema, ha deciso di vivere con Yeter, donna curda che si prostituisce per pagare gli studi alla figlia Ayten, residente a Istanbul. Alì causa accidentalmente la morte
di Yeter, e Nejat lascia il suo lavoro per recarsi in Turchia e cercare Ayten. La ragazza
è in Germania, perché ricercata in quanto appartenente a un gruppo antigovernativo.
Vuole raggiungere la madre, che crede impiegata come commessa, e trova invece la
solidarietà e l’amore di Lotte, che nonostante la contrarietà della madre Susanne, è
pronta a seguirla e aiutarla, anche quando Ayten viene estradata dalla Germania e
rinchiusa in prigione in Turchia. Dopo un incontro casuale in libreria, Lotte diventa
co-inquilina di Nejat. A causa di un evento tragico, Susanne, che ha raggiunto la Turchia per aiutare la figlia nella sua missione per liberare Ayten, può solo ricostruirne gli
ultimi giorni di vita nell’appartamento di Nejat.
Meetings on the bridge, organizzato nell’ambito dell’Istanbul Film Festival, riunisce produttori, registi, sceneggiatori e
rappresentanti di organizzazioni cinematografiche per dare
l’opportunità di presentare a livello internazionale nuovi lungometraggi e per porre le basi per eventuali co-produzioni. Il
Film Development Workshop e il Work in Progress Workshop
forniscono infatti una piattaforma internazionale per i filmaker
turchi che potranno presentare i loro progetti a professionisti
provenienti da tutta Europa.
L’obiettivo di Meetings on the Bridge è quello di essere un
trampolino di lancio per co-produzioni internazionali facendo
incontrare produttori, registi, sceneggiatori e rappresentanti
delle istituzioni dalla Turchia e dall’Europa e offre l’opportunità
di presentare a livello internazionale il progetto di un lungometraggio in via di sviluppo o un film già in fase di post-produzione.
Verranno selezionati registi e produttori di 10 progetti turchi
che potranno partecipare al Film Project Development Workshop. I progetti saranno presentati singolarmente a professionisti internazionali dopo aver completato il percorso di formazione sulla sceneggiatura, la produzione, la distribuzione e
le strategie di presentazione all’interno del workshop.
Dopo aver valutato i progetti durante la presentazione, la giuria
internazionale assegnerà ai più meritevoli i Film Development
Workshop Awards. Al termine del workshop i film vincitori si
spartiranno per lo sviluppo dei progetti un premio di 10.000
dollari da parte del Ministro del Turismo e della Cultura Turco
e un premio di 10.000 dollari fornito dal CNC (Centro Nazionale
del Cinema Francese). Inoltre, uno dei progetti selezionati riceverà il Premio Melodika Sound – Post Production che coprirà le
spese della produzione sonora e un progetto riceverà il premio
per la sceneggiatura Script Workshop da parte del Mediterrean
Film Institute.
Meetings on the bridge mira a creare opportunità per i film e
per i progetti cinematografici che hanno qualità internazionale
e sono qualificati per divenire co-produzioni, ma intende anche
supportare questi progetti nelle fasi di sviluppo. Parallelamente ai workshop, Meetings on the Bridge organizza anche tavole
rotonde e master class. Nelle tavole rotonde, con la partecipazione di professionisti, coproduzioni, risorse finanziarie, new
media e canali distributivi sono evidenziati e vengono discusse
possibili cooperazioni e soluzioni. Le Master Class, dall’altro
lato, fungono da guida per i filmaker e gli studenti di cinema
che sono nuovi nel campo.
Inoltre, attraverso la cooperazione con i festival internazionali
viene pianificata l’attività promozionale del cinema Turco.
Ogni anno a Maggio, dopo il festival, l’Istanbul Film Festival e
Meetings on the Bridge festeggiano il successo internazionale
del cinema turco e i progetti supportati ad un ricevimento tenuto al Cannes Film Festival Producer’s Network.
Tra i partner istituzionali europei del progetto ci sono il CNC
(Centro Nazionale del Cinema Francese), il Mediterranean Film
Institute, il Medienboard Berlin-Brandenburg (MBB) e il Film
Fund Hamburg Schleswig-Holstein.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 41
GENOVA PER NOI
I LIGURI NEL CINEMA
LA LIGURIA COME SET
Registi, protagonisti, set liguri
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
OMAGGIO A GASSMAN
SENZA DI VOI - CECI N’EST PAS UNE FUITE
Chiara Cremaschi (Francia/Italia, 2015, 53’, documentario – work in progress)
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Chiara Cremaschi, Carlo Cremaschi FOTOGRAFIA Stefano Canapa, Andrea Zanoli, Chiara Cremaschi, Carlo Cremaschi SUONO Stefano Agnini, Ana Pau
Alcaraz MONTAGGIO Dounia Sicov, Silvia Poeta Paccati MUSICA Carlo Cremaschi, Simone Trevisan RICERCHE D’ARCHIVIO Fausta Bettoni, Sergio Visinoni ORGANIZZAZIONE Pascaline
Saillant INTERPRETI Manuel Carbognin, Davide Cremaschi, Umberto Ruggeri, Sara Agostinelli,
Greta Albrigoni, Nicola Tuli Bertoli, Pietro Pito Bianchi, Irene Balaguer, Chiara Carminati, Karletto
Capitanio, Fabrizia Carbognin, Giulio Ciccia, Andrea Cremaschi, Michele Cremaschi, Sara Luraschi,
Valentina Martinoli, Dulco Mazzoleni, Neve Mazzoleni, Claudia Anita Radaelli, Luca Radaell, Davide Ruggeri, Andrea Rovelli, Andrea Salimbene, Andrea Zambelli PRODUZIONE 25 films, Rossofuoco, Lab80 film, Carlo Cremaschi, Chiara Cremaschi; con il sostegno di: Comune di Bergamo, Piemonte Doc Film Fund, Genova Liguria Film Commission, Regione Borgogna, Regione Ile de France
LA TRAMA
Chiara chiede ai suoi cugini, Davide e Manuel, di aiutarla a traslocare. Ha deciso di
partire, di lasciare l’Italia. Il loro viaggio diventa l’autobiografia della loro generazione,
nata negli anni ’70 e i cui sogni si sono infranti a Genova nel 2001, con la sanguinosa
repressione dei manifestanti altermondisti riunitisi in occasione del G8. Chiara imbastisce una sorta di inchiesta che segue il filo del tempo, dal passato fino ad oggi, che arriva ad immaginare una vecchia fuga in Spagna, di tre adolescenti nel 1994. Le storie si
intrecciano, i protagonisti sono gli stessi. Per ciascuno, partire significa non arrendersi.
L’AUTORE
Si laurea in Filmologia al Dams di Bologna, frequenta il corso in sceneggiatura del cinema Anteo e
dell’Agis Lombardia, e lo stage degli ateliers Varan à Parigi. Con Il cielo stellato dentro di me ottiene
la Menzione Speciale al Premio Solinas 1998 e il Premio Film Made in Italy di Rai-International.
Sempre al Premio Solinas sono segnalati i soggetti originali Senza di voi e Archiviato come ordinario, è Finalista il soggetto di adattamento Quando avevo cinque anni mi sono ucciso. Il progetto
Un’altra vita è vincitore della Menzione Speciale al Premio Solinas –documentario per il cinema
2010 e il progetto Ceci n’est pas une fuite è Finalista al Premio Solinas 2013 e al Premio Corso Salani
2013. Firma la scrittura di puntata di serie televisive e di animazione. Scrive il soggetto per il film
Tutto parla di te di Alina Marazzi. Scrive i documentari L’uomo che corre e La mia ascia di guerra di
Andrea Zambelli, Notte piccola mia di Rossella Schillaci. Dirige numerosi cortometraggi, tra cui Parole per dirlo-dalla parte delle bambine, La verità, Dolce attesa, e documentari, tra cui Quella cosa
incredibile da farsi e Indesiderabili, che ottengono numerosi riconoscimenti ai Festival.
UNLEARNING
Lucio Basadonne, Anna Pollio (2015, 60’, documentario)
SOGGETTO SCENEGGIATURA FOTOGRAFIA E SUONO Lucio Basadonne, Anna Pollio
MONTAGGIO PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Lucio Basadonne MUSICA Michele Bitossi INTERPRETI Lucio Basadonne, Anna Pollio, Gaia Basadonne
LA TRAMA
Otto ore di lavoro al giorno, bambina a scuola fino alle quattro del pomeriggio, babysitter... Quando arriva il momento più importante della giornata, la cena, in cui finalmente si può stare insieme ci ritroviamo sfiniti a parlare di mutuo e bollette, organizzando
un’altra giornata di sopravvivenza.
Questo è il modello comune che finora abbiamo vissuto, uno stile di vita che a nostra
volta stiamo trasmettendo a nostra figlia come verità.
Ma se lasciassimo la zona comfort della nostra esistenza, “disimparando” la religione
del comfort per condividere i tempi, gli spazi, le logiche e i meccanismi di relazione
con chi ha un concetto diverso di famiglia? Come vedremo la nostra vecchia vita al
nostro ritorno? E, soprattutto, la vorremmo ancora?
L’AUTORE
Lucio Basadonne, Savona, 1979. Prima di partire, si occupava di regia di spot e documentari e
bizzarri videoclip. Su set più articolati, è stato assistente operatore o aiuto regista. Qui è factotum
audio-video insieme agli altri componenti della famiglia.
Anna Pollio, Loano (SV), 1971. Da sempre nel mondo della grafica, del marketing e della pubblicità, Anna insegna in una scuola superiore di Genova e per Unlearning è cooregista e si occupa di
tutto il lato grafico, Social e Marketing.
Gaia Basadonne viaggia con mamma e papà e, se non sta giocando, parla ad alta voce durante
le interviste cercando di attirare l’attenzione di tutti. Prima di Unlearning, frequentava un asilo
pubblico, aspettando di iniziare una prima elementare come tutti i bambini della sua età.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 43
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
OMAGGIO A GASSMAN
RIGOROSAMENTE DISSANGUATI DA VIVI
Davide Scovazzo (2015, 13’, fiction)
SCENEGGIATURA Davide Scovazzo FOTOGRAFIA Marcello Massardo SUONO Stefano
Agnini MONTAGGIO Lucio Basadonne SCENOGRAFIA Cri Eco MUSICA Deviate Damaen,
Redhnom Beats, DDB Project MAKE UP & FX Ilaria Solari, Viviana Fuentes EFFETTI SPECIALI
Fabio Taddi INTERPRETI Johnson Righeira, Iulia Laura Cifra, Scandar Ayed, Enrico Luly, Shadia
Nour Salem, Babak Tcheraghali, Nicola Zunino, Massimo Santimone, Carlotta Miliotti Siri, Silvia
Puttinati, Alberto Styloo, Alberto Pernazza DIRETTRICE DI PRODUZIONE Marta Antonucci
LA TRAMA
Rigorosamente dissanguati da vivi è un episodio del lungometraggio corale Sangue Misto, esperimento di “horror multietnico”, “xenohorror” (per usare il neologismo coniato
ad hoc dal critico Renato Venturelli) ideato da Davide Scovazzo, un “viaggio” dal profondo
Nord all’estremo Sud che narra, attraverso 8 storie horror dirette da 8 registi diversi in 8
differenti città, questo caldissimo momento storico e l’urgenza di conoscenza reciproca
con le tradizioni e le identità delle diverse comunità etniche con cui viviamo gomito a gomito. La storia si svolge intorno ad un kebab grill nella Casbah del Centro Storico gestito
da un gruppo di Arabi. Notte fonda. Movida. Una ragazza troppo bella e troppo ubriaca per
girare a quest’ora nei Vicoli da sola. Fame etilica da saziare con il prelibato pallottolone di
carne speziata. Un bellissimo uomo Arabo baldanzoso e sicuro si sé. Occhi negli occhi. Un
attimo. Di troppo. Una notte di sesso e passione può trasformarsi in un delirio di dolore.
Attenzione agli ingredienti di quei buonissimi kebab. Ognuno di noi potrebbe essere il
prossimo... Tra gli interpreti il cantante e musicista Johnson Righeira.
L’AUTORE
Davide Scovazzo, Genova, 1980. Sceneggiatore e regista, ha lavorato come aiuto regista, assistente alla
regia e assistente di produzione per numerosi videoclip, fiction e documentari diretti da registi come Lorenzo Vignolo e Marcello Cesena. Aiuto Regista e coautore del soggetto per videoclip Missbit – La Bambola
diretto da Lorenzo Vignolo, interpretato da Andy dei Bluvertigo, vincitore del Premio IMAIE al Miglior Videoclip Indipendente al M.E.I. di Faenza 2006. E’ autore e regista dei cortometraggi, vincitori di numerosi
premi e riconoscimenti: Pink Film (2003), Domenica (2004), BLA BLA BLA BLA (2005) – co-diretto con Tony
Sbarbaro, Pink Forever (2007), Durante la morte (2011), Tutto il bene del mondo (2012), Il bello delle donne
(2013), Watch The World I Drown In (2013), Tutto il male del mondo (2014) – episodio per il Lungo corale 17 a
Mezzanotte ideato da Davide Pesca, Rigorosamente dissanguati da vivi (2015). E’ autore, insieme allo scrittore Michele Vaccari, della sceneggiatura per lungometraggio Ritardo, attualmente in fase di promozione.
TI OFFRO DA BERE
Ilaria Gambarelli (2014, 96’, fiction)
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Ilaria Gambarelli FOTOGRAFIA Luis Manuel Caballero Alvarez SUONO Nicolas Celery MONTAGGIO Begoña Ruiz SCENOGRAFIA Izaskun Canales MUSICA Luca Gualco INTERPRETI Christian Ivaldi, Sydney Kean, Natashia Nunes, Ottavia Derege,
Ilaria Gelmi, Marisa Grimaldo, Massimo Morello, Elisabetta Mazzullo, Paolo Li Volsi, Ernesto Garibotto, Ginevra Losapio PRODUZIONE Aretusa films & DLQ Creative Factory
LA TRAMA
Christian è un sognatore che non si adatta al mondo; da 10 anni vive a Londra, la città
delle mille possibilità, e si allena per diventare un lottatore professionista di MMA
(arte marziale). Alla soglia dei 35 anni niente di ciò che si aspettava, si è realizzato.
Rimane senza lavoro e la fidanzata, stanca di una vita piena di scuse, lo caccia di casa.
Ora sarà costretto a tornare a Genova, la sua città natale, dove dovrà riscoprirsi e soprattutto adattarsi di nuovo alla realtà fatta di famiglia e amici.
L’AUTORE
Ilaria Gambarelli, Genova, 1980. Comincia gli studi in cinematografia alla SDAC di Genova nel
2000. Un anno dopo si trasferisce a Barcellona dove completa i suoi studi frequentando il CECC
(Centre d’estudis Cinematogràfics de Catalunya). Realizza diversi cortometraggi, fra cui Scherzo
(2008) e La Ventana que da a la Calle (2010); e lavora come assistente alla regia e script in differenti
produzioni. Nel 2010 si trasferisce a Siviglia, dove fonda la casa di produzione Aretusa Films. Ti
offro da Bere (2014) é il suo primo lungometraggio. Nel 2015 ha partecipato ad un workshop con
il regista Iraniano Abbas Kiarostami realizzando il cortometraggio Porta Europa, presentato al Fajr
Film Festival di Teheran ed al D’A Festival de Cine d’Autors di Barcellona.
44 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
OMAGGIO A GASSMAN
NIENTE
Marco Cucurnia (2015, 2’, fiction)
SOGGETTO SCENEGGIATURA FOTOGRAFIA MONTAGGIO PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE Marco Cucurnia SCENOGRAFIA Roberto della Rocca INTERPRETI Samia Kassir
LA TRAMA
Riflessi e riflessioni per riprendersi la vita.
L’AUTORE
Marco Cucurnia, Genova, 1975. E’ un regista e sceneggiatore di cinema cresciuto professionalmente a fianco di Mario Monicelli. Il suo primo film Solometro con Pietro Sermonti ed Anna Valle è
stato prodotto da Michele Placido e distribuito dall’Istituto Luce - premio giuria giovane ad Ajaccio
2008. Il suo ultimo lavoro Amircal è una mostra fotografica e di proiezioni tenutasi a Roma nel
maggio 2015 che traccia, attraverso immagini raccolte nell’arco di vent’anni, il percorso umano
e di sentimenti che attraverserà il protagonista del suo prossimo film. In quest’occasione è stato
presentato anche il suo libro I miei difetti. Tra gli altri suoi precedenti lavori: Genova, amore mio
(2004) documentario per RAI TRE scritto con Paolo Villaggio, LALIBI (2002) con Margot Sikabonyi,
Michele Baronio, Nini Salerno ed il ritratto dell’amato regista Mario Monicelli, Mario Monicelli,
L’artigiano di Viareggio (2002) per RAI UNO e presentato al Festival di Locarno 2002.
VEGETTI
Edoardo Bellanti, Alice Corsi (2015, Web-serie)
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Felice Rossello, Edoardo Bellanti, Alice Corsi, Elisa Bruno,
Davide Trentini MUSICA Marcello Bellanti INTERPRETI Gianni Way, Alfredo Valle PRODUZIONE Wonderland Production
LA TRAMA
Vegetti è una nuova web-serie con protagonisti due tipici vecchietti genovesi, Beppe
e Gino, che dalla loro panchina, dalla fermata del bus o dall’immancabile cantiere per
strada, osservano, commentano e spesso “mugugnano“ sul mondo che li circonda,
confrontandolo continuamente con quello dei loro tempi. Dalla loro simpatia, ingenuità, ma anche dal loro goffo tentativo di stare al passo con i tempi, scaturiscono
strafalcioni, equivoci e situazioni esilaranti. Il tutto arricchito da pittoreschi modi dire,
atteggiamenti, ma anche luoghi tipici della città di Genova.
L’AUTORE
Edoardo Bellanti, Genova, 1985. Alice Corsi, Genova, 1988. Nel 2011 realizzano diversi prodotti
legati al mondo dell’audiovisivo sperimentandone le diverse tipologie: videoclip, concerti, cortometraggi, spot, spettacoli teatrali. Nel 2012 realizzano The Way 3D, primo videoclip in 3D stereoscopico in Italia, selezionato a 5 festival internazionali. Nel 2013 aprono a Genova lo studio di
produzione Wonderland Production che si occupa della realizzazione di servizi video e multimediali con particolare attenzione verso i nuovi media e le tecnologie immersive. Negli ultimi anni,
diverse loro produzioni hanno ricevuto nomination in festival nazionali e internazionali. Tra queste, spicca il videoclip in 3D stereoscopico The Way, selezionato e proiettato in finale al 3D Film
Festival (Los Angeles, 2012), al 3D Film & Music Fest (Barcellona 2012), al Parallax Stereoscopic
Video Art (Praga 2012), al 10th Annual L.A. 3D Movie Fest (Los Angeles, 2013) e al 5th New Media
Film Festival (Los Angeles, 10 e 11 giugno 2014). La serie Vegetti è stata selezionata al 6th New
Media Film Festival di Los Angeles, all’interno della categoria webserie.
GENOVA FILM FESTIVAL 2015 - 45
SEZIONI COMPETITIVE
INGRANDIMENTI
OLTRE IL CONFINE
GENOVA PER NOI
OMAGGIO A GASSMAN
OMAGGIO A
VITTORIO GASSMAN
in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale
LA TRATTA DELLE BIANCHE
Luigi Comencini (Italia, 1952, 90’)
SOGGETTO Luigi Comencini, Luigi Giacosi SCENEGGIATURA Luigi Comencini, Antonio Pietrangeli, Luigi Giacosi, Ivo Perilli, Massimo Patrizi FOTOGRAFIA Luciano Trasatti MONTAGGIO Nino Baragli SCENOGRAFIA Luigi Gervasi MUSICA Armando Trovaioli INTERPRETI E
PERSONAGGI Eleonora Rossi Drago (Alda), Ettore Manni (Carlo), Vittorio Gassman (Michele),
Marc Lawrence (Manfredi), Silvana Pampanini (Lucia), Ignazio Balsamo (Il negriero), Silvio Gigli
(Presentatore della maratona di ballo), Tamara Lees (Clara), Barbara Florian (Fanny), Sophia Loren
(Elvira), Enrico Maria Salerno (Giorgio), Maria Zanoli (Signora Teresa), Mara Berni (Partecipante alla
maratona), Ileana Lauro (Partecipante alla maratona), Rosina Galli (Partecipante alla maratona)
PRODUZIONE Carlo Ponti e Dino De Laurentiis per Excelsa Film
LA TRAMA
Genova. Manfredi organizza traffici di donne. Tra le ragazze adescate c’è Alda, che
grazie all’aiuto del suo amico Carlo riesce a sottrarsi al giro. Per vendicarsi, Manfredi
coinvolge Carlo in un furto e subito dopo lo denuncia alla polizia. L’uomo finisce in
prigione e Alda, per pagargli un avvocato, accetta di partecipare, in cambio di premi,
a una maratona di ballo organizzata a sua insaputa da Manfredi per adescare ragazze inesperte. Dopo ore di ballo ininterrotto Alda è costretta a fermarsi, anche perché
incinta. Senza aver ricevuto la ricompensa promessa, viene portata in ospedale in seguito a un malore. Qui viene raggiunta da Carlo, che nel frattempo è riuscito a evadere
con quattro amici. Ma Alda gli muore fra le braccia. Assieme agli altri evasi, Carlo cattura Manfredi e i suoi collaboratori, e li sottopone a una sorta di processo con giuria
popolare. La sentenza è l’impiccagione. Ma prima che la condanna venga eseguita
interviene la polizia che arresta tutti, giudici e giudicati.
L’AUTORE
Luigi Comencini (Salò, 1916- Roma 2007), è stato un regista e sceneggiatore italiano. Padre della
commedia all’italiana (insieme a Risi e Monicelli), ha diretto alcuni tra i maggiori attori italiani.
Nel 1948 gira il suo primo lungometraggio, Proibito rubare, nel quale si evidenzia subito la sua
attenzione ai problemi legati all’infanzia. Attenzione ricorrente in altre sue opere quali ad esempio: Son tornata per te del 1953, Incompreso del 1966, l’inchiesta I bambini e noi del 1970, lo
sceneggiato televisivo di grande successo Le avventure di Pinocchio (con Nino Manfredi nei panni
di Geppetto) del 1971, Cuore del 1985 (sempre per la TV), e Marcellino pane e vino del 1991. Al
1949 risale il suo primo film comico, L’imperatore di Capri, con Totò. Nel 1953 firma Pane, amore
e fantasia, con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida, vincitore dell’Orso d’Argento a Berlino, al
quale fa seguito Pane, amore e gelosia l’anno seguente, inaugurando la corrente della commedia all’italiana. Alberto Sordi e Silvana Pampanini recitano ne La bella di Roma (1955). Realizza
poi Mariti in città (1957) e Mogli pericolose (1958). Nel 1960 Sordi è protagonista di quello che è
considerato il suo capolavoro, la tragicommedia Tutti a casa. Dirige la Cardinale in La ragazza di
Bube (1963) e Sordi torna protagonista ne Lo scopone scientifico (1972) con Silvana Mangano e
Bette Davis. Il giallo La donna della domenica (1975) è invece interpretato dal trio MastroianniBisset-Trintignant. In due film ad episodi del ‘76, dirige Nino Manfredi e Monica Vitti in Basta che
non si sappia in giro, e gestisce brillantemente l’equivoco incontro di un prete maturo (Alberto
Sordi) e una sensuale ragazza (Stefania Sandrelli) in un ascensore bloccato in Quelle strane occasioni. Comencini sceglie Tognazzi per l’interpretazione di un personaggio spregevole ne Il gatto
(1977), e inserisce i maggiori attori e attrici del panorama italiano e francese di quegli anni - Sordi, Tognazzi, Sandrelli, Depardieu, Girardot - ne L’ingorgo - Una storia impossibile (1979).
Negli anni ottanta dirige un irriverente Beppe Grillo in Cercasi Gesù (1982) e un ottimo
Bernard Blier in Voltati Eugenio (1980). Nel 1989 torna alla commedia con Virna Lisi
e Michel Serrault in Buon Natale... buon anno (1989), il film con cui si congeda
dal cinema. Durante la sua lunga e ricca carriera Comencini ha ricevuto diversi
importanti riconoscimenti. Tra gli altri: l’Orso d’argento al Festival di Berlino
per Pane, amore e fantasia (1954), il David di Donatello per la migliore regia
(Incompreso, 1967), e il Leone d’oro alla carriera nel 1987, alla Mostra del
Cinema di Venezia.
46 - GENOVA FILM FESTIVAL 2015
Comune di Genova
Regione Liguria
CON LA COLLABORAZIONE DI
Acaba Produzioni - Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia / Cineteca Nazionale - Cinecittà Luce - eMotion
Genovafilmservice - Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura - Gruppo Ligure Critici Cinematografici (S.N.C.C.I.)
Meetings on the Bridge - Mira Films - Rai Cinema - Rodeo Drive - Seminal Film - 01 Distribution
A
V
O
N
E
G
18* 29 GIUGNO2015
FILM 5 LUGLIO
FESTIVAL
DIREZIONE ARTISTICA
Cristiano Palozzi
ORGANIZZAZIONE
Associazione Culturale Cinematografica DAUNBAILÒ
Via Tavella 10 R - 16136 - Genova
SEGRETERIA
GENOVA FILM FESTIVAL
Palazzo Ducale
P.zza Matteotti 9 - 16121 - Genova
Tel. 010 5573958
[email protected]
www.genovafilmfestival.org