T E S T I - Paolo Coruzzi

Transcript

T E S T I - Paolo Coruzzi
Oceano
Dimmi come puoi sentire, come puoi.
Mostrami se sai cadere, mostrami se ci sei.
Non c'è bisogno di sostare, non c'è bisogno che di noi,
c'è argento da dissotterrare nei foschi sobborghi degli occhi tuoi.
Risali in fretta senza guardare in basso,
nessuno aspetta, nessuno vince questo abisso.
Soltanto un fiato e vedrai
soltanto un balzo e saprai
varcare questo oceano.
Volando in alto potrai
volando forte conoscerai
quanti mondi chiamano.
Alzati per respirare, china il capo
un po' più giù.
Fingi di saper franare mostrando che puoi tornare su.
Affonda unghie, afferra il cuore,
e urla al suo battito che ci sei tu;
sbatti al suolo questo vento,
che non possa più franare, più rallentare.
Che non c'è buio capace di trangugiare,
che non c'è notte così veloce a soffocare.
Ascolta, resta qui,
non c'è poi troppo silenzio.
Osserva, quest'orizzonte,
come si porge immenso.
Fragile
Come se fosse, come se parlasse, come se si arrendesse,
come un bambino con un breve gesto, sorridendo ti salutasse,
come questo cielo immenso,
come una vela spiegata a stento,
su un mare immobile,
su un mare fragile,
su un'acqua di cemento.
Su di un'acqua che sa di tramonto,
su di un sentiero che non porta a niente,
tra le tue braccia sconosciute mi confondo,
e poi ti lascio andare via,
comunque sia troverò un'uscita,
un volo libero se vuoi, distante e invisibile,
dai tuoi occhi insondabile.
Come una donna, come una madre, come tutta una vita a ritornare,
piangendo solo, ridendo solo, fingendo che si possa dimenticare,
di questa terra percorsa e arsa,
di questa pioggia di vino e miele,
di questa luce di candele a consumare,
per chi non sa dormire.
Su questa strada che conduce al vento,
seguendo un passo che procede lento,
ti chiedo tienimi per un momento,
e dopo lasciami andare via…
Nostalgia
E si costringe dentro un palmo, il ricordo, l'istante memoria di un solo momento,
di sabbia strofinata, persa in oceani di vento limati da pioggia e argento,
e sento che non passerai soltanto,
sento che ti fermerai qui accanto.
Su questa riva, da questo pendio svanito tra lame di ghiaccio e silenzio,
di questo addio che provoca il cuore, distoglie paure, si leviga come
notte di rami piegati al peso
denso di brina, denso di…
Nostalgia di lei,
di ogni suo respiro,
del suo incanto.
Immagine,
che scompare dissolvendosi,
spiccando il volo,
per scomparire via distante,
senza arrestarsi fra le ombre,
e finché avrò ancora tempo
ancora un sogno, ancora mondi
da incontrare,
ancora volti da decifrare.
E si abbatte, si piega, flesso, chino a cercare anche un solo frammento,
un solo cenno per questa preghiera, una vana risposta, una vera promessa,
per farmi credere che non sei più mia,
per farmi abbandonare da questa…
Maledetta sera
Poi cosa resta non so, se io ti lascio andare.
Se tenerti nascosta, e vedrò come rimodellare
la confusione incessante che si mescola
densa, immensa distanza da te
che sorridi un po', dimenticando.
Ma dimmi se basta sostenere un po', incontrarsi un po',
dove il limite arresta brividi, brividi, attimi.
Ci sarà una risposta
sul confine precario, ineguale al respirare;
in questa notte assetata di vento.
Guardami e insegnami, che potrà avere un senso rinascere, rivivere, ridare fiato a un sogno,
ridisegnare il tempo,
lasciare risalire in superficie quello che sento,
e riportare avanti
ogni speranza e preghiera
perché non si riaffacci questa
maledetta sera.
Forse sarà una conquista: solcare, infrangere, recidere la paura.
Forse una finta scommessa tra noi, se vuoi…
saprò portarti sul margine fragile, farti osservare da questo spazio immenso,
come passa l'allegria nel silenzio.
Baci
Senza di te non so aspettare, non so parlare, niente suona forte come questo viaggiare, come
questo sognare che mi porta qui di fronte a…
Te, che voglio sapere se dopo questa notte
di cuscini, pop corn e bere, rimani qui
bello e fermo lì, col tuo sorriso, guarda
che non ho intenzione di lasciarti
Andare, lontano, fintanto che i tuoi baci
gocciolano dalla mano.
Fammi sapere se le tue parole sono nuvole o sono sincere,
posso afferrarle, posso ridisegnare,
posso immergere nel colore il cuore.
Credo di sapere quante stelle hai nascosto, quante sono le ore, approssimatamene potrei dire
che si chiama
Amore, lontano, ho ancora qui i tuoi baci
gocciolanti dalla mano.
E se mi cullerai, se mi racconterai di te, e se mi porterai…
Se mi raggiungerai, e ogni volta mi saprai tenere, poi volare, dove il cielo fa l'amore con la
neve.
Guarda che sole, sembra quasi che cada, sembra che rotoli avanti, qui su questa strada, su
questa gente che mi passa intorno e mi domanda se mi sono innamorata!
Via, lontano,amore, è strano, che i tuoi baci stiano ancora gocciolando dalla mano.
Tra le ciglia
Se ti addormenterai lasciando cadere
attraverso la notte frammenti,
scaglie di polvere d'oro, a planare in un momento,a sostare senza tempo.
Qui, dove ogni paura scompare,
dove non c'è più rumore,
dove ogni brivido sembra dilatarsi
senza ricomporsi, distendendosi…
Sotto questo cielo che si meraviglia,
e nel suo sguardo lascia scorrere veloce ogni domanda che poi passa in fretta
senza cercare una risposta
che sia illusione
o la speranza
di arrestarsi dentro me.
Se mi raggiungerai in questo sogno,
tra i miei pensieri, se ti adagerai
breve, in un respiro, tra le mie braccia
così…sostenendoti.
Potrò conoscere il tuo silenzio,
saprò imparare la tua voce,
e raccoglierò ogni immagine, ogni segreto cenno,
e lo mostrerò, e si stupirà
anche questo cielo immenso,
che curva tra le ciglia…
Ombre
Passano indossando veli passano sostando brevi cedono davanti a me.
Muovono stendardi e fiamme ardono sui fianchi e gravi esitano a recedere.
Tremano agitando vane fremono fiaccando vene, livide e misere.
Crollano fra sterpi e
risorgono scomposte
lucenti menzognere che...
Qui sospese danzando
dentro a calici di vento e foglie.
Qui levigate nel sonno
appassiscono rubando.
Il tempo che avanza, mostrandone il volto,
riflesso su queste città.
Il passo che affonda, piegato sul fondo,
di mille fasulle verità.
Vagano tra specchi si negano alla notte
veloci come brividi.
Affacciano all'aurora bagnando di rugiada i seni
ebbri di gemiti.
Molli come sabbia si ornano di scaglie
argentate, di zaffiri.
Sorde come profondità
di mare affondano
grevi sotto l'onda.
Di nuovo qui
Non ti domandi che cosa c'è oltre questa oscurità
che si assottiglia a ogni passo che procede verso l'anima?
Non ti domandi perché se sali lento,
non manca il fiato, non perdi l'equilibrio, la stabilità?
Rispondimi, raggiungimi, raccogli in fretta
l'ultimo respiro e poi curvati, difenditi, non aspettare, non rimanere fermo.
Davanti a questo mondo, che si scompone immenso, di fronte a questo
insondabile firmamento.
Di nuovo tu.
Di nuovo qui.
Non ti accorgi di che cos'è che ti sostiene,
che ti sorregge, ti protegge, non ti fa smarrire.
Mi domandi perché non so aiutarti,
non so fermarti.
Rispondimi e spiegami,
se hai compreso questo canto questo tempo
che abbandono lì,
con tutti i forse e i "non so",
con ogni indecisione, ogni dissimulazione.
Fremito
Aspetterò che passi questo temporale,
aspetterò che questo bagliore svanisca,
aspetterò per dimenticare,
che c'è un'altra voce, un orizzonte
più interminabile da sostenere,
e c'è una pioggia, un fremito, instancabile,
una profondità sconosciuta e fragile.
Che si abbattono stagioni, il rumore si fa sordo,
gli occhi non sanno più vedere,
mentre chiudo la porta, e provo a dire addio,
e so di non saper mentire.
Che anche se verrà la sera,
anche se passerà la sera,
il suono di questa orchestra ora
di mille archi come allora,
quando la luce s'infrangeva,
e tra le ombre brillava,
lo stupore e riviveva
il cuore.
Mi siederò qui e colmerò il bicchiere e lo afferrerò
con tutte e due le mani,
e il vino si colorerà di stelle,
le stelle accecheranno gli occhi,
gli occhi si serreranno per lasciar cadere.
queste lacrime di sabbia e polvere
questo pianto di collina e foschie.
Raccolgo appena le mie poche cose, aspetta,
prima che tu possa sentire.
Nessun rumore
Dimmi com'è stato naufragare,
se c'era terra in abbondanza,
se c'era il mare.
Se sei rimasto immobile ad aspettare,
o più semplicemente ti sei voltato
per non guardare…
la tua vita, i desideri arresi a sprofondare,
senza nessuno che si preoccupasse, ne li volesse salvare,
così ritorna un sole tiepido che sembra barcollare.
E non c'è più nessun rumore,
soltanto onde, soltanto un orizzonte livido,
che non spazza via, che non consuma nuvole,
che non sa portare via lontano,
parlare piano a questi sogni,
che si allontanano
da te…
Dimmi cosa si prova a ricordare,
a individuare l'istante esatto, il momento, il gesto,
che non hai saputo dirigere ne comandare,
e adesso ogni cosa crolla, ogni tuo sguardo crolla,
dal vertice sfolgorante che non potevi decifrare,
per abbattersi spento, incapace di reinventare,
in uno spazio dimenticato,
misero, privato, il tuo respiro si assottiglia.
Bolle
Dormi ancora, dormi sola, dormi appena,
dormi e sogna favole.
Dormi pioggia, dormi al vento,
dormi un attimo e silenzio intorno a noi.
Un bacio breve, un bacio
il sogno, più nascosto fatto di nuvole.
Un bacio solo, il tuo sorriso,
un bacio al tuo cuscino di fragole
che ricoprono...
Un'isola, persa in mezzo
al tuo oceano di stelle
appese a testa in giù
a danzare tra chiocciole
e farfalle vestite di blu.
Dormi bella, dormi amore,
riempi giostre di parole e bambole.
Dormi goccia di rugiada
e al sole sciogli nebbia, sciogli i tuoi capelli.
Un bacio fermo, attento,
un bacio, a non scomporre tratti invisibili.
Un bacio e mani a indicare,
un bacio pronto a rimanere steso lì,
ancorato a quell'isola.
Indaco
Se questa pioggia cesserà,
se questo addio non lascerà rimorsi,
dense lacrime, irrisolti perché.
Se questa pioggia svanirà,
se tutto il male si potrà arginare,
e il suo fragore soffocare, capirai, conoscerai il…
Perché di questa stupida malinconia
che non mi lascia mai,
di questo instabile andare avanti
senza saper chi sei.
E come passa il tempo,
procede inesorabilmente disattento
su di me, che provo a dargli un senso,
e m'inginocchierà,
di sotto a questo indaco immenso.
Se dai tuoi occhi imparerò,
che non è freddo, che non è distanza,
solo indifferenza, solo perderti.
Lasciarti libera e poi credere,
sognare ancora, domandarsi ancora,
di quanto amore c'è da riscuotere,
ora che non ho più te…