Da oggi niente sbagli» La ricetta di Giachetti
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Da oggi niente sbagli» La ricetta di Giachetti
-MSGR - 20 CITTA - 28 - 07/03/16-N:RCITTA’ RIBATTUTA 28 Lunedì 7 Marzo 2016 www.ilmessaggero.it Cronaca di Roma «Da oggi niente sbagli» La ricetta di Giachetti su tasse, trasporti e rifiuti Dopo le tappe in scooter per ascoltare i quartieri, il vincitore delle primarie Pd annuncia: «Presenterò la giunta 15 giorni prima del voto» ` IL PROGRAMMA Nelle primarie flop del centrosinistra romano (circa 50mila votanti, la metà rispetto al 2013), a spuntarla è Roberto Giachetti. Il vicepresidente della Camera ottiene il 63,8% e lascia oltre 20 punti sotto Roberto Morassut, saldamente al secondo posto (28,3%) davanti agli altri quattro sfidanti, Domenico Rossi, Chiara Ferraro, Stefano Pedica e Gianfranco Mascia. Dopo il brindisi di ieri notte con i sostenitori nel comitato alle ex Dogane, ora per l’ex capo di gabinetto di Rutelli sindaco, inizia la fase due della campagna elettorale. «Sei mesi fa la partita sembrava chiusa, ora voglio vincere. Ma non possiamo più sbagliare», ha detto. Rivolto soprattutto al Pd. Con un avvertimento: «Fate una lista di persone pulite al di sopra di ogni sospetto». E sulla giunta, ha aggiunto: «Ci saranno solo persone competenti, la presenterò quindici giorni prima del voto. Se a qualcuno non va bene il metodo, la porta è quella là». Poi una frecciatina ai 5 stelle. «Il mio programma è nato tra la gente, non nello studio della Casaleggio e associati». Prime scintille di una campagna elettorale che ora entra nel vivo. Anche «sulle idee, non solo sull’onestà». PIANO ANTI-TRAFFICO Perché finora si era dedicato «all’ascolto della città», Giachetti. E il programma, come ha sempre ammesso, è ancora un cantiere aperto. Anche se tre-quattro punti fissi li ha già stabiliti. Subito i trasporti, e a doppia velocità. La prima idea è di mettere sulle rotaie tre nuove li- nee di tram: quello della musica (da Ottaviano a piazza Ungheria), un altro che colleghi Centocelle a Termini e infine un ultimo tram che unisca Marconi a piazza Ippolito Nievo. Costo dell’operazione? 300 milioni di euro. Un progetto da inaugurare entro cinque anni. Poi c’è il breve termine, «le cose che farò subito». Come la videosorveglianza sulle corsie preferenziali che saranno indicate con una striscia rossa «per evitare che i cittadini diventino un bancomat». In questo modo la velocità commerciale degli autobus Atac dovrebbe guadagnare un po’ di sprint. ABBASSARE LA TARI Nel libro del fare del candidato del Pd ci sono anche le aree verdi, frutto dell’ascolto delle periferie: «Ne affiderò la gestione a cittadini e associazioni». E in cambio ha promesso di abbassare la tariffa dei rifiuti. Proprio su questo punto, il renziano ha annunciato di voler affrontare di petto la questione decoro. Come? Attraverso la pulizia straordinaria di tutte le strade in maniera sistematica ogni sette giorni. In modo che diventi poi un’abitudine per i municipi. E qui si entra nel corpo dell’elefantiaca macchina capitolina: per Giachetti 23mila dipendenti diretti non sono «PER PRIMA COSA PARLERÒ CON RENZI PER RISOLVERE IL PROBLEMA DRAMMATICO DEL DEBITO DI ROMA» I primi dati Morassut sconfitto nel suo quartiere Secondo le proiezioni sul numero finale di votanti alle primarie del centrosinistra elaborati dal comitato elettorale di Roberto Morassut, l'affluenza ai circoli e ai gazebo sarebbe di 42mila persone. Per Morassut tuttavia un dispiacere arriva proprio dal suo seggio: avrebbe infatti perso il confronto con Roberto Giachetti anche nel circolo Pd Grottaperfetta di via Tazio Nuvolari, in cui ha votato ieri mattina. «Ci sono una serie di fattori» che hanno portato a una scarsa affluenza. «Alle spalle abbiamo una stagione politica estremamente difficile con delle inchieste che hanno travolto la destra e toccato anche il centrosinistra. Veniamo da una stagione politica difficile dalla quale ripartire criticamente. Abbiamo tre mesi di tempo, possiamo vincere alle elezioni, tornando alla politica dei contenuti con grande forza e unendo tutte le forze disponibili». troppi. Ma ha annunciato che li decentrerà nei municipi. Poi c’è il rapporto con il Governo e il telefono bianco che avrebbe con l’inquilino di Palazzo Chigi. Giachetti ha detto che appena diventerà sindaco chiamerà Renzi per fare il punto sulla metro C, sulla questione del debito capitolino (13,6 miliardi di euro). E’ pronto a un taglio netto con il passato, a partire dalla giunta Marino. Di cui però salva solo una cosa: la chiusura della discarica di Malagrotta. «Indietro non si torna». E per risolvere il problema generale dei rifiuti: «La differenziata va incentivata, con una rete di centri raccolta dove i cittadini possono consegnare i rifiuti e ottenere la riduzione della Tari». Simone Canettieri © RIPRODUZIONE RISERVATA La solitudine degli scrutatori tra bignè e stufe rotte E anche l’orso di Mascia paga i due euro per votare ALLE URNE «Un partito che ha perso energia», scherzano alcuni militanti del Pd. Sì, perché ieri mattina, dai Parioli alla Garbatella, in numerosi gazebio i generatori che dovevano dare corrente sono andati in tilt. Hanno votato in pochi e, per far numero, è stato arruolato, al seggio di Bravetta, perfino un orsacchiotto giocattolo, il testimonial di peluche del candidato verde Gianfranco Mascia. «Ha pagato i 2 euro e ha firmato pure la dichiarazione di elettore del centrosinistra», racconta ironico uno degli scrutatori, Roberto Sgammini. Ma è stato una delle poche risate strappate ai militanti dem che ieri hanno allestito i 193 gazebo sparsi per la città, spesso riciclando gli scatoloni delle primarie del 2013 (e cancellando, col pennarello, la scritta «Bene Comune», perché la coalizione nel frattempo è cambiata, non c’è più Sel). È stata una giornata passata ad aspettare gli elettori che non arrivavano. I pochi a fare capolino, sono quasi tutti over 60. Nell’attesa, a Torre Spaccata qualcuno si è presentato con i bignè, l’ex assessora Marta Leonori invece ha portato i cioccolatini in altri banchetti; Giachetti non si è presentato alla colazione offerta dai ribelli di Donna Olimpia, ma ha votato nel gazebo lì vicino, mentre il blog Romafaschifo lo ha bacchettato per avere parcheggiato male lo scooter (lo stesso con cui se ne è andato portando dietro la iena Lucci). E gli stranieri hanno votato? Pochissimi i cinesi, qualche centi- naio i romeni. La comunità asiatica non si è schierata compattamente, come a Milano. Secondo Yang Dixi, dei Giovani Cinesi, hanno votato «poco più di cento persone. Ci sono stati problemi con la pre-registrazione, che andava fatta entro sabato. Non tutti lo sapevano. Alla fine ha votato soprattutto chi, come me, aveva la cittadinanza italiana e quindi non ne aveva bisogno». ROMENI AL TUSCOLANO Voti concentrati tra il I municipio (il seggio per stranieri era a via dei Giubbonari: 38 registrati) e Tor Pignattara. Più nutrita la partecipa- zione della comunità romena. Secondo Eugen Terteleac, presidente dell’associazione Romeni in Italia, hanno votato «in 600, soprattutto al Tuscolano». Pochissimi anche i 16enni. Controlli serrati, per evitare doppioni, sulle tessere elettorali. Diversi simpatizzanti, da Garbatella a Tor Bella Monaca, sono stati “respinti”. In largo Appio Claudio invece hanno fatto un blitz gli antagonisti contro le «primarie di Mafia Capitale», con tanto di finti cartelli elettorali con le foto di Buzzi e Carminati. L. De Cic. M. Ev. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’orso a Bravetta I GIOVANISSIMI DISERTANO I GAZEBO POCHI CINESI IN FILA ALL’APPIO CLAUDIO LA CONTESTAZIONE CON I POSTER DI BUZZI I CINESI Al voto un centinaio di cinesi, circa 600 i romeni -TRX IL:07/03/16 01:33-NOTE:RCITTA’ RIBATTUTA