Medicina convenzionata. Al lavoro sul nuovo Atto d`indirizzo. Dai

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Medicina convenzionata. Al lavoro sul nuovo Atto d`indirizzo. Dai
Medicina convenzionata. Al lavoro sul nuovo Atto d’indirizzo.
Dai parametri delle AFT al Fondo ‘virtuale’ fino all’assistenza H16.
Ecco le proposte del neo coordinatore della Sisac
6.2.16 QUOTIDIANO SANITA’
Scalda i motori il ‘nuovo’ atto d’indirizzo per la riapertura della trattativa per il rinnovo della
convenzione della Medicina generale. Dopo il muro contro muro del 2015, il nuovo coordinatore
della Sisac, Vincenzo Pomo, dopo una serie di
consultazioni informali con i sindacati e Regioni, rrompe
gli indugi e lancia le sue proposte al Comitato di Settore
delle Regioni Sanità. Dai nuovi parametri per le AFT al
Fondo virtuale, fino all’assistenza H16, queste alcune delle
proposte allo studio che faranno parte delle ‘modifiche’
all’atto d’indirizzo. Novità anche sulle convenzioni della
pediatria e per le farmacie. Ma partiamo con la medicina
generale.
Limiti più precisi per la definizione numerica delle AFT (Aggregazioni funzionali territoriali).
“Il primo passo della riorganizzazione
territoriale – spiega Pomo a Quotidiano Sanità prevede una definizione più specifica dei
parametri delle AFT, con indirizzi nazionali
precisi, ovviamente nel rispetto dei limiti di
legge che prevedono un massimo di 30mila
abitanti per ogni AFT. Le indicazioni che ci
sono arrivate dalle Regioni e dai Sindacati sono
di fornire degli indirizzi uguali per tutti che
possano fare da perimetro entro cui lasciare
libertà organizzativa alle regioni, anche tenendo conto delle esperienze pregresse che in questi anni
sono state attivate in molte Regioni e che non possiamo abbattere”. In questo senso una prima
ipotesi “è che la popolazione di ogni distretto venga divisa in AFT. Se abbiamo per esempio un
distretto da 80mila persone. E la Regione decide di fare delle AFT da 20 mila abitanti, vorrà dire
che per quel distretto serviranno 4 AFT”.
Fattori produttivi. Arriva il Fondo ‘virtuale’ della AFT. Ma oltre ai parametri minimi nazionali
per le nuove AFT, tra i nodi più duri da sciogliere rimane quello
dell’autonomia libero professionale e della remunerazione dei
fattori produttivi. In questo senso Pomo precisa che “l’autonomia
organizzativa del libero professionista rimarrà in capo al
professionista e quindi ai singoli componenti della AFT rispetto
agli obiettivi assistenziali che l’azienda indicherà. La Regione poi
concorderà una valutazione degli esiti di processo e su quelli
saranno valutati i risultati della AFT, che ripeto sono da
raggiungere nel rispetto dell’autonomia organizzativa e
professionale”.
Ma la novità più importante riguarda i fattori produttivi. Per venire incontro alle esigenze delle
Regioni di controllare la spesa e garantire la continuità operativa delle AFT la proposta Sisac
prevede che il medico di medicina generale (che è obbligato all’ adesione alla AFT) entri con il
proprio modello organizzativo e le proprie indennità per i fattori di produzione. "Per ogni AFT
verranno poi calcolati i fattori di produzione che confluiranno in un Fondo virtuale che poi
riassegnerà ai camici bianchi le indennità con l’avvio del sistema”.
L’obiettivo della misura è di garantire la continuità dei fattori di produzione che “altrimenti
scomparirebbero con il pensionamento di ogni medico e che invece così rimarranno nella AFT e
saranno a disposizione del Gruppo. Dall’altro lato bisogna considerare poi che non si possono
togliere tout court le indennità ai medici, cancellando gli investimenti fatti da loro in questi anni per
associarsi”.
Assistenza territoriale H16 è la migliore soluzione. Altro
tema è quello degli orari. “Dobbiamo essere realisti – dice
Pomo - con le risorse a disposizione il modo più efficiente per
fornire un servizio di qualità è quello che prevede l’assistenza
territoriale dalle 8 a 24 tutta la settimana compreso il
weekend”. Per quanto riguarda le ore notturne esse sarebbero
coperte con il rinforzo dei servizi di emergenza. Insomma,
l’idea Sisac per riprendere le trattative sembra essere quella di
seguire una linea di applicazione delle norme che non sia ortodossa, ma che lasci margini di
manovra sia ai medici che alle Regioni, soprattutto per la prima fase di partenza, tenendo in
considerazione ciò che è stato fatto fino ad oggi.
Pediatria. Obiettivo continuità assistenziale.
Spostandoci sulla pediatria una delle questioni più
difficili da superare riguarda la continuità
assistenziale pediatrica. “Il problema – specifica il
coordinatore della Sisac - è che per tanti anni non
abbiamo lavorato per costruire un gruppo di pediatri
che potesse lavorare sulla continuità assistenziale e
sulla governance del sistema. E in questo senso, il
punto è che occorre estendere il servizio di assistenza anche nel weekend come previsto dalla legge
rispetto ai compiti dall’Aggregazione funzionale. Per fare questo servono risorse e una proposta
sensata potrebbe essere quella di usare le risorse per i rinnovi per pagare il servizio di assistenza
pediatrica 7 giorni su 7”.
Farmacie: “Attenzione a non duplicare i nuovi servizi con quelli dei medici”. Altra partita in
ballo è quella delle farmacie. “La convenzione è vecchia e anacronistica. Dobbiamo
poi considerare che c’è anche una grossa sperequazione tra quelle grandi e quelle
piccole”. E in quest’ottica per Sisac “l’attuale remunerazione va rivista”. E poi sulla
farmacia dei servizi: “Vanno bene i nuovi servizi in farmacia ma dobbiamo stare
attenti a quali, per non creare duplicazioni rispetto al medico”.