DP08_CRITERI TECNICI DI ATTUAZIONE_agg. VAR.2
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DP08_CRITERI TECNICI DI ATTUAZIONE_agg. VAR.2
Comune di Bollate Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio 2010 Documento di Piano DP.08 Criteri tecnici di Attuazione Giugno 2011 versione aggiornata a seguito delle controdeduzioni al PGT Luglio 2016 versione aggiornata con Variante n. 2 approvata con Delibera di C.C. n. 41 del 14/07/2016 Adozione Delib. C.C n° Piano di Governo del Territorio 2010 - Regia di Piano: Arch. Marco M. Sagnelli 43 del 25/11/2013 Adozione con Delib. di C.C. n. 94 del 27.12.2010 Controdeduzioni e riapertura termini Delib. Approvazione con Delib. di C.C. n. 25 del 01.06.2011 (approvata nella seduta del 08.06.2011 ) CC n° 14 del 15/05/2014 ________________________________________________________________________________ Rivalutazioni e Variante parziale n. 2 al Piano di Governo del Territorio Controdeduzioni Delib. CC n° 16 del 07/03/2016 Il Sindaco e Assessore all’Urbanistica: Francesco Vassallo Il Responsabile del Settore Urbanistica e SUAP: Arch. Patrizia Settanni Approvazione Delib. CC n° 41 del 14/07/2016 Gruppo di progetto: Arch. Laura Delia, Dott. Pianif. Francesco Gennaio, Geom. Giampaolo Barichella; Geom. Rolando Pagliccia (Autorità Competente VAS) Piano di Governo del Territorio Adozione con Delib. C.C. n. 94 del 27.12.2010 Approvazione con Delib. C.C. n. 25 del 01.06.2011 (approvato nella seduta del 08.06.2011) Variante parziale n°2 al Piano delle Regole, al Piano dei Servizi e al Documento di Piano - Luglio 2016 Adozione con Delib. C.C. : n° 43 del 25.11.2013 Controdeduzione riapertura termini Delib. C.C. : n° 14 del 15.05.2014 Rivalutazione e controdeduzione Delib. C.C. : n° 16 del 07.03.2016 Approvazione con Delib. C.C. : n° 41 del 14.07.2016 (modifiche DP08: correzione errori materiali) Comune di Bollate (MI) - Criteri Tecnici per l’Attuazione del Documento di Piano Indice Premessa pag. 1 Art. 1 Art. 2 pag. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 Art. 7 Art. 8 Art. 9 Contenuto e finalità del Documento di Piano Rinvio a disposizioni di legge e di piano, difformità fra disposizioni diverse, deroghe Efficacia del Documento di Piano: prescrizioni, indirizzi Relazioni fra il Documento di Piano, il Piano delle Regole, il Piano dei Servizi Componente geologica, idrogeologica e sismica Valenza paesistica del Documento di Piano Ambiti di trasformazione Pianificazione attuativa e piani attuativi vigenti Programmi Integrati di Intervento (PII) Appendice Criteri per la definizione delle destinazioni d’uso: norma di coordinamento con il Piano delle Regole. pag. 2 pag. 2 pag. 3 pag. 3 pag. 4 pag. 4 pag. 7 pag. 9 pag. 10 Comune di Bollate (MI) - Criteri Tecnici per l’Attuazione del Documento di Piano Premessa Il presente Documento di Piano è integrativo a tutta la precedente fase di analisi svolta dall’arch. Franco Aprà e dall’arch. Marco Engel, che è risultata apprezzabile ed efficace in ogni suo contenuto. Partendo dal lavoro depositato agli atti in ultima stesura sono state apportate, in particolare agli ambiti di trasformazione, tutte le modifiche correlate a diverse scelte di sviluppo territoriale connesse ai nuovi programmi comunali di intervento. Il documento originario (2009) era stato redatto dal gruppo di lavoro coordinato dagli architetti Franco Aprà e Marco Engel, con la collaborazione: Pian. Fabrizio Calloni, Arch. Alessandro Isastia. Ufficio di Piano: Arch. Mauro Mericco (coordinatore) Pian. Alessandro Belotti; Pian. Francesco Gennaio. 1 Comune di Bollate (MI) - Criteri Tecnici per l’Attuazione del Documento di Piano Art. 1 - Contenuto e finalità del Documento di Piano 1.1 Il Documento di Piano individua gli obiettivi generali dell’assetto del territorio comunale e definisce le strategie e le azioni specifiche da attivare per il loro conseguimento. A tale scopo i presenti Criteri tecnici di attuazione contengono: a) disposizioni di indirizzo e coordinamento per il Piano dei Servizi ed il Piano delle Regole; b) prescrizioni e indirizzi per l’attuazione degli interventi all’interno degli ambiti di trasformazione. Il Documento di Piano non contiene previsioni che producano effetti diretti sul regime dei suoli: le individuazioni e le disposizioni in esso contenute acquistano efficacia, sotto il profilo della conformazione dei diritti privati, attraverso l’approvazione del Piano dei Servizi, del Piano delle Regole e dei piani attuativi o degli strumenti ad essi assimilabili individuati dallo stesso Documento di Piano. Art. 2 - Rinvio a disposizioni di legge e di piano, difformità fra disposizioni diverse, deroghe. 2.1 Per tutte le materie non disciplinate dai presenti Criteri tecnici di attuazione, si rimanda: a) agli altri documenti costituenti il Piano di Governo del Territorio (Piano dei Servizi e Piano delle Regole), b) agli strumenti di pianificazione di settore di livello comunale, ai regolamenti comunali; c) agli strumenti di pianificazione e ai piani di settore di livello sovracomunale, per le materie di loro specifica competenza; d) alle disposizioni delle leggi nazionali e regionali. 2.2 Le disposizioni contenute nel Documento di Piano sono derogabili esclusivamente nei casi e con le modalità previsti dall’articolo 40 della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12. Art. 3 - Efficacia del Documento di Piano: prescrizioni, indirizzi 3.1 Costituiscono “prescrizioni” le disposizioni vincolanti contenute nel Documento di Piano, così nei suoi elaborati grafici come nei presenti Criteri tecnici di attuazione. La modifica di una prescrizione vincolante in sede di pianificazione attuativa ovvero di Piano delle Regole, di Piano dei Servizi o di altro piano di settore comporta variante al Documento di Piano. Hanno valore di “prescrizioni” l’individuazione degli ambiti di trasformazione, la capacità edificatoria e le destinazioni d’uso loro attribuite, le prescrizioni specifiche, lo standard qualitativo aggiuntivo, definite dai presenti Criteri tecnici di attuazione ai sensi dell’art. 8, let. e, della L.R. n. 12/2005 e s.m.i., che dovranno essere recepiti dal Piano dei Servizi e dal Piano delle Regole. 3.2 Costituiscono “indirizzi” tutte le altre disposizioni contenute nel Documento di Piano, volte a orientare le scelte dell’Amministrazione Comunale e l’attività dei soggetti attuatori nel campo delle variabili lasciate aperte dal Documento di Piano. 2 Comune di Bollate (MI) - Criteri Tecnici per l’Attuazione del Documento di Piano a) In particolare hanno valore di “indirizzi” le seguenti disposizioni:le indicazioni per la redazione del Piano delle Regole e del Piano dei Servizi;le indicazioni per la progettazione planivolumetrica di cui all’allegato A (Attuazione degli interventi negli ambiti di trasformazione), che costituisce parte integrante dei presenti Criteri. Art. 4 - Relazioni fra il Documento di Piano, il Piano delle Regole, il Piano dei Servizi. 4.1 In caso di difformità fra le disposizioni contenute nei diversi documenti costituenti il Piano di Governo del Territorio, le stesse dovranno essere considerate prevalenti secondo il seguente ordine:Disposizioni contenute nel Piano dei Servizi, in ragione della loro preminente finalità pubblica;Disposizioni contenute nel Piano delle Regole, in ragione del loro valore conformativo;Disposizioni contenute nel Documento di Piano. 4.2 Il Documento di Piano demanda al Piano dei Servizi, nel quadro delle finalità attribuitegli dalla legge, il compito di:recepire le aree per servizi ed infrastrutture individuate all’interno degli ambiti di trasformazione;precisare le azioni da intraprendere per la qualificazione del sistema degli spazi pubblici nell’ambito del tessuto urbano consolidato;definire gli interventi per la costruzione del sistema del verde comunale. 4.3 Il Documento di Piano demanda al Piano delle Regole il compito di recepire le indicazioni contenute nella Tav. DP.03 - Carta delle classi di sensibilità paesistiche e dettare specifiche disposizioni per l’approvazione di Programmi Integrati di Intervento per la trasformazione di parti del tessuto edilizio consolidato. 4.4 Il Documento di Piano, nel quadro delle finalità attribuitegli dalla legge, recepisce la definizione delle destinazioni d’uso, degli indici e dei parametri contenuta nel Piano delle Regole. 4.5 In caso di difformità fra i contenuti delle tavole del Documento di piano e i presenti Criteri tecnici di attuazione, prevalgono questi ultimi. In caso di difformità fra previsioni dotate di diversa cogenza, prevalgono nell’ordine: a) prescrizioni; b) indirizzi. In caso di difformità fra le previsioni del Documento di Piano e quelle contenute nei Piani di settore comunali, la prevalenza deve essere stabilita applicando il principio della maggiore specializzazione. Art. 5 - Componente geologica, idrogeologica e sismica 5.1 Il Documento di Piano è integrato dalla definizione dell’assetto geologico, idrogeologico e sismico comunale descritto nei documenti che compongono lo Studio geologico del territorio comunale. Le norme che accompagnano la componente geologica, idrogeologica e sismica si intendono recepite dal presente Documento di Piano, dal Piano delle Regole e dal Piano dei Servizi. 3 Comune di Bollate (MI) - Criteri Tecnici per l’Attuazione del Documento di Piano Art. 6- Valenza paesistica del Documento di Piano 6.1 Il Documento di Piano individua con appositi elaborati grafici (Tav. DP.03 - Carta delle classi di sensibilità paesaggistiche) i contenuti paesistico ambientali di maggior dettaglio, approfondendo alla scala comunale i temi e le modalità di trasformazione trattati dal Piano Paesaggistico Regionale e dal PTCP. 6.2 A seguito del riconoscimento della valenza paesistica del piano, lo stesso entra a far parte degli atti costitutivi del “Piano del Paesaggio Lombardo” quale atto a maggior definizione le cui disposizioni sostituiscono a tutti gli effetti quelle degli atti sovraordinati. Pertanto le indicazioni a valenza paesistica contenute nel Documento di Piano e negli atti con questo coordinati (Piano dei Servizi e Piano delle Regole) costituiscono aggiornamento e integrazione del PTCP ed hanno valore prescrittivo. Alle componenti paesistiche ambientali individuate nelle tavole del Documento di Piano (Tav. DA 10) si applicano le relative disposizioni di tutela contenute nel PTCP (NTA, parte II, Titolo I). Art. 7 - Ambiti di trasformazione 7.1 Generalità Il Documento di Piano individua, con apposito perimetro e sigla numerica nella “Tavola delle Previsioni di Piano” (Tav.DP 02 gli ambiti di trasformazione ai quali può essere data attuazione nell’arco del quinquennio di validità del Piano stesso. Ferma restando tale individuazione, i Piani Attuativi, in base a motivazioni tecnicamente documentate al fine di assicurare un migliore assetto urbanistico nell’ambito dell’intervento, sulla scorta di rilevazioni cartografiche di maggiore dettaglio rispetto a quelle del Documento di Piano, dell’effettiva situazione fisica e morfologica dei luoghi, delle risultanze catastali e delle confinanze, possono apportare marginali modificazioni ai perimetri degli ambiti stessi. 7.2 Destinazioni d’uso In relazione alla destinazione d’uso principale gli ambiti di trasformazione si distinguono in: a) ambiti a vocazione residenziale (ambiti n. 1, 2, 3, 4, 5); b) ambiti a vocazione industriale-artigianale (ambiti n. 10); c) ambito misto residenziale-terziario-ricettivo (ambito n. 7, 8); d) ambito terziario-ricettivo-commerciale-industriale (ambito 9); e) ambito commerciale (ambito 12). Le destinazioni d’uso principali, compatibili ed escluse sono meglio specificate nei successivi paragrafi del presente articolo. Nei documenti presentati per l'approvazione dei Piani Attuativi deve essere dimostrato il rispetto delle prescrizioni del Documento di Piano relativamente alle destinazioni d'uso. Nelle convenzioni e negli atti d’obbligo cui è subordinato il titolo abilitativo deve essere incluso l’impegno al rispetto di dette destinazioni. E’ sempre ammesso il mutamento della destinazione d’uso passando da una destinazione principale ad una accessoria o compatibile, indipendentemente dall’esecuzione di opere edilizie, fermo restando il limite massimo del volume residenziale consentito per i singoli ambiti e come indicato nella tabella riassuntiva delle edificabilità dell’allegato A dei presenti Criteri Tecnici di Attuazione. Il Piano dei Servizi determina in quali casi i mutamenti di 4 Comune di Bollate (MI) - Criteri Tecnici per l’Attuazione del Documento di Piano destinazione d’uso attuati con opere di trasformazione dell’organismo edilizio comportano una variazione del fabbisogno di aree per servizi e attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale. 7.3 Ambiti di trasformazione a vocazione residenziale Gli ambiti di trasformazione individuati nelle planimetrie di piano con i numeri 1, 2, 3, 4, 5 sono destinati a nuovi insediamenti residenziali e relative attività complementari. La destinazione d'uso principale è costituita dalla residenza (Gruppo funzionale Gf1). Sono compatibili, in quanto integrative e complementari di tale uso: a) le funzioni attinenti la produzione di beni materiali e di servizi (Gruppo funzionale Gf 2.4), purché le attività svolte o previste non siano tali da costituire fonte di inquinamento atmosferico, del suolo o sonoro, il loro insediamento sia compatibile con l'azzonamento acustico e le condizioni generali della viabilità e del traffico della zona; b) le attività del settore terziario (Gruppo funzionale Gf 3); c) le attività commerciali limitatamente agli esercizi di vicinato e medie (Gruppo funzionale Gf 5.1, 5.2, 5.3 e 5.4; d) le attività di pubblico esercizio (Gruppo funzionale Gf 4) Sono espressamente escluse: e) le funzioni attinenti la produzione di beni materiali (gruppi funzionali Gf 2.1 e Gf 2.2 e Gf 2.3); f) le attività di commercio al dettaglio delle grandi strutture (gruppo funzionale Gf 5.5); g) le attività di distribuzione di carburante per autotrazione (Gruppo funzionale Gf 2.6). Dette definizioni delle destinazioni d’uso principale, compatibili ed escluse valgono anche per le parti residenziali degli ambiti di trasformazione n. 7 e 8. 7.4 Ambiti di trasformazione a vocazione produttiva industriale-artigianale Per l’ambito di trasformazione destinato a nuovi insediamenti produttivi industriali o artigianali individuato nelle planimetrie di piano con il numero 10, la destinazione d'uso principale è l’attività del settore secondario (Gruppo funzionale Gf 2), la destinazione compatibile è l’attività terziaria (Gruppo funzionale Gf 3). Il commercio all’ingrosso (Gruppo funzionale Gf 2.5) è assimilato a tutti gli effetti all’attività industriale-artigianale. Le destinazioni escluse sono: a) la residenza (Gruppo funzionale Gf 1), con la sola eccezione della residenza pertinenziale, la cui realizzazione deve avvenire contestualmente o successivamente a quella delle superfici destinate alla specifica attività produttiva b) l’attività agricola (Gruppo funzionale Gf 6), transitoriamente ammessa sino all’attuazione degli interventi di trasformazione; c) le medie e grandi strutture commerciali (gruppi funzionali Gf 5.2, 5.3, 5.4, e Gf 5.5.5); d) gli esercizi commerciali di vicinato (Gruppo funzionale Gf 5.1); e) le attività di pubblico esercizio e i locali di intrattenimento e spettacolo (Gruppo funzionale Gf 4). 5 Comune di Bollate (MI) - Criteri Tecnici per l’Attuazione del Documento di Piano 7.5 Ambiti di trasformazione a vocazione plurima Gli ambiti di trasformazione individuati nelle planimetrie di piano con i numeri 7 e 8 sono destinati a produzione terziaria (Gruppo funzionale Gf 3) e a residenza (Gruppo funzionale Gf1), alle condizioni previste nell’allegato A. Per le parti destinate a residenza valgono le indicazioni relative alle destinazioni d’uso principale, compatibili, di cui al precedente punto 7.3. Per le parti terziarie la destinazione d'uso principale è l’attività del settore terziario (Gruppo funzionale Gf 3). Le attività di commercio al dettaglio compatibili negli ambiti 7 e 8, sono consentite con le specificazioni previste per ciascun ambito nell’allegato A. Sono espressamente escluse: a) le attività di commercio al dettaglio delle grandi strutture (gruppo funzionale, Gf 5.5); b) l’attività agricola (Gruppo funzionale Gf 6); c) la logistica (Gruppo funzionale Gf 2.3); d) le attività di distribuzione di carburante per autotrazione (Gruppo funzionale Gf 2.6). Nell’ambito numero 7 sono inoltre escluse le altre funzioni attinenti la produzione di beni materiali (gruppi funzionali Gf 2.1, Gf 2.2, e Gf 2.5). Nell’ambito numero 8 sono inoltre escluse le altre funzioni attinenti la produzione di beni materiali (gruppi funzionali Gf 2.1, Gf 2.2, 2.4 e Gf 2.5). 7.6 Ambiti di trasformazione a vocazione Ricettivo terziaria L’ambito di trasformazione individuato nelle planimetrie di piano con il numero 9 é destinato a produzione terziaria (Gruppo funzionale Gf 3) ed a ricettivo. Le attività di commercio sono consentite limitatamente agli esercizi di vicinato e medie strutture di vendita (Gruppo funzionale Gf 5.1, 5.2, 5.3 e 5.4). Nell’ambito sono ammesse le attività di produzione di beni di tipo industriale o artrigianale di tutto il gruppo Gf.2 compresi gli gli impianti di distribuzione di carburante (Gruppo funzionale Gf 2.6) nella percentuale non superiore al 20% della Sf. E’ vietato l’insediamento di attività lavorative le quali esercitino lavorazioni classificate come insalubri di prima classe ai sensi dell’art. 216 del T.U. delle Leggi sanitarie n. 1265 del 1934 e del D.M. 5 settembre 1994 e successive modificazioni e integrazioni. Sono espressamente escluse: a) l’attività agricola (Gruppo funzionale Gf 6). 7.7 Ambiti di trasformazione a vocazione Commerciale L’ambito di trasformazione individuato nelle planimetrie di piano con il numero 12 é destinato a commerciale (Gruppo funzionale Gf 5). Nell’ambito sono ammessi gli impianti di distribuzione di carburante (Gruppo funzionale Gf 2.6) nonché le attività di cui all’art. Gf2 per una percentuale non superiore al 7% di di Sf. 6 Comune di Bollate (MI) - Criteri Tecnici per l’Attuazione del Documento di Piano Sono espressamente escluse: a) l’attività agricola (Gruppo funzionale Gf 6); b) tutte le attività di cui al Gruppo funzionale Gf2 con esclusione del Gf 2.3. logistica 7.8 Capacità edificatoria A ciascun ambito di trasformazione è attribuita una capacità edificatoria definita nelle schede d’ambito dell’allegato A. Gli indici di edificabilità vengono applicati al netto delle eventuali SLP destinate a servizi e attrezzature pubbliche o di uso pubblico 7.9 Formazione di viali urbani La pianificazione attuativa degli Ambiti di trasformazione presterà un'attenzione specifica alla formazione di filari di alberi lungo il tracciato delle strade principali, con soluzioni tecniche coerenti alle prescrizioni del Regolamento Edilizio. Art. 8- Pianificazione attuativa e piani attuativi vigenti 8.1 Gli interventi negli ambiti di trasformazione sono subordinati all’approvazione di piani attuativi ovvero, ciascun ambito può essere oggetto di uno più piani attuativi. I piani attuativi potranno essere di iniziativa d’iniziativa pubblica e privata. I tipi di piano attuativo, gli indici e i parametri urbanistici da adottare negli ambiti di trasformazione sono indicati nell’allegato A. 8.2 Preliminarmente alla presentazione del piano di iniziativa privata, i soggetti proponenti dovranno inoltrare al Sindaco istanza di attivazione del piano attuativo, dichiarando le SLP ovvero le volumetrie che intendono realizzare in base all’applicazione dei presenti Criteri Tecnici di Attuazione e, in particolare, se intendono avvalersi degli indici Ut aggiuntivi ove previsti nell’allegato A. La presentazione dell’istanza comporta l’attivazione di una fase preliminare di verifica e negoziazione al fine di determinare le specifiche condizioni di applicazione degli indici e le eventuali proposte di ripartizione dell’ambito in più comparti. Il Comune valuterà le istanze di pianificazione attuativa e accoglierà le richieste entro il termine di 90 giorni dalla presentazione delle stesse, fissando in via definitiva l’indice da applicare al comparto, le attrezzature ed infrastrutture pubbliche da realizzare nel contesto dell’attuazione, la perimetrazione del piano attuativo. Il predetto termine di novanta giorni può essere interrotto una sola volta qualora gli uffici comunali deputati all’istruttoria richiedano, con provvedimento espresso da assumere nel termine di trenta giorni dalla data di presentazione dell’istanza, le integrazioni documentali ritenute necessarie per l’adeguamento della stessa alle prescrizioni normative vigenti ovvero alla programmazione comunale delle opere di urbanizzazione. In questo caso il termine di novanta giorni di cui al presente comma decorre nuovamente e per intero dalla data di presentazione della documentazione integrativa. Decorso inutilmente il termine sopra indicato, il progetto di piano attuativo potrà comunque essere presentato con l’applicazione dell’indice Ut di base al netto dell’applicazione di Ut aggiuntivi, secondo le disposizioni contenute nei presenti Criteri tecnici di attuazione. 7 Comune di Bollate (MI) - Criteri Tecnici per l’Attuazione del Documento di Piano 8.3 Ripartizione degli ambiti in comparti di attuazione La possibilità di suddividere un ambito in più comparti oggetto di distinti piani attuativi è prevista nell’allegato A attraverso la presentazione di un Masterplan, ed è in ogni caso subordinata alla verifica delle seguenti condizioni: a) la conformazione o l’estensione del singolo comparto di piano attuativo non deve pregiudicare l’attuazione della restante parte dell’ambito: a tal fine dovrà essere prodotto uno specifico studio di inquadramento che costituirà parte integrante della documentazione da allegare all’istanza di attivazione del piano attuativo; b) le opere pubbliche da realizzare nel contesto dell’esecuzione del singolo piano attuativo devono avere il carattere di lotto funzionale autonomo e risultare fruibili anche in pendenza dell’attuazione degli altri comparti nei quali l’ambito dovesse risultare ripartito. 8.4 Interventi sui fabbricati esistenti all’interno degli ambiti di trasformazione In pendenza dell’attuazione degli interventi di trasformazione previsti per ciascun ambito, gli interventi sugli edifici esistenti all’interno degli ambiti stessi sono assentiti con titolo abilitativo semplice solamente ove consistano nella manutenzione ordinaria, straordinaria e risanamento conservativo di un singolo fabbricato, non ne modifichino la destinazione d’uso e risultino coerenti con gli indirizzi contenuti nell’allegato A. 8.5 Dotazione minima di aree destinate a servizi pubblici o di uso pubblico Il Piano dei servizi individua le seguenti dotazioni minime di aree destinate a servizi pubblici o di uso pubblico che devono essere assicurate nei piani attuativi, fatta salva la possibilità di monetizzazione prevista dall’articolo 46, comma 1, lettera a) della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 e successive modificazioni e integrazioni: a) per la SLP destinata a residenza e funzioni accessorie, ivi compreso il commercio di vicinato: 26,5 mq per “abitante teorico”, qualunque sia la specifica destinazione d’uso prevista; b) per la SLP con destinazione industriale-artigianale : 20% della SLP; c) per la SLP con destinazione terziaria e per le medie strutture di vendita: 100% della SLP; d) per le grandi strutture di vendita: 200% della SLP. 8.6 Piani attuativi vigenti Per i lotti compresi in piani attuativi vigenti o in itinere alla data di adozione del presente Documento di Piano continuano a valere le definizioni, le prescrizioni, gli indici ed i rapporti stabiliti in sede di piano attuativo per tutto il periodo di validità di detto piano. Le eventuali varianti che dovessero intervenire nel periodo di validità del piano attuativo e della sua convenzione, che non incidano sul dimensionamento generale del piano attuativo stesso, potranno essere redatte in conformità alle regole, ai criteri ed ai parametri del PRG in attuazione del quale sono stati approvati. 8.7 Documentazione a corredo dei piani attuativi La documentazione di base a corredo dei piani attuativi è definita dal Piano delle Regole. 8 Comune di Bollate (MI) - Criteri Tecnici per l’Attuazione del Documento di Piano Art. 9 - Programmi Integrati di Intervento (PII) 9.1 PII nel tessuto edilizio consolidato Nell’ambito del tessuto urbano consolidato possono essere promossi Programmi Integrati di Intervento finalizzati al recupero di aree dismesse, inutilizzate o sottoutilizzate e per la loro eventuale conversione ad usi diversi da quelli stabiliti dal Piano delle Regole. Spetta al Piano delle Regole dettare più precise disposizioni per la promozione dei PII e stabilire criteri per la conduzione delle negoziazioni. 9 Comune di Bollate (MI) - Criteri Tecnici per l’Attuazione del Documento di Piano Appendice - criteri per la definizione delle destinazioni d’uso: norma di coordinamento con il Piano delle Regole. Ai fini dell’applicazione della disciplina delle destinazioni d’uso le stesse vengono suddivise nei gruppi funzionali omogenei (Gf) riportati nel seguente prospetto. Gruppo funzionale Destinazione d’uso Gf 1 Abitazioni dei residenti: Residenza abitazioni e relativi servizi (locali di sgombero, autorimesse di pertinenza e relativi spazi di manovra, depositi di biciclette o carrozzine, cantine) nonché spazi ed attrezzature di uso collettivo inseriti negli edifici residenziali. Sono comprese in questo Gruppo funzionale anche le attività professionali quando sono esercitate in alloggi o ambienti ad uso promiscuo, residenziale e lavorativo. Gf 2 Attività di produzione di beni di tipo industriale o artigianale. Per ogni unità locale possono essere realizzate: Settore secondario - una SLP massima di mq 150 con destinazione residenziale, purché di superficie inferiore a quella dell’unità produttiva. - una SLP massima con destinazione a uffici, spazi espositivi per le merci di diretta produzione dell’unità locale o con essa affini pari al 30% della SLP complessivamente realizzabile. Dette superfici sono considerate a tutti gli effetti come parte integrante delle superfici destinate a produzione, e saranno gravate da vincolo pertinenziale esattamente identificato con apposito atto da trascrivere nei pubblici registri a cura e spese di chi presenta l’istanza per l’ottenimento del titolo abilitativo. Sono comprese in tale Gruppo funzionale le seguenti attività: Gf 2.1 Attività industriali e artigianali: attività di produzione e trasformazione di beni, di carattere industriale e artigianale, svolte in fabbricati con tipologia e destinazione propria. Rientrano inoltre in questa categoria i laboratori di ricerca nonché gli spazi espositivi e di vendita dei beni prodotti dall’unità locale, in quanto compresi negli immobili che la costituiscono. Gf 2.2 Attività di magazzinaggio e autotrasporto: attività non direttamente connesse alla produzione delle merci, con esclusione di tutte le attività che comportino vendita diretta al pubblico delle merci immagazzinate. 10 Comune di Bollate (MI) - Criteri Tecnici per l’Attuazione del Documento di Piano Gf 2.3 Logistica: attività specificamente destinata a movimentazione, immagazzinamento, deposito, conservazione, confezionamento e distribuzione di prodotti finiti destinati alla lavorazione e di merci destinate alla distribuzione, ivi comprese le lavorazioni finali della logistica integrata, quali l’assemblaggio di parti finite, il confezionamento e l’imballaggio. Gf 2.4 Attività artigianale di servizio Sono comprese in questa categoria le attività artigianali di servizio alla casa ed alla persona ed in generale le attività artigianali che non richiedono fabbricati con tipologia propria o interamente dedicati all’attività stessa. Gf.2.5 Attività di commercio all’ingrosso: come tali definite all’art. 4, comma 1, lett. a), del D.lgs. 114/98. Gf 2.6 Impianti di distribuzione del carburante per autotrazione ed attività di servizio e vendita a questi connesse, secondo quanto stabilito dalla legislazione nazionale e regionale in materia. Gf 3 Settore terziario Attività terziarie di produzione di servizi, escluse le attività commerciali elencate nel successivo Gruppo funzionale Gf 5. Per ogni complesso immobiliare può essere realizzata una SLP massima di mq 150 con destinazione residenziale, purché di superficie inferiore a quella dell’unità produttiva terziaria. Detta superficie è considerata a tutti gli effetti come parte integrante delle superfici destinate a produzione, e sarà gravata da vincolo pertinenziale esattamente identificato con apposito atto da trascrivere nei pubblici registri a cura e spese di chi presenta l’istanza per l’ottenimento del titolo abilitativo. Le attività terziarie non ricomprese tra le attività ricettive (Gf 3.4) sono classificate in sottogruppi in ragione della dimensione degli immobili utilizzati, così copme segue: Gf 3.1 Unità immobiliari aventi SLP ≤ mq 150: sono considerate come presenze connaturate a tutte le zone del contesto urbano, e pertanto non sono assoggettate ad alcuna disposizione di esclusione, eccezion fatta per la zona agricola. 11 Comune di Bollate (MI) - Criteri Tecnici per l’Attuazione del Documento di Piano Gf 3.2 Medie attività: unità immobiliari aventi SLP >150 e ≤500 mq Gf 3.3 Grandi attività: unità immobiliari aventi SLP >500 mq Gf 3.4 Attività ricettive: alberghi, residence e strutture ad essi assimilabili ove la permanenza degli utenti abbia carattere temporaneo e comporti la prestazione di servizi. Sono comprese in tale Gruppo funzionale le attività che hanno carattere di complementarietà con la funzione ricettiva, come la convegnistica. Gf 4 Pubblici esercizi, locali di intrattenimento e spettacolo Pubblici esercizi Sono comprese in questo Gruppo funzionale le attività come tali classificate nell’ambito delle vigenti normative di settore e oggetto di specifico regolamento. Gf 5 Commercio al dettaglio. Commercio Le attività di commercio al dettaglio devono essere esercitate con specifico riferimento ad uno o entrambi i seguenti settori merceologici: - alimentare; - non alimentare. Sono comprese in tale Gruppo funzionale le seguenti attività: Gf 5.1 Esercizi commerciali di vicinato (VIC), aventi superficie di vendita inferiore o uguale a mq 250. Gf 5.2 Medie strutture di vendita di 1° livello (MS1), aventi superficie di vendita superiore a mq 250 ed inferiore o uguale a mq 400. Gf 5.3 Medie strutture di vendita di 2° livello (MS2), aventi superficie di vendita superiore a mq 400 ed inferiore o uguale a mq 1.000. Per l’insediamento di nuove strutture di vendita di categoria MS2 il rilascio del permesso di costruire è sempre subordinato all’approvazione di un piano attuativo. Gf 5.4 Medie strutture di vendita di 2° livello (MS3), aventi superficie di vendita superiore a mq 1.000 ed inferiore o uguale a mq 2.500, anche articolate nella forma del centro commerciale. Per l’insediamento di nuove strutture di vendita di categoria MS3 il rilascio del permesso di costruire è sempre subordinato all’approvazione di un piano attuativo. 12 Comune di Bollate (MI) - Criteri Tecnici per l’Attuazione del Documento di Piano Gf 5.5 Grandi Strutture di vendita (GS) aventi superfici di vendita superiori a mq 2.500, anche articolate nella forma del centro commerciale. Per l’insediamento di nuove strutture di vendita di categoria GS il rilascio del permesso di costruire è sempre subordinato all’approvazione di un piano attuativo. Gf 6 Agricoltura Attività del settore primario (agricoltura): attività di coltivazione dei fondi agricoli, di allevamento del bestiame, di lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli. Sono comprese in tale Gruppo funzionale anche le attività di agriturismo e di vendita dei prodotti agricoli coerenti con le disposizioni delle leggi nazionali e regionali. E’ ammessa la costruzione di nuovi edifici residenziali in applicazione del Titolo III (artt. 59 e segg.) della Legge regionale n. 12/2005 13