visto n2 per ipovedenti.rtf - Unione italiana dei ciechi e degli

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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
ONLUS
Viale Cavour, 134
Visto!
Periodico di informazione della sezione di
Siena - Numero 2 - 18 marzo 2014
LA RELAZIONE MORALE 2014
La relazione morale 2014
Come ogni inizio d'anno il Consiglio della
sezione provinciale è chiamato a predisporre la
relazione sull'attività svolta nell'anno
precedente che dovrà essere approvata entro il
30 aprile dall'assemblea dei soci.
La relazione è sempre un esercizio intellettuale
difficile perché, il Consiglio, in essa rende
conto di quanto fatto o non fatto nell'anno
trascorso. Una modalità importante prevista
dal nostro Statuto che consente una verifica
puntuale dell' operato degli organi associativi
e anche un modo per far conoscere alle
autorità e alla pubblica opinione la nostra
attività e i nostri bisogni.
Riguardando dunque la relazione
programmatica per il 2013 approvata
nell'assemblea del novembre 2012, abbiamo
ritrovato alcuni impegni che, nostro malgrado,
non siamo riusciti a rispettare. Per converso,
oggi possiamo dire di aver raggiunto risultati
allora nemmeno prevedibili.
In merito agli impegni presi, ricordiamo: le
prime due o tre linee di bus attrezzate a Siena
sulla direttrice ospedale Piazza del Sale e
Petriccio Piazza Gramsci, sono attive solo in
parte perché i marciapiedi non sono ancora
stati realizzati. Abbiamo però i telecomandi per
le due paline vocali e a breve parte il servizio
di SMS per chiedere informazioni sulla linea di
arrivo alla fermata in cui ci si trova. In luogo
dei concerti abbiamo realizzato un momento di
sport molto bello alla Mensana con fantini,
dirigenti di contrada, forze dell'ordine, e
amministratori. Iniziativa con grande risultato
in termini di visibilità e con un buon risultato
in termini economici.
Invece la lotteria è stata, come sapete,
realizzata con un buon risultato economico che
però poteva e doveva essere migliore.
La cena al buio ha dato un buon risultato in
termini di consenso pubblico ma scarso o
irrilevante per la parte economica.
Un successo di cui andiamo molto fieri, è dato
dalle convenzioni che abbiamo ottenuto dalla
ASL 7, dal comune di Siena e dal comune di
Monteriggioni per l'assistenza educativa ai
nostri ragazzi a scuola e il centro di
riabilitazione informatica e per l'orientamento
e la mobilità. Per inciso, la convenzione tra ASL
e I.Ri.Fo.R. è stata appena rinnovata e per tre
anni mentre si sta cercando di avere l'incarico
triennale anche per l'assistenza alla
comunicazione per i nostri ragazzi inseriti nella
scuola. L'anno scorso si era aperto, come
ricordate, con la campagna di natale MPS che
ha dato ottimi risultati.
Abbiamo realizzato un calendario grazie ai
contributi della Regione Toscana, dalla Banca
CRAS dalla IAPB regionale e nazionale e grazie
alla collaborazione della dottoressa Biasutti
che dall'anno
scorso ci segue con passione e impegno. Il
nostro calendario è stato presentato in regione
toscana e l'assessore all'agricoltura ha
proposto di realizzare anche il calendario 2015
per portarlo all'expo di Milano. Si è posta in
essere una collaborazione con l'agenzia
formativa Metrica, attivando un corso per
trascrittori di libri per i non vedenti e con i
partecipanti a questo corso avevamo
immaginato di costruire un gruppo di lavoro
ma ad oggi ancora non ci siamo riusciti ma
contiamo di farlo al più presto anche se questo
impegno non era previsto. Abbiamo realizzato
dei corsi di informatica con Marco Marilli a
Poggibonsi grazie all'autofinanziamento
realizzato dalla rappresentanza guidata da
Alfio Ciop- pi e coadiuvata da Chiara Lotti e da
alcuni splendidi amici compresa la Pubblica
Assistenza. Adesso siamo in condizione di fare
corsi itineranti perché abbiamo portatili a
sufficienza regalatici dal Rotary Est.
Siamo entrati nei progetti formativi già
appaltati dalla provincia sempre a Metrica con
precise indicazioni per la partecipazione di
studenti con disabilità visiva. In merito alla
candidatura di Siena Capitale della Cultura
avevamo detto che non avremmo permesso
che la categoria fosse tenuta fuori dai progetti
di questa candidatura insieme a tutti i disabili
e dobbiamo dire, con soddisfazione, che due
dei dieci progetti presentati nel piano di
candidatura, sono legati alla disabilità e anche
a noi.
La tessera sconto "carta aiuta", non è ancora
decollata per ragioni organizzative ma il lavoro
prosegue e si spera di poter raggiungere
risultati apprezzabili. Sempre in materia di
collaborazioni, prosegue, incessante, la nostra
attività di prevenzione in collaborazione con
l'unità complessa di oftalmologia diretta dal
professor Motolese e con il day service
glaucoma diretto dal dottor Paolo Frezzotti.
In particolare abbiamo svolto la Setti- 2 mana
Mondiale del Glaucoma, una iniziativa con la
Croce Rossa e la Giornata Mondiale della Vista
in una scuola elementare.
Una collaborazione che ci pare molto
interessante, è quella che abbiamo attivato
con la Facoltà di Ingegneria di Siena e in
particolare con il dipartimento di robotica
diretto dal professor Domenico Prattichizzo. Il
professore, sta implementando un sistema di
guida basato sul tatto e il progetto, già in fase
avanzata di sviluppo, è stato presentato a
Roma e sarà sviluppato con l'I.Ri.Fo.R. centrale
utilizzando anche fondi europei. Passando ai
problemi che ci derivano dalla politica
nazionale sia a livello parlamentare o
governativo che dal nostro interno, dobbiamo
dire che l'associazione in sinergia con le altre
ha respinto il consueto attacco all'indennità di
accompagnamento e ha saputo recuperare i
contributi che ci erano stati tolti.
Una riflessione va fatta in merito alla nostra
organizzazione che ha vissuto un momento di
stanca e che in questo momento vive una fase
difficilissima per la malattia improvvisa del
nostro presidente Nazionale, Tommaso
Daniele, che ha rassegnato le proprie
dimissioni irrevocabili, il 21 febbraio 2014, per
mezzo di una lettera pubblicata sul Giornale
online dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli
Ipovedenti.
Secondo l'articolo 16, comma 3 dello Statuto
Nazionale e del Regolamento, il Presidente
Nazionale, in caso di assenza o impedimento, è
sostituito dal Vice Presidente Nazionale che ne
esercita tutte le funzioni. Il Vice-Presidente
Nazionale ha convocato per il 15 marzo il
Consiglio Nazionale per rieleggere il nuovo
Presidente che rimarrà in carica fino al
prossimo Congresso Nazionale che si terrà nel
mese di ottobre del prossimo anno.
La relazione integrale si potrà scaricare dal
sito http://www.uicisiena.org dal 24 marzo in
poi.
La tecnologia tra ricerca e bisogno
Incontro tra l’Unione Italiana Ciechi e
Ipovedenti di Siena e il professore Prattichizzo
di Massimo Vita
Il giorno 22 Gennaio 2014 presso l'Università
di Siena, Dipartimento di Ingegneria
dell'Informazione e Scienze Matematiche, si è
tenuto un incontro tra il Professore Domenico
Prattichizzo insieme al suo gruppo di ricerca,
la sezione di Siena e l'I.Ri.Fo.R.. Lo scopo era
quello di conoscersi e di iniziare una
collaborazione attorno alla tematica della
tecnologia robotica applicata alle necessità
delle persone con disabilità visiva.
La sezione era rappresentata dallo scrivente,
Massimo Vita, Carlo Corvini vice presidente,
Enrico Giannelli consigliere delegato. Inoltre
erano presenti Elena Ferroni consigliere
regionale e Antonio Quatraro in qualità di
tiflologo.
Il Professore Prattichizzo ha conseguito la
Laurea in Ingegneria Elettronica presso
l'Università di Pisa nel 1991 e il Dottorato di
ricerca in Robotica e Automazione nel 1995.
Dal 2002 è Professore Associato di Robotica
presso l'Università di Siena e dal 2009
Consulente Scientifico presso l'Istituto Italiano
di Tecnologia di Genova. Ha pubblicato
numerosi libri ed è autore di più di 200 articoli
in robotica e controlli automatici. Responsabile
dell'unità di ricerca in progetti Europei come
ROBOCAST, THE e DALI (www.ict-dali.eu/dali)
sulla robotica assistiva. Da marzo 2013
coordinatore del progetto WEARHAP WEARable HAPtics for Humans and Robots (www.wearhap.eu).
Il progetto di ricerca europeo di robotica
WEARHAP, si occupa di sistemi tattili
indossabili per uomini e robot, vede la
partecipazione di un gruppo formato da dieci
Università e centri di ricerca di tutta Europa, di
cui fanno parte per l'Italia, l'Università di
Siena come capofila, l'Università di Pisa, la
Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e la
Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia di
Genova. Il progetto, iniziato ufficialmente a
marzo 2013, conta su un finanziamento di
7.700.000 euro stanziato dall'Unione Europea
e avrà una durata di quattro anni.
L'incontro è stato molto soddisfacente perché
impostato fin dall'inizio su un dialogo aperto,
sempre supportato da dimostrazioni pratiche
dei vari prototipi. Ha iniziato il Prof.
Prattichizzo con la presentazione dei suoi
giovani collaboratori e delle principali attività
del gruppo nel settore dell'aptica e nel settore
della guida assistita.
Il professore infatti ha svolto il suo lavoro di
dottorato sull'aptica, disciplina che riguarda il
toccare, in particolare sulla mano robotica, per
cui ha studiato approfonditamente sia la
fisiologia del tatto che la percezione aptica.
Le linee guida del loro lavoro, ci ha detto il
professore, tendono a mettere insieme
leggerezza e portabilità del prodotto, bassi
costi, utilità per tutti e finalità di tipo sociale,
ossia utilità per le fasce deboli. Quindi ci ha
illustrato brevemente l'importanza e la
complessità della mano, delle sue varie
funzioni senso
motorie, e delle singole parti (dita,
articolazioni). Pollice e indice, spiega il
Professore, sono come le due gambe.
Passando poi alla percezione aptica, il
professore sottolinea che essa non è altro che
uno scambio di forze fra me che tocco e
l'oggetto toccato.
In altri termini, quando io tocco un oggetto,
esercito una pressione su di esso, ossia una
certa forza. Come risposta ricevo una forza
contraria, che varia a seconda delle
caratteristiche meccaniche dell'oggetto
(durezza).
A questo punto ci viene mostrato un
apparecchio, composto da un ditale collegato
ad un braccio girevole sia verticalmente che
orizzontalmente, a sua volta collegato a tre
motorini pilotati da un computer.
Il prototipo in questione simula un muro. Uno
di noi ha indossato il ditale ed ha esplorato il
muro virtuale, scoprendo una parte resistente,
che rappresenta il corpo del muro. Un secondo
prototipo invece simula la situazione di un
medico che deve praticare una puntura
lombare. In questo caso l'operatore che
indossa il ditale trova una superficie elastica,
che rappresenta la cute del paziente. Si deve
imparare a perforare la cute, senza però
danneggiare ciò che si trova in profondità,
quindi terminazioni nervose, midollo ecc.
Con questo simulatore lo studente di medicina
può far pratica in una situazione molto vicina
alla realtà. Detto prototipo ha un solo grado di
libertà, come si dice, ossia permette
movimenti lungo una sola direzione, mentre si
gioca sul dosaggio della forza muscolare.
Questo dispositivo è anche commerciale.
Poi si passa alla simulazione di un pallone,
quindi con la sensazione di gomma che
respinge il dito, la percezione della rotondità,
questo prototipo richiede l'uso combinato di
due dita, munite ovviamente di ditale. Qui i
gradi di libertà sono 3. Viene poi dimostrato
l'effetto
penetrazione granitico, l'effetto vibrazione e
l'effetto magnetico.
Tra i loro progetti c'è la realizzazione della
libreria dei materiali e la libreria delle
textures, cioè liscio, ruvido, rigato, ecc.
Poi viene il turno di un'altra idea affascinante:
il registratore / riproduttore di sensazioni
tattili, ancora allo stadio di prototipo. Viene
indossato un guanto registratore, munito di 5
sensori posti sulla punta delle dita. Via via che
si tocca un oggetto, il sensore manda il
segnale al computer che li registra.
Nella dimostrazione, ciascuno, aveva il guanto
registratore e l'altro il guanto che riproduceva
le sensazioni registrate.
Sullo stesso principio è stato dimostrato un
recital pianistico, ovviamente in modo
sperimentale e con apparecchi prototipi.
Un secondo ambito di lavoro del gruppo è il
progetto multinazionale denominato DALi
(Digital Assisted Living - vita quotidiana
assistita). Il consorzio DALI è costituito da
otto partner, tre università, due centri di
ricerca nazionali e tre imprese industriali,
provenienti da sei paesi europei: Italia,
Spagna, Grecia, Regno Unito, Francia e Austria.
Il fulcro del progetto è un bracciale, anzi due
bracciali attrezzati, ossia muniti di un
vibratore, collegati ad un sistema di
rilevamento telematico.
Nonostante fossimo già sazi di nuove
emozioni, il bracciale ha catturato tutta la
nostra attenzione.
L'idea, spiega il professore, è nata dalla
esigenza di facilitare la guida dei motociclisti, i
quali non sempre possono controllare il loro
navigatore satellitare. Allora i due bracciali,
che si possono indossare anche sopra la
camicia, trasmettono una vibrazione molto ben
avvertibile, quando il motociclista deve girare.
Questa idea è stata applicata alla guida
assistita dei non vedenti secondo il principio,
sopra accennato, per cui una applicazione per
essere economicamente sostenibile deve
essere utile ad una fascia di clienti il più ampia
possibile. Abbiamo quindi iniziato le prove, uno
alla volta. Bastone bianco e bracciali: il
percorso da fare era diverso di volta in volta e
comunque lungo almeno una cinquantina di
metri, fra corridoi, svolte, porte eccetera.
L'applicativo funzionerà in questo modo:
l'utilizzatore imposta la destinazione sul suo
smartphone, e si avvia, sapendo che il
programma seguirà una rotta precisa e
precedentemente memorizzata.
Il bastone o il cane guida, continueranno a
svolgere la loro funzione tradizionale, mentre
il nuovo applicativo di guida assistita,
collegato ai due bracciali, segnalerà le curve al
momento opportuno, eventualmente con
indicazioni vocali sui vari punti di interesse
lungo il percorso (farmacia, ristorante, uffici
pubblici, luoghi di culto, eccetera). Il
programma di guida assistita ha però bisogno
di punti di riferimento, che possono essere le
reti wifi se presenti, oppure dei marcatori
provvisti di codice QR (dall'inglese Quick
Response - risposta rapida) che peraltro si
stanno diffondendo per varie finalità. L'idea
sarebbe quindi di posizionare questi marcatori
con finalità anche pubblicitarie, perché il
progetto sia sostenibile.
Dopo le dimostrazioni c'è stata una
discussione appassionata sulla maniera
migliore per collaborare in forma stabile. Ho
preso impegno a predisporre una bozza di
convenzione finalizzata a stabilire una sinergia
su base permanente fra il gruppo di ricerca e la
sezione dell'Unione Italiana Ciechi e
Ipovedenti. Quatraro ha raccomandato contatti
con la Regione Toscana sia in previsione
dell'evento sulla disabilità programmato per la
seconda metà di quest'anno sia, più nello
specifico, con la scuola cani guida, dove
certamente dimostrazioni come queste
sarebbero di grande interesse per gli utenti.
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donazione o donaci il tuo 5 x1000 per farlo
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Opinioni a confronto
Alcune proposte per allargare la base
associativa dell’Unione Italiana Dei Ciechi e
degli Ipovedenti
di Pierino Bianchini
Sembra sia passato poco tempo dal congresso
di Chianciano; invece ci stiamo già
incamminando a grandi passi verso il 23°
congresso.
In questo anno che ci separa dalle assemblee
sezionali dove saranno rinnovati i consigli
direttivi e saranno eletti i delegati al congresso
nazionale, dovremmo sviluppare un ampio e
costruttivo dibattito sulle tematiche che
l'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti
dovrà affrontare nei prossimi cinque anni ed
oltre.
Tante sono le tematiche da affrontare sulle
quali andrebbe aperto il dibattito: la
formazione, il lavoro, la pensionistica, le
barriere architettoniche, lo sport, l'assistenza,
l'assetto organizzativo dell'associazione, i
rapporti con le altre associazioni del handicap,
con le istituzioni ecc.
Vorrei aprire il dibattito cominciando con
l'affrontare l'assetto organizzativo
dell'associazione, proponendo una modifica
all'articolo 39 dello statuto sociale.
Io penso che uno degli obiettivi che dobbiamo
darci per il futuro sia quello dell'ampliamento
della base sociale. Per questo occorrono dei
progetti forti e innovativi, tali da stimolare la
partecipazione di un maggior numero di ciechi
e di ipovedenti alle nostre iniziative, ivi
compresi i momenti decisionali come le
assemblee dove si discute e si delibera la
politica dell'associazione. Perché ciò possa
avvenire occorrerebbe modificare l'articolo 39
dello statuto aggiungendo al paragrafo le
parole: 'partecipano altresì, con diritto di voto
attivo, i ciechi e gli ipovedenti non iscritti in
possesso dei requisiti previsti dalla legge 138
/2001.
Attuando la suddetta modifica allo statuto
l'associazione avrebbe da guadagnare sia in
democrazia sia in forza contrattuale.
Se si riuscisse a portare alle nostre assemblee
il 10% dei ciechi e degli ipovedenti non iscritti
all'unione e si riuscisse ad iscriverne il 20% di
questi, sarebbe un bel risultato.
Dal momento che l'Unione italiana dei ciechi e
degli ipovedenti esercita, per legge, la
funzione di rappresentanza e di tutela degli
interessi morali e materiali dei ciechi e degli
ipovedenti ad essa riconosciuta e, che l'unione,
nei limiti delle proprie possibilità, fornisce
servizi a tutti coloro che sono in possesso dei
requisiti sanitari sanciti per legge, non vedo
perché chi non è iscritto all'unione non debba
essere coinvolto nell'elaborazione delle scelte
dell'associazione e nei momenti decisionali
come le assemblee, partecipando anche alla
scelta dei consiglieri delle sezioni e dei
delegati al congresso, candidati fra gli iscritti
all'unione.
In questo contesto, una questione da
affrontare per rafforzare il ruolo
dell'associazione è quella degli ipovedenti
medio gravi e lievi, i quali dall'entrata in vigore
della legge 138/2001 ad oggi non hanno
ottenuto nessun beneficio. Questi, per statuto,
possono iscriversi all'Unione italiana dei ciechi
e degli ipovedenti come soci aggregati, e sono
scarsamente coinvolti nelle scelte associative.
Fermo restando che l'unione debba prestare
maggiore attenzione ai ciechi assoluti, ai
pluriminorati e agli ipovedenti gravi, è ormai
tempo che ci occupiamo anche degli ipovedenti
medio gravi e lievi, per conquistare alcuni
diritti riguardanti la formazione, il lavoro,
l'assistenza, cominciando con il dare loro più
spazio all'interno della nostra associazione;
altrimenti potrebbero costituire una loro
associazione con conseguente indebolimento
della nostra associazione.
Esperienze di vita
LA MIA STORIA
di Monaldo Ninci
Mi hanno invitato a scrivere la mia storia e
seppur con qualche riserva mi accingo a
scriverla. Nel 1966 ebbi il distacco di retina
all'occhio sinistro, ed essendo miope
nonostante due interventi e tre mesi di
degenza, non ebbi il risultato tanto sperato.
Avendo tre figli e non potendo più fare il mio
mestiere, che era il tappezziere non sapevo
dove sbattere la testa. Per fortuna ho avuto
sempre il sostegno dei miei suoceri, che si
sono comportati con me e la mia famiglia da
persone squisite, accogliendomi nella loro casa
a S. Agnese. In campagna non ci stavo male,
ma il fatto che non potessi più fare il mio
mestiere mi angustiava molto e passai due
anni in condizioni non esaltanti ed il
nervosismo mi invadeva e soltanto la
preghiera mi aiutava. Essendo cattolico mi
confidavo e affidavo a Lui, che non deludeva
mai. Nel mese di marzo del 1968 fui chiamato
a passare una visita alla previdenza sociale di
Siena per avere la pensione di invalidità.
Il Dottore che mi visitò era per me una
persona squisita, dicendomi di andare in
Prefettura per farmi indicare una strada nel
campo di chi ha problemi gravi di vista. Dalla
Prefettura mi indicarono l'U.I.C e nella sede in
via dei Termini incontrai il Prof. Col- lalti che
era il Presidente. Il Professore mi prese a
cuore e mi consiglio di prepararmi per l'esame
di ammissione al corso di masso-fisioterapia,
che si teneva a Firenze all'Istituto Niccolodi.
Per fortuna avevo la licenza della scuola
media, poiché al corso Masso-fisioterapista
facevano la Medie Superiori. Il Professor
Collalti mi insegnò il Braille e mi diede una
rinfrescata in tutte le materie, per prepararmi
all'esame di ammissione, che si teneva a
settembre. I posti al corso erano 13, poiché vi
erano due ripetenti e a concorrere eravamo 32.
Fui ammesso al corso ed il primo ottobre iniziai
la mia avventura all'Istituto Ciechi. Furono tre
anni difficili, ma densi di soddisfazioni sia dal
punto di vista scolastico, che dal punto di vista
professionale. Mi appassionai molto alla mia
professione e in questi tre anni ebbi per due
anni il premio per la pagella migliore ed il terzo
anno mi diplomai con 30 trentesimi.
Il terzo anno cominciai a fare il tirocinio
all'ospedale S. Maria della Scala a Siena e dopo
il diploma che conseguii a luglio a settembre
entrai subito di ruolo, poiché il Professore
Andreini che era il primario della fisioterapia
mi volle subito suo collaboratore. Dopo due
anni che ero di ruolo, mi fu dato l'incarico per
l'insegnamento all'Università di Siena di
massoterapia, lutoterapia ed idroterapia. Detti
le dimissioni all'insegnamento pur con
dispiacere dopo 23 anni di cattedra, poiché il
Direttore della scuola, voleva che andassi a
insegnare alle Scotte ma per motivi logistici
era troppo ardua e quindi rinunciai.
La mia professione mi ha sempre dato molta
gioia, sia dal punto di vista professionale che
dal punto di vista economico. Mi ha permesso
di rinserirmi a pieno regime nella vita e mi ha
dato tante soddisfazioni, sia come famiglia,
che come cittadino orgoglioso di ridare a chi
mi aveva dato tanto. L'U.I.C. per me è stata
come una famiglia, come tale gli ho sempre
voluto bene e per sempre sarò riconoscente.
L'U.I.C l'ho sempre concepita come casa di
accoglienza per tutti quelli che hanno problemi
di vista e quindi deve essere apolitica e
apartitica, poiché siamo tutti legati al solito
carro. Ora termino pensando a Colui che mi ha
dato la forza e la volontà per raggiungere certi
traguardi, poiché senza l'aiuto di Lui non ce
l'avrei fatta. Infine dulcis in fondo un
ringraziamento particolare per Pietro e Maria i
miei due suoceri, che sono stati per me come
due amatissimi genitori, perché per 3 anni
hanno mandato avanti la mia baracca
permettendomi di studiare senza aver pensieri
economici per la mia famiglia. Grazie di cuore
Pietro e Maria.
Conoscere per giudicare
Istituto per la ricerca, la formazione e la
riabilitazione
di Maria Grazia Marchi
Come già accennato, l'Unione Italiana Ciechi e
Ipovedenti ha istituito delle strutture
operative che svolgono dei servizi specifici per
i minorati della vista. L'Istituto per la Ricerca,
la Formazione e la Riabilitazione (I.Ri.Fo.R.), è
stato costituito il 22 febbraio 1991 ispirandosi
agli ideali e allo scopo affermati, in tema di
disabilità, dall'Unione Italiana Ciechi e
Ipovedenti.
L'Istituto è costituito da una struttura
nazionale, da strutture regionali e da strutture
provinciali dotate di propria autonomia
gestionale, amministrativa, patrimoniale e
fiscale.
Le sedi provinciali I.Ri.Fo.R. coincidono con le
sedi provinciali dall'U.I.C.I.
Sono organi delle strutture provinciali:
Il Presidente Provinciale;
Il Consiglio di Amministrazione Provinciale;
Il Segretario Provinciale.
L'Istituto si avvale, oltre che di personale
proprio, anche di personale messo a
disposizione dall'U.I.C.I. e per lo svolgimento
di specifici compiti può avvalersi di
collaborazioni esterne.
In base al proprio Statuto, l'I.Ri.Fo.R., in piena
autonomia scientifica ed amministrativa,
assolve a funzioni di ricerca, formazione e
riabilitazione.
L'I.Ri.Fo.R. svolge ricerche e studi nei settori
della formazione professionale, della
riabilitazione, dell'istruzione,
dell'orientamento e dell'addestramento,
approfondendo anche le tematiche connesse
all'inserimento nel tessuto produttivo dei
minorati della vista. Inoltre svolge studi e
ricerche mirate all'individuazione di nuove
opportunità lavorative e professionali, per i
disabili visivi, in relazione alla possibilità di
utilizzare nuove tecnologie. L'I.Ri.Fo.R.
organizza e gestisce anche corsi di formazione,
aggiornamento ed addestramento per svariate
figure professionali che ruotano attorno ai
disabili visivi, tra cui, docenti delle scuole di
ogni ordine e grado, insegnanti di sostegno,
personale delle strutture territoriali
dell'U.I.C.I., oculisti, ortottisti, medici legali.
Negli ultimi anni l'Istituto ha svolto un'intensa
attività finalizzata alla formazione di nuove
che possano essere impiegate in attività
educative e formative destinate a soggetti con
disabilità visiva. Le competenze di questi
operatori sono state riconosciute istituendo
degli appositi Albi nazionali, disciplinati da un
Regolamento, che hanno lo scopo di affidare ai
propri iscritti gli incarichi professionali. Tra gli
Albi istituiti possiamo citare a titolo di esempio
quelli di: Istruttori di orientamento e mobilità
e autonomia personale e domestica; Docenti
informatici per minorati della vista; Educatori
tiflologici; Operatori tiflologici; Esperti delle
problematiche dell'accessibilità; Perito fonico
trascrittore.
L'Istituto inoltre organizza corsi di formazione
e aggiornamento professionale rivolti ai
minorati della vista in età occupazionale con lo
scopo di dare una qualifica professionale
spendibile sul mercato del lavoro, anche
tramite il collocamento mirato. Infine l'I.Ri.Fo.
R. organizza e gestisce iniziative rivolte alla
riabilitazione delle persone minorate della
vista su incarico di enti pubblici,
principalmente USL, Provincie e Comuni, o
istituzioni private che ne assumano in tutto o
in parte l'onere finanziario.
La riabilitazione è rivolta in modo particolare a
quelle persone che sono diventate cieche o
ipovedenti in età adulta e necessitano di una
riabilitazione personale e sociale che gli possa
garantire il più alto livello possibile di
autonomia personale. Con questo scopo
vengono organizzati i Corsi di autonomia
personale e i Corsi di orientamento e mobilità.
Inoltre nel settore della riabilitazione
l'I.Ri.Fo.R. eroga delle prestazioni
specialistiche grazie alla gestione dei Centri di
ipovisione.
Lo Stato per l'importanza dell'attività svolta ha
concesso all'I.Ri.Fo.R. un contributo annuo di
cui la legge 23 settembre 1993 n. 379. Altri
mezzi finanziari per il funzionamento
dell'Istituto derivano da contributi dell'Union
Italiana Ciechi e Ipovedenti e proventi
derivanti dalla effettuazione dei corsi o da
commesse e rapporti convenzionali con
istituzioni pubbliche e private.
Per ridere un po’
di Federico Martelli
Qual è il colmo
città.
Qual è il colmo
colori.
Qual è il colmo
cuore d'oro.
Qual è il colmo
persiana.
per un medico? Visitare una
per un pittore? Farne di tutti i
per un gioielliere? Avere un
per un falegname? Sposare una
Qual è il colmo per un dentista? Portare a
spasso un canino.
Poesie
Ragazzo sul lido di Capri
Viso di melograno
Incastonato in oro
Quali segreti tieni nel cuore?
Vola il tuo rosignolo
Verso l'infinito e tu lo segui
Con lo sguardo ardito
Pronto a scattare
Contro chi ti opprime.
Elena Goretti
Amici animali
SCRICCIOLA
di Nicla Salvatori
Una piccola gatta randagia, sette anni fa,
faceva puntate veloci nel mio orto alla ricerca
di qualcosa da mangiare, ma sempre pronta
alla fuga se il contatto con l'umano diventava
troppo vicino.
Il suo mantello bianco a grosse macchie
tigrate scure era segnato da una ferita al collo.
Era proprio una bestiolina esile e sofferente,
per cui il nome Scricciola mi sembrava le si
adattasse bene.
Le mie intenzioni erano quelle di curarla e di
irrobustirla un po' e poi di lasciarla andare, ma
le sue si rivelarono diverse. Quando,
ingrassata e guarita, la sollecitavo a ritornare
alla sua prima casa, lei non ci sentiva, si
metteva in situazioni che mi facevano sentire
in colpa e, naturalmente, io ho capitolato.
Gradualmente però. Prima le ho concesso il
garage, poi è entrata definitivamente in casa.
Il suo nome era ormai ridicolo: si sarebbe
dovuta chiamare Balenina.
E' stata una micina gioiosa, giocherellona,
tanto agile che penso che fra i suoi antenati ci
siano stati degli equilibristi. Poi, la scorsa
estate, le è cresciuto qualcosa su naso che
faceva pensare ai nasi posticci dei clown.
Invece non era niente di allegro e lei è finita
per questo.
Un poeta inglese, di cui non ricordo il nome,
parla di un gattino che rispondeva solo al
richiamo di "Dove sei?" e questo divenne il suo
nome.
Ma Dove sei? Finì e il poeta pensa che il gattino
sia andato nel mondo dei più perché Dio voleva
qualcosa di morbido da accarezzare.
Anche per Scricciola deve essere avvenuto
così!
Consigli di lettura
Non volevo vedere
Di Arianna Elvironi
Il mondo dei libri è sconfinato e ognuno di
loro lascia, anche se pur minima, una traccia in
noi. "Non volevo vedere" scritto a quattro
mani da Fernanda Flamini e Tiziano Storai,
edito da Ediesse s.r.l. (Roma 2013), a mio
parere è un testo che lascia il segno. Io l'ho
letto tutto d'un fiato e ha fatto scaturire in me
molteplici sentimenti, ma il messaggio
principale che ho fatto mio è stata la speranza
e la possibilità di ricominciare anche quando
sembra impossibile.
"...Se solo non fossi stata tanto innamorata,
tanto convinta di cambiarlo e di salvarlo,
tanto... cieca, ora Giò sarebbe ancora qui. Non
ero disabile perché ero cieca, ero disabile
perché ero stata cieca, perché ero stata
un'idiota."
.e tutto iniziò per colpa dell'amore: l'amore
travisato, idealizzato, la ricerca del proprio
mondo perfetto, della famiglia da favola che si
sognava da bambine.
La protagonista, autrice, si innamora del "suo
principe"; non le sembra vero che lui si
accorga di lei così "insulsa e insignificante". I
due si fidanzano però ci sono alcuni dettagli
che stonano: spuntano degli spinelli, vengono
raccontati dei pestaggi, scatti d'ira improvvisa.
Qualunque scusa viene accettata dalla donna
pur di non vedere la cruda e triste realtà: il
compagno, che diventerà marito e padre di suo
figlio, è un tossicodipendente violento. Una
storia che, come quella di tante altre donne,
purtroppo non si conclude con il "vissero tutti
felici e contenti" delle fiabe.
Una vicenda vera, triste, intensa ma che riesce
a infondere un grande messaggio di speranza,
forza, possibilità, riscatto. Mostra come è
possibile una "rinascita".
"...Grazie per il dono estremo e più prezioso,
degno di una dea: la possibilità di rinascere ad
una vita nuova, imperfetta ma con un sacco di
tempo ancora. Tempo per stare con i miei figli;
tempo per imparare dai miei errori; tempo per
tornare a ridere, per amare ancora e di più,
tempo per vivere..."
"Non volevo vedere" è un libro, un'esperienza
di vita, uno sfogo, una speranza per tutti noi.
Mille e una emozioni si possono provare al
termine della lettura e sono innumerevoli gli
spunti di riflessione.
Gli autori intrecciano magistralmente la
narrazione degli eventi con descrizioni
ambientali ed emotive rendendo la lettura
fluida e piacevole nonostante la profondità
dell'argomento.
Sperando di aver acceso l'interesse auguro una
buona lettura.
Dona un'ora del tuo tempo per il volontariato a
favore dei disabili visivi! Chiama il numero:
057746181
Sport per tutti
Andiamo tutti in Brasile
di Antonio Garosi
Prendiamo una macchina fotografica, andiamo
a caccia in Brasile. A caccia si, ma non
dell'armadillo, il simpatico animaletto, in carne
e corazza, tipico del grande paese del Sud
America, di cui si teme l'estinzione. E
nemmeno di Fuleco, la versione mascotte dei
mondiali di calcio del 2014 con il corpo giallo,
gli occhi e i calzoncini verdi e la corazza blu,
del suddetto armadillo. Non è lui che stiamo
cercando, e non dobbiamo fotografare neanche
i robusti muscoli dei calciatori, oppure i sinuosi
corpi delle ballerine di samba. Quello a cui
stiamo dando la caccia è un oggetto alto circa
36 cm, in oro, con alla base due bande di
malachite, disegnato dall'italiano Silvio Gazzaniga. Si tratta proprio di lei ... della FIFA
World Cup.
Vediamo ora chi può aspirare alla conquista
della coppa, nello sport più conosciuto al
mondo. Il Brasile è sicuramente la
superfavorita in quanto paese ospitante e con
una lunga tradizione di vittorie. L'unica
incognita è la lunga striscia di amichevoli che è
costretto a sostenere il paese ospitante, in
quanto qualificato di diritto. Alla pari
metteremmo anche la Spagna, ultima ad
iscrivere il suo nome sull'albo d'oro, e famosa
per il suo calcio bailado. Immediatamente alle
loro spalle, l'Argentina, terra della pulce Lionel
Messi, l'unico giocatore in attività che può
risolvere una partita da solo. La Germania
segue a ruota, robusta nazionale che nelle fasi
finali della competizione ha sempre lasciato
un'impronta. Anche tutte le altre partecipanti
(in ordine alfabetico, Algeria, Australia, Belgio,
Bosnia, Camerun, Cile, Colombia, Corea del
Sud, Costa d'Avorio, Costarica, Croazia,
Ecuador, Francia, Ghana, Giappone, Grecia,
Honduras, Inghilterra, Iran, Messico, Nigeria,
Olanda, Portogallo, Russia, Stati Uniti,
Svizzera, Uruguay), proveranno ovviamente a
conquistare l'ambito trofeo o comunque a
lasciare una traccia della propria presenza.
E l'Italia? Una volta superato lo "scoglio" del
girone nel quale affronterà: Uruguay,
Inghilterra e Costa Rica. Sappiamo che quando
i nostri azzurri arrivano alle fasi finali si
trasformano, tirando fuori una fortissima
coesione di gruppo e un impegno che fa ben
sperare anche per Brasile 2014. In special
modo se le nostre due punte mondiali, Rossi e
Balotel- li, riusciranno a far valere il loro
infinito bagaglio tecnico. Magari provando ad
imitare l'altro Rossi, Paolo, che nel 1982
conquistò con 6 reti il titolo di capocannoniere
e il pallone d'oro, trascinando al titolo la
formazione di Bearzot. Oppure prenderanno
ispirazione dai loro colleghi che nel 2006
consentirono alla squadra guidata da Marcello
Lippi di conquistare una fantastica vittoria.
Preparatevi, dal
12 Giugno c'è il mundial!
Notizie utili
MOVIEREADING
MovieReading è un applicazione per
smartphone o tablet che permette alle persone
sorde, ai deboli di udito o ai non vedenti e agli
ipovedenti di godersi un film al cinema in piena
autonomia. MovieReading può essere scaricato
gratuitamente dall'App Store, per chi possiede
un iPhone o un iPad o da Google Play Store per
chi invece ha uno smartphone o un tablet
Android.
La prima volta che si apre l'app bisogna
registrarsi al servizio e effettuate il login. E'
anche consigliabile verificare che funzioni
correttamente effettuando il test di
compatibilità disponibile nel sito di
MovieReading.
L'interfaccia è molto semplice e intuiva, in
basso troverete 4 pulsanti:
My Movies, Market, Messaggi e Opzioni. Nella
sezione Market è presente il catalogo, di tutti i
film disponibili ordinati in modo da presentare
all'inizio della lista sempre gli ultimi titoli
inseriti. I sottotitoli possono essere scaricati
su qualsiasi dispositivo Apple o Android
mentre le audio descrizioni sono disponibili per
ora solo sui dispositivi Apple. Inoltre
l'applicazione nei sistemi operativi IOS è
compatibile con VoiceOver.
Una volta scelto nella sezione Market l'audio
descrizione o i sottotitoli nella lingua
desiderata del film prescelto potete scaricarli
al costo di € 1,79. Da questo momento avrete
dentro al vostro smartphone o tablet, tutto ciò
che vi serve e quindi non sarà necessaria
nessuna altra connessione ad internet. Le
persone cieche una volta entrati nella sala del
cinema, devono collegare gli auricolari
all'iPhone o iPad, aprire l'applicazione, andare
nella sezione "My Movies" e cliccare sul titolo
del audio descrizione scaricata, quindi premere
il tasto "OK" all'inizio del film. Lo smartphone
o tablet, tramite il microfono, "ascolterà" pochi
secondi di audio e riconoscendo il sonoro del
film si sincronizzerà automaticamente. In
questo modo i non vedenti potranno ascoltare i
dialoghi e le musiche provenienti dalla sala
mentre durante i momenti di silenzio l'audio
descrizione gli racconterà quello che avviene
sullo schermo.
Allo stesso modo i non udenti, ma anche gli
stranieri o i turisti, dopo avere attivato e
sincronizzato MovieReading, potranno leggere
sul proprio smartphone o tablet i sottotitoli
nella lingua prescelta perfettamente
sincronizzati con quanto appare sullo schermo
della sala.
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