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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS Viale Cavour, 134 Visto! Periodico di informazione della sezione di Siena - Numero 2 - 18 marzo 2014 LA RELAZIONE MORALE 2014 La relazione morale 2014 Come ogni inizio d'anno il Consiglio della sezione provinciale è chiamato a predisporre la relazione sull'attività svolta nell'anno precedente che dovrà essere approvata entro il 30 aprile dall'assemblea dei soci. La relazione è sempre un esercizio intellettuale difficile perché, il Consiglio, in essa rende conto di quanto fatto o non fatto nell'anno trascorso. Una modalità importante prevista dal nostro Statuto che consente una verifica puntuale dell' operato degli organi associativi e anche un modo per far conoscere alle autorità e alla pubblica opinione la nostra attività e i nostri bisogni. Riguardando dunque la relazione programmatica per il 2013 approvata nell'assemblea del novembre 2012, abbiamo ritrovato alcuni impegni che, nostro malgrado, non siamo riusciti a rispettare. Per converso, oggi possiamo dire di aver raggiunto risultati allora nemmeno prevedibili. In merito agli impegni presi, ricordiamo: le prime due o tre linee di bus attrezzate a Siena sulla direttrice ospedale Piazza del Sale e Petriccio Piazza Gramsci, sono attive solo in parte perché i marciapiedi non sono ancora stati realizzati. Abbiamo però i telecomandi per le due paline vocali e a breve parte il servizio di SMS per chiedere informazioni sulla linea di arrivo alla fermata in cui ci si trova. In luogo dei concerti abbiamo realizzato un momento di sport molto bello alla Mensana con fantini, dirigenti di contrada, forze dell'ordine, e amministratori. Iniziativa con grande risultato in termini di visibilità e con un buon risultato in termini economici. Invece la lotteria è stata, come sapete, realizzata con un buon risultato economico che però poteva e doveva essere migliore. La cena al buio ha dato un buon risultato in termini di consenso pubblico ma scarso o irrilevante per la parte economica. Un successo di cui andiamo molto fieri, è dato dalle convenzioni che abbiamo ottenuto dalla ASL 7, dal comune di Siena e dal comune di Monteriggioni per l'assistenza educativa ai nostri ragazzi a scuola e il centro di riabilitazione informatica e per l'orientamento e la mobilità. Per inciso, la convenzione tra ASL e I.Ri.Fo.R. è stata appena rinnovata e per tre anni mentre si sta cercando di avere l'incarico triennale anche per l'assistenza alla comunicazione per i nostri ragazzi inseriti nella scuola. L'anno scorso si era aperto, come ricordate, con la campagna di natale MPS che ha dato ottimi risultati. Abbiamo realizzato un calendario grazie ai contributi della Regione Toscana, dalla Banca CRAS dalla IAPB regionale e nazionale e grazie alla collaborazione della dottoressa Biasutti che dall'anno scorso ci segue con passione e impegno. Il nostro calendario è stato presentato in regione toscana e l'assessore all'agricoltura ha proposto di realizzare anche il calendario 2015 per portarlo all'expo di Milano. Si è posta in essere una collaborazione con l'agenzia formativa Metrica, attivando un corso per trascrittori di libri per i non vedenti e con i partecipanti a questo corso avevamo immaginato di costruire un gruppo di lavoro ma ad oggi ancora non ci siamo riusciti ma contiamo di farlo al più presto anche se questo impegno non era previsto. Abbiamo realizzato dei corsi di informatica con Marco Marilli a Poggibonsi grazie all'autofinanziamento realizzato dalla rappresentanza guidata da Alfio Ciop- pi e coadiuvata da Chiara Lotti e da alcuni splendidi amici compresa la Pubblica Assistenza. Adesso siamo in condizione di fare corsi itineranti perché abbiamo portatili a sufficienza regalatici dal Rotary Est. Siamo entrati nei progetti formativi già appaltati dalla provincia sempre a Metrica con precise indicazioni per la partecipazione di studenti con disabilità visiva. In merito alla candidatura di Siena Capitale della Cultura avevamo detto che non avremmo permesso che la categoria fosse tenuta fuori dai progetti di questa candidatura insieme a tutti i disabili e dobbiamo dire, con soddisfazione, che due dei dieci progetti presentati nel piano di candidatura, sono legati alla disabilità e anche a noi. La tessera sconto "carta aiuta", non è ancora decollata per ragioni organizzative ma il lavoro prosegue e si spera di poter raggiungere risultati apprezzabili. Sempre in materia di collaborazioni, prosegue, incessante, la nostra attività di prevenzione in collaborazione con l'unità complessa di oftalmologia diretta dal professor Motolese e con il day service glaucoma diretto dal dottor Paolo Frezzotti. In particolare abbiamo svolto la Setti- 2 mana Mondiale del Glaucoma, una iniziativa con la Croce Rossa e la Giornata Mondiale della Vista in una scuola elementare. Una collaborazione che ci pare molto interessante, è quella che abbiamo attivato con la Facoltà di Ingegneria di Siena e in particolare con il dipartimento di robotica diretto dal professor Domenico Prattichizzo. Il professore, sta implementando un sistema di guida basato sul tatto e il progetto, già in fase avanzata di sviluppo, è stato presentato a Roma e sarà sviluppato con l'I.Ri.Fo.R. centrale utilizzando anche fondi europei. Passando ai problemi che ci derivano dalla politica nazionale sia a livello parlamentare o governativo che dal nostro interno, dobbiamo dire che l'associazione in sinergia con le altre ha respinto il consueto attacco all'indennità di accompagnamento e ha saputo recuperare i contributi che ci erano stati tolti. Una riflessione va fatta in merito alla nostra organizzazione che ha vissuto un momento di stanca e che in questo momento vive una fase difficilissima per la malattia improvvisa del nostro presidente Nazionale, Tommaso Daniele, che ha rassegnato le proprie dimissioni irrevocabili, il 21 febbraio 2014, per mezzo di una lettera pubblicata sul Giornale online dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Secondo l'articolo 16, comma 3 dello Statuto Nazionale e del Regolamento, il Presidente Nazionale, in caso di assenza o impedimento, è sostituito dal Vice Presidente Nazionale che ne esercita tutte le funzioni. Il Vice-Presidente Nazionale ha convocato per il 15 marzo il Consiglio Nazionale per rieleggere il nuovo Presidente che rimarrà in carica fino al prossimo Congresso Nazionale che si terrà nel mese di ottobre del prossimo anno. La relazione integrale si potrà scaricare dal sito http://www.uicisiena.org dal 24 marzo in poi. La tecnologia tra ricerca e bisogno Incontro tra l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Siena e il professore Prattichizzo di Massimo Vita Il giorno 22 Gennaio 2014 presso l'Università di Siena, Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Scienze Matematiche, si è tenuto un incontro tra il Professore Domenico Prattichizzo insieme al suo gruppo di ricerca, la sezione di Siena e l'I.Ri.Fo.R.. Lo scopo era quello di conoscersi e di iniziare una collaborazione attorno alla tematica della tecnologia robotica applicata alle necessità delle persone con disabilità visiva. La sezione era rappresentata dallo scrivente, Massimo Vita, Carlo Corvini vice presidente, Enrico Giannelli consigliere delegato. Inoltre erano presenti Elena Ferroni consigliere regionale e Antonio Quatraro in qualità di tiflologo. Il Professore Prattichizzo ha conseguito la Laurea in Ingegneria Elettronica presso l'Università di Pisa nel 1991 e il Dottorato di ricerca in Robotica e Automazione nel 1995. Dal 2002 è Professore Associato di Robotica presso l'Università di Siena e dal 2009 Consulente Scientifico presso l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Ha pubblicato numerosi libri ed è autore di più di 200 articoli in robotica e controlli automatici. Responsabile dell'unità di ricerca in progetti Europei come ROBOCAST, THE e DALI (www.ict-dali.eu/dali) sulla robotica assistiva. Da marzo 2013 coordinatore del progetto WEARHAP WEARable HAPtics for Humans and Robots (www.wearhap.eu). Il progetto di ricerca europeo di robotica WEARHAP, si occupa di sistemi tattili indossabili per uomini e robot, vede la partecipazione di un gruppo formato da dieci Università e centri di ricerca di tutta Europa, di cui fanno parte per l'Italia, l'Università di Siena come capofila, l'Università di Pisa, la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e la Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Il progetto, iniziato ufficialmente a marzo 2013, conta su un finanziamento di 7.700.000 euro stanziato dall'Unione Europea e avrà una durata di quattro anni. L'incontro è stato molto soddisfacente perché impostato fin dall'inizio su un dialogo aperto, sempre supportato da dimostrazioni pratiche dei vari prototipi. Ha iniziato il Prof. Prattichizzo con la presentazione dei suoi giovani collaboratori e delle principali attività del gruppo nel settore dell'aptica e nel settore della guida assistita. Il professore infatti ha svolto il suo lavoro di dottorato sull'aptica, disciplina che riguarda il toccare, in particolare sulla mano robotica, per cui ha studiato approfonditamente sia la fisiologia del tatto che la percezione aptica. Le linee guida del loro lavoro, ci ha detto il professore, tendono a mettere insieme leggerezza e portabilità del prodotto, bassi costi, utilità per tutti e finalità di tipo sociale, ossia utilità per le fasce deboli. Quindi ci ha illustrato brevemente l'importanza e la complessità della mano, delle sue varie funzioni senso motorie, e delle singole parti (dita, articolazioni). Pollice e indice, spiega il Professore, sono come le due gambe. Passando poi alla percezione aptica, il professore sottolinea che essa non è altro che uno scambio di forze fra me che tocco e l'oggetto toccato. In altri termini, quando io tocco un oggetto, esercito una pressione su di esso, ossia una certa forza. Come risposta ricevo una forza contraria, che varia a seconda delle caratteristiche meccaniche dell'oggetto (durezza). A questo punto ci viene mostrato un apparecchio, composto da un ditale collegato ad un braccio girevole sia verticalmente che orizzontalmente, a sua volta collegato a tre motorini pilotati da un computer. Il prototipo in questione simula un muro. Uno di noi ha indossato il ditale ed ha esplorato il muro virtuale, scoprendo una parte resistente, che rappresenta il corpo del muro. Un secondo prototipo invece simula la situazione di un medico che deve praticare una puntura lombare. In questo caso l'operatore che indossa il ditale trova una superficie elastica, che rappresenta la cute del paziente. Si deve imparare a perforare la cute, senza però danneggiare ciò che si trova in profondità, quindi terminazioni nervose, midollo ecc. Con questo simulatore lo studente di medicina può far pratica in una situazione molto vicina alla realtà. Detto prototipo ha un solo grado di libertà, come si dice, ossia permette movimenti lungo una sola direzione, mentre si gioca sul dosaggio della forza muscolare. Questo dispositivo è anche commerciale. Poi si passa alla simulazione di un pallone, quindi con la sensazione di gomma che respinge il dito, la percezione della rotondità, questo prototipo richiede l'uso combinato di due dita, munite ovviamente di ditale. Qui i gradi di libertà sono 3. Viene poi dimostrato l'effetto penetrazione granitico, l'effetto vibrazione e l'effetto magnetico. Tra i loro progetti c'è la realizzazione della libreria dei materiali e la libreria delle textures, cioè liscio, ruvido, rigato, ecc. Poi viene il turno di un'altra idea affascinante: il registratore / riproduttore di sensazioni tattili, ancora allo stadio di prototipo. Viene indossato un guanto registratore, munito di 5 sensori posti sulla punta delle dita. Via via che si tocca un oggetto, il sensore manda il segnale al computer che li registra. Nella dimostrazione, ciascuno, aveva il guanto registratore e l'altro il guanto che riproduceva le sensazioni registrate. Sullo stesso principio è stato dimostrato un recital pianistico, ovviamente in modo sperimentale e con apparecchi prototipi. Un secondo ambito di lavoro del gruppo è il progetto multinazionale denominato DALi (Digital Assisted Living - vita quotidiana assistita). Il consorzio DALI è costituito da otto partner, tre università, due centri di ricerca nazionali e tre imprese industriali, provenienti da sei paesi europei: Italia, Spagna, Grecia, Regno Unito, Francia e Austria. Il fulcro del progetto è un bracciale, anzi due bracciali attrezzati, ossia muniti di un vibratore, collegati ad un sistema di rilevamento telematico. Nonostante fossimo già sazi di nuove emozioni, il bracciale ha catturato tutta la nostra attenzione. L'idea, spiega il professore, è nata dalla esigenza di facilitare la guida dei motociclisti, i quali non sempre possono controllare il loro navigatore satellitare. Allora i due bracciali, che si possono indossare anche sopra la camicia, trasmettono una vibrazione molto ben avvertibile, quando il motociclista deve girare. Questa idea è stata applicata alla guida assistita dei non vedenti secondo il principio, sopra accennato, per cui una applicazione per essere economicamente sostenibile deve essere utile ad una fascia di clienti il più ampia possibile. Abbiamo quindi iniziato le prove, uno alla volta. Bastone bianco e bracciali: il percorso da fare era diverso di volta in volta e comunque lungo almeno una cinquantina di metri, fra corridoi, svolte, porte eccetera. L'applicativo funzionerà in questo modo: l'utilizzatore imposta la destinazione sul suo smartphone, e si avvia, sapendo che il programma seguirà una rotta precisa e precedentemente memorizzata. Il bastone o il cane guida, continueranno a svolgere la loro funzione tradizionale, mentre il nuovo applicativo di guida assistita, collegato ai due bracciali, segnalerà le curve al momento opportuno, eventualmente con indicazioni vocali sui vari punti di interesse lungo il percorso (farmacia, ristorante, uffici pubblici, luoghi di culto, eccetera). Il programma di guida assistita ha però bisogno di punti di riferimento, che possono essere le reti wifi se presenti, oppure dei marcatori provvisti di codice QR (dall'inglese Quick Response - risposta rapida) che peraltro si stanno diffondendo per varie finalità. L'idea sarebbe quindi di posizionare questi marcatori con finalità anche pubblicitarie, perché il progetto sia sostenibile. Dopo le dimostrazioni c'è stata una discussione appassionata sulla maniera migliore per collaborare in forma stabile. Ho preso impegno a predisporre una bozza di convenzione finalizzata a stabilire una sinergia su base permanente fra il gruppo di ricerca e la sezione dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Quatraro ha raccomandato contatti con la Regione Toscana sia in previsione dell'evento sulla disabilità programmato per la seconda metà di quest'anno sia, più nello specifico, con la scuola cani guida, dove certamente dimostrazioni come queste sarebbero di grande interesse per gli utenti. Sostienici con una tua offerta economica o una donazione o donaci il tuo 5 x1000 per farlo visita il sito: www.uicisiena.org Opinioni a confronto Alcune proposte per allargare la base associativa dell’Unione Italiana Dei Ciechi e degli Ipovedenti di Pierino Bianchini Sembra sia passato poco tempo dal congresso di Chianciano; invece ci stiamo già incamminando a grandi passi verso il 23° congresso. In questo anno che ci separa dalle assemblee sezionali dove saranno rinnovati i consigli direttivi e saranno eletti i delegati al congresso nazionale, dovremmo sviluppare un ampio e costruttivo dibattito sulle tematiche che l'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti dovrà affrontare nei prossimi cinque anni ed oltre. Tante sono le tematiche da affrontare sulle quali andrebbe aperto il dibattito: la formazione, il lavoro, la pensionistica, le barriere architettoniche, lo sport, l'assistenza, l'assetto organizzativo dell'associazione, i rapporti con le altre associazioni del handicap, con le istituzioni ecc. Vorrei aprire il dibattito cominciando con l'affrontare l'assetto organizzativo dell'associazione, proponendo una modifica all'articolo 39 dello statuto sociale. Io penso che uno degli obiettivi che dobbiamo darci per il futuro sia quello dell'ampliamento della base sociale. Per questo occorrono dei progetti forti e innovativi, tali da stimolare la partecipazione di un maggior numero di ciechi e di ipovedenti alle nostre iniziative, ivi compresi i momenti decisionali come le assemblee dove si discute e si delibera la politica dell'associazione. Perché ciò possa avvenire occorrerebbe modificare l'articolo 39 dello statuto aggiungendo al paragrafo le parole: 'partecipano altresì, con diritto di voto attivo, i ciechi e gli ipovedenti non iscritti in possesso dei requisiti previsti dalla legge 138 /2001. Attuando la suddetta modifica allo statuto l'associazione avrebbe da guadagnare sia in democrazia sia in forza contrattuale. Se si riuscisse a portare alle nostre assemblee il 10% dei ciechi e degli ipovedenti non iscritti all'unione e si riuscisse ad iscriverne il 20% di questi, sarebbe un bel risultato. Dal momento che l'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti esercita, per legge, la funzione di rappresentanza e di tutela degli interessi morali e materiali dei ciechi e degli ipovedenti ad essa riconosciuta e, che l'unione, nei limiti delle proprie possibilità, fornisce servizi a tutti coloro che sono in possesso dei requisiti sanitari sanciti per legge, non vedo perché chi non è iscritto all'unione non debba essere coinvolto nell'elaborazione delle scelte dell'associazione e nei momenti decisionali come le assemblee, partecipando anche alla scelta dei consiglieri delle sezioni e dei delegati al congresso, candidati fra gli iscritti all'unione. In questo contesto, una questione da affrontare per rafforzare il ruolo dell'associazione è quella degli ipovedenti medio gravi e lievi, i quali dall'entrata in vigore della legge 138/2001 ad oggi non hanno ottenuto nessun beneficio. Questi, per statuto, possono iscriversi all'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti come soci aggregati, e sono scarsamente coinvolti nelle scelte associative. Fermo restando che l'unione debba prestare maggiore attenzione ai ciechi assoluti, ai pluriminorati e agli ipovedenti gravi, è ormai tempo che ci occupiamo anche degli ipovedenti medio gravi e lievi, per conquistare alcuni diritti riguardanti la formazione, il lavoro, l'assistenza, cominciando con il dare loro più spazio all'interno della nostra associazione; altrimenti potrebbero costituire una loro associazione con conseguente indebolimento della nostra associazione. Esperienze di vita LA MIA STORIA di Monaldo Ninci Mi hanno invitato a scrivere la mia storia e seppur con qualche riserva mi accingo a scriverla. Nel 1966 ebbi il distacco di retina all'occhio sinistro, ed essendo miope nonostante due interventi e tre mesi di degenza, non ebbi il risultato tanto sperato. Avendo tre figli e non potendo più fare il mio mestiere, che era il tappezziere non sapevo dove sbattere la testa. Per fortuna ho avuto sempre il sostegno dei miei suoceri, che si sono comportati con me e la mia famiglia da persone squisite, accogliendomi nella loro casa a S. Agnese. In campagna non ci stavo male, ma il fatto che non potessi più fare il mio mestiere mi angustiava molto e passai due anni in condizioni non esaltanti ed il nervosismo mi invadeva e soltanto la preghiera mi aiutava. Essendo cattolico mi confidavo e affidavo a Lui, che non deludeva mai. Nel mese di marzo del 1968 fui chiamato a passare una visita alla previdenza sociale di Siena per avere la pensione di invalidità. Il Dottore che mi visitò era per me una persona squisita, dicendomi di andare in Prefettura per farmi indicare una strada nel campo di chi ha problemi gravi di vista. Dalla Prefettura mi indicarono l'U.I.C e nella sede in via dei Termini incontrai il Prof. Col- lalti che era il Presidente. Il Professore mi prese a cuore e mi consiglio di prepararmi per l'esame di ammissione al corso di masso-fisioterapia, che si teneva a Firenze all'Istituto Niccolodi. Per fortuna avevo la licenza della scuola media, poiché al corso Masso-fisioterapista facevano la Medie Superiori. Il Professor Collalti mi insegnò il Braille e mi diede una rinfrescata in tutte le materie, per prepararmi all'esame di ammissione, che si teneva a settembre. I posti al corso erano 13, poiché vi erano due ripetenti e a concorrere eravamo 32. Fui ammesso al corso ed il primo ottobre iniziai la mia avventura all'Istituto Ciechi. Furono tre anni difficili, ma densi di soddisfazioni sia dal punto di vista scolastico, che dal punto di vista professionale. Mi appassionai molto alla mia professione e in questi tre anni ebbi per due anni il premio per la pagella migliore ed il terzo anno mi diplomai con 30 trentesimi. Il terzo anno cominciai a fare il tirocinio all'ospedale S. Maria della Scala a Siena e dopo il diploma che conseguii a luglio a settembre entrai subito di ruolo, poiché il Professore Andreini che era il primario della fisioterapia mi volle subito suo collaboratore. Dopo due anni che ero di ruolo, mi fu dato l'incarico per l'insegnamento all'Università di Siena di massoterapia, lutoterapia ed idroterapia. Detti le dimissioni all'insegnamento pur con dispiacere dopo 23 anni di cattedra, poiché il Direttore della scuola, voleva che andassi a insegnare alle Scotte ma per motivi logistici era troppo ardua e quindi rinunciai. La mia professione mi ha sempre dato molta gioia, sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista economico. Mi ha permesso di rinserirmi a pieno regime nella vita e mi ha dato tante soddisfazioni, sia come famiglia, che come cittadino orgoglioso di ridare a chi mi aveva dato tanto. L'U.I.C. per me è stata come una famiglia, come tale gli ho sempre voluto bene e per sempre sarò riconoscente. L'U.I.C l'ho sempre concepita come casa di accoglienza per tutti quelli che hanno problemi di vista e quindi deve essere apolitica e apartitica, poiché siamo tutti legati al solito carro. Ora termino pensando a Colui che mi ha dato la forza e la volontà per raggiungere certi traguardi, poiché senza l'aiuto di Lui non ce l'avrei fatta. Infine dulcis in fondo un ringraziamento particolare per Pietro e Maria i miei due suoceri, che sono stati per me come due amatissimi genitori, perché per 3 anni hanno mandato avanti la mia baracca permettendomi di studiare senza aver pensieri economici per la mia famiglia. Grazie di cuore Pietro e Maria. Conoscere per giudicare Istituto per la ricerca, la formazione e la riabilitazione di Maria Grazia Marchi Come già accennato, l'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ha istituito delle strutture operative che svolgono dei servizi specifici per i minorati della vista. L'Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione (I.Ri.Fo.R.), è stato costituito il 22 febbraio 1991 ispirandosi agli ideali e allo scopo affermati, in tema di disabilità, dall'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. L'Istituto è costituito da una struttura nazionale, da strutture regionali e da strutture provinciali dotate di propria autonomia gestionale, amministrativa, patrimoniale e fiscale. Le sedi provinciali I.Ri.Fo.R. coincidono con le sedi provinciali dall'U.I.C.I. Sono organi delle strutture provinciali: Il Presidente Provinciale; Il Consiglio di Amministrazione Provinciale; Il Segretario Provinciale. L'Istituto si avvale, oltre che di personale proprio, anche di personale messo a disposizione dall'U.I.C.I. e per lo svolgimento di specifici compiti può avvalersi di collaborazioni esterne. In base al proprio Statuto, l'I.Ri.Fo.R., in piena autonomia scientifica ed amministrativa, assolve a funzioni di ricerca, formazione e riabilitazione. L'I.Ri.Fo.R. svolge ricerche e studi nei settori della formazione professionale, della riabilitazione, dell'istruzione, dell'orientamento e dell'addestramento, approfondendo anche le tematiche connesse all'inserimento nel tessuto produttivo dei minorati della vista. Inoltre svolge studi e ricerche mirate all'individuazione di nuove opportunità lavorative e professionali, per i disabili visivi, in relazione alla possibilità di utilizzare nuove tecnologie. L'I.Ri.Fo.R. organizza e gestisce anche corsi di formazione, aggiornamento ed addestramento per svariate figure professionali che ruotano attorno ai disabili visivi, tra cui, docenti delle scuole di ogni ordine e grado, insegnanti di sostegno, personale delle strutture territoriali dell'U.I.C.I., oculisti, ortottisti, medici legali. Negli ultimi anni l'Istituto ha svolto un'intensa attività finalizzata alla formazione di nuove che possano essere impiegate in attività educative e formative destinate a soggetti con disabilità visiva. Le competenze di questi operatori sono state riconosciute istituendo degli appositi Albi nazionali, disciplinati da un Regolamento, che hanno lo scopo di affidare ai propri iscritti gli incarichi professionali. Tra gli Albi istituiti possiamo citare a titolo di esempio quelli di: Istruttori di orientamento e mobilità e autonomia personale e domestica; Docenti informatici per minorati della vista; Educatori tiflologici; Operatori tiflologici; Esperti delle problematiche dell'accessibilità; Perito fonico trascrittore. L'Istituto inoltre organizza corsi di formazione e aggiornamento professionale rivolti ai minorati della vista in età occupazionale con lo scopo di dare una qualifica professionale spendibile sul mercato del lavoro, anche tramite il collocamento mirato. Infine l'I.Ri.Fo. R. organizza e gestisce iniziative rivolte alla riabilitazione delle persone minorate della vista su incarico di enti pubblici, principalmente USL, Provincie e Comuni, o istituzioni private che ne assumano in tutto o in parte l'onere finanziario. La riabilitazione è rivolta in modo particolare a quelle persone che sono diventate cieche o ipovedenti in età adulta e necessitano di una riabilitazione personale e sociale che gli possa garantire il più alto livello possibile di autonomia personale. Con questo scopo vengono organizzati i Corsi di autonomia personale e i Corsi di orientamento e mobilità. Inoltre nel settore della riabilitazione l'I.Ri.Fo.R. eroga delle prestazioni specialistiche grazie alla gestione dei Centri di ipovisione. Lo Stato per l'importanza dell'attività svolta ha concesso all'I.Ri.Fo.R. un contributo annuo di cui la legge 23 settembre 1993 n. 379. Altri mezzi finanziari per il funzionamento dell'Istituto derivano da contributi dell'Union Italiana Ciechi e Ipovedenti e proventi derivanti dalla effettuazione dei corsi o da commesse e rapporti convenzionali con istituzioni pubbliche e private. Per ridere un po’ di Federico Martelli Qual è il colmo città. Qual è il colmo colori. Qual è il colmo cuore d'oro. Qual è il colmo persiana. per un medico? Visitare una per un pittore? Farne di tutti i per un gioielliere? Avere un per un falegname? Sposare una Qual è il colmo per un dentista? Portare a spasso un canino. Poesie Ragazzo sul lido di Capri Viso di melograno Incastonato in oro Quali segreti tieni nel cuore? Vola il tuo rosignolo Verso l'infinito e tu lo segui Con lo sguardo ardito Pronto a scattare Contro chi ti opprime. Elena Goretti Amici animali SCRICCIOLA di Nicla Salvatori Una piccola gatta randagia, sette anni fa, faceva puntate veloci nel mio orto alla ricerca di qualcosa da mangiare, ma sempre pronta alla fuga se il contatto con l'umano diventava troppo vicino. Il suo mantello bianco a grosse macchie tigrate scure era segnato da una ferita al collo. Era proprio una bestiolina esile e sofferente, per cui il nome Scricciola mi sembrava le si adattasse bene. Le mie intenzioni erano quelle di curarla e di irrobustirla un po' e poi di lasciarla andare, ma le sue si rivelarono diverse. Quando, ingrassata e guarita, la sollecitavo a ritornare alla sua prima casa, lei non ci sentiva, si metteva in situazioni che mi facevano sentire in colpa e, naturalmente, io ho capitolato. Gradualmente però. Prima le ho concesso il garage, poi è entrata definitivamente in casa. Il suo nome era ormai ridicolo: si sarebbe dovuta chiamare Balenina. E' stata una micina gioiosa, giocherellona, tanto agile che penso che fra i suoi antenati ci siano stati degli equilibristi. Poi, la scorsa estate, le è cresciuto qualcosa su naso che faceva pensare ai nasi posticci dei clown. Invece non era niente di allegro e lei è finita per questo. Un poeta inglese, di cui non ricordo il nome, parla di un gattino che rispondeva solo al richiamo di "Dove sei?" e questo divenne il suo nome. Ma Dove sei? Finì e il poeta pensa che il gattino sia andato nel mondo dei più perché Dio voleva qualcosa di morbido da accarezzare. Anche per Scricciola deve essere avvenuto così! Consigli di lettura Non volevo vedere Di Arianna Elvironi Il mondo dei libri è sconfinato e ognuno di loro lascia, anche se pur minima, una traccia in noi. "Non volevo vedere" scritto a quattro mani da Fernanda Flamini e Tiziano Storai, edito da Ediesse s.r.l. (Roma 2013), a mio parere è un testo che lascia il segno. Io l'ho letto tutto d'un fiato e ha fatto scaturire in me molteplici sentimenti, ma il messaggio principale che ho fatto mio è stata la speranza e la possibilità di ricominciare anche quando sembra impossibile. "...Se solo non fossi stata tanto innamorata, tanto convinta di cambiarlo e di salvarlo, tanto... cieca, ora Giò sarebbe ancora qui. Non ero disabile perché ero cieca, ero disabile perché ero stata cieca, perché ero stata un'idiota." .e tutto iniziò per colpa dell'amore: l'amore travisato, idealizzato, la ricerca del proprio mondo perfetto, della famiglia da favola che si sognava da bambine. La protagonista, autrice, si innamora del "suo principe"; non le sembra vero che lui si accorga di lei così "insulsa e insignificante". I due si fidanzano però ci sono alcuni dettagli che stonano: spuntano degli spinelli, vengono raccontati dei pestaggi, scatti d'ira improvvisa. Qualunque scusa viene accettata dalla donna pur di non vedere la cruda e triste realtà: il compagno, che diventerà marito e padre di suo figlio, è un tossicodipendente violento. Una storia che, come quella di tante altre donne, purtroppo non si conclude con il "vissero tutti felici e contenti" delle fiabe. Una vicenda vera, triste, intensa ma che riesce a infondere un grande messaggio di speranza, forza, possibilità, riscatto. Mostra come è possibile una "rinascita". "...Grazie per il dono estremo e più prezioso, degno di una dea: la possibilità di rinascere ad una vita nuova, imperfetta ma con un sacco di tempo ancora. Tempo per stare con i miei figli; tempo per imparare dai miei errori; tempo per tornare a ridere, per amare ancora e di più, tempo per vivere..." "Non volevo vedere" è un libro, un'esperienza di vita, uno sfogo, una speranza per tutti noi. Mille e una emozioni si possono provare al termine della lettura e sono innumerevoli gli spunti di riflessione. Gli autori intrecciano magistralmente la narrazione degli eventi con descrizioni ambientali ed emotive rendendo la lettura fluida e piacevole nonostante la profondità dell'argomento. Sperando di aver acceso l'interesse auguro una buona lettura. Dona un'ora del tuo tempo per il volontariato a favore dei disabili visivi! Chiama il numero: 057746181 Sport per tutti Andiamo tutti in Brasile di Antonio Garosi Prendiamo una macchina fotografica, andiamo a caccia in Brasile. A caccia si, ma non dell'armadillo, il simpatico animaletto, in carne e corazza, tipico del grande paese del Sud America, di cui si teme l'estinzione. E nemmeno di Fuleco, la versione mascotte dei mondiali di calcio del 2014 con il corpo giallo, gli occhi e i calzoncini verdi e la corazza blu, del suddetto armadillo. Non è lui che stiamo cercando, e non dobbiamo fotografare neanche i robusti muscoli dei calciatori, oppure i sinuosi corpi delle ballerine di samba. Quello a cui stiamo dando la caccia è un oggetto alto circa 36 cm, in oro, con alla base due bande di malachite, disegnato dall'italiano Silvio Gazzaniga. Si tratta proprio di lei ... della FIFA World Cup. Vediamo ora chi può aspirare alla conquista della coppa, nello sport più conosciuto al mondo. Il Brasile è sicuramente la superfavorita in quanto paese ospitante e con una lunga tradizione di vittorie. L'unica incognita è la lunga striscia di amichevoli che è costretto a sostenere il paese ospitante, in quanto qualificato di diritto. Alla pari metteremmo anche la Spagna, ultima ad iscrivere il suo nome sull'albo d'oro, e famosa per il suo calcio bailado. Immediatamente alle loro spalle, l'Argentina, terra della pulce Lionel Messi, l'unico giocatore in attività che può risolvere una partita da solo. La Germania segue a ruota, robusta nazionale che nelle fasi finali della competizione ha sempre lasciato un'impronta. Anche tutte le altre partecipanti (in ordine alfabetico, Algeria, Australia, Belgio, Bosnia, Camerun, Cile, Colombia, Corea del Sud, Costa d'Avorio, Costarica, Croazia, Ecuador, Francia, Ghana, Giappone, Grecia, Honduras, Inghilterra, Iran, Messico, Nigeria, Olanda, Portogallo, Russia, Stati Uniti, Svizzera, Uruguay), proveranno ovviamente a conquistare l'ambito trofeo o comunque a lasciare una traccia della propria presenza. E l'Italia? Una volta superato lo "scoglio" del girone nel quale affronterà: Uruguay, Inghilterra e Costa Rica. Sappiamo che quando i nostri azzurri arrivano alle fasi finali si trasformano, tirando fuori una fortissima coesione di gruppo e un impegno che fa ben sperare anche per Brasile 2014. In special modo se le nostre due punte mondiali, Rossi e Balotel- li, riusciranno a far valere il loro infinito bagaglio tecnico. Magari provando ad imitare l'altro Rossi, Paolo, che nel 1982 conquistò con 6 reti il titolo di capocannoniere e il pallone d'oro, trascinando al titolo la formazione di Bearzot. Oppure prenderanno ispirazione dai loro colleghi che nel 2006 consentirono alla squadra guidata da Marcello Lippi di conquistare una fantastica vittoria. Preparatevi, dal 12 Giugno c'è il mundial! Notizie utili MOVIEREADING MovieReading è un applicazione per smartphone o tablet che permette alle persone sorde, ai deboli di udito o ai non vedenti e agli ipovedenti di godersi un film al cinema in piena autonomia. MovieReading può essere scaricato gratuitamente dall'App Store, per chi possiede un iPhone o un iPad o da Google Play Store per chi invece ha uno smartphone o un tablet Android. La prima volta che si apre l'app bisogna registrarsi al servizio e effettuate il login. E' anche consigliabile verificare che funzioni correttamente effettuando il test di compatibilità disponibile nel sito di MovieReading. L'interfaccia è molto semplice e intuiva, in basso troverete 4 pulsanti: My Movies, Market, Messaggi e Opzioni. Nella sezione Market è presente il catalogo, di tutti i film disponibili ordinati in modo da presentare all'inizio della lista sempre gli ultimi titoli inseriti. I sottotitoli possono essere scaricati su qualsiasi dispositivo Apple o Android mentre le audio descrizioni sono disponibili per ora solo sui dispositivi Apple. Inoltre l'applicazione nei sistemi operativi IOS è compatibile con VoiceOver. Una volta scelto nella sezione Market l'audio descrizione o i sottotitoli nella lingua desiderata del film prescelto potete scaricarli al costo di € 1,79. Da questo momento avrete dentro al vostro smartphone o tablet, tutto ciò che vi serve e quindi non sarà necessaria nessuna altra connessione ad internet. Le persone cieche una volta entrati nella sala del cinema, devono collegare gli auricolari all'iPhone o iPad, aprire l'applicazione, andare nella sezione "My Movies" e cliccare sul titolo del audio descrizione scaricata, quindi premere il tasto "OK" all'inizio del film. Lo smartphone o tablet, tramite il microfono, "ascolterà" pochi secondi di audio e riconoscendo il sonoro del film si sincronizzerà automaticamente. In questo modo i non vedenti potranno ascoltare i dialoghi e le musiche provenienti dalla sala mentre durante i momenti di silenzio l'audio descrizione gli racconterà quello che avviene sullo schermo. Allo stesso modo i non udenti, ma anche gli stranieri o i turisti, dopo avere attivato e sincronizzato MovieReading, potranno leggere sul proprio smartphone o tablet i sottotitoli nella lingua prescelta perfettamente sincronizzati con quanto appare sullo schermo della sala. Acquista il tuo calendario chiamando il numero 3394581400 o scrivi a: [email protected]