Piano Sociale di Zona - Comune di Grumo Appula

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Piano Sociale di Zona - Comune di Grumo Appula
AMBITO
TERRITORIALE
SOCIALE DI
GRUMO APPULA
PIANO SOCIALE DI ZONA
Programmazione Triennio 2014 – 2016
1
INDICE
Introduzione
Il ciclo di vita del Piano Sociale di Zona. Dal II ciclo al III ciclo di
programmazione.
Il percorso di concertazione e di programmazione partecipata
ALLEGATI
Allegati all’Introduzione:
Copia dell’avviso di avvio del percorso di progettazione partecipata
per la stesura del Piano rivolto alle organizzazioni del terzo Settore
Prospetti di sintesi delle proposte raccolte e degli esiti valutativi
Copia della nota di convocazione del tavolo di concertazione con le
OO.SS. e sintesi dei verbali delle riunioni del tavolo di
concertazione
Protocollo di intesa tra Comune e OO.SS. su strumenti e metodi
per l’attuazione e la valutazione partecipata del PdZ
Elenco dei patti di partecipazione sottoscritti
Capitolo I
Analisi del contesto socio-demografico e del sistema di offerta
dei servizi
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5
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10
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11
1.1
Dinamiche demografiche e evoluzione della domanda sociale
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11
1.2
La dotazione infrastrutturale di servizi sociali, socioeducativi e
sociosanitari
La mappa delle strutture e dei servizi pubblici e privati autorizzati
al funzionamento, punti di forza e di criticità nella dotazione
attuale
I servizi a titolarità pubblica e i servizi privati convenzionati
L’attuazione del sistema di obiettivi di servizio per il welfare
territoriale tra il 2010 e il 2013
L’attuazione economico-finanziaria e capacità di cofinanziamento
del Comune
Buone pratiche e cantieri di innovazione avviati
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38
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44
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1.3
1.4
1.5
ALLEGATI
Allegati al Capitolo I
Quadro riassuntivo della spesa sociale 2010/2012
Quadro riassuntivo dei servizi attivati dall’ambito nel PsdZ 20102012
Capitolo II
2.1
Le priorità strategiche per un welfare locale inclusivo
La strategia dell’ambito territoriale per il consolidamento del
sistema di welfare locale
2
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51
51
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Il raccordo tra la programmazione e le risorse aggiuntive
Le azioni da realizzare con il Piano di Intervento PAC Infanzia –
I stralcio
La azioni da realizzare con il Piano di Intervento PAC Anziani –
I stralcio
I buoni servizio di conciliazione (Azioni 3.3.1 – 3.3.2)
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64
64
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65
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65
ALLEGATI
Allegati al Capitolo II
Piano di Intervento PAC Infanzia – I stralcio
Piano di Intervento PAC Anziani – I stralcio
Accordo di programma ASL – Comune per la realizzazione dell’ADI
e dei servizi per la non autosufficienza
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69
Capitolo III
3.1
3.1.1
3.1.2
3.1.3
3.1.4
La programmazione finanziaria
La composizione del Fondo Unico di Ambito
Le risorse ordinarie (FNPS, FNA, FGSA)
Le risorse aggiuntive (FSC, PAC)
Il cofinanziamento con risorse proprie del Comune
La spesa sociale totale del Comune
Attività di monitoraggio fisico e finanziario del Piano Sociale di
Zona
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70
70
71
71
74
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Allegati al Capitolo III
Schede di programmazione finanziaria
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Gli attori del sistema di welfare locale
Le scelte strategiche per l’assetto gestionale ed organizzativo
dell’Ambito
Il percorso di associazionismo intercomunale: scelta della forma
giuridica, ruolo dell’Ente Capofila, sistema degli obblighi e degli
impegni reciproci
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76
76
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76
2.2
2.3
3.1.5
ALLEGATI
Capitolo IV
4.1
I servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi
Il sostegno della genitorialità e la tutela dei diritti dei minori
La cultura dell’accoglienza e il contrasto delle marginalità sociali
I servizi e gli interventi per le povertà estreme e per il contrasto
delle nuove povertà
La rete dei servizi per la presa in carico integrata delle non
autosufficienze
Il contrasto del maltrattamento e della violenza
La prevenzione delle dipendenze patologiche
Quadro sinottico: Obiettivi di servizio per un welfare sostenibile
3
4.2
L’Ufficio di Piano: dotazione di risorse umane, ruoli e funzioni, i
flussi informativi ed i nessi procedurali tra UdP e Comune, azioni di
potenziamento
Le connessioni funzionali tra UdP, servizio sociale professionale e
welfare d’accesso
La Governance per la programmazione sociale, il ruolo degli altri
soggetti pubblici, Il consolidamento dei rapporti con la Asl e il
Distretto Sociosanitari, Il ruolo della cittadinanza sociale
ALLEGATI
Allegati al Capitolo IV
Il Regolamento di funzionamento del Coordinamento Istituzionale
Il Regolamento di funzionamento dell’Ufficio di Piano
Il Regolamento unico per l’affidamento dei servizi
Il Regolamento unico pe l’accesso alle prestazioni e la
compartecipazione finanziaria degli utenti al costo delle
prestazioni
Capitolo V
La progettazione di dettaglio degli interventi del Piano
Le schede di progetto per gli interventi previsti e gli obiettivi di
servizio
5.1
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4
INTRODUZIONE
IL CICLO DI VITA DEL PIANO SOCIALE DI ZONA.
DAL II CICLO AL III CICLO DI PROGRAMMAZIONE
Le politiche sociali hanno registrato, sia per impulso dell’Unione Europea, sia per impulso dello
Stato italiano, una evoluzione che ha coinvolto le Regioni, e che configura il nuovo welfare sociale.
Con la Strategia di Lisbona, le politiche sociali sono uno dei tre pilastri, che, insieme alle politiche
economiche e alle politiche ambientali, danno vita al modello di sviluppo europeo.
In questa prospettiva, le politiche sociali richiedono un ulteriore rafforzamento, poiché, come
sostiene la Commissione nel suo documento UE 2020, “sebbene l’occupazione si prospetti come la
migliore garanzia contro la povertà e l’esclusione, essa non assicura da sola la riduzione del livello
di povertà o l’inclusione sociale”.
In questa direzione si intende dare forza alla Agenda Sociale Europea1, che individua tre grandi
obiettivi (creare opportunità per tutti, dare accesso alle persone svantaggiate, dimostrare la
solidarietà sociale) e sette priorità (1-infanzia e gioventù, 2-competenze e migliori posti di lavoro,
3-mobilità delle persone e dei lavoratori, 4-vita più lunga e in migliore salute, 5-lotta contro la
povertà e l’esclusione sociale, 6-lotta contro la discriminazione, 7-opportunità, accesso e
solidarietà sulla scena mondiale).
Il welfare sociale locale diventa dunque il terreno concreto su cui dare attuazione alle politiche
sociali europee e nazionali, integrandole con le politiche economiche ed ambientali, attraverso la
declinazione operata dalla programmazione operativa regionale.
Il welfare sociale viene a rappresentare, perciò, una dimensione fondamentale di una più generale
politica di sviluppo locale, che gli attori pubblici e privati del territorio devono essere capaci di
promuovere e realizzare, in grado di migliorare la competitività territoriale.
Il Piano Sociale di Zona può costituire il punto di partenza per una programmazione dello sviluppo
locale sostenibile, una nuova frontiera rispetto alla quale l’Ambito Territoriale Sociale di Grumo
Appula si candida a diventare in Puglia terreno di sperimentazione per le politiche sociali, in fase di
implementazione a livello europeo e nazionale.
Rispetto a questa nuova frontiera del welfare sociale locale, la programmazione 2014-2016
assume la missione di consolidare l’attuazione sul territorio del processo di riforma del sistema
dei servizi sociali, avviato nel 2000 a livello nazionale con la legge quadro 328/2000, ed in Puglia
con le leggi 13/2002 (che ha individuato gli ambiti territoriali e la disciplina per la gestione
associata dei servizi socio-assistenziali) e 19/2006 (contenente la disciplina del sistema integrato
dei servizi sociali), oltre ad altre leggi di settore e al regolamento regionale 4/2007.
1
Commissione delle Comunità Europee, Agenda Sociale rinnovata: opportunità, accesso e solidarietà nell’Europa del XXI secolo. Bruxelles, 2.7.2008.
COM(2008) 412 definitivo. In questa prospettiva di rafforzamento della politica sociale europea un importante contributo è quello dato dal
Rapporto Barca, aprile 2009, un rapporto promosso dal Commissario europeo per la politica di coesione, che fissa un’agenda per la riforma della
politica di coesione. Recentemente il Rapporto è stato presentato in Spagna (a Gijon, in Asturia, 15-16 febbraio 2010, incontro del CRPM), e Fabrizio
Barca, in tale occasione, ha sottolineato l’intreccio tra le indicazioni del suo Rapporto e quelle contenute nella Comunicazione della Commissione
Europa 2020.
5
Ai Comuni, associati, spetta lo sforzo più rilevante nell’affrontare le sfide del campanilismo, ma
alle altre istituzioni, in primo luogo le ASL, spetta il compito di promuovere le reali condizioni
affinché la politica sociale locale possa concretamente integrarsi con le altre politiche settoriali, in
una nuova logica di sviluppo locale sostenibile.
Spetta ai Comuni, innanzitutto, affrontare le sfide emergenti delle nuove politiche sociali e quelle
segnatamente richiamate nel Piano Regionale Politiche Sociali, cioè quelle della semplificazione e
innovazione delle procedure amministrative e contabili, della articolazione piena dei processi di
partecipazione, del consolidamento ed innovazione dell’assetto istituzionale degli ambiti, della
promozione di un maggior livello di omogeneità delle dotazioni infrastrutturali, del riordino del
sistema tariffario regionale, del consolidamento dei processi di integrazione.
Tali sfide devono essere affrontate attraverso il consolidamento di alcuni principi cardine, rispetto
alla costruzione dei quali si è già iniziato a lavorare nel precedente ciclo di Programmazione, quali
la concentrazione delle risorse su obiettivi prioritari, la cooperazione interistituzionale,
l’integrazione delle politiche, la deistituzionalizzazione e la domiciliarizzazione, la promozione e
l’inclusione sociale e lavorativa, la qualificazione dei servizi e delle prestazioni.
Il Piano propone una strategia che verrà monitorata, valutata ed implementata attraverso il più
ampio coinvolgimento delle parti sociali, del terzo settore, della cittadinanza attiva.
Fra gli interventi specifici, che qualificano il Piano, si segnalano:
il Consolidamento dei servizi di welfare di accesso, con una migliore integrazione tra gli
uffici di ambito e gli uffici decentrati (ASL, Comuni, ecc…);
il potenziamento dei servizi comunitari a ciclo diurno (in particolare, i Centri polivalenti per
minori, per disabili, socioeducativi riabilitativi);
il potenziamento dei servizi e strutture residenziali (tra cui gli interventi per la salute
mentale);
le misure a sostegno delle responsabilità familiari (tra cui, l’affido familiare, l’attivazione di
un Centro di ascolto per famiglie, interventi per migliorare la conciliazione vita e lavoro);
le misure per l’inclusione sociale e lavorativa (tra cui, la lotta alla droga, alle dipendenze, le
azioni per la promozione dei giovani e delle donne, le borse lavoro, il micro credito).
L’Istituzione di un servizio di Pronto Intervento Sociale finalizzato ad avviare sul territorio
Politiche di Contrasto alle Povertà estreme emergenti.
Il Consolidamento dell’Ufficio di Piano per l’attuazione delle specifiche misure previste dal
Piano stesso, ma anche per raccordare meglio il territorio con le istituzioni regionali
soprattutto in una logica di integrazione con le politiche sanitarie e di promozione della
qualità dei servizi sociali.
6
IL PERCORSO DI CONCERTAZIONE E DI PROGRAMMAZIONE PARTECIPATA
La nascita nel sistema italiano di un moderno sistema di welfare che guarda alla globalità dei
servizi socio-sanitari con una logica d’integrazione, nasce in Italia nel novembre 2000, della Legge
n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato d’interventi e servizi sociali”. In
seguito, con momenti temporali differenti, si è aperta una fase di profonda trasformazione nella
strutturazione di un moderno welfare regionale e locale, che ha visto impegnati i diversi livelli di
governo nell’introduzione d’innovazioni significative sia all’interno del sistema di relazioni tra i
soggetti, istituzionali e sociali, sia all’interno della rete dei servizi stessi.
Lo strumento che ha determinato e permesso la rilevazione e il potenziamento della rete dei
servizi è il Piano di Zona attraverso il quale è, inoltre, possibile determinare un nuovo livello di
governance. Questo modello di politica sociale comporta un cambio di paradigma che favorisce
l’aspetto della “sperimentazione” nei Piani Sociali di Zona, divenuti strumento per il superamento,
nel medio e lungo termine, delle singole e frammentate politiche socio-sanitarie degli enti locali,
nonché per la collaborazione e l'integrazione operativa tra Comune, ASL e i diversi attori sociali.
Gli attori coinvolti nel percorso di programmazione partecipata, per la stesura del Piano Sociale di
Zona, rappresentano le quattro sfere sociali che raffigurano il nuovo sistema di welfare e cioè lo
Stato, garante del principio di uguaglianza sociale; il mercato (imprese e sindacati) che
rappresenta le istanze di libertà d’iniziativa; le associazioni, come terzo settore organizzato, che
rappresentano le richieste di solidarietà, primaria e secondaria; i cittadini e le famiglie, che con le
proprie reti informali di aiuto quotidiano, assolvono funzioni di equità fra le generazioni. Un
modello di protezione sociale così articolato tiene conto non solo degli interessi materiali, ma
anche delle identità culturali delle persone e delle formazioni sociali in cui si forma e si sviluppa la
loro personalità.
Fulcro dell’intero processo, è l’Ambito Territoriale Sociale, titolare di tutte le funzioni
amministrative in area sociale, con particolare responsabilità nella promozione e regia della
costruzione del Piano. Si è attuato, così, il passaggio da un sistema centrato sulla funzione di
governo esclusiva dell’Ente Locale, ad una prospettiva basata sulla mobilitazione di un insieme di
soggetti pubblici, del privato sociale e della società civile.
In particolare, il Coordinamento Politico istituzionale, cui spettano compiti di indirizzo generale, di
definizione delle priorità, del mandato operativo all’Ufficio di piano e al tavolo di Concertazione,
nonché di concertazione degli interventi con gli attori sociali e della rete, è stato la regia dell’intero
processo.
La presenza di tutte le fasi, nella costruzione del Piano di Zona, è fondamentale per giungere alla
definizione di un “Accordo” in cui tutti i soggetti chiamati a concorrere si riconoscano nei
contenuti assunti e si responsabilizzino nel sostenere un processo di innovazione e sviluppo del
sistema di welfare locale.
Più in dettaglio, l’Ambito Territoriale di Grumo Appula, ha previsto il seguente percorso:
Approvazione di atto di indirizzo da parte del Coordinamento politico istituzionale volto a dare
l’avvio al processo di pianificazione partecipata e cooprogettazione del Nuovo Piano Sociale di
Zona e del PAC infanzia ed Anziani
7
Istituzione ed insediamento del tavolo di Concertazione, in un’ottica di Welfare Plurale, si è
costituito un luogo di lavoro comune, al quale hanno partecipato, con pari dignità, tutti gli attori
sociali e sanitari, pubblici e privati, al fine di concertare prassi operative e modelli di intervento
nella logica dell’integrazione delle politiche e degli interventi sociali e sanitari.
Costituzione di Tavoli di lavoro tematici, Relativamente alle modalità di cooprogettazione/
concertazione, prevista dal sistema di welfare, sono stati costituiti “Tavoli”, per ciascuna area di
intervento, utilizzando la metodologia del “focus-group” che ha stimolato l’analisi relativa ai
bisogni reali e latenti, il coinvolgimento nella progettazione tecnica delle risposte alle diverse
problematiche sociali emerse nelle aree specifiche di intervento.
Composizione Gruppo Tecnico (Ufficio di Piano/servizio Sociale Professionale), per la redazione
della "bozza" del nuovo Piano di Zona sulla base dell’atto di indirizzo del Coordinamento
Istituzionale e dei bisogni emersi ai tavoli della cooprogettazione e per la definizione del PAC.
La concertazione si è aperta in data 25 novembre 2013, al fine di individuare i rappresentanti
autorizzati al primo Tavolo di Concertazione, propedeutico alla nuova programmazione 20142016.
Nel corso dell'incontro sono state presentate le Linee del Piano Regionale approvato il 2 agosto
2013 che ha posto in rilievo n. 6 assi portanti:
1. Rete dei servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi;
2. Contrasto alla povertà con corsi di inclusione attiva;
3. Cultura dell’accoglienza,
4. Sostegno alla genitorialità e tutela dei diritti dei minori;
5. Promozione integrazione socio-sanitaria e presa in carico integrata delle non
autosufficienze;
6. Prevenzione e contrasto di ogni forma di maltrattamento e violenza.
Nel corso dello stesso incontro sono state accolte tutte le proposte che tengono conto del tessuto
sociale, sottolineando la necessità di istituire un Ufficio di Piano Stabile che possa contare su
professionalità e competenze specifiche per la nuova programmazione.
La Concertazione ha avuto inizio con la costituzione del Tavolo di Concertazione suddiviso per le
seguenti aree tematiche:
o Area Disabili - Salute Mentale – Dipendenze
o Area Anziani - Welfare di Accesso - ADI – PUA – UVM - Servizio Sociale Professionale
o Area Minori - Affido e Adozione
o Area Famiglia - Contrasto alla povertà - Inclusione attiva
o Area Prevenzione e Contrasto alla violenza - Politiche Migratorie
o Area Inclusione attiva
o Area Politiche giovanili - Inclusione attiva
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Al fine di favorire la programmazione partecipata volta alla stesura del nuovo Piano di Zona 20142016, sono stati istituiti dei Tavoli Tematici di Concertazione suddivisi per Area Tematica, come da
calendario di seguito riportato, per la presentazione di proposte progettuali nel rispetto degli
Obiettivi di Servizio stabiliti dalla Regione Puglia nel Piano Regionale per le Politiche Sociali 20132015 approvato con Del. G.R. 1534 del 02/08/2013.
I soggetti che hanno avuto diritto di partecipare ai Tavoli di concertazione sono stati:
Gli organismi non lucrativi di utilità sociale e della cooperazione
Le associazioni e gli enti di promozione sociale
Le fondazioni e gli enti di patronato
Le organizzazioni di volontariato
Gli enti riconosciuti delle confessioni religiose con le quali lo stato ha stipulato patti, accordi o
intese operanti nel settore della programmazione, nella organizzazione e nella gestione del
sistema integrato di interventi e servizi sociali.
I tavoli si sono incontrati più volte per discutere e proporre indirizzi ed idee progettuali, inoltre i
rappresentati dei tavoli hanno eletto democraticamente un loro rappresentante che è andato a
comporre il tavolo permanente dei referenti.
Ulteriori riunioni (denominate di co-progettazione) tra i componenti dell'ufficio di piano ed i
referenti dei tavoli sono serviti a confermare quanto di positivo la precedente programmazione
aveva espresso e a formulare idee progettuali nuove relativamente ad ogni singola area.
Il ruolo delle parti sociali, del terzo settore, della cittadinanza attiva è risultato indispensabile per
una progettazione condivisa atta a realizzare:
Un percorso di progettazione partecipata,
L’istituzione del tavolo di concertazione,
Il tavolo permanente dei referenti,
L’attività di monitoraggio in itinere e a conclusione della triennalità.
La partecipazione alla fase della concertazione di tutte le assistenti sociali e delle psicologhe del
Comune ha conferito un utilissimo apporto tecnico esperienziale alla attività progettuale.
A tutti i partecipanti sono state sottoposte le schede relative alle singole idee progettuali al fine di
accogliere il più alto contributo esperienziale e di conoscenze che si è stata espressa come una
forma di intelligenza condivisa tesa a produrre attraverso il temine di una la maggiore adesione.
Dopo la fase di progettazione condivisa a cura dell'Ufficio di Piano, la programmazione è stata
oggetto di un incontro con i referenti dei tavoli d'area per illustrare e confermare l'adesione della
stessa alle indicazioni e alle richieste venute dalle diverse aggregazioni e associazioni partecipanti
alla concertazione.
Questa ultima riunione denominata di “esito” si è chiusa con la sottoscrizione del verbale che ha
chiuso la parte della programmazione concertata.
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AMBITO
TERRITORIALE
SOCIALE DI
GRUMO APPULA
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 – 2016
Allegati all'Introduzione
- Copia dell'Avviso di avvio del Percorso di
Progettazione Partecipata;
- Prospetto di Sintesi delle proposte raccolte e degli
esiti valutativi;
- Copia della nota convocazione del tavolo di
concertazione con le OO.SS. e sintesi delle riunioni;
- Protocollo d'Intesa tra Comuni e OO.SS.;
- Patti di partecipazione sottoscritti.
CAPITOLO I
10
ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-DEMOGRAFICO E DEL SISTEMA DI
OFFERTA DEI SERVIZI
1.1
Dinamiche demografiche e evoluzione della domanda sociale
Il territorio di riferimento, presenta nel 2012 le stesse caratteristiche evidenziate nella
relazione sociale del 2011: sotto il profilo geografico il territorio è rurale a bassa densità
insediativa; sotto il profilo sociale presenta un basso tasso di occupazione; sotto il profilo
economico è un territorio con un basso livello di reddito medio pro-capite.
L’analisi demografica del nostro Ambito ha permesso di conoscere in anticipo l’insorgere di
problemi legati alla popolazione, divenendo così un supporto per ogni intervento di politica
sociale a corredo delle decisioni di pianificazione.
La popolazione residente all’interno dell’ambito è lievemente aumentata rispetto al 2011,
passando al 1° gennaio 2012, da 68.514 a 68.734 unità. Nella tabella n. 1 si può osservare la
distribuzione della popolazione tra i comuni dell’Ambito e la relativa distinzione tra
popolazione di sesso maschile e popolazione di sesso femminile. I dati riferiti alla distribuzione
per sesso al 01.01.2012 confermano la prevalenza numerica del sesso femminile: le donne
rappresentano il 51 % della popolazione dell’Ambito.
È interessante rilevare l’incidenza della popolazione che rientra nella fascia di ultra 65 anni.
Se osserviamo la tabella 2 si riscontra una lieve riduzione della fascia di età dai 65 anni in poi,
rispetto ai dati riportati nella relazione precedente: da 12.105 (al 1° gennaio 2011) a 12.080
unità.
(Tabella n. 1) Popolazione dell’ambito al 1° gennaio 2012
COMUNI
Grumo Appula
Acquaviva delle Fonti
Toritto
Cassano Murge
Sannicandro di Bari
Binetto
Ambito
POP. TOTALE
12952
21016
8567
14320
9721
2158
68734
TOT. MASCHI
6467
10210
4186
6993
4894
1088
33838
TOT. FEMMINE
6485
10806
4381
7327
4827
1070
34896
Dati particolarmente significativi rispetto alla distribuzione per sesso emergono quando si va
ad analizzare la popolazione per le ultime classi di età (over 65) distinta per sesso. Le femmine
rappresentano il 56% della popolazione over 65. Questi ultimi dati rappresenteranno preziosi
indicatori per la delineazione dei bisogni delle persone anziane e, conseguentemente, dei
servizi in loro favore e, in particolar modo, delle donne, caratterizzate da molteplici fragilità:
11
età avanzata, vedovanza, presumibile diminuzione di risorse economiche, esposizione al
rischio di eventi invalidanti o malattie (Tab. 2)
(Tabella n. 2) POPOLAZIONE ANZIANA (over 65) PER SESSO AL 01. 01.2012
COMUNI
Grumo Appula
Acquaviva delle
Fonti
Toritto
Cassano Murge
Sannicandro di Bari
Binetto
Ambito
POP. TOTALE OVER
65
2236
4081
TOT. MASCHI
TOT. FEMMINE
996
1802
1240
2279
1525
2331
1600
307
12080
676
1026
714
142
5356
849
1305
886
165
6724
Infatti uno dei più importanti fattori che incide sulle condizioni di salute della popolazione e sul
bisogno dei servizi è certamente rappresentato dalla fascia di popolazione anziana.
L’andamento dell’indice di vecchiaia risente dell’aumento della popolazione anziana e di un
lievissimo aumento della componente giovanile, aspetti contemporaneamente presenti nella
nostra realtà. Dati significativi emergono anche dall’elaborazione dei dati relativi alla
distribuzione della popolazione per classi di età, con specifico riferimento alla popolazione 0-14,
a quella attiva ed anziana (tab. 3). Dalla tabella si evincono dati interessanti relativi all’indice di
vecchiaia e all’indice di dipendenza strutturale. Infatti un crescente indice di vecchiaia
caratterizza l’offerta dei servizi: con l’ingresso di un numero crescente di cittadini nelle classi di
età più alte si fa più marcato il rischio di esposizione a patologie invalidanti, alla solitudine,
all’abbandono e, di conseguenza, si estende il bisogno di cura e protezione.
I dati appena esposti si possono leggere con immediatezza calcolando l’indice di vecchiaia,
ovvero il valore che misura il rapporto tra popolazione anziana e popolazione 0-14, riferito al
01.01.2012, che giunge a 113,4, ossia ogni cento minori 0-14 si hanno più di 113 anziani.
(Tabella n. 3) -DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI ETÀ E PRINCIPALI INDICI DEMOGRAFICI AL 01.
01.2012
Comuni
0-14 anni
15-64
anni
65+ anni
Totale
residenti
Indice di
vecchiaia2
Indice di
dipendenza
2
L’indice di vecchiaia rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il
numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni.
12
strutturale3
Grumo Appula
Acquaviva
delle
Fonti
Toritto
Cassano Murge
Sannicandro
di
Bari
Binetto
Ambito
2.035
2.851
8.681
14.084
2.236
4.081
12.952
21.016
109,9
143,1
49,2
49,2
1.284
2.192
1.448
5.758
9.797
6.673
1.525
2.331
1.600
8.567
14.320
9.721
118,8
106,3
110,5
48,8
46,2
45,7
334
10.144
1.517
46.510
307
12.080
2.158
68.734
91,9
113,4
42,3
46,9
L’allungamento della vita media ha prodotto non solo un sensibile aumento delle famiglie ma i
comportamenti sociali hanno indotto l’affermazione di nuove tipologie familiari (quali i single
soli con figli, coppie non coniugate, famiglie ricostruite) che hanno prodotto un aumento della
numerosità delle famiglie anagrafiche nel loro complesso.
La popolazione immigrata
L’Ambito presenta un rilevante fenomeno immigratorio. La popolazione straniera residente
nell’Ambito al 1° Gennaio 2012 è pari a circa 1.700 unità, soprattutto provenienti dall’Albania,
con una maggiore incidenza per i comuni di Acquaviva delle Fonti e Cassano delle Murge.
(Tabella n. 4 ) - DISTRIBUZIONE CITTADINI STRANIERI AL 01. 01.2012
COMUNI
CITTADINI STRANIERI DONNE
UOMINI
Grumo Appula
116
64
52
Acquaviva delle Fonti
533
308
225
Toritto
Cassano Murge
192
544
98
295
94
249
Sannicandro di Bari
324
162
162
15
1724
8
935
7
789
Binetto
Ambito
3
L’indice di dipendenza strutturale rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14
anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Ad esempio, teoricamente, ad Acquaviva delle Fonti nel 2012 ci sono
49,2 individui a carico, ogni 100 che lavorano
13
Contesto lavorativo
L’ambito presenta un aspetto particolarmente preoccupante legato al tasso di disoccupazione,
che determina la principale causa di esclusione dal tessuto sociale. Tale aspetto è
particolarmente presente nei comuni di Grumo Appula, Acquaviva delle Fonti e Cassano Murge.
Il dato è preoccupante se confrontato con quello nazionale, infatti il tasso di disoccupazione a
livello di Ambito Territoriale è di 16,6 e quindi in linea con quello provinciale (16), ma è alto se
paragonato a quello nazionale, ossia 10,7. Se consideriamo che i dati ISTAT sono relativi al
31/12/2011, è molto probabile che attualmente i livelli di occupazione siano scesi
maggiormente a causa della recessione economica in atto e pertanto il rischio di esclusione
sociale è più elevato.
(Tab. 5) - Tasso di disoccupazione al 31/12/2011 (dati ISTAT)
COMUNI
TASSO DI
DISOCCUPAZIONE4
Grumo Appula
17,5
Acquaviva delle Fonti
Toritto
Cassano Murge
Sannicandro di Bari
18
15,9
17.8
16,9
Binetto
Provincia di Bari
Italia
Ambito
13,8
16
10,7
16,65
EVOLUZIONE DELLA DOMANDA SOCIALE
L’assetto organizzativo e la qualificazione del welfare d’accesso al sistema integrato dei servizi
ed interventi sociali e socio sanitari hanno contribuito a migliorare la capacità di lettura
dell’evoluzione della domanda sociale e, parallelamente, a decentrare sul territorio la funzione
di ascolto e presa in carico delle diverse forme di disagio e povertà dei cittadini dell’Ambito. I
servizi afferenti all’Area del Welfare d’Accesso attivati rappresentano un elemento di
qualificazione del sistema delle politiche sociali locali rispetto alla possibilità, garantita in
maniera omogenea su tutto il territorio, di accogliere la domanda sociale e fornire risposte
adeguate ai bisogni espressi, mediante l’attivazione dei servizi alla persona e degli interventi
sociali previsti con il Piano di Zona.
Analizzando i dati relativi alla domanda di servizi e prestazioni sociali rilevati dalle schede di
monitoraggio emerge una domanda piuttosto variegata di prestazioni. Il welfare d’accesso
permette di avere una panoramica relativa al flusso e alla tipologia di domande rivolte dai
4
Tasso di Disoccupazione = (Disoccupati / Forze Lavoro) * 100
14
cittadini residenti nei Comuni dell’Ambito territoriale ai servizi sociali comunali e all’ufficio di
piano nel corso del 2012. Dalla Tabella n. 6 emergono i principali indicatori e i valori in
percentuale relativi alla tipologia di domanda di servizio e la percentuale degli utenti in lista di
attesa.
Come si evince dalla tabella la percentuale più alta di domande si registra in relazione alla
richiesta di interventi monetari e di contrasto alla povertà e alla richiesta di prestazioni
domiciliari, che comprendono i servizi di Assistenza Domiciliare per anziani e disabili e
l’Assistenza Educativa Domiciliare per minori e il servizio di Home Maker.
Tabella n. 6 Principali indicatori della domanda di servizi
Aree di intervento
N. domande
Percentuale di
domanda
Percentuale
utenti in lista di
attesa
Servizi domiciliari
248
Servizi comunitari diurni
Servizi per la prima infanzia
Strutture residenziali
Interventi monetari e di
contrasto alla povertà
Responsabilità familiari
89
54
18
21%
8%
5%
1%
55%
10%
31%
4%
64%
754
8
0
1%
0
15
Per quanto riguarda le percentuali di utenti in lista di attesa risultano essere maggiori quelle
relative alla richiesta di servizi domiciliari e di servizi per la prima infanzia.
16
Per quanto riguarda gli accessi agli sportelli del Segretariato Sociale e della PUA bisogna specificare
che i servizi sono presenti su tutti i Comuni dell’Ambito con 6 sportelli (uno per ogni Comune)
aperti 4 giorni a settimana per 4 ore al giorno. Riguardo il numero di accessi, da quanto registrato
nell’arco del 2012, risulta che si sono rivolti agli sportelli del Segretariato Sociale
complessivamente n. 2.095 cittadini/servizi, mentre la PUA, che accoglie domande relative a
prestazioni socio-sanitarie, ha registrato complessivamente n. 351 domande di cui il 57% sono
domande pervenute da altri servizi e il restante 43% è pervenuto direttamente dai cittadini.
Tabella b. 7 - N. accessi ai servizio di Segretariato
COMUNI DELL’AMBITO
N. ACCESSI
SEGRETARIATO
Grumo Appula
Acquaviva delle Fonti
Toritto
Cassano Murge
Sannicandro di Bari
Binetto
Ambito
510
400
335
270
330
250
2095
17
1.2 La dotazione infrastrutturale di servizi sociali, socioeducativi e sociosanitari
L’accesso diffuso ai servizi di qualità è un elemento fondamentale per una società che intende
garantire ai suoi cittadini uno standard minimo di benessere e pari opportunità su cui fondere
percorsi di crescita individuale, consentendo il superamento delle disuguaglianze.
L’attuazione di tali servizi ha richiesto l’interazione di tutti gli attori sociali pubblici e privati che, in
virtù del proprio ruolo e delle proprie competenze attribuite per legge, sono riconosciuti come
corresponsabili e compartecipi nella gestione delle politiche sociali.
L’analisi dei servizi garantiti dall’Ambito Territoriale di Grumo Appula passa attraverso diversi
aspetti, necessari a garantirne la qualità per l’accessibilità da parte della popolazione e l’effettiva
efficacia dei servizi erogati nella soddisfazione dei bisogni.
Dall’analisi complessiva effettuata all’interno del territorio dell’Ambito di Grumo Appula, in merito
alle strutture e servizi autorizzati, emerge un quadro piuttosto eterogeneo, riportato nelle tabelle
seguenti.
La mappa delle strutture e dei servizi pubblici e privati autorizzati al funzionamento, punti di
forza e criticità della dotazione attuale
Nell'Ambito territoriale di Grumo Appula esiste un sistema di strutture che offrono servizi socioassistenziali e socio-sanitari a sostegno di minori, disabili, anziani e persone con problematiche
psico-sociali.
MINORI
A LIVELLO DI AMBITO
CENTRO DIURNO ex art. 52 centro socio-educativo
diurno (Binetto)
A LIVELLO COMUNALE
Scuola dell'infanzia paritaria”R.Elena” (Cassano delle
M.);
Scuola dell'infanzia statale “A. Perotti” (Cassano
delle M.);
Micro-nido “L'abbraccio del Koala” (Cassano delle
M.)
Scuole dell'infanzia statali (Comune di Toritto):
De Vito, Edificio S. Girolamo, Loizzi;
Scuole dell'infanzia private (Comune di Toritto):
Padre Pio, San Giuseppe.
Asilo nido (Acquaviva F.);
Scuole dell'infanzia statali (Acquaviva delle Fonti):
N. Capozzo, p.zza Garibaldi, S. Saturno, via Coccioli,
via de Gasperi, via M. di via Fani, via Trento;
Scuole dell'infanzia private (Acquaviva delle Fonti):
Biancaneve e i 7 nani, S. Giuseppe.
18
Scuola dell'infanzia privata (Grumo Appula): Santa
Maria Assunta.
scuole dell'infanzia statali (Grumo Appula):
Madonna Delle Grazie, Rione Ringo Vecchia Bari, Via
Ss. Medici, S.G. Bosco.
Scuola dell'infanzia privata (Sannicandro di Bari):
Ai Nostri Morti Per La Patria, S. Maria del
Carmine.
Scuole dell'infanzia statali (Sannicandro di Bari):
Asilo Infantile, Calambra, Don Bosco.
Ludoteca “Giocolandia” (Cassano delle M.)
Punto di forza:
Protezione e tutela del minore quando la famiglia non riesce a gestire
adeguatamente il suo processo di crescita.
Punto di debolezza:
Scarsa cultura dell’accoglienza dei minori in condizioni di disagio sia nell’ambito
delle famiglie affidatarie che nelle altre istituzioni del territorio. Esigua presenza di
ambienti e luoghi di aggregazione positiva e debolezza di politiche di prevenzione.
ANZIANI
A LIVELLO DI AMBITO
A LIVELLO COMUNALE
• R.S.S.A. “San Martino” (Cassano delle
Murge);
• Centro di Accoglienza "S. Maria degli Angeli"
Cassano delle Murge
• Casa di riposo protetta "Villa dei Pini" Cassano delle Murge Casa di riposo protetta
- Residence per anziani srl Contrada "Fra
Diavolo" - Cassano delle Murge
• Residence per anziani - Casa protetta "Santa
Maria Assunta" - Cassano delle Murge
• Clinica riabilitativa Fondazione “S. Maugeri” Cassano delle M.
Casa di riposo (Toritto)
Ospedale Regionale “F. Miulli”
(Acquaviva delle F.)
Mensa anziani (Acquaviva F.)
19
Punto di forza:
Protezione e tutela dell’anziano quando è carente la rete familiare.
Punto di debolezza:
Debole presenza dei servizi di socializzazione e di domiciliarità non sempre
raccordata tra l’ambito sociale e quello sanitario.
DISABILITÀ
A LIVELLO DI AMBITO
“Casa Aliante” (ex art 60 bis) Casa Famiglia per
disabili
Ex art. 60 centro diurno socio-educativo e
riabilitativo “La Locomotiva” – (Binetto.).
“Villa dei Pini” (art. 60 ter) Centro diurno integrato
per soggetti affetti da Alzheimer (Cassano delle
Murge)
A LIVELLO COMUNALE
Centro Asl riabilitazione (Cassano delle Murge)
Centro di riabilitazione” P. Frangi” (Acquaviva)
Punto di forza:
Le azioni realizzate pur nella loro esiguità rappresentano servizi di sollievo ai
disabili e alle loro famiglie.
Punto di debolezza:
Debole presenza dei servizi di socializzazione e di domiciliarità non sempre
raccordata tra l’ambito sociale e quello sanitario.
SALUTE MENTALE
A LIVELLO DI AMBITO
Casa per la vita “Domus Aurea”
(Cassano delle M).
Centro diurno “Auxilium” (Acquaviva).
C.R.A.P. “S.Francesco” (Cassano delle M.).
C.R.A.P. “Fratello Sole”(Cassano delle M.).
A LIVELLO COMUNALE
Centro di Salute Mentale Asl
(Acquaviva delle F.)
C.R.A.P. “E.PA.SSS” (Grumo).
Gruppo appartamento “E.PA.SSS.” (Grumo)
Punto di forza:
Punto di debolezza:
Sostegno all'autonomia delle persone affette da disabilità psichica e,
limitare o evitare i ricoveri ospedalieri e/o nelle case di riposo, prevenire o
ridurre i processi di isolamento.
Scarsa cultura all'accoglienza del disabile psichico da parte della società
civile, con difficoltà di integrazione.
20
Nel 2013 le Associazioni/organizzazioni che sul territorio comunale collaborano con l’Ambito sono
complessivamente 204 e sono così distribuite:
N. 49 Associazioni di volontariato;
N. 70 Associazioni di promozione sociale e culturale;
N. 32 Associazioni sportive;
N. 17 Patronati/CAF;
N. 23 Enti ecclesiastici e Parrocchie;
N. 13 Cooperative Sociali.
Tipologia di
Organizzazione
Grumo
Appula
Acquaviva
delle Fonti
Toritto
Sannicandro
di Bari
Binetto
18
Cassano
delle
Murge
10
Associazioni di
volontariato
Associazioni di
promozione
sociale e
culturale
Associazioni
sportive
Patronati/CAAF
Enti
ecclesiastici e
Parrocchie
Cooperative
sociali
7
Ambito
8
5
1
35
11
12
12
70
22
1
4
5
32
2
1
7
5
4
4
11
5
1
8
1
2
49
1
17
23
1
13
La tabella e il grafico offrono una sintesi di tutte le risorse solidaristiche e fiduciarie presenti sul
territorio dell’Ambito, che comprendono: cooperative sociali, Enti ecclesiastici e Parrocchie, CAAF
e Patronati e Associazioni (sportive, di volontariato, di promozione culturale e sociale). Si riscontra
una maggiore presenza di Associazioni di promozione sociale e culturale e di Associazioni di
Volontariato.
In particolare la mappatura delle Associazioni di Volontariato ha permesso di rilevare che le stesse
operano in molteplici settori. Tra le aree di intervento individuate, la maggior parte delle
Associazioni è impegnata in attività socio-sanitarie e di solidarietà sociale.
21
Aree di intervento delle Associazioni di Volontariato
I servizi a titolarità pubblica e i servizi privati convenzionati
L’Ambito di Grumo Appula ha avviato i seguenti servizi a titolarità pubblica o privata:
-
Servizio di mediazione familiare (art. 94 del R.R. n. 4/2007);
Servizi educativi per il tempo libero (art. 103);
Servizio centro antiviolenza (art. 107);
Servizio di assistenza domiciliare integrata – ADI (art. 88);
Servizio di assistenza domiciliare – SAD (art. 87);
Servizio di integrazione scolastica (art. 92);
22
-
1.3
Servizio home maker non professionale psichiatrica;
Home maker professionale patologie psichiatriche;
Spese varie per interventi in favore di minori (rette nido per indigenti, tutoraggio, contributi per
ragazze madri, doposcuola e attività ricreative estive);
Assistenza scolastica specialistica;
Spese funz. e mant. Asilo nido;
Contributi in favore di portatori di handicap;
Servizio civico;
Integrazione rette istituzionalizzazione anziani;
Mensa anziani;
Contributi per famiglie indigenti;
Mantenimento e funzionamento CAP;
A.D.E. (assistenza domiciliare educativa);
Rette di ricovero minori in istituto e centro diurno;
Contributi a famiglie affidatarie di minori;
Rette di ricovero anziani in case di riposo;
Convenzioni con i Caaf per erogazioni assegni figli minori e nuovi nati;
Trasporto sociale disabili.
Servizi Centri diurni per disabili.
L’attuazione del sistema di obiettivi di servizio per il welfare territoriale tra il
2010 e il 2013
Il Piano sociale di zona 2010-2012 dell’Ambito territoriale sociale, che ha nel comune di Grumo
Appula il suo capofila, ha vissuto nel corso del 2012 una conferma della bontà del percorso
virtuoso intrapreso nel 2011.
La strategia complessiva di programmazione imperniata sulla definizione di una serie di obiettivi di
servizio verso cui tendere, con l’individuazione di valori target ha rappresentato la vera novità del
precedente ciclo di programmazione del Piano sociale di Zona. L’aver individuato valori target per i
singoli obiettivi di servizio ha permesso all’ambito di impostare una programmazione più
equilibrata e ragionata rispetto al passato che permette oggi un interessante processo di
valutazione delle performance registrate.
Il terzo ciclo di programmazione sociale interviene in un contesto profondamente cambiato
rispetto a quello che si presentava solo tre anni fa e che è stato frutto di un intenso lavoro
condotto a livello territoriale. Nonostante tutte le criticità che quotidianamente gli attori del
sistema hanno riscontrato, il triennio appena trascorso lascia ai cittadini, agli operatori e agli
amministratori dell’ambito territoriale di grumo Appula risultati importanti.
Infatti oltre ad aver garantito continuità a quei servizi che, per loro stesa natura, sono da
considerarsi indifferibili, si è dato avvio a realizzare tutti quei servizi, previsti dalla
programmazione triennale, che contribuiscono alla realizzazione di un’offerta di servizi sociali
integrata ed all’avanguardia.
L’attività ha vissuto di una buona collaborazione tra i vari componenti dell’Ufficio di Piano, pur
nell’impossibilità oggettiva a far fronte al reale fabbisogno di personale dedicato alle attività
23
previste dalla programmazione 2010-2012, consentendo il rispetto alle scadenze concordate in
sede di coordinamento tecnico.
Come si evince dalla rendicontazione finanziaria delle risorse, vi è stato un notevole incremento
rispetto all’anno precedente delle risorse impegnate e liquidate ai vari soggetti che gestiscono per
conto dell’Ambito i suddetti servizi.
È stata realizzata la fase di monitoraggio degli interventi realizzati già avviata nel corso del 2011,
anche grazie al servizio per la gestione delle attività di supporto agli uffici del servizio sociale
professionale. Anche la spesa sociale dei Comuni facenti parte dell’Ambito è stata in linea con
quanto programmato in sede di approvazione della triennalità del Piano 2010-2012, ed in alcuni
casi addirittura aumentata. Infatti l’impoverimento generale e la crescente disoccupazione hanno
accresciuto la domanda di sostegno sociale, in particolar modo per le fasce più deboli del tessuto
sociale.
L’analisi quanto-qualitativa del Piano di Zona 2010-2012 per essere completa e per essere davvero
foriera di indicazioni e strategie programmatiche rispetto al nuovo triennio 2014 -2016 non può
non essere innervata da riflessioni intorno al legame fra le azioni svolte, i servizi offerti alla
comunità e le risorse necessarie per realizzare gli obiettivi programmati.
Nel corso del 2012 i servizi e gli interventi attivati dal Piano sociale di zona sono stati n. 23, tra
quelli inseriti nella programmazione triennale, con una utenza di 1.085 cittadini. Se aggiungiamo le
n. 2.095 domande dei cittadini/servizi rivolte al segretariato sociale, raggiungiamo un totale di
3.180 cittadini che si sono rivolti ai servizi sociali nel corso del 2012, ossia il 5% della popolazione
residente nell’Ambito territoriale.
Presentiamo di seguito una panoramica dei servizi erogati nel 2012, esclusivamente con risorse
comunali, dai Comuni dell’Ambito:
Comune di Grumo Appula
SERVIZI/ PRESTAZIONI
FAMIGLIE
MINORI
Rette minori in istituto
X
Progetto tutor scuola media
X
Contributi Economici
Rette ricovero anziani in case
di riposo
Scuola estiva
X
X
ANZIANI
X
X
CONTRASTO
POVERTÀ
DIPENDENZE
X
X
X
Trasporto disabili
Soggiorno climatico
anziani/disabili
DISABILI
X
X
X
24
Comune di Acquaviva delle Fonti
SERVIZI/
PRESTAZIONI
Spese per istituzionalizzazione
minori
Spese varie per interventi in
favore di minori (rette nido per
indigenti, tutoraggio, contributi
per ragazze madri, doposcuola e
attività ricreative estive)
Spese funz. e mant. asilo nido
FAMIGLIE
MINORI
ANZIANI
DISABILI
DIPENDENZE
X
X
X
Trasporto disabili
X
Contributi in favore di portatori
di handicap
X
Servizio civico
CONTRASTO
POVERTÀ
X
X
X
Integrazione rette
istituzionalizzazione anziani
Mensa anziani
X
X
X
Contributi per famiglie indigenti
X
X
Mantenimento e funzionamento
CAP
X
Contributo ex detenuti
X
Comune di Binetto
SERVIZI/
PRESTAZIONI
Trasporto disabili
Soggiorno climatico
Contributi
assistenziali
Spese per
istituzionalizzazione
FAMIGLIE
MINORI
ANZIANI
DISABILI
CONTRASTO
POVERTÀ
DIPENDENZE
X
X
X
X
X
X
X
X
Comune di Cassano delle Murge
SERVIZI/
PRESTAZIONI
Colonia estiva/attività
ricreative
FAMIGLIE
MINORI
X
ANZIANI
DISABILI
CONTRASTO
POVERTÀ
DIPENDENZE
X
25
Contributi per indigenti
Affido Familiare
Trasporto disabili
Inserimenti in Strutture
residenziali minori
Inserimenti in Strutture
residenziali anziani non
autosufficienti
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Comune di Toritto
SERVIZI/
PRESTAZIONI
Rette di ricovero minori in
istituto e centro diurno
Contributi a famiglie affidatarie
di minori
Rette di ricovero anziani in case
di riposo
Convenzioni con i CAAF per
erogazioni assegni figli minori e
nuovi nati
Attività di socializzazione
FAMIGLIE
MINORI
ANZIANI
DISABILI
CONTRASTO
POVERTÀ
DIPENDENZE
X
X
X
X
X
Trasporto sociale disabili
X
Contributi a bisognosi
X
Soggiorno climatico
X
X
X
X
Attività di socializzazione
anziani
X
X
X
Comune di Sannicandro di Bari
SERVIZI/
PRESTAZIONI
Servizio civico
Servizio “curiamo il nostro
corpo”/ Soggiorno marino
Interventi a favore delle
famiglie affidatarie
Spese socio-assistenziali per
indigenti
Spese non coperte dal SSN
FAMIGLIE
MINORI
ANZIANI
DISABILI
X
X
X
X
CONTRASTO
POVERTÀ
DIPENDENZE
X
X
X
X
X
X
X
X
X
26
Rette ricovero minori, anziani,
disabili
Contributo a famiglie per
trasporto disabili
Concorso nelle spese di
mantenimento infanti illegittimi
X
X
X
X
X
X
X
Al fine di una maggiore e dinamica comprensione dell’attività svolta a livello di Ambito si riportano di
seguito tutti gli interventi posti in essere con la relativa spiegazione delle modalità gestionali dei servizi
collegati, gli obiettivi e le azioni principali previste.
WELFARE DI ACCESSO
L’area del welfare d’accesso comprende, oltre al segretariato sociale, il Pronto Intervento Sociale, il
Servizio sociale professionale e la PUA.
Nel settembre 2012 è stato avviato il servizio di segretariato sociale, PUA, presentato ufficialmente
il 15/10/2012 nell’ambito un incontro aperto alla cittadinanza svoltosi presso la sede del Distretto.
La PUA esprime il concetto di “ingresso” alla rete dei servizi socio- sanitari, la cui “unitarietà”
richiama la non settorialità degli interventi e la necessità che il livello organizzativo venga
congiuntamente realizzato e gestito dai Comuni dell'Ambito e dal Distretto Socio Sanitario ASL BA.
La Porta Unica di Accesso alle prestazioni sociosanitarie, a gestione integrata e compartecipata, si
configura come un momento di raccordo funzionale tra i vari punti di accesso, quali gli Uffici e i
Servizi Distrettuali e Sovradistrettuali (M.M.G., P.L.S., C.S.M., Ser.t.), i Servizi Sociali Professionali, i
segretariati sociali dei Comuni dell'Ambito nonchè le diverse unità periferiche dei servizi sociosanitari territoriali. Svolge la funzione di collettore cui convogliare ogni richiesta relativa alle
prestazioni, al fine di consentire ed attuare sistematicamente un percorso assistenziale unitario ed
integrato a partire da qualsiasi punto di accesso alla rete dei servizi.
L'Ufficio PUA/Segretariato sociale è costituito da 1 Sportello Centrale, situato presso la sede del
Distretto Socio-Sanitario che ha la funzione di raccordo delle sedi dei n° 5 sportelli periferici, uno in
ogni comune dell’Ambito Territoriale.
L’ufficio PUA Centrale è composto da:
L’Assistente Sociale del servizio Sociale Professionale del Comune capofila, titolare di tutte le
richieste pervenute;
Un’ assistente sociale messo a disposizione dal soggetto gestore del Servizio PUA per conto
dell’Ambito Territoriale;
Due operatori amministrativi facenti capo al soggetto gestore. Gli operatori amministrativi
presenti presso l’Ufficio centrale Pua sono 2
Un’ assistente sanitaria messa a disposizione dal Distretto Socio-Sanitario.
Gli Uffici PUA/Segretariato sociale periferici sono composti ciascuno da:
L’Assistente Sociale del servizio Sociale Professionale Comunale;
Un’ assistente sociale messo a disposizione dal soggetto gestore del Servizio per conto
dell’Ambito Territoriale;
Un operatore amministrativo (presente nei seguenti Comuni: Sannicandro di Bari, Acquaviva
delle Fonti, Cassano delle Murge).
27
A partire dall’avvio hanno usufruito del servizio n. 101 utenti, escludendo tutte le persone che
quotidianamente accedono allo sportello anche solo per richiesta informativa.
L’Ambito Territoriale e il Distretto Socio-Sanitario hanno adottato procedure condivise attraverso
apposito Protocollo operativo sottoscritto in data 8 marzo 2013.
La P.U.A. svolge i seguenti compiti:
Fornisce informazioni ai cittadini sui diritti e le opportunità sociali, sui servizi e gli interventi del
sistema locale dei servizi sociosanitari, nel rispetto dei principi di semplificazione, trasparenza e
pari opportunità nell’accesso.
Decodifica il bisogno e attiva gli altri referenti territoriali della rete formale per un
approfondimento della richiesta dell’utente.
Accoglie la richiesta di assistenza di assistenza domiciliare, semiresidenziale e residenziale a
gestione integrata e compartecipata, provenienti dalla rete formale (MMG/PLS, Medici della
comunità assistenziale, Strutture sovra distrettuali, Distretti Sociosanitari, Ospedali, Servizio
sociale Professionale, Uffici dei Servizi sociali dei Comuni singoli e/o associati).
Verifica i requisiti di ammissibilità per la predisposizione del progetto personalizzato, nei casi ad
elevata integrazione sociosanitaria.
Garantisce il raccordo operativo con la UVM, attraverso la gestione dell’agenda,
l’organizzazione dei lavori e la calendarizzazione delle sedute della stessa convocate dalla
Direzione del Distretto.
ARTICOLAZIONE TERRITORIALE E ORGANIZZAZIONE DELLA PUA
La gestione della Porta Unica di Accesso è integrata: il Distretto Socio Sanitario n. 5 e l'Ambito
Territoriale partecipano con pari dignità e responsabilità, con modalità organizzative e procedurali
condivise, ai sensi della normativa vigente.
La PUA ha una struttura estremamente flessibile e articolata, e va ad integrarsi con tutti i punti di
accesso del territorio tra cui i gli sportelli periferici PUA istituiti in ciascun Comune, tramite i quali è
possibile accedere in modo rapido alle informazioni e alle prestazioni della rete dei servizi presenti
sul territorio.
È adottata apposita modulistica ex DGR n. 691/2011, condivisa dalle parti e utile a definire ogni
fase del processo di accesso alla rete integrata dei servizio sociali, sanitari e socio sanitari presenti
nel territorio.
SERVIZI DOMICILIARI
A.D.E. (ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA)
Attualmente il servizio di Assistenza Domiciliare Educativa, gestito dalla Cooperativa Sociale
Solidarietà, è rivolto a 49 minori dell’Ambito Territoriale e complessivamente a 30 nuclei familiari,
ossia: 8 del Comune di Acquaviva delle Fonti, 4 del Comune di Cassano delle Murge, 3 del Comune
di Sannicandro di Bari, 7 del Comune di Toritto, 6 del Comune di Grumo Appula e 2 del Comune di
Binetto. Il numero di utenti in carico al servizio risulta più che raddoppiato rispetto a quello del
2011.
28
I minori, durante il periodo in cui frequentano la scuola, vengono seguiti a domicilio dalle
educatrici al fine rispondere agli obiettivi predisposti dal PEI, concordato tra la Cooperativa
gestore del Servizio e l’Assistente Sociale del Servizio Sociale Professionale; nel periodo estivo,
invece, i minori vengono inseriti in gruppi di socializzazione al fine di migliorare le capacità di
interazione con i pari e con gli adulti che li seguono, attraverso attività ludiche, attività sportive e
laboratori di informatica.
S.A.D.- A.D.I. (SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE)
Il Servizio di assistenza domiciliare e assistenza domiciliare integrata è gestito da soggetto del
Terzo Settore. Il servizio è stato avviato nel luglio 2011 e condotto per tutto il 2012 con un
coinvolgimento di 106 utenti che hanno usufruito del servizio SAD (Servizio di Assistenza
Domiciliare) e 187 utenti che hanno usufruito del servizio ADI (Assistenza Domiciliare Integrata); di
questi 187 si registra che 116 utenti hanno usufruito di prestazioni domiciliari prettamente
sanitarie.
Negli schemi che seguono si evince il numero effettivo degli utenti che hanno usufruito del
servizio SAD e ADI5 nell’Ambito Territoriale di Grumo Appula nel corso dell’anno 2012:
N° Utenti ADI che hanno usufruito del servizio nell’anno 2013
Ambito
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
12
12
10
10
10
10
10
9
8
9
9
7
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
15
14
15
17
17
17
17
16
16
16
15
17
11
12
12
12
14
14
14
18
16
16
14
13
8
8
9
9
10
10
11
14
13
13
11
10
TORITTO
23
24
24
25
25
25
25
26
26
25
20
20
Totale utenti
70
72
71
74
77
77
78
84
80
80
70
68
Territoriale
ACQUAVIVA
DELLE FONTI
BINETTO
CASSANO
DELLE MURGE
GRUMO
APPULA
SANNICANDRO
DI BARI
5
Non sono incluse le prestazioni di natura prettamente sanitaria
29
Totale ore
1647
1596
1829
1764
1828.5
1441
1479.5
1543.5
2053.5
2311.5
1890
1514.5
N° Utenti SAD che hanno usufruito del servizio nell’anno 2013
Ambito
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
13
13
13
14
13
14
14
12
11
16
19
19
3
3
3
3
3
3
4
4
4
4
4
4
15
15
18
18
17
16
17
17
16
17
19
20
37
37
43
45
46
45
45
45
42
45
47
45
15
15
15
17
16
16
16
15
13
14
18
16
TORITTO
27
26
29
29
29
29
29
27
27
28
33
33
Totale utenti
110
109
121
126
124
123
125
120
113
124
140
137
Totale ore
1768.5
1614.5
1806.5
1768
1719.5
1113.5
1197.5
981
1446.5
1749
1979
1831.5
Territoriale
ACQUAVIVA
DELLE FONTI
BINETTO
CASSANO DELLE
MURGE
GRUMO APPULA
SANNICANDRO DI
BARI
Durante l’anno 2012 è stato garantito lo svolgimento delle periodiche visite domiciliari effettuate
dal personale addetto al coordinamento, quale strumento essenziale per la verifica
dell’andamento del servizio, dell’efficacia delle prestazioni erogate e dell’eventuale insorgere di
nuovi bisogni. Molteplici sono state le occasioni di confronto con i familiari degli utenti, atti a
stimolare una più intensa collaborazione con il servizio. Inoltre è stato garantito il servizio di
Telesoccorso e Teleassistenza a n.15 utenti in base alla seguente suddivisione: 3 utenti di Cassano
delle Murge, 4 di Grumo Appula, 4 di Sannicandro, 2 di Toritto, 1 di Binetto e 1 di Acquaviva delle
Fonti. Il servizio è stato offerto, agli utenti che ricevono il servizio SAD e ADI, dopo un attento
confronto con il servizio sociale professionale.
30
SERVIZI COMUNITARI DIURNI
Inserimenti in centri diurni per minori
I Centri Socio-educativi Diurni per minori sono istituiti con l’obiettivo di promuovere la
partecipazione di minori del territorio con problemi di socializzazione o esposti al rischio di
devianza, in raccordo con i servizi sociali dell’Ambito, le istituzioni scolastiche, nonché con i servizi
delle comunità educative e di pronta accoglienza per minori. Le attività che vi si svolgono sono
finalizzate a promuovere il benessere della comunità e contrastare i fenomeni di marginalità e
disagio minorile o dei diversamente abili attraverso interventi di socializzazione ed attività
educativo-ricreative.
Nell’arco del 2012 sono stati inseriti complessivamente 9 minori, all’interno di una struttura
convenzionata presente sul territorio dell’Ambito.
INSERIMENTI IN CENTRI DIURNI SOCIO EDUCATIVI RIABILITATIVI
Il Centro Diurno socio educativo riabilitativo è un servizio erogato con l’obiettivo di mantenere e
recuperare i livelli di autonomia personale, sperimentare percorsi mirati per disabili autistici,
sostenere le famiglie dei disabili attraverso attività educative, di animazione e socializzazione e
attività culturali e ludico/ricreative. Sul territorio dell’Ambito è presente una sola struttura, per cui
i 14 utenti presi in carico dall’Ambito nel corso del 2012 sono stati inseriti anche in altre strutture
presenti in altri Comuni della Provincia.
ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA
Il Servizio di Assistenza Specialistica Scolastica ed Extrascolastica a favore di soggetti in situazione
di disabilità è stato avviato il 3 novembre 2011 nei Comuni di Grumo Appula, referente
dell’Ambito, Binetto, Cassano Murge, Toritto, Sannicandro di Bari, Acquaviva delle Fonti.
Ai sensi del Regolamento che disciplina il Servizio di Assistenza Scolastica ed Extrascolastica degli
alunni diversamente abili dell'Ambito territoriale n. 5, art. 7, sono state valutate le ammissioni al
servizio per gli alunni certificati con la L.104 art. 3 comma 3, e in possesso di Diagnosi Funzionale.
Per le ore di Assistenza Extrascolastica affidate dall’Ufficio di piano, le famiglie hanno inoltrato
apposita richiesta presso l’Istituto di appartenenza o presso i Servizi Sociali.
A ciascun minore la Cooperativa gestore del servizio, ha affidato un educatore con
esperienza/titoli specialistici rispondenti a situazioni di disabilità complessa o molto specifiche in
ragione del singolo bisogno (traduttori dei segni, competenze metodo ABA, metodo TEACCH).
I minori fruitori del servizio sono stati 63 (2 in più rispetto al 2011), suddivisi nelle diverse strutture
scolastiche in base alle segnalazioni pervenute dalle singole scuole dei Comuni dell’ambito e
verificate durante gli incontri di GLH avvenuti in ogni scuola.
In particolare, s’illustra di seguito il numero degli alunni assistiti presso le scuole e in attività extra
scolastiche per ciascun Comune:
31
Comuni dell’Ambito
Grumo Appula
Acquaviva delle Fonti
Cassano Murge
Sannicandro di Bari
Toritto
Binetto
Totale Ambito
N. utenti seguiti a scuola
13
13
14
19
6
3
68
Di cui in attività extra scolastiche
2
8
3
2
15
INTERVENTI MONETARI E DI CONTRASTO ALLE POVERTÀ
La legislazione corrente intende accrescere il livello di accessibilità e fruibilità dei servizi e delle
strutture pubbliche e private del territorio per le persone in situazione di relativo svantaggio
attraverso l’eliminazione delle barriere architettoniche esistenti.
Nell’arco del 2012 sono stati riconosciuti a livello di Ambito 40 contributi finanziari finalizzati
all’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati; dal grafico seguente si evince la
distribuzione territoriale dei contributi ammessi a finanziamento.
PIANO DEI TEMPI E DEGLI SPAZI
Come pianificato all’interno del Piano Sociale di Zona 2010 – 2012, a seguito di indizione di
Indagine di Mercato finalizzata alla selezione di ditte specializzate da invitare a procedura
negoziata mediante cottimo fiduciario - ai sensi dell’art. 125, comma 11, del D. Lgs. n. 163/2006, in
data 16 febbraio 2012 è stato aggiudicato in via definitiva l’appalto finalizzato a realizzare servizi di
indagine utili alla stesura finale di un Piano dei Tempi e degli Spazi. La società aggiudicataria ha
32
realizzato un’analisi del contesto socio-economico territoriale e del fabbisogno delle famiglie in
genere in relazione agli orari e alle modalità di accesso ai servizi pubblici e privati del Territorio
dell’Ambito, utile alla stesura finale del Piano dei Tempi e degli Spazi, ex scheda n. 22 del Piano
Sociale di Ambito 2010-2012.
HOME MAKER PROFESSIONALE PATOLOGIE PSICHIATRICHE
Con avvio nel mese di luglio dell'anno 2011 e per tutto l’anno 2012 è stato svolto il servizio H.M.
PROFESSIONALE nei Comuni di: Grumo Appula, Sannicandro di Bari, Cassano delle Murge, Binetto,
Acquaviva delle Fonti e Toritto.
Il servizio di assistenza home maker professionale si rivolge a soggetti affetti da patologie
psichiatriche residenti nel territorio dell’Ambito n° 5, attraverso una presa in carico da parte del
Centro di Salute Mentale (CSM). Il servizio si configura come uno degli strumenti del percorso di
sostegno educativo, riabilitativo e terapeutico del soggetto affetto da patologie psichiatriche e in
particolare da schizofrenia, psicosi, disturbo bipolare e disturbo depressivo.
Il servizio di “Home Maker professionale” è stato offerto a n. 28 utenti (11 maschi e 17 femmine)
con una media di 22 utenti al mese.
COMUNI
N. UTENTI
Grumo Appula
Acquaviva delle Fonti
Cassano delle Murge
Toritto
Sannicandro di Bari
Binetto
Ambito
5
5
5
8
4
1
28
Per tale servizio sono state effettuate 4837,5 ore di prestazione con una media mensile di 403,125
ore.
L’UVM individua gli utenti che dovranno beneficiare del servizio, su proposta di tutti i servizi
territoriali competenti. Per quanto riguarda gli utenti già in carico al CSM, per ciascuno di essi, il
CSM elabora una proposta progettuale argomentata, firmata dal Direttore del CSM, da sottoporre
all’UVM per poter diventare operativa.
Le prestazioni tipiche a titolo esemplificativo svolte dagli educatori sono quelle di:
- Affiancare la persona nelle attività quotidiane favorendone l’autosufficienza e l’autonomia
e l’inclusione sociale.
- Stimolare la persona nella cura di sé per l’acquisizione di un comportamento più autonomo
e curarne l’educazione alimentare, igiene, vestizione, cambio/lavaggio biancheria,
preparazione dei pasti, saper fare la spesa).
- Stimolare e sostenere la persona sul piano del rapporto interpersonale, amicale e
collaborativo.
- Coinvolgere e coordinare le risorse del mondo vitale della persona a livello domiciliare e
territoriale.
33
-
-
-
Favorire la permanenza del soggetto nel proprio domicilio, intervenendo sui punti critici e
punti di forza presenti e rafforzando i punti deboli della rete familiare e sociale, onde
migliorare le relazioni parentali ed amicali, sostenere nel processo di cura il loro congiunto
e favorire la partecipazione attiva, evitando l’istituzionalizzazione.
Curare le condizioni igieniche ed il governo dell’ambiente di vita.
Garantire la presenza di un educatore che assiste l’utente nello svolgimento di prestazioni
di tipo domestico (riordino, pulizia e miglioramento delle condizioni dell’abitazione).
Supervisionare gli interventi di pulizia ordinaria dell’alloggio con particolare riguardo ai
servizi igienici, alla stanza da letto e alla cucina.
Realizzare interventi per migliorare il contesto abitativo (pulizia straordinaria,
manutenzioni e riparazioni domestiche, riordino armadi e dispense, pitturazioni pareti) e
interventi per migliorare la qualità della vita (acquisto di suppellettili e/o elettrodomestici,
acquisto di abiti e di quant’altro sia necessario all’utente per vivere dignitosamente).
Collaborare nelle prestazioni di segretariato sociale e di educazione sanitaria.
Accompagnamento nel disbrigo di pratiche sanitarie e/o amministrative.
Informazione agli utenti e alle loro famiglie sui loro diritti, sui servizi di cui possono
usufruire e sulle pratiche necessarie per accedervi.
SERVIZIO HOME MAKER NON PROFESSIONALE PSICHIATRICA
Il servizio Home Maker non professionale è stato avviato a luglio 2011 e gestito per tutto l’anno
2012, in modo graduale nei Comuni di: Grumo Appula, Sannicandro di Bari, Cassano delle Murge,
Binetto, Acquaviva delle Fonti e Toritto.
Nel corso del 2012 gli utenti destinatari del servizio sono stati n. 22 (11 maschi e 11 femmine) con
una media di 14 utenti al mese;
COMUNI
Grumo Appula
Acquaviva delle Fonti
Cassano delle Murge
Toritto
Sannicandro di Bari
Binetto
Ambito
N. UTENTI
9
2
1
7
2
1
22
Inoltre, sempre nel 2012, per il servizio sopraindicato sono state totalizzate n. 4277 ore di
prestazione con una media mensile di 356,416 ore.
Le prestazioni che svolge l’assistente domiciliare sono quelle di:
• Affiancare la persona nelle attività quotidiane favorendone l’autosufficienza e l’autonomia
e l’inclusione sociale.
• Aiutare la persona nella cura di sé, igiene, vestizione, cambio/lavaggio biancheria,
preparazione dei pasti, spesa.
34
•
Favorire la permanenza del soggetto nel proprio domicilio, intervenendo sui punti critici e
punti di forza presenti e rafforzando i punti deboli della rete familiare e sociale, onde
migliorare le relazioni parentali ed amicali, sostenere nel processo di cura il loro congiunto
e favorire la partecipazione attiva, evitando l’istituzionalizzazione.
• Curare le condizioni igieniche ed il governo dell’ambiente di vita
• Assistere l’utente nello svolgimento di prestazioni di tipo domestico (riordino, pulizia e
miglioramento delle condizioni dell’abitazione);
• Interventi di pulizia ordinaria dell’alloggio con particolare riguardo ai servizi igienici, alla
stanza da letto e alla cucina;
• Realizzare interventi di pulizia straordinaria, manutenzioni e riparazioni domestiche,
riordino armadi e dispense, pitturazioni pareti e interventi per acquistare suppellettili e/o
elettrodomestici, abiti e quant’altro sia necessario all’utente per vivere dignitosamente
• Collaborare nelle prestazioni di segretariato sociale e di educazione sanitaria
• Accompagnamento nel disbrigo di pratiche sanitarie e/o amministrative;
• Informazione agli utenti e alle loro famiglie sui loro diritti, sui servizi di cui possono
usufruire e sulle pratiche necessarie per accedervi.
Il Servizio è svolto al domicilio dell’utente ma prevede interventi che vengono svolti in ambiti
diversi da quello casalingo, nel territorio e nella comunità in cui lo stesso vive. Le prestazioni sono
effettuate dal lunedì al sabato, in orario sia antimeridiano che pomeridiano, secondo le esigenze
dell’utente e del servizio stesso. L’attività di assistenza domiciliare home maker non professionale,
pur prevedendo servizi di aiuto alla persona, non prescinde dal coinvolgimento diretto dell’utente
inteso non come soggetto su cui si riversano gli interventi, ma come parte attiva nel processo di
cura.
Tavola 2.1 Tabella degli obiettivi di servizio realizzati nel Piano Sociale di Zona
Asse
N°
1
Obiettivo di servizio
Asili nido e altri servizi socio-educativi
per la prima infanzia
I
2
3
Valore raggiunto al
30/09/2013
35% dei Comuni dotati di servizi
16,67
6 posti nido (pubblici o
convenzionati) ogni 100 bambini 036 mesi residenti
1,58
1 studio di fattibilità
NO
Servizi di conciliazione vita-lavoro
1 Ufficio dei tempi e degli spazi
SI
1 PIS h. 24
NO
1 Regolamento del servizio
NO
1 posto ogni 5.000 abitanti in
residenze per adulti in difficoltà
0,00
Rete di pronto intervento sociale - PIS
II
4
Tipologia indicatore
Rete di pronto intervento sociale emergenza abitativa
35
5
Inclusione attiva
1 percorso/progetto di inclusione
ogni 5.000 abitanti
1 Assistente sociale ogni 5.000
abitanti
6
Servizio Sociale Professionale
III
1 assistente sociale
per 11,455,67 abitanti
1 Coordinatore del SSP di ambito
SI
Incontri di coordinamento
frequenti
SI
7
Rete di accesso - segretariato
1 punto di accesso in ciascun
Comune
1 punto di accesso
per ogni comune
8
Rete di accesso - immigrati
1 sportello art. 108 RR 4/2007
NO
9
Rete di accesso - PUA
1 PUA di ambito ex DGR 691/2011
SI
10
Centri di ascolto per le famiglie
1 Centro per ambito e/o sostegno
alla genitorialità in ogni Comune
0,00
11
Educativa domiciliare per minori
1 nucleo in carico ogni 1.000 nuclei
residenti
30 nuclei
12
Buoni conciliazione infanzia
Stato di Attuazione della procedura
amministrativa
NO
13
Affido familiare - equipe
1 equipe per ambito/1 Protocollo
operativo
N. percorsi superiore a N.
inserimenti in strutture residenziali
IV
14
Affido familiare
1 Regolamento del servizio
1 Anagrafe della famiglie
affidatarie
V
3,42 percorsi ogni
5.000 abitanti
15
Adozione familiare
1 equipe per ambito/1 Protocollo
operativo
16
Centri diurni (art. 52-104 RR 4/2007)
minori
30 posti (art. 52 RR 4/2007) ovvero
50 posti (art. 104 RR 4/2007) ogni
20.000 residenti
17
Unità di Valutazione Multidimensionale
1 UVM per ambito ex DGR
691/2011
SI
NO
SI
NO
SI
9 posti per 68734
residenti
SI
36
18
Assistenza Domiciliare non autosuff. ADI
4,1 utenti in carico in ADI (a 6 ore
medie settimanali) ogni 100 over
65 residenti
34 utenti over 65 su
12080 residenti over
65 (per 3,66 ore
medie settimanali)
100 utenti over 65 su
12080 residenti over
65 (per 3,60 ore
medie settimanali)
19
Assistenza Domiciliare non autosuff. SAD
1,5 utenti in carico in SAD ogni 100
over 65 residenti
20
Assistenza Domiciliare per persone con
disagio psichico
10 utenti in carico (a 6 ore medie
settimanali) ogni 100 utenti CSM
21
Abbattimento barriere architettoniche
100 interventi per ambito
22
Buoni di conciliazione disabili e anziani
non autosufficienti
Stato di Attuazione Procedura
Amministrativa
NO
23
Progetti di Vita indipendente
Stato di Attuazione Procedura
PRO.VI
NO
24
Centri diurni anziani (art. 106 RR
4/2007)
50 posti utenti ogni 50.000
residenti
0,00
50 nuclei
40,00
25
Centri diurni disabili (art. 105 RR
4/2007)
26
Centri diurni disabili art. 60 RR 4/2007
20 posti utenti ogni 50.000
residenti
15 per 68734 abitanti
27
Dopo di Noi (artt. 55-57 RR 4/2007)
10 posti utenti ogni 50.000
residenti
0 posti
28
Centri diurni Alzheimer (art. 60ter RR
4/2007)
10 posti utenti ogni 50.000
residenti
2 posti per 68734
29
Integrazione alunni con disabilità art.
92 RR 4/2007 - equipe
1 equipe per ambito/1 Protocollo
operativo
SI
30
Integrazione alunni con disabilità art.
92 RR 4/2007
Mantenimento del N. utenti medio
2010-2012
SI
31
Trasporto sociale per persone con
disabilità
Servizio attivo su base di ambito
SI
32
Inserimenti in strutture a ciclo diurno
per persone con disagio psichico
5 posti ogni 50.000 residenti
0,00
37
33
Residenze per persone con disagio
psichico (artt. 70-60bis RR 4/2007)
5 posti ogni 50.000 residenti
0,00
34
Interventi di prevenzione in materia di
dipendenza patologiche
Presenza attività di prevenzione su
base di Ambito
NO
35
Interventi per persone con dipendenze
patologiche
10 percorsi inclusivi ogni 100 utenti
Ser.T.
0,00
36
Maltrattamento e violenza - CAV
1 convenzione con CAV per ambito
NO
37
Maltrattamento e violenza residenziale
Pagamento rette per inserimento
in strutture residenziali
NO
38
Maltrattamento e violenza - equipe
1 equipe per ambito/1 Protocollo
operativo
NO
39
Interventi indifferibili minori fuori
famiglia
Interventi indifferibili minori fuori
famiglia in relazione al fabbisogno
territoriale rilevato.
SI
Ufficio di Piano
Attivazione Ufficio di Piano con il
Responsabile e la dotazione
organica dedicata
SI
VI
40
1.4 – L’attuazione economico-finanziaria e capacità di cofinanziamento del
Comune
Dall’osservazione dei quadri finanziari, sotto riportati, attestanti la spesa sociale dei sei Comuni
dell’Ambito si rileva che la spesa media totale dell’ambito è stata di € 1.763.574,34, ripartita tra i
vari comuni come nella tabella di seguito riportata:
Comuni
Grumo Appula
Acquaviva delle Fonti
Binetto
Cassano delle Murge
Sannicandro di Bari
Toritto
TOTALI
2010
2011
2012
Tot Triennio
Media
€ 409.558,71 € 272.127,00 € 471.859,92 € 1.153.545,63 € 384.515,21
€ 670.288,00 € 746.525,00 € 889.943,00 € 2.306.756,00 € 768.918,67
€ 44.363,00
€ 38.145,40
€ 26.011,00
€ 108.519,40
€ 36.173,13
€ 219.571,76 € 156.460,42 € 290.131,86 € 666.164,04
€ 222.054,68
€ 178.784,25 € 143.598,83 € 130.582,25 € 452.965,33
€ 150.988,44
€ 217.561,20 € 199.155,77 € 186.055,66 € 602.772,63
€ 200.924,21
€ 1.740.126,92 € 1.556.012,42 € 1.994.583,69 € 5.290.723,03 € 1.763.574,34
A fronte di una spesa sociale pro-capite pari ad € 25,66 come riportato nella seguente tabella.
38
Comuni
Grumo Appula
Acquaviva delle Fonti
Binetto
Cassano delle Murge
Sannicandro di Bari
Toritto
Media
€ 384.515,21
€ 768.918,67
€ 36.173,13
€ 222.054,68
€ 150.988,44
€ 200.924,21
€ 1.763.574,34
Popolazione
residente
12952
21016
2158
14320
9721
8567
68734
Spesa procapite
€ 29,69
€ 36,59
€ 16,76
€ 15,51
€ 15,53
€ 23,45
€ 25,66
I servizi realizzati durante il triennio sono riportati nel monitoraggio predisposto nei successivi
capitoli di seguito sintetizzato:
N.
Art. Reg.
4/07
Denominazione
1
86
Servizio sociale
professionale
2
83
Segretariato sociale
3
84
4
3
6
Programmate
Impegnate
Residui di
stanziamento
Liquidate
€ 175.000,00
€ 175.000,00
€ 0,00
€ 175.000,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
Sportelli sociali
€ 20.000,00
€ 20.000,00
€ 0,00
€ 1.161,06
PUA
€ 352.660,83
€ 352.660,83
€ 0,00
€ 0,00
108
Sportello integrazione
socio-sanitaria-culturale
€ 60.000,00
€ 0,00
€ 60.000,00
€ 0,00
7
87
ADE
€ 975.233,07
€ 975.233,07
€ 0,00
€ 512.835,66
8
87
SAD
€ 1.403.727,53
€ 1.403.727,53
€ 0,00
€ 926.454,58
9
88
ADI
€ 1.179.521,19
€ 1.179.521,19
€ 0,00
€ 926.454,59
10
Scegli
ASSEGNI DI CURA
€ 100.000,00
€ 0,00
€ 100.000,00
€ 0,00
11
52
CENTRO DIURNO SOCIO
RIABILITATIVO PER
MINORI
€ 400.000,00
€ 400.000,00
€ 0,00
€ 91.264,26
12
60
CENTRO DIURNO SOCIO
RIABILITATIVO PER
MINORI
€ 200.640,00
€ 200.000,00
€ 640,00
€ 17.216,78
13
92
ASSISTENZA
SPECIALISTICA
€ 800.097,57
€ 800.097,57
€ 0,00
€ 440.420,62
39
15
53
INTEGRAZIONE RETTE
ASILI NIDO
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
16
57
INTERGRAZIONE RETTE
"Dopo di NOI"
€ 161.400,00
€ 86.400,00
€ 75.000,00
€ 86.400,00
17
70
Integrazione rette Casa
per la Vita
€ 100.000,00
€ 0,00
€ 100.000,00
€ 0,00
19
96
Affido familiare
€ 45.000,00
€ 1.986,00
€ 43.014,00
€ 1.986,00
20
96
Equipe multidisciplinare
integrata di ambito
€ 15.000,00
€ 0,00
€ 15.000,00
€ 0,00
21
93
Centro di Ascolto per le
Famiglie
€ 200.000,00
€ 200.000,00
€ 0,00
€ 9.000,00
22
Scegli
Piano dei Tempi e degli
Spazi
€ 30.000,00
€ 24.750,00
€ 5.250,00
€ 24.750,00
23
87
Assistenza domiciliare
disabili mentali
€ 292.020,69
€ 292.020,69
€ 0,00
€ 200.712,79
24
102
Percorsi di inserimento
lavorativo per disabili
psichici
€ 180.000,00
€ 180.000,00
€ 0,00
€ 0,00
25
102
Inclusione socio
lavorativa per persone
con dipendenze
patologiche
€ 194.725,40
€ 194.725,40
€ 0,00
€ 0,00
26
Scegli
Osservatorio
epidemiologico sulle
dipendenze
€ 37.533,66
€ 0,00
€ 37.533,66
€ 0,00
27
102
Abbattimento barriere
architettoniche
€ 244.923,10
€ 244.923,10
€ 0,00
€ 92.381,39
28
Scegli
Interventi indifferibili per
minori fuori famiglia
€ 246.597,92
€ 246.597,92
€ 0,00
€ 0,00
29
87
Trasporto disabili
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
30
102
Micro credito
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
31
Scegli
€ 243.121,77
€ 161.328,52
€ 81.793,25
€ 104.719,66
5
3
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
€ 0,00
Ufficio di Piano
UVM
40
14
Altro
Equipe multidisciplinare
integrata di Ambito per
prevenzione e lotta alla
violenza su donne e
minori
18
80
Rette Centri Antiviolenza
e Case Rifugio
€ 20.000,00
€ 0,00
€ 20.000,00
€ 0,00
32
85
Pronto intervento
Sociale
€ 100.000,00
€ 0,00
€ 100.000,00
€ 0,00
33
Altro
Prima Dote per i nuovi
nati
€ 260.181,97
€ 260.181,97
€ 0,00
€ 260.181,97
34
Altro
Assegno di Cura
€ 695.287,67
€ 695.287,67
€ 0,00
€ 503.696,92
35
Altro
Assistenza Indiretta
Personalizzata
€ 271.152,87
€ 271.152,87
€ 0,00
€ 209.846,24
€ 17.777,00
€ 0,00
€ 17.777,00
€ 0,00
Si precisa che nella Programmazione 2010-2012, sopra esposta, è stato previsto per il Servizio di
Trasporto Disabili un intervento da parte dei Comuni di € 301.000,00, fondi questi mai trasferiti al
Fondo Unico di Ambito in quanto tale servizio è stato gestito da ciascun Comune in maniera
autonoma.
Stesso discorso per il Servizio di Micro credito per il quale era previsto un cofinanziamento privato
mai pervenuto al Fondo Unico di Ambito e, conseguentemente, anche il co-finanziamento previsto
dai singoli comuni per tale misura non è pervenuto al Fondo Unico di Ambito.
1.5 – Buone pratiche e cantieri di innovazione avviati
I forti cambiamenti in atto, la situazione di grandi incertezze economiche, i sempre crescenti
elementi di complessità generale confermano l’importanza di nuove politiche di welfare capaci di
dare centralità alle comunità locali in una dimensione di responsabilità collettiva.
Il metodo di lavoro è quello del “Cantiere Aperto” che, nella logica dell’Alleanza Locale, mira al
coinvolgimento di una pluralità di attori del territorio per la costruzione di un patto solidaristico
(accordo territoriale) per il rafforzamento del sistema dei servizi e delle iniziative per e con le
famiglie.
Il coinvolgimento dei diversi attori pubblici e privati, legittima la forte valenza sul piano operativo
della logica del cantiere aperto che utilizza conoscenze teoriche e pratiche per “costruire solide
basi” su cui definire ipotesi risolutive.
A tale logica risponde la costituzione del Piano dei Tempi e degli Spazi che s’inserisce nel circuito
delle prassi operative che mirano a favorire la “conciliazione dei tempi vita-lavoro” con l’obiettivo
di promuovere il coordinamento dei tempi e degli spazi della città per la qualificazione dei
programmi di azione per lo sviluppo economico, lo sviluppo urbano sostenibile e l’inclusione
41
sociale, al fine di sostenere le pari opportunità tra uomini e donne e di favorire la qualità della vita
attraverso la conciliazione dei tempi di lavoro, di relazione, di cura parentale, di formazione e del
tempo per sé delle persone residenti nell’ambito.
42
AMBITO
TERRITORIALE
SOCIALE DI
GRUMO APPULA
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 – 2016
Allegati al Capitolo I
- Quadri riassuntivi della spesa sociale dei Comuni e
relativa attestazione 2010-2012;
- Quadro riassuntivo dei Servizi attivati dall'Ambito nel
PsdZ 2010-2012.
43
CAPITOLO II
LE PRIORITÀ STRATEGICHE PER POLITICHE DI INTERVENTO
2.1 La strategia dell’ambito territoriale per il consolidamento del sistema di
welfare locale
Dall’analisi dei bisogni effettuata nell’Ambito territoriale di Grumo Appula, esposta nel precedente
capitolo I, dalle indicazioni fornite nel corso dei tavoli di concertazione/coprogettazione con il
terzo settore e con le parti sociali, oltre che con le istituzioni locali (ASL, Città Metropolitana,
Istituzioni scolastiche, Ministero della Giustizia, ecc.…), e dal confronto fra l’Ufficio di Piano e la
Regione in fase di elaborazione del Piano, sono emerse importanti indicazioni riguardo alle priorità
strategiche di intervento che il Piano di Zona deve perseguire mediante il potenziamento di servizi
già esistenti e la creazione di nuovi servizi. Di seguito vengono indicati, per ogni area di intervento,
la tipologia dei servizi e/o interventi da realizzare o da potenziare e gli obiettivi da raggiungere.
I SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA E LA CONCILIAZIONE DEI TEMPI
L’Ambito territoriale di Grumo, coerentemente con il Piano Regionale della politiche sociali, con il
nuovo Piano di Zona intende consolidare la rete di strutture e servizi per la prima infanzia,
pubblica e privata, attiva sul territorio, implementare i servizi di conciliazione vita-lavoro, in modo
da accrescere la partecipazione sostenibile e l’avanzamento delle donne nell’occupazione.
Per la soddisfazione dei bisogni sopra elencati, il nostro Ambito intende erogare i seguenti servizi:
Potenziamento e riqualificazione dei Servizi per la prima infanzia mediante forme di
sostegno economico alle famiglie (integrazione delle rette) e potenziando l’offerta pubblica
di strutture presenti nel territorio mediante la costruzione di asili nido nei Comuni
destinatari di finanziamenti regionali. Tale obiettivo caratterizza anche il Programma per i
servizi di cura del Piano di Azione e Coesione, avviato e finanziato dal Ministero del Lavoro,
il Dipartimento Sviluppo e Coesione Territoriale di concerto con le Regioni, che assegna
risorse ad ogni Ambito Territoriale secondo un criterio di riparto demografico in cui
l'allocazione finanziaria misura la popolazione di età 0-36 mesi, consentendo di accedere
alla prima assegnazione finanziaria, sia per sostenere ed intensificare i servizi esistenti, sia
per crearne di nuovi.
Adozione del Piano dei Tempi e degli Spazi della Città per avviare concretamente il percorso
della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, a partire dallo studio di fattibilità realizzato
per l’analisi delle condizioni del contesto urbano e dei differenti tempi che in esso
coesistono (tempo del lavoro, tempo del commercio, tempo dello studio, ecc.) per
individuare gli strumenti più idonei a rafforzare il diritto alla qualità di vita e al benessere
delle famiglie.
44
IL SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA’ E LA TUTELA DEI DIRITTI DEI MINORI
Il ruolo ed il significato della famiglia nella nostra società e, segnatamente, nel nostro territorio, si
sono modificati nel corso degli ultimi decenni, in correlazione col variare di concause ed elementi
culturali, economici, demografici, ecc. Per progettare percorsi di innovazione nelle politiche
familiari rispondenti alla famiglia che cambia, occorre saper privilegiare la dimensione
promozionale rispetto a quella assistenziale. Spesso le famiglie sono caratterizzate dalla presenza,
al loro interno, di una pluralità di soggetti in difficoltà, c.d. “famiglie multiproblematiche” (anziani,
diversamente abili, tossicodipendenti). Questo Ambito territoriale intende focalizzare la propria
attenzione sulla dimensione familiare, come “soggetto-oggetto” di intervento.
Questo recupero della dimensione sociale della famiglia, quale contenitore di una pluralità di
bisogni e di condizioni di fragilità, è legato alla convinzione che essa abbia in sé delle potenzialità
notevoli se invece di essere considerata come semplice destinataria di interventi diventa un
soggetto politico attivo.
Strettamente correlati al problema delle politiche per la famiglia e per la prima infanzia, sono gli
interventi diretti a prevenire il disagio minorile e giovanile. Difatti, molti degli interventi previsti da
questa programmazione si configurano come trasversali, coinvolgendo diverse aree di intervento.
In particolare, l’equipe multidisciplinare integrata per la tutela dei minori e delle donne vittime di
violenza, collocata nell’area del contrasto alla violenza, interagisce con le politiche familiari e per i
minori. Così come molti servizi e interventi previsti in altri ambiti di intervento, sono rivolti ai
minori e alle famiglie: primi fra tutti i servizi domiciliari.
Secondo le linee guida contenute nel Piano Sociale Regionale 2004/2016, l’Ambito territoriale di
Grumo ha catalizzato la propria attenzione per il nuovo triennio sui seguenti obiettivi strategici
prioritari:
Consolidamento e potenziamento del Servizio per l’affidamento e l’adozione di minori.
Mediante l’implementazione ed il consolidamento del servizio di affido familiare e del
servizio adozioni si vuole dare piena attuazione alle linee guida regionali per l’affido
familiare dei minori di cui alla Delibera di G.R. n. 494/2007, con la quale sono stati recepiti
gli indirizzi di cui alla Legge n. 149/2001, e che trova riscontro anche attraverso
l’individuazione delle famiglie affidatarie. Tale obiettivo rende evidente che si cercherà di
ridurre l’accoglienza residenziale dei minori fuori famiglia in favore, invece, di
un’accoglienza familiare, coinvolgendo le istituzioni, gli enti e il terzo settore presenti sul
territorio.
Rafforzamento del Servizio di Educativa Domiciliare, nell’ottica della prevenzione della
istituzionalizzazione. Lo scopo è offrire un valido sostegno alle famiglie in temporanea
difficoltà nell’assunzione del proprio ruolo educativo e nell’assolvimento dei propri compiti
genitoriali e attivare processi di responsabilizzazione in grado di ridurre il conseguente
rischio di allontanamento del minore dalla famiglia facilitandone il suo reinserimento,
nonché processi di integrazione della famiglia e del minore nel contesto sociale.
Istituzione di un Centro di ascolto per la Famiglia, che ha competenze trasversali, con
prestazioni qualificate e multidisciplinari di sostegno alla famiglia e alle responsabilità
genitoriali. La previsione di un “luogo neutro” rappresenta un’opportunità di mediazione di
45
situazioni conflittuali, sia di coppia che genitoriali, e di promozione del protagonismo
familiare.
Potenziamento delle Equipe multidisciplinari integrate per l’adozione e l’affido come
risposta al disagio familiare, diminuendo il numero dei minori già inseriti in strutture. Lo
scopo è, da una lato, assicurare al minore, temporaneamente privo di un ambiente
familiare idoneo, il mantenimento, l’istruzione, l’educazione, affidandolo ad un’altra
famiglia, offrendogli opportunità di socializzazione, sostegno educativo e formativo,
adeguate figure adulte di riferimento, dall’altro, sostenere e preparare le famiglie
disponibili ad accogliere un minore nella propria famiglia; favorire le relazioni con la
famiglia di origine e promuovere ogni iniziativa che possa favorire il rientro del minore nel
nucleo.
Consolidamento delle attività messe in campo da un Centro socio-educativo per minori
presente nel territorio dell’ambito, promuovendo la partecipazione di minori del territorio
con problemi di socializzazione o esposti al rischio di emarginazione e di devianza,
attraverso, ad attività di socializzazione e ludico-ricreative.
Costituzione di un Fondo Unico di ambito ad integrazione della spesa sostenuta dai Comuni
per il pagamento delle rette di inserimento dei minori in strutture residenziali, in coerenza
con quanto previsto dal Piano Regionale delle Politiche sociali 2009-2011 secondo il quale,
a partire dalla annualità 2010 la Regione Puglia partecipa al finanziamento degli interventi
indifferibili per i soli minori stranieri non accompagnati, demandando a ciascun Ambito
territoriale di quantificare, nell’ambito delle disponibilità finanziarie del Piano Sociale di
Zona, il fabbisogno di tutti i Comuni per i cosiddetti “interventi indifferibili”.
LA CULTURA DELL’ACCOGLIENZA E IL CONTRASTO DELLE MARGINALITÀ SOCIALI
Politiche per gli immigrati
In considerazione del ruolo fondamentale che oggi gli immigrati svolgono nella nostra società in
generale e nel nostro territorio in particolare, le azioni strategiche che questo Ambito intende
rivolgere a questa fascia di popolazione finiscono con implementare e completare le priorità
strategiche e gli obiettivi individuati in altre aree di intervento (responsabilità familiari, servizi
domiciliari, inclusione sociale).
In particolare, si intende finanziare il mantenimento sul territorio dell’ambito, di uno Sportello per
i cittadini stranieri diretto a
o Promuovere la piena fruizione dei servizi socio-sanitari e culturali presenti sul territorio,
l’integrazione scolastica e la realizzazione dei diritti di cittadinanza attiva;
o Favorire il reciproco riconoscimento e la valorizzazione delle singole soggettività, delle
identità culturali, religiose e linguistiche, anche attraverso la figura del mediatore culturale;
o Sostenere l’inserimento nel mondo del lavoro e nel tessuto sociale anche avvalendosi di
consulenze legali.
46
Il welfare di accesso
La programmazione del nuovo Piano sociale 2014/2016 considera il welfare di accesso una priorità
strategica, in quanto tutti i servizi previsti in questo ambito di intervento operativo (servizio
sociale professionale, segretariato sociale, sportelli sociali, PUA, UVM, sportello per l’integrazione
socio-sanitaria-culturale delle persone immigrate) risultano essere fondamentali per garantire
l’omogeneità del trattamento dei cittadini che appartengono ad uno stesso territorio, fornendo
loro le stesse informazioni, una uniformità e unitarietà di accesso alla rete di offerte sociali e sociosanitarie, dei tempi e delle modalità di fruizione dei servizi. Per garantire il raggiungimento degli
obiettivi dei servizi che connotano il welfare di accesso, agli stessi devono essere dedicate figure
professionali qualificate e specializzate e in numero adeguato secondo gli standard regionali, in
maniera stabile e continuativa e con metodologie operative condivise ed omogenee.
Adeguatamente potenziato il Servizio sociale professionale finisce col garantire positivamente
anche l’offerta dei servizi di Segretariato sociale, con 6 sportelli nell’Ambito.
Nel quadro complessivo dei servizi che compongono il welfare di accesso, si è inteso consolidare il
servizio di Porta Unica di Accesso e della Unità di Valutazione Multidimensionale, rafforzando la
presenza di figure professionali da dedicare in maniera stabile e continuativa a questi servizi.
L’Ambito ha inteso, dunque, fornire una risposta mirata ed efficace alle criticità riscontrate
attraverso il potenziamento della sede centrale della PUA, che coincide con quelle dell’UVM e
dell’Ufficio di Piano presso il DSS, e il consolidamento delle sedi periferiche istituite presso i Servizi
Sociali dei Comuni dell’Ambito, le Unità Operative Distrettuali e i Dipartimenti della ASL.
L’accesso al sistema integrato dei servizi è garantito dalla Porta unica di accesso, in raccordo
con la ASL, con modalità dirette a promuovere la semplificazione e l’unicità di trattamento per gli
utenti, in un sistema unico di accoglienza della domanda per la valutazione del bisogno
sociosanitario e l’individuazione dell’intervento mirato da attivare.
L’Ambito territoriale, in linea con quanto previsto dall’art. 3 del Regolamento reg. n. 4/2007 e
s.m.i., è dotato di un Regolamento che disciplina dettagliatamente l’assetto organizzativo e il
funzionamento della PUA, le modalità di accesso alla rete dei servizi anche integrati e di presa in
carico, le attività di valutazione multidimensionale.
Il sistema di welfare di accesso è stato potenziato nella programmazione del Piano Sociale dei cicli
precedenti con la previsione, in linea con le indicazioni regionali, di n. 3 Sportelli sociali, localizzati
a livello comunale e dislocati secondo criteri di vicinanza geografica, configurandosi come servizio
di prossimità e primo livello di accesso al sistema locale dei servizi, utilizzando operatori del terzo
settore che dovranno raccordarsi con il Servizio Sociale Professionale dei Comuni e di Ambito e
con il Responsabile della Comunicazione dell’Ufficio di Piano.
Infine, le criticità emerse nel precedente periodo di programmazione e le indicazioni fornite dal
Piano Regionale fanno emergere l’importanza di strutturare l’Ufficio di Piano con competenze
professionali e modalità operative in grado di sostenere il peso derivante dalla attuazione ed
implementazione delle politiche su esposte.
Ciò che merita qui essere sottolineato è l’importanza della capacità dell’Ufficio di Piano nel
promuovere l’integrazione delle politiche, non solo di quelle su esposte, strettamente trattate dal
Piano Sociale, ma anche fra queste e quelle che vengono trattate con altri strumenti di
programmazione a forte valenza sociale (politiche della formazione e politiche attive del lavoro,
politiche dell’abitazione e della riqualificazione urbana, politiche per i giovani, politiche della
47
salute, politiche dell’istruzione, politiche dei trasporti, ecc.…) ed in questa prospettiva svolgere
funzioni di promozione di progetti integrati a scala territoriale, favorendo l’accesso a finanziamenti
pubblici di varia provenienza, così come di quelli privati.
L’Ufficio di Piano è quindi chiamato a svolgere un ruolo rilevante nei prossimi anni e dovrà
svolgere un ruolo di motore dello sviluppo locale.
I SERVIZI E GLI INTERVENTI PER LE POVERTÀ ESTREME E PER IL CONTRASTO DELLE NUOVE
POVERTÀ
In sede di concertazione gli attori del privato sociale hanno evidenziato la necessità di destinare
risorse economiche significative per individuare misure mirate ed adeguate atte ad attenuare il
forte rischio di esclusione che si sta delineando nel nostro territorio a causa delle difficoltà
economiche e dell’elevato tasso di disoccupazione, con le quali sono chiamate a confrontarsi ogni
giorno gli individui e le famiglie. Se, da un lato, gli interventi mirati e finalizzati a favorire
l’inclusione sociale delle persone che versano in condizioni di disagio socio-economico devono
volgere in un’ottica non più di mero assistenzialismo, dall’altro, le singole amministrazioni
comunali, nel triennio prossimo, dovranno comunque assicurare forme di intervento economico
ad integrazione del reddito minimo o inesistente nella fase c.d. di emergenza, attraverso
l’erogazione di contributi economici continuativi o straordinari per fronteggiare situazioni
impreviste e di emergenza rispetto alle quali le persone deboli e svantaggiate non sono in grado di
far fronte direttamente, personalmente o attraverso la rete familiare.
Il Pronto intervento Sociale costituisce la risposta all’esigenza di razionalizzare e velocizzare gli
interventi legati a situazioni di particolare gravità e urgenza per quello che concerne
problematiche a rilevanza sociale e che hanno le caratteristiche dell’emergenza.
Le Attività previste:
1) Servizio fornitura pasti caldi a domicilio. Servizio rivolto a persone in condizioni di non
autonomia e/o che versano in condizioni di estrema indigenza;
2) Servizio Lavanderia sociale. Il Servizio provvederà nei gironi feriali al ritiro del vestiario presso il
domicilio dell’utente e alla riconsegna dopo il lavaggio;
3) Servizio Docce. Il cittadino può rivolgersi direttamente presso gli uffici del servizio sociale
comunale e farne richiesta secondo apposite procedure ed il Servizio provvederà al trasporto dal
proprio domicilio alla sede del Pronto intervento Sociale due giorni a settimana.
LA RETE DEI SERVIZI PER LA PRESA IN CARICO INTEGRATA DELLE NON AUTOSUFFICIENZE
Politiche in favore degli anziani e quelle integrate per le non autosufficienze
La programmazione dei due precedenti cicli del Piano sociale di zona ha dedicato particolare
attenzione alle esigenze della popolazione anziana e della popolazione disabile, attivando una
serie di interventi, tuttora in corso, finalizzati soprattutto a garantire la domiciliarità anche
attraverso prestazioni integrate socio-sanitarie. Sono stati, difatti, attivati in tutti i Comuni
dell’Ambito il servizio di assistenza domiciliare (SAD) ed il servizio di assistenza domiciliare
integrata (ADI), nonché altri servizi mirati, ad esempio, a migliorare le condizioni abitative
48
(contributi per l’acquisto di climatizzatori delle persone ultrasessantacinquenni) e a rafforzare la
rete di protezione familiare intorno all’anziano e al disabile (assegni di cura).
Le politiche di intervento che l’Ambito intende realizzare nel prossimo triennio, emerse anche
in sede di concertazione, ravvisano in primo luogo la necessità di potenziare e consolidare i servizi
domiciliari già attivati, soprattutto sotto il profilo delle prestazioni integrate con la ASL.
L’assistenza domiciliare, in tutte le sue articolazioni, si pone, al vertice degli interventi sociosanitari
della nostra regione, assieme allo sviluppo dell’assistenza residenziale e semiresidenziale, al fine di
completare la filiera delle prestazioni che, in modo complementare tra loro, concorrono ad
assicurare una presa in carico appropriata ed efficiente del paziente cronico e gravemente non
autosufficiente, in alternativa alle strutture sanitarie ospedaliere. In base alle previsioni del Piano
Regionale di salute 2008/2010, del Piano regionale delle Politiche sociale 2013/2015, del Patto di
salute 2010-2012, nonché dei documenti Cipe per l'erogazione delle risorse premiali per l'obiettivo
di Servizio -S.06 ADI Anziani e del Piano di Azione e Coesione Servizi di Cura 2013-2015, in data 09
dicembre 2013 è stato siglato l’ accordo di programma per la “programmazione e realizzazione di
cure domiciliare integrate” tra Ambito territoriale N.5 Grumo Appula e Azienda Sanitaria Locale
BA D.S.S. n. 5 - , quale strumento attuativo delle indicazioni regionali. La finalità del predetto
accordo di programma è quella di attuare un governo clinico assistenziale efficace ed evidente
delle CDI tra il Distretto Socio Sanitario n. 5 e l’Ambio Sociale Territoriale di Grumo Appula.
Alla luce di quanto innanzi esposto, questo Ambito intende perseguire le seguenti priorità
strategiche:
Potenziare l’erogazione di prestazioni domiciliari, favorendo la permanenza nel loro
contesto di vita familiare degli anziani, con particolare riguardo a quelli non autosufficienti,
e dei disabili, cercando così di alleviare il carico di cura che spesso insiste solo sulle
famiglie.
Confermare forme di sostegno concrete al lavoro di cura delle famiglie prevedendo, come
per la prima annualità, l’integrazione delle risorse regionali ad hoc stanziate per l’assegno
di cura, Sempre nell’ottica della domiciliarità e della non istituzionalizzazione l’Ambito
intende
Erogare misure economiche finalizzate a sostenere i costi per l’abbattimento e
l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, al fine di favorire
l’integrazione sociale e migliorare la qualità della vita delle persone diversamente abili.
Politiche per le persone con disabilità e per le loro famiglie
Tralasciando la disamina degli obiettivi specifici già indicati nel paragrafo precedente, riguardanti il
potenziamento dei servizi domiciliari, anche integrati da prestazioni socio-sanitarie, ed il
potenziamento delle forme di sostegno economico alle famiglie per l’acquisto di prestazioni
domiciliari, evitando così il ricorso alla istituzionalizzazione e fornendo un valido supporto alle
famiglie stesse molto spesso lasciate sole ad affrontare situazioni di disagio e il carico di cura, si
riportano di seguito gli obiettivi specifici che l’Ambito intende perseguire, in linea con quelli
individuati dalla Regione nel Piano Regionale delle Politiche Sociali 2004-2016:
Consolidamento e potenziamento dei servizi domiciliari al fine di favorire la permanenza
delle persone disabili nel loro ambiente di vita, evitando la istituzionalizzazione
49
Consolidamento e potenziamento del Servizio di Assistenza Scolastica Specialistica di
ambito, al fine di favorire l’integrazione e l’autonomia personale e sociale degli alunni
disabili, garantendo il diritto allo studio di minori affetti da disabilità fisica-psichicasensoriale attraverso il loro inserimento in strutture scolastiche ordinarie, ivi compresa la
scuola per l’infanzia.
Erogazione di contributi per favorire l’abbattimento e l’eliminazione delle barriere
architettoniche negli edifici privati.
Pagamento delle rette di inserimento dei disabili in una comunità socio-riabilitativa (Dopo
di Noi) presente nel territorio dell’Ambito, a seguito di convenzione con la stessa e con la
ASL in presenza di diversamente abili gravi, al fine di garantire a persone prive di adeguato
supporto familiare una vita quotidiana significativa, sicura e soddisfacente. L’ambito ha
ritenuto, pertanto, di consolidare e potenziare un servizio già programmato nei precedenti
trienni.
Rafforzamento della mobilità sul territorio delle persone diversamente abili, mediante il
servizio di trasporto scolastico in carico ai Comuni dell’ambito e mediante il servizio di
trasporto ai centri di riabilitazione.
Consolidamento di un Centro diurno socio-educativo e riabilitativo presente nel territorio
dell’Ambito, centro con competenze specifiche per l’autismo, al fine di recuperare e/o
mantenere livelli di autonomia delle persone disabili sostenendo al tempo stesso le loro
famiglie.
Politiche per la salute mentale
Le politiche sociali per l’area della salute mentale perseguono l’obiettivo primario della
“deistituzionalizzazione” ed il rafforzamento dei servizi domiciliari attraverso la presa in carico
delle persone con disabilità psichica e di pazienti psichiatrici stabilizzati affinché questi possano
godere pienamente dei loro diritti (al lavoro, al tempo libero, alla vita di relazione, ecc.). A ciò deve
aggiungersi il valido supporto che, non solo attraverso il rafforzamento di servizi domiciliari, viene
offerto alle famiglie delle persone con disturbi mentali, nell’ottica di una progettualità di vita
futura condivisa, di intesa con i CSM, per un effettivo inserimento lavorativo dei pazienti
psichiatrici in carico ai servizi sanitari.
In tale prospettiva, confermando e consolidando gli obiettivi del Precedente Piano di Zona, si
individuano le seguenti priorità strategiche definite dal Dipartimento per la salute mentale e
condivise dai tavoli di coprogettazione:
Rafforzare e potenziare il servizio di Assistenza domiciliare (professionale e non
professionale) al fine di favorire la permanenza del disabile psichico nel proprio ambiente
di vita, evitandone l’istituzionalizzazione, anche attraverso il supporto alla famiglia e alle
altre figure parentali nell’assolvere alle funzioni di cura.
Promuovere e realizzare percorsi individualizzati e mirati di Inserimento lavorativo e di
inclusione sociale, restituendo un ruolo sociale all’utente psichiatrico e in alternativa ad
interventi di tipo assistenziale.
Sostenere il costo sociale delle rette di inserimento nelle Case per la vita, al fine di fornire un
luogo per l’accoglienza temporanea o permanente di persone con problematiche psicosociali, definitivamente uscite dal circuito psichiatrico, prive di validi riferimenti familiari e
50
che necessitano di sostegno nel mantenimento del livello di autonomia e nel percorso di
inserimento sociale e lavorativo.
IL CONTRASTO DEL MALTRATTAMENTO E DELLA VIOLENZA
La programmazione delle iniziative previste nel precedente Piano sociale dirette a prevenire e
contrastare la violenza a danno dei minori e delle donne, è stata confermata con la previsione di
un’equipe multidisciplinare integrata di ambito per la prevenzione e la lotta alla violenza su donne
e minori.
La programmazione del nuovo triennio prevede il consolidamento e il potenziamento delle attività
dell’equipe, attività rivolte alla promozione nel territorio della cultura della non violenza, alla
prevenzione dei casi di abuso e maltrattamento in tutte le sue forme, alla assistenza, aiuto, tutela
e protezione, in senso stretto, delle vittime dei maltrattamenti e degli abusi, alla interazione ed al
rafforzamento della rete territoriale dei servizi offerti, in particolare, quelli del Consultorio.
Le suddette attività vanno ad integrarsi con quelle previste per i Centri Antiviolenza, da definirsi
sulla base di accordi con la Provincia, e con quelle del Centro di ascolto per le famiglie, quale
Centro Polifunzionale con competenze trasversali che svolge anche attività di Sportello contro la
violenza sulle donne vittime della tratta.
LA PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE
Nel prossimo triennio, in linea con quanto previsto dal PRPS e secondo le indicazioni operative
fornite dal Dipartimento per le dipendenze patologiche e gli orientamenti emersi nei tavoli
tematici di coprogettazione, l’Ambito ritiene necessario perseguire i seguenti obiettivi specifici:
Promuovere interventi mirati e selettivi di prevenzione e sensibilizzazione del territorio in
materia di dipendenze patologiche.
Consolidare e potenziare le azioni in corso, attraverso la realizzazione di percorsi di
inserimento socio-lavorativo, definiti e monitorati dai SERT, delle persone con un vissuto
attuale o pregresso di dipendenze patologiche (tossicodipendenza o alcol dipendenza) che
mostrino interesse nell’essere coinvolti in azioni di inclusione sociale, rafforzando in questo
modo l’autostima, migliorando le loro competenze e abilità e la capacità di selfempowerment nei confronti del proprio personale progetto di vita.
51
2.2 Quadro sinottico: Obiettivi di Servizio per un welfare sostenibile
Finalità generale
Obiettivi tematici
Risultati attesi
Tipologia indicatori
Valori target al 2016 per
l’Ambito di GRUMO APPULA
OBIETTIVI DI SERVIZIO
1
Sostenere la rete
dei servizi per la
prima infanzia e la
conciliazione dei
tempi
Consolidare e Consolidamento/ampliamento
ampliare il sistema della rete dei servizi sociodi
offerta
e educativi per l’infanzia
domanda della rete
dei servizi socioeducativi
Promuovere la
realizzazione di
progetti integrati
per favorire la
conciliazione vitalavoro
Incremento delle azioni e dei
progetti integrati per la
conciliazione vita-lavoro
35% dei Comuni dotati di servizi
50,00
6 posti nido (pubblici o
convenzionati) ogni 100
bambini 0-36 mesi residenti
4,21
Stato di attuazione della
procedura amministrativa
“Buoni servizio di conciliazione
per infanzia e adolescenza”
Procedure rendicontative
(ambito-Regione) da
disciplinare, attestanti un
avanzamento finanziario pari al
100% del contributo finanziario
concesso
n. Piani di intervento
PAC/Ambito
n. 1 Piano di Intervento/Ambito
n. Azioni sperimentali/Ambito
n. 1 Studio di fattibilità/Ambito
n. Uffici Tempi e Spazi della
città/Ambito
n. 1 Ufficio Tempi e Spazi della
città/Ambito
52
Finalità generale
Obiettivi tematici
Risultati attesi
Indicatore di risultato
Valori target al 2016 per
l’Ambito di GRUMO APPULA
OBIETTIVI DI SERVIZIO
2
Contrastare la
povertà con
percorsi di
inclusione attiva
A. Potenziare servizi e Immediato e diretto sostegno ai
strutture integrate
per
l’accoglienza
nelle
situazioni
connesse
alle
emergenze sociali e
abitative
B. Costruire percorsi
personalizzati di
integrazione e
reinserimento
socio-lavorativo di
n. PIS operativi per Ambito T.
soggetti che versano in
condizioni di vulnerabilità
attraverso servizi di pronto
intervento sociale in rete con
servizi di prossimità (mensa,
banco alimentare e dei farmaci,
prima accoglienza e igiene
personale)
n. 1 PIS di Ambito territoriale (h.
24)
n. 1 regolamento operativo PIS
Potenziamento strutture per
l’accoglienza in situazioni di
emergenza
n. posti (diretti o convenzionati)
in Centri di prima accoglienza,
centri di accoglienza notturna
Senza fissa dimora
Incremento degli interventi di
inclusione attiva rivolti alle
fasce maggiormente vulnerabili
e a rischio di discriminazione
n. percorsi di integrazione e
reinserimento nel mondo del
lavoro per persone
svantaggiate, individui
sottoposti a misure restrittive
-
n. 3,42 percorsi ogni 5.000
abitanti
53
soggetti
svantaggiati
Finalità generale
Obiettivi tematici
della libertà personale, senza
fissa dimora, persone con
disabilità psichica in carico ai
CSM, persone con dipendenze
patologiche in carico ai Ser.T
Risultati attesi
Indicatore di risultato
Valori target al 2016 per
l’Ambito GRUMO APPULA
OBIETTIVI DI SERVIZIO
3
Promuovere la
cultura
dell’accoglienza
A.
Potenziare
un
sistema di accesso
capace di garantire
le funzioni di prima
informazione
ed
accoglienza,
orientamento della
domanda e presa in
carico (anche per le
situazioni
di
urgenza)
Consolidare e potenziare il
sistema di accesso (assicurando
i diversi servizi e le funzioni
prima richiamate) garantendo
un’adeguata presenza della
figura dell’Assistente sociale in
rapporto alla dimensione
geografica dell’Ambito
territoriale di riferimento)
n. Assistenti sociali su cittadini
(su base di Ambito territoriale)
n. 1 Assistente sociale per
11.455,67 abitanti
Prevedere la creazione di punti
di accesso al sistema che
rispondano al criterio della
maggiore prossimità possibile al
cittadino (anche in
Diffusione e prossimità punti di
accesso e adeguata copertura
territoriale in relazione alla
dimensione demografica per i
Comuni più grandi
n. 1 punto di accesso per ogni
Comune
54
collaborazione con altri soggetti
pubblici e privati)
B.
Finalità generale
Consolidare i servizi
per l’accesso di
specifiche categorie
di utenza
Obiettivi tematici
Implementare le forme di
collaborazione e
coordinamento del sistema di
accesso a livello di Ambito
territoriale
Strumenti di coordinamento a
livello di Ambito territoriale
Consolidare e potenziare la
presenza degli Sportelli per
l’integrazione socio-sanitariaculturale degli immigrati
Diffusione e prossimità punti di
accesso – Sportello art. 108 RR
4/2007
Risultati attesi
Presenza di un coordinatore di
Ambito
Organizzazione di incontri di
coordinamento frequenti
Indicatore di risultato
n. 1 sportello per Ambito
territoriale
Valori target al 2016 per
l’Ambito di GRUMO APPULA
OBIETTIVI DI SERVIZIO
4
Sostenere la
genitorialità
Α. Implementare i
servizi di sostegno
alla, genitorialità
Β. Potenziare
l’assistenza
domiciliare
educativa
Potenziamento e/o
consolidamento operativo dei
centri di Ascolto per le Famiglie
n. servizio/Ambito
Consolidamento/potenziamento n. nuclei presi in carico con
rete servizi di educativa
equipe ADE/nuclei familiari
domiciliare
residenti
n. 1 centro famiglie per Comune
e/o interventi e servizi di
sostegno alla genitorialità
n. 30 nuclei familiari
55
n. progetti individualizzati
Χ. Potenziare e
qualificare i
percorsi di affido
familiare
∆. Qualificare i
percorsi di
adozione naz. E
internaz.
Ε. Qualificare l’offerta
delle strutture e dei
servizi per minori
Incremento dei percorsi di
affido familiare e riduzione del
numero di minori inseriti in
strutture residenziali
n. percorsi affido da attivare nel
triennio
n. di percorsi affido superiore a
n. inserimento minori in
strutture residenziali/Ambito
Recepimento degli indirizzi
nazionali e regionali e
qualificazione della presa in
carico e sviluppo delle reti di
sostegno
n. protocolli operativi
n. 1 Anagrafe famiglie/Ambito
n. équipe/Ambito
n. 1 équipe/Ambito
Consolidamento operativo delle
équipe integrate
n. équipe/Ambito
n. 1 équipe/Ambito
Recepimento degli indirizzi
nazionali e regionali e
qualificazione della presa in
carico
n. protocolli operativi
Consolidamento della rete
centri diurni e polivalenti per
minori ex artt. 52-104
n. posti-utenti/n.abitanti
n. 9 posti-utenti ogni 68.734 ab.
Stato di attuazione della
procedura amministrativa
“Buoni servizio di conciliazione
per infanzia e adolescenza”
Procedure rendicontative
(ambito-Regione) attestanti un
avanzamento finanziario pari al
100% del contributo finanziario
concesso
n. 1 Regolamento
Affido/Ambito
n. 1 protocollo operativo
56
Finalità generale
Obiettivi tematici
Risultati attesi
Indicatore di risultato
Valori target al 2016 per
l’Ambito di GRUMO APPULA
OBIETTIVI DI SERVIZIO
5
Promuovere
l’integrazione
sociosanitaria e
assicurare la presa
in carico integrata
delle non
autosufficienze
A. Potenziare la presa
in carico dei LEP
B. Consolidare e
ampliare il sistema
di offerta
domiciliare
Consolidamento operativo ed
estensione del livello di
copertura territoriale delle
Porte uniche di accesso
n. PUA operative per
Ambito/Distretto
n. 1 PUA per Ambito/Distretto
con personale comunale e ASL
dedicato come da DGR 691/201
Sviluppo e consolidamento
delle Unità di Valutazione
Multidimensionali
n. UVM operative per
Ambito/Distretto
n. 1 UVM per Ambito/Distretto
con personale comunale e ASL
dedicato come da DGR 691/201
Incremento della presa in carico
nell’ambito dei percorsi
domiciliari di natura sociosanitaria per la non
autosufficienza e la disabilità
n. utenti in carico ADI
4,1 utenti in carico ADI (a 6 ore
settimanali) ogni 100 over 65
residenti
42 utenti over 65 su 12.080
residenti over 65 (per 5,96 ore
medie settimanali)
57
Potenziamento dei servizi di
cura per gli anziani e disabili
non autosufficienti
n. utenti in carico SAD
Finanziamento e contributi a
privati per abbattimento
barriere architettoniche nelle
abitazioni di residenza di
persone non autosufficienti
n. contributi erogati per
interventi in abitazioni private
(procedura a sportello con
contributo non superiore al 50%
della spesa sostenuta dal
privato)
Implementazione di percorsi
sperimentali e innovativi
nell’ambito della fruizione di
servizi domiciliari
Stato di attuazione della
procedura amministrativa
“Buoni servizio di conciliazione
per disabili e anziani non
autosufficienti”
Avanzamento finanziario 100%
finanziamento concesso
Stato di attuazione della
procedura amministrativa
PRO.V.I.
Avanzamento finanziario 100%
finanziamento concesso
1,5 utenti in carico SAD ogni
100 over 65
100 utenti over 65 su 12.080
residenti over 65 (per 7,23 ore
medie settimanali)
40,00
58
Finalità generale
Obiettivi tematici
Risultati attesi
Indicatore di risultato
Valori target al 2016 per
l’Ambito GRUMO APPULA
OBIETTIVI DI SERVIZIO
5
Promuovere
l’integrazione
sociosanitaria e
assicurare la presa
in carico integrata
delle non
autosufficienze
C. Consolidare e
ampliare il sistema
di offerta e
domanda della rete
di servizi
comunitari,
residenziali e a ciclo
diurno
Potenziamento e
consolidamento della rete
Centri diurni socioeducativi e
riabilitativi art. 60
n. posti/utente su numero
abitanti (Istat 2011) d’ambito
n. 15 posti/utente per 68.734
abitanti
Promozione della rete di
strutture residenziali per
persone senza il supporto
familiare Dopo di noi (artt. 55 e
57 R.R. 4/2007)
n. posti/utente su numero
abitanti (Istat 2011) d’ambito
n. 3 posti/utente per 68.734
abitanti
Incremento della presa in carico
a ciclo diurno delle persone
affette da Alzheimer art. 60ter
n. posti/utente su numero
abitanti (Istat 2011) d’ambito
n. 2 posti/utente per 68.734
abitanti
Consolidamento e
potenziamento dei servizi per
l’integrazione scolastica ed
extrascolastica minori con
disabilità (équipe specialistiche)
Presenza del servizio attivo su
base d’Ambito, conforme al R.R.
4/2007 e con livello adeguato di
copertura della domanda
Servizio attivo su base d’Ambito
con: presenza delle équipe
integrate previste dall’art. 92
del R.R. 4/2007
Livello minimo di copertura
59
della domanda
Sviluppo e consolidamento del
servizio di trasporto sociale per
persone disabili
Finalità generale
Obiettivi tematici
Risultati attesi
Presenza del servizio attivo su
base d’Ambito
Indicatore di risultato
Presenza del servizio attivo su
base d’Ambito
Valori target al 2016 per
l’Ambito di GRUMO APPULA
OBIETTIVI DI SERVIZIO
5
Promuovere
l’integrazione
sociosanitaria e
assicurare la presa
in carico integrata
delle non
autosufficienze
D. Consolidare e
ampliare la presa in
carico integrata
delle persone con
disabilità psichica e
psichiatrici
stabilizzati
Incremento presa in carico
integrata nell’ambito dei
percorsi domiciliari di natura
socio-assistenziale e sociosanitaria per le persone con
disagio psichico e/o utenti
psichiatrici stabilizzati
n. utenti in carico SAD/ADI
Incremento della presa in carico
integrata nell’ambito dei
percorsi di cura a regime diurno
di natura socio-assistenziale e
sociosanitaria nei centri diurni
socio educativi e riabilitativi
art.60 R.R. 4/2007 delle
n. posti/utente su numero
abitanti (Istat 2011) d’Ambito
n. 50 nuclei
n. 10 utenti in carico SAD/ADI
ogni 100 utenti in carico CSM
per un numero medio di 6 ore
settimanali pro-utente
-
60
persone con disabilità psichica
e/o utenti psichiatrici
stabilizzati
Consolidamento e/o
n. posti/utente su numero
incremento degli accessi nelle
abitanti (Istat 2011) d’Ambito
strutture residenziali Case per la
vita (art. 70) e/o Case famiglie
con servizi formativi per
l’autonomia (art. 60 bis) e
incremento accesso e presa in
carico integrata delle persone
con disabilità psichica e/o utenti
psichiatrici stabilizzati
E. Consolidare e
ampliare la presa in
carico integrata
nell’accesso alle
prestazioni socio
sanitarie delle
persone affette da
dipendenze
patologiche
Finalità generale
Obiettivi tematici
Incremento della presa in carico
integrata nell’ambito di
programmi terapeuticiriabilitativi di natura socioassistenziale socio-sanitaria per
le persone affette da
dipendenze patologiche
Risultati attesi
n. utenti in carico
Indicatore di risultato
n. 3 posti/utente per 68.734
abitanti
Sì
Valori target al 2016 per
l’Ambito di GRUMO APPULA
61
OBIETTIVI DI SERVIZIO
6
Prevenire e
contrastare la
violenza su donne
e minori
Α. Qualificare la rete
di strutture e servizi
per la prevenzione
ed il contrasto della
violenza su donne e
minori, dello
sfruttamento e
della tratta di esseri
umani
n. convenzioni con CAV per
Ambito territoriale
Almeno n. 1 convenzione con
CAV per Ambito territoriale
n. percorsi di inserimento in
Casa Rifugio
Pagamento rette per
inserimento residenziale presso
struttura autorizzata
n. protocolli per Pronto
Intervento Sociale
Sviluppo e qualificazione delle
reti tra servizi
n. protocolli di rete
n. équipe/Ambito
integrazione
operativa e
gestionale delle
équipe
multidisciplinari
integrate
Attivazione/consolidamento in
ogni Ambito territoriale, di
un’équipe integrata multi
professionale fra servizi sociali,
sanitari di base e specialistici,
servizi giudiziari
Obiettivi tematici
Risultati attesi
Β. Sviluppare la piena
Finalità generale
Potenziamento e
consolidamento operativo della
rete delle strutture e dei servizi
di prevenzione e contrasto della
violenza
n. 1 PIS/Ambito
n. percorsi di
formazione/aggiornamento
n. protocollo operativo
Indicatore di risultato
n. 1 équipe multidisciplinare
integrata di Ambito
n. 1 protocollo operativo
Valori target al 2016 per
l’Ambito di GRUMO APPULA
62
OBIETTIVI DI SERVIZIO
7
Governance e
funzionamento
dell’Ufficio di
Piano
A. Attivazione
dell’Ufficio di Piano
e assegnazione di
dotazione organica
stabile
B. Promuovere un
luogo stabile di
concertazione con
le OO.SS. e processi
di partecipazione
della cittadinanza
attiva
Ufficio di Piano Sociale di Zona a n. gg/settimana di
regime, con il Responsabile e la funzionamento dell’UdP
dotazione organica dedicata
n. risorse umane (aa.uu.)
assegnate stabilmente all’UdP
Pratiche consolidate di
partecipazione della
cittadinanza sociale e di
concertazione con le OO.SS. più
rappresentative
n. 5 gg/settimana
n. 3 risorse umane assegnate
full time
n. riunioni periodiche con i
Servizi Sociali Professionali del
Comune
n. 2 riunioni mensili tra UdP e
Servizi Sociali professionali
n. Patti di Partecipazione con le
organizzazioni del terzo Settore
formalmente costituite
n. Patti di Partecipazione (1 per
ogni OdV/APS/Org.III Settore, o
loro reti, costituita da almeno
un anno alla data di
sottoscrizione)
n. riunioni periodiche del tavolo
di monitoraggio e valutazione
n. 4 riunioni (trimestrali) per
anno del tavolo di monitoraggio
e valutazione
n. riunioni periodiche del tavolo
di concertazione con le OO.SS.
più rappresentative
n. 4 riunioni (trimestrali) per
anno del tavolo di
concertazione con le OO.SS. più
rappresentative
63
2.3 Il raccordo tra la programmazione ordinaria e le risorse aggiuntive
Per il terzo ciclo di programmazione, alle risorse ordinarie si vanno a sommare anche i fondi
straordinari del Fondo di sviluppo e coesione per gli obiettivi di servizio anziani e prima infanzia, in
particolare domiciliarità e centri diurni per i primi e nidi e servizi integrativi per i secondi,
nell’ottica di conciliazione della qualità della vita.
Il Piano di Azione e Coesione PAC è un programma di competenza del Ministro per la Coesione
Territoriale ed è stato avviato, d'intesa con la Commissione europea, per accelerare l'attuazione di
programmi finalizzati a favorire la coesione tra le regioni dell'Unione europea riducendo le
disparità esistenti. La sua attuazione è stata affidata al Ministero dell'Interno, individuato quale
autorità di gestione responsabile. Le risorse stanziate sono destinate alle 4 regioni ricomprese
nell'obiettivo europeo “Convergenza”: Calabria, Campania, Puglia, Sicilia.
La strategia che contraddistingue il programma è quella di mettere in campo un intervento
aggiuntivo rispetto alle risorse già disponibili e i beneficiari naturali del programma sono i Comuni,
perché soggetti responsabili dell'erogazione dei servizi di cura sul territorio. L'obiettivo posto è di
potenziare nei territori ricompresi nelle 4 regioni l’offerta dei servizi all'infanzia (0-3 anni) e gli
anziani non autosufficienti (over 65), riducendo l’attuale divario offerta rispetto al resto del Paese.
La dotazione finanziaria è di 730 milioni, di cui 400 per i servizi di cura all'infanzia e 330 agli anziani
non autosufficienti). Con questa scelta si vuole favorire la presentazione e l’attuazione di progetti
differenziati in relazione alle diverse normative regionali e alle diverse realtà territoriali.
Il Terzo Piano Regionale Politiche Sociali prevede la piena integrazione delle azioni ammissibili con
i Piani di Intervento nel quadro complessivo dei servizi promossi con i rispettivi Piani Sociali di
Zona per il nuovo triennio. D’intesa con l’AdG PAC, peraltro, il Piano Regionale Politiche Sociali
2013-2015 suggerisce di attuare in ciascun Ambito territoriale un percorso unico e integrato per la
progettazione partecipata e per la concertazione con il partenariato sociale ed economico di
riferimento.
Le azioni da realizzare con il Piano di Intervento PAC Infanzia – I stralcio
Il Piano di Intervento si propone di aumentare il numero di posti disponibili all'interno dei Servizi di
Nido dei sei comuni afferenti all'Ambito territoriale n.5.
In particolare l'Ambito territoriale n. 5, si pone, attraverso l'utilizzo del 1 Riparto assegnati dal PAC,
i seguenti obiettivi specifici:
I. MANTENIMENTO DEGLI ATTUALI LIVELLI DI SERVIZIO DEI SERVIZI DI NIDO E MICRO-NIDO A
TITOLARITA' PUBBLICA, presso il nido comunale del comune di Acquaviva delle Fonti;
II. AMPLIAMENTO DEGLI ATTUALI LIVELLI DI SERVIZIO DEI SERVIZI DI NIDO E MICRO-NIDO A
TITOLARITA' PUBBLICA, presso il nido comunale del comune di Acquaviva delle Fonti;
II. AMPLIAMENTO DEI SERVIZI DI NIDO a titolarità pubblica con gestione privata in concessione
della struttura e del servizio nei comuni di Toritto e di Grumo Appula;
64
III. Ampliamento dell'offerta dei servizi nido privati attraverso l'acquisto di posti utente all'interno
di una struttura CONVENZIONATA nel comune di Acquaviva delle Fonti;
IV. Ampliamento dell'Offerta di SERVIZI INTEGRATIVI DI CARATTERE SOCIOEDUCATIVO attraverso
l'Acquisto posti utente in un servizio accreditato ai sensi dell'art. 101 del reg. reg. n.4 del 2007 ed
iscritti al Catalogo dell'offerta dei servizi per l'infanzia sul comune di Grumo Appula.
Nello specifico si intende procedere a:
I. La copertura di n. 4 posti utente già in carico al nido comunale del Comune di Acquaviva delle
Fonti e ampliamento per n. 4 posti utente, per un totale di n. 14 mesi suddivisi nei due anni
scolastici 2013/2014 e 2014/2015.
II. Il sostegno diretto alla gestione per la presa in carico (per la durata di complessivi 14 mesi
suddivisi nei due anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015) di:
- n. 10 utenti c/o il servizio gestito in concessione all'interno della struttura comunale di Toritto
(art.53);
- n. 10 utenti c/o il servizio gestito in concessione all'interno della struttura comunale di Grumo
Appula (art.53);
III. L'acquisto di posti utente per:
- n. 10 utenti c/o un servizio privato del Comune di Acquaviva delle Fonti iscritto nel Catalogo
Regionale dell'offerta dei servizi per la prima infanzia (art. 53).
IV. La convenzione per la presa in carico (per la durata di n. 14 mesi suddivisi tra l'a.s. 2013/2014 e
l'a.s. 2014/2015) di n. 4 utenti c/o un servizio innovativo per la prima infanzia iscritto nel Catalogo
Regionale dell'offerta di servizi per la prima infanzia (Art. 101).
Le azioni da realizzare con il Piano di intervento PAC Anziani – I Riparto
Con il primo riparto oggetto del finanziamento PAC Servizi di Cura, l'Ambito territoriale di Grumo
Appula intende dare attuazione all'Obiettivo dell'AUMENTO DELLA PRESA IN CARICO DI ANZIANI
IN ASSISITENZA DOMICILIARE.
Si intende perseguire l'incremento ed in parte il mantenimento delle prestazioni di assistenza
domiciliare erogate e questo in termini sia di numero delle ore erogate per ciascun utente assistito
per il servizio SAD e per il servizio ADI e sia nei termini dell'incremento del numero di utenti presi
in carico, in particolare per il servizio ADI che presenta allo stato liste di attesa per n. 8 unità.
Infatti, l'Ambito n.5 riuscirebbe, attraverso l'articolazione di seguito riportata in tabella, a fare
fronte ad un bisogno già espresso dal territorio per la copertura di un numero di ore di assistenza
necessarie (e ad oggi non coperta dai servizi SAD e ADI) e per l'esaurimento delle liste di attesa
esistenti per il servizio di ADI.
Ulteriore obiettivo del Piano è quello del miglioramento della qualità dei servizi di Porta Unica di
Accesso e di Segreteria alla Unità di Valutazione Multidimensionale dell'Ambito, attraverso una
dotazione strumentale (acquisizione postazioni informatiche) degli sportelli dedicati presso le sedi
periferiche del servizio di Porta Unica di Accesso allocate in ciascuno dei 6 comuni dell'Ambito e lo
sportello centrale della Porta Unica di Accesso allocato presso il D.S.S.5.
I Buoni Servizio di conciliazione (Azioni 3.3.1 – 3.3.2)
I rapporti tra la Regione Puglia e l’Ambito Territoriale n. 5, soggetto beneficiario del contributo in
qualità di soggetto titolare della gestione in forma unitaria ed organica di tutti gli interventi e
65
servizi definiti dal Piano di Zona di Ambito, sono disciplinati da apposito disciplinare che viene
sottoscritto dalle parti (Regione/Ambito).
La durata dell’intera procedura di attuazione dell’Avviso pubblico in oggetto è di 24 mesi dalla data
di sottoscrizione del disciplinare.
La durata di 24 mesi comprende le seguenti fasi:
La procedura di sottoscrizione degli accordi contrattuali con le strutture/servizi per l’infanzia e
l’adolescenza, a carico dell’Ambito.
Il trasferimento del contributo finanziario provvisorio all’Ambito di Grumo Appula, a carico
della Regione, e l’erogazione dei buoni servizio di conciliazione a favore delle strutture/servizi
convenzionati, a carico dell’Ambito.
La rendicontazione della spesa sostenuta all’Ambito di Grumo Appula, a carico delle
strutture/servizi convenzionati, e la rendicontazione della spesa sostenuta (anche telematica
attraverso il sistema MIR-Web) alla Regione, a carico dell’Ambito.
L’Ambito territoriale di Grumo Appula, avrà, inoltre ulteriori 30 gg, successivi ai 24 mesi per la
presentazione della documentazione di rendicontazione finale.
Come si evince dal titolo IV del Regolamento Regionale n. 4/2007, che disciplina
l’autorizzazione e il controllo delle strutture e dei servizi sociali, le norme si applicano alle
strutture e ai servizi socio-assistenziali a gestione pubblica e privata rivolte a minori,
diversamente abili, anziani, persone affette da AIDS, persone con problematiche psico-sociali,
adulti con problematiche sociali, adulti e nuclei familiari che si trovano in specifiche situazioni di
difficoltà economiche e/o abitative ovvero a provvedimenti privativi o limitativi della libertà
personale mediante regimi detentivi disposti dall’autorità giudiziaria, cittadini stranieri
immigrati.
In attuazione delle norme e dei principi fissati dalla legge regionale e dal successivo
Regolamento Regionale, i requisiti strutturali e organizzativi non devono risultare in contrasto
con i requisiti minimi previsti dalla normativa nazionale e dal regolamento regionale volti a
garantire la qualità delle prestazioni erogate dalle strutture e dai servizi socio-assistenziali,
nell’ottica del miglioramento costante della qualità della vita e nel riconoscimento dei diritti di
cittadinanza e non discriminazione, nei confronti dei soggetti destinatari delle prestazioni
previste dal sistema integrato di interventi e servizi sociali in Puglia.
Punto di forza nella dotazione attuale è il rilascio, da parte dell’Ambito Territoriale e nel
rispetto della programmazione regionale, dell’autorizzazione alla realizzazione e al
funzionamento delle strutture e dei servizi pubblici e privati. L’Ambito, infatti, trasmette la
documentazione al Settore Sistema Integrato Servizi Sociali della Regione Puglia entro trenta
giorni dalla presentazione della richiesta per acquisire la dichiarazione di compatibilità.
Acquisito il parere di compatibilità, l’Ambito conclude entro i successivi trenta giorni il
procedimento per l’autorizzazione al funzionamento e trasmette, entro quindici giorni
dall’adozione all’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali, il provvedimento di
autorizzazione per la successiva iscrizione nell’apposito registro regionale, di cui all’art. 53
della legge regionale, che dovrà avvenire entro trenta giorni dalla data di ricevimento del
provvedimento dell’Ambito.
L’Ambito territoriale ha un ruolo importante nel corso della procedura per il rilascio del
provvedimento di autorizzazione al funzionamento e delle relative modifiche e revoche,
66
poiché accerta, esercitando attivita’ di vigilanza ed avvalendosi degli uffici tecnici comunali,
degli uffici dei servizi sociali, e per gli aspetti di natura sanitaria, della Asl, il possesso dei
requisiti strutturali, organizzativi e funzionali per il rilascio dell’autorizzazione al
funzionamento entro il termine massimo di novanta giorni dalla data della richiesta, decorso
il quale la stessa si intende concessa.
È importante sottolineare che nel momento in cui l’Ambito constata il venir meno di uno o più
requisiti prescritti dalla legge regionale e dal regolamento, comunica in maniera tempestiva al
legale rappresentante del soggetto gestore ovvero del soggetto titolare del servizio, il
provvedimento di diffida alla regolarizzazione e, nel caso di mancato adeguamento alle
prescrizioni e/o ai termini ingiunti nella diffida, ai sensi dell’art. 63 comma 3 della legge
regionale, sospende o revoca il provvedimento di autorizzazione, in relazione alla gravità delle
violazioni.
I Buoni di Servizio per l’infanzia si configurano in buoni economici spendibili dalle famiglie
pugliesi proprio nei servizi e nelle strutture dedicate all’infanzia e all’adolescenza autorizzate al
funzionamento in via definitiva che possono essere scelte in apposito catalogo, al fine di
concorrere al pagamento delle rette e di sostenere la domanda di servizi qualificati che
sarebbero insostenibili per il costo delle rette stesse.
L’obiettivo è quello di potenziare l’offerta delle strutture e dei servizi che abbiano conseguito
autorizzazione definitiva al funzionamento, secondo una logica di sussidiarietà tra il ruolo di
governo degli enti locali e la partecipazione al sistema integrato dei servizi sociali, attingendo
da risorse disponibili e fonti di finanziamento comunitari (linea 3.3. Asse III del PO FESR
2007/2013) e risorse regionali, misura che si integra con i fondi del Piano di Azione e Coesione
(Servizi di cura) che rende disponibili ulteriori risorse finanziarie per il triennio 2013-2015.
Allo stato attuale risultano essere iscritti al catalogo Regionale dell’Offerta dei Servizi
seguenti Servizi/Strutture:
1) Minori:
Associazione ipaperotti
Servizi Socio-Educativi Innovativi e Sperimentali Per La
Prima Infanzia (art. 101 Reg. R. n.4/2007)
Grumo Appula (BA)
GIOCHI E COCCOLE DI STRAZIOTA
ANGELA
Ludoteca (art. 89 Reg. R. n.4/2007)
Grumo Appula (BA)
IL LUNGO IL CORTO E IL PACCIOCCONE Centro Ludico Per La Prima Infanzia (art. 90 Reg. R.
DI RELLA TERESA
n.4/2007)
Grumo Appula (BA)
Scuola paritaria Biancaneve e i 7 nani
Coop.Soc.
Asilo Nido / Micro Nido (art. 53 Reg. R. n.4/2007)
Acquaviva Delle Fonti
(BA)
Scuola paritaria Biancaneve e i 7 nani
Coop.Soc.
Sezione Primavera (art. 53 Reg. R. n.4/2007)
Acquaviva Delle Fonti
(BA)
"granelli di senape"
Centro Socio Educativo Diurno (art. 52 Reg. R. n.4/2007)
Acquaviva Delle Fonti
(BA)
Solidarietà Società Cooperativa Sociale Centro Socio Educativo Diurno (art. 52 Reg. R. n.4/2007)
Binetto (BA)
67
Asilo Nido Comunale di Toritto
Asilo Nido / Micro Nido (art. 53 Reg. R. n.4/2007)
Toritto (BA)
2) Anziani e Disabili:
"La Locomotiva"
Centro Diurno Socio-Educativo E Riabilitativo (art.60 Reg. R.
n.4/2007)
Centro Diurno Alzheimer Centro Diurno Integrato Per Il Supporto Cognitivo E
"Villa dei Pini"
Comportamentale Ai Soggetti Affetti Da Demenza (art. 60 TER
Reg. R. n.4/2007)
Binetto (BA)
Cassano Delle
Murge (BA)
68
AMBITO
TERRITORIALE
SOCIALE DI
GRUMO APPULA
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 – 2016
Allegati al Capitolo II
- Piano d'Intervento PAC Infanzia - I stralcio;
- Piano d'Intervento PAC Anziani - I stralcio;
- Accordo di Programma ASL- Comuni per ADI e nonautosufficienza.
69
CAPITOLO III
LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA
3.1
La composizione del Fondo Unico di Ambito
Il Piano Regionale delle Politiche Sociali stabilisce che in ogni ambito territoriale il sistema
integrato dei servizi alla persona sia garantito con il concorso di risorse pubbliche e private.
Il quadro delle risorse assicurate per l’annualità 2014 intende dare stabilità e promuovere il
consolidamento del sistema dei servizi già attivati a sostegno dei livelli di qualità e dei volumi
occupazionali conseguiti nel settore dei servizi alla persona da enti locali, imprese e dalle altre
organizzazioni del privato sociale. Le fonti di finanziamento per la composizione del fondo unico di
ambito sono rappresentate da FNPS, FNA, FGSA ai quali vanno aggiunte le risorse proprie dei
bilanci comunali, i fondi PAC e altre risorse pubbliche e private portate a cofinanziamento. Il fondo
unico di ambito, per l’ambito territoriale di Grumo Appula è rappresentato dalla seguente tabella:
N.
FONTE DI FINANZIAMENTO
ANNUALITA' DI
COMPETENZA
IMPORTO
1
RESIDUI STANZIAMENTO PDZ 2010-2013
2
Fondo Nazionale delle Politiche Sociali (FNPS)
2013
€ 261.059,06
3
Fondo Globale socioassistenziale regionale (FGSA)
2013
€ 180.500,04
4
Fondo Non Autosufficienza (FNA)
2013
€ 175.625,15
5
Risorse proprie da bilancio comunale
€ 1.776.724,59
6
Risorse della ASL allocate a cofinanziamento del Piano di Zona
€ 1.643.173,90
7
Fondi del Piano di Azione e Coesione - Infanzia (PAC)
Fondi del Piano di Azione e Coesione - Anziani non autosufficienti
(PAC)
Fondi per i Buoni servizio di conciliazione - Infanzia
8
9
10
11
12
€ 656.007,91
Fondi per i Buoni servizio di conciliazione - Anziani e Disabili
Altre risorse pubbliche apportate a cofinanziamento del Piano di
Zona
Altre risorse private apportate a cofinanziamento del Piano di
Zona
TOTALE FONDO UNICO DI AMBITO
€ 507.564,00
€ 507.783,00
€ 320.225,00
€ 337.586,58
€ 182.897,33
€ 0,00
€ 6.549.146,56
3.1.1 Le risorse ordinarie (FNPS, FNA, FGSA)
Le risorse finanziarie complessivamente disponibili ai fini della programmazione 2014-2016 che
comporranno il quadro finanziario dell’abito sono l’FNPS 2013-2015, nella misura in cui saranno
stanziati con le leggi di stabilità annuali, il FGSA 2013-2015 nella misura in cui saranno stanziati con
i Bilanci regionali, l’FNA annualità 2013-2015 nella misura in cui saranno stanziati con le successive
leggi di stabilità. Tanto premesso per la programmazione 2014 si assumono per certe solo le
annualità 2013 del FNPS, del FNA e del FGSA alle quali si aggiungono quali risorse ordinarie i
70
residui di stanziamento 2010-2013 rivenienti dall’FNA 2010 e dalle risorse comunali 2010-2012,
come di seguito elencate:
IMPORTO
COMPLESSIVO
PROVVEDIMENTO
FGSA 2013
FNPS 2013
FNA 2013
€ 180.500,04
€ 261.059,06
€ 175.625,15
Dgr n.1534 del 02 agosto 2013
Dgr n.1534 del 02 agosto 2013
Dgr n.1534 del 02 agosto 2013
Residui di stanziamento PDZ
€ 656.007,91
Programmazione 2010-2012 2010-2013
FONTE DI FINANZIAMENTO
A queste risorse si aggiungono le somme specificatamente finalizzate per i seguenti obiettivi:
Buoni servizio di conciliazione per i servizi prima infanzia
€ 320.225,00
Buoni servizio di conciliazione per i centri diurni minori, anziani, disabili
€ 337.586,58
3.1.2 Le risorse aggiuntive (FSC, PAC)
Alle risorse ordinarie, devono aggiungersi quelle straordinarie, delle quali al momento sono certe e
quantificate solo quelle relative al primo riparto del Piano di azione e coesione così ripartite:
PAC infanzia
PAC non autosufficienza
€ 507.564,00
€ 1.604.074,00
A queste risorse si aggiungono le seguente somme:
Risorse ASL
Altre risorse pubbliche apportate a cofinanziamento del PdZ
€ 1.643.173,90
€ 182.897,33
Cosi ripartite:
• € 34.498,54 Finanziamenti regionali relativi al “Piano Straordinario per l’Affido Familiare”;
• € 148.398,79 Finanziamento derivante dal Progetto Quality-Care Puglia (attivazione e
finanziamento in via sperimentale di progetti di Vita Indipendente – PRO.V.I.) finanziato dal
Ministero del Lavoro e le Politiche Sociali.
3.1.3 Il cofinanziamento con risorse proprie del Comune
La Regione Puglia con deliberazione n. 1534 del 2013 - pubblicata sul BURP n.123 del 17 settembre
2013, ha approvato il Piano regionale delle politiche sociali 2013-2015 con annesse linee guida per
la programmazione territoriale.
71
Per il terzo ciclo di programmazione, al fine di continuare a sostenere pratiche più concrete di
gestione associata e di programmazione finanziaria unica, il Piano Regionale impone all’Ambito e
ai Comuni in esso associati, di dichiarare l’intera spesa sociale complessiva e di apportare quale
quota di cofinanziamento per la realizzazione dei servizi che andranno programmati con il Piano
sociale di Zona 2014-2016 una quota, per l’annualità 2014, pari almeno al 100% dell’importo
determinato dal trasferimento regionale per i Piani Sociali di Zona a valere su FNPS+FNA+FGSA
2013.
Il Coordinamento Politico istituzionale, sentiti gli organi regionali, ha preso atto che, nell’ambito
della programmazione finanziaria dovrà essere considerato quale valore delle risorse proprie
comunali, da apportare a cofinanziamento, l’importo dato dalla media della spesa sociale annuale
dell’ultimo triennio pari a € 763.574,34, i Comuni che costituiscono l’Ambito territoriale di Grumo
Appula, prendendo atto dei servizi realizzati e della programmazione elencata nel presente piano,
hanno deciso di stanziare (nonostante i vincoli del patto di stabilità) quale cofinanziamento la
somma totale annuale di € 1.776.724,59 ripartita come da tabella alla pagina seguente:
72
COMUNI
Servizio
Sociale
Professionale
UVM
Segretariato
Sociale
Trasporto
disabili centri
riabilitativi
Interventi
indifferibili
Contribuiti
per
Emergenza
abitativa
Cofinanziamento
per servizi a
valenza d'Ambito
Acquaviva delle Fonti
€ 29.500,00
€ 17.700,00
€ 11.800,00
€ 10.080,00
€ 174.951,08
//
€ 90.804,69
Binetto
€ 7.146,25
€ 4.287,75
€ 2.858,50
€ 1.998,00
€ 14.519,42
//
€ 8.684,74
Toritto
Cassano delle Murge
Sannicandro di Bari
€ 20.722,18
€ 71.797,97
€ 31.602,25
€ 12.433,31
€ 43.078,79
€ 18.961,35
€ 8.288,87
€ 28.719,19
€ 12.640,90
€ 39.000,00
€ 2.520,00
€ 23.682,36
€ 82.855,00
€ 144.564,68
€ 45.000,00
€ 6.600,00
//
//
€ 37.338,85
€ 54.601,96
€ 41.155,71
Affido
Interventi in
favore di
anziani
€ 22.000,00
//
//
€ 11.000,00
€ 14.040,00
Totale
€ 19.000,00
€ 179.768,64
€ 11.400,00
€ 107.861,19
€ 7.600,00
€ 71.907,46
€ 58.000,00
€ 135.280,36
€ 199.000,00
€ 660.890,18
€ 1.350,00
€ 7.950,00
€ 54.882,79
€ 287.468,74
Asili nido
TOTALE
€ 4.500,00
€ 213.518,00
€ 574.853,77
//
//
//
//
//
//
//
//
//
//
€ 4.500,00
€ 213.518,00
€ 10.000,00
€ 49.494,66
€ 10.000,00
€ 228.238,20
€ 5.000
€ 364.322,59
€ 8.500,00
€ 181.542,57
//
Grumo Appula
Centri diurni
anziani (art.
106 R.R.
4/2007
€ 10.000,00
€ 65.540,00
€ 17.040,00
€ 42.040,00
€ 378.272,79
€ 1.776.724,59
73
3.1.4 La spesa sociale totale del Comune
Il piano regionale delle politiche sociali, stabilisce che la spesa sociale programmata Grumo Appula
per l’annualità 2014, e poi per le annualità successive, deve essere non inferiore al livello di spesa
sociale media dichiarata in termini di risorse proprie comunali per gli anni 2010-2012.Dall’analisi
delle attestazioni di spesa sociale rese dai Comuni dell’Ambito si rileva che gli stessi hanno
impegnato risorse proprie nel suddetto periodo, per complessivi € 5.290.723,03 (come riportato
nella successiva tabella)
Comuni
Grumo Appula
Acquaviva delle Fonti
Binetto
Cassano delle Murge
Sannicandro di Bari
Toritto
TOTALI
2010
€ 409.558,71
€ 670.288,00
€ 44.363,00
€ 219.571,76
€ 178.784,25
€ 217.561,20
€ 1.740.126,92
2011
€ 272.127,00
€ 746.525,00
€ 38.145,40
€ 156.460,42
€ 143.598,83
€ 199.155,77
€ 1.556.012,42
2012
Tot Triennio
€ 471.859,92 € 1.153.545,63
€ 889.943,00 € 2.306.756,00
€ 26.011,00
€ 108.519,40
€ 290.131,86
€ 666.164,04
€ 130.582,25
€ 452.965,33
€ 186.055,66
€ 602.772,63
€ 1.994.583,69 € 5.290.723,03
La costruzione del sistema integrato degli interventi e servizi sociali ha visto l’impegno di ciascuna
amministrazione comunale a garantire la spesa sociale oltre a garantire il soddisfacimento del
bisogno sociale dei cittadini dell’Ambito, con il cofinanziamento riportato al paragrafo precedente.
3.1.5 Attività di monitoraggio fisico e finanziario del Piano Sociale di Zona
In adempimento agli istituti introdotti dalle norme del R.R. n.4/2007 e già sperimentati nel
triennio 2010-2012 l’attività di monitoraggio fisico e finanziario del piano sociale di zona sarà
effettuato attraverso la redazione annuale della relazione sociale di ambito e della
rendicontazione economica finanziaria il 30 giugno di ogni anno.
Con la relazione sociale in applicazione a quanto disposto dall’art. 18, comma 1 lett. A R.R.
4/2007 si attuerà una analisi sul monitoraggio fisico del piano, sui risultati conseguiti in termini
delle prestazioni che saranno erogate annualmente, comparandoli alla domanda rilevata.
Attraverso la rendicontazione si provvederà invece ad effettuare l’analisi dei flussi finanziari e
delle operazioni contabili connesse all’attuazione de piano per quanto concerne gli interventi a
gestione associata unica, unitaria e a gestione singola. L’ufficio di piano ha già sperimentato
negli scorsi anni, d’intesa e d’accordo con i referenti dei singoli comuni, la predisposizione del
rendiconto annuale del piano soprattutto per quanto concerne lo stato di utilizzo delle risorse
gestite dalle singole amministrazioni.
74
AMBITO
TERRITORIALE
SOCIALE DI
GRUMO APPULA
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 – 2016
Allegati al Capitolo III
- Schede di programmazione finanziaria
75
CAPITOLO IV
GLI ATTORI DEL SISTEMA DI WELFARE LOCALE
4.1
Le scelte strategiche per l’assetto gestionale ed organizzativo dell’Ambito
Il percorso di associazionismo intercomunale: scelta della forma giuridica, ruolo dell’Ente
capofila, sistema degli obblighi e degli impegni reciproci
La gestione associata dei servizi sociali costituisce una forma organizzativa per la gestione unitaria
dei servizi sociali dei Comuni dell’Ambito. Il suo obiettivo strategico è quello di garantire in modo
efficiente, omogeneo e integrato i livelli essenziali delle prestazioni sociali in tutto il territorio
dell’Ambito.
La gestione associata diviene dunque lo strumento per disporre di un’organizzazione che
garantisca, senza sprechi, tutti i servizi previsti nel piano, in maniera uguale per tutti i cittadini
dell’Ambito.
La gestione associata viene inoltre considerata come l’unica strada per garantire una gestione
unitaria del Piano di Zona, per garantire quindi una distribuzione uniforme dei servizi in tutto il
territorio di competenza e per sviluppare e qualificare i servizi sociali del territorio, per garantire i
livelli essenziali delle prestazioni sociali e l’uso ottimale delle risorse. La gestione associata
coinvolgerà tutti i Comuni dell’Ambito, risultato non sempre facile ma che si è consolidato
positivamente nel corso del Piano da ultimo realizzato e rappresenta altresì, attraverso lo
strumento della convenzione per la gestione associata, un luogo di “benevolo e reciproco
controllo/confronto” tra le Amministrazioni aderenti anche per i servizi a diretta competenza
comunale. Questo sistema appare unico a garanzia in tutti i Comuni dell’Ambito di regole uguali e
pari condizioni di accesso ai servizi previsti.
L’Ambito Territoriale conserverà quale forma di gestione associata, quella già adottata nel passato
piano e ancora vigente, la Convenzione ex art 30 Dlgs. n. 267/2000, confermando in esso uno
strumento utile alla razionalizzazione della spesa e alla reale integrazione tra Comuni.
Si conferma pertanto un modello dove:
La funzione di indirizzo politico è demandata agli organi politico decisionali dell’Ambito
(Presidente del Coordinamento Istituzionale, Coordinamento Istituzionale).
La funzione tecnico-gestionale è demandata al Coordinatore dell’Ufficio di Piano ed al
Coordinamento Tecnico dell’Ufficio di Piano, composto dai Responsabili dei Servizi sociali dei
comuni dell’Ambito o loro delegati.
La Convenzione regola i rapporti tra gli enti aderenti su di essa si fonda la gestione associata
del Piano di Zona e la sua attuazione definendo quote di partecipazione, tipologia di servizi e
interventi, loro durata, rapporti finanziari tra enti associati unitamente a reciproci obblighi e
garanzie tra essi.
La gestione associata dei servizi così come sopra descritta, misura la sua efficacia
nell’organizzazione della struttura su cui il Piano di Zona si regge e si attua, in sede di
programmazione, verifica, riprogrammazione, ecc.: l’Ufficio di Piano.
Il Coordinamento Istituzionale ha fatto propri nel Regolamento dell’Ufficio di Piano tutti i principi
individuati nel PRPS (Autonomia funzionale; responsabilità chiara ed individuabile; presidio
76
dell’integrazione socio-sanitaria; raccordo stretto con i Comuni associati), anche con riferimento ai
rapporti con il Servizio Sociale Professionale e con il Segretariato sociale.
L’Ufficio di Piano: dotazione di risorse umane, ruoli e funzioni, i flussi informativi ed i nessi
procedurali tra UdP e Comune, azioni di potenziamento
Nella costruzione di un sistema integrato di servizi socio-sanitari improntato al miglioramento
della qualità della vita ed al benessere dei cittadini, che si realizza attraverso il principio di
sussidiarietà orizzontale in un rapporto dialettico tra cittadini ed enti esponenziali prossimi ai
bisogni della collettività, riveste un ruolo di fondamentale importanza l’Ufficio di Piano, in quanto
principale struttura organizzativa dedicata alla attuazione del Piano Sociale di Zona.
L‘Ambito di Grumo Appula intende proseguire il percorso intrapreso nel precedente triennio,
diretto al potenziamento di questo strumento operativo strategico, attraverso la presenza di
figure professionali qualificate, motivate e dedicate stabilmente all’Ufficio di Piano in cui riveste un
ruolo fondamentale la figura del Coordinatore.
Le attività che devono essere presidiate dall’Ufficio di Piano, come indicate nel PRPS 2013-2015,
unitamente all’assetto organizzativo, sono state declinate nella Convenzione ex art. 30 D. Lgs. n.
267/2000 per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socio-assistenziali e nel Regolamento
dell’Ufficio di Piano.
L’Ufficio di Piano è la struttura tecnico - gestionale di supporto alla programmazione ed attuazione
del Piano Sociale di Zona che si compone di unità di personale dirette a presidiare le seguenti
funzioni:
- funzione di programmazione e progettazione;
- funzione di gestione tecnica e amministrativa;
- funzione finanziaria e contabile.
La funzione di programmazione e progettazione assicura il presidio delle seguenti aree
tematiche, mediante un coordinamento funzionale con il Servizio Sociale professionale di
Ambito: Area socio-sanitaria; Area socio-assistenziale; Area socio-educativa.
All’Ufficio di Piano, quale ufficio comune dell’Associazione dei Comuni dell’Ambito, competono le
seguenti funzioni:
Predisporre gli atti per l’organizzazione e l’affidamento dei servizi, e la conseguente gestione
delle procedure individuate;
Predisporre le intese e gli atti finalizzati a realizzare il coordinamento delle azioni riferibili al
Piano di Zona;
Predisporre, con il supporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, i progetti per
l’attuazione del Piano di Zona;
Organizzare, attraverso la rete del Segretariato Sociale di Ambito ed il Servizio Sociale
Professionale di Ambito, la raccolta delle informazioni e dei dati presso tutti i soggetti attuatori
dei servizi, al fine di realizzare il sistema di monitoraggio e valutazione;
Predisporre tutti gli atti necessari all’assolvimento dell’obbligo di rendicontazione da parte del
Comune Capofila, custode e affidatario del fondo complessivo dell’ambito;
Assicurare una interlocuzione unitaria e una rendicontazione periodica agli Uffici Regionali
sull’attuazione del PSdZ e gli adempimenti connessi, ivi inclusa la restituzione dei debiti
informativi;
77
Elaborare, con l’apporto tecnico del Servizio Sociale Professionale di Ambito, proposte,
indicazioni e suggerimenti, da rivolgersi al Coordinamento Istituzionale in tema di formazione e
aggiornamento degli operatori, di gestione ed eventuale rimodulazione delle attività previste
dal Piano di zona;
Relazionare periodicamente, con cadenza almeno trimestrale, al Coordinamento Istituzionale
sullo stato di attuazione del Piano di Zona, con l’indicazione del livello di attuazione e del grado
di soddisfazione dell’utenza;
Curare l’esecuzione delle deliberazioni del Coordinamento Istituzionale;
Esercitare le attività di controllo e vigilanza sui servizi e sulla uniforme applicazione dei
Regolamenti unici di Ambito.
All’Ufficio di Piano sono inoltre intestate le seguenti attività:
Promozione, con l’apporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, dei processi di
integrazione tra i servizi istituzionali e le realtà locali interessate dal Piano Sociale di Zona.
Coinvolgimento, con il supporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, in tutte le fasi di
lavoro dei soggetti pubblici e privati operanti nel campo delle politiche sociali.
Supporto all’azione coordinata degli Uffici Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito, in relazione
alle finalità e agli obiettivi del Piano Sociale di Zona.
Predisposizione di tutti gli atti e gli adempimenti a valenza sovracomunale, incluse le attività di
segreteria e amministrazione.
Predisposizione ed emissione di tutti gli atti di gestione finanziaria, in particolare di quelli
necessari per la gestione corrente dell’Ufficio di Piano medesimo.
Aggiornamento periodico del Piano Sociale di Zona e progettazione di dettaglio, con l’apporto
tecnico del Servizio Sociale Professionale di Ambito, in applicazione degli indirizzi regionali e/o
specifiche esigenze territoriali.
Svolgimento, con il supporto del Segretariato Sociale Professionale di Ambito, di azioni
informative, pubblicitarie e di sensibilizzazione per amministratori, operatori sociali e sanitari,
scuole, famiglie, cittadini, ecc.
L’organigramma dell’Ufficio di Piano si compone di risorse umane in numero adeguato a
rispondere al fabbisogno di competenze tecniche e di capacità professionali necessarie per
svolgere adeguatamente le funzioni e i compiti assegnati all’ufficio stesso ed impegnate per un
totale di 36 h settimanali per ciascuna delle funzioni di programmazione e progettazione,
comprese le attività di monitoraggio e valutazione, di gestione tecnica e amministrativa e contabili
e finanziarie.
Nello specifico:
- Funzione di programmazione e progettazione:
4 (quattro) Assistenti Sociali per 5 h settimanali
5 (cinque) Responsabili dei Servizi sociali comunali per 3 h settimanali;
- Funzione di gestione tecnica e amministrativa:
Coordinatore per 20h settimanali;
Istruttore amministrativo contratti appalti per 6 h settimanali;
2 (due) istruttori amministrativi affari generali per 3 e 9 h settimanali;
- funzione finanziaria e contabile:
Responsabile contabile per 10 h settimanali;
78
2 (due) Istruttori contabili per 12 h settimanali;
L’Ambito di Grumo Appula, in coerenza con quanto indicato nel Piano Regionale delle Politiche
Sociali 2013/2015, intende riproporre il modello organizzativo - gestionale attuato nel precedente
triennio mediante l’utilizzo di personale già in organico negli uffici servizi sociali dei Comuni
dell’Ambito e negli uffici di supporto tecnico operativo del comune capofila, garantendo anche in
questo modo la continuità e professionalità delle esperienze maturate nello specifico settore.
L’Ufficio di Piano si dovrà comporre delle seguenti professionalità utili alla copertura del
fabbisogno richiesto:
funzioni di programmazione sociale e progettazione per un totale di 36 ore settimanali da
ripartire egualmente tra gli Assistenti Sociali e i Responsabili di Servizio o Responsabili di
Settore, in servizio presso i Comuni dell’Ambito;
funzioni di gestione tecnico-amministrativa da ripartire tra il Responsabile di Servizio, assunto
dal Comune Capofila ex art. 110 co. 2, D.Lgs. 267/2000, in qualità di “Responsabile dell’Ufficio
di Piano, ai sensi dell’art. 50 D. Lgs n. 267/2000, per un totale di 20 ore settimanali e altre 3
(tre) risorse umane messe a disposizione da 3(tre) Comuni dell’ambito per 6 ore ciascuna, per
un totale di 38 ore settimanali;
funzioni di gestione contabile-finanziaria da coprire con L’Ufficio di Ragioneria del Comune di
Grumo Appula, in considerazione del fatto che ai sensi della Convenzione per la gestione
associata delle funzioni e dei servizi socio-assistenziali, il Comune capofila è responsabile della
gestione finanziaria e dell'esecuzione delle spese nel rispetto dei principi di legalità e secondo
le modalità fissate dai regolamenti, in conformità agli obiettivi determinati dall'Ambito.
Gli enti associati individuano le figure professionali interne da assegnare all’Udp per le funzioni
istituzionali anzidette, mediante il ricorso all’istituto giuridico della Convenzione ai sensi dell’art.
14 del CCNL del Comparto Regioni-Autonomie Locali del 22.01.2004.
Il Coordinatore è nominato dal Sindaco del Comune capofila, previa intesa del Coordinamento
Istituzionale ed assume la responsabilità del funzionamento dell’ufficio stesso assolvendo,
principalmente, a funzioni di direzione e coordinamento dell’ufficio.
Il Coordinatore potrà essere scelto anche al di fuori della dotazione organica degli enti
convenzionati, in base alle disposizioni contenute nell’art. 110 del D. Lgs. n. 267/2000. Ha, altresì,
funzioni di rappresentanza dell’ufficio nei rapporti con i soggetti esterni.
La durata della carica di Coordinatore dell’ufficio è legata alla attuazione del Pinao sociale 20142016. Alla scadenza naturale della carica, non decade automaticamente ma continua nella
pienezza delle sue funzioni fino a quando verrà scelto il successore.
Ogni qualvolta occorre svolgere attività che richiedono il coinvolgimento diretto e l’integrazione
tra l’Ambito territoriale e la ASL e/o la Provincia, il nucleo stabile dell’Ufficio di Piano si integra
con: n. 1 referente Asl, designato dal Direttore del Distretto Socio-sanitario e n. 1 referente della
Provincia, designato dall’Assessore alle Politiche Sociali.
Le connessioni funzionali tra UdP, servizio sociale professionale e welfare di accesso
L’attività di programmazione e realizzazione del sistema integrato comporta la promozione di
politiche di comunità che, attraverso la partecipazione favorisca nei singoli, come nei nuclei
familiari, il sentirsi parte di una comunità estesa, di una società civile con regole comuni, da tutti
rispettate e condivise. La L. 328/2000 e la L.R. 19/2006 delineano, in tal senso, un Welfare di
79
comunità, con poteri e responsabilità condivise, in cui le risorse disponibili siano pienamente
valorizzate e la crescita del sistema favorita, responsabilizzando i cittadini sia nel processo di
riconoscimento e di selezione delle proprie necessità e bisogni, che nella programmazione,
gestione e verifica dei servizi.
Nel garantire le funzioni di welfare di accesso l’Ufficio di Piano è responsabile delle seguenti
attività:
- promozione, con l’apporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, dei processi di
integrazione tra i servizi istituzionali e le realtà locali interessate dal Piano Sociale di Zona;
- coinvolgimento, con il supporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, in tutte le fasi
di lavoro dei soggetti pubblici e privati operanti nel campo delle politiche sociali;
- supporto all’azione coordinata degli Uffici Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito, in
relazione alle finalità e agli obiettivi del Piano Sociale di Zona;
- predisposizione di tutti gli atti e gli adempimenti a valenza sovracomunale, incluse le
attività di segreteria e di amministrazione;
- predisposizione ed emissione di tutti gli atti di gestione finanziaria, in particolare di quelli
necessari per la gestione corrente dell’Ufficio di Piano medesimo (spese per il
funzionamento, per l’acquisto di beni strumentali e di beni di consumo etc);
- aggiornamento periodico del Piano Sociale di Zona e progettazione di dettaglio, con
l’apporto tecnico del Servizio Sociale Professionale di Ambito, in applicazione degli indirizzi
regionali e/o di specifiche esigenze territoriali;
- svolgimento, con il supporto del Segretariato Sociale Professionale di Ambito, di azioni
informative, pubblicitarie e di sensibilizzazione per amministratori, operatori sociali e
sanitari, scuole, famiglie, cittadini, etc.
L’Ufficio di Piano, con l’apporto del Segretariato Sociale di Ambito, cura ogni possibile forma di
comunicazione e partecipazione degli utenti, degli Enti e delle Istituzioni, in ordine al
funzionamento, diffusione e gradimento dei servizi sociali sul territorio di competenza. A tal fine,
l’Ufficio di Piano:
assicura che sia dato riscontro alle richieste, alle segnalazioni e ad eventuali reclami degli
utenti;
favorisce la partecipazione, attraverso i propri componenti, ad incontri o dibattiti promossi
da associazioni o da gruppi di utenti, allo scopo di discutere proposte circa la migliore
gestione ed erogazione dei servizi;
cura i rapporti con gli enti e le istituzioni, pubbliche e private, presenti ed operanti sul
territorio di competenza;
predispone pubblicazioni periodiche informative e divulgative per illustrare ai cittadini i
contenuti del Piano Sociale di Zona e le modalità per l’accesso ai servizi e la migliore
fruizione di essi.
Al buon funzionamento dell’Ufficio di Piano concorrono i seguenti servizi: servizio di segretariato
sociale, la Porta Unica di Accesso il Servizio Sociale Professionale.
4.2
La Governance per la programmazione sociale
Il sistema di governance nel nostro Piano Sociale di Zona coinvolge i diversi attori istituzionali
interessati alla programmazione e all’attuazione dello stesso, unitamente a tutti i portatori di
80
interessi con l’obiettivo comune di rispondere al fabbisogno di servizi sociali nel territorio di
riferimento, prendendo in carico i beneficiari diretti dei servizi e i loro familiari.
L’attuazione del Piano di Zona, a partire dalla costruzione partecipata dei capitolati d’appalto, dai
controlli di qualità sui servizi offerti, dalla ri-programmazione partecipata delle eventuali risorse
sopravvenute, dalla costruzione dei partenariati di rete su cui erogare i servizi, dovrà segnare un
definitivo salto di qualità verso un sistema sussidiario tra i diversi attori sociali.
Sul versante dei soggetti pubblici da coinvolgere oltre alla ASL e alla Provincia, risulta importante il
coinvolgimento stabile delle Istituzioni scolastiche. Ma ancora più importante è dotarsi di un luogo
di confronto stabile che accompagni e monitori il Piano di Zona nella sua attuazione, oltre ad
essere l’osservatorio stabile delle dinamiche sociali in atto al fine di ri-programmare servizi e
iniziative sociali di Ambito e di stretta pertinenza comunale.
Da qui l’Istituzione della Cabina di regia di Ambito che andrà costituita con Delibera del
Coordinamento Istituzionale, anche come strumento di supporto alle parti sociali (OO.SS. e
Rappresentanze del Terzo Settore) per svolgere efficacemente il proprio ruolo e funzione, nel
solco del principio di sussidiarietà orizzontale.
Si favoriranno inoltre le sottoscrizioni con le Istituzioni Pubbliche preposte di protocolli operativi e
accordi di programma (come di già avvenuto con la ASL per le Cure Domiciliari Integrate e in tema
di affido), al fine di migliorare l’integrazione tra Istituzioni finalizzata alla certezza delle procedure
e alla qualità dei servizi resi ai soggetti interessati.
81
AMBITO
TERRITORIALE
SOCIALE DI
GRUMO APPULA
PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 – 2016
Allegati al Capitolo IV
- Convenzione (art. 30 del D.Lgs. 267/2000)
- Il Regolamento di Funzionamento del Coordinamento
Istituzionale;
- II Regolamento di Funzionamento dell'Ufficio di
Piano;
- Il Regolamento Unico per l'Affidamento dei Servizi;
- Il Regolamento Unico per l'Accesso alle Prestazioni e
la compartecipazione finanziaria degli utenti al costo
delle prestazioni;
- Il Regolamento di Gestione del Fondo Unico
dell'Ambito (regolamento contabile).
82
CAPITOLO V
LA PROGETTAZIONE DI DETTAGLIO DEGLI INTERVENTI DI PIANO
5.1 Le schede di progetto per gli interventi previsti e gli obiettivi di servizio
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 1 - ASILI NIDO e altri servizi per la prima infanzia
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015 ⌧
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 1
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Asili Nido e altri servizi per la prima infanzia
Art. del r.r. 4/2007: 53 - 101
Importo totale programmato:
€ 721.018,00 di cui:
- € 507.500 a valere sui PAC Infanzia
- € 213.518,00 a valere su risorse proprie dei Comuni dell’ambito territoriale.
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧ gestione in economia (sostegno diretto alla gestione) per n. 8 posti utente
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi – per n. 40 posti
83
⌧ altra modalità di gestione (acquisto posti per n. 14 utenti all’interno di strutture accreditate
iscritte al Catalogo regionale dell’Offerta dei Servizi ai sensi dell’Artt. 53 e 101 Reg. n. 4 del
2007)
Tipologia di utenti: Bambini 25 – 36 mesi
N° medio annuo previsto di utenti: 84
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) L’asilo nido o nido
d’infanzia è una struttura autorizzata per l’erogazione di un servizio educativo e sociale per i
bambini in età compresa tra i 3 (tre) ed i 36 (trentasei) mesi, con standard strutturali meglio
specificati nell’art. 53 del Reg.reg. n. 4/2007. Nei Comuni afferenti l’Ambito Territoriale n. 5 ASL BA
l’offerta di “Asili Nido” non registra una uniformità numerica di strutture presenti nei diversi
comuni. Solo dal 2014, a seguito della realizzazione degli interventi finanziati dalla regione per la
ristrutturazione e/o gestione di asili nido pubblici e privati, il servizio di asilo nido sarà presente in
tre Comuni dell’Ambito. Questo intervento si prefigge l’obiettivo di sostenere (assumendoli o
alleviandoli) i costi sostenuti dalle famiglie per la fruizione di un servizio rivolto alla prima infanzia,
mediante l’integrazione delle rette mensili.
Le finalità del potenziamento di questo servizio, mediante integrazione delle rette degli asili nido
pubblici o privati convenzionati, sono le seguenti : - sostenere le famiglie, con particolare
attenzione a quelle monoparentali, nella cura dei figli e nelle scelte educative; - stimolare lo
sviluppo e la socializzazione dei bambini, a tutela del loro benessere psicofisico e per lo sviluppo
delle loro potenzialità cognitive, affettive, relazionali e sociali; - favorire l’inclusione lavorativa
della madre supportata nel proprio ruolo genitoriale dalla presenza di validi strumenti di aiuto.
In tal senso, con lo stesso progetto (finanziato attraverso i fondi PAC I Riparto) si intende
sostenere lo sviluppo di un servizio sperimentale, ai sensi dell’art. 101 del regolamento regionale
n. 4 del 2007, sul territorio del Comune di Grumo Appula attraverso l’acquisto di n. 4 posti utente.
Per il perseguimento delle finalità sopra descritte, mediante l’integrazione delle rette degli asili
nido pubblici e privati, l’Ambito dovrà porre in essere tutte le attività amministrative necessarie
per uniformare gli strumenti regolamentari di accesso e funzionamento e per definire le modalità
di fruizione del sostegno economico.
Restano, comunque, in capo agli asili nido pubblici o privati presenti nell’Ambito tutte le
competenze previste dalla normativa vigente, come descritte nell’art. 53 del reg. reg., e che
consentono il perseguimento delle finalità ivi descritte e con l’impiego di figure professionali
adeguate e qualificate.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Personale amministrativo dell’Ufficio di Piano.
84
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 2 - Servizi di conciliazione vita - lavoro
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
2
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Regionale n. 21/2008
Piano dei tempi e degli spazi della città Regolamento
Importo totale programmato:
€ 0.00 (L’erogazione del Servizio, per il 2014, è garantita a
valere su risorse già impegnate del precedente ciclo di programmazione)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧ gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare ________________________________________)
Tipologia di utenti:
Nuclei familiari e donne
N° medio annuo previsto di utenti: n. 22.351 nuclei
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
I principali obiettivi sono quelli di:
offrire concrete possibilità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in attuazione di quanto
stabilito nel Piano dei tempi e degli spazi già redatto;
85
Integrare la dimensione di genere nella programmazione, attuazione e valutazione delle politiche
di sviluppo a garanzia della piena partecipazione delle donne alla vita politica, economica, sociale,
culturale e civile della comunità locale;
Rendere operativo il Piano dei Tempi e degli Spazi mediante la istituzione di un apposito Ufficio.
Le attività previste: Testare le ipotesi di lavoro e verificare la validità della strategia con una
rilevazione sul campo rivolta ai bisogni, alla dotazione di risorse, alla domanda di conciliazione;
Costruire le strategie operative per il miglioramento della qualità della vita nella città, in un’ottica
di conciliazione dei tempi e degli spazi; Promozione di Tavoli di Concertazione Locale
intercomunali.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Esperti nella specifica area dell’intervento.
86
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 3 - Rete di Pronto intervento sociale PIS
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015 2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
3
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Rete d Pronto intervento Sociale PIS
Art. del r.r. 4/2007: 85
Importo totale programmato:
€ 80.000,00 ( a copertura di 12 mesi di servizio)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare ________________________________________)
Tipologia di utenti: Persone in stato di Emergenza
N° medio annuo previsto di utenti: N.D.
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Il pronto intervento Sociale costituisce la risposta all’esigenza di razionalizzare e velocizzare gli
interventi legati a situazioni di particolare gravità e urgenza per quello che concerne problematiche
a rilevanza sociale e che hanno le caratteristiche dell’emergenza.
Attività previste:
1) Servizio fornitura pasti caldi a domicilio. Servizio rivolto a persone in condizioni di non
autonomia e/o che versano in condizioni di estrema indigenza;
87
2) Servizio Lavanderia sociale. Il Servizio provvederà nei gironi feriali al ritiro del vestiario presso il
domicilio dell’utente e alla riconsegna dopo il lavaggio;
3) Servizio Docce. Il cittadino può rivolgersi direttamente presso gli uffici del servizio sociale
comunale e farne richiesta secondo apposite procedure ed il Servizio provvederà al trasporto dal
proprio domicilio alla sede del Pronto intervento Sociale due giorni a settimana.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Coordinatore di servizio. Assistente sociale. Operatore di contatto. Operatori Socio Assistenziali.
Personale per il trasporto
88
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 4 - Rete di pronto intervento sociale - Emergenza Abitativa artt. 77- 81 ter
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
2015
2016
PROVINCIA DI
BA
Informazioni generali
Valenza territoriale:
ambito
⌧ comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
4
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Abitativa
Rete di Pronto Intervento Sociale - Emergenza
Art. del r.r. 4/2007: 77 - 81 ter
Importo totale programmato: € 7.950,00 (le risorse sono per la realizzazione degli interventi nel
corso dell’anno 2014 sono già state impegnate a valere sugli importi previsti dalla precedente
programmazione)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare ____________________________________________)
Tipologia di utenti:Soggetti svantaggiati ed in particolare: - adulti in difficoltà e senza fissa
dimora
N° medio annuo previsto di utenti: 38
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Il Servizio si propone di Intervenire in caso di emergenza abitativa e aiutare la famiglia
intervenendo in caso di procedure di sfratto
89
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Assistenti Sociali
90
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 5 - Percorsi di inclusione socio lavorativa
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
BA
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
5
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
svantaggiati
Percorsi di inclusione socio-lavorativa di soggetti
Art. del r.r. 4/2007: 102
Importo totale programmato:
€ _0,00 (le risorse per la realizzazione degli interventi nel
corso dell’anno 2014 sono già state impegnate a valere sugli importi previsti dalla precedente
programmazione)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare _______________________________________)
Tipologia di utenti: Soggetti svantaggiati ed in particolare: - persone con disturbi psichici; persone con dipendenze patologiche.
N° medio annuo previsto di utenti: 20 (Persone con disturbi psichici);
20 (persone con dipendenze patologiche).
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
91
Entrambi gli interventi prevedono una fase di formazione ed una successiva di accompagnamento
alla dimensione lavorativo con l’erogazione di borse lavoro.
La fase di accompagnamento all’inserimento lavorativo sarà curata dal lavoro dei Tutor
dell’Inserimento lavorativo.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
-Tutor aziendali con breve pre-formazione specifica: sono operatori dell’azienda in cui è
inserito il paziente, esperti della specifica linea di produzione in cui il paziente verrà inserito;
- Operatori chiave con funzioni di facilitazione e sostegno psicologico al paziente rispetto
all’impegno relazionale richiesto ed al livello di stress correlato all’inserimento al lavoro
(educatori professionali o operatori con formazione specifica ed esperienza comprovata di
relazione terapeutica con le tipologie di soggetti destinatari coinvolti).
92
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 6 - Servizio Sociale Professionale
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
6
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Servizio Sociale Professionale
Art. del r.r. 4/2007: 86
Importo totale programmato:
€ 179.768,64
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧ gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare _____________________________________)
Tipologia di utenti: Popolazione totale (potenzialmente)
N° medio annuo previsto di utenti:
67.558 abitanti - 22.351 nuclei
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Il Servizio Sociale Professionale, articolato sui sei Comuni dell’Ambito secondo gli standard
regionali, è un servizio aperto ai bisogni di tutta la comunità, finalizzato ad assicurare prestazioni
necessarie a prevenire, ridurre e/o rimuovere situazioni problematiche o di bisogno sociale dei
cittadini, con particolare attenzione verso i soggetti più deboli ed emarginati, con interventi di
prevenzione del disagio, potenziamento ed attivazione delle risorse individuali, familiari e
comunitarie, di valorizzazione dell’individuo.
93
Sono prestazioni del Servizio Sociale Professionale:
- lettura e decodificazione della domanda sociale;
- presa in carico della persona, della famiglia e/o del gruppo sociale;
- predisposizione di progetti personalizzati;
- attivazione ed integrazione dei servizi e delle risorse in rete;
- accompagnamento e aiuto nel processo di promozione ed emancipazione.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
10 Assistenti Sociali (di cui 3 a valenza d’Ambito e 7 comunali)
94
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 7 - Rete di accesso- Segretariato Sociale
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015 ⌧
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
7
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Segretariato Sociale
Art. del r.r. 4/2007: 83
Importo totale programmato:
71.907,46
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧ gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare ___________________________________)
Tipologia di utenti: Popolazione totale (potenzialmente)
N° medio annuo previsto di utenti: 67.558 abitanti - 22.351 nuclei
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Il servizio di Segretariato Sociale opera come sportello unico per l’accesso ai servizi socioassistenziali e socio-sanitari ed è diretto a:
- consolidare e potenziare i servizi della PUA;
- creare sul territorio dei Comuni dell’Ambito un servizio caratterizzato dall’elevata prossimità al
cittadino, diversificandosi dalle attività di presa in carico;
95
- favorire l’informazione, l’accoglienza, l’ascolto, l’accompagnamento e l’orientamento dei cittadini
sull’esercizio dei loro diritti.
Il Segretariato Sociale svolge attività di:
- informazione sui servizi sociali e socio-sanitari presenti nell’ambito territoriale e nel distretto
socio-sanitario;
- accoglienza delle istanze del cittadino/utente;
consulenza, orientamento ed indirizzo sulle modalità di accesso ai servizi/benefici;
- collaborazione con le Associazioni di volontariato e con i Patronati, coordinandone gli interventi.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
10 Assistenti Sociali (di cui 3 a valenza d’Ambito e 7 comunali)
96
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 8 - Rete di accesso sportello Immigrati
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
8
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Sportello per l’integrazione socio-sanitaria culturale dei
cittadini stranieri
Art. del r.r. 4/2007: 108
Importo totale programmato:€ 50.000,00 (A COPERTURA DI 12 MESI DI SERVIZIO)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare _________________________________)
Tipologia di utenti:
Persone straniere immigrate e loro famiglie
N° medio annuo previsto di utenti: 1724
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Sostenere il mantenimento di uno “Sportello per l’Integrazione Socio-Sanitaria-Culturale” che
garantisca l’integrazione dei cittadini stranieri residenti, la piena fruizione dei servizi socio-sanitari
e culturali presenti sul territorio, l’integrazione scolastica e la realizzazione dei diritti di
cittadinanza attiva.
97
Favorire il reciproco riconoscimento e la valorizzazione delle singole soggettività, delle identità
culturali, religiose e linguistiche.
Principali attività previste:
•
•
•
•
•
Attività di informazione sui diritti e doveri;
attività di formazione e affiancamento degli operatori sociali e sanitari per la promozione
della cultura della integrazione organizzativa e professionale in favore degli immigrati;
orientamento e accompagnamento dei cittadini stranieri immigrati nell’accesso alla rete
dei servizi sociali, sanitari, dell’istruzione e del tempo libero;
attività di informazione in merito all’ottenimento del permesso di soggiorno dello status di
rifugiato politico e della cittadinanza italiana, al ricongiungimento familiare, a vertenze di
lavoro, ad infortuni sul lavoro,ecc.;
valutazione delle possibilità di lavoro, di alloggio e di integrazione offerte dal territorio.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Fermo restando che lo Sportello per l’integrazione socio-sanitaria-culturale degli immigrati opera
in stretto contatto con gli Sportelli sociali e con il Segretariato sociale dell’Ambito territoriale, lo
stesso si avvarrà:
- di operatori in possesso di competenze di orientamento e decodificazione dei bisogni, qualificati
nei servizi di mediazione linguistica ed interculturale;
- un legale con specifiche competenze inerenti le problematiche dell’immigrazione.
98
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 9 - Rete di Accesso PUA
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
BA
2015 ⌧
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
9
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Rete di Accesso PUA
Art. del r.r. 4/2007: 3
Importo totale programmato:
€ 17.783,00 (di cui 7.783,00 risorse PAC da impiegare per
l’Allestimento delle Postazioni informatiche) Le prestazioni del Servizio per l’annualità 2014 ed i
primi mesi del 2015 saranno garantite con risorse già impegnate della precedente
programmazione.
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare _____________________________________)
Tipologia di utenti: Popolazione totale (potenzialmente)
N° medio annuo previsto di utenti: 67.558 abitanti - 22.351 nuclei
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) L’accesso al sistema
integrato dei servizi è garantito dalla Porta unica di accesso, in raccordo con la ASL, con
modalità dirette a promuovere la semplificazione e l’unicità di trattamento per gli utenti, in un
99
sistema unico di accoglienza della domanda per la valutazione del bisogno sociosanitario e
l’individuazione dell’intervento mirato da attivare.
L’Ambito territoriale e la ASL, attraverso un Protocollo operativo unico:
Accolgono la richiesta dell’utente;
Decodificano il bisogno;
Effettuano l’indagine sociale;
Attivano l’UVM (Unità di Valutazione Multidimensionale) per la predisposizione del progetto
personalizzato;
Verificano periodicamente l’andamento dell’intervento;
Individuano il responsabile del caso per garantire l’attuazione e l’efficacia degli interventi previsti
dal progetto personalizzato.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Presso la sede centrale:
- un’assistente sociale individuata dall’Ambito all’interno dell’Ufficio di Piano con funzioni di frontoffice e di back-office (da destinare anche al Servizio sociale professionale e al Segretariato sociale
di Ambito);
- un’assistente sociale ASL (coordinatore sociosanitario individuato dal Direttore del DSS);
Presso le sedi periferiche: Personale incaricato dai Comuni (Assistenti sociali e personale
amministrativo), dalle Unità Operative Distrettuali e dai Dipartimenti della ASL.
100
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 10 - Centri di Ascolto per le Famiglie
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015 ⌧
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 10
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
CENTRO DI ASCOLTO PER LE FAMIGLIE E SERVIZI DI
SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA E ALLA GENITORIALITA’
Art. del r.r. 4/2007: 93
Importo totale programmato: € 0.00
È stato pubblicato avviso pubblico per l’affidamento del servizio con un impegno di € 180.000
rinveniente dalla programmazione 2010-2012 . L’affidamento del servizio, della durata di 18
mesi, sarà effettuato entro Agosto 2014.
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare _______________________________________)
Tipologia di utenti:
Nuclei familiari/Donne e Giovani coppie
N° medio annuo previsto di utenti: 130
101
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
•
•
•
•
•
•
•
Potenziare i Centri per le Famiglie quale risorsa Polifunzionale e trasversale nel territorio;
Concentrare le competenze e gli interventi all’interno di una struttura per una
razionalizzazione e specializzazione delle risorse;
Promuovere il benessere dell’intero nucleo familiare, sostenendo la coppia, il nucleo familiare
e ogni singolo componente nella fase del ciclo della vita, facilitando la formazione di una
identità genitoriale, finalizzata ad una scelta consapevole e responsabile della maternità e della
paternità;
Favorire la capacità dei genitori di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente circostante;
Stimolare la capacità di organizzazione e l’autonomia di ognuno, nonché l’elaborazione e la
conduzione di propri progetti di vita in armonia con il proprio ruolo genitoriale;
Promuovere la mediazione familiare come strumento efficace per la gestione della
conflittualità nelle situazione di separazione e divorzio;
Offrire interventi globali alla famiglia nel suo divenire.
Principali attività previste
- Percorsi di orientamento e di informazione per genitori con figli minori;
- Attività di consulenze specialistiche a genitori, coppie, minori e adolescenti;
- Organizzazione e promozione di sportelli per il sostegno alla relazione genitori/figli;
- Assistenza psico-sociale ed ascolto rivolto alle giovani coppie e a neo-genitori, in ambiti di
intervento diversi da quelli sanitari;
- Potenziamento della rete tra i soggetti istituzionali, il privato sociale e le famiglie stesse;
Consulenza e mediazione familiare;
- Attività di prevenzione e azioni di informazione e sensibilizzazione in ambito scolastico;
- Offrire una sede neutrale per incontri protetti tra minori e genitori/familiari in situazione di
disagio relazionale.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Equipe integrata che comprende: Psicologo; Pedagogista; Educatore professionale; Assistente
sociale; Operatori con specifica formazione professionale con funzioni di mediazione familiare (cfr.
art. 94 reg. n. 4/2007).
102
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 11 - Educativa Domiciliare per Minori
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015 ⌧
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
11
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Art. del r.r. 4/2007:
Assistenza Domiciliare Educativa
87
Importo totale programmato:
€ 132.000,00 (i servizi per l’anno scolastico 2014 – 2015
saranno garantiti anche a valere su risorse gia impegnate del precedente ciclo di programmazione)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
Tipologia di utenti: Minori e Nuclei Familiari
N° medio annuo previsto di utenti: 30
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Il Servizio Domiciliare
Educativo effettua interventi di natura Sociale ed educativa che vengono assicurati presso il
domicilio dei nuclei familiari, anche monogenitoriali, con minori in condizioni di grave svantaggio
socio-educativo, relazionale e culturale, i cui genitori necessitano di aiuto e di supporto nello
svolgimento e nello sviluppo delle competenze educative. Tali prestazioni si caratterizzano sia in
senso preventivo a favore del minore, sia in termini di sostegno diretto allo stesso ed alla famiglia
al fine di salvaguardare e migliorare la qualità del rapporto tra genitori e figli.
Gli obiettivi principali sono:
103
migliorare le relazioni all’interno del nucleo familiare;
promuovere un processo di cambiamento reale della famiglia;
concorrere a rendere autonomo il nucleo familiare;
favorire l’integrazione e la socializzazione dei minori nel proprio ambiente di vita,attraverso
l’accesso alle strutture educative presenti sul territorio (a titolo esemplificato: oratorio, centro
d’aggregazione giovanile, strutture sportive);
raggiungere un positivo inserimento nell’ambiente scolastico anche mediante un aiuto nello
svolgimento dei compiti;
sostenere il nucleo familiare, soprattutto in presenza di minori in affidamento eterofamiliare e
diversamente abili;
favorire la de-istituzionalizzazione;
sostenere la funzione educativa genitoriale;
evitare il cronicizzarsi di situazioni di disagio relazionale.
Principali attività previste
Ascolto individualizzato finalizzato a migliorare la conoscenza di sè, la capacità di analisi dei problemi, la
progettazione personale;
Interventi domiciliari tesi a verificare e potenziare le capacità di accudimento, di ascolto ed educative
dei genitori nei confronti dei figli minori;
Prestazioni di orientamento ai servizi;
Coinvolgimento delle figure genitoriali nel progetto individualizzato per i figli minori;
Coinvolgimento della scuola ed attivazione della rete territoriale dei servizi per l’attivazione, il
monitoraggio e la riformulazione del progetto educativo da realizzare con la famiglia;
Accompagnamento educativo del minore finalizzato all’assolvimento dell’obbligo scolastico, formativo
e di orientamento al lavoro, attraverso la valorizzazione delle potenzialità personali, rapporti continui
con la scuola, centri di formazione professionale, centri territoriali per l’impiego, etc.
Azioni di prevenzione dell’isolamento di adulti e ragazzi in difficoltà, accompagnandoli e orientandoli
nella fruizione di occasioni di crescita personale e sociale.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Educatori professionali.
104
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 12 - Buoni di Conciliazione Infanzia
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015 ⌧
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
12
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Art. del r.r. 4/2007:
Buoni di Servizio di Conciliazione - Infanzia
__/_
Importo totale programmato:
€ 320.225,00
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
⌧ altra modalità di gestione (Contratto di Servizio con Enti gestori iscritti al Catalogo
dell’offerta)
Tipologia di utenti: Minori e Famiglie
N° medio annuo previsto di utenti: 50
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
I gestori dei centri autorizzati al funzionamento possono iscrivere nel catalogo on line il servizio
offerto.
105
Tramite tale procedura è possibile per gli utenti frequentanti tali centri ottenere una riduzione
delle rette di frequenza.
La procedura si applica attraverso la fruizione del buono di conciliazione del quale una parte è a
carico dell’utente e quella restante viene erogata al gestore tramite i fondi FESR 2007/2013.
Risultati attesi: Aumento dell’Offerta di Servizi per Minori.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Convenzione con le strutture private iscritte nel catalogo dell’offerta all’interno delle quali
operano Educatori Professionali Assistenti sociali, Psicologi, e altre figure di Cura.
106
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 13 – Equipe Affido
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 13
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Equipe Affido
Art. del r.r. 4/2007: 96
Importo totale programmato:
€ 15.000,00 (N. B. Le risorse programmate su questo servizi
sono finalizzate all’erogazione di attività formative - I costi per le figure professionali sono a carico
degli Enti di appartenenza).
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧ gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare _____________________________________)
Tipologia di utenti: Operatori dell’equipe multidisciplinare integrata d’ambito;
Minori, famiglie d’origine, famiglie affidatarie e adottive disponibili
all’accoglienza di minori in affidamento o in adozione.
N° medio annuo previsto di utenti: 20
107
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
-Orientamento e valutazione delle famiglie candidate all’affido e all’adozione, finalizzate alla
selezione delle stesse secondo criteri di approfondimento sociale e psicologico;
-Gestione dell’anagrafe delle famiglie affidatarie a livello di Ambito territoriale;
-Aggiornamento e supervisione degli operatori;
-Individuazione di indicatori di qualità degli interventi e di strumenti omogenei di monitoraggio
dell’esperienza e di valutazione del servizio realizzato;
-Realizzazione di reti familiari;
-Predisposizione di posti in strutture di pronta accoglienza onde evitare affidi effettuati in
condizioni di emergenza;
-Abbinamento minore/famiglia affidataria e conoscenza famiglia affidataria/famiglia d’origine
(qualora opportuno) congiuntamente con l’equipe territoriale;
-Cura delle informazioni (sito web, opuscoli, ecc.) e gestione della banca dati al fine di garantire
la raccolta, la sintesi e l’invio alle amministrazioni provinciali e regionali dei dati aggiornati
derivanti dalle informazioni acquisite a livello territoriale;
-Banca dati delle famiglie idonee all’adozione;
-Informazione/formazione rivolta alle potenziali famiglie adottive/affidatarie;
-Elaborazione di un progetto personalizzato per ogni famiglia adottiva/affidataria;
- Elaborazione di una relazione annuale sullo stato di attuazione del servizio Affido/Adozione.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Componenti dell’Equipe multidisciplinare integrata di ambito (Assistenti sociali di ambito e dei
consultori; psicologi dei consultori).
108
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 14 - Affido Familiare
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 14
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Affido Familiare
Art. del r.r. 4/2007: 96
Importo totale programmato: € 135.732,54 (N.B. le risorse programmate saranno destinate
all’erogazione di Contributi economici straordinari. I costi per le figure professionali sono a carico
degli Enti di appartenenza. I costi per i contributi mensili e per le polizze assicurative sono a
carico dei Comuni di appartenenza)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧ gestione in economia (pagamento contributi straordinari)
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare __________________________________)
Tipologia di utenti:
Minori, famiglie d’origine, famiglie affidatarie
109
N° medio annuo previsto di utenti: 20
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Attività di sostegno economico alle famiglie affidatarie a carico dei Comuni e dell’Ambito come di
seguito esplicitato:
contributi economici mensili e costi delle polizze assicurative per incidenti e/o danni provocati
e/o subiti nel corso dell’affidamento, sono a totale carico dei Comuni dell’Ambito;
sono a carico dell’Ambito i contributi economici straordinari nella misura di € 500,00 annui per
minore a titolo di rimborso delle spese (indicate a titolo esemplificativo nelle Linee Guida
regionali) sostenute dalle famiglie affidatarie per spese mediche non coperte dal servizio
sanitario nazionale, per sostegno scolastico individuale, per accompagnamento presso la
famiglia di origine, per alimenti particolari, ecc.;
Attività di sostegno psico-sociale e pedagogico;
Attività di sostegno alle famiglie di origine;
Definizione dei criteri per l’erogazione dei contributi straordinari.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Componenti dell’Equipe multidisciplinare integrata di ambito (assistenti sociali di ambito e dei
consultori; psicologi dei consultori);
Personale amministrativo dell’Ufficio di Piano.
110
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 15 - Adozione Familiare
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
⌧ comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
15
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Art. del r.r. 4/2007:
Adozione Familiare
__/_
Importo totale programmato:
€ 9.500,00
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧ gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare _______________________________)
Tipologia di utenti: Minori, famiglie d’origine, famiglie adottive disponibili all’accoglienza di
minori in adozione.
N° medio annuo previsto di utenti: n.d
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
- Promuovere e sensibilizzare la comunità alla cultura dell’adozione;
111
- Garantire le condizioni necessarie perché l’adozione si realizzi in modo competente;
- Consolidamento e potenziamento dell’attività di formazione degli operatori dell’equipe
multidisciplinare integrata;
Principali Attività
Orientamento e valutazione delle famiglie candidate all’adozione, finalizzate alla selezione delle
stesse secondo criteri di approfondimento sociale e psicologico;
Banca dati delle famiglie idonee all’adozione;
Informazione/formazione rivolta alle potenziali famiglie adottive;
Elaborazione di un progetto personalizzato per ogni famiglia adottiva;
Elaborazione di una relazione annuale sullo stato di attuazione del servizio Adozione.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Componenti dell’Equipe multidisciplinare integrata di ambito (Assistenti sociali di ambito e dei
consultori; psicologi dei consultori).
112
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 16 - Centro diurno Minori
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
16
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
CENTRO SOCIO-EDUCATIVO DIURNO PER MINORI
Art. del r.r. 4/2007: 52
Importo totale programmato:
€ 50.640,00 ( L’Erogazione del Servizio per tutta la durata
dell’anno 2014 sarà garantita a valere su risorse già impegnate della precedente
programmazione).
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
(convenzione con i Centri socio-educativi per minori presenti nel territorio dell’Ambito)
altra modalità di gestione (specificare ________________________________)
Tipologia di utenti: Minori
N° medio annuo previsto di utenti: 20
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
113
Obiettivi del servizio
•
•
•
Promuovere la partecipazione, anche non continuativa, di minori del territorio con
problemi di socializzazione o esposti al rischio di devianza, in raccordo con i servizi sociali
dell’Ambito, le istituzioni scolastiche, nonché con i servizi delle comunità educative e di
pronta accoglienza per minori.
Interventi di socializzazione ed educativo-ricreativi;
Promuovere il benessere della comunità e contrastare i fenomeni di marginalità e disagio
minorile o dei diversamente abili.
Principali attività previste
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Attività sportive;
Attività ricreative;
Attività culturali;
Attività di supporto alla scuola;
Attività di sostegno e di supporto alle famiglie;
Momenti di informazione;
Prestazioni sociosanitarie eventualmente richieste per minori con problematiche psicosociali;
Somministrazione pasti;
Trasporto sociale.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
•
•
•
•
•
•
•
Coordinatore;
Educatori;
Educatori professionali;
Assistenti Sociali;
Animatori;
Personale ausiliario;
Personale qualificato nell’area socio-psico-pedagogica o dell’educazione professionale per
le prestazioni sanitarie da erogare.
114
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 17 - Unità di Valutazione Multidimensionale
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
17
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Unità di Valutazione Multidimensionale
Art. del r.r. 4/2007: 3
Importo totale programmato:
€ 107.861,20
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧ gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare ________________________________)
Tipologia di utenti: anziani, disabili, minori con bisogni sanitari e sociali
N° medio annuo previsto di utenti: 200
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
L’equipe costituisce a livello di ambito il filtro per l’accesso al Sistema dei Servizi Socio-Sanitari di
natura domiciliare, semiresidenziale e residenziale a gestione integrata e compartecipata.
115
L’UVM è lo strumento cardine attraverso il quale l’Ambito territoriale, con il Distretto sociosanitario, esercita il ruolo di governo del territorio e di presa in carico del caso avvalendosi di
strumenti di valutazione standardizzati e scientificamente validati, omogenei sul territorio, quali la
SVAMA.
L’Ambito territoriale e la ASL, attraverso un Protocollo operativo unico:
effettua la valutazione multidimensionale del livello dell'autosufficienza e della complessità dei
bisogni socio-assistenziali del richiedente e del suo nucleo familiare (valutazione di 2° livello);
verifica la presenza delle condizioni di ammissibilità ad un certo percorso di cura e di
assistenza;
elabora il progetto socio-sanitario personalizzato;
invia il programma suddetto alla P.U.A. per la sottoscrizione dello stesso da parte del cittadino
o di un familiare;
verifica e aggiorna periodicamente l’andamento del progetto personalizzato;
procede, nel caso, alla dimissione concordata;
verifica l’attuazione dei progetti, determinando i tempi e le modalità per il controllo dei
risultati.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Gli operatori impegnati sono:
n.1 Assistente sociale individuata dall’Ambito all’interno dell’Ufficio di Piano;
n. 1 coordinatore socio-sanitario individuato dal direttore del DSS;
MMG e PLS e specialisti;
Assistente sociale del Comune di residenza.
116
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 18 - Assistenza Domiciliare non autosufficienti - ADI
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015 ⌧
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 18
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Art. del r.r. 4/2007:
Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata
88
Importo totale programmato:
€ 822.217,81 di cui 133.000,00 risorse PAC (I servizi per i
primi 5 mesi del 2014 saranno erogati a valere su risorse già impegnate del precedente ciclo d
programmazione)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare ________________________________)
Tipologia di utenti:
Diversamente abili e anziani
N° medio annuo previsto di utenti: 80
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
117
Il Servizio di Assistenza domiciliare integrata per anziani e disabili (ADI) consiste in interventi da
fornire ai cittadini al fine di favorire la permanenza nel loro ambiente di vita, evitando
l’istituzionalizzazione e consentendo loro una soddisfacente vita di relazione attraverso un
complesso di prestazioni socio-assistenziali e sanitarie integrate dirette a:
Assicurare prestazioni mediche, infermieristiche, riabilitative e socio-assistenaziali in forma
integrata, secondo piani individuali programmati;
Supportare le famiglie in situazione di fragilità familiare derivante dalla presenza di anziani e
disabili affetti da gravi patologie all’interno del nucleo;
Consolidare una modalità di intervento incentrata sul lavoro di equipe al fine di realizzare in
pieno l’integrazione delle prestazioni socio-sanitarie.
Principali attività previste
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
presa in carico della persona e della famiglia;
predisposizione progetto individualizzato;
attivazione ed integrazione dei servizi e delle risorse in rete;
prestazioni sanitarie del M.M.G.;
prestazione sanitarie del PLS;
prestazioni sanitarie del Medico specialista;
attività infermieristiche e riabilitative;
prestazioni di assistenza tutelare alla persona;
sostegno alla mobilità personale;
sostegno socio-psicologico;
cura delle condizioni igieniche dell'alloggio con particolare riferimento a quelle destinate
a funzioni primarie;
cambio e lavaggio della biancheria anche durante il ricovero ospedaliero in assenza di
sostegni parentali e eteroparentali;
acquisto di generi alimentari, medicinali, materiale igienico - sanitario;
preparazione dei pasti;
aiuto, anche mediante accompagnamento, per disbrigo pratiche;
indicazione sulle corrette norme igienico - sanitarie;
svolgimento di piccole commissioni;
aiuto ad alzarsi dal letto;
pulizia e cura personale;
vestizione;
aiuto per l’assunzione dei pasti;
corretta deambulazione;
uso di accorgimenti o attrezzi per lavarsi, vestirsi, mangiare da soli, camminare;
mobilizzazione della persona costretta a letto;
prestazioni igienico-sanitarie di semplice attuazione complementari alla attività socio
118
•
•
•
•
•
assistenziale;
assistenza assunzione farmaci;
aiuto ad attendere agli atti quotidiani della vita;
attuazione, valutazione e monitoraggio dei piani assistenziali individualizzati predisposti
dall’UVM;
attività di welfare leggero (es. compagnia, supporto nell’attività di disbrigo di pratiche e
semplici commissioni, ecc.);
ogni altro intervento assistenziale necessario al soddisfacimento del bisogno dell’utente.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
•
•
•
•
•
•
•
Medico di medicina generale e medici specialisti per le diverse aree di bisogno
(competenza ASL)
infermieri professionali (competenza ASL)
OS (competenza ASL)
terapisti della riabilitazione (competenza ASL)
psicologo (competenza ASL)
Assistenti sociali (competenza Ambito)
Operatori socio-assistenziali (OSA) od operatori domiciliari con adeguata esperienza nel
servizio di assistenza domiciliare (competenza Ambito).
Le attività integrative di Welfare leggero potranno essere assicurate con il coinvolgimento
delle realtà associative del privato sociale presente sul territorio dell’Ambito.
119
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 19 - Assistenza Domiciliare Non Autosuffic. SAD
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
19
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Servizio di Assistenza Domiciliare
Art. del r.r. 4/2007: 87
Importo totale programmato:
€ 467.916,04 di cui 367.000,00 risorse PAC (la copertura del
servizio per i primi 5 mesi del 2014 sarà garantita a valere su risorse già impegnate del precedente
ciclo di programmazione)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare _________________________________)
Tipologia di utenti: Diversamente abili e anziani
N° medio annuo previsto di utenti: 120
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
120
Il Servizio di Assistenza domiciliare anziani e disabili (SAD) mira a perseguire i seguenti obiettivi:
favorire la permanenza del soggetto nel proprio ambiente di vita sociale e familiare;
abbattere il fenomeno del ricovero improprio, favorendo anche le dimissioni precoci in
collaborazione con le famiglie;
consentire una soddisfacente vita di relazione attraverso un complesso di prestazioni socio –
assistenziali;
aiuto alla persona nello svolgimento delle normali attività quotidiane;
prestazioni di aiuto alle famiglie che assumono compiti di accoglienza e di cura di anziani e
diversamente abili fisici, psichici e sensoriali, di altre persone in difficoltà.
Le principali attività previste
Sostegno alla mobilità personale;
sostegno socio-psicologico;
cura delle condizioni igieniche dell'alloggio con particolare riferimento a quelle destinate a
funzioni primarie;
cambio e lavaggio della biancheria anche durante il ricovero ospedaliero in assenza di sostegni
parentali e eteroparentali;
acquisto di generi alimentari, medicinali, materiale igienico- sanitario;
preparazione dei pasti;
attività di welfare leggero (es. compagnia, supporto nell’attività di disbrigo di pratiche e
semplici commissioni, ecc.);
indicazione sulle corrette norme igienico - sanitarie;
aiuto ad alzarsi dal letto;
pulizia e cura personale;
vestizione;
aiuto per l’assunzione dei pasti;
corretta deambulazione;
uso di accorgimenti o attrezzi per lavarsi, vestirsi, mangiare da soli, camminare;
mobilizzazione della persona costretta a letto;
prestazioni igienico-sanitarie di semplice attuazione complementari alla attività socio
assistenziale;
assistenza assunzione farmaci;
aiuto ad attendere agli atti quotidiani della vita;
ogni altro intervento socio-assistenziale necessario al soddisfacimento del bisogno dell’utente.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio:
Assistenti sociali; Operatori socio-assistenziali (OSA) od operatori domiciliari con adeguata
esperienza nel servizio di assistenza domiciliare.
Le attività integrative di Welfare leggero potranno essere assicurate con il coinvolgimento delle
realtà associative del privato sociale presente sul territorio dell’Ambito.
121
122
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 20 - Assistenza Domiciliare per persone con disagio psichico
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015⌧
⌧
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
20
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
psichico
Assistenza Domiciliare per persone con disagio
Art. del r.r. 4/2007: 87
Importo totale programmato:
€ 110.052,75 (I servizi per i primi 8 mesi del 2014 saranno
erogati a valere su risorse già impegnate del precedente ciclo di programmazione).
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare __________________________)
Tipologia di utenti: persone con disturbi psichici, residenti nei comuni dell’ambito in carico al CSM
N° medio annuo previsto di utenti: ____
123
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Obiettivi del Servizio:
Favorire la permanenza del disabile psichico nel proprio ambiente di vita, evitandone
l’istituzionalizzazione;
Migliorare la qualità di vita, la salute, la compliance terapeutica, la relazione interfamiliare;
Offrire un sostegno concreto ai disabili psichici che vivono nel contesto familiare;
Supportate le famiglie che si fanno carico di assistere soggetti psichiatrici per gestire la vita
quotidiana e le attività relazionali.
Attività principali:
Elaborazione da parte degli operatori dei CSM, congiuntamente al Servizio Sociale di Ambito o
del Comune di residenza dell’utente, dei progetti riabilitativi individualizzati;
Interventi rivolti alla persona:- attività di aiuto alla persona nello svolgimento delle normali
attività quotidiane;- attività di sostegno alla mobilità personale;- intervento socio-educativo e
di utilizzo del tempo libero;- interventi psico-educativi;
Interventi rivolti alla famiglia: supporto socio-educativo alle famiglie che hanno in carico
persone con disturbi psichici;
favorire e rafforzare la loro partecipazione attiva;
Interventi sull’ambiente di vita: piccole manutenzioni e riparazioni;
Monitoraggio dello stato di attuazione dei progetti individualizzati da parte degli operatori dei
CSM e del Servizio sociale professionale.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio.
Educatori professionali;
OSS.
124
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 21 - Abbattimento barriere Architettoniche
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
21
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Art. del r.r. 4/2007:
Finanziamenti Barriere Architettoniche
_/__
Importo totale programmato:
€ 40.000,00
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧ gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare _________________________________)
Tipologia di utenti:persone disabili
N° medio annuo previsto di utenti: 20
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Misure economiche finalizzate a sostenere i costi dell'abbattimento e dell'eliminazione delle
barriere architettoniche negli edifici privati in riferimento alla Legge n. 13/89 e secondo le linee
giuda regionali (del. G.R. n. 812 del 13 maggio 2009).
125
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
L'attività sarà svolta dal personale dell’Ufficio di Piano sulla base della pre-istruttoria dei singoli
Comuni dell'Ambito atta a definire il fabbisogno complessivo di ciascun Comune.
126
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 22 - Buoni di Servizi di Conciliazione Disabili e anziani
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
22
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Art. del r.r. 4/2007:
Buoni di Sevizi di Conciliazione
_/__
Importo totale programmato:
€ 337.586,58
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
⌧ altra modalità di gestione (Contratto di Servizio con Enti gestori iscritti al Catalogo)
Tipologia di utenti: Disabili e Anziani
N° medio annuo previsto di utenti: __/__
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
I gestori dei centri autorizzati al funzionamento possono iscrivere nel catalogo on line il servizio
offerto. Tramite tale procedura è possibile per gli utenti frequentanti tali centri ottenere una
riduzione delle rette di frequenza.
127
La procedura si applica attraverso la fruizione del buono di conciliazione del quale una parte è a
carico dell’utente e quella restante viene erogata al gestore tramite i fondi FESR 2007/2013.
Risultati attesi Abbattimento/diminuzione delle rette di frequenza delle strutture convenzionate
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Convenzione con le strutture private iscritte nel catalogo dell’offerta.
128
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 23 - PRO.VI.
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 23
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Art. del r.r. 4/2007:
PRO.VI
_/__
Importo totale programmato:
€ 148.398,79
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧ gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare ____________________________)
Tipologia di utenti:
Persone con disabilità motoria, di età compresa tra i 16 ed i 64 anni
N° medio annuo previsto di utenti: __/__
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Il progetto mira a sperimentare modalità integrate di intervento per la presa in carico di persone in
condizione di grave non autosufficienza e precaria condizione familiare, economiche, abitative,
129
con il coinvolgimento dei distretti Socio-Sanitari e dei Comuni interessati per la implementazione
di strumenti innovativi e di percorsi integrati di valutazione e di presa in carico.
L’obiettivo è quello di sostenere la “vita indipendente”, con la quale si intende la possibilità, per
una persona adulta con disabilità grave, di autodeterminarsi e di poter vivere il più possibile in
condizioni di autonomia, avendo la capacità di prendere decisioni riguardanti la propria vita e di
svolgere attività di propria scelta.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Figure professionali coinvolte nell’erogazione dei Servizi di:
Ufficio di Piano
Porta Unica di Accesso
UVM
130
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 24 – Centro diurni anziani
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 24
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Art. del r.r. 4/2007:
Centro diurni anziani
106
Importo totale programmato:
€ 19.500,00
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
⌧altra modalità di gestione (specificare CONVENZIONE CON STRUTTURE DELLA PROVINCIA)
Tipologia di utenti:
Persone anziane over 65
N° medio annuo previsto di utenti: __/__
131
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Il centro mira ad assicurare l’assistenza nell’espletamento delle attività e delle funzioni quotidiane
anche attraverso prestazioni a carattere assistenziale (igiene personale) e sanitario
Il centro organizza, inoltre:
- attività educative a supporto dell’autonomia
- attività di socializzazione ed animazione
- attività culturali e ludico-ricreative
- attività psico-motorie
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Figure professionali coinvolte nell’erogazione dei Servizi di:
educatore professionale, assistente sociale, operatori addetti all’assistenza, animatori sociali e
personale ausiliario
132
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 25 – Centro diurni disabili art. 105
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 25
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Centro diurni disabili art. 105
Art. del r.r. 4/2007:
105
Importo totale programmato:
€ 15.000,00
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
⌧ altra modalità di gestione (specificare CONVENZIONI CON STRUTTURE DELLA PROVINCIA
Tipologia di utenti:
Persone con disabilità motoria, di età compresa tra i 16 ed i 64 anni
N° medio annuo previsto di utenti: __/__
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Le attività organizzate dal centro sono:
attività educative indirizzate all’autonomia
133
attività di socializzazione ed animazione
attività culturali e di formazione
prestazioni a carattere assistenziale
attività di laboratorio ludico-espressivo e artistico
organizzazione di vacanze invernali ed estive
L’obiettivo è quello di devono consentire di contrastare l’isolamento e l’emarginazione sociale
delle persone diversamente abili, di mantenere l’autonomia della persona, di supportare la
famiglia.
-
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Educatori professionali, animatori sociali, terapisti della riabilitazione, operatori addetti
all’assistenza, assistente sociale
134
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 26 - Centri diurni disabili art. 60
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
26
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
CENTRO DIURNO SOCIO-EDUCATIVO E RIABILITATIVO
Art. del r.r. 4/2007: 60
Importo totale programmato:
€ 100.000,00 (Per l’anno 2014 il servizio sarà garantito con
risorse già impegnate del precedente ciclo di programmazione)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare ______________________________)
Tipologia di utenti: Diversamente abili minori e adulti
N° medio annuo previsto di utenti: 15
Obiettivi del servizio
•
•
•
Mantenere e recuperare i livelli di autonomia della persona disabile;
Sperimentare percorsi mirati per disabili autistici;
Sostenere le famiglie delle persone disabili.
135
Principali attività previste
Attività educative a supporto dell’autonomia personale;
Attività di animazione e socializzazione;
Attivazione ed integrazione dei servizi e delle risorse in rete;
Attività culturali e ludico/ricreative;
Attività psico-motorie;
Attività socio-sanitarie e riabilitative per utenti con disabilità psico-sensoriale ovvero
con patologie psichiatriche stabilizzate;
Assistenza nell’espletamento delle attività e delle funzioni quotidiane (igiene personale,
somministrazione pasti,ecc.);
Trasporto sociale.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
•
•
•
•
•
•
•
Coordinatore;
Educatori;
Educatori professionali con esperienza nei servizi per diversamente abili;
Assistenti Sociali;
Psicologi;
Tecnici della riabilitazione e della rieducazione funzionale (es. logopedisti, psicomotristi,
musico terapisti, fisioterapisti, ecc.);
Personale ausiliario.
136
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 27 - Dopo di Noi
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
27
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Art. del r.r. 4/2007:
Inserimento in strutture Dopo di Noi
55 – 57
Importo totale programmato:
€ 155.000,00
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare ______________________________)
Tipologia di utenti: Diversamente abili
N° medio annuo previsto di utenti: 3
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Il servizio prevede l’integrazione delle rette relative alla permanenza all’interno di strutture
residenziali “Dopo do NOI”.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio:
Personale amministrativo dell’Ufficio di Piano.
137
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 28 - Centri Diurni Alzheimer
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
2015
2016
PROVINCIA DI
BA
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 28
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Centri Diurni Alzheimer
Art. del r.r. 4/2007: 60 ter
Importo totale programmato:
€ 69.466,40
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧ gestione in economia (Integrazione rette)
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare ________________________________________)
Tipologia di utenti:
Pazienti affetti da Alzheimer
N° medio annuo previsto di utenti: n.d.
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
138
Integrazione rette, previa opportuna valutazione in sede di UVM, per pazienti affetti da morbo di
Alzheimer, presso strutture convenzionate del territorio.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Staff dei servizi Ufficio di Piano – PUA e UVM
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 29 - Integrazione Alunni con disabilità - Equipe
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Ba
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
29
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Integrazione alunni con disabilità art.92 RR 4/2007
Art. del r.r.4/2007 n. 92
Importo totale programmato:
€ 15.000,00 (i costi restano a carico dei Comuni dell’Ambito
trattandosi di ore lavorate dal personale dipendente interno agli Enti stesi)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
Tipologia di utenti: Alunni Diversamente Abili
139
N° medio annuo previsto di utenti: n.d.
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
L’Equipe, composta da personale interno agli uffici dei SS. SS. Comunali e si occuperà della
Valutazione dei casi per cui viene richiesto il servizio di assistenza per l’integrazione scolastica.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Assistente sociale
140
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 30 - Integrazione Alunni con disabilità
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Ba
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
30
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Integrazione alunni con disabilità art.92 RR 4/2007
Art. del r.r.4/2007 n. 92
Importo totale programmato:
€ 205.000,00
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
Tipologia di utenti:
Alunni Diversamente Abili
N° medio annuo previsto di utenti: n.d.
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
I principali obiettivi dell’Integrazione scolastica sono :
1. Garantire il diritto allo studio dei portatori di handicap fisici, psichici e sensoriali;
141
2. Favorire l'inserimento nei processi formativi della persona diversamente abile;
3. Favorire la crescita nell'apprendimento, nella comunicazione, nella socializzazione e negli
scambi relazionali;
4. Potenziare l'autonomia e l'autosufficienza dell'utente destinatario del servizio;
5. Garantire un servizio qualitativo ed integrato;
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
-
Pedagogista
-
Assistenti socio-assistenziali
-
Assistente sociale
-
educatori
142
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 31 - Trasporto sociale per persone con disabilità
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
2015
2016
PROVINCIA DI
Ba
Informazioni generali
Valenza territoriale:
ambito
⌧ comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
31
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Trasporto sociale per persone con disabilità
Importo totale programmato: € 172.073,61 di cui € 36.793,25 Residui di stanziamento II° ciclo e €
135.280,36 Risorse proprie comunali per servizio a valenza comunale
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
⌧ altra modalità di gestione (Ogni Comune affida il servizio a seconda delle proprie
disponibilità economiche, l’Ambito rimborsa il 20% della spesa sostenuta dai Comuni, nei limiti
delle risorse stanziate)
Tipologia di utenti: disabili
N° medio annuo previsto di utenti: 20
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Il servizio ha l’obiettivo di permettere a tutti i cittadini disabili, residenti nei comuni dell’ambito
territoriale, di fruire del trasporto gratuito verso i centri di riabilitazione dislocati nel territorio.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Autista e Accompagnatore
143
144
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 32 - Inserimenti in strutture a ciclo diurno Residenze per persone con disagio
psichico (artt. 60- 60 bis- 105 RR 4/2007)
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Bari
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
32
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Residenze per persone con disagio psichico
Art. del r.r. 4/2007:
60-60bis-105
Importo totale programmato:
risorse proprie comunali)
€ 35.000,00 (residui stanziamento Piano di Zona 2010/13 +
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
Tipologia di utenti:
Popolazione dell’Ambito
N° medio annuo previsto di utenti: 20
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Compartecipazione della retta di frequenza presso Residenze per persone con disagio psichico.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Personale impegnato nello Staff dell’Ufficio di Piano
145
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 33 - Residenze per persone con disagio psichico (artt. 70-60 bis RR 4/2007)
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Ba
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
33
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Residenze per persone con disagio psichico
Art. del r.r. 4/2007:
60 bis -70
Importo totale programmato:€ 313.993,90 (con residui stanziamento Piano di Zona 2010/13)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
Tipologia di utenti:
Popolazione dell’Ambito
N° medio annuo previsto di utenti: 20
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Compartecipazione della retta di frequenza presso Residenze per persone con disagio psichico.
146
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Personale impegnato nello Staff dell’Ufficio di Piano
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 34 – Interventi per persone con dipendenze patologiche
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Ba
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
34
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Interventi per persone con dipendenze patologiche
Importo totale programmato:
€ 0,00
Il servizio è già stato aggiudicato ad un importo di € 194.725,40 con impegno rinveniente dalla
programmazione 2010-2012. Saranno realizzate n. 20 borse lavoro per 12 mensilità e oltre 3
mesi di formazione.
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
147
Tipologia di utenti:
Persone con dipendenze patologiche
N° medio annuo previsto di utenti: n.d.
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
L’obiettivo primario dell’intervento è quello di ridurre il numero di persone che potrebbero sviluppare un
comportamento dipendente attraverso attività sulla popolazione sana. Oltre ad agire sulle cause di un
determinato comportamento, attraverso la prevenzione primaria che mira a valorizzare le situazioni che ne
prevengono o ritardano l’insorgere delle dipendenze patologiche.
Inoltre si propone di: intervenire sul problema in corso di sviluppo, prima che questo abbia manifestazioni
cliniche
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Psicologo, pedagogista
148
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 35 - Maltrattamento e violenza - CAV
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Ba
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
35
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Maltrattamento e violenza - CAV
Art. del r.r. 4/2007: 107
Importo totale programmato:
€ 45.000,00 (residui stanziamento Piano di Zona 2010/13)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
Tipologia di utenti:
minori e donne violate
N° medio annuo previsto di utenti: non è possibile prevedere il numero medio in quanto
l’equipe è in fase di attuazione
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
149
Il centro antiviolenza organizza ed eroga un insieme di attività di assistenza, aiuto, tutela e
protezione rivolte a minori vittime di maltrattamenti ed abusi ed a donne vittime di violenza. Il
centro antiviolenza svolge anche attività di prevenzione e sensibilizzazione finalizzata alla
promozione di una cultura non violenta nella comunità di riferimento.
Esso si propone di: promuovere una cultura del benessere e non solo di protezione dalla violenza;
offrire un servizio dedicato, pubblico e gratuito, di contatto e primo accesso per chiunque necessiti
di aiuto e consulenza o di interventi di protezione immediata, in quanto vittima di violenza; offrire
consulenze psicologiche e legali legate al tema della violenza di genere; facilitare una messa in rete
dei Servizi già esistenti che si occupano di violenza domestica; attivare iniziative ed attività di
sensibilizzazione, informazione e formazione rivolte alla cittadinanza in generale o a target
specifici di popolazione, finalizzate alla prevenzione ed al contrasto della violenza.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Il centro antiviolenza deve prevedere la presenza di uno o più psicologi, di psicoterapeuti, di
educatori ed assistenti sociali con specifiche competenze nella relazione d’aiuto e nell’assistenza a
soggetti deboli, vittime elettive di maltrattamenti e violenze. Il centro antiviolenza deve prevedere
inoltre la presenza programmata di uno o più avvocati per le attività di informazione e assistenza
legale.
150
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 36 - Maltrattamento e violenza - Residenziale
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Ba
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
36
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Maltrattamento e violenza - Residenziale
Art. del r.r. 4/2007: 80 - 81
Importo totale programmato:
€ 20.000,00
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
⌧ gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
Tipologia di utenti:
donne vittime di violenza e persone vittime di tratta
N° medio annuo previsto di utenti: 10
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Il centro antiviolenza organizza ed eroga un insieme di attività di assistenza, aiuto, tutela e
protezione rivolte a minori vittime di maltrattamenti ed abusi ed a donne vittime di violenza. Il
centro antiviolenza svolge anche attività di prevenzione e sensibilizzazione finalizzata alla
promozione di una cultura non violenta nella comunità di riferimento.
151
Un Servizio di tipo residenziale e a carattere comunitario che offre ospitalità e assistenza a
persone vittime di violenza fsica e/o psicologica, contro lo sfruttamento sessuale ovvero
lavorativo, utile al necessario distacco dal luogo in cui è stata rilevata la situazione di sfruttamento.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
E' prevista da presenza di un assistente sociale, educatori, psicologi, mediatori linguistici e
interculturali
152
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 37 - Maltrattamento e violenza - EQUIPE
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
PROVINCIA DI
Grumo Appula
Ba
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale:  ambito
comunale
Obiettivo di servizio:  SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
37
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Maltrattamento e violenza - Equipe
Importo totale programmato:
€ 17.777,00 (Altre risorse pubbliche)
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧ gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione
Tipologia di utenti:
minori e donne violate
N° medio annuo previsto di utenti: non è possibile prevedere il numero medio in quanto
l’equipe è in fase di attuazione
153
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
L’Équipe Multidisciplinare è un’équipe multiprofessionale di tipo funzionale che assolve
essenzialmente alle seguenti funzioni:
a. effettua la valutazione multidimensionale e multiprofessionale, utilizzando gli
strumenti di valutazione e le procedure previste a livello regionale ed altre ritenute
necessarie in relazione alla specificità del caso trattato e alla necessità della presa in
carico e del trattamento integrati fra servizi sociali e socio-sanitari delle situazioni di
maltrattamento/abuso sospetto o conclamato nei confronti di donne e minori;
b. elabora e gestisce il progetto personalizzato di aiuto e di sostegno alle vittime di
violenza, con la individuazione di tutti i soggetti/servizi coinvolti;
c. individua il case manager di ogni caso in trattamento;
d. individua ove possibile il care giver (genitori, familiari, affidatari, etc);
e. definisce i tempi e le modalità per la verifica e l’aggiornamento del PAI.
L’Équipe Multidisciplinare è preposta alla gestione di tutte le fasi del processo di presa in carico
(rilevazione, protezione, valutazione, trattamento) in ogni caso di maltrattamento, abuso, violenza
di genere nei confronti di donne e minori.
Risultati attesi: 1 equipe per ambito, 1 protocollo operativo
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Nella sua composizione modulare l’equipe integrata prevede una componente fissa costituita da:
n. 1 Psicologo ;
n. 1 Assistente Sociale di Ambito;
n. 1 Assistente Sociale della ASL.
Una componente variabile composta da diverse professionalità, che di volta in volta è impossibile
invitare alle riunioni in quanto direttamente coinvolte nei processi di valutazione/validazione e/o
presa in carico, secondo le specificità del caso in evidenza o in trattamento:
a. L’assistente sociale del Consultorio o di altro servizio socio-sanitario (Ser.T, CSM, NIAT),
ovvero del Servizio Sociale Professionale di Ambito che abbia ricevuto la segnalazione o
abbia già in carico il nucleo famigliare, o il minore ovvero la donna maltrattata;
b. Lo psicologo o il medico specialista del servizio socio-sanitario territoriale ovvero il
Medico di Medicina Generale o il Pediatra di Libera Scelta del quale, con riferimento al
caso specifico, si ritenga opportuno il coinvolgimento per la valutazione e/o per la
presa in carico attraverso il progetto personalizzato di intervento;
c. L’operatore scolastico, il referente di una associazione o del gestore di un servizio
coinvolti o coinvolgibili in una delle fasi del processo di presa in carico;
d. Il Neuropsichiatra Infantile territoriale, del quale si ritenga opportuno il coinvolgimento
per la valutazione e/o presa in carico del minore maltrattato.
154
L’equipe operativa individua al proprio interno un referente esclusivamente tra le figure
professionali della componente fissa.
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 38 - Interventi di prevenzione in materia di dipendenze patologiche
Annualità:
2013
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
Ba
2014 ⌧
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 38
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
patologiche
Interventi di prevenzione in materia di dipendenze
155
Art. del r.r. 4/2007:
_/__
Importo totale programmato:
€ 37.533,66
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
⌧ altra modalità di gestione ( delega a soggetto terzo ASL BA – DDP ASL BA)
Tipologia di utenti: Intera popolazione dell’Ambito
N° medio annuo previsto di utenti: N.D.
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
•
•
•
•
•
Consolidamento dell’Osservatorio Epidemiologico attivato presso il DDP n. 5 della ASL
finalizzato a conoscere, valorizzare e dare continuità alle esperienze riguardanti la lotta alle
dipendenze maturate sul territorio;
Supportare la conoscenza, lo scambio, il confronto e la comunicazione tra soggetti che a
vario titolo si occupano di dipendenze patologiche con ruoli differenti (pubblico – ASL, Enti
Locali, Scuole - privato sociale – Associazioni, Cooperative Sociali, Fondazioni, ecc.,
Parrocchie, Rappresentanze sociali e dell’economia locale);
Fornire un valido contributo al miglioramento delle funzioni di governance per l’attuazione
di politiche sociali integrate con le politiche sanitarie e quelle formative;
Svolgere attività di monitoraggio sull’evoluzione del fenomeno dipendenze nell’ambito
adolescenziale e non solo;
Implementare la visibilità dei servizi territorialmente competenti;
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
•
•
•
n. 1 Sociologo;
n. 1 Assistente Sociale;
n. 1 Esperto informatico;
156
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 39 - Servizi Indifferibili per minori fuori famiglia
Annualità:
2013
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
2014 ⌧
2015
2016
BA
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
Obiettivo di servizio:
SI
comunale
⌧ NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
39
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Interventi indifferibili per minori fuori famiglia
Art. del r.r. 4/2007:
___
Importo totale programmato:
€ 660.890,18 Parte dell’intervento sarà garantito per l0anno
2014 a valere su risorse già impegnate della precedente programmazione
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧ gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare _________________________________)
Tipologia di utenti: minori
N° medio annuo previsto di utenti: 30
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
157
Trasferimento delle risorse finanziarie ai Comuni dell’Ambito ad integrazione della spesa
sostenuta per il pagamento delle rette di inserimento dei minori, segnalati dal Tribunale per i
minorenni, in strutture residenziali.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
L'attività sarà svolta dal personale dell’Ufficio di Piano.
158
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 40 - Ufficio di Piano
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
PROVINCIA DI
BA
2015
2016
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
comunale
Obiettivo di servizio: ⌧ SI
NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo:
40
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Art. del r.r. 4/2007:
Ufficio di Piano
11
Importo totale programmato:
€ 80.250,00
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
⌧ gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
altra modalità di gestione (specificare
_____________________________________________)
Tipologia di utenti: popolazione generale dell’ambito
N° medio annuo previsto di utenti: n.d.
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
159
- Gestire ed implementare il Piano Sociale 2010-2012, sulla base degli impegni definiti nella
convenzione firmata tra i Comuni.
-Programmazione e progettazione degli interventi;
-Monitoraggio, supervisione e controllo dei servizi ed interventi attivati;
-Autovalutazione e valutazione indipendente dei risultati dei servizi ed interventi attivati;
-Attivazione di procedure per la certificazione di qualità dei servizi;
-Attivazione di procedure di customer satisfaction;
-Gestione delle procedure amministrative;
-Gestione delle procedure contabili e di rendicontazione;
-Gestione delle attività di comunicazione interna ed esterna, compresa la gestione del sito web e
del sistema informativo dei servizi e politiche sociali del territorio;
-Produzione di report di analisi di specifiche problematiche.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Coordinatore:
figura esperta in programmazione socio-economica, con pluriennale esperienza in
programmi complessi di sviluppo locale e procedure di concertazione, in direzione e
coordinamento di uffici pubblici ed agenzie pubblico-private, in gestione di bandi pubblici.
Coordinamento Tecnico:
responsabili dei servizi sociali dei Comuni dell’Ambito.
in Programmazione sociale:
figura esperta in programmazione sociale, con pluriennale esperienza in attività di
programmazione sociale maturata in ambito pubblico e/o privato, con particolare
riferimento ai processi di valutazione dei risultati.
Esperto amministrativo:
figura/e esperta/e in procedure amministrative di gestione di bandi pubblici e gestione del
personale.
Esperto contabile:
figura/e esperta/e contabilità in pubblica e rendicontazione, con pluriennale esperienza.
160
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 41 – Interventi in favore di anziani
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
2015
2016
PROVINCIA DI
Bari
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
Obiettivo di servizio:
SI
comunale
⌧ NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 41
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento:
Art. del r.r. 4/2007:
Interventi in favore degli anziani
//
Importo totale programmato: € 42.040,00
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
⌧altra modalità di gestione (specificare )
Tipologia di utenti:
Persone anziane over 65
N° medio annuo previsto di utenti: 5
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
161
Saranno previsti, a cura di ciascun comune dell’ambito territoriale interventi ludici e ricreativi
finalizzati al miglioramento della qualità della vita degli anziani e al loro benessere psico-sociali. In
particolare saranno effettuati soggiorni termali presso le principali località termali.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
Figure professionali coinvolte nell’erogazione dei Servizi di:
assistenti sociali, animatori sociali e personale ausiliario.
162
Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi
TITOLO: 42 – anziani in RSSA
Annualità:
2013
2014 ⌧
AMBITO DI
Grumo Appula
2015
2016
PROVINCIA DI
Bari
Informazioni generali
Valenza territoriale: ⌧ ambito
Obiettivo di servizio:
SI
comunale
⌧ NO
(cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013)
Numero progressivo: 42
(coerente con la numerazione delle schede finanziarie)
Denominazione servizio/intervento: Anziani in RSSA
Art. del r.r. 4/2007: 66
Importo totale programmato: € 720.000,00
Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie)
gestione in economia
gestione diretta con affidamento a terzi
⌧altra modalità di gestione (convenzione)
Tipologia di utenti: Persone anziane over 65
N° medio annuo previsto di utenti: 50
Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi
(anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni)
Prestazioni in residenza socio-sanitaria assistenziale rivolta a persone anziane in età superiore a 64
anni, con gravi deficit psico- fisici che non necessitano di prestazioni sanitarie complesse ma che
richiedono un alto grado di assistenza alla persona con interventi di tipo socio- assistenziale e
socio- riabilitativo a elevata integrazione socio- sanitaria.
Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio
163
Figure professionali coinvolte nell’erogazione dei Servizi: coordinatore sanitario, assistenti sociali,
educatori, OSS, tecnici della riabilitazione, personale ausiliario.
164