Piano Sociale di Zona - Comune di Grumo Appula
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Piano Sociale di Zona - Comune di Grumo Appula
AMBITO TERRITORIALE SOCIALE DI GRUMO APPULA PIANO SOCIALE DI ZONA Programmazione Triennio 2014 – 2016 1 INDICE Introduzione Il ciclo di vita del Piano Sociale di Zona. Dal II ciclo al III ciclo di programmazione. Il percorso di concertazione e di programmazione partecipata ALLEGATI Allegati all’Introduzione: Copia dell’avviso di avvio del percorso di progettazione partecipata per la stesura del Piano rivolto alle organizzazioni del terzo Settore Prospetti di sintesi delle proposte raccolte e degli esiti valutativi Copia della nota di convocazione del tavolo di concertazione con le OO.SS. e sintesi dei verbali delle riunioni del tavolo di concertazione Protocollo di intesa tra Comune e OO.SS. su strumenti e metodi per l’attuazione e la valutazione partecipata del PdZ Elenco dei patti di partecipazione sottoscritti Capitolo I Analisi del contesto socio-demografico e del sistema di offerta dei servizi Pag. 5 Pag. 7 Pag. 10 Pag. 11 1.1 Dinamiche demografiche e evoluzione della domanda sociale Pag. 11 1.2 La dotazione infrastrutturale di servizi sociali, socioeducativi e sociosanitari La mappa delle strutture e dei servizi pubblici e privati autorizzati al funzionamento, punti di forza e di criticità nella dotazione attuale I servizi a titolarità pubblica e i servizi privati convenzionati L’attuazione del sistema di obiettivi di servizio per il welfare territoriale tra il 2010 e il 2013 L’attuazione economico-finanziaria e capacità di cofinanziamento del Comune Buone pratiche e cantieri di innovazione avviati Pag. 18 Pag. 18 Pag. Pag. 22 23 Pag. 38 Pag. 41 Pag. 43 Pag. Pag. 44 44 1.3 1.4 1.5 ALLEGATI Allegati al Capitolo I Quadro riassuntivo della spesa sociale 2010/2012 Quadro riassuntivo dei servizi attivati dall’ambito nel PsdZ 20102012 Capitolo II 2.1 Le priorità strategiche per un welfare locale inclusivo La strategia dell’ambito territoriale per il consolidamento del sistema di welfare locale 2 Pag. Pag. Pag. Pag. 44 45 46 48 Pag. 48 Pag. Pag. Pag. 51 51 52 Il raccordo tra la programmazione e le risorse aggiuntive Le azioni da realizzare con il Piano di Intervento PAC Infanzia – I stralcio La azioni da realizzare con il Piano di Intervento PAC Anziani – I stralcio I buoni servizio di conciliazione (Azioni 3.3.1 – 3.3.2) Pag. Pag. 64 64 Pag. 65 Pag. 65 ALLEGATI Allegati al Capitolo II Piano di Intervento PAC Infanzia – I stralcio Piano di Intervento PAC Anziani – I stralcio Accordo di programma ASL – Comune per la realizzazione dell’ADI e dei servizi per la non autosufficienza Pag. 69 Capitolo III 3.1 3.1.1 3.1.2 3.1.3 3.1.4 La programmazione finanziaria La composizione del Fondo Unico di Ambito Le risorse ordinarie (FNPS, FNA, FGSA) Le risorse aggiuntive (FSC, PAC) Il cofinanziamento con risorse proprie del Comune La spesa sociale totale del Comune Attività di monitoraggio fisico e finanziario del Piano Sociale di Zona Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. Pag. 70 70 70 71 71 74 74 Allegati al Capitolo III Schede di programmazione finanziaria Pag. 75 Gli attori del sistema di welfare locale Le scelte strategiche per l’assetto gestionale ed organizzativo dell’Ambito Il percorso di associazionismo intercomunale: scelta della forma giuridica, ruolo dell’Ente Capofila, sistema degli obblighi e degli impegni reciproci Pag. 76 76 Pag. 76 2.2 2.3 3.1.5 ALLEGATI Capitolo IV 4.1 I servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi Il sostegno della genitorialità e la tutela dei diritti dei minori La cultura dell’accoglienza e il contrasto delle marginalità sociali I servizi e gli interventi per le povertà estreme e per il contrasto delle nuove povertà La rete dei servizi per la presa in carico integrata delle non autosufficienze Il contrasto del maltrattamento e della violenza La prevenzione delle dipendenze patologiche Quadro sinottico: Obiettivi di servizio per un welfare sostenibile 3 4.2 L’Ufficio di Piano: dotazione di risorse umane, ruoli e funzioni, i flussi informativi ed i nessi procedurali tra UdP e Comune, azioni di potenziamento Le connessioni funzionali tra UdP, servizio sociale professionale e welfare d’accesso La Governance per la programmazione sociale, il ruolo degli altri soggetti pubblici, Il consolidamento dei rapporti con la Asl e il Distretto Sociosanitari, Il ruolo della cittadinanza sociale ALLEGATI Allegati al Capitolo IV Il Regolamento di funzionamento del Coordinamento Istituzionale Il Regolamento di funzionamento dell’Ufficio di Piano Il Regolamento unico per l’affidamento dei servizi Il Regolamento unico pe l’accesso alle prestazioni e la compartecipazione finanziaria degli utenti al costo delle prestazioni Capitolo V La progettazione di dettaglio degli interventi del Piano Le schede di progetto per gli interventi previsti e gli obiettivi di servizio 5.1 Pag. 77 Pag. 79 Pag. 80 Pag. 82 Pag. Pag. 83 83 4 INTRODUZIONE IL CICLO DI VITA DEL PIANO SOCIALE DI ZONA. DAL II CICLO AL III CICLO DI PROGRAMMAZIONE Le politiche sociali hanno registrato, sia per impulso dell’Unione Europea, sia per impulso dello Stato italiano, una evoluzione che ha coinvolto le Regioni, e che configura il nuovo welfare sociale. Con la Strategia di Lisbona, le politiche sociali sono uno dei tre pilastri, che, insieme alle politiche economiche e alle politiche ambientali, danno vita al modello di sviluppo europeo. In questa prospettiva, le politiche sociali richiedono un ulteriore rafforzamento, poiché, come sostiene la Commissione nel suo documento UE 2020, “sebbene l’occupazione si prospetti come la migliore garanzia contro la povertà e l’esclusione, essa non assicura da sola la riduzione del livello di povertà o l’inclusione sociale”. In questa direzione si intende dare forza alla Agenda Sociale Europea1, che individua tre grandi obiettivi (creare opportunità per tutti, dare accesso alle persone svantaggiate, dimostrare la solidarietà sociale) e sette priorità (1-infanzia e gioventù, 2-competenze e migliori posti di lavoro, 3-mobilità delle persone e dei lavoratori, 4-vita più lunga e in migliore salute, 5-lotta contro la povertà e l’esclusione sociale, 6-lotta contro la discriminazione, 7-opportunità, accesso e solidarietà sulla scena mondiale). Il welfare sociale locale diventa dunque il terreno concreto su cui dare attuazione alle politiche sociali europee e nazionali, integrandole con le politiche economiche ed ambientali, attraverso la declinazione operata dalla programmazione operativa regionale. Il welfare sociale viene a rappresentare, perciò, una dimensione fondamentale di una più generale politica di sviluppo locale, che gli attori pubblici e privati del territorio devono essere capaci di promuovere e realizzare, in grado di migliorare la competitività territoriale. Il Piano Sociale di Zona può costituire il punto di partenza per una programmazione dello sviluppo locale sostenibile, una nuova frontiera rispetto alla quale l’Ambito Territoriale Sociale di Grumo Appula si candida a diventare in Puglia terreno di sperimentazione per le politiche sociali, in fase di implementazione a livello europeo e nazionale. Rispetto a questa nuova frontiera del welfare sociale locale, la programmazione 2014-2016 assume la missione di consolidare l’attuazione sul territorio del processo di riforma del sistema dei servizi sociali, avviato nel 2000 a livello nazionale con la legge quadro 328/2000, ed in Puglia con le leggi 13/2002 (che ha individuato gli ambiti territoriali e la disciplina per la gestione associata dei servizi socio-assistenziali) e 19/2006 (contenente la disciplina del sistema integrato dei servizi sociali), oltre ad altre leggi di settore e al regolamento regionale 4/2007. 1 Commissione delle Comunità Europee, Agenda Sociale rinnovata: opportunità, accesso e solidarietà nell’Europa del XXI secolo. Bruxelles, 2.7.2008. COM(2008) 412 definitivo. In questa prospettiva di rafforzamento della politica sociale europea un importante contributo è quello dato dal Rapporto Barca, aprile 2009, un rapporto promosso dal Commissario europeo per la politica di coesione, che fissa un’agenda per la riforma della politica di coesione. Recentemente il Rapporto è stato presentato in Spagna (a Gijon, in Asturia, 15-16 febbraio 2010, incontro del CRPM), e Fabrizio Barca, in tale occasione, ha sottolineato l’intreccio tra le indicazioni del suo Rapporto e quelle contenute nella Comunicazione della Commissione Europa 2020. 5 Ai Comuni, associati, spetta lo sforzo più rilevante nell’affrontare le sfide del campanilismo, ma alle altre istituzioni, in primo luogo le ASL, spetta il compito di promuovere le reali condizioni affinché la politica sociale locale possa concretamente integrarsi con le altre politiche settoriali, in una nuova logica di sviluppo locale sostenibile. Spetta ai Comuni, innanzitutto, affrontare le sfide emergenti delle nuove politiche sociali e quelle segnatamente richiamate nel Piano Regionale Politiche Sociali, cioè quelle della semplificazione e innovazione delle procedure amministrative e contabili, della articolazione piena dei processi di partecipazione, del consolidamento ed innovazione dell’assetto istituzionale degli ambiti, della promozione di un maggior livello di omogeneità delle dotazioni infrastrutturali, del riordino del sistema tariffario regionale, del consolidamento dei processi di integrazione. Tali sfide devono essere affrontate attraverso il consolidamento di alcuni principi cardine, rispetto alla costruzione dei quali si è già iniziato a lavorare nel precedente ciclo di Programmazione, quali la concentrazione delle risorse su obiettivi prioritari, la cooperazione interistituzionale, l’integrazione delle politiche, la deistituzionalizzazione e la domiciliarizzazione, la promozione e l’inclusione sociale e lavorativa, la qualificazione dei servizi e delle prestazioni. Il Piano propone una strategia che verrà monitorata, valutata ed implementata attraverso il più ampio coinvolgimento delle parti sociali, del terzo settore, della cittadinanza attiva. Fra gli interventi specifici, che qualificano il Piano, si segnalano: il Consolidamento dei servizi di welfare di accesso, con una migliore integrazione tra gli uffici di ambito e gli uffici decentrati (ASL, Comuni, ecc…); il potenziamento dei servizi comunitari a ciclo diurno (in particolare, i Centri polivalenti per minori, per disabili, socioeducativi riabilitativi); il potenziamento dei servizi e strutture residenziali (tra cui gli interventi per la salute mentale); le misure a sostegno delle responsabilità familiari (tra cui, l’affido familiare, l’attivazione di un Centro di ascolto per famiglie, interventi per migliorare la conciliazione vita e lavoro); le misure per l’inclusione sociale e lavorativa (tra cui, la lotta alla droga, alle dipendenze, le azioni per la promozione dei giovani e delle donne, le borse lavoro, il micro credito). L’Istituzione di un servizio di Pronto Intervento Sociale finalizzato ad avviare sul territorio Politiche di Contrasto alle Povertà estreme emergenti. Il Consolidamento dell’Ufficio di Piano per l’attuazione delle specifiche misure previste dal Piano stesso, ma anche per raccordare meglio il territorio con le istituzioni regionali soprattutto in una logica di integrazione con le politiche sanitarie e di promozione della qualità dei servizi sociali. 6 IL PERCORSO DI CONCERTAZIONE E DI PROGRAMMAZIONE PARTECIPATA La nascita nel sistema italiano di un moderno sistema di welfare che guarda alla globalità dei servizi socio-sanitari con una logica d’integrazione, nasce in Italia nel novembre 2000, della Legge n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato d’interventi e servizi sociali”. In seguito, con momenti temporali differenti, si è aperta una fase di profonda trasformazione nella strutturazione di un moderno welfare regionale e locale, che ha visto impegnati i diversi livelli di governo nell’introduzione d’innovazioni significative sia all’interno del sistema di relazioni tra i soggetti, istituzionali e sociali, sia all’interno della rete dei servizi stessi. Lo strumento che ha determinato e permesso la rilevazione e il potenziamento della rete dei servizi è il Piano di Zona attraverso il quale è, inoltre, possibile determinare un nuovo livello di governance. Questo modello di politica sociale comporta un cambio di paradigma che favorisce l’aspetto della “sperimentazione” nei Piani Sociali di Zona, divenuti strumento per il superamento, nel medio e lungo termine, delle singole e frammentate politiche socio-sanitarie degli enti locali, nonché per la collaborazione e l'integrazione operativa tra Comune, ASL e i diversi attori sociali. Gli attori coinvolti nel percorso di programmazione partecipata, per la stesura del Piano Sociale di Zona, rappresentano le quattro sfere sociali che raffigurano il nuovo sistema di welfare e cioè lo Stato, garante del principio di uguaglianza sociale; il mercato (imprese e sindacati) che rappresenta le istanze di libertà d’iniziativa; le associazioni, come terzo settore organizzato, che rappresentano le richieste di solidarietà, primaria e secondaria; i cittadini e le famiglie, che con le proprie reti informali di aiuto quotidiano, assolvono funzioni di equità fra le generazioni. Un modello di protezione sociale così articolato tiene conto non solo degli interessi materiali, ma anche delle identità culturali delle persone e delle formazioni sociali in cui si forma e si sviluppa la loro personalità. Fulcro dell’intero processo, è l’Ambito Territoriale Sociale, titolare di tutte le funzioni amministrative in area sociale, con particolare responsabilità nella promozione e regia della costruzione del Piano. Si è attuato, così, il passaggio da un sistema centrato sulla funzione di governo esclusiva dell’Ente Locale, ad una prospettiva basata sulla mobilitazione di un insieme di soggetti pubblici, del privato sociale e della società civile. In particolare, il Coordinamento Politico istituzionale, cui spettano compiti di indirizzo generale, di definizione delle priorità, del mandato operativo all’Ufficio di piano e al tavolo di Concertazione, nonché di concertazione degli interventi con gli attori sociali e della rete, è stato la regia dell’intero processo. La presenza di tutte le fasi, nella costruzione del Piano di Zona, è fondamentale per giungere alla definizione di un “Accordo” in cui tutti i soggetti chiamati a concorrere si riconoscano nei contenuti assunti e si responsabilizzino nel sostenere un processo di innovazione e sviluppo del sistema di welfare locale. Più in dettaglio, l’Ambito Territoriale di Grumo Appula, ha previsto il seguente percorso: Approvazione di atto di indirizzo da parte del Coordinamento politico istituzionale volto a dare l’avvio al processo di pianificazione partecipata e cooprogettazione del Nuovo Piano Sociale di Zona e del PAC infanzia ed Anziani 7 Istituzione ed insediamento del tavolo di Concertazione, in un’ottica di Welfare Plurale, si è costituito un luogo di lavoro comune, al quale hanno partecipato, con pari dignità, tutti gli attori sociali e sanitari, pubblici e privati, al fine di concertare prassi operative e modelli di intervento nella logica dell’integrazione delle politiche e degli interventi sociali e sanitari. Costituzione di Tavoli di lavoro tematici, Relativamente alle modalità di cooprogettazione/ concertazione, prevista dal sistema di welfare, sono stati costituiti “Tavoli”, per ciascuna area di intervento, utilizzando la metodologia del “focus-group” che ha stimolato l’analisi relativa ai bisogni reali e latenti, il coinvolgimento nella progettazione tecnica delle risposte alle diverse problematiche sociali emerse nelle aree specifiche di intervento. Composizione Gruppo Tecnico (Ufficio di Piano/servizio Sociale Professionale), per la redazione della "bozza" del nuovo Piano di Zona sulla base dell’atto di indirizzo del Coordinamento Istituzionale e dei bisogni emersi ai tavoli della cooprogettazione e per la definizione del PAC. La concertazione si è aperta in data 25 novembre 2013, al fine di individuare i rappresentanti autorizzati al primo Tavolo di Concertazione, propedeutico alla nuova programmazione 20142016. Nel corso dell'incontro sono state presentate le Linee del Piano Regionale approvato il 2 agosto 2013 che ha posto in rilievo n. 6 assi portanti: 1. Rete dei servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi; 2. Contrasto alla povertà con corsi di inclusione attiva; 3. Cultura dell’accoglienza, 4. Sostegno alla genitorialità e tutela dei diritti dei minori; 5. Promozione integrazione socio-sanitaria e presa in carico integrata delle non autosufficienze; 6. Prevenzione e contrasto di ogni forma di maltrattamento e violenza. Nel corso dello stesso incontro sono state accolte tutte le proposte che tengono conto del tessuto sociale, sottolineando la necessità di istituire un Ufficio di Piano Stabile che possa contare su professionalità e competenze specifiche per la nuova programmazione. La Concertazione ha avuto inizio con la costituzione del Tavolo di Concertazione suddiviso per le seguenti aree tematiche: o Area Disabili - Salute Mentale – Dipendenze o Area Anziani - Welfare di Accesso - ADI – PUA – UVM - Servizio Sociale Professionale o Area Minori - Affido e Adozione o Area Famiglia - Contrasto alla povertà - Inclusione attiva o Area Prevenzione e Contrasto alla violenza - Politiche Migratorie o Area Inclusione attiva o Area Politiche giovanili - Inclusione attiva 8 Al fine di favorire la programmazione partecipata volta alla stesura del nuovo Piano di Zona 20142016, sono stati istituiti dei Tavoli Tematici di Concertazione suddivisi per Area Tematica, come da calendario di seguito riportato, per la presentazione di proposte progettuali nel rispetto degli Obiettivi di Servizio stabiliti dalla Regione Puglia nel Piano Regionale per le Politiche Sociali 20132015 approvato con Del. G.R. 1534 del 02/08/2013. I soggetti che hanno avuto diritto di partecipare ai Tavoli di concertazione sono stati: Gli organismi non lucrativi di utilità sociale e della cooperazione Le associazioni e gli enti di promozione sociale Le fondazioni e gli enti di patronato Le organizzazioni di volontariato Gli enti riconosciuti delle confessioni religiose con le quali lo stato ha stipulato patti, accordi o intese operanti nel settore della programmazione, nella organizzazione e nella gestione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. I tavoli si sono incontrati più volte per discutere e proporre indirizzi ed idee progettuali, inoltre i rappresentati dei tavoli hanno eletto democraticamente un loro rappresentante che è andato a comporre il tavolo permanente dei referenti. Ulteriori riunioni (denominate di co-progettazione) tra i componenti dell'ufficio di piano ed i referenti dei tavoli sono serviti a confermare quanto di positivo la precedente programmazione aveva espresso e a formulare idee progettuali nuove relativamente ad ogni singola area. Il ruolo delle parti sociali, del terzo settore, della cittadinanza attiva è risultato indispensabile per una progettazione condivisa atta a realizzare: Un percorso di progettazione partecipata, L’istituzione del tavolo di concertazione, Il tavolo permanente dei referenti, L’attività di monitoraggio in itinere e a conclusione della triennalità. La partecipazione alla fase della concertazione di tutte le assistenti sociali e delle psicologhe del Comune ha conferito un utilissimo apporto tecnico esperienziale alla attività progettuale. A tutti i partecipanti sono state sottoposte le schede relative alle singole idee progettuali al fine di accogliere il più alto contributo esperienziale e di conoscenze che si è stata espressa come una forma di intelligenza condivisa tesa a produrre attraverso il temine di una la maggiore adesione. Dopo la fase di progettazione condivisa a cura dell'Ufficio di Piano, la programmazione è stata oggetto di un incontro con i referenti dei tavoli d'area per illustrare e confermare l'adesione della stessa alle indicazioni e alle richieste venute dalle diverse aggregazioni e associazioni partecipanti alla concertazione. Questa ultima riunione denominata di “esito” si è chiusa con la sottoscrizione del verbale che ha chiuso la parte della programmazione concertata. 9 AMBITO TERRITORIALE SOCIALE DI GRUMO APPULA PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 – 2016 Allegati all'Introduzione - Copia dell'Avviso di avvio del Percorso di Progettazione Partecipata; - Prospetto di Sintesi delle proposte raccolte e degli esiti valutativi; - Copia della nota convocazione del tavolo di concertazione con le OO.SS. e sintesi delle riunioni; - Protocollo d'Intesa tra Comuni e OO.SS.; - Patti di partecipazione sottoscritti. CAPITOLO I 10 ANALISI DEL CONTESTO SOCIO-DEMOGRAFICO E DEL SISTEMA DI OFFERTA DEI SERVIZI 1.1 Dinamiche demografiche e evoluzione della domanda sociale Il territorio di riferimento, presenta nel 2012 le stesse caratteristiche evidenziate nella relazione sociale del 2011: sotto il profilo geografico il territorio è rurale a bassa densità insediativa; sotto il profilo sociale presenta un basso tasso di occupazione; sotto il profilo economico è un territorio con un basso livello di reddito medio pro-capite. L’analisi demografica del nostro Ambito ha permesso di conoscere in anticipo l’insorgere di problemi legati alla popolazione, divenendo così un supporto per ogni intervento di politica sociale a corredo delle decisioni di pianificazione. La popolazione residente all’interno dell’ambito è lievemente aumentata rispetto al 2011, passando al 1° gennaio 2012, da 68.514 a 68.734 unità. Nella tabella n. 1 si può osservare la distribuzione della popolazione tra i comuni dell’Ambito e la relativa distinzione tra popolazione di sesso maschile e popolazione di sesso femminile. I dati riferiti alla distribuzione per sesso al 01.01.2012 confermano la prevalenza numerica del sesso femminile: le donne rappresentano il 51 % della popolazione dell’Ambito. È interessante rilevare l’incidenza della popolazione che rientra nella fascia di ultra 65 anni. Se osserviamo la tabella 2 si riscontra una lieve riduzione della fascia di età dai 65 anni in poi, rispetto ai dati riportati nella relazione precedente: da 12.105 (al 1° gennaio 2011) a 12.080 unità. (Tabella n. 1) Popolazione dell’ambito al 1° gennaio 2012 COMUNI Grumo Appula Acquaviva delle Fonti Toritto Cassano Murge Sannicandro di Bari Binetto Ambito POP. TOTALE 12952 21016 8567 14320 9721 2158 68734 TOT. MASCHI 6467 10210 4186 6993 4894 1088 33838 TOT. FEMMINE 6485 10806 4381 7327 4827 1070 34896 Dati particolarmente significativi rispetto alla distribuzione per sesso emergono quando si va ad analizzare la popolazione per le ultime classi di età (over 65) distinta per sesso. Le femmine rappresentano il 56% della popolazione over 65. Questi ultimi dati rappresenteranno preziosi indicatori per la delineazione dei bisogni delle persone anziane e, conseguentemente, dei servizi in loro favore e, in particolar modo, delle donne, caratterizzate da molteplici fragilità: 11 età avanzata, vedovanza, presumibile diminuzione di risorse economiche, esposizione al rischio di eventi invalidanti o malattie (Tab. 2) (Tabella n. 2) POPOLAZIONE ANZIANA (over 65) PER SESSO AL 01. 01.2012 COMUNI Grumo Appula Acquaviva delle Fonti Toritto Cassano Murge Sannicandro di Bari Binetto Ambito POP. TOTALE OVER 65 2236 4081 TOT. MASCHI TOT. FEMMINE 996 1802 1240 2279 1525 2331 1600 307 12080 676 1026 714 142 5356 849 1305 886 165 6724 Infatti uno dei più importanti fattori che incide sulle condizioni di salute della popolazione e sul bisogno dei servizi è certamente rappresentato dalla fascia di popolazione anziana. L’andamento dell’indice di vecchiaia risente dell’aumento della popolazione anziana e di un lievissimo aumento della componente giovanile, aspetti contemporaneamente presenti nella nostra realtà. Dati significativi emergono anche dall’elaborazione dei dati relativi alla distribuzione della popolazione per classi di età, con specifico riferimento alla popolazione 0-14, a quella attiva ed anziana (tab. 3). Dalla tabella si evincono dati interessanti relativi all’indice di vecchiaia e all’indice di dipendenza strutturale. Infatti un crescente indice di vecchiaia caratterizza l’offerta dei servizi: con l’ingresso di un numero crescente di cittadini nelle classi di età più alte si fa più marcato il rischio di esposizione a patologie invalidanti, alla solitudine, all’abbandono e, di conseguenza, si estende il bisogno di cura e protezione. I dati appena esposti si possono leggere con immediatezza calcolando l’indice di vecchiaia, ovvero il valore che misura il rapporto tra popolazione anziana e popolazione 0-14, riferito al 01.01.2012, che giunge a 113,4, ossia ogni cento minori 0-14 si hanno più di 113 anziani. (Tabella n. 3) -DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI ETÀ E PRINCIPALI INDICI DEMOGRAFICI AL 01. 01.2012 Comuni 0-14 anni 15-64 anni 65+ anni Totale residenti Indice di vecchiaia2 Indice di dipendenza 2 L’indice di vecchiaia rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. 12 strutturale3 Grumo Appula Acquaviva delle Fonti Toritto Cassano Murge Sannicandro di Bari Binetto Ambito 2.035 2.851 8.681 14.084 2.236 4.081 12.952 21.016 109,9 143,1 49,2 49,2 1.284 2.192 1.448 5.758 9.797 6.673 1.525 2.331 1.600 8.567 14.320 9.721 118,8 106,3 110,5 48,8 46,2 45,7 334 10.144 1.517 46.510 307 12.080 2.158 68.734 91,9 113,4 42,3 46,9 L’allungamento della vita media ha prodotto non solo un sensibile aumento delle famiglie ma i comportamenti sociali hanno indotto l’affermazione di nuove tipologie familiari (quali i single soli con figli, coppie non coniugate, famiglie ricostruite) che hanno prodotto un aumento della numerosità delle famiglie anagrafiche nel loro complesso. La popolazione immigrata L’Ambito presenta un rilevante fenomeno immigratorio. La popolazione straniera residente nell’Ambito al 1° Gennaio 2012 è pari a circa 1.700 unità, soprattutto provenienti dall’Albania, con una maggiore incidenza per i comuni di Acquaviva delle Fonti e Cassano delle Murge. (Tabella n. 4 ) - DISTRIBUZIONE CITTADINI STRANIERI AL 01. 01.2012 COMUNI CITTADINI STRANIERI DONNE UOMINI Grumo Appula 116 64 52 Acquaviva delle Fonti 533 308 225 Toritto Cassano Murge 192 544 98 295 94 249 Sannicandro di Bari 324 162 162 15 1724 8 935 7 789 Binetto Ambito 3 L’indice di dipendenza strutturale rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Ad esempio, teoricamente, ad Acquaviva delle Fonti nel 2012 ci sono 49,2 individui a carico, ogni 100 che lavorano 13 Contesto lavorativo L’ambito presenta un aspetto particolarmente preoccupante legato al tasso di disoccupazione, che determina la principale causa di esclusione dal tessuto sociale. Tale aspetto è particolarmente presente nei comuni di Grumo Appula, Acquaviva delle Fonti e Cassano Murge. Il dato è preoccupante se confrontato con quello nazionale, infatti il tasso di disoccupazione a livello di Ambito Territoriale è di 16,6 e quindi in linea con quello provinciale (16), ma è alto se paragonato a quello nazionale, ossia 10,7. Se consideriamo che i dati ISTAT sono relativi al 31/12/2011, è molto probabile che attualmente i livelli di occupazione siano scesi maggiormente a causa della recessione economica in atto e pertanto il rischio di esclusione sociale è più elevato. (Tab. 5) - Tasso di disoccupazione al 31/12/2011 (dati ISTAT) COMUNI TASSO DI DISOCCUPAZIONE4 Grumo Appula 17,5 Acquaviva delle Fonti Toritto Cassano Murge Sannicandro di Bari 18 15,9 17.8 16,9 Binetto Provincia di Bari Italia Ambito 13,8 16 10,7 16,65 EVOLUZIONE DELLA DOMANDA SOCIALE L’assetto organizzativo e la qualificazione del welfare d’accesso al sistema integrato dei servizi ed interventi sociali e socio sanitari hanno contribuito a migliorare la capacità di lettura dell’evoluzione della domanda sociale e, parallelamente, a decentrare sul territorio la funzione di ascolto e presa in carico delle diverse forme di disagio e povertà dei cittadini dell’Ambito. I servizi afferenti all’Area del Welfare d’Accesso attivati rappresentano un elemento di qualificazione del sistema delle politiche sociali locali rispetto alla possibilità, garantita in maniera omogenea su tutto il territorio, di accogliere la domanda sociale e fornire risposte adeguate ai bisogni espressi, mediante l’attivazione dei servizi alla persona e degli interventi sociali previsti con il Piano di Zona. Analizzando i dati relativi alla domanda di servizi e prestazioni sociali rilevati dalle schede di monitoraggio emerge una domanda piuttosto variegata di prestazioni. Il welfare d’accesso permette di avere una panoramica relativa al flusso e alla tipologia di domande rivolte dai 4 Tasso di Disoccupazione = (Disoccupati / Forze Lavoro) * 100 14 cittadini residenti nei Comuni dell’Ambito territoriale ai servizi sociali comunali e all’ufficio di piano nel corso del 2012. Dalla Tabella n. 6 emergono i principali indicatori e i valori in percentuale relativi alla tipologia di domanda di servizio e la percentuale degli utenti in lista di attesa. Come si evince dalla tabella la percentuale più alta di domande si registra in relazione alla richiesta di interventi monetari e di contrasto alla povertà e alla richiesta di prestazioni domiciliari, che comprendono i servizi di Assistenza Domiciliare per anziani e disabili e l’Assistenza Educativa Domiciliare per minori e il servizio di Home Maker. Tabella n. 6 Principali indicatori della domanda di servizi Aree di intervento N. domande Percentuale di domanda Percentuale utenti in lista di attesa Servizi domiciliari 248 Servizi comunitari diurni Servizi per la prima infanzia Strutture residenziali Interventi monetari e di contrasto alla povertà Responsabilità familiari 89 54 18 21% 8% 5% 1% 55% 10% 31% 4% 64% 754 8 0 1% 0 15 Per quanto riguarda le percentuali di utenti in lista di attesa risultano essere maggiori quelle relative alla richiesta di servizi domiciliari e di servizi per la prima infanzia. 16 Per quanto riguarda gli accessi agli sportelli del Segretariato Sociale e della PUA bisogna specificare che i servizi sono presenti su tutti i Comuni dell’Ambito con 6 sportelli (uno per ogni Comune) aperti 4 giorni a settimana per 4 ore al giorno. Riguardo il numero di accessi, da quanto registrato nell’arco del 2012, risulta che si sono rivolti agli sportelli del Segretariato Sociale complessivamente n. 2.095 cittadini/servizi, mentre la PUA, che accoglie domande relative a prestazioni socio-sanitarie, ha registrato complessivamente n. 351 domande di cui il 57% sono domande pervenute da altri servizi e il restante 43% è pervenuto direttamente dai cittadini. Tabella b. 7 - N. accessi ai servizio di Segretariato COMUNI DELL’AMBITO N. ACCESSI SEGRETARIATO Grumo Appula Acquaviva delle Fonti Toritto Cassano Murge Sannicandro di Bari Binetto Ambito 510 400 335 270 330 250 2095 17 1.2 La dotazione infrastrutturale di servizi sociali, socioeducativi e sociosanitari L’accesso diffuso ai servizi di qualità è un elemento fondamentale per una società che intende garantire ai suoi cittadini uno standard minimo di benessere e pari opportunità su cui fondere percorsi di crescita individuale, consentendo il superamento delle disuguaglianze. L’attuazione di tali servizi ha richiesto l’interazione di tutti gli attori sociali pubblici e privati che, in virtù del proprio ruolo e delle proprie competenze attribuite per legge, sono riconosciuti come corresponsabili e compartecipi nella gestione delle politiche sociali. L’analisi dei servizi garantiti dall’Ambito Territoriale di Grumo Appula passa attraverso diversi aspetti, necessari a garantirne la qualità per l’accessibilità da parte della popolazione e l’effettiva efficacia dei servizi erogati nella soddisfazione dei bisogni. Dall’analisi complessiva effettuata all’interno del territorio dell’Ambito di Grumo Appula, in merito alle strutture e servizi autorizzati, emerge un quadro piuttosto eterogeneo, riportato nelle tabelle seguenti. La mappa delle strutture e dei servizi pubblici e privati autorizzati al funzionamento, punti di forza e criticità della dotazione attuale Nell'Ambito territoriale di Grumo Appula esiste un sistema di strutture che offrono servizi socioassistenziali e socio-sanitari a sostegno di minori, disabili, anziani e persone con problematiche psico-sociali. MINORI A LIVELLO DI AMBITO CENTRO DIURNO ex art. 52 centro socio-educativo diurno (Binetto) A LIVELLO COMUNALE Scuola dell'infanzia paritaria”R.Elena” (Cassano delle M.); Scuola dell'infanzia statale “A. Perotti” (Cassano delle M.); Micro-nido “L'abbraccio del Koala” (Cassano delle M.) Scuole dell'infanzia statali (Comune di Toritto): De Vito, Edificio S. Girolamo, Loizzi; Scuole dell'infanzia private (Comune di Toritto): Padre Pio, San Giuseppe. Asilo nido (Acquaviva F.); Scuole dell'infanzia statali (Acquaviva delle Fonti): N. Capozzo, p.zza Garibaldi, S. Saturno, via Coccioli, via de Gasperi, via M. di via Fani, via Trento; Scuole dell'infanzia private (Acquaviva delle Fonti): Biancaneve e i 7 nani, S. Giuseppe. 18 Scuola dell'infanzia privata (Grumo Appula): Santa Maria Assunta. scuole dell'infanzia statali (Grumo Appula): Madonna Delle Grazie, Rione Ringo Vecchia Bari, Via Ss. Medici, S.G. Bosco. Scuola dell'infanzia privata (Sannicandro di Bari): Ai Nostri Morti Per La Patria, S. Maria del Carmine. Scuole dell'infanzia statali (Sannicandro di Bari): Asilo Infantile, Calambra, Don Bosco. Ludoteca “Giocolandia” (Cassano delle M.) Punto di forza: Protezione e tutela del minore quando la famiglia non riesce a gestire adeguatamente il suo processo di crescita. Punto di debolezza: Scarsa cultura dell’accoglienza dei minori in condizioni di disagio sia nell’ambito delle famiglie affidatarie che nelle altre istituzioni del territorio. Esigua presenza di ambienti e luoghi di aggregazione positiva e debolezza di politiche di prevenzione. ANZIANI A LIVELLO DI AMBITO A LIVELLO COMUNALE • R.S.S.A. “San Martino” (Cassano delle Murge); • Centro di Accoglienza "S. Maria degli Angeli" Cassano delle Murge • Casa di riposo protetta "Villa dei Pini" Cassano delle Murge Casa di riposo protetta - Residence per anziani srl Contrada "Fra Diavolo" - Cassano delle Murge • Residence per anziani - Casa protetta "Santa Maria Assunta" - Cassano delle Murge • Clinica riabilitativa Fondazione “S. Maugeri” Cassano delle M. Casa di riposo (Toritto) Ospedale Regionale “F. Miulli” (Acquaviva delle F.) Mensa anziani (Acquaviva F.) 19 Punto di forza: Protezione e tutela dell’anziano quando è carente la rete familiare. Punto di debolezza: Debole presenza dei servizi di socializzazione e di domiciliarità non sempre raccordata tra l’ambito sociale e quello sanitario. DISABILITÀ A LIVELLO DI AMBITO “Casa Aliante” (ex art 60 bis) Casa Famiglia per disabili Ex art. 60 centro diurno socio-educativo e riabilitativo “La Locomotiva” – (Binetto.). “Villa dei Pini” (art. 60 ter) Centro diurno integrato per soggetti affetti da Alzheimer (Cassano delle Murge) A LIVELLO COMUNALE Centro Asl riabilitazione (Cassano delle Murge) Centro di riabilitazione” P. Frangi” (Acquaviva) Punto di forza: Le azioni realizzate pur nella loro esiguità rappresentano servizi di sollievo ai disabili e alle loro famiglie. Punto di debolezza: Debole presenza dei servizi di socializzazione e di domiciliarità non sempre raccordata tra l’ambito sociale e quello sanitario. SALUTE MENTALE A LIVELLO DI AMBITO Casa per la vita “Domus Aurea” (Cassano delle M). Centro diurno “Auxilium” (Acquaviva). C.R.A.P. “S.Francesco” (Cassano delle M.). C.R.A.P. “Fratello Sole”(Cassano delle M.). A LIVELLO COMUNALE Centro di Salute Mentale Asl (Acquaviva delle F.) C.R.A.P. “E.PA.SSS” (Grumo). Gruppo appartamento “E.PA.SSS.” (Grumo) Punto di forza: Punto di debolezza: Sostegno all'autonomia delle persone affette da disabilità psichica e, limitare o evitare i ricoveri ospedalieri e/o nelle case di riposo, prevenire o ridurre i processi di isolamento. Scarsa cultura all'accoglienza del disabile psichico da parte della società civile, con difficoltà di integrazione. 20 Nel 2013 le Associazioni/organizzazioni che sul territorio comunale collaborano con l’Ambito sono complessivamente 204 e sono così distribuite: N. 49 Associazioni di volontariato; N. 70 Associazioni di promozione sociale e culturale; N. 32 Associazioni sportive; N. 17 Patronati/CAF; N. 23 Enti ecclesiastici e Parrocchie; N. 13 Cooperative Sociali. Tipologia di Organizzazione Grumo Appula Acquaviva delle Fonti Toritto Sannicandro di Bari Binetto 18 Cassano delle Murge 10 Associazioni di volontariato Associazioni di promozione sociale e culturale Associazioni sportive Patronati/CAAF Enti ecclesiastici e Parrocchie Cooperative sociali 7 Ambito 8 5 1 35 11 12 12 70 22 1 4 5 32 2 1 7 5 4 4 11 5 1 8 1 2 49 1 17 23 1 13 La tabella e il grafico offrono una sintesi di tutte le risorse solidaristiche e fiduciarie presenti sul territorio dell’Ambito, che comprendono: cooperative sociali, Enti ecclesiastici e Parrocchie, CAAF e Patronati e Associazioni (sportive, di volontariato, di promozione culturale e sociale). Si riscontra una maggiore presenza di Associazioni di promozione sociale e culturale e di Associazioni di Volontariato. In particolare la mappatura delle Associazioni di Volontariato ha permesso di rilevare che le stesse operano in molteplici settori. Tra le aree di intervento individuate, la maggior parte delle Associazioni è impegnata in attività socio-sanitarie e di solidarietà sociale. 21 Aree di intervento delle Associazioni di Volontariato I servizi a titolarità pubblica e i servizi privati convenzionati L’Ambito di Grumo Appula ha avviato i seguenti servizi a titolarità pubblica o privata: - Servizio di mediazione familiare (art. 94 del R.R. n. 4/2007); Servizi educativi per il tempo libero (art. 103); Servizio centro antiviolenza (art. 107); Servizio di assistenza domiciliare integrata – ADI (art. 88); Servizio di assistenza domiciliare – SAD (art. 87); Servizio di integrazione scolastica (art. 92); 22 - 1.3 Servizio home maker non professionale psichiatrica; Home maker professionale patologie psichiatriche; Spese varie per interventi in favore di minori (rette nido per indigenti, tutoraggio, contributi per ragazze madri, doposcuola e attività ricreative estive); Assistenza scolastica specialistica; Spese funz. e mant. Asilo nido; Contributi in favore di portatori di handicap; Servizio civico; Integrazione rette istituzionalizzazione anziani; Mensa anziani; Contributi per famiglie indigenti; Mantenimento e funzionamento CAP; A.D.E. (assistenza domiciliare educativa); Rette di ricovero minori in istituto e centro diurno; Contributi a famiglie affidatarie di minori; Rette di ricovero anziani in case di riposo; Convenzioni con i Caaf per erogazioni assegni figli minori e nuovi nati; Trasporto sociale disabili. Servizi Centri diurni per disabili. L’attuazione del sistema di obiettivi di servizio per il welfare territoriale tra il 2010 e il 2013 Il Piano sociale di zona 2010-2012 dell’Ambito territoriale sociale, che ha nel comune di Grumo Appula il suo capofila, ha vissuto nel corso del 2012 una conferma della bontà del percorso virtuoso intrapreso nel 2011. La strategia complessiva di programmazione imperniata sulla definizione di una serie di obiettivi di servizio verso cui tendere, con l’individuazione di valori target ha rappresentato la vera novità del precedente ciclo di programmazione del Piano sociale di Zona. L’aver individuato valori target per i singoli obiettivi di servizio ha permesso all’ambito di impostare una programmazione più equilibrata e ragionata rispetto al passato che permette oggi un interessante processo di valutazione delle performance registrate. Il terzo ciclo di programmazione sociale interviene in un contesto profondamente cambiato rispetto a quello che si presentava solo tre anni fa e che è stato frutto di un intenso lavoro condotto a livello territoriale. Nonostante tutte le criticità che quotidianamente gli attori del sistema hanno riscontrato, il triennio appena trascorso lascia ai cittadini, agli operatori e agli amministratori dell’ambito territoriale di grumo Appula risultati importanti. Infatti oltre ad aver garantito continuità a quei servizi che, per loro stesa natura, sono da considerarsi indifferibili, si è dato avvio a realizzare tutti quei servizi, previsti dalla programmazione triennale, che contribuiscono alla realizzazione di un’offerta di servizi sociali integrata ed all’avanguardia. L’attività ha vissuto di una buona collaborazione tra i vari componenti dell’Ufficio di Piano, pur nell’impossibilità oggettiva a far fronte al reale fabbisogno di personale dedicato alle attività 23 previste dalla programmazione 2010-2012, consentendo il rispetto alle scadenze concordate in sede di coordinamento tecnico. Come si evince dalla rendicontazione finanziaria delle risorse, vi è stato un notevole incremento rispetto all’anno precedente delle risorse impegnate e liquidate ai vari soggetti che gestiscono per conto dell’Ambito i suddetti servizi. È stata realizzata la fase di monitoraggio degli interventi realizzati già avviata nel corso del 2011, anche grazie al servizio per la gestione delle attività di supporto agli uffici del servizio sociale professionale. Anche la spesa sociale dei Comuni facenti parte dell’Ambito è stata in linea con quanto programmato in sede di approvazione della triennalità del Piano 2010-2012, ed in alcuni casi addirittura aumentata. Infatti l’impoverimento generale e la crescente disoccupazione hanno accresciuto la domanda di sostegno sociale, in particolar modo per le fasce più deboli del tessuto sociale. L’analisi quanto-qualitativa del Piano di Zona 2010-2012 per essere completa e per essere davvero foriera di indicazioni e strategie programmatiche rispetto al nuovo triennio 2014 -2016 non può non essere innervata da riflessioni intorno al legame fra le azioni svolte, i servizi offerti alla comunità e le risorse necessarie per realizzare gli obiettivi programmati. Nel corso del 2012 i servizi e gli interventi attivati dal Piano sociale di zona sono stati n. 23, tra quelli inseriti nella programmazione triennale, con una utenza di 1.085 cittadini. Se aggiungiamo le n. 2.095 domande dei cittadini/servizi rivolte al segretariato sociale, raggiungiamo un totale di 3.180 cittadini che si sono rivolti ai servizi sociali nel corso del 2012, ossia il 5% della popolazione residente nell’Ambito territoriale. Presentiamo di seguito una panoramica dei servizi erogati nel 2012, esclusivamente con risorse comunali, dai Comuni dell’Ambito: Comune di Grumo Appula SERVIZI/ PRESTAZIONI FAMIGLIE MINORI Rette minori in istituto X Progetto tutor scuola media X Contributi Economici Rette ricovero anziani in case di riposo Scuola estiva X X ANZIANI X X CONTRASTO POVERTÀ DIPENDENZE X X X Trasporto disabili Soggiorno climatico anziani/disabili DISABILI X X X 24 Comune di Acquaviva delle Fonti SERVIZI/ PRESTAZIONI Spese per istituzionalizzazione minori Spese varie per interventi in favore di minori (rette nido per indigenti, tutoraggio, contributi per ragazze madri, doposcuola e attività ricreative estive) Spese funz. e mant. asilo nido FAMIGLIE MINORI ANZIANI DISABILI DIPENDENZE X X X Trasporto disabili X Contributi in favore di portatori di handicap X Servizio civico CONTRASTO POVERTÀ X X X Integrazione rette istituzionalizzazione anziani Mensa anziani X X X Contributi per famiglie indigenti X X Mantenimento e funzionamento CAP X Contributo ex detenuti X Comune di Binetto SERVIZI/ PRESTAZIONI Trasporto disabili Soggiorno climatico Contributi assistenziali Spese per istituzionalizzazione FAMIGLIE MINORI ANZIANI DISABILI CONTRASTO POVERTÀ DIPENDENZE X X X X X X X X Comune di Cassano delle Murge SERVIZI/ PRESTAZIONI Colonia estiva/attività ricreative FAMIGLIE MINORI X ANZIANI DISABILI CONTRASTO POVERTÀ DIPENDENZE X 25 Contributi per indigenti Affido Familiare Trasporto disabili Inserimenti in Strutture residenziali minori Inserimenti in Strutture residenziali anziani non autosufficienti X X X X X X X X X X Comune di Toritto SERVIZI/ PRESTAZIONI Rette di ricovero minori in istituto e centro diurno Contributi a famiglie affidatarie di minori Rette di ricovero anziani in case di riposo Convenzioni con i CAAF per erogazioni assegni figli minori e nuovi nati Attività di socializzazione FAMIGLIE MINORI ANZIANI DISABILI CONTRASTO POVERTÀ DIPENDENZE X X X X X Trasporto sociale disabili X Contributi a bisognosi X Soggiorno climatico X X X X Attività di socializzazione anziani X X X Comune di Sannicandro di Bari SERVIZI/ PRESTAZIONI Servizio civico Servizio “curiamo il nostro corpo”/ Soggiorno marino Interventi a favore delle famiglie affidatarie Spese socio-assistenziali per indigenti Spese non coperte dal SSN FAMIGLIE MINORI ANZIANI DISABILI X X X X CONTRASTO POVERTÀ DIPENDENZE X X X X X X X X X 26 Rette ricovero minori, anziani, disabili Contributo a famiglie per trasporto disabili Concorso nelle spese di mantenimento infanti illegittimi X X X X X X X Al fine di una maggiore e dinamica comprensione dell’attività svolta a livello di Ambito si riportano di seguito tutti gli interventi posti in essere con la relativa spiegazione delle modalità gestionali dei servizi collegati, gli obiettivi e le azioni principali previste. WELFARE DI ACCESSO L’area del welfare d’accesso comprende, oltre al segretariato sociale, il Pronto Intervento Sociale, il Servizio sociale professionale e la PUA. Nel settembre 2012 è stato avviato il servizio di segretariato sociale, PUA, presentato ufficialmente il 15/10/2012 nell’ambito un incontro aperto alla cittadinanza svoltosi presso la sede del Distretto. La PUA esprime il concetto di “ingresso” alla rete dei servizi socio- sanitari, la cui “unitarietà” richiama la non settorialità degli interventi e la necessità che il livello organizzativo venga congiuntamente realizzato e gestito dai Comuni dell'Ambito e dal Distretto Socio Sanitario ASL BA. La Porta Unica di Accesso alle prestazioni sociosanitarie, a gestione integrata e compartecipata, si configura come un momento di raccordo funzionale tra i vari punti di accesso, quali gli Uffici e i Servizi Distrettuali e Sovradistrettuali (M.M.G., P.L.S., C.S.M., Ser.t.), i Servizi Sociali Professionali, i segretariati sociali dei Comuni dell'Ambito nonchè le diverse unità periferiche dei servizi sociosanitari territoriali. Svolge la funzione di collettore cui convogliare ogni richiesta relativa alle prestazioni, al fine di consentire ed attuare sistematicamente un percorso assistenziale unitario ed integrato a partire da qualsiasi punto di accesso alla rete dei servizi. L'Ufficio PUA/Segretariato sociale è costituito da 1 Sportello Centrale, situato presso la sede del Distretto Socio-Sanitario che ha la funzione di raccordo delle sedi dei n° 5 sportelli periferici, uno in ogni comune dell’Ambito Territoriale. L’ufficio PUA Centrale è composto da: L’Assistente Sociale del servizio Sociale Professionale del Comune capofila, titolare di tutte le richieste pervenute; Un’ assistente sociale messo a disposizione dal soggetto gestore del Servizio PUA per conto dell’Ambito Territoriale; Due operatori amministrativi facenti capo al soggetto gestore. Gli operatori amministrativi presenti presso l’Ufficio centrale Pua sono 2 Un’ assistente sanitaria messa a disposizione dal Distretto Socio-Sanitario. Gli Uffici PUA/Segretariato sociale periferici sono composti ciascuno da: L’Assistente Sociale del servizio Sociale Professionale Comunale; Un’ assistente sociale messo a disposizione dal soggetto gestore del Servizio per conto dell’Ambito Territoriale; Un operatore amministrativo (presente nei seguenti Comuni: Sannicandro di Bari, Acquaviva delle Fonti, Cassano delle Murge). 27 A partire dall’avvio hanno usufruito del servizio n. 101 utenti, escludendo tutte le persone che quotidianamente accedono allo sportello anche solo per richiesta informativa. L’Ambito Territoriale e il Distretto Socio-Sanitario hanno adottato procedure condivise attraverso apposito Protocollo operativo sottoscritto in data 8 marzo 2013. La P.U.A. svolge i seguenti compiti: Fornisce informazioni ai cittadini sui diritti e le opportunità sociali, sui servizi e gli interventi del sistema locale dei servizi sociosanitari, nel rispetto dei principi di semplificazione, trasparenza e pari opportunità nell’accesso. Decodifica il bisogno e attiva gli altri referenti territoriali della rete formale per un approfondimento della richiesta dell’utente. Accoglie la richiesta di assistenza di assistenza domiciliare, semiresidenziale e residenziale a gestione integrata e compartecipata, provenienti dalla rete formale (MMG/PLS, Medici della comunità assistenziale, Strutture sovra distrettuali, Distretti Sociosanitari, Ospedali, Servizio sociale Professionale, Uffici dei Servizi sociali dei Comuni singoli e/o associati). Verifica i requisiti di ammissibilità per la predisposizione del progetto personalizzato, nei casi ad elevata integrazione sociosanitaria. Garantisce il raccordo operativo con la UVM, attraverso la gestione dell’agenda, l’organizzazione dei lavori e la calendarizzazione delle sedute della stessa convocate dalla Direzione del Distretto. ARTICOLAZIONE TERRITORIALE E ORGANIZZAZIONE DELLA PUA La gestione della Porta Unica di Accesso è integrata: il Distretto Socio Sanitario n. 5 e l'Ambito Territoriale partecipano con pari dignità e responsabilità, con modalità organizzative e procedurali condivise, ai sensi della normativa vigente. La PUA ha una struttura estremamente flessibile e articolata, e va ad integrarsi con tutti i punti di accesso del territorio tra cui i gli sportelli periferici PUA istituiti in ciascun Comune, tramite i quali è possibile accedere in modo rapido alle informazioni e alle prestazioni della rete dei servizi presenti sul territorio. È adottata apposita modulistica ex DGR n. 691/2011, condivisa dalle parti e utile a definire ogni fase del processo di accesso alla rete integrata dei servizio sociali, sanitari e socio sanitari presenti nel territorio. SERVIZI DOMICILIARI A.D.E. (ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA) Attualmente il servizio di Assistenza Domiciliare Educativa, gestito dalla Cooperativa Sociale Solidarietà, è rivolto a 49 minori dell’Ambito Territoriale e complessivamente a 30 nuclei familiari, ossia: 8 del Comune di Acquaviva delle Fonti, 4 del Comune di Cassano delle Murge, 3 del Comune di Sannicandro di Bari, 7 del Comune di Toritto, 6 del Comune di Grumo Appula e 2 del Comune di Binetto. Il numero di utenti in carico al servizio risulta più che raddoppiato rispetto a quello del 2011. 28 I minori, durante il periodo in cui frequentano la scuola, vengono seguiti a domicilio dalle educatrici al fine rispondere agli obiettivi predisposti dal PEI, concordato tra la Cooperativa gestore del Servizio e l’Assistente Sociale del Servizio Sociale Professionale; nel periodo estivo, invece, i minori vengono inseriti in gruppi di socializzazione al fine di migliorare le capacità di interazione con i pari e con gli adulti che li seguono, attraverso attività ludiche, attività sportive e laboratori di informatica. S.A.D.- A.D.I. (SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE) Il Servizio di assistenza domiciliare e assistenza domiciliare integrata è gestito da soggetto del Terzo Settore. Il servizio è stato avviato nel luglio 2011 e condotto per tutto il 2012 con un coinvolgimento di 106 utenti che hanno usufruito del servizio SAD (Servizio di Assistenza Domiciliare) e 187 utenti che hanno usufruito del servizio ADI (Assistenza Domiciliare Integrata); di questi 187 si registra che 116 utenti hanno usufruito di prestazioni domiciliari prettamente sanitarie. Negli schemi che seguono si evince il numero effettivo degli utenti che hanno usufruito del servizio SAD e ADI5 nell’Ambito Territoriale di Grumo Appula nel corso dell’anno 2012: N° Utenti ADI che hanno usufruito del servizio nell’anno 2013 Ambito Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 12 12 10 10 10 10 10 9 8 9 9 7 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 15 14 15 17 17 17 17 16 16 16 15 17 11 12 12 12 14 14 14 18 16 16 14 13 8 8 9 9 10 10 11 14 13 13 11 10 TORITTO 23 24 24 25 25 25 25 26 26 25 20 20 Totale utenti 70 72 71 74 77 77 78 84 80 80 70 68 Territoriale ACQUAVIVA DELLE FONTI BINETTO CASSANO DELLE MURGE GRUMO APPULA SANNICANDRO DI BARI 5 Non sono incluse le prestazioni di natura prettamente sanitaria 29 Totale ore 1647 1596 1829 1764 1828.5 1441 1479.5 1543.5 2053.5 2311.5 1890 1514.5 N° Utenti SAD che hanno usufruito del servizio nell’anno 2013 Ambito Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 13 13 13 14 13 14 14 12 11 16 19 19 3 3 3 3 3 3 4 4 4 4 4 4 15 15 18 18 17 16 17 17 16 17 19 20 37 37 43 45 46 45 45 45 42 45 47 45 15 15 15 17 16 16 16 15 13 14 18 16 TORITTO 27 26 29 29 29 29 29 27 27 28 33 33 Totale utenti 110 109 121 126 124 123 125 120 113 124 140 137 Totale ore 1768.5 1614.5 1806.5 1768 1719.5 1113.5 1197.5 981 1446.5 1749 1979 1831.5 Territoriale ACQUAVIVA DELLE FONTI BINETTO CASSANO DELLE MURGE GRUMO APPULA SANNICANDRO DI BARI Durante l’anno 2012 è stato garantito lo svolgimento delle periodiche visite domiciliari effettuate dal personale addetto al coordinamento, quale strumento essenziale per la verifica dell’andamento del servizio, dell’efficacia delle prestazioni erogate e dell’eventuale insorgere di nuovi bisogni. Molteplici sono state le occasioni di confronto con i familiari degli utenti, atti a stimolare una più intensa collaborazione con il servizio. Inoltre è stato garantito il servizio di Telesoccorso e Teleassistenza a n.15 utenti in base alla seguente suddivisione: 3 utenti di Cassano delle Murge, 4 di Grumo Appula, 4 di Sannicandro, 2 di Toritto, 1 di Binetto e 1 di Acquaviva delle Fonti. Il servizio è stato offerto, agli utenti che ricevono il servizio SAD e ADI, dopo un attento confronto con il servizio sociale professionale. 30 SERVIZI COMUNITARI DIURNI Inserimenti in centri diurni per minori I Centri Socio-educativi Diurni per minori sono istituiti con l’obiettivo di promuovere la partecipazione di minori del territorio con problemi di socializzazione o esposti al rischio di devianza, in raccordo con i servizi sociali dell’Ambito, le istituzioni scolastiche, nonché con i servizi delle comunità educative e di pronta accoglienza per minori. Le attività che vi si svolgono sono finalizzate a promuovere il benessere della comunità e contrastare i fenomeni di marginalità e disagio minorile o dei diversamente abili attraverso interventi di socializzazione ed attività educativo-ricreative. Nell’arco del 2012 sono stati inseriti complessivamente 9 minori, all’interno di una struttura convenzionata presente sul territorio dell’Ambito. INSERIMENTI IN CENTRI DIURNI SOCIO EDUCATIVI RIABILITATIVI Il Centro Diurno socio educativo riabilitativo è un servizio erogato con l’obiettivo di mantenere e recuperare i livelli di autonomia personale, sperimentare percorsi mirati per disabili autistici, sostenere le famiglie dei disabili attraverso attività educative, di animazione e socializzazione e attività culturali e ludico/ricreative. Sul territorio dell’Ambito è presente una sola struttura, per cui i 14 utenti presi in carico dall’Ambito nel corso del 2012 sono stati inseriti anche in altre strutture presenti in altri Comuni della Provincia. ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA Il Servizio di Assistenza Specialistica Scolastica ed Extrascolastica a favore di soggetti in situazione di disabilità è stato avviato il 3 novembre 2011 nei Comuni di Grumo Appula, referente dell’Ambito, Binetto, Cassano Murge, Toritto, Sannicandro di Bari, Acquaviva delle Fonti. Ai sensi del Regolamento che disciplina il Servizio di Assistenza Scolastica ed Extrascolastica degli alunni diversamente abili dell'Ambito territoriale n. 5, art. 7, sono state valutate le ammissioni al servizio per gli alunni certificati con la L.104 art. 3 comma 3, e in possesso di Diagnosi Funzionale. Per le ore di Assistenza Extrascolastica affidate dall’Ufficio di piano, le famiglie hanno inoltrato apposita richiesta presso l’Istituto di appartenenza o presso i Servizi Sociali. A ciascun minore la Cooperativa gestore del servizio, ha affidato un educatore con esperienza/titoli specialistici rispondenti a situazioni di disabilità complessa o molto specifiche in ragione del singolo bisogno (traduttori dei segni, competenze metodo ABA, metodo TEACCH). I minori fruitori del servizio sono stati 63 (2 in più rispetto al 2011), suddivisi nelle diverse strutture scolastiche in base alle segnalazioni pervenute dalle singole scuole dei Comuni dell’ambito e verificate durante gli incontri di GLH avvenuti in ogni scuola. In particolare, s’illustra di seguito il numero degli alunni assistiti presso le scuole e in attività extra scolastiche per ciascun Comune: 31 Comuni dell’Ambito Grumo Appula Acquaviva delle Fonti Cassano Murge Sannicandro di Bari Toritto Binetto Totale Ambito N. utenti seguiti a scuola 13 13 14 19 6 3 68 Di cui in attività extra scolastiche 2 8 3 2 15 INTERVENTI MONETARI E DI CONTRASTO ALLE POVERTÀ La legislazione corrente intende accrescere il livello di accessibilità e fruibilità dei servizi e delle strutture pubbliche e private del territorio per le persone in situazione di relativo svantaggio attraverso l’eliminazione delle barriere architettoniche esistenti. Nell’arco del 2012 sono stati riconosciuti a livello di Ambito 40 contributi finanziari finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati; dal grafico seguente si evince la distribuzione territoriale dei contributi ammessi a finanziamento. PIANO DEI TEMPI E DEGLI SPAZI Come pianificato all’interno del Piano Sociale di Zona 2010 – 2012, a seguito di indizione di Indagine di Mercato finalizzata alla selezione di ditte specializzate da invitare a procedura negoziata mediante cottimo fiduciario - ai sensi dell’art. 125, comma 11, del D. Lgs. n. 163/2006, in data 16 febbraio 2012 è stato aggiudicato in via definitiva l’appalto finalizzato a realizzare servizi di indagine utili alla stesura finale di un Piano dei Tempi e degli Spazi. La società aggiudicataria ha 32 realizzato un’analisi del contesto socio-economico territoriale e del fabbisogno delle famiglie in genere in relazione agli orari e alle modalità di accesso ai servizi pubblici e privati del Territorio dell’Ambito, utile alla stesura finale del Piano dei Tempi e degli Spazi, ex scheda n. 22 del Piano Sociale di Ambito 2010-2012. HOME MAKER PROFESSIONALE PATOLOGIE PSICHIATRICHE Con avvio nel mese di luglio dell'anno 2011 e per tutto l’anno 2012 è stato svolto il servizio H.M. PROFESSIONALE nei Comuni di: Grumo Appula, Sannicandro di Bari, Cassano delle Murge, Binetto, Acquaviva delle Fonti e Toritto. Il servizio di assistenza home maker professionale si rivolge a soggetti affetti da patologie psichiatriche residenti nel territorio dell’Ambito n° 5, attraverso una presa in carico da parte del Centro di Salute Mentale (CSM). Il servizio si configura come uno degli strumenti del percorso di sostegno educativo, riabilitativo e terapeutico del soggetto affetto da patologie psichiatriche e in particolare da schizofrenia, psicosi, disturbo bipolare e disturbo depressivo. Il servizio di “Home Maker professionale” è stato offerto a n. 28 utenti (11 maschi e 17 femmine) con una media di 22 utenti al mese. COMUNI N. UTENTI Grumo Appula Acquaviva delle Fonti Cassano delle Murge Toritto Sannicandro di Bari Binetto Ambito 5 5 5 8 4 1 28 Per tale servizio sono state effettuate 4837,5 ore di prestazione con una media mensile di 403,125 ore. L’UVM individua gli utenti che dovranno beneficiare del servizio, su proposta di tutti i servizi territoriali competenti. Per quanto riguarda gli utenti già in carico al CSM, per ciascuno di essi, il CSM elabora una proposta progettuale argomentata, firmata dal Direttore del CSM, da sottoporre all’UVM per poter diventare operativa. Le prestazioni tipiche a titolo esemplificativo svolte dagli educatori sono quelle di: - Affiancare la persona nelle attività quotidiane favorendone l’autosufficienza e l’autonomia e l’inclusione sociale. - Stimolare la persona nella cura di sé per l’acquisizione di un comportamento più autonomo e curarne l’educazione alimentare, igiene, vestizione, cambio/lavaggio biancheria, preparazione dei pasti, saper fare la spesa). - Stimolare e sostenere la persona sul piano del rapporto interpersonale, amicale e collaborativo. - Coinvolgere e coordinare le risorse del mondo vitale della persona a livello domiciliare e territoriale. 33 - - - Favorire la permanenza del soggetto nel proprio domicilio, intervenendo sui punti critici e punti di forza presenti e rafforzando i punti deboli della rete familiare e sociale, onde migliorare le relazioni parentali ed amicali, sostenere nel processo di cura il loro congiunto e favorire la partecipazione attiva, evitando l’istituzionalizzazione. Curare le condizioni igieniche ed il governo dell’ambiente di vita. Garantire la presenza di un educatore che assiste l’utente nello svolgimento di prestazioni di tipo domestico (riordino, pulizia e miglioramento delle condizioni dell’abitazione). Supervisionare gli interventi di pulizia ordinaria dell’alloggio con particolare riguardo ai servizi igienici, alla stanza da letto e alla cucina. Realizzare interventi per migliorare il contesto abitativo (pulizia straordinaria, manutenzioni e riparazioni domestiche, riordino armadi e dispense, pitturazioni pareti) e interventi per migliorare la qualità della vita (acquisto di suppellettili e/o elettrodomestici, acquisto di abiti e di quant’altro sia necessario all’utente per vivere dignitosamente). Collaborare nelle prestazioni di segretariato sociale e di educazione sanitaria. Accompagnamento nel disbrigo di pratiche sanitarie e/o amministrative. Informazione agli utenti e alle loro famiglie sui loro diritti, sui servizi di cui possono usufruire e sulle pratiche necessarie per accedervi. SERVIZIO HOME MAKER NON PROFESSIONALE PSICHIATRICA Il servizio Home Maker non professionale è stato avviato a luglio 2011 e gestito per tutto l’anno 2012, in modo graduale nei Comuni di: Grumo Appula, Sannicandro di Bari, Cassano delle Murge, Binetto, Acquaviva delle Fonti e Toritto. Nel corso del 2012 gli utenti destinatari del servizio sono stati n. 22 (11 maschi e 11 femmine) con una media di 14 utenti al mese; COMUNI Grumo Appula Acquaviva delle Fonti Cassano delle Murge Toritto Sannicandro di Bari Binetto Ambito N. UTENTI 9 2 1 7 2 1 22 Inoltre, sempre nel 2012, per il servizio sopraindicato sono state totalizzate n. 4277 ore di prestazione con una media mensile di 356,416 ore. Le prestazioni che svolge l’assistente domiciliare sono quelle di: • Affiancare la persona nelle attività quotidiane favorendone l’autosufficienza e l’autonomia e l’inclusione sociale. • Aiutare la persona nella cura di sé, igiene, vestizione, cambio/lavaggio biancheria, preparazione dei pasti, spesa. 34 • Favorire la permanenza del soggetto nel proprio domicilio, intervenendo sui punti critici e punti di forza presenti e rafforzando i punti deboli della rete familiare e sociale, onde migliorare le relazioni parentali ed amicali, sostenere nel processo di cura il loro congiunto e favorire la partecipazione attiva, evitando l’istituzionalizzazione. • Curare le condizioni igieniche ed il governo dell’ambiente di vita • Assistere l’utente nello svolgimento di prestazioni di tipo domestico (riordino, pulizia e miglioramento delle condizioni dell’abitazione); • Interventi di pulizia ordinaria dell’alloggio con particolare riguardo ai servizi igienici, alla stanza da letto e alla cucina; • Realizzare interventi di pulizia straordinaria, manutenzioni e riparazioni domestiche, riordino armadi e dispense, pitturazioni pareti e interventi per acquistare suppellettili e/o elettrodomestici, abiti e quant’altro sia necessario all’utente per vivere dignitosamente • Collaborare nelle prestazioni di segretariato sociale e di educazione sanitaria • Accompagnamento nel disbrigo di pratiche sanitarie e/o amministrative; • Informazione agli utenti e alle loro famiglie sui loro diritti, sui servizi di cui possono usufruire e sulle pratiche necessarie per accedervi. Il Servizio è svolto al domicilio dell’utente ma prevede interventi che vengono svolti in ambiti diversi da quello casalingo, nel territorio e nella comunità in cui lo stesso vive. Le prestazioni sono effettuate dal lunedì al sabato, in orario sia antimeridiano che pomeridiano, secondo le esigenze dell’utente e del servizio stesso. L’attività di assistenza domiciliare home maker non professionale, pur prevedendo servizi di aiuto alla persona, non prescinde dal coinvolgimento diretto dell’utente inteso non come soggetto su cui si riversano gli interventi, ma come parte attiva nel processo di cura. Tavola 2.1 Tabella degli obiettivi di servizio realizzati nel Piano Sociale di Zona Asse N° 1 Obiettivo di servizio Asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia I 2 3 Valore raggiunto al 30/09/2013 35% dei Comuni dotati di servizi 16,67 6 posti nido (pubblici o convenzionati) ogni 100 bambini 036 mesi residenti 1,58 1 studio di fattibilità NO Servizi di conciliazione vita-lavoro 1 Ufficio dei tempi e degli spazi SI 1 PIS h. 24 NO 1 Regolamento del servizio NO 1 posto ogni 5.000 abitanti in residenze per adulti in difficoltà 0,00 Rete di pronto intervento sociale - PIS II 4 Tipologia indicatore Rete di pronto intervento sociale emergenza abitativa 35 5 Inclusione attiva 1 percorso/progetto di inclusione ogni 5.000 abitanti 1 Assistente sociale ogni 5.000 abitanti 6 Servizio Sociale Professionale III 1 assistente sociale per 11,455,67 abitanti 1 Coordinatore del SSP di ambito SI Incontri di coordinamento frequenti SI 7 Rete di accesso - segretariato 1 punto di accesso in ciascun Comune 1 punto di accesso per ogni comune 8 Rete di accesso - immigrati 1 sportello art. 108 RR 4/2007 NO 9 Rete di accesso - PUA 1 PUA di ambito ex DGR 691/2011 SI 10 Centri di ascolto per le famiglie 1 Centro per ambito e/o sostegno alla genitorialità in ogni Comune 0,00 11 Educativa domiciliare per minori 1 nucleo in carico ogni 1.000 nuclei residenti 30 nuclei 12 Buoni conciliazione infanzia Stato di Attuazione della procedura amministrativa NO 13 Affido familiare - equipe 1 equipe per ambito/1 Protocollo operativo N. percorsi superiore a N. inserimenti in strutture residenziali IV 14 Affido familiare 1 Regolamento del servizio 1 Anagrafe della famiglie affidatarie V 3,42 percorsi ogni 5.000 abitanti 15 Adozione familiare 1 equipe per ambito/1 Protocollo operativo 16 Centri diurni (art. 52-104 RR 4/2007) minori 30 posti (art. 52 RR 4/2007) ovvero 50 posti (art. 104 RR 4/2007) ogni 20.000 residenti 17 Unità di Valutazione Multidimensionale 1 UVM per ambito ex DGR 691/2011 SI NO SI NO SI 9 posti per 68734 residenti SI 36 18 Assistenza Domiciliare non autosuff. ADI 4,1 utenti in carico in ADI (a 6 ore medie settimanali) ogni 100 over 65 residenti 34 utenti over 65 su 12080 residenti over 65 (per 3,66 ore medie settimanali) 100 utenti over 65 su 12080 residenti over 65 (per 3,60 ore medie settimanali) 19 Assistenza Domiciliare non autosuff. SAD 1,5 utenti in carico in SAD ogni 100 over 65 residenti 20 Assistenza Domiciliare per persone con disagio psichico 10 utenti in carico (a 6 ore medie settimanali) ogni 100 utenti CSM 21 Abbattimento barriere architettoniche 100 interventi per ambito 22 Buoni di conciliazione disabili e anziani non autosufficienti Stato di Attuazione Procedura Amministrativa NO 23 Progetti di Vita indipendente Stato di Attuazione Procedura PRO.VI NO 24 Centri diurni anziani (art. 106 RR 4/2007) 50 posti utenti ogni 50.000 residenti 0,00 50 nuclei 40,00 25 Centri diurni disabili (art. 105 RR 4/2007) 26 Centri diurni disabili art. 60 RR 4/2007 20 posti utenti ogni 50.000 residenti 15 per 68734 abitanti 27 Dopo di Noi (artt. 55-57 RR 4/2007) 10 posti utenti ogni 50.000 residenti 0 posti 28 Centri diurni Alzheimer (art. 60ter RR 4/2007) 10 posti utenti ogni 50.000 residenti 2 posti per 68734 29 Integrazione alunni con disabilità art. 92 RR 4/2007 - equipe 1 equipe per ambito/1 Protocollo operativo SI 30 Integrazione alunni con disabilità art. 92 RR 4/2007 Mantenimento del N. utenti medio 2010-2012 SI 31 Trasporto sociale per persone con disabilità Servizio attivo su base di ambito SI 32 Inserimenti in strutture a ciclo diurno per persone con disagio psichico 5 posti ogni 50.000 residenti 0,00 37 33 Residenze per persone con disagio psichico (artt. 70-60bis RR 4/2007) 5 posti ogni 50.000 residenti 0,00 34 Interventi di prevenzione in materia di dipendenza patologiche Presenza attività di prevenzione su base di Ambito NO 35 Interventi per persone con dipendenze patologiche 10 percorsi inclusivi ogni 100 utenti Ser.T. 0,00 36 Maltrattamento e violenza - CAV 1 convenzione con CAV per ambito NO 37 Maltrattamento e violenza residenziale Pagamento rette per inserimento in strutture residenziali NO 38 Maltrattamento e violenza - equipe 1 equipe per ambito/1 Protocollo operativo NO 39 Interventi indifferibili minori fuori famiglia Interventi indifferibili minori fuori famiglia in relazione al fabbisogno territoriale rilevato. SI Ufficio di Piano Attivazione Ufficio di Piano con il Responsabile e la dotazione organica dedicata SI VI 40 1.4 – L’attuazione economico-finanziaria e capacità di cofinanziamento del Comune Dall’osservazione dei quadri finanziari, sotto riportati, attestanti la spesa sociale dei sei Comuni dell’Ambito si rileva che la spesa media totale dell’ambito è stata di € 1.763.574,34, ripartita tra i vari comuni come nella tabella di seguito riportata: Comuni Grumo Appula Acquaviva delle Fonti Binetto Cassano delle Murge Sannicandro di Bari Toritto TOTALI 2010 2011 2012 Tot Triennio Media € 409.558,71 € 272.127,00 € 471.859,92 € 1.153.545,63 € 384.515,21 € 670.288,00 € 746.525,00 € 889.943,00 € 2.306.756,00 € 768.918,67 € 44.363,00 € 38.145,40 € 26.011,00 € 108.519,40 € 36.173,13 € 219.571,76 € 156.460,42 € 290.131,86 € 666.164,04 € 222.054,68 € 178.784,25 € 143.598,83 € 130.582,25 € 452.965,33 € 150.988,44 € 217.561,20 € 199.155,77 € 186.055,66 € 602.772,63 € 200.924,21 € 1.740.126,92 € 1.556.012,42 € 1.994.583,69 € 5.290.723,03 € 1.763.574,34 A fronte di una spesa sociale pro-capite pari ad € 25,66 come riportato nella seguente tabella. 38 Comuni Grumo Appula Acquaviva delle Fonti Binetto Cassano delle Murge Sannicandro di Bari Toritto Media € 384.515,21 € 768.918,67 € 36.173,13 € 222.054,68 € 150.988,44 € 200.924,21 € 1.763.574,34 Popolazione residente 12952 21016 2158 14320 9721 8567 68734 Spesa procapite € 29,69 € 36,59 € 16,76 € 15,51 € 15,53 € 23,45 € 25,66 I servizi realizzati durante il triennio sono riportati nel monitoraggio predisposto nei successivi capitoli di seguito sintetizzato: N. Art. Reg. 4/07 Denominazione 1 86 Servizio sociale professionale 2 83 Segretariato sociale 3 84 4 3 6 Programmate Impegnate Residui di stanziamento Liquidate € 175.000,00 € 175.000,00 € 0,00 € 175.000,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 Sportelli sociali € 20.000,00 € 20.000,00 € 0,00 € 1.161,06 PUA € 352.660,83 € 352.660,83 € 0,00 € 0,00 108 Sportello integrazione socio-sanitaria-culturale € 60.000,00 € 0,00 € 60.000,00 € 0,00 7 87 ADE € 975.233,07 € 975.233,07 € 0,00 € 512.835,66 8 87 SAD € 1.403.727,53 € 1.403.727,53 € 0,00 € 926.454,58 9 88 ADI € 1.179.521,19 € 1.179.521,19 € 0,00 € 926.454,59 10 Scegli ASSEGNI DI CURA € 100.000,00 € 0,00 € 100.000,00 € 0,00 11 52 CENTRO DIURNO SOCIO RIABILITATIVO PER MINORI € 400.000,00 € 400.000,00 € 0,00 € 91.264,26 12 60 CENTRO DIURNO SOCIO RIABILITATIVO PER MINORI € 200.640,00 € 200.000,00 € 640,00 € 17.216,78 13 92 ASSISTENZA SPECIALISTICA € 800.097,57 € 800.097,57 € 0,00 € 440.420,62 39 15 53 INTEGRAZIONE RETTE ASILI NIDO € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 16 57 INTERGRAZIONE RETTE "Dopo di NOI" € 161.400,00 € 86.400,00 € 75.000,00 € 86.400,00 17 70 Integrazione rette Casa per la Vita € 100.000,00 € 0,00 € 100.000,00 € 0,00 19 96 Affido familiare € 45.000,00 € 1.986,00 € 43.014,00 € 1.986,00 20 96 Equipe multidisciplinare integrata di ambito € 15.000,00 € 0,00 € 15.000,00 € 0,00 21 93 Centro di Ascolto per le Famiglie € 200.000,00 € 200.000,00 € 0,00 € 9.000,00 22 Scegli Piano dei Tempi e degli Spazi € 30.000,00 € 24.750,00 € 5.250,00 € 24.750,00 23 87 Assistenza domiciliare disabili mentali € 292.020,69 € 292.020,69 € 0,00 € 200.712,79 24 102 Percorsi di inserimento lavorativo per disabili psichici € 180.000,00 € 180.000,00 € 0,00 € 0,00 25 102 Inclusione socio lavorativa per persone con dipendenze patologiche € 194.725,40 € 194.725,40 € 0,00 € 0,00 26 Scegli Osservatorio epidemiologico sulle dipendenze € 37.533,66 € 0,00 € 37.533,66 € 0,00 27 102 Abbattimento barriere architettoniche € 244.923,10 € 244.923,10 € 0,00 € 92.381,39 28 Scegli Interventi indifferibili per minori fuori famiglia € 246.597,92 € 246.597,92 € 0,00 € 0,00 29 87 Trasporto disabili € 0,00 € 0,00 € 0,00 30 102 Micro credito € 0,00 € 0,00 € 0,00 31 Scegli € 243.121,77 € 161.328,52 € 81.793,25 € 104.719,66 5 3 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 Ufficio di Piano UVM 40 14 Altro Equipe multidisciplinare integrata di Ambito per prevenzione e lotta alla violenza su donne e minori 18 80 Rette Centri Antiviolenza e Case Rifugio € 20.000,00 € 0,00 € 20.000,00 € 0,00 32 85 Pronto intervento Sociale € 100.000,00 € 0,00 € 100.000,00 € 0,00 33 Altro Prima Dote per i nuovi nati € 260.181,97 € 260.181,97 € 0,00 € 260.181,97 34 Altro Assegno di Cura € 695.287,67 € 695.287,67 € 0,00 € 503.696,92 35 Altro Assistenza Indiretta Personalizzata € 271.152,87 € 271.152,87 € 0,00 € 209.846,24 € 17.777,00 € 0,00 € 17.777,00 € 0,00 Si precisa che nella Programmazione 2010-2012, sopra esposta, è stato previsto per il Servizio di Trasporto Disabili un intervento da parte dei Comuni di € 301.000,00, fondi questi mai trasferiti al Fondo Unico di Ambito in quanto tale servizio è stato gestito da ciascun Comune in maniera autonoma. Stesso discorso per il Servizio di Micro credito per il quale era previsto un cofinanziamento privato mai pervenuto al Fondo Unico di Ambito e, conseguentemente, anche il co-finanziamento previsto dai singoli comuni per tale misura non è pervenuto al Fondo Unico di Ambito. 1.5 – Buone pratiche e cantieri di innovazione avviati I forti cambiamenti in atto, la situazione di grandi incertezze economiche, i sempre crescenti elementi di complessità generale confermano l’importanza di nuove politiche di welfare capaci di dare centralità alle comunità locali in una dimensione di responsabilità collettiva. Il metodo di lavoro è quello del “Cantiere Aperto” che, nella logica dell’Alleanza Locale, mira al coinvolgimento di una pluralità di attori del territorio per la costruzione di un patto solidaristico (accordo territoriale) per il rafforzamento del sistema dei servizi e delle iniziative per e con le famiglie. Il coinvolgimento dei diversi attori pubblici e privati, legittima la forte valenza sul piano operativo della logica del cantiere aperto che utilizza conoscenze teoriche e pratiche per “costruire solide basi” su cui definire ipotesi risolutive. A tale logica risponde la costituzione del Piano dei Tempi e degli Spazi che s’inserisce nel circuito delle prassi operative che mirano a favorire la “conciliazione dei tempi vita-lavoro” con l’obiettivo di promuovere il coordinamento dei tempi e degli spazi della città per la qualificazione dei programmi di azione per lo sviluppo economico, lo sviluppo urbano sostenibile e l’inclusione 41 sociale, al fine di sostenere le pari opportunità tra uomini e donne e di favorire la qualità della vita attraverso la conciliazione dei tempi di lavoro, di relazione, di cura parentale, di formazione e del tempo per sé delle persone residenti nell’ambito. 42 AMBITO TERRITORIALE SOCIALE DI GRUMO APPULA PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 – 2016 Allegati al Capitolo I - Quadri riassuntivi della spesa sociale dei Comuni e relativa attestazione 2010-2012; - Quadro riassuntivo dei Servizi attivati dall'Ambito nel PsdZ 2010-2012. 43 CAPITOLO II LE PRIORITÀ STRATEGICHE PER POLITICHE DI INTERVENTO 2.1 La strategia dell’ambito territoriale per il consolidamento del sistema di welfare locale Dall’analisi dei bisogni effettuata nell’Ambito territoriale di Grumo Appula, esposta nel precedente capitolo I, dalle indicazioni fornite nel corso dei tavoli di concertazione/coprogettazione con il terzo settore e con le parti sociali, oltre che con le istituzioni locali (ASL, Città Metropolitana, Istituzioni scolastiche, Ministero della Giustizia, ecc.…), e dal confronto fra l’Ufficio di Piano e la Regione in fase di elaborazione del Piano, sono emerse importanti indicazioni riguardo alle priorità strategiche di intervento che il Piano di Zona deve perseguire mediante il potenziamento di servizi già esistenti e la creazione di nuovi servizi. Di seguito vengono indicati, per ogni area di intervento, la tipologia dei servizi e/o interventi da realizzare o da potenziare e gli obiettivi da raggiungere. I SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA E LA CONCILIAZIONE DEI TEMPI L’Ambito territoriale di Grumo, coerentemente con il Piano Regionale della politiche sociali, con il nuovo Piano di Zona intende consolidare la rete di strutture e servizi per la prima infanzia, pubblica e privata, attiva sul territorio, implementare i servizi di conciliazione vita-lavoro, in modo da accrescere la partecipazione sostenibile e l’avanzamento delle donne nell’occupazione. Per la soddisfazione dei bisogni sopra elencati, il nostro Ambito intende erogare i seguenti servizi: Potenziamento e riqualificazione dei Servizi per la prima infanzia mediante forme di sostegno economico alle famiglie (integrazione delle rette) e potenziando l’offerta pubblica di strutture presenti nel territorio mediante la costruzione di asili nido nei Comuni destinatari di finanziamenti regionali. Tale obiettivo caratterizza anche il Programma per i servizi di cura del Piano di Azione e Coesione, avviato e finanziato dal Ministero del Lavoro, il Dipartimento Sviluppo e Coesione Territoriale di concerto con le Regioni, che assegna risorse ad ogni Ambito Territoriale secondo un criterio di riparto demografico in cui l'allocazione finanziaria misura la popolazione di età 0-36 mesi, consentendo di accedere alla prima assegnazione finanziaria, sia per sostenere ed intensificare i servizi esistenti, sia per crearne di nuovi. Adozione del Piano dei Tempi e degli Spazi della Città per avviare concretamente il percorso della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, a partire dallo studio di fattibilità realizzato per l’analisi delle condizioni del contesto urbano e dei differenti tempi che in esso coesistono (tempo del lavoro, tempo del commercio, tempo dello studio, ecc.) per individuare gli strumenti più idonei a rafforzare il diritto alla qualità di vita e al benessere delle famiglie. 44 IL SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA’ E LA TUTELA DEI DIRITTI DEI MINORI Il ruolo ed il significato della famiglia nella nostra società e, segnatamente, nel nostro territorio, si sono modificati nel corso degli ultimi decenni, in correlazione col variare di concause ed elementi culturali, economici, demografici, ecc. Per progettare percorsi di innovazione nelle politiche familiari rispondenti alla famiglia che cambia, occorre saper privilegiare la dimensione promozionale rispetto a quella assistenziale. Spesso le famiglie sono caratterizzate dalla presenza, al loro interno, di una pluralità di soggetti in difficoltà, c.d. “famiglie multiproblematiche” (anziani, diversamente abili, tossicodipendenti). Questo Ambito territoriale intende focalizzare la propria attenzione sulla dimensione familiare, come “soggetto-oggetto” di intervento. Questo recupero della dimensione sociale della famiglia, quale contenitore di una pluralità di bisogni e di condizioni di fragilità, è legato alla convinzione che essa abbia in sé delle potenzialità notevoli se invece di essere considerata come semplice destinataria di interventi diventa un soggetto politico attivo. Strettamente correlati al problema delle politiche per la famiglia e per la prima infanzia, sono gli interventi diretti a prevenire il disagio minorile e giovanile. Difatti, molti degli interventi previsti da questa programmazione si configurano come trasversali, coinvolgendo diverse aree di intervento. In particolare, l’equipe multidisciplinare integrata per la tutela dei minori e delle donne vittime di violenza, collocata nell’area del contrasto alla violenza, interagisce con le politiche familiari e per i minori. Così come molti servizi e interventi previsti in altri ambiti di intervento, sono rivolti ai minori e alle famiglie: primi fra tutti i servizi domiciliari. Secondo le linee guida contenute nel Piano Sociale Regionale 2004/2016, l’Ambito territoriale di Grumo ha catalizzato la propria attenzione per il nuovo triennio sui seguenti obiettivi strategici prioritari: Consolidamento e potenziamento del Servizio per l’affidamento e l’adozione di minori. Mediante l’implementazione ed il consolidamento del servizio di affido familiare e del servizio adozioni si vuole dare piena attuazione alle linee guida regionali per l’affido familiare dei minori di cui alla Delibera di G.R. n. 494/2007, con la quale sono stati recepiti gli indirizzi di cui alla Legge n. 149/2001, e che trova riscontro anche attraverso l’individuazione delle famiglie affidatarie. Tale obiettivo rende evidente che si cercherà di ridurre l’accoglienza residenziale dei minori fuori famiglia in favore, invece, di un’accoglienza familiare, coinvolgendo le istituzioni, gli enti e il terzo settore presenti sul territorio. Rafforzamento del Servizio di Educativa Domiciliare, nell’ottica della prevenzione della istituzionalizzazione. Lo scopo è offrire un valido sostegno alle famiglie in temporanea difficoltà nell’assunzione del proprio ruolo educativo e nell’assolvimento dei propri compiti genitoriali e attivare processi di responsabilizzazione in grado di ridurre il conseguente rischio di allontanamento del minore dalla famiglia facilitandone il suo reinserimento, nonché processi di integrazione della famiglia e del minore nel contesto sociale. Istituzione di un Centro di ascolto per la Famiglia, che ha competenze trasversali, con prestazioni qualificate e multidisciplinari di sostegno alla famiglia e alle responsabilità genitoriali. La previsione di un “luogo neutro” rappresenta un’opportunità di mediazione di 45 situazioni conflittuali, sia di coppia che genitoriali, e di promozione del protagonismo familiare. Potenziamento delle Equipe multidisciplinari integrate per l’adozione e l’affido come risposta al disagio familiare, diminuendo il numero dei minori già inseriti in strutture. Lo scopo è, da una lato, assicurare al minore, temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, il mantenimento, l’istruzione, l’educazione, affidandolo ad un’altra famiglia, offrendogli opportunità di socializzazione, sostegno educativo e formativo, adeguate figure adulte di riferimento, dall’altro, sostenere e preparare le famiglie disponibili ad accogliere un minore nella propria famiglia; favorire le relazioni con la famiglia di origine e promuovere ogni iniziativa che possa favorire il rientro del minore nel nucleo. Consolidamento delle attività messe in campo da un Centro socio-educativo per minori presente nel territorio dell’ambito, promuovendo la partecipazione di minori del territorio con problemi di socializzazione o esposti al rischio di emarginazione e di devianza, attraverso, ad attività di socializzazione e ludico-ricreative. Costituzione di un Fondo Unico di ambito ad integrazione della spesa sostenuta dai Comuni per il pagamento delle rette di inserimento dei minori in strutture residenziali, in coerenza con quanto previsto dal Piano Regionale delle Politiche sociali 2009-2011 secondo il quale, a partire dalla annualità 2010 la Regione Puglia partecipa al finanziamento degli interventi indifferibili per i soli minori stranieri non accompagnati, demandando a ciascun Ambito territoriale di quantificare, nell’ambito delle disponibilità finanziarie del Piano Sociale di Zona, il fabbisogno di tutti i Comuni per i cosiddetti “interventi indifferibili”. LA CULTURA DELL’ACCOGLIENZA E IL CONTRASTO DELLE MARGINALITÀ SOCIALI Politiche per gli immigrati In considerazione del ruolo fondamentale che oggi gli immigrati svolgono nella nostra società in generale e nel nostro territorio in particolare, le azioni strategiche che questo Ambito intende rivolgere a questa fascia di popolazione finiscono con implementare e completare le priorità strategiche e gli obiettivi individuati in altre aree di intervento (responsabilità familiari, servizi domiciliari, inclusione sociale). In particolare, si intende finanziare il mantenimento sul territorio dell’ambito, di uno Sportello per i cittadini stranieri diretto a o Promuovere la piena fruizione dei servizi socio-sanitari e culturali presenti sul territorio, l’integrazione scolastica e la realizzazione dei diritti di cittadinanza attiva; o Favorire il reciproco riconoscimento e la valorizzazione delle singole soggettività, delle identità culturali, religiose e linguistiche, anche attraverso la figura del mediatore culturale; o Sostenere l’inserimento nel mondo del lavoro e nel tessuto sociale anche avvalendosi di consulenze legali. 46 Il welfare di accesso La programmazione del nuovo Piano sociale 2014/2016 considera il welfare di accesso una priorità strategica, in quanto tutti i servizi previsti in questo ambito di intervento operativo (servizio sociale professionale, segretariato sociale, sportelli sociali, PUA, UVM, sportello per l’integrazione socio-sanitaria-culturale delle persone immigrate) risultano essere fondamentali per garantire l’omogeneità del trattamento dei cittadini che appartengono ad uno stesso territorio, fornendo loro le stesse informazioni, una uniformità e unitarietà di accesso alla rete di offerte sociali e sociosanitarie, dei tempi e delle modalità di fruizione dei servizi. Per garantire il raggiungimento degli obiettivi dei servizi che connotano il welfare di accesso, agli stessi devono essere dedicate figure professionali qualificate e specializzate e in numero adeguato secondo gli standard regionali, in maniera stabile e continuativa e con metodologie operative condivise ed omogenee. Adeguatamente potenziato il Servizio sociale professionale finisce col garantire positivamente anche l’offerta dei servizi di Segretariato sociale, con 6 sportelli nell’Ambito. Nel quadro complessivo dei servizi che compongono il welfare di accesso, si è inteso consolidare il servizio di Porta Unica di Accesso e della Unità di Valutazione Multidimensionale, rafforzando la presenza di figure professionali da dedicare in maniera stabile e continuativa a questi servizi. L’Ambito ha inteso, dunque, fornire una risposta mirata ed efficace alle criticità riscontrate attraverso il potenziamento della sede centrale della PUA, che coincide con quelle dell’UVM e dell’Ufficio di Piano presso il DSS, e il consolidamento delle sedi periferiche istituite presso i Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito, le Unità Operative Distrettuali e i Dipartimenti della ASL. L’accesso al sistema integrato dei servizi è garantito dalla Porta unica di accesso, in raccordo con la ASL, con modalità dirette a promuovere la semplificazione e l’unicità di trattamento per gli utenti, in un sistema unico di accoglienza della domanda per la valutazione del bisogno sociosanitario e l’individuazione dell’intervento mirato da attivare. L’Ambito territoriale, in linea con quanto previsto dall’art. 3 del Regolamento reg. n. 4/2007 e s.m.i., è dotato di un Regolamento che disciplina dettagliatamente l’assetto organizzativo e il funzionamento della PUA, le modalità di accesso alla rete dei servizi anche integrati e di presa in carico, le attività di valutazione multidimensionale. Il sistema di welfare di accesso è stato potenziato nella programmazione del Piano Sociale dei cicli precedenti con la previsione, in linea con le indicazioni regionali, di n. 3 Sportelli sociali, localizzati a livello comunale e dislocati secondo criteri di vicinanza geografica, configurandosi come servizio di prossimità e primo livello di accesso al sistema locale dei servizi, utilizzando operatori del terzo settore che dovranno raccordarsi con il Servizio Sociale Professionale dei Comuni e di Ambito e con il Responsabile della Comunicazione dell’Ufficio di Piano. Infine, le criticità emerse nel precedente periodo di programmazione e le indicazioni fornite dal Piano Regionale fanno emergere l’importanza di strutturare l’Ufficio di Piano con competenze professionali e modalità operative in grado di sostenere il peso derivante dalla attuazione ed implementazione delle politiche su esposte. Ciò che merita qui essere sottolineato è l’importanza della capacità dell’Ufficio di Piano nel promuovere l’integrazione delle politiche, non solo di quelle su esposte, strettamente trattate dal Piano Sociale, ma anche fra queste e quelle che vengono trattate con altri strumenti di programmazione a forte valenza sociale (politiche della formazione e politiche attive del lavoro, politiche dell’abitazione e della riqualificazione urbana, politiche per i giovani, politiche della 47 salute, politiche dell’istruzione, politiche dei trasporti, ecc.…) ed in questa prospettiva svolgere funzioni di promozione di progetti integrati a scala territoriale, favorendo l’accesso a finanziamenti pubblici di varia provenienza, così come di quelli privati. L’Ufficio di Piano è quindi chiamato a svolgere un ruolo rilevante nei prossimi anni e dovrà svolgere un ruolo di motore dello sviluppo locale. I SERVIZI E GLI INTERVENTI PER LE POVERTÀ ESTREME E PER IL CONTRASTO DELLE NUOVE POVERTÀ In sede di concertazione gli attori del privato sociale hanno evidenziato la necessità di destinare risorse economiche significative per individuare misure mirate ed adeguate atte ad attenuare il forte rischio di esclusione che si sta delineando nel nostro territorio a causa delle difficoltà economiche e dell’elevato tasso di disoccupazione, con le quali sono chiamate a confrontarsi ogni giorno gli individui e le famiglie. Se, da un lato, gli interventi mirati e finalizzati a favorire l’inclusione sociale delle persone che versano in condizioni di disagio socio-economico devono volgere in un’ottica non più di mero assistenzialismo, dall’altro, le singole amministrazioni comunali, nel triennio prossimo, dovranno comunque assicurare forme di intervento economico ad integrazione del reddito minimo o inesistente nella fase c.d. di emergenza, attraverso l’erogazione di contributi economici continuativi o straordinari per fronteggiare situazioni impreviste e di emergenza rispetto alle quali le persone deboli e svantaggiate non sono in grado di far fronte direttamente, personalmente o attraverso la rete familiare. Il Pronto intervento Sociale costituisce la risposta all’esigenza di razionalizzare e velocizzare gli interventi legati a situazioni di particolare gravità e urgenza per quello che concerne problematiche a rilevanza sociale e che hanno le caratteristiche dell’emergenza. Le Attività previste: 1) Servizio fornitura pasti caldi a domicilio. Servizio rivolto a persone in condizioni di non autonomia e/o che versano in condizioni di estrema indigenza; 2) Servizio Lavanderia sociale. Il Servizio provvederà nei gironi feriali al ritiro del vestiario presso il domicilio dell’utente e alla riconsegna dopo il lavaggio; 3) Servizio Docce. Il cittadino può rivolgersi direttamente presso gli uffici del servizio sociale comunale e farne richiesta secondo apposite procedure ed il Servizio provvederà al trasporto dal proprio domicilio alla sede del Pronto intervento Sociale due giorni a settimana. LA RETE DEI SERVIZI PER LA PRESA IN CARICO INTEGRATA DELLE NON AUTOSUFFICIENZE Politiche in favore degli anziani e quelle integrate per le non autosufficienze La programmazione dei due precedenti cicli del Piano sociale di zona ha dedicato particolare attenzione alle esigenze della popolazione anziana e della popolazione disabile, attivando una serie di interventi, tuttora in corso, finalizzati soprattutto a garantire la domiciliarità anche attraverso prestazioni integrate socio-sanitarie. Sono stati, difatti, attivati in tutti i Comuni dell’Ambito il servizio di assistenza domiciliare (SAD) ed il servizio di assistenza domiciliare integrata (ADI), nonché altri servizi mirati, ad esempio, a migliorare le condizioni abitative 48 (contributi per l’acquisto di climatizzatori delle persone ultrasessantacinquenni) e a rafforzare la rete di protezione familiare intorno all’anziano e al disabile (assegni di cura). Le politiche di intervento che l’Ambito intende realizzare nel prossimo triennio, emerse anche in sede di concertazione, ravvisano in primo luogo la necessità di potenziare e consolidare i servizi domiciliari già attivati, soprattutto sotto il profilo delle prestazioni integrate con la ASL. L’assistenza domiciliare, in tutte le sue articolazioni, si pone, al vertice degli interventi sociosanitari della nostra regione, assieme allo sviluppo dell’assistenza residenziale e semiresidenziale, al fine di completare la filiera delle prestazioni che, in modo complementare tra loro, concorrono ad assicurare una presa in carico appropriata ed efficiente del paziente cronico e gravemente non autosufficiente, in alternativa alle strutture sanitarie ospedaliere. In base alle previsioni del Piano Regionale di salute 2008/2010, del Piano regionale delle Politiche sociale 2013/2015, del Patto di salute 2010-2012, nonché dei documenti Cipe per l'erogazione delle risorse premiali per l'obiettivo di Servizio -S.06 ADI Anziani e del Piano di Azione e Coesione Servizi di Cura 2013-2015, in data 09 dicembre 2013 è stato siglato l’ accordo di programma per la “programmazione e realizzazione di cure domiciliare integrate” tra Ambito territoriale N.5 Grumo Appula e Azienda Sanitaria Locale BA D.S.S. n. 5 - , quale strumento attuativo delle indicazioni regionali. La finalità del predetto accordo di programma è quella di attuare un governo clinico assistenziale efficace ed evidente delle CDI tra il Distretto Socio Sanitario n. 5 e l’Ambio Sociale Territoriale di Grumo Appula. Alla luce di quanto innanzi esposto, questo Ambito intende perseguire le seguenti priorità strategiche: Potenziare l’erogazione di prestazioni domiciliari, favorendo la permanenza nel loro contesto di vita familiare degli anziani, con particolare riguardo a quelli non autosufficienti, e dei disabili, cercando così di alleviare il carico di cura che spesso insiste solo sulle famiglie. Confermare forme di sostegno concrete al lavoro di cura delle famiglie prevedendo, come per la prima annualità, l’integrazione delle risorse regionali ad hoc stanziate per l’assegno di cura, Sempre nell’ottica della domiciliarità e della non istituzionalizzazione l’Ambito intende Erogare misure economiche finalizzate a sostenere i costi per l’abbattimento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, al fine di favorire l’integrazione sociale e migliorare la qualità della vita delle persone diversamente abili. Politiche per le persone con disabilità e per le loro famiglie Tralasciando la disamina degli obiettivi specifici già indicati nel paragrafo precedente, riguardanti il potenziamento dei servizi domiciliari, anche integrati da prestazioni socio-sanitarie, ed il potenziamento delle forme di sostegno economico alle famiglie per l’acquisto di prestazioni domiciliari, evitando così il ricorso alla istituzionalizzazione e fornendo un valido supporto alle famiglie stesse molto spesso lasciate sole ad affrontare situazioni di disagio e il carico di cura, si riportano di seguito gli obiettivi specifici che l’Ambito intende perseguire, in linea con quelli individuati dalla Regione nel Piano Regionale delle Politiche Sociali 2004-2016: Consolidamento e potenziamento dei servizi domiciliari al fine di favorire la permanenza delle persone disabili nel loro ambiente di vita, evitando la istituzionalizzazione 49 Consolidamento e potenziamento del Servizio di Assistenza Scolastica Specialistica di ambito, al fine di favorire l’integrazione e l’autonomia personale e sociale degli alunni disabili, garantendo il diritto allo studio di minori affetti da disabilità fisica-psichicasensoriale attraverso il loro inserimento in strutture scolastiche ordinarie, ivi compresa la scuola per l’infanzia. Erogazione di contributi per favorire l’abbattimento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. Pagamento delle rette di inserimento dei disabili in una comunità socio-riabilitativa (Dopo di Noi) presente nel territorio dell’Ambito, a seguito di convenzione con la stessa e con la ASL in presenza di diversamente abili gravi, al fine di garantire a persone prive di adeguato supporto familiare una vita quotidiana significativa, sicura e soddisfacente. L’ambito ha ritenuto, pertanto, di consolidare e potenziare un servizio già programmato nei precedenti trienni. Rafforzamento della mobilità sul territorio delle persone diversamente abili, mediante il servizio di trasporto scolastico in carico ai Comuni dell’ambito e mediante il servizio di trasporto ai centri di riabilitazione. Consolidamento di un Centro diurno socio-educativo e riabilitativo presente nel territorio dell’Ambito, centro con competenze specifiche per l’autismo, al fine di recuperare e/o mantenere livelli di autonomia delle persone disabili sostenendo al tempo stesso le loro famiglie. Politiche per la salute mentale Le politiche sociali per l’area della salute mentale perseguono l’obiettivo primario della “deistituzionalizzazione” ed il rafforzamento dei servizi domiciliari attraverso la presa in carico delle persone con disabilità psichica e di pazienti psichiatrici stabilizzati affinché questi possano godere pienamente dei loro diritti (al lavoro, al tempo libero, alla vita di relazione, ecc.). A ciò deve aggiungersi il valido supporto che, non solo attraverso il rafforzamento di servizi domiciliari, viene offerto alle famiglie delle persone con disturbi mentali, nell’ottica di una progettualità di vita futura condivisa, di intesa con i CSM, per un effettivo inserimento lavorativo dei pazienti psichiatrici in carico ai servizi sanitari. In tale prospettiva, confermando e consolidando gli obiettivi del Precedente Piano di Zona, si individuano le seguenti priorità strategiche definite dal Dipartimento per la salute mentale e condivise dai tavoli di coprogettazione: Rafforzare e potenziare il servizio di Assistenza domiciliare (professionale e non professionale) al fine di favorire la permanenza del disabile psichico nel proprio ambiente di vita, evitandone l’istituzionalizzazione, anche attraverso il supporto alla famiglia e alle altre figure parentali nell’assolvere alle funzioni di cura. Promuovere e realizzare percorsi individualizzati e mirati di Inserimento lavorativo e di inclusione sociale, restituendo un ruolo sociale all’utente psichiatrico e in alternativa ad interventi di tipo assistenziale. Sostenere il costo sociale delle rette di inserimento nelle Case per la vita, al fine di fornire un luogo per l’accoglienza temporanea o permanente di persone con problematiche psicosociali, definitivamente uscite dal circuito psichiatrico, prive di validi riferimenti familiari e 50 che necessitano di sostegno nel mantenimento del livello di autonomia e nel percorso di inserimento sociale e lavorativo. IL CONTRASTO DEL MALTRATTAMENTO E DELLA VIOLENZA La programmazione delle iniziative previste nel precedente Piano sociale dirette a prevenire e contrastare la violenza a danno dei minori e delle donne, è stata confermata con la previsione di un’equipe multidisciplinare integrata di ambito per la prevenzione e la lotta alla violenza su donne e minori. La programmazione del nuovo triennio prevede il consolidamento e il potenziamento delle attività dell’equipe, attività rivolte alla promozione nel territorio della cultura della non violenza, alla prevenzione dei casi di abuso e maltrattamento in tutte le sue forme, alla assistenza, aiuto, tutela e protezione, in senso stretto, delle vittime dei maltrattamenti e degli abusi, alla interazione ed al rafforzamento della rete territoriale dei servizi offerti, in particolare, quelli del Consultorio. Le suddette attività vanno ad integrarsi con quelle previste per i Centri Antiviolenza, da definirsi sulla base di accordi con la Provincia, e con quelle del Centro di ascolto per le famiglie, quale Centro Polifunzionale con competenze trasversali che svolge anche attività di Sportello contro la violenza sulle donne vittime della tratta. LA PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE Nel prossimo triennio, in linea con quanto previsto dal PRPS e secondo le indicazioni operative fornite dal Dipartimento per le dipendenze patologiche e gli orientamenti emersi nei tavoli tematici di coprogettazione, l’Ambito ritiene necessario perseguire i seguenti obiettivi specifici: Promuovere interventi mirati e selettivi di prevenzione e sensibilizzazione del territorio in materia di dipendenze patologiche. Consolidare e potenziare le azioni in corso, attraverso la realizzazione di percorsi di inserimento socio-lavorativo, definiti e monitorati dai SERT, delle persone con un vissuto attuale o pregresso di dipendenze patologiche (tossicodipendenza o alcol dipendenza) che mostrino interesse nell’essere coinvolti in azioni di inclusione sociale, rafforzando in questo modo l’autostima, migliorando le loro competenze e abilità e la capacità di selfempowerment nei confronti del proprio personale progetto di vita. 51 2.2 Quadro sinottico: Obiettivi di Servizio per un welfare sostenibile Finalità generale Obiettivi tematici Risultati attesi Tipologia indicatori Valori target al 2016 per l’Ambito di GRUMO APPULA OBIETTIVI DI SERVIZIO 1 Sostenere la rete dei servizi per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi Consolidare e Consolidamento/ampliamento ampliare il sistema della rete dei servizi sociodi offerta e educativi per l’infanzia domanda della rete dei servizi socioeducativi Promuovere la realizzazione di progetti integrati per favorire la conciliazione vitalavoro Incremento delle azioni e dei progetti integrati per la conciliazione vita-lavoro 35% dei Comuni dotati di servizi 50,00 6 posti nido (pubblici o convenzionati) ogni 100 bambini 0-36 mesi residenti 4,21 Stato di attuazione della procedura amministrativa “Buoni servizio di conciliazione per infanzia e adolescenza” Procedure rendicontative (ambito-Regione) da disciplinare, attestanti un avanzamento finanziario pari al 100% del contributo finanziario concesso n. Piani di intervento PAC/Ambito n. 1 Piano di Intervento/Ambito n. Azioni sperimentali/Ambito n. 1 Studio di fattibilità/Ambito n. Uffici Tempi e Spazi della città/Ambito n. 1 Ufficio Tempi e Spazi della città/Ambito 52 Finalità generale Obiettivi tematici Risultati attesi Indicatore di risultato Valori target al 2016 per l’Ambito di GRUMO APPULA OBIETTIVI DI SERVIZIO 2 Contrastare la povertà con percorsi di inclusione attiva A. Potenziare servizi e Immediato e diretto sostegno ai strutture integrate per l’accoglienza nelle situazioni connesse alle emergenze sociali e abitative B. Costruire percorsi personalizzati di integrazione e reinserimento socio-lavorativo di n. PIS operativi per Ambito T. soggetti che versano in condizioni di vulnerabilità attraverso servizi di pronto intervento sociale in rete con servizi di prossimità (mensa, banco alimentare e dei farmaci, prima accoglienza e igiene personale) n. 1 PIS di Ambito territoriale (h. 24) n. 1 regolamento operativo PIS Potenziamento strutture per l’accoglienza in situazioni di emergenza n. posti (diretti o convenzionati) in Centri di prima accoglienza, centri di accoglienza notturna Senza fissa dimora Incremento degli interventi di inclusione attiva rivolti alle fasce maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione n. percorsi di integrazione e reinserimento nel mondo del lavoro per persone svantaggiate, individui sottoposti a misure restrittive - n. 3,42 percorsi ogni 5.000 abitanti 53 soggetti svantaggiati Finalità generale Obiettivi tematici della libertà personale, senza fissa dimora, persone con disabilità psichica in carico ai CSM, persone con dipendenze patologiche in carico ai Ser.T Risultati attesi Indicatore di risultato Valori target al 2016 per l’Ambito GRUMO APPULA OBIETTIVI DI SERVIZIO 3 Promuovere la cultura dell’accoglienza A. Potenziare un sistema di accesso capace di garantire le funzioni di prima informazione ed accoglienza, orientamento della domanda e presa in carico (anche per le situazioni di urgenza) Consolidare e potenziare il sistema di accesso (assicurando i diversi servizi e le funzioni prima richiamate) garantendo un’adeguata presenza della figura dell’Assistente sociale in rapporto alla dimensione geografica dell’Ambito territoriale di riferimento) n. Assistenti sociali su cittadini (su base di Ambito territoriale) n. 1 Assistente sociale per 11.455,67 abitanti Prevedere la creazione di punti di accesso al sistema che rispondano al criterio della maggiore prossimità possibile al cittadino (anche in Diffusione e prossimità punti di accesso e adeguata copertura territoriale in relazione alla dimensione demografica per i Comuni più grandi n. 1 punto di accesso per ogni Comune 54 collaborazione con altri soggetti pubblici e privati) B. Finalità generale Consolidare i servizi per l’accesso di specifiche categorie di utenza Obiettivi tematici Implementare le forme di collaborazione e coordinamento del sistema di accesso a livello di Ambito territoriale Strumenti di coordinamento a livello di Ambito territoriale Consolidare e potenziare la presenza degli Sportelli per l’integrazione socio-sanitariaculturale degli immigrati Diffusione e prossimità punti di accesso – Sportello art. 108 RR 4/2007 Risultati attesi Presenza di un coordinatore di Ambito Organizzazione di incontri di coordinamento frequenti Indicatore di risultato n. 1 sportello per Ambito territoriale Valori target al 2016 per l’Ambito di GRUMO APPULA OBIETTIVI DI SERVIZIO 4 Sostenere la genitorialità Α. Implementare i servizi di sostegno alla, genitorialità Β. Potenziare l’assistenza domiciliare educativa Potenziamento e/o consolidamento operativo dei centri di Ascolto per le Famiglie n. servizio/Ambito Consolidamento/potenziamento n. nuclei presi in carico con rete servizi di educativa equipe ADE/nuclei familiari domiciliare residenti n. 1 centro famiglie per Comune e/o interventi e servizi di sostegno alla genitorialità n. 30 nuclei familiari 55 n. progetti individualizzati Χ. Potenziare e qualificare i percorsi di affido familiare ∆. Qualificare i percorsi di adozione naz. E internaz. Ε. Qualificare l’offerta delle strutture e dei servizi per minori Incremento dei percorsi di affido familiare e riduzione del numero di minori inseriti in strutture residenziali n. percorsi affido da attivare nel triennio n. di percorsi affido superiore a n. inserimento minori in strutture residenziali/Ambito Recepimento degli indirizzi nazionali e regionali e qualificazione della presa in carico e sviluppo delle reti di sostegno n. protocolli operativi n. 1 Anagrafe famiglie/Ambito n. équipe/Ambito n. 1 équipe/Ambito Consolidamento operativo delle équipe integrate n. équipe/Ambito n. 1 équipe/Ambito Recepimento degli indirizzi nazionali e regionali e qualificazione della presa in carico n. protocolli operativi Consolidamento della rete centri diurni e polivalenti per minori ex artt. 52-104 n. posti-utenti/n.abitanti n. 9 posti-utenti ogni 68.734 ab. Stato di attuazione della procedura amministrativa “Buoni servizio di conciliazione per infanzia e adolescenza” Procedure rendicontative (ambito-Regione) attestanti un avanzamento finanziario pari al 100% del contributo finanziario concesso n. 1 Regolamento Affido/Ambito n. 1 protocollo operativo 56 Finalità generale Obiettivi tematici Risultati attesi Indicatore di risultato Valori target al 2016 per l’Ambito di GRUMO APPULA OBIETTIVI DI SERVIZIO 5 Promuovere l’integrazione sociosanitaria e assicurare la presa in carico integrata delle non autosufficienze A. Potenziare la presa in carico dei LEP B. Consolidare e ampliare il sistema di offerta domiciliare Consolidamento operativo ed estensione del livello di copertura territoriale delle Porte uniche di accesso n. PUA operative per Ambito/Distretto n. 1 PUA per Ambito/Distretto con personale comunale e ASL dedicato come da DGR 691/201 Sviluppo e consolidamento delle Unità di Valutazione Multidimensionali n. UVM operative per Ambito/Distretto n. 1 UVM per Ambito/Distretto con personale comunale e ASL dedicato come da DGR 691/201 Incremento della presa in carico nell’ambito dei percorsi domiciliari di natura sociosanitaria per la non autosufficienza e la disabilità n. utenti in carico ADI 4,1 utenti in carico ADI (a 6 ore settimanali) ogni 100 over 65 residenti 42 utenti over 65 su 12.080 residenti over 65 (per 5,96 ore medie settimanali) 57 Potenziamento dei servizi di cura per gli anziani e disabili non autosufficienti n. utenti in carico SAD Finanziamento e contributi a privati per abbattimento barriere architettoniche nelle abitazioni di residenza di persone non autosufficienti n. contributi erogati per interventi in abitazioni private (procedura a sportello con contributo non superiore al 50% della spesa sostenuta dal privato) Implementazione di percorsi sperimentali e innovativi nell’ambito della fruizione di servizi domiciliari Stato di attuazione della procedura amministrativa “Buoni servizio di conciliazione per disabili e anziani non autosufficienti” Avanzamento finanziario 100% finanziamento concesso Stato di attuazione della procedura amministrativa PRO.V.I. Avanzamento finanziario 100% finanziamento concesso 1,5 utenti in carico SAD ogni 100 over 65 100 utenti over 65 su 12.080 residenti over 65 (per 7,23 ore medie settimanali) 40,00 58 Finalità generale Obiettivi tematici Risultati attesi Indicatore di risultato Valori target al 2016 per l’Ambito GRUMO APPULA OBIETTIVI DI SERVIZIO 5 Promuovere l’integrazione sociosanitaria e assicurare la presa in carico integrata delle non autosufficienze C. Consolidare e ampliare il sistema di offerta e domanda della rete di servizi comunitari, residenziali e a ciclo diurno Potenziamento e consolidamento della rete Centri diurni socioeducativi e riabilitativi art. 60 n. posti/utente su numero abitanti (Istat 2011) d’ambito n. 15 posti/utente per 68.734 abitanti Promozione della rete di strutture residenziali per persone senza il supporto familiare Dopo di noi (artt. 55 e 57 R.R. 4/2007) n. posti/utente su numero abitanti (Istat 2011) d’ambito n. 3 posti/utente per 68.734 abitanti Incremento della presa in carico a ciclo diurno delle persone affette da Alzheimer art. 60ter n. posti/utente su numero abitanti (Istat 2011) d’ambito n. 2 posti/utente per 68.734 abitanti Consolidamento e potenziamento dei servizi per l’integrazione scolastica ed extrascolastica minori con disabilità (équipe specialistiche) Presenza del servizio attivo su base d’Ambito, conforme al R.R. 4/2007 e con livello adeguato di copertura della domanda Servizio attivo su base d’Ambito con: presenza delle équipe integrate previste dall’art. 92 del R.R. 4/2007 Livello minimo di copertura 59 della domanda Sviluppo e consolidamento del servizio di trasporto sociale per persone disabili Finalità generale Obiettivi tematici Risultati attesi Presenza del servizio attivo su base d’Ambito Indicatore di risultato Presenza del servizio attivo su base d’Ambito Valori target al 2016 per l’Ambito di GRUMO APPULA OBIETTIVI DI SERVIZIO 5 Promuovere l’integrazione sociosanitaria e assicurare la presa in carico integrata delle non autosufficienze D. Consolidare e ampliare la presa in carico integrata delle persone con disabilità psichica e psichiatrici stabilizzati Incremento presa in carico integrata nell’ambito dei percorsi domiciliari di natura socio-assistenziale e sociosanitaria per le persone con disagio psichico e/o utenti psichiatrici stabilizzati n. utenti in carico SAD/ADI Incremento della presa in carico integrata nell’ambito dei percorsi di cura a regime diurno di natura socio-assistenziale e sociosanitaria nei centri diurni socio educativi e riabilitativi art.60 R.R. 4/2007 delle n. posti/utente su numero abitanti (Istat 2011) d’Ambito n. 50 nuclei n. 10 utenti in carico SAD/ADI ogni 100 utenti in carico CSM per un numero medio di 6 ore settimanali pro-utente - 60 persone con disabilità psichica e/o utenti psichiatrici stabilizzati Consolidamento e/o n. posti/utente su numero incremento degli accessi nelle abitanti (Istat 2011) d’Ambito strutture residenziali Case per la vita (art. 70) e/o Case famiglie con servizi formativi per l’autonomia (art. 60 bis) e incremento accesso e presa in carico integrata delle persone con disabilità psichica e/o utenti psichiatrici stabilizzati E. Consolidare e ampliare la presa in carico integrata nell’accesso alle prestazioni socio sanitarie delle persone affette da dipendenze patologiche Finalità generale Obiettivi tematici Incremento della presa in carico integrata nell’ambito di programmi terapeuticiriabilitativi di natura socioassistenziale socio-sanitaria per le persone affette da dipendenze patologiche Risultati attesi n. utenti in carico Indicatore di risultato n. 3 posti/utente per 68.734 abitanti Sì Valori target al 2016 per l’Ambito di GRUMO APPULA 61 OBIETTIVI DI SERVIZIO 6 Prevenire e contrastare la violenza su donne e minori Α. Qualificare la rete di strutture e servizi per la prevenzione ed il contrasto della violenza su donne e minori, dello sfruttamento e della tratta di esseri umani n. convenzioni con CAV per Ambito territoriale Almeno n. 1 convenzione con CAV per Ambito territoriale n. percorsi di inserimento in Casa Rifugio Pagamento rette per inserimento residenziale presso struttura autorizzata n. protocolli per Pronto Intervento Sociale Sviluppo e qualificazione delle reti tra servizi n. protocolli di rete n. équipe/Ambito integrazione operativa e gestionale delle équipe multidisciplinari integrate Attivazione/consolidamento in ogni Ambito territoriale, di un’équipe integrata multi professionale fra servizi sociali, sanitari di base e specialistici, servizi giudiziari Obiettivi tematici Risultati attesi Β. Sviluppare la piena Finalità generale Potenziamento e consolidamento operativo della rete delle strutture e dei servizi di prevenzione e contrasto della violenza n. 1 PIS/Ambito n. percorsi di formazione/aggiornamento n. protocollo operativo Indicatore di risultato n. 1 équipe multidisciplinare integrata di Ambito n. 1 protocollo operativo Valori target al 2016 per l’Ambito di GRUMO APPULA 62 OBIETTIVI DI SERVIZIO 7 Governance e funzionamento dell’Ufficio di Piano A. Attivazione dell’Ufficio di Piano e assegnazione di dotazione organica stabile B. Promuovere un luogo stabile di concertazione con le OO.SS. e processi di partecipazione della cittadinanza attiva Ufficio di Piano Sociale di Zona a n. gg/settimana di regime, con il Responsabile e la funzionamento dell’UdP dotazione organica dedicata n. risorse umane (aa.uu.) assegnate stabilmente all’UdP Pratiche consolidate di partecipazione della cittadinanza sociale e di concertazione con le OO.SS. più rappresentative n. 5 gg/settimana n. 3 risorse umane assegnate full time n. riunioni periodiche con i Servizi Sociali Professionali del Comune n. 2 riunioni mensili tra UdP e Servizi Sociali professionali n. Patti di Partecipazione con le organizzazioni del terzo Settore formalmente costituite n. Patti di Partecipazione (1 per ogni OdV/APS/Org.III Settore, o loro reti, costituita da almeno un anno alla data di sottoscrizione) n. riunioni periodiche del tavolo di monitoraggio e valutazione n. 4 riunioni (trimestrali) per anno del tavolo di monitoraggio e valutazione n. riunioni periodiche del tavolo di concertazione con le OO.SS. più rappresentative n. 4 riunioni (trimestrali) per anno del tavolo di concertazione con le OO.SS. più rappresentative 63 2.3 Il raccordo tra la programmazione ordinaria e le risorse aggiuntive Per il terzo ciclo di programmazione, alle risorse ordinarie si vanno a sommare anche i fondi straordinari del Fondo di sviluppo e coesione per gli obiettivi di servizio anziani e prima infanzia, in particolare domiciliarità e centri diurni per i primi e nidi e servizi integrativi per i secondi, nell’ottica di conciliazione della qualità della vita. Il Piano di Azione e Coesione PAC è un programma di competenza del Ministro per la Coesione Territoriale ed è stato avviato, d'intesa con la Commissione europea, per accelerare l'attuazione di programmi finalizzati a favorire la coesione tra le regioni dell'Unione europea riducendo le disparità esistenti. La sua attuazione è stata affidata al Ministero dell'Interno, individuato quale autorità di gestione responsabile. Le risorse stanziate sono destinate alle 4 regioni ricomprese nell'obiettivo europeo “Convergenza”: Calabria, Campania, Puglia, Sicilia. La strategia che contraddistingue il programma è quella di mettere in campo un intervento aggiuntivo rispetto alle risorse già disponibili e i beneficiari naturali del programma sono i Comuni, perché soggetti responsabili dell'erogazione dei servizi di cura sul territorio. L'obiettivo posto è di potenziare nei territori ricompresi nelle 4 regioni l’offerta dei servizi all'infanzia (0-3 anni) e gli anziani non autosufficienti (over 65), riducendo l’attuale divario offerta rispetto al resto del Paese. La dotazione finanziaria è di 730 milioni, di cui 400 per i servizi di cura all'infanzia e 330 agli anziani non autosufficienti). Con questa scelta si vuole favorire la presentazione e l’attuazione di progetti differenziati in relazione alle diverse normative regionali e alle diverse realtà territoriali. Il Terzo Piano Regionale Politiche Sociali prevede la piena integrazione delle azioni ammissibili con i Piani di Intervento nel quadro complessivo dei servizi promossi con i rispettivi Piani Sociali di Zona per il nuovo triennio. D’intesa con l’AdG PAC, peraltro, il Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 suggerisce di attuare in ciascun Ambito territoriale un percorso unico e integrato per la progettazione partecipata e per la concertazione con il partenariato sociale ed economico di riferimento. Le azioni da realizzare con il Piano di Intervento PAC Infanzia – I stralcio Il Piano di Intervento si propone di aumentare il numero di posti disponibili all'interno dei Servizi di Nido dei sei comuni afferenti all'Ambito territoriale n.5. In particolare l'Ambito territoriale n. 5, si pone, attraverso l'utilizzo del 1 Riparto assegnati dal PAC, i seguenti obiettivi specifici: I. MANTENIMENTO DEGLI ATTUALI LIVELLI DI SERVIZIO DEI SERVIZI DI NIDO E MICRO-NIDO A TITOLARITA' PUBBLICA, presso il nido comunale del comune di Acquaviva delle Fonti; II. AMPLIAMENTO DEGLI ATTUALI LIVELLI DI SERVIZIO DEI SERVIZI DI NIDO E MICRO-NIDO A TITOLARITA' PUBBLICA, presso il nido comunale del comune di Acquaviva delle Fonti; II. AMPLIAMENTO DEI SERVIZI DI NIDO a titolarità pubblica con gestione privata in concessione della struttura e del servizio nei comuni di Toritto e di Grumo Appula; 64 III. Ampliamento dell'offerta dei servizi nido privati attraverso l'acquisto di posti utente all'interno di una struttura CONVENZIONATA nel comune di Acquaviva delle Fonti; IV. Ampliamento dell'Offerta di SERVIZI INTEGRATIVI DI CARATTERE SOCIOEDUCATIVO attraverso l'Acquisto posti utente in un servizio accreditato ai sensi dell'art. 101 del reg. reg. n.4 del 2007 ed iscritti al Catalogo dell'offerta dei servizi per l'infanzia sul comune di Grumo Appula. Nello specifico si intende procedere a: I. La copertura di n. 4 posti utente già in carico al nido comunale del Comune di Acquaviva delle Fonti e ampliamento per n. 4 posti utente, per un totale di n. 14 mesi suddivisi nei due anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015. II. Il sostegno diretto alla gestione per la presa in carico (per la durata di complessivi 14 mesi suddivisi nei due anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015) di: - n. 10 utenti c/o il servizio gestito in concessione all'interno della struttura comunale di Toritto (art.53); - n. 10 utenti c/o il servizio gestito in concessione all'interno della struttura comunale di Grumo Appula (art.53); III. L'acquisto di posti utente per: - n. 10 utenti c/o un servizio privato del Comune di Acquaviva delle Fonti iscritto nel Catalogo Regionale dell'offerta dei servizi per la prima infanzia (art. 53). IV. La convenzione per la presa in carico (per la durata di n. 14 mesi suddivisi tra l'a.s. 2013/2014 e l'a.s. 2014/2015) di n. 4 utenti c/o un servizio innovativo per la prima infanzia iscritto nel Catalogo Regionale dell'offerta di servizi per la prima infanzia (Art. 101). Le azioni da realizzare con il Piano di intervento PAC Anziani – I Riparto Con il primo riparto oggetto del finanziamento PAC Servizi di Cura, l'Ambito territoriale di Grumo Appula intende dare attuazione all'Obiettivo dell'AUMENTO DELLA PRESA IN CARICO DI ANZIANI IN ASSISITENZA DOMICILIARE. Si intende perseguire l'incremento ed in parte il mantenimento delle prestazioni di assistenza domiciliare erogate e questo in termini sia di numero delle ore erogate per ciascun utente assistito per il servizio SAD e per il servizio ADI e sia nei termini dell'incremento del numero di utenti presi in carico, in particolare per il servizio ADI che presenta allo stato liste di attesa per n. 8 unità. Infatti, l'Ambito n.5 riuscirebbe, attraverso l'articolazione di seguito riportata in tabella, a fare fronte ad un bisogno già espresso dal territorio per la copertura di un numero di ore di assistenza necessarie (e ad oggi non coperta dai servizi SAD e ADI) e per l'esaurimento delle liste di attesa esistenti per il servizio di ADI. Ulteriore obiettivo del Piano è quello del miglioramento della qualità dei servizi di Porta Unica di Accesso e di Segreteria alla Unità di Valutazione Multidimensionale dell'Ambito, attraverso una dotazione strumentale (acquisizione postazioni informatiche) degli sportelli dedicati presso le sedi periferiche del servizio di Porta Unica di Accesso allocate in ciascuno dei 6 comuni dell'Ambito e lo sportello centrale della Porta Unica di Accesso allocato presso il D.S.S.5. I Buoni Servizio di conciliazione (Azioni 3.3.1 – 3.3.2) I rapporti tra la Regione Puglia e l’Ambito Territoriale n. 5, soggetto beneficiario del contributo in qualità di soggetto titolare della gestione in forma unitaria ed organica di tutti gli interventi e 65 servizi definiti dal Piano di Zona di Ambito, sono disciplinati da apposito disciplinare che viene sottoscritto dalle parti (Regione/Ambito). La durata dell’intera procedura di attuazione dell’Avviso pubblico in oggetto è di 24 mesi dalla data di sottoscrizione del disciplinare. La durata di 24 mesi comprende le seguenti fasi: La procedura di sottoscrizione degli accordi contrattuali con le strutture/servizi per l’infanzia e l’adolescenza, a carico dell’Ambito. Il trasferimento del contributo finanziario provvisorio all’Ambito di Grumo Appula, a carico della Regione, e l’erogazione dei buoni servizio di conciliazione a favore delle strutture/servizi convenzionati, a carico dell’Ambito. La rendicontazione della spesa sostenuta all’Ambito di Grumo Appula, a carico delle strutture/servizi convenzionati, e la rendicontazione della spesa sostenuta (anche telematica attraverso il sistema MIR-Web) alla Regione, a carico dell’Ambito. L’Ambito territoriale di Grumo Appula, avrà, inoltre ulteriori 30 gg, successivi ai 24 mesi per la presentazione della documentazione di rendicontazione finale. Come si evince dal titolo IV del Regolamento Regionale n. 4/2007, che disciplina l’autorizzazione e il controllo delle strutture e dei servizi sociali, le norme si applicano alle strutture e ai servizi socio-assistenziali a gestione pubblica e privata rivolte a minori, diversamente abili, anziani, persone affette da AIDS, persone con problematiche psico-sociali, adulti con problematiche sociali, adulti e nuclei familiari che si trovano in specifiche situazioni di difficoltà economiche e/o abitative ovvero a provvedimenti privativi o limitativi della libertà personale mediante regimi detentivi disposti dall’autorità giudiziaria, cittadini stranieri immigrati. In attuazione delle norme e dei principi fissati dalla legge regionale e dal successivo Regolamento Regionale, i requisiti strutturali e organizzativi non devono risultare in contrasto con i requisiti minimi previsti dalla normativa nazionale e dal regolamento regionale volti a garantire la qualità delle prestazioni erogate dalle strutture e dai servizi socio-assistenziali, nell’ottica del miglioramento costante della qualità della vita e nel riconoscimento dei diritti di cittadinanza e non discriminazione, nei confronti dei soggetti destinatari delle prestazioni previste dal sistema integrato di interventi e servizi sociali in Puglia. Punto di forza nella dotazione attuale è il rilascio, da parte dell’Ambito Territoriale e nel rispetto della programmazione regionale, dell’autorizzazione alla realizzazione e al funzionamento delle strutture e dei servizi pubblici e privati. L’Ambito, infatti, trasmette la documentazione al Settore Sistema Integrato Servizi Sociali della Regione Puglia entro trenta giorni dalla presentazione della richiesta per acquisire la dichiarazione di compatibilità. Acquisito il parere di compatibilità, l’Ambito conclude entro i successivi trenta giorni il procedimento per l’autorizzazione al funzionamento e trasmette, entro quindici giorni dall’adozione all’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali, il provvedimento di autorizzazione per la successiva iscrizione nell’apposito registro regionale, di cui all’art. 53 della legge regionale, che dovrà avvenire entro trenta giorni dalla data di ricevimento del provvedimento dell’Ambito. L’Ambito territoriale ha un ruolo importante nel corso della procedura per il rilascio del provvedimento di autorizzazione al funzionamento e delle relative modifiche e revoche, 66 poiché accerta, esercitando attivita’ di vigilanza ed avvalendosi degli uffici tecnici comunali, degli uffici dei servizi sociali, e per gli aspetti di natura sanitaria, della Asl, il possesso dei requisiti strutturali, organizzativi e funzionali per il rilascio dell’autorizzazione al funzionamento entro il termine massimo di novanta giorni dalla data della richiesta, decorso il quale la stessa si intende concessa. È importante sottolineare che nel momento in cui l’Ambito constata il venir meno di uno o più requisiti prescritti dalla legge regionale e dal regolamento, comunica in maniera tempestiva al legale rappresentante del soggetto gestore ovvero del soggetto titolare del servizio, il provvedimento di diffida alla regolarizzazione e, nel caso di mancato adeguamento alle prescrizioni e/o ai termini ingiunti nella diffida, ai sensi dell’art. 63 comma 3 della legge regionale, sospende o revoca il provvedimento di autorizzazione, in relazione alla gravità delle violazioni. I Buoni di Servizio per l’infanzia si configurano in buoni economici spendibili dalle famiglie pugliesi proprio nei servizi e nelle strutture dedicate all’infanzia e all’adolescenza autorizzate al funzionamento in via definitiva che possono essere scelte in apposito catalogo, al fine di concorrere al pagamento delle rette e di sostenere la domanda di servizi qualificati che sarebbero insostenibili per il costo delle rette stesse. L’obiettivo è quello di potenziare l’offerta delle strutture e dei servizi che abbiano conseguito autorizzazione definitiva al funzionamento, secondo una logica di sussidiarietà tra il ruolo di governo degli enti locali e la partecipazione al sistema integrato dei servizi sociali, attingendo da risorse disponibili e fonti di finanziamento comunitari (linea 3.3. Asse III del PO FESR 2007/2013) e risorse regionali, misura che si integra con i fondi del Piano di Azione e Coesione (Servizi di cura) che rende disponibili ulteriori risorse finanziarie per il triennio 2013-2015. Allo stato attuale risultano essere iscritti al catalogo Regionale dell’Offerta dei Servizi seguenti Servizi/Strutture: 1) Minori: Associazione ipaperotti Servizi Socio-Educativi Innovativi e Sperimentali Per La Prima Infanzia (art. 101 Reg. R. n.4/2007) Grumo Appula (BA) GIOCHI E COCCOLE DI STRAZIOTA ANGELA Ludoteca (art. 89 Reg. R. n.4/2007) Grumo Appula (BA) IL LUNGO IL CORTO E IL PACCIOCCONE Centro Ludico Per La Prima Infanzia (art. 90 Reg. R. DI RELLA TERESA n.4/2007) Grumo Appula (BA) Scuola paritaria Biancaneve e i 7 nani Coop.Soc. Asilo Nido / Micro Nido (art. 53 Reg. R. n.4/2007) Acquaviva Delle Fonti (BA) Scuola paritaria Biancaneve e i 7 nani Coop.Soc. Sezione Primavera (art. 53 Reg. R. n.4/2007) Acquaviva Delle Fonti (BA) "granelli di senape" Centro Socio Educativo Diurno (art. 52 Reg. R. n.4/2007) Acquaviva Delle Fonti (BA) Solidarietà Società Cooperativa Sociale Centro Socio Educativo Diurno (art. 52 Reg. R. n.4/2007) Binetto (BA) 67 Asilo Nido Comunale di Toritto Asilo Nido / Micro Nido (art. 53 Reg. R. n.4/2007) Toritto (BA) 2) Anziani e Disabili: "La Locomotiva" Centro Diurno Socio-Educativo E Riabilitativo (art.60 Reg. R. n.4/2007) Centro Diurno Alzheimer Centro Diurno Integrato Per Il Supporto Cognitivo E "Villa dei Pini" Comportamentale Ai Soggetti Affetti Da Demenza (art. 60 TER Reg. R. n.4/2007) Binetto (BA) Cassano Delle Murge (BA) 68 AMBITO TERRITORIALE SOCIALE DI GRUMO APPULA PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 – 2016 Allegati al Capitolo II - Piano d'Intervento PAC Infanzia - I stralcio; - Piano d'Intervento PAC Anziani - I stralcio; - Accordo di Programma ASL- Comuni per ADI e nonautosufficienza. 69 CAPITOLO III LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA 3.1 La composizione del Fondo Unico di Ambito Il Piano Regionale delle Politiche Sociali stabilisce che in ogni ambito territoriale il sistema integrato dei servizi alla persona sia garantito con il concorso di risorse pubbliche e private. Il quadro delle risorse assicurate per l’annualità 2014 intende dare stabilità e promuovere il consolidamento del sistema dei servizi già attivati a sostegno dei livelli di qualità e dei volumi occupazionali conseguiti nel settore dei servizi alla persona da enti locali, imprese e dalle altre organizzazioni del privato sociale. Le fonti di finanziamento per la composizione del fondo unico di ambito sono rappresentate da FNPS, FNA, FGSA ai quali vanno aggiunte le risorse proprie dei bilanci comunali, i fondi PAC e altre risorse pubbliche e private portate a cofinanziamento. Il fondo unico di ambito, per l’ambito territoriale di Grumo Appula è rappresentato dalla seguente tabella: N. FONTE DI FINANZIAMENTO ANNUALITA' DI COMPETENZA IMPORTO 1 RESIDUI STANZIAMENTO PDZ 2010-2013 2 Fondo Nazionale delle Politiche Sociali (FNPS) 2013 € 261.059,06 3 Fondo Globale socioassistenziale regionale (FGSA) 2013 € 180.500,04 4 Fondo Non Autosufficienza (FNA) 2013 € 175.625,15 5 Risorse proprie da bilancio comunale € 1.776.724,59 6 Risorse della ASL allocate a cofinanziamento del Piano di Zona € 1.643.173,90 7 Fondi del Piano di Azione e Coesione - Infanzia (PAC) Fondi del Piano di Azione e Coesione - Anziani non autosufficienti (PAC) Fondi per i Buoni servizio di conciliazione - Infanzia 8 9 10 11 12 € 656.007,91 Fondi per i Buoni servizio di conciliazione - Anziani e Disabili Altre risorse pubbliche apportate a cofinanziamento del Piano di Zona Altre risorse private apportate a cofinanziamento del Piano di Zona TOTALE FONDO UNICO DI AMBITO € 507.564,00 € 507.783,00 € 320.225,00 € 337.586,58 € 182.897,33 € 0,00 € 6.549.146,56 3.1.1 Le risorse ordinarie (FNPS, FNA, FGSA) Le risorse finanziarie complessivamente disponibili ai fini della programmazione 2014-2016 che comporranno il quadro finanziario dell’abito sono l’FNPS 2013-2015, nella misura in cui saranno stanziati con le leggi di stabilità annuali, il FGSA 2013-2015 nella misura in cui saranno stanziati con i Bilanci regionali, l’FNA annualità 2013-2015 nella misura in cui saranno stanziati con le successive leggi di stabilità. Tanto premesso per la programmazione 2014 si assumono per certe solo le annualità 2013 del FNPS, del FNA e del FGSA alle quali si aggiungono quali risorse ordinarie i 70 residui di stanziamento 2010-2013 rivenienti dall’FNA 2010 e dalle risorse comunali 2010-2012, come di seguito elencate: IMPORTO COMPLESSIVO PROVVEDIMENTO FGSA 2013 FNPS 2013 FNA 2013 € 180.500,04 € 261.059,06 € 175.625,15 Dgr n.1534 del 02 agosto 2013 Dgr n.1534 del 02 agosto 2013 Dgr n.1534 del 02 agosto 2013 Residui di stanziamento PDZ € 656.007,91 Programmazione 2010-2012 2010-2013 FONTE DI FINANZIAMENTO A queste risorse si aggiungono le somme specificatamente finalizzate per i seguenti obiettivi: Buoni servizio di conciliazione per i servizi prima infanzia € 320.225,00 Buoni servizio di conciliazione per i centri diurni minori, anziani, disabili € 337.586,58 3.1.2 Le risorse aggiuntive (FSC, PAC) Alle risorse ordinarie, devono aggiungersi quelle straordinarie, delle quali al momento sono certe e quantificate solo quelle relative al primo riparto del Piano di azione e coesione così ripartite: PAC infanzia PAC non autosufficienza € 507.564,00 € 1.604.074,00 A queste risorse si aggiungono le seguente somme: Risorse ASL Altre risorse pubbliche apportate a cofinanziamento del PdZ € 1.643.173,90 € 182.897,33 Cosi ripartite: • € 34.498,54 Finanziamenti regionali relativi al “Piano Straordinario per l’Affido Familiare”; • € 148.398,79 Finanziamento derivante dal Progetto Quality-Care Puglia (attivazione e finanziamento in via sperimentale di progetti di Vita Indipendente – PRO.V.I.) finanziato dal Ministero del Lavoro e le Politiche Sociali. 3.1.3 Il cofinanziamento con risorse proprie del Comune La Regione Puglia con deliberazione n. 1534 del 2013 - pubblicata sul BURP n.123 del 17 settembre 2013, ha approvato il Piano regionale delle politiche sociali 2013-2015 con annesse linee guida per la programmazione territoriale. 71 Per il terzo ciclo di programmazione, al fine di continuare a sostenere pratiche più concrete di gestione associata e di programmazione finanziaria unica, il Piano Regionale impone all’Ambito e ai Comuni in esso associati, di dichiarare l’intera spesa sociale complessiva e di apportare quale quota di cofinanziamento per la realizzazione dei servizi che andranno programmati con il Piano sociale di Zona 2014-2016 una quota, per l’annualità 2014, pari almeno al 100% dell’importo determinato dal trasferimento regionale per i Piani Sociali di Zona a valere su FNPS+FNA+FGSA 2013. Il Coordinamento Politico istituzionale, sentiti gli organi regionali, ha preso atto che, nell’ambito della programmazione finanziaria dovrà essere considerato quale valore delle risorse proprie comunali, da apportare a cofinanziamento, l’importo dato dalla media della spesa sociale annuale dell’ultimo triennio pari a € 763.574,34, i Comuni che costituiscono l’Ambito territoriale di Grumo Appula, prendendo atto dei servizi realizzati e della programmazione elencata nel presente piano, hanno deciso di stanziare (nonostante i vincoli del patto di stabilità) quale cofinanziamento la somma totale annuale di € 1.776.724,59 ripartita come da tabella alla pagina seguente: 72 COMUNI Servizio Sociale Professionale UVM Segretariato Sociale Trasporto disabili centri riabilitativi Interventi indifferibili Contribuiti per Emergenza abitativa Cofinanziamento per servizi a valenza d'Ambito Acquaviva delle Fonti € 29.500,00 € 17.700,00 € 11.800,00 € 10.080,00 € 174.951,08 // € 90.804,69 Binetto € 7.146,25 € 4.287,75 € 2.858,50 € 1.998,00 € 14.519,42 // € 8.684,74 Toritto Cassano delle Murge Sannicandro di Bari € 20.722,18 € 71.797,97 € 31.602,25 € 12.433,31 € 43.078,79 € 18.961,35 € 8.288,87 € 28.719,19 € 12.640,90 € 39.000,00 € 2.520,00 € 23.682,36 € 82.855,00 € 144.564,68 € 45.000,00 € 6.600,00 // // € 37.338,85 € 54.601,96 € 41.155,71 Affido Interventi in favore di anziani € 22.000,00 // // € 11.000,00 € 14.040,00 Totale € 19.000,00 € 179.768,64 € 11.400,00 € 107.861,19 € 7.600,00 € 71.907,46 € 58.000,00 € 135.280,36 € 199.000,00 € 660.890,18 € 1.350,00 € 7.950,00 € 54.882,79 € 287.468,74 Asili nido TOTALE € 4.500,00 € 213.518,00 € 574.853,77 // // // // // // // // // // € 4.500,00 € 213.518,00 € 10.000,00 € 49.494,66 € 10.000,00 € 228.238,20 € 5.000 € 364.322,59 € 8.500,00 € 181.542,57 // Grumo Appula Centri diurni anziani (art. 106 R.R. 4/2007 € 10.000,00 € 65.540,00 € 17.040,00 € 42.040,00 € 378.272,79 € 1.776.724,59 73 3.1.4 La spesa sociale totale del Comune Il piano regionale delle politiche sociali, stabilisce che la spesa sociale programmata Grumo Appula per l’annualità 2014, e poi per le annualità successive, deve essere non inferiore al livello di spesa sociale media dichiarata in termini di risorse proprie comunali per gli anni 2010-2012.Dall’analisi delle attestazioni di spesa sociale rese dai Comuni dell’Ambito si rileva che gli stessi hanno impegnato risorse proprie nel suddetto periodo, per complessivi € 5.290.723,03 (come riportato nella successiva tabella) Comuni Grumo Appula Acquaviva delle Fonti Binetto Cassano delle Murge Sannicandro di Bari Toritto TOTALI 2010 € 409.558,71 € 670.288,00 € 44.363,00 € 219.571,76 € 178.784,25 € 217.561,20 € 1.740.126,92 2011 € 272.127,00 € 746.525,00 € 38.145,40 € 156.460,42 € 143.598,83 € 199.155,77 € 1.556.012,42 2012 Tot Triennio € 471.859,92 € 1.153.545,63 € 889.943,00 € 2.306.756,00 € 26.011,00 € 108.519,40 € 290.131,86 € 666.164,04 € 130.582,25 € 452.965,33 € 186.055,66 € 602.772,63 € 1.994.583,69 € 5.290.723,03 La costruzione del sistema integrato degli interventi e servizi sociali ha visto l’impegno di ciascuna amministrazione comunale a garantire la spesa sociale oltre a garantire il soddisfacimento del bisogno sociale dei cittadini dell’Ambito, con il cofinanziamento riportato al paragrafo precedente. 3.1.5 Attività di monitoraggio fisico e finanziario del Piano Sociale di Zona In adempimento agli istituti introdotti dalle norme del R.R. n.4/2007 e già sperimentati nel triennio 2010-2012 l’attività di monitoraggio fisico e finanziario del piano sociale di zona sarà effettuato attraverso la redazione annuale della relazione sociale di ambito e della rendicontazione economica finanziaria il 30 giugno di ogni anno. Con la relazione sociale in applicazione a quanto disposto dall’art. 18, comma 1 lett. A R.R. 4/2007 si attuerà una analisi sul monitoraggio fisico del piano, sui risultati conseguiti in termini delle prestazioni che saranno erogate annualmente, comparandoli alla domanda rilevata. Attraverso la rendicontazione si provvederà invece ad effettuare l’analisi dei flussi finanziari e delle operazioni contabili connesse all’attuazione de piano per quanto concerne gli interventi a gestione associata unica, unitaria e a gestione singola. L’ufficio di piano ha già sperimentato negli scorsi anni, d’intesa e d’accordo con i referenti dei singoli comuni, la predisposizione del rendiconto annuale del piano soprattutto per quanto concerne lo stato di utilizzo delle risorse gestite dalle singole amministrazioni. 74 AMBITO TERRITORIALE SOCIALE DI GRUMO APPULA PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 – 2016 Allegati al Capitolo III - Schede di programmazione finanziaria 75 CAPITOLO IV GLI ATTORI DEL SISTEMA DI WELFARE LOCALE 4.1 Le scelte strategiche per l’assetto gestionale ed organizzativo dell’Ambito Il percorso di associazionismo intercomunale: scelta della forma giuridica, ruolo dell’Ente capofila, sistema degli obblighi e degli impegni reciproci La gestione associata dei servizi sociali costituisce una forma organizzativa per la gestione unitaria dei servizi sociali dei Comuni dell’Ambito. Il suo obiettivo strategico è quello di garantire in modo efficiente, omogeneo e integrato i livelli essenziali delle prestazioni sociali in tutto il territorio dell’Ambito. La gestione associata diviene dunque lo strumento per disporre di un’organizzazione che garantisca, senza sprechi, tutti i servizi previsti nel piano, in maniera uguale per tutti i cittadini dell’Ambito. La gestione associata viene inoltre considerata come l’unica strada per garantire una gestione unitaria del Piano di Zona, per garantire quindi una distribuzione uniforme dei servizi in tutto il territorio di competenza e per sviluppare e qualificare i servizi sociali del territorio, per garantire i livelli essenziali delle prestazioni sociali e l’uso ottimale delle risorse. La gestione associata coinvolgerà tutti i Comuni dell’Ambito, risultato non sempre facile ma che si è consolidato positivamente nel corso del Piano da ultimo realizzato e rappresenta altresì, attraverso lo strumento della convenzione per la gestione associata, un luogo di “benevolo e reciproco controllo/confronto” tra le Amministrazioni aderenti anche per i servizi a diretta competenza comunale. Questo sistema appare unico a garanzia in tutti i Comuni dell’Ambito di regole uguali e pari condizioni di accesso ai servizi previsti. L’Ambito Territoriale conserverà quale forma di gestione associata, quella già adottata nel passato piano e ancora vigente, la Convenzione ex art 30 Dlgs. n. 267/2000, confermando in esso uno strumento utile alla razionalizzazione della spesa e alla reale integrazione tra Comuni. Si conferma pertanto un modello dove: La funzione di indirizzo politico è demandata agli organi politico decisionali dell’Ambito (Presidente del Coordinamento Istituzionale, Coordinamento Istituzionale). La funzione tecnico-gestionale è demandata al Coordinatore dell’Ufficio di Piano ed al Coordinamento Tecnico dell’Ufficio di Piano, composto dai Responsabili dei Servizi sociali dei comuni dell’Ambito o loro delegati. La Convenzione regola i rapporti tra gli enti aderenti su di essa si fonda la gestione associata del Piano di Zona e la sua attuazione definendo quote di partecipazione, tipologia di servizi e interventi, loro durata, rapporti finanziari tra enti associati unitamente a reciproci obblighi e garanzie tra essi. La gestione associata dei servizi così come sopra descritta, misura la sua efficacia nell’organizzazione della struttura su cui il Piano di Zona si regge e si attua, in sede di programmazione, verifica, riprogrammazione, ecc.: l’Ufficio di Piano. Il Coordinamento Istituzionale ha fatto propri nel Regolamento dell’Ufficio di Piano tutti i principi individuati nel PRPS (Autonomia funzionale; responsabilità chiara ed individuabile; presidio 76 dell’integrazione socio-sanitaria; raccordo stretto con i Comuni associati), anche con riferimento ai rapporti con il Servizio Sociale Professionale e con il Segretariato sociale. L’Ufficio di Piano: dotazione di risorse umane, ruoli e funzioni, i flussi informativi ed i nessi procedurali tra UdP e Comune, azioni di potenziamento Nella costruzione di un sistema integrato di servizi socio-sanitari improntato al miglioramento della qualità della vita ed al benessere dei cittadini, che si realizza attraverso il principio di sussidiarietà orizzontale in un rapporto dialettico tra cittadini ed enti esponenziali prossimi ai bisogni della collettività, riveste un ruolo di fondamentale importanza l’Ufficio di Piano, in quanto principale struttura organizzativa dedicata alla attuazione del Piano Sociale di Zona. L‘Ambito di Grumo Appula intende proseguire il percorso intrapreso nel precedente triennio, diretto al potenziamento di questo strumento operativo strategico, attraverso la presenza di figure professionali qualificate, motivate e dedicate stabilmente all’Ufficio di Piano in cui riveste un ruolo fondamentale la figura del Coordinatore. Le attività che devono essere presidiate dall’Ufficio di Piano, come indicate nel PRPS 2013-2015, unitamente all’assetto organizzativo, sono state declinate nella Convenzione ex art. 30 D. Lgs. n. 267/2000 per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socio-assistenziali e nel Regolamento dell’Ufficio di Piano. L’Ufficio di Piano è la struttura tecnico - gestionale di supporto alla programmazione ed attuazione del Piano Sociale di Zona che si compone di unità di personale dirette a presidiare le seguenti funzioni: - funzione di programmazione e progettazione; - funzione di gestione tecnica e amministrativa; - funzione finanziaria e contabile. La funzione di programmazione e progettazione assicura il presidio delle seguenti aree tematiche, mediante un coordinamento funzionale con il Servizio Sociale professionale di Ambito: Area socio-sanitaria; Area socio-assistenziale; Area socio-educativa. All’Ufficio di Piano, quale ufficio comune dell’Associazione dei Comuni dell’Ambito, competono le seguenti funzioni: Predisporre gli atti per l’organizzazione e l’affidamento dei servizi, e la conseguente gestione delle procedure individuate; Predisporre le intese e gli atti finalizzati a realizzare il coordinamento delle azioni riferibili al Piano di Zona; Predisporre, con il supporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, i progetti per l’attuazione del Piano di Zona; Organizzare, attraverso la rete del Segretariato Sociale di Ambito ed il Servizio Sociale Professionale di Ambito, la raccolta delle informazioni e dei dati presso tutti i soggetti attuatori dei servizi, al fine di realizzare il sistema di monitoraggio e valutazione; Predisporre tutti gli atti necessari all’assolvimento dell’obbligo di rendicontazione da parte del Comune Capofila, custode e affidatario del fondo complessivo dell’ambito; Assicurare una interlocuzione unitaria e una rendicontazione periodica agli Uffici Regionali sull’attuazione del PSdZ e gli adempimenti connessi, ivi inclusa la restituzione dei debiti informativi; 77 Elaborare, con l’apporto tecnico del Servizio Sociale Professionale di Ambito, proposte, indicazioni e suggerimenti, da rivolgersi al Coordinamento Istituzionale in tema di formazione e aggiornamento degli operatori, di gestione ed eventuale rimodulazione delle attività previste dal Piano di zona; Relazionare periodicamente, con cadenza almeno trimestrale, al Coordinamento Istituzionale sullo stato di attuazione del Piano di Zona, con l’indicazione del livello di attuazione e del grado di soddisfazione dell’utenza; Curare l’esecuzione delle deliberazioni del Coordinamento Istituzionale; Esercitare le attività di controllo e vigilanza sui servizi e sulla uniforme applicazione dei Regolamenti unici di Ambito. All’Ufficio di Piano sono inoltre intestate le seguenti attività: Promozione, con l’apporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, dei processi di integrazione tra i servizi istituzionali e le realtà locali interessate dal Piano Sociale di Zona. Coinvolgimento, con il supporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, in tutte le fasi di lavoro dei soggetti pubblici e privati operanti nel campo delle politiche sociali. Supporto all’azione coordinata degli Uffici Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito, in relazione alle finalità e agli obiettivi del Piano Sociale di Zona. Predisposizione di tutti gli atti e gli adempimenti a valenza sovracomunale, incluse le attività di segreteria e amministrazione. Predisposizione ed emissione di tutti gli atti di gestione finanziaria, in particolare di quelli necessari per la gestione corrente dell’Ufficio di Piano medesimo. Aggiornamento periodico del Piano Sociale di Zona e progettazione di dettaglio, con l’apporto tecnico del Servizio Sociale Professionale di Ambito, in applicazione degli indirizzi regionali e/o specifiche esigenze territoriali. Svolgimento, con il supporto del Segretariato Sociale Professionale di Ambito, di azioni informative, pubblicitarie e di sensibilizzazione per amministratori, operatori sociali e sanitari, scuole, famiglie, cittadini, ecc. L’organigramma dell’Ufficio di Piano si compone di risorse umane in numero adeguato a rispondere al fabbisogno di competenze tecniche e di capacità professionali necessarie per svolgere adeguatamente le funzioni e i compiti assegnati all’ufficio stesso ed impegnate per un totale di 36 h settimanali per ciascuna delle funzioni di programmazione e progettazione, comprese le attività di monitoraggio e valutazione, di gestione tecnica e amministrativa e contabili e finanziarie. Nello specifico: - Funzione di programmazione e progettazione: 4 (quattro) Assistenti Sociali per 5 h settimanali 5 (cinque) Responsabili dei Servizi sociali comunali per 3 h settimanali; - Funzione di gestione tecnica e amministrativa: Coordinatore per 20h settimanali; Istruttore amministrativo contratti appalti per 6 h settimanali; 2 (due) istruttori amministrativi affari generali per 3 e 9 h settimanali; - funzione finanziaria e contabile: Responsabile contabile per 10 h settimanali; 78 2 (due) Istruttori contabili per 12 h settimanali; L’Ambito di Grumo Appula, in coerenza con quanto indicato nel Piano Regionale delle Politiche Sociali 2013/2015, intende riproporre il modello organizzativo - gestionale attuato nel precedente triennio mediante l’utilizzo di personale già in organico negli uffici servizi sociali dei Comuni dell’Ambito e negli uffici di supporto tecnico operativo del comune capofila, garantendo anche in questo modo la continuità e professionalità delle esperienze maturate nello specifico settore. L’Ufficio di Piano si dovrà comporre delle seguenti professionalità utili alla copertura del fabbisogno richiesto: funzioni di programmazione sociale e progettazione per un totale di 36 ore settimanali da ripartire egualmente tra gli Assistenti Sociali e i Responsabili di Servizio o Responsabili di Settore, in servizio presso i Comuni dell’Ambito; funzioni di gestione tecnico-amministrativa da ripartire tra il Responsabile di Servizio, assunto dal Comune Capofila ex art. 110 co. 2, D.Lgs. 267/2000, in qualità di “Responsabile dell’Ufficio di Piano, ai sensi dell’art. 50 D. Lgs n. 267/2000, per un totale di 20 ore settimanali e altre 3 (tre) risorse umane messe a disposizione da 3(tre) Comuni dell’ambito per 6 ore ciascuna, per un totale di 38 ore settimanali; funzioni di gestione contabile-finanziaria da coprire con L’Ufficio di Ragioneria del Comune di Grumo Appula, in considerazione del fatto che ai sensi della Convenzione per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socio-assistenziali, il Comune capofila è responsabile della gestione finanziaria e dell'esecuzione delle spese nel rispetto dei principi di legalità e secondo le modalità fissate dai regolamenti, in conformità agli obiettivi determinati dall'Ambito. Gli enti associati individuano le figure professionali interne da assegnare all’Udp per le funzioni istituzionali anzidette, mediante il ricorso all’istituto giuridico della Convenzione ai sensi dell’art. 14 del CCNL del Comparto Regioni-Autonomie Locali del 22.01.2004. Il Coordinatore è nominato dal Sindaco del Comune capofila, previa intesa del Coordinamento Istituzionale ed assume la responsabilità del funzionamento dell’ufficio stesso assolvendo, principalmente, a funzioni di direzione e coordinamento dell’ufficio. Il Coordinatore potrà essere scelto anche al di fuori della dotazione organica degli enti convenzionati, in base alle disposizioni contenute nell’art. 110 del D. Lgs. n. 267/2000. Ha, altresì, funzioni di rappresentanza dell’ufficio nei rapporti con i soggetti esterni. La durata della carica di Coordinatore dell’ufficio è legata alla attuazione del Pinao sociale 20142016. Alla scadenza naturale della carica, non decade automaticamente ma continua nella pienezza delle sue funzioni fino a quando verrà scelto il successore. Ogni qualvolta occorre svolgere attività che richiedono il coinvolgimento diretto e l’integrazione tra l’Ambito territoriale e la ASL e/o la Provincia, il nucleo stabile dell’Ufficio di Piano si integra con: n. 1 referente Asl, designato dal Direttore del Distretto Socio-sanitario e n. 1 referente della Provincia, designato dall’Assessore alle Politiche Sociali. Le connessioni funzionali tra UdP, servizio sociale professionale e welfare di accesso L’attività di programmazione e realizzazione del sistema integrato comporta la promozione di politiche di comunità che, attraverso la partecipazione favorisca nei singoli, come nei nuclei familiari, il sentirsi parte di una comunità estesa, di una società civile con regole comuni, da tutti rispettate e condivise. La L. 328/2000 e la L.R. 19/2006 delineano, in tal senso, un Welfare di 79 comunità, con poteri e responsabilità condivise, in cui le risorse disponibili siano pienamente valorizzate e la crescita del sistema favorita, responsabilizzando i cittadini sia nel processo di riconoscimento e di selezione delle proprie necessità e bisogni, che nella programmazione, gestione e verifica dei servizi. Nel garantire le funzioni di welfare di accesso l’Ufficio di Piano è responsabile delle seguenti attività: - promozione, con l’apporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, dei processi di integrazione tra i servizi istituzionali e le realtà locali interessate dal Piano Sociale di Zona; - coinvolgimento, con il supporto del Servizio Sociale Professionale di Ambito, in tutte le fasi di lavoro dei soggetti pubblici e privati operanti nel campo delle politiche sociali; - supporto all’azione coordinata degli Uffici Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito, in relazione alle finalità e agli obiettivi del Piano Sociale di Zona; - predisposizione di tutti gli atti e gli adempimenti a valenza sovracomunale, incluse le attività di segreteria e di amministrazione; - predisposizione ed emissione di tutti gli atti di gestione finanziaria, in particolare di quelli necessari per la gestione corrente dell’Ufficio di Piano medesimo (spese per il funzionamento, per l’acquisto di beni strumentali e di beni di consumo etc); - aggiornamento periodico del Piano Sociale di Zona e progettazione di dettaglio, con l’apporto tecnico del Servizio Sociale Professionale di Ambito, in applicazione degli indirizzi regionali e/o di specifiche esigenze territoriali; - svolgimento, con il supporto del Segretariato Sociale Professionale di Ambito, di azioni informative, pubblicitarie e di sensibilizzazione per amministratori, operatori sociali e sanitari, scuole, famiglie, cittadini, etc. L’Ufficio di Piano, con l’apporto del Segretariato Sociale di Ambito, cura ogni possibile forma di comunicazione e partecipazione degli utenti, degli Enti e delle Istituzioni, in ordine al funzionamento, diffusione e gradimento dei servizi sociali sul territorio di competenza. A tal fine, l’Ufficio di Piano: assicura che sia dato riscontro alle richieste, alle segnalazioni e ad eventuali reclami degli utenti; favorisce la partecipazione, attraverso i propri componenti, ad incontri o dibattiti promossi da associazioni o da gruppi di utenti, allo scopo di discutere proposte circa la migliore gestione ed erogazione dei servizi; cura i rapporti con gli enti e le istituzioni, pubbliche e private, presenti ed operanti sul territorio di competenza; predispone pubblicazioni periodiche informative e divulgative per illustrare ai cittadini i contenuti del Piano Sociale di Zona e le modalità per l’accesso ai servizi e la migliore fruizione di essi. Al buon funzionamento dell’Ufficio di Piano concorrono i seguenti servizi: servizio di segretariato sociale, la Porta Unica di Accesso il Servizio Sociale Professionale. 4.2 La Governance per la programmazione sociale Il sistema di governance nel nostro Piano Sociale di Zona coinvolge i diversi attori istituzionali interessati alla programmazione e all’attuazione dello stesso, unitamente a tutti i portatori di 80 interessi con l’obiettivo comune di rispondere al fabbisogno di servizi sociali nel territorio di riferimento, prendendo in carico i beneficiari diretti dei servizi e i loro familiari. L’attuazione del Piano di Zona, a partire dalla costruzione partecipata dei capitolati d’appalto, dai controlli di qualità sui servizi offerti, dalla ri-programmazione partecipata delle eventuali risorse sopravvenute, dalla costruzione dei partenariati di rete su cui erogare i servizi, dovrà segnare un definitivo salto di qualità verso un sistema sussidiario tra i diversi attori sociali. Sul versante dei soggetti pubblici da coinvolgere oltre alla ASL e alla Provincia, risulta importante il coinvolgimento stabile delle Istituzioni scolastiche. Ma ancora più importante è dotarsi di un luogo di confronto stabile che accompagni e monitori il Piano di Zona nella sua attuazione, oltre ad essere l’osservatorio stabile delle dinamiche sociali in atto al fine di ri-programmare servizi e iniziative sociali di Ambito e di stretta pertinenza comunale. Da qui l’Istituzione della Cabina di regia di Ambito che andrà costituita con Delibera del Coordinamento Istituzionale, anche come strumento di supporto alle parti sociali (OO.SS. e Rappresentanze del Terzo Settore) per svolgere efficacemente il proprio ruolo e funzione, nel solco del principio di sussidiarietà orizzontale. Si favoriranno inoltre le sottoscrizioni con le Istituzioni Pubbliche preposte di protocolli operativi e accordi di programma (come di già avvenuto con la ASL per le Cure Domiciliari Integrate e in tema di affido), al fine di migliorare l’integrazione tra Istituzioni finalizzata alla certezza delle procedure e alla qualità dei servizi resi ai soggetti interessati. 81 AMBITO TERRITORIALE SOCIALE DI GRUMO APPULA PIANO SOCIALE DI ZONA 2014 – 2016 Allegati al Capitolo IV - Convenzione (art. 30 del D.Lgs. 267/2000) - Il Regolamento di Funzionamento del Coordinamento Istituzionale; - II Regolamento di Funzionamento dell'Ufficio di Piano; - Il Regolamento Unico per l'Affidamento dei Servizi; - Il Regolamento Unico per l'Accesso alle Prestazioni e la compartecipazione finanziaria degli utenti al costo delle prestazioni; - Il Regolamento di Gestione del Fondo Unico dell'Ambito (regolamento contabile). 82 CAPITOLO V LA PROGETTAZIONE DI DETTAGLIO DEGLI INTERVENTI DI PIANO 5.1 Le schede di progetto per gli interventi previsti e gli obiettivi di servizio Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 1 - ASILI NIDO e altri servizi per la prima infanzia Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 ⌧ 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 1 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Asili Nido e altri servizi per la prima infanzia Art. del r.r. 4/2007: 53 - 101 Importo totale programmato: € 721.018,00 di cui: - € 507.500 a valere sui PAC Infanzia - € 213.518,00 a valere su risorse proprie dei Comuni dell’ambito territoriale. Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧ gestione in economia (sostegno diretto alla gestione) per n. 8 posti utente ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi – per n. 40 posti 83 ⌧ altra modalità di gestione (acquisto posti per n. 14 utenti all’interno di strutture accreditate iscritte al Catalogo regionale dell’Offerta dei Servizi ai sensi dell’Artt. 53 e 101 Reg. n. 4 del 2007) Tipologia di utenti: Bambini 25 – 36 mesi N° medio annuo previsto di utenti: 84 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) L’asilo nido o nido d’infanzia è una struttura autorizzata per l’erogazione di un servizio educativo e sociale per i bambini in età compresa tra i 3 (tre) ed i 36 (trentasei) mesi, con standard strutturali meglio specificati nell’art. 53 del Reg.reg. n. 4/2007. Nei Comuni afferenti l’Ambito Territoriale n. 5 ASL BA l’offerta di “Asili Nido” non registra una uniformità numerica di strutture presenti nei diversi comuni. Solo dal 2014, a seguito della realizzazione degli interventi finanziati dalla regione per la ristrutturazione e/o gestione di asili nido pubblici e privati, il servizio di asilo nido sarà presente in tre Comuni dell’Ambito. Questo intervento si prefigge l’obiettivo di sostenere (assumendoli o alleviandoli) i costi sostenuti dalle famiglie per la fruizione di un servizio rivolto alla prima infanzia, mediante l’integrazione delle rette mensili. Le finalità del potenziamento di questo servizio, mediante integrazione delle rette degli asili nido pubblici o privati convenzionati, sono le seguenti : - sostenere le famiglie, con particolare attenzione a quelle monoparentali, nella cura dei figli e nelle scelte educative; - stimolare lo sviluppo e la socializzazione dei bambini, a tutela del loro benessere psicofisico e per lo sviluppo delle loro potenzialità cognitive, affettive, relazionali e sociali; - favorire l’inclusione lavorativa della madre supportata nel proprio ruolo genitoriale dalla presenza di validi strumenti di aiuto. In tal senso, con lo stesso progetto (finanziato attraverso i fondi PAC I Riparto) si intende sostenere lo sviluppo di un servizio sperimentale, ai sensi dell’art. 101 del regolamento regionale n. 4 del 2007, sul territorio del Comune di Grumo Appula attraverso l’acquisto di n. 4 posti utente. Per il perseguimento delle finalità sopra descritte, mediante l’integrazione delle rette degli asili nido pubblici e privati, l’Ambito dovrà porre in essere tutte le attività amministrative necessarie per uniformare gli strumenti regolamentari di accesso e funzionamento e per definire le modalità di fruizione del sostegno economico. Restano, comunque, in capo agli asili nido pubblici o privati presenti nell’Ambito tutte le competenze previste dalla normativa vigente, come descritte nell’art. 53 del reg. reg., e che consentono il perseguimento delle finalità ivi descritte e con l’impiego di figure professionali adeguate e qualificate. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Personale amministrativo dell’Ufficio di Piano. 84 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 2 - Servizi di conciliazione vita - lavoro Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 2 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Regionale n. 21/2008 Piano dei tempi e degli spazi della città Regolamento Importo totale programmato: € 0.00 (L’erogazione del Servizio, per il 2014, è garantita a valere su risorse già impegnate del precedente ciclo di programmazione) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare ________________________________________) Tipologia di utenti: Nuclei familiari e donne N° medio annuo previsto di utenti: n. 22.351 nuclei Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) I principali obiettivi sono quelli di: offrire concrete possibilità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in attuazione di quanto stabilito nel Piano dei tempi e degli spazi già redatto; 85 Integrare la dimensione di genere nella programmazione, attuazione e valutazione delle politiche di sviluppo a garanzia della piena partecipazione delle donne alla vita politica, economica, sociale, culturale e civile della comunità locale; Rendere operativo il Piano dei Tempi e degli Spazi mediante la istituzione di un apposito Ufficio. Le attività previste: Testare le ipotesi di lavoro e verificare la validità della strategia con una rilevazione sul campo rivolta ai bisogni, alla dotazione di risorse, alla domanda di conciliazione; Costruire le strategie operative per il miglioramento della qualità della vita nella città, in un’ottica di conciliazione dei tempi e degli spazi; Promozione di Tavoli di Concertazione Locale intercomunali. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Esperti nella specifica area dell’intervento. 86 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 3 - Rete di Pronto intervento sociale PIS Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 3 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Rete d Pronto intervento Sociale PIS Art. del r.r. 4/2007: 85 Importo totale programmato: € 80.000,00 ( a copertura di 12 mesi di servizio) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare ________________________________________) Tipologia di utenti: Persone in stato di Emergenza N° medio annuo previsto di utenti: N.D. Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Il pronto intervento Sociale costituisce la risposta all’esigenza di razionalizzare e velocizzare gli interventi legati a situazioni di particolare gravità e urgenza per quello che concerne problematiche a rilevanza sociale e che hanno le caratteristiche dell’emergenza. Attività previste: 1) Servizio fornitura pasti caldi a domicilio. Servizio rivolto a persone in condizioni di non autonomia e/o che versano in condizioni di estrema indigenza; 87 2) Servizio Lavanderia sociale. Il Servizio provvederà nei gironi feriali al ritiro del vestiario presso il domicilio dell’utente e alla riconsegna dopo il lavaggio; 3) Servizio Docce. Il cittadino può rivolgersi direttamente presso gli uffici del servizio sociale comunale e farne richiesta secondo apposite procedure ed il Servizio provvederà al trasporto dal proprio domicilio alla sede del Pronto intervento Sociale due giorni a settimana. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Coordinatore di servizio. Assistente sociale. Operatore di contatto. Operatori Socio Assistenziali. Personale per il trasporto 88 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 4 - Rete di pronto intervento sociale - Emergenza Abitativa artt. 77- 81 ter Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula 2015 2016 PROVINCIA DI BA Informazioni generali Valenza territoriale: ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 4 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Abitativa Rete di Pronto Intervento Sociale - Emergenza Art. del r.r. 4/2007: 77 - 81 ter Importo totale programmato: € 7.950,00 (le risorse sono per la realizzazione degli interventi nel corso dell’anno 2014 sono già state impegnate a valere sugli importi previsti dalla precedente programmazione) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare ____________________________________________) Tipologia di utenti:Soggetti svantaggiati ed in particolare: - adulti in difficoltà e senza fissa dimora N° medio annuo previsto di utenti: 38 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Il Servizio si propone di Intervenire in caso di emergenza abitativa e aiutare la famiglia intervenendo in caso di procedure di sfratto 89 Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Assistenti Sociali 90 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 5 - Percorsi di inclusione socio lavorativa Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI BA 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 5 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: svantaggiati Percorsi di inclusione socio-lavorativa di soggetti Art. del r.r. 4/2007: 102 Importo totale programmato: € _0,00 (le risorse per la realizzazione degli interventi nel corso dell’anno 2014 sono già state impegnate a valere sugli importi previsti dalla precedente programmazione) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _______________________________________) Tipologia di utenti: Soggetti svantaggiati ed in particolare: - persone con disturbi psichici; persone con dipendenze patologiche. N° medio annuo previsto di utenti: 20 (Persone con disturbi psichici); 20 (persone con dipendenze patologiche). Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) 91 Entrambi gli interventi prevedono una fase di formazione ed una successiva di accompagnamento alla dimensione lavorativo con l’erogazione di borse lavoro. La fase di accompagnamento all’inserimento lavorativo sarà curata dal lavoro dei Tutor dell’Inserimento lavorativo. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio -Tutor aziendali con breve pre-formazione specifica: sono operatori dell’azienda in cui è inserito il paziente, esperti della specifica linea di produzione in cui il paziente verrà inserito; - Operatori chiave con funzioni di facilitazione e sostegno psicologico al paziente rispetto all’impegno relazionale richiesto ed al livello di stress correlato all’inserimento al lavoro (educatori professionali o operatori con formazione specifica ed esperienza comprovata di relazione terapeutica con le tipologie di soggetti destinatari coinvolti). 92 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 6 - Servizio Sociale Professionale Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 6 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Servizio Sociale Professionale Art. del r.r. 4/2007: 86 Importo totale programmato: € 179.768,64 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _____________________________________) Tipologia di utenti: Popolazione totale (potenzialmente) N° medio annuo previsto di utenti: 67.558 abitanti - 22.351 nuclei Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Il Servizio Sociale Professionale, articolato sui sei Comuni dell’Ambito secondo gli standard regionali, è un servizio aperto ai bisogni di tutta la comunità, finalizzato ad assicurare prestazioni necessarie a prevenire, ridurre e/o rimuovere situazioni problematiche o di bisogno sociale dei cittadini, con particolare attenzione verso i soggetti più deboli ed emarginati, con interventi di prevenzione del disagio, potenziamento ed attivazione delle risorse individuali, familiari e comunitarie, di valorizzazione dell’individuo. 93 Sono prestazioni del Servizio Sociale Professionale: - lettura e decodificazione della domanda sociale; - presa in carico della persona, della famiglia e/o del gruppo sociale; - predisposizione di progetti personalizzati; - attivazione ed integrazione dei servizi e delle risorse in rete; - accompagnamento e aiuto nel processo di promozione ed emancipazione. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 10 Assistenti Sociali (di cui 3 a valenza d’Ambito e 7 comunali) 94 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 7 - Rete di accesso- Segretariato Sociale Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 ⌧ 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 7 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Segretariato Sociale Art. del r.r. 4/2007: 83 Importo totale programmato: 71.907,46 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare ___________________________________) Tipologia di utenti: Popolazione totale (potenzialmente) N° medio annuo previsto di utenti: 67.558 abitanti - 22.351 nuclei Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Il servizio di Segretariato Sociale opera come sportello unico per l’accesso ai servizi socioassistenziali e socio-sanitari ed è diretto a: - consolidare e potenziare i servizi della PUA; - creare sul territorio dei Comuni dell’Ambito un servizio caratterizzato dall’elevata prossimità al cittadino, diversificandosi dalle attività di presa in carico; 95 - favorire l’informazione, l’accoglienza, l’ascolto, l’accompagnamento e l’orientamento dei cittadini sull’esercizio dei loro diritti. Il Segretariato Sociale svolge attività di: - informazione sui servizi sociali e socio-sanitari presenti nell’ambito territoriale e nel distretto socio-sanitario; - accoglienza delle istanze del cittadino/utente; consulenza, orientamento ed indirizzo sulle modalità di accesso ai servizi/benefici; - collaborazione con le Associazioni di volontariato e con i Patronati, coordinandone gli interventi. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 10 Assistenti Sociali (di cui 3 a valenza d’Ambito e 7 comunali) 96 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 8 - Rete di accesso sportello Immigrati Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 8 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Sportello per l’integrazione socio-sanitaria culturale dei cittadini stranieri Art. del r.r. 4/2007: 108 Importo totale programmato:€ 50.000,00 (A COPERTURA DI 12 MESI DI SERVIZIO) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _________________________________) Tipologia di utenti: Persone straniere immigrate e loro famiglie N° medio annuo previsto di utenti: 1724 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Sostenere il mantenimento di uno “Sportello per l’Integrazione Socio-Sanitaria-Culturale” che garantisca l’integrazione dei cittadini stranieri residenti, la piena fruizione dei servizi socio-sanitari e culturali presenti sul territorio, l’integrazione scolastica e la realizzazione dei diritti di cittadinanza attiva. 97 Favorire il reciproco riconoscimento e la valorizzazione delle singole soggettività, delle identità culturali, religiose e linguistiche. Principali attività previste: • • • • • Attività di informazione sui diritti e doveri; attività di formazione e affiancamento degli operatori sociali e sanitari per la promozione della cultura della integrazione organizzativa e professionale in favore degli immigrati; orientamento e accompagnamento dei cittadini stranieri immigrati nell’accesso alla rete dei servizi sociali, sanitari, dell’istruzione e del tempo libero; attività di informazione in merito all’ottenimento del permesso di soggiorno dello status di rifugiato politico e della cittadinanza italiana, al ricongiungimento familiare, a vertenze di lavoro, ad infortuni sul lavoro,ecc.; valutazione delle possibilità di lavoro, di alloggio e di integrazione offerte dal territorio. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Fermo restando che lo Sportello per l’integrazione socio-sanitaria-culturale degli immigrati opera in stretto contatto con gli Sportelli sociali e con il Segretariato sociale dell’Ambito territoriale, lo stesso si avvarrà: - di operatori in possesso di competenze di orientamento e decodificazione dei bisogni, qualificati nei servizi di mediazione linguistica ed interculturale; - un legale con specifiche competenze inerenti le problematiche dell’immigrazione. 98 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 9 - Rete di Accesso PUA Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI BA 2015 ⌧ 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 9 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Rete di Accesso PUA Art. del r.r. 4/2007: 3 Importo totale programmato: € 17.783,00 (di cui 7.783,00 risorse PAC da impiegare per l’Allestimento delle Postazioni informatiche) Le prestazioni del Servizio per l’annualità 2014 ed i primi mesi del 2015 saranno garantite con risorse già impegnate della precedente programmazione. Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _____________________________________) Tipologia di utenti: Popolazione totale (potenzialmente) N° medio annuo previsto di utenti: 67.558 abitanti - 22.351 nuclei Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) L’accesso al sistema integrato dei servizi è garantito dalla Porta unica di accesso, in raccordo con la ASL, con modalità dirette a promuovere la semplificazione e l’unicità di trattamento per gli utenti, in un 99 sistema unico di accoglienza della domanda per la valutazione del bisogno sociosanitario e l’individuazione dell’intervento mirato da attivare. L’Ambito territoriale e la ASL, attraverso un Protocollo operativo unico: Accolgono la richiesta dell’utente; Decodificano il bisogno; Effettuano l’indagine sociale; Attivano l’UVM (Unità di Valutazione Multidimensionale) per la predisposizione del progetto personalizzato; Verificano periodicamente l’andamento dell’intervento; Individuano il responsabile del caso per garantire l’attuazione e l’efficacia degli interventi previsti dal progetto personalizzato. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Presso la sede centrale: - un’assistente sociale individuata dall’Ambito all’interno dell’Ufficio di Piano con funzioni di frontoffice e di back-office (da destinare anche al Servizio sociale professionale e al Segretariato sociale di Ambito); - un’assistente sociale ASL (coordinatore sociosanitario individuato dal Direttore del DSS); Presso le sedi periferiche: Personale incaricato dai Comuni (Assistenti sociali e personale amministrativo), dalle Unità Operative Distrettuali e dai Dipartimenti della ASL. 100 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 10 - Centri di Ascolto per le Famiglie Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 ⌧ 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 10 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: CENTRO DI ASCOLTO PER LE FAMIGLIE E SERVIZI DI SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA E ALLA GENITORIALITA’ Art. del r.r. 4/2007: 93 Importo totale programmato: € 0.00 È stato pubblicato avviso pubblico per l’affidamento del servizio con un impegno di € 180.000 rinveniente dalla programmazione 2010-2012 . L’affidamento del servizio, della durata di 18 mesi, sarà effettuato entro Agosto 2014. Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _______________________________________) Tipologia di utenti: Nuclei familiari/Donne e Giovani coppie N° medio annuo previsto di utenti: 130 101 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) • • • • • • • Potenziare i Centri per le Famiglie quale risorsa Polifunzionale e trasversale nel territorio; Concentrare le competenze e gli interventi all’interno di una struttura per una razionalizzazione e specializzazione delle risorse; Promuovere il benessere dell’intero nucleo familiare, sostenendo la coppia, il nucleo familiare e ogni singolo componente nella fase del ciclo della vita, facilitando la formazione di una identità genitoriale, finalizzata ad una scelta consapevole e responsabile della maternità e della paternità; Favorire la capacità dei genitori di relazionarsi con gli altri e con l’ambiente circostante; Stimolare la capacità di organizzazione e l’autonomia di ognuno, nonché l’elaborazione e la conduzione di propri progetti di vita in armonia con il proprio ruolo genitoriale; Promuovere la mediazione familiare come strumento efficace per la gestione della conflittualità nelle situazione di separazione e divorzio; Offrire interventi globali alla famiglia nel suo divenire. Principali attività previste - Percorsi di orientamento e di informazione per genitori con figli minori; - Attività di consulenze specialistiche a genitori, coppie, minori e adolescenti; - Organizzazione e promozione di sportelli per il sostegno alla relazione genitori/figli; - Assistenza psico-sociale ed ascolto rivolto alle giovani coppie e a neo-genitori, in ambiti di intervento diversi da quelli sanitari; - Potenziamento della rete tra i soggetti istituzionali, il privato sociale e le famiglie stesse; Consulenza e mediazione familiare; - Attività di prevenzione e azioni di informazione e sensibilizzazione in ambito scolastico; - Offrire una sede neutrale per incontri protetti tra minori e genitori/familiari in situazione di disagio relazionale. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Equipe integrata che comprende: Psicologo; Pedagogista; Educatore professionale; Assistente sociale; Operatori con specifica formazione professionale con funzioni di mediazione familiare (cfr. art. 94 reg. n. 4/2007). 102 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 11 - Educativa Domiciliare per Minori Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 ⌧ 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 11 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: Assistenza Domiciliare Educativa 87 Importo totale programmato: € 132.000,00 (i servizi per l’anno scolastico 2014 – 2015 saranno garantiti anche a valere su risorse gia impegnate del precedente ciclo di programmazione) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi Tipologia di utenti: Minori e Nuclei Familiari N° medio annuo previsto di utenti: 30 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Il Servizio Domiciliare Educativo effettua interventi di natura Sociale ed educativa che vengono assicurati presso il domicilio dei nuclei familiari, anche monogenitoriali, con minori in condizioni di grave svantaggio socio-educativo, relazionale e culturale, i cui genitori necessitano di aiuto e di supporto nello svolgimento e nello sviluppo delle competenze educative. Tali prestazioni si caratterizzano sia in senso preventivo a favore del minore, sia in termini di sostegno diretto allo stesso ed alla famiglia al fine di salvaguardare e migliorare la qualità del rapporto tra genitori e figli. Gli obiettivi principali sono: 103 migliorare le relazioni all’interno del nucleo familiare; promuovere un processo di cambiamento reale della famiglia; concorrere a rendere autonomo il nucleo familiare; favorire l’integrazione e la socializzazione dei minori nel proprio ambiente di vita,attraverso l’accesso alle strutture educative presenti sul territorio (a titolo esemplificato: oratorio, centro d’aggregazione giovanile, strutture sportive); raggiungere un positivo inserimento nell’ambiente scolastico anche mediante un aiuto nello svolgimento dei compiti; sostenere il nucleo familiare, soprattutto in presenza di minori in affidamento eterofamiliare e diversamente abili; favorire la de-istituzionalizzazione; sostenere la funzione educativa genitoriale; evitare il cronicizzarsi di situazioni di disagio relazionale. Principali attività previste Ascolto individualizzato finalizzato a migliorare la conoscenza di sè, la capacità di analisi dei problemi, la progettazione personale; Interventi domiciliari tesi a verificare e potenziare le capacità di accudimento, di ascolto ed educative dei genitori nei confronti dei figli minori; Prestazioni di orientamento ai servizi; Coinvolgimento delle figure genitoriali nel progetto individualizzato per i figli minori; Coinvolgimento della scuola ed attivazione della rete territoriale dei servizi per l’attivazione, il monitoraggio e la riformulazione del progetto educativo da realizzare con la famiglia; Accompagnamento educativo del minore finalizzato all’assolvimento dell’obbligo scolastico, formativo e di orientamento al lavoro, attraverso la valorizzazione delle potenzialità personali, rapporti continui con la scuola, centri di formazione professionale, centri territoriali per l’impiego, etc. Azioni di prevenzione dell’isolamento di adulti e ragazzi in difficoltà, accompagnandoli e orientandoli nella fruizione di occasioni di crescita personale e sociale. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Educatori professionali. 104 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 12 - Buoni di Conciliazione Infanzia Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 ⌧ 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 12 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: Buoni di Servizio di Conciliazione - Infanzia __/_ Importo totale programmato: € 320.225,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (Contratto di Servizio con Enti gestori iscritti al Catalogo dell’offerta) Tipologia di utenti: Minori e Famiglie N° medio annuo previsto di utenti: 50 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) I gestori dei centri autorizzati al funzionamento possono iscrivere nel catalogo on line il servizio offerto. 105 Tramite tale procedura è possibile per gli utenti frequentanti tali centri ottenere una riduzione delle rette di frequenza. La procedura si applica attraverso la fruizione del buono di conciliazione del quale una parte è a carico dell’utente e quella restante viene erogata al gestore tramite i fondi FESR 2007/2013. Risultati attesi: Aumento dell’Offerta di Servizi per Minori. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Convenzione con le strutture private iscritte nel catalogo dell’offerta all’interno delle quali operano Educatori Professionali Assistenti sociali, Psicologi, e altre figure di Cura. 106 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 13 – Equipe Affido Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 13 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Equipe Affido Art. del r.r. 4/2007: 96 Importo totale programmato: € 15.000,00 (N. B. Le risorse programmate su questo servizi sono finalizzate all’erogazione di attività formative - I costi per le figure professionali sono a carico degli Enti di appartenenza). Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _____________________________________) Tipologia di utenti: Operatori dell’equipe multidisciplinare integrata d’ambito; Minori, famiglie d’origine, famiglie affidatarie e adottive disponibili all’accoglienza di minori in affidamento o in adozione. N° medio annuo previsto di utenti: 20 107 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) -Orientamento e valutazione delle famiglie candidate all’affido e all’adozione, finalizzate alla selezione delle stesse secondo criteri di approfondimento sociale e psicologico; -Gestione dell’anagrafe delle famiglie affidatarie a livello di Ambito territoriale; -Aggiornamento e supervisione degli operatori; -Individuazione di indicatori di qualità degli interventi e di strumenti omogenei di monitoraggio dell’esperienza e di valutazione del servizio realizzato; -Realizzazione di reti familiari; -Predisposizione di posti in strutture di pronta accoglienza onde evitare affidi effettuati in condizioni di emergenza; -Abbinamento minore/famiglia affidataria e conoscenza famiglia affidataria/famiglia d’origine (qualora opportuno) congiuntamente con l’equipe territoriale; -Cura delle informazioni (sito web, opuscoli, ecc.) e gestione della banca dati al fine di garantire la raccolta, la sintesi e l’invio alle amministrazioni provinciali e regionali dei dati aggiornati derivanti dalle informazioni acquisite a livello territoriale; -Banca dati delle famiglie idonee all’adozione; -Informazione/formazione rivolta alle potenziali famiglie adottive/affidatarie; -Elaborazione di un progetto personalizzato per ogni famiglia adottiva/affidataria; - Elaborazione di una relazione annuale sullo stato di attuazione del servizio Affido/Adozione. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Componenti dell’Equipe multidisciplinare integrata di ambito (Assistenti sociali di ambito e dei consultori; psicologi dei consultori). 108 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 14 - Affido Familiare Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 14 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Affido Familiare Art. del r.r. 4/2007: 96 Importo totale programmato: € 135.732,54 (N.B. le risorse programmate saranno destinate all’erogazione di Contributi economici straordinari. I costi per le figure professionali sono a carico degli Enti di appartenenza. I costi per i contributi mensili e per le polizze assicurative sono a carico dei Comuni di appartenenza) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧ gestione in economia (pagamento contributi straordinari) gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare __________________________________) Tipologia di utenti: Minori, famiglie d’origine, famiglie affidatarie 109 N° medio annuo previsto di utenti: 20 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Attività di sostegno economico alle famiglie affidatarie a carico dei Comuni e dell’Ambito come di seguito esplicitato: contributi economici mensili e costi delle polizze assicurative per incidenti e/o danni provocati e/o subiti nel corso dell’affidamento, sono a totale carico dei Comuni dell’Ambito; sono a carico dell’Ambito i contributi economici straordinari nella misura di € 500,00 annui per minore a titolo di rimborso delle spese (indicate a titolo esemplificativo nelle Linee Guida regionali) sostenute dalle famiglie affidatarie per spese mediche non coperte dal servizio sanitario nazionale, per sostegno scolastico individuale, per accompagnamento presso la famiglia di origine, per alimenti particolari, ecc.; Attività di sostegno psico-sociale e pedagogico; Attività di sostegno alle famiglie di origine; Definizione dei criteri per l’erogazione dei contributi straordinari. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Componenti dell’Equipe multidisciplinare integrata di ambito (assistenti sociali di ambito e dei consultori; psicologi dei consultori); Personale amministrativo dell’Ufficio di Piano. 110 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 15 - Adozione Familiare Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 15 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: Adozione Familiare __/_ Importo totale programmato: € 9.500,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _______________________________) Tipologia di utenti: Minori, famiglie d’origine, famiglie adottive disponibili all’accoglienza di minori in adozione. N° medio annuo previsto di utenti: n.d Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) - Promuovere e sensibilizzare la comunità alla cultura dell’adozione; 111 - Garantire le condizioni necessarie perché l’adozione si realizzi in modo competente; - Consolidamento e potenziamento dell’attività di formazione degli operatori dell’equipe multidisciplinare integrata; Principali Attività Orientamento e valutazione delle famiglie candidate all’adozione, finalizzate alla selezione delle stesse secondo criteri di approfondimento sociale e psicologico; Banca dati delle famiglie idonee all’adozione; Informazione/formazione rivolta alle potenziali famiglie adottive; Elaborazione di un progetto personalizzato per ogni famiglia adottiva; Elaborazione di una relazione annuale sullo stato di attuazione del servizio Adozione. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Componenti dell’Equipe multidisciplinare integrata di ambito (Assistenti sociali di ambito e dei consultori; psicologi dei consultori). 112 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 16 - Centro diurno Minori Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 16 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: CENTRO SOCIO-EDUCATIVO DIURNO PER MINORI Art. del r.r. 4/2007: 52 Importo totale programmato: € 50.640,00 ( L’Erogazione del Servizio per tutta la durata dell’anno 2014 sarà garantita a valere su risorse già impegnate della precedente programmazione). Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi (convenzione con i Centri socio-educativi per minori presenti nel territorio dell’Ambito) altra modalità di gestione (specificare ________________________________) Tipologia di utenti: Minori N° medio annuo previsto di utenti: 20 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) 113 Obiettivi del servizio • • • Promuovere la partecipazione, anche non continuativa, di minori del territorio con problemi di socializzazione o esposti al rischio di devianza, in raccordo con i servizi sociali dell’Ambito, le istituzioni scolastiche, nonché con i servizi delle comunità educative e di pronta accoglienza per minori. Interventi di socializzazione ed educativo-ricreativi; Promuovere il benessere della comunità e contrastare i fenomeni di marginalità e disagio minorile o dei diversamente abili. Principali attività previste • • • • • • • • • Attività sportive; Attività ricreative; Attività culturali; Attività di supporto alla scuola; Attività di sostegno e di supporto alle famiglie; Momenti di informazione; Prestazioni sociosanitarie eventualmente richieste per minori con problematiche psicosociali; Somministrazione pasti; Trasporto sociale. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio • • • • • • • Coordinatore; Educatori; Educatori professionali; Assistenti Sociali; Animatori; Personale ausiliario; Personale qualificato nell’area socio-psico-pedagogica o dell’educazione professionale per le prestazioni sanitarie da erogare. 114 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 17 - Unità di Valutazione Multidimensionale Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 17 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Unità di Valutazione Multidimensionale Art. del r.r. 4/2007: 3 Importo totale programmato: € 107.861,20 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare ________________________________) Tipologia di utenti: anziani, disabili, minori con bisogni sanitari e sociali N° medio annuo previsto di utenti: 200 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) L’equipe costituisce a livello di ambito il filtro per l’accesso al Sistema dei Servizi Socio-Sanitari di natura domiciliare, semiresidenziale e residenziale a gestione integrata e compartecipata. 115 L’UVM è lo strumento cardine attraverso il quale l’Ambito territoriale, con il Distretto sociosanitario, esercita il ruolo di governo del territorio e di presa in carico del caso avvalendosi di strumenti di valutazione standardizzati e scientificamente validati, omogenei sul territorio, quali la SVAMA. L’Ambito territoriale e la ASL, attraverso un Protocollo operativo unico: effettua la valutazione multidimensionale del livello dell'autosufficienza e della complessità dei bisogni socio-assistenziali del richiedente e del suo nucleo familiare (valutazione di 2° livello); verifica la presenza delle condizioni di ammissibilità ad un certo percorso di cura e di assistenza; elabora il progetto socio-sanitario personalizzato; invia il programma suddetto alla P.U.A. per la sottoscrizione dello stesso da parte del cittadino o di un familiare; verifica e aggiorna periodicamente l’andamento del progetto personalizzato; procede, nel caso, alla dimissione concordata; verifica l’attuazione dei progetti, determinando i tempi e le modalità per il controllo dei risultati. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Gli operatori impegnati sono: n.1 Assistente sociale individuata dall’Ambito all’interno dell’Ufficio di Piano; n. 1 coordinatore socio-sanitario individuato dal direttore del DSS; MMG e PLS e specialisti; Assistente sociale del Comune di residenza. 116 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 18 - Assistenza Domiciliare non autosufficienti - ADI Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 ⌧ 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 18 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata 88 Importo totale programmato: € 822.217,81 di cui 133.000,00 risorse PAC (I servizi per i primi 5 mesi del 2014 saranno erogati a valere su risorse già impegnate del precedente ciclo d programmazione) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare ________________________________) Tipologia di utenti: Diversamente abili e anziani N° medio annuo previsto di utenti: 80 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) 117 Il Servizio di Assistenza domiciliare integrata per anziani e disabili (ADI) consiste in interventi da fornire ai cittadini al fine di favorire la permanenza nel loro ambiente di vita, evitando l’istituzionalizzazione e consentendo loro una soddisfacente vita di relazione attraverso un complesso di prestazioni socio-assistenziali e sanitarie integrate dirette a: Assicurare prestazioni mediche, infermieristiche, riabilitative e socio-assistenaziali in forma integrata, secondo piani individuali programmati; Supportare le famiglie in situazione di fragilità familiare derivante dalla presenza di anziani e disabili affetti da gravi patologie all’interno del nucleo; Consolidare una modalità di intervento incentrata sul lavoro di equipe al fine di realizzare in pieno l’integrazione delle prestazioni socio-sanitarie. Principali attività previste • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • presa in carico della persona e della famiglia; predisposizione progetto individualizzato; attivazione ed integrazione dei servizi e delle risorse in rete; prestazioni sanitarie del M.M.G.; prestazione sanitarie del PLS; prestazioni sanitarie del Medico specialista; attività infermieristiche e riabilitative; prestazioni di assistenza tutelare alla persona; sostegno alla mobilità personale; sostegno socio-psicologico; cura delle condizioni igieniche dell'alloggio con particolare riferimento a quelle destinate a funzioni primarie; cambio e lavaggio della biancheria anche durante il ricovero ospedaliero in assenza di sostegni parentali e eteroparentali; acquisto di generi alimentari, medicinali, materiale igienico - sanitario; preparazione dei pasti; aiuto, anche mediante accompagnamento, per disbrigo pratiche; indicazione sulle corrette norme igienico - sanitarie; svolgimento di piccole commissioni; aiuto ad alzarsi dal letto; pulizia e cura personale; vestizione; aiuto per l’assunzione dei pasti; corretta deambulazione; uso di accorgimenti o attrezzi per lavarsi, vestirsi, mangiare da soli, camminare; mobilizzazione della persona costretta a letto; prestazioni igienico-sanitarie di semplice attuazione complementari alla attività socio 118 • • • • • assistenziale; assistenza assunzione farmaci; aiuto ad attendere agli atti quotidiani della vita; attuazione, valutazione e monitoraggio dei piani assistenziali individualizzati predisposti dall’UVM; attività di welfare leggero (es. compagnia, supporto nell’attività di disbrigo di pratiche e semplici commissioni, ecc.); ogni altro intervento assistenziale necessario al soddisfacimento del bisogno dell’utente. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio • • • • • • • Medico di medicina generale e medici specialisti per le diverse aree di bisogno (competenza ASL) infermieri professionali (competenza ASL) OS (competenza ASL) terapisti della riabilitazione (competenza ASL) psicologo (competenza ASL) Assistenti sociali (competenza Ambito) Operatori socio-assistenziali (OSA) od operatori domiciliari con adeguata esperienza nel servizio di assistenza domiciliare (competenza Ambito). Le attività integrative di Welfare leggero potranno essere assicurate con il coinvolgimento delle realtà associative del privato sociale presente sul territorio dell’Ambito. 119 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 19 - Assistenza Domiciliare Non Autosuffic. SAD Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 19 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Servizio di Assistenza Domiciliare Art. del r.r. 4/2007: 87 Importo totale programmato: € 467.916,04 di cui 367.000,00 risorse PAC (la copertura del servizio per i primi 5 mesi del 2014 sarà garantita a valere su risorse già impegnate del precedente ciclo di programmazione) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _________________________________) Tipologia di utenti: Diversamente abili e anziani N° medio annuo previsto di utenti: 120 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) 120 Il Servizio di Assistenza domiciliare anziani e disabili (SAD) mira a perseguire i seguenti obiettivi: favorire la permanenza del soggetto nel proprio ambiente di vita sociale e familiare; abbattere il fenomeno del ricovero improprio, favorendo anche le dimissioni precoci in collaborazione con le famiglie; consentire una soddisfacente vita di relazione attraverso un complesso di prestazioni socio – assistenziali; aiuto alla persona nello svolgimento delle normali attività quotidiane; prestazioni di aiuto alle famiglie che assumono compiti di accoglienza e di cura di anziani e diversamente abili fisici, psichici e sensoriali, di altre persone in difficoltà. Le principali attività previste Sostegno alla mobilità personale; sostegno socio-psicologico; cura delle condizioni igieniche dell'alloggio con particolare riferimento a quelle destinate a funzioni primarie; cambio e lavaggio della biancheria anche durante il ricovero ospedaliero in assenza di sostegni parentali e eteroparentali; acquisto di generi alimentari, medicinali, materiale igienico- sanitario; preparazione dei pasti; attività di welfare leggero (es. compagnia, supporto nell’attività di disbrigo di pratiche e semplici commissioni, ecc.); indicazione sulle corrette norme igienico - sanitarie; aiuto ad alzarsi dal letto; pulizia e cura personale; vestizione; aiuto per l’assunzione dei pasti; corretta deambulazione; uso di accorgimenti o attrezzi per lavarsi, vestirsi, mangiare da soli, camminare; mobilizzazione della persona costretta a letto; prestazioni igienico-sanitarie di semplice attuazione complementari alla attività socio assistenziale; assistenza assunzione farmaci; aiuto ad attendere agli atti quotidiani della vita; ogni altro intervento socio-assistenziale necessario al soddisfacimento del bisogno dell’utente. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio: Assistenti sociali; Operatori socio-assistenziali (OSA) od operatori domiciliari con adeguata esperienza nel servizio di assistenza domiciliare. Le attività integrative di Welfare leggero potranno essere assicurate con il coinvolgimento delle realtà associative del privato sociale presente sul territorio dell’Ambito. 121 122 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 20 - Assistenza Domiciliare per persone con disagio psichico Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015⌧ ⌧ 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 20 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: psichico Assistenza Domiciliare per persone con disagio Art. del r.r. 4/2007: 87 Importo totale programmato: € 110.052,75 (I servizi per i primi 8 mesi del 2014 saranno erogati a valere su risorse già impegnate del precedente ciclo di programmazione). Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare __________________________) Tipologia di utenti: persone con disturbi psichici, residenti nei comuni dell’ambito in carico al CSM N° medio annuo previsto di utenti: ____ 123 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Obiettivi del Servizio: Favorire la permanenza del disabile psichico nel proprio ambiente di vita, evitandone l’istituzionalizzazione; Migliorare la qualità di vita, la salute, la compliance terapeutica, la relazione interfamiliare; Offrire un sostegno concreto ai disabili psichici che vivono nel contesto familiare; Supportate le famiglie che si fanno carico di assistere soggetti psichiatrici per gestire la vita quotidiana e le attività relazionali. Attività principali: Elaborazione da parte degli operatori dei CSM, congiuntamente al Servizio Sociale di Ambito o del Comune di residenza dell’utente, dei progetti riabilitativi individualizzati; Interventi rivolti alla persona:- attività di aiuto alla persona nello svolgimento delle normali attività quotidiane;- attività di sostegno alla mobilità personale;- intervento socio-educativo e di utilizzo del tempo libero;- interventi psico-educativi; Interventi rivolti alla famiglia: supporto socio-educativo alle famiglie che hanno in carico persone con disturbi psichici; favorire e rafforzare la loro partecipazione attiva; Interventi sull’ambiente di vita: piccole manutenzioni e riparazioni; Monitoraggio dello stato di attuazione dei progetti individualizzati da parte degli operatori dei CSM e del Servizio sociale professionale. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio. Educatori professionali; OSS. 124 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 21 - Abbattimento barriere Architettoniche Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 21 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: Finanziamenti Barriere Architettoniche _/__ Importo totale programmato: € 40.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _________________________________) Tipologia di utenti:persone disabili N° medio annuo previsto di utenti: 20 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Misure economiche finalizzate a sostenere i costi dell'abbattimento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati in riferimento alla Legge n. 13/89 e secondo le linee giuda regionali (del. G.R. n. 812 del 13 maggio 2009). 125 Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio L'attività sarà svolta dal personale dell’Ufficio di Piano sulla base della pre-istruttoria dei singoli Comuni dell'Ambito atta a definire il fabbisogno complessivo di ciascun Comune. 126 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 22 - Buoni di Servizi di Conciliazione Disabili e anziani Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 22 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: Buoni di Sevizi di Conciliazione _/__ Importo totale programmato: € 337.586,58 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (Contratto di Servizio con Enti gestori iscritti al Catalogo) Tipologia di utenti: Disabili e Anziani N° medio annuo previsto di utenti: __/__ Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) I gestori dei centri autorizzati al funzionamento possono iscrivere nel catalogo on line il servizio offerto. Tramite tale procedura è possibile per gli utenti frequentanti tali centri ottenere una riduzione delle rette di frequenza. 127 La procedura si applica attraverso la fruizione del buono di conciliazione del quale una parte è a carico dell’utente e quella restante viene erogata al gestore tramite i fondi FESR 2007/2013. Risultati attesi Abbattimento/diminuzione delle rette di frequenza delle strutture convenzionate Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Convenzione con le strutture private iscritte nel catalogo dell’offerta. 128 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 23 - PRO.VI. Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 23 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: PRO.VI _/__ Importo totale programmato: € 148.398,79 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare ____________________________) Tipologia di utenti: Persone con disabilità motoria, di età compresa tra i 16 ed i 64 anni N° medio annuo previsto di utenti: __/__ Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Il progetto mira a sperimentare modalità integrate di intervento per la presa in carico di persone in condizione di grave non autosufficienza e precaria condizione familiare, economiche, abitative, 129 con il coinvolgimento dei distretti Socio-Sanitari e dei Comuni interessati per la implementazione di strumenti innovativi e di percorsi integrati di valutazione e di presa in carico. L’obiettivo è quello di sostenere la “vita indipendente”, con la quale si intende la possibilità, per una persona adulta con disabilità grave, di autodeterminarsi e di poter vivere il più possibile in condizioni di autonomia, avendo la capacità di prendere decisioni riguardanti la propria vita e di svolgere attività di propria scelta. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Figure professionali coinvolte nell’erogazione dei Servizi di: Ufficio di Piano Porta Unica di Accesso UVM 130 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 24 – Centro diurni anziani Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 24 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: Centro diurni anziani 106 Importo totale programmato: € 19.500,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧altra modalità di gestione (specificare CONVENZIONE CON STRUTTURE DELLA PROVINCIA) Tipologia di utenti: Persone anziane over 65 N° medio annuo previsto di utenti: __/__ 131 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Il centro mira ad assicurare l’assistenza nell’espletamento delle attività e delle funzioni quotidiane anche attraverso prestazioni a carattere assistenziale (igiene personale) e sanitario Il centro organizza, inoltre: - attività educative a supporto dell’autonomia - attività di socializzazione ed animazione - attività culturali e ludico-ricreative - attività psico-motorie Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Figure professionali coinvolte nell’erogazione dei Servizi di: educatore professionale, assistente sociale, operatori addetti all’assistenza, animatori sociali e personale ausiliario 132 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 25 – Centro diurni disabili art. 105 Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 25 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Centro diurni disabili art. 105 Art. del r.r. 4/2007: 105 Importo totale programmato: € 15.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (specificare CONVENZIONI CON STRUTTURE DELLA PROVINCIA Tipologia di utenti: Persone con disabilità motoria, di età compresa tra i 16 ed i 64 anni N° medio annuo previsto di utenti: __/__ Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Le attività organizzate dal centro sono: attività educative indirizzate all’autonomia 133 attività di socializzazione ed animazione attività culturali e di formazione prestazioni a carattere assistenziale attività di laboratorio ludico-espressivo e artistico organizzazione di vacanze invernali ed estive L’obiettivo è quello di devono consentire di contrastare l’isolamento e l’emarginazione sociale delle persone diversamente abili, di mantenere l’autonomia della persona, di supportare la famiglia. - Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Educatori professionali, animatori sociali, terapisti della riabilitazione, operatori addetti all’assistenza, assistente sociale 134 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 26 - Centri diurni disabili art. 60 Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 26 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: CENTRO DIURNO SOCIO-EDUCATIVO E RIABILITATIVO Art. del r.r. 4/2007: 60 Importo totale programmato: € 100.000,00 (Per l’anno 2014 il servizio sarà garantito con risorse già impegnate del precedente ciclo di programmazione) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare ______________________________) Tipologia di utenti: Diversamente abili minori e adulti N° medio annuo previsto di utenti: 15 Obiettivi del servizio • • • Mantenere e recuperare i livelli di autonomia della persona disabile; Sperimentare percorsi mirati per disabili autistici; Sostenere le famiglie delle persone disabili. 135 Principali attività previste Attività educative a supporto dell’autonomia personale; Attività di animazione e socializzazione; Attivazione ed integrazione dei servizi e delle risorse in rete; Attività culturali e ludico/ricreative; Attività psico-motorie; Attività socio-sanitarie e riabilitative per utenti con disabilità psico-sensoriale ovvero con patologie psichiatriche stabilizzate; Assistenza nell’espletamento delle attività e delle funzioni quotidiane (igiene personale, somministrazione pasti,ecc.); Trasporto sociale. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio • • • • • • • Coordinatore; Educatori; Educatori professionali con esperienza nei servizi per diversamente abili; Assistenti Sociali; Psicologi; Tecnici della riabilitazione e della rieducazione funzionale (es. logopedisti, psicomotristi, musico terapisti, fisioterapisti, ecc.); Personale ausiliario. 136 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 27 - Dopo di Noi Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 27 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: Inserimento in strutture Dopo di Noi 55 – 57 Importo totale programmato: € 155.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare ______________________________) Tipologia di utenti: Diversamente abili N° medio annuo previsto di utenti: 3 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Il servizio prevede l’integrazione delle rette relative alla permanenza all’interno di strutture residenziali “Dopo do NOI”. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio: Personale amministrativo dell’Ufficio di Piano. 137 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 28 - Centri Diurni Alzheimer Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula 2015 2016 PROVINCIA DI BA Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 28 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Centri Diurni Alzheimer Art. del r.r. 4/2007: 60 ter Importo totale programmato: € 69.466,40 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧ gestione in economia (Integrazione rette) gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare ________________________________________) Tipologia di utenti: Pazienti affetti da Alzheimer N° medio annuo previsto di utenti: n.d. Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) 138 Integrazione rette, previa opportuna valutazione in sede di UVM, per pazienti affetti da morbo di Alzheimer, presso strutture convenzionate del territorio. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Staff dei servizi Ufficio di Piano – PUA e UVM Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 29 - Integrazione Alunni con disabilità - Equipe Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Ba 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 29 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Integrazione alunni con disabilità art.92 RR 4/2007 Art. del r.r.4/2007 n. 92 Importo totale programmato: € 15.000,00 (i costi restano a carico dei Comuni dell’Ambito trattandosi di ore lavorate dal personale dipendente interno agli Enti stesi) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione Tipologia di utenti: Alunni Diversamente Abili 139 N° medio annuo previsto di utenti: n.d. Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) L’Equipe, composta da personale interno agli uffici dei SS. SS. Comunali e si occuperà della Valutazione dei casi per cui viene richiesto il servizio di assistenza per l’integrazione scolastica. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Assistente sociale 140 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 30 - Integrazione Alunni con disabilità Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Ba 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 30 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Integrazione alunni con disabilità art.92 RR 4/2007 Art. del r.r.4/2007 n. 92 Importo totale programmato: € 205.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione Tipologia di utenti: Alunni Diversamente Abili N° medio annuo previsto di utenti: n.d. Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) I principali obiettivi dell’Integrazione scolastica sono : 1. Garantire il diritto allo studio dei portatori di handicap fisici, psichici e sensoriali; 141 2. Favorire l'inserimento nei processi formativi della persona diversamente abile; 3. Favorire la crescita nell'apprendimento, nella comunicazione, nella socializzazione e negli scambi relazionali; 4. Potenziare l'autonomia e l'autosufficienza dell'utente destinatario del servizio; 5. Garantire un servizio qualitativo ed integrato; Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio - Pedagogista - Assistenti socio-assistenziali - Assistente sociale - educatori 142 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 31 - Trasporto sociale per persone con disabilità Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula 2015 2016 PROVINCIA DI Ba Informazioni generali Valenza territoriale: ambito ⌧ comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 31 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Trasporto sociale per persone con disabilità Importo totale programmato: € 172.073,61 di cui € 36.793,25 Residui di stanziamento II° ciclo e € 135.280,36 Risorse proprie comunali per servizio a valenza comunale Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione (Ogni Comune affida il servizio a seconda delle proprie disponibilità economiche, l’Ambito rimborsa il 20% della spesa sostenuta dai Comuni, nei limiti delle risorse stanziate) Tipologia di utenti: disabili N° medio annuo previsto di utenti: 20 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Il servizio ha l’obiettivo di permettere a tutti i cittadini disabili, residenti nei comuni dell’ambito territoriale, di fruire del trasporto gratuito verso i centri di riabilitazione dislocati nel territorio. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Autista e Accompagnatore 143 144 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 32 - Inserimenti in strutture a ciclo diurno Residenze per persone con disagio psichico (artt. 60- 60 bis- 105 RR 4/2007) Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Bari 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 32 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Residenze per persone con disagio psichico Art. del r.r. 4/2007: 60-60bis-105 Importo totale programmato: risorse proprie comunali) € 35.000,00 (residui stanziamento Piano di Zona 2010/13 + Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione Tipologia di utenti: Popolazione dell’Ambito N° medio annuo previsto di utenti: 20 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Compartecipazione della retta di frequenza presso Residenze per persone con disagio psichico. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Personale impegnato nello Staff dell’Ufficio di Piano 145 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 33 - Residenze per persone con disagio psichico (artt. 70-60 bis RR 4/2007) Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Ba 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 33 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Residenze per persone con disagio psichico Art. del r.r. 4/2007: 60 bis -70 Importo totale programmato:€ 313.993,90 (con residui stanziamento Piano di Zona 2010/13) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione Tipologia di utenti: Popolazione dell’Ambito N° medio annuo previsto di utenti: 20 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Compartecipazione della retta di frequenza presso Residenze per persone con disagio psichico. 146 Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Personale impegnato nello Staff dell’Ufficio di Piano Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 34 – Interventi per persone con dipendenze patologiche Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Ba 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 34 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Interventi per persone con dipendenze patologiche Importo totale programmato: € 0,00 Il servizio è già stato aggiudicato ad un importo di € 194.725,40 con impegno rinveniente dalla programmazione 2010-2012. Saranno realizzate n. 20 borse lavoro per 12 mensilità e oltre 3 mesi di formazione. Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione 147 Tipologia di utenti: Persone con dipendenze patologiche N° medio annuo previsto di utenti: n.d. Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) L’obiettivo primario dell’intervento è quello di ridurre il numero di persone che potrebbero sviluppare un comportamento dipendente attraverso attività sulla popolazione sana. Oltre ad agire sulle cause di un determinato comportamento, attraverso la prevenzione primaria che mira a valorizzare le situazioni che ne prevengono o ritardano l’insorgere delle dipendenze patologiche. Inoltre si propone di: intervenire sul problema in corso di sviluppo, prima che questo abbia manifestazioni cliniche Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Psicologo, pedagogista 148 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 35 - Maltrattamento e violenza - CAV Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Ba 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 35 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Maltrattamento e violenza - CAV Art. del r.r. 4/2007: 107 Importo totale programmato: € 45.000,00 (residui stanziamento Piano di Zona 2010/13) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione Tipologia di utenti: minori e donne violate N° medio annuo previsto di utenti: non è possibile prevedere il numero medio in quanto l’equipe è in fase di attuazione Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) 149 Il centro antiviolenza organizza ed eroga un insieme di attività di assistenza, aiuto, tutela e protezione rivolte a minori vittime di maltrattamenti ed abusi ed a donne vittime di violenza. Il centro antiviolenza svolge anche attività di prevenzione e sensibilizzazione finalizzata alla promozione di una cultura non violenta nella comunità di riferimento. Esso si propone di: promuovere una cultura del benessere e non solo di protezione dalla violenza; offrire un servizio dedicato, pubblico e gratuito, di contatto e primo accesso per chiunque necessiti di aiuto e consulenza o di interventi di protezione immediata, in quanto vittima di violenza; offrire consulenze psicologiche e legali legate al tema della violenza di genere; facilitare una messa in rete dei Servizi già esistenti che si occupano di violenza domestica; attivare iniziative ed attività di sensibilizzazione, informazione e formazione rivolte alla cittadinanza in generale o a target specifici di popolazione, finalizzate alla prevenzione ed al contrasto della violenza. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Il centro antiviolenza deve prevedere la presenza di uno o più psicologi, di psicoterapeuti, di educatori ed assistenti sociali con specifiche competenze nella relazione d’aiuto e nell’assistenza a soggetti deboli, vittime elettive di maltrattamenti e violenze. Il centro antiviolenza deve prevedere inoltre la presenza programmata di uno o più avvocati per le attività di informazione e assistenza legale. 150 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 36 - Maltrattamento e violenza - Residenziale Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Ba 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 36 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Maltrattamento e violenza - Residenziale Art. del r.r. 4/2007: 80 - 81 Importo totale programmato: € 20.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia ⌧ gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione Tipologia di utenti: donne vittime di violenza e persone vittime di tratta N° medio annuo previsto di utenti: 10 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Il centro antiviolenza organizza ed eroga un insieme di attività di assistenza, aiuto, tutela e protezione rivolte a minori vittime di maltrattamenti ed abusi ed a donne vittime di violenza. Il centro antiviolenza svolge anche attività di prevenzione e sensibilizzazione finalizzata alla promozione di una cultura non violenta nella comunità di riferimento. 151 Un Servizio di tipo residenziale e a carattere comunitario che offre ospitalità e assistenza a persone vittime di violenza fsica e/o psicologica, contro lo sfruttamento sessuale ovvero lavorativo, utile al necessario distacco dal luogo in cui è stata rilevata la situazione di sfruttamento. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio E' prevista da presenza di un assistente sociale, educatori, psicologi, mediatori linguistici e interculturali 152 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 37 - Maltrattamento e violenza - EQUIPE Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI PROVINCIA DI Grumo Appula Ba 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ambito comunale Obiettivo di servizio: SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 37 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Maltrattamento e violenza - Equipe Importo totale programmato: € 17.777,00 (Altre risorse pubbliche) Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione Tipologia di utenti: minori e donne violate N° medio annuo previsto di utenti: non è possibile prevedere il numero medio in quanto l’equipe è in fase di attuazione 153 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) L’Équipe Multidisciplinare è un’équipe multiprofessionale di tipo funzionale che assolve essenzialmente alle seguenti funzioni: a. effettua la valutazione multidimensionale e multiprofessionale, utilizzando gli strumenti di valutazione e le procedure previste a livello regionale ed altre ritenute necessarie in relazione alla specificità del caso trattato e alla necessità della presa in carico e del trattamento integrati fra servizi sociali e socio-sanitari delle situazioni di maltrattamento/abuso sospetto o conclamato nei confronti di donne e minori; b. elabora e gestisce il progetto personalizzato di aiuto e di sostegno alle vittime di violenza, con la individuazione di tutti i soggetti/servizi coinvolti; c. individua il case manager di ogni caso in trattamento; d. individua ove possibile il care giver (genitori, familiari, affidatari, etc); e. definisce i tempi e le modalità per la verifica e l’aggiornamento del PAI. L’Équipe Multidisciplinare è preposta alla gestione di tutte le fasi del processo di presa in carico (rilevazione, protezione, valutazione, trattamento) in ogni caso di maltrattamento, abuso, violenza di genere nei confronti di donne e minori. Risultati attesi: 1 equipe per ambito, 1 protocollo operativo Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Nella sua composizione modulare l’equipe integrata prevede una componente fissa costituita da: n. 1 Psicologo ; n. 1 Assistente Sociale di Ambito; n. 1 Assistente Sociale della ASL. Una componente variabile composta da diverse professionalità, che di volta in volta è impossibile invitare alle riunioni in quanto direttamente coinvolte nei processi di valutazione/validazione e/o presa in carico, secondo le specificità del caso in evidenza o in trattamento: a. L’assistente sociale del Consultorio o di altro servizio socio-sanitario (Ser.T, CSM, NIAT), ovvero del Servizio Sociale Professionale di Ambito che abbia ricevuto la segnalazione o abbia già in carico il nucleo famigliare, o il minore ovvero la donna maltrattata; b. Lo psicologo o il medico specialista del servizio socio-sanitario territoriale ovvero il Medico di Medicina Generale o il Pediatra di Libera Scelta del quale, con riferimento al caso specifico, si ritenga opportuno il coinvolgimento per la valutazione e/o per la presa in carico attraverso il progetto personalizzato di intervento; c. L’operatore scolastico, il referente di una associazione o del gestore di un servizio coinvolti o coinvolgibili in una delle fasi del processo di presa in carico; d. Il Neuropsichiatra Infantile territoriale, del quale si ritenga opportuno il coinvolgimento per la valutazione e/o presa in carico del minore maltrattato. 154 L’equipe operativa individua al proprio interno un referente esclusivamente tra le figure professionali della componente fissa. Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 38 - Interventi di prevenzione in materia di dipendenze patologiche Annualità: 2013 AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI Ba 2014 ⌧ 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 38 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: patologiche Interventi di prevenzione in materia di dipendenze 155 Art. del r.r. 4/2007: _/__ Importo totale programmato: € 37.533,66 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧ altra modalità di gestione ( delega a soggetto terzo ASL BA – DDP ASL BA) Tipologia di utenti: Intera popolazione dell’Ambito N° medio annuo previsto di utenti: N.D. Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) • • • • • Consolidamento dell’Osservatorio Epidemiologico attivato presso il DDP n. 5 della ASL finalizzato a conoscere, valorizzare e dare continuità alle esperienze riguardanti la lotta alle dipendenze maturate sul territorio; Supportare la conoscenza, lo scambio, il confronto e la comunicazione tra soggetti che a vario titolo si occupano di dipendenze patologiche con ruoli differenti (pubblico – ASL, Enti Locali, Scuole - privato sociale – Associazioni, Cooperative Sociali, Fondazioni, ecc., Parrocchie, Rappresentanze sociali e dell’economia locale); Fornire un valido contributo al miglioramento delle funzioni di governance per l’attuazione di politiche sociali integrate con le politiche sanitarie e quelle formative; Svolgere attività di monitoraggio sull’evoluzione del fenomeno dipendenze nell’ambito adolescenziale e non solo; Implementare la visibilità dei servizi territorialmente competenti; Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio • • • n. 1 Sociologo; n. 1 Assistente Sociale; n. 1 Esperto informatico; 156 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 39 - Servizi Indifferibili per minori fuori famiglia Annualità: 2013 AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI 2014 ⌧ 2015 2016 BA Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito Obiettivo di servizio: SI comunale ⌧ NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 39 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Interventi indifferibili per minori fuori famiglia Art. del r.r. 4/2007: ___ Importo totale programmato: € 660.890,18 Parte dell’intervento sarà garantito per l0anno 2014 a valere su risorse già impegnate della precedente programmazione Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _________________________________) Tipologia di utenti: minori N° medio annuo previsto di utenti: 30 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) 157 Trasferimento delle risorse finanziarie ai Comuni dell’Ambito ad integrazione della spesa sostenuta per il pagamento delle rette di inserimento dei minori, segnalati dal Tribunale per i minorenni, in strutture residenziali. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio L'attività sarà svolta dal personale dell’Ufficio di Piano. 158 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 40 - Ufficio di Piano Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula PROVINCIA DI BA 2015 2016 Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito comunale Obiettivo di servizio: ⌧ SI NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 40 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: Ufficio di Piano 11 Importo totale programmato: € 80.250,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) ⌧ gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi altra modalità di gestione (specificare _____________________________________________) Tipologia di utenti: popolazione generale dell’ambito N° medio annuo previsto di utenti: n.d. Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) 159 - Gestire ed implementare il Piano Sociale 2010-2012, sulla base degli impegni definiti nella convenzione firmata tra i Comuni. -Programmazione e progettazione degli interventi; -Monitoraggio, supervisione e controllo dei servizi ed interventi attivati; -Autovalutazione e valutazione indipendente dei risultati dei servizi ed interventi attivati; -Attivazione di procedure per la certificazione di qualità dei servizi; -Attivazione di procedure di customer satisfaction; -Gestione delle procedure amministrative; -Gestione delle procedure contabili e di rendicontazione; -Gestione delle attività di comunicazione interna ed esterna, compresa la gestione del sito web e del sistema informativo dei servizi e politiche sociali del territorio; -Produzione di report di analisi di specifiche problematiche. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Coordinatore: figura esperta in programmazione socio-economica, con pluriennale esperienza in programmi complessi di sviluppo locale e procedure di concertazione, in direzione e coordinamento di uffici pubblici ed agenzie pubblico-private, in gestione di bandi pubblici. Coordinamento Tecnico: responsabili dei servizi sociali dei Comuni dell’Ambito. in Programmazione sociale: figura esperta in programmazione sociale, con pluriennale esperienza in attività di programmazione sociale maturata in ambito pubblico e/o privato, con particolare riferimento ai processi di valutazione dei risultati. Esperto amministrativo: figura/e esperta/e in procedure amministrative di gestione di bandi pubblici e gestione del personale. Esperto contabile: figura/e esperta/e contabilità in pubblica e rendicontazione, con pluriennale esperienza. 160 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 41 – Interventi in favore di anziani Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula 2015 2016 PROVINCIA DI Bari Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito Obiettivo di servizio: SI comunale ⌧ NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 41 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Art. del r.r. 4/2007: Interventi in favore degli anziani // Importo totale programmato: € 42.040,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧altra modalità di gestione (specificare ) Tipologia di utenti: Persone anziane over 65 N° medio annuo previsto di utenti: 5 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) 161 Saranno previsti, a cura di ciascun comune dell’ambito territoriale interventi ludici e ricreativi finalizzati al miglioramento della qualità della vita degli anziani e al loro benessere psico-sociali. In particolare saranno effettuati soggiorni termali presso le principali località termali. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio Figure professionali coinvolte nell’erogazione dei Servizi di: assistenti sociali, animatori sociali e personale ausiliario. 162 Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi TITOLO: 42 – anziani in RSSA Annualità: 2013 2014 ⌧ AMBITO DI Grumo Appula 2015 2016 PROVINCIA DI Bari Informazioni generali Valenza territoriale: ⌧ ambito Obiettivo di servizio: SI comunale ⌧ NO (cfr. Piano Regionale Politiche Sociali 2013-2015 – DGR 1534/2013) Numero progressivo: 42 (coerente con la numerazione delle schede finanziarie) Denominazione servizio/intervento: Anziani in RSSA Art. del r.r. 4/2007: 66 Importo totale programmato: € 720.000,00 Modalità di gestione del servizio (in coerenza con quanto indicato nelle schede finanziarie) gestione in economia gestione diretta con affidamento a terzi ⌧altra modalità di gestione (convenzione) Tipologia di utenti: Persone anziane over 65 N° medio annuo previsto di utenti: 50 Descrizione generale in termini di obiettivi, tipologia di prestazioni/attività e risultati attesi (anche con indicatori numerici per tipologia di beneficiari e prestazioni) Prestazioni in residenza socio-sanitaria assistenziale rivolta a persone anziane in età superiore a 64 anni, con gravi deficit psico- fisici che non necessitano di prestazioni sanitarie complesse ma che richiedono un alto grado di assistenza alla persona con interventi di tipo socio- assistenziale e socio- riabilitativo a elevata integrazione socio- sanitaria. Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio 163 Figure professionali coinvolte nell’erogazione dei Servizi: coordinatore sanitario, assistenti sociali, educatori, OSS, tecnici della riabilitazione, personale ausiliario. 164