19 luglio 2012
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19 luglio 2012
lavoro Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese 19 luglio 2012 - Anno LXXXVII - N.12 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano pagina 3 Prossimo numero: 30 agosto 2012 Disoccupazione Il Parlamento abbia il coraggio di cambiare rotta pagina 5 Agenzie interinali Gente scaltra a piede libero pagina 12 Mestieri scomparsi Lo zoccolaio: mani al servizio dei piedi pagina 15 Arbitro 22 uomini agli ordini di una donna pagine 8-9 Buone vacanze! I bimbi delle Colonie Leone XIII vi augurano di passare una serena estate Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com 2 Sindacato Attualità 19 luglio 2012 il Lavoro Cassa pensioni dei dipendenti dello Stato AL VOLO Licenziato il messaggio sul risanamento della Cassa LORENZO JELMINI I l Consiglio di Stato ha finalmente licenziato il piano di risanamento della Cassa pensioni dei dipendenti dello Stato. L’OCST ribadisce la necessità di questa riforma dettata dalla precaria situazione finanziaria della Cassa il cui disavanzo tecnico a fine 2011 ammontava a 1’958 mio di CHF e il grado di copertura è sceso al 62,7% (64,5% a fine 2010). I problemi della Cassa pensioni, di tipo strutturale, necessitano di questa riforma anche perché con il piano di risanamento la Cassa beneficerà di un afflusso rilevante di mezzi supplementari tramite l’aumento dei contributi del datore di lavoro e il contributo di risanamento ricorrente a carico del Cantone. Questo permetterà di rendere finalmente redditizio il capitale della Cassa. L’OCST ha sostenuto questa riforma ritenendo necessario anche il passaggio dal primato delle prestazioni a quello dei contributi, indispensabile per dare un futuro alla CpdS, ma ha anche voluto apportare dei miglioramenti al progetto inizialmente presentato dal Governo cantonale così da permettere maggior equilibrio negli inevitabili sacrifici che un intervento di questa portata richiede. Difatti il piano presentato contempla degli accrediti maggiori a favore degli assicurati. Tuttavia è un piano ancora migliorabile. Preoccupa in particolare il futuro trattamento pensionistico previsto per i dipendenti con salari medio-bassi. Per questo riteniamo necessario presentare, nel corso del dibattito in Gran Consiglio, delle proposte di modifica per introdurre un meccanismo di adeguamento al rincaro che consenta di difendere il potere d’acquisto soprattutto dei redditi medio-bassi. Evidentemente questo risanamento, che si protrarrà per ben quarant’anni in modo da renderne l’impatto sopportabile per gli assicurati e per le finanze del Cantone, prevede anche dei sacrifici a carico dei dipendenti come pure dei pensionati. Occorre quindi, come formalmente già richiesto dal nostro sindacato, prevedere una forma di compensazione con il riconoscimento di alcune rivendicazioni da tempo presentate. Per questo motivo l’OCST ha ribadito nel corso dell’ultimo incontro con il Governo la necessità di risolvere concretamente alcuni aspetti ed in particolare: la rivalutazione generale degli stipendi per recuperare il rincaro perso negli ultimi anni e mantenere attrattive le funzioni; la soppressione delle misure di risparmio sugli stipendi, ossia le due classi di stipendio in meno per i docenti e gli impiegati neoassunti, il 3% di riduzione dello stipendio per il primo anno di attività per tutti i neoassunti, il 20% di riduzione ai collaboratori assunti come supplenti con lo statuto di ausiliari, la riduzione della retribuzione degli stagiaires alunni giudiziari (oggi retribuiti con 1’500 franchi mensili) e la penalizzazione applicata ai docenti neoassunti nei primi due anni di attività. la riduzione graduale del tempo di lavoro a 41 poi a 40 ore settimanali e la diminuzione di un’ora-lezione dell’orario settimanale dei docenti da 50 anni di età, rispettivamente di due ore-lezione da 55 anni. la diminuzione del precariato nell’amministrazione cantonale e nella scuola con la trasformazione in nomina dei contratti d’incarico annuale, contratti speciali e contratti d’ausiliari. Su questi aspetti ci attendiamo dal Consiglio di Stato maggior disponibilità e apertura. Dopo anni di sacrifici chiesti ai dipendenti per contribuire al risanamento delle finanze cantonali è necessario adeguare le condizioni lavorative per mantenere attrattiva l’attività e rendere allettante il pubblico impiego. Un primo segnale positivo è certamente l’accoglimento della richiesta di riduzione del precariato (vedi notizia a lato). Evidentemente questo ancora non basta; è pertanto nostra intenzione continuare le trattative Incontro con il Consiglio di Stato. Buone notizie per i precari Lo scorso 4 luglio si è svolto un incontro con il Consiglio di Stato per discutere le rivendicazioni presentate da tempo dagli impiegati pubblici. «Il Consiglio di Stato ha detto di no a quasi tutte le nostre richieste. Sulla gestione del personale pubblico pesano infatti le previsioni di importanti deficit per i prossimi anni, ha detto frt. Una decisione importante è stata tuttavia presa: l’assunzione a tempo indeterminato di circa 210 precari nello Stato e nella scuola. Riguardo alle atre richieste, il Governo ha dimostrato apertura solo per l’abolizione delle misure di risparmio che colpiscono i neoassunti. La riduzione della durata della settimana lavorativa e la riduzione del numero di ore di insegnamento per i docenti che si avvicinano al pensionamento verranno ridiscusse nell’incontro che si svolgerà a settembre. Formazione docenti La Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione ha deciso che anche chi possiede un’esperienza professionale ma non ha la maturità potrà seguire la formazione per diventare insegnante. I candidati dovranno avere più di 30 anni e almeno tre anni di esperienza professionale. Dovranno inoltre presentare un dossier che certifichi la loro attitudine a seguire corsi in pedagogia. Le modifiche entreranno in vigore a partire dal primo agosto. Il sindacato OCST era e rimane contrario all’introduzione di questa misura (vedi «il Lavoro» n. 20 del 15 dicembre 2012, p. 9). «Le vie per rendere più attrattivo il mestiere non dovrebbero portare ad un allentamento dei criteri d’ammissione alla formazione». Tuttavia, dato che il Ticino non è colpito dalla carenza di insegnanti, probabilmente non si ricorrerà a questa misura. Cassa disoccupazione cristiano sociale / OCST... ...la più veloce della Svizzera Servizi Le nostre sedi Pagamenti giornalieri agli assicurati Lugano - Amministrazione centrale Via Serafino Balestra 19, 6900 Lugano Biasca Piazza Centrale, 6710 Biasca Bellinzona Via Magoria 6, 6500 Bellinzona Grono 6537 Grono Locarno Via della Posta 8, 6600 Locarno Massagno Via San Gottardo 50, 6900 Massagno Mendrisio Via G. Lanz 25, 6850 Mendrisio Chiasso Via Bossi 12, 6830 Chiasso 6 sedi in Ticino e 1 nei Grigioni Professionalità nell’allestimento delle pratiche Programmi informatici per i datori di lavoro Sindacato Attualità 19 luglio 2012 il Lavoro In risposta ad Aiti e Camera di commercio Disoccupazione in attivo Disimpegno oggi, rammarico domani Il Parlamento abbia il coraggio di cambiare rotta! MEINRADO ROBBIANI L a sollecitazione dell’OCST ad imboccare con risolutezza la via di una più ampia diffusione dei contratti collettivi di lavoro, quale antidoto contro le distorsioni indotte da un mercato del lavoro sempre più disordinato, non ha lasciato indifferente il padronato. In una nota congiunta, i direttori dell’AITI e della Camera di commercio (presa di posizione, così come quella dell’OCST, pubblicata sul Corriere del Ticino) prendono le distanze dagli auspici del nostro sindacato. Qualche opportuno richiamo Quella dei due direttori, sentitisi punzecchiati poiché chiamati ad un ruolo più attivo di interlocutore dei sindacati e di promotori di soluzioni contrattuali, è una reazione facilmente prevedibile. Non potevano comprensibilmente far finta di nulla. Peccato tuttavia che, benché abbiano unito le teste, non siano riusciti ad evitare i risucchi della superficialità. Qualche rinnovata seppur breve sottolineatura appare perciò per nulla superflua. In primo luogo per ricordare che il contratto collettivo è uno strumento di regolazione delle condizioni di lavoro per sua natura tarato sulle caratteristiche di una specifica azienda o categoria professionale. Ma non solo. Disegna anche un’area di collaborazione tra datori di lavoro e sindacati, che rafforza l’identità della categoria, ne promuove lo sviluppo (si pensi segnatamente alla formazione professionale di base e continua), ne potenzia la capacità negoziale con gli altri soggetti sociali o politici. In secondo luogo per evidenziare che le difficoltà, alle quali le imprese devono sovente fare fronte, possono essere dominate in misura tanto più promettente se capitale e lavoro si alleano. Se cioè le imprese non impostano la loro strategia ignorando o –peggio ancora- scaricando i rischi sui lavoratori ma coinvolgendoli e valorizzandone l’apporto. In terzo luogo per sottolineare che le imprese possono essere più facilmente vincenti se possono contare su un territorio partecipe delle loro sfide; un territorio che le sostiene con convinzione poiché consapevole di dovere ricambiare la responsabilità sociale che le imprese assumono verso la collettività di riferimento. Dialogo quale perno di sviluppo Il contratto collettivo di lavoro è, in tutte le fattispecie enunciate, uno strumento privilegiato per costruire un rapporto di solido dialogo e collaborazione tra le parti sociali. È pure presupposto per un funzionamento più ordinato delle imprese, delle categorie e di riflesso del mercato del lavoro. Investire sul dialogo è perciò contribuire ad un’economia forte e ad imprese meglio attrezzate e sostenute nel loro percorso. Una cultura del dialogo coltivata nell’economia eserciterebbe d’altronde riverberi fruttuosi sull’intera comunità, in contrapposizione alle crescenti fratture ed attriti che incrinano la coesione sociale. Sulle associazioni padronali e sulle organizzazioni sindacali ricade perciò una responsabilità che le interpella pressantemente. È perciò fuori luogo la tentazione di AITI e Camera di Commercio di starsene alla finestra, rimanendo neutrali di fronte alla scelta delle imprese e delle categorie di dialogare o meno con i sindacati. Starsene passivamente alla finestra equivale a sottrarsi ad un compito che merita invece convinzione. Si facciano perciò parte attiva nel sostenere il dialogo sociale, non disdegnando di incitare le aziende a collocarsi su questa traiettoria. L’incontro da loro auspicato –unica vera nota positiva della presa di posizione di AITI e Camera di Commercio- non potrà che essere occasione per riaffermare il valore del dialogo sociale quale fulcro per riconfigurare il mercato del lavoro in Ticino, oggi scardinato da troppe derive e deturpanti distorsioni. inserzione Marco Vassalli, gerente Tel. 091 648 17 89 Via Indipendenza 7 6826 Riva S. Vitale Aperto tutti i giorni! Ideale per: matrimoni, cene aziendali, banchetti e aperitivi Ampia terrazza a disposizione! Riservazione gradita L’ avevo definita una revisione scellerata. La nuova legge sull’assicurazione disoccupazione, entrata in vigore nell’aprile 2011, ha infatti caricato sulle spalle dei disoccupati un fardello ingiustificatamente oneroso. Attraverso una consistente decurtazione delle prestazioni, li ha chiamati a contribuire in maniera sproporzionata al risanamento di un’assicurazione, il cui squilibrio era prevalentemente addebitabile alla riduzione eccessiva dei contributi sui salari (dal 3 al 2 per cento), introdotta in occasione della precedente revisione della legge. Per assorbire gli oltre 7 miliardi di debito nel frattempo cumulatisi sarebbe perciò stato più equo correggere ancor più verso l’alto le aliquote di contribuzione (più cioè dello 0,2 per cento deciso dal parlamento) piuttosto che tagliare pesantemente le prestazioni ai disoccupati. Una chiara conferma Alla lettura dei conti 2011 il nostro addebito si rivela pienamente fondato. Il risultato è nettamente più favorevole del previsto: i conti chiudono con maggiori entrate pari a 1,6 miliardi. Questo risultato, se messo in relazione con la perdita di 1,7 miliardi registrata nel 2010, sfocia del resto in un impatto complessivo della revisione di oltre 3 miliardi. Questi dati indicano con evidenza che il parlamento è andato ben al di là di ritocchi ragionevoli delle prestazioni. Il pedaggio chiesto ai disoccupati si conferma perciò visibilmente esagerato. I conti 2011 dimostrano che la via del risanamento, che rimane incontestato nella sua necessità, era percorribile anche senza infierire tanto intensamente sulle prestazioni. Riaprire il dibattito Alla luce dei risultati conseguiti, un parlamento che interpreti il suo ruolo con correttezza e serietà si chinerebbe sulle opportune correzioni di rotta. Ripensando alle argomentazioni e posizioni espresse in occasione della revisione della legge, c’è da dubitare che ne abbia la volontà e il coraggio. Non stupirebbe anzi che si levi qualche voce a chiedere che venga tolto, poiché dotato di un carattere transitorio, il contributo di solidarietà a carico dei redditi più elevati. Staremo a vedere, pronti a stupirci nel caso in cui si tratti di perplessità eccessiva ma anche, qualora il parlamento rimanga immobile, intenzionati come OCST a batterci per invertire la scellerata direzione di marcia imboccata con la revisione dello scorso anno. M.R. 3 4 Sindacato Attualità Economiesuisse AL VOLO FORMAZIONE Il rapporto sulle infrastrutture mette a rischio il modello di successo elvetico E conomiesuisse, l’associazione mantello dell’economia svizzera, ha emanato un rapporto sulle infrastrutture, nel quale promuove la liberalizzazione generalizzata dei servizi universali. Nella fattispecie: abolizione del monopolio residuo nel mercato postale, prezzi più elevati per pendolari che si recano al lavoro, rinuncia effettiva della politica di trasferimento, nonché completa liberalizzazione del servizio universale. Per transfair questa è una strada sbagliata che rischia di minare la solidità del modello di successo elvetico in questo ambito. Ecco come economiesuisse vede il futuro del servizio universale in Svizzera. Nonostante la federazione osservi giustamente che senza una infrastruttura mantenuta bene e funzionante la Svizzera non sarà in grado di mantenere l'attrattività della sua piazza economica, il rapporto sulle infrastrutture propugna un vero e proprio smantellamento della comprovata politica delle infrastrutture. E tutto ciò senza tenere conto delle decisioni prese dal popolo e dal Parlamento che in passato si sono più volte espressi a favore del servizio pubblico. Benché economiesuisse riconosca che il servizio universale elvetico occupi una posizione di riguardo nel panorama europeo, lancia una fitta serie di proposte che mettono intenzionalmente a rischio i pilastri principali del modello elvetico. Dal punto di vista geografico e dell'insediamento, la Svizzera pone alcune sfide a una politica delle infrastrutture ben funzionante. Le regioni montane e periferiche, con i loro ostacoli geografici e la forte dispersione insediativa, rendono difficoltosa la creazione e il mantenimento di un servizio universale su tutto il territorio nazionale. Ma è proprio questa peculiarità, ovvero l'attuale accessibilità del servizio universale in tutte le regioni e a tutta la popolazione allo stesso modo e alle medesime condizioni, il vero cavallo di battaglia del nostro paese. Grazie a una rete di infrastrutture all'avanguardia, che permette anche alle regioni più isolate di creare reddito, il servizio universale procura alla piazza economica elvetica un vantaggio significativo. Le misure di economiesuisse servono invece esclusivamente a soddisfare interessi particolari a discapito della popolazione e sono la dimostrazione di una liberalizzazione a qualsiasi prezzo. Mercato postale L'abolizione del monopolio residuo sulle spedizioni fino a 50 grammi appena approvata dal Parlamento per il finanziamento del servizio universale mette a rischio l'accesso ai servizi postali in regioni montane e periferiche. Le possibili riduzioni di prezzo per grandi clienti 19 luglio 2012 il Lavoro nelle agglomerazioni dell’Altopiano porterebbero a prezzi più elevati per le regioni montane e periferiche e per i piccoli clienti. Non dimentichiamoci inoltre che, a eccezione del monopolio residuo, il mercato postale è già stato liberalizzato. Trasporti pubblici Il popolo e la classe politica si sono già espressi varie volte in merito. Da un punto di vista ecologico, un settore dei trasporti pubblici ben sviluppato ha senso e contribuisce pure a sgravare la rete stradale. Un allontanamento da questa politica, sia attraverso un taglio dei mezzi finanziari provenienti dall'imposta sugli oli minerali, una limitazione degli investimenti nella rete ferroviaria o una penalizzazione dei pendolari tramite i prezzi dei biglietti, mette ulteriormente in pericolo questi obiettivi. Telecomunicazioni Nel settore, la buona situazione di Swisscom dimostra che la partecipazione maggioritaria da parte della Confederazione non necessariamente rappresenta un ostacolo per agire in modo innovativo e con successo. La fusione andata a monte tra Orange e Sunrise mostra però anche i limiti della concorrenza. Nel raffronto internazionale, come detto, la Svizzera offre un'infrastruttura di telecomunicazione straordinaria e questo grazie anche a imprese a partecipazione maggioritaria pubblica. Transfair si oppone pertanto con determinazione alla politica di liberalizzazione promossa da economiesuisse. Dell’attuale servizio pubblico di qualità beneficia tutta la popolazione in tutte le regioni del nostro Paese. Questa conquista va tutelata con tutte le nostre forze. Cerimonia di premiazione AIET 45 neo-diplomati Elettricisti di montaggio. Lercara E., Cuvio; Nodari N., Arbedo; Lisnenko I., Paradiso; Frattini E., Varese; Massaini N., Valsolda; Akil H., Grono - Alves Ferreira P., Viganello - Antonini J., Giubiasco - Bianchi R., Venegono Superiore - Bislimi E., Minusio - Brazzola N., Massagno - Brizzi F., Balerna - Broggini F., Venegono Inferiore - Caldararo V., Osteno - Ceri D., Massagno - Danesi C., Beregazzo con Figliaro - Gabelli W., Olgiate Comasco - Grgic A., Brissago Isella D., Villa Guardia - Komoni D., Cadempino - Mancassola D., San Bartolomeo Val Cavargna - Marinelli M., Malesco - Mawlud S., Lugano - Morais Da Silva P., Pregassona - Mujic A., Lugano - Murer L., Porlezza Ostimi S., Valmorea - Pais Roque De Aguiar D., Melide - Palomba D., Breno - Panzera N., Monte Carasso - Perini A., Pellio Intelvi - Pidò M., Santa Maria Maggiore - Ryffel D., Lugano - Sabia S., Malnate - Simic M., Lugano - Simonati C., Gordola - Spanò O., San Fermo Della Battaglia - Tekeste Y., Paradiso - Tibaldi A., Sumirago - Tombolato D., Pianezzo - Torregrossa G., Monte Carasso - Verga A., Lomazzo - Veseli N., Massagno Vitali A., Bissone - Palomba C., Figino 70 neo-diplomati Installatori elettricisti Macheo G., Carlazzo; Perolini C., Ossuccio; Messina M., Montano Lucino; Cavigioli M., Ossuccio; Petitfour O.W., Cadorago; Passerini A., Mendrisio; Ronchetti G., Bironico; Aresi E., Varese; Ricci A., Pazzallo; Coppola A., Porto Ceresio; Rinaldi A., Breganzona; Clerici F., S. Nazzaro; De Angelis P., Uggiate Trevano; Bronz O., Locarno; Marano A., Viganello; Badi A., Luino - Balerna A., Morbio Superiore - Bellisario F., Lurate Caccivio Belotti S., Giornico - Beretta D., S. Pietro Berti E., Cugnasco - Bianchi F., Montegrino Valtravaglia - Bolzani A., Pregassona - Bonardi P., Cavargna - Botta N., Avegno - Burci D., Porlezza - Caimi P. E., Lomazzo - Capelli S., San Siro - Casati S., Lugano - Cereda F., Grandola ed Uniti - Cerrato A., Castiglione D’Intelvi - Cozza F., Luino - Decarli M., Muralto - Faccetti M., Mesenzana - Fagone J., Locarno - Fante D., Lavena Ponte Tresa - Fernandes Dias D., Sementina - Ferrari M., Locarno - Francese A., Cannobio - Galgiani S., Cavigliano - Ghidoni J., Gordola - Grisetti M., Tremona - Iengo S., Cuasso Al Monte Joppini S., Gordola - Le Fossi G., Solbiate - Lucioli D., Massagno - Mapelli M., Chiasso - Marchesi F., Cunardo - Marinelli F., Como - Munda A., Davesco-Soragno - Nurchi C., Pellio Intelvi - Palomba L., Figino - Parise G., Lavena Ponte Tresa - Pisano A., Bioggio Pretti M., Corrido - Raton I., Minusio - Redini M., Marchirolo - Scacchi M., Comano - Scaroni F., Riazzino - Servidio M., Lugano - Siseri E., Tenero - Snider S., Coldrerio - Specchia A., Massagno - Stevanovic D., Lugano - Sulmoni M., Mendrisio - Tunesi L., Frasco - Utebay A., Ascona - Vacchini P., Viganello - Vassalli M., Riva San Vitale - Volpin S., Vacallo. 3 neo-diplomati Telematici. Conticello M., Como - Galli C., Isone - Zappa A., Bioggio. Sindacato Attualità 19 luglio 2012 il Lavoro Agenzie interinali AL VOLO FORMAZIONE Gente scaltra a piede libero L a ditta Easy Work di Chiasso è attiva nel settore del prestito temporaneo di manodopera da alcuni mesi. La medesima non è sottoposta a obblighi legali e contrattuali particolari (vedi riquadro in calce) nella misura in cui dichiara di operare con una massa salariale annuale inferiore a 1,2 mio di franchi. Da questo punto di vista, nulla da ridire. Giova però ricordare che, i due dipendenti/titolari della Easy Work hanno lavorato per anni presso un’importante agenzia di collocamento interinale: come dire, non si parla di sprovveduti. Dai dubbi legati all’impostazione generale (perché mai esonerare da vincoli legali e contrattuali le agenzie di collocamento interinale con una massa salariale annuale di 1,2 mio di franchi?), si passa ora alla penosa lettura di documenti che evidenziano il chiaro intento speculativo della Easy Work di Chiasso. Il caso segnalato dall’OCST agli organismi di controllo competenti può essere riassunto nel seguente modo: un’agenzia di prestito di personale interinale colloca presso una ditta di Chiasso un lavoratore – con funzione di operaio non qualificato – a fr. 18.31 all’ora (importo comprensivo del salario base, dell’indennità festivi, dell’indennità vacanze e dell’indennità tredicesima). Il contratto tra l’agenzia astretta al CCL nazionale per il settore del prestito di personale è stato sottoscritto in data 27 giugno 2012 per una durata presumibile di 3 mesi al massimo la Easy Work colloca lo stesso lavoratore, presso lo stesso datore di lavoro, per svolgere la stessa attività a fr. 16.00 all’ora (importo che non considera l’indennità tredicesima). Il contratto tra la Easy Work è stato sottoscritto in data 5 luglio 2012 per una durata indeterminata. Una differenza salariale di fr. 2.31 all’ora che corrisponde, per un’attività svolta a tempo pieno ad oltre fr. 400.-- lordi al mese in meno ritenuta, a prescindere, un’aspettativa comunque modesta di fr. 3’200.-- lordi al mese «nella migliore delle due possibilità». L’OCST stigmatizza l’operato di queste agenzie di collocamento interinali «satellite» che, con la compiacenza di datori di lavoro locali, favoriscono una dinamica di dumping salariale e contrattuale a discapito di una categoria di lavoratori interinali, già in situazione di precariato. L’OCST continuerà a denunciare pubblicamente e per le vie istituzionali chi prova a fare il furbo alle spalle di lavoratrici e lavoratori in cerca di un’occupazione stabile anche attraverso le agenzie di collocamento interinale. Il comportamento di operatori del settore pronti a sfruttare a proprio favore (e a esclusivo danno di lavoratrici e lavoratori interinali) , che operano nelle «zone grigie» formatesi dopo l’introduzione del 1.1.2012 del CCL per il settore del prestito del personale, deve essere estirpato. 5 L’OCST sosterrà con convinzione e promuoverà ogni iniziativa per annullare gli «effetti indesiderati» offerti da un «margine di manovra» legale (esonero dal rispetto del CCL Swissstaffing per agenzie con meno di 1,2 mio di franchi). Una tara che, nell’applicazione pratica, offende i lavoratori interinali in cerca di lavoro e favorisce nel settore un dumping salariale molto insidioso. La spericolata iniziativa della Easy Work non deve infatti fare scuola. Quadro contrattuale e legale Le agenzie interinali di collocamento sono tenute a rispettare i contenuti dei Contratti collettivi di lavoro (CCL) decretati di obbligatorietà generale per quanto concerne, in particolare, le disposizioni sul salario e la durata del lavoro (Legge federale sul collocamento e il personale a prestito). L’associazione padronale delle agenzie interinali (Swissstaffing) ed i principali sindacati nazionali hanno concordato un CCL mantello che vincola tutti gli operatori del prestito di personale interinale a rispettare determinate regole del gioco. Questo CCL, decretato a sua volta di obbligatorietà generale dal Consiglio federale, è entrato in vigore a partire dal 1.1.2012. Più di 80 CCL settoriali dichiarati di obbligatorietà generale (a livello federale o cantonale) ed ulteriori 36 CCL sprovvisti del decreto, segnatamente ai salari e la durata del lavoro, devono essere rispettati da tutte le agenzie di collocamento interinale operanti in Svizzera. Sono esonerate dal citato obbligo legale le piccole agenzie di collocamento con una massa salariale annua di missioni a favore di terzi inferiore a fr. 1'200'000.- (cfr. art. 2 cpv. 1 lettera c del citato CCL per il settore di prestito del personale e relativo decreto di obbligatorietà generale). Queste agenzie trovano un potenziale terreno speculativo fertile nei settori ove non sussistono CCL di categoria decretati di obbligatorietà generale (nazionale o cantonale). UPSA - 96 diplomati nel ramo delle automobili Durante la cerimonia, patrocinata dall’UPSA Ticino e dalla Commissione paritetica cantonale delle autorimesse, sono stati premiati i migliori diplomati con una media superiore al 5. Assistenti di manutenzione per automobili S. Dei Tos, Taverne (Dee Jay Cars Automobili SA) media generale 5.1; F. Barbieri, Toceno (I); A. Basharat, Capolago; B. Cakic, Viganello; M. Carcano, Bigorio; N. Cetti, Coldrerio; D. Cimò, Monte Carasso; M. Da Cunha Pereira, Arbedo; A. De Stefano, Claro; S. Gubetta, Toceno (I); A. Hidalgo Gallardo, Moghegno; L. Lancellotta, Stabio; M. Londino, Lavena Ponte Tresa (I); D. Mengozzi, Camorino; M. Mezher, Bellinzona; S. Micic, Faido; N. Minniti, Barbengo; O. Mossi, S. Vittore; C. Pantaleo, Bellinzona; M. Perrino, Malnate (I); L. Quanchi, Ascona;L. Randazzo, Maggia; V. Ruberto, D. Rudschuck, Airolo; M. Scacco, Arbedo; A. Tallarico, Sementina. Meccanici di manutenzione per automobili M. Foletti, Purasca (Agustoni Cesare Trucks SA); N. Belloni, Bedigliora (Emil Frey SA); e S. Realini, Coldrerio (Mercedes-Benz Automobili SA) tutti e tre media generale 5.2; A. Barbarotto, Viganello; R. Bertini, D. Borgnis, Craveggia (I); D. Briccola, Uggiate Trevano (I); R. Cagnazzo, Giubiasco; A. Calvo Suarez, Locarno; C. Campisano, Tenero; M. Capoferri, Novazzano; O. Carpani, Airolo; S. Cetrangolo, Viganello; M. Conti, Bellinzona; L. Costanzo, San Fedele Intelvi (I); M. Crotta, F. De Pietro, Rancate; A. M. Delorenzi, Miglieglia; C. Donatelli, Camorino; M. Dzepic, Locarno; K. Fiori, Canobbio; L. Forni, Quinto; M. Gabriele, Mezzovico; F. Galeno, Figino; L. Gatti, Davesco-Soragno; M. Gespini, Ponte Cremenaga; L. Giovinazzo, Locarno; E. Giroldelli, Olivone; J.C. Gonçalves Oliveira, Airolo; L. Leonardi, Locarno; P. Liekmanis, Pregassona; F. Liver, Sagno; N. Manenti, Agno; A. Mangiameli, Porto Ceresio (I); N. Meli, Grantola (I); A. Menghetti, Cadro; A. Michea, Porto Valtravaglia (I); D. Migliore, Gravedona (I); G. Mondia, Bidogno-Treggia; A. Mozzettini, Gordola; V. Murseli, Locarno; F. Nocker, Vezia; M. Orelli, Muggio; M. Ozmen, Pregassona; L. Pastore, Ponte Tresa (I); K. Pertunaj, Caslano; M. Prato, Losone; L. Puricelli, Riva S. Vitale; E. Ramos Gomes, Biasca; D. Ranisavljevic, Pregassona; F. Paolo Ristuccia, Stabio; A. Sartori, Giumaglio; M. Schera, Muggio; A. Selmani, Cadenazzo; M. Solida, Cadempino; H. Stojcev, Locarno; F. Teixeira Perez, Pregassona; K. Troisi, Giubiasco. Meccatronici d’automobili. K. Daldini, Cadempino (AMAG Automobili e Motori SA) media generale 5.1; A. Vassalli, Novazzano (Vizzardi Pierluigi SA) media generale 5.0; S. Botta, Giubiasco; G. Brusatori, Camorino; M. De Sanctis, Cuasso al Monte (I); S. De Sousa, Dongio; A. Giacchetto, Gordevio; S. Gnesa, Brione Verzasca; G. Oberti, Genestrerio; J. Rizzi, Lostallo; A.E. Spagnoli, Bruzella; M. Vassalli, Riva S. Vitale. Complimenti e auguri a tutti!. Sindacato Formazione 6 19 luglio 2012 il Lavoro CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE Via S. Balestra 19 6901 Lugano Tel. 091 921 26 00 Fax 091 921 26 66 RECUPERO FORMAZIONE DI BASE AFC/APF ff EDILIZIA BB Custode di immobili, dal 5 novembre, ma-gio 19.10 - 22.00, sa 8.30 - 12.30 e 13.30-16.30, 393 ore. Costo: fr. 5.544. BB Gessatore Art. 33, dal 14 settembre, ve-sa, 436 ore + 160 di pratica. Costo: fr. 2’000.ff VENDITA BB Impiegato del commercio al dettaglio Art. 33, dal 1 ottobre, 350 ore. Costo: fr. 2’000.FORM. CONTINUA DI MEDIA DURATA ff INFORMATICA BB Web Creator, dal 18 settembre 2012 al 30 maggio 2013, martedì e giovedì, 18.00 - 22.00, 220 ore. Costo: fr. 2’500.- soci, fr. 2’700.- non soci ff COMMERCIO BB Corso di segretariato, dal 17 settembre, lunedì e mercoledì, 9.00-12.00 e 13.0016.00, 192 ore. Costo: fr. 1’920 soci, fr. 2’300 non soci. [email protected] www.cfp-ocst.ch www.formatlingua.ch ff LINGUE BB Corso di comunicazione multilingue base, dal 5 settembre, mercoledì sera, 18.30-21.30 e/o sabato mattina 10.00-13.00, 60 ore. Costo: fr. 950. Seminari: 12 ore, costo fr. 240. FORM. CONTINUA DI BREVE DURATA ff INFORMATICA BB Introduzione all’informatica, dal 17 settembre al 24 ottobre, lunedì e mercoledì, 19.00-22.00, Il calendario dei corsi è consultabile sul nuovo sito internet del 36 ore. Costo: fr. 400.- soci, fr. CFP-OCST e di FORMAT Lingua all’indirizzo www.cfp-ocst.ch 600 non soci BB Adobe-Dreamweaver (CS5), dal 4 settembre al 18 settembre, ma-gio, ff EDILIZIA 18.00-22.00, 16 ore. Costo: fr. 210.- soci, BB AutoCAD base, dal 17 settembre al 24 fr. 310.- non soci. ottobre, lunedì e mercoledì, 18.00-21.00, BB Adobe-HTML/PHP/MySQL (CS5), dal 30 ore. Costo: fr. 400.- soci, fr. 600.- non 25 settembre, 90 ore, costo: fr. 910 soci, fr. soci. 1590 non soci. ff LINGUE BB Linguestate 2012, dal 30 luglio e dal 20 agosto; due settimane dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 12.00 oppure dalle 13.30 alle 16.30. Costo: fr. 360 soci, fr. 450 non soci. ff CONTABILITÀ BB Contabilità base, dall’11 settembre all’11 ottobre, martedì e giovedì, 19.0022.00, 30 ore. Costo: fr. 300.- soci, fr. 500.non soci PROGETTO MOSAICO Lettere di candidatura: cambia strategia! I n questo appuntamento vorremmo porre l’accento su uno strumento importante per coloro che cercano lavoro o desiderano cambiare la propria posizione professionale: la lettera di presentazione. Brevemente vi forniamo alcuni suggerimenti pratici per una redazione coerente, chiara ed efficace. La lettera di accompagnamento ci può permettere di dire quello che il cv non può dire, (passione, motivazione, collegamenti, interessi e hobbies). La lettera, qualunque forma sceglieremo, dovrà contenere uno o più di questi elementi: La motivazione Una dichiarazione chiara e sintetica di poche frasi: «desidero propormi per (posizione) con (nome azienda) come pubblicato in (giornale, sito internet, etc.)». Nel caso in cui non si tratti di una risposta ad un’inserzione si possono aggiungere gli elementi di collegamento con l’azienda, la propria formazio- ne, la specificità del titolo di studio o dell’attività svolta finora. Gli elementi caratterizzanti e che distinguono chi siamo noi: conoscenza di più lingue straniere; l’avere fatto la tesi o il lavoro di diploma legati all’attività aziendale, stage. Tirocini o esperienze specifiche nel settore di competenza; l’avere una «passione», un legame possibilmente dimostrabile con una delle attività fondamentali dell’azienda (ricerca, vendita, progettazione, etc.). Cosa possiamo offrire noi all’azienda In tale contesto dobbiamo evidenziare la nostra disponibilità collegata alle nostre competenze e alle attitudini sviluppate: ff La disponibilità a viaggi e trasferte ff La disponibilità a svolgere mansioni che interessano l’azienda ff La buona conoscenza di una lingua Come non deve essere mai la lettera di accompagnamento ff ff ff ff ff Lunga Prolissa Ripetitiva dei contenuti del cv Adulatoria Generica Cosa rende efficace la lettera di accompagnamento ff Indirizzarla ad una specifica persona ff Conoscere l’azienda ff Fare riferimenti a dati specifici ff Collegare i nostri punti di forza all’azienda Info Marina Bernardo Ciddio e Emanuela Pigò (consulenti del CFP-OCST) tel. 091 9212600, [email protected] - cfp. [email protected] 19 luglio 2012 il Lavoro Sindacato Formazione 7 Lavoro e salute Salute e mondo del lavoro in Svizzera, quale correlazione? MARCO SACCHI I n Svizzera i costi della sanità superano ormai i 40 miliardi di Franchi. I premi assicurativi strangolano la disponibilità finanziaria delle persone e delle famiglie e influiscono anche sulla ripresa dell’economia, che già soffre della situazione internazionale. Il tema è drammatico, perché ad un certo momento dovremo pur decidere quanta parte delle risorse finanziarie saremo disposti a mettere a disposizione della sanità nel suo insieme e le scelte che ne deriveranno potranno essere molto dolorose. È ormai chiaro a tutti che il lavoro, o meglio le condizioni e i modi del lavorare sono determinanti per la nostra salute psicofisica. Il lavoro è infatti un veicolo di integrazione sociale e garantisce, anche se a volte in modo insufficiente, una base di benessere economico. È noto che le ripercussioni della disoccupazione sulla salute possono essere devastanti. I dati e le statistiche a noi note, sono tante e tutte convergono su un dato importante: il benessere delle persone passa anche attraverso il lavoro. Lo psichiatra, dr. Michele Tomamichel, parla di sofferenza sul posto di lavoro. La paura di perdere il posto, gli obiettivi aziendali sempre più incalzanti e il timore di dover affrontare un cambiamento, aumentano il rischio di perdita dell’equilibrio psicofisico, tanto che le ospedalizzazioni e il ricorso a cure psichiche sono sempre più frequenti. Un altro preoccupante dato ci viene fornito dal Segretariato di Stato dell’Economia (SECO): più dell’80 per cento della popolazione si sente stressata. La stima dei costi causati dallo stress ammonta a 4,2 miliardi di franchi che equivalgono al 1,2 per cento del prodotto interno lordo (PIL), e la maggiore causa di questo problema è stato individuato ancora una volta nella vita professionale (58,1 per cento della popolazione intervistata). La pressione produttiva è aumentata a scapito delle relazioni interpersonali, portando i collaboratori a sentirsi sempre più soli e poco sostenuti. Il Consiglio Federale rispondendo a un’interrogazione parlamentare, ha dichiarato che i costi Inserzione dei problemi di salute legati al lavoro raggiungerebbero in Svizzera parecchi miliardi di franchi all’anno. Questi costi supererebbero considerevolmente quelli degli incidenti e delle malattie professionali definiti nel diritto delle assicurazioni. Va anche detto che i costi della salute mentale a tutt’oggi sono ancora sottostimati. La difficoltà nel circoscrivere il problema risiede nel fatto che non è facile trovare una stretta correlazione tra il lavoro e la salute, pertanto in assenza di scientificità sull’argomento, si tende a sottostimare il problema lasciandolo da parte. Samuele Vorpe, economista aziendale, mette in luce possibili cause del fenomeno, che vanno dagli orari atipici introdotti dalle aziende per far fronte alla sempre più agguerrita concorrenza all’aumento della precarietà del posto di lavoro, dall’eccessiva richiesta di produttività a un’organizzazione del lavoro sempre più complessa. Non da ultimo il tentativo di mettere in atto qualsiasi misura di risparmio e razionalizzazione con l’obiettivo di dover sopravvivere economicamente in un mercato sempre più pressante e globalizzato. Il mondo aziendale tende a finalizzare tutte le decisioni sul proprio capitale umano verso il solo scopo di realizzare obiettivi sempre più alti e in tempi sempre più stretti. Ed è proprio il personale a pagare lo scotto più alto di un sistema che sta dimostrando tutta la sua inefficacia. Il linguaggio utilizzato dal nuovo management nelle interazioni con i collaboratori, è palesemente contraddittorio. Crea confusione e paradossi. Da una parte si chiede al collaboratore di assumersi la piena responsabilità del proprio operato, di essere flessibile, autonomo, abile nella risoluzione di problemi e capace di trovare soluzioni interessanti. Gli si chiede disponibilità anche fuori dagli orari di lavoro, facendo leva sul mito americano del successo personale del «businessman». Dall’altra parte gli si fissano obiettivi, piani d’azione, incontri in agenda e priorità, senza che lui possa intervenire e dire la sua: nulla può essere messo in discussione, ma la responsabilità di un fallimento è del collaboratore! Questo crea nei dipendenti confusione e frustrazione; da un lato è enfatizzata l’autoresponsabilità, la crescita e l’autorealizzazione, ma dall’altro lato è aumentato il controllo e la pressione, portando sempre più spesso e inesorabilmente il collaboratore ad un crollo psicofisico. La formazione professionale e l’accompagnamento «one to one» da parte di un professionista della relazione, avranno quindi per il futuro un ruolo determinante per il successo o il fallimento di un’azienda. Cerchi un lavoro qualunque? Cambia strategia! Il Centro di Formazione Professionale OCST ti offre: • Il progetto Mosaico per definire meglio cosa sai fare • I corsi per completare le tue competenze Contattaci per una consulenza! Condizioni di favore per tutto il 2012 Tel. 091 921 26 00 [email protected] www.cfp-ocst.ch 8 Sindacato Associazioni 19 luglio 2012 il Lavoro Colonie Leone XIII a Sonogno Insieme per imparare e per riposare C ome ogni anno la redazione si è recata in quel di Sonogno per raccontarvi come stanno passando le vacanze i bambini che partecipano alle colonie organizzate dall’Associazione Leone XIII dell’OCST. E tra i tanti volti se ne scorgono di conosciuti che danno l’occasione di rendersi conto del tempo che passa. Alcuni, i più affezionati, non potendo più partecipare per l’età, decidono di proporsi come animatori. Sonogno, come forse saprete, è un incantevole villaggio in fondo alla Val Verzasca e rappresenta il punto di confluenza fra tre valli. A 900 metri di altitudine, è verdissimo ed immerso in una natura lussurreggiante. Il posto ideale dunque per trascorrere una vacanza, specialmente se in buona compagnia e guidati da personale preparato e affidabile. Di quanto succede in colonia ci hanno informati la direttrice del primo turno, Maddalena Camplani, e Paola Mauri, responsabile delle Colonie Leone XIII. «Molti di questi bambini, ci dicono, vivono tutto l’anno in città e non hanno molti spazi immersi nella natura. Per questo abbiamo deciso di sfruttare queste due settimane per farli stare all’aria aperta». Sono state infatti organizzate molte passeggiate, tornei di calcio e pallavolo, la caccia al tesoro e giochi a quiz per le strade del paese. Il filo conduttore di questo primo turno di vacanza è stato «artisti e scultori» ognuno degli otto gruppi in cui sono divisi i ragazzi ha progettato e realizzato una scultura riciclando gli imballaggi: bottiglie di plastica e scatolame di cartone. Con queste opere verrà creato un percorso espositivo illuminato nel giardino della colonia per la festa conclusiva. Naturalmente non sono mancate le serate di ballo e musica durante le quali i ragazzi hanno potuto dare sfoggio di capacità artistiche non indifferenti. La direttrice Maddalena è il punto di riferimento di un nutrito gruppo di animatori che gestiscono le esigenze dei partecipanti che sono eterogenei per età e indole. Ci sono poi le ausiliarie che si occupano di tenere pulita e accogliente la colonia e di dare supporto alla cucina. Infine non si può non ricordare chi, insieme a Paola, è un punto di riferimento irrinunciabile: l’infermiere Pietro Matasci e la custode Maria Pia Balemi. Il primo turno di vacanze è terminato sabato scorso ed è stato il momento degli addii. I bimbi hanno disegnato le loro emozioni sulle magliette che hanno portato a casa come ricordo. Qualcuno, su richiesta del papà, ne ha decorata anche una di taglia extralarge. Salutiamo quindi l’arrivo del secondo turno che, guidato dalla direttrice Cristina Gargantini e dalla vice Serena Canello, lavora sul tema delle olimpiadi. 19 luglio 2012 il Lavoro Sindacato Associazioni 9 10 Info Balcani Gdije na Odmor? Grčka ostrva - dragulji Mediterana LUXLIFE.RS K ada pomislite na grčka ostrva, prva asocijacija su beskrajne peskovite plaže, osunčane toplim mediteranskim suncem, koje zapljuskuje svežina tirkiznog mora… Obogaćena maslinjacima i vinovom lozom, svetilištima, crkvama, tvrđavama, belim kućama sa plavim detaljima, sve nas podseća na tradicionalni način života gostoljubivih grčkih domaćina, koji je pored prirodne lepote, još jedan od razloga zbog kojih su grčka ostrva postala jedna od najposećenijih evropskih destinacija. Od preko 3000 ostrva samo su 140 naseljenih. Ipak, svako grčko ostrvo je svet za sebe i svako priča svoju priču... izdvajamo nekoliko interesantnih ostrva koje ne smete propustiti... Ostrvo Krf je jedan od bisera Mediterana. Ovaj dragulj Jonskog arhipelaga služio je za odmor grčkim i evropskim kraljevskim parovima. Bujna i raznovrsna vegetacija, uzbudljiva linija pejzaža, prelepe plaže i kristalno čisto more, moćna zdanja, raskošna arhitektura, uske kamenite ulice, živopisna sela i jedini teren za kriket u Grčkoj, pružaju interesantnu sliku ostrva. Na svakom koraku se oseća gostoprimstvo domaćina, tradicija koja se na Krfu neguje još od herojskog doba stare Grčke. Zakintos je najjužnije ostrvo u Jonskom 19 luglio 2012 il Lavoro Pagina a cura di Slavko Bojanic moru, jugoistočno od Kefalonije. Homer ga je nazivao ‘‘Zeleni Zakintos’’, zbog izuzetno bogate vegetacije, a na njemu su po legendi odmarali starogrčki bogovi Apolon i Artemida. Još uvek nedovoljno istraženo, ovo ostrvo nudi odmor na lepim peščanim plažama, blagu klimu, obilje sunca, dosta zelenila, idilične pejzaže i lepe zalaske sunca. Zakintos je poznat i kao prirodni rezervat, jer na njegovim južnim plažama, morska kornjača Caretta polaže jaja, pa je često možete videti. Krit je ostrvo jedinstveno po raznolikosti prirodnih lepota i bogatstvu tragova prošlosti. Predstavlja kolevku razvijene minojske civilizacije, koja je nastala pre više od 4000 godina i proslavljen je u starogrčkoj mitologiji, kao mesto rodjenja boga Zevsa. Nalazi se na raskrsnici tri kontinenta Evrope, Azije i Afrike i važi za jedno od najtoplijih ostrva Evrope. Na severu ga zapljuskuje Kritsko more, a na jugu Libijsko. Hersonisos je grad za mlade, poznat po bogatom noćnom životu, Retimno predstavlja mešavinu savremenog i tradicionalnog šarma, dok se Hania najčešće izdvaja kao najlepši grad na ostrvu, jer je sačuvao atmosferu iz venecijanskog i turskog perioda. Rodos se nalazi u jugoistočnom delu Egejskog mora, najveće ostrvo iz grupe Dodekanezi (dvanaest ostrva), još nazvanoj «južni Sporadi». Burna prošlost ostrva ostavila je neizbrisive tragove u vidu brojnih i raznovrsnih spomenika, zbog čega je Rodos dospeo na izabranu listu UNESCO-a. Klima ostrva je od antičkog doba smatrana zdravom, pa su i stari Rimljani dolazili na ovo ostrvo na okrepljujući odmor. Rodos sa više od 300 sunčanih dana u godini, važi za najsunčaniji predeo Evrope. Ako još razmišljate gde ćete provesti svoj odmor, posetite makar jedno od mnogobrojnih grčkih ostrva - sigurno ćete biti oduševljeni njihovom lepotom... Je li moguće?! U Sloveniji pao snijeg, a u Makedoniji čak +40 Na planinarskom domu Kredarica pao je snijeg, a temperatura se spustila na jedan stupanj. U isto vrijeme Srbija, Kosovo i Makedonija pržili su se na čak 40 stupnjeva Piše: 24sata P rotekla nedjelja je zaista bila dan s nevjerojatnim i nesvakidašnjim temperaturnim razlikama na jugoistoku Europe. I dok se i u Hrvatskoj razlika između sjeverozapada zemlje i Dalmacije bila i do 20 stupnjeva razlike još su veća odstupanja bila od Slovenije do Makedonije, javlja Dalmacijanews. U Sloveniji su se temperature zraka kretale od 8°C do 19°C, a meteorološke postaje na planinarskom domu Kredarica na Triglavu zabilježile su da je tijekom nedjelje pao snijeg,a temperatura se spustila na 1 stupanj. U isto vrijeme su temperature zraka u Srbiji, Kosovu i Makedoniji dosegle, pa čak ponegdje i prešle, 40 stupnjeva Celzijevih. Ovako velike temperaturne razlike na relativnom malom prostoru rezultat su «sukoba» dviju zračnih masa vrlo različitih svojstava. Dok je do Slovenije i zapada Hrvatske došao svjež i nestabilan atlantski zrak, istok Balkana je imao izrazito toplu zračnu masu koja se protezala sa sjevera Afrike sve do. London Roštilj ubrzava starenje? Jedno britansko istraživanje pokazalo je da ljudi koji često konzumiraju meso i druge proizvode pečene na roštilju ranije dobijaju bore. L eto je p o godno doba za izlete, ali naučnici upozoravaju ljubitelje roštilja da treba da budu obazrivi jer bi ih to moglo koštati nekoliko novih bora. Naime, namirnice pripremljene na roštilju sadrže štetne sastojke koji, u većim količinama, ubrzavaju starenje kože. «Glikacija je reakcija koja, na visokim temperaturama, nastaje između ugljenih hidrata (sve vrste šećera i skroba) i proteina ili masnoća», objašnjava za «Dejli mejl» Anastasija Kaleo sa Londonskog univerziteta. Pripremanje namirnica na roštilju je za našu kožu daleko štetnije od kuvanja na vodi ili pari. Naše telo apsorbuje štetne materije koje tom prilikom nastaju, a kada ih ima previše, to dovodi do nastanka bora i mlitavog izgleda kože. Sindacato Iniziative 19 luglio 2012 il Lavoro 11 Campo scuola 2012 Sulla strada per Santiago de Compostela ALBERTO TREVISAN L o scorso giugno due sindacalisti OCST (Alberto Trevisan di Lamone e Diana Camenzind di Mendrisio) insieme ad altri 20 ragazzi provenienti da diversi territori, categorie e servizi della CISL Lombardia, hanno partecipato al Campo Scuola 2012 della CISL Lombardia. Perché ho scelto di lavorare al sindacato? Cosa vuol dire fare il sindacalista? E farlo in un sindacato libero di ispirazione cristiana? Come stare davanti alla fatica, alle difficoltà e anche alle contraddizioni che incontriamo quotidianamente nel nostro lavoro? Queste domande sono inevitabili nella vita di un sindacalista, e riuscire a trovare risposte esaurienti è un cammino che dura tutta la carriera professionale. Troppo spesso però la frenesia del lavoro e il sovraccarico di impegni rischiano di soffocarle o di accantonarle, portando a vivere come «in apnea» e, alla lunga, a perdere di vista il significato di quello che si fa. I campi-scuola del sindacato da sempre hanno, in fondo, questa finalità: fare emergere queste domande in chi inizia a lavorare nel sindacato o per il sindacato (nelle strutture o in azienda), e accompagnarli nella ricerca (inevitabilmente personale) di una possibile risposta che regga nel tempo. In altre parole: fare insieme un pezzo di cammino, unendo momenti formativi a esperienze di convivenza e amicizia, lontano dalla frenesia delle «cose da fare». Il Campo Scuola 2012 della CISL Lombardia è nato da un’idea a dir poco geniale: vivere concretamente un’esperienza di cammino, nel luogo che da secoli è la meta privilegiata di pellegrini, viandanti e uomini provenienti da ogni parte del mondo: Il Cammino di Santiago de Compostela, in Galizia. Abbiamo infatti camminato 110 km, in 5 giorni, percorrendo l’ultimo tratto, da Sarria Un cammino… in tutti i sensi Non è semplicissimo trascrivere su carta quanto abbiamo vissuto durante quest’esperienza, proprio perché, oltre alle fatiche fisiche, ci sono stati attimi intensi anche dal punto di vista emozionale e psicologico. Il primo passo è stato l’incontro all’aeroporto, dove 22 giovani sindacalisti si sono trovati insieme, a dover cominciare un’esperienza senza un minimo di conoscenza reciproca. Tutti bene o male abbiamo avuto a che fare con le dinamiche di gruppo, e sappiamo che non sempre è facile creare dei rapporti tra i vari individui, soprattutto in un tempo così ristretto come quello che avevamo a disposizione. Ma la preoccupazione iniziale è stata fugata già nel primissimo giorno di cammino. Sarà la fatica fisica, sarà la meta comune, sarà la forza di volontà, ma velocemente si è creato un forte legame di amicizia e solidarietà, che ha permesso a tutti una felice convivenza, sebbene fossimo a stretto contatto giorno a Santiago, del cammino francese (che parte grini, e un’intera città nata e cresciuta «a misura» da Roncisvalle). Un’esperienza da veri pel- di pellegrino. legrini, con tutti gli elementi caratterizzanti: Nei 3 giorni di permanenza a Santiago la parsveglia all’alba, zaino, cappellino, borraccia e te più classica della formazione con la lezione bastone; gli ostelli e i cameroni comuni dove del professor Carrera sulla storia della CISL e i dormire; i mille incontri sorprendenti con le principi fondanti i sindacati liberi di ispirazione persone in cammino, le loro storie, le loro pre- cristiana, i lavori di gruppo, la testimonianza occupazioni, le loro domande; gli imprevisti, le di Paola Gilardoni, segretaria della CISL Lomsorprese e gli incidenti; la fatica, la rabbia, la bardia e l’incontro-dibattito con Gigi Petteni, nostalgia e lo sconforto quando le cose non segretario generale della CISL Lombardia. Abvanno; la solidarietà dei compagni di viaggio, biamo poi incontrato i rappresentanti del sinlo stupore per la bellezza del paesaggio; l’ac- dacato spagnolo UGT e del governo galiziano coglienza delle persone locali, l’allegria delle confrontandoci con loro sulla crisi e la necescene in compagnia, l’amicizia impensabile con sità del sindacato di essere protagonista nella chi non conoscevi fino a qualche giorno fa... ricerca di risposte per uscirne. insomma: il pellegrinaggio come sintesi, conInfine la parte più ricreativa, ma non per quecentrato e paradigma della vita, con tutte le sto meno incisiva, del campo scuola: la trasue contraddizioni e sfumature. sferta a Finisterre, l’ultimo lembo di terra prima Durante il cammino il professor Gheno e i dell’Oceano. Un vero spettacolo della natura formatori della CISL ci hanno proposto un per- che toglie il fiato e ti mette di fronte all’immencorso di riflessione in 5 tappe (una al giorno) sità dell’infinito, come a sfidare la grandezza con letture, racconti e scritti, su cui ognuno dei tuoi desideri: tu sei pronto a spiegare le di noi poteva lavorare e meditare, che diven- vele e a partire? Una sfida che riguarda tutti, tavano gli spunti per le discussioni tra di noi ogni giorno, nel sindacato come nella vita di lungo il cammino. Dal desiderio alla fatica, dal tutti i giorni. Una sfida che noi dopo questo significato del lavoro alla costruzione del bene campo scuola siamo senz’altro più pronti a comune. A fine giornata ci ritrovavamo per un raccogliere! Buen Camino a tutti! momento comune sul tema del giorno, in cui cercavamo di paragonare quello che avevamo letto con gli aspetti caratterizzanti il lavoro del sindacalista (la contrattazione, la rappresentanza, l’adesione di nuovi soci, le decisioni «politiche»). Un percorso stimolante e interessante, a volte non meno impegnativo della fatica nelle gambe! E finalmente... Santiago! Con la maestosa cattedrale di San Giacomo pronta ad accogliere tutti i pelI pellegrini giunti a destinazione. Alberto Trevisan con il cappellino legrini, lo spettacolare Botafumero OCST, davanti a lui Diana Camenzind. Foto: D. Camenzind che brucia le intenzioni scritte dai pellee notte (anche se, a dir la verità, di notte i «russatori incalliti» hanno rischiato la gogna…!!). Ma ciò che ci ha messo alla prova non è stata solo la forte vicinanza con persone estranee, ma anche la mancanza di privacy, di quel pezzo di mondo tutto nostro in cui ci sentiamo tranquilli e sicuri. E potete star certi che dormire nello stesso camerone con altre 120 persone va a minare fortemente quel nostro piccolo rifugio. Tuttavia il clima di armonia e, non in secondo piano, di stanchezza ha permesso di soprassedere a questa temporanea mancanza, anche perché vi era la possibilità di confidarsi con persone che stanno vivendo la stessa esperienza, assaporando le stesse sensazioni e affrontando le stesse difficoltà psicologiche e fisiche. E a proposito della fatica… è proprio quella che ci ha regalato lunghi istanti di introspezione, momenti speciali e assolutamente preziosi in cui è possibile volgere lo sguardo dentro di noi. Non a caso proprio durante il cammino, c’era la possibilità di confrontarsi con gli altri viaggiatori: ragazzini della scuola di danza di Valencia, un padre e una figlia in vacanza da Perugia, una coppia di pensionati dalla Francia, una studentessa russa,… una miriade di storie e di vissuti che ci venivano offerti di prima mano, proprio da quelle persone che, dopo lo scambio di qualche parola lungo lo stesso percorso, probabilmente non rivedremo più, ma che ci hanno regalato un pezzettino di loro stessi arricchendo la nostra esperienza. E non voglio assolutamente tralasciare quanto vissuto con i nostri colleghi d’oltrefrontiera. Ciò che colpisce, oltre alle differenze giuridiche, istituzionali e sociali (eh sì, pochi metri di territorio doganale separano due mondi completamente diversi… ma che in fondo in fondo hanno molto in comune), è il fatto che, nonostante le differenze, ciò che spinge i giovani sindacalisti è la stessa voglia di aiutare il prossimo, di lottare contro le ingiustizie, di migliorare questo mondo lavorativo che tanto è importante nella vita di tutti noi. E allora forza ragazzi, il cammino è ancora lungo, ma abbiamo già un buon allenamento alle spalle...!!! Diana Camenzind 12 Storie ticinesi 19 luglio 2012 il Lavoro Mestieri scomparsi Lo zoccolaio: mani al servizio dei piedi GIORGIO DONINI N el ramo della calzatura, gli zoccoli sono stati classificati «calzatura dei poveri» vuoi per la loro diffusione nei bassi ceti, vuoi per il costo modesto. Alla fine dell’800 gli zoccolai presenti in Ticino lavoravano direttamente sul campo, ossia nei boschi. Si trattava di un duro lavoro, faticoso e talvolta pericoloso. Gli alberi venivano abbattuti con la scure o con la sega dal manico ad arco. Si lavorava sempre, con il freddo e con il caldo. Eloquente la testimonianza di alcuni operai stabilitisi nei boschi tra Gudo e la foce del fiume Ticino alla fine dell’800: «lavoravamo a cottimo. Dormivamo nel capanno con il fuoco acceso e alimentato a turno. Per lavarsi si prendeva l’acqua alle Bolle o direttamente dal fiume Ticino.» Il lavoro consisteva principalmente nel tagliare gli alberi, sezionare i tronchi a misura del piede, preparando dei parallelepipedi e «squadrare» lo zoccolo con la falce. La squadratura era semplicemente l’eliminazione, a occhio, delle L’originale parti inutili, dando così forma allo zoccolo vero e proprio. In seguito, terminato questo lavoro, gli zoccoli venivano legati a gruppi di 20 paia con due rami di nocciolo ed esposti al sole. Dopo l’essicazione si trasportavano al magazzino per la pulitura: anch’essa svolta a mano, serviva pure a dare la curvatura del sinistro e del destro. Finito questo procedimento mancava soltanto l’inchiodatura delle tomaie in cuoio: ora gli zoccoli erano pronti a partire verso i mercati del Ticino. Il classico zoccolo ticinese aveva due tacchi, uno a metà della parte anteriore con forma triangolare e uno più quadrato nella parte posteriore. Questi tacchi permettevano alle persone, in prevalenza contadini di montagna, di percorrere i vari sentieri e pendii avendo una buona aderenza sia nelle salite che nelle discese. Non rari erano i casi in cui i proprietari infilavano dei chiodi per avere ancor più presa sul terreno scosceso. Disegni esplicativi di Edo Donini L’arte dello zoccolaio Fare l’artigiano, in questo caso produrre zoccoli, non era semplicemente prendere un tronco e trasformarlo nel prodotto desiderato. Comportava tutta una serie di conoscenze oltre alla semplice maestria manuale. Significava conoscere le piante, la loro crescita, le malattie, i terreni in cui crescevano e quant’altro. Per portare un esempio di questo sapere, si diceva che i terreni argillosi favorissero il prosperare di bruchi nelle piante, mentre il terreno sabbioso portasse, di norma, a una crescita sana. Spesso queste conoscenze venivano trasmesse di padre in figlio: dal riconoscere la foglia malata alla corteccia, il colore del legno una volta tagliato, la direzione in cui tagliarlo, le screpolature e via dicendo. Tutti elementi fondamentali per riuscire ad avere un prodotto finale eccelso. I principali tipi di legno usati erano pioppo, salice, ontano e tiglio. Il salice lo si preferiva per il suo peso specifico che permetteva di aumentare il volume di carico sui camion. I motivi dell’utilizzo di questi tipi di piante erano sempliOperai alle prese con quintali di tronchi ci: abbondavano in Ticino, in particolar modo sul Piano di Magadino. Inoltre, soprattutto ontano e tiglio, erano dei legni «dolci» da lavorare quando ancora verdi, ma parecchio consistenti una volta stagionati. La Seconda Guerra Mondiale Con l’arrivo della guerra, che prospettava la chiusura delle frontiere, molti operai italiani impiegati negli zoccolifici vollero rientrare in Italia dalle loro famiglie. Si sopperì alla carenza di manovali andando a pescare operai da altri settori, possibilmente già abili nella lavorazione del legno e si iniziò ad avvalersi dell’aiuto delle macchine. La Seconda Guerra Mondiale valorizzò gli zoccoli in quanto venivano fabbricati con un prodotto locale (legno) che non doveva essere importato. Anzi, vi fu un’impennata delle 19 luglio 2012 il Lavoro esportazioni verso il resto della Svizzera e i paesi belligeranti. Venne però a scarseggiare, a causa dei vari blocchi alle importazioni e i razionamenti vigenti, il cuoio per le tomaie. Si supplì alla mancanza utilizzando della stoffa colorata. Ciò permise anche di soddisfare un po’ di più i crescenti desideri femminili, mentre con i colori vivaci si fabbricarono le calzature della domenica. Contemporaneamente, come detto, per stare al passo con i tempi e rispondere alla crescente richiesta, si passò alla lavorazione a macchina che permise la creazione di nuove forme oltre al tradizionale zoccolo ticinese. Operai caricano gli scarti sul camion Ne vennero introdotte di più eleganti e comode, aumentando così l’offerta. Durante i periodi di grande produzione sorse Si cominciò con la sandaletta per bambini, poi il problema della collocazione degli scarti: in con la forma ortopedica e in seguito lo zoccolo parte venivano riutilizzati all’interno degli zoccon il tacco alto e basso. colifici per riscaldare e cucinare, in parte erano Altro fenomeno causato dalla guerra fu il sor- venduti come legna da ardere. Ma gere in Ticino di nuovi zoccolifici. In realtà era- vi fu un periodo in cui la collocaziono fabbriche di mobili costrette a ripiegare su ne di questi pezzi di legno divenne questo articolo per occupare la manodopera e difficoltosa a causa degli enormi continuare l’attività. quantitativi e dell’introduzione di nuovi metodi di riscaldamento. Per farci un’idea del problema pensiamo per esempio agli zoccolifici in grado di produrre 200’000 paia all’anno quanto materiale di scarto generavano. Non pochi furono i casi in cui gli stessi fabbricanti, pur di liberarsene, portavano gratis questa legna alle persone anziane che utilizzavano ancora la famosa stufa «economica». Vi fu poi un brusco cambiamento nella produzione a partire dagli anni ‘50: il legname utilizzato proveniente dal Piano di Magadino divenne prezioso in quanto alcune ditte lo usavano per il trasporto e l’immagazzinamento della frutta. Ci si rivolse allora a ditte italiane, che però lo fornivano già segato in tavole e ben stagionato. Fu una scelta obbligata Modelli prodotti in Ticino nel 1945 che portò involontariamente enormi vantaggi. Permise di eliminare la metà degli scarti e il processo di vaporizzazione della linfa. Cosa più Il dopoguerra importante si eliminò il periodo di essicazione Terminato il secondo conflitto mondiale il permettendo così al «capitale» di non restare lavoro ne risentì. Tanti zoccolai cercarono di fermo per diversi mesi rendendo la professione convertirsi ad altri mestieri visto che comunque anche più redditizia. il loro era un lavoro fisicamente pesante. Coloro che resistettero continuarono l’attività anche L’ultimo modello nel dopoguerra ed essendosi creati una clienUltimo tipo di zoccoli prodotto in Ticino fu il tela estera durante il conflitto, ebbero anche cosiddetto «anatomico», il famoso modello dei buoni profitti. «Scholl», dall’omonima ditta, ideato in Inghilterra ma brevettato in Germania. Fu richiesto anche alle nostre latitudini dai commercianti e dalla gente. Ma solo uno dei pochissimi zoccolifici rimasti adattò la produzione. Realizzò un «facsimile» di costo inferiore rispetto all’originale, che essendo brevettato, non poteva essere riprodotto tale quale. Cosa non evidente che richiese ore e ore di sforzi e tentativi per ideare un prodotto soddisfacente: era il modello «Fisiosan». Più tardi, verso la fine degli anni Foto di gruppo allo zoccolificio di Maroggia ‘80 arrivarono le calzature in pla- Storie ticinesi 13 stica o altro materiale, che relegarono gli zoccoli ai nostalgici o come souvenir. Vorrei terminare questo scritto con una testimonianza di mio nonno Edo Donini, che ringrazio per il materiale lasciatomi, datata 15 gennaio 1991: «Visitando la fabbrica, mi sento inondato dai ricordi che durante il tempo dell’attività mi incitavano a fare di più e meglio. Girovagando nei locali, per voglia innata, accarezzo le macchine ferme e tutti gli arnesi da lavoro che mi hanno accompagnato durante gli anni della professione. Le cose sono rimaste intatte, ma la mia persona la rimiro nello specchio quasi con la paura di ricevere un rimbrotto perché l’ho troppo sfruttata fisicamente e senza badare alle ore. Sul mio capo è apparsa la prima neve annunciando l’inizio dell’età senile, quell’età che mi accompagnò da giovanetto nei boschi del Piano di Magadino. Ormai la fabbrica è chiusa dal 1° luglio 1990. Vorrei ricordare ai posteri che anche con una umile professione si possono ottenere delle relazioni importanti. Ormai lo zoccolaio si è unito all’arrotino di piazza, al cadregatt e al magnan. Testimonianze da relegare al Museo contadino nascondendo la durezza del lavoro, gli stenti e l’abilità professata.» 14 Attualità 19 luglio 2012 il Lavoro Customer Event A passeggio con la DHL Freight V enerdì 22 giugno, su gentile invito della DHL Freight, due collaboratori della redazione del nostro giornale hanno partecipato al Customer Event dell’azienda. Giornata splendida dal punto meteorologico e organizzativo. Partenza, verso le nove, direzione vetta del Monte Generoso con il trenino a cremagliera dalla stazione di Capolago. Giunti a destinazione, abbiamo percorso, adeguatamente assistiti da una guida, il Sentiero dei pianeti, un’interessante riproduzione in scala del nostro sistema solare. In seguito, dopo aver osservato il sole con il telescopio presente in vetta, ci è stato offerto un ottimo e dissetante aperitivo, servito sulla terrazza, dalla quale si godeva veramente di uno splendido panorama. Terminato l’aperitivo, abbondante pranzo al ristorante con un breve discorso di ringraziamento da parte del Managing Director di DHL Freight Roman W. Bisig. Dopo il pranzo, ci siamo diretti a piedi verso la spettacolare grotta dell’orso, situata in territorio italiano a circa 30 minuti dal ristorante. Anche questa volta una valida guida ci ha istruiti durante l’esplo- razione, raccontandoci tra l’altro di come nella sola grotta siano stati trovati resti di circa 400 esemplari di orso delle caverne. Una volta rientrati alla vetta, foto di gruppo, saluti e discesa con il trenino a cremagliera nuovamente verso Capolago. È stato sicuramente un evento interessante, che ha permesso di conoscere persone con le quali si lavora a stretto contatto ma solo al telefono. Una giornata che ci ha fatto riscoprire una zona fantastica a portata di mano, ottimamente coordinata dal team DHL in particolar modo da Ciro Barlese, Andrea Bosello, Monica Compagnoni e Tosca Rossi. Un partner logistico tanto grande da fornire servizi di trasporto merci di qualsiasi tipo, in qualsiasi luogo, su strada o su rotaia, ma in grado di offrire ai propri clienti l’attenzione di cui ognuno di loro ha bisogno. DHL Freight è il vostro partner flessibile per il trasporto via terra in tutta Europa, in alcune parti della Comunità degli stati indipendenti (CIS), in Nord Africa e in Medio Oriente. Garantiamo trasporti nazionali e internazionali, affidabili ed efficienti per clienti di ogni dimensione. Ecco perchè è leader e professionista mondiale nella logistica. Sport L’intervista 19 luglio 2012 il Lavoro 15 Arbitraggio al femminile 22 uomini agli ordini di una donna GIORGIO DONINI B arbara Spagnolo, sposata, classe ‘85, ha la passione dell’arbitraggio e del calcio in generale. Ha all’attivo circa 250 partite come arbitro e non è intenzionata a smettere. Arrivata ad arbitrare in Seconda Lega Interregionale maschile, con lunghe trasferte in Svizzera Interna, diverse partite di nazionali femminili juniori, e una finale di Coppa Svizzera femminile, ha deciso di diminuire il carico tornando al calcio regionale maschile. Un bell’esempio di come pure le donne riescano a gestire situazioni di stress e a farsi valere su un gruppo di uomini spesso nervosi. Una donna arbitro, non si vede tutti i giorni… Come sei arrivata a questo? Sin da piccola giocavo a calcio. Ho iniziato nel Rapid Femminile per poi passare al Como 2000. Poi durante il liceo, per via del crescente impegno richiesto, ho deciso di smettere. A 19 anni ho intrapreso la carriera di arbitro. In questo senso fondamentale è stata la spinta di mio padre, arbitro a sua volta; sì insomma, sono una sorta di «figlia d’arte». Com’è gestire 22 uomini in campo? Immagino che essendo donna sarai sempre più al centro dell’attenzione, dovrai sempre dimostrare qualcosa in più. Ci sono sicuramente dei vantaggi e degli svantaggi, come in ogni cosa. Essendo donna è più «facile» nel senso che i giocatori tendono ad arrabbiarsi di meno, ad avere più rispetto. Come svantaggio, come giustamente anticipavi, vi è il fatto che devo sempre dimostrare di essere all’altezza, dare quel qualcosa in più rispetto ai miei colleghi uomini. Soddisfazioni sportive: quale la partita più importante arbitrata? Non ho dubbi: la finale di Coppa Svizzera femminile 2012! Le squadre in campo erano Zurigo contro Kriens, la partita si è giocata ad Aarau. È stata una vera soddisfazione. Hai qualche episodio di fair-play particolare da raccontarci? Aneddoti? Di fair-play se ne vede parecchio anche se non sembra. Mi è capitato più volte che un giocatore correggesse una mia decisione errata. Fa sempre piacere! Di «figuracce» clamorose non me ne ricordo, se proprio vogliamo posso prendere l’episodio della bandierina della mia assistente durante la finale di Coppa sopracitata che si è letteralmente spezzata, però niente di grave tutto sommato. Ultimamente sentiamo spesso parlare dei «gol fantasma». È appena stato approvato l’utilizzo della tecnologia, favorevole? Ti è capitato? Si, estremamente favorevole, soprattutto a certi livelli. L’occhio umano non arriva ovunque, in determinati frangenti avere un aiuto dalla tecnologia non può che essere positivo. Ritengo invece meno utile l’introduzione dell’assistente di porta, che come si è visto all’Europeo appena terminato non apporta sostanziali miglioramenti. Per quanto riguarda i «gol fantasma», beh sì, mi è capitato parecchie volte purtroppo… So che hai arbitrato anche in Svizzera Interna, vi sono molte differenze rispetto al Ticino e alla cosiddetta mentalità latina? È più semplice oltre Gottardo o al Sud? Assolutamente oltre Gottardo, non c’è paragone. Il ruolo dell’arbitro è più accettato, hanno superato il limite, stiamo pur sempre parlando di un gioco. Personalmente non mi sono mai capitati casi gravi. Ritengo la misura citata un buon passo avanti, ma non sarà la soluzione definitiva. Ovviamente l’Associazione Svizzera Arbitri è comunque attenta e tiene sotto controllo la situazione, sempre pronta a tutelare gli arbitri. Situazione campi: la SUVA in accordo con l’Associazione Svizzera di Football e la Federazione Ticinese di calcio ha dato tempo fino al 2017 per applicare specifiche norme ai campi da gioco, ossia rispettare determinate distanze tra le linee laterali e gli oggetti (pali, reti metalliche), le dimensioni dei campi, l’eliminazione delle ringhiere a bordo campo, ecc. Da arbitro, avendo visto campi un po’ ovunque cosa ci puoi dire? Siamo messi così male? In Ticino ci sono delle buone strutture ma sono ancora troppo poche. Alcuni campi sono proprio pericolosi per l’incolumità del giocatore in quanto tra la linea laterale e magari pareti di roccia, piste di atletica, ringhiere o muri vi è poco più di mezzo metro. Ritengo che le misure introdotte siano assolutamente necessarie, anche per dare una certa uniformità ai campi da gioco. In più a volte i terreni sono duri, irregolari e vi sono dei sassi. Tutte queste cose favoriscono gli infortuni, soprattutto dei giocatori. Ben vengano dunque le nuove norme! Oltre al lavoro, alla famiglia e all’arbitraggio, giochi anche a calcio nel Balerna Femminile, nel ruolo di centrocampista. Riesci a conciliare bene le cose? Sì, un po’ faticoso ma ne vale la pena. Il weekend di solito ho una partita in qualità di arbitro e una come giocatrice. Per quanto riguarda il Balerna Femminile a dire il vero avevo ricominciato ad allenarmi con loro per tenermi in forma come arbitro. Poi una volta tornata a calcare il campo la passione ha preso il soBarbara durante la partita tra le nazionali femminili pravvento e sono tornata a giocare. A tal Svizzera U17 - Finlandia U17. Foto: Omar Cartulano proposito, colgo l’occasione per lanciare un piccolo annuncio: se vi fosse qualche ragazza di almeno 17-18 anni interessauna mentalità più aperta e sono più rispettosi. ta al gioco del calcio, ben venga, noi siamo a Di conseguenza quando un ticinese è chiama- disposizione. to ad andare in Svizzera Interna è più tranquil- Tornando al fatto che, oltre ad arbitrare, giochi, ti arrabbi spesso con l’arbitro? lo, sa che è più semplice gestire una partita. Purtroppo sì (ride), ma sempre nei limiti. Però La Federazione Ticinese di calcio nel girone di ritorno della stagione 2011/2012 ha in- è bello trovarsi dall’altra parte ogni tanto, mi trodotto ulteriori misure a protezione degli aiuta a capire gli stati d’animo dei giocatori. arbitri. Penso in particolare all’accompagnamento verso gli spogliatoi dell’arbitro Info da parte dei capitani. Funzionano? La situaEventuali interessate possono contattare zione è davvero così tesa? Andrea a: [email protected] Si la situazione è abbastanza grave. Lo si vede anche leggendo i giornali. Direi che si è 16 19 luglio 2012 il Lavoro Editoriale 1° agosto - festa della Patria Patriottismo... non per un sol giorno 1° Agosto, giornata della memoria storica. Parteciperemo alla commemorazione che più ci è gradita e seguiremo con attenzione l’esortazione dell’oratore ufficiale. GIACOMO FALCONI* I n quanto anziani, testimoni della nostra identità, vogliamo esprimere le nostre considerazioni. Innanzitutto auspichiamo una corale partecipazione alle manifestazioni che si svolgono in quasi tutti in Comuni. Consigliamo, a chi ha la possibilità, di recarsi al passo del San Gottardo, Festa del 1° agosto per eccellenza, organizzata dalla Parrocchia di Airolo. Ci auguriamo di vedere esposte numerose bandiere svizzere (non solo durante gli eventi sportivi) e che, come purtroppo già accaduto in alcuni casi, non venga omessa dagli edifici pubblici. L’amor patrio non deve però manifestarsi solo per un giorno, perché, in tal caso, non lo é. Il patriottismo è un sentimento duraturo, che deve essere continuamente presente nei comportamenti personali e nell’attività politica. La memoria storica non va relegata a ricorrenza, il suo ruolo è di essere un richiamo costante ai valori della Patria e alla sua identità. Alle persone che hanno una responsabilità nella gestione della cosa pubblica, spetta il compito di adoperarsi costantemente per la salvaguardia dei valori fondamentali sui quali si basa il nostro Stato confederale. Pensiamo ai simboli, alle tradizioni e alle formule che, con motivazioni non sempre plausibili, vengono alterati rispetto al loro significato originale. Gli anniversari meritano di essere ricordati e celebrati, perché sono le pietre miliari che segnano la storia della Patria. I simboli sono da conservare e da valorizzare, facendone risaltare il senso nel loro stato originale, perché sono i sigilli della storia. Le tradizioni vanno mantenute, perché sono la testimonianza di una realtà vissuta. È l’aspetto che vogliamo rilevare nel giorno della Festa della Patria: custodire quel tesoro prezioso che è l’identità svizzera. Pensiamo alla Festa federale di ringraziamento che è diventata una giornata sotto tono, quasi inosservata. Significativa è la vignetta satirica di «bonefferie» (GdP, 19.04.2012) che, riferendosi ad una decisione del Gran Consiglio ticinese, fa dire ad una mesta bandiera svizzera, posta a mezz’asta, una preoccupante verità: «Ormai pochi comprendono il senso dei simboli». Che dire della «dichiarazione di fedeltà» o «promessa» per chi assume una carica pubblica? L’assunzione di una carica pubblica dovrebbe avvenire con un’unica formula: il giuramento. Ripetere il giuramento del 1291 significa fare memoria dell’atto storico che ha sancito la nascita della Svizzera. Il giuramento quindi ha una valenza che riguarda il popolo svizzero e, come tale, sovrasta la sfera privata di chi assume la carica pubblica. Ecco un messaggio del 1.o agosto a tutti, cittadine e cittadini: ravviviamo la memoria storica, rafforziamo il senso dei simboli e la fedeltà alle nostre origini (che sono cristiane). Altrimenti? L’identità nazionale continuerà a indebolirsi e le nostre origini ad offuscarsi, proprio mentre è in atto l’evoluzione multietnica della società.. Patriottismo… non per un sol giorno. *Pres. cantonale GenerazionePiù Avvicendamenti Gerolamo Cocchi, segretario cantonale ad interim D al 1° settembre la carica lasciata da Claudio Franscella, sarà occupata, per un periodo transitorio, da Gerolamo Cocchi. Per le diverse attività, quali informazione, soggiorni, corsi, sito internet, GenerazionePiù può contare su parecchie persone in grado di assumerne la responsabilità. Questi impegni di volontariato, necessitano però di un punto di riferimento per il coordinamento. È il ruolo del segretario cantonale, posto che non può rimanere vacante. La scelta doveva avvenire in tempi brevi. Ma la continuità, da sola, non è sufficiente. Per garantire il «mantenimento della situazione» (attuale obiettivo della Direttiva cantonale) occorre una persona che conosca l’organizzazione cantonale. Ciò significa cercare la persona idonea al nostro interno. Competenze e continuità le abbiamo individuate in Gerolamo Cocchi, segretario, da 22 anni, della sezione Tre Valli. Lo ringrazio a nome di tutta GenerazionePiù per la sensibilità dimostrata e la disponibilità a collaborare fino alla designazione di un nuovo segretario. Sono convinto che con Cocchi supereremo questo momento di transizione. Il nostro grazie lo esprimo anche al Consiglio Esecutivo dell’OCST e a Giancarlo Nicoli, segretario regionale Tre Valli, per aver recepito le necessità di GenerazionePiù e per la conseguente riorganizzazione delle loro procedure lavorative. Il posto di lavoro rimane a Biasca e un giorno a settimana Cocchi sarà presente nella sede di Lugano. L’ufficio amministrativo di Lugano rimane aperto come finora, con la consueta presenza di F. Tami. Direttiva cantonale: G. Falconi, Presidente 17 19 luglio 2012 il Lavoro Soggiorni cantonali Interessante viaggio: Ville Lumière, Normandia, Mont Saint Michel MARIA LUISA DELCÒ U no dei primi viaggi culturali di GenerazionePiù, con l’organizzazione tecnica della Dreams Travel, ha portato nella grande Francia, dal 26 giugno al 2 luglio, un gruppo di trenta persone. Tremila chilometri di viaggio, prima meta Parigi, grandiosa per chi la visitava per la prima volta, sempre affascinante per chi già la conosceva. La visita guidata della Ville Lumière sul bus (city sightseeing) è stata di notevole interesse, passando dai Campi Elisi con l’Arco di Trionfo, da Place de la Concorde, dalla mitica Tour Eiffel, dalle vie eleganti a Place Pigalle, dai Jardins du Luxembourg al Museo d’Orsay, non tralasciando la visita di Notre Dame. Il pomeriggio di sole parigino ha permesso di rivedere la capitale francese sotto altre angolature, navigando sulla Senna con i Bateaux Mouches ed in serata una breve passeggiata a Montmartre dominata dal hellotravel.com Sacre Coeur. Dopo la grandeur dei vari «Luigi» e di Napoleone, ci si è addentrati nei paesaggi dell’entroterra e delle coste della Normandia, passando dalla Rouen, cara al pittore Monet, alla dolce e incantevole Honfleur (di fronte a Le Havre), definita baia degli impressionisti. Difficile riportare tutto, ma in particolare la giornata dedicata ai luoghi dello sbarco, ai cimiteri militari con le numerevoli croci cariche di emozioni (Pointe du Hoc, 6-8 giugno 1944). Lo sbarco, una delle operazioni più importanti della storia militare, per la complessità strategica e per la quantità di uomini e mezzi impiegati. Storia, natura, arte, anche culinaria, dei diversi luoghi attraversati hanno permesso di entrare più da vicino nelle terre visitate: dalle ostriche al Calva- dos, dalle quiches ai più noti formaggi francesi provenienti proprio dalla Normandia, alla moutarde di Digione, con la sua splendida e semicircolare Place de la Liberté. Ultimi gioielli del viaggio: Saint Malo in Bretagna e «le Mont Saint Michel». Saint Malo, città costiera fortificata con una cintura di bastioni. Il porto sbocca sul Canale della Manica ed il litorale è tra quelli francesi maggiormente esposto alle maree. Il Mont Saint Michel sorge sulla baia dal nome omonimo che si apre sull’oceano Atlantico, è dal 1979 patrimonio UNESCO. La rocca, sospesa tra terra e mare, con l’Abbazia, la Chiesa, le stradine, gli scalini di accesso li abbiamo «assaporati» di buon mattino ed ognuno ha vissuto emozioni fatte di misticismo, stupore, ricordi, momenti magici rimasti con noi al ritorno alla quotidianità delle giornate. Sezione Locarnese Costanza e le sue meraviglie: una gita ben riuscita I l viaggio organizzato dalla sezione di Locarno ha ottenuto grande successo. Dal 29 maggio al 1° giugno il gruppo di trenta persone si è recato a Costanza, in Germania, nello splendido paesaggio del Bodensee. All’andata a San Gallo visita guidata del centro storico, con la Cattedrale, la Chiesa di S.Lorenzo e la celebre antica Biblioteca abbaziale, una delle più importanti raccolte librarie dell’Europa. Sistemazione nell’accogliente albergo e nei giorni successivi trasferimento all’Isola di Mainau: la più grande attrazione turistica del Lago di Costanza. Imponente il parco e l’incantevole attrazione floreale che ricrea un’oasi di bellezza naturale, armonia e relax per i visitatori provenienti da tutto il mondo. Spettacolare la visita alla «Casa delle farfalle» con numerose variopinte far- falle in libertà in un ambiente tropicale ricco di vegetazione particolare. Interessante visita del Villaggio «Museo delle Palafitte» a Unteruhldingen, sulla riva Nord del Lago di Costanza e raggiunto col traghetto. Questo straordinario «villaggio» ricostruito dopo ritrovamenti archeologici e lunghe ricerche scientifiche, offre al visitatore l’immagine reale e misteriosa della vita quotidiana di agricoltori, pescatori e fonditori di rame di un tempo che va dai 3000 ai 6000 anni fa (Età della pietra e del bronzo). Affascinante il percorso su ponticelli sospesi sull’acqua attorno alle Palafitte collocate ai bordi del lago. Di altro genere la visita al Museo Zeppelin di Friedrichshafen: su una superficie di 4000 metri quadri è esposta la più importante collezione di storia della navigazione aerea del mondo. La leggendaria e fedele ricostruzione del famoso dirigibile Hindenburg costituisce l’apice di un viaggio avventuroso. Numerosi i modelli di dirigibili esposti e le attrezzature necessarie per un confortevole equipaggiamento di volo, riservato a persone benestanti. Il Conte Zeppelin inaugurò questo tipo di volo il 2 luglio del 1900, nei cieli del Lago di Costanza. Ultimo giorno Sciaffusa: città dalla caratteristica fisionomia medievale, ricca di scorci rinascimentali e barocchi, è tra le più suggestive della Svizzera. Le maestose Cascate del Reno hanno offerto la visione di un paesaggio di rara bellezza. Ottimo viaggio a soddisfazione dei partecipanti. Alla Giosy Tour e al suo gentilissimo agente-autista Angelo i complimenti ampiamente meritati. 18 19 luglio 2012 il Lavoro Arte e fede Un Pontefice, un libro, una speranza MARIA LUISA DELCÒ L a rivista francese «Diapason» (luglio – agosto 2012) riferisce che tra gli appassionati e conoscitori della musica classica europea e mondiale troviamo anche papa Ratzinger. L’articolo in questione, «Un pontefice e due maestri», inizia con una domanda: «Abbiamo mai conosciuto, almeno nella storia moderna, un Papa più melomane di Benedetto XVI?» Dopo un riferimento al fratello Georg, musicista e direttore di coro e al fatto che il Papa sia lui stesso un pianista, l’articolo ricorda come egli ami assistere a concerti e in seguito commentarli, sottolineando il possibile dialogo tra arte e fede. Lo scorso 11 maggio ha accolto in Vaticano il Maestro Riccardo Muti, alla testa dell’orchestra dell’Opera di Roma, con in programma opere di Vivaldi e Verdi. Il Papa ha colto l’occasione per ricordare l’importanza di far conoscere al pubblico la musica sacra, «ricco repertorio che esprime in musica la fede della Chiesa». Tre settimane più tardi, il 1° giugno 2012 il Papa, in visita a Milano, è stato invitato alla Scala per un concerto in suo onore. Ratzinger ha cosi potuto «trovare qualche conforto», come riferisce la rivista, nell’Inno alla gioia della Nona Sinfonia di Beethoven, di- di gioia». retta da un altro grande Maestro: DaCon questa citazione concludo il niel Baremboim. mio articolo, ricordando che la muIl Pontefice ha commentato il con- sica, oltre a donarci serenità e giocerto partendo dalla figura di Arturo ia può benissimo coniugarsi con la Toscanini, che nel 1946 era sul palco fede. della Scala appena ricostruita dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. A questo proposito riporto alcuni passaggi del libro «Lodate Dio con arte» (pubblicato in italiano nel 2010, con prefazione di Riccardo Muti) nel quale papa Ratzinger commenta proprio quest’opera. «La IX sinfonia, questo capolavoro imponente (…), suscita sempre di nuovo la mia meraviglia: dopo anni di autoisolamento e di vita ritirata, in cui il compositore combatteva con difficoltà interne ed esterne che gli procuravano depressione e profonda amarezza e minacciavano di soffocare la sua creatività artistica, il compositore ormai totalmente sordo, nell’anno 1824 sorprende il pubblico con una composiIn copertina il nuovo organo della Vecchia Cappella. In onore del Papa Benedetto XVI esso ha acquisito la denominazione di zione che rompe la forma tra«organo del Papa Benedetto» ed è stato anche effettivamente dizionale della sinfonia e, nella benedetto da quest’ultimo nel corso della sua ultima visita alla città di Ratisbona, avvenuta nel 2006. Lo strumento è l’unico cooperazione orchestra, coro organo consacrato personalmente dal Pontefice e serve di ace solisti, si eleva ad uno stracompagnamento sia alla celebrazione liturgica sia ai concerti ordinario finale di ottimismo e che si svolgono regolarmente nella chiesa. Agenda Bellinzona ¨¨ Giovedì 2 agosto, Animazione con Coro a Camperio. Ritrovo ore 13.30 a Gnosca, Casa Comunale. ¨¨ Venerdì 24 agosto (in caso di cattivo tempo venerdì 31 agosto) Gita ai Monti di Ravecchia - Grotto Rosetta (Polenta e brasato, costo fr. 25. tutto compreso). Ritrovo ore 11.00 Mercato Coperto di Giubiasco (a disposizione pulmini). Iscrizioni: Tatiana, tel. 091 829 20 05 o 079 756 55 00, entro il 20 agosto. ¨¨ Venerdì 7 settembre, Coro, ore 14.00 Vita Serena a Giubiasco. un’ascensore. Costo fr. 65. Iscrizioni possibili da subito: tel. 091 751 30 52, dettagli solo agli iscritti. laketours.it Locarno ¨¨ Giovedì 20 settembre, visita all’Eremo di Santa Caterina del Sasso, situato nel comune di Leggiuno (Varese). Per raggiungere l’Eremo più agevolmente è possibile usufruire di Attualità 19 luglio 2012 il Lavoro 19 Trasporti Storia della ferrovia Menaggio-Porlezza Diversi appuntamenti hanno sottolineato lo scorso 5 giugno i 100 anni della Ferrovia Lugano-Ponte Tresa. Invece la tratta ferroviaria MenaggioPorlezza non ha potuto festeggiare nessun anniversario; a fine maggio due giornate di eventi hanno ripercorso la storia e ricordato quello che il trenino ha rappresentato per il territorio. La storia Attorno agli anni 1870 nacque a Lugano un Comitato che caldeggiava la costruzione di una ferrovia economica tra Menaggio e Lugano ed un regio decreto del 1881 autorizzava la Banca della Svizzera Italiana ad operare in Italia, dando corso alla costituzione di una Società Anonima denominata «Navigazione e Ferrovie per il lago di Lugano» con lo scopo di realizzare la Menaggio-Porlezza e la Ponte Tresa-Luino. L’idea era quella di collegare tra loro con un tracciato ferroviario e di battelli i laghi del Lario, del Ceresio e del Verbano e Menaggio e Luino con Lugano per sostenere il turismo che tramite la linea del Gottardo proveniva dal Nord Europa. Il progetto affidato all’ing. Emilio Olivieri è datato 13 luglio 1883 e prevedeva la costruzioni di piccoli viadotti, una galleria, diversi ponti, tra cui quello in ferro sul Cuccio e sul Rezzo, di 21 e 10 metri. Il costo complessivo dell’opera era di 1 milione e duecentomila lire. A fine aprile del 1884 la costruzione della linea ferrata è ultimata a tempo di record. In meno di dieci mesi, malgrado rivendicazioni politiche e sindacali creino molte difficoltà, vengono completati i lavori. Nasce spontaneo un paragone con i tempi impiegati per la costruzione della famigerata galleria della Valsolda, di Km. 3,7, a tutt’oggi non ancora ultimata dopo più di 20 anni di lavori. Il materiale rotabile sulle due tratte era costituito da sei locomotive a vapore con nomi di personaggi ticinesi e comaschi: Volta, Luini, Franscini, Pioda, Albertolli, Vela. Costruite a Stoccarda furono trasferite a Lugano e da lì su una chiatta a Porlezza o Ponte Tresa. L’8 ottobre 1884 la ferrovia MenaggioPorlezza viene inaugurata e il 17 novembre aperta al pubblico. Il percorso di tredici chilometri aveva nei pressi di Menaggio un sistema ingegnoso per superare un tornante, era il famoso «regresso», era costituito da una piattaforma girevole sulla quale veniva girata la locomotiva per procedere in senso contrario. La durata del tragitto era di 35 minuti. La struttura dava lavoro a circa 50 persone tra personale viaggiante o a terra. Il trasporto passeggeri era consistente e, nel 1911, ad esempio, a Menaggio con una media giornaliera di 37 passaggi di piroscafi sui due imbarcaderi, transitarono ben 234.000 pas- viario sostituito con quello delle autolinee della Società Anonima Gay di Menaggio. Negli anni Quaranta qualche sussulto: si parlò di riattivazione con locomotive a trazione elettrica, fu ampliata anche la galleria di Croce, ma nel 1960 il Ministero dei Trasporti informava di non ritenere opportuna la riattivazione della linea. Nel 1966 la Società Prealpina di Trasporto fu cancellata anche dal registro delle ditte. Il presente Dopo la dismissione della ferrovia Menaggio-Porlezza, protagonista indiscussa del sistema di trasporti del territorio, ha fatto seguito un lungo oblio. Ora il vecchio sedime è stato trasformato in pista pedo-ciclabile, ed è possibile ripercorrere questo straordinario itinerario annoverabile fra i più belli d’Europa. Oggi è possibile, a piedi o in bicicletta andare alla riscoperta di quei borghi antichi dov’erano ubicate le fermate della ferrovia e visitare i paesi limitrofi, gli stessi che nella ferrovia vedevano l’unica possibilità di collegamento con il mondo circostante che andava evolvendosi. seggeri, di cui la maggior parte si servì della ferrovia o si avviò all’uso della stessa. Le merci, trasportate su carri ferroviari a pianali ribassati, erano costituite da legna proveniente dal Crocione, ghiaccio del lago di Piano, vetri delle vetrerie di Porlezza e altre merci. Tra i passeggeri illustri che viaggiarono sul «masninn» ricordiamo Franz Kafka che il 1° settembre 1911 arrivò da Lugano a Porlezza con il prioscafo e poi con il trenino fino a Menaggio per visitare Villa Carlotta e Antonio Fogazzaro che utilizzava la ferrovia per raggiungere Como. L’andamento economico della Società che gestiva l’impianto fiorì fino alla vigilia della Grande Guerra, poi purtroppo venne a mancare il flusso turistico dai paesi d’oltralpe e il traffico merci si azzerò. I costi di gestione aumentarono enormemente e il consiglio di amministrazione ne deliberò la vendita. Fu acquistata dalla «Società Varesina per le Imprese Elettriche» poi divenuta «Anonima prealpina di Trasporto» con sede a Varese. Lo sviluppo della motorizzazione nei trasporti pubblici e privati intorno agli anni Venti ridusse l’uso della strada ferrata, mentre il costo di gestione aumentava, nel 1923 il passivo raggiunse le 127.00 lire e solo l’intervento del governo con 120.000 lire salvò la società dal fallimento. Sul tragitto Porlezza-Menaggio iniziava anche la concorrenza su gomma, il tragitto su corriera costava quasi la metà rispetto al treno (5 lire contro le 8,40 in seconda classe e 16.70 in prima classe) e il tempo di percorrenza era inferiore di 10 minuti rispetto a quello impiegato dal treno. La ferrovia entrò in grave crisi e dal 1° novembre 1939 ebbe termine il servizio ferro- Il museo A Grandola e Uniti (CO), frazione Codogna, nella splendida cornice della settecentesca Villa Camozzi, si trova il Municipio e la sede del Museo Etnografico naturalistico della Val Sanagra. Oltre alle sale dedicate alla paleontologia e agli antichi mestieri e tre diorami rappresentanti la fauna che abita la Val Sanagra troviamo la Galleria della Ferrovia. Un interessante archivio fotografico documentale inerente la storica ferrovia MenaggioPorlezza, in funzione tra il 1884 e il 1939. I visitatori, attraverso un viaggio a ritroso nel passato potranno visionare rare immagini inedite, cartoline d’epoca, documenti originali, testimonianze e oggetti per meglio capire le origini e la storia del territorio. È un vero peccato che la storia della Ferrovia dei tre laghi non abbia avuto lo stesso successo della Lugano-Ponte Tresa. Forse uno sviluppo diverso di quel felice progetto di allora avrebbe permesso oggi alle popolazioni del Ceresio comasco una mobilità sicuramente più sostenibile. Info: www.museovalsanagra.it [email protected] Pubblicazioni: - Il trenino del signor K. Storia della Ferrovia Menaggio-Porlezza di Dario Campione - ricerca iconografica Sabrina Risi - Ieri in treno... oggi in bici! di Francesco G. Bernini 20 Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Rogério Sampaio 19 luglio 2012 il Lavoro Entre a Suíça e Portugal O vilarejo suíço em que se fala português Em um pequeno vilarejo nas proximidades do famoso resort de esqui de Zermatt há mais estrangeiros do que suíços, a grande maioria originada de Portugal. E O conselheiro comunal (membro do poder executivo de Täsch) considera bom o convívio com os portugueses, mas confessa que existe pouca convergência. «São problemas comuns que aparecem quando há uma forte concentração de pessoas da mesma nacionalidade no mesmo lugar. Eles acabam tendo uma vida à parte, com suas próprias associações, restaurantes e lugares onde eles se encontram», afirma. Questionado se considera os portugueses integrados, ele pede alguns segundos para refletir. «Muito difícil de responder essa questão». Em sua opinião, a maior dificuldade da comunidade lusitana é o baixo nível de domínio do alemão e a pouca participação nos assuntos ligados à coletividade. Há pouco, a prefeitura convidou pais portugueses para explicar a oferta de acompanhamento de crianças para casais que trabalham, mas m Täsch, o convívio muitas vezes não é fácil. Porém iniciativas de integração lançadas pelo governo, a população local e os próprios imigrantes mostram que é possível encontrar um equilíbrio. O Matterhorn é o símbolo da Suíça. Ao sopé dessa montanha piramidal coberta de neve está Zermatt. Milhares de turistas vindo de todas as partes do mundo visitam esse vilarejo no cantão do Valais. São imigrantes, responsáveis nos bastidores pelo funcionamento impecável e discreto dessa máquina do turismo. E a maioria é originada de apenas um país: «Oitenta por cento vêm de Portugal», declarou o prefeito de Zermatt, Christof Bürgin, no final do ano. Os portugueses estão presentes na região desde os anos 1980. Essa mão-de-obra, em grande parte não qualificada, vêm às regiões turísticas nos Alpes à procura de emprego. Porém se antes o status era de «saisonnier», trabalhadores temporários, hoje os acordos bilaterais firmados entre a Suíça e a União Europeia permite aos portugueses a vinda das suas famílias. Com a recente crise econômica em Portugal, o fluxo Foto: zermatt.ch migratório aumentou vertiginosamente. Os aluguéis elevados e a penúria de moradias em Zermatt obrigam os traninguém compareceu à noite informativa. balhadores a se instalar com suas famílias «Não sabemos se as pessoas não compreem locais mais distantes. O resultado é que enderam o convite ou se não necessitam em alguns desses vilarejos vizinhos, como dessa ajuda», questiona-se Imboden. Täsch e Randa - vivem atualmente mais Frente às dificuldades crescentes, o goestrangeiros do que suíços. Dos aproximaverno local decidiu programar uma série damente 1.300 habitantes registrados em de medidas para aproximar as duas popuTäsch, 562 são suíços e 742 estrangeiros. lações. «Criamos em novembro de 2010 o Destes, 481 vêm de Portugal. posto de delegado da integração, que coordena diferentes projetos como os cursos de Problemas de integração línguas e de integração, além de atividades A forte proporção de estrangeiros se faz sociais como promoção de encontros de assentir no cotidiano da população nativa. sociações e festas», declara o conselheiro. «Meu filho aprendeu no Natal a cantar ‘Noite Feliz’ em português, mas ainda não sabe fazê-lo em alemão», relata Claudius Imboden Esforços para aprender Os cursos de língua têm grande procura. ao se referir ao grande número de crianças lusitanas presentes no sistema educacional «Mais de quarenta pessoas estão particida região. Das 150 crianças inscritas no jar- pando do curso, o segundo que organizadim-de-infância e na escola (da 1° a 6° clas- mos», conta Patricia Zuber, delegada de Inse) de Täsch e Randa, 84 têm o português tegração das comunas de Randa, Täsch e como língua materna e apenas 32 o alemão. Zermatt. Ao seu lado está Yolanda de Carvalho, 36 anos, uma típica representante da comunidade lusitana no vilarejo. Em agosto de 2010, ela e outros compatriotas criaram a Associação de Língua e Cultura Portuguesa de Täsch, da qual é a atual presidente. A associação também procura incentivar a participação nos cursos de alemão. Para Yolanda, o domínio do idioma é fundamental. «Assim os portugueses podem melhor se integrar e poder tomar parte dos assuntos da escola dos filhos ou entender os médicos», afirma. Questão de mentalidade Para as autoridades em Täsch, um problema comum dos imigrantes portugueses não é apenas o baixo nível educacional, mas também a pouca valorização às oportunidades oferecidas pela escola. «A cooperação com os pais (das crianças portuguesas) precisa ser melhorada nos dois sentidos», afirma Pino Mazzone, diretor da escola primária na região de Zermatt. Yolanda de Carvalho também considera que muitos imigrantes portugueses não veem a formação profissional técnica ou superior como uma alternativa para os filhos. «São trabalhadores que costumam dizer em casa que também não foram à universidade, mas que mesmo assim possuem casa em Portugal, carros e outros bens», diz, acrescentando: «Para eles, os filhos devem começar a trabalhar o mais cedo possível, já que dominam o alemão por ter nascido no país e assim podem fazer serviços mais lucrativos». Enquanto que a mudança de mentalidade é um trabalho de convencimento em longo prazo, os representantes locais consideram que a comuna de Täsch também deve aos portugueses. «Foi graças a essa comunidade que conseguimos manter a nossa escola aqui no vale», lembra Claudius Imboden, explicando que a baixa natalidade dos suíços faz com que muitos vilarejos sejam obrigados a cortar na infraestrutura. «Porém os portugueses investem aqui comprando imóveis ou montando pequenos comércios, mostrando que vieram realmente para ficar», afirma. Fonte: swissinfo.ch 19 luglio 2012 il Lavoro Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Rogério Sampaio e Coni Soler 21 Las medidas de seguimiento Introducción de mejoras efectivas contra el Dumping salarial SUSAN BLANK* E n la población aumenta el malestar con el movimiento de la libre circulación de personas. Travail.Suisse por lo tanto requiere un endurecimiento de las medidas seguimiento. Al final del informe publicado en abril por el Secretario de Estado Asuntos Económicos (Seco) sobre la aplicación de las medidas de muestra de monitoreo implementado, fracasó porque una cuarta parte de los empleadores suizos y un tercio de transfronterizos no respetan las disposiciones de salario mínimo en la industria y los acuerdos de negociación colectiva (CBA). En los sectores sin CCT, un 9 por ciento de los empresarios suizos y 14 por ciento de los transfronterizos no respetan los salarios mínimos. Creciente malestar No es sorprendente que una encuesta de la población suiza sobre el movimiento de las personas con la UE sea negativa. Este malestar difundido se debe tomar en serio, porque las oportunidades sobre el aumento de personas para votar sobre Croacia será a más tardar en 2014. Un no, significa que debido a a cláusula de guillotina, el acuerdo bilateral sería anulado en su totalidad. Esto, a su vez tendría consecuencias graves para la economía y el empleo en Suiza. Sin embargo, en comparación con la creciente inquietud acerca de la libre circulación de personas , la invocación de la fan-cláusula no afecta a los residentes de los primeros ocho países de la Unión Europea. La cláusula de la válvula sólo afecta a cer- ca de 4.000 permisos de residencia y por lo tanto no ejerce un efecto de frenado sobre la migración. En particular, para el elevado número de dumping salarial no cambiaría nada. Reforzar las medidas Para resolverlos la tareas en nuestra casa, la Comisión para los Asuntos Económicos y Tributarios de la Nacional (CTE NR) debe ser quien imponga las reglas. Más allá de los cambios legislativos propuestos por el Gobierno Federal (frente a falsas introducciones de sanciones, declaró la facilitación de todos los contratos-estándar) fue creada en marzo una lista, con algunas medidas de mejora de seguimiento: Introducción de la responsabilidad solidaria El subcontratista pasa a estar obligado contractualemte a respetar las disposiciones legales y la fuerza de olbligatoriedad general de la CCT. El primero y el subcontratista son solidariamente responsables en caso de incumplimiento de los requisitos legales mínimos. Introducción de la declaración de los salarios Se introduce una novedad para los transfronterizos , no sólo a la identidad de las personas, sino también indicar sus salarios. Travail.Suisse hace mucho tiempo que exige la introducción de este conjunto de medidas. Sólo de esta forma se puede controlar el dumping salarial en la cadena de la subcontratación y hacer un bloqueo. Los requisitos de información de salario es importante, porque así la actividad de los Inspectores se simplifica. Exigimos más Aparte de estas dos mejoras declaradas, Travail.Suisse quiere más medidas de acompañamiento: Aumento de las multas Las multas administrativas de 5.000 francos suizos, previstas para los cantones por la violación de los transfronterizos en caso de incumplimiento de las disposiciones legales son bajas. Las Multas bajas incentivan a un empleador a correr el riesgo si la ganancia es alta. En algunos casos, compensa pagar una multa de 5.000 francos para tener más ganancias. Travail.Suisse exige la introducción de una multa mínima y una multa máxima debe incrementarse de forma significativa en todas las industrias y regiones. Salario Mínimo En la actualidad, ya hay casos de reincidencia en el Dumping salarial, en la que la introducción facilitada por los convenios colectivos de trabajo o normal contrato de trabajo, donde el salario mínimo no se toman en cuenta. Esto debe ser modificado. El objetivo es, principalmente en las industrias con bajos salarios a nivel nacional o regional, adoptar los salarios mínimos en todo el industria. En ausencia de una asociación social eficaz, pueden ser adoptados el contrato de trabajo normal y el salario mínimo. *Jefe de Política Económica Travail.Suisse Traducción: Coni Soler 22 Attualità 19 luglio 2012 il Lavoro Documentari della Svizzera Viabilità Un Angelo caduto in volo Ennesimo ritardo per Valsolda L unedì 2 luglio la RSI ha mandato in onda, ad un’ora per la verità un poco tarda, un bellissimo documentario realizzato da Giona Pellegrini, «Un angelo caduto in volo». Il filmato è dedicato alla storia di Angelo Pellegrini. Angelo, nato e cresciuto in una famiglia di operai, giovanissimo falegname prende in mano la sua vita e la sconvolge, diventando un importante sindacalista e politico del Canton Ticino. Poco più che ventenne assume la direzione del segretariato regionale OCST di Mendrisio. Nel maggio del 1979 viene nominato segretario cantonale, carica che manterrà fino al 1987. Il film ripercorre i tratti essenziali della vita di Angelo Pellegrini, matrimonio, figli, casa, lavoro, politica. È a tratti commovente rivedere quest’uomo che per il sindacato e il mondo politico ha sempre incarnato il ruolo di leader, di combattente, di trascinatore, (appare anche nei suoi discorsi pubblici), con quanta tenerezza, con quanta dolcezza vivesse i momenti intimi in famiglia. Il documentario è la storia di un uomo le cui forti passioni hanno turbato i tradizionali equi- libri della vita politica del Cantone Ticino tra gli anni Sessanta e Settanta. La sua ascesa politica è stata contraddistinta da successo, fama, approvazione del popolo e felicità. Ma ad un certo punto, la caduta. Accuse, disprezzo e odio. Questo film ripercorre le sue vicende pubbliche che, a causa della sua popolarità, lo portarono a essere vittima di feroci attacchi della stampa avversaria. Ma ripercorre anche i risvolti umani e familiari dell’uomo, che ne rivelano i segreti più personali. Ne esce una figura umana non convenzionale, spinta da forti ideali e sentimenti, e capace di riscattare, con un percorso anche turbolento, le sue umili origini. Molto interessante lo scorrere delle immagini con spezzoni di film di famiglia girati con Super 8 intercalate da filmati d’epoca e da numerose fotografie, da testimonianze dei familiari e di chi con lui ha lavorato fianco a fianco nel sindacato, il tutto contribuisce a dare uno spaccato del carattere molto intransigente ma anche gioviale ed estremamente generoso, di un uomo che nella vita pubblica ha dato moltissimo ma che ha ricevuto anche amarezze affrontate con coraggio e caparbietà. L’ ultimazione dei lavori della ormai famosa (in negativo) galleria nel tratto Oria Valsolda era prevista per luglio 2012, ma così non sarà. Per la verità i frontalieri che ogni giorno percorrono la strada Regina da Porlezza a Lugano e ritorno incominciavano a nutrire qualche speranza. I lavori della tanto attesa galleria avanzavano abbastanza bene. Sul cantiere era un andirivieni di operai, il rivestimento esterno era ormai completato e la deviazione di percorso su un nuovo sovrapasso aveva proprio fatto credere che il termine ‑ per l’inizio di luglio, venisse rispettato. Sembra si debba aspettare ancora un mese e mezzo. La ditta esecutrice, l’Ati I.C.G. ha sospeso i lavori in quanto l’ANAS non ha ancora provveduto a nessun pagamento, nonostante i lavori siano a un livello di avanzamento stimato al 91 per cento, proprio a un soffio dall’ultimazione. Probabilmente quest’opera entrerà nel guiness dei primati negativi, ventidue anni per realizzare un tunnel di soli tre chilometri... sempre che i lavori si concludano entro il 2012. Chissà quando potremo finalmente scrivere di questa benedetta apertura tanto attesa da frontalieri e turisti? VITA NOSTRA Complimenti • a David Granata, collega al Centro di Formazione Professionale di Lugano, che ha brillantemente superato l’esame di contabile cantonale. I nostri recapiti Via S.Balestra 19 6900 Lugano Tel 091 921 21 04 091 921 21 05 Fax 091 921 21 06 [email protected] www.ocst.com Servizi Il CAST offre: Consulenza nella scelta della soluzione assicurativa più adeguata Mediazione e assistenza nei confronti delle compagnie di assicurazione Felicitazioni • a Maria Teresa Brödl di Ligornetto, fedele associata segretariato Mendrisio, che il 7 luglio scorso ha festeggiato l’invidiabile traguardo di 50 anni di attività presso la ditta Rex SA di Mendrisio. • a Giovanni Esposito, socio Edilizia, alla moglie Valentina Catena, per la nascita di Ginevra, alla quale auguriamo un futuro ricco di cose belle. • a Michele Moennig, socio Pol. Comunale, segretariato Mendrisio, e a Brigitte, per la nascita di Elle, alla quale facciamo tanti auguri di ogni bene. • a Damir Antic e a Dolores, per la nascita di Andrea, con l’augurio di un futuro sereno e ricco di cose belle. • a Valdo Valnegri e a Elisabetta, socia, per la nascita di Giacomo, al quale vanno gli auguri più belli per una vita ricca di tante cose meravigliose. Condoglianze • alla moglie Evalda, ai figli Diana e Tonino, socio Tre Valli, ai nipoti e parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Dino Piccinini. • alla moglie Pierina, ai figli Claudio ed Ennio, socio Metallurgia ASM, ai nipoti e parenti tutti, per la perdita del loro caro Luigi Di Marco. • ai figli Andrea, Claudio, Franco, Bruno, Miriam, Al- berto, Fulvio e Marco, alla sorella Johanna, al fratello Joseph, ai nipoti e parenti tutti, per la scomparsa della loro cara congiunta Claire Gianinazzi, socia GenerazionePiù, segretariato Lugano. • alla moglie Veronica, al figlio Patrick con Corinne, alla sorella Guglielmina Dalessi, ai nipoti e parenti tutti, per la perdita del loro caro congiunto Francesco Cavalli, socio GenerazionePiù, segretariato Sopraceneri, Locarno. • al figlio Fabio, socio Ferrovie, alle nipoti Tiziana e Micaela, socie settore Cliniche, alla cognata Renata, ai parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Aldo Bizzozero fedele socio GenerazionePiù, segretariato del Luganese. • ai figli Marusca, Achille e Marcello, al genero Mario Taminelli, socio Dipendenti Stato, al fratello Peppino Previtali, ai nipoti e parenti tutti, per la scomparsa della loro cara congiunta Myriam Martignoni-Previtali. • alla figlia Fiorella, al genero Orazio Cugini, socio GenerazionePiù, segr. Sopraceneri-Locarno, alla sorella Teresa, ai nipoti e parenti tutti, per la scomparsa della loro cara congiunta Angela Pirovano. • ai figli Cristina e Claudio, alla nipote Muriel Togni, socia settore Cliniche, al fratello Pietro, ai familiari e parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Silvio Gilardi. • alla moglie Rosaria, ai figli Emanuela e Simone, ai fratelli Antonio, socio Montatore ascensori, e Maurizio, alla sorella Annamaria, ai familiari tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Salvatore Bellanca. Giornale Aperto 19 luglio 2012 il Lavoro 23 Le Domande dei Lettori Pensioni italiane oltre € 1.000, no pagamento in contanti Sono un pensionato italiano residente da vent’anni a Chiasso. Ricevo una pensione italiana pari a 1200 euro mensili, in forza di trent’anni di lavoro alle dipendenze di una ditta in provincia di Como. Fino al mese scorso ho riscosso la pensione in contanti presso l’ufficio postale di Como. Ho letto che l’Italia non pagherà più in contanti le pensioni che superano i 1000 euro mensili. Cosa devo fare? Luigi T. - Chiasso Caro Luigi, secondo le disposizioni previste dall’art. 3, c. 3, L. 44/2012, dal 1° luglio 2012, non possono più essere effettuati pagamenti in contanti o con assegno di importo superiore a mille euro. A fine giugno l’Inps ha fornito chiarimenti sulle nuove modalità di pagamento delle pensioni, sia per le rate correnti che per le nuove liquidate. L’Istituto di previdenza ha precisato, innanzitutto, che non sono soggetti alle limitazioni all’uso del contante i pagamenti delle pensioni che hanno un importo ordinariamente inferiore a mille euro, anche nei casi in cui per singole rate sia superata tale soglia per la concomitanza del pagamento della tredicesima mensilità, di arretrati pensionistici, di conguagli fiscali, della somma aggiuntiva (c.d. quattordicesima). Nel caso in cui i beneficiari di trattamenti pensionistici superiori a mille euro non abbiano indicato, entro il 30 giugno 2012, una modalità alternativa alla riscossione allo sportello in quanto impossibilitati a causa di gravi motivi di salute o altro, i soggetti delegati alla riscossione possono, in deroga alle norme vigenti, chiedere l’apertura di un conto corrente base o di un libretto di risparmio postale, intestato al beneficiario, su cui ricevere il pagamento. Nell’eventualità che gli interessati entro il 30 giugno non abbiano indicato un conto di pagamento su cui accreditare le rate pensionistiche, la legge 44/2012 prevede una fase transitoria di tre mesi, a partire dal 1° luglio, durante la quale l’Inps deve continuare a disporre i pagamenti mensili in attesa che il pensionato scelga le modalità alternative alla riscossione in contanti. In questi casi, i pagamenti disposti saranno sospesi da Poste Italiane e dalle Banche, che verseranno le somme in un conto di servizio transitorio, per trasferirle successivamente – se la scelta viene effettuata entro il 30 settembre 2012 – senza oneri per il beneficiario, sul conto corrente o sul libretto aperto dal pensionato. In caso contrario, decorso tale termine, le somme accantonate sul conto di servizio saranno restituite all’Inps. In ogni caso, l’Inps assicurerà il pagamento delle somme spettanti nel momento in cui il pensionato aprirà un conto corrente o un libretto postale. L’Inps precisa, infine, che nei mesi di luglio, agosto e settembre, il pensionato può comunque ottenere il pagamento mediante assegno di traenza (assegno che viene utilizzato dalle amministrazioni pubbliche quando non sono conosciute le coordinate bancarie del beneficiario al quale viene consegnato). Da ultimo ti informo che è possibile ottenere anche l’accredito della pensione italiana su un conto bancario o postale in Svizzera. Ti attendiamo nei nostri uffici, saremo lieti di darti ulteriori informazioni e consigliarti sulla soluzione più indicata, secondo le tue necessità. Roberto Crugnola Patronato Inas Cisl Frontalierato Svizzera VITA NOSTRA • a Giovanni, socio settore Energetico, sezione Tre Valli, e al parentado tutto, per la perdita della cara mamma Elena De Vittori. • alla moglie Maria, ai figli Fiorenzo con Susanne, socia Case per anziani, Alessandro, socio Trasporti, con Manuela, ai nipoti Chantal, socia Ospedali, Jonas, Cristian e Dado, ai parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Fulvio Vivarelli. • alla moglie Sandra, alla figlia Sabrina, socia Ospedali, alla mamma Rosa, al papà Giuseppe, ai fratelli Saverio e Franco, al suocero Elvezio, ai parenti tutti, per la scomparsa del loro caro Giovanni Gioia. • a Marco Camponovo di Vacallo, socio segr. Mendrisio, e famigliari tutti, per la morte del fratello Claudio. • alla moglie Adriana, alle figlie Paola Vassalli, socia case Anziani e Ivana, a Marco, ai familiari e parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Elio Falagiarda. • alla moglie Lucia, al figlio Demis, alla mamma Anna, alla zia Caterina Villani, socia GenerazionePiù, ai parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Giuseppe Chirico. • alla moglie Hedy, ai figli Marie-Therès, Odo, Lino, Carla e Pia, al fratello Sergio, ai nipoti Mario Briccola, Editore Organizzazione cristiano-sociale ticinese Redazione e amministrazione Responsabile: Benedetta Rigotti In redazione: Maurizia Conti e Giorgio Donini tel. 0919211551 ; fax 0919242471 via Balestra 19, 6900 Lugano [email protected] socio Dip. Comunali, ai parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto ing. Ervino Camponovo. • alla moglie Arlette, alle figlie Nadia, Katia e Viviana, alle nipoti Sheila e Tatiana Barbarossa, socie segr. Mendrisio, ai familiari e parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Tullio Induni. • alla moglie Laura, ai figli Franco e Monica, ai familiari e parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Igino Zilocchi, socio GenerazionePiù, segr. Mendrisio. • alla moglie Jolanda, ai nipoti Franco, Diego, Davide, Jacques, e parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Valerio Bianchi, socio GenerazionePiù, segretariato Lugano. • alle figlie Antonella e Mirella, al nipote Luca Tonelli, socio Elettricisti, ai familiari tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Agostino Ortelli. • ai figli Stefano e Luigi, alla sorella Marina, ai nipoti Tiziana, socia settore Cure a domicilio, e Mario, settore Falegnami, ai parenti tutti, per la scomparsa della loro cara congiunta Linda Signorotti. • alla moglie Carla, ai figli Bruno, socio Carrozzerie, Sabrina e Maria Grazia, ai parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Bruno Grassi. Stampa Centro Stampa Ticino SA Via Industria, 6933 Muzzano Pubblicità Publilavoro Sagl Via Balestra 19, 6900 Lugano, tel 0919211551 [email protected] Tiratura confermata REMP 41'339 copie • alla figlia Silene, al genero Luciano Guarna, socio Personale di vendita, ai nipoti e parenti tutti, per la scomparsa della loro cara congiunta Alma Hoffmann. In Memoria • a quindici anni dalla scomparsa ricordiamo con affetto Mario Domeniconi, responsabile del segretariato di Tesserete. • a dieci anni dalla scomparsa (18 luglio 2002), ricordiamo con affetto e rimpianto Pin Riva, presidente e brillante animatore del settore Statali e pioniere dell’Associazione Anziani. Segretariato OCST Stabio Via Giulia (di fianco alla Migros) tel. 091 647 14 14 Nuovi orari d’apertura dal 3.7.2012: Martedì: 12.30 - 15.00 Giovedì: 16.00 - 18.00 Segretario cantonale e copresidente Meinrado Robbiani Via Balestra 19, 6900 Lugano Consiglio esecutivo - Presidente: Bruno Ongaro - Presidente onorario: Romano Rossi - Vicepresidente: Flavio Ugazzi - Membri: Davide Adamoli, Luigi Mattia Bernasconi, Fausto Leidi, Gianfranco Poli, Roberto Poretti, Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani Segretario amministrativo Fausto Leidi Vicesegretari cantonali Nando Ceruso, Renato Ricciardi, Paolo Locatelli Segretari regionali Lugano Giovanni Scolari Mendrisio Alessandro Mecatti Sopraceneri Marco Pellegrini Tre Valli Giancarlo Nicoli Lavoro Opportunità In internet www.ocst.com RICERCHE di collaboratori XX tomaista esperto in pelli speciali per calzolaio a Lugano. Tel. 091 9232162. XX infermiera PS; infermiera oncologia; segretaria di direzione, zona Locarnese. Tel. 079 8350130. XX meccanico autoveicoli leggeri o riparatore. Attitudine al lavoro indipendente, esperienza, interesse al perfezionamento, disponibilità turni di picchetto. Patenti: B/BE/C/D1/CE/C1E; preferenza conoscenza lingue Nazionali. Curriculum: Garage Brasi SA,Via San Gottardo 111,6780 Airolo, o [email protected] XX cucitrici con esperienza su macchine industriali (Lineari, Tagliacuci). Cruna SA, Chiasso. Tel. 091 6835479. XX impresario costruttore, assistente tecnico ST, architetto STS, ingegnere STS, esperienza minima 3 anni quale dirigente cantiere, estratto conto individuale AVS, pratica professionale. Requisiti per iscrizione albo. Licenza di condurre B. Candidature: Tromeco SA, Impresa di Costruzioni, V. Brusighell 14, 6807 Taverne. Tel. 091 9660688/9 Fax 091 9669694, [email protected], www.tromeco.com. XX meccanico d'automobili, con esperienza, lavoro saltuario, solo brevi periodi per rimpiazzo personale, concessionaria a Maroggia. Tel. 091 6497257. XX impiegata commerciale 20-35 anni, esperienza preferibile in ambito Sales, customer service o relazioni clientela svizzera; indispensabili ottime conoscenze lingue nazionali (I, F, D) e Schwytzerdütch. Sede di lavoro: Rivera. CV a: [email protected]; Per la posizione seguente curriculum a: [email protected] Tel: 091 6956757. XX accettatore e addetto servizio clienti per officina meccanica di automobili, diploma Meccanico d’auto ed esperienza pregressa nella mansione. Età tra i 25 ed i 40 anni, conoscenza discreta F e/o D. Sede di lavoro: Luganese. XX assistente familiare ottimamente referenziata per coppia non più in verde età, piuttosto indipendente. Si richiede: presenza nell’abitazione 24 ore su 24, cura delle persone e della casa, pernottamento e possesso di patente tipo B. Zona di lavoro: Locarnese. XX tata, per famiglia di Lugano, composta dai genitori e 5 bimbi. Compiti: organizzazione della casa e dei momenti di svago dei bambini. Orari: Lun-Ven dalle ore 7.30 alle ore 16.30. Richiesta massima flessibilità, esperienza pregressa nella mansione ed ottime referenze. Foglio Ufficiale N. 54 del 6 luglio XX un/a dipendente tecnico, con funzione dirigente, Municipio Claro. Info: tel. 091 8734030 segretario comunale Riccardo Zuretti. Scadenza: 24 agosto XX addetta pulizie scuola infanzia Municipio Giornico. CH o permesso domicilio. Capitolato: www. giornico.ch Scadenza: 30 luglio. Foglio Ufficiale N. 55 del 10 luglio XX operaio qualificato, Patriziato di Personico. CH, attestato federale capacità ramo artigianale. Patriziato di Personico, 6744 Personico. Scadenza: 3 settembre Foglio Ufficiale N. 56 del 13 luglio XX agenti/appuntati Polizia comunale (con attestato di abilitazione) Municipio di Locarno. Bando: tel. 091 7563329. Scadenza: 27 luglio. OFFERTE di collaborazione XX centralinista con diploma PTT o aiuto medico, D, F, (50%) anche altri settori, zona Mendrisiotto e Luganese. Tel. 079 2802092. XX ragazza come badante o baby sitter. Tel. +39 3290107732. Pubblichiamo inserzioni solo per soci e abbonati, gratuite XX magazziniere, autista, patente C, patente SUVA per carrelli elevatori, esperienza gagrosse@ alice.it, Tel. +39 3201171246. XX aiuto domestico, badante, pulizie, Lugano città. Tel. 091 9719092. XX muratore 4°livello, esperienza trentennale, zon Mendrisio. Tel. +39 342 3547706. XX cameriere o barista settore caffetteria e barman.Tel. +39 3335341565 XX operaio, pittore, aiuto-cartongessista, manovale, magazziniere. Tel. 079 4744371. XX estetista diplomata, esperienza decennale, 50% - 80% zona Bellinzonese. Tel. 076 7427073. XX uomo volenteroso, operaio piccola manutenzione e giardinaggio, tel. 091 6091757, 079 3759539. XX 22enne CH, diplomato pittore, automunito, zona Sottoceneri. Tel. 076 4287441. XX impiegata di commercio, esperienza, flessibilità, tempo parziale (30-60%) ev. anche tempo determinato. Tel. 079 2456574. XX 42 enne responsabile amministrativa, pluriesperienza, ev. altro impiego a tempo indeterminato, zona Mendrisio. Tel. 091 8250445, 079 6831442. XX autista categ, C. e/o magazziniere, giardiniere, lavori uff. zona Sopraceneri, tel. 0796340873. XX signora, esperienza venditrice, full o part-time settore vendita, economia domestica o operaia fabbrica. [email protected] XX badante, coll. domestica, lavapiatti, cameriera, con esperienza. Tel. +39 3409722594. XX ragioniera, diploma CH da disponente, esperienza contabilità. Tel. +39 346 3125701 (dopo le 19) [email protected] XX giovane impiegata part-time, a Lugano. Tel. +39 3476492074. XX collaboratrice domestica, badante, baby sitter o altro. Tel. +393466053681. XX chef di sala responsabile ristorante. Lunghissima esperienza di lavoro, referenziato, zona Sottoceneri, tel. 091 9931819 - 076 3056542. XX montatore elettricista, ventennale esperienza, zona Sottoceneri e Mendrisiotto. Tel. 076 2834095. XX signora 37enne, per lavori domestici e/o baby sitter. Referenze, esperienza. Tel.+39 3891425891. XX esperto mulettista, verniciatura a spruzzo, a catena e su macchine industriali. Tel. +39 3463569742. XX esperta venditrice in alimentazione, zona Locarnese e dintorni, tel. 091 7522089. XX signora bella presenza, referenziata, ottimo D, esperienza ventennale settore pulizie, tempo pieno, presso istituzioni o privati. Tel. 079 7799327. XX muratore, 15 anni esperienza, specializzazione posa mattoni a faccia vista. [email protected] XX impiegata, buona esperienza, contabilità, conoscenza lingue, ottimo uso pc, zona Sottoceneri. Tel. +39 340 0682723. XX elettrauto o meccanico buona esperienza, ev. settore edile, patente A,B,C. Tel. 079 8520481; [email protected] XX giardiniere paesaggista, tel. 079 6160198. XX assistenza a domicilio per persone anziane (accompagnamento, spesa, assistenza, piccole pulizie) zona Sopraceneri. Tel. 077 4852750. 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XX portiere ai piani con esperienza e referenze. [email protected] XX manovale, giardiniere esperto abbattimento e potatura alberi. Tel. 076 6220794. XX carpentiere, ferraiolo, muratore con esperienza. Tel. +39 340 1270000; [email protected] XX laureato in Giurisprudenza 110 e lode, primo impiego. Tel. +39 328 6360270. XX signora per pulizia case o uffici, 2-3 ore a settimana, zona Locarnese. Tel. 091 2204836 ore pasti. XX badante, coll. domestica, baby sitter, esperta, attestato CR, zona Mendrisiotto e Luganese. Tel. 076 7382617. XX meccanico esperto, diagnosi e riparazione. Tel. +39 3203019089; [email protected] XX rappresentante, commesso, magazziniere, autista, operaio, esperto. Tel. + 39 3474683346. XX panettiere con esperienza, anche part time, zona Sottoceneri Tel. +393337470378. XX giovane operaio tuttofare, tel. +39 345 0191592. XX aiuto medico, signora con esperienza ventennale, fidata, conoscenza lingue, Zona Locarnese, 50%, tempo indeterminato.Tel. 0919211551 int. 91. XX Asa, signora 45enne, per cura anziani a giornata, zona Stabio-Mendrisio. Tel. +347 0098780. XX operatore programmatore CNC, su Selca e Cam. Tel. +39338 9050491. XX operaio edile, lavori stradali o altro tel. +393485420825. XX signora 42 anni, pulizie domestiche, lavo stiro, preparazione pasti. Zona Mendrisio, Chiasso e limitrofe. Tel. +39 3494757854. XX montatore elettricista con diploma federale, ev. prest. mano d'opera o operaio. Tel. 076 4782105. XX domestica, part-time o full-time. Tel. +39 346 6053681. XX coll. domestica, con esperienza e referenze, zona Mendrisio e Lugano. Tel. +39 347 7152943. XX fabbro metalcostruttore, attrezzista metalmeccanico, conoscenza saldatura,disegno tecnico, uso muletto frontale, esperienza. kim15@ live.ch