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ASILO IN EUROPA OBIETTIVI E ATTIVITA' Catania – 22 marzo 2016 ASILO IN EUROPA: CHI SIAMO ASSOCIAZIONE ASILO IN EUROPA (AiE) L'associazione di promozione sociale, fondata a Bologna il 19/01/2013, è composta da operatori e ricercatori che lavorano nel settore del diritto di asilo in diversi Stati dell'Unione europea (UE), in particolare, Belgio, Francia, Olanda, Spagna, Svezia, UK. ASILO IN EUROPA: COSA VOGLIAMO OBIETTIVI a) Tutelare il diritto di asilo e alla protezione internazionale. b) Promuovere la conoscenza della normativa dell'UE e italiana in materia nonché del funzionamento dei sistemi di asilo dei diversi Stati membri. c) Contribuire alla diffusione in Italia di una "cultura del diritto di asilo" quale diritto fondamentale sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell'UE e dalla Costituzione italiana. ASILO IN EUROPA: COSA FACCIAMO ATTIVITA' - Realizzazione di studi, ricerche e analisi sul diritto di asilo. - Formazioni sulla normativa, giurisprudenza e prassi rilevanti in materia di diritto di asilo (italiano, degli altri Stati membri e dell'UE). - Ricerca di informazioni e consulenze sulla situazione dei Paesi di origine dei richiedenti asilo in Italia. - Organizzazione e/o partecipazione a iniziative pubbliche / seminari. ASILO IN EUROPA: COSA FACCIAMO PROBLEMATICHE RISCONTRATE 1. Incompetenza generalizzata - dei funzionari - degli operatori sociali 2. Mancanza di una dimensione d'insieme del fenomeno ASILO IN EUROPA: COSA FACCIAMO “SOLUZIONE” Diffusione di una “conoscenza a tutto tondo” tra operatori, funzionari, cittadinanza Sulla stessa terra – 18 marzo 2016 Indice argomenti Dati e attualità di Belgio, Francia e Svezia Ultimi dati Italia – Ministero interni Ultimi dati comparativi – Eurostat La crisi dell'asilo in Europa – Reazioni a confronto UN ANNO DI CRISI DELL'ASILO IN EUROPA BELGIO, FRANCIA, SVEZIA . DOMANDE di ASILO in BELGIO 2015 35 476 2014 17 213 2013 15 840 2012 21 463 2011 25 479 2010 19 941 Domande di asilo in Francia 2015 59 294 2014 45 513 (- 1,1%) 2013 45 901 2012 41 254 2011 40 464 2010 36 931 Domande di asilo in Svezia Anno Richieste asilo Positive Asilo Prot. Suss. Umanitari 2008 24.875 27% 6% 16% 4% 2009 24.175 30% 6% 21% 3% 2010 31.875 31% 7% 22% 2% 2011 29.670 33% 9% 20% 4% 2012 43.865 39% 12% 24% 3% 2013 54.270 53% 15% 36% 2% 2014 81.180 77% 26% 48% 3% 2015 162.877 55% (Fonte Eurostat, eccetto dati 2015 che provengono dal Migrationsverket) DECISIONI del 2015 in BELGIO STATUS DI RIFUGIATO 6757 50,5% PROTEZIONE SUSSIDIARIA 1365 10,2% DINIEGO 4940 37% ALTRO 307 2,3% TOTALE 13369 * Non sono incluse le decisioni di presa in considerazione o rifiuto di presa in considerazione di domande reiterate Decisioni positive in FRANCIA DECISIONI 2013 DECISIONI 2014 OFPRA 16,8% di cui: PROTEZIONE SUSSIDIARIA OFPRA DECISIONI 2015 12,4% OFPRA 24% di cui: dato non pervenuto PROTEZIONE SUSSIDIARIA 22% In attesa dei dati definitivi CNDA 14,1% 14,9% CNDA di cui: PROTEZIONE SUSSIDIARIA di cui: dato non pervenuto PROTEZIONE SUSSIDIARIA 27% Tasso di ricorso 85,4% Tasso di ricorso 86,3% Tasso di ricorso In attesa dei dati definitivi TOTALE* 25,5% TOTALE* 28% 31,5% CNDA di cui: PROTEZIONE SUSSIDIARIA di cui: PROTEZIONE SUSSIDIARIA TOTALE* 7,5% In attesa dei dati definitivi NAZIONALITA’ 2015 in BELGIO IRAK 7722 SIRIA 7554 AFGHANISTAN 7099 SOMALIA 1932 NAZIONALITA’ INDETERMINATA RUSSIA 846 GUINEA 752 RD CONGO 650 ALBANIA 538 IRAN 537 777 NAZIONALITA' 2014 e 2015 in FRANCIA 2014 2015 Rep. Dem. Congo 3926 Sudan 5092 Kosovo 3514 Siria 3403 Albania 3288 Kosovo 3137 Bangladesh 2921 Bangladesh 3068 Russia 2609 Haiti 3050 Cina 2123 Rep. Dem. Congo 2932 Guinea 1891 Cina 2815 Sri Lanka 1771 Irak 2145 Georgia 1757 Afghanistan 2120 Pakistan 1683 Algeria 1884 Nazionalità 2015 in Svezia 2011 2012 2013 2014 2015 Afghanistan 4.130 Siria 7.920 Siria 16.540 Siria 23.481 Siria 51.338 Somalia 4.045 Somalia 5.560 Apolidi 6.885 Eritrea 9.674 Afghanistan 41.564 Serbia 2.645 Afghanistan 4.760 Eritrea 4.880 Apolidi 7.696 Iraq 20.857 Eritrea 1.705 Serbia 2.670 Somalia 3.940 Somalia 5.288 Apolidi 7.711 Iraq 1.640 Eritrea 2.405 Afghanistan 3.025 Afghanistan 3.841 Eritrea 7.231 (Fonte Eurostat, eccetto dati 2015 che provengono dal Migrationsverket) UN ANNO DI CRISI DELL'ASILO IN EUROPA ITALIA Arrivi via mare 2015 e gen. 2016 – Fonte UNHCR Arrivi via mare e terra al 18 dic. 2015 – Fonte UNHCR Arrivi via mare Italia e Grecia 2014-2016 – Fonte UNHCR Paese 1gen-31dic 2014 1gen-31dic 2015 17 marzo 2016 Grecia 34.442 853.650 78.333 Italia 170.100 153.842 11.912 Arrivi via mare in Italia 2011-2014 – Fonte Ministero interni Arrivi via mare e terra in Italia 2016 – Fonti Ministero interni e UNHCR ARRIVI via mare Rispetto al 2015, nel 2016, si è registrato prima un aumento (gen.), poi una diminuzione (feb.) e poi un nuovo rilevante aumento (mar.) mese 2015 2016 gennaio 3528 5273 febbraio 4354 3827 marzo 2283 9683 ARRIVI via terra Gen-feb 2016: 966 Fonte Eurostat (trimestre ott.-dic. 2015) PRINCIPALI 5 NAZIONALITÀ dei richiedenti asilo NIGERIA 5.575 PAKISTAN 4.545 GAMBIA 1.680 BANGLADESH 1.635 SENEGAL 1.415 Fonte Ministero interni (dic. 2015 e gen. 2016) PRINCIPALI 10 NAZIONALITA' PAKISTAN NIGERIA AFGHANISTAN GAMBIA SENEGAL BANGLADESH COSTA D'AVORIO MALI UCRAINA GUINEA Domande asilo 2015 Italia – Ministero interni (fonte: viedifuga.org) DOMANDE DI ASILO PRESENTATE ED ESAMINATE Le richieste d’asilo presentate in tutto il 2015 sono state 86.722, poco meno di 1/3 in più rispetto al 2014 (63.456). Le domande esaminate sono 71.110, di cui respinte sono 41.509, quasi due su tre. Il tasso di riconoscimento è quindi del 41%. Domande asilo 2016 Italia – Fonte Ministero interni DOMANDE DI ASILO PRESENTATE ED ESAMINATE (gennaio 2016) Le richieste d’asilo presentate sono state 7.505 (il 22% in più rispetto a dicembre 2015). Le domande esaminate sono 6.507, di cui respinte sono 4.266, pari al 66% (a dicembre la percentuale dei dinieghi aveva raggiunto il 68%). rifugiato 190 3% sussidiaria 698 11% umanitaria 1352 20% diniego 4266 66% Aggiornamento 2015-2016 – Fonte Ministero interni PRESENZA NELLE STRUTTURE Al 17 febbraio 2016, i migranti, richiedenti asilo e rifugiati nelle strutture d’accoglienza sono 105.248: meno di due ogni mille abitanti; quasi quattro su cinque continuano a essere ospitati nelle “strutture temporanee” che fanno capo alle Prefetture; dei 21.814 posti sprar sono occupati 20.234. Presenze nelle Strutture temporanee Presenze CARA, CDA e CPSA Posti SPRAR occupati Totale posti / presenze 77.501 7.513 20.234 105.248 Arrivi via mare sulle coste italiane 1° gen-14 feb 2016 Dati Italia – Ministero interni Obiettivi Italia – Ministero interni Obiettivi posti fine 2016 - Cpa/Hub: 15.550 (Roadmap) - Sprar: 40.000 (Roadmap; circolare 17.12.2014) - Cas: 50.000 (Viminale, 18 feb. 2016) E per i MSNA? - Cpa/Hub: 3.750 (Roadmap) - Sprar Msna: 1.941 (Roadmap; vedi graduatoria) DATI COMPARATIVI EUROSTAT I numeri dei richiedenti asilo in EU – Fonte Eurostat Distribuzione dei richiedenti 2015 in the EU Fonte Eurostat Principali 10 nazionalità dei richiedenti 2015 in the EU Fonte Eurostat Decisioni in prima istanza – ott-dic. 2015 – Fonte Eurostat Decisioni positive 2015 UE – Fonte Eurostat Ultimo aggiornamento dati 2015 UE+ – Fonte EASO DOMANDE DI ASILO: sono 1.349.638 le domande presentare (più del doppio rispetto al 2014), di cui 85.482 minori stranieri non accompagnati (il triplo rispetto al 2014). NAZIONALITA': le principali 10 nazionalità dei richiedenti asilo sono Siria, Balcani occidentali (Kosovo, Albania, Serbia), Afganistan, Iraq, Pakistan, Eritrea, Nigeria, Iran, Somalia e Russia. DECISIONI: sono 603.014 le decisioni adottate in prima istanza (+63% rispetto al 2014), di cui 49% sono decisioni positive di riconoscimento di uno status di protezione internazionale (+6% rispetto al 2014). Quote per il ricollocamento di rifugiati da Italia e Grecia Ricollocazioni al 15/03 ITALIA BELGIO 24 GRECIA 41 Ricollocati 2015-2016 FRANCIA 242 SPAGNA 18 SVEZIA 39 FINLANDIA 96 77 GERMANIA 20 37 OLANDA 50 48 LUSSEMBURGO PORTOGALLO 30 65 84 IRLANDA 10 LETTONIA 6 LITUANIA 6 ROMANIA 15 BULGARIA 2 MALTA 15 CIPRO TOTALE 6 6 368 569 Dati su reinsediati da luglio 2015 al 15 marzo 2016 – Fonte Commissione europea AUSTRIA 1395 BELGIO 212 REP. CECA 52 FRANCIA 15 IRLANDA 251 ITALIA 96 OLANDA 231 REGNO UNITO 1864 NORVEGIA 6 LIECHTENSTEIN 20 SVIZZERA 413 TOTALE 4555 (su 22.000) LA CRISI DELL'ASILO IN EUROPA REAZIONI A CONFRONTO La crisi dei sistemi di asilo degli Stati membri La crisi dell'asilo in Europa è anche crisi dei sistemi di asilo degli Stati membri? I sistemi di asilo di tutti e 4 gli Stati membri esaminati + Spagna sono in sofferenza: saturazione dovuta a insufficienza di posti, durata eccessiva della procedura, mancata espulsione dei diniegati. La crisi dei sistemi di asilo degli Stati membri BELGIO: “L'insufficienza dei posti in accoglienza consegue non tanto alla crisi dei rifugiati, quanto a una politica non oculata di smantellamento. La risposta del governo all'aumento dei flussi è stata rapida, ma forse troppo. Se, allo stato attuale i posti in accoglienza non mancano, il sistema può dirsi in crisi rispetto ai tempi previsti per l'ingresso nel circuito ufficiale dell'accoglienza e agli standard qualitativi dei nuovi centri”. FRANCIA: “Se è vero che nel 2015 le domande di asilo sono aumentate, trattasi di un incremento ridotto rispetto ad altri Stati europei. Diversamente da questi, la Francia non sta vivendo una crisi dell'accoglienza. Non vi è alcuna emergenza. I nostri sono problemi strutturali, collegati alla crisi di più lungo periodo dello stato sociale. A conferma di ciò, basti osservare che in passato la Francia è riuscita a fare fronte a un flusso superiore di richiedenti asilo”. La crisi dei sistemi di asilo degli Stati membri SPAGNA: “Il sistema di accoglienza spagnolo è obiettivamente in crisi: il numero dei posti garantiti in accoglienza è ridicolo rispetto alle domande presentate, inoltre, la riduzione di bilancio per il 2015 certamente non aiuta... ”. “Secondo il Difensore Civico, il sistema d'asilo spagnolo è saturo. Nell'Officina d'Asilo vi è un tale accumulo di domande d'asilo che i richiedenti asilo devono attendere in media 4 mesi per poter formalizzare la richiesta e, pertanto, ottenere un posto in accoglienza”. La crisi dei sistemi di asilo degli Stati membri SVEZIA: “Sicuramente il sistema svedese sta incontrando delle difficoltà nuove che ne mettono un po’ in discussione l’immagine idilliaca che circolava al di fuori, così come all’interno del Paese, fino a un paio di anni fa. Faccio riferimento per esempio all’elevato numero di arrivi degli ultimi mesi in particolare (dopo l'estate del 2015) con i conseguenti problemi di gestione (registrazione, prima accoglienza, ecc.) e la forte pressione sui servizi sociali a livello locale causata dall’arrivo cospicuo di famiglie e minori. Più che del sistema asilo, la crisi sembra essere politica visto che pare essersi rotto il consenso attorno alle politiche di accoglienza che ha storicamente caratterizzato il Paese. Una delle motivazioni è sicuramente l’ascesa dell’estrema destra (Swedish Democrats). Allo stesso tempo, bisogna considerare quello che sta succedendo in Svezia in un’ottica europea e quindi credo che le recenti misure del governo siano tanto una risposta alle critiche da destra sul piano interno quanto un segnale mandato verso Bruxelles e gli altri Stati membri per far capire che la Svezia non è disposta a fungere da sistema di accoglienza per tutta l’UE”. LE REAZIONI A fronte della crisi generalizzata, chi è riuscito a resistere alla tentazione di adottare provvedimenti normativi o prassi “disincentivati” e chi a mantenere ovvero avviare buone prassi? Alcuni esempi dei provvedimenti normativi: - decisioni di ripristino dei controlli alle frontiere (adottati in tempi diversi da Francia e Svezia); - misure volte a espellere dal territorio nazionale i migranti economici (Belgio e Svezia); - inclusione di nuovi Paesi nelle liste nazionali dei “Paesi sicuri” (Francia); - modifiche di legge volte a limitare i ricongiungimenti familiari (Svezia). LE CATTIVE PRASSI BELGIO a) differimento sistematico della registrazione della domanda e, di conseguenza, dell'ingresso del richiedente nel circuito ufficiale di accoglienza – “parcheggio” temporaneo nella preaccoglienza. b) consegna (all'atto della registrazione) di una lettera che mira a disincentivare nuovi arrivi da un determinato Paese (vedi Iraq e Afghanistan): la lettera contiene informazioni parziali e tendenziose sull'applicazione automatica del Reg. Dublino III, su accoglienza precaria e sulle possibilità (limitate) di chiedere il ricongiungimento. c) ingresso degli attori privati nell'accoglienza FRANCIA a) sostituzione sistematica, per gli uomini soli maggiorenni, del posto in accoglienza con la corresponsione di un sussidio insufficiente. b) per potere lavorare o accedere ad una formazione professionale è obbligatorio ottenere una “autorisation de travail”. c) la legge francese non prevede corsi di francese per richiedenti asilo LE CATTIVE PRASSI SPAGNA: “Fuori dai centri di Ceuta e Melilla, la polizia marocchina (con il beneplacito della Guardia Civil spagnola) “vende” ai cittadini siriani l'ingresso sul territorio spagnolo. Da parte sua, invece, la polizia spagnola è stata a più riprese accusata di mettere in atto respingimenti illegittimi. Peraltro, a luglio 2015 è entrata in vigore una legge (Ley Modaza), che mira a impedire le manifestazioni di protesta e sembra "in certi casi" legittimare i respingimenti”. “Molte delle persone che arrivano a Melilla o a Ceuta non vogliono chiedere asilo e si dirigono verso il nord, proseguendo la loro strada nell'illegalità con il tacito accordo delle autorità...”. LE CATTIVE PRASSI SVEZIA: “Gli sforzi verso l’efficienza e la qualità del sistema di asilo sembrano essere rivolti principalmente all’aspetto gestionale, quindi rispetto dei tempi, gestione del processo, qualità nelle decisioni, piuttosto che misurarsi rispetto alla relazione di aiuto con le persone. Legato a questo, un’ulteriore prassi discutibile consiste nella rimozione delle attività di supporto (come l’insegnamento della lingua) per i richiedenti asilo, che rendono il periodo di attesa dell’audizione un tempo vuoto e sospeso, oltre a ritardare un eventuale processo di inclusione. Infine, appare discutibile l'accoglienza emergenziale in mano a privati con conseguente frammentazione degli standard e creazione di un vero e proprio business dell’accoglienza”. LE BUONE PRASSI BELGIO: “Se la domanda fosse arrivata sei mesi fa la risposta sarebbe stata diversa. Tuttavia, in generale si può dire che, nonostante la crisi, il Belgio tende ancora a mettere il richiedente asilo e le sue esigenze al centro del sistema: l'attenzione è rivolta al suo accompagnamento lungo tutto il percorso di accoglienza e integrazione. Inoltre, si deve anche ricordare la propensione delle autorità belghe a comunicare con i cittadini attraverso sessioni periodiche di informazione (organizzate da fedasil) sulle tendenze del fenomeno migratorio e i fatti (giustamente o no) ad esso collegati”. * Gratuito patrocinio, concesso in via automatica in sede di registrazione della domanda sulla base della presunzione (relativa) dell'insufficienza dei mezzi finanziari. * Le spese sanitarie sono coperte da fedasil anche quando il richiedente esercita un'attività professionale remunerata. LE BUONE PRASSI FRANCIA: “purtroppo sono talmente inviperita che io di buone pratiche ne vedo poche ormai....prima c'era una vera attenzione all'importanza del ruolo dell'operatore sociale, del legame continuo con il territorio e della qualità dei servizi territoriali di base...ora di tutto questo c'è rimasto ben poco...”. * Per lavorare nell'accoglienza dei richiedenti asilo, l'operatore deve avere un diploma specifico del settore sociale. LE BUONE PRASSI SPAGNA: “l'Istituto de Vivienda de Madrid ha riservato un blocco di case per i beneficiari di protezione internazionale; il Centro Base II (centro abilitato per persone con problemi di mobilità) dà la priorità alle richieste di appuntamento presentate dai richiedenti asilo; nelle Canarie, la disciplina sulla prestazione “de inserimento” esonera i richiedenti asilo e i beneficiari di protezione dall'obbligo di dimostrare la registrazione anagrafica da un anno e un'età compresa tra 26-64 anni”. SVEZIA: “Il programma di inclusione della durata di 2 anni, calibrato sulle competenze, aspettative, esperienze formative e professionali del rifugiato”. Quando scopriremo che le nuove misure adottate sono inefficaci, cos'altro ci inventeremo? GRAZIE DELL'ATTENZIONE [email protected] [email protected] www.asiloineuropa.it asiloineuropa.blogspot.it