IL NEONATO HA LA COSCIENZA
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IL NEONATO HA LA COSCIENZA
IL NEONATO HA LA COSCIENZA Arturo Giustardi*, Monika Stablum’’’, Arianna De Martino** *Neonatologia Ospedale Merano ‘’’Societa Italiana la care in perinatologia ** Terapia Intensiva Neonatale A.O. “C. Poma” - Mantova Gli approcci iniziali tra la madre ed il bambino nel corso della gravidanza, e la rete di interazioni sociali che si tessono prima e dopo la nascita e l’immagine del figlio agli occhi dei genitori, determinano LA PERCEZIONE dello spessore che loro hanno DELLA SUA COSCIENZA. La proiezione che i genitori fanno su di lui del suo grado di consapevolezza, origina l’identità di sé che il bambino potrà sviluppare: L’IMPRINTING DI COSCIENZA L’IMPRINTING è una forma di apprendimento determinato da una impressione percettiva che non necessita di alcun rinforzo-ricompensa e rimane immutato per tutta la vita. Questo apprendimento precoce è legato esclusivamente alle prime fasi della vita. Si suppone infatti che proprio L’ASSENZA DI STIMOLI ADEGUATI in questa fase del ciclo vitale sia alla base di alcune forme di ritardo mentale ipotesi facile da verificare con l’osservazione dei comportamenti dei bambini che vivono negli istituti sin da neonati. Un PERIODO SENSIBILE in cui si stabilisce un legame duraturo nel tempo tra il piccolo e il primo essere che si occuperà di lui. La qualità dell’attaccamento dipende dall’ambiente, dagli atteggiamenti e dal grado di sensibilità e responsività del genitore. L’attuale modello che descrive la COSCIENZA è basato sulla divisione tra COSCIENZA ESTERNA e COSCIENZA INTERNA La COSCIENZA ESTERNA è quella determinata dalle esperienze nel mondo, riconosciuta formalmente dalla società mentre, la COSCIENZA INTERNA è quella riferita al contatto con il sé profondo ovvero ai sentimenti all’affettività. Le donne durante la gravidanza hanno spontaneamente una sensibilità a sviluppare un CONTATTO INTERIORE-AFFETTIVO A LIVELLO PSICHICO con il feto, ma tendono a negarlo e limitarlo sia per mancanza di consapevolezza delle potenzialità della COSCIENZA FETALE che per abitudine a nascondere il lato emozionale personale tipico dell’età adulta Un tale modello di coscienza non riconosce le INTERAZIONI PSICHICHE PROFONDE DELLA MADRE, che – attraverso la comunicazione con il figlio già da quando è feto e neonato portano il bambino a sentirsi sempre “visto” nella propria esperienza interiore. Invece, la visione completa della potenzialità reale della coscienza feto-neonatale imposterebbe già in epoca prenatale precoce UN LEGAME DI INTESA ED EMPOWERMENT DEL FIGLIO, in quanto gli permetterebbe di integrare la sua esperienza esterna del mondo, con quella interna – emozionale e spirituale – ad ogni età ed in ogni contesto Di solito le esperienze di scambio madre – figlio nel corso della gravidanza RESTANO UN’ESPERIENZA NASCOSTA, che non continua con la nascita del bambino quasi come se appartenessero ad un altro mondo, ad un’altra dimensione, una dimensione non reale Invece il dialogo interno della madre col figlio aiuta a creare quella che in ambito psicologico viene definita come la “percezione mentale della vita che si sta formando, ancor prima che se ne crei la percezione biologica” (Righetti, 2003). La percezione mentale del feto-neonato crea non solo un senso di legame profondo legato all’affettività ma consente la percezione e trasmissione di messaggi e bisogni reali del bambino. Un recente libro raccoglie le testimonianze dei messaggi fetali alle madri che avevano l'abitudine di comunicare mentalmente con il loro bambino. Una di loro ha raccontato come la percezione di un “richiamo” rivoltole dalla figlia al sesto mese di vita fetale – che “decidesse se voleva che lei continuasse a vivere, o no” - ha riportato la sua gravidanza alla ripresa. Era infatti entrata in uno stato di depressione e deperimento - con perdita di peso del feto – in seguito alla morte della madre, avvenuta al suo terzo mese di gravidanza La coscienza interiore è già presente ed attiva in epoca fetale e possiede grandi possibilità di sviluppo durante i primi anni di vita (quando agisce l’imprinting) Di questa realtà emozionale fanno parte percezioni profonde come la connessione mentale, la risonanza empatica, lo scambio diretto di sensazioni e consapevolezze, fenomeni che si verificano quando la mente non è concentrata sulla comprensione sensoriale della realtà “esterna” Spesso la consapevolezza che un feto sia capace di sentire e di sviluppare il proprio lato emozionale viene negata dai genitori perché solo ciò che appartiene agli scambi verbali, esiste per la coscienza esterna ed è accettata socialmente. Così facendo si provoca una perdita di capacità nelle proprie risorse e nel tempo l’allontanamento del figlio dai genitori che non riescono a comprendere le sue competenze interiori La conseguenza di ciò è l’aumento della difficoltà di comunicazione con i figli. Per comunicare in modo adeguato con i nostri figli bisognerebbe non urlare ed imporre ma chiedere, proponendo loro di partecipare e collaborare. I bambini hanno bisogno di educazione e regole che non siano disgiunte dal lato emozionale. Serve un’educazione emozionale. E l’unico modo per educare i nostri figli a gestire le proprie emozioni è che noi genitori per primi cerchiamo di ristabilire il contatto con la nostra sfera emotiva. Solo ripristinando il collegamento con le nostre emozioni potremo capire a fondo i nostri figli, garantendo loro una crescita serena e armoniosa. Il nostro cervello emette in continuazione onde di diversa ‘ampiezza’ o ‘frequenza’: onde Beta, Alfa, Theta e Delta. In un determinato momento, onde di una particolare frequenza saranno predominanti e determineranno il modo in cui interagiamo con il mondo attorno a noi. Caratteristiche delle onde cerebrali: • Predominanza di Onde Beta (frequenza fra i 14 e i 39 herz): stato di attività mentale vigile e alta concentrazione. • Predominanza di Onde Alfa (frequenza fra gli 8 e i 14 herz): stato di rilassamento vigile, creatività, stato meditativo. • Predominanza di Onde Theta (frequenza fra i 4 e gli 8 herz): stato di meditazione profonda, sonno REM, sogno • Predominanza di Onde Delta (frequenza fra i 0,4 e i 4 herz):stato di sonno profondo Le onde teta e delta sono quelle che dominano lo stato di sonno profondo,che porta benessere rilassamento e soluzioni creative ai problemi, che la coscienza vigile non e’ in grado di risolvere. Hanno bassa frequenza ed energia elevata. La loro funzionalità viene governata dal talamo,che emette onde lente sincronizzate,attraverso le quali le aeree cerebrali si collegano e si armonizzano. E’ la fase in cui si svolge un’attività fondamentale per l’apprendimento (G. Tononi e C. Cirielli, 2013): le memorie appena formate attecchiscono, mentre vengono selezionati i circuiti neurali fondamentali, e disattivate le sinapsi di quelli secondari. La modalità delle onde Teta costituisce la percentuale maggiore di attività elettrica nel cervello del feto.Il feto passa il 70-80% del suo tempo dormendo e solo nell’ultimo trimestre si può evidenziare una attività REM (presenza più frequente di onde Beta). Per il resto del tempo il feto rimane immerso in onde lente sincronizzate Teta e Delta. Cosa accade in queste fasi ? In questa fase avviene la produzione dell’ormone della crescita, e la massima attività del sistema immunitario. Si costruiscono le connessioni per creare circuiti neuronali differenziati, es:linguaggio etc. Ma ignoriamo cosa accade a livello di Coscienza Interna. Ci può essere nel feto durante il suo sonno profondo una forma di presenza non cognitiva a se stessi ed alla madre,come alcune madri sembrano accennare. Nella vita fetale e neonatale potrebbe esistere una forma di autocoscienza non vigile. Allora si può parlare di vita psichica del feto, e di uno stato dell’io prenatale di condivisione di affetti ed emozioni madre-feto. Ci si sintonizza sulla coscienza interna con una sorta di “allineamento” con i ritmi cerebrali lenti,ad alta energia. Secondo un’ipotesi accreditata (Stern, Sozzi) la presenza a se stessi nella Coscienza interna è il primo stato che sperimentiamo. Nella vita fetale il cervello viene per la maggior parte del tempo attivato da onde regolari sincroniche ad alta energia e bassa frequenza (le onde cerebrali beta sono le ultime a comparire nel cervello del feto). Il feto ed il neonato sviluppano la coscienza interna attraverso percezioni psichiche profonde, stati d’animo ed emozioni. Queste emozioni sono la percezione degli stati d’animo della madre, e la dimensione interiore nella quale e con la quale lei entra in connessione con lui e comunica, sintonizzandosi con modalità cerebrali simili a quelle del sogno e della meditazione ‘Sia in fase di veglia che in fase di sonno, mostrano gli studi, un feto è costantemente sintonizzato con ogni azione, pensiero e sentimento della propria madre’ (Verny, 2002). Quando il figlio nasce assume priorità l’interazione fisica, sensoriale e verbale. La madre interagisce accudendolo materialmente, e richiama la sua attenzione sulla COSCIENZA ESTERNA Inoltre incomincia a rappresentarlo a se stessa come un futuro essere appartenente al mondo, che deve imparare a organizzare la realtà (esterna). La dimensione della COSCIENZA INTERNA viene relegata a quel mondo psichico percepito in gravidanza, che incomincia ad essere staccato dalla realtà quotidiana, ed a cui la madre non sa come dare spazio nelle interazioni consapevoli. Quando i contenuti della Coscienza interna e della Coscienza esterna non corrispondono, non ci può essere continuità tra loro e le esperienze esterne non si integrano con il senso interiore di sé, generando un’interazione disarmonica col “mondo” dei genitori (Martelli Annovazzi, 1996). Allora si crea una frattura tra il mondo interiore ed il mondo esterno, dando l’imprinting di una personalità conflittuale, in atteggiamento di difesa dall’esterno. Durante i primi mesi di vita l’interazione preverbale emozionale e gestuale dei mantiene una buona sintonizzazione genitore – figlio. Con l’interazione verbale si stabilisce nel bambino allo stesso tempo distanza dal genitore, e separazione dalla parte interiore di se stesso. Il Child keeping serve ad integrare l’identità primaria della Coscienza interna con la Coscienza esterna (intersoggettiva) che si va formando, tenendole unite, in interazione e supporto l’una all’altra (Sozzi, 2013). L’atteggiamento relazionale di Child Keeping deve attivarsi da quando si avvia la formazione di un Io psicologico, già nel corso della vita fetale, a partire dal 5° mese di gravidanza. Favorire lo sviluppo di questa comunicazione speciale sin dai primi mesi di gravidanza dovrebbe far parte della formazione dei sanitari che si occupano della famiglia. INDICAZIONI METODOLOGICHE PER GLI OPERATORI DELLA NASCITA Sarebbe prezioso se gli operatori della nascita e dei corsi di accompagnamento al parto potessero imparare questi comportamenti, così da saperli modellare con i genitori. Suggerire alla madre di sintonizzarsi con il feto ed il neonato con esercizi come quelli di meditazione che producono le onde lente. Favorire la transizione tra onde beta e onde teta, per spostarsi verso la relazione profonda emozionale con il neonato. del neonato. Riconoscere e far spazio ai segnali comunicativi della coscienza interna del feto e In questo modo gli operatori sanitari diventeranno facilitatori di una diversa percezione della consapevolezza presente nel bambino, e faranno spazio nella mente dei genitori alla sua Coscienza interiore, oltre che alla propria. I genitori saranno sostenuti nel formare un’immagine del figlio come essere cosciente e si insegnerà loro come sintonizzarsi sull’attenzione focalizzata nel contatto “da dentro”, propria del neonato. Si daranno informazioni sulle diverse forme di percezione fetale della “realtà” e sul bisogno di rispettarlo, sintonizzandosi sulle sue frequenze elettriche cerebrali dominanti, oltre ad avere attenzione per la crescita fisica ed intellettiva del bambino Da questi nuovi atteggiamenti scaturirà gradualmente un NUOVO IMPRINTING DI COSCIENZA DEI NEONATI, che permetterà loro di crescere con una coscienza integrata ed un senso di pienezza interiore, come risultato finale di ciò la società soffrirà sempre meno di deficit spirituali e di relazioni conflittuali. BIBLIOGRAFIA Birnholz, J., Stephens, J.C., & Faria (1978). Fetal movement patterns: A possible means of defining neurologic developmental milestones in utero. American J. Roentology, 130, 537 540. Chamberlain, D.B. (1980/1999). Reliability of birth memories: Evidence from mother and child pairs in hypnosis. In Selected Works of David Chamberlain, journal of Prenatal and Perinatal Psychology and Health, 14(1 2), 19 29. 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Trasformare l’imprinting tra genitori e figli – Vol. 1°, Ilmiolibro kataweb - Gruppo editoriale L’Espresso – Roma - Marzo 2013 ; Nuovi codici dell’amore – Child keeping: una doppia chiave di accesso alla coscienza – Vol.2°, Imminente pubblicazione con kataweb - Gruppo editoriale L’Espresso; - Stern Daniel - Il mondo interpersonale del bambino- Bollati Boringhieri, Torino 1987; - Tononi Giulio in Ovadia Daniela, ‘Che cos’è la coscienza ?’ in La chiave della Coscienza - Mente & cervello n.85, anno x, Gennaio 2012; - Tononi G. , Phi: viaggio dal cervello all’anima, Codice editore, in uscita 2013; - Tononi Giulio e Chiara Cirelli – La funzione del sonno, in Le Scienze, Edizione italiana di Scientific American, N. 542 , Ottobre 2013; - Varela Francisco, Neurofenomenologia: una soluzione metodologica al ‘problema diffcile’ Trad. italiana in pluriverso, n.3 - 1997, http://www.oikos.org7varelaneurofenomenologia.htm