Identità Oberdan

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Identità Oberdan
GENERAZIONE WEB TRA INNOVAZIONE E CREATIVITA’
INTRODUZIONE
Il mondo della scuola negli ultimi anni è notevolmente cambiato perché i ragazzi che la frequentano sono
profondamente diversi rispetto alla generazione dei propri genitori. Oggi gli insegnanti davanti alle proprie cattedre
trovano banchi occupati da studenti sempre più esperti e fruitori delle nuove tecnologie, ragazzi abituati a lavorare con
strumenti di cui spesso gli adulti ignorano l’esistenza o il funzionamento. I ragazzi nati e cresciuti nell’era digitale sono
multitasking, abituati a comunicare, giocare e studiare attraverso i nuovi media. Tuttavia, escluse alcune esperienze che
rappresentano casi di eccellenza (cl@ssi 2.0; book in progress1, ecc.), la scuola italiana è ancora molto lontana da quel
mondo, che tanto affascina e coinvolge i ragazzi.
Nel nostro paese, la scuola è spesso un luogo in cui la multimedialità entra di rado o è vista ancora con diffidenza; si
crea così un gap tra il mondo del lavoro e della comunicazione, che vive al di fuori delle porte scolastiche e che di
multimedialità è permeato, e l’ancora troppo statico mondo dell’istruzione. Se è vero, infatti, che in alcuni istituti superiori,
soprattutto a indirizzo tecnico e professionale, le tecnologie dell’informazione fanno parte da tempo degli strumenti di
lavoro di studenti e docenti, in altri ordini e indirizzi di scuole la familiarità con le tecnologie non è così scontata.
I rapidi cambiamenti socio-culturali degli ultimi anni verso la società dell’informazione hanno reso necessario e urgente
da parte delle istituzioni scolastiche di adeguarsi.
Programma di sviluppo
Al fine di

favorire o potenziare l’acquisizione di “competenze” nella multimedialità

sviluppare l’apprendimento/approfondimento di temi didattici e scolastici.

rendere più efficace l’azione didattica

migliorare gli strumenti della professionalità docente
il Ministero della Pubblica Istruzione ha promosso il Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche 1997/2000, in
linea con le indicazioni dell’Unione Europea.
Il Consiglio europeo di Lisbona (Marzo 2000) segna, infatti, una svolta decisiva nella percezione del ruolo che i
processi educativi andranno a svolgere nell’ambito dell’obiettivo strategico della Unione per il prossimo decennio:
“diventare l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una
crescita economica sostenibile con nuovi e miglior posti di lavoro ed una maggiore coesione sociale”.
“I sistemi europei d’istruzione e formazione”, secondo i capi di governo intervenuti a Lisbona, “devono essere
adeguati alle esigenze della società dei saperi e alla necessità di migliorare il livello e la qualità dell’occupazione…”. Nel
2001 al Consiglio europeo di Stoccolma il Consiglio Istruzione dell’UE ha presentato una relazione e gli obiettivi
strategici da raggiungere entro il 2013:
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migliorare la qualità e l’efficacia dei sistemi d’istruzione e formazione dell’Unione
facilitare a tutti l’accesso ai sistemi d’istruzione e formazione
aprire i sistemi d’istruzione e formazione al resto del mondo.
Pertanto, le tecnologie didattiche nel quotidiano scolastico, se utilizzate in modo mirato e corretto, possono rivelarsi
autentiche risorse per la didattica. Del resto anche le “teorie della mente” elaborate dalle nuove scienze cognitive hanno
dimostrato che il processo di formazione/apprendimento è come una co-costruzione tra menti che si integrano, per cui
superare i limiti tradizionali della trasmissione sequenziale delle conoscenze può favorire l’acquisizione delle
competenze più profonde, quelle metacognitive.
La struttura reticolare offerta da ipermedia e reti produce, infatti, una frammentazione dei contenuti complessi in
concetti più semplici che facilitano l’apprendimento e, contemporaneamente, la ricchezza di immagini, suoni e
animazione della comunicazione multimediale, facilita il coinvolgimento emotivo degli studenti anche meno motivati,
producendo un effetto sinergico in grado di facilitare e di potenziare il processo di apprendimento.
Per le scuole di ogni ordine e grado diventa quindi un imperativo fondamentale dare agli alunni, insieme agli
strumenti, il gusto di “scoprire”, fornendo loro l’opportunità di esercitare il piacere di lavorare in modo cooperativo,
utilizzando le nuove tecnologie. L’aula diventa un “laboratorio” per maturare le competenze di ognuno in modo
trasversale ai quattro assi culturali (asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale), per
crescere in modo responsabile e critico come uomini e come cittadini del domani. La lezione non è più cattedratica e
frontale, non pone al centro dell’attenzione il programma, ma è interattiva, multimediale e multicentrica, ponendo al
centro del processo di insegnamento-apprendimento l’allievo, che diventa il vero protagonista del suo cammino
educativo-formativo.
Il problema centrale della scuola secondaria di 1° e di 2° grado è sviluppare il gusto di apprendere (che implica il
piacere di studiare, di ricercare, di capire), oltre l’interesse. Da questo punto di vista la motivazione è allora legata
alla competenza: essa non è correlata solo al compito della situazione proposta, ma è connessa al gusto di essere
competente, di saper fare. L’uso delle nuove tecnologie permette agli allievi di comprendere immediatamente se sanno
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o non sanno fare, e tutto questo risulta molto efficace sul piano degli apprendimenti. Si avverte infatti uno spostamento
dalle modalità di apprendimento individuale e quasi esclusivamente simboliche a modalità sociali (il lavoro con altri) con
manipolazione di strumenti e di tecnologie e con l’uso simbolico di forme di ragionamento contestualizzate
(condivisione e negazione).
Le nuove modalità organizzative ed operative per la definizione e costruzione dell’attività didattica
Europa 2020 si presenta come la naturale conseguenza della Strategia di Lisbona 2000. Se quest’ultima proponeva
che: “ I sistemi europei d’istruzione e formazione devono essere adeguati alle esigenze della società dei saperi e alla
necessità di migliorare il livello e la qualità dell’occupazione…”, Europa 2020 nel quadro di “una strategia per una
crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” mira a “sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione.”
(Comunicazione della Commissione Europa 2020, Bruxelles, 3/3/2010).
In questo quadro si colloca l’iniziativa faro “Youth on the move” all’interno della quale la Commissione si adopererà tra
l’altro per:

accelerare il programma di modernizzazione dell’istruzione superiore (programmi di studio, gestione e
finanziamenti ) anche valutando le prestazione dell’università e i risultati nel settore dell’istruzione in un contesto
globale

promuovere i riconoscimento dell’apprendimento non formale e informale
invitando gli Stati membri a:




garantire investimenti efficienti nei sistemi di istruzione e formazione a tutti i livelli (dalla scuola materna
all’insegnamento superiore)
migliorare i risultati nel settore dell’istruzione in ciascun segmento nell’ambito di un’impostazione integrata che
comprenda le competenze fondamentali e riduca l’abbandono scolastico
migliorare l’apertura e la pertinenza dei sistemi di istruzione creando quadri nazionali delle qualifiche e
conciliare meglio i risultati nel settore dell’istruzione con le esigenze del mercato del lavoro
favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro mediante un’azione integrata che comprenda, tra l’altro
orientamento, consulenza e apprendistati.
Inoltre tra le altre iniziative poste in essere dalla Commissione europea vi è da registrare l’Agenda Europea del
Digitale utile “per accelerare le diffusione dell’internet ad alta velocità e sfruttare i vantaggi di un mercato unico del
digitale per famiglie, imprese” e scuole , aggiungiamo noi. In questo quadro si definisce l’obiettivo di garantire a tutti
l’accesso alla banda larga a velocità di internet superiori a 30 Mbps entro il 2020 e garantendo che almeno il 50% delle
famiglie europee si abboni a connessioni internet di oltre 100 Mbps.”.
Di stretta derivazione da Europa 2020 è il Progetto Strategico Agenda Digitale Italiana, importante novità del decreto
“Semplifica Italia” voluto nei mesi scorsi dal Governo Monti, che propone le seguenti competenze digitali:
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estendere il modello della scuola digitale (banda larga per la didattica nelle scuole; cloud per la didattica;
trasformare gli ambienti di apprendimento; contenuti digitali e libri di testo /adozioni; formazione degli insegnanti
in ambiente di blended e-learning; LIM – e-book; e-participation...)
affrontare il problema dell'inclusione sociale (diversamente abili, stranieri, minori ristretti, ospedalizzati,
anziani...) anche attraverso soluzioni di telelavoro
incentivare il target femminile all'uso delle ICT
sicurezza e uso critico e consapevole dei contenuti e dell'infrastruttura della rete
promuovere l'uso delle ICT nei vari settori professionali, del mondo del lavoro pubblico e privato, per garantire
la riqualificazione e la formazione professionale continua
costruire un quadro normativo abilitante per il fund raising privato per partnership pubblico-privato
promuovere la standardizzazione dei beni e dei servizi da acquistare favorendo l'utilizzazione dello eprocurement pubblico
sostenere attraverso campagne di comunicazione istituzionale l'utilizzo delle tecnologie e la promozione delle
conoscenze
In questo quadro dagli orizzonti multipli viene a collocarsi l’iniziativa Generazione Web voluta da Regione Lombardia,
USR Lombardia e Miur.
Ora, per far fronte a questa forte spinta che parte da Europa 2020, attraversa l’Agenda digitale italiana arriva sino al
sistema di istruzione lombardo tramite Generazione Web, occorre individuare e preparare delle nuove modalità
organizzative che ri-definiscano e ri-costruiscano le attività didattiche dando loro un senso nuovo alla luce di un processo
di insegnamento/apprendimento che svolge il suo ruolo all’interno delle nuove tecnologie del XXI secolo.
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Flessibilità degli spazi di apprendimento
In una scuola attenta alle nuove metodologie e ai nuovi strumenti tecnologici, lo spazio-classe non può essere pensato
come un luogo tradizionale di parcheggio dove gli studenti attendono passivi il “verbo docente”. Esso deve diventare un
ambiente operativo ricco di stimoli culturali e di occasioni di crescita. In questo luogo gli studenti diventano protagonisti
attivi del loro apprendimento con le loro personalità poste al centro del processo educativo. Le nuove tecnologie aiutano
a creare le condizioni per favorire tale valenza didattica e facilitare le modalità comunicative interne ed esterne (ad
esempio, internet come finestra tra la classe e il mondo) il docente dovrà allora:





individuare la situazione operativa più giusta in funzione dei contenuti
organizzare l’ambiente di apprendimento
riflettere sul proprio ruolo
progettare la proposta didattica da rivolgere alla classe
ragionare sul come organizzare la comunicazione della stessa
e ciò comporta una serie di riflessioni :


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
sugli obiettivi
sulle attività didattiche da proporre
sulle modalità di interazione da porre in essere
sul senso della comunicazione interpersonale
sul contesto fisico in cui dovrà avvenire la comunicazione tra docenti e allievi
sul contesto fisico in cui dovrà avvenire la comunicazione tra studenti.
Questi ultimi punti ci portano a riflettere sulle modalità organizzative dello spazio-classe, sul setting dell’aula, cioè sulla
definizione dello spazio di azione, della cornice entro cui avviene l’apprendimento, delle modalità con cui le persone si
dispongono in tali luoghi, gli strumenti di cui ci si avvale, le azioni che vengono compiute dall’insegnante e dagli studenti,
dalle richieste effettuate ecc… La scelta del setting è in grado di influenzare il risultato di un’operazione didattica in
quanto può condizionare facilitando o ostacolando il processo di apprendimento.
L’aula e l’organizzazione degli spazi deve tener conto della presenza di strumentazioni tecnologiche per cui nel setting
dell’aula, visto positivamente come uno spazio cantiere composto da:

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


aula
banchi
macchine
persone
software e hardware
per cui viene di conseguenza che elementi da considerare sono:


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
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spazio aula
disposizione dei banchi
disposizione delle macchine
disposizione delle persone
disposizione e disponibilità degli strumenti
Lo spazio deve essere pensato e progettato in funzione della metodologia di apprendimento che si vuole attuare. Ciò
significa che non esiste uno spazio-classe ideale, ma questo deve essere duttile e predisposto di volta in volta in
funzione dei fruitori, degli obiettivi, della strumentazione tecnologica necessaria alla lezione.
Facendo l’ipotesi di una classe che abbia in uso tablet e LIM si potrebbero proporre diverse modalità di setting d’aula:







banchi a platea
banchi ad arco
banchi a isole
banchi ad esagono
banchi ad ottagono
banchi a tavola rotonda
ecc….
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Risulta evidente che le prime due disposizioni si prestano molto quando la LIM è lo strumento principale, mentre le
isole e le altre incontrano parere favorevole nell’utilizzo del tablet o di notebook dove la classe è suddivisa in piccoli
gruppi che avviano procedure di ricerca e di confronto continuo, in una logica costruttivista tipica della didattica
laboratoriale come il WebQuest e il Big6 e del cooperative learning. In questi casi la LIM potrebbe essere utilizzata a
rotazione.
Materiali immateriali nella classe cantiere
L’introduzione delle nuove tecnologie e di nuovi strumenti nella scuola obbliga gli insegnanti a definire, organizzare e
costruire un’attività didattica completamente rinnovata. Le azioni che ne discendono individuano i seguenti obiettivi :





flessibilità nel presentare i contenuti
integrazione delle risorse multimediali
ricerca delle informazioni su internet
interazione e la condivisione dei contenuti
approccio collaborativo e cooperativo nel processo di insegnamento-apprendimento.
Se il setting della classe tende a riorganizzare lo spazio di apprendimento, occorre definire gli strumenti utili in quello
spazio a generare processi di apprendimento in grado di misurarsi con la capacità di risolvere nuovi problemi (problem
solving), creare contenuti e oggetti multimediali condivisibili (didattica costruttivista) e di aggiornare in modo autonomo le
proprie conoscenze, competenze, capacità (longlife learning). Il ruolo del docente dovrà essere quindi quello di
affiancare e sostenere l’allievo nel suo processo di apprendimento, ma anche di individuare gli strumenti più idonei per la
organizzazione e costruzione di un’attività didattica interattiva.
Di seguito viene presentato un repertorio solo di alcuni tra ambienti, prodotti e strumenti utili ad individuare e
accompagnare le modalità operative per la definizione e costruzione dell’attività didattica.
Prodotti
Categoria
Prodotto
Ambienti 2.0
Video
e video
Ambienti 2.0 Video
e video
Streaming
Ambienti 2.0
Attività su
Radio
Podcast
Podcast
Docu-fiction
Video
Ipertesto
Sito Web
online
Slideshow
Fotosequenza
VideoInchiesta
Video
Azione
Tipologie di video realizzabili: sequenze di situazioni in classe; interviste ai protagonisti
delle esperienze didattiche; mini-fiction di riesame di situazioni e processi; tutorial;
sincronizzazioni di video e slide per creare videoseminari, tutorial; sequenze di processi
e azioni.
Utilizzo di Slideshow. Sincronizzare immagini, foto, slide, audio da codificare in
streaming Flash.
Utilizzare ambienti che consentono di creare canali streaming avvicinandosi a concetto
di web tv. Distribuire contenuti in diretta collegando al computer una videocamera o una
webcam. Mandare in onda: eventi scolastici, lezioni, attività laboratoriali; dibattiti. Si
potrà poi interagire con i protagonisti via chat realizzando una storia diretta e
partecipata.
Lezioni o altri materiali audio in podcast da scaricare da piattaforma
Ricostruire la storia di un’esperienza didattica.
Stendere la sceneggiatura. Effettuare le riprese e il relativo montaggio
Creare un ipertesto basandosi sui link, sull’organizzazione dell’informazione in reti
concettuali da rappresentare tramite mappe. Frammentare l’informazione in
microcontent e strutturarla in livelli di approfondimento. Il lettore accederà ai contenuti
seguendo differenti percorsi e approcci, soffermandosi laddove maggiori sono i suoi
interessi.
Creare sequenza di immagini proiettata secondo un’opportuna temporizzazione.
Associare audio sincronizzato. Utilizzare registro narrativo. Raccontare l’esperienza per
aspetti topici che ne mettano in evidenza il significato, i risultati raggiunti.
Servizio giornalistico. Coinvolgere punti di vista differenti. Effettuare sintesi. Individuare
e propone i momenti topici della storia. Individuare con chiarezza i protagonisti, ma
anche le microstorie e gli approfondimenti.
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Ambienti
Ambiente
Risorsa
Significato
Il web consente di raccontare storie in forma multimediale, di fornire
Sito dedicato alla conoscenze e promuover competenze, di creare dibattito ed interazione
Ambiente integrato
documentazione
permettendo la costruzione di ambienti autogestiti di sviluppo e interazione
tra tutte le componenti scolastiche ed extrascolastiche.
Wikispaces;
Scrittura Collettiva in forma strutturata di conoscenza. Supporto di forum di
Ambienti Wiki
PBWorks
discussione per alimentare l’interazione e il dialogo tra i soggetti coinvolti
Consentono di raccogliere la cronaca delle esperienze. E’ un ambiente
centrato sulla quotidianità, è un diario pubblico che riveste una dimensione
Google
Blogger;
sociale e non solo personale. Il racconto può andare dal consiglii di classe ai
Blog
Altervista,
docenti agli studenti. In particolare il racconto degli allievi è un momento
Wordpress
metacognitivo, ma anche strumento didattico per sviluppare, attraversop il
web, forme di peer education.
Cloud
Google Drive
Repository di materiali didattici interattivi
Costruzione collettiva di repertori di materiale di studio e formazione, tramite
Condivisione
Delicious
un uso concordato di tag. I repertori sono costituiti da link anche limitabili
Bookmarks
alla comunità o gruppo. Tendono a definire mappe collettive di risorse.
Piattaforma
eIstituzione di corsi; interazione tramite chat, videochat, forum,
Dokeos
learning
Sequenza foto
Flickr; Picasa
Elaborare e pubblicare su internet gallerie di foto.
Strumenti
Strumenti
Risorsa
Aggregatori di attività Feed RSS
Chat
Significato/azione
Raccolta automatica di attività svolte nei diversi ambienti del web 2.0.
Possibilità di interagire in tempo reale anche al di fuori dell’orario scolastico
Aprire discussioni intorno ad un argomento con considerazioni più meditate
Forum
rispetto alla chat.
Strumento per costruire attività interattive che consente di rappresentare,
costruire, condividere conoscenze e organizzare il lavoro in modo innovativo
LIM
basandosi sul concetto di partecipazione. Amplificatore cognitivo che
potenzia i processi attentivi. Spazio di scambio e lettura collettiva.
Consentono di creare una rappresentazione di concetti mediante mappe. Ai
concetti è possibile allegare documenti e lineare contenuti on line. Si
Mappe mentali e
Web application
possono inglobare (embed) materiali multimediali contenuti in rete.
strumenti
di
Mindomo.com
Strumenti di profondo riesame delle esperienze didattiche consentono un
presentazione
in
Prezi.com
approccio cognitivo ai materiali documentali, con una forte riflessione
forma di mappa
collettiva che trasforma la storia in òuna precisa struttura della conoscenza
elaborata.
Costruire in ambiente collaborativo un piccolo palinsesto con tg scolastico
Radio
&
TV
Mass-media on line
settimanale; Il docente che effettua la correzione di un compito; un incontro
digitale
a scuola o fuori, una lezione, ecc…
Deposito di materiale didattico audio scaricabile e ascoltabile in qualsiasi
Podcast
momento
Skype
Telefonia gratuita
Telefonare a studenti in stage all’estero. Scambio informazioni.
Forme di condivisione on line di prodotti multimediali realizzabili con
strumenti oggi facilmente accessibili (fotocamere, videocamere, software
Youtube,
free, open source, ecc…
Social Media
slideshare
Utili anche per riversare materiali informali che consentono la raccolta
rapidadi informazioni in itinere e/o che possano ecìvidenziare momenti che
in forme più strutturate andrebbero perduti.
Parte abitata della rete. Insediamenti virtuali. Raccontare un’esperienza
didattica in tale ambiente, attraverso la cronaca raccontata ora per ora dai
Facebook; MSN
suoi attori con uno stile informale, libero che non chiude il confronto in forme
Social network
piattaforma
codificate e rituali ma che stimola il dibattito verso produzioni collaborative e
cooperative. E’ possibile organizzare veri a propri incontri virtuali
formalizzati, vere e proprie assemblee.
Consentono un’organizzazione cronologica dei prodotti documentali e un
Time line
Capzles.com
approccio ai contenuti utile a ricostruire esattamente il percorso
Questa rappresentazione di strumenti, ambienti, prodotti disegna sicuramente scenari didattici avvincenti, sia in termini
di modalità organizzative che di definizione e costruzione dell’attività didattica. La scuola diventa:
 una scuola da vivere non come spazio dove ascoltare le lezioni, ma come un grande laboratorio in cui si
possono fare esperienze diversificate e con percorsi individualizzati perché vi si trovano gli ambienti più adatti
5

una scuola della cittadinanza agita, aperta, effettivamente abitata da intelligenze proiettate verso il futuro, da
una comunità che apprende.
Inoltre vi è un repertorio di free-software, open source presenti sia come pacchetti applicativi che come software di
produttività che consentono di avere a disposizione a costo zero, suite utili alla costruzione di oggetti multimediali
interattivi.
Infine, per ciò che concerne le famiglie questo modello organizzativo favorisce l’accesso ad hardware e a software,
infatti un primo abbattimento dei costi è da rilevare nell’adozione di libri di testo digitali e nell’accesso ad hardware e
software tramite i portali Consip o E-ducazione quest’ultimo promosso da USR Lombardia per favorire l’incontro tra
tecnologie e utilizzatori, in modo tale che vi sia un approccio consapevole con costi accessibili alle tecnologie, per dare
alle famiglie e alle scuole la possibilità di partecipare all’innovazione tecnologica-didattico-educativa.
Identità Oberdan
Piccola storia dell’ITC Oberdan
L’Istituto Tecnico Commerciale Statale “G. Oberdan” di Treviglio ha ottantuno anni e non li dimostra. Sorto nel 1931
presenta un’identità che ha fortemente contribuito al disegno del tessuto socio-economico di Treviglio e della Bassa
bergamasca. Nel corso della sua storia, l’Oberdan ha preparato studenti che in seguito hanno ricoperto ruoli anche
direttivi in ogni settore: dal primario al secondario, dal terziario al terziario avanzato. A titolo di curiosità, oltre agli sbocchi
universitari classici come le facoltà di Economia e Commercio e Giurisprudenza, non sono stati pochi gli studenti che
hanno rivolto l’attenzione con successo anche alla facoltà di Ingegneria Informatica, al Politecnico e ultimamente anche
Ingegneria Meccanica (una studentessa).
L’Oberdan tra innovazione e territorio
Se si pensa allo specifico, l’indirizzo del nostro Istituto rivolge la sua attenzione soprattutto alla formazione di
competenze che consentano poi di agire soprattutto nel settore terziario, in ogni sua declinazione.
D’altronde la vocazione del territorio sembra essere questa e i dati dei Censimenti industriali, al momento disponibili, lo
dimostrano: tra il 1981 e il 2001 gli addetti nel terziario della Bassa bergamasca sono passati da 12793 unità a 22139
con un incremento del 73%. Nel trevigliese però, si riesce a fare di meglio. Gli addetti passano da 9706 unità a 17087
con un vero e proprio balzo in avanti del 76%, pari ad un incremento di 6181 unità. Dati più recenti fanno riferimento agli
Addetti nel terziario alle unità locali di 15 o più addetti, pubblicati dalla Provincia di Bergamo, nel dossier-studio
Evoluzione del terziario. I servizi distributivi e i servizi alle imprese nella bassa bergamasca. In questo caso parliamo di
realtà lavorative più strutturate in termini di produttività e divisione del lavoro Nella Bassa l’incremento, tra il 1981 e il
2004, è stato del 294% con gli addetti che sono passati da 2161 a 8534, mentre nel trevigliese, in termini di valori
assoluti, vi è stato un aumento intermini assoluti di 5432 unità pari a 273 punti percentuale.
Da questa breve analisi si deduce che le attività legate al terziario, in termini occupazionali, sono costantemente
cresciute nei bacini di Treviglio e della Bassa e ciò può solo significare che a fronte di tale crescita occorra formare
personale con le dovute competenze e propensioni all’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche per poter gestire in
modo efficace, efficiente e produttivo le attività sia per il front-office che per il back-office. Sarebbe allora auspicabile che
la cultura dell’innovazione tecnologico - gestionale perdurasse nell’area. E chi meglio della scuola in generale e degli
Istituti tecnici commerciali in particolare può rendere permanente questo tipo di cultura innovativa?
Appare evidente che un orientamento della istruzione e della formazione nel territorio che allontanasse i legami tra le
forze di lavoro e i saperi e le competenze legate all’innovazione, alle nuove tecnologie, all’informatica potrebbe avere
effetti dai costi sociali e aziendali non sottovalutabili, specie nell’attuale congiuntura non favorevole. Da un lato avremmo
un settore in crescita, ma con una popolazione attiva poco istruita dal punto di vista informatico e che stenta ad entrare
con “mansioni di lavoro concettuale”, dall’altro si avrebbe l’onere da parte delle aziende di dover formare comunque del
personale per impiegarlo nelle attività gestionali e concettuali.
Ma in che modo il territorio risponde a questo modello di sviluppo? Il polso della situazione, circa la qualità del terziario
nei confronti dell’innovazione, mostra per il territorio considerato una situazione a suo modo problematica (cfr. Tab. 1).
La tabella testimonia la pigrizia che la Bassa bergamasca rivela nell’avviare progetti innovativi dal punto di vista
tecnologico nel periodo 2005 - 2007. Oltre il 46%, quasi una su due, delle imprese intervistate hanno dichiarato che non
hanno effettuato alcuna innovazione tecnologica anche se, per il 2008, si sta pensando di avviare questo tipo di
innovazione; la considerazione degrada se si osserva sia il resto della provincia di Bergamo che l’insieme della stessa.
Tab. 1. Distribuzione percentuale attività/progetti nel triennio 2005 – 2007 destinati
all’introduzione di innovazioni tecnologiche
Area
Area funzionale
Resto BG
Romano –Treviglio
Innovazioni di prodotto/servizio
23.5
7.2
Innovazioni di processo
8.8
14.3
Inn. di prodotto/servizio e di processo
17.7
32.1
Totale BG
16.1
11.3
24.2
6
Nessuna innovazione tecnologica
50.0
46.4
48.4
Totale
100
100
100
Fonte: Provincia di Bergamo, Evoluzione del terziario. I servizi distributivi e i servizi alle imprese nella bassa
bergamasca.
In definitiva emerge, per la Bassa, una certa allergia alle diverse forme di innovazione. L’innovazione tecnologica,
però, necessità di competenze che solo una scuola non più solo al passo con i tempi, ma che li anticipi, può concorrere a
formare. Si evidenzia così la necessità di innestare e avviare processi di istruzione e formazione che consentano alle
aziende di individuare in primis sul posto le risorse umane necessarie alle proprie esigenze. L’ITC Oberdan intende
porsi alla testa di tale processo innovativo.
Oberdan e Linee guida
Nel quadro della Riforma della scuola, l’ITC Oberdan ha avviato la riscrittura del Piano dell’Offerta Formativa per poter
rispondere alle sfide lanciate dalla società della conoscenza e proporre un nuovo profilo di diplomato fondato su un
robusto utilizzo delle tecnologie informatiche, sull’acquisizione di competenze tramite un approccio laboratoriale rivolto a
tutte le discipline del curricolo e sulla valorizzazione del metodo scientifico. In tal senso, si avverte come un processo
innovativo di tale portata necessiti di tecnologie all’altezza del mutamento del paradigma didattico-educativo e dei
bisogni di acquisizione di conoscenze e competenze da parte di studenti in stragrande maggioranza ormai nativi digitali.
Le linee guida relative alla Riforma della scuola si pongono in continuità con gli obiettivi della strategia di Europa 2020
laddove si parla di “una crescita basata sulla conoscenza come fattore di ricchezza: in un mondo in cui i prodotti e i
processi si differenziano in funzione dell’innovazione, le opportunità e la coesione sociale vanno potenziate valorizzando
l’istruzione, la ricerca e l’economia digitale” e quindi del coinvolgimento dei cittadini in una società partecipativa e di
un’economia competitiva, interconnessa e più verde. Questi tre punti hanno quindi ispirato l’Agenda digitale italiana che
mira ad estendere il modello della scuola digitale e a produrre inclusione e partecipazione sociale attive.
La Riforma della scuola pone l’accento sull’opportunità di disegnare un nuovo profilo del diplomato degli istituti tecnici
in quanto connotato “da conoscenze teoriche e applicative spendibili in vari contesti di vita e lavoro e da abilità cognitive
idonee per risolver problemi e per muoversi, in autonomia e con modalità di lavoro in team, in ambiti caratterizzati da
innovazioni continue.” (Linee guida, pag. 6, D.P.R. 15/3/2010).
In merito a quanto sopra specificato la riprogettazione del Piano dell’Offerta Formativa, che l’ITC Oberdan di Treviglio
sta avviando a conclusione, mira a diversificare la proposta didattico- educativa in relazione al primo biennio e alle tre
articolazioni - AFM, RIM, SIA - del secondo biennio, ponendo a denominatore comune l’introduzione delle nuove
tecnologie per la didattica. L’infrastruttura dell’Istituto consentirà che esso stesso diventi, nella totalità dei luoghi e delle
componenti, laboratorio per l’acquisizione di competenze formalizzate, non formali e informali. Va da sé la necessità di
una diversa interpretazione del ruolo dei dipartimenti disciplinari visti come forze propulsive all’utilizzo delle tecnologie
informatiche per un’azione didattica innovativa, che migliori la qualità dell’offerta di istruzione e formazione della scuola
al territorio.
Risorse attuali
Attualmente le risorse tecnologiche dell’ITC Oberdan risultano essere simili a quelle presenti in altri istituti. Vi sono tre
laboratori con una media di 26 pc presenti. Tutti i laboratori sono connessi ad internet. Tra i software in dotazione si
evidenziano i pacchetti Office ed Euroconta, per citare quelli relativi all’office automation e alle attività gestionali. Inoltre
sono presenti software di produttività, utili all’indirizzo Mercurio, per poter progettare applicazioni come ad esempio
Visual Basic. Inoltre vengono utilizzati anche software in versione free o open source specie nel campo della produzione
di pagine web e allora parliamo di Notepad++, Html Kit, PhotoFilter, Gimp ecc….
L’istituto è dotato anche di un Laboratorio linguistico, oltre che del Laboratorio di Scienze. Infine è attiva la piattaforma
di e-learning Dokeos, utilizzata spesso per progetti avviati in collaborazione con la facoltà di Economia e Commercio
dell’Università di Bergamo, nell’ambito del progetto POSM, per la determinazione dei saperi minimi in matematica,
informatica, inglese e, a breve, per progetti in rete con altri istituti.
Risorse future
In previsione dell’attuazione degli obiettivi posti dalla riforma, l’ITC Oberdan intende rinnovare e ampliare la sua
dotazione software e hardware. In primo luogo sul piano dell’innovazione relativa alla comunicazione intende dotarsi di
software idonei che facilitino la produttività comunicazionale liberando risorse sul piano della creatività degli studenti, si
pensi alle suite CS della Adobe con DreamWeaver, FireWorks, Flash, pensando ad un processo didattico, che consenta
di passare gradualmente dalla produzione di pagine in Html e Fogli di stile all’utilizzo di tali pacchetti. Si intende
rinnovare l’intera attività didattico-educativa, sposando l’idea di una didattica in cui il concetto di laboratorio sia
estendibile a tutto l’istituto ribaltando il paradigma formativo che vede lo studente in posizione passiva mentre attende il
verbo dal docente in una lezione per lo più frontale. Le risorse hardware in un laboratorio così esteso devono garantire la
mobilità e non solo al suo interno, in quanto una lezione di Scienze della terra effettuata, ad esempio, in un’oasi protetta
attraverso tecnologie mobile può notevolmente trasformare gli studenti in soggetti attivi nell’esplorazione e nella
descrizione dell’ambiente, con contenuti inviati on line ad un cloud repository. Circa le risorse software rimandiamo al
paragrafo Materiali immateriali nella classe cantiere.
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Social network
L’influenza della Information and Communication Technology (ICT) è determinante ai fini del processo di
insegnamento-apprendimento. La semplice presenza a casa o a scuola di un pc collegato in rete non è detto che
migliori il rendimento scolastico, quello che conta è l’uso che se ne fa e le modalità didattiche con cui questi strumenti
vengono utilizzati. “Come nella storia un’innovazione tecnologica non si afferma e non si diffonde se non incontra un
tessuto sociale favorevole, così nella formazione di un individuo non esiste un repertorio di atti strumentali o di eventi le
cui conseguenze sono predeterminate, entrano in gioco il modo in cui lo strumento è usato o la specifica esperienza è
vissuta , in funzione del retroterra e del bagaglio di preconoscenze di cui egli già dispone”. (Calvani, “Dal libro stampato
al libro multimediale”,1990). La questione dovrebbe essere impostata nei seguenti termini: da un lato si tratta di
individuare le forme e i modi per valorizzare al meglio, ai fini dell’apprendimento, le caratteristiche insite in questi
strumenti, dall’altro occorre capire se e come la presenza invasiva di questa tecnologia nell’attuale realtà sociale stia
producendo delle modificazioni nella rappresentazione della realtà, nelle forme di pensiero e quindi nei processi di
apprendimento degli individui.
Dotare la scuola di strumenti multimediali che forniscano l’occasione per condividere interessi, contenuti ed abilità,
imparare insieme, collaborare e condividere idee ed informazioni, rendendo possibile la creazione di un rete virtuale
significherebbe creare una scuola aperta con numerosi vantaggi sia in relazione all’integrazione e alla socializzazione,
sia relativamente ai processi di apprendimento.
Utile sarebbe poi avviare un processo di disseminazione delle buone pratiche che coinvolga classi parallele e non di
scuole diverse che lavorano insieme intorno a progetti di interesse comune per incrementare l’interazione sociale degli
attori coinvolti, sviluppando una convergenza tesa al miglioramento dell’attività didattica e al raggiungimento comune di
competenze. Diventerebbe così possibile lo sviluppo di un’intelligenza collettiva che abbia come obiettivo la
costituzione di community tematiche che facilitino la risoluzione di problemi e il raggiungimento del successo
formativo.
Le modalità di definizione e/o uso dei social network al fine della cooperazione e interazione fra classi e scuole.
La seconda metà del decennio appena trascorso ha portato con sé il concetto di social. Questo termine è diventato
uno dei più adottati e associati quando si parla di Internet e World Wide Web. Intorno ad esso staziona uno sciame di
neologismi di cui Web 2.0, social network, social media, blogosfera, peer to peer, software collaborativo sono i più
utilizzati.
In particolare i social network si configurano come siti web per mezzo dei quali gli utenti possono:
1.
2.
3.
creare e gestire un profilo pubblico o semipubblico in un sistema vincolato
individuare una lista di utenti con i quali stabilire una connessione
accedere alla lista di connessioni create da altri utenti all’interno del sistema.
Come curvare i social network alle esigenze di progetti, didattiche e processi di apprendimento collaborativi sia tra
classi che tra scuole?
Facebook, MySpace, Orkut, Anobii, sono alcuni dei social network presenti oggi nella rete. Ciascuno di essi offre una
tipologia di programmi definiti social software tramite cui gli utilizzatori possono “incontrarsi, interagire e condividere dati”
(Wikipedia). Secondo lo studioso di media digitali Clay Shirky (2002) i social software devono essere in grado di:



supportare le conversazioni tra gruppi e individui
consentire agli utenti di valutare il contenuto
esplicitare le relazioni che esistono in Rete.
A tale definizione, sicuramente 1.0, occorre aggiungere, per avvicinarci alla 2.0, quei software utili alla produzione e
pubblicazione di contenuti in rete. Quindi quegli applicativi che consentono chat, forum, mondi virtuali, applicazioni per la
produzione di contenuti vengono a identificarsi come social software.
Allora, in un contesto di cooperazione e interazione fra istituti e/o classi, ad esempio si pensi a progetti interscuole
come Cittadinanza e Costituzione, l’utilizzo di un social network e/o di una piattaforma di e-learning si rivela necessario.
Ma accanto ad essi occorre altresì utilizzare social software come:

la tipologia wiki per creare e pubblicare pagine web in forma collaborativa (Wikipedia, Wikiquote, Wikimedia
Commons)

gli editor collaborativi in real-time per scrivere documenti a più mani (si pensi alla suite Google Docs). Questo
tipo di programmi aiuta l’organizzazione del lavoro di gruppo e a sviluppare dinamiche di collaborazione
alternative

chat e video-chat per discutere in tempo reale su temi emersi in fase di avvio o di costruzione di un progetto

forum per avviare un dibattito più meditato intorno a temi, problemi incontrati o proposti

tecnologia VoIp, come Skype, per effettuare video chiamate o chattare qualora vi siano difficoltà di
collegamento
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
social tagging che consentono di condividere, classificare e organizzare contenuti come siti web, testi, video,
foto. Si pensi ad esempio a servizi di photosharing (Flickr), video (You Tube), news (Digg), bookmarking
(Delicious).
Social media
Nel definire l’uso dei social network al fine della cooperazione e interazione fra classi e scuole, vi è da superare il
concetto di radio e televisione con il loro paradigma di comunicazione unidirezionale uno a molti. Il modello prevalente di
comunicazione in una logica 2.0 deve essere molti a molti in cui ciascuno può essere emittente di contenuti e tutti i
destinatari hanno la possibilità di replicare interagendo con la sorgente e gli altri fruitori. In tale categoria utile per reti di
scuole e comunicazioni interclasse, possiamo inserire strumenti in grado di permettere la condivisione di risorse,
materiali ed esperienze didattiche come ad esempio:



blog (WordPress, Blogger, Edublog)
citizen journalism o giornalismo partecipativo
blook (blog + book)
In defintiva blog, wiki, reti sociali configurano contesti in cui i soggetti (istituti, classi, individui) possono produrre
rappresentazioni di sé, creare relazioni, esercitare forme di partecipazione, esprimersi attraverso la realizzazione di
contenuti.
La modalità di definizione, attuazione dell’attività didattica al di fuori dell’orario scolastico
L’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione rappresentano un contenuto essenziale nella
definizione delle competenze di base. Da ciò deriva che tutte le scuole e i centri d’insegnamento dovranno non solo
disporre di attrezzature e risorse multimediali di elevata qualità (collegamenti Internet a banda larga, wireless, ecc.), ma
anche offrire servizi educativi come software specifici, servizi a distanza e locali (virtuali/reali), assistenza, orientamento
e
livelli
adeguati
di
sostegno
pedagogico.
L’organizzazione dell’attività didattica, al di fuori dell’orario scolastico, necessita di una definizione che miri in primo
luogo a stabilire il perché e il quando si rende necessario tutto ciò.
L’attività didattica al di fuori dell’orario scolastico può rendersi necessaria nei seguenti casi:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
malattia breve
malattia lunga
visita guidata(1gg.)
viaggio istruzione in Italia(>5gg)
viaggio istruzione estero (> 5 gg)
stage linguistico (7gg)
alternanza scuola-lavoro (14 gg)
attività di recupero/potenziamento
discussione in tempo reale su un tema individuato in classe
risoluzione di un problema
discussione di approfondimento tematico.
In relazione a tale casistica, sarà opportuno avere a disposizione una serie di risorse utili per la progettazione di
opportuni interventi pensati per un apprendimento autonomo online. In tale direzione ci vengono in aiuto i Learning
Object (LO), intesa come “entità digitale o non digitale che viene utilizzata per apprendere, istruire, educare e che può
essere riutilizzata e impiegata come riferimento nell’apprendimento supportato da strumenti tecnologici” (IEEE 2000).
I LO vengono progettati dai docenti e posti in un’opportuna repository a cui possono accedere gli interessati tramite
opportune password. Gli ambienti più idonei per questo tipo di lavoro è possibile individuarli nel cloud e nelle piattaforme
di e-learning. In quest’ultimo, vero e proprio ambiente di apprendimento, è possibile attivare:
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
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
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


forum
chat
video chat
videoconferenze
assegnare lavori da svolgere a casa
progettare questionari a risposta singola, multipla, aperta.
forum di approfondimento tematico e risoluzione di problemi
comunicazioni sull’attività didattica
Inoltre si potrebbe pensare nell’avviare una lezione in diretta da scuola che lo studente assente può seguire da casa, o
comunque registrare la lezione e renderla disponibile in rete.
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Inoltre nel web è possibile anche attivare:
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blog
siti internet
videochiamate
piattaforma e-learning
social network area comune per elaborare ipertesti, ipermedia
web quest
contatti con esperti del territorio nazionale e con esperti di altre nazioni
contatti/gemellaggi con coetanei di altre regioni/nazioni
Nel cloud, occorre sfruttarne la potenzialità in quanto repository di oggetti didattici interattivi e multimediali.
Questo consente di poter utilizzare, da qualsiasi postazione ci si trovi, il materiale depositato.
Conclusioni
Appare evidente che oggi un processo formativo non può prescindere dall’utilizzo delle nuove tecnologie. Il mondo del
lavoro ne è invaso, così come la vita di tutti i giorni. In tal senso occorre reinterpretare le teorie didattico-pedagogiche in
modo tale che si arrivi ad un utilizzo consapevole, virtuoso e fruttuoso di tali oggetti. L’ITC “Oberdan”, avverte la forte
necessità di intraprendere tale via, alcuni docenti hanno già costituito dei gruppi di studio in tal senso. Nel nostro Istituto,
sempre più spesso colleghi dell’area umanistica “invadono” con le loro classi i laboratori di informatica, specie quando la
didattica è quella proposta dal WebQuest, la cui spinta laboratoriale è evidente.
Ma la scuola, rispetto al territorio, ha un marcia in più, essa non somministra solo competenze e capacità legate a
quelle che potrebbero essere la futura professione o l’insieme dei saperi utili alla carriera universitaria di uno studente.
Essa è in grado di iniettare del valore aggiunto in termini di sistemi valoriali basati sulle buone pratiche di condivisione
etica dello stare insieme e sul valore d’uso delle conoscenze, competenze e capacità, in quanto invita, attraverso una
didattica attiva, a condividere valori e saperi per avviare ricerche di soluzioni che possano trovare nelle idee e nella
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