La moda passa, il tailleur resta: 5 COSE CHE

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La moda passa, il tailleur resta: 5 COSE CHE
La moda passa, il tailleur resta: 5 COSE CHE DOVETE SAPERE
1) In origine per la particolarità del suo taglio non poteva essere realizzato che da un
sarto da uomo: in francese “tailleur”. La paternità del capo va invece al sarto inglese
che nel 1885 aveva dato una linea precisa al tailleur: un capo da indossare solo nelle
ore del mattino e accentuato da accessori mascolini come il gilet e la cravatta.
2) Una giovane e ambiziosa Coco Chanel nel 1917 reinventò completamente il tailleur pensandolo per
una donna dinamica: lo realizzò così in morbido jersey per favorire la comodità con giacca
maschile dotata di ampie tasche e gonna diritta sotto al ginocchio. Il modello base del tailleur
Chanel era lavorato in maglia, tweed, seta o velluto e prevedeva l’abbinamento con camicia
rigorosamente bianca.
3) Il tailleur bar di Christian Dior fu simbolo della nascita del “New Look” e ancora oggi, grazie alla sua
linea iperfemminile che si adatta a qualsiasi look, è un capo iconico della Maison. Una delle
rielaborazioni più recenti vede la silhouette della giacca bar mixata alle onde del peplum dress.
4) Il tailleur avendo in sé elementi stilistici maschili, subisce il fascino
dell’androginia. Intorno agli anni 40 divenne infatti il provocatorio
travestimento per molte dive del cinema. Marlene Dietrich fu la prima a
indossare giacca e pantalone in pubblico, osando uno stile androgino e
austero. A portare sulla strada del successo il tailleur pantalone, fu
Yves Saint Laurent che lanciò nel 1966 lo smoking da donna indossato da
Penelope Tree e fotografato da Richard Avedon.
5) Nella seconda metà degli anni ‘70 Giorgio Armani porta
la donna a riconsiderare l’abbigliamento maschile più
classico: il tailleur diventa così il capo cult della
Maison Armani che vuole portare sotto i riflettori
una donna sicura del ruolo acquisito con fatica.