Canto: Dove due o tre… (o un canto allo Spirito)

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Canto: Dove due o tre… (o un canto allo Spirito)
Dio vuole che si preghi per la conversione dei peccatori.
Ecco quanto nella comunione di questa mattina intesi: Senza
far elemosina i ricchi non si salvano, né si salva chi non prega pel suo
prossimo peccatore acciò si converta. Questa è un'elemosina possibile a
tutti i buoni cristiani, ma la vidi poco praticata con lo spirito che si
conviene. Vidi da ciò quanto prema a Dio la conversione dei
peccatori. D3353
Dal cuore di Elisabetta sgorga lo stupore per la bontà di Dio, la gratitudine e la
fiducia nel Suo perdono per sé e per tutti i peccatori.
Oh abissi di misericordia e di amore! come potrò mai alla vista di
questi diffidare di perdono, ancorché miei fossero tutti i peccati del
mondo? D2216
Che buon Dio! Come mai i miei pari dubitare potranno del perdono?
Io voglio, ho detto e ripeto al Signore, che tutto il mondo diventi una
celeste gerarchia in amare e lodarlo. D1883
Adorazione silenziosa
Preghiamo
Gli abissi opposti di misericordia di Dio e di miseria nostra sono tra
loro calamite indissolubili.
- Fa’ oh Signore, che niente e nessuno ci separi mai da te.
Apri ai giovani le tue paterne braccia, luogo del tuo riposo,
- da esse si sentano abbracciati e in esse si abbandonino.
Tu o Dio, amore e misericordia infinita, che nutri tenerezza per i
massimi peccatori,
- guarda i giovani che vivono lontani da te e concedi loro la gioia del
ritorno.
P. Dio Padre, facendo nostre le parole di Elisabetta ti preghiamo di
benedirci con una benedizione copiosa che ci faccia aprire i tesori del
Tuo cuore e ci renda signore dei cuori dei peccatori tutti.
T. Amen
Canto finale per la riposizione del Santissimo.
In preghiera…
al Padrone della messe
perché mandi operai
nella sua messe
febbraio 2013
Sì, che diverrete sante
all'ombra di quel tabernacolo!
Istr 5,4
«Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». (Mt 9,11)
La domanda che risuona alla mensa di Levi non è lasciata cadere dal Maestro,
che ne fa un’occasione per riandare al cuore del Padre, ricco di misericordia, e
manifestarlo nel suo volto di Figlio, medico per i malati, venuto a chiamare non
i giusti ma i peccatori.
Sediamoci anche a noi a questa mensa, che ci riconduce alla nostra fragilità e
debolezza quale spazio per ricevere misericordia; portiamo con noi le situazioni
dei giovani ‘malati’ perché vuoti di valori, mancanti di senso, dipendenti da ciò
che schiavizza, incapaci di aprirsi a relazioni costruttive.
Alla mensa del ‘Pane vivo disceso dal cielo’ nutriamoci della sua volontà:
“Misericordia voglio e non sacrificio...”, perché anche la nostra vita sia riflesso e
annuncio della tenerezza e fedeltà del Padre.
Canto di esposizione: Dio di tenerezza
Dio pien d'amore e Dio di pietà,
di tenerezza e di fedeltà,
Dio che perdoni a chi ti ama
e conserva la tua parola.
Dio del tuo amore è pien la terra, sei tu il mio Salvatore!
Dio nostro Padre dei cieli, sei tu il mio amore!
Signore, dimmi il tuo nome, rivelati, o mio Dio.
Padre dei poveri e dei miti, sei tu il mio Salvatore!
Dio salvatore degli oppressi, sei tu il mio amore!
Signore, dimmi il tuo nome, rivelati, o mio Dio.
Signor del tempo e della storia, sei tu il mio Salvatore!
ieri e oggi in tutti i tempi, sei tu il mio amore!
Signore, dimmi il tuo nome, rivelati, o mio Dio.
Salmo 103, 1-12
Uniamo la voce del nostro cuore a quella del creato per cantare insieme
la tenerezza e la cura che Dio ha per noi tutti, in tutte le situazioni di vita.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia,
sazia di beni la tua vecchiaia,
si rinnova come aquila la tua giovinezza.
Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Dal Vangelo secondo Luca (7,36-50)
Gesù insegna una lezione molto importante: non il compimento rigoroso della
legge, non i sacrifici, non la “separazione” in cui vivono i pii farisei, né il sentirsi
buoni, commuovono Dio; solo l’amore e il riconoscimento interiore di essere
peccatori attrae la misericordia e il perdono di Dio.
Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella
casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una
peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del
fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di
lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con
i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo
questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un
profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è
una peccatrice!».
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Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli
rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno
gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi
di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque
lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha
condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E,
volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna?
Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei
invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i
suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando
sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto
con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo.
Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha
molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi
disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali
cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i
peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in
pace!».
Adorazione silenziosa
Dal Diario di Madre Elisabetta Vendramini
L’eucaristia, acqua di vita, dona le virtù che uniscono a Dio e il dolore dei peccati.
Brama viva mi nacque di ricevere Gesù qual viva fonte onde
abbeverarmi di fede, speranza, carità e dolore vivo de' miei peccati;
fu perciò soddisfacente al mio spirito tal comunione, perché
benedetta dalla misericordia divina. D3345