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FLP Affari Esteri
Coordinamento Nazionale
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Flp Affari Esteri
LA VOCE DELLA BASE
Riceviamo e pubblichiamo
Cari colleghi,
Vi rappresento una situazione, relativa al personale dell’Ambasciata italiana nel Paese X, che penso sia comune a tutta
la rete delle nostre rappresentanze e, per questo, meritevole di una riflessione e di un chiarimento con
l’Amministrazione.
Stiamo parlando di ISE e di contributo abitazione, ovvero di quanto necessita ad un dipendente MAE per vivere
all’estero PER MOTIVI DI SERVIZIO. Questo va sottolineato: non siamo qui per farci comodamente la nostra vita,
siamo qui per servizio, con tutti i limiti e le responsabilità che questo impone.
Nell’argomentare la necessità di scorporare dall’ISE le spese di abitazione, la nostra Amministrazione si è sperticata a
fornire assicurazioni verbali che il contributo abitazione sarebbe stato accreditato ogni semestre in via anticipata, in
considerazione del fatto che gli affitti vanno pagati anticipatamente e che non si può mettere in difficoltà il
dipendente chiedendogli di anticipare il denaro necessario a pagare le mensilità di affitto, tanto più considerando che
gli è stata ridotta l’ISE.
Orbene, mentre il trasferimento di denaro necessario a pagare l’affitto della Cancelleria e della Residenza
dell’Ambasciatore nella sede X (e probabilmente in tutte le sedi estere) è pervenuto a dicembre, il denaro per il
pagamento dell’ISE di gennaio e del primo semestre 2016 di contributo abitazione è pervenuto solo a febbraio.
L’amministrazione, che ancora una volta ha dimostrato di comportarsi come una matrigna verso i suoi dipendenti
delle AA.FF., non ha neppure autorizzato il pagamento del contributo abitazione a valere sui fondi disponibili della
cancelleria, lasciando i dipendenti all’estero totalmente soli a dover provvedere al pagamento degli oneri di affitto.
Se si considera che gli affitti vengono normalmente pagati con cadenza trimestrale – semestrale o annuale, si può
ben capire che ciascun dipendente si è trovato a dover anticipare di propria tasca un ammontare che può andare da
un minimo di 6.000 euro in su, senza contare il fatto di dover attingere dai propri risparmi anche per la mera
sussistenza, non essendo stata pagata che a febbraio l’ISE di gennaio. Pur comprendendo che a fine anno ci possano
essere procedure più lunghe legate all’approvazione del nuovo bilancio, non è tuttavia comprensibile come mai per
le spese istituzionali e per quelle a favore dei diplomatici sia sempre reperibile una soluzione al problema, mentre
altrettanto non avviene quando si tratta delle Aree Funzionali. Perfino i contrattisti hanno più diritti delle AA.FF., ma
questo è risaputo. Nel caso specifico, gli stipendi dei contrattisti sono arrivati entro fine gennaio e, comunque, il MAE
aveva già autorizzato a prelevare quanto necessario, in caso di ritardato trasferimento dei fondi, dalle disponibilità di
bilancio della sede.
Chissà perché la «lungimiranza» della nostra Amministrazione si esaurisce col prendere in considerazione solo i
diplomatici ed i contrattisti, trattando come figli di un Dio minore tutte le altre qualifiche, che con spirito di
sacrificio e abnegazione continuano comunque a fare il loro dovere in un percorso a ostacoli giornaliero, dovendo
sopperire al blocco del turnover e alla carenza di personale ovunque, con carichi di lavoro spesso estenuanti. Ad una
qualifica con specializzazione contabile, per esempio, vengono spesso aggiunti compiti di consegnatario, responsabile
informatico, incombenze amministrative, se non anche essere nominati sostituto del collega responsabile del settore
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consolare e/o visti quando i titolari sono in ferie. Questa è la realtà della sede X , perlomeno, dove un dipendente che
sta per andare in pensione non si sa da chi e quando potrà essere sostituito.
In relazione all’ISE, sempre nel caso di questa sede, tanto per fare un esempio, è stato riscontrato che una qualifica II
area F4, già ha perso 500 euro al mese col passaggio al nuovo sistema ISE decorrente da luglio 2015. A questi, vanno
aggiunti i 500 euro di differenza fra il valore del contributo abitazione mensile e l’ammontare effettivo dell’affitto
pagato, per una perdita totale su base mensile di 1000 euro.
Neppure è ipotizzabile cercare un’abitazione dal costo inferiore, che potrebbe essere reperita solo in quartieri che non
garantiscono la necessaria sicurezza per l’incolumità personale. Ed anche in questo caso, non vi sarebbe nessun
beneficio a favore del dipendente MAE disposto ad assumersi maggiori rischi, il quale si vedrebbe decurtato il
contributo abitazione in conseguenza del minor importo pagato a titolo di affitto.
Un’altra considerazione va fatta sulle modalità di calcolo del contributo abitazione da parte del MAE, che sono
sconcertanti. Da un’attenta lettura del cedolino di calcolo, appare evidente che il sistema seguito è il seguente:
l'indennità personale lorda viene divisa per 30 giorni ed il risultato conseguito moltiplicato per 180 giorni. Il totale
così ottenuto viene poi moltiplicato per il codice di maggiorazione del Paese. Considerato che gli affitti reali vengono
tutti calcolati e pagati su base mensile, non si capisce perché il MAE debba rapportare tutto a 180 giorni per semestre,
che moltiplicato due arriva a 360 giorni annuali e non a 365. Questo stratagemma fa risparmiare all’amministrazione
circa 266 euro l’anno sulla suddetta qualifica funzionale, come verificabile se nel calcolo effettuato sostituissimo i 180
giorni semestrali con i 365 giorni esistenti in un anno.
Ci si chiede perché l’amministrazione del MAE tenti sempre e comunque di «guadagnare» sulla pelle delle Aree
Funzionali, mentre ai sigg. diplomatici è tutto dovuto. La loro ISE, se si fanno confronti fra prima e dopo il luglio
2015, non ha subito decurtazioni. Nel caso degli Ambasciatori, poi, l'affitto è pagato interamente
dall'amministrazione ; l'autoveicolo non hanno necessità di acquistarlo perché utilizzano a scopo privato quello
fornito d’ufficio dalla rappresentanza diplomatica, di cui pagano solo il costo della benzina e il 20% per il cambio olio;
le utenze sono a carico della rappresentanza diplomatica (pagano solamente il 20%) ; i domestici sono tutti
ricompresi nelle spese per la promozione dell'Italia, di cui si accaparrano abitualmente tutto l’importo assegnato a
bilancio, senza lasciare alcuna disponibilità per la rappresentanza effettuata da altro personale; l’autista è totalmente
gratis, essendo quello dell’Ambasciata (non si è ancora visto un Ambasciatore assumere e pagare con soldi propri un
autista personale, tutti utilizzano gratuitamente quello della rappresentanza diplomatica, cui non vengono neppure
pagati gli straordinari), ecc.
(Firma)
Roma, 15 febbraio 2015
FLP AFFARI ESTERI: SOLO UN SINDACATO
LIBERO PUO’ DAR VOCE ALLA BASE
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