building strong school – family - community

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building strong school – family - community
BUILDING STRONG SCHOOL – FAMILY - COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
BUILDING STRONG
SCHOOL – FAMILY - COMMUNITY
RELATIONSHIPS
Training course HANDBOOK
Questo progetto è finanziato dalla Commissione Europea attraverso il Lifelong Learning Programme.
La pubblicazione riflette esclusivamente il punto di vista dell’autore e la commissione non è
responsabile dell’uso fatto delle informazioni qui contenute.
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LLP Project Number: 2013-1-RO1-GRU06-295671
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Introduzione
Viviamo in una società in cui le cose accadono e cambiano molto velocemente. In questa ruota che gira
velocemente, abbiamo bisogno di trovare solide fondamenta a cui aggrapparci e fermarci a riflettere. Un
modo molto efficace per fare ciò è la costruzione di relazioni solide tra tutti gli attori coinvolti
nell’educazione: la scuola, la famiglia e la comunità.
Questo progetto ha lo scopo di trovare strade per migliorare e rafforzare le relazioni tra scuola-famiglia e
comunità. Questo è il motivo per cui organizziamo sessioni di formazione in cui i formatori appartengono
a tutte le categorie: docenti, genitori, membri della comunità, studenti sopra i 16 anni. Durante queste
sessioni di formazione, i partecipanti apprenderanno dei modi efficaci per rafforzare le relazioni tra
scuola, famiglia e comunità utilizzando tre moduli formativi:
Modulo I – La gestione della comunicazione
Modulo II – Educazione ai valori sociali
Modulo III – L’educazione interculturale
Inoltre, le attività di ricerca svolte, i casi studio, lo scambio di esperienze positive tra i partner, le tavole
rotonde, i meeting e le conferenze organizzate, assicurano l’ottimizzazione delle relazioni tra scuola,
famiglie e comunità.
I risultati della nostra ricerca e l’esperienza accumulata saranno utilizzati per migliorare tutti i fattori
coinvolti nello sviluppo di migliori relazioni tra le scuole e il loro ambiente attraverso la disseminazione
delle attività organizzate e il sito web del progetto.
È anche importante citare il fatto che il progetto ha lo scopo di sviluppare quattro delle otto competenze
chiave identificate dal Lifelong Learning Programme: competenze sociali e civiche, imparare ad
apprendere, comunicazione in lingua straniera e competenze digitali.
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I Coordinatori
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MODULO 1
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GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE
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PARTE TEORICA:
Comunicare in modo efficace costituisce il fondamento dell’educazione. Una comunicazione efficace
costituisce una delle caratteristiche più importanti di un Preside efficace e di successo. Diversi studi
dimostrano che il coinvolgimento dei genitori nelle attività di apprendimento dei loro figli influenza
positivamente il livello di successo e la motivazione all’apprendimento di questi ultimi (Epstein, 1992).
Nello studio condotto da Gettinger, Maribeth e Waters-Guetschow, Kristen sono state esaminate le
percezioni dei ruoli, l’efficacia e le opportunità implicate nel coinvolgimento a scuola di 558 genitori e
142 insegnanti in sei diverse scuole. Gli insegnanti hanno verificato come i genitori siano molto più
efficaci nel fornire supporto ai ragazzi se coinvolti nelle attività. I docenti hanno riportato maggiori
ostacoli e minori opportunità rispetto a quanto indicato dai genitori. Sono state discusse la raccolta di
informazioni, la comunicazione tra genitori e docenti sulle preferenze individuali, l’efficacia percepita e
gli ostacoli al coinvolgimento dei genitori in quanto ritenute fondamentali per l’instaurarsi di relazioni
casa-scuola efficaci.
Sophia Catsambis e Janet E. Garland hanno affermato che il coinvolgimento dei genitori si reduce
drasticamente nel momento in cui gli studenti iniziano le scuole medie ed ancora di più alle superiori.
Questi cambiamenti non significano che i genitori abbiano perso interesse per l’educazione dei propri
figli. Infatti, dai due terzi ai tre quarti dei genitori mantengono le stesse regole familiari e comportamenti
riguardo allo studio e alle attività scolastiche dei propri figli. Le loro aspettative crescono sempre di più
man mano che i loro figli si avvicinano al diploma di scuola superiore.
Per gestire in modo corretto la comunicazione dovrebbero essere determinate in modo chiaro le barriere
e l’importanza delle relazioni comunicative. Questo progetto ha lo scopo di trovare dei metodi per
rafforzare le relazioni tra famiglia-scuola-comunità. dopo aver analizzato, attraverso la somministrazione
di un questionario, l’esistenza di barriere comunicative in tal senso.
Mancanza di tempo e ristrettezze economiche: possono riguardare sia e genitori che gli
insegnanti. Fornisci informazioni sulle modalità e i tempi più appropriati per discutere
insieme ed essere contattati.

Abilità interpersonali: Mostra intensionalmente buone abilità interpersonali: questo
favorisce enormemente le relazioni tra genitore ed insegnante. Lascia che gli insegnanti
sappiano che ciò che vuoi è il meglio per tuo figlio; in quanto insegnanti, generalmente
anche loro vogliono la stessa cosa.

A volte gli insegnanti percepiscono i genitori distanti e minacciosi. È bene, quindi, farsi
vedere coinvolti e mostrare i propri sforzi per “fare squadra” con l’insegnante.
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
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Gli ostacoli più frequenti sono i seguenti:
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L’importanza del coinvolgimento dei genitori;
Il coinvolgimento dei genitori migliora le performance scolastiche. Più è intenso il coinvolgimento del
genitore, maggiori sono le opportunità, per i ragazzi, di avere successo a scuola.

Il coinvolgimento dei genitori determina un migliore comportamento in classe.

Un interesse/incoraggiamento da parte del genitore può influenzare l’attitudine del
ragazzo nei confronti della scuola, il comportamento in classe, l’autostima e la
motivazione.

I genitori dovrebbero essere coinvolti nel’educazione dei propri figli dalla scuola materna
fino alle scuole superiori

La formazione ed altre risorse possono agevolare il coinvolgimento dei genitori

Leggere insieme al proprio figlio, a casa, migliora enormemente l’abilità di lettura

Le scuole devono attivamente cercare di trovare modi per coinvolgere i genitori

Il coinvolgimento dei genitori aumenta il morale dei docenti

Il coinvolgimento dei genitori ha benefici sia sui bambini che sui genitori. I genitori
avranno una migliore comprensione del curriculum e delle attività scolastiche e
comunicheranno in modo migliore con i propri figli

La mancanza di tempo costituisce una delle barriere maggiori al coinvolgimento dei
genitori. Collaborate con i docenti per trovare il modo per inserire questa attività nei loro
programmi.
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Gli insegnanti hanno bisogno di essere altamente formati in ciascuna di queste aree per poter eccellere
nella loro professione. Un comunicatore competente riceve in modo corretto le informazioni, le
comprende, le sintetizza e si esprime ad alto livello. Gli insegnanti eccellenti riescono a trasmettere
conoscenza, abilità e valori ed allo stesso tempo comunicano la loro attenzione nei confronti dei loro
studenti. Essi aiutano ad aumentare la motivazione ad apprendere degli studenti.
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L’importanza degli insegnanti nella comunicazione;
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Gli insegnanti devono essere in grado di esprimersi sia verbalmente che per iscritto al fine di riportare ai
genitori i progressi dei propri figli. Devono saper spiegare i punti di forza e di debolezza dei propri
studenti per far si che i genitori recepiscano il messaggio, siano ricettivi e non sulla difensiva. Questo è
particolarmente importante quando gli insegnanti devono comunicare un messaggio non semplice
riguardo un cattivo comportamento dello studente o problemi di apprendimento. Il messaggio deve
essere comunicato in modo chiaro e con tatto. Gli insegnanti devono essere a proprio agio nel
comunicare regolarmente con i genitori, per telefono o con note informali in aggiunta alle modalità
formali.
L’importanza degli studenti nella comunicazione;
Uno studente che non riesce a comunicare efficacemente non può competere nel mondo di oggi. Questo
è il motivo per cui l’abilità di comunicare in modo efficace deve costituire il perno di ogni programma
pensato per preparare i giovani per il XXI secolo.
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5
Le abilità comunicative sono essenziali per il successo della carriera dello studente. Nel mondo di oggi,
così competitivo, le abilità comunicative sono le più richieste sul mercato del lavoro, dopo la buona
educazione. Leggere, scrivere ed ascoltare attentamente sono le tre competenze comunicative più
importanti per gli studenti. Queste abilità, come gran parte delle abilità comunicative suonano molto
familiari, al punto da darle per scontate. Gli studenti hanno bisogno di sapere (che venga loro insegnato)
tra le altre cose, come presentarsi correttamente, come gestire il contatto visivo, come iniziare e gestire
una conversazione, come interagire con le diverse tipologie di persone, come rilasciare delle interviste,
gestire le relazioni ed eventualmente rivolgersi ad una platea con autorità e sicurezza. Gli studenti
devono apprendere a creare rapporti, fiducia e rispetto. Queste sono le componenti di base di quasi
tutte le interazioni umane, incluse quelle esplicite ed implicite, coinvolte nell’apprendimento delle abilità
del XXI secolo.
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PROGRAMMA DEL MODULO DI
COMUNICAZIONE PER INSEGNANTI
Introduzione
Essere un insegnante significa assumersi la responsabilità di tutti gli aspetti relativi ai propri studenti. La
comunicazione, dove esistono esseri umani, non si può evitare. Una comunicazione di qualità fornisce:
una chiara comprensibilità dei messaggi dati, una comprensione reciproca ed un miglioramento della
comunicazione. Viviamo nell’era dell’informazione. Gli insegnanti dovrebbero sviluppare le loro capacità
comunicative
Scopo
Lo scopo di questa formazione è di contribuire allo sviluppo delle abilità comunicative
degli insegnanti
A seguito delle attività di formazione l’insegnante apprenderà come:
Argomenti


La definizione della comunicazione
Elementi del processo comunicativo
Risultati
Attività Tempo
1, 2
1
25
Minuti
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giudicare, attitudine, lezione frontale etc…)
12. Superare le barriere comunicative
Argomenti
Pagina
Risultati
1. Comunicare con parole proprie
2. Presentare il concetto di comunicazione
3. Dare supporto alla comunicazione verbale e non verbale
4. Valutare l’impatto della comunicazione non verbale sugli studenti
5. Valutare i fattori che possono promuovere un’atmosfera serena a casa.
6. Ascoltare efficacemente i propri interlocutori (genitori, studenti)
7. Rispettare le persone coinvolte nel processo comunicativo
8. Stabilire una comunicazione fondata sull’empatia
9. Migliorare la comunicazione ponendo domande aperte
10. Valutare l’impatto di messaggi “io e tu”
11. Valutare l’effetto delle barriere comunicative (stimolo e ordine, tendenza a
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 Tipologie di comunicazione
 Comunicazione verbale
 Comunicazione non-verbale

Una atmosfera serena a casa

I fattori che influenzano la
comunicazione
Motivazione
Ascolto efficace
Rispetto
Empatia
Domande aperte
Linguaggio comunicativo (linguaggio io
e tu)






Barriere comunicative
3,4
2-3
45
Minuti
5
5
25
Minuti
6,7,8,9,10
4—5-67
55+60
Minuti
11,12
8
20
Minuti
Materiali
Video proiettore, presentazioni, cartoncini, badge etc.
Valutazione
Feedback verbale, questionario
Qualità dei
formatori
Funzionari del sistema educativo, se possibile, insegnanti formati specificamente sul
progetto
PROGRAMMA DEL MODULO DI
COMUNICAZIONE PER GENITORI
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Essere un genitore significa assumersi la responsabilità di tutti gli aspetti relativi ai propri figli. La
comunicazione, dove esistono esseri umani, non si può evitare. Una comunicazione di qualità fornisce:
una chiara comprensibilità dei messaggi dati, una comprensione reciproca ed un miglioramento della
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Introduzione
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comunicazione. Viviamo nell’era dell’informazione. I genitori dovrebbero sviluppare le loro capacità
comunicative
Scopo
Lo scopo di questa formazione è di contribuire allo sviluppo delle abilità comunicative
dei genitori
A seguito delle attività di formazione il genitore apprenderà come:
Risultati
1. Comunicare con parole proprie
2. Presentare il concetto di comunicazione
3. Dare supporto alla comunicazione verbale e non verbale
4. Valutare l’impatto della comunicazione non verbale su figli ed insegnanti
5. Valutare I fattori che possono promuovere un’atmosfera serena a casa.
6. Ascoltare efficacemente i propri interlocutori (figli, insegnanti)
7. Rispettare le persone coinvolte nel processo comunicativo
8. Stabilire una comunicazione fondata sull’empatia
9. Migliorare la comunicazione ponendo domande aperte
10. Valutare l’impatto di messaggi “io e tu”
11. Valutare l’effetto di barriere comunicative (stimolo e ordine, tendenza a giudicare,
attitudine, lezione frontale)
12. Superare le barriere comunicative
Argomenti


La definizione della comunicazione
Elementi del processo comunicativo
Risultati
Attività
Tempo
1
25
Minuti
3,4
3,4
45
Minuti
5
5
25
Minuti
1, 2
Argomenti
 Tipologie di comunicazione
 Comunicazione verbale
 Comunicazione non-verbale
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Una atmosfera serena a casa
Pagina

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






I fattori che influenzano la
comunicazione
Motivazione
Ascolto efficace
Rispetto
Empatia
Domande aperte
Linguaggio comunicativo (linguaggio io
e tu)
Barriere comunicative
6,7,8,9,10
4-5-6-7
55+60
Minuti
11,12
8
20
Minuti
Materiali
Video proiettore, presentazioni, cartoni, badge etc.
Valutazione
Feedback verbale, questionario
Qualità dei
formatori
Funzionari del sistema educativo, se possibile, insegnanti formati specificamente sul
progetto
PROGRAMMA DEL MODULO DI
COMUNICAZIONE PER STUDENTI
Introduzione
La comunicazione, dove esistono esseri umani, non si può evitare. Una comunicazione di qualità
fornisce: una chiara comprensibilità dei messaggi dati, una comprensione reciproca ed un
miglioramento della comunicazione. Viviamo nell’era dell’informazione. Gli studenti dovrebbero
sviluppare le loro capacità comunicative per la loro vita futura.
Scopo
Lo scopo di questa formazione è di contribuire allo sviluppo delle abilità comunicative
degli studenti
A seguito delle attività di formazione lo studente apprenderà come:
1. Comunicare con parole proprie
2. Presentare il concetto di comunicazione
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Risultati
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3. Dare supporto alla comunicazione verbale e non verbale
4. Valutare l’impatto della comunicazione non verbale su genitori ed insegnanti
5. Valutare i fattori che possono promuovere un’atmosfera serena a casa/scuola.
6. Ascoltare efficacemente i propri interlocutori (genitori, insegnanti)
7. Rispettare le persone coinvolte nel processo comunicativo
8. Stabilire una comunicazione fondata sull’empatia
9. Migliorare la comunicazione ponendo domande aperte
10. Valutare l’impatto di messaggi “io e tu”
11. Valutare l’effetto di barriere comunicative (stimolo e ordine, tendenza a giudicare,


La definizione della comunicazione
Elementi del processo comunicativo
 Tipologie di comunicazione
 Comunicazione verbale
 Comunicazione non-verbale

Una atmosfera serena in classe

I fattori che influenzano la
comunicazione
Motivazione
Ascolto efficace
Rispetto
Empatia
Domande aperte
Linguaggio comunicativo (linguaggio io
e tu)
Risultati
Attività
Tempo
1
25
Minuti
3,4
2-3
45
Minuti
5
5
25
Minuti
6,7,8,9,10
4-5-6-7
55+60
Minuti
11,12
8
Minuti
20
1, 2
Argomenti






Barriere comunicative
Materiali
Video proiettore, presentazioni, cartoni, badge etc.
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Argomenti
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attitudine, lezione frontale)
12. Superare le barriere comunicative
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Valutazione
Feedback verbale, questionario
Qualità dei
formatori
Funzionari del sistema educativo, se possibile, insegnanti formati specificamente sul
progetto
Guida del formatore ed Attività per studenti- genitori ed insegnanti:
Caro formatore,
Questa guida contiene le attività che dovrai affrontare durante le sessioni. Le attività sono state
pianificate per tutti i gruppi target (studenti, insegnanti e genitori).
Ti vogliamo ringraziare per il lavoro svolto in questo progetto.
Stai tranquillo…
PRIMA SESSIONE: 90 minuti
L’INIZIO: 15 MINUTI
 La sistemazione della classe può condizionare drammaticamente l’attitudine all’apprendimento
dei partecipanti.
 La disposizione dei banchi a U può effettivamente aiutarti nella realizzazione dei giochi di ruolo
 Il gruppo dovrebbe essere composto da 20-25 partecipanti
 Fornisci ad ogni partecipante un piccolo cartoncino. Chiedi loro di scriverci i loro nomi e di
attaccarseli addosso
 Scrivi “BENVENUTI” su un foglio di carta ed appendilo da qualche parte nella stanza
 Usa una canzone come sottofondo utilizzando delle casse
 Presenta brevemente te stesso ed il progetto
 Prendi una palla e lanciala a qualcuno chiedendogli di dire il proprio nome e le sue sensazioni
all’interno del gruppo
Argomenti

La definizione del concetto di comunicazione
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Comunicare con parole proprie
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ATTIVITÀ 1 : E LA COMUNICAZIONE INIZIA…
15 Minuti
Obiettivo
Presentazione dei concetti relativi alla comunicazione
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
Elementi del processo comunicativo
Istruzioni
Vengono scelti 2 volontari. Si posizioneranno uno di fronte all’altro ad una
distanza di 6/7 metri. Il formatore dirà loro di immaginare di essere “due
persone che camminano per strada; nel primo caso le persone non si conoscono
e camminano ignorandosi; nel secondo caso, mentre camminano si sorridono e
si dicono “ciao”; nel terzo caso camminando si sorridono si dicono “ciao” ed
iniziano una conversazione.
Domande
Chiedi: “quali sono le differenze nelle tre situazioni?”, “Cos’è la
comunicazione?”, “è possibile che, se ci sono due persone nello stesso posto,
possa non esserci comunicazione?”, “cosa è la relazione?”
Materiali
videoproiettore, presentazioni, cartoni, badge etc.
La comunicazione è un processo e, in quanto tale, cambia costantemente, è sempre in
movimento. La comunicazione avviene come conseguenza di alcune azioni. Quindi la comunicazione ha
bisogno di un emittente che invia il messaggio attraverso un canale ad un ricevente dall’altra parte. Il
processo non è completo finché no viene inviata una risposta dal ricevente che chiude il circuito
comunicativo.
Le azioni da seguire per completare il processo comunicativo sono definite come gli ELEMENTI DELLA
COMUNICAZIONE.
Essi sono:
1. Fonte/Emittente, 2. Codifica, 3. Messaggio. 4. Canale, 5. Decodifica, 6. Ricevente, 7. Risposta, 8.
Rumore, 9. Contesto
Lasciaci spiegare brevemente questi elementi:
1. Fonte/Emittente
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L’emittente è la persona responsabile della creazione del messaggio da inviare. Per esempio un docente
che spiega la lezione alla classe.
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2. Codifica
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Per tradurre il pensiero dell’emittente in qualche tipo di messaggio esterno, vengono utilizzati codici e
simboli. Questo processo prende il nome di codifica. Una corretta ricezione del messaggio dipende da
una adeguata codifica. Per esempio, la trasmissione dei pensieri attraverso parole e gesti.
3. Messaggio
Il messaggio è la parte di informazione che l’emittente vuole recapitare al ricevente. Può essere verbale
o non-verbale
4. Canale
Il canale è il mezzo di trasmissione attraverso cui l’emittente invia il suo messaggio e il ricevente lo riceve
e viceversa.
Per esempio, un discorso è un canale, scrivere o parlare sono canali.
5. Decodifica
La decodifica è il processo esattamente opposto a quello di codifica. Il ricevente prova a comprendere il
significato del messaggio del ricevente. Per esempio, ascoltare un discorso ed analizzarlo per trarne i
concetti veicolati.
6. Ricevente
Il ricevente è la persona che riceve il messaggio dall’emittente. Per esempio, gli studenti ascoltano la
lezione del docente.
7. Feedback
Il feedback è qualsiasi risposta data dal ricevente al messaggio ricevuto
8. Rumore
Gli ostacoli che interferiscono durante il processo di comunicazione vengono chiamati “rumore”. Per
esempio, fenomeni fisici come la cecità o la sordità etc… possono diminuire la capacità di un ricevente di
decodificare un messaggio. Le interferenze biologiche come le avverse condizioni meteorologiche e
difficoltà dovute al territorio interferiscono con una accurata ricezione del messaggio
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Il contesto è il campo di esperienza e il background culturale che influenzano le modalità con cui
vengono codificati e decodificati i messaggi.
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9. Contesto
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Per esempio, la nostra percezione di una persona viene influenzata dalle esperienze passate avute con
quella persona.
Mostra le diapositive 3-9
10 Minuti
ATTIVITÀ 2 : IL CORPO PARLA…
Obiettivo
15 Minuti
Essere capaci di supportare la comunicazione verbale e non-verbale
Valutare l’impatto della comunicazione non verbale sugli studenti.
Metodo
Gioco di ruolo
Istruzioni
Disponi i partecipanti in cerchio con una persona nel mezzo. Nessuno può
parlare. La persona nel mezzo cerca di prendere il posto di una persona in
cerchio. Le persone in cerchio devono scambiarsi di posto stando attente a non
perdere il posto. Per far ciò i partecipanti devo usare il contatto visivo ed altri
elementi non verbali per comunicare i propri movimenti
Materiali
videoproiettore, presentazioni, cartoni, badge etc
Le espressioni facciali, la postura, il tono, l’inflessione e le altre sfumature del linguaggio del corpo
possono comprendere più del 90% della comunicazione, in base ad una ricerca apparsa sul Forensic
Examiner. Questo significa che le parole che utilizziamo contano meno del 10% nella comunicazione del
significato voluto. Le attività sulla comunicazione non verbale può aiutarci ad apprendere come gestire il
potere di questi elementi e a dire in modo più efficace ciò che vogliamo comunicare.

Comunicazione verbale
◦ La codifica del messaggio in parole, sia per iscritto che verbalmente
Comunicazione non verbale
◦ La codifica di messaggi attraverso le espressioni facciali, il linguaggio del
corpo e gli stili di abbigliamento.
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Comunicazione verbale e non verbale
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La comunicazione non verbale ci costringe ad effettuare molte valutazioni e ragionamenti. L’esercizio
seguente è pensato per aiutarti a capire quanta informazione trasmettiamo con la comunicazione non
verbale.
Comprendere la comunicazione non verbale
1. Alcuni dicono che normalmente in una conversazione tra due persone le componenti verbali sono
responsabili della trasmissione di meno del 35% del messaggio mentre le componenti non-verbali
contano più del 65%.
2. La comunicazione non verbale è ambigua. Ad esempio, la rabbia può essere espressa con molti
movimenti agitando i pugni oppure con l’immobilità assoluta. Arrossire potrebbe significare rabbia,
imbarazzo, nervosismo o piacere.
3. Se i segnali non verbali contraddicono il messaggio verbale si genera confusione. Per esempio, dire a
qualcuno di credere che quello che diciamo è vero, ma non guardarlo in faccia.
4. Quando comunichiamo “simpatia” e “consenso” le seguenti azioni non verbali sono congruenti con il
messaggio verbale:

Mantenere il contatto visivo;

Mantenere una postura eretta;

Stare in piedi vicino ad una persona senza invadere il suo spazio personale;

Avere un tono di voce caldo e parlare chiaramente senza sussurrare o gridare
Possono essere fatte delle riflessioni sulla base degli elementi di comunicazione non verbale,
quali:

La distanza a cui ci posizioniamo dagli altri;

Il modo in cui strutturiamo l’ambiente fisico in cui lavoriamo e viviamo;

Il modo in cui ci sediamo, stiamo in piedi, camminiamo e utilizziamo il contatto visivo;

Il nostro ambiente domestico, il lavoro, la macchina, la famiglia, gli amici;
Mascolinità /Femminilità;

Gesti;
Pagina

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• Il modo di apparire – capelli, faccia, corpo;
• Il colore dei vestiti che scegliamo di indossare;
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
Sospirare, piangere, essere accigliato, fare il clown, sorridere, ridere
Mostra le diapositive 10-11-12-13-14
20 Minuti
ATTIVITÀ 3: Giochi di improvvisazione
Obiettivo
15 Minuti
Essere capace di supportare la comunicazione verbale e non verbale
Valutare l’impatto della comunicazione non verbale negli studenti
Metodo
Giochi di improvvisazione
Istruzioni
Chiedi a due volontari di partecipare ad un gioco di improvvisazione. Fornisci
uno scenario di base come, ad esempio, dottore e paziente. Informa i volontari
che ogni tanto tu dirai la parola “freeze”. Quando sentiranno la parola si
bloccheranno nella posizione in cui si trovano. Quando dirai “go” i volontari
dovranno cambiare completamente scenario ed iniziare ad agire senza aver
avuto il tempo di accordarsi con l’altro. Questo gioco sfiderà le abilità di lettura
degli elementi non-verbali dei partecipanti e la capacità di comunicare
efficacemente a richiesta.
Materiali
videoproiettore, presentazioni, cartoni, badge etc
SECONDA SESSIONE: Totale 90 minuti
L’INIZIO: 10 MINUTI
Pagina
16
 Diffondi una canzone attraverso delle casse audio.
 Chiedi al gruppo come si sente dopo la prima sessione
 Chiedi loro cosa ricordano della prima sessione
 Dopo ciò riassumi la prima sessione
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ATTIVITÀ 4 :
Obiettivo
Il gioco dei sussurri
25 Minuti
Ascoltare le comunicazioni (con genitori e docenti) in modo efficiente
Comprendere il ruolo del parlare e dell’ascolto nella comunicazione
Metodo
Il gioco dei sussurri
Istruzioni
1. In gruppi di sei, disponi i partecipanti in linea retta
2. Fornisci ad ogni gruppo lo stesso breve e semplice messaggio verbale da
sussurrare alla persone di fianco. La prima persona lo sussurra alla seconda e via
via fino ad arrivare alla fine della fila. I messaggi devono essere sussurrati e detti
solamente tra emittente e ricevente.
3. Una volta che il messaggio ha raggiunto l’ultimo partecipante, questo deve
ripeterlo all’intero gruppo
4. Confronta il messaggio finale con quello originale.
Ripeti l’esperienza con messaggi lunghi o corti.
5. Discuti il perché i messaggi sono cambiati o sono diventati confusi.
Fai una lista delle strategie verbali che potrebbero essere usate per ottenere un
risultato migliore.
Possibili messaggi brevi
 Molti ragazzi hanno provato a raggiungere buoni risultati, ma hanno
fallito
 Tutti qui lavorano sodo per migliorare la comunità.
 Tutti possono raggiungere grandi risultati a scuola studiando molto
 Alcune giornate estive sono fatte apposta per dondolarsi su un’amaca e
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 Le donne di un lontano paese creavano mantelli dai colori magnifici per
celebrare le occasioni di festa
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Possibili messaggi lunghi
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godersi la brezza
 Il sole ha la sua massima intensità a metà giornata e può ugualmente
essere dannoso quando è nuvoloso
Materiali
Tre messaggi brevi, tre messaggi lunghi
Chiedi a qualcuno di leggere il ppt e chiedi la sua opinione
“Se avessimo dovuto più parlare che ascoltare avremmo avuto due lingue e un orecchio”
Mark Twain
Gli adulti passano il 70% del loro tempo impegnati in qualche tipo di comunicazione. Di questo tempo,
il 45% lo passano ad ascoltare, il 30% a parlare, il16% a leggere e il 9% a scrivere. (Adler, R. et al.
2001). Le persone passano almeno il 50% del loro tempo impiegato nella comunicazione, come
ascoltatori.
La maggior parte ricorda solo il 50% di ciò che ascolta e di questa percentuale, 8 ore dopo rimane
soltanto il 50%. Significa che abbiamo una percentuale di ritenzione dell’informazione del 25%.
• Un ascolto attivo coinvolge l’ascoltatore fornendo a chi parla feedback sull’accuratezza di ciò che si è
ascoltato
Mostra le diapositive:15-16-17-18-20-20-21
30 Minuti
Le persone sono preoccupate di ciò che si apprestano a dire tanto da non fare attenzione a cosa
l’altra persona sta dicendo.

Le persone aspettano che l’interlocutore si soffermi su un particolare argomento per poter
esprimere il loro punto di vista.

Le persone ascoltano in modo selettivo ed ascoltano soltanto ciò che vogliono sentire.
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
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Informazioni sull’ascolto attivo
L’ascolto attivo è un elemento essenziale per un efficace processo comunicativo, ma diventa inefficace in
presenza dei seguenti elementi:
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
Le persone interrompono la frase dell’interlocutore e la terminano modificandone il senso per i
propri fini.
Le seguenti abilità d’ascolto sono essenziali per una comunicazione efficace.
Partecipare
Dare la propria attenzione fisica ad un’altra persona. Sembrare coinvolto adottando una postura aperta.
Mantenere il contatto visivo e mostrare con le espressioni facciali ed altri segnali di essere interessati a
ciò che la persona sta dicendo.
Seguire
Non interrompere e distrarre chi parla. Usare gesti minimi di incoraggiamento – semplici domande che
incoraggiano lo speaker a raccontare la loro storia. Fare domande rilevanti che consentono di fornire
risposte più articolate del semplice si o no. Non assumere il ruolo di inquisitore e fare troppe domande.
Mantenere un silenzio attento.
Riflettere
Dire all’altra persona come tu pensi si senta.
• Sei chiaramente felice di questo progetto.
• Sembra che tu sia arrabbiato
• Mi sembra che tu sia annoiato.
Parafrasi
Tradurre le cose dette con altre parole per verificare di aver capito correttamente
• Se ho capito correttamente…
• Quindi stai dicendo che… Quindi pensi che…
• Sembra che tu stia dicendo che…
Obiettivo
La finestra dell’altro
25 Minuti
Valutare i fattori che favoriscono un’atmosfera serena in classe. Creare dei
progetti in grado di migliorare l’atmosfera di serenità della classe. Ascoltare in
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ATTIVITÀ 5 :
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Focalizzare
Puoi chiedere gentilmente all’altra persona di concentrarsi sui concetti principali.
• So che sei esperto di questi argomenti, ma ce n’è uno in particolare che ci interessa.
• Di cosa hai parlato? Quali concetti hai citato?…
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modo efficace (genitori e studenti) mentre si sta comunicando. Rispettare le
persone coinvolte nel processo di comunicazione.
Metodo
Gioco di ruolo
Istruzioni
Prendi due sedie e mettile di fronte alla classe. Serve un volontario che
impersoni il ruolo del teenager e tu impersonerai l’insegnante. Chiedi al
volontario di parlare dei problemi che ha con i genitori.
Primo Scenario:
Mentre il volontario sta parlando, introduci le barriere comunicative. Fai vedere
che non lo stai ascoltando; dai ordini; minaccialo e intimidiscilo, fai la morale,
dai consigli e soluzioni, insegnagli qualcosa, giudica e critica, lodalo, fagli i
complimenti, chiamalo per nome, prendilo in giro in modo imbarazzante,
interpreta il suo pensiero, fai domande, stabilisci un contatto visivo, continua a
fare le tue cose senza ascoltarlo. Dopo due minuti interrompi il gioco dicendo:
“fermiamoci. Finora ho commesso molti errori. Ho usato alcune barriere
comunicative. Mi dispiace. Ora ti ascolterò attentamente. Ricominciamo la
conversazione.
Secondo Scenario: Questa volta si utilizzeranno i metodi per un ascolto attivo.
Segnali non verbali di ascolto attento o attivo. Usa “hmmm, si, hi hi hi”
Questa è una lista generica di segnali non verbali di ascolto. Le persone che
ascoltano attentamente una conversazione, mostreranno più facilmente
almeno alcuni di questi segnali. Nonostante ciò questi segnali possono non
essere appropriati in ogni situazione e per tutte le culture.
Sorridere
Contatto visivo
È normale e solitamente incoraggiante che l’ascoltatore guardi chi parla. Il
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Piccoli sorrisi possono essere usati per mostrare che l’ascoltatore è attento a ciò
che è stato detto o come modo di convenire o essere d’accordo riguardo alle
cose dette. Combinati con brevi cenni del capo i sorrisi possono avere una
grande forza nel’affermare che il messaggio è stato ascoltato e capito.
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contatto visivo può anche intimidire specialmente per gli speaker più timidi. È
importante calibrare quanto contatto visivo è appropriato in base alla
situazione. Combina il contatto visivo con sorrisi ed altri messaggi non-verbali
per incoraggiare chi parla.
Postura
La postura può dire molto su emittente e ricevente nelle relazioni
interpersonali. L’ascoltatore attento tende a sporgersi leggermente in avanti o
di lato quando è seduto. Altri segnali di ascolto attivo possono includere una
leggera inclinazione della testa o appoggiare la testa su una mano.
Specchiarsi
La riflessione automatica di ogni espressione facciale usata dallo speaker può
essere un segnale di ascolto attivo. Queste espressioni di riflesso possono
aiutare a mostrare simpatia ed empatia in più situazioni emotive. Cercare di
riprodurre in modo conscio espressioni facciali (ad esempio una riflessione delle
espressioni non automatica) può essere un segno di non attenzione.
Distrazione
L’ascoltatore attivo non sarà distratto, quindi si asterrà dall’agitarsi, dal
guardare l’orologio, scarabocchiare, giocare con i capelli o mangiarsi le unghie.
 Come ti sei sentito nel primo scenario?(chiedi al volontario)
 Cosa ho fatto nel primo scenario scenario?(chiedi al gruppo)
Domande
 Come ti sei sentito nel secondo scenario? (chiedi al volontario)
 Cosa ho fatto nel secondo scenario?(chiedi al gruppo)
 Quale differenza c’è tra gli scenari?
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videoproiettore, presentazioni, cartoni, badge etc
Pagina
Materiali
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TERZA SESSIONE: Totale 90 minuti
L’INIZIO: 10 MINUTI
Diffondi una canzone attraverso delle casse audio.
Chiedi al gruppo come si sente dopo la seconda sessione
Chiedi cosa ricordano della seconda sessione
Dopo questo riassumi la seconda sessione
ATTIVITÀ 6: Messaggi “io” e “tu”
25 Minuti
Obiettivo
Valutare l’impatto dei messaggi “io e tu”
Metodo
Gioco di ruolo
Istruzioni
Il formatore dirà: “Pensate che io sia vostro figlio/figlia, sono ritornato tardi a
casa la sera. Voi mi avete cercato. Il campanello suona ed entro in casa. Cosa
dite?
Alcuni partecipanti potrebbero dire: lo punisco o lo sgrido. In questo caso ripeti
la domanda: “ cosa dite?”
Possibili risposte:
 Sai che ora è? Messaggio Tu
 Sei in ritardo. Messaggio Tu
 Ti ho cercato. Messaggio io
 Quanto sei irresponsabile? Messaggio Tu
 Quando sei in ritardo, mi preoccupo che ti sia successo qualcosa.
Messaggio io
Il formatore dice; scambiamoci i ruoli. Io dirò a voi queste frasi e dopo vi
chiederò come vi sentite (utilizza soltanto messaggi “tu”)
Fai queste domande:
Pagina
1. Cosa ti hanno fatto provare queste frasi?
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



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2. Supponendo che tu abbia l’età di tuo figlio, come ti sentiresti?
Continuiamo. Il gioco è sempre questo, voi siete miei figli. Vi dirò alcune frasi
(usa soltanto messaggi “io”)e fai le stesse domande.
Dopo aver ascoltato le risposte fornisci la spiegazione seguente:
Messaggio “tu”
Messaggio “io”
Si riferisce alla personalità
Si riferisce al comportamento
È generale e vale per ogni ambito
È specifico e si riferisce a quel
momento specifico
Sottintende disistima
Tiene conto dei sentimenti delle
persone
Offende l’autostima delle persone
Ha un impatto positivo sulla fiducia
in sé stessi
Stimola sentimenti negativi come la
rabbia
Evoca una richiesta d’aiuto
Rende le persone timide e aggressive
Rende le persone assertive
Offende la relazione
Sviluppa la relazione
Non aumenta il senso di
responsabilità
Aumenta il senso di responsabilità
Dopo questa spiegazione discuti le frasi “io” e “tu”. I messaggi “io” dovrebbero
essere presi ad esempio.
Messaggio “io”: descrizione del comportamento + gli effetti su di me + i miei
sentimenti
videoproiettore, presentazioni, cartoni, badge etc
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Materiali
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Per esempio: Quando lasci la porta aperta, io la chiudo. Questa cosa mi fa
arrabbiare.
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Mostra le diapositive: 22/22/ 23/24
10 Minuti.


I messaggi “io” sono stati studiati originariamente dal Dott. Haim Ginott, un noto
psicologo che ha compreso come le frasi che iniziano con “io” tendono ad essere meno
provocatorie che quelle che iniziano per “tu”.
 Se usi costantemente frasi come:
• Non hai mantenuto la promessa
• Non mi hai ascoltato
• Sei sempre in ritardo
 Ti posso garantire che queste frasi provocheranno una reazione ostile e difensiva da parte
delle persone con cui stai parlando. Si sentiranno accusate ed inizieranno a negare le
proprie inadempienze accusandoci a loro volta. Questo creerà il terreno per lunghe
discussioni e conflitti.
Con i messaggi “io” l’attenzione è posta su cosa provate in una situazione specifica e non su
quanto sia terribile la persona che ha causato quella situazione. Lo psicologo John Gottman, uno
degli scienziati più importanti al mondo, puntualizza l’importanza di introdurre le nostre critiche
in un messaggio moderato, non critico, in cui ci focalizziamo sui sentimenti che proviamo in
risposta ad un comportamento altrui, semplicemente riportando un problema senza incolpare
nessuno. Questo rende più facile per le altre persone risolvere il problema, senza dover
ammettere di essere in torto.

I messaggi “io” normalmente contengono 4 elementi:
(1) Cosa provo per quel comportamento e quali sono gli effetti
(2) Una descrizione del comportamento, cosa sta succedendo
(3) Gli effetti attuali, concreti, tangibili di quel comportamento su di te.
(4) Il comportamento che preferiresti venga adottato

Un altro modo per esprimere le stesse cose è questo:
Io provo _________________ (esprimi il tuo sentimento)
quando tu _____________ (descrivi l’azione che influenza il tuo stato d’animo)
perché _______________ (spiega come l’azione condiziona il tuo stato d’animo)
Mostra le diapositive: 24/25
10 Minuti
Le domande aperte non possono essere risposte con un semplice “si” o “no” né descrivendo un
fatto. Queste incoraggiano i partecipanti a generare idee, opinioni, reazioni o informazioni.
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
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Domande aperte:
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
Usa le domande aperte per favorire il ragionamento, la partecipazione delle persone e in
particolar modo le creazione di idee e dati. Una domanda aperta potrebbe essere molto efficace
nell’esplorare più in profondità un argomento o aumentare l’apertura tra i partecipanti.

Le domande aperte di solito iniziano con “Cosa”, “Come”, “Chi” o “Perché”

Alcuni esempi sono:

Qual è la tua reazione a questo?

Come può essere migliorato questo processo?

Quali alternative abbiamo?

Quali consigli hai per . . . ?

Perché credi che ci sia stato un tale calo nelle vendite?

Cosa ha a che fare questo con il nostro obiettivo di. . . ?

Cosa pensano gli altri nel gruppo?
Le domande aperte consentono al gruppo di iniziare a ragionare, ma le domande chiuse sono
utilizzate per accertare i fatti e per far superare al gruppo un momento di stallo. Una domanda
chiusa è direttiva chiedendo come risposta un “si”, un “no” o un fatto.

Le domande chiuse vengono utilizzate per procedere alle fasi successive del processo, per
riassumere una conversazione, per ottenere informazioni più specifiche o per spingere i membri
del gruppo ad esprimere il proprio consenso. Di seguito alcuni esempi di domande chiuse:

Siete tutti d’accordo che sia la scelta migliore?

Abbiamo trattato tutto?

Siete pronti ad andare avanti?

Siete tutti disposti a sostenere questa decisione al 100%?

Questo è un obiettivo realistico per la riunione di oggi?

Abbiamo bisogno che Tom sia qui per questa decisione?
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
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Domande chiuse:
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
Potete tutti restare un’altra mezz’ora per terminare la discussione?
ATTIVITÀ 7 :
FARE DOMANDE
15 Minuti
Obiettivo
Migliorare la comunicazione attraverso la proposizione di domande aperte
Metodo
Disegna una fotografia
Istruzioni
Il formatore ha due foto e dice al gruppo che dovrà disegnare delle fotografie
senza averle viste. Come primo passo, essi possono fare soltanto domande
chiuse. Quando hanno terminato di fare il proprio disegno compara ciò che
ciascuno ha disegnato. Normalmente i disegni sono totalmente differenti tra
loro. Dispositive 27/28
Come secondo passo possono fare la stessa cosa, però potendo fare delle
domande aperte. Compara ciò che i partecipanti hanno disegnato.
Domande
Discuti le foto e appendile
Materiali
Videoproiettore, computer, presentazioni, carta e penna

Valutare l’effetto delle barriere comunicative (stimolo ed ordine,
attitudine a giudicare, fare una lezione etc…)

Superare le barriere comunicative

Stabilire una comunicazione empatica
Metodo
Gioco di ruolo , discussione, brainstorming
Istruzioni
Possibili comportamenti che generano barriere comunicative; dare ordini,
minacciare, intimidire, fare dei sermoni, fare la morale, dare consigli e
soluzioni, insegnare, giudicare, criticare, incolpare, complimentarsi, lusingare,
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Obiettivo
20 Minuti
Pagina
ATTIVITÀ 8 : LE BARRIERE COMUNICATIVE
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chiamare l’interlocutore con un soprannome, prendere in giro in modo
imbarazzante, consolare, fare domande, mettere alla prova, agire in modo
scherzoso, comparare, non stabilire un contatto, non ascoltare e fare altro.
Scrivi ognuna di queste barriere comunicative in piccolo pezzi di carta. Chiedi ai
partecipanti di alzarsi e camminare per la classe. Attacca i fogli sulla loro fronte
e dì loro: “lavoreremo a coppie. Uno di voi sarà A e l’altro B. A dovrà agire in
base a ciò che leggerà sul cartello portato da B mentre B parlerà in base alla
situazione data. Poi si farà il contrario. Hai due minuti di tempo per ogni
situazione”
Le situazioni:
Domande

Sei un genitore e parli dei risultati scolastici di tuo figlio con il suo
insegnante. L’insegnante non è soddisfatto dei risultati del ragazzo.

Hai 16 anni. Vuoi uscire di notte con i tuoi amici. Parli di questo con il
tuo genitore

Sei a casa. Il tuo compagno è in ritardo. Lo chiami, ma non risponde. 3
ore dopo il tuo partner rientra.
1. Come vi sentire quando affrontate le barriere comunicative?
2. Cos’altro può generare barriere comunicative?
3. Che tipo di barriere vi influenzano maggiormente?
4. Cosa si può fare per evitare queste barriere comunicative?
Materiali
Videoproiettore, presentazioni, carta, badge etc…
FINE:
Dì: “Questa è la fine del seminario. Per prima cosa vorrei ringraziarvi per la partecipazione”
Dì: “ Mi chiedo quali siano le vostre sensazioni e cosa vi ha colpito di più”
Ogni partecipante risponderà individualmente
Dì “ciao”
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



27
Metti i partecipanti in cerchio;
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Bibliografia:
7/19 Yaş Aile Eğitim Programı( 2007) Önce Çocuklar Projesi .Milli Eğitim Bakanlığı
Epstein, J.L. (1992). School and family partnerships. In M. Alkin (Ed.), Encyclopedia of educational
research, Sixth edition. New York: MacMillan.
Gettinger, Maribeth; Guetschow, Kristen Waters. Parental involvement in schools: Parent and teacher
perceptions of roles, efficacy, and opportunities. Journal of Research & Development in Education, Vol
32(1), 1998, 38-52.
Slater, Ted. (2006) A Definition and Model for Communication fullerton.edu
Sophia Catsambis and Janet E. Garland. Parental Involvement in Students’ Education During Middle
School And High School Published by the Center for Research on the Education of Students Placed At Risk
(CRESPAR), (supported as a national research and development center by funds from the Office of
Educational Research and Improvement, U.S. Department of Education (R-117-D40005).
Pagina
28
http://www.skillsyouneed.com/ips/listening-skills.html#ixzz2rb85Wr3Z
http://www.only-effective-communication-skills.com/imessages.html
http://www.trainingzone.co.uk/anyanswers/does-anyone-have-any-good-training-games-using-openclosed-questions
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MODULO 2
Pagina
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EDUCAZIONE AI VALORI SOCIALI
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INTRODUZIONE
I valori sociali sono ciò che noi consideriamo importante nelle interazioni sociali tra le persone. I valori
sociali sono l’insieme delle norme culturali e dei valori personali che compongono il sistema di valori di
una società conglomerata. Il sistema di valori di una società può essere codificato dalla legge ed
influenzare l’attività politica. I valori sociali determinano la morale e l’etica di una cultura e spesso hanno
le loro radici nella religione. Questi valori determinano come la società, e in particolare le minoranze,
trattano le singole persone.
La dignità umana, la libertà, la democrazia, uguaglianza, lo stato di diritto ed il rispetto dei diritti umani:
questi sono i valori fondamentali dell’EU, definiti dal Trattato di Lisbona1. Sono comuni a tutti gli Stati
Membri e qualsiasi paese Europeo che voglia diventare un membro dell’Unione deve rispettarli.
La promozione di questi valori, come la pace ed il benessere delle persone dell’Unione è diventata
l’obiettivo principale dell’Unione Europea. Questi obiettivi generali sono completati da una lista più
dettagliata, che comprende la promozione della giustizia sociale, la sicurezza, la lotta contro
l’emarginazione sociale e la discriminazione. Il Trattato di Lisbona ha fatto notevoli progressi per quanto
riguarda la protezione dei diritti fondamentali. Ha aperto la strada all’Unione per la richiesta di adesione
alla Convenzione Europea per la Protezione dei Diritti Umani e alle Libertà Fondamentali.
Inoltre , il Trattato di Lisbona garantisce l’applicazione della Carta dei Diritti Fondamentali. Quindi l’ EU
riconosce una serie di diritti civili, politici, economici e sociali, legalmente vincolante non soltanto
nell’Unione e nelle sue istituzioni, ma anche per gli Stati Membri. La carta elenca tutti i diritti
fondamentali in sei titoli principali: Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza e Giustizia.
Statuisce anche dei diritti aggiuntivi che non sono contenuti nella Convenzione Europea sui Diritti Umani,
come la protezione dei dati, la bioetica ed il diritto ad una buona amministrazione. Ribadisce il divieto di
discriminazione in base a sesso, razza e colore. Si parla anche di diritti sociali applicati all’interno delle
aziende (ad es. informare i lavoratori dei loro diritti, negoziare e intraprendere azioni collettive, il diritto
di sciopero etc…).
1http://europa.eu/lisbon_treaty/glance/rights_values/index_en.htm
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In questo manuale, abbiamo deciso di avere particolare riguardo per valori collegati alla inclusione
sociale, poiché l’inclusione è una delle chiavi delle strategie sociali nella maggior parte dei paesi Europei.
30
La discussione su come definire e insegnare i valori sociali nelle scuole e le azioni volte a colmare il vuoto
che c’è tra scuola, famiglie e comunità sono argomenti complessi e difficili. Non è stato semplice
determinare esattamente quali valori sociali potrebbero essere utili nel colmare il divario tra gli attori
nell’educazione. Tutti hanno un’opinione su quali siano i valori importanti. È il contesto sociale e
culturale stesso ad inquadrare i valori sociali.
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L’inclusione in ambito educativo si esplicita in un approccio utilizzato per educare gli studenti con
particolari bisogni educativi. In base a questo approccio, gli studenti con bisogni particolari trascorrono la
maggior parte del tempo (o tutto il tempo) che passano a scuola con studenti che non sono disabili.
L’implementazione di queste pratiche varia. Molto spesso le scuole ne fanno uso per studenti specifici
con bisogni particolari lievi o gravi2.
Le scuole sono sempre state interessate in tre tipi di risultati:
1.
Competenze — che cosa sono capaci di fare i nostri studenti
2.
Conoscenza — cosa sanno
3.
Carattere — il tipo di persona che sono diventati
Nell’insegnamento dei valori sociali e dell’educazione civica, questi risultati sono molto collegati e
ugualmente importanti.
Questo modulo di formazione si compone di otto parti:
Esplorando i valori sociali
Il Trattato di Lisbona ed i valori sociali fondamentali in Europa
Educazione per una Cittadinanza Democratica ed i Diritti Umani
Cosa accade quando le strutture di civiltà scompaiono?
Il Ciclo del Valore Sociale e l’indagine elogiativa
Hot Hour Experience
Inclusione nelle scuole
Costruire relazioni forti tra la scuola e le famiglie
Pagina
31
2Allen, K. E.; Schwartz, I. (2000). The Exceptional Child: Inclusion in Early Childhood Education (4 ed.). Delmar
Cengage Learning. ISBN 0-7668-0249-3.
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PARTE TEORICA: DAI VALORI SOCIALI ALLA COMPETENZA SOCIALE
Gli studenti hanno bisogno di una solida comprensione di cosa significhi democrazia, di quali diritti umani
godono, dei documenti che li sanciscono e di come potrebbero essere protetti e applicati. In quanto
giovani cittadini hanno bisogno di sapere come funziona la costituzione e il sistema politico del loro
paese3. Questi giovani cittadini hanno bisogno di imparare come partecipare nelle loro comunità e come
esercitare i loro diritti umani: “devono imparare e riscoprire i valori democratici per affrontare le sfide
pressanti di ogni generazione. Per diventare membri della società a pieno titolo ed essere attivi, ai
cittadini bisogna dare l’opportunità di lavorare insieme per il bene comune, rispettando tutte le voci,
anche quelle di dissenso, partecipare al processo politico formale e coltivare la democrazia e i diritti
umani nella vita quotidiana. I cittadini, in questo modo, cominciano a sentirsi utili e riconosciuti come
membri delle loro comunità, capaci di partecipare alla vita sociale e fare la differenza.”
Gli studenti hanno bisogno di un ambiente di apprendimento favorevole. Richiedono metodi di
insegnamento ed apprendimento che permettano loro di esercitare i loro diritti umani, come la libertà di
pensiero e di espressione. Hanno bisogno di opportunità per partecipare alla gestione della loro scuola,
esercitando i loro diritti umani ed adempiendo alle loro responsabilità. Essi fanno affidamento sui loro
insegnanti come modelli di rispetto reciproco, tolleranza ed risoluzione pacifica dei conflitti. Sotto tutti
questi aspetti, la democrazia ed i diritti umani servono come linea guida pedagogica, sia per
l’insegnamento della materia EDC/HRE, sia nella vita della scuola in quanto micro-società.
L’insegnamento della cittadinanza democratica e dei diritti umani non è cosa nuova. L’educazione civica
o l’insegnamento della cittadinanza attiva sono presenti da tempo in vari paesi Europei e sono stati
implementati in molti modi diversi. Principalmente queste materie consistono nel fornire conoscenze
agli alunni sul sistema politico – la costituzione – vigente nel loro paese, usando, spesso, metodologie
formali. Questi modelli di insegnamento sottostanti di cittadinanza sono stati quindi passivi e minimali.
La cittadinanza, per la maggior parte delle persone, consiste nell’obbedire alla legge e esprimere il voto
durante le elezioni. I sistemi legali e culturali hanno definito le responsabilità dei cittadini. Alcuni paesi
hanno anche compreso l’educazione dei diritti umani nei loro curricula scolastici. Sempre di più, gli
educatori in tutta Europa stanno diventando consapevoli dei collegamenti esistenti tra l’educazione per
la cittadinanza democratica e l’educazione dei diritti umani.
Questi avvenimenti comprendono:
3 Consiglio d’Europa: Education for Democratic Citizenship and Human Rights
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Negli ultimi anni, tuttavia, gli eventi e i cambiamenti avvenuti in tutta Europa hanno sfidato questo
modello di cittadinanza.
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– conflitti etnici e nazionalismi;
– minacce globali ed insicurezza;
– sviluppo di nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione;
– problemi ambientali;
– spostamenti della popolazione;
– emergenza di nuove forme di identità collettive precedentemente soppresse;
– richiesta di una maggior autonomia personale e di nuove forme di uguaglianza;
– indebolimento della coesione sociale e solidarietà tra le persone;
– sfiducia nelle istituzioni politiche tradizionali, nelle forme di governo e nei leader politici;
– crescente interconnessione ed interdipendenza – politica, economica e culturale – a livello regionale ed
internazionale.
A fronte di sfide come queste, è chiara la necessità di avere un nuovo tipo di cittadino: cittadini che non
sono soltanto informati e comprendono le loro responsabilità formali, ma che sono anche attivi – capaci
di contribuire liberamente alla vita della loro comunità, del loro paese e del mondo intero, e che
partecipano attivamente in modi che esprimono la loro individualità ed aiutano a risolvere i problemi.
Esercitare i diritti umani – come la libertà di pensiero e parola o partecipare alle elezioni – è un compito
impegnativo per tutti i cittadini, non soltanto i capi politici. Nell’educazione alla cittadinanza democratica
ed ai diritti umani i giovani ricevono una formazione basata su diverse competenze, dando loro
l’incoraggiamento che serve per prendere parte ai dibattiti pubblici e prendere decisioni. Come membri
della comunità scolastica, gli studenti imparano come essere parte di una società governata dal principio
di democrazia e dalla salvaguardia dei diritti umani.
I diritti umani riconoscono i diritti individuali e le libertà riconosciuti all’essere umano. Tuttavia, questi
diritti non sono inoppugnabili. Devono essere rispettati anche i diritti altrui, ed alcune volte si verificherà
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La democrazia si basa sugli standard ed i principi definiti dai diritti umani. I diritti umani vengono, alcune
volte, fraintesi, come un sistema in cui l’individuo gode di totale libertà. Non è così.
33
Non importa da quanto tempo la democrazia venga esercitata da un paese o le modalità in cui si è
sviluppata. Questa, in ogni caso, non può essere data per scontata. In ogni paese, la democrazia e la
conoscenza di base dei diritti umani devono essere sviluppati permanentemente per affrontare le sfide
proprie di ogni generazione. Ogni generazione deve essere educata nella democrazia e nei diritti umani.
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un conflitto tra i diritti. I processi democratici aiutano ad impostare processi che facilitano la libertà delle
persone, ma che fissano, anche, i limiti necessari. In un aula di educazione alla cittadinanza democratica
ed ai diritti umani, per esempio, si svolge una discussione. Per dare a tutti gli studenti l’opportunità di
esprimere la loro opinione, il diritto di parola viene razionato, anche in modo molto rigoroso.
Per lo stesso motivo, la durata degli interventi nei dibattiti parlamentari oppure nei talk show televisivi è
limitata. Molte regole del Codice Autostradale limitano i nostri movimenti: limiti di velocità in città,
doversi fermare ad un semaforo rosso, ecc. Chiaramente, queste regole sono in vigore per proteggere la
vita e la salute delle persone. La Democrazia dà più libertà agli individui di qualsiasi altro sistema di
governo – purché sia regolata da un certo ordine, da una struttura istituzionale. Per funzionare bene, la
democrazia si affida ad uno Stato forte che esercita il diritto e raggiunge un grado di giustizia distributiva
accettabile. Uno stato debole, oppure una debolezza dello stato di diritto, fa si che il governo non sia
capace di portare avanti la costituzione e le leggi.
La misura in cui i punti di forza delle democrazie sono dispiegati e le debolezze sono tenute sotto
controllo dipende dai cittadini. Le democrazie sono dei sistemi esigenti, che si basano sul coinvolgimento
attivo e sul sostegno dei loro cittadini – un’attitudine di lealtà consapevole e critica; come ha detto
Winston Churchill (1947), “la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle
forme che si sono sperimentate fino ad ora.”
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34
Sia nei paesi più maturi che nelle democrazie giovani, l’educazione alla cittadinanza attiva ed ai diritti
umani contribuisce decisivamente a migliorare la cultura politica su cui le democrazie si devono basare
per prosperare e sopravvivere. I cittadini devono prendere parte alla politica, intesa come un processo
per la risoluzione dei problemi in una comunità, come è mostrato qui nel modello di ciclo politico:
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Sviluppi e cambiamento (società, economia, livello internazionale etc…)
Termine della
politica
Qual è il
problema?
Chi ha
deciso di
mettere fine
al dibattito?
Chi ha abbastanza potere per definire il problema e l’agenda di azioni da
compiere?
Problema
Dibattito
Problema
irrisolto/nuovo
problema
Come hanno reagito i
gruppi?
Chi partecipa al
dibattito?
Su cosa si conviene e
su cosa no?
Reazioni
Decisione
Il problema è stato
risolto?
Sono sorti nuovi Come, la decisione, è
stata accettata?
problemi?
Chi la supporta? Chi si
oppone?
Opinioni
Implementazione
Qual è il risultato del
dibattito/processo
decisionale?Quali
interessi sono stati
considerati?
Come è stata
implementata la
decisione?
Quadro costituzionale e legale (diritti umani, media, cultura politica etc…)
Il modello di ciclo politico è uno strumento per descrivere e comprendere i processi politici decisionali; si
concentra principalmente su un aspetto della definizione di politica di Max Weber4, come “un lento
trapanare tavole dure”.
Il modello del ciclo politico mette in evidenza importanti aspetti degli aspetti decisionali del sistema
democratico e nel governo democratico delle scuole:
– C’è una concezione euristica dei problemi politici e del concetto di bene comune; nessuno è in grado di
definire prima qual è il bene comune. I partiti, i gruppi e gli individui che sono parte del processo devono
trovare un compromesso.
– Ha luogo una definizione di programma competitiva; nelle società pluraliste, gli argomenti politici sono
spesso legati agli interessi.
Scuola – una micro democrazia?
4 Weber M. (1997), PolitikalsBeruf (Politics as a vocation), Reclam, Stuttgart, p. 82 (translation by Peter Krapf).
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L’educazione per una cittadinanza democratica e per i diritti umani si basa sui principi fondamentali
propri dell’insegnamento, della democrazia e dei diritti umani. La scuola è concepita come una micro-
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comunità, una “società embrionale” caratterizzata da norme e procedure formali, processi decisionali e
una rete di relazioni che influenzano la qualità della vita quotidiana.
Si deve, quindi, concepire la scuola come una democrazia in miniatura? Uno sguardo veloce mostra che
le scuole non sono piccoli stati, dove ci sono elezioni, dove gli insegnanti rappresentano i governi, i
dirigenti scolastici assomigliano ai presidenti, ecc.
Elisabeth Bäckman e Bernard Trafford5, dirigenti scolastici in Svezia e UK e gli autori del manuale
Consiglio Europeo “Governo democratico delle scuole”, hanno esplorato in profondità questo problema.
Sostengono, che le scuole, richiedono sia la gestione che la governance. La gestione scolastica riguarda
l’amministrazione della scuola come, ad esempio, l’implementazione di requisiti legali, finanziari e
curriculari. La relazione tra il dirigente scolastico e gli studenti è gerarchica, basata sull’istruzione ed
ordine. La governance scolastica, d’altronde, riflette le dinamiche dei cambiamenti sociali nella società
moderna.
La scuola ha bisogno di interagire con diversi partner e stakeholder e di rispondere ai problemi ed alle
sfide che non si possono prevedere. Qui, tutti i membri della comunità scolastica, compresi gli studenti,
hanno un ruolo importante da svolgere. I membri della comunità interagiscono, trattano e negoziano,
esercitano pressioni, prendono decisioni insieme. Nessuna parte ha un completo controllo sull’altra.
Bäckman e Trafford suggeriscono Quattro aree chiave per la governance democratica scolastica:

governance, direzione e responsabilità pubblica;

educazione focalizzata sui valori;

cooperazione, comunicazione e coinvolgimento: competitività ed auto determinazione
scolastica;

disciplina dello studente.
diritti e responsabilità;

partecipazione attiva;

valorizzazione della diversità.
5Bäckman E. and Trafford B. (2007), Democratic Governance of Schools, Council of Europe, Strasbourg.
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
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Bäckman e Trafford, per misurare il progresso in queste aree chiave, applicano tre criteri basati sui tre
principi di base definiti dal Consiglio Europeo:
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Bäckman e Trafford forniscono una serie dettagliata di strumenti per affrontare il compito
dell’insegnamento, per vivere democraticamente e sulla base dei diritti umani nella scuola. Gli studenti
vivono una partecipazione democratica nella scuola, ma le scuole rimangono istituzioni per l’educazione,
non sono uno stato in miniatura, ma delle mini società.
La cittadinanza democratica è basata sulle competenze sociali
La democrazia per funzionare, sembrerebbe richiedere un certo livello di competenze politiche e sociali
da parte del cittadino. Nelle nuove democrazie o nei paesi che stanno diventando democratici, in cui le
persone iniziano adesso ad apprendere l’arte dell’auto-governo, la domanda delle competenze civiche ha
una notevole urgenza. Anche nei paesi dove le istituzioni democratiche sono in vigore da diverse
generazioni, un numero crescente di evidenze rivela dei gravi limiti alle competenze dei cittadini. Questi
limiti sono abbastanza seri, tanto da richiedere una ricerca sistematica di nuovi modi per migliorare le
competenze civiche, molti dei quali verranno discussi in seguito. Se si dimostreranno efficaci, potrebbero
essere usati per migliorare le competenze dei cittadini non soltanto nelle democrazie più vecchie, ma
anche nei paesi democratici neonati dove il problema potrebbe essere più grave6.
Ogni studente, in ogni scuola e università merita un’educazione di alta qualità, compreso una alta qualità
di educazione civica. Preparando tutti gli studenti, indipendentemente dal contesto culturale, ad una
partecipazione informata, impegnata nella vita civica e democratica, è non soltanto essenziale, ma è
anche coerente con gli obiettivo di aumentare l’apprendimento degli studenti e colmare le lacune di
apprendimento. E’ coerente con la preparazione necessaria alla carriera degli studenti del XXI secolo.
7 Jonathan Gould, ed., Guardians of Democracy: The Civic Mission of Schools(Philadelphia: Lenore Annenberg
Institute for Civics of the Annenberg PublicPolicy Center and the Campaign for the Civic Mission of Schools, 2011).
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6 Robert A. Dahl, professore emerito di scienze politiche presso la Yale University, è uno degli studiosi più
conosciuti al mondo. Tra I suoi libri si possono annoverare A Preface to Democratic Theory (1956), Polyarchy:
Participation and Opposition (1971), e Democracy and Its Critics (1989).
37
Sarebbero pochi a chiedersi se le istituzioni post-secondarie e le scuole pubbliche debbano o meno
preparare oggi gli studenti per un mercato lavorativo globale, oppure se una buona educazione e delle
adeguate competenze di lettura e scrittura siano componenti importanti di una educazione di livello
mondiale. Ma è uno sbaglio presumere che l’apprendimento civico e l’impegno democratico vada a
discapito del curriculum tradizionale basato su specifiche discipline — scienze, tecnologia, ingegneria e
preparazione matematica. Un numero crescente di evidenze indica che l’apprendimento civico di qualità
e l’impegno democratico costituiscono delle armi vincenti nell’educazione. L’apprendimento civico non
promuove soltanto la conoscenza, competenza e la disposizione civica, ma costruisce anche a fornire
quelle “competenze del XXI secolo” richiesta datori di lavoro e a diminuire il tasso di abbandono7.
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Abilità e competenze sociali
Secondo gran parte della ricerche, la competenza sociale iene definita come la capacità di essere efficaci
nell’interazione sociale. L’efficacia è considerata in senso lato e comprende sia la prospettiva personale
che degli altri. La competenza sociale è vista come un costrutto organizzativo con caratteristiche
transazionali, dipendenti dal contesto e caratteristiche con obiettivi specifici. Può essere definita sociale
qualsiasi competenza che facilita l’interazione e la comunicazione con gli altri. Le regole sociali e le
relazioni sono create, comunicate e scambiate in modi verbali e non verbali. Il processo di
apprendimento di queste competenze si chiama socializzazione8.
Eileen Kennedy-Moore postula che ci sono tre processi alla base delle competenze sociali: vedere,
pensare e fare9. “Vedere” comprende, essere consapevoli degli elementi sociali e del contesto,
monitorare il comportamento e la reazione delle altre persone. “Pensare” implica l’interpretazione
accurata delle intenzioni altrui e la conoscenza delle strategie costruttive per dedurre le risposte
desiderate dagli altri. “Fare” significa essere capaci di interagire in modo appropriato.[2]
Le competenze interpersonali a volte vengono confuse con le competenze personali, oppure con le
competenze comunicative. Le competenze interpersonali sono le abilità che una persona usa per
comunicare ed interagire con gli altri. Comprendono la persuasione, l’ascolto attivo, l’abilità di delegare e
la leadership. Il termine "competenze interpersonali " viene spesso usato in contesti aziendali per
indicare il grado di abilità di una persona nell’operare all’interno di una organizzazione attraverso la
comunicazione sociale e l’interazione. Le competenze interpersonali descrivono come le persone si
relazionano tra di loro.
Capacità e competenze sociali stanno certamente cambiando in base alle dinamiche del contesto sociale.
C’è una grossa differenza tra le competenze sociali necessarie in una società rurale e quelle necessarie
nella società economica globale. L’arte del social networking è veramente molto diversa e più complessa
nel XXI secolo rispetto al secolo precedente.
Quindi, è importante che gli insegnanti ed i genitori siano coscienti dell’influenza delle competenze
sociali nella vita degli studenti e dell’importanza del loro apprendimento come specchio dei valori
sociali.
9Kennedy-Moore, E. (2011). What are social skills? http://www.psychologytoday.com/blog/growingfriendships/201108/what-are-social-skills
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8Wikipedia
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La scuola dovrà assistere e sostenere lo sviluppo delle competenze sociali degli studenti in quanto altrettanto
importanti delle competenze apprese attraverso le materie più tradizionali Come possono, le competenze
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sociali, aumentare il successo degli imprenditori?10 Per quale motivo alcuni imprenditori hanno molto più
successo di altri nell’avvio di nuove attività?
I tentativi di rispondere a questa domanda si sono generalmente concentrati o sulle caratteristiche delle
singole personalità o sulla predisposizione dell’imprenditore a commettere vari errori cognitivi oppure su
fattori esterni come, ad esempio, il numero di attività concorrenti. Baron e Markman indica che anche le
competenze sociali degli imprenditori (competenze specifiche necessarie ad interagire efficacemente
con gli altri) potrebbero avere un ruolo nel loro successo. Un alto livello di capitale sociale, costruito su
una reputazione favorevole, riferita alle esperienze precedenti e contatti personali diretti, spesso aiuta
gli imprenditori ad avere contatti con venture capitalist, potenziali clienti, ed altri. Una volta che tale
contatto è stato raggiunto, la natura delle interazioni faccia a faccia degli imprenditori può influenzare
fortemente il loro successo. Competenze specifiche, come l’abilità di leggere gli altri accuratamente, fare
una buona prima impressione, adattarsi ad una vasta gamma di situazioni sociali ed essere convincenti,
può influenzare la qualità di queste interazioni. Inoltre, aiutando gli imprenditori ad espandere le loro
reti personali, le competenze sociali possono anche contribuire al loro capitale sociale. Le competenze
sociali possono essere facilmente migliorate attraverso una formazione appropriata e gli imprenditori
che approfittano di queste opportunità possono trarne importanti vantaggi.
L’importanza delle competenze sociali dei bambini come fondamento dello sviluppo nella prima infanzia
è stata inoltre ben dimostrata. L’abilità di interagire efficacemente e mantenere delle relazioni positive
con gli altri è stato documentato essere un forte presupposto per un buon successo scolastico ed un
adattamento scolastico positivo.11
Negli ultimi due decenni, c’è stato un crescente riconoscimento ed enfasi sull’aspetto socioculturale delle
competenze sociali. I ricercatori hanno mostrato che determinati aspetti delle competenze sociali sono
profondamente influenzati dalla propria cultura e che quella conoscenza culturale è cruciale per
comprendere le competenze sociali12. Il modello Prisma delle competenze sociali è una struttura utile
per capire la natura complessa e multilivello delle competenze sociali. Secondo Rose-Krasnor, la
competenza sociale è divisa in tre sottolivelli: livello teorico, livello di indice, e livello delle competenze.
Quando si considerano le competenze sociali attraverso la lente della cultura, la variabilità culturale
12Kantor, Elgas, & Fernie, 1993; Katz& McClellan, 1997; Rogoff, 2003; Rose-Krasnor, 1997; Rubin, Bukowski, &
Parker, 1998).
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Pagina
11 (Birch & Ladd, 1996; Kupersmidt, Coie, & Dodge, 1990; Malecki& Elliott, 2002; Parker & Asher, 1987; Welsh,
Park, Widaman, & O'Neil, 2001). In una recente rivista di letteratura, Zins, Bloodworth, Weissberg, e Walberg
(2004) hanno concluso che "c’è un corpus crescente di ricerche scientifiche che dimostrano il forte impatto che il
miglioramento dei comportamento sociali ed emotive può avere sul successo scolastico e nella vita in genere" (p.
19).
39
10 Robert A. Baron and Gideon D. Markman, Beyond social capital: How social skills can enhance entrepreneurs'
success, ACAD MANAGE PERSPECT Febraio 1, 2000 vol. 14 no. 1 106-116
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potrebbe essere probabilmente elevata a livello di competenze e diminuire mentre si sale attraverso il
prisma. A livello teorico, il concetto generale di competenza sociale come efficienza nell’interazione
potrebbe essere accettato universalmente. A livello d’indice, la competenza sociale è transazionale e
dipendente dal contesto. I comportamenti che sono effettivamente valutati in un modo in un
determinato contesto potrebbero non essere valutati allo stesso modo in un’altro contesto.
Analogamente, il comportamento socialmente competente per sopravvivere in un determinato contesto
potrebbe essere diverso da quello necessario in un altro contesto. Tuttavia, a livello di competenze, i
comportamenti necessari per raggiungere determinati obiettivi sociali possono differire sostanzialmente
tra le diverse culture.
Il ciclo del valore sociale
Negli ultimi anni, è emerso un nuovo concetto di Ciclo del valore sociale, che include i quattro aspetti del
valore sociale13:
Il Ciclo del Valore Sociale
Cosa
conosci
Per cosa sei
conosciuto
Chi conosci
Chi ti
conosce
Pagina
Nella scuola e nella vita, alla gente in genere, viene fatto credere che il valore personale sia il riflesso di
quanto siamo intelligenti… di quanto sappiamo.
40
Comprendersi a vicenda, influenzarsi… ed insieme generare degli effetti che coinvolgono tutti. E’
importante capire che siamo collegati gli uni con gli altri e che ci influenziamo a vicenda.
13Paul F. Doyle, 2010
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Tuttavia, un vecchio detto rivela una verità molto diversa… nella vita non conta tanto cosa conosci… ma
sopratutto CHI conosci. Un uomo molto saggio, Bing Goei, ha detto, ha detto: “Chi conosci non è ciò che
conta di più oggi, è CHI TI CONOSCE a fare spesso la differenza.
Questo ha portato Paul F Doyle ad una svolta… perchè ha immediatamente colto la verità della sua, ma
anche l’incompiutezza di questa affermazione. Non è soltanto chi conosci ad avere importanza… ma il
motivo per cui sei conosciuto a completare il quadro.
Il Ciclo del Valore Sociale si adatta molto bene all’Indagine elogiativa (AI), un metodo per studiare e
cambiare i sistemi sociali (gruppi, organizzazioni, comunità)14.
L’uso di un approccio sociale costruttivo, che sostiene che le organizzazioni sono create, tenute insieme e
cambiate dalle conversazioni, ha permesso di evidenziare che i limiti nei nostri metodi di organizzazione
erano imposti soltanto dall’immaginazione delle persone e dagli accordi tra loro.
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14GervaseBushe in un articolo nell’Appreciative Practitioner nel 2012. L’artiolo originale del 1987 scritto da David
Cooperrider e Suresh Srivastva affermava che un uso eccessivo del problem solving aveva ridotto l’abilità dei
manager e dei ricercatori di inventare nuove teorie e modelli organizzativi (Cooperrider, D.L. &Srivastva, S. (1987)
Appreciative inquiry in organizational life. In Woodman, R. W. &Pasmore, W.A. (eds) Research In Organizational
Change And Development, Vol. 1 (129-169). Stamford, CT: JAI Press)
41
L’indagine elogiativa è una ricerca evolutiva che consente di evidenziare ciò che di meglio c’è nelle
persone, nelle loro organizzazioni e nell’ambiente circostante. Nella sua più ampia concezione,
comprende la scoperta sistematica di ciò che dà “vita” ad un sistema nel momento di massima vitalità,
efficacia ed efficienza, in termini economici, ecologici ed umani.
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1. Definizione
Qual è il tema dell’indagine?
(argomentazione della scelta)
Chiarire
2. Scoperta
Cos’è che dà vitalità?
(gli elementi migliori)
Apprezzare
5. Destino
Cosa succederà?
(come dare forza, apprendere
ed improvvisare)
Innovare
Elementi positivi
di base
3. Sogno
Come potrebbe essere?
Immaginare
4. Pianificazione
Come dovrebbe essere?
(la soluzione ideale)
Co-costruzione
Fa riferimento all’arte di fare delle domande che rafforzano la capacità di un sistema di comprendere,
anticipare ed intensificare il potenziale positivo di una organizzazione. Comprende centralmente la
mobilizzazione dell’inchiesta attraverso la lavorazione della “incondizionata domanda positiva” che può
coinvolgere centinaia ed a volte migliaia di persone.
Pagina
Prendendo tutti questi elementi insieme come una gestalt, l’indagine elogiativa deliberatamente, in
tutto ciò che fa, cerca di lavorare tenendo in considerazione questo “nucleo di cambiamento positivo”—
presupponendo che ogni sistema vivente abbia ricchezze e potenziali inespressi. Collega l’energia di
questo nucleo a qualsiasi cambiamento, anche a quelli ritenuti impossibili.
42
Nell’indagine elogiativa, l’azione cede il passo alla velocità di immaginazione ed innovazione e invece
della negazione, della critica e della diagnosi a spirale, c’è la scoperta, il sogno e il progetto. L’Indagine
elogiativa fondamentalmente, mira, a costruire un unione costruttiva tra la persona e ciò di cui gli altri
parlano: risultati, attività, potenziali inesplorati, innovazioni, forze, pensieri sublimi, opportunità,
riferimenti, momenti clou, valori vissuti, tradizioni, competenze strategiche, storie, manifestazioni di
saggezza, intuizioni della ricerca approfondita dell’anima—e visioni di un futuro apprezzato e possibile.
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L’inclusione è un buon esempio! Comprendendo il fatto che l’inclusione debba iniziare da sé stessi, dei
leader lungimiranti pensano in modo più ampio, cercano e fanno proprie diverse prospettive. Tengono
rapporti con una ampia gamma di stakeholder, in modo da promuovere nuove relazioni e conversazioni.
Inoltre consentono alle persone di contribuire al meglio agli obiettivi condivisi.
La strategia di inclusione ci chiama ad invitare attivamente gruppi diversi di persone – con pensieri,
sentimenti ed esperienze altrettanto diverse – per scrivere insieme il loro futuro nelle squadre, reparti ed
organizzazioni in cui interagiscono. Poiché le diverse prospettive arricchiscono il pensiero della gente,
l’inclusione ispira l’innovazione. E poiché le persone si impegnano verso ciò che creano, questa strategia
favorisce un ampio e profondo impegno per visioni comuni, obiettivi e percorsi di miglioramento.
Inclusione scolastica
Inclusione e diversità vanno di pari in passo. L’inclusione richiede il riconoscimento e la valorizzazione di
diverse culture, generi, etnie, tendenze sessuali, handicap, capacità, interessi, valori, credenze ed
opinioni. È essenziale fornire delle politiche di integrazione, dei programmi e servizi agli operatori sociosanitari, delle conoscenze di base per gli operatori socio-sanitari e per coloro di cui si prendono cura.
Diversamente, l’esclusione sociale produce svantaggi economici, politici e culturali. Coloro che sono
inclusi hanno accesso ai beni ed ai servizi mentre coloro che sono esclusi no.
L’inclusione sociale ed il rispetto della diversità sono due valori sociali essenziali nel rispondere alle
esigenze ed ai diritti dei bambini. Altri stanno rafforzando il sistema della salute, che si concentra sulle
condizioni che promuovono lo sviluppo fisico, cognitivo e socio-emotivo dei ragazzi e sui modi per
favorire un positivo passaggio dall’ambiente domestico a quello scolastico. Questo riguarda
l’ottimizzazione delle opportunità educative e di apprendimento.
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C’è una grande sovrapposizione concettuale tra ‘inclusione sociale’ e ‘rispetto per la diversità”. Questi
concetti sono in simbiosi e si rafforzano a vicenda. Nonostante ciò c’è una differenza. L’inclusione sociale
ingloba nozioni di cittadinanza, condizioni e diritti. Si concentra nel lottare contro la discriminazione
strutturale e le barriere che impediscono gli individui o gruppi di partecipare pienamente e
significativamente alla vita sociale per la loro appartenenza etnica, credo politico o condizione socioeconomica.
43
I valori di inclusione e rispetto hanno un ruolo importante all’interno di queste due aree. Ma essi,
insieme ai valori connessi, come la democrazia, la partecipazione, la cittadinanza e l’appartenenza, non
sono stati tradizionalmente visti come un problema dei bambini piccoli. L’inclusione sociale ed il rispetto
per la diversità invece ha a che fare specificamente con il modo in cui questi valori possono diventare
una realtà nella vita dei piccoli.
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Il rispetto per la diversità riguarda comportamenti ed attitudini. Va al di là dei diritti sanciti per legge e si
sostanzia in un sicuro senso di appartenenza e nel sentirsi accettati e benvenuti. Il rispetto è un
attitudine alla comprensione ( è una questione di comportamento sociale quanto di diritto legale) dei
bisogni di coloro che sono diversi e ineguali, per la strada così come nei tribunali. È l’attitudine a
riconoscere in modo positivo i punti di vista di chi la pensa in modo diverso da noi e di riconoscere il
dolore di un’altra persona attraverso empatia.15
L’inclusione sociale mira ad assicurare che tutti i bambini abbiano un accesso giusto ed equo alle risorse,
ai servizi e alle strutture che tendono a favorire il loro sviluppo e benessere. Il rispetto della diversità ha
lo scopo di garantire che i giovani siano messi in condizione di sviluppare attitudini positive verso le
diverse identità sociali. Questo significa promuovere i comportamenti a favore della sfera sociale,
interazioni aperte e sensibili, consapevolezza sociale, empatia, presa di posizione, negoziazione, gestione
della rabbia, gestione di conflitto e risoluzione del conflitto, sia tra gli adulti interessati che nei ragazzi.
Molte culture hanno parole che racchiudono l’essenza del concetto di inclusione sociale ed il rispetto per
la diversità. Un esempio è costituito dalla la filosofia di Zulu di Ubuntu: l’Arcivescovo Desmond Tutu
definisce l’inclusione sociale come “una vera e propria sicurezza di sè che deriva da sapere di
appartenere a un tutto più grande e diminuisce quando gli altri sono umiliati oppure sminuiti” . Altro
esempio è il concetto Spagnolo di convivenza, indicando una co-esistenza pacifica e produttiva.16
L’inclusione sociale ed il rispetto per la diversità è saldamente radicata nella Convenzione dell’Unione
Europea per i Diritti del Bambino e Commenti Generali 7 (GC7) che sanciscono i Diritti del Bambino nella
Prima Infanzia. I valori promossi dall’inclusione sociale ed il rispetto per la diversità gettano le
fondamenta per un approccio basato sul diritto alla vita in genere. Consolidano nei bambini un senso di
identità personale come agente positivo di cambiamento sia per loro stessi che per la loro comunità.
Supportano l’abilità di impegnarsi costantemente nella tensione tra l’interesse individuale e quello
collettivo attraverso la riflessione e la negoziazione.
I diritti dei bambini hanno importanza sia per il contenuto vero e proprio che per gli effetti duraturi che
hanno sullo sviluppo dei ragazzi e i conseguenti risultati per la società. I diritti dei bambini sono
interdipendenti ed indivisibili. Alcune disposizioni del CRC e GC7 sono, tuttavia, particolarmente
interessanti per quanto riguarda l’inclusione sociale ed il rispetto per la diversità17:
L’Articolo 2 del CRC si rivolge al diritto di tutti i bambini di crescere in ambienti caratterizzati dalla
uguaglianza, liberi da qualsiasi forma di discriminazione a causa della loro “razza, colore, sesso, lingua,
44
15http://www.bernardvanleer.org/
Pagina
16Ibid
17Ibid
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religione, politica od opinioni, nazione, etnia oppure origine sociale, patrimonio, disabilità, nascita
oppure altra condizione”. Il Paragrafo 24 del GC7 sancisce l’accesso a servizi appropriati ed efficaci,
compresi quelli per la salute, assistenza ed educazione, particolarmente importanti per quei ragazzi a
rischio di discriminazione.
Elaborando l’Articolo 12 del CRC, il diritto alla partecipazione, il GC7 evidenzia l’importanza del “rispetto
per le opinioni ed i sentimenti dei giovani ragazzi” ed una comprensione dei giovani come “partecipanti
attivi”, sottolineando che questo diritto dovrebbe essere ancorato alla vita quotidiana dei ragazzi sia a
casa che nella comunità per tutta la gamma di servizi per la prima infanzia (par. 14).
L’Articolo 17 stabilisce il diritto dei ragazzi ad essere esposti a “informazioni e materiali provenienti da
una diversità di fonti culturali, nazionali ed internazionali”. Il GC7 aggiunge, come obiettivo, che questo
tipo di materiale debba “riflettere le diversità nazionali e regionali proprie delle condizioni, culture e
lingue dei bambini”.
L’Articolo 29 stabilisce che nell’educazione dedicata ai bambini dovrebbe essere sviluppato il rispetto sia
per la propria identità culturale che per le culture diverse dalla propria” con uno spirito di “conoscenza,
pace, tolleranza, uguaglianza tra i sessi, ed amicizia tra tutte le persone”. Il GC7 precisa che il termine
”educazione” dovrebbe essere concepito in senso lato e sostiene un’educazione dei diritti umani
ancorata ai problemi quotidiani con cui si possono identificare i ragazzi (par. 33).
Relativamente all’Articolo 31, sul diritto al gioco ed a “partecipare pienamente nella vita culturale”, il
GC7 rileva una carenza di opportunità per i giovani di incontrarsi ed interagire in ambienti pensati per
loro, sicuri, favorevoli, stimolanti e liberi da stress, in particolare nelle zone urbane (par. 34).
E’ importante notare che le disposizioni del CRC sono formulate in termini di richieste ai governi che
hanno ratificato la convenzione: cioè, il CRC non è semplicemente una lista di desideri, ma rappresenta
un impegno. Sia la società civile che i governi nazionali hanno il compito di promuovere un’agenda di
inclusione sociale ed il rispetto per la diversità. Poiché questa agenda è richiesta dal CRC, Gli Stati
firmatari si sono già assunti le responsabilità di fare ciò.
In Danimarca, un comitato formato da genitori, Scuola e Genitori, sostiene l’inclusione nelle scuole
elementari, ma fornisce anche una serie di suggerimenti per le nuove leggi in materia.
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La scuola ed i genitori si preoccupano affinché gli studenti con bisogni speciali abbiano effettivamente il
diritto ai servizi di formazione e sostegno.
45
- La scuola deve riflettere la comunità di cui fa parte. “Io penso che la diversità sia un punto di forza e
sicuramente penso che l’insegnamento può cambiare, in modo che ognuno abbia una scuola
gratificante”, dice il presidente del comitato Scuola e Genitori, Benedikte Ask Scot .
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- “L’inclusione è una buona idea, ma le risorse e le qualifiche degli insegnanti devono essere idonee a
favorire l’inclusione dei bambini. Altrimenti, l’inclusione nella scuola si trasforma in un esercizio sterile in
cui tutti i ragazzi pagano il prezzo”, dice Benedikte Ask Scot Presidente del comitato Ragazzi e Genitori.
La scuola ed i genitori, quindi, credono che sia importante che tutte le scuole seguano i principi di
inclusione nella loro scuola .
- Se le scuole vogliono evitare doversi trovare ad escogitare soluzioni dell’ultimo momento, è necessario
che il management metta in atto il prima possibile un principio di inclusione nella scuola. Proponiamo,
quindi, che la nuova legge richieda obbligatoriamente un principio di inclusione nella scuola elementare,
dice Benedikte Ask Scot . Se il principio di inclusione viene scritto nella legge stessa, la sua osservanza
può essere monitorata sia dalla scuola che dai genitori.
“Inclusione” è un termine, ora sull’agenda nella maggior parte delle istituzioni in tutto il mondo che si
contrappone al suo opposto, esclusione. Molte persone vivono entrambe le situazioni nella loro vita
quotidiana in contesti spesso caratterizzati da un grande cambiamento:
Un ragazzo viene portato fuori da un aula, per andare in una classe speciale,
Un bambino in un asilo viene tirato fuori dal resto per avere un sostegno speciale,
Un ragazzo partecipa per parte della giornata in un contesto di istruzione speciale,
…. E nelle situazioni quotidiane che creano ”piccolo fratture” e possono avere un impatto a breve o a
lungo termine:
Un ragazzo può essere escluso da una discussione tra amici,
Un ragazzo viene preso in giro,
Un ragazzo non capirà ciò che la classe ha fatto.
Noi consideriamo una gestione professionale dell’inclusione come un processo continuo in cui18:

L’attenzione si concentra su una crescita serena e sul sentirsi benvenuti,
si lavora su un’area speciale, disponibile per coloro che hanno bisogni speciali
18 From the Danish Inclusion Network and toolbox: www.inklusion.nu
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
46

Si cercherà di rimanere il più possibile in situazioni normali, molto più efficaci sia per l’individuo
che per il gruppo,
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK

si lavora su molti fronti (es, sviluppo del linguaggio, prevenzione del bullismo, strutture,
integrazione, dialogo con i genitori)
Una maggiore inclusione non dovrebbe essere sinonimo di un processo educativo facilitato19. Una
maggiore inclusione deve fornire un valore aggiunto sia per i ragazzi che sono inclusi sia per i ragazzi che
accolgono altri individui nella loro comunità o scuola.
La diversità è una forza che dobbiamo imparare ad utilizzare nelle scuole elementari e che i ragazzi
conoscono bene! Usano le competenze e i talenti degli altri per ottenere i migliori risultati - insieme!
In Germania, tutti i ragazzi iscritti nella scuola locale e tutti i genitori la considerano come un punto di
forza della scuola. I ragazzi disabili imparano ad operare in un mondo di normali ed i ragazzi normali
imparano a dare attenzione e coinvolgere coloro che sono diversi. Ciò significa generare una maggiore
accettazione della diversità e meno bullismo nelle scuole.
Gli istituti devono implementare una politica, vigilando sulla sua applicazione e occuparsi delle
preoccupazioni dei genitori. I genitori sono preoccupati perché vogliono PIÙ inclusione.
Quindi, c’è un enorme sfida di comunicazione nell’accrescere la consapevolezza su questo esercizio di
inclusione:
• Non ci sono ricerche che mostrano i benefici di allontanare gli studenti per far loro seguire lezioni
speciali
• Favorisce una maggiore tolleranza tra gli studenti
• Non abbassa il livello accademico
Desideriamo che la scuola sia pronta a gestire gli studenti con bisogni speciali. In molte scuole esistono
delle competenze e delle esperienze in tal senso che definiscono anche le specifiche competenze nelle
diverse aree20.
Per esempio, in Inghilterra – La struttura dell’Inclusione Sociale della Surrey21 è diviso in sette aree.
Questi saranno i componenti di un Piano D’Azione di Inclusione Sociale, indicando responsabilità, risultati
desiderati, indicatori di risultati, conseguenze finanziarie e tempi.
20http://www.skole-foraeldre.dk/
21http://www.surreycc.gov.uk/__data/assets/pdf_file/0017/170171/Social-inclusion-final.pdf
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19http://www.skole-foraeldre.dk
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
Il Comitato per il Programma della Strategia di Apprendimento creerà un piano d’azione, farà avanzare lo
sviluppo e l’implementazione del piano d’azione e produrrà una relazione annuale.
Le priorità dell’inclusione sociale sono:
1. Ammissioni ed attitudini – evidenza di una filosofia inclusiva e di attitudini positive all’interno della
scuola e dei contesti educativi che indicano che i ragazzi vulnerabili sono apprezzati e benvenuti
2. Formare la forza lavoro – aumento delle competenze e conoscenza, comprensione del concetto di
istruzione inclusiva da parte di tutti coloro che sono impegnati nella educazione dei ragazzi e dei giovani.
3. Partecipazione ed esclusione – maggiore capacità, da parte di tutte le scuole, di soddisfare i bisogni dei
ragazzi vulnerabili e dei giovani.
4. Accesso – maggior flessibilità per massimizzare l’inclusione per tutti i ragazzi e i giovani nella scuola
tradizionale e nei contesti educativo.
5. Risultato – maggior opportunità per tutti i ragazzi di raggiungere di esprimere il loro pieno potenziale.
6. Finanziamenti – I finanziamenti disponibili sono mirati alla massimizzazione dell’inclusione.
7. Partenariato con i genitori/organizzazioni di tutor e volontari – migliorare i partenariati per il bene di
ogni ragazzo o giovane
Stabilire, implementare e sviluppare i valori inclusivi costituirà un tema cruciale per tutte le relazioni
scuola e famiglia negli anni a seguire.
L’indice per l’inclusione potrebbe essere un utile strumento per gestire questo compito. L’Indice per
Inclusione determina:

La valorizzazione di tutti gli studenti e del personale in modo
equo.
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Pagina

La ristrutturazione delle culture, delle politiche e delle pratiche
nelle scuole in modo da adattarle alle diversità degli studenti.
48

L’aumento della partecipazione degli studenti nel ridurre la loro
esclusione dalle culture, dai curricula e dalle comunità presenti nelle
scuole locali.
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK

La riduzione delle barriere di apprendimento e di partecipazione per tutti gli studenti, non
soltanto coloro che hanno problemi o quelli che hanno bisogni educativi speciali.

L’apprendimento attraverso i vari tentativi di superare le barriere all’accesso ed alla
partecipazione di studenti particolari per fare dei cambiamenti a beneficio dei studenti nel senso più
ampio.

La concezione delle differenze tra studenti come risorse a sostegno della lezione, piuttosto che come
problema da superare.

Il riconoscimento del diritto degli studenti ad una educazione nella loro area geografica.

Il miglioramento delle scuole per il personale, ma anche per gli studenti.

L’evidenziazione del ruolo delle scuole nel processo di costruzione della comunità, sviluppo dei valori
e miglioramento dell’apprendimento.

Il supporto delle relazioni di reciproco sostegno tra le scuole e le comunità.

Il riconoscimento dell’inclusione nell’educazione come uno degli aspetti dell’inclusione nella società.
Programma del modulo sui valori sociali per studenti-genitori-insegnanti
Il programma suggerisce delle attività per formare le persone a comprendere i valori sociali.
Le attività sono divise in 8 moduli finalizzati alla comprensione dei valori sociali di base per lo sviluppo
Europeo, considerandoli come fattori per aumentare la motivazione ad una partecipazione sociale attiva
nella nostra vita quotidiana . Ci si è concentrato principalmente sull’inclusione dei valori sociali nelle
scuole e negli asili.
Il modulo sarà disponibile anche in modalità e-learning (più avanti).
Come insegnare i valori sociali.
Obiettivo:
Comprendere cosa sia un valore sociale e come insegnare i valori sociali a scuola.
Pagina
Argomento:
49
Esplorando i valori sociali
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BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
Lo scopo è di fornire ai partecipanti un’attività pratica per comprendere cosa siano i valori sociali e come
agiscano nella vita di tutti i giorni. In questo modo si dimostrerà come i valori sociali fungano da
motivatori e da spinta per tutti noi, legandoli alla vita dei partecipanti, indipendentemente dalla loro età.
Il modulo è diviso in tre approcci, in base all’età. L’obiettivo è sempre lo stesso.
Per genitori ed insegnanti:
L’esercizio sarà facilitato dall’istruttore e può essere svolto con un massimo di 80-100 partecipanti.
Durata: 2 ore
1.
Introduci molto brevemente il concetto di valori sociali e le fasi dell’esercizio
2.
Mostra il video Exploring social values with Super Minds
https://www.youtube.com/watch?v=vgFRs2rhF-o (6 minuti)
15 minuti
3.
Dividi i partecipanti in gruppi di 4-6 persone
4.
Cosa devono fare i gruppi:
 Perché i valori sociali sono importanti?
 Elenca, scrivendoli su una lavagna, quali sono secondo te, i 10 principali valori sociali,
 Crea una storia su uno dei valori sociali che hai elencato (come nell’esempio Super Minds qui
sopra)
45 minuti
5.
Riunisci tutti i partecipanti in plenaria
 I gruppi dovranno attaccare i propri valori sociali sul muro
 I gruppi raccontano la propria storia agli altri
6.
Domande e risposte come conclusione
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45 minuti
50
 Tutti i partecipanti discutono i valori sociali presentati e creano una lista in ordine di priorità
composta da 10 valori sociali da dover apprendere.
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
15 minuti
Per gli studenti più giovani: (45 minuti in totale)
1.
Mostra il video Social Skills Training: Taking Turns Speaking
https://www.youtube.com/watch?v=3RjRZ9jMfs0 (2.04 min)
2.
Dividi la classe in gruppi più piccoli formati da 2-4 studenti
3.
Cosa devono fare i gruppi:

Hai sperimentato la situazione di non essere ascoltato? Cosa si prova?

Hai altri esempi di cosa possiamo fare per essere buoni amici?
15 minuti
4.
Riunisci la classe e:

Chiedi ai gruppi di raccontare i loro esempi

Guida una discussione aperta sugli esempi

Fai un riassunto e una conclusione sui valori sociali con la classe

Disegna o scrivi le conclusioni su un foglio e attaccalo al muro della classe.
Per gli studenti più grandi: (45 minuti in totale)
Il modello è lo stesso utilizzato per gli studenti più giovani, ma usa il seguente video per lo step 1:
Mostrare empatia
51
https://www.youtube.com/watch?v=Ivrwj_p4E2g&list=UUPCN7f0Qf49jI44Vycx-xXw
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1.
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Scritto da un gruppo di autori di tutto rispetto, Super Minds è
stato creato per aiutare gli studenti ad esprimere e
raggiungere pienamente il loro potenziale. Nell’esplorare i
valori sociali, il corso, metodicamente aumenta le abilità di
ragionamento dei tuoi studenti, la loro memoria e la loro
concentrazione. Dei personaggi avvincenti accompagnano gli
studenti nel loro viaggio, ognuno con i suoi super poteri. Nel
momento in cui gli studenti crescono, ogni due livelli vengono
introdotti nuovi personaggi. Essendo molto flessibile, Super
Minds può essere adattato al tempo disponibile nelle varie
classi e ai tuoi bisogni: il libro dello studente contenente
attività di base ed extra viene completato da una serie di
attività pratiche contenute nel Workbook e nel DVD-ROM.
http://wdn.ipublishcentral.net/cambrid
ge_university_press/viewinside/279928
84448402
Puoi trovare diversi video su youtube:
https://www.youtube.com/playlist?list=UUPCN7f0Qf49jI44Vy
cx-xXw
Il trattato di Lisbona e i valori sociali fondamentali in Europa
Argomento:
I valori sociali fondamentali in Europa
Obiettivo:
Migliorare la consapevolezza dell’importanza dei valori sociali fondamentali in Europa e
del contesto politico e legale: Il Trattato di Lisbona.
L’idea è di introdurre i valori sociali di base contenuti nel Trattato di Lisbona come fondamento per
capire e discutere il contesto europeo che caratterizza i valori sociali dei partecipanti.
Il modulo e-learning serve a preparazione alla discussione
Il corso non ha una impostazione giuridico-tecnicista, ma un approccio semplice e comprensibile per i
partecipanti (ad es. professionisti, studenti universitari e giornalisti).
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1.
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Per studenti più grandi, docenti e genitori
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Panoramica dell’origine del Trattato di Lisbona.

Il percorso dal 1957 al 2007, il Trattato costituzionale.

Il trattato sull’Unione Europea, il Trattato sulle funzioni dell’Unione Europea.

I cambiamenti istituzionali nel Trattato di Lisbona.

I cambiamenti alla Commissione Europea, il Consiglio dei Ministri.

Le regole di voto, i membri del Parlamento Europeo e le cariche.

Il Consiglio Europeo, l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri.

Un processo decisionale più efficiente nell’Unione Europea.

Co-decisione vs procedura legislativa ordinaria.

Nuova area politica sotto la co-legislazione.

Nuove regole di voto e il ruolo del Parlamento.

Democrazia aumentata (nuovi strumenti per i cittadini).

La Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione.

Il ruolo dei parlamenti nazionali nel sistema dell’Unione Europea.

Chiarimento sulle competenze a livello EU, condivise e nazionali.

Politica estera ed azioni per i cambiamenti esterni.

L’Alto rappresentante per gli affari esteri, Il Servizio europeo per l’azione estera.

Le politiche di difesa e di armamenti, parlare con una sola voce.

Nuove politiche europee e competenze create dal Trattato:
o
Giustizia, libertà, sicurezza, energia e cambiamento climatico
o
Politiche regionali, altre politiche europee (protezione civile, spazio, turismo).
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Pagina

53
Il corso include i seguenti argomenti:
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
2.
I partecipanti sono divisi in gruppi più piccoli e viene chiesto loro di elencare sei valori sociali
essenziali inclusi nel Trattato di Lisbona.
Durata: 30 minuti
3.
Riunisci tutti i partecipanti. Chiedi ai gruppi di scrivere i valori sociali su una lavagna.
Mostra il video: The Lisbon Treaty's Social Side
I partecipanti dovrebbero discutere e mettere in ordine di importanza i valori sociali individuati dai
gruppi creando una lista di sei valori e descrivendo il perché della loro scelta.
Dovrebbe essere scelto un facilitatore e un segretario.
Durata: 30 minuti
4.
I gruppi dovrebbero riunirsi in seduta plenaria e trovare esempi per spiegare come questi valori
sociali influenzano la loro vita quotidiana e rivestono una notevole importanza.
Durata: 15 minuti
Ogni gruppo presenta 1-2 esempi. Gli esempi vengono annotati in una lavagna.
Durata: 30 minuti
5.
Termina la sessione con il video: Values motivate the EU's external relations
DURATA:
Aggiornato al 2011, fornisce una
panoramica approfondita delle norme
del Trattato di Lisbona. Comprende una
panoramica sul Presidente del Consiglio
Europeo, sui cambiamenti delle
istituzioni europee, sulla politica estera
della UE e le innovazioni nel processo
decisionale. Fornisce una spiegazione
delle innovazioni fornite dal nuovo
41 Minuti
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http://www.eu-academy.eu/freeresources/thelisbon-treaty/
Il Trattato di Lisbona
54
Durata: 10 minuti
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
Trattato.
Power point presentation
http://www.powershow.com/view/1207a6MWJhM/The_Lisbon_Treaty_and_the_Challeng
es_ahead_powerpoint_ppt_presentation
Il Trattato di Lisbona e le sue sfide,
Marlene Wind, PhD, University of
Copenhagen.
La lotta tra massimalisti e minimalisti
dopo la caduta dei… parlamenti
(presentazione PowerPoint)
15 slide
Approx.
30 minuti
https://www.youtube.com/watch?v=MM_BNdlJ
ihw
Il video sulle ricadute sociali del Trattato
di Lisbona
Approx.
3.17 min.
https://www.youtube.com/watch?v=lUdeEYhrrw
Il video: i valori e la motivazione
dell’Europa per le relazioni esterne
Approx.
2.20 min.
Educazione per una cittadinanza democratica e i diritti umani
Argomento: Il Consiglio d’Europa ha sviluppato un materiale dedicato all’”Educazione per la
democrazia”. Il manuale è formato da tre parti. La parte I descrive i principi base dell’educazione alla
cittadinanza ed ai diritti umani. La parte II fornisce delle linee guida e degli strumenti per pianificare,
supportare e valutare i processi di apprendimento interattivo e costruttivista. La parte III fornisce una
serie di strumenti per docenti e studenti.
Obiettivo: l’obiettivo di questo manuale è di supportare i docenti e i professionisti nella promozione
dell’educazione civica e dei diritti umani. Questo comprende un’ampia serie di domande chiave, inclusi
gli obiettivi, le competenze e l’intero approccio scolastico all’educazione per la democrazia e i diritti
umani. Metodologie e modelli:
http://www.coe.int/t/dg4/education/edc/default_en.asp .
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Pagina
I differenti strumenti preparati dal Consiglio d’Europa includono le informazioni essenziali sui vari aspetti
connessi con l’integrazione dell’EDC/HRE nei sistemi educativi. I più importati, chiamati il “pacchetto
EDC/HRE”, sono i seguenti:
55
Il pacchetto EDC/HRE (educazione per la democrazia e i diritti umani)
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
– Strumento 1: Politiche per EDC/HRE: supporto strategico per i decision maker;
– Strumento 2: Gestione democratica delle scuole;
– Strumento 3: Come tutti gli insegnanti possono supportare l’educazione alla cittadinanza e ai diritti
umani: un quadro di riferimento per lo sviluppo delle competenze;
– Strumento 4: la gestione della qualità per l’educazione alla cittadinanza democratica nelle scuole;
– Strumento 5: Collaborazione tra scuole, comunità e università per una democrazia sostenibile:
Educazione per una cittadinanza democratica in Europa e negli Stati Uniti.
Questi strumenti sono stati sviluppati da esperti del Consiglio d’Europa sulla base dei feedback e dei
commenti ricevuti da vari gruppi target, inclusi i coordinatori EDC/HRE. In aggiunta al pacchetto
EDC/HRE, può essere trovato materiale supplementare sul sito web del Consiglio d’Europa
(www.coe.int/edc).
Questi strumenti pratici preparati dal Consiglio d’Europa sono strumenti generici che possono aver
bisogno di essere adattati alle diverse situazioni. Il materiale può essere usato direttamente in contesti
educativi.
In molti paesi, i docenti hanno bisogno di assistenza nell’implementazione di EDC/HRE. Questo è il motivo per
cui il Consiglio d’Europa sta sviluppando una serie di manuali per docenti sui temi della cittadinanza e dei
diritti umani. I volumi sono stati pubblicati in collaborazione con la Zurich University of Teacher
Education, International Projects in Education. L’Agenzia svizzera per lo sviluppo e la cooperazione a cofinanziato i manuali insieme al Consiglio d’Europa.
Il primo volume di questa serie contiene materiali di base per docenti. Di seguito troverete una
panoramica dei sei manuali e dei diversi gruppi target.
Pagina
56
I manuali includono dei modelli di lezioni per tutti i livelli di istruzione, con la volontà di promuovere la
cittadinanza attiva sulla base dell’apprendimento partecipativo, basato su attività concrete in una
comunità scolastica democratica. Si tratta del risultato di un vero e proprio progetto europeo. L’idea e la
prima versione è stata sviluppata in Bosnia and Herzegovina, con l’aiuto di molti docenti ed educatori. Gli
autori gli editori della versione finale provengono da diversi paesi europei e i manuali sono stati testati e
corretti da un gran numero di persone di diversa origine e sensibilità.
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BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
Cosa accade quando le strutture di civiltà scompaiono?
Argomento: Il modulo si concentra sul conflitto tra due istinti contrastanti, esistenti in ogni essere
umano: l’istinto a vivere secondo le regole, agire in pace, seguire i principi morali e dare valore al bene
del gruppo contro l’istinto a gratificare i propri desideri immediati, agire in modo violento per ottenere la
supremazia e seguire le propria volontà. Questo conflitto può essere espresso in diversi modi:
civilizzazione vs. vita selvaggia, ordine vs. caos, ragione vs. istinto, legge vs. anarchia o il bene vs. il male.
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Pagina
Col progredire del romanzo, Golding, mostra come persone diverse reagiscono all’influenza degli istinti di
civilizzazione e barbarie. Piggy, per esempio, non ha sentimenti efferati, mentre Roger è scarsamente
incline a comprendere le regole di civiltà. Golding insinua che l’istinto selvaggio è molto più primordiale e
fondamentale per la psiche umana rispetto all’istinto di civilizzazione. Golding ritiene il comportamento
morale, in molti casi, come qualcosa che viene imposto dalla civilizzazione piuttosto che l’espressione
57
Questo è il tema principale del romanzo Il signore delle mosche in cui Golding associa l’istinto di
civilizzazione al bene e l’istinto alla vita selvaggia al male. Il conflitto tra questi due istinti è la forza
trainante del libro e viene esplorata attraverso la dissoluzione dei costumi di giovani inglesi civilizzati e
ben educati che si abituano ad una vita brutale, barbara e spietata nella giungla. Il signore delle mosche è
un romanzo allegorico che rappresenta le idee con personaggi ed oggetti simbolici. Golding rappresenta
il conflitto tra civilizzazione e barbarie nel conflitto tra due personaggi: Ralph, il protagonista che
rappresenta ordine e leadership e Jack, l’antagonista che rappresenta la barbarie e il desiderio di potere.
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
naturale del comportamento umano. Se lasciati a loro stessi, gli individui ritornano ad essere crudeli,
selvaggi e barbari. L’idea del male connaturato con l’essere umano è centrale nel Signore delle mosche.
Questa viene espressa con diversi simboli e personaggi. Solo Simon sembra possedere una bontà innata.
Obiettivi: I partecipanti comprenderanno:
1. A livello letterale, “Il signore delle mosche” parla delle vicende di un gruppo di ragazzi abbandonati in
un’isola senza la supervisione di adulti.
2. A livello simbolico, “Il signore delle mosche” indaga su cosa succede alle persone civilizzate quando le
strutture della civilizzazione scompaiono.
Il primo passo del modulo è di leggere il romanzo o vedere il film “Il signore delle mosche”. Entrambi
possono essere trovati online. Questo può essere fatto in plenaria o individualmente.
Romanzo:
http://truly-free.org/ebook.php?book=Golding%2C%20William%20%20Lord%20of%20the%20Flies&list=a&nr=1133&cat=f
Secondo passo – Inizia una discussione con tutti i partecipanti per definire cosa accade a livello letterale
nel libro e cosa questo significa a livello simbolico. Significa descrivere cosa accade letteralmente ai
ragazzi e cosa, invece l’autore vuole dire a livello metaforico sulle strutture di civilizzazione.
Durata: 20 minuti
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Pagina
• Un gruppo impersona i ragazzi sull’isola. Questo gruppo dovrebbe considerare le vicende dell’isola dal
punto di vista di Jack. Una persona sarà scelta per impersonare Jack.
58
Terzo passo – Con la precedente discussione come base; dividi i partecipanti in tre gruppi:
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
• Un gruppo dovrebbe assumere il punto di vista di Ralph. Una persona sarà scelta per impersonare
Ralph.
• Un gruppo agirà come un pubblico di giudici adulti, genitori, poliziotti ed altre autorità; questo gruppo
farà domande ai due gruppi di ragazzi ed esprimerà un giudizio su di loro. Questo gruppo preparerà
anche le domande da fare agli altri due gruppi. Alcuni esempi potrebbero essere:
• Cosa è successo?
• Su quali eventi ogni ragazzo ha notizie di prima mano?
• Di quali eventi ogni ragazzo ha sentito solo parlare?
• Quali azioni i ragazzi difenderanno in modo più enfatico?
• Cosa dirà ogni ragazzo riguardo agli altri?
Il gruppo dei giudici preparerà le domande attraverso cui dovrebbero avere un rappresentazione esatta
degli eventi accaduti, al di là delle personalità dei ragazzi e dei punti di vista. Spiega che il gruppo deve
creare domande che suscitino risposte obiettive e soggettive.
Durata: 30 minuti
Quarto passo – Il gruppo degli adulti giudici interrogherà ciascuno dei ragazzi. Sarà presente soltanto un
gruppo alla volta. Se possibile l’interrogatorio dovrà essere video filmato per usarlo successivamente.
Durata: 2x max. 15 minuti = 30 minuti
Quinto passo – Dopo che gli adulti hanno interrogato i due ragazzi i giudici dovrebbero formulare le loro
conclusioni: chi è responsabile degli eventi durante la permanenza dei ragazzi sull’isola? In quale misura?
Perché i giudici ritengono alcuni ragazzi colpevoli?
I giudici dovrebbero anche infliggere delle pene – e ricompense – sulla base delle loro deduzioni. Posso
essere creativi nel prevedere le pene e possono fare delle raccomandazioni per evitare che la distruzione
di un gruppo civilizzato si ripeta.
Durata: 30-45 minuti.
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Sesto passo – Tutti i partecipanti insieme discutono sul bisogno di valori e strutture social. Riportano
esempi presi dalla loro vita – scuola e indicano cosa dovrebbe essere fatto. È importante annotare tutti
gli esempi sulla lavagna per definire un fine comune.
59
Durata: 20 minuti
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
Durata totale: inclusa la preparazione – film – 4,5 ore
Il Ciclo del Valore Sociale e l’Indagine Elogiativa
Argomento: Il modulo è diviso in due sessioni. La seconda sessione è riservata ai docenti, genitori e
studenti più grandi e riguarda gli strumenti per percepire e supportare gli altri come chiave per mettere
in pratica i valori sociali. Avere a che fare con i valori sociali dipende dalle abilità sociali che consentono
di guardare le situazioni e le sfide dal punto di vista degli altri
Obiettivi: presentare le abilità necessarie ad anticipare la percezione degli altri e apprendere come
lavorare con alcuni strumenti a tal fine.
SESSIONE 1
Step1: Icebreaker: Come gli animali vedono il mondo https://www.youtube.com/watch?v=XbZ9xJUyIWY
Chiedi ai partecipanti di guardare il proprio mondo da tre prospettive diverse:
1. dal tuo punto di vista
2. dal punto di vista di chi riceve i tuoi messaggi/comunicazioni
3. dall’alto – prospettiva dall’elicottero
Le diverse posizioni percettive costituiscono un semplice esempio che consente all’individuo di guardare
le cose dal punto di vista altrui. Questo consente di accrescere la capacità di comprendere il punto di
vista altrui; Essenzialmente, quella delle posizioni percettive è una tecnica dissociativa utilizzata per
tenere il carico emotivo al di fuori di una situazione, rendendo, così, le persone in grado di gestire
situazioni, prima ingestibili. Il principio di base è costituito dall’idea molto semplice di trovarsi nei panni
di un'altra persona. In altre parole, non puoi veramente capire una persona se non sai come ci si sente a
trovarsi nella sua situazione.
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AI riguarda la ricerca co-evolutiva delle cose migliori nelle persone, nelle loro organizzazioni e nel mondo
che le circonda. Questa tecnica implica la sistematica scoperta di ciò che dà vita ad un sistema nel
momento di maggior vigore, efficacia, prosperità economica, ecologica ed umana. AI coinvolge in modo
centrale l’arte e l’abilità di fare domande che rafforzano la capacità del sistema di apprendere, anticipare
ed innalzare il potenziale positivo. Implica la mobilizzazione dell’indagine attraverso la creazione della
“domanda incondizionatamente positiva” coinvolgendo spesso centinaia o migliaia di persone.
60
L’abilità di vedere le cose dal punto di vista di un altro è un’abilità chiave per comprendere le persone ed
è importante per il processo comunicativo delle negoziazioni, nelle interviste e nelle relazioni; è
essenziale per applicare l’Indagine Elogiativa (Appreciative Inquiry - AI).
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
Guarda il video sulle diverse prospettive:
https://www.youtube.com/watch?v=rGiTDdTC-fY
https://www.youtube.com/watch?v=Jl5iRbTD7XI
Durata: 30 minuti
Step 2: dividi i partecipanti in gruppi di 4-6 persone e chiedi loro di selezionare una situazione in cui
possono illustrare i 3 diversi punti di vista (posizioni). Possono decidere se raccontarla, recitarla o
illustrarla.
Durata: 20 minuti
Step 3: riunisci i gruppi e chiedi loro di mostrare i loro esempi e ricapitolare le diverse posizioni e
l’importanza di essere capace di anticipare la percezione degli altri.
Finalizza
questa
sessione
con
il
https://www.youtube.com/watch?v=CCz08Bw9wEQ
video
“uomo
vs
donna”:
O per i più giovani: How Does It Feel to Have ADHD A Kid's Perspective
https://www.youtube.com/watch?v=wmM5sm8wYQQ
Chiedi ai bambini come pensano si senta Ethan.
Durata: 20 minuti
Durata sessione 1: 1 ora e 10 minuti
SESSIONE 2
Step 4: i gruppi si riuniranno e verrà loro presentato un ulteriore processo per sapere Chi siamo? Qual è il
nostro valore sociale?
Durata: 3.57 min
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Guarda la presentazione video: https://www.youtube.com/watch?v=oh5S0QvV8v0 (anche in italiano e
francese).
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Perché le relazioni, le reti sociali e i social media sono importanti? Il ciclo del valore sociale è un modo
per comprendere e per gestire in modo più attivo la presenza sociale di ciascuno sia dal punto di vista
professionale che personale.
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Durata: 15 min
Step 5: chiedi ai partecipanti, a coppie, di intervistarsi reciprocamente e delineare il Ciclo del valore
sociale del proprio partner usando il metodo AI.
Ogni partner ha 5 minuti per intervistare l’altro, quindi altri 5 minuti verranno utilizzati per descrivere
insieme il Ciclo del valore sociale. Una volta disegnato i partner si scambiano la loro mappatura e
discutono la sua correttezza. Hanno 10 minuti per farlo.
Durata: 30 minuti
Step 6: discussione in plenaria. Le coppie devono raccontare il loro Ciclo del valore sociale e come lo
considerano in relazione alle loro relazioni a scuola e alle relazioni tra famiglie e scuola. C’è un diverso
ciclo del valore sociale per le differenti generazioni? Se si: quali sono le differenze?
Al momento giusto fai la domanda:
Come possiamo gestire in modo positivo con i valori sociali? Come crescere un bambino con carattere?
Quali sono i valori positivi centrali per un sano sviluppo? Li conoscevi?
Durata: 45 minuti
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62
Durata sessione 2: 1 ora e 15 minuti
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Hot Hour Experience
Abbiamo deciso di utilizzare un gioco specifico, utile per dimostrare come agiamo in quanto individui e
team quando siamo sotto stress per portare a termine determinati compiti. Puoi trovare altri strumenti o
visitare il sito web Hot Hour Experience –
http://www.horisont.com/english/HHE.asp
Argomento: "Hot Hour Experience" è un gioco interattivo per l’apprendimento. Il gioco supporta diversi
tipi di processi di coaching che, tra le altre cose, possono essere usati per:
• Introduzione/conclusione di processi.
• Formazione su specifici strumenti di management (coaching, management basato sul progresso,
interviste di valutazione etc…) o sul ruolo del management in generale.
• Supportare l’introduzione delle altre tipologie (ad es. MBTI, DISC e Belbin)
• Creare un dialogo costruttivo sulle azioni che possono essere utili per gli individui, i team e l’azienda in
generale
“Hot Hour Experience” si basa su 6 diverse attività (5 puzzle e 1 indovinello). Nella forma base ogni
gruppo (4-6 membri) fa la sua pianificazione (definizione degli obiettivi, strategia e metodologia), ed ha 1
ora per raggiungere i propri obiettivi. In questo schema, introduzione, pianificazione, gioco e debriefing
occupano circa 2 -2½ ore.
In questo contesto ti puoi focalizzare specialmente sulle abilità sociali e le norme sperimentate dai
partecipanti e dai team.
Obiettivi: “Hot Hour Experience” supporta delle riflessioni su una o più delle seguenti aree:
• Come pianificare, gestire e migliorare una strategia.
• Comunicazione.
• Come apprendere e supportarsi a vicenda in un processo di apprendimento (conoscenze ed abilità).
Pagina
• Qualità.
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• Consapevolezza dei punti di forza.
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• Management.
• Come lavorare sotto pressione.
• Azione coordinata.
• Leadership situazionale.
• Organizzazione.
• Coinvolgimento dei partecipanti.
Come funziona?
I partecipanti si dividono in gruppi (da 4 a 6 per gruppo). Ogni gruppo rappresenta un dipartimento nella
stessa istituzione/azienda.
L’obiettivo è di risolvere 5 diversi puzzle e un indovinello in un’ora. Ogni gruppo ha a disposizione uno dei
puzzle e un indovinello per tutta la durata del gioco. I gruppi possono lavorare sui quattro altri puzzle con
certe limitazioni. Ogni gruppo fa una propria pianificazione e decide la propria strategia e metodologia.
Il gruppo segna un punto se tutti i membri sono stati capaci di risolvere una delle attività senza l’aiuto
degli altri membri. I membri del gruppo devono aiutarsi reciprocamente a sviluppare conoscenza ed
abilità per raggiungere l’obiettivo.
Per esempio, i partecipanti in una delle attività, devono assemblare quattro blocchi esagonali identici per
costruire una piramide. Il gruppo dovrà identificare la persona con le migliori capacità per risolvere il
puzzle. Questa dovrà formare gli altri membri. Ogni membro del gruppo dovrà essere in grado di
dimostrare come risolvere il puzzle al facilitatore. Per risolvere le sei attività sono richieste differenti
abilità.
Nel debriefing i partecipanti riassumono le loro esperienze e riflettono sui parallelismi con le situazioni
che si trovano a vivere nella vita quotidiana.
Riguardo i materiali:
• Una guida per facilitatori che include una descrizione dettagliata della preparazione del gioco, supporto
ai partecipanti, linee guida per il de briefing, presentazioni e altro materiale.
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• 5 puzzle, 1 indovinello e materiali di supporto
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“Hot Hour Experience” è facile da usare. Il gioco è facile da assemblare e da riporre e conservare.
Include:
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65
•1 busta
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Inclusione nelle scuole
Argomento: l’educazione inclusiva è considerata uno dei diritti umani e genera un efficace senso sociale.
Senza una comprensione e un impegno chiaro riguardo ai valori e i concetti di inclusione quest’ultima
non si può realizzare. Una sfida importante è rappresentata dal poter discutere con dei gruppi di
stakeholder un punto di partenza comune per favorire l’inclusione nelle classi e nelle scuole.
Obiettivo: far sviluppare ai partecipanti un comune punto di partenza e la comprensione di almeno 10
motivi per favore l’inclusione.
Step 1: presenta ai partecipanti l’argomento del modulo.
Durata: 15 minuti
Step 2: dividi i partecipanti in gruppi di 4-5 persone. Presenta ai gruppi il materiale con le 10 ragioni per
l’inclusione (http://www.csie.org.uk/resources/ten-reasons-02.pdf) e chiedi ai gruppi di discuterle e
definire i pro e i contro di ogni affermazione:
Diritti umani
1. Tutti i bambini hanno il diritto di apprendere insieme
2. I bambini non dovrebbero essere penalizzati o emarginati a causa delle loro disabilità o delle
difficoltà di apprendimento.
3. Gli adulti disabili, descrivendo sé stessi come dei sopravissuti alla scuola chiedono la fine
dell’emarginazione.
4. 4 Non ci sono ragioni valide per allontanare i bambini dalla loro educazione. I bambini si
sostengono a vicenda – con vantaggi e benefici per tutti. Non hanno bisogno di essere protetti.
Buona educazione
5. Le ricerche dimostrano che i bambini reagiscono meglio, sia dal punto di vista scolastico che
sociale, in ambienti inclusivi.
Pagina
7. Impegno, supporto ed educazione inclusiva sono i modi più efficaci per impiegare le risorse in
ambito educativo.
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6. Non c’è insegnamento o attenzione in una scuola speciale che non possa essere applicata anche
in una scuola ordinaria.
Senso sociale
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8. La segregazione insegna ai bambini ad essere intimoriti, ignoranti e ad alimentare il pregiudizio.
9. Tutti i bambini hanno bisogno di un’educazione che li aiuti a sviluppare delle relazioni ed a
prepararli per la loro vita futura.
10. Soltanto l’inclusione ha il potenziale di ridurre la paura e costruire l’amicizia, il rispetto e la
comprensione reciproca.
I gruppi dovranno annotare i pro e i contro su una lavagna.
Durata: max. 60 minuti
Step 3: riunisci i gruppi e chiedi loro di presentare le osservazioni prodotte sui 10 punti e discutile.
Durata: Massimo 30 minuti
Concludi con una discussione sull’inclusione: Perché e come?
Durata: max. 15 minuti
Step 4: concludi con un video: "Music and folklore in function of social inclusion". Si tratta di un progetto
bilaterale di scambio fra giovani organizzato da Izviđačkadružba dalla Croatia in collaborazione con
TowarzystwoMuzyczne "Bałałajki" dalla Polonia. Lo scopo è di promuovere i valori europei dell’inclusione
sociale, la diversità culturale, uguali opportunità, e apprendimento interculturale attraverso la musica e
l’apprendimento esperienziale. 40 ragazzi di entrambi i paesi (inclusi ragazzi con bisogni speciali) hanno
vissuto insieme dal 5 al 18 agosto 2012 in un campo scout a Prvić Luka sull’isola croata di Prvić.
Le attività, svolte in gruppi più o meno numerosi, sia nazionali che internazionali, hanno incluso
workshop creativi (macramé, scultura, disegno, scrittura, creazione di collane e souvenir con conchiglie
locali, lavori con la carta e altro), attività sul mare, spettacoli serali (karaoke etc…), socializzazione con gli
abitanti e i visitatori di Prvić, esplorare il territorio o prendere parte agli eventi locali.
Scopri ulteriori informazioni sul programma Youth in Action Programme (ora Erasmus+) a questo link:
http://eacea.ec.europa.eu/erasmus-plus_en.
Pagina
Durata totale: 1 ora e 45 minuti /2 ore
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Durata: 15 minuti
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Costruire relazioni forti tra scuola e famiglie
Argomento: coinvolgere i genitori nell’attività scolastica è importante. Diverse ricerche dimostrano che il
coinvolgimento dei genitori può migliorare il comportamento degli studenti, la partecipazione e
l’ottenimento dei risultati. Come possono, le scuole, promuovere un’alta qualità e un coinvolgimento dei
genitori? Questo è il tema di questo modulo.
Una comunicazione efficace è essenziale per costruire una collaborazione tra scuola e famiglia. Questo
costituisce il fondamento per tutte le altre forme di coinvolgimento della famiglia in ambito educativo
(riferimento al modulo sulla comunicazione).
Obiettivo: far in modo che i gruppi di stakeholder nella scuola formulino una strategia comune su come
costruire una relazione forte tra scuola e famiglia (studenti e genitori, ma anche altre figure).
Il metodo da utilizzare è chiamato the future workshop.
Le fasi principali del workshop sono:

Identificare i problemi comuni utilizzando un preciso strumento, processo o sistema.

Generare delle idee su come, in futuro questi si possono evolvere. Questa è chiamata la fase
della fantasia.

Discuti e analizza la fattibilità delle idee e le soluzioni che emergono durante la fase della
fantasia.

Sviluppa una strategia futura basata sui vari scenari immaginati, le barriere e le limitazioni.
Ci sono quattro fasi principali:
1. Fase preparatoria
2. Fase critica
3. Fase della fantasia
Pagina
Di seguito sono descritte le principali procedure per ogni passo. I facilitatori dovranno applicare
un’elevata varietà di idee e sistemi di valutazione in base alla composizione del gruppo, al problema e
alla sua complessità.
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4. Fase di implementazione
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Fase preparatoria – Pianificazione, regole di base e programmazione
1.
Definisci l’obiettivo del workshop e descrivi con una frase chiara il problema.
2.
Sviluppa una lista di stakeholder interessati dal problema.
3.
Sviluppa delle regole di base e un programma per il workshop. Invita gli stakeholder.
4.
Richiedi una preparazione minima da parte dei partecipanti. Un requisito importante è che i
partecipanti sviluppino una minima conoscenza dell’argomento trattato e delle idee per il workshop. Per
esempio se venisse chiesto di pensare ad uno scenario futuro per i software di disegno architettonico,
potresti chiedere ai partecipanti di leggere articoli di giornale, guardare alcuni video di aziende
innovative nel settore o prevedere i risvolti fantascientifici di quell’elemento
Start-up:
Ci dovrebbe essere almeno un facilitatore responsabile del processo di management. I partecipanti
dovrebbero rappresentare ogni gruppo di stakeholder in modo da riuscire a trovare dei modi per
costruire relazioni tra scuola e famiglia forti.
Potresti iniziare con una introduzione:
Il coinvolgimento dei genitori continua ad essere una sfida per i professionisti che operano nel mondo
della riforma scolastica, sebbene questo sia l’obiettivo di molte iniziative. I benefici del coinvolgimento
dei genitori è un dato di fatto. Un numero consistente di ricerche dimostra che un coinvolgimento attivo
dei genitori migliora non soltanto il comportamento e il numero di presenze dello studente, ma anche i
suoi risultati. Molte scuole continuano ad avere difficoltà nel valutare e misurare il coinvolgimento dei
genitori e molte non sentono che i loro sforzi producono dei risultati. Il tuo scopo è proprio quello di
identificare i modi migliori per costruire relazioni forti tra scuole e famiglie: Come possiamo assicurare il
miglior coinvolgimento possibile dei genitori?
– puoi iniziare con un breve icebreaker (in base al numero dei partecipanti).
Fase critica – Critica del sistema corrente
Definisce l’obiettivo del workshop, le regole di base il programma del giorno.
Pagina
2.
Presenta tutti gli stakeholder prevedi un breve esercizio di “riscaldamento” per far
conoscere il gruppo.
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1.
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3.
Critica il problema in questione attraverso un brainstorming. Potresti, ad esempio, chiedere ai
partecipanti di scrivere i problemi su dei post-it e attaccarli alla lavagna (utile se abbiano a che fare con
persone che non amano dire a voce i problemi).
4.
Organizza i risultati della fase di critica in gruppi in base alla loro similitudine.
5.
Crea piccoli gruppi di 3-5 persone e chiedi loro di lavorare su un set di problemi e di riformularli
in critiche concise rivolte all’attuale sistema.
Fase della fantasia – Una visione del futuro senza vincoli
1.
Conduci una sessione basata sulla fantasia in cui ogni piccolo gruppo di partecipanti esprime i
propri desideri. Sogni e fantasie per generare idee sul futuro. Puoi adottare diversi approcci qui. Potresti
prendere le frasi negative emerse nella fase di critica e riformularle in modo positivo. Potresti chiedere ai
gruppi di scrivere scenari di “fantascienza”, usando metafore e delineando scenari di un futuro senza
limitazioni.
2.
I gruppi devono presentare le caratteristiche dei sistemi futuri che hanno delineato all’intero
gruppo.
Fase di implementazione
1.
Conduci un’analisi delle idee emerse nella fase della fantasia per determinare la loro fattibilità e
per suggerire modi per superare le barriere che potrebbero ostacolare l’implementazione di queste idee.
2.
Delinea una strategia per superare le barriere e i limiti.
3.
Crea un piano di implementazione che includa attività, persone e programmazione necessaria
per implementare la tua visione futura.
Follow-up
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70
È importante verificare il piano di implementazione. Può essere importante anche avere un sistema di
comunicazione come una pagina web, un blog, facebook o altro, attraverso cui tutti possano seguire il
processo di implementazione di relazioni forti tra scuola e famiglie ed interagire tra loro (studenti,
genitori ed altri).
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GUIDA PER IL FORMATORE E LIBRO DELLE ATTIVITA’ PER STUDENTIGENITORI-INSEGNANTI
Il modulo sui valori sociali funge da ispirazione per l’insegnante e il facilitatore per quanto riguarda i temi
dei diritti fondamentali (valori sociali) e della loro applicazione pratica al mondo della scuola.
Gli insegnanti spesso fanno fatica a trovare appropriate risorse didattiche per l’educazione dei diritti di
cittadinanza e dei diritti umani. Quelli disponibili, variano enormemente per quanto riguarda la qualità e
i temi trattati. È sempre più difficile trovare idee per convertire questi concetti in attività pratiche
destinate a docenti, genitori, studenti e scuole in genere. Per questo abbiamo strutturato questa guida
per il formatore in otto moduli che ripercorrono delle attività utili per creare delle relazioni forti tra
scuola e famiglie.
Esplorando i valori sociali
Il Trattato di Lisbona ed i valori sociali fondamentali in Europa
Educazione per una Cittadinanza Democratica ed i Diritti Umani
Cosa accade quando le strutture di civiltà scompaiono?
Il Ciclo del Valore Sociale e l’indagine elogiativa
Hot Hour Experience
Inclusione nelle scuole
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Costruire relazioni forti tra la scuola e le famiglie
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MATERIALE DI SUPPORTO CD-PPT
Modulo 1
http://www.ibe.unesco.org/filea
dmin/user_upload/Curriculum/SE
EPDFs/audigier.pdf
Modulo 2
Advancing Civic Learning and Engagement in
Democracy. A Road Map and Call to Action
http://www.ed.gov/sites/default
/files/road-map-call-toaction.pdf
US Department of Education, 2012
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http://www.coe.int/t/dg4/educa
tion/edc/resources/resources_for
_teachers_EN.asp
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MODULO 3
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EDUCAZIONE INTERCULTURALE
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L’Europa in un mondo diverso
“Uniti nella diversità” è il motto ufficiale della Unione Europea. Per la Commissione Europea, questo
motto sta ad indicare che le persone che abitano nell’Unione Europea sono accomunate dal fatto di
lavorare insieme per la pace e la prosperità e che la presenza di molte culture, tradizioni e lingue diverse,
costituisce una risorsa per questo continente.22
Per favorire la pace e la stabilità in Europa è importante proteggere le minoranze e permettere alle
diverse religioni, culture, lingue ed identità etniche di svilupparsi.23
Attualmente l’Unione Europea conta 28 stati membri.24
Non soltanto a causa dell’allargamento dell’Unione Europea ma anche a causa dei flussi di immigrazione,
gli esperti calcolano che attualmente si parlano 23 lingue ufficiali, ma che ci sono anche centinaia di altre
lingue parlate dalle minoranze o dalle comunità di immigranti, appartenenti a tradizioni ed etnie
diverse.25
Possiamo dire che il nostro ambiente sta cambiando velocemente e sta diventando sempre più
diversificato. La diversità influenza aspetti economici, sociali e politici, che devono essere sviluppati e
gestiti adeguatamente. La crescente diversità culturale provoca nuove sfide sociali e politiche. Spesso
scatena intolleranza, stereotipia, razzismo, xenofobia, discriminazione e violenza, tutte cose che possono
minacciare la pace delle comunità locali e nazionali. Il dialogo con persone di diversa provenienza sociale
è un antidoto contro il rifiuto del diverso e la violenza. Questo, conosciuto anche col termine di “dialogo
interculturale”, è la forma più antica e più importante di dialogo democratico. Il suo obiettivo è di
permetterci di vivere in modo pacifico e trarre vantaggio dalla diversità. Il dialogo interculturale è uno
strumento per la prevenzione e la risoluzione di conflitti, che promuove il rispetto dei diritti umani, della
democrazia e del principio di legalità.
Nel corso della storia, l’Europa ha sviluppato un ricca diversità culturale.2627
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Puoi trovare materiali audiovisivi sul motto relativo alla diversità in Europa in questa pagina web:
http://europa.eu/about-eu/basic-information/symbols/europe-day/index_en.htm URL [07.03.2014]
23
Fonte: https://www.salto-youth.net/downloads/4-17-973/SALTO%20booklet_new.pdf URL [07.03.2014]
24
Puoi trovare la lista di tutti gli stati membri al seguente link http://europa.eu/about-eu/countries/membercountries/index_en.htm URL [07.03.2014]
25
Per
ulteriori
presentazioni
ed
informazioni
sull’Unione
Europea
visita
http://europa.eu/abc/euslides/index_en.htm URL [07.03.2014]
26
Se vuoi trovare maggiori informazioni sulla storia della diversità in Europa, visita
http://stephaniesylverne.com/2014/01/28/seeing-all-of-us-diversity-in-european-history/ URL [07.03.2014]
27
Raccomandiamo anche il seguente libro: Padgen Anthony: People and Empires. A short history of European
Migration, exploration and conquest from Greece to the present. London, 2003.
74
22
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Questo manuale offre una panoramica delle conoscenze di base nei settori della diversità,
dell’immigrazione, delle teorie culturali e delle strategie di discriminazione. Suggerisce ai formatori
alcune attività interculturali ed esercizi attuabili con un gruppo di insegnanti, studenti o genitori al fine di
sensibilizzare le persone nei confronti della diversità e contro la discriminazione facendo loro acquisire le
competenze per un dialogo interculturale.
Alla fine di questo manuale, inoltre, potrai trovare un glossario con i termini più importanti relativi a
questi argomenti.
Le minoranze
La definizione di un gruppo minoritario può variare in base al contesto specifico, ma generalmente il
termine definisce un sottogruppo che non costituisce la maggioranza né una pluralità della popolazione
totale, oppure un gruppo, non necessariamente esiguo in termini numerici, svantaggiato o con meno
potere (sia politico o economico) rispetto ad un gruppo dominante.
In un contesto socio-economico, il termine minoranza tende a far riferimento a gruppi di persone che,
secondo dei criteri particolari, sono meno numerosi rispetto ad altri gruppi etnici. Tutti i criteri di
appartenenza ad una etnia hanno rilevanza nella definizione di una minoranza — lingua, nazionalità,
religione, cultura, stile di vita ecc. Per questi gruppi l’ONU ed altri enti internazionali hanno sancito i
diritti delle minoranze.
1. Un gruppo etnico è un gruppo culturale, i cui membri sono prontamente distinguibili sulla base di
caratteristiche originate da elementi comuni come razza, nazione, lingua o religione. Se i membri sono di
numero piuttosto esiguo e non hanno un proprio stato nazionale, essi vengono considerati una
minoranza etnica.28
2. Un minoranza nazionale è composta da individui che vivono in un’altra nazione, sebbene il loro gruppo
etnico abbia il proprio governo in un altro stato nazionale, es. Le persone Danesi che vivono in Germania,
oppure gli Ungheresi che vivono in Romania.
Puoi trovare una riflessione critica sul termine “gruppo etnico” e sulla costruzione dei gruppi etnici in relazione al
contest politico e storico in questo libro: Robert H. Thai, Mary L. Kenyatta (ed.): Critical Ethnicity: Countering the
waves of Identity Politics, Boston, 1999.
29
Fonte: http://webs.schule.at/website/Minorities/index_en.htmURL [07.03.2014]
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3. Oggigiorno, i gruppi linguistici minoritari (purché di numero adeguato) hanno il diritto di essere
educati nella propria lingua, in scuole che rispecchiano la propria cultura, con dei dirigenti facenti parte
del proprio gruppo minoritario. Non costituiscono nè una minoranza etnica né nazionale, ma la loro
prima lingua non è la stessa della lingua madre della maggioranza etnica del paese in cui vivono, es. i
cittadini Svizzeri che parlano Francese.29
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Il rispetto dei diritti delle persone che appartengono alle minoranze è uno dei valori dell’Unione Europea.
Questo valore è esplicitamente menzionato nell’Articolo 2 del Trattato sull’Unione Europea.30 31 32
Una delle più grandi minoranze in Europa è costituita dai Roma, un gruppo minoritario non-nazionale. Le
stime sul numero di appartenenti alla Comunità Roma in Europa indicano più di 10 milioni di persone. In
tutta l’Europa non esistono dati precisi sulla dimensione delle comunità Roma: in molti paesi la
registrazione dell’appartenenza etnica è vietata e in altre rilevazioni statistiche ufficiali o nelle autocertificazioni non ci sono informazioni di questo tipo.33
E’ importante non dimenticarsi dei gruppi minoritari di immigranti arrivati in Europa.
Il prossimo capitolo fornirà una migliore visione di questo problema.
Il fenomeno dell’immigrazione
L’Organizzazione Internazionale per l’immigrazione (IOM) definisce l’immigrazione come il movimento di
una persona o di un gruppo di persone, attraverso un confine internazionale o all’interno di uno stato. E’
un movimento di popolazioni, che comprende qualsiasi tipo di movimento di persone, di qualsiasi
lunghezza temporale, composizione e cause; comprende la migrazione di rifugiati, sfollati, immigranti per
motivi economici, e delle persone che si spostano per altri motivi, compreso i ricongiungimenti familiari.
Secondo le stime di IOM ci sono circa 214-220 milioni di persone immigrante per diversi motivi, come
viene descritto nella definizione.34
L’Unione Europea, per la sua prosperità economica ed la sua democrazia, è un’area attraente per gli
immigranti. È anche importante per L’Unione Europea ricevere immigrati per arricchire le nostre
diversità con degli esseri umani che hanno conoscenze, competenze e provenienze diverse. Nel 2011
erano stati calcolati 1.7 milioni di immigrati provenienti nell’Unione Europea da altri paesi al di fuori
dell’UE-27.35
30
Fonte: http://ec.europa.eu/justice/fundamental-rights/minorities/index_en.htm URL [07.03.2014]
Puoi trovare una lista di minoranze nazionali in Europa su questo sito web:
http://www.eurominority.eu/version/deu/index.asp URL [07.03.2014]
32
Se vuoi trovare maggiori informazioni sulle minoranza nazionali in Europa puoi visitare questo sito web
http://www.minorityrights.org/ o scaricare materiali sulla situazione legale al sito della Commissione Europea
http://ec.europa.eu/justice/fundamental-rights/minorities/index_en.htm URL [07.03.2014]
33
Se vuoi maggiori informazioni sui Roma puoi trovare ulteriori materiali in questo sito web:
http://www.euromanet.eu/facts/13/index.html URL [07.03.2014]
34
IOM 2014: www.iom.org URL [07.03.2014]
35
Puoi trovare dettagli su queste statistiche sul database della Commissione Europea:
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Migration_and_migrant_population_statistics
URL [07.03.2014]
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Particolarmente in un contesto globalizzato, è importante essere in grado di reagire ad un mondo che
diventa sempre più diversificato.
La globalizzazione
La globalizzazione è il sistema di interazione attraverso cui i paesi del mondo sviluppano un’economia
globale. Il termine globalizzazione fa riferimento all’integrazione economica e sociale tra persone di tutto
il mondo. Comprende scambi tecnologici, economici, politici e culturali possibili grazie ai progressi nei
mezzi di comunicazione, trasporto ed alle infrastrutture.
Per quanto riguarda la globalizzazione è sempre importante essere consapevoli della gerarchia tra un
nord globale ed un sud globale. A causa della storia del colonialismo il sud (cioè i paesi dell’emisfero sud)
non ha pari opportunità di partecipare al processo di globalizzazione ed è ad alto rischio di sfruttamento
sul mercato globale. Ogni anno il Forum Sociale Mondiale organizza un grande conferenza internazionale
per discutere queste problematiche.
A livello Europeo è possibile rilevare una certa gerarchia e disparità economiche tra paesi Orientali ed
Occidentali, a causa della Cortina di Ferro. Le Politiche Regionali Europee mirano a sostenere la coesione
delle diversità nelle diverse regioni all’interno dell’Europa e fa si che l’est e l’ovest diventino più vicini.36
Naturalmente per reagire alle sfide della globalizzazione è importante avere persone che lavorano in
mercati e sistemi internazionali che presentano una grande diversità sociale e che abbiano anche
competenze per il dialogo interculturale.
Ma prima di approfondire l’argomento dovremmo analizzare più da vicino il concetto di cultura, per
capire che cosa significa in realtà.
Che cosa significa cultura?
“La cultura è la programmazione collettiva della mente che consente di distinguere i membri di un gruppo
o di una categoria di persone dagli altri.” (Geert Hofstede)37
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Per trovare maggiori informazioni sulla storia dello sviluppo dell’Unione Europea, dell’allargamento degli stati
membri e della Cortina di ferro puoi visitare i seguenti siti web:
Encyclopedia Britannica: The Iron Curtain: http://www.britannica.com/EBchecked/topic/294419/Iron-CurtainURL
[07.03.2014]
Commissione Europea: EU regional polizie http://ec.europa.eu/regional_policy/index_en.cfmURL [07.03.2014]
Commissione
Europea:
Fact
Sheet
on
the
EU
Enlargement:
http://ec.europa.eu/enlargement/pdf/publication/elarg-factsheet_en.pdf URL [07.03.2014]
Unione Europea: Learning about the history of the EU: http://europa.eu/about-eu/eu-history/index_en.htm URL
[07.03.2014]
37
Fonte: http://geert-hofstede.com/national-culture.html URL [07.03.2014]
77
36
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
La cultura si presenta sempre sotto forma di interazioni tra persone diverse; la cultura non è qualcosa di
statico, di definito una volta per tutte, ma piuttosto un processo dinamico, che varia a seconda di fattori
molto diversi (come classe, sesso, educazione etc…).
Possiamo riassumere dicendo che la cultura è costituita da un insieme di credenze, comportamenti,
linguaggi, fino a comprendere l’intero modo di vivere di un particolare gruppo di persone (questo è cosa
intende Geert Hofstede con “programmazione collettiva”). E’ importante essere consapevoli del fatto
che la cultura è sempre costruita socialmente e si sviluppa attraverso l’interazione tra le persone. Per
questo motivo la cultura cambia costantemente e non è qualcosa di statico.
Malgrado questo principio di mutevolezza, non si può affermare che, in Europa, ci sia un rapporto
positivo tra "la cultura della maggioranza" e la "cultura delle minoranze", oppure che ci sia una
aumentata comprensione dei diversi comportamenti associati alle diverse culture.
Naturalmente, in tutto ciò, alcuni aspetti sociali come la classe di appartenenza, il sesso, il reddito, il
percorso formativo e l’inclusione sociale influenzano grandemente la creazione e la definizione delle
gerarchie tra i diversi gruppi di persone.
Nelle società dove ci sono diverse tipologie di persone, un gruppo è solitamente più grande o più
potente degli altri. Generalmente, le società sono pervase da una cultura dominante, da una subcultura
e da una controcultura.
Un gruppo non deve per forza essere maggioritario per essere portatore di un cultura dominante. In Sud
Africa, ad esempio il numero di nativi d’Africa è quattro volte superiore al numero di africani bianchi di
discendenza europea. Nonostante ciò, attraverso un sistema di segregazione razziale e dominazione
chiamata apartheid, legalmente in vigore dal 1948 al 1991, la popolazione bianca è riuscita a mantenere
il potere politico ed economico imponendo la sua cultura come dominante.38
Subcultura
38
Fonte: http://www.sparknotes.com/sociology/society-and-culture/section6.rhtml URL [07.03.2014]
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La religione non è l’unico aspetto che caratterizza una subcultura. Anche i seguenti elementi possono
definire una subcultura:
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Una subcultura è costituita da un gruppo di persone che vive in modo diverso dalla cultura dominante,
ma non in contrasto con quest’ultima. Una subcultura è una cultura inserita all’interno di un’altra
cultura. Per esempio, negli Stati Uniti, regione a maggioranza cristiana, gli ebrei costituiscono una
subcultura. A loro volta, anche i cattolici costituiscono una subcultura, poiché la maggior parte degli
Americani è di religione protestante. I membri di queste subculture appartengono al culto dominante,
ma si distinguono da questa per elementi materiali e immateriali ancora più specifici, propri della loro
subcultura.
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
Occupazione

Situazione finanziaria

Ideali politici

Orientamento sessuale

Età

Collocazione geografica

Hobby39
Cultura – l’iceberg
Quando vediamo un iceberg, la porzione visibile è, in realtà, soltanto una piccola porzione di un intero
molto più grande. Allo stesso modo, le persone pensano spesso che le culture siano caratterizzate
esclusivamente dalle caratteristiche osservabili di un determinato gruppo, sia che si tratti del loro cibo,
balli, musica, arti, o riti augurali. La realtà è che questi costituiscono semplicemente la manifestazione
esterna delle componenti più profonde e più ampie di una cultura costituite da idee complesse,
preferenze profonde e priorità, conosciute come attitudini e valori.
In profondità, sotto la “linea di galleggiamento” ci sono i valori di base della cultura. Questi sono
costituiti principalmente dalle idee apprese su ciò che è da considerarsi buono, giusto, desiderabile, ed
accettabile, o anche cattivo, sbagliato, indesiderabile ed inaccettabile. In molti casi, diversi gruppi
culturali condividono valori fondamentali simili (come "onestà", o "rispetto", o "famiglia"), ma spesso
questi vengono interpretati in modo differente a seconda delle situazioni ed incorporati nelle attitudini
che utilizziamo quotidianamente. Queste forze interne diventano visibili all’osservatore casuale sotto
forma di comportamenti visibili, come ad esempio, le parole che utilizziamo, in modo in cui agiamo, le
leggi che approviamo e il modo in cui comunichiamo con gli altri.
39
Fonte: http://www.sparknotes.com/sociology/society-and-culture/section6.rhtml URL [07.03.2014]
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È importante notare che i valori di base di una cultura non cambiano con facilità e in modo veloce.
Vengono tramandati da generazione in generazione dalle numerose istituzioni che ci circondano. Queste
istituzioni costituiscono le potenti forze che ci guidano e ci educano. Anche se un sistema economico
cambia, o una nuova metodologia educativa viene adottata a scuola o nuove definizioni di ciò che sia
“comune” o “normale” vengono proposte dalla televisione, in ogni caso permangono innumerevoli forze
che continuano a modellare la cultura nello stesso modo in cui l’hanno fatto in passato.
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Quindi, come un iceberg, ci sono cose che possiamo vedere e descrivere con facilità ed altre che, invece
sono fortemente legate alla dimensione profonda di una cultura e sono comprensibili soltanto se ne
analizziamo i valori di base o le istituzioni.40
Discriminazione
Stereotipi e pregiudizi
40
Fonte: http://www.languageandculture.com/cultural-iceberg URL [07.03.2014]
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Gli stereotipi sono generalizzazioni riguardo ad un gruppo di persone cui noi attribuiamo un determinato
set di caratteristiche. Queste classificazioni possono essere positive o negative come nel caso della
stereotipizzazione delle diverse nazionalità classificate come amichevoli o non amichevoli.
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Gli stereotipi ci aiutano a capire come interagire con gli altri. Ogni classificazione implica delle
associazioni e dei comportamenti che noi utilizziamo per interpretare cosa le persone stanno dicendo, se
sono amichevoli o ostili, e scegliere come rispondere.
È più facile creare stereotipi quando determinati attributi sono ben visibili e percepibili. Per questo
motivo le persone di colore, i poliziotti e le donne diventano facilmente oggetto di stereotipi.
Spesso accettiamo che vengano usati degli stereotipi per le altre persone poiché questo ci aiuta a
comprendere i vari gruppi di persone ed ad agire di conseguenza.
Le persone che fanno parte dei gruppi oggetto di stereotipi possono essere infastiditi da questo
comportamento poiché hanno l’impressione di essere trattati in modo scorretto.41
È molto importante anche pensare alle dinamiche legate agli aspetti gerarchici esistenti tra gruppi di
persone.
Discriminazione
I processi di discriminazione riguardano il fatto di essere trattati in modo differente dagli altri a causa di
alcune caratteristiche personali che alcuni non rispettano o, ingiustamente, non ritengono positive. Tutti
hanno il diritto di essere trattati in modo corretto e con rispetto, ma quando facciamo una
discriminazione, decidiamo di trattare qualcuno in modo diverso a causa di alcune sue caratteristiche
personali. Le ragioni più comuni alla base delle discriminazioni includono:

Il genere

La presenza di disabilità

La razza

L’età

Le preferenze sessuali
41
Fonte: http://changingminds.org/explanations/theories/stereotypes.htm URL [07.03.2014]
42
Fonte: http://au.reachout.com/what-is-discrimination URL [07.03.2014]
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La discriminazione è spesso legata ad atti di bullismo o molestie (nel momento in cui qualcuno si
comporta in modo da disturbare un’altra persona). Oggi la discriminazione è contro la legge in molte
aree della vita pubblica (ad esempio sul posto di lavoro, nell’educazione, nell’ottenimento di una
abitazione, per i servizi forniti dai governi, per l’accesso ai beni e servizi primari).42
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Segni di discriminazione
Ci sono diversi indizi ed azioni che possono indicare la presenza di una situazione discriminatoria. Alcuni
esempi includono:

Qualcuno che ti attacca ripetutamente con atteggiamenti offensivi

Essere preso in giro

Essere escluso

Sentirsi inferiore a causa dei commenti o delle azioni fatte da qualcuno

Avere un gruppo di persone coalizzato contro di te

Essere oggetto di comportamenti offensivi o inappropriati

Essere minacciato

Dover difendere la propria identità o le proprie idee da stereotipi e false supposizioni.
Fondamentalmente ogni volta che qualcuno non ti fa sentire a tuo agio, ti offende o ti giudica sulla base
di determinate caratteristiche personali, sta attuando un qualche tipo di discriminazione.43
La discriminazione intersezionale
43
Fonte: http://au.reachout.com/what-is-discrimination URL [07.03.2014]
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Analogamente, un giovane uomo di colore potrebbe essere visto come una “Persona di colore”, come
una “persona giovane” oppure come “uomo”. Considerando queste caratteristiche la persona è tutelata
dalle norme che proteggono le persone dalle discriminazioni per la razza, l’età e il genere. Nonostante
82
Spesso le esperienze legate a fenomeni di discriminazione di una persona, sono caratterizzate dalla
combinazione di diversi fattori. Le persone, sulla base della loro combinazione unica di diverse identità,
possono essere esposte a particolari forme di discriminazione che generano una sofferenza a livello
personale e un danno sociale (cosiddetta discriminazione intersettoriale). Poniamo il caso di una lesbica
ebraica con un figlio ed una moglie dello stesso sesso. Questa donna può essere considerata come una
“mamma di un figlio” oppure una “donna Ebraica”. In queste accezioni sarebbe protetta dalle norme
sullo stato civile, sullo stato di famiglia, dalle norme che tutelano il credo e l’orientamento sessuale. In
quanto lesbica, questa donna e sua moglie possono essere esposte, invece, ad alcune forme di
discriminazione, al contrario delle altre donne ebraiche con figli.
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
ciò potrebbe essere esposto a discriminazione. Potrebbe anche essere esposto a discriminazione proprio
per motivi intersezionali, come, ad esempio, l’essere identificato come un “giovane uomo nero”. Queste
caratteristiche generano intersezioni socialmente rilevanti, associate in modo univoco a ipotesi e/o
stereotipi.
Esempio: a un giovane uomo nero che lavora all’assistenza clienti, viene negata una promozione.
Quando chiede una spiegazione, gli viene detto che il suo approccio è troppo “urbano” e questo non si
adatta bene con la base dei clienti esistenti. La maggior parte dei clienti (e del personale) è costituita da
uomini bianchi che hanno più di 45 anni.44
Razzismo
“A prescindere dai motivi scatenanti, il razzismo è razzismo. L’ignoranza non è una scusa. La mancanza di
sicurezza non è una giustificazione...il razzismo, in tutte le sue forme, dovrebbe essere condannato senza
compromessi.” Michael Dodson, Aboriginal and Torres Strait Islander Social Justice Commissioner, citato
in Human Rights and Equal Opportunity Commission, Fourth Report, 1996
Si verificano atti di razzismo quando qualcuno viene trattato male a causa del suo colore della pelle
oppure della sua provenienza. Sappiamo che non tutte le persone con un colore di pelle diverso vengono
trattate allo stesso modo nella nostra società. Il razzismo potrebbe anche riguardare dimensioni più
grandi della singola persona, come nel caso in cui un intero sistema cerchi di escludere od opprimere un
gruppo di persone (razzismo sistemico). Questo può essere spiegato come lo sbaglio collettivo di una
società di voler fornire un ambiente sicuro e giusto ad alcuni gruppi di persone, sulla base del loro colore
della pelle, cultura o etnia.
Per esempio, se ci sono due gruppi di ragazzi in un parco giochi, uno composto da nativi Aborigeni ed
uno composto da giovani bianchi: quale gruppo pensate sarà fermato e controllato dalla polizia? La
maggior parte delle risposte indicherà il gruppo di Aborigeni. Se la polizia tiene d’occhio maggiormente
un gruppo di persone, molto probabilmente in quel gruppo verranno prese ed arrestate più persone
rispetto ad altri. Se nei posti di potere del sistema legale (giudici, avvocati) ci sono persone che pensano
che un gruppo di persone sia più problematico di altri, i suoi componenti verranno puniti maggiormente
e con pene più lunghe rispetto agli altri. Quelli che provengono da situazioni di povertà o di minor
supporto sociale faranno anche più difficoltà a pagare la cauzione. Anche i media hanno un ruolo in
queste dinamiche. Se i giornali e la televisione iniziano a credere che un gruppo di persone è più incline
al crimine, inizieranno a riportare maggiori informazioni in tal senso. Ciò significa che molte persone
riceveranno regolarmente messaggi di quel tipo. Questa è stata l’esperienza di molti aborigeni a
44
Fonte: http://www.ohrc.on.ca/en/iii-principles-and-concepts/3-grounds-discrimination-definitions-and-scopeprotection URL [07.03.2014]
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Gli immigrati hanno molte sfide da superare quando si spostano in un paese completamente
differente. Spesso sperimentano molestie da parte di altre persone, inclusa la polizia.
Pagina

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Manitoba, ma anche in molte altre aree del Canada. È anche l’esperienza vissuta da molti immigrati. Le
persone con la pelle bianca, in Canada, spesso possono affrontare più facilmente la polizia rispetto a
qualcuno che ha un colore di pelle diverso. Considerando il fatto che quelle persone non hanno fatto
nulla per meritare questo potere, possiamo dire che sono persone privilegiate.45
Discriminazione sessuale
La discriminazione sessuale avviene nel momento in cui qualcuno viene maltrattato a causa del suo
orientamento sessuale, genere o genere percepito. La parità di diritti tra uomini e donne ancora non
esiste. Anche se abbiamo fatto molto, c’è ancora molto da fare. Quindi, quando si parla di
discriminazione sessuale, consideriamo quasi sempre, come prima ipotesi, la discriminazione contro le
donne.
Tutte le ragazze e le donne, ovunque esse vivano, dovrebbero avere la libertà di:

vivere libere da violenza sessuale;

accedere alle modalità di controllo delle nascite;

avere il controllo dei propri corpi sempre (compreso durante la gravidanza e sesso);

scegliere l’aborto, l’adozione, e la genitorialità senza pressione o pregiudizi da parte di altre
persone;

avere parità di stipendio per parità di lavoro;

essere trattate sempre con rispetto e dignità.46
Laura Bates è la fondatrice del progetto premiato EverydaySexism ed ha tenuto un grande discorso su
questo tema su youtube.47
Ci sono anche altri video su youtube che forniscono informazioni interessanti sulla discriminazione
sessuale.48
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Pagina
Fonte: http://teentalk.ca/issues/appreciating-diversity/discrimination URL [07.03.2014]
Fonte: http://teentalk.ca/issues/appreciating-diversity/discrimination URL [07.03.2014]
47
Ascolta Laura Bates. Fondatrice dell’award-winning EverydaySexismProject, mentre parla della discriminazione
sessuale http://www.youtube.com/watch?v=LhjsRjC6B8U URL [07.03.2014]
48
Puoi vedere un interessante video su come il sessismo nelle pubblicità è cambiato nella storia.
http://www.youtube.com/watch?v=klgeo37QES0 URL [07.03.2014]
46
84
45
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Omofobia
L’omofobia è caratterizzata da atti di discriminazione, violenza ed emarginazione a causa
dell’orientamento sessuale delle persone. Purtroppo, nella nostra società se qualcuno si identifica come
omosessuale, lesbica, bisessuale, transessuali o “due spiriti”, può essere oggetto di vessazioni. Questo
comportamento, di solito, deriva dalla convinzione che essere omosessuali sia sbagliato, oppure che,
qualora ve ne sia la volontà, sia una condizione reversibile. Questo semplicemente non è vero! Non c’è
nulla di male nell’essere omosessuale! Le persone hanno il diritto di essere attratti da chiunque vogliono,
e vivere come vogliono la propria sessualità, liberi da qualsiasi tipo di persecuzione.
Spesso la nostra società non pensa al potere delle parole, e come queste possono far sentire male una
persona.

Per esempio, spesso sentiamo le persone dire la frase, “è così gay,” per descrivere qualcosa di
negativo. La cosa potrebbe offendere i gay e far credere loro che essere gay non sia una cosa
positiva. E’ come dire, “è deficiente”, per descrivere qualcosa di negativo. Coloro che devono
affrontare una disabilità cognitiva, si sentiranno offesi.
Il punto è che tutti noi dobbiamo impegnarci per rendere le cose più sicure e accoglienti per tutti. In
questo modo le persone possono mostrarsi per come sono senza dover affrontare molestie o sentirsi a
disagio.49
Etnocentrismo
L’etnocentrismo è strettamente collegato all’uso di stereotipi e a dinamiche di discriminazione ed è
definito come la circostanza in cui si ritiene che una determinata cultura sia superiore alle altre che si
tendono a denigrare. Questo è molto comune nelle relazioni minoranza-maggioranza e per le giovani
minoranze. Può anche essere la causa di conflitti interpersonali. Youtube può essere un’ottima fonte per
saperne di più su questo argomento.50
Che cosa è l’apprendimento interculturale?
49
Fonte: http://teentalk.ca/issues/appreciating-diversity/discrimination URL [07.03.2014]
Puoi trovare esempi storici ed attuali di etnocentrismo su questo
http://www.youtube.com/watch?v=zSJFBeVFtak URL [07.03.2014]
50
video
di
youtube:
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“E’ l’educazione a rispettare, celebrare e riconoscere la normalità della diversità in tutte le parti della vita
umana. Sensibilizza gli studenti all’idea che gli esseri umani hanno sviluppato naturalmente una varietà
di diversi stili di vita, abitudini e concezioni del mondo e che questa espansione di diritti umani possa
arricchire tutti noi. E’ l’educazione che promuove l’uguaglianza ed i diritti umani, sfida la discriminazione
e promuove i valori su cui è costruita l’uguaglianza.”
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
L’apprendimento interculturale mira a:





una migliore comprensione delle culture nella società moderna;
una più ampia capacità di comunicazione tra le persone di diverse culture;
una attitudine più flessibile al contesto della diversità culturale nella società;
una migliore capacità di partecipazione nell’interazione sociale e nel riconoscimento del
bene comune;
è un patrimonio dell’umanità.51
L’apprendimento interculturale ci permette di mettere in pratica il dialogo interculturale. Quest’ultimo si
può descrivere come lo scambio aperto e rispettoso di punti di vista diversi tra gli individui e gruppi di
diversa etnia, cultura, religione e area linguistica, sulla base della conoscenza reciproca e del rispetto.



L’educazione interculturale è adatta a tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro origine
etnica. Poiché tutti i nostri studenti vivono in un mondo che sta diventando sempre più
diversificato, dobbiamo prepararli adeguatamente. L’educazione interculturale è una parte
importante del bagaglio di competenze di ogni studente sia che questo sia inserito in una scuola
contraddistinta da una marcata diversità etnica, o che frequenti una scuola dove predomina una
sola etnia. Questo, indipendentemente dal fatto di appartenere alla cultura dominante o ad una
minoranza.
L’educazione interculturale è utile a tutti gli studenti, a prescindere dalla loro età. Riconoscere la
diversità come qualcosa di assolutamente normale negli esseri umani è qualcosa di appropriato
per tutte le età.
Il dialogo e i racconti sono identificati come le componenti fondamentali dell’educazione
interculturale. Mentre il fatto di fornire informazioni accurate dà ai giovani gli strumenti per
ridurre gli stereotipi e i pregiudizi, il fato di promuovere un dialogo aperto che consenta loro di
esprimere i propri pensieri, le proprie paure e percezioni risulta più efficace per favorire lo
sviluppo di una capacità interculturale rispetto alla semplice indicazione di cosa sia ‘giusto o
sbagliato’ fare in una situazione specifica.
L’educazione interculturale avviene naturalmente attraverso la “formazione nascosta” che
proviene dal contesto sociale e visivo in cui viviamo. È possibile e necessario includere idee
interculturali nei percorsi di educazione formale, ma un’importanza altrettanto elevata rivestono
le immagini, i messaggi e i valori veicolati tramite la cultura scolastica. Nell’esaminare questa
“formazione nascosta” ciò che è assente è altrettanto importante quanto ciò che è presente.
51
Fonte: Council of Europe 2000: Intercultural Learning kit
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
86
Quando introduciamo l’apprendimento interculturale nella scuola dovremmo porre attenzione alle
caratteristiche fondamentali dell’educazione interculturale:
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L’educazione interculturale si occupa di etnie e culture, non soltanto del colore della pelle delle
persone. L’educazione interculturale include anche la trattazione di situazioni in cui le
discriminazioni avvengono nei confronti di gruppi etnici minoritari a maggioranza bianca come
per esempio le persone che provengono dall’Europa dell’Est o i nomadi o contro altri gruppi
culturali minoritari come quelli di lingua madre Irlandese.52
Principi di apprendimento interculturale a scuola: le linee guida dell’UNESCO sulla Educazione
Interculturale
Principio I: l’educazione interculturale rispetta l’identità culturale dell’allievo attraverso l’apporto di
un’educazione culturalmente appropriata e di qualità per tutti.
Questo principio può essere attuato attraverso:
L’uso di curricula, di materiali di insegnamento ed apprendimento che:
o si basano sui diversi sistemi di conoscenza ed esperienza degli studenti;
o includono le loro storie, conoscenze e tecnologie, i loro sistemi di valori ed ulteriori
aspirazioni sociali, economiche e culturali;
o favoriscono la comprensione e l’apprezzamento, da parte degli allievi, del loro
patrimonio culturale;
o mirano a sviluppare il rispetto dell’identità culturale, la lingua ed i valori dello studente;
o fanno uso delle risorse locali.
-
Lo sviluppo di metodi di insegnamento che:
o siano culturalmente appropriati. Ad esempio attraverso l’integrazione di metodologie
didattiche tradizionali e l’uso delle forme tradizionali di media, come la narrazione, le
recite, le poesie e le canzoni;
o si basano sulle tecniche di apprendimento pratiche, partecipative e contestualizzate che
comprendono: attività di collaborazione con istituzioni culturali, viaggi studio e visite ai
siti e monumenti ed attività produttive collegate ai bisogni sociali, culturali ed economici
della comunità.
Lo sviluppo di metodi di valutazione culturalmente appropriati.
La scelta di una lingua che comprenda, dove possibile, la lingua madre degli allievi.
Formazione appropriata degli insegnanti che mira a :
o far conoscere agli insegnanti il patrimonio culturale dei loro paesi;
o far familiarizzare gli insegnanti con metodi di insegnamento pratici, partecipativi e
contestualizzati;
52
Fonte: National Council for Curriculum and Assessment (2006): Intercultural Education in the post primary school.
Enabling students to respect and celebrate diversity, to promote equality and to challenge unfair discrimination,
Dublin.
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o
-
favorire una sensibilizzazione nei confronti dei bisogni educativi e culturali dei gruppi
minoritari;
o sviluppare l’abilità di adattare ai bisogni dei vari gruppi minoritari i contenuti educativi, i
metodi e i materiali;
o agevolare l’applicazione della diversità come uno strumento che in aula può essere usato
a beneficio dell’allievo.
La promozione di ambienti di apprendimento che rispettano la diversità culturale attraverso, per
esempio,
o la conoscenza delle esigenze alimentari;
o il rispetto dei codici di abbigliamento;
o l’assegnazione di zone per la preghiera o la meditazione.
o l’interazione tra la scuola e la comunità ed il coinvolgimento degli studenti e/o le loro
comunità nel processo educativo attraverso:
 L’uso della scuola come centro per attività sociali e culturali,
 La partecipazione di artigiani tradizionali e artisti come insegnanti
 Il riconoscimento del ruolo di studente come veicolo di cultura;
 Il decentramento per lo sviluppo di contenuti e metodi che considerino le
differenze istituzionali da una regione all’altra;
 La partecipazione di studenti, genitori ed altri membri della comunità, insegnanti
ed amministratori di diversa provenienza culturale, nella gestione delle scuole,
nella sorveglianza, nel controllo e nel processo decisionale
 Implementazione dei programmi educativi,
 lo sviluppo di curricula e materiali di apprendimento ed insegnamento.
Principio II: L’educazione Interculturale offre ad ogni studente la conoscenza culturale, l’attitudine e le
competenze necessarie per una partecipazione attiva e piena nella società.
L’assicurazione di uguali opportunità nell’educazione attraverso:
o un accesso equo a tutte le forme di educazione per tutti i gruppi culturali della
popolazione;
o l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nel sistema educativo;
o l’offerta di qualifiche educative per assicurare un accesso equo alle scuole medie ed ai
gradi successivi, oltre che alla formazione professionale;
o l’adozione di misure che facilitino l’integrazione nel sistema educativo di gruppi con
bisogni culturali speciali, come ad esempio i figli di lavoratori immigranti;
o l’assicurazione di pari opportunità per la partecipazione ai processi di apprendimento;
o ambienti di apprendimento che non siano discriminatori, e siano sicuri e tranquilli;
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Questo principio può essere applicato attraverso:
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o
-
Una chiara definizione ed una valutazione accurata dei risultati di apprendimento, comprese le
conoscenze, le competenze, le attitudini e i valori.
-
Un insegnamento appropriato della lingua attraverso cui ogni allievo dovrebbe acquisire la
capacità di comunicare, esprimersi, ascoltare ed impegnarsi in dialoghi nella propria lingua
madre, nella lingua ufficiale o nazionale del proprio paese ed in una o più lingue straniere.
Un’adeguata formazione iniziale e permanente dedicata agli insegnanti, che favorisca:
o una profonda comprensione del paradigma interculturale nell’educazione e le sue
implicazioni per la trasformazione delle pratiche quotidiane in classe, nelle scuole e nelle
comunità;
o un senso critico nei confronti del ruolo che l’educazione deve avere nella lotta contro il
razzismo e la discriminazione;
o un approccio basato sui diritti all’educazione e alla formazione;
o le competenze per progettare, implementare e valutare i programmi scolastici basati sui
bisogni e sulle aspirazioni degli studenti e delle comunità locali in cui sono inserite;
o le competenze per integrare gli studenti appartenenti a culture non dominanti nel
processo di apprendimento;
o le competenze per prendere in considerazione le diversità presenti tra gli studenti;
-
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l’implementazione di misure speciali nel caso di contesti in cui problematiche
storicamente definite limitino l’abilità dello studente e dell’insegnante a partecipare da
pari nella società.
L’uso di curricula, di materiali di insegnamento ed apprendimento che:
o diffondono nei gruppi maggioritari, la conoscenza della storia, delle tradizioni, della
lingua e della cultura dei gruppi minoritari;
o diffondono nelle minoranza la concezione di una società che comprende tutti;
o mirano ad eliminare i pregiudizi sui gruppi culturalmente distinti all’interno di un paese;
o coinvolgono vari sistemi culturali attraverso la presentazione dei diversi punti di vista
derivanti dalle varie culture;
o favoriscono la comprensione di concetti attraverso la lettura, la scrittura e la parola,
permettendo ai cittadini di accedere all’informazione, di comprendere chiaramente la
situazione che stanno vivendo, di esprimere i propri bisogni e di prendere parte alle
attività nel proprio ambiente sociale.
Metodi di insegnamento appropriati che :
o promuovono una partecipazione attiva al processo educativo;
o integrano metodi di insegnamento formali e non formali, tradizionali e moderni;
o promuovono un ambiente di apprendimento attivo, per esempio attraverso la
realizzazione di progetti concreti, in modo da smitizzare la conoscenza basata sulla
lettura dei libri fornendo una maggiore confidenza e aumentando alcune competenze
culturali, come l’abilità di comunicare o di cooperare con gli altri.
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o
o
un insieme di metodi e tecniche di osservazione, ascolto e comunicazione interculturale;
l’uso di più di una lingua di lavoro dove possibile e di alcune nozioni di analisi
antropologica;
un insieme appropriato di procedure di valutazione e l’attitudine ad una continua
valutazione e ridefinizione delle metodologie.
Principio III: l’educazione interculturale deve fornire a tutti gli studenti una conoscenza culturale delle
attitudini e delle competenze che permettono loro di contribuire alla diffusione del rispetto, della
comprensione e della solidarietà tra gli individui, tra gruppi etnici, sociali, culturali, religiosi e le varie
nazioni.
-
-
Lo sviluppo di curricula che contribuiscono alla :
o scoperta della diversità culturale, alla conoscenza del valore positivo della diversità
culturale e al rispetto per il patrimonio culturale;
o consapevolezza critica della lotta contro il razzismo e la discriminazione;
o conoscenza del patrimonio culturale attraverso l’insegnamento della storia, della
geografia, della letteratura, delle lingue, delle discipline artistiche ed estetiche, delle
materie scientifiche e tecnologiche;
o comprensione e rispetto per tutte le persone; le loro culture, i valori e gli stili di vita;
includendo le etnie locali e le culture di altre nazioni;
o consapevolezza della crescente interdipendenza globale tra le persone e le nazioni;
o consapevolezza non soltanto dei diritti ma anche dei doveri reciproci degli individui, dei
gruppi sociali e delle nazioni;
o comprensione della necessità di solidarietà e cooperazione internazionale;
o consapevolezza dei propri valori culturali alla base dell’interpretazione delle situazioni e
dei problemi e anche la consapevolezza della capacità di riflettere e rivedere
l’informazione arricchita dalla conoscenza di diverse prospettive culturali;
o rispetto per diversi modelli di pensiero
Metodi adeguati di insegnamento e di apprendimento che:
o trattano i patrimoni culturali, le esperienze e contributi forniti da diversi gruppi etnici
con pari dignità, integrità e importanza;
o offrono una educazione paritaria;
o corrispondono ai valori insegnati;
o offrono progetti interdisciplinari.
L’acquisizione delle competenze necessarie a comunicare e cooperare al di là delle barriere
culturali ed a condividere e cooperare con gli altri attraverso:
o contatti diretti e scambi regolari tra studenti, insegnanti ed altri educatori in diversi paesi
o ambienti culturali;
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Questo principio può essere applicato attraverso:
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o
o
o
-
l’implementazione di progetti comuni tra istituti ed istituzioni provenienti da paesi
diversi, al fine di risolvere problemi comuni;
la creazione di reti internazionali di alunni, studenti e ricercatori che lavorano allo stesso
obiettivo;
l’acquisizione di abilità per la soluzione e la mediazione di conflitti.
L’insegnamento e l’apprendimento di lingue straniere ed il rafforzamento della componente
culturale nell’insegnamento della lingua.
Una formazione iniziale e permanente per lo sviluppo professionale degli insegnanti che mira a
favorire:
o la conoscenza del valore positivo della diversità culturale e del diritto della persona ad
essere diversa;
o la conoscenza critica del ruolo che le comunità locali ed il sistema di conoscenza locale,
le lingue e le pratiche sociali hanno nel processo di apprendimento e nella costruzione
della persona nelle società nazionali, regionali e globali;
o la conoscenza della storia e delle dinamiche antropologiche al fine di facilitare la
comprensione e la capacità di trasmettere un’idea della pluralità, della dinamicità e della
complementarietà delle varie culture;
o le competenze sociali e politiche e l’apertura mentale favorevole alla promozione di una
partecipazione permanente alla gestione scolastica, alla progettazione, implementazione
e valutazione di progetti e programmi scolastici;
o lo sviluppo della competenze per sfruttare al meglio le visite ai musei e ad altre
istituzioni per un insegnamento interculturale efficace;
o l’apertura mentale e le abilità necessarie ad interessare lo studente nella conoscenza e
comprensione degli altri ;
o L’acquisizione di tecniche di osservazione, ascolto solidale e comunicazione
interculturale.
53
Fonte: http://unesdoc.unesco.org/images/0014/001478/147878e.pdf URL [07.03.2014]
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Tutte queste linee guida ed ulteriori informazione e materiali si possono trovare sul sito web
dell’UNESCO.53
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Programma
Il seguente programma suggerisce alcune attività di formazione per favorire l’apprendimento
interculturale.
Le attività sono divise in quattro moduli dedicati allo sviluppo storico di un’Europa diversificata, alla
diversità culturale in Europa, alle minoranze presenti in Europa ed al fenomeno dell’immigrazione verso
l’Europa, ma anche all’interno dell’Europa stessa.54
Modulo 3.1: Diversità culturale all’interno dell’Europa
Argomento: Apprendere nozioni sullo sviluppo Obiettivo: Apprendere e discutere lo sviluppo
storico di un’Europa della diversità in modo storico di un’Europa della diversità in modo critico
critico
L’insegnamento e la descrizione della storia sono spesso influenzati da etnocentrismo, nazionalismo e
qualche volta anche da xenofobia. Proprio per la sua importanza nei processi di socializzazione e
definizione dell’identità, questa, a causa del modo in cui viene insegnata, spesso rafforza i pregiudizi e gli
stereotipi su persone o paesi. L’educazione inter-culturale dovrebbe promuovere una lettura della storia
che prenda in considerazione diverse prospettive. Non esiste mai una sola verità. Questo, nella storia, è
vero più di qualsiasi altra disciplina.
1. Disegna un calendario che inizi nel 1500 ed arrivi ad oggi su un tabellone grande oppure su
diversi fogli di carta.
2. Procurati degli spilli oppure del nastro adesivo
Approssimativamente il tempo richiesto è di 60 minuti
Crea dei gruppi. Non importa quale sia il numero dei componenti
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Le principali fonti di questo syllabus sono: Council of Europe (1995): Education pack. Ideas, resources, methods
and activities for informal intercultural education with young people and adults, Strasbourg; Council of Europe
(2000): Intercultural Learning Tool Kit, Brussels; National Consultative Committee on Racism and Interculturalism
(2008): An education toolkit for the European Year of Intercultural Dialogue 2008. It’s amazing what we can learn
from each other, Dublin; National Council for Curriculum and Assessment (2006): Intercultural Education in the
post primary school. Enabling students to respect and celebrate diversity, to promote equality and to challenge
unfair discrimination, Dublin; Risager Karen (2012): Intercultural Learning: Raising Cultural Awareness, Heidelberg.
British Red Cross (2011): Positive images toolkit. Positive Image’s Educators Guide: a resource on migration and
development.
92
54
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
3. Invita ogni partecipante a pensare a 5 date storiche particolarmente importanti per il loro paese
o la propria cultura e a scriverle sul calendario.
1. Quando hanno finito tutti, chiedi di spiegare perché quelle date sono importanti, che cosa
significano per loro e perché le hanno scelte
Invita i partecipanti a dire se hanno trovato una delle date o un evento sorprendente oppure se li
conoscevano. Se c’è un evento che qualche partecipante non conosce chiedi a coloro che l’hanno
indicato di fornire una spiegazione
Discuti su come e perché studiamo determinate eventi della nostra storia e non altri.
Argomento: Le minoranze in Europa
Obiettivo: Accrescere la conoscenza sulle
minoranze e sui diritti delle minoranze in Europa.
Le minoranze storiche in Europa
C’è un certo numero di minoranze di vecchia data in Europa oggetto di un’interessante ricerca.
L’obiettivo è di dimostrare come la diversità culturale non sia un elemento nuovo in Europa, ma al
contrario che i flussi migratori costituiscono una caratteristica fondamentale della storia europea. Il fine
è proprio quello di promuovere la conoscenza di queste minoranze storiche in Europa.
a) Dividi la tua classe in cinque gruppi e chiedi ad ognuno di cercare informazioni sulle seguenti comunità
presenti in Europa:




Roma.
Baschi.
La comunità ebraica.
La comunità mussulmana.
Pagina
Un riassunto di 2 pagine sulla storia della comunità studiata, includendo i motivi per i quali è arrivata in
Europa (se si tratta di migranti) e il contributo positivo fornito alla società europea (ad esempio:
commercio, lavoro e cultura). L’indicazione delle zone in cui, in Europa, c’è una maggiore concentrazione
di queste comunità. Esperienze positive e negative legate alla convivenza con i popoli europei (razzismo,
discriminazione etc…).
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b) Chiedi ad ogni gruppo di fare delle presentazioni sulla base delle seguenti linee guida:
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Argomento: Le migrazioni
Obiettivo: Accrescere la conoscenza sui movimenti
migratori
Perché le persone emigrano?
Tempo per l’attività: 10 minuti:
Chiedi agli studenti di pensare ai motivi dei movimenti migratori e di scriverli sulla lavagna. Incoraggia gli
studenti a pensare a qualche familiare o amico che si è trasferito in un altro paese ed alle ragioni che
l’hanno spinto a farlo. Chiedi agli studenti se conoscono il termine che, di solito, viene utilizzato per
descrivere chi lascia la propria casa per andare in un altro posto.
Tempo per l‘attività: 30 minuti
Guarda questo filmato: http://www.goodnesstv.org/en/videos/voir/47937
Dopo aver guardato il video discuti le seguenti domande:
Come ti sei sentito quando guardavi il video?
Sei rimasto sorpreso da qualcosa?
Quali sono i motivi che hanno spinto le persone del video a migrare?
Hai sentito alcuni termini che non conosci?
Puoi anche guardare altri video a questa pagina: http://www.goodnesstv.org/en/categories/
Modulo 3.2: Cultura ed identità
Argomento: Agire concretamente a supporto
degli emigrati
Obiettivo: Apprendere e discutere i fatti relativi al
fenomeno dell’emigrazione.
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Celebra la “Giornata mondiale dei rifugiati” e “La giornata mondiale degli emigrati”. Le Nazioni Unite
hanno indicato dei giorni dell’anno specifici per celebrare questi eventi. La giornata mondiale dei rifugiati
si celebra il 20 giugno di ogni anno e la giornata mondiale degli emigrati il 18 dicembre. Partecipa agli
eventi sociali che celebrano e aumentano la conoscenza sui contributi che immigrati e rifugiati hanno
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Agire
BUILDING STRONG SCHOOL-FAMILY-COMMUNITY RELATIONSHIPS -HANDBOOK
dato alla tua comunità.
Link utili: www.un.org/en/events/refugeeday/ www.un.org/en/events/migrantsday/
Organizza un incontro nella tua scuola o nel tuo gruppo giovanile con un immigrato o una associazione
che si occupa di immigrati. Contatta una associazione che, nella tua zona, si occupa di aiutare gli
immigrati e chiedi un incontro al fine di condividere le loro storie ed aumentare la consapevolezza sul
fenomeno dell’emigrazione/immigrazione.
Argomento: Riconoscere nostra diversità I
Obiettivo: Evidenziare, riconoscere ed apprezzare la
diversità linguistica
La cipolla della diversità
1. I partecipanti sono invitati a formare un cerchio interno ed uno esterno (che rappresentano gli strati di
una cipolla); in coppia le persone si posizionano uno di fronte all’altro.
2. Ogni coppia deve trovare (molto velocemente: per esempio 2 min) una cosa (abitudine, aspetto,
ambiente, attitudine etc.) che hanno in comune e trovare una forma espressiva adatta ad indicarla (si
può lasciare la forma espressiva libera oppure indicarne ogni volta una diversa: “Canta una canzone”,
“fare una breve mimica”, “creare una poesia in due righe”, “esprimila con i rumori”, “esprimila con un
simbolo”...).
3. Le coppie parlano dell’elemento comune trovato, al resto dei membri del gruppo,che provano ad
indovinare la similitudine che hanno visto
4. Quando tutti hanno finito, la buccia di cipolla esterna si muove verso destra. Ogni nuova coppia deve
trovare una similitudine ed esprimerla. Si possono anche dare delle indicazioni sul tipo di similitudine
(tipo di cibo, ciò che non mi piaceva a scuola, famiglia, musica, abitudine, attitudine, presa di posizione
politica..), andando ogni volta un po’ più a “fondo” nelle nostre cipolle.
5. Le coppie possono cambiare diverse volte, sino al completamento del cerchio (a seconda della
grandezza del gruppo).
Argomento: Riconoscere la nostra diversità II
Obiettivo: Evidenziare, riconoscere ed apprezzare la
diversità del patrimonio culturale
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Riflessione e valutazione:
Il moderatore non dovrebbe interrompere la coppia durante la discussione, ma provare a rafforzare
l’idea che ogni coppia deve trovare un accordo. Il moderatore osserva il processo e scrive appunti per
un’ulteriore discussione facendo domande come: Quali similitudini/differenze ci hanno stupito? Da dove
derivano? Fino a che punto le nostre differenze possono essere complementari?
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Una variazione più difficile potrebbe essere ricercare le differenze in coppia ed esprimere le loro
complementarietà (oppure trovare un’espressione / situazione che integra entrambe).
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Il gioco dell’ombrello
Obiettivo: Sviluppare la consapevolezza della propria identità, ed apprezzare le differenze all’interno del
gruppo. Esplorare come si sviluppano i sottogruppi nella società.
Materiali – Diversi ombrelli. Se l’uso dell’ombrello vero e proprio non è pratico, disegnali su fogli per
poster. Post-it (grandi). Pennarelli.
Età - 7 anni
Tempo minimo necessario - 30 min.
Metodo

Dividi i partecipanti in quattro gruppi circa. Dai ad ogni gruppo un ombrello, alcuni Post-it ed un
pennarello

Nei vari gruppi viene chiesto ai membri di trovare il maggior numero di cose che hanno in
comune tra loro. Queste devono essere scritte sui Post-it ed attaccati all’ombrello del gruppo.

Questo rivela anche ciò che non ritengono di avere in comune, e di cui le persone vanno fiere.
Fai scrivere anche queste sui post-it e incoraggia le persone ad attaccarseli addosso. Questi sono
portati come distintivi di cui le persone sono fiere (non come “etichette” negative)
MARCHI - ETICHETTE DI PREGIUDIZIO

Dopo un po’ di tempo riunisci i gruppi in un insieme unico e chiedi loro se credono di poter
essere un gruppo. Tra le cose già menzionate, qual è quella che hanno tutti in comune? I
partecipanti le incollano ad un solo ombrello comune

Alcuni individui che indossano delle etichette potrebbero incontrare altri con distintivi simili e
formare un sotto gruppo mentre continuano ad essere parte dell’intero gruppo
Invitare i partecipanti a discutere delle differenze che loro sono fieri di avere rispetto agli altri

Approfondire i sentimenti di esclusione ed inclusione che hanno vissuto i gruppi durante il gioco

Discuti su cosa i partecipanti avrebbero dovuto scegliere per appartenere o per star fuori da un
gruppo specifico; cose a cui forse hanno dovuto "rinunciare" per appartenere ad un gruppo o per
consentire ad altri di entrare
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
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Discussione - imparare a concentrarsi sull’esperienza:
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
Quali erano le loro attitudini verso gli estranei; le differenze sono state preziose e ben accette?

Concentra l’attenzione sulle differenze tra distintivi auto-approvati che le persone sono fiere di
indossare, e etichette che alle persone potrebbero far sentire non a proprio agio, essendo stati
imposti dagli altri

Incoraggia i partecipanti a considerare le loro esperienze in sottogruppi con un ombrello più
piccolo.

Incoraggiare il gruppo a pensare quali sono le dinamiche di esclusione o marginalizzazione di
alcuni gruppi in una società più grande
Argomento: Riconoscere la nostra diversità
Obiettivo: Evidenziare, riconoscere ed apprezzare la
diversità individuale e personale al di là delle norme
nazionali/religiose ed etiche
La patata della diversità:
Obiettivo – aiutare i giovani a riconoscere ed apprezzare gli elementi che li rendono diversi dalle altre
persone del loro gruppo, e ad apprezzare gli elementi che diversificano gli altri da loro stessi.
Fascia d’età – tutte
Materiali – Ogni partecipante avrà bisogno di una patata ed una loro foto recente di cui vanno fieri. Il
leader dovrà fornire delle etichette adesive su cui poter scrivere.
Tempo minimo necessario - 30 minuti
Prima parte
Chiedi a tutti di guardare attentamente la loro patata, in modo da notare tutti i buchi ed avvallamenti, la
sua forma e la sua dimensione.
Ora metti tutte le patate in una grande busta e mischiale e versale sul pavimento. Chiedi ad ognuno di
provare a identificare la propria patata.
A questa attività può seguire una discussione su come ogni patata , anche se molto diversa a modo suo,
rimane sempre una patata dentro.
Chiedi ad ogni partecipante di pensare a sé stessi. In che modo sono fieri di essere diversi da tutti gli altri
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Seconda parte
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del gruppo.
Incoraggiali a pensare :
1. Apparenza fisica, competenze, talento, personalità
2. Modi in cui i loro gusti sono diversi da tutti gli altri nel gruppo.
Invitali a scrivere due frasi relative ai punti (a) e (b) su un adesivo.
Le loro dichiarazioni si possono leggere e proiettare direttamente con la loro foto su uno schermo.
i partecipanti possono scambiare distintivi, mischiarli e poi provare ad abbinare le dichiarazioni alle foto
sul muro (potrebbero esserci indizi nelle foto).
Terza parte
Attribuisci ad un gruppo più piccolo il compito di usare i distintivi per elencare tutte le abilità, talenti,
attributi, esperienze e competenze che sono presenti in un gruppo.
Poi tutto il gruppo lavora su un poster gigante oppure uno schermo per descrivere come le differenze
arricchiscono l’intero gruppo.
Discussione

Invita tutti a dire quali differenze, espresse da altre persone presenti, ammirano e perché.

In che modo vogliono che gli altri considerino le loro differenze?

Quale attitudine vogliono che il gruppo abbia per le differenze degli altri?

Che cosa cogliamo dalle persone diverse da noi?

(Paura, ignoranza, ecc.)
Obiettivo: sensibilizzazione e programmazione
delle azioni attuabili nella nostra vita quotidiana,
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Pagina
Argomento: comprendere e lottare contro la
discriminazione
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Modulo 3.3: Lotta contro l’intolleranza
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contro la discriminazione
Barometro della discriminazione:
Obiettivo
• Favorire una discussione sui pregiudizi – capire meglio il concetto ed aumentare la consapevolezza.
Gruppo
•L’ideale sarebbe avere gruppi dai 10 ai 15 anni, o dai 20 ai 30, divisi in piccolo gruppi da 8-10
Materiale occorrente
• lavagne a fogli mobili; penne
Descrizione


Faremo il gioco del barometro. Se vai verso l’angolo in alto a destra significa “io sono d’accordo”,
se invece vai a sinistra significa “Io non sono d’accordo”. Come si può vedere non c’è alcun
punto mediano (non sono sicuro), quindi prova a decidere e posizionati dove meglio credi.
Ad alcuni verrà chiesto di esprimere il perché si sono posizionati lì. Non ci saranno discussioni e
nessun commento – ascolta semplicemente che cosa stanno raccontando le persone.
Frasi:
a ci sono alcuni pregiudizi utili
b ho il diritto di avere pregiudizi
c io non ho pregiudizi
d Il pregiudizio conduce sempre alla discriminazione
Tempo 90 minuti
Obiettivo
• Analisi dei privilegi sociali,discriminazione multipla ed il loro effetto cumulativo sulle pari opportunità.
Pagina
99
Gruppo
• 15-30 anni
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Materiali
• lavagna a fogli mobili, evidenziatori, abbastanza posto per far formare ai partecipanti una linea
posizionandosi fianco a fianco
Descrizione
o
o
o
o
o
o
o
o
Chiedi ai partecipanti di formare una linea posizionandosi fianco a fianco e di tenersi per mano
stando in silenzio.
I formatori enunciano alcune frasi e tutte le persone che si identificano con queste devono fare
un passo avanti oppure un passo indietro
Come indicato dai formatori, un passo avanti significa che quella categoria è una fonte di
vantaggio nella società
Un passo indietro significa che è una fonte di svantaggio
Se i partecipanti arrivano ad un punto in cui non si possono più tenere per mano, la devono
lasciare.
Crea un elenco di frasi che comprendono categorie diverse: età, studi, cultura socio-economica,
colore della pelle, origine etnica, religione, orientamento sessuale…
Dopo averne letti alcuni, chiedi ai partecipanti di rimanere dove sono e posiziona un “premio” ad
alcuni metri dai partecipanti.
Dì al gruppo che il premio rappresenta il loro obiettivo e che devono correre per raggiungerlo…
pronti, partenza
…VIA!!
Riflessione e valutazione
• Ma si inizia veramente dallo stesso punto?
• Non raggiungere l’obiettivo significa non avere abbastanza motivazione?
Settimana contro il bullismo: Per organizzare una settimana contro il bullismo nella vostra scuola
potete visitare questo sito web:
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Pagina
Argomento: Comprendere e lottare contro il Obiettivo: Sensibilizzazione e pianificazione di
razzismo
azioni attuabili nella nostra vita quotidiana contro
il razzismo.
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• Qual è l’effetto dello svantaggio cumulativo?
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Anti-Bullying Alliance (2006): 50 per la settimana contro il bullismo.
http://peacefulschoolsinternational.org/wp-content/uploads/50_ideas_for_anti_bullying_week.pdf URL
[07.03.2014]
Analisi mediale
Obiettivi

Esaminare il ruolo dei media nei confronti del razzismo.

Evidenziare i pericoli nell’etichettare le persone, anche quando la cosa non è intenzionale.

Considerare l’impatto dei messaggi inadeguati dei media.
Background
I media giocano un ruolo importante per quanto riguarda il razzismo. Potrebbero avere un ruolo ancora
maggiore nella lotta al razzismo evidenziandolo come un problema della nostra società. Potrebbero
informare su come enti pubblici e privati stanno cercando di contrastare il razzismo e promuovere una
società più inclusiva.
Gli standard professionali ed etici di alcuni contenuti pubblicati dai media sul problema del razzismo e
della diversità culturale nella nostra società, sono a volte, molto bassi. Questo è, ormai, un fatto
acclarato anche da coloro che sono coinvolti nell’industria dell’informazione come l’Unione Nazionale dei
Giornalisti, molto attiva nel promuovere le buone pratiche.
Osserva come i media interpretano uno o più dei seguenti elementi:

Nomadi

Gruppi di colore o minoranze etniche

Profughi e Richiedenti Asilo
Materiali – Chiedi ai partecipanti di raccogliere servizi giornalistici su gruppi come nomadi, profughi e
richiedenti asilo da diversi giornali durante un determinato periodo.
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Fascia d’età - 15 anni
Tempo - 30 - 45 minuti
Pagina
Metodo
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
Dividi le persone in piccoli gruppi da 4 o 5.

Nomina una persona che possa fare da portavoce oppure chiedi al gruppo di scegliere loro stessi
una persona. Questa persona presenterà le cose fatte dopo 20 minuti di lavoro.

Fai circolare le fotocopie di alcuni articoli di giornale che hai raccolto oppure fai utilizzare gli
articoli che i partecipanti avranno raccolto in precedenza.

Chiedi ad ogni gruppo di decidere di cosa parla il racconto.

Che tipo di messaggio esprime il titolo dell’articolo?

Quali messaggi vengono inviati dal contenuto dell’articolo?

C’è un linguaggio emotivo nell’articolo oppure nel titolo?
Argomento: Lavorare sugli stereotipi
Obiettivo:
stereotipi
Riflettere
criticamente
sui
nostri
La natura onnipresente degli stereotipi; la funzione sociale degli stereotipi
Partecipanti:
Il numero di partecipanti è limitato a 10-12 persone. Di solito si ottiene un risultato migliore con gruppi
appartenenti ad una sola cultura.
Istruzioni:
Il gruppo è diviso in squadre. Ogni gruppo riceve una foto di una persona ed un foglio con delle domande
sulla vita di questa persona. I partecipanti risponderanno in base all’idea che si sono fatti guardando la
foto. Le domande potrebbero riguardare:
a) Nome, età
b) Occupazione
c) Dove abitano
102
d) Stato civile
Pagina
e) Interessi, hobby
f) L’ultimo libro che hanno letto
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g) L’ultimo film visto
h) Che cosa farebbero se vincessero un milione di euro
Ogni persona si mette in cerchio presentando la persona ritratta dalla foto, sulla base degli appunti presi.
Successivamente i partecipanti riflettono sull’attività e su come questa è stata completata.
E’ stato un esercizio difficile?Come è stato possibile fare delle affermazioni così dettagliate sulla persona
ritratta nella foto? Da dove hanno preso spunto? Che cosa ha attirato l’attenzione dei partecipanti e cosa
ha influenzato i loro giudizi?
Note:
Le foto per questo esercizio non dovrebbero mostrare personalità molto conosciute. Dovrebbero
mostrare soltanto una foto allargata del viso, mostrando il meno possibile i vestiti.
Il muro
(Questa attività può essere emotivamente molto forte.)
Materiali necessari:
Scatole di cartone a cubo chiuse con il nastro e sigillate (si possono
comperare dalle aziende di spedizione oppure dalle cartiere)
evidenziatori (uno per scatola)
Carta del macellaio Bianca oppure leggermente colorata per coprire
completamente l’esterno della scatola
Tempo richiesto:
10 minuti per l’introduzione e per spiegare le regole del gioco, ecc.
15 minuti in gruppi per scrivere.
15 minuti per leggere
20 minuti per abbattere il muro

In questo esercizio alle persone si chiede in gruppi di scrivere gli stereotipi, le calunnie e ciò che
incita all’odio verso un gruppo culturale minoritario. I gruppi minoritari che suggeriti sono i seguenti:
Afro-Americani
Pagina

103
30 minuti (+) per elaborare
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
bianchi/Caucasici

Ispanico/Latino

Americani asiatici

Nativi Americani

Donne

Uomini

Omosessuali/Lesbiche/Bisessuali

Transessuali

Persone con disabilità

Persone con più di 65 anni

Persone obese

Persone in condizioni socio-economiche disagiate

Ebrei

Arabo-Americani

Persone straniere

altri
104
Una volta che questa attività è stato completata, si chiede ai partecipanti di leggere queste affermazioni
ed impilare le scatole da formare un muro. Questo processo crea un "muro dell’odio." Dopo che il muro
è stato costruito, si chiede alle persone di smontarlo, scatola per scatola, esaminando come questi
problemi riguardano la vita delle persone. Ad ogni scatola, il moderatore dovrebbe chiedere al gruppo
chi vuole parlare e perché quei stereotipi e parole sono offensive e cosa significa per loro. Poi
dovrebbero fare ciò che vogliono con la scatola.
Pagina
Domande di facilitazione:
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
Come ti sei sentito durante questa attività?

Che cosa emergeva nella tua mente?

Come ci si sente quando si pronunciano queste le parole o stereotipi?

Che cosa ti ha colpito di più?

C’erano parole che avresti voluto difendere, ma non lo hai fatto?

Come applichi questa attività ai tuoi gruppi di lavoro o alla tua vita personale?
Modulo 3.4:Dialogo interculturale
Argomento:
Lavorare
su
incomprensioni interculturali
esempi
di Obiettivo:
Trovare
modi
incomprensioni interculturali
contesto
per
risolvere
riflettendo sul
Argomento: Riconoscimento dei valori culturali; rapporto tra la lingua e la cultura
Partecipanti: il numero di partecipanti è illimitato. E’ più adatto a gruppi mono-culturali che a quelli
multiculturali.
Istruzioni: nella prima fase, ai partecipanti verrà dato un elenco che contiene proverbi provenienti da
diversi paesi, tradotti in modo letterale dalla loro lingua madre. Alcune traduzioni sembreranno strane,
ma è una conseguenza naturale della traduzione di un specifico linguaggio culturale. I proverbi spesso
sono profondamente radicati nei valori culturali di un popolo e questo li rende difficili da tradurre e
ricostruire. Un elenco di proverbi potrebbe essere il seguente:
Ci deve essere ordine. (Germania)
Canta e ridi con i tuoi parenti, ma mai fare affari. (Germania)
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Presto a letto e presto in piedi, rende l’uomo sano, ricco e saggio (Inghilterra)
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Lavoro veloce – peccato per il maestro. (Bulgaria) Presto e bene non stanno bene insieme.
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Il lavoro non è un lupo, non scapperà nella foresta. (Russia)
Nove levatrici – figlio storpio. (Bulgaria)
La fine della passione è l’inizio del pentimento (Francia)
Se si sospetta un uomo, non assumetelo; se assumi un uomo, non sospettarlo
(Cina)
Ci vuole un intero villaggio per crescere un figlio (Africa)
Non arerai mai un campo rigirandolo nella tua mente (Irlanda)
Una mezza verità è una bugia intera (Yiddish)
Ci sono sempre orecchie dall’altra parte del muro (Cina)
I partecipanti discutono i proverbi e provano a riconoscere i valori nascosti. Se ci sono alcuni proverbi
difficili da comprendere, i motivi di queste difficoltà dovrebbero essere discussi. Si dovrebbero fare
anche dei paragoni con i proverbi simili presenti nella cultura dei partecipanti. Nella seconda fase, si
formano coppie con cultura mista. Il Partner A inizia traducendo alcuni proverbi in una lingua comune. Il
partner B ascolta, fino a che non si presenti un proverbio, che sembra completamente senza senso ed
incomprensibile. L’ascoltatore grida “Stop”! ed il partner A deve rendere questo proverbio più
comprensibile aggiungendo ulteriori informazioni (chi lo dice,quando si dice, che cosa significa
esattamente). Il partner B deve provare a scoprire quali sono i valori contenuti nel proverbio. La stessa
procedura è poi ripetuta cambiando i ruoli.
Note:
L’obiettivo più importante di questo esercizio è di aumentare la comprensione dei partecipanti sulla
diversità dei valori culturali ed incoraggiarli a speculare sui valori in generale. Tuttavia, con un breve
esercizio così, non ci si può aspettare di produrre una determinazione corretta dei valori in senso
antropologico.
Argomento: Esperienze pratiche di dialogo obiettivo: Praticare e sperimentare il dialogo
interculturale
interculturale
Obiettivo
• Questo piccolo esercizio di gruppo prevede che un membro per ogni gruppo osservi attentamente il
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Tempo 25 minuti
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comportamento degli altri. Mira ad esplorare il linguaggio del corpo, sviluppare competenze
nell’osservazione e nell’esplorazione degli effetti dei comportamenti del gruppo su un individuo.
Gruppo
• misura variabile
Materiale occorrente
• nessuno
Descrizione
o
o
o
o
o
Dividi i partecipanti in gruppi da quattro o cinque persone. Una persona per gruppo lascia la
stanza. Gli altri pensano ad una attività o discussione da fare davanti con la persona che è al
momento fuori dalla stanza, basata su un codice comunicativo particolare. 3 minuti
La persona che aveva lasciato la stanza rientra ed inizia ad osservare attentamente il gruppo che
inizierà l’attività concordata.
Quando la persona ritiene di aver capito il codice’, inizia ad usarlo e ad interagire con il resto del
gruppo. Se il codice è corretto il gruppo lo accetterà come uno di loro; se è sbagliato, il gruppo
continuerà ad ignorarlo. La persona che aveva lasciato la stanza dovrà continuare ad osservare
fino a scoprire il codice corretto ed ottenere l’accettazione nel accettati dal gruppo. 5 minuti
Un altro membro del gruppo ora può allontanarsi e ripetere l’attività. Il gruppo può creare un
codice più difficile e sofisticato ogni volta che si ripete l’esercizio. 10 minuti
Riflessione e valutazione 7 minuti
• Come si è sentita la persona che aveva lasciato la stanza?
• Che cosa hanno scoperto quando hanno provato capire il codice?
• Come si sono sentiti i membri del gruppo durante l’esercizio?
• Quali implicazioni ha, questo processo, con ciò che è accade nell’interazione quotidiana?
• I partecipanti hanno qualche osservazione oppure commento sul linguaggio del corpo in genere?
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Questo esercizio potrebbe essere usato per esplorare l’uso di codici verbali in un ‘gruppo chiuso’, per
vedere come un gruppo può sviluppare l’uso esclusivo del linguaggio. (Un esempio di codice verbale
potrebbe essere: tutte le frasi pronunciate devono iniziare con una parola che inizia con ‘w’). Il gruppo
potrebbe unire un codice verbale con un codice fisico. (Un esempio di codice fisico potrebbe essere: tutti
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Commenti
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i membri del gruppo devono fare un contatto con gli occhi con il leader del gruppo assegnato prima di
parlare con qualsiasi altro membro.)
Questo esercizio potrebbe essere portato al di là della comunicazione per esplorare altri aspetti del
gruppo chiuso. Come operano le bande in termini di linguaggio, linguaggio del corpo, comportamento,
valori, moda e così via? In che modo si può provare ad entrare in un gruppo chiuso? Quali messaggi
danno i gruppi chiusi agli estranei? Perché le persone hanno bisogno di gruppi chiusi?
Glossario
o
Cultura
Le credenze, il comportamento, il linguaggio, e l’intero stile di vita di un particolare gruppo di persone. E’
importante essere a conoscenza del fatto che la cultura è sempre costruita socialmente e si sviluppa
attraverso l’interazione tra le persone. Sappiate che la cultura cambia costantemente e non è qualcosa di
statico.
o
Discriminazione
La discriminazione riguarda l’essere trattati in modo diverso da tutti gli altri a causa di qualche
caratteristica personale che qualcuno non rispetta.
o
Diversità
Il concetto di diversità racchiude accettazione e rispetto. Significa capire che ogni individuo è unico e ha
delle differenze individuali. Queste possono riguardare la razza, l’etnia, il sesso, l’orientamento sessuale,
le condizioni socio-economiche, l’età, le competenze fisiche, il credo religioso, il credo politico, o altre
ideologie. La diversità implica l’esplorazione di queste differenze in un ambiente sano, positivo e di
consolidamento. Riguarda la comprensione reciproca ed andare oltre la semplice tolleranza per
abbracciare e celebrare la ricca dimensione della diversità contenuta in ogni individuo.
Sentimento coltivato storicamente o socialmente costruito, di appartenenza ad un certo gruppo sociale
che ha tradizioni/linguaggio/patrimonio culturale comune.
o
Prima lingua
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Etnia
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o
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Una prima lingua (anche lingua nativa, madrelingua) è la lingua(e) che una persona ha imparato sin dalla
nascita.
o
Globalizzazione
Globalizzazione è il sistema di interazione tra i paesi del mondo che consente lo sviluppo dell’economia
globale. La globalizzazione si riferisce all’integrazione delle economie e delle società di tutto il mondo. La
globalizzazione comprende scambi tecnologici, economici, politici e culturali resi possibili in gran parte
dalla comunicazione, dal trasporto e dalle infrastrutture
o
Identità:
L’identità è un processo psicologico. Riguarda un individuo, la percezione che ha di sé stesso in relazione
all’ambiente. La percezione della propria conoscenza dell’esistenza come persona in relazione agli altri,
come la famiglia ed il gruppo che forma come rete sociale. Per le minoranze, la loro identità è influenzata
dal modo in cui sono percepite dalla maggioranza. L’identità è funzionale ad assicurare la continuità e la
crescita.
o
Apprendimento interculturale
Riguarda il fatto di capire come noi percepiamo altre persone che sono particolarmente diverse da noi.
Riguarda noi. Riguarda noi e come lavoriamo insieme per costruire una comunità giusta. Riguarda il
modo in cui le comunità si possono collegare fra loro per promuovere l’uguaglianza, la solidarietà e le
pari opportunità per tutti. Riguarda il favorire il rispetto e promuovere la dignità tra le culture, in
particolare dove sono presenti delle minoranze.
o
Migrazione
È il movimento di una persona o di un gruppo di persone, attraverso un confine internazionale, oppure
all’interno di uno Stato. Comprende qualsiasi tipo di spostamento di persone, di qualsiasi lunghezza,
composizione e per qualsiasi causa; comprende la migrazione di rifugiati, sfollati, migranti per motivi
economici e persone che si muovono per altri scopi, compreso il ricongiungimento familiare. (IOM)
Minoranza
Un gruppo di persone che condivide un’unica identità e/o cultura, diversa dal resto della società e per
questo viene emarginato dal punto di vista sociale e legale dalla maggioranza. Alcuni esempi
comprendono gli immigranti, le minoranze etniche e nazionali, le persone con orientamento sessuale
diverso, le persone con disabilità.
Società Multiculturale
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o
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Una società in cui convivono culture diverse, nazionali ed altri gruppi, che non hanno un contatto
reciproco. All’interno di questo tipo di società, la diversità è vista come una minaccia e solitamente è
terreno fertile per pregiudizi, razzismo ed altre forme di discriminazione.
o
Potere
La capacità di controllare e limitare la partecipazione sociale di altre persone. Per giovani minoranze,
questo spesso significa marginalizzazione sociale, che porta verso una completa perdita di potere.
o
Pregiudizio
È basato su informazioni non approfondite riguardo altre persone. Spesso tendiamo ad avere pregiudizi
sugli altri semplicemente perché non li conosciamo oppure perché non facciamo alcuno sforzo per
conoscerli. Si basa su delle esperienze condivise da altri, oppure su ciò che si legge nei giornali di odierni.
o
Razzismo
Qualsiasi distinzione, esclusione, restrizione, o preferenza basata sulla razza, colore della pelle,
discendenza, oppure origine nazionale o etnica. Ha lo scopo, oppure l’effetto, di annullare o ridurre il
godimento o esercizio paritario dei diritti umani e delle libertà fondamentali in ambito politico,
economico, sociale, culturale o qualsiasi altro settore della vita pubblica: (UN Convenzione sulla
Eliminazione di Tutte Le Forme di Discriminazione Razziale )
o
Religione
La religione può essere definita o come credo religioso o spirituale di preferenza, indipendentemente dal
fatto che questo credo sia rappresentato da un gruppo organizzato, con specifici principi religiosi o
spirituali.
o
Stereotipi
Gli stereotipi sono giudizi che noi facciamo sugli altri senza avere sufficienti informazioni al riguardo
oppure senza un ragionamento appropriato.
La tolleranza è il rispetto, apprezzamento ed accettazione della diversità in senso generale. La tolleranza
significa vivere ed agire accettando le altre culture senza giudicare. La tolleranza, se considerata nel
contesto dell’apprendimento interculturale ha un significato abbastanza diverso da quello tradizionale.
Essere tolleranti non significa che uno è interculturalmente tollerante. Qui stiamo parlando di
salvaguardare e mettere in pratica i valori dei diritti umani e tutelare la libertà degli altri.
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Tolleranza
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