Un simbolo, il simbolo Un nuovo simbolo per la Destra Sociale: era

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Un simbolo, il simbolo Un nuovo simbolo per la Destra Sociale: era
Un simbolo, il simbolo Un nuovo simbolo per la Destra Sociale: era necessario? Mah, se ti affidi a quelli che pensano che non sia necessario neanche che esista la DS, certamente no. Ma finché c’è un gruppo (comunità può sembrare parola grossa), cui non dispiace riconoscersi in ciò, perché non darsi anche un nuovo simbolo? Ecco quindi che la mia idea della freccia è stata discussa, variata e ben realizzata da Alfio. Perché la freccia e non una fiamma? Perché basta con simulacri, variazioni sul tema e nostalgismi. Perché è bastato che un grumo di mitomani pensasse di essere “il nuovo e il meglio del vecchio”, che l’unica similfiamma che ha una storia -­‐piccola per carità, ma dignitosa e dimostrata-­‐, e che fù nell’emergenza da me inventata e da Alfio via via meglio stilizzata, finisse a rappresentare altro. Perché tutti, ora e sempre, abbiamo comunque ambito ad essere rappresentati da un solo simbolo di Partito, e solo alla storia e ai progetti di quel Partito abbiamo -­‐e in fondo ancora-­‐, anelato: la Fiamma del MSI. Ma come ormai dovrebbe essere “noto anche agli asini”, quel simbolo è nella disponibilità (legale, se non altro), solo della Fondazione di AN, quindi… Vogliamo aggiungere che di fiamme, fiammelle e simili ce ne sono tante a rappresentare ormai solo la divisione di un‘area politica, che tanto basta? E quindi la freccia; l’anelito al volo, la direzione e velocità, soprattutto la direzione, ma anche la provenienza. Il punto di partenza che mai abbiamo rinnegato, seppure è l’obbiettivo che la punta (il ferro) deve colpire per affermare progetti e valori, e per trascinare nel futuro quanto promana dalle nostre radici (il fusto), una volta che l’indentellatura è stata liberata da uno scocco paziente, ma certo deciso e sereno. Luca Romagnoli