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DATA
5 dicembre 2016
05/12/2016 17:30
POLITICA
Ambrosetti AM: governo temporaneo
è soluzione migliore
Per Alessandro Allegri, amministratore delegato di Ambrosetti Asset Management
Sim, una priorità del nuovo esecutivo dovrà essere la questione bancaria che deve
essere risolta a breve
Nella giornata del dopo-referendum, che ha visto chiudersi in anticipo
l'avventura del governo Renzi, i mercati finanziari stanno reagendo in maniera
composta. Sembra quasi che a livello internazionale sia scemato l'interesse nei
confronti del risultato referendario. Il mercato azionario italiano risulta essere
il maggiormente volatile in Europa. Dopo un'apertura in forte ribasso, nel
corso della mattinata il Ftse Mib è riuscito a recuperare tutte le perdite, mentre
gli altri indici europei si mantengono ben impostati in territorio positivo.
Attualmente le ripercussioni più serie sembrano restare nel campo di
competenza originale della politica.
Questa l'analisi di Alessandro Allegri, amministratore delegato di Ambrosetti
Asset Management Sim, secondo cui i mercati sembrerebbero rassicurati di
aver allontanato un rischio crisi che poteva essere pesante. Sicuramente un
esecutivo temporaneo, che abbia lo scopo di chiudere alcune riforme
importanti e consegnare il Paese a un campo elettorale meno nervoso di
quello attuale, possibilmente non prima della fine del prossimo anno, sarebbe
la soluzione migliore agli occhi degli investitori.
"Una priorità del nuovo esecutivo dovrà essere la questione bancaria che deve
essere risolta a breve. Anche nella giornata odierna il settore risulta essere il
più penalizzato. La maggior concentrazione di rischio nelle prossime sedute
continuerà senz'altro sulle tematiche degli istituti di credito: se pensiamo al
caso-limite del Monte dei Paschi , ora viene a mancare un appoggio del
governo che rappresentava una opzione percorribile, per quanto di efficacia
da verificare", ha commentato l'esperto.
"Sicuramente a prezzi così stracciati il settore delle banche potrebbe diventare
una opportunità di investimento in ottica di medio-lungo periodo ma", ha
proseguito, "come in tutti questi casi, significa accollarsi rischi molto alti nel
breve termine, non idonei alla totalità degli investitori.
Sul fronte obbligazionario non si osservano situazioni di stress. Lo spread
rimane in area 170, valore raggiunto in seguito alle elezioni americane di
Novembre, appena 10bp in più rispetto alla chiusura di venerdì. "Su questo
fronte gli investitori sembrano continuare a fare affidamento sulla politica
accomodamente della Bce, che in questo contesto molto probabilmente si
protrarrà oltre Marzo 2017, e sul whatever it takes pronunciato da Mario
Draghi in una situazione di mercato molto più instabile di quella attuale", ha
concluso Allegri.
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Le banche italiane restano sotto la lente dopo la bocciatura delle riforme
costituzionali che ha aperto una crisi di governo. I mercati hanno reagito bene alle
notizie provenienti dal fronte politico italiano, guardando piuttosto alla riunione
della Bce di giovedì in cui dovrebbe essere prorogato il programma di acquisto titoli
da 80 miliardi mensili. Ma i problemi del comparto bancario (ieri -2,2% a Piazza
Affari contro il -0,2% dell'indice principale) restano sul tappeto.
Osservata speciale sempre Mps, che avanza con fatica nel suo piano di salvataggio.
Lo spread ha invece tenuto grazie alle aspettative di sostegno da parte della Bce.
Intanto a Tokyo il Nikkei chiude oggi in rialzo dello 0,47% a 18.360 punti.
Sul fronte dei cambi l'euro/dollaro segna quota 1,0737 (-0,2)%. Il petrolio vede il
Brent a 54,61 dollari (-0,6%) e il Wti a 51,40 dollari al barile (-0,75%).
Ieri sera a Wall Street il Dow Jones ha chiuso in guadagno dello 0,24% a 19216
punti (nuovo record), S&P 500 +0,58% a 2204 punti, Nasdaq +1,01% a quota 5.308.
A Piazza Affari Occhi puntati su Mps a metà del guado di un complesso piano di
ricapitalizzazione. Ieri al termine di un incontro che si è svolto nella sede di
Mediobanca, le banche del consorzio di garanzia hanno deciso di far slittare di
qualche giorno la decisione sul se e il quando far partire l'aumento di capitale. Mps
ha confermato nella notte che le adesioni alla conversione di bond subordinati in azioni
ordinarie hanno superato quota 1 miliardo di euro raggiungendo quota 1,028 miliardi di euro,
nella parte bassa della forchetta tra 1 e 1,5 miliardi.
Inoltre Unicredit riunirà oggi un cda straordinario a una settimana dalla presentazione
del piano (il prossimo 13 dicembre).
In sospeso anche Bpm e Banco Popolare, peggiori ieri del listino con cali superiori al 7%: i
due istituti daranno vita da gennaio al terzo polo bancario italiano e nelle scorse
settimane avevano smentito seccamente le voci su maxi accantonamenti a
copertura dei crediti deteriorati.
"Una priorità del nuovo esecutivo dovrà essere la questione bancaria che deve essere risolta
a breve", scrive in una nota Alessandro Allegri, amministratore delegato di Ambrosetti
Asset Management Sim. "La maggior concentrazione di rischio nelle prossime sedute
continuerà senz'altro sulle tematiche degli istituti di credito: se pensiamo al caso
limite del Monte dei Paschi, ora viene a mancare un appoggio del governo che
rappresentava una opzione percorribile, per quanto di efficacia da verificare.
Sicuramente a prezzi così stracciati il settore delle banche potrebbe diventare una
opportunità di investimento in ottica di medio-lungo periodo ma, come in tutti
questi casi, significa accollarsi rischi molto alti nel breve termine, non idonei alla
totalità degli investitori".
Sul fronte macroeconomico gli ordini all'industria tedeschi a ottobre sono cresciuti del
4,9%, molto al di sopra delle attese per +0,6%, mentre su anno sono calati dello
0,1%. Il dato di settembre è stato rivisto al rialzo da -0,6% a -0,3% Fra gli altri
dati spicca negli Usa la bilancia commerciale a ottobre.
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Piazza Affari in forte calo in apertura dopo la vittoria del No al Referendum costituzionale e
l'annuncio delle dimissioni del premier Matteo Renzi: Ftse Mib -1,71% a 16.779 punti; All Share 1,81%.
Il differenziale fra Btp italiani e omologhi Bund tedeschi dopo aver aperto a 160,80 punti, è salito
rapidamente a 173,80 punti. Il Ftse Mib, in questo momento, sta segnando una progressione
dello 0,13% in un contesto generale che vede tutte le borse europee rafforzare il segno positivo.
Tokyo termina in rosso dello 0,82% a 18.274,99 punti. Vendite che hanno interessato anche
UniCredit, -4,65% a 1,98 euro, nonostante il management abbia mostrato la ferma volontà di
procedere con il piano di dismissioni strategiche, ufficializzando proprio questa mattina l'avvio di
negoziati esclusivi con la francese Amundi per la cessione di Pioneer. Entrano quindi in
negoziazione con un calo rispettivamente del 3,44% e del 5,18%. I titoli bancari restano sotto i
riflettori ma lo scenario intorno non dovrebbe cambiare se non per un'aumentata volatilità.
Secondo Alessandro Allegri, amministratore delegato di Ambrosetti AM, società di
intermediazione mobiliare, intervistato da Repubblica, alla domanda se il 'no' delle urne possa
scombussolare gli equilibri dei mercati finanziari, ha risposto: 'Dalle prime battute, i
mercati stanno reagendo in maniera composta.
Si attende ora l'appuntamento di giovedì 8 dicembre della Bce che si riunisce per decidere anche
circa l'estensione del programma di acquisto di asset oltre il mese di marzo.