CHIESA NUOVA

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CHIESA NUOVA
B. V. M. Immacolata
0554200487 3351367716
Piazza S. Francesco 40
50019 Sesto Fiorentino
par.immacolatasesto@
gmail.com
CHIESA NUOVA
NOTIZIARIO DELLA PARROCCHIA B. V. M. IMMACOLATA
9 OTTOBRE 2011 XXVIII DOMENICA T. O. ANNO A
Letture: Is 25,625,6-10; Sal 22; Fil 4,124,12-14.1914.19-20; Mt 22,122,1-14
Preghiamo
Signo
Preghiamo: Abiterò per sempre nella casa del Sign
ore.
3. L'abito nuziale che un commensale non
AL SIGORE STA A CUORE
indossa ed è gettato fuori. A capire che
LA OSTRA GIOIA
Tre immagini riassumono la parabola:
la sala della festa, le strade,
l'abito nuziale.
1. La sala della festa rimane
vuota e triste, fotografia impietosa del fallimento del re:
nessuno vuole il suo regalo,
nessuno partecipa alla sua
gioia. Perché gli invitati non
rispondono al suo invito?
Abbiamo tutti sperimentato
che per far festa davvero con
gli altri è necessario un anticipo di felicità dentro, è necessario essere contenti. Ecco perché i
primi invitati non rispondono, perché non
sono felici: hanno perso la gioia del cuore
dietro alle cose e agli affari.
2. Le strade. Allora il Dio che vive per
creare gioia condivisa, dice ai servi: «Andate per le strade, agli incroci, ai semafori, lungo le siepi...». E l'invito sembra casuale, invece vuole esprimere la precisa
volontà che nessuno sia escluso. È bello
questo nostro Dio che quando è rifiutato,
anziché abbassare le attese le alza: chiamate tutti! Che apre, allarga, gioca al rilancio, va più lontano; e dai molti invitati
passa a tutti invitati: tutti quelli che troverete, cattivi o buoni, fateli entrare. Notate:
prima i cattivi e poi i buoni... Noi non siamo chiamati perché siamo buoni e ce lo
meritiamo, ma perché diventiamo buoni,
lasciandoci incontrare e incantare da una
proposta di vita bella, buona e felice da
parte di Dio.
cosa rappresenti quell'abito ci aiuta una
parola sussurrataci il giorno
del Battesimo quando, ponendo sopra di noi una piccola veste bianca, il sacerdote ha detto: «Bambino mio
adesso rivestiti di Cristo!». Il
nostro abito è Cristo! Passare
la vita a rivestirci di Cristo, a
fare nostri i suoi gesti, le sue
parole, il suo sguardo, le sue
mani, i suoi sentimenti; a
preferire coloro che egli preferiva. L'abito nuziale è quello della Donna dell'Apocalisse: vestita di
sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul
capo una corona di stelle, che indossa il
guardaroba di Dio, l'abito da festa del
creato, che è la luce, il primo di tutti i simboli di Dio. In quella Donna è ciascuno di
noi, cercatore di luce che venga a vincere
le paure e le ombre che invecchiano il cuore.
La parabola ci aiuta a non sbagliarci su
Dio. Noi lo pensiamo come un Re che ci
chiama a servirlo e invece è Lui che ci
serve. Lo temiamo come il Dio dei sacrifici ed è il Dio cui sta a cuore la gioia; uno
che ci impone di fare delle cose per lui e
invece ci chiede di lasciargli fare cose
grandi per noi. Lo pensiamo lontano, separato, e invece è dentro la sala della vita, la
sala del mondo, come una promessa di felicità, una scala di luce posata sul cuore e
che sale verso Dio.
DOO E RESPOSABILITÀ
La prospettiva escatologica traversa la Prima Lettura e il Vangelo: Isaia intravede la
fine della morte e Matteo il giudizio finale
(soprattutto in Mt 22,13).
Le immagini utilizzate per evocare l’evento
finale, il Regno, l’atto con cui Dio mette fine alla storia compiendo la storia, sono umane, umanissime: banchetto e nozze. La
realtà più divina è espressa con le immagini
più umane: convivialità e nuzialità, cibo ed
eros. Sono immagini che al loro cuore hanno
la relazione, l’incontro, l’amore, la celebrazione della vita attorno a una tavola e
nell’abbraccio nuziale. La vita spirituale cristiana si realizza non con un distanziamento
dall’umano, quasi che questa fosse la via
per divenire più spirituali, ma come un fare
ciò che Dio stesso ha fatto: divenire umani,
assumere la propria umanità come compito
da realizzare.
L’immagine profetica del Dio che ammannisce un banchetto per tutti i popoli, preparando cibi succulenti e grasse vivande,
rinvia all’amore di Dio per l’umanità. Preparare da mangiare per qualcuno significa
amarlo, significa dirgli: “Io voglio che tu viva”, “Io non voglio che tu muoia”. Ma se il
nostro cibarci ci fa vivere, ma non ci libera
dal morire, Isaia aggiunge che Dio “eliminerà la morte”, anzi, letteralmente, “divorerà
la morte”, “inghiottirà la morte” (Is 25,8). Il
Dio che prepara da mangiare per tutti i
popoli compie una promessa di vita per
l’umanità intera, vita che sarà “per sempre” (Is 25,8). Il banchetto preparato dal
Dio che divora la morte, un banchetto in cui
il mangiare è anche una liberazione dalla
morte, è simbolo di una realtà altra da quella terrena, una realtà in cui Dio regna, non
l’uomo. Di questa realtà è figura e preannuncio l’Eucaristia.
La parabola evangelica è una sorta di visione teologica di una fase della storia della
salvezza.
Essa
parla
allegoricamente
dell’evento pasquale messianico (le nozze
del figlio del re: v. 2), del rifiuto opposto ai
missionari cristiani da parte di Israele (gli
invitati
indifferenti
o
violenti
fino
all’omicidio: vv. 3-6), della distruzione di
Gerusalemme nel 70 d. C. (il re irato che fa
perire gli uccisori e incendia la loro città: v.
7), dell’estensione della missione cristiana
ai pagani (gli invitati che si trovano ai cro-
cicchi delle vie: vv. 8-10), del giudizio che
incombe sulla Chiesa stessa e sui nuovi invitati (l’uomo che non ha l’abito nuziale: vv.
11-13). La Chiesa, come Israele, è situata
nell’orizzonte del giudizio.
La parabola è giocata sulla dialettica tra
dono e responsabilità. L’invito è gratuito,
ma impegna chi lo riceve e gli chiede di farsene rispondente. L’abito nuziale significa il
prezzo della grazia. C’è una risposta che il
chiamato è tenuto a dare all’invito gratuito,
una sinergia in cui deve entrare. Molti sono
gli ostacoli che l’uomo oppone alla chiamata. Anzitutto, la non volontà: “non volevano
venire” (v. 3). Non basta essere invitati, occorre voler rispondere, mettere la propria
volontà a servizio della chiamata. La trascuratezza e la superficialità di chi non stima
adeguatamente il dono ricevuto, non ne coglie la preziosità e si rinchiude nei propri orizzonti ristretti, nei propri affari (v. 5).
L’aggressività e la violenza di chi nell’invito
rivolto o nel dono ricevuto vede solo
l’intrusione, non la libertà e la liberalità,
condannandosi alla reattività e alla ribellione. La non adesione di chi risponde
all’invito senza corrispondervi in verità,
senza lasciarsene mutare, senza entrare in
una reale conversione (vv. 11-12).
Uno dei nemici più insidiosi e diffusi della
fede, più temibile anche del-l’ateismo e
dell’opposizione aperta, è l’indifferenza.
Ben espressa nel v. 5 dal disinteresse, dal
non far conto dell’invito ricevuto, dal non
dargli alcun peso e dal preferirgli la routine
quotidiana, le piccole occupazioni, i propri
affari, il proprio interesse. L’indifferenza
mette il credente in una crisi particolarmente acuta perché dice l’insignificanza e
l’irrilevanza della vita di fede. Ma nella misura in cui il credente stesso cade
nell’individualismo e nella gelosa difesa del
proprio interesse e nel culto del profitto,
anch’egli svuota la propria vita di fede, mostrando di non avere indossato l’abito nuziale.
LUCIANO MANICARDI
MEDITIAMO. Io sono una matita nelle mani
di Dio, soltanto uno strumento? ma nelle mani di Dio, un piccolo filo dove passa la corrente di Dio, solo di Dio! Noi cerchiamo solo di
fare in modo che Cristo faccia passare la sua
luce e la sua vita in noi e, per mezzo nostro,
nel mondo della miseria. Madre Teresa di Calcutta
NOTIZIE
DALLA
ORARIO DELLE S. MESSE DOMEICALI
ALL’IMMACOLATA
►ORE 7,30, ORE 9,30 E ORE 11,00◄
ALLA PIEVE
►ORE 8,00 ,ORE 9,30, ORE 10,30 , ORE 12,00 E
ORE 18,00. ◄
I VIA XIV LUGLIO DALLE SUORE DI S. MARIA
RIPARATRICE ALLE ORE 8,30
►Oggi, sul sagrato della nostra Chiesa,
all’uscita della S. Messa, vendita straordinaria di torte il cui ricavato e’ devoluto alle iniziative dell’operazione Mato Grosso.
►Oggi domenica durante la Messa delle
ore 11,00 mandato per tutti gli operatori
della pastorale nella nostra parrocchia.
► Alle ore 17,00 in Cattedrale a Firenze
ordinazione diaconale di Davide Massi il
seminarista che ha fatto servizio nella nostra parrocchia l’anno scorso.
IL DIACOO
La figura del diacono la troviamo Presente
nel *uovo Testamento, almeno due citazioni le citazioni *ella Lettera ai Filippesi 1:1 E 1 Timoteo 3:8,12.
Fondamentale è il passo degli Atti
degli apostoli 6:1-7, dove vengono ordinati 7 diaconi dagli apostoli perché servissero alle mense,
mentre gli apostoli si riservavano
la predicazione.
*el Cristianesimo primitivo il diacono era
quindi preposto a un servizio amministrativo e assistenziale, direttamente subordinato
al vescovo. La parola greca diákonos, infatti significa servitore, spesso riferito al
servitore alla tavola, o cameriere, riferimento quindi alla mensa eucaristica, secondo alcuni studiosi infatti i paramenti liturgici del diacono risalgono proprio a
questa dimensione del servizio alla mensa,
infatti la Stola (indossata dalla spalla sinistra al fianco destro) è un richiamo proprio
allo straccio utilizzato dal servo per pulire
FRATERNITÀ
la mensa e portato sulla spalla sinistra,
mentre la Dalmatica (simile ad una pianeta
con le maniche) sarebbe l’evoluzione di un
grembiale.
Durante il Medioevo si perse questa funzione, e il diaconato divenne per molti secoli unicamente un passaggio temporaneo
per raggiungere il sacerdozio. Con il Concilio Vaticano II è stato ripristinato il diaconato permanente è stato rivalutato nella
sua funzione di servizio per le comunità ecclesiali. Il diacono è abilitato a servire il
popolo di Dio nel servizio della liturgia
della Parola e della carità; ha la facoltà di
amministrare alcuni sacramenti come il
battesimo e il matrimonio su delega del
parroco; è ministro ordinario della Santa
Comunione; può impartire benedizioni di
persone, luoghi e oggetti, benedizioni eucaristiche; presiedere il Rito delle Esequie
e altre liturgie fuori della Santa Messa. Il
diacono può essere permanente o transeunte: il diacono permanente può essere ordinato tra i battezzati celibi
e anche tra coloro che sono sposati, se celibe dopo l'ordinazione
diaconale non può sposarsi; il diacono detto transeunte invece consiste in una dimensione transitoria
(ma al tempo stesso permanente in
quanto si rimane per sempre servitori) di
almeno 6 mesi, prima di accedere al secondo grado dell’ordine, quello del sacerdozio.
† I OSTRI MORTI
Landa Landini ved. Belli deceduta il 5/10 a
Careggi. Abitava in via Beccaria 19. Aveva
85 anni. Esequie in parrocchia il 7/10 mattina.
PICCOLO BACO ALIMETARE
Questa seconda domenica del mese di
ottobre raccogliamo viveri per i poveri
che bussano alla nostra porta.
Cosa si raccoglie? Pasta, riso, zucchero,
olio, scatolame vario, alimenti non deperibili
LA DOMEICA E LE FESTE
Cinque minuti prima dell’inizio della
Santa Messa delle ore 7,30, recitiamo le
Lodi.
LE SUORE DI SATA MARTA
Ogni venerdì, alle ore 7,00 Santa Messa preceduta dalla recita delle Lodi alle
ore 6.52.
CATECHISMO AO 2011-2012
IIZIO DELL’AO CATECHISTICO
►Oggi domenica 9 ottobre in parrocchia Santa Messa d’inizio catechismo alle
ore 11,00. A seguire
pranziamo
insieme
portando tutti qualcosa.
►Dopo la Messa i
nostri ragazzi che hanno partecipato alla
Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid presentano la loro esperienza.
► Il catechismo comincerà da lunedì 10
ottobre secondo le modalità che vi verranno comunicate.
CACCIA AL TESO
ESORO
Per tutte le famiglie
Partenza alle ore 15.00 da piazza della
Stazione a Sesto. Le prime tre squadre
classificate saranno premiate con buoni
per l’acquisto di libri e prodotti
dell’Associazione Libera.
Per iscrizioni, informazioni e regolamento: Oratorio San Luigi in Piazza della Chiesa 77 oppure: Il Melograno, via
Fratelli Bandiera 6. Quota di iscrizione:
10 € per squadra (4-8 persone per squadra)
ICOTRO GEITORI RAGAZZI/E
IIIA ELEMETARE
►Sabato 22 ottobre alle ore 10,30 presso le aule del catechismo della nostra par-
rocchia incontro lungo per i ragazzi,
mentre i genitori si incontreranno alle
ore 10,30 presso l’Oratorio San Luigi
della Pieve.
“LA CATECHESI BIBLICA:
IL LIBRO DEL PROFETA OSEA
Il libro proposto dalla diocesi per la catechesi biblica nelle parrocchie e i gruppi
della Parola, questo anno è
il libro di Osea .
Sarà presentato da don
Stefano Grossi martedì 11
ottobre alle ore 21,00 per
tutto il vicariato di Sesto Calenzano
,nell’ultima delle tre serate previste in
Pieve .
GRUPPO CARITAS PARROCCHIALE
Si cercano volontari per la formazione di
un gruppo permanente presso la nostra
Parrocchia, con finalità di assistenza a
domicilio delle famiglie in stato di necessità, in stretta collaborazione con il Banco Alimentare della Parrocchia di San
Martino..Seguiranno a breve indicazioni
sulla formazione dei volontari.
CEA IDIAA
Sabato 15 ottobre alle ore 19,30 presso
il Centro Caritas di Via Corsi Salviati,
Sesto, avrà luogo una cena indiana, organizzata dalle suore per finanziare le
missioni in India. Siete invitati a partecipare numerosi. Offerta libera. Prenotazioni il 11/12/13 ottobre al n. 055
445072.
ALZATI, TI CHIAMA”
Parrocchie di M. Immacolata e S. Martino
Itinerario di catechesi per
adulti
UN PASSO OLTRE
Il prossimo appuntamento è
previsto per Domenica 16 Ottobre nel
salone parrocchiale della Parrocchia di
San Martino.
Si inizia l'incontro alle 20,15 con la preCERCASI CHIERICHETTI
ghiera comunitaria. A seguire, la cateTra i bambini/e delle elemenchesi sul tema, con la testimonianza di
tari e delle medie che siano
Elisabetta Carullo; un esperienza di ledisposti a servire la Santa
galità in un contesto di malavita organizMessa delle ore 11,00. Oltre
zata
ad aiutare il parroco, aiutano anche i feIVITO A PARTECIPARE
deli nella preghiera.
AL GRUPPO DEI PERCHÉ
DOPOSCUOLA
Facciamo il primo incontro Per i bambini/e delle elementari lunedì e
giovedì 20 ottobre alle ore mercoledì dalle ore 17,00 alle ore 19,00
16,30 nelle stanze del circolo nelle stanze del Circolo il Tondo.
parrocchiale, sul tema: "Da S. Si cercano persone disposte a darci una
Paolo ai giorni nostri. Il Cri- mano. La prima riunione organizzativa si
stianesimo in Turchia. Cronaca di un svolgerà venerdì 14/10 alle ore 18,30 nelviaggio".
le aule del circolo.
CORSO DI CHITARRA
ICOTRO MIISTRI STRAORDIARI
Inizia il corso di chitarra da
DELLA COMUIOE
lunedì 17/10 e si terrà tutti i
Martedì 18 ottobre alle ore 21,00 presso
lunedì dalle ore 18,00 alle
la Pieve di san Martino. Si parlerà di coore 19,00 presso le aule del catechismo.
me rapportarsi ai vari malati
Venerdì 14 ottobre pulizia della
chiesa alle ore 8,30. Si cercano
sempre nuovi volontari
SABATO INSIEME
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Ricomincia
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C
onnee aallllee oorree 1177,,3300 cciirrccaa..
Coonncclluussiio
CORSI PER FIDAZATI
Sono state stabilite le date per
l’inizio dei tre corsi per fidanzati. Il primo inizierà il 13 ottobre 2011 alla Pieve, il secondo il 16
febbraio 2012 presso la nostra Parrocchia e il terzo il 12 aprile 2012 alla Pieve. Il corso si terrà sempre il giovedì alle
ore 21,00 più un’ uscita la domenica dopo l’ultimo giovedì. Iscrizione ai corsi
presso l’archivio della Pieve dalle ore
9,00 alle ore 12,00.
OTIZIE DALLA DIOCESI
IL CORTILE DEI GETILI
Il «Cortile dei gentili» fa tappa a Firenze.
La struttura permanente creata dal Pontificio Consiglio della
Cultura (presentata nel febbraio scorso a Bologna) ha tenuto il suo primo incontro il 24 e
25 marzo a Parigi. Sarà proprio Firenze, adesso, ad ospitare il prossimo appuntamento:il tema scelto è quello della bellezza.
«Umanesimo e bellezza ieri e oggi», questo
il titolo del convegno che si svolgerà lunedì 17
ottobre alle 17 nel Salone dei Cinquecento
di Palazzo Vecchio. All’organizzazione collabora anche l’Ufficio cultura dell’Arcidiocesi di
Firenze. Sarà il cardinale Gianfranco Ravasi,
Prefetto del Pontificio Consiglio della Cultura,
a portare il saluto iniziale insieme a Antonio
Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi. Ci
saranno quindi due «duetti»: nel primo si confronteranno Moni Ovadia, artista e scrittore, e
il filosofo Sergio Givone; nel secondo saranno in dialogo lo scrittore Erri De Luca e Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani.
La conclusione è affidata a don Alfredo Jacopozzi,
direttore
dell’Ufficio
cultura
dell’Arcidiocesi di Firenze.
"LA MEDIAZIOE: UO STRUMETO
DAL FORTE VALORE ETICO-SOCIALE
PER LA RISOLUZIOE DEI COFLITTI"
Fondazione Spazio Reale di S. Donnino,
giovedì 20 ottobre, ore 15
Convegno promosso in collaborazione con la
Camera di Commercio di Firenze e la Facoltà
Teologica dell'Italia centrale
Programma
Ore 14,30 Registrazione partecipanti
Ore 15,00 Saluti
Don Giovanni Momigli Direttore Ufficio Pastorale Sociale e Lavoro - Arcidiocesi di Firenze
Vasco Galgani Presidente della Camera di
Commercio di Firenze
Don Stefano Tarocchi Preside della Facoltà
Teologica dell’Italia Centrale
Adriano Chini Sindaco di Campi Bisenzio
Ore 15,20 Saluto di sostegno al progetto
Salvatore Palazzo Presidente della I Sezione
Civile del Tribunale di Firenze
Ore 15,30 Il conflitto e i sistemi di risoluzione
dello stesso. Le opportunità offerte dalla mediazione
Brunella Tarli Dirigente dell’Area Servizi
Amministrativi, Vice Segretario Generale della
Camera di Commercio di Firenze
Ore 16,00 Il valore sociale della mediazione
Luciana Breggia Magistrato del Tribunale di
Firenze
Ore 16,30 Conflitto, giustizia e mediazione: riflessioni etico – teologiche
Don Gianni Cioli Docente di Teologia Morale
presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale
Ore 17,00 La ricomposizione dei rapporti tra
le parti in lite: l’esperienza di due mediatori
della Camera di Commercio di Firenze
Chiara Mambelli, Silverio Spitaleri Mediatori
iscritti nell’Elenco dell’Orga-nismo della Camera di Commercio di Firenze
Ore 17,40 Il Servizio di Conciliazione della
Camera di Commercio di Firenze
Maria Tesi Responsabile del Servizio di
Conciliazione della Camera di Commercio di
Firenze
Ore 18,00 Dibattito
PUZZLE FAMIGLIA 2011
Serie di incontri promossi dal "Centro per le
Famiglie Il Melograno" del Comune di Sesto
Fiorentino, aventi per oggetto problematiche
relative alla coppia e alla famiglia.
►Martedì 11 ottobre alle ore 21.00 presso
la Biblioteca Pubblica “E. Ragionieri” - Sala
Meucci, (Piazzale della Biblioteca - Doccia):
Coppia: istruzioni per l’uso- Scelgo te8
Perché, a cura dell’ Associazione Mamme
Amiche
Dott.sse Virginia Lepori e Valentina Frittelli,
psicoterapeute specializzate in terapia familiare e di coppia ,e della Consulente Familiare
del Centro “Il Melograno”,Dott.ssa Margherita
Bigioli
►Domenica 16 ottobre alle ore 15.30 presso il Centro Civico n. 1 Villa San Lorenzo al
Prato, (Via Scardassieri, 47) L'educazione
oggi tra il paese dei balocchi e il grillo parlante. L’importanza delle regole, confronto
fra genitori sul difficile compito educativo fra
regole e permessi, a cura dell’Associazione
San Martino Famiglia 2000, condotto e guidato dal Prof. Raffaello Rossi
►Martedì 18 ottobre alle ore 21.00 presso il
Centro per le famiglie “Il Melograno”, Via F.lli
Bandiera 6 Sesto:
Coppia: istruzioni per l’uso ,ma la coppia...
Scoppia? a cura della Associazione MammeAmiche , condotto dalle Dott.sse Virginia
Lepori e Valentina Frittelli , e dalla Consulente
Familiare del Centro Dott.ssa Margherita Bigioli
OTIZIE DAL CIRCOLO
GITA PELLEGRIAGGIO
A SA GIOVAI ROTODO
Dal 13 al 16 ottobre 2011 in pullman al
prezzo di € 320. Informazioni e iscrizioni
presso Luisa , tel. 055/445365.
PESIERI
I LIBERTÀ
Il 30/9 sera a Milano il cardinale
Angelo Scola ha incontrato il
mondo ambrosiano della cultura
e della comunicazione. Tra coloro che hanno rivolto un saluto al neo arcivescovo anche Giacomo Poretti, del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, collaboratore fisso
di Popoli con la rubrica “Scusate il disagio”.
Pubblichiamo il testo integrale del suo intervento, uno strepitoso mix di ironia e profondità.
Eminenza,
nel rivolgerle il mio più caloroso saluto le devo
anche porgere le mie scuse perché il mio non
sarà un racconto fedele né tanto meno realistico sulla città, quanto piuttosto la confessione di un innamorato, spero quindi che Lei vorrà perdonare i sentimentalismi e gli eccessi di
fantasia, ma forse l’amore e la fantasia, anziché aggiungere e deformare la realtà, la denudano nella sua semplice bellezza.
Due cose sono state fondamentali per la mia
vita: Milano e i preti. Tra me e Milano è stato
un amore a prima vista. Con i preti invece...ci
ho messo un po' di più. La prima volta che
sono venuto a Milano avevo 5 anni ed ero alto
90 cm, ero in compagnia del mio papà, che
benché ne avesse 30 di anni, superava di poco il metro; siamo entrati nello stadio di San
Siro per vedere una partita di calcio e siccome
all’epoca si stava in piedi (era il 1960!), né io
né il mio papà riuscivamo a vedere niente, allora il papà mi ha messo sulle sue spalle ed io
dovevo raccontargli che cosa succedeva, solo
che non conoscevo le regole del gioco e
nemmeno i nomi dei giocatori, allora il papà
mi ha preso in braccio e mi ha detto: "va bene
ci tornerai quando sarai più grande, ma almeno ti è piaciuto qualche cosa?" "Sì, ho risposto, mi è piaciuta quella squadra con le maglie
nere e azzurre!"Quando siamo arrivati a casa
il papà ha detto alla mamma: “Oggi a Milano
questo bambino ha scoperto la fede!"Poi sentivo a tavola che i miei genitori dicevano che
la fede andava coltivata, e per far questo mia
madre mi mandava in chiesa e all’oratorio del
paese, il mio papà invece mi portava a vedere
l’Inter a San Siro. All’oratorio ci andavo tutti i
giorni, allo stadio una domenica sì e una no.
C’è stato un periodo che la mia squadra vinceva molti scudetti e allora il mio papà mi portava in piazza Duomo a festeggiare. Quando
tornavamo a casa alla sera la mamma ci
chiedeva dove eravamo stati, il papà diceva...siamo stati in Duomo perché il bimbo voleva dire una preghiera di ringraziamento alla
Madonnina...
La mamma commossa aggiungeva: vista la
sua devozione questo bambino bisognerà
mandarlo in seminario! Non saprei dire se
malauguratamente o per fortuna, la mia
squadra a un certo punto ha smesso di vincere, io ci rimanevo male, ed anche la mamma
non si dava pace di come io avevo smesso di
pregare e ringraziare la Madonnina. Nel frattempo continuavo a frequentare l’oratorio del
paese; un giorno il prete, don Giancarlo, che
amava Pirandello e Shakespeare, almeno
quanto i santi Pietro e Paolo, decise di allestire uno spettacolo teatrale e siccome il cast
prevedeva oltre agli adulti tre bambini, uno
grassissimo, uno altissimo e uno bassissimo,
io saltai direttamente il provino ed esordii a
teatro come l’attore più basso che avesse mai
calcato le scene.
All’epoca ero affetto da un complesso di inferiorità per cui era una tragedia quando entravo in scena, mi collocavo di fianco al bimbo
altissimo, e la gente rideva. Il prete mi disse
che dovevo sfruttare i talenti che mi aveva regalato il Signore. A me sembrava crudele, sia
il Signore sia don Giancarlo. Ma il don insisteva: la tua bassezza ti regalerà un sacco di
soddisfazioni. Che cosa!? quel corpicino che
non si decideva a crescere? Io intanto non mi
fidavo del don e continuavo a chiedere nelle
mie preghiere al Signore di portarmi un pallone di cuoio e di farmi diventare alto un metro
e 85. Lei lo confermerà, Eminenza, il Signore
ti ascolta sempre ed esaudisce tutte le cose
che chiedi, solo che devi essere abile nel distinguere la differenza tra alto e grande..... finalmente un giorno ho capito, aveva ragione
don Giancarlo, il teatro era il gioco più bello
del mondo. Mi ricordo di essermi detto: io voglio fare l’attore. Solo che per fare certi mestieri ti tocca venire a Milano: per fare l’attore
e l’Arcivescovo bisogna venire a Milano
Milano è molto diversa da quella degli anni
'60 ma è pur sempre bellissima e stranissima.
Per esempio è una città dove ci sono più semafori che alberi, più discoteche che licei
classici, più ritrovi per happy hours che librerie, i telefonini invece sono pari con le automobili: 2 per ogni milanese; se per caso le
capiterà di andare a fare un giro di sera per la
città nei mesi invernali, non le sarà difficile incontrare dei cani con il piumino e degli uomini
in canottiera. Milano è strana.
A Milano i parchi sono merce rara e perciò affollatissimi: nonni che accompagnano i nipotini, badanti che accompagnano i nonni, tate
che accompagnano i nipotini, amiche delle tate che fanno compagnia alle badanti, insomma, senza contare i genitori che sono da
qualche parte della città ad alzare il PIL della
nazione, ogni nucleo famigliare è composto
da almeno 10 o12 elementi, questo spiega,
forse, l’enorme impulso dell’edilizia che ha
avuto la nostra città recentemente. Milano è
una città tutto sommato ordinata, non vedrà
mai code, tranne che per i saldi in Via Montenapoleone o fuori dalla Caritas per il pane
quotidiano, si rassicuri, Eminenza, c’è più
gente in coda per il pane che non per il pret a
portè, anche se a Milano, si tappi le orecchie,... si vendono più maglioni di cachemire
che non copie della Bibbia......
A Milano poi c’è un’aria particolare: invece
dell’ossigeno, noi a Milano abbiamo il pm10, i
tecnici assicurano che a Milano l’aria è sempre stata così, probabilmente fin dai tempi del
pleistocene...A parole tutti dicono che Milano
è brutta e invivibile, che l’aria è irrespirabile,
ma alla fine vengono tutti qua: han cominciato
i barbari, gli spagnoli, i francesi, gli austriaci, i
meridionali, adesso addirittura vengono da
paesi lontanissimi con lingue e dialetti difficilissimi, ma alla fine mi creda se riamo riusciti a
capire i pugliesi e quelli della Basilicata riusciremo a comprendere anche quelli che vengono dalla Tunisia o dalle Filippine, dopotutto
non credo che il cous cous sia più difficile da
digerire della caponata con le melanzane fritte. L’unico pericolo è che stando a Milano si
diventa un po' bauscia, ci si sente superiori rispetto agli altri. Mio papà, quando mia sorella
ha detto che aveva un fidanzato, le ha chiesto: "sarà minga un terun?". Dopo una settimana di broncio, gli è passata. Ora ho saputo
che mio cognato, il terun, quando sua figlia di
16 anni si è messa a frequentare un ragazzo,
lui preoccupato le ha chiesto: "sarà mica un
extracomunitario?" C’è sempre qualcuno più a
sud di noi da farci sentire superiori; capita anche a quelli di Helsinki che considerano terroni quelli di Copenaghen, la stessa cosa capita
tra quelli di Chiavenna e quelli di Malgrate (vero, Eminenza?).
A Milano chiude un cinema all’anno e ogni
anno sorgono 10 sushi bar, anche i teatri non
se la passano tanto bene: li abbattono per costruirci dei parcheggi o dei supermercati, poi
prendono l’insegna e la mettono sopra un
tendone di plastica, un teatro dentro un involucro di plastica si sente provvisorio, i teatri a
Milano sono a rischio un po' come la michetta, la nebbia e la caseula....... ma Lei lo sa,
Eminenza, che nella sua enorme parrocchia,
nei suoi oratori, ci sono circa 120 sale per
proiettare film e fare spettacoli teatrali? Io le
prometto di non perdere di vista Dio, ma Lei
cerchi di non perdere di vista gli oratori, raccomandi ai suoi preti di avere a cuore
sant’Ambro-gio, san Carlo, ma anche Shakespeare, Pirandello, Dostoevskij, Clint Eastwood e Diego Milito, Lei non immagina che
regalo che può fare ai ragazzi : uscire
dall’oratorio con la consapevolezza di aver
imparato i giochi più belli del mondo: il calcio,
il cinema e il teatro! E poi le do un consiglio:
Milano è di una struggente bellezza, o al mattino presto o la sera molto tardi, quando quasi
tutti dormono; prenda, se può, una bicicletta,...(non
ci
scriva
sopra
proprietà
dell’Arcivescovado, se no gliela fregano subito) una bici normale.... e vada in piazza dei
Mercanti, si spinga fino nelle stradine del Carrobbio, passi davanti al palazzo degli Omenoni, continui fino davanti alla casa del Manzoni,
faccia altre due pedalate fino piazza san Fedele, in quella Chiesa abbiamo battezzato nostro figlio, continui, continui a pedalare...e poi
capirà perché Milano ha affascinato Visconti,
Olmi e perché due tipi straordinari come Zavattini e De Sica hanno raccontato di un Miracolo a Milano, pedali e poi si fermi dietro al
Duomo dove c’è quell’albero bellissimo, di
fronte alla libreria san Paolo, si sieda per terra
e legga pure un libro, le assicuro che in quel
silenzio e in quella magica pace tante cose
diventano comprensibili, persino i passaggi
più oscuri di Heiddegger...e capirà che Milano
le sarà entrata nel cuore.
Prima di rientrare a casa si ricordi di chiudere
la bicicletta con il lucchetto.
E va bene noi cercheremo di non perdere di
vista Dio, ma lei, che, se posso dirlo, è un po'
come il Sindaco delle anime, ci aiuti a non
perder la strada per la Madonnina.
E che Dio non perda di vista il suo Vescovo e
Milano!
Giacomo Poretti