Comunicazione e ambiente: la vera sfida è la credibilità

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Comunicazione e ambiente: la vera sfida è la credibilità
La Cronaca
di Piacenza
a cura di Prometeo Adnkronos
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Ambiente e sostenibilità
D OMENICA 31
ASSOCASA
Cresce l’attenzione
per la sostenibilità
nella scelta
dei prodotti per la casa
MILANO – Nella scelta dei detergenti per casa c’è una maggiore attenzione alla sostenibilità. E' quanto emerge dall'8°
Osservatorio del mercato dei
detergenti e dei prodotti per la
casa, presentato da Assocasa
(Associazione nazionale dei produttori di detergenti e specialità
per l'industria e per la casa che
fa parte di Federchimica), in
collaborazione con The Nielsen
Company. Il settore della detergenza, secondo Assocasa, risente dei segnali contrastanti
che giungono dai mercati. Ma
le aziende stanno reagendo e
non perdono di vista l'attenzione alle esigenze dei consumatori, il contenimento dei prezzi,
nuove politiche di promozione
e, naturalmente, la creazione di
prodotti e formulazioni innovativi con particolare attenzione alla sostenibilità. In particolare,
calano le vendite dei prodotti
detergenti per la casa nei discount mentre crescono quelle
dei prodotti di marca. E un altro segnale indicativo arriva dalle promozioni, che quest'anno
raggiungono per il comparto
cura della casa il 30% delle
vendite totali.
FOTOVOLTAICO
Fra vent’anni la prima
centrale solare
spaziale della terra
ROMA - Il conto alla rovescia è
iniziato. Nel giro di 20 anni, soldi permettendo, la Terra avrà
una centrale solare spaziale. Si
tratta di 4.000 m2 di pannelli
fotovoltaici orbitanti a 36.000
km dalla Terra, capaci di inviarci grandi quantità d'energia pulita. L'ha annunciato l'agenzia
spaziale giapponese, la Jaxa. E
già nel 2020 la società spaziale
europea Eads Astrium 2 conta
di lanciarne una più piccola.
Nello spazio, infatti, l'energia
del Sole è molto più abbondante che sulla Terra, dato che la
luce non è filtrata dall'atmosfera e dalle nuvole. E questa abbondanza fa gola a molti.
OTTOBRE
2010
Comunicazione e ambiente:
la vera sfida è la credibilità
Il presidente di Confservizi: “Spesso cittadini vittime di altri scopi”
ROMA - Di ambiente se ne parla e
scrive tanto dappertutto. Non c’è
dubbio. Le cronache di queste giorni
ne sono un esempio con l’emergenza
rifiuti a Terzigno, in Campania. Le
tematiche ambientali, dunque, sono
entrate a pieno diritto nell’agenda
delle persone, delle imprese, delle
comunità locali e nei mass media.
Ogni gior no abbiamo segnali di
‘qualcosa’.
Ma quanto c’è di scientifico nel modo in cui vengono trattate le tematiche ecologiche? Soprattutto in un
contesto dove spesso le esigenze di
sviluppo del Paese si scontrano spesso con il moltiplicarsi dei casi di
contestazioni territoriali ambientali.
“In Italia esiste una politica del ‘non
fare’. Tutto si blocca perché è facile
cavalcare delle situazioni emozionali.
I cittadini vengono così ‘utilizzati’ da
chi ha altri scopi” afferma Giancarlo
Cremonesi, presidente di Confservizi, in occasione della Borsa internazionale della comunicazione, Bica,
che ha portato la tematica sotto i riflettori di istituzioni, manager d'impresa, professionisti della comunicazione nazionale e internazionale e
opinion leader che si sono confrontati per due giorni.
“Ben il 37% delle contestazioni territoriali ha origine dai politici locali
che preferiscono cavalcare il mal
contento per accrescere la propria
reputazione e solo il 16% delle contestazioni nascono dall'opposizione”.
Per Cremonesi, dunque, questo è un
dato allarmante, in quanto, “le contestazioni nascono proprio da chi
dovrebbe governare mentre invece
crea impacci e ripensamenti”.
Nel centro del mirino delle due giornate, anche temi attualissimi come il
nucleare e la gestione dei rifiuti.
Non solo Terzigno ma anche delle
‘best practice’ che hanno portato le
esperienze di comunicazione ambientale più innovative ed incisive.
Anche perché una comunicazione
chiara e diretta al cittadino che sia
efficace e non autoreferenziale è essenziale per incentivare la raccolta
differenziata. Ne sono convinti Cobat (Consorzio batterie al piombo),
Corepla (Consorzio che si occupa
degli imballaggi in plastica) Comieco (Consorzio nazionale recupero e
riciclo imballaggi a base cellulosa) e
Cial (Consorzio imballaggi allumi-
Un impianto per la separazione dei rifiuti (foto France Presse)
nio). “I sistemi di comunicazione sono fondamentali”affer ma Gino
Schiona, direttore generale della
Cial.
Per questo, aggiunge, “abbiamo sviluppato uno spot che ogni anno
mandiamo sulle grandi reti nazionali
per richiamare la raccolta differenziata e le tipologie da raccogliere, e
ovviamente abbiamo scelto di rappresentare sul cassonetto non un colore, perché non possiamo, ma di garantire e rappresentare il simbolo
posto sugli imballaggi in alluminio
Alu, attraverso una campana, e infine di far capire che attraverso questa
raccolta si può ricavare uno degli oggetti utili, in questo caso non una bi-
cicletta ma una ricicletta”. Posizione
condivisa dal direttore generale del
Comieco, Carlo Montalbetti: “Comunicare bene al cittadino è essenziale. Noi abbiamo trovato uno slogan che dice ‘tu fai un gesto Comieco fa il resto’. Al cittadino resta appunto il compito di fare un gesto,
quello di separare con attenzione
carta e cartone, e di conferirla nel
flusso che l'amministrazione pubblica e il comune, il convenzionato che
gestisce il servizio, ha definito. A noi
resta il compito di ritirare tutta questa carta e cartone e di riciclarla. In
Italia il 90% degli imballaggi è prodotto con carta riciclata e ormai i
quotidiani che leggiamo ogni giorno
per l'80% sono fatti di carta di riciclo”. Secondo il responsabile comunicazione e relazioni esterne di Corepla, Gianluca Bertazzoli “la comunicazione è una stampella fondamentale per la raccolta differenziata.
Continuiamo a riscontrare un livello
di informazione ancora basso”. Ed è
la credibilità l'aspetto fondamentale
da comunicare, secondo Michele
Zilla, direttore generale Cobat. “La
comunicazione è lo strumento più
importante - spiega Zilla - bisogna
raccontare che cosa se ne fa del prodotto, ma soprattutto quello che
conta è comunicare innanzitutto la
credibilità del sistema”. Bisogna, insomma, fidelizzare il cittadino.