I Villone: serviva un taglio alla Sarkozy
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I Villone: serviva un taglio alla Sarkozy
I provvedimenti R<JD^ I 1 Alcune delle misure previste dal ddl del governo sulla riduzione dei costi politico-amministrativi SANTAGATA (ULIVO) SANTINI (CISL) k «Tocchiamo questioni strutturali» «Buon inizio, ma la strada è lunga» «Pronti ad approvarlo velocemente» «Abbiamo lavorato a questo ddl riguardante la riduzione dei costi della politica con l'ottica — rivendica il ministro per l'Attuazione del programma - di agire in maniera strutturale sulla questione. Dobbiamo tenere presente che abbiamo una pressione da parte dell'opinione pubblica, che porta a mettere sullo stesso livello la barberia della Camera e la semplificazione dell'azione amministrativa. Su questo abbiamo qualche problema...». «Un buon inizio, ma la strada è ancora lunga.Ad esempio — spiega il segretario confederale della Cisl — I intervento andrebbe ampliato anche ai costi dovuti alla proliferazione di consigli d'amministrazione, enti e consulenze. Un tema che ha assunto dimensioni patologiche. È positivo l'intento di ridurre il numero degli eletti. Chiediamo, però, un impegno conseguente, con provvedimenti, anche di ordine costituzionale». «L'Udc si impegnerà per migliorare ulteriormente il provvedimento sui costi della politica approvato in Consiglio dei ministri - promette il capogruppo dell'Udc alla Camera - . C'è la possibilità concreta di introdurre ulteriori elementi per la lotta agli sprechi e di combattere attraverso questo strumento una battaglia contro le rendite e i privilegi. Abbiamo atteso a lungo il provvedimento, ora siamo pronti ad approfondirlo e approvarlo velocemente». CONSIGLI! DEI MINISTRI Approvato il disegno di legge del ministro Santagata per ridurre e razionalizzare le spese I RISPARMI PREVISTI - 800 milioni di euro per lo Stato - 500 milioni per gli Enti locali INCARICHI - limite ai cumuli di incarichi per evitare potenziali conflitti di interessi - un anno di pausa tra la fine del mandato di governo e l'assunzione di altri incarichi VOLONTÈ (UDC) ENTI PUBBLICI SOCIETÀ PUBBLICHE riduzione del numero dei componenti degli organi societari, l'attribuzione al presidente anche delle funzioni di amministratore delegato per i cda costituiti da tre componenti AUTOBLÙ Riduzione del numero e, ove possibile, ricorso a mezzi alternativi di trasporto, anche cumulativo CELLULARI I ministeri competenti dovranno: - riordinarli con tagli o accorpamenti - eseguire una revisione sul loro funzionamento ogni 3 anni Solo per il personale che ha l'obbligo della reperibilità e limitatamente al periodo necessario a svolgere il servizio COMUNITÀ MONTANE - considerati montani solo i Comuni con l'80% della superficie al di sopra di 600 metri di altitudine ANSA-CENTIMETRI Chiti auspica un impegno bipartisan. Ma la CdL non è compatta Lega,An e Fi all'attacco Privilegi e sprechi, passa la dieta DA ROMA GIANNI SANTAMARIA I eno telefonini e auto blu. Razionalizzazione nell'uso deI gli immobili. Tagli al numero dei consiglieri comunali e provinciali. Comunità montane che possono dirsi tali solo oltre quota 600 metri. Sono solo alcune delle misure per il dimagrimento dell'apparato statale contenute nei 26 articoli del ddl, firmato dal ministro per l'Attuazione del programma Giulio Santagata, che ha ottenuto ieri il via libera dal Consiglio dei ministri, dopo l'accordo raggiunto il giorno precedente con gli enti locali. Un pacchetto organico che promette, a regime, di far risparmiare circa 1 miliardo e 300 milioni all'anno: 800 milioni per quanto riguarda fei'il0:,?00 per gli Tra le misure delineate alcune vanno a toccare proprio il funzionamento delle articolazioni territoriali dello Stato. Con una ridefinizione in base agli abitanti del numero dei consiglieri provinciali, comunali e delle circoscrizioni (art. 14). Altre si concentrano sulla fusione o la soppressione di enti non rilevanti o che si occupano di materie spettanti alle Regioni (art. 3). Stretta sulla governance delle società pubbliche con riduzioni dei componenti degli organi societari (ari 4, norma che esclude società quotate, quindi Eni, Enel e Alitalia). E poi: passaggio per tutti i componenti delle assemblee elettive dal sistema retributivo a quello contributivo per il calcolo della pensione. Stop a commissioni, consulenze, comitati e organi monocratici, tranne che per quelli «ad elevata specializzazione». Divieto di finanziamento ai partiti da concessionarie di servizi pubblici (art. 25). Infine, divieto al cumulo di incarichi e pausa di un anno tra un incarico e l'altro. Un punto che, ha precisato il portavoce dell'esecutivo Silvio Sircana, «non è un modo surrettizio per far passare la normativa sul conflitto di interessi». Soddisfatto dell'accordo raggiunto con gli Enti locali è il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Cniti, che auspica un impegno bipartisan per approvare il ddl. «Siamo pronti ad approfondirlo e ad approvarlo velocemente», promette Luca Volontè e l'Udc si impegnerà a migliorarlo. Ma parti dell'opposizione sembrano nongradirlo affatto. Per Osvaldo Napoli (Fi), vicepresidente dell'Anci, l'unica certezza e che «una volta approvato, Comuni e Province saranno i primi e, temo, i soli a pagare il conto per tutti». Fuoco di fila da Lega, An e Forza Italia. Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli: «II Governo inizi da subito a tagliare il numero dei ministri e dei sottosegretari». Concetto ribadito da Adolfo Urso, che aggiunge: «La montagna ha partorito il topolino». Per Jole Santelli si tratta solo di «astratte dichiarazioni di intenti». Il governo replica ricordando che il ddl potrà essere oggetto di emendamenti in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni. E che ci sarà una cabina di regìa. Il pacchetto ée riduce i costi dellapolitica farà risparmiare 1,3 miliardi di euro ranno Meno telefonini e auto blu, calano consiglieri comunali e provinciali, Comunità montane solo soprai 600 metri Enti locali. Più di una sforbiciata (annunciata) alle spese della politica. Ma non c'è bisogno di scomodare il salone - e i prezzi che applica -, dove i parlamentari si tagliano ì capelli. Non è in gioco, infatti, il capitolo di spesa tricologica assurto alle cronache "antipolitiche" su sprechi e privilegi del Palazzo. «Abbiamo una pressione dell'opinione pubblica che porta a mettere sullo stesso livello la barberia della Camera e la semplificazione dell'azione amministrativa. Su questo abbiamo qualche problema», ha ammesso ieri il ministro. Il problema è stato affrontato in modo sistematico - ha spiegato la collega degli Affari regionali Linda Lanzillotta- «con un patto tra le istituzioni politiche, agendo su due piani». Ridurre gli sprechi e «l'allargamento ipertrofico» delle istituzioni organizzative ed elettive da un lato. Dall'altro, razionalizzare l'apparato amministrativo. Sulla base dell'intesa raggiunta con le autonomie, ci sarà un 20% di riduzione per eletti e componenti di giunte. Cento milioni di risparmio sono il risultato della sola norma che fissa a 600 metri il dislivello minimo, perché ci sia una comunità montana. Sull'altimetria e sui risparmi Lanzillotta incassa, ma rimanda al mittente, la piccata replica di Enrico Borghi, presidente delFUncem, organismo che riunisce le comunità montane: «Non sono stati rispettati gli accordi». Villone: serviva un taglio alla Sarkozy DA MILANO ANGELO PICARIELLO 1 caso lo aveva aperto il suo libro, scritto a quattro mani con Cesare Salvi ("II costo della democrazia"), uscito per Mondadori alla fine del 2005. «Vincemmo perfino il premio letterario Capalbio», ricorda con una punta di orgoglio Massimo Villone, costituzionalista napoletano e senatore della ex sinistra ds. Poi è uscito "La Casta", il libro di Stella e Rizzo che viaggia per la decima edizione in un paio di mesi e il mezzo milione di copie: un vero e proprio caso politico-letterario. «E finalmente il governo sembra essersi accorto che il tema esiste». La risposta le sembra adeguata? Mi pare che si tratti in molti casi di soluzioni d'immagine. Prendiamo quello dei telefonini. Per carità, una misura importante, ma il taglio vero non solo un fatto di soldi. E di che cosa, allora? Servirebbero interventi strutturali e istituzionali. Ad esempio c'è la tendenza a moltiplicare le 1 Un libro scritto con Salvi aprì il dibattito: «Mi sembrano delle scelte d'immagine, ma allora era meglio ridurre i ministeri O i voli di Stato, che costano ogni giorno quanto l'indennità annua di un deputato» società miste pubblico-privato. La soluzione in alcuni casi può anche funzionare, ma dietro a questo migliaia e passa di società comunali o sovracomunali sorte come funghi credo ci sia una tendenza clientelare, per far proliferare le assunzioni. Il contrario delle prìvatizzazioni predicate a livello centrale. Appunto. E poi si doveva intervenire in modo più incisivo sulla semplificazione istituzionale. Questo tema mi sembra o non affrontato o rinviato. Come si fa a decidere di affidarlo all'intesa con gli enti locali? Quale ente locale sovraco- munale, o Provincia o comunità montana che sia, potrà essere d'accordo alla sua soppressione? E poi l'esempio dovrebbe partire dal centro. E infatti avrei visto bene una bella sforbiciata ai voli di Stato. Se è vero quello che scrivono Stella e Rizzo, e non ho ragione di dubitare, che i voli di Stato costano al giorno quanto le indennità di un anno di un parlamentare, è D che si doveva incidere. Sarebbe bastata una direttiva di Palazzo Chigi, molto più facile e molto più efficace di un taglio al numero dei parlamentari, che non si riesce mai ad approvare. Invece ministri e sottosegretari "volanti" aumentano sempre di numero. Ogni esecutivo segna un nuovo record, ora siamo a quota 102. E infatti se si voleva fare davvero una scelta d'immagine si poteva fare un taglio dei ministeri. Un governo alla Sakozy, quella sì che sarebbe stata una scelta coraggiosa, un segnale inequivocabile. Così invece sarà difficile chiedere ai Comuni il taglio dei consiglieri e degli assessori. l'intervento Dimezzare le indennità: la via giusta sarebbe il referendum F orse vi è poca fiducia nella politica e nella sua capacità riformatrice. Forse si registra tra i cittadini una crescita di consapevolezza e di responsabilità. Forse è l'uno e l'altro. Fatto sta che si stanno moltiplicando le iniziative popolari tese a ridurre i costi e gli sprechi della politica. Ha iniziato l'Umbria ove nel 2004 si è costituito un Comitato referendario per il dimezzamento degli stipendi dei Consiglieri regionali che ammontano a 20.000,00 euro lordi mensili ciascuno, tra indennità fissa, diaria, rimborsi, spese di rappresentanza, che se dimezza- te avrebbero portato, nei calcoli del Comitato referendario, ad un risparmio di circa quattro milioni di euro anno, da destinare in spese sociali ed aiuti ai nuovi poveri. Il referendum è stato convocato per il voto nel giugno 2005, spostato al giugno 2006, poi ancora al giugno 2007. Infine, prendendo a pretesto altri cavilli burocratici, è stato definitivamente spostato ali'11 novembre 2007. Il referendum però non si terrà. Il Consiglio regionale dell'Umbria, infatti, ha dichiarato decaduto il referendum che proponeva la riduzione del 50%, essendo già stato soddi- sfatto dalla nuoya legge regionale dell'8 maggio 2007, che ha diminuito del 4,47% le indennità dei consiglieri stessi. Anche in Sardegna dal 2004 giace in Commissione una proposta di legge di iniziativa popolare, forte di ben 17.000 firme riconosciute valide ed ammissibili, perii dimezzamento delle indennità dei Consiglieri regionali. E in Abruzzo c'è fermento popolare. Dal 28 giugno 2007, partiranno ben 4 referendum regionali che mirano però non solo a diminuire le indennità dei Consiglieri regionali attualmente di 8.082,31 euro lordi mensili, ma anche ad abrogare i loro trattamenti aggiuntivi, i vitalizi, ecc. In Toscana altri Comitati referendari si stanno organizzando per analoghe iniziative, ma ancora non sono formalizzati. Ci si trova, pertanto, di fronte ad un fenomeno democratico che va espandendosi, accomunato da un giudizio comune: i costi regionali della politica, si stanno moltiplicando a danno dei cittadini e soprattutto delio-stato sociale sottoposto a tagli sempre più severi. Anziché risparmiare riducendo costi e sprechi, Regioni e enti locali stanno aumentando le tasse addizionali (Irpef e lei) e le tariffe dei servizi (acqua e rifiuti). L'atteggiamento prevalente sinora riscontrato da parte degli amministratori non è di attenzione ma di arroccamento: le proposte di legge di iniziativa popolare non vengono t r I cittadini si mobilitano per ridurre gli stipendi dei consiglieri regionali Ma la consultazione viene sempre bloccata E gli enti locali intanto aumentano le tasse neanche portate in Consiglio regionale oppure i referendum, pur convocati, non vengono fatti svolgere. È forte la sensazione che siano negati i diritti democratici dei cittadini. I Comitati referendari non ci stanno. Hanno chiesto un'audizione alla Commissione Parlamentare Bicamerale per gli Affari regionali. Ottenendola: sono stati convocati il 18 luglio prossimo. Allo stesso tempo ì Comitati regionali dell'Umbria e della Sardegna stanno già preparando i ricorsi legali, sia ai rispettivi Tribunali Amministrativi Regionali, sia al Tribunale di Strasburgo per i diritti dell'uomo. Questa chiusura alimenta nei cittadini un vero e proprio astio verso i propri governanti visti più come nemici piuttosto che come rappresentanti preposti al bene comune. L'auspicio è che i discorsi intorno ad un disegno di legge governativo, da mettere a punto entro l'estate, per ridurre i costi della politica non rimangano vuote parole. È bene agire in fretta perché l'onda che viene dal basso non è semplicemente un fatto emotivo. Non conviene a nessuno arrivare ad un punto di rottura. Pasquale Caracciolo