anno vii n. 11 i lavori di novembre

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anno vii n. 11 i lavori di novembre
ANNO VII
N. 1 1
Edoardo e Mario Vietti - TURIN GARDEN - www.turingarden.it
I LAVORI DI NOVEMBRE
I lavori fon damentali in giardi no:
Alberi, arbusti e rampicanti
►
Mettere a dimora le specie a foglia caduca
►
Abbattere piante deperenti e pericolose
Malattie delle piante
Roseto
►
Proteggere le piante dal
gelo: pacciamatura
organica alla base e velo
di tessuto non tessuto
Messa a dimora dei rosai a radice nuda
►
Trattamento fungicida a piante da frutto
►
Trattamento acaricida- insetticida alle piante
d’appartamento
Erbacee annuali, biennali e perenni
►
Accurata pulizia delle aiuole
Lavorare il terreno
per i prossimi
impianti
Frutteto
►
Raccolta delle foglie cadute
►
Concimazione organica e chimica
Orto
Tappeto erboso
►
Sospendere tosature, irrigazioni e concimazioni
►
Svuotare i tubi dell’impianto di irrigazione
►
Distribuzione di un terriccio specifico
►
Piante in vaso
►
Ricoverare le piante delicate
►
Ridurre le annaffiature
TURIN GARDEN
Proteggere gli
ortaggi meno
resistenti
Liberare il suolo dai residui delle colture
Piante d’appartamento
►
Ridurre le annaffiature e le concimazione
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Alberi, arbusti e piante rampicanti
- Fino a quando il terreno non è gelato potete mettere a dimora o trapiantare alberi
ed arbusti a foglia caduca. Sistemate la zolla all’interno della buca in modo che il
“colletto” sia all’altezza del terreno e che la pianta sia in posizione verticale, colmate
lo spazio rimasto vuoto con terra e letame maturo, compattandolo accuratamente, e
annaffiate. Una volta concluso il trapianto distribuite alla base del fusto uno strato di
materiale pacciamante (letame, foglie, ecc.), per proteggere l’apparato
radicale dal gelo e favorirne la crescita, e posizionate uno o più tutori,
che dovrete lasciare almeno fino all’estate.
- Proteggete le piante dal gelo, distribuendo alla base del fusto uno
strato di 10-15 cm. di letame, foglie secche, paglia o terriccio organico.
Per le specie acidofile (azalee, camelie, eriche, rododendri, ecc.) è
consigliabile utilizzare un terriccio torboso acido oppure aghi di pino. Nelle zone
fredde, ventose o poco esposte al sole è opportuno rivestire la chioma delle specie più
sensibili (mimose, ulivi, oleandri, corbezzoli, gelsomini, ecc.) con “tessuto non
tessuto”.
- Raccogliete periodicamente le foglie e i rametti secchi caduti a terra, che potrebbero
ospitare le forme svernanti dei patogeni.
- Controllate la solidità dei tutori delle piante di recente messa a dimora.
- Prima delle nevicate è bene abbattere le piante morte, inclinate o deperenti per
evitare che possano schiantare improvvisamente sotto il peso della neve. È bene
ricordare che nelle zone con vincolo paesaggistico (ad es. la collina di Torino) è
vietato abbattere gli alberi senza l’autorizzazione prevista per legge.
- Potete moltiplicare per talea Ampelopsis, Hedera, mora, Parthenocissus e Ribes;
prelevando i polloni si possono ottenere giovani piante di Aesculus parviflora,
Clerodendrum, lampone e fico.
- Alcune piante ci regalano ancora splendidi colori e atmosfere romantiche grazie a
bacche e frutti: Callicarpa, Cotoneaster, Crataegus, Diospyros, Ilex, Malus, Punica,
Pyracantha, Skimmia, Sorbus, Viburnum, ecc..
Altre specie sono decorative anche dopo la caduta delle foglie per la forma contorta
delle ramificazioni e i colori della corteccia Cornus alba ‘Sibirica’, Corylus avellana
‘Contorta’, Lagerstroemia, Parrotia, Sophora japonica ‘Pendula’, ecc..
- Novità botanica: Sorbus cashmiriana è un piccolo albero che non supera gli 8 metri
di altezza con foglie pennate di colore verde scuro. Tra maggio e giugno produce dei
corimbi di fiori bianco-rosati seguiti da bacche globose di colore bianco con sfumature
rosa. È una specie rustica adatta a posizioni soleggiate o parzialmente ombreggiate.
Roseto
- Le rose sono generalmente piante rustiche e resistenti. Tuttavia nelle zone molto
fredde o esposte, è opportuno prendere dei provvedimenti nei confronti delle basse
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temperature: riparate il punto di innesto e le radici con un cumulo di letame maturo e
avvolgete il fusto delle rose ad alberello con paglia o con un velo di “tessuto non
tessuto”. Si consiglia inoltre di accorciare la vegetazione degli ibridi di tea e
floribunda, per evitare che siano danneggiati da venti e nevicate.
- E’ il periodo ideale per piantare i rosai a radice nuda. Sistemate le
piante al centro delle buche preparate in precedenza e colmate lo
spazio rimanente con terra mescolata a letame maturo e compost.
- Prima che le temperature si abbassino troppo ripulite i rosai dalla
vegetazione secca e asportate le foglie cadute a terra. E’ raccomandabile bruciare i
residui vegetali perchè potrebbero ospitare insetti e spore fungine svernanti.
- Una nuova varietà presentata da Rose Barni è la Mariangela Melato®, con portamento
cespuglioso e fiori grandi di colore bianco puro, intensamente profumati.
Piante annuali e bienna li
- Ormai anche le fioriture delle specie tardive si sono quasi tutte esaurite: tagliate a
livello del suolo gli steli delle biennali man mano che sfioriscono ed estirpate le
annuali che hanno completato il ciclo vegetativo. Raccogliete i tutori che non sono più
necessari e prima di immagazzinarli disinfettateli con ossicloruro di rame.
- Fino a quando il terreno non è gelato potete mettere a dimora le annuali a fioritura
autunno-invernale (viole, callune, ciclamini, ecc.)
- Vangate le aiuole rimaste libere e preparate il terreno per gli impianti primaverili:
concimate con dei prodotti a lenta cessione e del letame maturo e lasciate il suolo
esposto all’azione sgretolante del gelo. Eseguite queste operazioni in giornate asciutte
e quando il terreno non è bagnato né gelato.
- Proteggete l’apparato radicale delle piantine con uno strato
di materiale pacciamante, e coprite le specie più sensibili al
gelo con un velo di “tessuto non tessuto”.
- Iniziate a pensare alle prossime semine: tra le novità proposte per il 2014 dai Fratelli
Ingegnoli troviamo la Ipomoea purpurea ‘Carnevale di Venezia’, rampicante annuale
che in estate produce una profusione di fiori spettacolari bianchi striati di rosa e blu.
Erbacee perenni
- Prima che il suolo geli, è raccomandabile eseguire una accurata pulizia: asportate
con un rastrello la vegetazione secca e sfiorita; zappettate tra i cespi per migliorare il
drenaggio; se non lo avete ancora fatto concimate con del letamino maturo e
distribuite uno strato di materiale pacciamante (paglia, torba, foglie, ecc.).
- Nelle zone molto fredde è buona norma proteggere la parte aerea delle piantine più
sensibili alle basse temperature con del “tessuto non tessuto”, o predisporre degli
appositi tunnel o serrette smontabili. Evitate di coprire le perenni sensibili agli eccessi
di umidità, come ad es. i Sedum, che potrebbero andare incontro a marciumi.
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- E’ il periodo più indicato per piantare l’Helleborus niger, meglio conosciuto come
Rosa di Natale. Scegliete una posizione riparata e semi-ombreggiata.
- Un suggerimento utile è quello di segnalare con delle astine la posizione delle perenni
che durante l’inverno scompaiono, in modo da poterle individuare quando
spunteranno in primavera, senza scambiarle per erbe infestanti.
- Sono in fiore le varietà tardive di Chrysantemum e di Aster. Tra questi ultimi
ricordiamo gli Aster ageratoides ‘Ezo Murasaki’, gli Aster ericoides ‘Tardivo a Fiore
Rosa’ e gli Aster cordifolius ‘Patricia’, le cultivar più tardive.
- Potete dedicarvi alla programmazione dei prossimi impianti,
disegnando degli schizzi sulla carta in modo da avere diverse
alternative tra cui scegliere.
Tappeto erboso
- Se non lo avete già fatto a ottobre, ricordatevi di svuotare i tubi dell’impianto di
irrigazione e ritirare la centralina prima che le temperature scendano
eccessivamente e si possano verificare dei danni.
- La crescita dell’erba rallenta progressivamente con l’abbassamento delle temperature e
verso la metà del mese potete sospendere tosature, irrigazioni e concimazioni.
- Asportate regolarmente le foglie secche cadute dagli alberi, che impediscono la
circolazione dell’aria, bloccano i raggi solari e favoriscono l’insorgenza di malattie
fungine. Potete utilizzare una scopa metallica, un rastrello con denti di plastica o
macchine “soffiatrici”.
- Dopo aver eseguito l’ultimo taglio e pulito accuratamente il manto erboso distribuite
un miscuglio specifico, composto da terriccio (10%), torba fine (20%) e sabbia
(70%), per proteggere il prato dai rigori invernali e favorirne la ripresa vegetativa
primaverile. La dose ottimale è di circa 3 m3 per 1000 m2.
- Evitate di calpestare il prato in presenza di brina nelle prime ore della giornata, in
modo da non danneggiare i fili d’erba gelati.
Piante in vaso in balcone e terrazzo
- Spargete sopra il terriccio dei vasi del letamino ben decomposto e torba nera,
aiuteranno nello svernamento e favoriranno la ripresa vegetativa in primavera.
- Riducete le annaffiature man mano che le temperature si abbassano. La pioggia e la
rugiada notturna suppliranno alle annaffiature fino a sospenderle completamente.
- Rallegrate terrazzi e giardini con piantine da fiore resistenti al freddo: callune,
crisantemi coreani, eriche, viole, viole del pensiero. Nelle zone più fredde i ciclamini
possono essere utilizzati fino al grande gelo e poi dovranno essere ritirati in una
veranda nei mesi più freddi per poi rimetterli all’aperto a metà febbraio. Concimate ad
ogni annaffiatura aggiungendo piccole dosi di un fertilizzante liquido poco azotato.
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- Se non lo avete già fatto ricoverate le piante delicate (geranio, ibisco, lantana e
agrumi) in un locale asciutto, abbastanza luminoso e con temperature superiori a 4° C.
Arieggiate due o tre volte alla settimana nelle ore centrali della giornata. Le piante di
origine subtropicale (Dipladenia, Mandevillea, Impatiens, Torenia, Vinca rosea, ecc.)
devono essere poste al riparo in locali luminosi con temperature superiori a 15° C.
Prima di spostare i vasi, può essere utile controllare la vegetazione, eliminando i rami
cresciuti in modo disordinato, e tutte le parti secche, danneggiate o con sintomi di
malattie. Ricordatevi di disinfettare le forbici quando cambiate
pianta, con una soluzione di alcool denaturato e acqua al 50 %.
Alcune piante mediterranee meno sensibili (arancio amaro, chinotto,
cedro, oleandro), possono essere lasciate all’aperto, avendo però
l’accortezza di scegliere una posizione riparata e di proteggerle con
uno strato di “tessuto non tessuto”.
- Ricordatevi di togliere i sottovasi per evitare che, in caso di pioggia, si possano
verificare dei ristagni idrici.
- Verificate di aver disattivato e svuotato l’impianto di irrigazione e di aver riposto la
centralina, con elettrovalvola incorporata (tipo Gardena), al riparo dal gelo.
Malattie delle piante
FUNGHI:
- È bene eseguire un trattamento alle piante da frutto per prevenire le principali
malattie fungine (bolla, cancri, corineo, monilia, ruggine, ticchiolatura, ecc.).
Intervenite dopo la caduta delle foglie con un prodotto a base di rame (ad es. Iperion*,
nella dose di 500 g. per 100 litri di acqua).
- Potete eseguire un trattamento preventivo su camelie e rododendri contro gli agenti di
marciumi delle gemme fiorali (Ciborinia camelliae e Pycnostysanus azaleae). Usate
un prodotto a base di rame (ad es. Poltiglia Caffaro 20 DF* nella dose di 600 g. per
100 litri di acqua).
INSETTI:
- Se necessario intervenite contro le cocciniglie su oleandri,
agrumi e altri sempreverdi con olio bianco (Biolid E* nella dose
di 1 l. per 100 litri di acqua) addizionato ad un insetticida (ad es.
Pirinex Quick∆ nella dose di 140 ml per 100 litri di acqua).
- Se non lo avete fatto ad ottobre, potete ripetete il trattamento contro la processionaria
con i prodotti biologici a base di Bacillus thuringiensis ssp. Kurstaki.
- Effettuate un trattamento insetticida-acaricida sulle piante d’appartamento per
evitare infestazioni di aleurodidi, cocciniglie e acari, che trovano all’interno delle
abitazioni le condizioni ideali per svilupparsi. Potete usate un prodotto a base di
Abamectina (ad es. Impero∆ nella dose di 80 ml per 100 litri di acqua).
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-
N.B. Quando sulle etichette degli antiparassitari trovate dosi diverse per lo stesso parassita (ad es.
200-500 g.) dovete usare le dosi maggiori nei periodi freddi e quelle minori nelle stagioni calde.
N.B. Ricordatevi di aggiungere sempre a tutti i fitofarmaci un bagnante-adesivante, che ne
migliora l’efficacia (ad es. Etravon o Bagnante antischiuma s.). Unica eccezione gli oli minerali.
∆
□
*Prodotti biologici
Prodotti non biologici
Prodotti pericolosi (patentino)
Frutte to
- Una buona regola suggerisce di preparare un vero e proprio progetto del frutteto dove
oltre alla posizione delle piante si scelgono i portainnesti più adatti e le migliori
varietà, con caratteristiche diverse e maturazione scalare. Prestate attenzione anche
che alcune varietà necessitano di piante impollinatici.
- Raccogliete e smaltite o bruciate tutte le foglie cadute in quanto rappresentano un
potenziale ricettacolo di parassiti fungini e insetti. Eliminate anche i frutti ammuffiti e
mummificati rimasti perché sono una fonte di malattia (muffa a circoli).
- E’ il momento di effettuare una concimazione organica con letame ben maturo
distribuito sotto la chioma (25 quintali per 1000 m² di frutteto ovvero 50 kg per pianta)
e chimica con un prodotto a base prevalente di fosforo e potassio.
- Un buon metodo di conservazione della frutta consiste nel
predisporre in magazzino o in garage delle cassette di plastica
sovrapposte con all’interno un foglio di giornale ed un unico strato
di frutti. Se la temperatura dell’ambiente è di 2-6 gradi si conserverà a lungo.
Controllate ogni 4-5 giorni i frutti immagazzinati (kaki, cotogni, kiwi, mele, pere,
ecc.): eliminate quelli con sintomi di malattie e prelevate quelli maturi.
- Per accelerare la maturazione di kiwi e kaki potete metterli per qualche giorno in casa
in un contenitore chiuso, insieme ad alcune mele mature, queste sviluppano due gas
(etilene e acetilene) che favoriscono la maturazione. Va ricordato che i kaki non sono
commestibili subito dopo la raccolta, in quanto contengono sostanze tanniche e
astringenti, ma necessitano di un periodo di “ammezzimento” in un luogo freddo.
- Sui rami del cotogno possono insorgere dei cancri o seccumi provocati dal “colpo di
fuoco batterico”: asportate le parti interessate, tagliando almeno a 50 cm. al di sotto
nel ramo ancora sano, bruciatele ed eseguite ripetuti trattamenti con prodotti rameici.
- Ricordatevi che la trinciatura dell’erba è una pratica utile, perché aumenta la sostanza
organica e favorisce lo sviluppo della flora batterica utile.
Orto
- Raccogliete entro la metà del mese: bietole, cardi, carote, finocchi, lattuga, pastinaca,
porri, rape, sedano e sedano rapa; dopo rimarranno da raccogliere solo più: cavoli,
cicoria, spinaci e valerianella.
- Proteggete dal gelo gli ortaggi invernali: usate il “velo da sposa” appoggiato su
cassette o altri sostegni per prolungare il periodo di raccolta (ad es. cicoria, indivia,
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lattuga, prezzemolo, radicchio, ravanello, ecc.) oppure predisponete dei tunnel di
plastica trasparente sostenuti da un’intelaiatura metallica.
- Difendete i cavoli dagli attacchi dei bruchi delle cavolaie con prodotti a base di
Bacillus thuringiensis o Piretro.
- Se il clima non è troppo umido e piovoso potete continuare l’imbianchimento di cardo,
indivia, porro, radicchio, scarola e sedano.
- Ricordate che la tradizione consiglia di seminare gli ortaggi da foglia (insalate,
spinaci, ravanelli, carote, ecc.) nel periodo di luna calante (dal 20 ottobre al 2
novembre e dal 18 novembre al 2 dicembre).
SEMINE
TRAPIANTI
SERRA FREDDA
spinacio
cipolla
aglio
valerianella
cipollina
asparagi
- Se avete un terreno ben esposto e in zona a clima mite potete seminare fave, piselli e
taccole per un raccolto precoce primaverile, altrimenti aspettate la primavera.
- Liberate le aiuole dai residui delle colture e poneteli nella compostiera e ricoverate i
pali tutori in magazzino dopo averli puliti.
- Nelle zone libere da colture potete preparare il terreno per le semine primaverili:
distribuire abbondante letame e altri concimi (cenere, calciocianamide,
calciomagnesio, pellicino o cornunghia) in dosi moderate e procedete alla vangatura,
quando il terreno non è troppo umido. Lascerete poi che il gelo provveda allo
sbriciolamento del terreno.
- L’aglio può essere messo a dimora in serra fredda; interrate gli spicchi verticalmente
in un suolo ben drenato (alla cima della parte in rilievo tra due solchi) a circa 15 cm.
di distanza tra di loro e ad una profondità pari al doppio della loro lunghezza.
Piante d’appartamento
- Con l’arrivo dell’inverno la maggior parte delle piante d’appartamento subisce un
rallentamento dell’attività vegetativa e necessita di una minore quantità di acqua. Si
consiglia di diminuire le annaffiature e limitare le concimazioni alle piante in
fioritura (ad es. Cyclamen, Gardenia, Kalanchoe, ecc.) e alle essenze tropicali di
grandi dimensioni (Dieffenbachia, Ficus, Philodendron, ecc.).
- Rompete con un rastrellino l’eventuale crosta formatasi sulla superficie del substrato
e, se necessario, aggiungete del nuovo terriccio.
- Eliminate regolarmente la polvere dalle foglie impiegando un batuffolo di cotone
imbevuto con acqua. In commercio esistono degli appositi lucidanti fogliari (ad es.
Ecomirax della Cifo, un lucidante ecologico privo di gas). Nel caso di specie con
foglie pelose (come la Saintpaulia) si consiglia l’utilizzo di un pennellino.
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- Ricordate che le piante succulente hanno bisogno di un periodo di riposo per fiorire:
sistematele in un ambiente non riscaldato, in una posizione luminosa
e riparata, e interrompete le annaffiature fino alla primavera.
- A novembre fioriscono numerose orchidee appartenenti ai generi
Cattleya e Oncidium (“orchidea ballerina”). Ricordate di annaffiare al
mattino quando il substrato si presenta completamente asciutto.
Piccoli consigli ed accorgimenti
- Siate prudenti nell’uso di piante delicate che non sopportano il gelo; nell’inverno
2011-2012 molti ulivi piantati incautamente nella pianura padana hanno patito o sono
addirittura morti. Usate queste piante solo nelle zone riparate o colline esposte a sud e
protette dai venti dominanti.
- Se siete cultori del “fai da te” ed il giardino da voi realizzato non vi soddisfa è dovuto
al fatto che il dilettante si abitua allo stato di fatto e non vede i difetti; consultate un
valido architetto paesaggista che potrà individuare le modifiche opportune. A tale
scopo potete consultare il sito dell’ A.I.A.P.P. Associazione Italiana di Architettura del
Paesaggio, www.aiapp.net oppure www.turingarden.it.
- Se vedete dei funghi svilupparsi alla base degli alberi di grandi dimensioni chiamate
subito un agronomo fitopatologo per accertare il tipo di fungo ed i danni che sta
provocando; alcuni di questi funghi lignicoli possono agire subdolamente attaccando
anche il legno sano estendendosi fino a provocare la caduta dell’albero. Per verificare
la stabilità è possibile effettuare delle analisi simili a radiografie con strumenti
appositi, che evidenziano lo stato di salute del legno anche in profondità e consentono
di valutare le eventuali misure da adottare.
- L’inverno è il periodo migliore per effettuare le potature dei grossi rami; dopo il taglio
è bene disinfettare la ferita con un prodotto fungicida-insetticida e ricoprirla con
mastice cicatrizzante, “corteccia artificiale” o paraffina.
Ricetta con i prodotti dell’orto o del frutteto:
CONFETTURA D I PERE COTOGNE
Ingredienti: pere cotogne, zucchero
Preparazione: Lavate le cotogne sotto acqua corrente e con una spugnetta elim inate la peluria che le
riveste. Sistem atele su una teglia foderata con carta da forno e infornate a 180°C per circa 30 minuti.
Togliete le cotogne dal forno e fatele intiepidire. Pelatele, tagliatele a pezzetti ed elim inate il torsolo.
Pesate la frutta e calcolate il peso dello zucchero occorrente, pari a un terzo del peso delle cotogne. In
una pentola capiente aggiungete le cotogne a pezzetti e lo zucchero. Fate cuocere, m escolando ogni
tanto, finchè la com posta diventa più scura e consistente. Verificate che la marm ellata sia pronta
lasciandone cadere un cucchiaino su un piatto: se inclinando leggerm ente il piatto la marm ellata non
scivola via m a si attacca, vuol dire che è pronta. Riempite dei vasetti di vetro sterilizzati, chiudete
ermeticamente, capovolgeteli, coprite con una coperta di lana e lasciate raffreddare.
Buon giardinaggio
Mario Vietti, Edoardo Vietti, Roberta Paglia
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NOTIZIARIO MOSTRE, CORSI E APPUNTAMENTI:
• Eventi di Novembre presso la nostra sede di Strada del Mainero, 64 a Torino:
-
Fino al 9 Novembre potrete visitare l’ESPOSIZIONE “I COLORI
DELL’AUTUNNO”: sarà possibile ammirare una buona scelta di alberi e arbusti
particolarmente decorativi durante la stagione autunnale. Ingresso libero.
Orario esposizione e vendita:
da lun. a ven. 8-12,30/14,30-18; sabato 8-12,30
(venerdì 1 Novembre chiuso)
Sono ancora aperte le iscrizioni al CORSO “TERRAZZI, BALCONI E
PIANTE D’APPARTAMENTO” che si terrà sabato 16 e sabato 23 Novembre
dalle ore 9 alle 11. Verranno esemplificate le operazioni occorrenti per la corretta
manutenzione delle piante d’appartamento e saranno suggeriti gli interventi per
ottenere e mantenere balconi e terrazzi abitabili e fioriti in ogni stagione.
Per iscrizioni o informazioni:
011/8610032; [email protected]; www.turingarden.it
-
• Sabato 2 e domenica 3 Novembre a Cella Monte (AL) si svolgerà la 22a SAGRA
DEL TARTUFO BIANCO IN VALLE GHENZA, con il tradizionale convegno,
la mostra-mercato di tartufi con vendita di prodotti tipici e la cucina della Pro Loco
con piatti stagionali della tradizione monferrina.
Per informazioni: www.comune.cellamonte.al.it - 0142/488161
• Da sabato 9 a domenica 17 Novembre a Cavour (TO) avrà luogo la 34a edizione di
TUTTOMELE, storico evento dedicato alla mela e alla frutticoltura. Accanto alla
mostra mercato sarà dato ampio spazio agli spettacoli ed alle iniziative parallele.
Per informazioni: www.tuttomele.net - 0121/598706
• Dal 9 al 24 Novembre la città di Cervere (CN) ospiterà la XXXIV FIERA DEL
PORRO, dove si potranno visitare il mercato dei porri e il mercatino dei prodotti
tipici, e degustare i celebri piatti a base di porro. In occasione della fiera ci saranno
delle navette con guida alla scoperta della Valle del Porro Cervere.
Per informazioni: www.porro-cervere.cn.it - [email protected]
• Il 30 novembre e il 1 dicembre si terrà la seconda edizione di UNA MOLE DI
PANETTONI nelle sale del Museo Nazioneale del Risorgimento Italiano a Palazzo
Carignano a Torino. La manifestazione dedicata al panettone artigianale in tutte le
sue variazioni: liscio, farcito, con o senza glassa, ripieno di crema, cioccolato o
gelato, con o senza uvetta o frutta candita... Per informazioni:
www.dettaglieventi.it/Index/Scheda_Evento.asp?Id_Ev=tat7miw6n71034176201
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