Sant` Eliseo Profeta

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Sant` Eliseo Profeta
Sant' Eliseo Profeta
14 giugno
Ricco possidente, originario di Abelmeula, il suo nome che significa «Dio salva» risponde
bene alla missione svolta tra il popolo di Israele, sotto il regno di Ioram (853-842 a.c.),
Iehu (842-815 a.c.), Ioacaz (814-798 a.c.) e Ioash (798-783). Eliseo era un uomo deciso e
lo dimostra la prontezza con cui rispose al gesto simbolico di Elia che, per ordine di Jahvé,
lo consacrava profeta e suo successore. Eliseo prese parte attiva alle vicende politiche del
suo popolo attraverso il carisma della sua profezia e può essere considerato il più
taumaturgico dei profeti dell'Antico Testamento.
La Scrittura ricorda infatti una lunga serie di prodigi da lui operati: stendendo il mantello
di Elia divise le acque del Giordano; rese potabile l'acqua di Gerico; riportò in vita il figlio
della sunamita che lo ospitava; moltiplicò i pani sfamando un centinaio di persone. Profeta non scrittore, come il
suo maestro Elia si preoccupò del suo paese in tempi difficili durante la guerra contro i Moabiti e durante quelle
contro gli Aramei. Morì verso il 790 a.C. e venne sepolto nei pressi di Samaria, dove ai tempi di San Girolamo
esisteva ancora il suo sepolcro.
Etimologia: Eliseo = Dio è la mia salvezza (o salute), dall'ebraico
Martirologio Romano: A Samaria o Sebaste in Palestina, commemorazione di sant’Eliseo, che, discepolo di Elia, fu
profeta in Israele dal tempo del re Ioram fino ai giorni di Ioas; anche se non lasciò oracoli scritti, tuttavia, operando
prodigi a vantaggio degli stranieri, preannunciò la futura salvezza per tutti gli uomini.
Il continuatore dell'opera di Elia era un ricco possidente, originario di Abelmeula. Il suo nome, Eliseo ("Dio
salva"), risponde bene alla natura della missione svolta tra il popolo di Israele, sotto il regno di Ioram (853 a.C.842), Iehu (842-815), Ioacaz (814-798) e Ioash (798-783). Eliseo era un uomo deciso e lo dimostra la prontezza
con cui rispose al gesto simbolico di Elia che, per ordine di Jahvè, lo consacrava profeta e suo successore.
"Elia andò in cerca di Eliseo - si legge al cap. 19 del I libro dei Re - e lo trovò che stava arando: aveva davanti a sè
dodici paia di buoi; egli arava col dodicesimo paio. Giunto a lui, Elia gli gettò addosso il proprio mantello. Allora
Eliseo, abbandonati i buoi, corse dietro a Elia e gli disse: Permettimi di passare a baciare mio padre e mia madre,
poi ti seguirò. Elia gli disse: Va' e torna presto, poiché tu sai ciò che ti ho comunicato. Eliseo, allontanatosi, prese
un paio di buoi e li immolò, quindi col legno dell'aratro e degli strumenti da tiro dei buoi ne fece cuocere le carni e
le dette a man lare ai suoi compagni di lavoro. Poi partì e seguì Elia, mettendosi al suo servizio".
Il ricco agricoltore, con quel gesto significativo, voleva dire al suo maestro che ormai era disposto a rinunciare a
tutto per rispondere in pieno alla vocazione profetica. E con altrettanta prontezza eseguì gli ordini del maestro fino
al momento del misterioso commiato, oltre il Giordano, quando Elia scomparve dentro un turbine di fuoco. Elia gli
aveva chiesto: "Che cosa vuoi, prima che io parta dalla terra?". La richiesta di Eliseo non fu di poco conto: "io
chiedo che abiti in me uno spirito doppio del tuo". Gli era stato fedele discepolo per sei anni, ora gli avanzava la
sua richiesta di eredità, non in beni materiali, ma in virtù carismatica. La domanda di Eliseo venne esaudita.
Egli è, infatti, il più taumaturgico dei profeti. La Bibbia ricorda una lunga serie di prodigi da lui operati: stendendo
il mantello di Elia divise le acque del Giordano; con una manciata di sale rese potabile l'acqua di Gerico; rese
inesauribile l'olio d'oliva di una vedova; risuscitò il figlio della sunamita che lo ospitava; moltiplicò i pani
sfamando un centinaio di persone; guarì dalla lebbra Naaman, generale del re di Damasco. Operò miracoli anche
dopo la morte: un morto, gettato frettolosamente sulla tomba del profeta da un becchino impaurito dall'arrivo di
alcuni predoni "risuscitò, si alzò in piedi e se ne andò". Il profeta Eliseo morì verso il 790 a.C., e venne sepolto nei
pressi di Samaria, dove ai tempi di S. Girolamo esisteva ancora il suo sepolcro.

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