- Arcieri Piceni
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Gli Articoli dell'Astrolabio L'Arco Nella sua forma essenziale l'arco è uno strumento molto semplice: una "molla" che, sfruttando la naturale elasticità del legno, riesce ad accumulare energia sufficiente a scagliare con forza e precisione dei proiettili, di solito delle frecce. Per migliaia di anni, dal 20.000 a.C., data approssimativa della sua invenzione, fino al XVI sec. è stato utilizzato per la caccia e la guerra presso quasi tutti i popoli della terra assumendo forme diverse, talvolta sorprendenti, a seconda delle disponibilità di materiali, della destinazione d'uso, del livello tecnologico e delle abilità artigianali ed artistiche proprie delle varie culture. In Europa, l'arco scompare dai campi di battaglia alla fine del '500, quando il potente longbow inglese viene progressivamente soppiantato dalle armi da fuoco, ma dopo un secolo di quasi totale oblio, a cavallo fra il '700 e l'800 lo vediamo ricomparire negli ambienti aristocratici e presso la nascente borghesia nella sua nuova veste di attrezzo ludico-sportivo per il tiro al bersaglio. Nel XIX secolo, sia in Europa che negli USA, il numero delle associazioni dichiaratamente destinate alla pratica spotiva del tiro con l'arco cresce velocemente; nel 1900 il tiro con l'arco compare tra discipline delle prime Olimpiadi moderne e nel 1931 viene fondata la Federazione Internazionale, oggi FITA, che si occupa di scrivere i regolamenti per le competizioni. Intanto, sempre negli anni '30, rinasce negli USA la passione per la caccia con l'arco la quale, trovando un fertile terreno nel clima culturale americano che esalta la vita all'aria aperta e lo spirito avventuroso dei cacciatori che un tempo percorrevano le lande più selvagge del continente, si diffonde rapidamente ed imprime una forte spinta alla produzione di attrezzature; le ultime evoluzioni della struttura dell'arco appartengono, infatti, a questa tradizione. 1.STRUTTURA Come già detto, l'arco è uno strumento molto semplice, vediamone insieme la struttura con la terminologia che l'accompagna: L'IMPUGNATURA. Negli archi moderni di tipo tradizionale essa è generalmente rigida, un poco più spessa del resto e delimitata da un manicotto di pelle; può anche essere sagomata ergonomicamente. Negli archi olimpionici e compound è ergonomica, in legno o resine plastiche e può essere rimossa e sostituita. I FLETTENTI sono la parte fondamentale dell'arco: quando questo viene posto in trazione, accumulano l'energia che sarà restituita al momento del rilascio imprimendo la spinta alla freccia. Più è rapido il loro ritorno in posizione dopo il rilascio (velocità di chiusura dell'arco), più spinta verrà data alla freccia; da qui il vantaggio dato dalla leggera curvatura delle estremità dei flettenti negli archi ricurvi che ne aumenta la velocità di chiusura. Le NOCCHE (o tips) sono le sedi in cui sono inseriti gli occhielli della corda quando l'arco è carico. In genere presentano dei rinforzi in osso, corno o materiali plastici. La CORDA è composta da diversi fili, da 12 a 16 per lo più, e può essere costruita di materiali diversi anche se i più diffusi sono il Dacron oppure il Fast-flight per gli archi con flettenti che possono sopportare un maggiore stress. Le corde sono di due tipi: la corda "senza fine" viene assemblata da un unico filo avvolto diverse volte su se stesso e poi ricoperto col serving all'altezza degli occhielli ed al centro così che alla fine appare come una corda di fili paralleli. La corda "fiamminga" è, invece, composta di due fasci di fili ritorti l'uno sull'altro; può avere anche un solo occhiello, in tal caso il capo inferiore viene legato alla nocca inferiore dell'arco mediante un "nodo dell'arciere" o timber hitch. La corda fiamminga deve il suo nome alla regione delle Fiandre dove probabilmente, durante il Medioevo ed il Rinascimento, erano attivi i laboratori per la sua fabbricazione. Viene usata solo su archi tradizionali o ricurvi e presenta numerosi vantaggi: oppone una maggiore resistenza alla inevitabile torsione che la corda subisce quando si tende l'arco ed è possibile allungarla o accorciarla per regolare il brace height semplicemente torcendola su se stessa: essa può variare abbondantemente in lunghezza senza diventare eccessivamente rigida; non è possibile fare lo stesso con una senza fine. Il SERVING è un avvolgimento di filo posto attorno alla corda in più punti per proteggerla dall'usura. Su tutte le corde è presente un serving da circa 2" sopra il centro a 6" circa sotto di esso e serve ad avere un incocco sicuro ed a proteggere la corda stessa da eventuali urti contro il parabraccio. Inoltre, nelle corde senza fine, anche gli occhielli sono ricoperti di serving, così come le estremità dei cavi degli archi compound. Il punto di incocco è un anellino di metallo o di filo sulla corda che segna il punto al di sotto del quale si deve incoccare la freccia perchè sia posizionata con la corretta inclinazione e non "cavalchi" in uscita. Il REST, o appoggiafreccia è un accessorio, necessario negli archi ricurvi o compound, posizionato all'interno della finestra e che serve a reggere la freccia. Ne esistono in plastica, in metallo con bottone berger, da caccia, meccanici, ecc... Il Brace-height è la misura della distanza che va dall'impugnatura (dall'incavo se l'impugnatura è sagomata) alla corda; ogni arco ha un brace ottimale. 2.TIPI DI ARCO Questo per quanto attiene all'arco in generale, ma questo schema elementare ha subito nei secoli moltissime evoluzioni che hanno dato origine a molti modelli differenti. Gli archi che in cui ci si può oggi più frequentemente imbattere sui campi di tiro europei possono essere classificati in quattro tipologie principali. § L'ARCO TRADIZIONALE o LONGBOW: eredita la sua sobrietà ed il suo fascino dalla nobile tradizione che lo avvolge. L'"arco lungo" (longbow) venne inventato dai Gallesi nel XIII sec., forse sulla base di archi più antichi usati dai Danesi, e venne in seguito adottato da diversi eserciti britannici ed Europei fino alla fine del XVI sec.. Una notevole prova della sua efficacia si ebbe nella battaglia di Falkirk, il 22 luglio 1298, quando il re Edoardo I d'Inghilterra schierò contro gli Scozzesi un reparto di "longbowmen" ben addestrato che gli garantì la vittoria con pochissime perdite. Il longbow inglese era estremamente efficace anche per la caccia. Nelle sue versioni odierne è leggermente diverso da quello antico, ma conserva alcune caratteristiche che rendono conto della denominazione: arco a curvatura singola, di un solo legno o multistrato, con finestra piccola (non supera mai la mezzeria) o assente, impugnatura delimitata da un pezzo di pelle cucita sul davanti, lungo anche più di 1,80 mt (AMO 62"/72"), libraggi medioelevati 45/70lbs. Le frecce sono rigorosamente in legno con impennaggio naturale e vengono appoggiate direttamente sulla finestra, sulla quale viene prima incollato un tappetino di pelle, pelliccia o feltro per farle meglio scorrere e proteggere gli impennaggi; nel caso in cui non ci sia finestra, la freccia viene poggiata sulla mano munita di guanto. Un arco tradizionale viene generalmente caricato con una corda fiamminga ad un brace-height basso, da 6" a 7" Durante il tiro viene normalmente tenuto leggermente inclinato. Nonostante la lunghezza è un arco molto maneggevole, ottimo per il tiro 3D, anche in foresta; conserva inoltre il fascino dell'arco in legno e del suo antico retaggio. L'ARCO RICURVO: Deve il suo nome al fatto di avere le estremità dei flettenti ricurve in avanti, caratteristica tratta dal profilo degli archi orientali che aumenta la velocità di chiusura e permette di conservare la potenza pur avendo un arco più corto e, quindi, più maneggevole (AMO 58"/62"). Il riser (parte centrale) è rigido, in legno semplice o multistrato e presenta un'impugnatura sagomata che può anche essere adattata ergonomicamente alla mano. I flettenti sono sottili e larghi a diversi strati di legno, fibra di carbonio ed altri materiali. Possono essere uniti al riser con due bulloni, nel qual caso si parla di ricurvo take-down (a sinistra), oppure costruiti tutt'uno col riser, ricurvo § monolitico(a destra). Si possono usare frecce il legno, alluminio e carbonio, con impennaggi naturali o in materiale plastico. Con alcuni modelli è possibile tirare poggiando le frecce sulla finestra dotata di tappetino (come per il longbow), altri presentano il foro per il montaggio del rest (appoggiafreccia). Il mirino, quando viene montato, è solitamente un modello a 3-5 pin fissi da caccia. Viene caricato con corde sia fiamminghe che senza fine anche in fast-flight, sempre che i flettenti ne reggano lo stress. Il brace-height è normalmente fra 7"/8"1/2. § L'ARCO RICURVO OLIMPIONICO: Fondamentalmente è un arco ricurvo, ma progettato per il tiro alla targa su lunghe distanze come si usa nei giochi olimpici. Il riser è di materiale metallico ed i flettenti sono larghi e stratificati in lamine di legno, fiberglass ed anche in ceramica. Pur essendo un ricurvo ed a chiusura veloce, è in genere abbastanza lungo, proprio per l'ampia gittata di cui necessita nelle gare. L'attrezzatura tipica prevede un rest metallico con bottone ammortizzatore berger, eventualmente il clicker, un mirino a pin singolo scorrevole ed una serie di stabilizzatori: uno stabilizzatore lungo con baffi laterali. Si usano frecce in alluminio o carbonio con impennaggio in plastica molto piccolo e punte ad ogiva. La corda è sempre del tipo senza fine e con un brace-height alto. § L'ARCO COMPOUND: Ultimo nato della grande famiglia degli archi (brevettato nel 1969), è frutto delle tecnologie più moderne. Grazie a complessi giochi di cavi, carrucole e cams eccentriche, permette di scoccare con grande precisione e forza frecce molto leggere ed il tutto con uno sforzo di trazione nettamente inferiore rispetto agli altri archi. In breve, mentre solitamente occorre esercitare sempre più forza man mano che la trazione procede, col compound accade il contrario: il punto massimo di sforzo si ha all'inizio della trazione, poi, grazie al lavoro di cavi e cam, va a calare fino alla valle, posta in corrispondenza dell'allungo, nella quale il carico retto dall'arciere si riduce dal 50% all'80% del libraggio effettivo (let-off). Ciò permette, oltre a poter tirare archi molto pesanti, di mantenere con più facilità la stabilità necessaria alla mira ed allo scocco. Esiste una grande varietà di compound con assetti differenti per tipo e misura di cam, tipo di flettenti, ecc... Ultimamente sono comparsi sul mercato alcuni modelli "Monocam", con una sola cam grande all'estremità del flettente superiore. L'arco compound può essere dotato di molti accessori: mirini a pin o con diottra; overdraw, che consente di tirare frecce di lunghezza inferiore all'allungo dell'arciere; vari tipi di stabilizzatori anche idraulici; può inoltre essere usato con uno sgancio meccanico che elimina totalmente il problema della torsione della corda nella trazione a dita. Ma questo è un discorso troppo vasto e a brevità e gli scopi di questa trattazione mi impongono, per informazioni ulteriori, di rimandarvi ad altre sedi che potrete agevolmente trovare nei nostri links: Federazioni, Associazioni e Cultura dell'Arco. M.G.