nicholas roerich - Associazione Pax Cultura Italia
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nicholas roerich - Associazione Pax Cultura Italia
NICHOLAS ROERICH Messaggero di Bellezza Cultura e Pace rendono l'uomo veramente invincibile e realizzando tutte le qualità spirituali egli diventa tollerante e includente. Ogni intolleranza è soltanto segno di debolezza. Se noi comprendessimo che ogni errore, ogni bugia dovranno essere smascherati, capiremmo prima di tutto che ogni bugia è stupida e non pratica. Ma cosa ha da nascondere colui che ha consacrato se stesso alla Pace e alla Cultura? Aiutando i suoi vicini egli contribuisce al benessere generale, apprezzato da sempre. Lottando per la Pace egli diventa un pilastro di una nazione avanzata. Non calunniando il prossimo aumentiamo il rendimento della creatività comune. Non litigando proveremo di possedere conoscenza dalle fondamenta. Non sprecando tempo in futilità, proveremo che siamo veri collaboratori sul “campo arato” della Cultura. Trovando gioia nel lavoro quotidiano, dimostriamo che la concezione d'Infinito non ci è estranea. Non nuocendo agli altri non nuociamo a noi stessi e donando eternamente ci accorgiamo che nel dare noi riceviamo. Questo ricevere benedetto non è il tesoro nascosto di un avaro. Comprendiamo quanto sia creativa l'affermazione e quanto sia distruttiva la negazione. Fra le concezioni basilari, quelle di Pace e Cultura sono concezioni che nessuno oserebbe attaccare. Dov'è Cultura c'è Pace. Dove c'è una giusta soluzione ai difficili problemi sociali, c'è conquista … Ogni cosa creata dall'ostilità è deteriorabile e non pratica. La storia del genere umano ci ha fornito notevoli esempi di quanto la pacifica capacità creativa sia stata necessaria per il progresso. La mano non sostenuta dalla forza dello Spirito si stancherà per il peso della spada, ma la mano creativa adombrata dal potere dello Spirito, è instancabile e invincibile. Nessuna spada può distruggere l'eredità della Cultura. La mente umana può deviare temporaneamente dai principi primari, ma all'ora predestinata si riallineerà con rinnovata forza spirituale... Cultura e Pace – i più sacri traguardi dell'umanità! In questi giorni di grande confusione, sia spirituale che materiale, lo spirito turbato propende verso queste radiose roccaforti. Ma non dovremo unirci solo astrattamente nel nome di queste rigeneranti concezioni; conformemente alle nostre capacità – ognuno nel proprio campo – dovremmo introdurre questi concetti nella vita di tutti i giorni, come i più necessari e improrogabili. Non dobbiamo temere l'entusiasmo. Solamente l'ignorante e l'impotente spiritualmente schernirebbero questo nobile sentimento... Niente può impedirci di dedicare noi stessi al servizio della Cultura, a condizione che noi crediamo in esso e gli dedichiamo i nostri pensieri più ardenti... I lavoratori accaniti nel campo della Cultura devono essere incoraggiati come eroi del risplendente futuro. Senza squilli di tromba, senza discussioni, senza nocivi rimproveri dobbiamo di nuovo mettere mano all'aratro e cominciare a lavorare sui nuovi campi seminati. Dio ci sia favorevole! Sede: Via San Giorgio Vecchio, 67-80046-San Giorgio a Cremano (NA) email [email protected] web:asspaxculturaitalia.it tel.081 5743467 _seguici su facebook Pax Cultura Simbolo della Bandiera della Pace di Nicholas Roerich “E' il più antico simbolo indiano, Chintamani, ovvero “segno della felicità”. Si può trovare nel Tempio del Cielo a Pechino. Appare nei Tre Tesori del Tibet. Sul petto del Cristo di Memling. Sulla Madonna di Strasburgo. Sugli scudi dei Crociati. Sugli stemmi dei Templari. Sulla lama delle famose spade del Caucaso dette ”Garda”. Appare come simbolo in un certo numero di ordini filosofici. Nelle immagini di Gesar Khan Ridgen Djapo sulla tamga di Tamerlano. Sul blasone dei papi. Nei dipinti antichi della Spagna. Nei dipinti di Tiziano. Nelle icone russe si San Nicola e San Giorgio. Nello stemma della città di Samarcanda. Nell'arte dell'antica Etiopia e dei Copti. Su alcune rocce della Mongolia e sui vestimenti dei cavalli. Sugli anelli tibetani. Sugli ornamenti pettorali delle regioni dell'Himalaya. Sulle terrecotte del periodo neolitico. Compare di frequente sulle bandiere buddhiste. E' usato come simbolo della Santa Trinità. Niente quindi potrebbe essere più appropriato per riunire tutte le razze di questo simbolo, che non è un semplice ornamento, ma un segno di profondo significato. Esiste da tempo immemorabile e ovunque nel mondo. Nessuno pertanto potrebbe sostenere che appartenga ad una setta , una confessione o una tradizione in particolare. Esso rappresenta l'evoluzione della coscienza in tutti i suoi vari aspetti. E' universale, di un passato senza tempo e porta con sé un significato che trova eco in ogni cuore”.