il cartellone - APT Basilicata

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il cartellone - APT Basilicata
Centro di Drammaturgia Europeo
ENTE DI DIRETTA ISTITUZIONE DELLA PROVINCIA DI POTENZA
DPGR N. 1311 DEL 27-12-1991
IL CARTELLONE
23 novembre 2008, ore 19.00
MICHELE PLACIDO
in
LA BALLATA DELL’ARTE
recital ideato e diretto dall’autore e concertista Davide Cavuti
Protagonista della serata sarà l’attore e regista Michele Placido con la partecipazione del M° Davide
Cavuti solista alla fisarmonica e l’ensamle “Inspiración Tango”. “È un percorso poetico musicale
sul Novecento - sottolinea Davide Cavuti che firma la regia dello spettacolo – partendo dal tema
della passione-amore con un omaggio a Gabriele D’Annunzio nel 70° anniversario della sua morte
e proseguendo con parti inedite tratte dal volume intitolato “Ballate di Sole”. Davide Cavuti e
Michele Placido lavorano insieme dal 2005 da quando il regista di Ascoli Satriano ha interpretato
un testo dell’autore francavillese dal titolo Federico II. Il sodalizio artistico si è poi protratto per lo
spettacolo “D’Annunzio Duse: l’incantesimo solare” presentato in anteprima nazionale al Vittoriale
degli Italiani a luglio 2008 con Franca Minnucci. L’ensamble “Inspiraciòn Tango” ha collaborato
inoltre agli spettacoli Teatral-Musicali scritti da Davide Cavuti “D’Annunzio e Il Cenacolo
Michettiano” con la partecipazione dell’attrice Paola Gassa;, “La donna vestita di sole” con la
partecipazione di Caterina Vertova; “Il Sogno di Weimar” con Paolo Bonacelli; Ad agosto 2004 ha
debuttato con l’attore Arnoldo Foà nello spettacolo Quaderni Siloniani e con Ugo Pagliai nel
Recital Lo Scrigno della pace (2005). Nel 2007 ricordiamo l’evento Serata d’onore- Notte di Poeti
in cui oltre a Cavuti e Placido sul palco c’era anche il maestro Giorgio Albertazzi. Lo spettacolo che
inaugura la stagione del Teatro Nuovo del CDE prevede anche l’esecuzione di una serie di brani già
eseguiti con l’Orchestra da Camera di Stato della Romania, al Sophia Festival Orchestra, con
l’Orchestra da Camera di Craiova, l’Orchestra da Camera di Kishinev, l’ Orchestra da Camera I
Suoni del Sud e con solisti quali Hugo Aisemberg, Dick Halligan,, Michele Campanella, Massimo
Quarta, Marco Zuccarini, Michael Grace, Federico Mondelci, Ivan Gromakov, Serghej Kaiazkij,
Bruno Tommaso, Alexander Lonquich. Nel 2008 Cavuti ha inciso il disco TANGO OR NOT
TANGO con Paolo Di Sabatino, Paola Turci e Javier Girotto. Per il 2009, numerosi saranno i
concerti che proietteranno l’Ensemble nelle maggiori città italiane ed all’estero (Portogallo,
Germania, America).
13 dicembre 2008, ore 21.00
I CIMAROSA
in
NAPOLI IN CONTRAPPUNTO
concerto-spettacolo della canzone napoletana del Novecento.
Il Gruppo storico I Cimarosa presenta un viaggio di poesia e musica nella storia della canzone
classica napoletana. Tutto lo spettacolo è realizzato con gli strumenti della vera tradizione
partenopea: dal mandolino alla mandola, dalle chitarre classiche alle antiche percussioni. Il tutto a
supporto di due splendide voci, una maschile ed una femminile. La tecnica strumentale adoperata
per costruire gli arrangiamenti dei brani eseguiti è quella del Contrappunto, in voga nel ‘700
all’epoca della Musica Barocca. Da qui il nome del Concerto, che propone una carrellata delle più
celebri melodie napoletane, presentate su una tessitura melodica e armonica di pregevole fattura. Il
Gruppo è nato nel 1976 ed ha alle spalle oltre 2000 concerti in tutto il mondo. I Cimarosa sono per
questo stati insigniti della prestigiosa carica di “Ambasciatori del Regno di Napoli” nel corso di una
memorabile serata al teatro Sistina di Roma, trasmessa da RAI 3. La formazione che si esibisce al
Teatro Nuovo di Potenza, è formata da 7 elementi:
- Peppe Barone chitarra classica
- Gennaro Cardone mandolino
- Nicola natale mandola
- Gaetano Sica percussioni
- Mario Oddone chitarra classica
- Valeria Cappuccio voce femminile
- Enzo Correale voce maschile
Il repertorio proposto nel Concerto è quello classico napoletano, da Maria Marì a Io te vurria vasà,
da Voce ‘e notte a ‘A città ‘e Pullecenella.
18 dicembre 2008, ore 21.00
CENTRO EUROPEO di DRAMMATURGIA
in
MALEDETTO NOVECENTO
con Luciana Micucci. Angela Covucci. Erma Castriota
musiche eseguite dal vivo
da Lucia Pesacane (pianoforte), Michele Rigillo (violino), Vito Stano (violoncello)
immagini tratte dal repertorio dell’ISTITUTO LUCE
drammaturgia e messa in scena
Mariano Paturzo
Il senso tragico dell’esistenza prende forma con un teatro che va al cuore.
Immagini della nostra contemporaneità proiettate in bianco e nero avvolgono lo spettacolo e
racchiudono un pensiero che riflette sulla ragione di tante esistenze.
Certo un tentativo di riappropriarsi della parola e accostarla alla musica, colonna sonora di vita.
Dai versi di Primo Levi a brani di autori meridionali, da Bertold Brecht a David Mamet, da
Federico Garcia Lorca a Sam Shepard.
Sono queste scene d’autore che s’intrecciano con famosi brani della musica del Novecento europeo
eseguiti dal vivo.
Alcune immagini inedite dell’Istituto Luce intervallano e sottolineano le atmosfere che lo spettacolo
crea.
7 febbraio 2009, ore 21.00
LES FAUVES
pop’n’roll band
il nuovo fenomeno del rock indipendente italiano
Pop’n’roll band composta da musicisti di straordinario talento, i Les Fauves erano stati capaci di
attirare l’attenzione di critica e pubblico già dopo la pubblicazione nel 2006 dell’ EP "Our Dildo
Can Change Your Life”. Frutto dei tempi che cambiano, dei “My Space” e dei “You Tube”, ma
anche - alla vecchia maniera - dei tantissimi live che i Les Fauves, dalla provincia modenese, da
Sassuolo, hanno felicemente affrontato in Italia e non solo. Nati nel Luglio 2003 ad opera di Case
Zebra (Davide Caselli) e Pap Sfroocer (Roberto Papavero), a cui si aggiunge presto al basso Sissy
(Silvia Dallari), i Les Fauves portano nel 2005 il loro rock malato di Cramps, Television, Violent
Femmes e Devo fino al Festival Internazionale di Benicassim, all’Heineken Jammin’ Festival di
Imola, e sui palchi italiani di spalla a gruppi come Dirty Pretty Things (gli ex Libertines) o Art Brut.
Tutti ottimi motivi perchè si sparga la voce fra stampa e pubblico del loro innovativo talento. Con
l'ingresso a Gennaio 2006 del tastierista Puxx ”The Lover” (Paolo Pugliese) viene inciso "Our
Dildo Can Change Your Life", 6 tracce fra R'n'R, Pop, Electro-Dance e New Wave celebrate
perfino dall’inglese New Musical Express (NME).
Le aspettative per il primo album, intitolato "NALT-1, A Fast Introduction" (Urtovox /Audioglobe,
10 settembre 2007) erano altissime e non sono state tradite. All'esordio adulto, i Les Fauves
arrivano con un album che sa di provincia inquinata e ricca, annoiata e riottosa. Un trionfo di ritmi e
tastiere destabilizzanti. La band è già al lavoro in studio per registrare “NALT-2”, nuovo disco in
uscita nei primi mesi del 2009.
Questi alcuni commenti della critica specializzata su "NALT-1, A Fast Introduction":
“Tredici tracce che non mollano mai il colpo e la voglia di vederli dal vivo cresce di traccia in
traccia.” (Federico Guglielmi – Il Mucchio, sett. 2007).
“Il loro è espressionismo punk mediato da una cultura musicale capace di rintuzzare qualsiasi
tentazione al gesto eclatante e incontrollato. Spontanei e diretti, dunque, ma sempre ben attenti a
non confondere o seppellire il disegno melodico sotto strati grezzi di colore. Il risultato è una
collana di canzoni vivaci e taglienti che si aggirano con perfetta cognizione di causa tra avanzi di
Jesus & Mary Chain e Human League. Bravi.” (Barbara Santi – Rumore, sett. 2007)
“Non era facile sfornare un disco tanto accattivante e ruvido senza cadere nell’artificioso. Ed
invece sono stati bravi. Vuoi per la dissacrante autoironia che stempera i gigni e le pose,vuoi per
quel suono che picchia diretto e duro senza rinunciare a preziosismi di contorno come il bolide che
lascia la scia. Un’impertinenza sapiente.” (Elio Bussolino – Rockerilla, sett. 2007).
14 febbraio 2009, ore 21.00
FLAVIO BUCCI
in
CANTI LEOPARDIANI
Uno dei magistrali interpreti della scena italiana si racconta e racconta la travagliata esistenza di un
uomo che guarda la vita attraverso la poesia di un Giacomo Leopardi inedito. Flavio Bucci, abituale
mattatore solista della scena, compie un viaggio nell’esistenza dell’uomo macerato dalle disillusioni
della vita. La sua interpretazione, tumultuosa ed eclettica, riscopre l’uomo nel dolore universale
della solitudine costruendo un teatro specchio e metafora di un percorso esistenziale e sociale, un
teatro come storia della nostra anima collettiva e individuale. Un Teatro, insomma, che non rinunci
mai ad essere sia per chi lo fa sia per chi lo riceve, una grande esperienza di formazione. E’un
Flavio Bucci inequivocabile, ove la sua drammaturgia si costruisce e si basa su un Teatro che è alla
stessa portata della costruzione di un uomo. Questo “mago della scena” va all’origine di
quell’affabulazione rotta dai ritmi sincopati della voce e del gesto e in quest’ultimo si rivela un
misto di timidezza e d’audacia propri della figura di Giacomo Leopardi.
22 febbraio 2009, ore 19.30
TEATRO NUOVO
in
E’ TORNATO PAPA’!
Commedia comica in due tempi di Gennaro Morrone
regia di Ugo Piastrella
Tratta da un antico canovaccio di Carlo Guarini, la storia, riscritta e reinventata da Gennaro
Morrone, sfrondata da alcune pesantezze ed inattualità del testo antico, è ambientata all’epoca
attuale. E’ una storia comica che parla di sentimenti. I sentimenti, nella commedia (come nella vita),
si confondono con gli interessi economici ma -nel marasma generale- nascono, alla fine, degli
affetti sinceri provocati dagli equivoci. Due ragazzi si legano ad un quasi derelitto reduce il cui
cuore è combattuto tra orgoglio e fame, ma il cui stomaco prende poi il sopravvento. Lo spettacolo
si dipana in scene comiche rese ancor più esilaranti dall’abile mano dell’autore nel creare delle
divertenti ed attualissime caratterizzazioni dei personaggi di contorno che tengono sempre alta
l’attenzione del pubblico. E’ una commedia degli equivoci nello stile della migliore tradizione
latina, arricchita dall’ironia partenopea e vivacizzata dall’estro degli attori, in particolar modo dei
due protagonisti che conquistano il pubblico fin dalle prime battute. Il linguaggio utilizzato è un
napoletano miscelato magistralmente ad un italiano napoletanizzato e simpaticamente “storpiato”,
ma la bravura degli attori, la loro mimica, la loro gestualità rendono comprensibile e godibile la
commedia.
28 febbraio 2009, ore 21.00
GRAZIA SCUCCIMARRA
in
"ZITTOTU"
IL TEATRO COMICO BRILLANTE
Polemica, sagace, comica, irriverente..ma soprattutto vera: Grazia Scuccimarra torna in scena al
Teatro Nuovo del CDE con la sua specialissima lente d'ingrandimento puntata sul mondo. Come
ogni anno ci informa su tutto ciò che avviene, meglio di un Tg o di un quotidiano. Mai scontata, la
Scuccimarra questa volta vuole un pò di silenzio essenzialmente da chi lei ritiene corresponsabile
del disastro politico, culturale e sociale che è sotto gli occhi di tutti e dui tuttologi, politologi,
opinionisti e psicanalisti continuano imperterriti a discettare a "Porta a Porta".
La nostra società, dice Grazia, sta vivendo un grande equivoco in cuo valori e disvalori si
scambiano di ruolo, confondendo le idee a chi non ha tempo ne' voglia per decodificare i subdoli
messaggi che giungono da quel potere che tutto manipola e adatta a se stesso.
Ecco allora che scaglia il suo nuovo grido "Zittotu" e che, come una scarica di energia, indirizza la
sua satira verso i tanti e tanti problemi oggi di attualità: sicurezza, crolli bancari, immigrazione,
scuola, diversità e chi più ne ha più ne metta. Problemi su cui si potrebbe discutere per ore e ore e
che la Scuccimarra si diverte ad affrontare lanciando battute come frecce infuocate a "destra e a
manca", anzi...più a "manca che a destra", non risparmiando proprio nessuno.
E allora "Zittotu" e zitti tutti perchè, pur ridendo, questa società l'abbiamo fatta noi.
7 marzo 2009, ore 21.00
COMPAGNIA EXCURSUS
in
QUADRI 09
spettacolo di danza contemporanea
con
Ricky Bonavita, Theodor Rawyler
Proposto sotto forma di contenitore, Quadri 09 permette di vedere il multiforme lavoro coreografico
di Ricky Bonavita e della Compagnia Excursus. Accanto a brani tratti dal repertorio della
compagnia, il programma accoglie lavori di alcuni danzatori, coreografie nate in momenti e per
esigenze diverse, ma in sintonia con l’approccio alla danza che distingue le creazioni coreografiche
di Ricky Bonavita. La contaminazione dei codici della tecnica accademica con la dinamica di un
personale linguaggio di movimento si esprime in una danza di immediata comunicativa, dove
convivono l’espressione gestuale con l’astrazione della linea, l’azione drammaturgica con l’uso
dello spazio e del ritmo, il lirismo e la stilizzazione delle forme con la poetica e l’emozione dei
contenuti.
Excursus, “digressione”, come simbolo del discorso coreografico di Ricky Bonavita, delle sue
atmosfere rarefatte, della gestualità che ispirandosi al quotidiano è trasfigurata in surreale e
stilizzata espressione. Il vasto repertorio della compagnia spazia dalla ricerca di un formalismo
astratto, alla creazione di universi onirici e simbolici, ma anche all’esplorazione dei rapporti
interpersonali e a tematiche legate al mondo dei giovani. Fondata nel 1994 da Ricky Bonavita e
Theodor Rawyler la Compagnia Excursus si è costruita nel panorama della danza italiana una
propria identità, distinta per dinamismo e vivacità. Protesa verso la creazione contemporanea e la
multimedialità la compagnia dialoga attraverso spettacoli, produzioni ed eventi con un proprio
pubblico, con i mass-media e con numerose istituzioni pubbliche e private sia in Italia che
all’estero. In Italia ha ottenuto il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della
Regione Lazio, della Provincia di Roma, del Comune di Roma, dell’IMAIE, della Fondazione
Mediolanum, etc., in Svizzera il sostegno della Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia, del
Cantone di Berna, della Città di Biel/Bienne, di Migros Kultur Prozant, etc.. In tournée in Italia, in
Svizzera, nei paesi dell’UE e in Africa (Egitto) la compagnia ha presentato fino ad oggi 15
creazioni in più di 300 spettacoli.
14 marzo 2009, ore 21.00
TRIO DE BONIS
in
JAZZ CONCERTO
con
Stefano De Bonis (pianoforte) Antonio Borghini (contrabbasso) Cristiano Calcagnile
(batteria, percussioni)
Musicista singolare, raffinato e muscolare al tempo stesso, Stefano De Bonis opera un’efficace
sintesi tra sensibilità armonica e virtuosismo strumentale, diventando un artista introspettivo ed
avventuroso, riflessivo ed estroverso, lirico ed ironico. Nel 2007 nasce il suo nuovo trio col quale
intende rappresentare organicamente il proprio mondo poetico e il proprio lavoro compositivo
influenzato dal jazz afroamericano e dalle tradizioni popolari brasiliane, dalla canzone francese e
dall’avanspettacolo italiano. Si avvale della fantasia coloristica e propulsiva di due tra i migliori
musicisti delle ultime generazioni: il contrabbassista Antonio Borghini ed il percussionista Cristiano
Calcagnile, entrambi milanesi impegnati anch’essi in prestigiose collaborazioni, da Anthony
Braxton a David Murray, Fabrizio Puglisi, Gianluca Petrella, Han Bennink, Sean Bergin, Tristan
Honsinger, Zu, William Parker, Stefano Bollani, Elliott Sharp, Mark Feldman, ROVA, Giorgio
Gaslini etc.. Il concerto presenta composizioni originali, più alcuni brani tratti dal repertorio
jazzistico sudamericano e italiano.
28 marzo 2009, ore 21.00
COMPAGNIA TEATRO D’EUROPA
in
IL CORAGGIO DI UN POMPIERE NAPOLETANO
di E. Scarpetta
regia Lucio Bastolla
La sensazione che si riceve dalla lettura di questa scorrevole commedia è che essa sia determinata
da un elemento che frequentemente ritorna nel teatro di Scarpetta, tant’è che lo si può definire una
costante: tutto si può comprare, ma l’amore mai. I ricchi sono divisi dai poveri da un universo di
differenze, nel senso che i primi, i ricchi, possono ottenere tutto quello che desiderano grazie ai loro
averi; gli altri, i poveri, non posseggono nulla né pare che per essi esistano prospettive di
miglioramento. Ma quando un ricco si innamora di una ragazza povera e viceversa, allora l’abisso si
colma e prevale la legge del cuore. L’amore eleva moralmente il ricco e il povero, è un sentimento
che rende liberi e uguali. Tutti i personaggi di questa commedia contribuiscono affinché ciò si possa
realizzare. In questo spettacolo si ride anche molto e di gusto grazie ai lazzi e alle tante situazioni
comiche coinvolgenti che trascinano lo spettatore in un vortice di ilarità e di divertimento, proprio
della tradizione scarpettiana e del teatro napoletano dei primi del Novecento.
2 aprile 2009, ore 21.00
DIAGHILEV – TORINO SPETTACOLI
in
CASA TOLSTOJ
di Dacia Maraini
con Renato Campese, Monica Guazzini
regia Dominick Tambasco
CASA TOLSTOJ racconta la storia di un famoso matrimonio, quello di Lev Tolstoj con Sofia
Beers. Siamo in Russia negli anni ’60, del secolo decimono. Non si tratta di un dialogo diretto ma di
un parlarsi attraverso i quaderni: lui a lei e lei a lui. Non si erano promessi di leggersi a vicenda
anche i pensieri più intimi? Ma quello che all’inizio era un meraviglioso dono d’amore, diventa in
seguito una prigionia, fatta di bugie e falsità, come loro stessi devono ammettere. Non si può
scrivere un diario che pretende di essere privato e poi farlo leggere a qualcuno che di questo diario è
spesso il soggetto involontario, il centro dei pensieri che gravitano attorno a tante giornate uguali a
se stesse. Quando si fidanzano Lev e Sofia sono romanticamente innamorati, il bisogno di
conoscersi li isola dal resto del mondo: si sentono privilegiati nei loro sentimenti che appaiono
unici, assoluti. In realtà, come spiegherà poi Tolstoj nella “Sonata a Kreuzer” (a cui si ispirano
molte di queste pagine) le ragazze di allora non erano affatto preparate al matrimonio:
immaginavano il legame a due come promessa di vita fatta solo di delizie e astrazioni amorose.
Invece la quotidianità di una moglie russa, per quanto aiutata da tate e serve, era piena di dolori e
prove amare. Di fronte a queste realtà Sofia perde ad una ad una le sue illusioni. Possibile che il
matrimonio sia solo questo? Eppure l’amore c’era. C’erano i figli con le loro tenerissime presenze,
c’erano gli amici, i familiari, i libri, la musica, le passeggiate nei boschi. Ma qualcosa nel cuore
ingenuo della ragazza Sofia rimane incompiuto e insoddisfatto. Cercherà di rimediare aiutando il
marito, ricopiando quello che lui scriveva frettolosamente di notte. Diventerà una padrona di casa
fattiva e autorevole. Ma nonostante tutto, il piccolo fuoco interno che vorrebbe espandersi e
bruciare, rimarrà costretto in un angolo e soffocato, facendosi subito cenere sebbene incandescente.
D’altro canto anche Lev, che pure è innamoratissimo della moglie, si renderà conto che la cultura
della sua epoca è volgare e brutale, che non aiuta gli sposi ad amarsi e rispettarsi, che la gioia di
stare insieme sarà guastata dalla noia, dalle trasformazioni dei corpi, dalle tentazioni
extramatrimoniali. CASA TOLSTOJ, attraverso questo dialogo non dialogato, attraverso i diari
incrociati (ispirati sia all’autobiografia di Sofia che ai diari di Lev), vuole restituire alla
consapevolezza odierna qualcosa che nelle biografie dei grandi uomini non appare: la loro storia più
privata, fatta di lusinghe e miserie, di speranze e frustrazioni. Ciò non intaccherà affatto la
grandezza dell’opera ma farà capire quanto sia difficile, anche per un uomo dal successo
internazionale, affrontare serenamente la vita di tutti i giorni, dentro un matrimonio voluto e
appagante, ma nello stesso tempo pieno di inganni e amare sorprese.
18 aprile 2009, ore 21.00
MDA PRODUZIONI
in
MARGHARETE
studio del Faust
da Marlowe, Goethe e Kierkegaard
drammaturgia e coreografia Aurelio Gatti
Margherita in Marlowe non esiste. Il problema è Faust e di Faust.
Nella visione di Goethe Margherita è un caso di convergenza di arte e vita, la donna non è tanto
individuata, quanto individuante; aiuta l'uomo, o meglio è necessaria all'uomo per la sua
individuazione. E' la donna stessa che si polarizza in questa sua funzione di elevazione del maschio.
In un primo momento, Faust si interessa di Margherita come di una ragazza particolarmente
affascinante, la porta alla rovina e da questa rovina trae poi lo spunto per elevare se stesso, per
ritrovare alla fine Margherita come donna sublimata. Per noi Margherita è la protagonista di questo
primo studio del Faust: la ricerca non è più il viaggio nella conoscenza, come per Ulisse, quanto il
dubbio della coscienza. La figura femminile è testimone e della potenza del viaggiatore. Faust
trasfigura la ricerca e la riduce ad una mera sfida all'Entità ordinatrice. La nostra Margherita è
ritratta in uno spazio chiuso, forse una camera d'ospedale, un'ora prima della dannazione del suo
amato. Manca un'ora allo scadere della mezzanotte e poi Faust sarà dannato, per Marlowe, o
redento, per Goethe. Faust giunge a credere che non ci sia alcun principio misterioso, magico,
nascosto o per lo meno, ritiene che ogni segreto possa e debba essere svelato. La dannazione di
Margherita sta nell'intuizione che allora Faust può fabbricare la vita e non si negherà questa scelta.
Tutto lo scorrere dell'ultima ora è punteggiato da sprazzi di riconoscimento, di narrazione
disordinata, da ricordi sovrapposti. E il paradosso sta nell'incapacità di costruire nel tempo, seppur
breve, una memoria che conta perchè d'ora in avanti non ci sarà più alcun mistero.
sede legale: palazzo della provincia, piazza m. pagano
presidenza-direzione-uffici: piazza gianturco n.2 85100 potenza partita iva 01083280766
tel. 097154704 . fax 0971594102 sito web www.cdepotenza.it e-mail [email protected]