Washington Irving Viaggio nelle praterie del West
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Washington Irving Viaggio nelle praterie del West
edizionispartaco.dissensi alle stampe Tales of a Traveller (1824), The Life and Voyages of Christopher Columbus (1828) e Tales of the Alhambra (1832), narrazione del soggiorno nel palazzo moresco di Granada. Rientrato negli Stati Uniti, percorse le praterie dell’Oklahoma al seguito di una spedizione militare, trovandovi l’ispirazione per alcuni reportage tra i quali A Tour on the Prairies (1835). Era una splendida sera d’autunno. L’orizzonte, dopo il tramonto, aveva preso le tinte del verde chiaro che digradavano in un delicato lago di celeste perdendosi infine nelle sfumature del violetto. Una striscia sottile di nubi color del mogano, con i bordi d’ambra e oro, fluttuava verso occidente e proprio lì accanto brillava la stella della sera con la pura lucentezza del diamante. Contemporaneamente si sentiva il concerto vespertino di un milione di insetti di varia natura, tutti a ronzare sulla stessa nota malinconica che aveva un effetto tranquillizzante sulla mente, disponendola a sereni pensieri. ISBN 978-88-96350-27-0 12 euro Progetto grafico di Riccardo Falcinelli. Illustrazione di Stefano Vittori. Paolo Graziano (Napoli 1975), docente di Lettere nella scuola, saggista, si è occupato di letteratura americana curando, tra l’altro, il volume John Fante Back Home (Menabò, 2008). Ha pubblicato studi di teoria e critica letteraria, antologie, manuali di scrittura. Dal 2011 conduce il laboratorio di scrittura creativa di Edizioni Spartaco. edizionispartaco Leomacs (Massimiliano Leonardo) è nato a Roma nel 1972. Dal 1993 disegna fumetti di ogni genere. Collabora con la Sergio Bonelli Editore per la quale ha realizzato varie storie che hanno come protagonista il ranger a fumetti più famoso d’Italia, Tex Willer. Viaggio nelle praterie del West Roberto Donati (Arezzo 1980), saggista, è autore di Sergio Leone. America e nostalgia (Falsopiano, 2005) e, per lo stesso editore, di Sergio Leone. L’America, la nostalgia e il mito (2009). È curatore della collana di cinema Bietti Heterotopia. Con EF Edizioni ha pubblicato l’antologia a fumetti Quattro storie nere (2010). Insegna Linguaggi cinematografici e televisivi nella scuola. Washington Irving Washington Irving (1783 - 1859) è considerato il padre della letteratura umoristica americana. Viaggiatore instancabile, visse a lungo in Europa ricoprendo incarichi diplomatici e visitando Spagna, Inghilterra, Italia, Germania e Olanda. Narrò le sue esperienze in diversi resoconti di viaggio come The Sketchbook of Geoffrey Crayon (1819), che include testi celebri come Rip van Winkle e The Legend of Sleepy Hollow. Successivamente diede Washington Irving Viaggio nelle praterie del West Dall’autore della Leggenda di Sleepy Hollow edizionispartaco Un fucile, una coperta, un cavallo, una terra sconfinata da esplorare: nel 1832, il selvaggio West americano si presentava come un infinito campo di possibilità, di aspirazioni, di speranze. Nel suo diario di viaggio nell’Oklahoma, A Tour on the Prairies, scritto praticamente in sella a un cavallo, Washington Irving restituisce del Far West un’immagine viva e dinamica, ancora non contaminata da tanta letteratura e cinema di genere. Sedotto dal fascino della frontiera, lo scrittore è pronto a inseguire purosangue dal fiero portamento. E poi si lancia alla caccia del bisonte, animale che è l’immagine perfetta della rabbia e del furore. Eccolo, infine, riposarsi all’ombra di alberi i cui tronchi gli ricordano i pilastri di una chiesa. A seguirlo, costante, l’ombra minacciosa degli indiani. Lontano dalle atmosfere cupe della Leggenda di Sleepy Hollow, questo taccuino racconta l’esperienza di uno dei grandi spiriti nomadi della letteratura dell’Ottocento. Una lettura che diventa tanto più affascinante perché, attraverso le piste dei pionieri e gli accampamenti delle tribù di nativi, «Irving non cerca l’avventura, il mito, la leggenda, bensì l’autenticità», come scrive Roberto Donati nella prefazione. Del resto, precisa nella postfazione Leomacs, uno dei disegnatori di Tex, il viaggio è «un approssimarci alla “frontiera” che, di volta in volta, traccia gli orizzonti in espansione della nostra esistenza».