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La novela negra:
Un cammino nel genere noir e nell’opera di Eduardo
Mendoza.
Il progetto si propone di ripercorrere le origini del romanzo noir, la struttura, le
tecniche narrative utilizzate e l’evoluzione del genere che ha condotto alla nascita
della novela negra spagnola contemporanea, per soffermarsi sull’analisi del romanzo
La verdad sobre el caso Savolta1 di Eduardo Mendoza2 e sulla relativa traduzione
italiana. Gli intenti principali si possono riassumere nella ricerca dei rapporti tra il
noir e il contesto storico-sociale in cui l’opera vede la luce (in quali elementi o forme
questo legame si rende visibile nella novela negra?) e nella ricostruzione di un
serbatoio di ingranaggi narrativi e conoscenze che fanno del noir un genere con una
serie di caratteristiche linguistiche e culturali ben definite; tentando, dunque, di
individuare gli schemi ricorrenti e la loro traducibilità. L’idea è quella di
approfondire il noir spagnolo per rintracciare elementi strutturali, linguistici ed
ambientali comuni e, dopo aver riconosciuto l’insieme di tali specificità, concentrare
la propria ricerca sul momento traduttivo di tali romanzi. Come affronta il traduttore
1
E. Mendoza, La verdad sobre el caso Savolta, Barcelona, Seix Barral, 1975.
2
Eduardo Mendoza nasce a Barcellona l'11 gennaio 1943 da un magistrato e una casalinga. Dopo aver frequentato la
facoltà di giurisprudenza, nel 1966 si reca a Londra per studiare sociologia. Di ritorno in Spagna inizia il suo lavoro di
avvocato. Nel 1973 si trasferisce a New York, dove vivrà fino al 1982, per lavorare come interprete all'ONU. Il suo
primo romanzo, La verdad sobre el caso Savolta (La verità sul caso Savolta), esce un mese prima della morte del
dittatore Francisco Franco nel 1975 e viene considerato come il primo romanzo della transizione democratica, l’anno
successivo riceve il Premio de la Crítica. Nel 1979 esce il primo di una serie di libri che vedono protagonista Ceferino,
un detective rinchiuso in manicomio, El misterio de la cripta embrujada (Il mistero della cripta stregata), nel 1982 esce
El laberinto de las aceitunas, ed infine nel 2001 La aventura del tocador de señoras (Il tempio delle signore).
Nonostante il successo come scrittore, tra il 1983 e il 1989, continua a lavorare come traduttore simultaneo per alcuni
organismi internazionali. Nel 1986 esce il suo romanzo più apprezzato La ciudad de los prodigios (La città dei prodigi).
Nel 2003 è uscito Barcelona modernista, nel 2006 Mauricio o las elecciones primarias e nel 2008 El asombroso viaje
de Pomponio Flato (L’incredibile viaggio di Pomponio Flato).
1
questo genere? Cosa perde o guadagna sul terreno traduttivo? Riesce a mantenere nel
passaggio da una lingua all’altra quelle peculiarità rilevate nel testo di partenza?
Lo studio è stato pensato con la seguente suddivisione:
1. Una parte introduttiva che presenta il contesto in cui si sviluppa il genere
noir in Spagna; le prime traduzioni di scrittori che lo resero celebre (Edgard
Allan Poe precursore del genere, Raymond Chandler e Dashiell Hammett,
autori rappresentativi del canone americano), partendo dunque dalla
diffusione dell’hard-boiled (definito in questi termini per l’uso di un
linguaggio duro, forte) statunitense degli anni trenta che ha maggiormente
influenzato i primi tentativi letterari spagnoli;
2. Nascita ed immediata diffusione della novela negra;
3. Il noir come strumento di denuncia letteraria: legami con il contesto sociale
in cui l’opera nasce e al tempo stesso pretesto per un’analisi spietata della
società circostante (il realismo sociale critico posto in relazione al
paesaggio urbano può essere considerato il denominatore comune della
novela negra spagnola?). In tale contesto mi sembra rilevante individuare il
riflesso della società spagnola degli ultimi anni della dittatura di Francisco
Franco fino al momento cosiddetto di “transizione democratica”, quindi
approfondire l’idea di novela negra coma cronaca e il rapporto
eventualmente esistente tra novela negra e novela social entrambe
sviluppatesi nel momento storico del dopoguerra. Ultima considerazione, in
questa fase, va all’oscillazione tra il recupero del passato e la descrizione
del presente. Tutto ciò a partire dalle opere di scrittori che hanno reso
celebre il genere in territorio spagnolo (Eduardo de Guzmán3, Francisco
3
E. de Guzmán (1908 – 1991), giornalista e scrittore spagnolo.
2
González Ledesma4, Manuel Vázquez Montalbán5, Eduardo Mendoza, Juan
Madrid6, Andreu Martín7, Antonio Muñoz Molina8);
4. L’ultima parte è dedicata al romanzo La verdad sobre el caso Savolta di
Eduardo Mendoza e alla relativa traduzione italiana. Ci si sofferma
sull’analisi testuale allo scopo di rintracciare uno stile noir nell’opera
(struttura, tecniche narrative, intertestualità, immagini, legami con lo spazio
privilegiato dal genere: la città, personaggi) con una spinta ulteriore verso la
traduzione italiana del noir.
Metodo di lavoro
Obiettivo primario del progetto è quello di addentrarsi nel genere noir alfine di
reperire aspetti e strutture che lo compongono e cercare di individuare, dove
possibile, quel sostrato comune per analizzare le sfumature linguistiche e
immaginative nell’opera di Eduardo Mendoza. Mi sembra essenziale, pertanto,
partire dalla lezione di importanti lavori teorici che si sono occupati di noir cercando
di identificare il perché della rapida ascesa del genere e i suoi legami con la realtà,
con il nichilismo e il senso d’impotenza di fronte ad un mondo incontrollabile e ad
una situazione politica e sociale disastrosa. Questo pessimismo è riscontrabile nei
protagonisti dei principali romanzi noir spagnoli, un esempio è il personaggio di Juan
Madrid, Antonio Carpintero, ex poliziotto (detto Toni Romani) che avverte il senso
d’inutilità dell’uomo in quel mondo corrotto del periodo franchista e in un romanzo
afferma:
4
F. González Ledesma (Barcellona, 17 marzo 1927), giornalista e scrittore spagnolo.
M. Vázquez Montalbán (1939 – 2003), scrittore, saggista e giornalista spagnolo.
6
J. Madrid (Malaga, 12 giugno 1947), scrittore, giornalista e regista spagnolo.
7
A. Martín (Barcellona, 9 maggio 1949), romanziere e regista spagnolo.
8
A. Muñoz Molina (Úbeda, 10 gennaio 1956), scrittore e saggista spagnolo.
5
3
Los ciudadanos no controlan ni deciden sobre sus vidas. Ellos nos lo dan todo hecho, todo
mascado y bien mascado, nos dicen lo que tenemos que hacer, pensar (…) nos indican lo
que nos debe gustar, lo que debemos consumir, ya sea ropa, coches, libros.
Anche nel personaggio di Francisco González Ledesma, l’ispettore Ricardo
Méndez, ritroviamo la disillusione, l’amarezza e il ricordo della guerra civile,
elementi sfumati ma presenti in una Barcellona dalle tinte oscure, piena di gente
povera che si sente vinta. Centro palpitante dei romanzi sono operai, prostitute e
anarchici, un mondo sommerso positivo. Tutto sembra essere mosso dal disinganno
nei confronti di un presente che appare quasi sordo e dalla perdita di fiducia nel
futuro.
Dopo l’excursus teorico prospettato il lavoro si apre ad un’attenta analisi
dell’opera di Eduardo Mendoza in lingua originale e in traduzione italiana, con il fine
di verificare come il traduttore si cimenti nella traduzione di opere noir e quali
soluzioni prediliga (anche qui, risulta fondamentale partire dalla teoria della
traduzione per conoscere metodi e condizioni che si presentano, di volta in volta, al
traduttore e per capirne poi le scelte o le soluzioni adottate).
Introduzione e sviluppo tematico
Il romanzo noir è stato spesso considerato un sottogenere o inserito nella
paraletteratura ma pian piano nel corso del tempo è arrivato a conquistare il favore
delle masse e quello della critica grazie alla recente rivalutazione di autori come
Raymond Chandler9, Dashiell Hammett10. Il testo indicato come segno della svolta
noir spagnola è La verdad sobre el caso Savolta di Eduardo Mendoza del 1975
(pubblicato un mese prima della morte di Francisco Franco) che ha come scenario la
Barcellona degli anni ’20 del XX secolo e si struttura intorno al mistero e ad un
9
R. Chandler (1888 – 1959), scrittore statunitense di romanzi giallo-polizieschi.
D. Hammett (1894 – 1961), scrittore statunitense di racconti e romanzi giallo-polizieschi.
10
4
processo indagatorio che richiede, per risolversi, la conoscenza della lotta di classe
tra proprietari e operai e le implicazioni dell’alta borghesia con lo status quo vigente.
Ma le radici del genere è possibile intravederle anche in alcuni dei mirabili racconti
di Emilia Pardo Bazán, ad esempio La cana o La gota de sangre.
La novela negra oggi sembra essere una delle forme simboliche più
rappresentative del nostro tempo. La trama consiste generalmente nella soluzione di
un mistero di tipo criminale e si fonda su tre aspetti concreti, come ci suggerisce
Valles Calatrava in La novela criminal española11: sul fatto delittuoso e sulla
conseguente investigazione, intesi come il nucleo principale della narrazione;
sull’accumulo di fatti che vi ruotano intorno; sulla presentazione dell’opposizione tra
crimine e giustizia e tra il criminale e l’investigatore. Risulta dunque fondamentale
l’analisi del crimine e del criminale (metodi e risvolto psicologico) e si rivela meno
importante la risoluzione o l’investigazione stessa. Assistiamo, inoltre, al dominio
pressoché assoluto dello spazio urbano, oppressivo, realista in cui il protagonista (il
detective) si vede costretto ad uscire per le strade della città e mescolarsi con i distinti
strati sociali, a procedere in un terreno sconosciuto. L’azione che si sviluppa in
questo spazio è un mistero da risolvere e l’autore cerca di far venir fuori l’impulso
nascosto che muove i personaggi. L’atmosfera si fa asfissiante, oscura e violenta
quasi a preannunciare la mancanza di giustizia, la corruzione. Si attribuisce poi
un’importanza di primo piano alla denuncia sociale e all’intento di comprendere i
conflitti più turbolenti dell’animo umano.
In questa fase di ricerca definire le caratteristiche principali della novela negra
rappresenta un’attività cruciale per centrare i seguenti importanti obiettivi:
 Esaminare in maniera approfondita l’ingranaggio narrativo, gli schemi
compositivi utilizzati, i tratti frequenti (linguaggio gergale e crudo,
ambientazioni che propongono bassifondi contemporanei, violenza
11
J. Valles Calatrava, La novela criminal española, Granada, Universidad de Granada, 1991.
5
continua) e il valore simbolico dei temi che percorrono queste pagine (la
morte, l’identità, il sospetto).
 Pervenire all’analisi critica del romanzo La verdad sobre el caso Savolta
di Eduardo Mendoza e ricercare in questo testo le peculiarità
precedentemente definite. Soffermarsi sui tratti linguistici distintivi
(aspetti lessicali, aspetti compositivi, effetti evocativi) che riteniamo
riconducibili
al
genere
e
analizzare
in
maniera
compiuta
e
particolareggiata le soluzioni narrative adottate dal traduttore nella
versione italiana del testo.
Tradurre il noir
Ultimo aspetto rilevante del progetto riguarda la traduzione. L'analisi parte dal
presupposto che il linguaggio sia un mezzo per produrre mutamenti nell'ascoltatore o
nel lettore, “uno strumento di guida della sua coscienza”12. La traduzione deve essere
suscettibile delle medesime interpretazioni di cui era suscettibile il testo originario, e
per questo deve saper trasmettere le stesse designazioni e la stessa strutturazione del
senso riscontrabili nel testo di partenza. Obiettivo fondante del lavoro è la ricerca di
procedimenti che verifichino la capacità della traduzione di rispettare il bagaglio
strutturale e gli echi noir, oscuri, le tinte angosciose dell’opera presa in esame. Data
questa concezione, la cosa più importate nella critica di una traduzione si rivela non
la valutazione della fedeltà alla lingua d'arrivo bensì la fedeltà al messaggio in sé e
cioè a quell’italiano che contiene tutte le designazioni e i sensi manifestamente
espressi nel testo originale ma in modo sempre pronto a rivelare a letture diverse ciò
che è pertinente all'autore, al suo mondo e allo sfondo storico-sociale sovente
presente. Vorrei muovere i primi passi in quest’ultima fase partendo da:
12
De Mauro, T., Ai margini del linguaggio, Roma, Editori Riuniti, 1984.
6
 Teoria della traduzione (Excursus storico delle connessioni tra linguistica
testuale e teoria della traduzione: Dressler, Hartmann, Heiss, Bühler, Thiel,
Willis, Dressler, Schmidt, De Beaugrande, Coseriu, Hjemslev, Trabant, Ortega
Y Gasset, Wittgenstein, Bense, Oller).
 Problema della traduzione interlinguistica e della traduzione intralinguistica
(Aspetti linguistici della traduzione di Jakobson)
 Analisi della traduzione italiana del testo per individuare caratteristiche comuni
al genere ed eventuali problemi di traduzione nel passaggio da una lingua
all’altra e da una cultura all’altra.
 Il traduttore come antropologo, etnologo, in grado cioè di farsi interprete di una
“cultura”.
“La traduzione è un movimento tra due lingue che deve essere reciproco, un
andare oltre e tornare indietro da una lingua all’altra e quindi mai a senso unico”13,
tenendo sempre come punto fisso nella mia mente queste parole di Umberto Eco
vorrei dunque scoprire se è possibile parlare di un movimento, di un passaggio in noir
tra le due lingue da me prese in esame.
Concludendo…
Partendo dalla considerazione della novela negra come un prodotto culturale
dialogante con la propria epoca, la domanda principale che muove questo abbozzo di
progetto è: possiamo considerare questi testi come uno spazio culturale strategico di
critica sociale? Ed esiste effettivamente un sostrato comune nelle opere noir
spagnole?
13
U. Eco, Dire quasi la stessa cosa, Milano, Bompiani, 2004.
7
Vázquez Montalbán afferma che la novela negra, pur allontanandosi
dalla prassi realista e di critica sociale che aveva caratterizzato i romanzi di denuncia
scritti e circolanti nel periodo della dittatura franchista, continua ad essere uno spazio
abitato da una certa letteratura critica che non vuole abbandonare totalmente il reale.
La novela negra, genere urbano per eccellenza, registra con certezza i cambiamenti,
le trasformazioni della modernità e le problematicità della società; Lacombe scrive in
proposito: “il romanzo noir si concentra sull’infrazione che rivela i vuoti della
società”14.
Una prima riflessione si impone: nel romanzo noir tutti possono essere
assassini (persone inizialmente innocenti, poliziotti, politici, etc.). Il lettore viene
portato a immergersi nella bruttura della colpa, a compiere quel delitto simbolico che
vuole inconsciamente compiere. Si percepisce chiaro il segno di una familiarità con la
violenza, individuale o collettiva, e perciò sembra emergere la critica a una società
ormai pervasa da ingiustizie. Il binomio delitto-colpa diventa una condizione che
contamina ogni azione umana. Insomma, il noir costringe il lettore a prendere atto
che non può esistere una giustizia ancella della verità. Nel mondo del nero non c'è
giustizia vera perché non esiste una ragione forte che stabilisca i parametri assoluti
necessari per discriminare. Lo scrittore costringe il lettore a interrogarsi su sé stesso,
spingendolo a riflettere.
14
A. Lacombe, Le Roman noir américain, Paris, UGE, 1975, p. 79.
8
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