Sportello contro le discriminazioni razziali

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Sportello contro le discriminazioni razziali
uno Sportello contro le discriminazioni razziali
Per continuare la battaglia di Rose Parks
1° dicembre 1955 a Montgomery – Alabama,
Rose Parks avvia la lotta contro la discriminazione razziale rifiutandosi di cedere, ad un
bianco, il suo posto su un bus.
nel 50° anniversario dall’inizio di una grande lotta nonviolenta, per ricordare Rose Parks,
morta recentemente, la cooperativa sociale Marypoppins apre uno
Sportello contro le discriminazioni razziali
Presso la Casa delle Culture “Giuliana Karunanayake”
in via varmondo arborio, 18 - ivrea
tutti i venerdì dalle 16.00 alle 19.00
per chi è vittima di discriminazione o molestie, per chi vuole segnalare discriminazioni
o molestie, per chi vuole studiare, lavorare e così contribuire a combattere le
discriminazioni
Con il decreto legislativo n°215 del 9 luglio 2003 anche l’Italia ha dato attuazione alla
direttiva comunitaria n° 2000/43CE che protegge dalle discriminazioni razziali o
nazionali.
La nuova normativa consente a chiunque si consideri vittima di una discriminazione o
di una molestia a causa della razza o dell’origine etnica, di agire in giudizio per la
rimozione del comportamento discriminatorio.
E’ stato riconosciuta legittimità alla azione delle associazioni ed enti che operano nel
campo della lotta alle discriminazioni e che sono iscritte in un apposito elenco.
La Cooperativa sociale Marypoppins di Ivrea è una di queste associazioni e può quindi
agire su delega degli interessati per ottenere la rimozione e cessazione di discriminazioni
dirette, indirette e molestie.
La Discriminazione diretta si ha quando una persona è trattata meno favorevolmente
delle altre a causa della sua origine o appartenenza, una discriminazione indiretta si
determina, invece, quando una norma o comportamento mettono una persona in
posizione di particolare svantaggio, per molestia si intende un “comportamento
indesiderato posto in essere per motivi di razza o di origine, avente lo scopo o l’effetto di
violare la dignità di una persona e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante,
umiliante ed offensivo”.
Esempi:
Discriminazione diretta: limitare o differenziare l’accesso a un locale pubblico in base
all’origine, il caso del barista di una città italiana che praticava prezzi differenti per
cittadini non UE; dichiarare che “non si affitta a …”
Discriminazione indiretta: legare l’accesso a un bene o servizio alla conoscenza della
lingua o delle tradizioni
Molestia: lamentarsi, in loro presenza, degli stranieri presenti in Italia con parole
offensive