COMUNICATO STAMPA LABORATORIO SCRITTURA CREATIVA
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COMUNICATO STAMPA LABORATORIO SCRITTURA CREATIVA
COMUNICATO STAMPA LABORATORIO SCRITTURA CREATIVA CON GUIDO QUARZO La prima giornata del Festival della Letteratura per l’Infanzia e l’adolescenza ha ospitato alla Casa delle Culture Guido Quarzo, pedagogista, che ha lavorato per molti anni nella scuola elementare sia come insegnante sia come formatore. Si è occupato in modo particolare di teatro per ragazzi, scrivendo testi, organizzando laboratori e spettacoli, ed impegnandosi nell'insegnamento della scrittura creativa. Dal 1989 ha iniziato a pubblicare testi per bambini e ragazzi sia in poesia che in prosa. Nel 1995 ha vinto il premio Andersen. L’autore torinese ha incontrato gli alunni di alcune scuole elementari di Cosenza organizzati in un gruppo di circa 30 bambini. Ha parlato ai bimbi del mondo che sottende la realizzazione di un libro. Quando si sfoglia un libro occorre sapere il grande lavoro che c’è dietro. Solo così si darà un valore diverso ad un oggetto che si è abituati a dare per scontato. “Io partecipo alla produzione del libro occupandomi dell’invenzione della storia. Il libro-sottolinea Quarzo- prevede tante altre figure: il tipografo che stampa, il grafico, che è quella persona che decide come costruire le pagine, gli illustratori che fanno i disegni, i rilegatori che mettono insieme le pagine, i distributori che caricano grossi scatoloni di libri e li portano nei magazzini in giro per l’Italia, da questi magazzini i libri raggiungono le varie librerie. Se le librerie non vendono i libri li rimandano indietro. Ma il vero valore di un libro-ha spiegato Quarzo ai suoi giovani uditori- è dato dalle parole e dalle immagini che contiene, da quello che racconta. Ed è qui comincia il laboratorio. Lo scrittore racconta in modo davvero coinvolgente una storia: “Il libraio sotterraneo”. Un tempo sufficiente per riscoprire il gusto di leggere un libro, o meglio sentirsi leggere l’inizio di una storia. Sarà stato per il tono cangiante della voce, la gestualità, il silenzio tutto attorno, ma pareva immaginarli i personaggi. “Il merito-spiega Quarzo- è delle furbizie che l’autore utilizza per stuzzicare la curiosità, accendere l’immaginazione, rendere vivo qualcosa di scritto”. Quarzo lascia i bambini sospesi, perché neanche sotto tortura è disposto a svelare i misteri del libro appena iniziato. Così sposta l’attenzione su un racconto, molto più breve di un romanzo. “Nei racconti succedono un po’ meno cose ma sono anche interessanti e si leggono tutto d’un fiato”. Il racconto scelto per l’occasione tra i tanti scritti di proprio pugno da Quarzo è “Come fu che il sarto cucì la giacca e poi la ricucì”. Protagonista un ditale, smarrito da un sarto molto bravo nel confezionare abiti eleganti e tornato al proprietario dopo tutta una serie di peripezie. “Sono storie rotonde, perché gli eventi seguono un percorso circolare che finisce al punto di partenza”. Applauso e domande, quelle delle insegnanti che hanno accompagnato i bambini. Una di loro lamenta l’inappropriatezza lessicale dei libri scolastici relativamente l’età dei destinatari. “Ci sono due livelli nell’uso delle parole -Spiega lo scrittore- il parlato e lo scritto. Nel secondo caso c’è più tempo per scegliere le parole. Più si legge e più si è allenati ad intuire il significato delle parole nel loro contesto. In un momento separato dalla lettura, si può riflettere sui termini meno noti per conoscere esattamente il significato di ciò di cui si è solo intuito il senso”. Per Quarzo dunque è corretto che nei libri si usino le parole con maggiore precisione e, laddove occorre farlo, i termini dialettali che meglio d’altri rendono il senso delle cose e danno credibilità ai personaggi. Lo scrittore non condivide l’apprensione dei docenti relativamente il linguaggio utilizzato nei libri. “Nei libri per ragazzi deve esserci la spinta a qualificarne e ampliarne, anche con fatica, il vocabolario”. Semplici e dirette le domande dei bambini: “come si diventa bravi scrittori?”, “quanto si guadagna facendo lo scrittore?” I migliori scrittori per ragazzi –secondo uno degli autori di maggiore peso ed interesse per la qualità e la quantità della propria produzione- è l’adulto che si rivolge al bambino da adulto, senza bambineggiare. Deve capire quali sono i temi, gli argomenti le situazioni che i bambini ritengono interessanti. Non è un mestiere che da vivere, chi scrive fa spesso anche altro”. Qui il vantaggio di Guido Quarzo che della sua esperienza di maestro ha fatto un tesoro per le sue tante storie, poesie o filastrocche. Quanto al giudizio di Quarzo sull’attuale momento che vive la Letteratura per ragazzi lo scrittore ricorda che esistono oggi autori di granda valenza, “manca l’abitudine a leggere, mancano le biblioteche scolastiche, la conoscenza e l’interesse attorno a questo mondo è molto deficitaria. La scuola potrebbe supplire al vuoto che spesso si crea in famiglia. Non è questione di nord e sud. Il problema è trasversale ed iniziative come questa contribuiscono a svegliare dal torpore”.