Riproduzione riservata - Allevamento del Bugallo

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Riproduzione riservata - Allevamento del Bugallo
ALLEVAMENTO AMATORIALE DEL CANE DA CACCIA
“DEL BUGALLO”
Razze: Setter Inglese – Bracco Francese tipo Pirenei
Di “Franco Barsottini”
Via Bugallo 1b – 56040 Crespina (PI)
Tel. 050 659019
www.allevamentodelbugallo.it
[email protected]
Le malattie del cane:
In questo articolo cercherò di elencare e spiegare brevemente le principali malattie
che il cane può avere.
Per velocizzare la ricerca di una particolare malattia sono state suddivise in 9 gruppi:
1) Malattie delle ossa;
2) Malattie infettive;
3) Malattie virali;
4) Malattie parassitarie;
5) Malattie della pelle;
6) Malattie dell’orecchio;
7) Malattie dell’occhio;
8) Malattie dell’apparato respiratorio;
9) Malattie dell’apparato riproduttore;
Saper individuare precocemente una sintomatologia può essere di aiuto per
intervenire celermente ed indirizzare il veterinario nella individuazione della stessa.
E’ comunque sempre opportuno quando il cane evidenzia problematiche fisiche
rivolgersi al proprio veterinario di fiducia per effettuare la diagnosi ed impostare la
necessaria terapia.
1) Malattie delle ossa;
Spondilosi deformante o spondilartrosi;
Abbreviazione “SP”. E’ una malattia degenerativa a carico dei dischi intervertebrali è
localizzata particolarmente a livello delle vertebre lombosacrali. Porta alla
formazione d’osteofiti (proliferazioni ossee) con fusione delle vertebre e riduzione
dell’elasticità della colonna vertebrale. La conseguenza è una pseudoartrosi ed
un’infiammazione di tutti i tessuti circostanti. La malattia può avere un decorso
asintomatico o presentare sintomi che variano in funzione della progressione della
patologia. I sintomi che possono essere rivelatori della patologia sono la riluttanza a
muoversi, andatura incerta e rigida, particolarmente sul posteriore e dovuta al minore
inarcamento della colonna, tendenza ad incespicare. Nei casi più gravi si ha un
irrigidimento del rachide e conseguentemente di tutti e 4 gli arti fino alla paralisi che
si verifica per l’infiammazione dei tessuti vicini alla zona colpita con conseguente
compressione dei nervi spinali che fuoriescono dal segmento colpito. La malattia
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interessa i soggetti adulti di razza medio/grande in particolare i molossoidi ed i
boxer. Per una diagnosi è necessaria la radiografia.
Sindrome di wobbler;
Abbreviazione “WS”. E’ un insieme di sintomi derivanti da un fenomeno
compressivo a carico del midollo spinale cervicale. La sindrome è riscontrabile nelle
razze di grossa taglia. La compressione midollare può derivare o da una
malformazione delle strutture che circondano il midollo spinale o da strutture
normali ma anormalmente allineate che provocano instabilità vertebrale, o da
entrambe le situazioni. Oltre alle anomalie strutturali l’estensione o la flessione del
collo può provocare o alleviare la compressione del midollo cervicale. La malattia è
più tipica per le razze a collo lungo (Doberman). La sindrome è caratterizzata da una
paresi e un’andatura barcollane più spesso a carico del treno posteriore. Si può avere
un’iperflessione o un’iperestensione del collo, andatura rigida sugli arti anteriori e
trascinamento delle unghie. La diagnosi avviene tramite esame neurologico o
radiografico.
Displasia dell’anca (HD);
Abbreviazione “HD”. E’ una delle più comuni malattie scheletriche riscontrate nella
pratica della medicina veterinaria. La sua incidenza è più elevata nelle razze di
grossa taglia e giganti. E’ un’artropatia degenerativa caratterizzata da instabilità
articolare, lassità della capsula e del margine acetabolare che risulta non
perfettamente conformato accompagnata da manifestazioni dolorose. Nei soggetti
più giovani i segnali clinici iniziali consistono in difficoltà ad alzarsi, camminare,
correre o fare scale. I soggetti presentano andatura ondeggiante con tendenza a
spostare il peso del corpo sugli arti anteriori che con il passare del tempo provoca un
maggiore sviluppo della muscolatura del treno anteriore e un’atrofia degli arti
pelvici. Nei cani con “HD” è frequente il saltellamento del coniglio ovvero
l’avanzamento simultaneo degli arti posteriori. Se il cane zoppica in genere, un arto è
più colpito dell’altro e maschera i segni clinici presenti in quello controlaterale,
segno sempre presente è rappresentato da una più breve lunghezza del passo dovuta
alla riluttanza ad estendere l’anca. La malattia in alcuni soggetti può manifestarsi con
lievi dolori mentre in altri può portare alla completa paralisi del treno posteriore. Per
una diagnosi è necessario la ripresa d’immagini radiografiche in proiezione ventrodorsale delle articolazioni coxo-femorali. E’ una malattia ereditaria ed i soggetti nei
quali viene riscontrata devono essere scartati per la riproduzione.
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Displasia del gomito;
Rappresenta una condizione patologica dell’articolazione omero-radio-ulnare che si
manifesta con un precoce processo di osteoartrosi. La malattia colpisce in genere
soggetti di 4/7 mesi anche se talvolta alcuni animali mostrano i segni del dolore ad
una età più avanzata. L’animale presenta andatura rigida, incespica, il gomito viene
portato in fuori e viene ridotto il carico ponderale per cui la massa muscolare del
braccio risulta ipotrofica. I sintomi tendono a peggiorare con il tempo. La diagnosi
deve avvenire con una indagine radiografica. Come la displasia dell’anca anche
questa è una malattia ereditaria ed i soggetti nei quali viene riscontrata devono essere
scartati per la riproduzione
2) Malattie infettive;
Leptospirosi;
Malattia comune all’uomo e a molte specie animali. Nel cane troviamo due tipi di
leptospirosi: la canicola e la itteroemorragica. La fonte più comune di contagio è
rappresentata dai topi e ratti che inquinano con le urine le acque stagnanti ove i cani
si abbeverano. I sintomi clinici più comuni sono: astenia con debolezza estrema del
treno posteriore, interessamento renale, gastrite con vomito, diarrea anche
emorragica, dolorabilità dorso-lombare diffusa. Dopo una fase iniziale in cui si ha
temperatura molto alta può comparire ipotermia. Nelle forme di leptospirosi canicola
la mortalità è bassa mentre è elevata nella forma itteroemorragica. Come profilassi si
può cercare di impedire di far bere il cane nelle pozzanghere di acqua stagnate, ed
effettuare opportune derattizzazioni nelle zone ove vive. Può essere fatta la
vaccinazione ripetuta ad intervalli di 6/8 mesi. Se la malattia è colta nello stadio
iniziale è efficace una terapia antibiotica, nelle forme avanzate la percentuale di
guarigione decresce in modo notevole.
Tubercolosi;
Malattia poco diffusa, trasmissibile all’uomo. Vittime sono i cani in cattive
condizioni di nutrizione. La localizzazione più diffusa è quella polmonare. Sintomi
sono tosse, febbre, respiro difficoltoso, dimagrimento. La legge impone
l’abbattimento dell’animale.
Piroplasmosi;
Malattia che possiamo definire stagionale compare nei mesi primaverili/estivi
quando compaiono le zecche che ne sono il veicolo.
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Leishmaniosi;
Malattia protozoaria trasmessa da piccoli artropodi i flebotomi o pappataci, in rapido
e costante aumento in tutto il territorio nazionale sia nell’uomo che nel cane. Da
studi condotti dall’ANMVI (associazione nazionale medici veterinari italiani) oggi i
focolai di infezione si collocano uniformemente in tutte le aree costiere, collinari e
pedemontane della penisola. Le regioni più colpite sono quelle della costa tirrenica,
del basso adriatico, le isole maggiori, nel meridione nell’area napoletana si hanno
microfocolai che superano il 40%. Le uniche aree ancora non endemiche sono i
centri urbani delle città e la pianura padana ed i rilievi montuosi sopra i 400/800
metri. Il flebotomo che la trasmette vive in condizioni atmosferiche tipiche delle
nostre latitudini con temperature superiori ai 15° gradi e ad altitudini comprese tra il
livello del mare ed i 1550 metri. Le misure necessarie per il controllo della malattia
sono la protezione dal contatto con il patogeno responsabile e la vaccinazione.
Tutt’ora non esiste un vaccino di comprovata efficacia pertanto è necessario attuare
sempre pratiche preventive dal contatto con il flebotomo.
3) Malattie virali;
Cimurro;
E’ la malattia che miete più vittime tra i cani. Responsabile è un virus veicolato
soprattutto per via aerogena. La sintomatologia può essere abbastanza varia secondo
l’apparato colpito. Nei cuccioli è frequente la localizzazione intestinale con
inappetenze, disidratazione, diarrea emorragica. La forma nervosa è più pericolosa
poiché talvolta appare quando il cane sembra già guarito. E’ caratterizzata da
depressione, movimenti non coordinati, convulsioni di tipo epilettico. Un’altra
localizzazione frequente è quella a carico del sistema respiratorio, responsabile di
bronchiti e broncopolmoniti e a carico delle congiuntive e della mucosa nasale che
appaiono arrossate e ricoperte di muco. La terapia è a base di antibiotici. Si
raccomanda la vaccinazione preventiva che stimola la produzione di anticorpi.
Epatite infettiva;
Malattia con decorso acutissimo nel cucciolo causata da un virus. I sintomi sono in
parte sovrapponibili a quelli del cimurro con manifestazioni più attenuate. E’ rara la
mortalità nei soggetti adulti. E’ opportuno ricorrere alla vaccinazione profilattica
associata a quella del cimurro.
Gastroenterite infettive;
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Di recente comparsa le prime segnalazioni risalgono al 1979. Responsabile è un
virus che colpisce l’apparato digerente. Il sintomo prevalente è il vomito seguito da
diarrea emorragica. L’animale si disidrata rapidamente presentando intensa
dolorabilità alla palpazione a livello gastrico. Il periodo di incubazione varia da 3 a
10 giorni. Nei casi favorevoli la malattia si risolve nell’arco di 4/7 giorni. La
mortalità si ha prevalentemente nei cuccioli e nei cuccioloni e più raramente negli
adulti. Le condizioni generali del soggetto giocano un ruolo fondamentale nella
guarigione. Attualmente sono a disposizione vaccini con i quali i cuccioli possono
essere immunizzati.
Parvovirosi;
Malattia virale, colpisce cani non vaccinati in giovane età o cani adulti con
protezione insufficiente. L’insorgenza è favorita da fattori che indeboliscono
l’organismo del cane ed il sistema immunitario (esempio cambio del proprietario,
trasporto, ecc.). inizialmente i cani affetti rifiutano il cibo, presentano sintomi come
vomito ed abbattimento, con il passare del tempo presentano diarrea acquosa e
sanguinolenta dovuta alla distruzione dei tessuti della parete intestinale. La terapia
consiste nell’applicazione di siero contenente anticorpi ed una terapia a base di
antibiotici ed infusioni. In genere la malattia porta alla morte dell’animale. I cani
colpiti sono in genere immuni per tutta la vita. Il virus è uno dei più resistenti e nel
terreno può essere infettivo fino a due anni.
Tracheo bronchite infettiva o tosse dei canili;
Colpisce i cani degli allevamenti e quelli tenuti a pensione, è una tosse stizzosa,
afona, secca con presenza di rigurgito o sputo di catarro che spesso è confuso con
vomito. La forma è a febbrile a decorso benigno, è causata da virus e batteri, i
vaccini danno buoni risultati. Spesso questa tosse secca è confusa con una tosse
allergica (ad esempio trucioli).
Rabbia;
Malattia infettiva contagiosa che si trasmette tramite la saliva infetta. Può colpire
anche l’uomo. La difficoltà nel debellarla è dovuta al fatto che sono numerosi gli
animali selvatici che sono un serbatoio della malattia. I sintomi iniziali sono
piuttosto vaghi e consistono in una modificazione del carattere con tristezza ed
allegria improvvisa. Successivamente subentra una tendenza ad abbaiare o mordere
qualsiasi cosa. Alcuni soggetti non presentano questi sintomi e sono insensibili e
stanno a bocca aperta. Al culmine della malattia il cane presenta allucinazioni ed
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inghiotte gli oggetti più svariati. Una paralisi progressiva che inizia dagli arti
posteriori porta l’animale a morte. Esiste il vaccino per la rabbia.
4) Malattie parassitarie;
Parassitosi intestinale;
E’ imputabile a numerosi tipi di parassiti e può essere suddivisa in due categorie a
ciclo diretto ed a ciclo indiretto. Tra i più diffusi si annoverano gli ascaridi che sono
grossi vermi bianchi che vivono nell’intestino tenue. Esistono due vie d’infestazione,
una rappresentata dall’uovo del parassita che si trova nel terreno e l’altra dalla larva
migrante attraverso la cute. Si illustra le due categorie.
- Parassitosi intestinale a ciclo diretto, queste parassitosi si trasmettono direttamente
da animale ad animale e si dicono a ciclo diretto. La via di trasmissione è l’uovo che
ha un guscio resistente che gli consente di sopravvivere anche per anni ed è
appiccicoso permettendogli di attaccarsi al pelo dell’animale che le assume
leccandosi. Le larve che nascono dalle uova ingerite migrano attraverso i tessuti e
rimangono così somatizzate. Se una femmina infestata è gravida le larve migranti
raggiungono il cucciolo per via placentare alla 4° settimana di gravidanza. Dopo la
nascita gli ascaridi maturano nell’intestino del neonato e successivamente iniziano a
deporre le uova. Non tutte le larve migrano pertanto la femmina può infettare le
cucciolate successive. La femmina può anche infettare la cucciolata attraverso le
ghiandole mammarie durante l’allattamento. I vermi sono innocui se sono in numero
limitato, eventuali infestazioni producono effetti generali notevoli quali diarrea,
addome gonfio, inappetenza. Più pericolosi degli ascaridi sono gli anchilostomi e le
uncinarie piccole e brevi che posseggono dei denticoli coi quali tracciano i villi
intestinali per nutrirsi del sangue portando a morte talvolta intere cucciolate per
anemia o emorragia. Per la prevenzione delle infestazioni da parassiti a ciclo diretto
è essenziale l’igiene ambientale.
- Parassitosi intestinale a ciclo indiretto, è la più comune tra i vermi detti piatti è la
tenia. Il parassita adulto vive nell’intestino del cane ed emette delle proglottidi,
visibili nelle feci, che contengono delle uova, se queste sono ingerite da un ospite
intermedio si sviluppano su di esso diventano larve e possono infettare il cane. Il
ciclo della tenia piriforme e cucumerina è rappresentato da coniglio – cane o pulce –
cane mentre per l’echinocco il ciclo si realizza attraverso l’ingestione di carni bovine
e ovine infestate. La prevenzione può essere attuata evitando di somministrare al
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cane di viscere di coniglio o lepre, disinfestando periodicamente dalle pulci, cocendo
le carni bovine o ovine.
Parassitosi dell’apparato circolatorio (filaria);
Le filarie colpiscono soprattutto l’apparato cardiocircolatorio determinando
patologie a volte mortali. I cani colpiti dimostrano scarso rendimento, tosse e
respirazione difficoltosa. Nei casi più gravi dopo una breve corsa si fermano esausti.
I parassiti adulti, localizzandosi a livello cardiaco, determinano uno sfiancamento del
cuore che non può più assicurare un’adeguata propulsione del sangue verso i vari
organi. Responsabile dell’infezione è la zanzara che la diffonde tramite puntura. La
prevenzione può essere fatta con farmaci appositi che impediscono alla larva di
diventare parassita adulto. La terapia è difficile e le lesioni cardiache possono essere
talmente gravi che l’eliminazione del parassita non produce i benefici sperati.
5) Malattie della pelle;
Rogna rossa;
Colpisce prevalentemente gli animali a pelo raso. Le lesioni sono soprattutto
localizzate alla testa e agli arti anteriori. La malattia non si trasmette ma è
particolarmente ostinata e ribelle alle terapie mediche. In alcuni casi evolve in forma
postulosa.
Rogna sarcoptica;
E’ originata da un parassita il sarcoptes scabini, produce alterazioni pruriginose alla
cute ed alle zone delle ascelle, delle orecchie e delle zampe. Il prurito aumenta se il
cane si avvicina ad una fonte di calore. L’infezione è contagiosa per gli altri cani
pertanto l’animale deve essere isolato. Le persone se hanno un contatto troppo stretto
con un cane colpito possono contrarla e si presenta con piccole lesioni pruriginose
all’addome ed agli arti. La terapia si attua con bagni medicati associati a scrupolose
norme igieniche.
Micosi;
E’ più frequente nel gatto che nel cane. Produce lesioni caratterizzate da aree
alopeciche con rottura dei peli e aspetto squamoso. Possono contagiare anche le
persone. La prevenzione avviene evitando il contatto con soggetti colpiti, curando le
condizioni igieniche dell’ambiente e della cute dell’animale.
Tumori della pelle;
Esistono numerosi tumori della pelle: verruche, papillomi, lipomi, fibromi. Dopo
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l’esportazione del tumore sarebbe consigliabile praticare l’esame istologico per avere
la certezza di non trovarsi di fronte a neoplasie maligne che hanno la tendenza a
disseminarsi in altre sedi.
Dermatiti;
Sono dovute ad infezioni locali provocate da germi o virus. Le più frequenti sono
l’acme, foruncolosi, ulcere cutanee, piodermiti. Particolarmente penosi sono le
dermatiti ai piedi a seguito di penetrazioni di piccoli corpi estranei o patologie
batteriche e micotiche, in questi casi il cane si dimostra riluttante alla corsa, eccetto
questo sintomo il cane non presenta alcun disturbo, la incompleta guarigione e le
recidive costringono all’inutilizzo del cane.
6) Le malattie dell’orecchio;
Otiti da corpo estraneo;
Vanno soggetti soprattutto cani con orecchie flesse e pelose, i corpi estranei
penetrano nel canale auricolare e creano i presupposti per una successiva infezione.
Sintomi sono il capo reclinato dalla parte colpita, scuotimento della testa, il cane
cerca di grattarsi l’orecchio colpito. Se non viene estratto il corpo estraneo entro
pochi giorni dal condotto auricolare inizierà a fuoriuscire un liquido purulento e
maleodorante che renderà più lunga e problematica la guarigione. La prevenzione
consiste nel rasare l’interno del padiglione auricolare, nell’evitare campi di spighe o
di forasacchi.
Otite parassitaria;
E’ dovuta ad un piccolo parassita che si annida e prolifica all’interno dell’orecchio.
L’infestazione avviene per contatto con altri animali ammalati. L’acaro responsabile
provoca prurito e fastidio, il cane scuote la testa e si gratta le orecchie, dal padiglione
fuoriesce cerume scuro. Per la guarigione è necessaria una pulizia continua
dell’orecchio, la prevenzione si ha soltanto evitando il contatto con altri animali
contagiati e pulendo periodicamente le orecchie dei propri animali.
Se l’otite viene sottovalutata e viene ritardato il trattamento terapeutico può
cronicizzarsi ed i sintomi sono:
- Ispessimento dell’epitelio che riveste il padiglione ed il condotto uditivo che tende
ad assumere una colorazione nerastra.
- Possono formarsi lesioni ulcerative.
- La cartilagine del condotto uditivo può andare incontro a processi di calcificazione.
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- Le ghiandole che rivestono il canale possono aumentare di volume e protendere
all’interno con conseguente diminuzione del diametro del canale con ristagno di
cerume e di essudato infiammatorio con conseguente aumento della pressione sul
timpano e dolorosità .
- Perforazione del timpano con l’estensione dell’infezione all’orecchio medio.
- Estensione dell’infezione all’orecchio interno.
- Paralisi del nervo facciale.
7) Malattie dell’occhio;
Le congiuntiviti;
Gli occhi sono organi sensibili e soggetti a processi infiammatori. Tra i più comuni
processi infiammatori troviamo le congiuntiviti riconoscibili per l’abbondante
secrezione che imbratta la cute circostante. Le cause delle congiuntiviti sono
innumerevoli e se l’insorgenza è brusca è probabile si tratti di un fatto traumatico
provocato da un corpo estraneo, in questo caso si può ribaltare la palpebra e togliere
il corpo estraneo. Alcune razze a cute abbondante e lassa (mastini napoletani, boxer,
ecc.) sono predisposti al ribaltamento verso il globo oculare delle palpebre che
diventano loro stesse corpo estraneo. L’eccessivo ribaltamento verso l’esterno delle
palpebre invece favorisce la penetrazione di corpi estranei. Entrambi i difetti sono
per lo più di origine genetica e trovano soluzione solo con l’intervento chirurgico.
Nei cani anziani è frequente la cataratta, il cristallino si opacizza e l’occhio appare
come appannato, la capacità visiva a poco a poco si affievolisce fino alla completa
cecità, per questo tipo di patologia non vi sono terapie efficaci. Non vi sono
indicazioni preventive se non quella di verificare dopo una passeggiata in campagna
l’occhio del cane per rilevare eventuali corpi estranei e/o lesioni.
8) Malattie dell’apparato respiratorio;
Le laringiti e le tracheiti;
Il canale respiratorio del cane è importante perché avendo poche ghiandole
sudoripare utili ad abbassare la temperatura viene utilizzato come mezzo per
raffreddare il proprio corpo. Le variazioni termiche ambientali, le condizioni
d’umidità, i fatti emotivi condizionano in modo sensibile il ritmo e la frequenza degli
atti respiratori. Nell’estate è comune vedere cani con la lingua pendula che respirano
a mantice lasciando cadere al suolo gocce di saliva, questo meccanismo serve a
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mantenere costante la temperatura interna dell’organismo. Le affezioni più comuni
riguardano le prime vie respiratorie laringiti e tracheiti a cui fanno seguito bronchiti
e broncopolmoniti, le cause principali sono il freddo e l’esposizione alle correnti
d’aria.
9) Malattie dell’apparato riproduttore;
Le mastiti ed i tumori;
Le più colpite sono le femmine nelle mammelle e nell’utero. A carico delle
mammelle si rilevano soprattutto mastiti e tumori. Le mastiti sono infiammazioni
delle ghiandole mammarie e si formano durante la lattazione in seguito a mancata
suzione da parte dei cuccioli o a gravidanze immaginarie, le mammelle appaiono
calde e dolenti, alla compressione cola un liquido di colore variabile dal rosso al
verdastro secondo i germi che hanno provocato l’affezione, si ha febbre elevata che
permane fino allo svuotamento delle mammelle e decongestione. Ad una certa età le
cagne presentano frequentemente tumori mammari che possono essere benigni,
maligni o misti, in questo caso è opportuno l’esportazione precoce e l’esame
istologico.
L’utero può essere affetto da endometrite, infezione da parto che comporta continue
perdite di materiale purulento che imbratta i genitali esterni e le aree circostanti, è
accompagnato da febbre, appetito scarso aumento della sete. La piometra consegue
spesso a turbe ovariche e compare nelle cagne in genere dal 6° anno, dopo una
saltuaria perdita di muco purulento e successiva chiusura del collo uterino, si
determina una raccolta tale da simulare a volte una gravidanza. Questo materiale
purulento crea un quadro tossico, compare quindi sete intensa, dimagrimento,
scomparsa dell’appetito, in questa patologia l’intervento chirurgico risulta essere il
rimedio più efficace.
L’apparato genitale maschile è raramente colpito da affezioni, frequenti possono
essere i traumi provocati da coito.
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