La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio

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La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio
10/5/2014 La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina…
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Critica delle verità ufficiali. Contro l’ipocrisia e l’uso di due pesi e due misure da parte del potere
La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di
balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione
riveduta e corretta di Sabrina Minardi. Le cui parole, a
differenza di quelle delle D’Addario sui vizi di Berlusconi,
sono immediatamente assurte al rango di verità rivelata.
Proprio quando in Vaticano accelerano la volontà di
beatificare papa Wojtyla
da Pino Nicotri
Non c’è che dire: il titolo del mio libro sul caso Orlandi è quanto mai azzeccato: “Dai Lupi Grigi alla banda della Magliana”. Ma
ieri, nel corso di otto interviste per radio e agenzie e due per Raitre, sono rimasto sgomento per la generale mancanza di
memoria. Comprensibile, visto che si tratta di una piece, una tragedia camuffata da farsa che però si vuole spacciare come
dramma mondiale, “rapimento mediatico” – come l’ha ironicamente bollato il magistrato romano Severino Santiapichi – che si
trascina da oltre 26 anni… Soprattutto i giovani, che ne sanno? Non sempre c’è tempo per documentarsi, e in ogni caso come
orientarsi nell’oceano di chiacchiere, balle, depistaggi, deliri e inganni vari rifilati ai mass media, e da questi supinamente
avvalorati, per oltre un quarto di secolo? Ma la disinvoltura di queste ore lascia sgomenti. Se non peggio. Anche perché è una
spia di come in Italia si sia sfarinato e si vada sfarinando un po’ tutto, in particolare ciò che dovrebbe essere robusto e non
sfarinabile, a partire dalla politica e dalle istituzioni, assi portanti della democrazia e della pacifica convivenza civile. Se si arriva
a privatizzare perfino l’acqua, in attesa forse di privatizzare anche l’aria, si può ben privatizzare e appaltare anche la verità di
turno…. Ma veniamo al sodo.
Per oltre 20 anni si sono sbracciati a giurare e rigiurare in continuazione che erano stati i terroristi turchi, i Lupi Grigi musulmani
manovrati come burattini dai comunisti atei di Mosca, e che l’avevano rapita per scambiarla con il loro sodale Alì Mehmet Agca
in galera a vita in Italia per avere sparato al papa. Poi di colpo, un anno e mezzo fa, salta fuori l’ennesima “supertestimone” di
turno, Sabrina Minardi, da anni dentro e fuori le case di cura per drogati, e pretendono ci si dimentichi di questi oltre 20 anni di
balle “turche” e “comuniste” e che si accetti a occhi chiusi il nuovo vangelo: a rapirla e a ucciderla è stata la banda della
Magliana per mano del boss Enrico “Renatino” De Pedis. Il racconto della Minardi – che riporto per intero qui in basso – era un
po’ troppo confuso per essere credibile, tant’è che non se ne è saputo più nulla. E’ riesploso di colpo ieri, giovedì 19 novembre
2009, con la pretesa di avere risolto il caso, cioè a dire un giallo che dura da ormai 26 anni e mezzo. La novità è che la Minardi
“ha riconosciuto la voce” di un tizio che una volta ha telefonato a casa degli Orlandi dicendo di chiamarsi “Mario” per raccontare
balle su Emanuela scomparsa da casa da qualche giorno. L’altra novità è che nel nuovo racconto la Minardi ha eliminato le parti
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chiaramente impossibili. Mah. Questa nuova versione ripulita mi ricorda gli esami da rimandato a ottobre, quando si passa
l’estate a studiare meglio una materia per poter superare l’esame di riparazione a ottobre. Solo che nel caso della Minardi
l’esame i riparazione è stato rimandato a novembre, e di un anno e mezzo dopo: tempo per prepararsi meglio ce n’è stato quindi a
iosa…. Qualche lezione privata, qualche lezione imparata meglio, magari a memoria, e il nuovo esame magari si supera. Forse.
E sì, forse, perché non tutte le ciambelle riescono col buco. Per esempio: E’ IMPOSSIBILE credere che la Minardi non abbia
mai ascoltato prima di mercoledì la telefonata di “Mario”, per il semplice motivo che in parte era già stata diffusa da tempo da
“Chi l’ha visto?” ed era ascoltabile dal link
http://www.chilhavisto.rai.it/Clv/img/o/OrlandiEmanuela/mario1.wma , grazie al quale ho ascoltato e riascoltato la telefonata
decine di volte anch’io. Non voglio pensare abbiano fatto sparire da Internet nelle ultime ore il file, ma di sicuro c’era ed è
dimostrabile perché come me lo hanno sentito vari colleghi, compreso chi me lo ha inviato per e-mail.
Sono comunque curioso di vedere se dai “ricordi” la Minardi ha tolto anche le sue cene a braccetto del boss criminale De Pedis,
per giunta all’epoca latitante, a casa di Giulio Andreotti e consorte. E se ha tolto anche il nome di monsignor Paul Marcinkus,
all’epoca governatore del Vaticano e della sua banca – il famoso e famigerato istituto bancario ipocritamente chiamato Istituto
per le Opere di Religione (IOR) – nonché responsabile della sicurezza del papa, quale mandante dell’asserito rapimento e
annessa uccisione della Orlandi. A seguito dello scandalo del Banco Ambrosiano, con annesso “suicidio” del suo amministratore
Roberto Calvi, Marcinkus si vide spiccare dalla magistratura italiana un mandato di cattura, rimasto purtroppo lettera morta.
Intanto c’è da fare una osservazione fondamentale, che sgombera il tavolo da troppa fuffa, come ieri mi sono sgolato a spiegare
anche a Rai News e a Linea Notte di Raitre. Si usa dire fin dall’inizio che Emanuela poche ore prima della sua scomparsa è stata
vista – dal vigile urbano Alfredo Sambuco e dal poliziotto Bruno Bosco – parlare con un tizio davanti a palazzo Madama, sede del
senato, affianco alla Bmw color “verde tundra” dello stesso tizio. Bene. O meglio: male. Malissimo. A leggere infatti il resoconto
fatto al Sisde, cioè ai servizi segreti civili di cui all’epoca faceva parte, di Giulio Gangi, che in quanto amico di una cugina
(Monica Meneguzzi) di Emanuele si è dato da fare fin dai primi giorni, la ragazza di cui gli hanno parlato a botta calda sia
Sambuco che Bosco NON può essere Emanuela. Ripeto: NON può essere Emanuela. Perché? Perché Bosco parla di una ragazza
“con uno zainetto a spalla”, mentre nel comunicati diffuso dagli Orlandi già il giorno dopo, 24 giugno, c’è scritto a chiare lettere
che Emanuela è uscita di casa con una borsa di cuoio e un astuccio rettangolare nero che contiene il suo flauto. Come si legge a
pagina 45 e 46 del mio libro:
“Mentre l’aereo di Wojtyla vola verso Roma, gli Orlandi decidono di stilare un breve testo che zio Meneguzzi porta ai giornali,
pubblicato già il giorno dopo – 24 giugno – da «Il Tempo» e il 25 anche da «Il Messaggero» e «Paese Sera» nelle pagine delle
cronache romane. Sotto il titolo Chi ha visto Emanuela? si legge: «Dalle ore 19:15 del 22 giugno si sono perse le tracce di
Emanuela Orlandi, 15 anni, vista per l’ultima volta da due compagne di scuola in corso Rinascimento, di fronte al Senato.
Emanuela è alta un metro e 65, corporatura snella, occhi marrone, capelli castano-scuri lunghi. Indossa pantaloni jeans con
bretelle, camicetta bianca, e ha una borsa di cuoio e un astuccio nero rettangolare dove tiene un flauto. Chi l’avesse vista o ne
avesse notizie, può telefonare al numero 69.84.982», vale a dire a casa Orlandi. Come si vede, non si parla affatto dello zaino
visto da Bruno Bosco addosso alla «ragazzetta», mentre invece si parla di «una borsa di cuoio» e di un «astuccio nero
rettangolare» per il flauto di cui però il poliziotto con Gangi non ha fatto nessuna menzione”.
Il flauto è dovuto al fatto che Emanuela, studentessa di liceo scientifico, era anche una studentessa di flauto, pianoforte e canto
corale al conservatorio di S. Apollinare. Se Emanuela è uscita di casa con una borsa a mano NON può essere la ragazza che ha
invece uno zainetto a spalla e NON una borsa di cuoio a mano. Per non parlare della mancanza del lungo e vistoso astuccio nero
con dentro il flauto.
Tutta la storia della Bmw si può quindi buttare via, assieme alle testimonianze – se così vogliamo chiamarle… – del vigile e del
poliziotto di servizio quel giorno e in quelle ore davanti al senato. E se la Bmw si può buttare, allora puzza molto l’insistere anche
della Minardi su – guarda caso – una Bmw, ovviamente di De Pedis e/o del suo giro. Ma proseguiamo.
Come pure ho scritto nel mio libro, a leggere il rapporto di Gangi al Sisde si scopre anche che né Bosco né Sambuco hanno mai
detto che l’uomo della Bmw aveva con sé, da mostrare alla ragazza, prodotti di bellezza Avon. Bosco ha detto a Gangi solo di
avere visto da una ventina di metri “un tascapane di tipo militare” che, una volta aperto, mostrava al suo interno la lettera A
maiuscola. E Sambuco mi ha addirittura giurato che lui di Avon NON ha mai parlato! Mai a verbale con i carabinieri (della sede
di via In Selci). Se si è prestato a parlare di Avon in qualche intervista – nelle quali peraltro si contraddice clamorosamente
perfino su più cose – lo ha fatto solo per supportare quanto detto da Federica Orlandi a proposito dell’ultima telefonata di sua
sorella Emanuela. “Per dare qualche speranza a quei poveracci”, mi ha spiegato Sambuco, come ho riportato nel libro. Ma
proseguiamo.
Strano. I giornali dicono che il “riconoscimento” della voce è avvenuto solo mercoledì 18 c. m. Com’è possibile quindi che senza
uno straccio di verifica si spari nel giro di poche ore la certezza che ormai il caso è risolto? Tanta fretta mi ricorda la sceneggiata
di Alì Agca fatto trovare “per caso” ai vari giornalisti – appositamente convocati – subito dopo l’interrogatorio fatto dal
magistrato Margherita Gerunda su segnalazione del Sisde che – chissà perché e su base zero – indicava in Agca il possibile
movente del “rapimento”. In ogni caso, quando si parla di “riconoscimento della voce” di una telefonata bisogna andarci cauti.
Molto cauti. Nel 1979 io e il professore Toni Negri venimmo arrestati con l’accusa – tra le altre – di avere rapito il leader
democristiano Aldo Moro. Alla base delle fantasmagoriche e demenziali accuse c’era “il riconoscimento delle voci” mie e di
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Negri da parte di un paio di persone che avevano sentito alla radio e alla televisione le telefonate di alcuni brigasti del sequestro
Moro, telefonate intercettate dalla polizia e fatte diffondere dal ministero dell’Interno. Come è noto, quei due “riconoscimenti” si
sono rivelati due colossali “sole”, vocabolo che nel gergo romano significa “bidoni”. Per quale motivo invece il “riconoscimento”
della Minardi si vuole sia credibile? Già un paio di anni fa un pentito del banda della Magliana, Antonio Mancini, raccontò in una
puntata del programma televisivo “Chi l’ha visto?” che la voce di Mario era quella di un certo “Ruffetto”, forse di nome Libero
ma di cognome non reso noto, killer della Magliana molto apprezzato da De Pedis. Qualche giornale scrive che una perizia ha
dimostrato che Mancini s’è sbagliato, ecco perché ora si cambia cavallo e si punta sul “Mario” della Minardi. Bene. Ma scusate:
se si è sbagliato Mancini, che in quanto membro di un certo peso della banda della Magliana doveva conoscere “Ruffetto”
piuttosto bene ed è quindi strano ne abbia confuso la voce, è ancor più probabile che si sbagli anche la Minardi. O no? O
qualcuno ha regalato alla Minardi la patente di infallibilità, manco fosse il papa e nonostante le enormi cazzate sparate un anno e
mezzo fa?
La “rivelazione” di Mancini ha fatto la fine che meritava, ma NON ha insegnato nulla a certi inquirenti: sembra di rivedere le
informative del Sisde alla Gerunda, suggestive, pilotate, ma campate sul nulla. O meglio: campate sulla malafede e volontà di
depistaggio, come gli anni hanno implacabilmente dimostrato. La Minardi l’altro ieri ha detto la stessa cosa, ha cioè detto che si
tratta di “Ruffetto”? C’è chi dice di sì, e c’è chi dice di no. Come che sia, riconoscere una voce a 26 anni e passa di distanza è
possibile? E’ credibile? Mah. La perizia fonica fatta comparando la voce di una persona con quella registrata telefono è impresa
ardua: i telefoni infatti, specie quelli di un quarto di secolo fa, “tagliano” le frequenze estreme della voce umana, cioè le
frequenze più alte e quelle più basse, ma in questo modo la comparazione delle due voci avviene con una delle due, quella al
telefono, in parte mutilata. Raggiungere la certezza in queste condizioni è impossibile, come dimostrano vari casi giudiziari anche
clamorosi. La perizia diventa ancor più difficile – o impossibile? – perché il quarto di secolo passato nel frattempo ha alterato – se
non altro per motivi ormonali ai quali si possono aggiungere il fumo, eventuali malattie, l’alcol, ecc. – la voce da comparare con
quella di tanto tempo fa: la mia voce di oggi è eguale a quella che avevo 26 anni fa? Ne sarei sorpreso, visto che molte altre cose
del mio corpo, eccetto forse il colore degli occhi e la forma delle orecchie, sono cambiate… E la perizia diventa ancor più difficile
– o impossibile? – se ci si basa sul ricordo di come era una voce di qualcuno di più di un quarto di secolo fa. O no?
Ecco perché tutta questa “notizia bomba” mi puzza. “Bomba” sì, ma del tipo bombetta puzzolente. E mica poco.
Stranissimo. Se una D’Addario più altre donne dicono di essere state a letto con Silvio Berlusconi, e documentano la cosa con
foto scattate a casa sua e registrazioni dei suoi consigli erotici, viene subito alzato un fuoco di sbarramento per definire i loro
racconti e le loro prove come robaccia adulterata. La merce di una Minardi viene invece di colpo avvalorata come oro colato.
Mah. Altro che due pesi e due misure. Quando si tratta di Berlusconi, Dell’Utri, Previti, Mills, ecc., si grida al complotto delle
“toghe rosse” e che non sono credibili neppure le condanne confermate in terzo grado. Se invece parla una Minardi ecco che
diventa di colpo una “supertestimone” e i suoi vaneggiamenti diventano di colpo vangelo, “rivelazioni”. Mah. Vedremo. Sì,
vedremo se e quali verifiche hanno fatto i magistrati e quali prove hanno trovato a conferma. Per carità: tutto è possibile…. O
quasi.
Torniamo ora alla Bmw, che pare ormai da anni un incrocio tra l’Olonese Volante, Moby Dick e un disco volante. Già ad agosto
dell’anno scorso era stata data una notizia clamorosa. Buttato a mare come se niente fosse il ventennio nero di balle e depistaggi
“islamicico-turco-comunisti” e sostituito da un paio di mesi Agca con la Minardi, ecco che il giorno prima di ferragosto sul sito di
«Repubblica» e dell’agenzia Agi a partire dalle ore 15:54 compare il seguente capolavoro, dove tra un mare di se e di verbi al
condizionale l’unica cosa data per certa è che è stata finalmente trovata la famosa Bmw e che su tale auto Emanuela ci venne
«caricata». Particolare quest’ultimo intrigante, ma inventato di sana pianta perché non è mai esistito nessun testimone che
l’abbia vista salire o venire “caricata” su quell’auto:
“È da tempo oggetto di analisi di laboratorio la Bmw, parcheggiata dal ’95 a Villa Borghese e rimasta inutilizzata in tutti questi
anni, che potrebbe essere collegata al sequestro di Emanuela Orlandi. Chi segue la pista della Banda della Magliana, come ha
suggerito mesi fa la supertestimone Sabrina Minardi, ex amante del boss Renato De Pedis, è convinto che dall’esame di questa
vettura possano emergere elementi preziosi all’inchiesta. Quella Bmw potrebbe essere l’auto su cui fu caricata la 15enne il 22
giugno del 1983, giorno del rapimento, e potrebbe essere stata utilizzata successivamente dalla stessa Minardi per raggiungere il
benzinaio del Vaticano e consegnare la ragazzina a un uomo con l’aspetto di un monsignore. La procura ha affidato agli esperti
della polizia scientifica l’esame del dna su quanto repertato a bordo dell’auto nella speranza che si possa fare chiarezza sulla
scomparsa della ragazza. “La pista che stiamo seguendo è quella giusta – è la sensazione di un inquirente –, servirebbe un
pizzico di fortuna perché è trascorso tanto tempo ed è difficile trovare le prove”. Sulla vicenda, comunque, è intervenuto
l’avvocato Renato Borzone, difensore di Flavio Carboni che, stando ai primi accertamenti, sembrerebbe essere il proprietario di
quella Bmw poi passata di mano ad altri: “In mancanza del tradizionale giallo estivo o dell’omicidio dell’estate, si è preferito
ripiegare su questa boutade ferragostana”, ha detto il penalista. “Ora non ci resta che attendere la prossima puntata” “.
E’ questa, esplosa in queste ore, la nuova puntata? Staremo a vedere. Anche a voler credere alla Minardi, le cose comunque
chiare come la luce del sole ed assodate sono comunque intanto almeno due, e mica da ridere:
- la pista “turco-sovietica” era una bufala, che ci hanno voluto imporre per due decenni abbondanti;
- il Vaticano non solo ha mentito in lungo e in largo, e non si mente per 26 anni solo per proteggere – che so – un barista o una
guardia svizzera, ma è anche il mandante, nella persona di Marcinkus, del rapimento e assassinio di Emanuela. A pagina 182 del
mio libro c’è l’elenco impietoso, lungo una intera pagina, di tutte le balle e le cose poco credibili raccontate dal Vaticano o da esso
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comunque avvalorate.
Ed eccovi ora quanto ho già scritto nel mio libro, che, si badi bene, è uscito esattamente un anno fa:
“Il 22 giugno 2008 è il 25esimo anniversario del «rapimento». Come per incanto a Roma ricompaiono i manifesti di Emanuela
Orlandi e Mirella Gregori di un quarto di secolo prima, per opera delle sorelle delle due ragazze scomparse, e il giorno dopo le
agenzie di stampa sparano indiscrezioni di una precedente deposizione davanti ai magistrati dell’ex amante di Renatino. Ecco
per esempio come ne parla il lancio dell’agenzia Agi:
“ORLANDI: TESTIMONE, LA CONSEGNAI A UN SACERDOTE; ERA INTONTITA = (AGI) – Roma, 23 giu. – «Io arrivai
lì al bar Gianicolo con una macchina – racconta. Poi Renato, il signor De Pedis, con cui in quel tempo avevo una relazione, mi
disse di prendere un’altra macchina, che era una Bmw e di accompagnare… Cioè arrivò questa ragazza, una ragazzina, arrivò
questa ragazza e se l’accompagnavo fino a sotto, dove sta il benzinaio del Vaticano, che ci sarebbe stata una macchina targata
Città del Vaticano che stava aspettando questa ragazza. Io l’accompagnai: così feci. Durante il tragitto… non so quanto tempo
era passato dal sequestro di Emanuela Orlandi… la identificai come Emanuela Orlandi… Era frastornata, era confusa ’sta
ragazza. Si sentiva che non stava bene: piangeva, rideva. Anche se il tragitto è stato breve, mi sembra che parlava di un certo
Paolo, non so se fosse il fratello. Va be’, comunque, io quando l’accompagnai c’era un signore con tutte le sembianze di essere
un sacerdote, c’aveva il vestito lungo e il cappello con le falde larghe. Scese dalla Mercedes nera, io feci scendere la ragazza:
“Buonasera, lei aspettava me?”. “Sì. Sì, credo proprio di sì”. Guardò la ragazza, prese la ragazza e salì in macchina sua. Poi, io,
dopo che avevo realizzato chi era, dissi, quando tornai su, a Renato: “A’ Rena’, ma quella non era…” Ha detto: “Tu, se l’hai
riconosciuta è meglio che non la riconosci, fatti gli affari tuoi” “.
Come si vede, se Emanuela «non stava bene», a giudicare dall’eloquio non è che Sabrina Minardi durante il racconto stesse
meglio. Tralasciamo il far comparire con nonchalance la Bmw, il problema è che l’amante di De Pedis dice «la identificai come
Emanuela Orlandi». E come ha fatto a identificarla? Le ha chiesto il nome e cognome? Le ha chiesto i documenti? S’era
impressa nella mente le vecchie foto sui giornali, lei che era sempre strafatta di cocaina?
Lo stesso giorno del lancio dell’Agi le edizioni on line dei quotidiani sono più generose, danno più particolari. La confusissima
Minardi è promossa a tamburo battente «supertestimone» e viene portata sugli scudi. Nell’Italia berluscona e veltrona «se po’
fa’» ormai anche questo. Vediamo l’articolo di www.repubblica.it che riassume il tutto punto per punto e ha il pregio di dire una
castroneria madornale, imperdonabile, e una forse veniale. Quella madornale è che ipotizza la consegna di Emanuela al
sacerdote da parte della Minardi come avvenuta «forse durante il rapimento», cioè come suo fine! Quella forse perdonabile è che
fa parlare «la sorella» di Emanuela, ma non dice quale delle tre: in ogni caso, è bene tenere a mente cosa dice «la sorella»,
perché in un’altra intervista dirà l’esatto contrario. Miracoli vaticani? Come che sia, ecco i passi salienti dell’articolo di Marino
Bisso e Giovanni Gagliardi:
“Emanuela Orlandi sarebbe stata prelevata da Renatino De Pedis su ordine di monsignor Marcinkus, all’epoca presidente dello
IOR. Lo rivela Sabrina Minardi, la supertestimone che per anni fu l’amante del boss della banda della Magliana Enrico De
Pedis, detto Renatino. La ragazza, dice Minardi, sarebbe poi stata uccisa e gettata in una betoniera a Torvajanica. E le sue
dichiarazioni portano a nuove indagini.
«Nel sacco anche un bambino». «Successe tutto a Torvajanica», ha ricordato Sabrina Minardi, durante un colloquio con i
dirigenti della Squadra Mobile, avvenuto il 14 marzo scorso. «Con Renatino, a pranzo da Pippo l’Abruzzese, arrivò Sergio,
l’autista, con due sacchi. Andammo in un cantiere, io restai in auto: buttarono tutto dentro una betoniera. Così facciamo
scomparire tutte le prove, dissero». In uno di quei sacchi c’era il corpo di Emanuela Orlandi e nell’altro, sostiene la donna, un
bambino di 11 anni ucciso per vendetta, Domenico Nicitra, figlio di uno storico esponente della banda.
Date contrastanti. La testimone sostiene di essere stata la compagna del boss della Magliana tra la primavera dell’82 e il
novembre dell’84. Emanuela Orlandi scomparve il 22 giugno dell’83, ma Domenico Nicitra, il bambino ucciso, morì dieci anni
dopo, il 21 giugno 1993, quando De Pedis era già morto (fu ucciso all’inizio del 1990). Forse la confusione sulle date è colpa
degli psicofarmaci e della droga di cui la testimone ammette di aver fatto uso per anni. Ma le dichiarazioni rese ai magistrati
restano sufficientemente circostanziate e tali da giustificare un supplemento di indagini.
«Consegnai Emanuela a un sacerdote». La donna racconta di aver accompagnato con la sua macchina Emanuela Orlandi [forse
durante il rapimento, ndr] e di averla consegnata a un sacerdote. Accadde sei, sette mesi prima – dice – della tragica esecuzione
della figlia del commesso della Casa Pontificia. «Arrivai al bar del Gianicolo in macchina (…) Renatino mi aveva detto che
avrei incontrato una ragazza che dovevo accompagnare al benzinaio del Vaticano. Arriva ‘sta ragazzina: era confusa, non stava
bene, piangeva e rideva. All’appuntamento c’era uno che sembrava un sacerdote: scese da una Mercedes targata Città del
Vaticano e prese la ragazza. A casa domandai: A Renà, ma quella non era… Se l’hai conosciuta, mi rispose, è meglio che te la
scordi. Fatti gli affari tuoi».
La testimone specifica, inoltre, che lei e De Pedis arrivarono al bar Gianicolo a bordo di una A112 bianca, di proprietà della
donna. «Renato e Sergio me la misero [la ragazza, ndr] in macchina, più che Renato, Sergio prese la ragazza dalle mani di
questa signora e la accompagnò nella mia macchina. Poi, io salii in macchina e andai. Mi dissero che alla fine di quella via
c’era questo signore che l’aspettava».
La prigione. Emanuela Orlandi sarebbe stata tenuta [durante il rapimento, ndr] in un’abitazione, vicino a piazza San Giovanni
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di Dio, che aveva «un sotterraneo immenso che arrivava quasi fino all’ospedale San Camillo», ha aggiunto la Minardi. Di lei si
sarebbe occupata la governante della signora, Daniela Mobili. Secondo la testimone, la Mobili, sposata con Vittorio Sciattella,
era vicina a Danilo Abbruciati, il killer della Banda della Magliana freddato nell’82 durante il fallito agguato a Roberto
Rosone, vicepresidente del Banco ambrosiano. Monsignor Marcinkus. Emanuela Orlandi sarebbe stata prelevata da Renatino De
Pedis su ordine di monsignor Marcinkus, che fu presidente dello IOR, la banca del Vaticano, dal 1971 al 1989. Marcinkus è
morto il 20 febbraio 2006 a Sun City, in Arizona. Alla specifica domanda dei magistrati, tramite chi Renato fosse stato delegato
a prendere Emanuela, la donna risponde: «Tramite lo IOR… Quel monsignor Marcinkus… Renato ogni tanto si confidava».
Sulle motivazioni del sequestro: «Stavano arrivando secondo me sulle tracce di chi… perché secondo me non è stato un
sequestro a scopo di soldi, è stato fatto un sequestro indicato. Io ti dico monsignor Marcinkus perché io non so chi c’è dietro…
ma io l’ho conosciuto a cena con Renato… hanno rapito Emanuela per dare un messaggio a qualcuno».
La testimone sottolinea di non sapere chi materialmente prese Emanuela: «Quello che so è che [la decisione, ndr] era partita da
alte vette… tipo monsignor Marcinkus… È come se avessero voluto dare un messaggio a qualcuno sopra di loro. Era lo
sconvolgimento che avrebbe creato la notizia». La donna fa un paragone con la morte di Roberto Calvi: «Gli hanno trovato le
mani legate dietro, perché tu mi vuoi dare un messaggio». In un colloquio successivo, il 19 marzo, la donna aggiunge: «Renato,
da quello che mi diceva, aveva interesse a cosare con Marcinkus perché questi gli metteva sul mercato estero i soldi provenienti
dai sequestri».
Le ragioni del rapimento. La teste, sentita successivamente dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dai pm Andrea De
Gasperis e Simona Maisto, ipotizza come ragione della scomparsa della giovane una «guerra di potere»: «Io la motivazione
esatta non la so – dice ai magistrati – però posso dire che con De Pedis conobbi monsignor Marcinkus. Lui era molto
ammanicato con il Vaticano, però i motivi posso immaginare che fossero quelli di riciclare il denaro. Mi sembra che Marcinkus
allora era il presidente dello IOR… però sono ricordi così. Gli rimetteva questi soldi… Io a monsignor Marcinkus a volte
portavo anche le ragazze lì, in un appartamento di fronte, a via Porta Angelica… Sarà successo in totale quattro o cinque volte,
tre-quattro volte… Lui era vestito come una persona normale».
Sabrina Minardi, rispondendo ai magistrati, precisa che le modalità con cui avvenivano questi incontri erano diverse da quelle
riferite sull’episodio del Gianicolo. «Mi ricordo che una volta Renato portava sempre delle grosse borse di soldi a casa. Sa, le
borse di Vuitton, quelle con la cerniera sopra. Mi dava tanta di quella cocaina, per contare i soldi dovevo fare tutti i mazzetti e
mi ricordo che contò un miliardo e il giorno dopo lo portammo su a Marcinkus».
A cena da Andreotti. Sabrina Minardi ha riferito di essere andata anche a casa di Giulio Andreotti. «Io andai anche a cena a
casa di Andreotti, con Renato [De Pedis, ndr] – racconta – ovviamente davanti a me non parlavano… due volte ci sono andata…
Renato ricercato… La macchina della scorta sotto casa di Andreotti della polizia… Renato ricercato, siamo andati su… eh…
accoglienza al massimo… c’era pure la signora… la moglie… una donnetta caruccia … ovviamente davanti non parlavano di
niente». La teste precisa che Andreotti «non c’entra direttamente con Emanuela Orlandi, ma con monsignor Marcinkus sì».
La sorella: «Chi sa, si liberi la coscienza». Domani, riunione degli investigatori negli uffici giudiziari per fare il punto
dell’indagine. La sorella di Emanuela vuole le prove: «Senza quelle, non credo alla presunta testimone. Emanuela non è andata
via spontaneamente, siamo sicuri di questo e quindi qualcuno è davvero a conoscenza di ciò che è accaduto. Mi chiedo se non sia
arrivato, e già da tempo, il momento che questo qualcuno venga fuori e si liberi la coscienza». Inquirenti in cerca di riscontri.
Gli inquirenti, prima di pronunciarsi sulla fondatezza o meno delle dichiarazioni, vogliono riscontrare ogni più piccolo
particolare.
«Nel verbale della testimone ci sono indubbie incongruenze temporali che ci lasciano un po’ perplessi – ammettono a piazzale
Clodio – ma alcuni dettagli sono così precisi e circostanziati che meritano di essere approfonditi con attenzione»”.
Sono stati fatti nel frattempo gli approfondimenti? E’ quello che vedremo. Anche se questo strano modo di procedere, che dura
ormai da 26 anni, e questo ancor più strano modo di voler comunque accreditare il racconto della Minardi, sia pure
opportunamente ripensato e ripulito con ben 18 mesi a disposizione per ripresentarsi all’esame e sperare di superarlo, induce a
pensare che in realtà ciò che si vuole è solo chiudere alla bell’e meglio il caso. Perché? Perché c’è fretta di dichiarare santo papa
Wojtyla – e già la fretta è cosa sempre sospetta – e NON lo si può fare finché è in giro la mina vagante del “mistero Orlandi”,
uno degli scandali del suo pontificato (gli altri sono l’uccisione del banchiere Calvi, la strage delle guardie svizzere, il crack
dell’Ambrosiano, la finanza troppo allegra, e riciclatoria, della banca vaticana IOR. Mina vagante che non si sa mai dove può
andare a scoppiare e chi può far saltare per aria. Quale epoca migliore, per chiudere più o meno decentemente questa storiaccia
vaticana, dell’attuale epoca della Perdonanza/Mignottanza? Vale a dire, con un governo che per i vizi e stravizi e processi del suo
capo ha pubblicamente mostrato lo scandaloso bisogno di perdono, assoluzione, benevolenza e benedizione da parte del Vaticano.
Io do un pubblico perdono a te e tu mi dai una bella chiusura del caso Orlandi a me. Giochino al quale difficile si prestino dei
magistrati. Più facile ci si presti un qualche “ufficio” come quello che imbeccava la Gerunda sulla (inesistente) connessione
Orlandi/Agca e convocava d’urgenza i giornalisti per scodellare loro “per caso” il turco che usciva dall’interrogatorio in modo da
lanciare a livello planetario la bufala del secolo. Allora la scusa era la “guerra fredda” contro l’Unione Sovietica. Ma oggi
l’Unione Sovietica non esiste più da un bel pezzo.
Amen.
Post Scriptum
http://www.pinonicotri.it/2009/11/la-scomparsa-di-emanuela-orlandi-dopo-il-ventennio-nero-di-balle-sulla-pista-turco-sovietica-ecco-in-scena-la-versione-…
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10/5/2014 La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina…
A proposito di Marcinkus: NON può essere vero che la Minardi gli portava “le ragazze”, tanto meno in “un appartamento” vicino porta S.
Anna. Marcinkus abitava di fronte all’hotel Thea, nella palazzina annessa alla chiesa, mi pare in via Boncompagni, comunque a ridosso di via
Veneto, e io dall’87 a tutto l’89 ho abitato in via Marche, a due passi da quella chiesa. Ho conosciuto molto bene chi gli portava le
professioniste di via Veneto. E so bene che “Marcinkus andava solo con professioniste anziane e molto esperte”, come mi è stato spiegato
anche da più di una che aveva fatto sesso con lui quando nello scrivere il libro su questo orripilante “mistero” vaticano – con il cadavere di
Emanuela sballottolato con cinismo infame dai Lupi Grigi alla Banda della Magliana – ho chiesto se Marcinkus poteva essere uno che con
Emanuela Orlandi ci scopava. Nel qual caso sarebbe stato sospettabile come responsabile della sua fine.
76 commenti
1 Controcorrente { 20.11.09 alle 17:27 }
Caro Pino,
l’unica cosa che pare chiara a questo punto è che qualc’uno sa cose che possono ancora far paura e che in qualche misura è in corso il
classico gioco del tenersi per le palle a vicenda.
L’allentamento della presa reciproca e concordata, può essere la ragione di tanta fretta.
cc
2 Controcorrente { 20.11.09 alle 17:32 }
Ec : qualcuno, boia fauss, non qualc’uno, sto rimbecillendo!
3 Controcorrente { 20.11.09 alle 17:37 }
Siamo in Ittaglia
Si indaga per omicidio volontario
Brenda trovata carbonizzata
Roma
La transessuale Brenda, coinvolta nella vicenda che ha portato alle dimissioni il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, e’ stata
trovata carbonizzata all’interno di un appartamento in via Due Ponti a Roma stamani. La Procura indagherà per omicidio volontario.
Incredibile ..incredibile..incredibile..!!
E la polizia santi iddio?? Possibile che non fosse sotto sorveglianza!!
4 sylvi { 20.11.09 alle 17:39 }
caro CC,
prima di leggere l’articolo di Pino;
non mi sogno di affermare che so di Marx, di Engels qualcosina in più…
Già le metropoli si vanno allargando, i “diversi” sono sul pianerottolo e questo non lo potevano prevedere, almeno ad una tale velocità,
nemmeno i due Lumi;
se è per questo, non lo prevedono nemmeno coloro che ci governano,ignorando la legge dei pieni e dei vuoti, lasciando tutto
all’improvvisazione, e qui non c’è dx nè sx che tenga, nè SMC che quella almeno ha la scusante della Divina Provvidenza!
Io ritengo che la stragrande maggioranza non sarà in fabbrica, per i motivi che dicevo prima.
Nei servizi? Ce ne sono già troppi!
Dove saranno? Che faranno?
Quanto ai posti “economicamente appaganti”…che significa?
Restando in Europa, 1000 euro possono essere una ricchezza o una miseria…a seconda dei servizi, del costo della vita ecc. ecc.
Ma noto che tu parli poco di Europa odierna che pure è realtà e futuro.
Perchè?
Da dove verrà la ricchezza nazionale per ridistribuirla?
A queste due domande tu non rispondi.
Sylvi
5 Controcorrente { 20.11.09 alle 17:54 }
cara Sylvi,
veramente io rispondo quando mi vengono poste le domande.
http://www.pinonicotri.it/2009/11/la-scomparsa-di-emanuela-orlandi-dopo-il-ventennio-nero-di-balle-sulla-pista-turco-sovietica-ecco-in-scena-la-versione-…
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10/5/2014 La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina…
L’europa… già , allo stato attuale, nel gioco mondiale, tenta vieppù di comportarsi come “un gigante tra giganti”.
La palla al piede degli Anglosassoni è evidente ..in Europa è una vecchia storia..ancora si deve scegliere tra il modello renano e quello
finanziario atlantico inglese.
E’ una lotta che perdura dall’800.
La “ricchezza nazionale”, quale di grazia ?
Ovvero quella attuale che ci vede “azienda di trasformazione ?
E’ una battaglia che stiamo perdendo, se non già persa in un quadro mondiale…e non ci salverà il lavorare più e meglio..
A meno che con la forza del pensiero un Ingegnere scopra con la forza della mente il metodo di organizzare atomi di Silicio al pari di
atomi carbonio..
Chiedi a tuo figlio per maggiori delucidazioni..
ciao
cc
6 Unodeitanti { 20.11.09 alle 18:59 }
A questo punto a far sparire la povera Orlandi potrebbe essere stato anche… che ne so… Pino Nicotri!
7 sylvi { 20.11.09 alle 19:05 }
caro CC,
a proposito di anglosassoni: tu hai creduto per un istante che D’Alema sarebbe diventato il Signor Pesc?
Anche se fosse stato Bersani Presidente del Consiglio?
Io manco per un nanosecondo!
La ricchezza nazionale è quella che ci vedrà sempre azienda di trasformazione, è quella che potremmo incassare se invece di far girare la
lingua in blablablabla, ci facesse girare di più le mani e le rotelline della creatività e non per “fregare il prossimo”!
Tu non hai sicuramente mandato i tuoi figli scout; io sì.
Bene, il loro motto è: del mio meglio!
Appunto!
Sylvi
8 Lalunanera { 20.11.09 alle 19:49 }
Caro Pino,
quando ho saputo del tuo libro sulla vicenda Orlandi (in Internet), sono corsa subito ad acquistarlo. In un giorno l’ho letteralmente
divorato (notte compresa). Praticamente tu hai messo per iscritto quanto si mormorava già a quei tempi. Allora io ero una giovane
ragazza che lavorava presso un ente straniero e, credimi, le voci sussurrate, bisbigliate, gli ammiccamenti quando parlavano del caso
c’erano anche se per me erano incomprensibili. Finchè un giorno un mio collega, ridendo, mi disse “Ma dai, tutta Roma sa
dei vizietti dei sottanoni neri…….”Ci rimasi un pò male, anche perchè ero giovane ed “inesperta” di certi giochi di potere……
Vorrei che la verità che tutti conoscono venga fuori una volta per tutte, ma ho i miei dubbi che ciò possa avvenire, soprattutto perchè ho
come l’impressione che chi scava in determinati amnienti faccia poi una fine …diciamo infelice.
Ciao
Lalunanera
P.s.: non ho capito i messaggi di SilvY e la risposta di CC, però fa niente!
9 raffaele { 20.11.09 alle 19:52 }
La verità in questo tempo bastardo se la passa davvero molto male. Versa in condizioni estremamente critiche e l’interesse atavico del
Potere a non salvarla trova terreno fertile come non mai in questo tempo bastardo. Si è deciso di abbandonarla, la verità, come si fa
fece con l’Onorevole Aldo Moro. Stampa e tv sono pronte ad avvalorare e certificare le tesi più assurde, se serve a Qualcuno. L’altra
sera a Porta a Porta, nella puntata dedicata a Battisti, si negava il coinvolgimento dello Stato nella tremenda stagione di sangue e
terrorismo cominciata con la strage di Piazza Fontana. A mio parere questa negazione ha una forza simbolica squassante. Quelli erano
anni in cui la coscienza civile e politica del Paese dava segni di risveglio assai preoccupanti per il Potere. Il Potere che ho io in mente
dopo tanti ha solo cambiato la maschera ma sotto la maschera si somiglia dannatamente. Partendo da qualche anno prima delle stragi,
dal delitto Mattei per esempio, da Cefis a Berlusconi questo Potere ai miei occhi mostra inquietanti segni di somiglianza. In quei famosi
anni a cavallo tra il ’60 e il ’70 qualcosa cominciò a muoversi nella società italiana. Cominciarono a circolare nuove, strane idee. Fuori
controllo. Non che quelle idee fossero di per sè rivoluzionarie o illuminate. Anzi, spesso si trattava anche di ciarpame. Però il fatto che si
estendesse con tale energia questa tendenza a voler pensare in modo alternativo al potere, che si allargasse così tanto questa volontà di
interessarsi e di occuparsi di politica faceva paura al Potere. Il Potere doveva mettersi in moto, bisognava frenare questa deriva. Una
società politicamente consapevole e volenterosa di prendere in mano il destino della democrazia, volenterosa di pensare liberamente per
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10/5/2014 La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina…
proprio conto e non per imboccata del Potere sarebbe potuta essere deflagrante per il Potere. Casualmente in quel periodo avvengono
prima le stragi, poi esplode il terrorismo rosso. Magistrati, giornalisti hanno smascherato molte delle truffaldine verità ufficiali riguardo a
quelle stragi. Il magistrato Tamburino a Padova per esempio da inchieste e interrogatori scoperchiò molte delle cointeressenze tra Stato,
Forze Militari ed estremismi di destra autori di stragi. Vennero fuori anche contatti tra questi stessi apparati ed estremismi anche di
sinistra. Il culmine della stagione di sangue fu il sequestro Moro. Anche in quel caso i nodi irrisolti e i sospetti su complicità molto in alto
si sprecano. In ogni caso una cosa risulta evidente e inconfutabile. Il Potere decise che non era il caso di salvare Moro. Sull’onda
emotiva di questa tragedia straziante, in un tempo in cui la Tv comiciava a tambureggiare non fu difficile buttare in un unico calderone
tutte insieme sinistra extra-parlamentare, pensatoi al di fuori dei canoni previsti e Brigate Rosse non fu difficile. La vicenda personale di
Pino Nicotri, raccontata da lui stesso in queste pagine è una testimonianza importante di quello di cui parlo. Casualmente da quel
momento in poi quell’energia, quell’interesse per la politica, quei fermenti nella società si svaporizzano miserevolmente. Crolla come
sotto una delle tante bombe di quegli anni la voglia, l’interesse, la spinta a pensare fuori da certi canoni. Il pensiero dominante trionfa.
Invade tutto e tutti incontrastato, senza opposizione. Piano piano tutto, compreso il Pci, rientra all’interno di un circuito di idee prima che
di azione politica in cui ci si può sbizzarrire nel giochino da cruciverba trova le differenze. E queste differenze non è per niente facile
trovarle. Le idee, che sono le uniche cose che possono cambiare il mondo, si assomigliano in modo sconsolante. Sì, ci si divide tra
Berlusconiani e anti, ma il resto? Che tutto questo sia opera di un Progetto del Potere nato e realizzato in quegli anni non sono in grado
di dirlo. Però che un tale Progetto ci sia stato io mi sento in grado di affermarlo.
Raffaele Cirillo
10 Anita { 20.11.09 alle 21:14 }
x Sylvi
Il Motto dei Boy Scouts e’: “Be Prepared” = “Sii preparato”.
Ciao, Anita
PS: Non so cosa state discutendo, ho solo fatto capolino.
11 Oscar Bartoli: Prodi a Washington { 21.11.09 alle 0:04 }
http://www.oscarb1.blogspot.com
12 Anita { 21.11.09 alle 0:07 }
Tv: HBO Prepara Negli Stati Uniti Serie Sui Transessuali
http://it.notizie.yahoo.com/9/20091107/ten-tv-hbo-prepara-negli-stati-uniti-ser-0f82e4f.html?printer=1
Che gioia, non vedo l’ora di vederlo.
13 sylvi { 21.11.09 alle 0:53 }
cara Anita,
hai ragione: Estote parati, in latino, è quello di tutti gli scout.
In Italia si suddividono in AGESCI, scout cattolici, il più antico e il più numeroso in Italia, poi ci sono altri, anche laici, fra cui FSE, scout
d’Europa cui apparteneva mio figlio e il motto è: del mio meglio!
Naturalmente in Italia bisogna sempre frazionarsi, come tu ben sai!!!
Io avevo scelto questo gruppo perchè è numeroso in Europa, anche dell’Est, ma soprattutto in Francia dove lo scoutismo è molto
sentito.
Ti racconterò un piccolo episodio: anni fa c’è stato un raduno internazionale degli FSE a Viterbo; circa diecimila Scout da tutta Europa.
La città di Viterbo li ha accolti con organizzazione e simpatia.
Ci tenevano che il Papa Wojtyla li ricevesse in udienza speciale come aveva fatto, non molto prima con l’AGESCI italiana.
Niente da fare, una benedizione da lontano!!!
Ci sono rimasti malissimo gli italiani ospitanti!!!
E anch’io!!! Figli e figliastri.
Ti abbraccio
Sylvi
14 sylvi { 21.11.09 alle 0:55 }
x lalunanera
http://www.pinonicotri.it/2009/11/la-scomparsa-di-emanuela-orlandi-dopo-il-ventennio-nero-di-balle-sulla-pista-turco-sovietica-ecco-in-scena-la-versione-…
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10/5/2014 La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina…
mi spiace che non abbia capito i nostri messaggi, forse facevamo riferimento a post dell’altro articolo!
E poi CC è sempre piuttosto ermetico!!!
buonanotte Sylvi
15 La striscia rossa { 21.11.09 alle 11:14 }
Il cinema è solo una moda passeggera.
È il dramma in lattina.
Il pubblico vuole vedere storie di carne e di sangue rappresentate sul palcoscenico.
Charlie Chaplin
16 Il Barone Rosso { 21.11.09 alle 12:13 }
IL REGNO DEI MENTITORI PEDOFILI, ASSASSINI, MAFIOSI E LADRI
Il diavolo è un’invenzione dei preti.
Lucifero con le corna, la coda e il piede biforcuto non c’è, è una furba invenzione di uomini loschi e torbidi, operano nella mente di gente
povera di spirito e piena d’umiltà.
Le prevaricazioni, i soprusi le angherie invece ci sono e vengono praticate tutti i giorni, e, ancora, la perfidia, l’inganno, lo sfruttamento
dell’uomo sull’uomo, quelli sì che ci sono, eterni invincibili ed incurabili.
Siamo governati da un uomo che s’è avvalso della collaborazione di un mafioso, di un assassino condannato all’ergastolo, è orrendo e
umiliante constatare che il nostro Paese langue, la nostra economia, i nostri operai, le nostre imprese soffrono per l’incapacità di
governare di quest’essere vergognoso ed insignificante.
S’è permesso di lodare un mafioso, un assassino da ergastolo, adetto alle sue scuderie, Vittorio Mangano.
Un eroe, perché, venuto a Milano per conto dei mafiosi, si è rifiutato di collaborare con la Legge, con i giudici, ha organizzato persino un
attentato dinamitardo nella villa padronale di Arcore.
Cinque volte arrestato per assegni a vuoto, truffa, traffico di droga, «testa di ponte della mafia al Nord» come lo definì il giudice
Borsellino ucciso dalle cosche corleonesi.
E questo, quell’insignificante uomo lo ha definito un eroe.
L’avidità di potere può far dire a degli uomini che fanno politica, che vogliono rappresentare il bene pubblico, che ogni giorno si
presentano come amici e protettori della “gente”, che questo sanguinario mafioso era un eroe.
Il diavolo inferocito e infuocato dalle fiamme infernali che impugna il tridente per infilzare i dannati non c’è, è una losca invenzione, ma la
voglia eterna di mentire, sedurre, diffamare, confondere, fa prevalere la menzogna sulla verità, quella sì che c’è, eccome, più forte di ogni
pentimento, di ogni riscatto.
Il cavaliere di Arcore e i suoi fidati lecchini hanno tentato di far rinascere il peggio del fascismo, la collaborazione con quel fascistone di
forza nuova, e nascondere il meglio della nuova democrazia, la guerra di liberazione, i volontari senza cartolina precetto, senza privilegi
squadristici.
Non ce la faranno, però se dovessero prevalere, hanno promesso, porteranno a termine il revisionismo della storia, cioè la diffamazione
totale, sistematica della guerra popolare.
Una grande mano gliel’ha data quel venduto di Pansa con il suo libello “Il sangue dei vinti”
L’Inghilterra celebra la rivoluzione borghese di Cromwell che ha messo fine alla dittatura aristocratica.
La Francia unanime festeggia il 14 luglio della rivoluzione, il fondamento della nazione che ha dato al mondo le grandi libertà.
Da noi il leader dell’alleanza moderata non ha mai partecipato a una celebrazione in ricordo alla guerra di “Liberazione” e ora i suoi fidi
lecchini promettono il revisionismo totale nei libri di scuola.
Chi ha messo a rischio la vita per la libertà è un corrotto, uno che nasconde i suoi delitti.
Chi è rimasto dalla parte della “soluzione finale” è una vittima che va risarcita.
Anche il capo dello Stato, anche il presidente della Repubblica deve farsi da parte, piegarsi al ricatto dei nuovi moderati.
Il demonio d’Oltretevere non c’è e neppure l’inferno dantesco. Ma l’inferno degli uomini c’è e ci segue dalla nascita alla morte.
17 sylvi { 21.11.09 alle 16:41 }
x Tutti
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10/5/2014 La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina…
LItalia sta giocando a Udine il test di rugby contro il Sudafrica, campioni del mondo!
5 a 12 – dati i campioni, risultato favoloso, per ora!
Poichè mi sono persa gli Inni suonati dalla fanfara della Julia, qualcuno può aiutarmi a recuperarli?
Grazie anticipate!
Sylvi
18 Anita { 21.11.09 alle 16:53 }
x Sylvi
Inni Alpini della fanfara della Julia
http://www.youtube.com/watch?v=Lbsijl6DCao
Se cerchi in internet potrai trovare quello che cerchi, guarda anche a destra di questo video…ci sono altri inni.
Ciao per ora.
Anita
19 Anita { 21.11.09 alle 16:58 }
Questo e un file da cui puoi scaricare gli inni.
Non so cos’e', dacci una guardata.
http://video.filestube.com/a/alpini
Anita
20 Anita { 21.11.09 alle 17:06 }
x Sylvi
Ho trovata la mia favorita, ho una serie dei vecchi dischi con le canzoni alpine…ogni tanto li ascolto e mi commuovo.
Coro Sasslong – La Montanara 2007
http://www.youtube.com/watch?v=_stxK9yBoKY
Anita
21 sylvi { 21.11.09 alle 18:45 }
cara Anita,
ti ringrazio.Ho visto la fine del match Italia-Sudafrica di rugby persa onorevolmente dai nostri.
Tendo a vedere gli sport quando giocano le nazionali.
Ma il rugby mi piace per quei corpi possenti che paiono distruggere l’avversario e poi si rialzano solo ansimanti.
Mi piace perchè fuori dello stadio vendono nelle bancarelle giuggiole per i bambini, perchè bastano quattro gatti di poliziotti a vigilare
30.000 persone…perchè si può perdere sperando di vincere la prossima volta …e si va al terzo tempo tutti felici e festanti.
Mi sono persa l’apertura con gli inni, causa figli e nipoti.
Spero la mettano su you tube!
Per parecchi anni abbiamo trascorso le vacanze in Val Gardena e ho sentito il coro del Sasslong, proprio davanti a quella montagna che
incanta e al tramonto sembra di sogno con i suoi colori che cavalcano tutte le tonalità dal rosa tenue al rosso cupo.
Io amo molto i cori perchè fondono le voci individuali nell’insieme, poi a volte scappano, si rincorrono, arrivano prima o dopo, bassi e
alti e alla fine giungono al traguardo in un unico sospiro.
Da ragazza cantavo da contralto in un buon coro di Udine.
Ciao Sylvi
22 Anita { 21.11.09 alle 19:35 }
x Sylvi
Rugby e Football.
http://www.pinonicotri.it/2009/11/la-scomparsa-di-emanuela-orlandi-dopo-il-ventennio-nero-di-balle-sulla-pista-turco-sovietica-ecco-in-scena-la-versione…
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10/5/2014 La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina…
Il Rugby e’ principalmente giocato in Europa, il rugby non e’ uno sport popolare negli Stati Uniti questi due sport sono simili nella forma,
ma le regole, le attrezzature, e la storia dietro ogni sono regole molto differente.
Questi giochi sono simili eppure molto diversi, sono estremamente complessi.
Negli USA lo sport nazionale e’ il “Football” da non confondersi col Calcio Italiano, il Calcio e’ chiamato Soccer (pronuncia socher)
non molto popolare negli US, sta emergendo da pochi anni.
Ciao, Anita
23 Pino Nicotri { 21.11.09 alle 20:43 }
x TUTTI
Poco fa ho aggiunto al mio articolo questo post scriptum:
Post Scriptum
A proposito di Marcinkus: NON può essere vero che la Minardi gli portava “le ragazze”, tanto meno in “un appartamento” vicino porta
S. Anna. Marcinkus abitava di fronte all’hotel Thea, nella palazzina annessa alla chiesa, mi pare in via Boncompagni, comunque a
ridosso di via Veneto, e io dall’87 a tutto l’89 ho abitato in via Marche, a due passi da quella chiesa. Ho conosciuto molto bene chi gli
portava le professioniste di via Veneto. E so bene che “Marcinkus andava solo con professioniste anziane e molto esperte”, come mi è
stato spiegato anche da più di una che aveva fatto sesso con lui quando nello scrivere il libro su questo orripilante “mistero” vaticano –
con il cadavere di Emanuela sballottolato con cinismo infame dai Lupi Grigi alla Banda della Magliana – ho chiesto se Marcinkus poteva
essere uno che con Emanuela Orlandi ci scopava. Nel qual caso sarebbe stato sospettabile come responsabile della sua fine.
24 Anita { 21.11.09 alle 21:13 }
x Sylvi
“Da ragazza cantavo da contralto in un buon coro di Udine.”
_________________________________________________
Da ragazza cantavo nel coro della Chiesa del collegio………
Anita
25 Anita { 21.11.09 alle 21:53 }
x Pino
Non avendo mai sentito il nome o la scomparsa di Emanuela Orlandi, prima di questo forum, ho fatta una sola richerca su
Wikipedia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Emanuela_Orlandi
Il suo nome “Pino Nicotri” appare alla fine dell’articolo.
Mi sembra strano che la giovane Emanuela lavorasse per AVON, negli US non e’ permesso fare alcun contratto con minorenni.
Non sono validi e, parlo di adesso.
You must be 18 or older to become an Avon representative.
A 17 anni si puo’ lavorare sotto il cosigner, ma limitatamente.
25 anni fa’ le regole erano ancora piu’ strette.
Anita
26 sylvi { 21.11.09 alle 22:28 }
caro Pino,
avrei voluto non approfondire la vicenda Orlandi, non per insensibilità, ma per non dover farmi carico anche delle vicende tragiche che
riguardano Servizi, Massoneria, e la melma vaticana.
Mi sono chiesta spesso dove il Vaticano avesse trovato i soldi per sostenere Solidarnosc, e chissà quanto altro, per abbattere l’URSS.
Veramente se lo chiedevano anche molti preti onesti…
Concludevano nella ingenua speranza che il ricco Vaticano ce la facesse con le sue forze.
Non posso far altro che ammirare la sua TIGNA, peggio della mia!,e leggere il libro; ma non di sera quando ritengo la lettura un
http://www.pinonicotri.it/2009/11/la-scomparsa-di-emanuela-orlandi-dopo-il-ventennio-nero-di-balle-sulla-pista-turco-sovietica-ecco-in-scena-la-versione…
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10/5/2014 La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina…
gradevole impegno che mi accompagna verso il sonno, ma di giorno, come un compito, sgradevole, ma necessario!
Comunque è la VERITA’ che deve accompagnarci, piaccia o non piaccia!!!
Mandi Sylvi
27 Pino Nicotri { 21.11.09 alle 23:18 }
x TUTTI
Ho aggiunto poco fa nel corpo del mio articolo quanto segue, tratto dalle pagine 45 e 46 del mio libro:
“Mentre l’aereo di Wojtyla vola verso Roma, gli Orlandi decidono di stilare un breve testo che zio Meneguzzi porta ai giornali,
pubblicato già il giorno dopo – 24 giugno – da «Il Tempo» e il 25 anche da «Il Messaggero» e «Paese Sera» nelle pagine delle cronache
romane. Sotto il titolo Chi ha visto Emanuela? si legge: «Dalle ore 19:15 del 22 giugno si sono perse le tracce di Emanuela Orlandi, 15
anni, vista per l’ultima volta da due compagne di scuola in corso Rinascimento, di fronte al Senato. Emanuela è alta un metro e 65,
corporatura snella, occhi marrone, capelli castano-scuri lunghi. Indossa pantaloni jeans con bretelle, camicetta bianca, e ha una borsa di
cuoio e un astuccio nero rettangolare dove tiene un flauto. Chi l’avesse vista o ne avesse notizie, può telefonare al numero 69.84.982»,
vale a dire a casa Orlandi. Come si vede, non si parla affatto dello zaino visto da Bruno Bosco addosso alla «ragazzetta», mentre invece
si parla di «una borsa di cuoio» e di un «astuccio nero rettangolare» per il flauto di cui però il poliziotto con Gangi non ha fatto nessuna
menzione”.
Come si vede, la ragazza vista vicino alla Bmw NON può essere Emanuela. Ne consegue che se la Minardi si affanna a parlare
comunque di una Bmw lo fa per avvalorare la versione ufficiale, che però, come abbiamo visto, NON sta in piedi.
pino nicotri
28 Pino Nicotri { 21.11.09 alle 23:23 }
x Anita
Quella dell’asserito lavoro per la Avon è un’altra storia strana. TUTTE le citazioni fatte a proposito di ingaggi di lavoro per la Avon o di
scritte Avon sul famoso “tascapane di tipo militare”, poi miracolosamente diventato “una valigetta 24 ore”, NON sono risultate vere.
Sono solo un tentativo, come ammesso dal vigile Sambuco anche in una intervista per “Chi l’ha visto?” di supportare quanto detto da
Federica Orlandi a proposito della asserita telefonata di sua sorella Emanuela a casa per dire della proposta fattale.
Buona serata.
pino
29 Anna { 21.11.09 alle 23:37 }
quello che mi chiedo,perchè non far trovare il corpo? se anche fosse stata violentata e uccisa in vaticano(cosa che io credo) perchè non
farlo ritrovare,magari che so,a milano?
si metterebbe definitvamente la parola fine alla storia che sta danneggiando(giustamente) il vaticano da anni
non mi convince per niente il paragone con wilma montesi,e comunque nel libro si dice che wilma mori’ per un orgia con presente
piccioni ecc,ma non c’è nessuna prova per questo,ho letto parecchi libri sull’argomento e nessuno,nessuno avvalora questa ipotesi che
invece trovo nel libro della orlandi,che prove ha Nicotri per dire questo sul caso montesi?
e poi,non si è saputo piu’ niente della telefonata con sottofondo il fischio del treno?
30 Pino Nicotri { 21.11.09 alle 23:40 }
x TUTTI
A PROPOSITO DELLA TELEFONATA DI “MARIO” ho aggiunto poco fa al mio articolo quanto segue:
“E sì, forse, perché non tutte le ciambelle riescono col buco. Per esempio: E’ IMPOSSIBILE credere che la Minardi non abbia mai
ascoltato prima di mercoledì la telefonata di “mario”, per il semplice motivo che in parte era già stata diffusa da tempo da “Chi l’ha
visto?” ed era ascoltabile dal link http://www.chilhavisto.rai.it/Clv/img/o/OrlandiEmanuela/mario1.wma , grazie al quale ho ascoltato e
riascoltato la telefonata decine di volte anch’io. Non voglio pensare abbiano fatto sparire da Internet nelle ultime ore il file, ma di sicuro
c’era ed è dimostrabile perché come me lo hanno sentito vari colleghi, compreso chi me lo ha inviato per e-mail”.
31 Anna { 21.11.09 alle 23:45 }
veramente cliccando sul link per ascoltare la voce di mario dice
” not found”…
mmmmmhmmmmm…
32 Pino Nicotri { 22.11.09 alle 0:03 }
http://www.pinonicotri.it/2009/11/la-scomparsa-di-emanuela-orlandi-dopo-il-ventennio-nero-di-balle-sulla-pista-turco-sovietica-ecco-in-scena-la-versione…
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10/5/2014 La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina…
x TUTTI
Ho aggiunto poco fa al mio articolo quanto segue:
” Come pure ho scritto nel mio libro, a leggere il rapporto di Gangi al Sisde si scopre anche che né Bosco né Sambuco hanno mai detto
che l’uomo della Bmw aveva con sé, da mostrare alla ragazza, prodotti di bellezza Avon. Bosco ha detto a Gangi solo di avere visto da
una ventina di metri “un tascapane di tipo militare” che, una volta aperto, mostrava al suo interno la lettera A maiuscola. E Sambuco mi
ha addirittura giurato che lui di Avon NON ha mai parlato! Mai a verbale con i carabinieri (della sede di via In Selci). S’è prestato a
parlare di Avon in qualche intervista – nelle quali peraltro si contraddice clamorosamente su più cose – solo per supportare quanto detto
da Federica Orlandi a proposito dell’ultima telefonata di sua sorella Emanuela. “Per dare qualche speranza a quei poveracci”, mi ha
spiegato Sambuco, come ho riportato nel libro. Ma proseguiamo.”
33 Pino Nicotri { 22.11.09 alle 0:19 }
x Anna
Quello prudentemente non lo hanno mai messo online, non che io sappia. Ma i giornali ne hanno abbondantemente parlato e comunque
ho avuto occasione di sentire anche quel nastro.
Non so quanto durino i podcast di “Chi l’ha visto?”, forse la telefonata di “Mario” non c’è più solo perché i podcast dopo un certo
tempo vengono cancellati.
Un saluto e benvenuta.
pino nicotri
34 Uroburo { 22.11.09 alle 0:25 }
Un saluto a tutti dopo una vacanza passata alle terme (ed anche cercando vini di ottimo livello nel tempo lasciato libero dalle cure). Ho
anche visitato Lione, l’unica città della Francia che ancora non conoscevo: bei musei ed un bel centro storico.
Insomma un periodo breve ma piacevole. U.
35 AZ Cecina LI { 22.11.09 alle 2:42 }
Bentornato a Uroburo, rinfrancato e presumibilmente “depurato dalle scorie” dopo la vacanza termale, ti attendiamo più pugnace ed in
forma che pria.
X Barone rosso
Il diavolo è un’invenzione dei preti.
Fino a poco tempo fa era anche una mia ferrea convinzione, poi è apparso sulla scena Ghedini e da allora sull’argomento seri dubbi mi
assalgono.
Antonio — [email protected]
36 La striscia rossa { 22.11.09 alle 9:22 }
Ho un incubo: milioni di processi civili e penali che giacciono in uffici deserti.
Mi sveglio e sento parlare di riforme.
Spero si ponga rimedio.
Invece si propone una inedita prescrizione dei processi.
Ma così non si risolve il problema.
Piero Grasso,
procuratore nazionale antimafia
37 Pasquino { 22.11.09 alle 10:50 }
VENT’ANNI
L’arco dell’amore è sempre teso, pronto,
a lanciare il suo dardo tenebroso.
L’errore non fa testo, se non lanci è dissesto,
le tue freccie colpiran con garbo in un sol gesto.
Osare, i tuoi vent’anni fan tremare, fan gioire,
sono inebrianti e fan soffrire, come le spine
delle rose al sol d’aprile, fan godere, fan impazzire..
http://www.pinonicotri.it/2009/11/la-scomparsa-di-emanuela-orlandi-dopo-il-ventennio-nero-di-balle-sulla-pista-turco-sovietica-ecco-in-scena-la-versione…
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10/5/2014 La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina…
38 Pino Nicotri { 22.11.09 alle 11:49 }
x TUTTI
Ho appena aggiunto al testo del mio articolo le seguenti parole:
“Qualche giornale scrive che una perizia ha dimostrato che Mancini s’è sbagliato, ecco perché ora si cambia cavallo e si punta sul
“Mario” della Minardi. Bene. Ma scusate: se si è sbagliato Mancini, che in quanto membro di un certo peso della banda della Magliana
doveva conoscere “Ruffetto” piuttosto bene ed è quindi strano ne abbia confuso la voce, è ancor più probabile che si sbagli anche la
Minardi. O no? O qualcuno ha regalato alla Minardi la patente di infallibilità, manco fosse il papa e nonostante le enormi cazzate sparate
un anno e mezzo fa?”.
39 Anna { 22.11.09 alle 13:17 }
la minardi è totalmente inattendibile,quello che non capisco è chi c’è dietro a lei a manovrare il tutto.
ok,allontanare i sospetti dal vaticano scaricandoli sulla bandaccia,in modo da non “sporcare” il nome di Wojtila,specie se in odore di
santità…ma perchè la banda della Magliana?forse perchè ormai son morti quasi tutti da de pedis a edoardo toscano ecc ecc e quindi
non possono piu’ ribattere?
P/S= grazie per il benvenuta!
da sempre mi interrogo sui casi di scomparsa e i vari misteri italiani e il tuo libro(scusa se ti do’ del tu) è i piu’ ben fatto,completo e
attendibile sul caso orlandi…felicissima di aver trovato questo sito/blog dove poter leggere gli aggiornamenti
40 Controcorrente { 22.11.09 alle 13:50 }
Prego controllare questo articolo
http://milano.repubblica.it/dettaglio/al-via-le-ronde-dei-vicini-di-casa-il-pirellone:-segnalate-i-sospetti/1785309
Una domanda infine per La SYLVI
Ma se ci invitano a trasformarci in Delatori ,mi spieghi che differenza passa tra la nostra DEMOCRAZIA e la Mosca del KGB o la
STASI della DDR???
Ah, già , imbecille che altro non sono qui in Ittaly, si tratta di denunciare REATI…
Conoscendo i mittomani ittagliani, già immagino centinaia di denuncie, con decine di prelievi inviati alla Digos per la POPO del cane del
vicino!!
Ho comprato una P38 giocattolo!
cc
41 sylvi { 22.11.09 alle 14:38 }
caro CC,
ho telefonato alla polizia municipale perchè, dopo un temporale, c’era un grosso tronco sulla strada; ho telefonato ai VVFF perchè
aveva preso fuoco un palo dell’Enel, poi eliminato; ho telefonato in questura quando abitavo a Udine in centro e c’era un via vai tanto
che mia figlia mi domandò più volte: – Mamma, che cosa vendono le signorine?- Giornali- risposi d’impulso e con ferrea logica mi disse:
-Ma se il giornalaio è di là della strada!Chiesi al Questore se aveva una risposta migliore!
Quindi un certo controllo del territorio penso sia dovere del cittadino.
Io invece avrei un’altra domanda:
Quanti sono i carabinieri e i poliziotti adetti alle scorte , anche per andare a p…. e a trans?
O alle Maldive come il Diliberto potente?
E soprattutto scortano persone che corrono pericoli come me e te che ora siamo al computer?
O Ex qualcosa che non si rassegnanoall’anonimato, mentre non c’era scorta per Biagi?
Quanti sono gli imboscati negli uffici perchè si sa che è meglio stare seduti che correre dietro a un delinquente?
A tutte queste domande vorrei una risposta.
Se ci fosse, eserciti di forze dell’ordine sarebbero per le città a tutelare i cittadini onesti!
Ancora una domanda: perchè i clandestini, in massa, sono solo in Italia? Credi che il Marrazzo non sapesse di aver a che fare con
clandestini?
Sicuramente c’è il KGB e la STASI in Italia, leggiamo Pino in questi giorni, ma sicuramente non sono a spiare i disgraziati come me e
te!!!
http://www.pinonicotri.it/2009/11/la-scomparsa-di-emanuela-orlandi-dopo-il-ventennio-nero-di-balle-sulla-pista-turco-sovietica-ecco-in-scena-la-versione…
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10/5/2014 La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina…
Io ho comprato Lego e Meccano a mio figlio, mai P38 o simili.
Gli dicevo : getta una manciata di mattoncini di lego in faccia ai malintenzionati!
Sylvi
42 Cerutti Gino { 22.11.09 alle 15:28 }
x U.
A Lione avrai sicuramente visitato la Cattedrale di Saint-Jean dove tuttora si svolgono riti religiosi in gallico.
Quando anni fa lo feci io, rimasi stupefatto. La paragono a Nôtre Dame di Parigi e a San Marco di Venezia, le più belle.
Di chiese antiche europee mi sono fatto una discreta cultura anche perchè ne ho visitate tantissime.
Saluti.
C.G.
43 Controcorrente { 22.11.09 alle 16:15 }
cara Sylvi,
vada per la polizia di Condomio.
Infatti noi siamo in ittaglia,capirai,noi traduciamo in farsa sempre tutto, anche la sicurezza.
Vuol dire che sparerò per gioco in bocca con la pistola giocattolo ,al finto caposcala della finta polizia , per una finta sicurezza!
Mia cara , ma sei davvero sicura che in fondo io esista?
Siamo in ITTAGLIA !!!
cc clone
44 Controcorrente { 22.11.09 alle 16:22 }
X Sylvi,
mia cara a dire il vero ,nutro forti dubbi, che tu sia la vera Sylvi e non il suo clone.
In effetti la vera Sylvi,vive in Itaglia e tutto quello che ha fatto lo ha fatto per Dovere Civico,mica perchè gli hanno dato i gradi da
pulllizziotta di condomio!
Sei sicura di vivere in Itaglia, controllati il DNA!
cc clone
45 Controcorrente { 22.11.09 alle 16:51 }
caro Uruburo,
spero che tu sia rientrato in Itaglia e non nella distorsione spazio-temporale che vede il sottoscritto invece in ITTAGLIA.
Qui da noi stanno succedendo cose strane,la caccia al negher per un bianco natale del menga ,in certa località Coccaglio, in altro luogo
un funzionario comunale gira per aule scolatiche statali, a caccia di abbia staccato crocefissi, infine il mio geometra di condomio si è
vestito da Scherlock Holmes con tanto di pipa e lente e controlla la cacca dei cani!
Ho paura, perchè da buon cittadino ho denunciato il tutto alla neurodeliri, ma mi hanno messo in attesa, temo per la mia vita,poichè mi
ha risposto la polizia libanese!
Temo per la mia vita e spero di svegliarmi presto da questo incubo!
cc
cc clone
Dio mio manco più mi ricordo se io sono io o un’altro!!
Ps -Quali vini hai assaggiato, pretendo un resonto completo quando torno!
46 Anita { 22.11.09 alle 17:23 }
x Sylvi e CC
Qui esiste il “neighborhood watch”, non in tutti i vicinati, ma pricipalmente dove si sospettano pedofili o ci sono furti.
Su un palo elettrico ci mettono un avviso con un grande occhio, a volte con la scritta “neighborhood watch”, a volte solo l’occhio.
Se si notano auto sospette che girano e rigirano e si fermano di fronte a case, siamo avvisati di prendere il numero della targa.
Pero’ la polizia non usa giudizio, tempo fa’ vedi uno scasso in progresso, proprio quasi di fronte a me, erano le due di notte e sapevo
che i vicini erano in Florida.
http://www.pinonicotri.it/2009/11/la-scomparsa-di-emanuela-orlandi-dopo-il-ventennio-nero-di-balle-sulla-pista-turco-sovietica-ecco-in-scena-la-versione…
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10/5/2014 La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina…
Chiamai la polizia e li avvisai di non arrivare con le sirene, qui si sentono da almeno due miglia, la zona e’ molto quieta.
Arrivarono con ben 5 cruisers, sirene, fari, un pandemonio e parcheggiarono sul mio driveway.
Naturalmente i ladri erano gia’ spariti, ma presi il numero di una targa.
Fini’ che i ladri erano figli di influenti vicini…cosi’ la famiglia se la prese con me per aver chiamata la polizia………..
Tra parentesi, quei dolci pargoli avevano un bel record per altri furti.
Oh, di famiglie ricche e ben note.
Anita
47 Controcorrente { 22.11.09 alle 17:54 }
cara Anita,
se un ricco ruba per noia,varrebbe a mio avviso “il doppio della pena” e la rieducazione per i genitori(obbligatoria).
Sul merito della azione OK,dovere di cittadino, sulla polizia (velo pietoso)..ma purtuttavia erano in divisa !!
Per consolarti ti manderemo” gratis” ,un’intera Ronda padana, addestrata a Milano .
Sono sicuro dei risultati..certamente ottimi..,l?ittaglia ha ancora da dare molto al Mondo!
Ottimimismo perbacco!!
ciao
cc
48 Controcorrente { 22.11.09 alle 18:18 }
Ricerca storica tra delazione e denuncia!
Dicesi “denuncia”l’azione del comune cittadino che di fronte ad un reato anche a rischio di eventuali ritorsioni si reca presso le autorità di
PS per segnalare il fatto rendendo testimonianza.
Dicesi “delazione” la stessa cosa fatta per azioni politiche vere e presunte che in determinati momenti storici nei regimi polizieschi,
riferiscono alle ” autorità” sic,il sospetto di azioni politicamente contrarie al regime in carica.
Delatori erano per esempio dal 43al 45 coloro che segnalavano la presenza di Patrioti in determinate località ai nazisti e ai fascisti.
L’ittaglia storicamente è un paese che più che cittadini ha da sempre presentato Delatori”.
La presenza della mafia e affini associati è da questo punto di vista un fulgido esempio di italianità esportata nel mondo.
L’unico luogo in cui le figure dei delatori e dei cittadini vengono confuse.
Dicesi “teste di cazzo” coloro che che per futili motivi , non sanno che cazzo fare …
Dicesi REATO il togliere dalle Strade e dai Quartieri, le Forze dell’Ordine” o anche solo non permettergli di fare il proprio dovere
semplicemente negandogli la benzina e il resto..
cc
49 Linosse { 22.11.09 alle 18:34 }
Quando lo sforzo per solleticare i ventri degli ittagliani ottiene una vittoria sulla stitichezza celebreale si produce la:
coccagliata -azione originaria di coccaglio un paesino del bresciano di 7121 anime(?) che promuove la caccia porta a porta ,
esattamente il giorno di Natale per celebrare le “tradizioni cristiane” di un popolo estremamente intriso della cul tura di un unico e a volte
introvabile neurone attivo .
L.
50 Controcorrente { 22.11.09 alle 19:18 }
Morale cristiana-cattolica
Il vescovo cattolico di Rhode Island, Thomas Tobin, ha negato a Patrick Kennedy, uno dei figli del senatore Ted Kennedy, il
sacramento della comunione in quanto l’esponente del partito Democratico pur essendo di fede cattolica è favorevole all’aborto. Lo ha
dichiarato lo stesso Kennedy in un’intervista pubblicata oggi sul sito del quotidiano del Rhode Island The Providence Journal. «Questa
decisione – scrive il quotidiano – inasprisce in modo significativo un contenzioso in corso da tempo tra il vescovo Tobin, un
ultraconservatore, e Parick Kennedy, uno dei figli della più famosa famiglia cattolica degli Stati Uniti».
Morale
Trombare fuori dalla famiglia va bene , sei un buon cattolico,essere Pedofilo pure(tanto evidentemente si gioca in casa),rubare per carità
non se parla neppure, va bene..votare secondo coscienza no, ti negano la Comunione…
http://www.pinonicotri.it/2009/11/la-scomparsa-di-emanuela-orlandi-dopo-il-ventennio-nero-di-balle-sulla-pista-turco-sovietica-ecco-in-scena-la-versione…
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51 sylvi { 22.11.09 alle 20:18 }
caro CC,
io sarei d’accordo di mandare una bella Ronda all’Anita, purchè sappia suonare la fisarmonica e cantare la Montanara, o anche “quel
mazzolin di fiori”.
Credo che dalle sue parti farebbero un figurone e chi li lascerebbe tornare???……
Anita sarebbe in prima fila ad impedirne la partenza!!!
Certo che il figlio di Kennedy è un tontolone!!!
Io ho sempre affermato, a destra e a manca, testuale:
l’aborto è sempre una tremenda sconfitta della donna, innanzitutto, perchè l’uomo qualche volta c’è spesso no.
Ma chi sono io per ergermi a giudice divino , o a Quagliariello terreno , delle traversie terrene di una donna???
Ancora non sono scomunicata!
O il Kennedy non la racconta giusta o il vescovo americano ha passato troppo tempo a Roma, dove si fa ma non si dice!!! Nehhhh?
Io, quando mi sento, faccio la Comunione, con la benedizione del prete e di mia zia suora che fa il sacrestano!!!
Poi…siii onesto, prete non è sinonimo di pedofilo!!!
Ho passato la mia vita a difendere i più piccoli, non ho mai avuto le fette di prosciutto sugli occhi, nè l’ingenuità sui fatti della vita che ti
piace attribuirmi!!!
Vado a controllare il DNA, va bene!
Sylvi
52 Anita { 22.11.09 alle 20:21 }
x Controcorrente
Caro CC,
conosciamo benissimo Parick Kennedy.
Ci domandiamo chi diavolo lo vota…e’ un imbecille di prima categoria, ma e’ un Kennedy.
La storia con Bishop Tobin l’ha creata lui stesso.
E’ vero che Bishop Tobin ha avvisato Patrick che e’ contro la chiesa cattolica ricevere la Comunione ed appoggiare l’aborto.
Questo nel 2007.
Per motivi tutti suoi, Kennedy e’ andato pubblico di recente con questa storia.
Prima chiedendo privatezza e mandato la sua lettera a Bishop Tobin ai Media.
Poi ha pubblicamente richiesto un meeting segreto in un ristorante ben conosciuto nella zona dei ristoranti Italiani piu’ di lusso e piu’
frequentati.
Bishop Tobin ha rifiutato, ci sarebbe stata una baraonda di reporters da fermare tutto il traffico, gia’ ingolfato specialmente a
mezzogiorno, ora di picca.
Le stazioni radio hanno chiesto diverse volte uno scontro con Patrick Kennedy, ma il suo ufficio non risponde.
Forse e’ di nuovo in riabilitazione per abuso di droghe.
Ogni volta che commette magagne, la famiglia lo fa’ sparire in qualche clinica…fuori Stato naturalmente.
Il nostro Stato e’ piccolo e conosciamo tutti i politici, passati e presenti.
Ciao, Anita
53 Anita { 22.11.09 alle 20:36 }
x Controrrente
Ecco un video preso a caso di Patrick Kennedy che accusa il congresso di bigotry.
http://www.youtube.com/watch?v=IFuu6LYQ-cA
Ciao, Anita
http://www.pinonicotri.it/2009/11/la-scomparsa-di-emanuela-orlandi-dopo-il-ventennio-nero-di-balle-sulla-pista-turco-sovietica-ecco-in-scena-la-versione…
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I commenti dicono tutto…ma sono in inglese.
54 Anita { 22.11.09 alle 22:08 }
x Controcorrente
Ai Kennedy e’ permesso tutto, guarda quante ne ha fatte il paparino di Patrick, Ted Kennedy, incluso omicidio colposo.
Abbandono’ la giovane Mary Jo Kopechne nella sua auto affondata a Chappaquiddick, in pochi metri d’acqua, l’auto era capovolta e
lui e’ uscito, Mary Jo rimase intrappolata e si stima che ci sono voluti almeno 20 minuti per annegare.
Il soffitto interno dell’auto era tutto sgraffiato.
Ted Kennedy nuoto’ a casa di un amico ed al mattino, dopo 11 ore, avviso’ la polizia.
Sempre sbronzo, ne ha fatto passare di tutte alla povera moglie Joan, divorziato, ha sempre coperto tutti i crimini di famiglia, e viene
venerato come il grande Patriarca di questa famiglia che ha fatto fortuna col bootlegging=contrabbando ai tempi della proibizione.
Anita
55 Controcorrente { 22.11.09 alle 22:15 }
Bah, cara Anita,
nulla di nuovo, in perfetta linea con gran parte della Storia Americana , Padri Pellegrini compresi!
cc
56 Controcorrente { 22.11.09 alle 22:45 }
Cara Sylvi,
mai pensato che tutti i preti siano ….!
E’ la “dura” legge delle generalizzazioni forzate….mi sembra che anche tu abbondi, quando ti ci metti….
Mettiamola così, mai capito perchè quando c’è di mezzo il Sacro, molti saltano sulla sedia come se un’ape li avesse punti sul pisello..!!
Li antichi che aveveno pure Loro una precisa idea del sacro, avevano inventato le sacre puttane , insieme alle sacre vergini..e nessuno si
incazzava più di tanto..
cc
57 Niente comunione per Kennedy jr "E' a favore dell'aborto" { 22.11.09 alle 23:18 }
Giusto! La comunione si può dare invece a Bush padre e a Bush figlio. Il primo ha autorizzato Saddam ad invadere il Kuwait per poi
fotterlo, massacrandogli vilmente tra l’altro 40 mila uomini della Guardia Nazionale ormai in fuga verso Bagdad. Il secondo ha ingannato
il popolo americano e il mondo intero inventandosi le atomiche irachene per poter invadere di nuovo quel disgraziato Paese troppo ricco
di petrolio e massacrare non si sa quante centinaia di migliaia di iracheni.
C’è anche un cattolicesimo che fa più schifo del previsto, sempre sporco di sangue.
Shalom
58 Uroburo { 22.11.09 alle 23:49 }
Caro Gino,
ho visitato la cattedrale di Saint Jean che però non mi ha entusiasmato; ho trovato molto piacevole l’abside ma la facciata mi è sembrata
un misto poco pulito di romanico e di gotico. In generale a me piacciono le chiesa romaniche oppure gotiche. Le forme miste devono
avere una loro particolare coerenza.
Mi è invece piaciuta molto la città vecchia intorno alla cattedrale.
Ho trovato invece assai particolare la chiesa di St. Martin d’Aulnay, nella penisola. E’ un grosso complesso romanico assai articolato,
intonacato di bianco avorio variamente ornato di scacchiere rosse, soprattutto, ma non solo, sotto ai cornicioni del tetto ed intorno alle
finestre. La facciata consiste in una torre campanaria e la cupola in un massiccio torrione quadrato.
Non ho mai visto opere di quel genere.
Tra le chiese francesi amo molto le cattedrale di Notre Dame e di St. Denis a Parigi, e le cattedrali di Laon, Reims, Bourges, Chartres
ed Amiens, che è forse quella che preferisco per il suo grande equilibrio.
Invece nell’Ovest, a Poitiers, ci sono delle chiese romaniche del tutto particolari. Ed anche St. Sernin di Tolosa è un capolavoro. Poi ho
trovato fantastica la cattedrale gotica di Albi.
In Italia mi piace molto il romanico, grandioso dal nord al sud, mentre il gotico da noi ha semplicemente applicato alcuni aspetti estetici
gotici (ad esempio gli archi a sesto acuto) su strutture rimaste sempre romaniche.
In Italia si passa dal romanico allo stile rinascimentale senza fasi intermedie. Poi c’è la meravigliosa fioritura del barocco romano, un
miracolo di equilibrio e di bello stile.
http://www.pinonicotri.it/2009/11/la-scomparsa-di-emanuela-orlandi-dopo-il-ventennio-nero-di-balle-sulla-pista-turco-sovietica-ecco-in-scena-la-versione…
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10/5/2014 La scomparsa di Emanuela Orlandi: dopo il ventennio nero di balle sulla pista “turco-sovietica” ecco in scena la versione riveduta e corretta di Sabrina…
Facendo un conto globale ho scoperto che l’unica città francese che non ho ancor visitato è Lille. Con calma e pazienza ….
Un saluto U.
59 Anita { 23.11.09 alle 0:03 }
x Shalom
Bush padre e figlio non sono cattolici e nemmeno Clinton il quale ha iniziato i bombardamenti in Iraq secondo intelligence soprattutto
Europea e russa.
60 Anita { 23.11.09 alle 0:18 }
x Shalom
PS:
L’unico Presidente Cattolico Romano, e’ stato John F. Kennedy.
Anita
61 x Anita { 23.11.09 alle 1:00 }
Sì, ma Santa Romana Chiesa può fare questi ed altri miracoli…. Tanto non è certo la coerenza, l’onestà e la decenza il suo forte. E
neppure i Vangeli, tanto meno il povero Cristo.
Shalom
62 Anita { 23.11.09 alle 1:29 }
x Shalom
Se lei si riferisce al caso di Patrick Kennedy, veramente la richiesta di scomunica venne dal suo Parroco ed il Bishop dovette proseguire.
Kennedy puo’ ricevere tutti i sacramenti che vuole, se e’ religioso ed osserva le leggi della Chiesa commette un sacrilegio.
Sta a lui a decidere che tipo di Cattolico Romano e’.
Nessuno puo’ dettare la sua coscienza.
Io sono Cattolica non osservante, non credo nelle confessioni e non ricevo l’Eucaristia.
Anche quando vado a Battesimi, Cresime e Matrimoni, molti si alzano per ricevere l’Ostia, io rimango inginocchiata anche se sono la
sola.
Lei sta creando un romanzo che non esiste, non capisce che Patrick Kennedy e’ in acque calde per la sua inefficienza, problemi mentali
e di abuso di droghe, cosi’ per pubblicita’ mette in ballo il Bishop, dopo due anni.
La religione o va osservata o NO.
Non si usa per scopi politici e per voti, Patrick sta cercando di ottenere i voti dei gays, delle minoranze immigranti, legali o meno, e dei
Cattolici non osservanti.
Principalmente e’ per l’aborto sovvenzionato dal governo.
Anita
PS:
Conosco il dogma dell Cattolicesimo benissimo, sono stata educata da Suore e Madri, in collegio come interna.
63 Lettera aperta di Franco Fortini agli ebrei italiani { 23.11.09 alle 2:01 }
http://baruda.net/2009/02/05/franco-fortini-1989-lettera-agli-ebrei-italiani/
Ogni giorno siamo informati della repressione israeliana contro la popolazione palestinese. E ogni giorno più distratti dal suo significato,
come vuole chi la guida. Cresce ogni giorno un assedio che insieme alle vite, alla cultura, le abitazioni, le piantagioni e la memoria di quel
popolo – nel medesimo tempo – distrugge o deforma l’onore di Israele. In uno spazio che è quello di una nostra regione, alla centinaia di
uccisi, migliaia di feriti, decine di migliaia di imprigionati – e al quotidiano sfruttamento della forza-lavoro palestinese, settanta o centomila
uomini – corrispondono decine di migliaia di giovani militari e coloni israeliani che per tutta la loro vita, notte dopo giorno, con mogli, i
figli e amici, dovranno rimuovere quanto hanno fatto o lasciato fare. Anzi saranno indotti a giustificarlo. E potranno farlo solo in nome di
qualche cinismo real-politico e di qualche delirio nazionale o mistico, diverso da quelli che hanno coperto di ossari e monumenti l’Europa
solo perché è dispiegato nei luoghi della vita d’ogni giorno e con la manifesta complicità dei più. Per ogni donna palestinese arrestata,
ragazzo ucciso o padre percosso e umiliato, ci sono una donna, un ragazzo, un padre israeliano che dovranno dire di non aver saputo
oppure, come già fanno, chiedere con abominevole augurio che quel sangue ricada sui propri discendenti. Mangiano e bevono fin d’ora
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un cibo contaminato e fingono di non saperlo. Su questo, nei libri dei loro e nostri profeti stanno scritte parole che non sta a me
ricordare.
Quell’assedio può vincere. Anche le legioni di Tito vinsero. Quando dalle mani dei palestinesi le pietre cadessero e – come auspicano i
‘falchi’ di Israele – fra provocazione e disperazione, i palestinesi avversari della politica di distensione dell’Olp, prendessero le armi,
allora la strapotenza militare israeliana si dispiegherebbe fra gli applausi di una parte della opinione internazionale e il silenzio impotente di
odio di un’altra parte, tanto più grande. Il popolo della memoria non dovrebbe disprezzare gli altri popoli fino a crederli incapaci di
ricordare per sempre.
Gli ebrei della Diaspora sanno e sentono che un nuovo e bestiale antisemitismo è cresciuto e va rafforzandosi di giorno in giorno fra
coloro che dalla violenza della politica israeliana (unita alla potente macchina ideologica della sua propaganda, che la Diaspora amplifica)
si sentono stoltamente autorizzati a deridere i sentimenti di eguaglianza e le persuasioni di fraternità. Per i nuovi antisemiti gli ebrei della
Diaspora non sono che agenti dello Stato di Israele. E questo è anche l’esito di un ventennio di politica israeliana.
L’uso che questa ha fatto della Diaspora ha rovesciato, almeno in Italia, il rapporto fra sostenitori e avversari di tale politica, in confronto
al 1967. Credevano di essere più protetti e sono più esposti alla diffidenza e alla ostilità.
Onoriamo dunque chi resiste nella ragione e continua a distinguere fra politica israeliana ed ebraismo. Va detto anzi che proprio la
tradizione della sinistra italiana (da alcuni filoisraeliani sconsideratamente accusata di fomentare sentimenti razzisti) è quella che nei nostri
anni ha più aiutato, quella distinzione, a mantenerla. Sono molti a saper distinguere e anch’io ero di quelli. Ma ogni giorno di più mi
chiedo: come sono possibili tanto silenzio o non poche parole equivoche fra gli ebrei italiani e fra gli amici degli ebrei italiani? Coloro che,
ebrei o amici degli ebrei – pochi o molti, noti o oscuri, non importa – credono che la coscienza e la verità siano più importanti della
fedeltà e della tradizione, anzi che queste senza di quelle imputridiscano, ebbene parlino finché sono in tempo, parlino con chiarezza,
scelgano una parte, portino un segno. Abbiano il coraggio di bagnare lo stipite delle loro porte col sangue dei palestinesi, sperando che
nella notte l’Angelo non lo riconosca; o invece trovino la forza di rifiutare complicità a chi quotidianamente ne bagna la terra, che contro
di lui grida. Né smentiscano a se stessi, come fanno, parificando le stragi del terrorismo a quelle di un esercito inquadrato e disciplinato.
I loro figli sapranno e giudicheranno.
E se ora mi si chiedesse con quale diritto e in nome di quale mandato mi permetto di rivolgere queste domande, non risponderò che lo
faccio per rendere testimonianza della mia esistenza o del cognome di mio padre e della sua discendenza da ebrei. Perché credo che il
significato e il valore degli uomini stia in quello che essi fanno di sé medesimi a partire dal proprio codice genetico e storico non in quel
che con esso hanno ricevuto in destino. Mai come su questo punto – che rifiuta ogni ‘voce del sangue’ e ogni valore al passato ove non
siano fatti, prima, spirito e presente; sì che a partire da questi siano giudicati – credo di sentirmi lontano da un punto capitale
dell’ebraismo o da quel che pare esserne manifestazione corrente.
In modo affatto diverso da quello di tanti recenti, e magari improvvisati, amici degli ebrei e dell’ebraismo, scrivo queste parole a una
estremità di sconforto e speranza perché sono persuaso che il conflitto di Israele e di Palestina sembra solo, ma non è, identificabile a
quei tanti conflitti per l’indipendenza e la libertà nazionali che il nostro secolo conosce fin troppo bene. Sembra che Israele sia e agisca
oggi come una nazione o come il braccio armato di una nazione, come la Francia agì in Algeria, gli Stati Uniti in Vietnam o l’Unione
Sovietica in Ungheria o in Afghanistan. Ma, come la Francia era pur stata, per il nostro teatro interiore, il popolo di Valmy e gli
americani quelli del 1775 e i sovietici quelli del 1917, così gli ebrei, ben prima che soldati di Sharon, erano i latori di una parte dei nostri
vasi sacri, una parte angosciosa e ardente della nostra intelligenza, delle nostre parole e volontà. Non rammento quale sionista si era
augurato che quella eccezionalità scomparisse e lo Stato di Israele avesse, come ogni altro, i suoi ladri e le sue prostitute. Ora li ha e
sono affari suoi. Ma il suo Libro è da sempre anche il nostro, e così gli innumerevoli vivi e morti libri che ne sono discesi. È solo
paradossale retorica dire che ogni bandiera israeliana da nuovi occupanti innalzata a ingiuria e trionfo sui tetti di un edificio da cui
abbiano, con moneta o minaccia, sloggiato arabi o palestinesi della città vecchia di Gerusalemme, tocca alla interpretazione e alla vita di
un verso di Dante o al senso di una cadenza di Brahms?
La distinzione fra ebraismo e stato d’Israele, che fino a ieri ci era potuta parere una preziosa acquisizione contro i fanatismi, è stata
rimessa in forse proprio dall’assenso o dal silenzio della Diaspora. E ci ha permesso di vedere meglio perché non sia possibile
considerare quel che avviene alle porte di Gerusalemme come qualcosa che rientra solo nella sfera dei conflitti politico-militari e dello
scontro di interessi e di poteri. Per una sua parte almeno, quel conflitto mette a repentaglio qualcosa che è dentro di noi.
Ogni casa che gli israeliani distruggono, ogni vita che quotidianamente uccidono e persino ogni giorno di scuola che fanno perdere ai
ragazzi di Palestina, va perduta una parte dell’immenso deposito di verità e sapienza che, nella e per la cultura d’Occidente, è stato
accumulato dalle generazioni della Diaspora, dalla sventura gloriosa o nefanda dei ghetti e attraverso la ferocia delle persecuzioni antiche
e recenti. Una grande donna ebrea cristiana, Simone Weil, ha ricordato che la spada ferisce da due parti. Anche da più di due, oso
aggiungere. Ogni giorno di guerra contro i palestinesi, ossia di falsa coscienza per gli israeliani, a sparire o a umiliarsi inavvertiti sono un
edificio, una memoria, una pergamena, un sentimento, un verso, una modanatura della nostra vita e patria. Un poeta ha parlato del
proscritto e del suo sguardo «che danna un popolo intero intorno ad un patibolo»: ecco, intorno ai ghetti di Gaza e Cisgiordania ogni
giorno Israele rischia una condanna ben più grave di quelle dell’Onu, un processo che si aprirà ma al suo interno, fra sé e sé, se non
vorrà ubriacarsi come già fece Babilonia.
La nostra vita non è solo diminuita dal sangue e dalla disperazione palestinesi; lo è, ripeto, dalla dissipazione che Israele viene facendo di
un tesoro comune. Non c’è laggiù università o istituto di ricerca, non biblioteca o museo, non auditorio o luogo di studio e di preghiera
capaci di compensare l’accumulo di mala coscienza e di colpe rimosse che la pratica della sopraffazione induce nella vita e nella
educazione degli israeliani.
E anche in quella degli ebrei della Diaspora e dei loro amici. Uno dei quali sono io. Se ogni loro parola toglie una cartuccia dai mitra dei
soldati dello Tsahal, un’altra ne toglie anche a quelli, ora celati, dei palestinesi. Parlino, dunque.
64 Anita { 23.11.09 alle 2:17 }
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Myths of Babylon
Reports that U.S. soldiers damaged Iraqi antiquities turn out to have been media hype.
http://online.wsj.com/article/SB10001424052748704013004574519354014954972.html#printMode
Come ho sempre asserito i Media fanno piu’ danni delle guerre.
Anita
65 Cerutti Gino { 23.11.09 alle 11:11 }
x U.
Prendo atto con piacere della tua fondata cultura per quanto riguarda gli edifici di culto religioso e la loro pecuniarità architettonica. A
tanto non ci sarei mai arrivato, nonostante ne abbia visitati nel mio vagabondare, a decine.
Una che mi è rimasta impressa è anche la Gedaechniskirche di Berlino, o meglio, quella moderna, costruita accanto al rudere
dall’architetto Eiermann. Vista da fuori sembra un pugno in un occhio ma dentro è indescrivibilmente bella.
Quel crocifisso, poi…!
Bella!
C.G.
66 La striscia rossa { 23.11.09 alle 11:46 }
Gli dissi: ma ti pare, Giusé, che devi andare a lavorare anche questo sabato?
Mi rispose che erano pur sempre 16 euro in più in busta paga. Sedici euro.
Fiorella Coletti, moglie di Giuseppe, una delle vittime della Umbria Olii
67 l'insolente ma non troppo { 23.11.09 alle 12:13 }
In un periodo in cui i costi della politica sono messi sotto accusa, un’altra “Casta” non si può certo dire che se la passi male.
La Chiesa cattolica costa ai contribuenti italiani almeno quanto il ceto politico.
Oltre quattro miliardi di euro all’anno, tra finanziamenti diretti dello Stato e degli enti locali e mancato gettito fiscale.
La prima voce comprende il miliardo di euro dell’otto per mille, i 650 milioni per gli stipendi dei 22 mila insegnanti dell’ora di religione,
altri 700 milioni versati da Stato ed enti locali per le convenzioni su scuola e sanità.
Poi c’è la voce variabile dei finanziamenti ai Grandi Eventi, dal Giubileo (3500 miliardi di lire) all’ultimo raduno (2,5 milioni di euro), per
una media annua, nell’ultimo decennio, di 250 milioni.
A questi due miliardi 600 milioni di contributi diretti alla Chiesa occorre aggiungere il cumulo di vantaggi fiscali concessi al Vaticano, oggi
al centro di un’inchiesta dell’Unione Europea per “aiuti di Stato”.
L’elenco è immenso, nazionale e locale.
Sempre con prudenza si può valutare in una forbice fra 400 ai 700 milioni il mancato incasso per l’Ici (Nella finanziaria 2008 è prevista
l’eliminazione dell’Ici per la Chiesa), in 500 milioni le esenzioni da Irap, Ires e altre imposte, in altri 600 milioni l’elusione fiscale
legalizzata del mondo del turismo cattolico, che gestisce ogni anno da e per l’Italia un flusso di quaranta milioni di visitatori e pellegrini.
Il totale supera i quattro miliardi all’anno, dunque una mezza finanziaria.
68 l'insolente ma non troppo { 23.11.09 alle 12:25 }
Crimen Sollicitationis
Crimen sollicitationis (in latino “crimine di adescamento“) è un documento emesso dal Santo Ufficio del Vaticano nel 1962, che fornisce
istruzioni ai vescovi cattolici su come trattare i casi nei quali i preti erano accusati di usare la segretezza del confessionale per fare
avances sessuali ai penitenti.
Non solo, tramite esso si danno istruzioni su come porsi innanzi a casi di “crimini peggiori”, nei quali un prete è sessualmente coinvolto
con un animale, bambino o uomo.
Tale documento è stato redatto dal Cardinale Alfredo Ottaviani e approvato da papa Giovanni XXIII. Il documento invoca segretezza
sia per i casi trattati che per il documento stesso.
Esso impone segretezza persino sulle vittime degli abusi sessuali.
Sono imposte misure estreme per la violazione della segretezza, comprese la scomunica, la quale può essere inflitta e tolta solo dal papa
in persona.
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Alcuni vescovi, come conseguenza, sostengono di non averne mai conosciuto l’esistenza.
La prima volta che Crimen sollicitationis apparve sotto i riflettori fu nel 2001 in quanto ne fu fatta menzione in una lettera scritta
dall’allora Cardinale Ratzinger ai vescovi del mondo, riguardante nuove procedure atte a fronteggiare le accuse sugli abusi sessuali
minorili da parte di preti cattolici.
I legali coinvolti nei casi contro la Chiesa (numerosi negli Stati Uniti) hanno sostenuto che il documento è prova di ostruzione alla
giustizia.
Come risposta, i difensori della condotta della Chiesa hanno sostenuto che la pratica della segretezza riguardava solo le leggi canoniche
(la cui conseguenza estrema alla violazione era la scomunica) e che ciò non impediva ad un vescovo di riferire alle autorità civili su casi di
pedofilia interna.
Essi hanno inoltre sostenuto che, siccome il documento imponeva segretezza, sarebbe stato improbabile poter influenzare le azioni dei
funzionari della Chiesa, tranne quelle di cui si era a conoscenza.
Merita menzione il fatto che, mentre il paragrafo 1 del documento sembra limitare la sua applicazione ai casi di “tentazione” di un
penitente da parte di un prete:
«Il crimine di sollecitazione subentra allorquando un prete tenta un penitente … nell’atto sacramentale della confessione, sia prima che
immediatamente dopo … verso questioni impure o oscene»
L’articolo 72 specifica che:
«… queste cose che sono state stabilite riguardanti il crimine di sollecitazione … sono altrettanto valide, cambiando solo quelle cose che
devono essere cambiate a causa della loro stessa natura, per i crimini peggiori».
Il termine “crimine peggiore” fa riferimento agli abusi sessuali perpetrati da una persona di condizione clericale nei confronti di una
persona dello stesso sesso, il che porta a concludere che le leggi date, incluso il giuramento alla segretezza, si applichino effettivamente
alle vittime di abuso.
Ho cercato un po’ di informazioni riguardo al Crimen Sollicitationis dopo aver visto questo documentario della BBC sugli abusi sessuali
perpetrati in America da preti cattolici e sull’omertà che regola i rapporti tra i suddetti preti e le alte sfere del vaticano…
PURTROPPO IL FILMATO IN QUESTIONE E’ STATO BLOCCATO… PECCATO, VI DOVRETE ACCONTENTARE
DELLA MIA DESCRIZIONE
Ha un che di sconvolgete… sinceramente non è una cosa nuova, perché anche in zona ho sentito di casi di “presunta pedofilia” clericale.
69 x l'insolente ma non troppo { 23.11.09 alle 16:52 }
x l’insolente ma non troppo
Non è’ farina del tuo sacco !
70 l'insolente ma non troppo { 23.11.09 alle 18:33 }
E’ esatto! sempre però bisogna rinfrescare la labile memoria dei preganti.
71 sylvi { 23.11.09 alle 19:36 }
x l’insolente ma non troppo
veloce, prima di tornare al “travaglio usato” leopardiano:
–in questo blog, chi sarebbero” i preganti dalla labile memoria”????Se qualcuno ci fosse, sarebbe come “la titina, la cerco e non la trovo…!!”
Saluti
Sylvi
72 Anita { 23.11.09 alle 21:49 }
E dicono che a Cuba manca il necessario……
Primo trapianto penile a Cuba, gratis per giunta.
Cuba offers free penis implants
November 21, 2009
http://www.pinonicotri.it/2009/11/la-scomparsa-di-emanuela-orlandi-dopo-il-ventennio-nero-di-balle-sulla-pista-turco-sovietica-ecco-in-scena-la-versione…
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AFP
Governo di Cuba ha offerto gratuitamente la sua prima protesi del pene, parte di un programma destinato ad essere esteso in tutta l’isola
comunista, un quotidiano ufficiale ha riferito.
È probabile, non quello che Karl Marx aveva in mente quando ha immaginato una società trasformata “da ciascuno secondo le sue
capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni”, ma Juventud Rebelde riferito il Venerdì che il silicio e l’argento protesi del pene sono
destinati a diventare più comune.
Uomini in sette province cubane saranno idonei per la procedura, che urologo Juan Carlos Yip vantava era normalmente “in esclusiva ai
paesi del primo mondo e ad un costo elevato.
“Sarà effettuato in pazienti in cui la sofferenza sessuale non risponde positivamente alle terapie tradizionali”.
Quelli oltre i 40 anni e quelli con diabete o problemi circolatori sono impostati per essere in prima fila il giornale.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Anita
73 La striscia rossa { 24.11.09 alle 9:33 }
È il vecchio motto dei fratelli Rosselli: non mollare. Loro pagarono con la vita.
Ora in Italia non c’è in gioco la vita delle persone. Ma ci sono i valori per i quali abbiamo combattuto.
In ballo c’è la buona democrazia: è abbastanza per non mollare
Carlo Azeglio Ciampi
74 Pino Nicotri { 24.11.09 alle 15:15 }
x TUTTI
E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
BUONA LETTURA.
pino nicotri
75 apple ipads features { 06.12.10 alle 1:27 }
I am continuously invstigating online for tips that can aid me. Thanks!
76 colon cleanse { 06.12.10 alle 7:08 }
someone needs to smack you in the face
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SOPRAVVISSUTO DI AUSCHWITZ: “POSSO IDENTIFICARMI CON I GIOVANI PALESTINESI”
Davvero le previsioni di Marx erano sbagliate?
FELICE PASQUA! Occhio però alla nuova bolla dei mercati valutari e al Quantitative Easing europeo, che farà felici le banche
Una lettura olistica della storia
Qualche nodo viene al pettine anche in Israele. Che con i palestinesi non cambia metodi
La banalità del male
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