CHIRURGIA PLASTICA DI RIMODELLAMENTO IN ESITI DELLA
Transcript
CHIRURGIA PLASTICA DI RIMODELLAMENTO IN ESITI DELLA
CHIRURGIA PLASTICA DI RIMODELLAMENTO IN ESITI DELLA GRANDE OBESITÀ Relatore: Dott.ssa Liah Moalem S.C.D.O. di Chirurgia Plastica - Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità, Novara. Direttore: Dott. Giovanni Verna TIPOLOGIA DEL PAZIENTE Dietologia Medico curante Altri reparti Chirurgia plastica Autodiagnosi Post chirurgia bariatrica CHIRURGIA BARIATRICA INTRODUZIONE Notevole calo ponderale mantenuto nel tempo Miglioramento o scomparsa delle comorbilità Migliore qualità di vita Riduzione dei costi sociali CHIRURGIA BARIATRICA INTRODUZIONE Equipe multidisciplinare Chirurgo Diabetologo Psicologo Paziente Endocrinologo Anestesista Gastroenterologo Radiologo CHIRURGIA BARIATRICA INTRODUZIONE Sweet eaters Binge eating disorder (BED) CHIRURGIA BARIATRICA INTRODUZIONE Binge eating disorder (BED) Sweet eaters RESTRITTIVO BMI >50 MALASSORBITIVO PALLONE INTRAGASTRICO RESTRITTIVO CHIRURGIA BARIATRICA INTRODUZIONE Indicazioni BMI > 40 ( BMI 35-40 + comorbidità) Compliance del paziente Età 18-60 anni Fallimento di un corretto trattamento medico Controindicazioni Paziente incapace a sottoporsi al prolungato follow-up Disordini psicotici Alcolismo e tossicodipendenza Malattie correlate a ridotta speranza di vita Paziente inabile a prendere cura di se stesso o senza adeguato supporto famigliare Gravidanza (anche prevista nei successivi 2 anni) CHIRURGIA BARIATRICA INTRODUZIONE Interventi restrittivi Malassorbitivi Gastroplastiche verticali Bendaggi gastrici Diversione Bilio-Pancreatica Bypass Gastrico CHIRURGIA BARIATRICA COMPLICANZE Intra-operatorie Post-operatorie tardive Emorragia Perforazione Occlusione intestinale Laparocele Complicanze neurologiche Post-operatorie precoci Trombo embolia venosa Embolia polmonare Insufficienza respiratoria Fistola gastrica / intestinale Infezione Rischio di mortalità 0.1-1% CHIRURGIA BARIATRICA COMPLICANZE IMPORTANTE: Per ottenere i maggiori vantaggi con il minor rischio di complicanze sono necessari periodici controlli clinici e nutrizionali. Integrazioni vitaminiche e minerali Un importante calo di peso comporta quasi sempre un rilassamento dei tessuti cutanei che determina modificazioni dell’aspetto fisico. Alcuni interventi chirurgici per la terapia dell’obesità sono reversibili, anche se solo funzionalmente (ripristino totale della capacità di mangiare e/o assorbire il cibo), per mezzo di un nuovo intervento chirurgico Altri invece alterano definitivamente l’anatomia del paziente CHIRURGIA BARIATRICA INTERVENTI RESTRITTIVI Gastroplastiche verticali 1. Gastroplastica verticale (30%) Consiste nella creazione di una piccola "tasca" gastrica che comunica con il resto dello stomaco tramite uno stretto orifizio (neopiloro). Tecnica : Laparotomica / Laparoscopica CHIRURGIA BARIATRICA INTERVENTI RESTRITTIVI 1.Gastroplastica verticale (30%) Vantaggi Semplice da eseguire in mani esperte No alterazione meccanismi della digestione Rischio operatorio limitato Riduzione media del 50-60% dell’eccesso di peso preoperatorio Scarse complicazioni ed assenza di rischio di carenze metaboliche e nutrizionali a distanza Svantaggi Rischio di fallimento sulla perdita di peso sin dalle fasi iniziali oppure rischio di recupero di peso negli anni successivi: dipende dalla compliance del paziente CHIRURGIA BARIATRICA INTERVENTI RESTRITTIVI 1.Gastroplastica verticale (30%) Effetti collaterali e complicanze Vomito (indotto dall’alimentazione / stenosi piloro) e MRGE Cedimento della sutura Dilatazione progressiva della tasca gastrica Controindicazioni BMI> 50 Scarsa compliance Disordini maggiori del comportamento alimentare: bulimia “nervosa” e Sweet eaters CHIRURGIA BARIATRICA INTERVENTI RESTRITTIVI Gastroplastiche verticali 2. Sleeve Gastrectomy Consiste nell’asportazione laparoscopica di un tratto verticale di stomaco in modo da rimpicciolire il contenitore gastrico e ridurre l’interesse per il cibo. Vantaggi Elevata risoluzione del diabete mellito tipo II Non associata al malassorbimento e dumping syndrome Tratto gastro-enterico rimane esplorabile Disinteresse per il cibo CHIRURGIA BARIATRICA INTERVENTI RESTRITTIVI 2. Sleeve Gastrectomy Controindicazioni Scarsa compliance Precedenti interventi gastrici Svantaggi Non reversibile Effetti collaterali e complicanze Vomito e MRGE Dilatazione meccanica Casi fallimentari - può essere aggiunto meccanismo malassorbitivo CHIRURGIA BARIATRICA INTERVENTI RESTRITTIVI Bendaggi gastrici Il bendaggio gastrico attualmente più utilizzato è il Bendaggio Gastrico Regolabile, solitamente posizionato con tecnica laparoscopica. Consiste nella creazione di una piccola tasca gastrica che comunica con il resto dello stomaco tramite uno stretto orifizio. Vantaggi Non comporta asportazione o sezione di organi Anatomicamente reversibile Possibilità di regolazione dell’anello Paziente non “soffre la fame” Mortalità operatoria più bassa (0.05%-0.3% nelle varie casistiche) CHIRURGIA BARIATRICA INTERVENTI RESTRITTIVI Bendaggi gastrici Effetti collaterali e complicanze Vomito e MRGE Dilatazione della tasca gastrica Scivolamento verso l’alto della parete gastrica Erosione della parete dello stomaco Infezione del serbatoio Rottura del tubicino Con questo intervento si ottiene mediamente una riduzione del 40-60% dell’eccesso di peso pre-operatorio CHIRURGIA BARIATRICA INTERVENTI MALASSORBITIVI Diversione Biliopancreatica (BDP) Resezione gastrica distale, colecistectomia e la diversione biliopancreatica vera e propria (creazione di un doppio condotto intestinale che ritardi l’incontro fra cibo e succhi digestivi). Vantaggi Ridotto assorbimento degli alimenti, specialmente grassi e farinacee Alimentazione “quasi” libera Indicato per i “superobesi” e binge eaters Pochi mesi dopo l’intervento, il 98% dei soggetti affetti da diabete di tipo II e il 100% degli ipercolesterolemici hanno valori normali di glicemia e colesterolo CHIRURGIA BARIATRICA INTERVENTI MALASSORBITIVI Diversione Bilo-Pancreatica (BDP) Effetti collaterali e complicanze 4% - complicanze chirurgiche immediate Tardive: ulcera (3%), occlusione intestinale (1%) e laparocele (10%) Follow-up nutrizionale per evitare: anemia (5%), osteoporosi (6%), carenze vitaminiche (4%), malnutrizione proteica episodica (1%), malnutrizione proteica ricorrente (1%) Svantaggi Supplementazioni orali di calcio, ferro e vitamine per tutta la vita Introito di zuccheri semplici può influire negativamente sulla riduzione del peso CHIRURGIA BARIATRICA INTERVENTI MALASSORBITIVI By pass Gastrico L’intervento consiste nella creazione di una ”piccola tasca gastrica” (volume di 15-20 ml) alla quale viene anastomizzata un ‘ansa intestinale, “saltando” (bypass) lo stomaco, il duodeno ed il primo tratto dell’intestino tenue. Vantaggi riduzione dell’introito alimentare (effetto restrittivo) precoce senso di sazietà Svantaggi dumping syndrome parziale “malassorbimento” dei grassi e vitamine cavità gastrica non più esplorabile CHIRURGIA BARIATRICA INTERVENTI MALASSORBITIVI By pass Gastrico Complicanze precoci (prima dei 30 giorni) Fistola 2-7% Embolia polmonare 0,2-1% Infezione ferita 8% (tecnica convenzionale) Emorragia intestinale 0,8-4,4% Insufficienza respiratoria 1-4% Complicanze Tardive Ernia ferita chirurgica 12-15% (tecnica convenzionale) Occlusione intestinale 1-3% (più frequente in laparoscopia) Stenosi dell’anastomosi 3-7% Anemia da carenza di ferro e/o vitamina B12 e/o acido folico 15-33% (*) Osteoporosi da carenza di calcio 8-10% (*) Ulcera 1-16% * nel caso di Bypass distali e di mancata assunzione di “integratori” DIETOLOGIA INTRODUZIONE Ruolo del Dietologo Inquadramento nutrizionale pre-operatorio Educazione nutrizionale post-operatoria Follow up Esclusione di forme secondarie ad endocrinopatie: Disfunzioni tiroidee Ipercorticosurrenalismo (sindrome di Cushing) Disfunzioni ipofisarie (iperprolattinemie) e deficit ormoni ipofisari e in primo luogo deficit del GH Ovaio policistico DIETOLOGIA INTRODUZIONE Determinazione del profilo di rischio metabolico Alterazioni del metabolismo glucosio-insulina (glicemia, Hb glicosilata, insulina) Rischio di epatopatie metaboliche Dislipidemie Stato nutrizionale e obesità sarcopenica DIETOLOGIA INTRODUZIONE Che cos’è la sindrome metabolica? La sindrome metabolica è la presenza simultanea nello stesso individuo di più fattori di rischio senza che questi si manifestino in modo eclatante. Pressione arteriosa Glicemia Trigliceridi / colesterolo HDL È una malattia che, se trascurata, aumenta X10 volte la probabilità di sviluppare diabete e X3 il rischio di morte cardiovascolare. DIETOLOGIA INTRODUZIONE Che cos’è la sindrome metabolica? Autore Definizione Vague J 1956 Sindrome dell’obesità androide Avogaro et al 1966 Sindrome plurimetabolica Williams RR 1988 Sindrome dell’ipertensione dislipidemica Reaven GM 1988 Sindrome X De Fronzo 1991 Sindrome dell’insulinoresistenza OMS 1998 Sindrome metabolica NHANES III-ATP III 2001 Sindrome matabolica Muggeo M 2001 Sindrome plurimetabolica ACE Position Statement 2003 Sindrome da insulinoresistenza DIETOLOGIA INTRODUZIONE Che cos’è la sindrome metabolica? International Diabetes Federation (IDF): Obesità addominale definita dalla circonferenza vita >94cm per gli uomini e >80cm per la donna Più almeno due dei seguenti fattori: elevati valori di TG: >150mg/dL (1.7mmol/L) o specifici trattamenti per questa dislipidemia ridotti valori di colesterolo HDL: <40mg/dL (0.9mmol/L) nell’uomo e <50 mg/dL (1.1mmol/L) nella donna o trattamento pressione arteriosa elevata: >130/85 o trattamento per diagnosi di ipertensione elevata glicemia a digiuno: >100mg/dL (5.6mmol/L) o diagnosi di diabete tipo 2 (per valori border-line è fortemente raccomandato OGTT ma non è necessario per definire la presenza della sindrome) DIETOLOGIA VALUTAZIONE DEL SOVRAPPESO 1. Indice di massa corporea BMI valore numerico ottenuto dal rapporto tra il peso espresso in Kg e l'altezza espressa in m al quadrato: B.M.I.= Kg / m² Classificazione BMI (kg./M.2) Rischio di morbilità Sottopeso < 18.5 Normale Normopeso 18.5 - 24.9 Normale Sovrappeso 25.0 - 29.9 Poco aumentato Obesità di classe I 30.0 - 34.9 Moderato Obesità di classe II 35.0 - 39.9 Severo Obesità di classe III BMI > 40 Molto severo DIETOLOGIA VALUTAZIONE DEL SOVRAPPESO 1. Indice di massa corporea BMI Svantaggi Non discrimina tra massa grassa e massa magra Non applicabile in: gravidanza, statura bassa , anziani, bambini, culturisti DIETOLOGIA VALUTAZIONE DEL SOVRAPPESO 2. Plicometria Consente di risalire alla densità corporea e alla determinazione della massa grassa attraverso la valutazione di diametri, circonferenze e pliche cutanee. Punti di repere: pettorale, sottoscapolare, ascellare, soprailiaca, addominale, tricipite, bicipite, coscia e polpaccio. Due diversi operatori che testano lo stesso soggetto possono effettuare misurazioni differenti anche del 10%. DIETOLOGIA VALUTAZIONE DEL SOVRAPPESO 3. Impedenziometria La rilevazione avviene tramite il passaggio nel corpo di una corrente elettrica a bassa potenza ed alta frequenza che consente, calcolando i “liquidi” all’interno dell’organismo, di determinare la composizione corporea dell’organismo per via indiretta. Non richiede un alto grado di abilità da parte del tecnico ed è più confortevole e “privata”rispetto alla plicometria DIETOLOGIA L’OBESITÀ Condizione caratterizzata da un eccessivo peso corporeo per accumulo di tessuto adiposo in misura tale da influire negativamente sullo stato di salute (OMS). Eziopatogenesi multifattoriale Patologia cronica evolutiva e recidivante Altamente invalidante Difficile trattamento Patologie associate Costi sociali elevatissimi DIETOLOGIA L’OBESITÀ Tendenza all’obesità negli Stati Uniti nella popolazione adulta Obesity Trends* Among U.S. Adults BRFSS, 1990, 1999, 2009 O besity Trends* A m ong U .S. A dults B R FSS, 19 90, 1 99 5, 20 05 (* B M I 3 0 , or abou t 3 0 lbs overw eigh t for 5 ’4 ” person ) (*BMI 30, or about 30 lbs. overweight for 5’4” person) 1995 1990 1999 1990 2005 No Data <10% 10% –14% 15% –19% 20% –24% 2009 25% –29% ? 30% No Data <10% 10%–14% 15%–19% 20%–24% CDC’s Behavioral Risk Factor Surveillance System (BRFSS) 25%–29% ?30% DIETOLOGIA L’OBESITÀ Evoluzione dell’obesità nel mondo 2012-2015 2012 2015 (Fonte: Sassi F., Fit not Fat: Obesity and the Economics of Prevention, OECD, 2010) DIETOLOGIA L’OBESITÀ Rischio di patologie associate Ipertensione arteriosa Affezioni cardiovascolari Apnee notturne Diabete mellito tipo II, dislipidemie Artropatie degenerative Insufficienza venosa degli arti inferiori Litiasi biliare Ernie ombelicali Incontinenza urinaria Falsa brevità del pene Macerazione con intertrigo ed eczemi Patologie psicologico comportamentali e psichiatriche Neoplasie DIETOLOGIA TIPOLOGIE DI OBESITÀ Distribuzione del tessuto adiposo centrale centrale periferica periferica intermedia intermedia distrettuale distrettuale distrofica distrofica obeso dimagrito dimagrito obeso DIETOLOGIA TIPOLOGIE DI OBESITÀ Obesità centrale Centripeta Addominale - a mela Androide centrale centrale Patologie correlate: Diabete Ipertensione Patologie cardiocircolatorie Aterosclerosi DIETOLOGIA TIPOLOGIE DI OBESITÀ Obesità periferica Sottocutanea Gluteo femorale - a pera Ginoide periferica periferica Patologie correlate: Flebopatie agli arti inferiori S. di Blount (tibia vara) Osteoartriti alle ginocchia e alle anche Intertrigo, micosi nelle pieghe cutanee DIETOLOGIA TIPOLOGIE DI OBESITÀ Obesità diffusa intermedia intermedia Le obesità intermedie si collocano tra le obesità centrali e quelle periferiche e le loro complicanze sono correlate alla maggior prevalenza dell’uno o dell’altro tipo DIETOLOGIA TIPOLOGIE DI OBESITÀ Obesità distrettuale distrofica distrettuale distrettuale distrofica distrofica Paralipodistrofia semplice o “iperginoide” Paralipodistrofia Lipomatosi di Launois-Bensaude o S. di Madelung DIETOLOGIA TIPOLOGIE DI OBESITÀ Obeso fortemente dimagrito obeso obesodimagrito dimagrito CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA INTRODUZIONE Interventi di chirurgia plastica nel trattamento dell'obesità Addominoplastica Torsoplastica Mastoplastica (pessi, riduttiva, additiva) Adenomammectomia (ginecomastia) Dermolipectomia o lifting inguino-crurale Dermolipectomia o lifting brachiale Lipoaspirazione Lifting cervico-facciale Chirurgia genitale del pene nascosto CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA INTRODUZIONE Quale intervento eseguire per primo ? Seguire, possibilmente, le indicazioni del paziente sulla base dei disturbi, del disagio e della sintomatologia a carico dei distretti corporei maggiormente colpiti. Generalmente è opportuno eseguire prima l’addominoplastica e, se necessaria, la torsoplastica seguita da mastopessi / dermolipectomia crurale (lifting delle cosce) / lifting brachiale. CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA INTRODUZIONE Linee guida per la chirurgia ricostruttiva degli ex grandi obesi Non è consigliata prima di un anno dal raggiungimento del peso ideale Viene offerta ai pazienti psicologicamente stabili, consapevoli degli esiti cicatriziali e delle complicanze Controindicata in pazienti con gravi patologie concomitanti Il tipo, numero e sequenza degli interventi deve essere programmato prima di iniziare l’iter Disegni preoperatori vanno fatti con paziente in piedi Vanno conservati più vasi linfatici e vasi sanguini possibili CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ADDOMINOPLASTICA L’intervento prevede la rimozione della cute in eccesso +/- plicatura della fascia dei retti con conseguente miglioramento del profilo e dell’aspetto esterno dell’addome lasciando una cicatrice ben nascosta e un aspetto naturale all’ombelico. Indicazioni: • • • • Cute flaccida, ridondante Eccesso di tessuto adiposo Diastasi dei muscoli retti Smagliature, deformità data dal precedenti interventi chirurgici CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ADDOMINOPLASTICA Definizione dei livelli d’assistenza 29 Novembre 2001 Addome pendulo Trattamento da effettuarsi se sono presenti almeno 4 criteri d’inclusione con criterio 5 BMI vincolante 1. Presenza di laparocele, ernia o diastasi dei muscoli retti di grado elevato 2. Ricorrenza di dermatiti locali (+ 2 episodi/anno) 3. Resezione prevista 3 (+/0.5)% massa corporea 4. Anamnesi di grande obesità 5. BMI <30 Addominoplastica +/plastica muscolare Regime assistenziale DO CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ADDOMINOPLASTICA Lassità addominale CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ADDOMINOPLASTICA Eccesso di tessuto adiposo CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ADDOMINOPLASTICA Diastasi muscoli retti CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ADDOMINOPLASTICA Smagliature Esiti interventi chirurgici CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ADDOMINOPLASTICA Tipo di deformità addominale e tecnica indicata Mataraso (1989) Categoria Cute T. Adiposo Fascia e muscolo Indicazione chirurgica Tipo I Lassità minima Variabile Flaccidità minima Liposuzione Tipo II Lassità blanda Variabile Blanda lassità addome inferiore Miniaddominoplastica Tipo III Lassità media Variabile Lassità moderata add sup e/o inf Addominoplastica modificata Tipo IV Lassità severa Variabile Lassità significativa add sup e/o inf Addominoplastica + liposuzione CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ADDOMINOPLASTICA Controindicazioni generali all’addominoplastica: Cicatrici addome superiore – rischio vitalità lembo addominale Future gravidanze Aspettative non realistiche Storia di malattie ematologiche, tromboemboliche e cardiovascolari Sindrome metabolica Grande obesità CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ADDOMINOPLASTICA Tecnica chirurgica: Incisione Scolpimento del lembo - dalla sinfisi pubica al processo xifoideo Plicatura fascia M. retti Rimozione cute in eccesso Riposizionamento ombelico Sutura a strati Se necessaria va integrata la liposuzione CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ADDOMINOPLASTICA Complicanze Infezione della ferita chirurgica Deiscenza della ferita Ematoma Echimosi Sieroma Diastasi cicatrice Alterata sensibilità cutanea - parte lat coscia (lesione nervo femorale cutaneo laterale, 10% - Van Uchelen et al) Necrosi cutanea (maggiormente nella tecnica con incisione a T) Necrosi parziale/totale ombelico CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ADDOMINOPLASTICA Complicanze (continua) Non è presente una differenza statisticamente significativa tra i pazienti che hanno subito precedenti interventi addominali e quelli che hanno subito soltanto l’addominoplastica Il rischio di complicanze nei pazienti obesi è dimostrato essere elevato (Hensel at al 86%, Vastine et al 80%) CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ADDOMINOPLASTICA CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ADDOMINOPLASTICA CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ADDOMINOPLASTICA Torsoplastica Indicata negli ex obesi in cui è presente ampia lassità cutanea tale da creare pliche cutanee a livello del torso. Questa tecnica permette la loro rimozione e il lifting della parte superiore dei glutei. Non raccomandata in pazienti obesi. Complicanze Elevato rischio di sieromi (Aly et al 37%) Embolia polmonare (Aly et al 9%) Deiscenza ferita chirurgica CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA MASTOPLASTICA Mastoplastica riduttiva Mastopessi Pessi cutanea + protesi Round block Liposuzione Combinazione delle tecniche CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA MASTOPLASTICA Definizione dei livelli d’assistenza 29 Novembre 2001 Trattamento da effettuarsi in caso in cui sono presenti 4 dei seguenti criteri con criterio 6 BMI vincolante 1. Ricorrenza di dermatiti locali (+ di 2/anno) 2. Massa da asportare bilateralmente superiore al 2% +/- 0.5 della massa corporea 3. Distanza giugolo capezzolo >18 %(+/-2) dell’altezza 4. Anamnesi di “grande obesità” 5. Alterazione documentata della statica vertebrale 6. BMI <30 7. Evidenza strumentale di fibroadenomi multipli (ecografia) * Non è incluso l’utilizzo di protesi mammarie Mastoplastica riduttiva Mastopessi Regime DO/DS CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA MASTOPLASTICA Mastoplastica Riduttiva Indicazioni Mammelle di grosse dimensioni Mammelle ptosiche Algie cervicali, dorsali alte e spalle Scopo della chirurgia ricostruttiva Migliorare la sintomatologia Riduzione del volume mammario mantenendo vitale il CAC Riposizionamento del CAC Creare un profilo mammario migliore e stabile nel tempo Creare un supporto parenchimale alla mammella per aiutare a mantenere il risultato a lungo Minimizzare più possibile le cicatrici CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA MASTOPLASTICA Mastoplastica Riduttiva Tecniche chirurgiche Lembo Monopeduncolato Tecnica a peduncolo superiore Pitanguy Tecnica a peduncolo inferiore Skoog Tecnica a peduncolo mediale Hall Findlay Tecnica a peduncolo laterale Robbins Round block Lembo bipeduncolato Benelli Tecnica a peduncolo verticale Mc Kissock Tecnica a peduncolo orizzontale Strombeck Lembo centroghiandolare Tecnica a cicatrice periareolare Eitner Mc Indoe CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA MASTOPLASTICA Mastoplastica Riduttiva Tecnica chirurgica Disepidermizzazione del peduncolo areola portante Incisione cute, sottocute e t. ghiandolare fino alla fascia muscolare Resezione cute e ghiandola da asportare Riposizionamento CAC Riconizzazione e rimodellamento ghiandola residua Sutura Esiti cicatriziali Cicatrice a T rovesciata Cicatrice a J O L Cicatrice periareolare Cicatrice verticale CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA MASTOPLASTICA Mastoplastica Riduttiva Tecnica a peduncolo inferiore Tecnica a peduncolo mediale CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA MASTOPLASTICA Mastoplastica Riduttiva Complicanze: Ematoma Sieroma Diastasi ferite Perdita sensibilità CAC Necrosi CAC Infezione Asimmetria Difficoltà fino all’impossibilità all’allattamento CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA MASTOPLASTICA Mastopessi Il termine mastopessi indica “breast lift”, viene utilizzato per le mammelle ptosiche. Le tecniche chirurgiche mimano quelle della mastoplastica riduttiva eccetto la rimozione del tessuto mammario. In casi necessari va integrata una protesi mammaria Ptosi mammaria (Regnault) Pseudoptosi (mammella al di sotto del solco CAC sup) 1. Capezzolo = solco 2. Capezzolo < solco 3. Capezzolo parte inferiore contorno mammario CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA MASTOPLASTICA Pessi + riduttiva CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA MASTOPLASTICA Pessi + protesi CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA MASTOPLASTICA Pessi + riduttiva CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA GINECOMASTIA CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA GINECOMASTIA CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA LIFTING INGUINO CRURALE Complicanza molto frequente ad un marcato calo ponderale I pazienti candidati all’intervento sono quelli che presentano lassità cutanea al livello anteriore e interno coscia. Secondo Regnault l’intervento non è indicato in pazienti obesi. CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA LIFTING INGUINO CRURALE Indicazioni Limitazione ai movimenti e alla deambulazione Aspetto estetico Immagine corporea di sé Rapporti sociali e famigliari Aspetto psicologico e comportamentale Problemi alla vestibilità CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA LIFTING INGUINO CRURALE Definizione dei livelli d’assistenza 29 Novembre 2001 Lipodistrofia coscie: Trattamento da effettuarsi se sono presenti almeno 3 criteri d’inclusione con criterio 4 BMI vincolante 1. Ricorrenza di dermatiti locali ( + di 2/anno) 2. Lipodistrofia pseudocapsulata (ecografia) 3. Anamnesi di “grande obesità” 4. BMI <30 Liposuzione Lifting coscie Regime DO CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA LIFTING INGUINO CRURALE Incisione: verso le grandi labbra, 1 centimetro dalla piega inguinale Scollamento: da 4-6 cm oltre alla linea d’incisione Exeresi del tessuto in eccesso Ancoraggio del lembo (Lookwood) inferiore alla parte profonda della fascia (Colles) CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA LIFTING INGUINO CRURALE Vantaggi Cicatrice poco visibile Consente la rimozione della cute in eccesso Complicanze Recidiva Visibilità della cicatrice (tecnica con cicatrice verticale) “Migrazione” della cicatrice Infezione – macerazione della cicatrice Cicatrici ipertrofiche Orecchie di cane Asimmetria CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA LIFTING INGUINO CRURALE CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA LIFTING INGUINO CRURALE CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA LIFTING BRACHIALE Un ulteriore effetto collaterale del forte dimagrimento è la flaccidità ed eccesso di cute e/o tessuto adiposo a livello delle braccia che si estende dal gomito all’ascella (bat wings) CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA LIFTING BRACHIALE Definizione dei livelli d’assistenza 29 Novembre 2001 Dismorfismo brachiale: Trattamento da effettuarsi se sono presenti almeno 2 criteri d’inclusione con criterio 3 BMI vincolante 1. Ricorrenza di dermatiti locali ( + di 2/anno) 2. Limitazione funzionale con rapporto 1.8 (+/- 0-1) tra circonferenza braccio ed avambraccio 3. BMI <30 Liposuzione Lifting coscie Regime DO/DS CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA LIFTING BRACHIALE La lipectomia va eseguita sulla superficie mediale del braccio Va resecata una forma ellittica o triangolare La resezione è superficiale CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA LIFTING BRACHIALE Complicanze Diastasi cicatrice Infezione Edema Echimosi Parestesie CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA LIFTING BRACHIALE CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA LIFTING BRACHIALE CONCLUSIONI (Fonti: WHO, 2012; OCSE, Health at a glance 2011; The economic burden of obesity worldwide: a systematic review of the direct costs of obesity. Withrow D, Alter DA. 2011; Scuola Superiore Sant’Anna, 2009; Cost obesity in France. Emery, Dinet, Lafuma, Sermet, Khoshnood, Fagnani. 2007; Tackling obesities: future choices, project report. Foresight, 2010; Direct medical cost of overweight and obesity in the USA: a quantitative systemic review. Tsai, Williamson, Glick. 2010) CONCLUSIONI Impatto economico delle malattie correlate all’obesità (S.I.C.O.B., Società Italiana di Chirurgia dell’obesità, 2008) «I costi sanitari annui dell’obesità sono valutabili intorno ai 23 miliardi di euro, di cui 11 a carico del Servizio Sanitario Nazionale (ospedalizzazioni per oltre il 60%, diagnostica per oltre il 10%, farmaci e visite per circa il 15%)» «I costi indiretti (morti premature, riduzione della produttività lavorativa, assenza dal lavoro, sussidi pensionistici, disoccupazione, ecc.) sono circa il triplo, valutabili nell’ordine di 65 miliardi di euro annui» La prevenzione è la cura migliore GRAZIE