Lorenzo tra gli artisti - Campus

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Lorenzo tra gli artisti - Campus
Ottavio Vannini
Lorenzo tra gli artisti
Ottavio Vannini
Lorenzo tra gli artisti
Lorenzo e Michelangelo: la testa del fauno
Ottavio Vannini nacque a Firenze nel 1585, quasi un secolo più tardi rispetto alla morte di
Lorenzo de’ Medici. In occasione delle nozze tra Ferdinando II de' Medici e Vittoria della
Rovere fu tra i pittori incaricati di decorare alcune sale di Palazzo Pitti: Vannini dipinse la
scena di Lorenzo il Magnifico circondato dagli artisti, scena che ci fornisce un assaggio
del fervore intellettuale che caratterizzava la corte ai tempi di Lorenzo.
Lorenzo appare seduto tra i giovani artisti nel cosiddetto “giardino di San Marco”: non si
trattava tanto di una scuola o di un'accademia nel senso comune del termine, quanto di un
luogo in cui si conservava una ricca collezione di sculture, libri e oggetti antiquari, raccolti
in parte da Lorenzo stesso e, prima di lui, da Cosimo e Piero de' Medici. Qui i giovani artisti
apprendevano il mestiere dalla pratica quotidiana, copiando i modelli antichi e lavorando
sotto la guida del vecchio scultore Bertoldo di Giovanni.
In prima fila, a destra, è raffigurato uno dei più grandi artisti dell’epoca: Michelangelo Buonarroti. Nel 1489 Michelangelo, non ancora quindicenne, fece il suo ingresso nella scuola
del giardino. Frequentando quell'ambiente Michelangelo ebbe modo di conoscere i letterati e gli umanisti più colti dell'epoca: Pico della Mirandola, il poeta Angelo Poliziano, il filosofo Marsilio Ficino e Cristoforo Landino (commentatore di Dante), tutti accomunati
dall'amore per Platone e per i platonici e dall'ammirazione per l'antico inteso come modello di perfezione.
Vari autori del Cinquecento, come Vasari, riportano l’episodio raffigurato da Vannini: Michelangelo aveva scolpito una copia da un frammento antico, una testa di un vecchio fauno, che era desideroso di mostrare al Magnifico in visita al giardino. Lorenzo apprezzò il lavoro, ma per motteggiare bonariamente il ragazzo, lo criticò dicendogli che il
suo lavoro non era verosimile, poiché i denti che si vedevano dalla bocca dischiusa erano
troppo perfetti, come nessun vecchio ha. Allora il giovane, mentre il signore completava il
giro del giardino, in tutta fretta scalfì via un dente del fauno e cavò la relativa gengiva col
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trapano come se fosse uscito con la radice, e mostrò il miglioramento appena Lorenzo
passò sulla via di ritorno. Il Magnifico, colpito dalla prontezza del ragazzo, decise di ospitarlo prendendolo sotto protezione a Palazzo Medici.
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