I marò rispediti in India: lʼultima del governo Monti
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I marò rispediti in India: lʼultima del governo Monti
CON IL PDL ANNO LXI N.68 I marò rispediti in India: lʼultima del governo Monti Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 LʼIndia fa la voce grossa, lʼItalia di Monti trema e ubbidisce Marcello de Angelis La vicenda è oscena, assurda, incredibile e probabilmente senza precedenti nella storia. Vi ricordate i fiumi di inchiostro versati dagli editorialisti della stampa-che-conta su come lʼavvicendamento a Palazzo Chigi avesse restituito allʼItalia la credibilità e il rispetto internazionale? Spero che almeno qualcuno di quegli augusti personaggi stasera, nel segreto delle proprie stanze, si vergogni e si sputi in faccia. Perché anche nel nostro mestiere in cui ognuno se la racconta come gli pare cʼè un limite oltre il quale dovrebbe intervenire la vergogna. E questa è una di quelle situazioni in cui veramente, senza se e senza ma, gli italiani sono stati umiliati come non è mai successo nella storia. E, come invece è accaduto fin troppo spesso nella nostra storia, non sono stati umiliati dalla forza nemica ma dalla vigliaccheria di chi li governa. Nel caso di Monti abusivamente e illegittimamente, fra lʼaltro. Come farà Terzi a farsi vedere in giro dopo aver fatto lʼeroe sulla pelle altrui, battendo fintamente i pugni sul tavolo, accorgendosi dopo solo un anno che la detenzione dei nostri marò era illegittima e prendendo lʼirrevocabile decisione di consentire ai nostri soldati, già inopinatamente consegnati inermi in mani ostili, di restare in Patria? Ma invece, anche questa volta, non era lʼItalia delle decisioni irrevocabili, ma lʼitalietta delle decisioni revocabilissime. Oddio, abbiamo fatto incazzare gli indiani! Quindi, avevamo scherzato. Dimesse immediatamente le italiche maschi virtù, abbassate subitamente le penne, sempre giocando con la vita degli altri e in particolare di uomini lealmente e onorabilmente al servizio dello Stato e della Nazione, il governo italiota si è calato le braghe è ha abbandonato – per la seconda volta – i suoi soldati al nemico. Che schifo. WWW.SECOLODITALIA.IT d’Italia ➼ venerdì 22/3/2013 Debiti della PA: saldare le piccole e medie imprese per riavviare il ciclo produttivo REDAZIONE PAG.2 ➼ Il lavoro? In Italia si trova solo grazie agli amici MAURELLI PAG.4 ➼ Una domanda ai grillini: siete voi lʼalba radiosa? Dimostratelo. E non parlateci solo di caramelle chi del Palazzo. Posizione legittima, ci mancherebbe, solo un poʼ riduttiva se riferita ai fieri proclami della vigila elettorale tutta giocata sulla brutale contrapposizione tra il mondo dei morti e la resurrezione della politica made in Casaleggio. La predicazione è stata fin troppo efficace ed abbondante la raccolta di consensi. Spenderli ora, però, esclusivamente sulla casella della “rendicontazione delle caramelle” è, questo sì, uno sperpero di democrazia. Il popolo li ha votati, il Pd li vuole nel governo e i Cinquestelle rispondono con un laconico “no, grazie” come un solecheride qualsiasi di fronte allʼenergia nucleare. Troppo facile. Cari grillini, verrebbe da dire, siete voi soli in piedi tra le rovine fumanti di una politica predona, ladrona e sprecona? Siete voi soli lʼalba radiosa di una nuova stagione? Siete voi soli lʼavanguardia irresistibile di una nuova classe dirigente che colmerà il divario tra Paese reale e Paese legale? Bene, accomodatevi e provatelo, dimostratelo. Entrate nel governo, fatevi assegnare i dicasteri ritenuti più atti a far rifulgere i contenuti del vostro programma, riempiteci la faccia di schiaffi morali e fateci vedere come raddrizzate le cose. Questo è il ➼ Polemiche in Francia: scoppia il caso del cibo-spazzatura nelle scuole SIGONA PAG.6 Mario Landolfi Beppe Grillo ha paura di governare ma poiché non vuole che si sappia in giro, fa girare in rete la sua faccia feroce contro la casta. La sua salita al Colle è stato un pregevole esempio di prudenza più stagnante travestita da puntata dʼazzardo. Dʼaltra parte, non è uno sprovveduto e tutto gli può passare per la mente tranne che farsi mettere alla prova. È furbo, anzi furbissimo, e sa bene che concentrandosi sulla guerra ai privilegi prende due piccioni con una fava: si tiene alto nei sondaggi (ché non si sa mai) e tiene i suoi avvinghiati alla cintola. Questo spiega perché ha rivendicato ai Cinquestelle la guida dellʼesecutivo nonostante consapevole dellʼimpraticabilità della richiesta. Una pretesa di mera facciata ad uso gonzi, che si può riassumere così: non solo è falso che non voglio sporcarmi le mani con il governo ma ne ho chiesto addirittura lʼesclusiva e sono stati loro ad aver avuto paura di accettare. In realtà, come annunciato dai suoi, Grillo punta ad altro: Copasir, Vigilanza Rai e soprattutto i questori di Camera e Senato perché – ha spiegato – «è giunta lʼora di rendicontare le caramelle» che, tradotto, vuol dire svelare allʼesterno gli spre- ➼ ➼ vostro vero mandato politico, altro che la “rendicontazione delle caramelle». A meno che non vogliate far credere che lo spread, la mortalità delle imprese, la devastazione del piccolo commercio, la lesina del credito da parte delle banche, la pressione fiscale oltre il 45 per cento e via elencando sono problemi che si risolvono togliendo la tessera omaggio per lo stadio ai parlamentari o facendo entrare la telecamera nel salone di barbiere della Camera o nella buvette del Senato. Se è così, state freschi voi e stanno ancor più freschi i cittadini che vi hanno votato i quali, certo, imprecano – eccome! – contro le diseguaglianze, i privilegi e gli sprechi ma diventano bestie feroci se lo stesso si mettono a fare quelli che hanno eletto, i politici, per il semplice fatto che dai politici si attendono qualcosa in più della semplice denuncia di quel che non va. E oggi, piaccia o no, tra i politici ci siete anche voi. Dʼaltra parte, di “caramelle” gli italiani non ne vogliono più. Esattamente come quella canzone immortalata dalla voce suprema di Mina, considerata, per altro, una simpatizzante cinquestelle. Il titolo? “Parole parole parole”. Significativamente. “Napolitano non s'è addormentato”: grillini bocciati in aplomb istituzionale 2 Redazione Il rispetto per le istituzioni o ce l'hai o non ce l'hai. Grillo e i grillini si sa, sono allergici all'aplomb che si deve in certi momenti. «Napolitano è stato attento, non si é addormentato. Beppe è stato capace di tenerlo abbastanza sveglio, ma anche lui è stato abbastanza attivo e abbiamo interloquito parecchio». Così si esprime Vito Crimi, che in qualità di capogruppo dei Cinque stelle potrebbe/dovrebbe trovare qualche perifrasi meno ruvida. La grammatica istituzionale non è un'opinione. La cosa è stata notata. «I grillini si stanno togliendo finalmente la maschera. E il volto che emerge non conforta, anzi sconvolge chi tiene a cuore l'alto valore della democrazia. Si può essere infatti legittimamente anti sistema, senza derogare al rispetto istituzionale. Le espressioni usate oggi dal Capogruppo del M5S al Senato Crimi sono una offesa intollerabile non solo alla persona, ma a tutti gli Italiani». Lo dice chiaro l'esponente del Pdl Antonio Leone, allibito «che il Pd continui a cercare appoggio e collaborazione a una forza assolutamente priva della capacità di intrattenere un sereno ed educato rapporto dialettico tra le parti». Del resto l'esempio vien dall'alto. Che t'aspetti se da anni per Grillo Napolitano è stato sempre apostrofato come «la salma»? Che t'aspetti se per anni ha definito Prodi «Valium». In uno dei primi V-day Grillo raccontò di avergli portato delle proposte di riforma sui temi dellʼenergia: «Le ho portate a Palazzo Chigi- disse Grillo- ho parlato per mezzʼora con questʼuomo ed è accaduta una cosa stupefacente. Valium sʼè addormentato. Poi mi ha sorriso, cogli occhi chiusi!. Poi mi sono addormentato pure io, come si fa a es- sere governati da un uomo di settantʼanni? E vaffanculoooo (boato)». Da anni Grillo tira in spesso in ballo il Capo dello Stato mancandogli sistematicamente di rispetto. Gli ha dato sempre del tu («Se ci sei, batti un colpo»), così come alla sua persona sono stati indirizzati sberleffi per lo più connessi allʼetà (la dentiera), alle condizioni fisiche (fino a richiamare la cartella clinica), allʼessere Napolitano un personaggio politico appartenente a un passato ormai chiuso (la salma, appunto). Spesso Grillo lʼha chiamato “Morfeo”, il dio del sonno, perché a suo giudizio il Capo dello Stato non vigila, ma dorme. Quindi, di che stupirsi se Crimi poi si adegua... Antonio Pannullo È iniziata con quattro razzi sparati dalla Striscia di Gaza verso il Neghev israeliano la seconda giornata del presidente americano Barack Obama in Medio Oriente. Giornata in cui ha incontrato il presidente palestinese Abu Mazen a Ramallah e parlato agli israeliani con un discorso all'università di Gerusalemme. In Cisgiordania, dove è giunto tra imponenti misure di sicurezza in elicottero da Gerusalemme, Obama è stato accolto da manifestazioni di protesta, con un corteo di un centinaio di attivisti diretti verso il palazzo della Muqata disperso dalla polizia palestinese. «Israele non può accettare attacchi di razzi da Gaza ed io sostengo il diritto di Israele a difendere se stesso», ha detto il capo della Casa Bianca, aggiungendo che «per questa ragione Israele ha il diritto di aspettarsi che Hamas rinunci alla violenza e riconosca il diritto di Israele a esistere». Ma come i suoi predecessori, Obama ha deciso di adottare in questa visita la collaudata strategia del colpo al cerchio e di quello alla botte: «I palestinesi si meritano un proprio Stato - ha infatti annunciato nella conferenza stampa a Ramallah con il presidente palestinese Abu Mazen -: Il mio messaggio, oggi, è: non possiamo rinunciare, nella ricerca della pace, non importa quanto ciò sia difficile». Obama ha sottolineato l'impegno degli Stati Uniti per «la visione dei due Stati». L'unico modo di avanzare, ha aggiunto, è attraverso negoziati fra gli israeliani e i palestinesi. Obama ha anche ribadito l'impegno degli Stati Uniti a continuare a sostenere economicamente l'Autorità palestinese. Inoltre il presidente Usa ha ribadito, parlando agli israeliani, che «gli insediamenti sono contro producenti per la pace. La politica degli insediamenti non è costruttiva né appropriata per la pace». Obama lo ha detto direttamente al suo omologo israeliano Benjamin Netanyahu. Ma ecco il colpo alla botte: «Ogni nazione che abbia a cuore la giustizia deve chiamare Hezbollah per quello che è veramente: una organizzazione terroristica. Il mondo non può tollerare un'organizzazione che uccide civili innocenti, ammassa razzi per colpire le città e supporta il massacro di uomini, donne e bambini in Siria», ha dichiarato, sempre a Gerusalemme, dopo aver ricordato i cinque israeliani uccisi in Bulgaria. Debiti della PA: saldare le piccole e medie imprese per riavviare il ciclo produttivo Obama in Medio Oriente ribadisce le promesse: «Sì allo Stato palestinese, ma no al terrorismo anti-israeliano» Redazione Il pagamento dei debiti della Pa permetterà «alle piccole medie imprese di aumentare la loro liquidità per poter sanare anche le posizioni deteriorate presenti nei bilanci delle banche e riavviare il ciclo produttivo». È quanto afferma il segretario generale della Fabi Lando Sileoni secondo cui «le sofferenze bancarie, infatti, minacciano la stabilità degli istituti di credito, incidono pesantemente nei piani industriali e, in una politica di taglio dei costi, creano esuberi di personale nelle banche. I destini di imprese e famiglie e degli istituti di credito italiani sono strettamente correlati perché la crisi finanziaria impatta pesantemente anche sulle banche». Sileoni chiede inoltre che «il prossimo governo vari misure fiscali intelligenti, come ad esempio l'introduzione di maggiori deduzioni sui crediti svalutati, considerando che ad oggi gli istituti italiani scontano una tassazione del 15% più alta rispetto alle concorrenza europea. Conseguentemente le banche devono adottare politiche di erogazione del credito in misura omogenea sull'intero territorio nazionale ed in particolare nel Meridione, le cui famiglie e imprese corrono il serio rischio, se abbandonate a loro stesse, di finire nelle “mani” della criminalità organizzata e dell'usura», conclude. Papa Francesco celebrerà il giovedì Santo in un carcere minorile romano 3 Anche Sharon Stone si unisce alla campagna di sostegno alla sindrome di Down Guglielmo Federici Papa Francesco celebrerà la messa del pomeriggio del Giovedì Santo, il prossimo 28 marzo, nel carcere minorile romano di Casal del Marmo, come riferisce un comunicato della sala stampa vaticana. Papa Bergoglio imprime quindi una significativa innovazione ai riti dei triduo pasquale. Dopo la messa mattutina nella basilica di San Pietro, la Messa Crismale, al pomeriggio si recherà all'Istituo Penale per Minori di per la celebrazione della Messa alle ore 17.30. «Com'é noto - sottolinea la sala stampa vaticana - la Messa della Cena del Signore è caratterizzata dall'annuncio del Comandamento dell'amore e dal gesto della Lavanda dei piedi. Nel suo ministero come Arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Bergoglio usava celebrare tale Messa in un carcere o in un ospedale o in un ospizio per poveri o persone emarginate». Lo stesso vuole fare ora che è Papa. Con la celebrazione a Casal del Marmo, «il Papa Francesco continua tale uso, che dev'essere caratterizzato da un contesto di semplicità», conclude la nota. Le altre celebrazioni della Settimana Santa si svolgeranno invece secondo l'uso abituale, come poi renderà noto l'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche. «Papa Francesco ha scelto un luogo di dolore e al tempo stesso di speranza e riconversione», afferma Liana Giambartolomei, direttrice del carcere. «Siamo ancora in una fase di comprensione e di organizzazione - spiega - non abbiamo ancora avvisato i ragazzi e quindi nemmeno potuto osservare le loro reazioni. È soltanto un onore - dice - ricevere il Papa». L'età prevalente dei reclusi è 17 anni, i loro reati vanno dal furto all'omicidio. Tra di loro non ci sono sudamericani, la maggior parte sono nordafricani, in particolare tunisini e marocchini; molti anche i romeni e i rom provenienti dall'ex Jugoslavia. «Il nostro è un luogo dove c'é tristezza - aggiunge - povertà d'animo, povertà materiale ed anche purtroppo cognitiva. Tutto ciò rende i nostri ragazzi davvero bisognosi. Sono sicura che Papa Francesco vorrà incontrarli e vorrà stabilire un contatto diretto con i nostri ragazzi». Redazione Anche la star di Hollywood Sharon Stone ha risposto all'appello di Andrea, uno dei 50 ragazzi con sindrome di Down che hanno chiesto ad altrettanti personaggi famosi di donare un video. Ne dà notizia Coordown, coordinamento di associazioni delle persone con sindrome di Down. Andrea ha così realizzato il suo sogno. Lui un ragazzo fiorentino con la passione per il teatro - aveva puntato in alto, e aveva scelto nientemeno che una delle star più famose e belle di Hollywood. Le aveva chiesto di donare un video, precisando di non potersi fidanzare con lei perché già impegnato. Sharon Stone ha risposto all'appello di Andrea, con un messaggio dolcissimo in cui ringrazia di averla scelta, invita tutti a sostenere con una donazione CoorDown e dice anche «mi dispiace che tu sia fidanzato… perché sei proprio un figo!». anche l'ironia può salvare la vita... Sono oltre 40 le celebrità che hanno donato un video per #DammiPiùVoce, la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi promossa da CoorDown Onlus, in collaborazione con Saatchi and Saatchi, per difendere i diritti delle persone afflitte da questa sindrome, in occasione della Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, che si è celebrata ieri. Tra i vip che hanno risposto ci sono Francesco totti, Claudio Bisio, Tiziano Ferro, Fiorello, Jovanotti, Irene Grandi, Vincenzo Salemme, José Mourinho e Xavier Zanetti. Desiree Ragazzi Diceva che la sua corsa non sarebbe mai finita. E invece Pietro Mennea si è fermato in una mattina che saluta l'arrivo della primavera, lui che aveva legato la sua vita a immagini solari: come quella di Città del Messico quando in 19"72 portò il mondo della velocità avanti di vent'anni. Con la sua morte il mondo dello sport perde uno dei suoi campioni simbolo: la freccia d'Italia, quel ragazzo bianco, esile, ma caparbio e tignoso come nessuno, si è spento in una clinica romana: avrebbe compiuto 61 anni il prossimo 28 giugno, ma un male incurabile è stato più veloce e forte di lui. (Sabato alle 10, a Roma, nella basilica di Santa Sabina, nell'Aventino, si svolgeranno i funerali). Vent'anni dedicati anima e corpo all'atletica e quei 200 metri corsi da imperatore nel 1979 alle Universiadi messicane. «La fatica non è mai sprecata, soffri ma sogni. Per battere il tempo devi saper soffrire» ripeteva sempre Mennea, una pioggia di lauree, la carriera politica, quella di avvocato e commercialista, le battaglie come curatore fallimentare per i risparmiatori italiani nell'azione contro Lehman Brothers. Tutto dopo aver fagocitato per anni il tartan negli stadi del mondo. Una vita decisamente non “piatta” raccontava sorridendo prima di spegnere le 60 candeline: un traguardo a cui era arrivato con serenità, perché era sicuro che quella data gli apriva le porte per un'altra corsa. Scriveva libri, ma non per rievocare quegli anni in cui l'uomo bianco sfidava e bat- teva tutti. Cinque Olimpiadi e quel tandem cabalistico (i numeri del suo record la gente li gioca ancora al lotto) diventato un documentario: ma mai un peso nella vita di Mennea, che non amava guardare troppo indietro. Non era uno che poteva vivere di rendita, non se lo era mai potuto permettere. Nemmeno quando la potenza delle sue gambe, quanto quella della sua testa cocciuta e caparbia, lo aveva portato a diventare un campione. Di strada Pietro di Barletta ne aveva fatta tanta, anche quando le piste non erano più le sue: a Londra Sebastian Coe, per i Giochi della scorsa estate, gli ha voluto dedicare una fermata della metro. Perché Mennea è rimasto per tutti un campione, un uomo normale diventato speciale. L'addio a Pietro Mennea, un uomo normale diventato speciale Il lavoro? In Italia si trova solo grazie agli amici 4 Luca Maurelli Il canale "informale" resta la strada principale per trovare lavoro con il 32% dei neo-occupati nel 2011 che dichiara di aver trovato impiego grazie a amici, parenti o conoscenti. La rilevazione è dell'Isfol che segnala come appena il 3,9% abbia trovato lavoro grazie ai centri per l'impiego e il 2,4% con le agenzie di lavoro interinale. Grazie ai sindacati e alle organizzazioni datoriali ha trovato lavoro solo lo 0,5% del campione mentre il 17,3% ha avuto successo con l'auto candidatura e il 18,5% con un concorso pubblico. L'incidenza del canale informale aumenta tra i più giovani e diminuisce tra i più istruiti. Trovano infatti lavoro grazie a parenti e amici il 40,6% dei giovani (a fronte del 32% della media generale), il 30,5% delle donne e il 45,6% di coloro che hanno solo la media inferiore. La percentuale di coloro che hanno successo con il canale informale crolla al 13,3% per coloro che hanno la laurea (e al 29% tra i diplomati). Per i laureati il canale principale è quello dei concorsi pubblici (36,9% trova lavoro in questo modo) e l'Università (il 7,2%) mentre appena l'1,2% ha successo grazie al centro per l'impiego. L'analisi "longitudi- Antonella Ambrosioni A Firenze la Primavera del Rinascimento con sculture e dipinti provenienti da tutto il mondo, a Mamiano di Traversetolo (Parma) le visionarie provocazioni di Delvaux, pittore dello scandalo, a Prato le opere della donazione Lipchitz che riaprono Palazzo Pretorio: queste le mostre di maggior rilievo che si aprono nel week end, che vede anche a Palazzo Pitti una straordinaria raccolta di porcellane, tra cui figura una teiera donata da Napoleone. Una ricca galleria di sculture racconta dal 23 marzo a Palazzo Strozzi il magico momento in cui a Firenze nacque il Rinascimento. Intitolata “La Primavera del Rinascimento. La scultura e le arti a Firenze 1400-1460”, la mostra è stata concepita e realizzata in stretta collaborazione con il Louvre, dove sarà con una nuova edizione da settembre. Il percorso espositivopresenta 140 opere, molte delle quali di scultura, una grande quantità di capolavori, provenienti da musei di tutto il mondo. Tra queste, opere del Ghiberti, di Donatello, Paolo Uccello. Cis postiamo in quel di Parma con lo “scandaloso” affabulatore dell'inconscio, intrigante creatore di atmosfere da sogno, Paul Delvaux , al centro di una grande mostra che si apre il 23 marzo nei bellissimi spazi della Fondazione Magnani Rocca. Esposte 80 opere del maestro belga, tra i protagonisti del Surrealismo nonostante egli stesso l'abbia sempre negato. Sempre a nale" della flessibilità contrattuale mostra che il 32% dei lavoratori atipici del 2010 ha, dopo 12 mesi, una occupazione standard, il 42% è ancora atipico e il 25% non è più occupato. Anche il "posto fisso", avverte l'Isfol, vacilla: "le persone che hanno perso una occupazione stabile - si legge nello studio - sono state nel periodo 2010-2011 circa 2,2 milioni, mentre quelle che hanno visto stabilizzata la loro occupazione sono quasi 2 milioni: la metà erano già occupati ma atipici mentre gli altri provengono dalla disoccupazione o dall'inattività". Tra i giovani gli esiti positivi, intesi come trasformazioni da occupazioni atipiche in standard, sono inferiori al dato medio e la permanenza nella condizione atipica è superiore. I laureati hanno invece esiti superiori al dato medio sia nelle trasformazioni che nelle permanenze, quindi restano nel mondo del lavoro di più e meglio rispetto al dato medio. Le donne hanno esiti positivi inferiori alla media ma permanenze superiori, mentre nel Mezzogiorno tutti i parametri sono peggiori rispetto ai livelli nazionali. Twitter spegne 7 candeline e il record di utenti senza scopiazzare Facebook Redazione Twitter taglia il traguardo dei sette anni: il primo tweet di prova, mandato da uno dei fondatori Jack Dorsey, risale infatti al 21 marzo del 2006, poi la piattaforma fu lanciata ufficialmente e aperta al pubblico il 15 luglio dello stesso anno. Il microblog da 140 caratteri – che conta 200 milioni di utenti attivi mensili, ma non è dato sapere dall'azienda quanti sono esattamente quelli registrati – secondo gli ultimi rumors è sempre più vicino alla quotazione in Borsa. Uno dei timori più diffusi di utenti e analisti era quella di una “facebookizzazione” del sito che però al momento non è avvenuta. Al contrario, una delle funzioni più caratteristiche di Twitter, l'hashtag, che si usa per definire gli argomenti delle conversazioni, sta per essere adottata dal social network di Mark Zuckerberg. E dopo le foto col ritocco e i mini-video di “Vine” la prossima sfida del social dei “cinguettii” potrebbe essere la musica in streaming. Secondo quanto riportato di recente dal sito specializzato Cnet, il microblog è pronto a lanciare entro marzo un'applicazione ad hoc per la musica. Dovrebbe avvalersi della collaborazione di SoundCloud, servizio di condivisione musica. I fondatori di Twitter sono Jack Dorsey, Evan Williams e Biz Stone. Tra Rinascimento, Surrealismo e porcellane spunta la teiera di Napoleone Firenze è consigliabile ammirare le oltre 150 porcellane preziose allestite fino al 23 giugno nel Museo degli Argenti di Palazzo Pitti per la rassegna “Lusso ed eleganza. La porcellana francese a Palazzo Pitti e la manifattura Ginori (18001830)”. Esposti pezzi pregiati della manifattura di Sesto Fiorentino fondata nel 1737 dal marchese Carlo Ginori, per l'oc- casione affiancati da opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private. In mostra anche la teiera e il vassoio donati da Napoleone a Elisa Bonaparte nel 1813, provenienti rispettivamente da Parigi e dal Museo di Arti Decorative di Amburgo. Da non dimenticare a Prato , “L'arte di gesso. La Donazione Jacques Lipchitz a Pratp”. Avviata nel 1976, la donazione porta nell'istituto museale pratese 21 sculture e 43 disegni del grande maestro lituano, attraverso le quali è possibile cogliere la genesi delle monumentali realizzazioni di Lipchitz, dallo schizzo dell'idea iniziale, al disegno via via più definito e particolareggiato, al suo concretizzarsi nello studio e tra le mani del maestro. Caso Cipro, ultimatum della Bce alle banche. L'Ue: c'è il “rischio sistemico” Antonella Ambrosioni Ultimatum della Bce alle banche di Cipro: la banca centrale europea manterrà l'attuale livello di liquidità di emergenza fino a lunedì 25 marzo. L'assistenza di liquidità, potrebbe essere riconsiderata soltanto in presenza di un programma dell'Ue e del Fmi che assicuri la solvibilità delle banche in difficoltà. L'Unione europea parla di «rischi sistemici» e sollecita a «lavorare a una soluzione». Il prelievo forzoso sui depositi bancari è «inevitabile» secondo il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ma tutelando i conti sotto i 100mila euro. Precisando inoltre che «l'Eurogruppo voleva una condivisione degli oneri più giusta, abbiamo considerato che la tassa doveva cadere anche sui depositi dei non residenti e concentrarsi soprattutto su quelli più grandi». Nicosia però insiste, niente prelievo sui conti. Il governo e i partiti ciprioti si sono accordati «all'unanimità» sulla creazione di un fondo di solidarietà per contribuire al salvataggio del settore finanziario, una proposta che potrebbe essere dibattuta al più presto in Parlamento. «Sono ottimista che ci sarà una soluzione. L'obiettivo di tutti è evitare il fallimento di Cipro», ha detto il leader del partito governativo cipriota Disy, Averof Neofitu al termine di una riunione tra il presidente cipriota, il conservatore Nikos Anatasiades, i leader dei partiti la banca centrale di Cipro. Neofitu non ha aggiunto dettagli su come verrebbe alimentato questo fondo di solidarietà, limitandosi a segnalare che potrebbe essere istituito tramite un decreto legge o una legge. Mosca, dal canto suo, ha avvertito che il prelievo straordinario sui depositi bancari è una misura sbagliata che in futuro potrebbe essere estesa ad altri Paesi dell'eurozona. «Se si può fare a Cipro, perché non si può fare anche in Spagna, Italia o in alti Paesi con problemi finanziari?», ha detto il premier russo, Dmitry Medvedev, in un'intervista con una serie di quotidiani europei e l'Interfax. Cipro sta trattando con la Russia per un prestito: ha offerto a Mosca quote bancarie e partecipazioni nei suoi giacimenti di gas naturale in cambio di aiuti finanziari. avevano preferito mete classiche come Roma, Barcellona e Parigi. Quest'anno, invece, molti preferiscono visitare la dinamica Amsterdam. Anche Londra e Berlino hanno saputo sfoderare delle caratteristiche di grande attrattività. «Roma quest'anno non è tra le mete preferite dagli italiani, ma vista la nomina recente di papa Francesco ci aspettiamo un significativo aumento delle prenotazioni nella capitale, poiché sono tanti gli italiani che vorranno cele- brare la Pasqua con l'appena eletto Pontefice – spiega Francesca Benati, amministratore delegato di lastminute.com Italia e Spagna – possiamo comunque già affermare che sono nettamente cresciute le prenotazioni da parte degli stranieri per raggiungere la culla del Cattolicesimo. In particolare, ad esempio, Roma è la meta più ambita per la Pasqua 2013 dai nostri vicini francesi». Un altro dato interessante è la tendenza degli italiani a concedersi un po' più di lusso, prenotando alberghi di alta gamma: la media degli hotel prenotati è di 3,81 stelle, un dato in crescita rispetto alla media di 3,74 registrata nel 2012. Un altro dato che conferma il desiderio dei connazionali di godersi un po' di più il periodo di Pasqua è anche la media dei giorni di vacanza, anch'essa in netto aumento dai 2,65 giorni del 2012 ai 3,28 giorni del Uno schiaffo alla crisi e alla depressione: la Pasqua all'estero piace agli italiani Franco Bianchini C'è chi vuole dare un calcio alla depressione e alla crisi. C'è chi preferisce le soleggiate spiagge africane e chi invece predilige le dinamiche capitali europee, ma una cosa è certa: gli italiani amano trascorrere la Pasqua all' estero, e quest'anno sono disposti anche a spendere di più rispetto al 2012. A sostenerlo sono i dati diffusi da lastminute.com, portale di prenotazione di viaggi online, secondo il quale le città più richieste per le vacanze pasquali sono Amsterdam, Londra e Berlino, mentre le spiagge più ambite sono quelle dell'arcipelago d'isole vulcaniche Capo Verde, assieme a quelle in Egitto di Marsa Alam e Sharm el Sheik. Rispetto ai dati delle prenotazioni del 2012, ciò che sorprende è la completa rivoluzione sul podio delle città europee di maggior interesse: lo scorso anno gli italiani Internet: pronta per il debutto la messaggeria “ChatOn” ed è già sfida di sms 5 Redazione Dopo la notizia che Whatsapp avrà un canone annuale anche su iPhone, è corsa alle app che possono sostituire il servizio di messaggistica gratuita. Oltre alle già note Viber e Facebook Messenger, c'è anche ChatOn – di default sugli smartphone Samsung – con cui è possibile la chat di gruppo, l'invio di foto, video e messaggi in voce. E ora, grazie alla nuova funzione “S Translator” del Galaxy S4 appena presentato, potrà pure tradurre i messaggi in diverse lingue. L'applicazione è stata sviluppata dal'azienda coreana nel 2011, supporta un'ampia gamma di dispositivi mobili su piattaforme diverse (Android, iOS, Blackberry e Bada) e con un unico account è possibile usare il servizio su cinque diversi dispositivi. Chissà se – dopo la decisione di Whatsapp e il disappunto degli utenti – non possa prendere il posto, come applicazione di default sui telefonini e non dunque scaricabile dagli app store, della popolare BlackBerry Messenger. Whatsapp entro l'anno sarà a pagamento con un canone annuale su iPhone (un dollaro, circa 80 centesimi), mentre da gennaio la versione Android ha imposto ai suoi utenti un canone annuale di 79 centesimi. La popolare app da duecento milioni di utenti che sfrutta la connessione a Internet, pochi mesi fa, a dicembre, è finita nel giro dei rumors in rete. Si era diffusa la voce che Facebook era interessata all'acquisto, indiscrezioni a cui l'azienda di Mark Zuckerberg aveva risposto con un “no comment”. 2013. In media gli italiani che scelgono una vacanza in hotel per Pasqua spendono 275 euro, quelli che optano per la soluzione volo+hotel pagano 870 euro mentre chi preferisce il pacchetto vacanze completo versa 2.207 euro. Polemiche in Francia: scoppia il caso del cibo-spazzatura nelle scuole 6 Un robot per amico: la vita quotidiana cambia anche così Giorgio Sigona La polemica c'è ed è pure notevole. Le mense scolastiche sono il regno del “junk food”: l'allarme è lanciato in Francia, dove il 18% dei bambini sono obesi o in sovrappeso. Secondo lo studio di una delle più influenti associazioni francesi dei consumatori, Ufc, il cibo spazzatura fa ormai parte del menù quotidiano di gran parte degli studenti. I loro pranzi si riducono spesso a pizza o panino, patatine e bevanda gassata. È peggio nelle scuole medie e superiori che alle elementari, negli istituti privati che in quelli pubblici. L'associazione ha portato avanti uno studio di ampio respiro in 600 scuole di tutti i livelli e in tutto il Paese. Il responso è alquanto negativo. «Il junk food si afferma e si sviluppa al di la di ogni controllo», ha spiegato Olivier Andrault, responsabile del settore nutrizionistico all'Ufc-Que Choisir. «La nostra è una scoperta più che preoccupante e che ci porta a chiedere d'urgenza alle autorità una nuova regolamentazione in materia». Lo studio è stato realizzato ad un anno e mezzo dall'entrata in vigore della direttiva ministeriale sull'equilibrio nutrizionale nelle mense scolastiche, che consiglia di consu- mare almeno cinque frutti e verdure ogni giorno, di mangiare meno sale, meno grassi e meno dolci. Niente di tutto ciò. Si mangia fin troppa carne (soprattutto macinata e panata), ma non abbastanza verdura, frutta o pesce. Il consumo di carboidrati, come la pasta, e di latticini è risultato invece insufficiente. L'equilibrio nutrizionale è ancora un miraggio. Dallo studio emerge che si mangia peggio alle medie e alle superiori. A spiegare questo dato sono due principali ragioni: da una parte l'adolescente e il giovane sono più liberi di un bambino di scegliere cosa mangiare a pranzo, dall'altra si nota il moltiplicarsi di chioschi per fast-food nelle o vicino alle scuole. In 48 scuole medie e licei, tra quelle più basse per qualità nella classifica, le mense tradizionali devono competere con questi piccoli fast-food e caffé che propongono pasti non equilibrati, ma più attraenti, a base di panini o pizza, patatine per contorno, soda e dolci al cioccolato. La Francia si batte da anni contro l'obesità, che riguarda 7 milioni di adulti. Si ricorda per esempio il divieto, scattato nel 2005, di rifornire le scuole di distributori automatici di snack e bibite gassate. Redazione Un'altra iniziativa per sentirsi meno soli, con il rischio di qualche conseguenza. Maestro di Yoga, babysitter e compagno di giochi fino alla “colf” per fare la spesa e al tutor “multi-compiti”: i robot si preparano ad entrare nella vita quotidiana di ciascuno di noi. E queste rappresentano solo una parte delle idee o progetti sviluppati da ragazzi, aziende e centri di ricerca presentati alla RomeCup 2013, fino al 22 marzo alla Città educativa di Roma. Fare yoga a casa assistiti semplicemente da un robot, ovvero un materassino che si deforma in maniera controllata pompando aria compressa al suo interno e che si adatta ai movimenti della persona aiutandola ad assumere la giusta posizione. È semplicemente un'idea, ma come le tante altre proposte dagli studenti presenti alla RomeCup 2013 potrebbe un giorno trasformarsi in realtà. Dagli studenti dell'Istituto Europeo di Design (Ied) arrivano anche le proposte per realizzare un robotcane per dare supporto agli ipovedenti, una colf-assistente per razionalizzare e trasportare la spesa, oppure ancora dei validi babysitter con cui condividere esperienze e giocare fin dai primi mesi. Al fianco delle idee degli studenti, l'obiettivo di un gruppo di ricercatori dell'Univeristà di Tor Vergata: quello di dotare i sensi ai robot, realizzando nasi, occhi e sensori elettronici del gusto. Un decalogo per insegnare ai genitori come salvaguardare i bambini Redazione Basta un boccone, come nel caso del bambino di 4 anni morto a Napoli a scuola, o una caramella, che va di traverso, un pezzetto di plastica che si stacca da un giocattolo, l'uva, le noci. Ma anche monetine, bottoni. Sono numerosi gli oggetti “pericolosi" che causano ogni anno circa 50 morti tra i bambini (di cui 30 sono piccoli con meno di un anno). Per prevenire questi soffocamenti circa 300 episodi l'anno tra gli under 14 - i pediatri della Fimp, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina ed Emergenza Urgenza Pediatrica, hanno pre- sentato un decalogo per insegnare a genitori, nonni, insegnanti e tate «a prevenire e gestire l'inalazione di un corpo estraneo nei bambinì», tra i più diffusi incidenti domestici che causa ogni anno circa 50 morti tra gli under 14. E la prima regola, in caso di soffocamento in atto, è "niente panico". Primo: non dare ai bambini cibi solidi prima che siano in grado di masticarli e deglutirli. Secondo: non lasciare alla portata dei bambini, se non sono sorvegliati da un adulto, oggetti piccoli che potrebbero incuriosirli. Terzo: acquistare giocattoli a norma, adatti per l'età dei figli. Quarto: se avviene un incidente, non farsi prendere dal panico ma chiamare subito i soccorsi. Quinto: in attesa di aiuto, praticare le prime manovre di soccorso. Sesto: se il bambino ha più di tre anni, si deve sistemare leggermente prono in avanti con la testa verso il basso, quindi si danno cinque colpi decisi con il palmo della mano sulla schiena, in zona centro-laterale. Settimo: se così non espelle il corpo estraneo, si deve praticare la cosiddetta manovra di Heimlich: sistemare un pugno sopra l'ombelico, circondarlo con l'altra mano e spingere verso l'interno e in alto contemporaneamente per aumentare la pressione interna al torace e facilitare l'espulsione. Ottavo: se il bambino è piccolo, cambia la posizione di intervento: ci si deve sedere sistemando il bimbo a faccia in giù sulle gambe, dando colpi sulla schiena dal centro verso l'esterno. Nono: se la vittima è incosciente, bisogna aggiungere la rianimazione cardiopolmonare ovvero fasi di respirazione bocca a bocca alternate a un massaggio cardiaco. Decimo: una volta superata l'emergenza, è comunque consigliabile sottoporre il bimbo a un controllo medico. Il kolossal di Renzo Martinelli che la Rai vuole boicottare Priscilla Del Ninno Timore di “urtare” culturalmente la suscettibilità delle comunità islamiche, o paure meramente imprenditoriali? Cosa c'è dietro lo strano atteggiamento della Rai che, dopo aver investito diversi milioni di euro nel kolossal di Renzo Martinelli, sceglie poi di non distribuirlo? Proprio così: 11 settembre 1683, il film che rievoca – con evidenti richiami all'attentato delle Twin Towers del 2001 – il primo 11 settembre della storia, datato 300 anni fa, non sarà distribuito dalla società O1 di Rai Cinema, dal cui listino è improvvisamente sparito, ma dalla più modesta Microcinema. La pellicola dovrebbe arrivare in sala l'11 aprile, mentre il passaggio sul piccolo schermo è previsto tra un anno. Il film, che nei suoi sottotesti a margine rimanda al dibattuto tema dello scontro tra civiltà, racconta – tra estetica spettacolare e ricerca storica – le gesta di Marco D'Aviano, monaco carismatico interpretato da Murray F. Abraham, il condottiero della battaglia di Vienna in cui la Lega santa fermò l'invasione ottomana dell'Europa. Ce ne è abbastanza perché il titolo di Martinelli sull'Islam conquistatore si avvicini pericolosamente alla zona proibita delle opere politicamente scomode, imbarazzando la Rai che, prima finanzia il film, poi sceglie di non distribuirlo, trasferendo la pratica scottante a Microcinema. Ma non è la prima volta che viale Mazzini agisce a corrente alternata rispetto al lavoro del regista di Piazza delle cinque lune e di Vajont. La diga del disonore: già all'epoca di Porzus, infatti, Martinelli ebbe a che ridire sul trattamento riservato dalla Rai al film che ripercorre tappe ed efferatezza dell'eccidio del '45 e delle sue cause, in cui una ventina di partigiani cattolici della Brigata Osoppo vennero uccisi per mano di un gruppo di partigiani, in prevalenza gappisti, giustiziati a gruppi di tre o quattro per volta in undici giorni. Come oggi la pellicola sulla resistenza dei cristiani all'invasione ottomana, già ieri il primo film italiano sul versante in ombra della Resistenza, creò qualche mal di pancia alla Rai che, pur avendo acquistato nel 1997 i diritti di Porzus, scelse di mandarlo in onda per la prima volta sulle tv pubbliche solo nel 2012 (e su Rai Movie, rete sul digitale terrestre), insasprendo il tono della polemica culturale e imprenditoriale con il regista, e lasciando adombrare il dubbio della censura politica. Un dubbio che oggi, in virtù delle alterne vicende che segnano l'imminente uscita di 11 settembre 1683, torna a rivitalizzarsi, più forte che mai. Tutti sul palco: spiccano i concerti di Anna Oxa e di Elio Lliliana Giobbi Justin Bieber, uno dei teen idol del momento, sarà alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bo) sabato per l'unica data italiana del suo world tour. Prima di lui si esibirà Carly Rae Jepsen, la cantante diventata un fenomeno pop grazie al video di “Call me Maybe” e anche grazie all'endorsement di Bieber. Dopo la reunion del 2009, gli Swans, la band di Michael Gira, è in Italia per tre date. Gli Hurts, il duo di Manchester formato da Theo Hutchcraft e Adam Anderson che si ispira all'elettro pop anni '80, sono in cartellone ai Magazzini Generali di Milano lunedì. Nuovo tour per Elio e le Storie Tese, rilanciati da Sanremo: debutto al cinema teatro Astra di Schio (Vi), poi sabato al Palalevico di Levico Terme (Tn), domenica al teatro Accademia di Conegliano Veneto (TV), lunedì al teatro Nuovo Giovanni da Udine di Udine e mercoledì al teatro Toniolo di Mestre. Ron Carter, uno dei contrab- bassisti più importanti della storia del jazz, è in cartellone al Blue Note di Milano sabato e domenica. Ancora due date per il tour della reunion dei Litfiba domenica e lunedì all'Alcatraz di Milano. Anna Oxa sarà con il suo nuovo recital al Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Mario Landolfi Ugo Lisi 7 teatro Sistina di Roma e mercoledì al teatro Auditorium Manzoni di Bologna. Prosegue il tour nei palasport di Eros Ramazzotti: prima al Palamaggiò di Castel Morrone (Cs), domenica e lunedì al Mandela Forum di Firenze. Francesco De Gregori è ancora “Sulla strada”: sabato al teatro di Brescia, martedì al Carlo Felice di Genova, mercoledì al Ponchielli di Cremona. Marina Rei martedì al Modo Music Restaurant di Salerno, mercoledì al Black Cat Club di Caserta. Tre serate con i Gemelli Diversi. Gli Stadio sonomercoledì all'Auditorium della Conciliazione di Roma. I Marta sui Tubi venerdì suonano all'Auditorium Malkovich di Caselle di Sommacampagna (Vr). 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