STATISTICHE DELLA COMPAGNIA DI MARIA (31-12

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STATISTICHE DELLA COMPAGNIA DI MARIA (31-12
STATISTICHE DELLA COMPAGNIA DI MARIA (31-12-2006)
Par "Entité Juridique / Juridical Entity"
P.
F.
S.
Par "Nationalité / Nationality"
Total
P.
F.
S.
Total
7
0
0
7
Allemagne
18
1
0
19
22
1
1
24
Angleterre
14
2
0
16
2
1
0
3
Belgique
21
5
0
26
Belgique
33
6
0
39
Brésil
1
0
3
4
Canada
37
14
1
52
Canada
40
14
1
55
SOMMARIO
Colombie
50
4
7
61
Colombie
48
4
7
59
Comm.Gén. PNG
9
0
0
9
Congo RD
6
1
5
12
1 – Parola del Superiore Generale
Dél.Gén. Afrique
23
2
9
34
Croatie
4
0
0
4
Dél.Gén. Inde
34
0
34
68
Danemark
0
0
1
1
Dél.Gén. Indonésie
28
5
49
82
Ecosse
4
0
0
4
4 – Lettere del Superiore Generale alle Entità del Nord, dell’Africa e dell’India.
Dél.Gén. Madagascar
19
7
6
32
Espagne
4
0
0
4
5 – I nostri Confratelli Defunti
Dél.Gén. Philippines
11
1
12
24
Équateur
1
0
1
2
6 – Bibliografia
Dél.Gén. Portugal
15
1
0
16
États-Unis
24
2
0
26
6
0
1
7
France
90
29
0
119
France
79
28
0
107
Haïti
43
1
22
66
GB/I
18
5
0
23
Inde
42
0
34
76
Haïti
2
22
69
Indonésie
33
5
49
87
Italie
45
11
8
10
2
130
3
2
0
5
Malawi (Italie)
16
2
0
18
150
14
2
166
2
0
3
5
1
0
0
1
Pays-Bas
58
15
0
73
Madagascar
12
7
6
25
Pérou-Brésil (Italie)
28
4
5
37
Malawi
6
1
4
11
USA
21
68
1
2
11
0
0
23
Nicaragua
0
0
3
3
152
943
Ouganda
1
0
0
1
Pays de Galles
0
1
0
1
Pays-Bas
76
16
0
92
Pérou
12
2
2
16
Philippines
11
1
12
24
Pologne
0
1
0
1
Portugal
13
1
0
14
Suisse
2
0
0
2
Zambie
1
0
0
1
681 110 152
943
Adm. Générale
Allemagne
Argentine (France)
Espagne-Équateur (France)
Nicaragua (USA)
Irlande
Italie
Kenya
20
Edizione italiana
N° 526
Gennaio - Aprile 2007
2 – Notizie Ufficiali
3 – Notizie Varie
7 – Statistiche
8 – Appuntamenti
PAROLA DEL SUPERIORE GENERALE
Carissimi confratelli,
in questi giorni del tempo pasquale noi tutti celebriamo, la Risurrezione del Signore che ci
unisce nella grande missione di essere Testimoni del Risorto, nei vari Paesi dove operiamo. E
questa missione di costruire il Regno di Gesù per Maria ci mantiene in comunione nonostante le
distanze fisiche, le differenti età e la pluralità delle culture, anzi… tutto questo ci permette di
sperimentare che le diversità diventano ricchezza nell’unico Signore che ci ha chiamati alla
fraternità.
Ora, mi rivolgo a tutti voi per comunicarvi un cambiamento «tecnico» nell’edizione de L’Echo
Montfortain che sperimenteremo quest’anno per arrivare, in seguito, a migliorare il servizio di
informazione e condivisione della ricchezza della vita di Congregazione, della partecipazione degli
Associati monfortani alla eredità del Padre di Montfort e della «memoria» di tante figure di
confratelli, di oggi e di ieri, che nutrono la continua crescita dello spirito della missione monfortana.
1. Abbiamo costituito un “comitato dei Mezzi di comunicazione” formato dai Confratelli: p.
Olivier Maire, p. Luiz Stefani, p. Paulin Ramanandraibe e dalla signora Cristina Lazzaroni,
segretaria della Casa Generale. Il padre Luiz Stefani sarà il coordinatore del Comitato. A lui
o alla segretaria si possono inviare le informazioni o le esperienze da condividere con tutta
la Congregazione.
2. La Casa Generale editerà il testo de L’Echo in due lingue: francese e inglese. Invitiamo,
quindi, le entità che hanno bisogno della traduzione in una lingua diversa a trovare il modo
di provvedere.
3. L’Echo Montfortain uscirà come numero annuale, ma suddiviso in notiziari periodici che
avranno il numero dell’anno e l’indicazione dei rispettivi mesi. Alla fine di ogni anno tutti i
notiziari saranno raccolti e stampati in un numero unico da conservare negli Archivi.
4. I Notiziari periodici saranno inviati via e-mail alle comunità che hanno questo servizio e
chiediamo ai Superiori delle Entità di farsi carico dell’invio di una copia alle comunità o ai
confratelli con i quali non è possibile comunicare per posta elettronica.
5. Nello stesso tempo chiediamo che in ogni Entità si nomini un «Referente» per le
informazioni da pubblicare su L’Echo Montfortain, che sia in comunicazione diretta con il
Comitato per facilitare la diffusione di notizie ed esperienze che permettano una migliore
conoscenza mutua, una valorizzazione del cammino di ogni Entità, ed un arricchimento
reciproco.
E’ una innovazione «tecnica» che, poco alla volta, intende migliorare il servizio della
comunicazione per crescere nel senso di appartenenza alla stessa famiglia religiosa, per facilitare
anche il cammino
dell’internazionalità che il nostro ultimo Capitolo Generale ha voluto come
linea forza della missione monfortana e della formazione apostolica. Invitiamo anche gli Associati
monfortani e i Padri anziani a prendere parte più attiva in questa condivisione, perché l’eredità che
abbiamo ricevuto da San Luigi Maria di Montfort possa essere come un pozzo di acqua viva a cui
attingere per soddisfare la sete che tutti dobbiamo avvertire nel profondo per essere ancora oggi
missionari secondo il cuore del Fondatore.
Vi saluto caramente, con il desiderio che le celebrazioni liturgiche delle Feste di San Luigi di
Montfort e della beata Maria Luisa di Gesù siano occasione di illuminazione profonda per la nostra
vita consacrata al servizio del Regno a cui sono chiamati tutti i popoli.
Fraternamente.
P. Santino BREMBILLA, S.M.M.,
Superiore generale
2
19
BIBLIOGRAFIA
APPUNTAMENTI
Dal 7 al 14 luglio a Lima (Perù): Incontro di Spiritualità monfortana per i Laici Associati
dell’America Latina. Per informazioni: [email protected]
CORRADO MAGGIONI, S.M.M. ; La Eucaristía. Sello y Presencia del amor de Dios ; textos poéticos
de Bianca Gaudiano ; Paulinas ; Madrid ; 2006 ; 167 pp.
L’Africa nel cuore. La straordinaria avventura missionaria di Mons. Luciano Nervi, il vescovo
azzurro ; a cura di Luigi Lorenzato ; 2006 ; 277 pp.
STEFANO DE FIORES, S.M.M. ; Maria, Nuovissimo Dizionario ; Volume 1 ; Edizioni Dehoniane ;
Bologna ; 2006 ; 989 pp.
STEFANO DE FIORES, S.M.M. ; Maria, Nuovissimo Dizionario ; Volume 2 ; Edizioni Dehoniane ;
Bologna ; 2006 ; 1935 pp.
STEFANO DE FIORES, S.M.M. ; Ecco tua Madre! Un mese con Maria ; Edizioni Città Nuova ;
Roma ; 2007; 229 pp.
Lacrime nel cuore della città, Atti dei tre Convegni preparatori e del XIII Colloquio internazionale
di mariologia nel 50° anniversario del pianto di Maria. Siracusa, 29 settembre – 2 ottobre 2003 ; a
cura di Dionisio Candido, Antonino Siringo, Enrico Vidau ; Collana Biblioteca Theotokos ;
Edizioni AMI ; Roma ; 2007 ; 520 pp.
Dal 16 luglio al 13 agosto, a Lima (Perù) : Mese monfortano ; il tema sarà : « Consacrazione e
Missione montfortana ». Per informazioni: [email protected]
Dal 7 all’11 agosto a Saint-Laurent-sur-Sèvre (Francia), Terzo Incontro Internazionale di SaintLaurent-sur-Sèvre. Il tema sarà: « Non avere paura di prendere Maria con te ». Per informazioni :
www.risl.net
NOTIZIE UFFICIALI
Professioni perpetue :
Il 15 agosto 2006, a Bangalore (India) : Johnson J. JAMES.
Il 2 dicembre 2006, a Villavicencio (Colombia) : John Ramiro QUINTERO CASTAÑEDA e
Edinson Orlando HERRERA BEDÓN.
L’ 8 dicembre 2006, a Drummondville (Canada) : Louis-Paul SAINT-LAURENT.
L’ 8 dicembre 2006, a Chontales (Nicaragua) : Alonso Antonio LAZO OROZCO.
Il 2 febbraio 2007, a Kisangani (RD Congo) : Frédéric BOLUMBU WANGELA MBOKOLO.
Il 24 febbraio 2007, a Roma (Italia) : Francesco CASTRIA.
Orar com Montfort ; Centro Mariano Monfortino, Junqueira VCD ; 158 pp.
Ordinazioni al diaconato :
Cantiques de Saint Louis-Marie Grignion de Montfort, choisis et répartis pour usage à la
Liturgie des Heures ; Les éditions montfortaines ; Montréal ; 2006 ; 80 pp.
ALFIO MANDELLI, S.M.M. ; Totus Tuus. Mese di preparazione alla consacrazione monfortana ;
Edizioni Monfortane ; Roma ; 2007 ; 203 pp.
Il 16 agosto 2006, a Bangalore (India) : Johnson J. JAMES.
Il 3 dicembre 2006, a Acacías (Colombia) : John Ramiro QUINTERO CASTAÑEDA.
Il 15 dicembre 2006, a Makati City (Philippines) : Francisco TACIO.
Il 27 gennaio 2007, a Montréal (Canada) : Louis-Paul SAINT-LAURENT.
Il 24 marzo 2007, a Kisangani (RD Congo) : Frédéric BOLUMBU WANGELA MBOKOLO.
SAINT LOUIS-MARIE GRIGNION DE MONTFORT ; Pjesme, molitve. O bogu, isusu, mariji, anðelima i
svecima, Apostolatski centar “Sav Tvoj” i Samostan Misionara Monfortanaca, Zagreb, 2006, 106
pp, (Divers Cantiques en langue Croate ; traduction du P. Milenko SUSAĆ)
Il 15 aprile 2007, a Roma (Italia) : Francesco CASTRIA.
Ordinazioni al sacerdozio :
Il 30 luglio 2006, a Chadiza (Zambia) : Felix PHIRI MABVUTO.
L’ 8 dicembre 2006, a Machala (Equador) : Manuel de Jesús BAJAÑA VEGA.
Il 17 febbraio 2007, a Kolar (India) : Johnson J. JAMES.
18
3
NOTIZIE VARIE
NUOVO VESCOVO DELLA DIOCESI DI MANGOCHI IN MALAWI
Il 3 aprile 2007 padre Alessandro PAGANI, S.M.M.
è stato nominato vescovo della Diocesi di Mangochi in Malawi.
Assicuriamo le nostre fraterne preghiere
all’inizio del suo servizio alla Chiesa del Malawi.
all’età di 65 anni, di cui 46 di professione religiosa.
Giambattista Maggioni nasce a Brembate di Sopra (Bg) il 15 aprile 1941. Entra alla Scuola
Apostolica di Redona nel 1951. Nel settembre del 1959 è a Castiglione Torinese per l’anno di
Noviziato. La sua domanda per l’ammissione ai voti recita: “Desidero e voglio essere religioso
Monfortano, protestando di voler sempre servire, come Sacerdote Missionario, la Compagnia di
Maria e di morirvi in essa”. E il Padre Maestro lo presenta con queste parole: “Credo che riuscirà
un buon missionario”. Il 29 settembre 1960 emette la Prima Professione e raggiunge lo
Scolasticato di Loreto per gli studi di filosofia e di teologia, che conclude a Roma, dove si è
trasferita la casa di formazione. Padre Gianni, così lo chiamano in famiglia, viene ordinato
sacerdote nella chiesa dello Studentato di Roma il 5 marzo 1966.
La prima obbedienza è per Reggio Calabria, Casa della Madonna, come educatore e
propagandista. L’ideale missionario che lo accompagna sin da ragazzo, diventa realtà nel 1969,
con la partenza per il Malawi. Un periodo di permanenza a Ulongwe per apprendere i primi
elementi della lingua e poi eccolo a Mpiri, zona densamente mussulmana, fino al 1977: è la
stagione della semina. La missione di Utale II, soprattutto il lebbrosario, lo vedono operoso dal
1978 al 1996: è il periodo della crescita. L’ultimo tratto della sua intensa opera missionaria lo
spende a Kankao, dal 1996 al 2007: è il tempo del raccolto.
In questa missione, all’alba del 21 marzo 2007, il Signore lo viene a cogliere, come frutto
maturo. Mentre è in chiesa per la preghiera della Lodi ha un attacco di cuore. A nulla valgono i
soccorsi prestati. Chiude il suo pellegrinaggio terreno in questo lembo d’Africa, alla quale ha
dedicato ben 38 anni di vita e di ministero. P. Giambattista ha un fratello monfortano, p. Corrado,
e una sorella religiosa. Dal Malawi dove si recano alla notizia della morte, inviano alla parrocchia
di Brembate alcune notizie e testimonianze. Vi si legge tra l’altro: “Sapevamo che la sua vita
apparteneva pienamente al Malawi. Durante il tempo che passava a Brembate, lo vedevamo, il
suo cuore era qui”. Fin dal primo rientro in Italia trasmette la passione evangelizzatrice alla sua
parrocchia, dando vita ad un gruppo missionario, e a innumerevoli amici. Restano di padre
Gianni la serenità, l’impegno generoso e quotidiano, le lettere scritte in bella grafia e capaci di
raccontare l’Africa e di coinvolgere tante persone a sostegno dei poveri, degli orfani, dei malati
di lebbra e di AIDS. In una lettera forse la sintesi della sua vita: “Il lavoro non manca, però sono
tanto contento di essere in missione. Quando ho accettato di venire, non ho messo nessun limite
di lavoro o di tempo a disposizione…”.
L’intera Famiglia Monfortana ha accolto con gioia la notizia che il Santo Padre Benedetto
XVI, in data 3 aprile 2007 ha nominato Vescovo di Mangochi (Malawi), p. Pagani Alessandro,
confratello monfortano della Provincia d’Italia.
Nella guida della Diocesi di Mangochi succede ad altri due monfortani, mons. Assolari
Alessandro (vescovo dal 1973 al 2004, deceduto nel 2005) e mons. Nervi Luciano ( deceduto nel
marzo 2005, a poche settimane dalla consacrazione episcopale).
Mons. Pagani è nato a Torre Boldone (BG) il 3 gennaio 1937. Entra giovanissimo nella
Scuola Apostolica di Redona di Bergamo dove frequenta gli studi medi e secondari. Emette i primi
voti l’8 settembre 1959, a Castiglione Torinese (TO). Seguono gli studi filosofici a Loreto (AN) e
gli studi teologici a Roma. E’ ordinato sacerdote il 13 marzo 1965, nella chiesa “San Luigi di
Montfort”, in via Prenestina.
4
I funerali, celebrati nella parrocchia di Balaka, sono presieduti dall’Arcivescovo di
Blantyre, con sessanta sacerdoti concelebranti e tantissima gente. In attesa del giorno della
risurrezione, p. Gianni riposa a Kankao, a pochi passi dalla sua casa, sotto due belle piante
ombrose.
Fratel Gérard CHAMPAGNE
Deceduto il 12 aprile 2007, a Nicolet (Canada),
all’età di 88 anni, di cui 69 di professione religiosa.
17
Deceduto il 6 marzo 2007, a Alès (Gard) (Francia),
all’età di 76 anni, di cui 57 di professione religiosa.
Quarto di una famiglia di cinque figli, fratel Stanislao nasce il 10 maggio 1930 a Raduezce
in territorio polacco. Conosce molto presto l’esodo oltre le frontiere. Dal 1942, lo troviamo a
Villeneuve (Lot-et-Garonne).
Ora che ha davanti a se tutto l’avvenire, a 17 anni ha in animo di vivere il suo battesimo
nella vita religiosa missionaria monfortana. Rispettoso delle sua radici paesani e fedele al suo
battesimo, nel 1948 bussa alla porta dei missionari monfortani.
Il 19 marzo 1949, emette i voti temporanei a St Laurent sur Sèvre e il 19 marzo del 1954 si
impegna definitivamente nella sequela di Cristo. Questa volontà di servire trova un terreno
privilegiato per esprimersi: la manutenzione del giardino, permettendo a diverse comunità di
beneficiare dei prodotti della natura. Senza rifiutare il lavoro manuale, sa accompagnare giovani in
ricerca e in discernimento sulla vocazione missionaria monfortana.
Prima del suo arrivo a la Gardiolle, nel 1980, lo vediamo a. Roma… Madrid… Zagabria. La
conoscenza della lingua polacca, francese, italiana e spagnola ha fatto di Stanislao l’uomo di una
Europa in cerca di identità.
Fratel Jean-Baptiste de la Salle – Joseph JÉZÉQUEL (1917 – 2007)
Deceduto il 19 marzo 2007, a Saint Laurent (Francia),
all’età di 89 anni, di cui 73 di professione religiosa.
Fin dai primi passi nel cammino di formazione, mons. Pagani nutre il desiderio di servire il
Signore e il suo Vangelo nelle terre di missione, desiderio che troverà risposta nel 1969, quando
riceverà l’obbedienza per il Malawi.
Nell’attesa, vive i primi anni di sacerdozio come educatore nella Scuola Apostolica di
Redona di Bergamo (1966-1968) e come vicario parrocchiale alla chiesa del Rosario in Ginosa
(TA).
Inviato missionario in Malawi, è vicario parrocchiale di Balaka (1969-1973), parroco di
Nankhuali (1973-1977), Mpiri (1977-1985) e Kankao (1985).
Nel 1985 è in Italia per un tempo di aggiornamento in Spiritualità presso l’Università Gregoriana.
Ritorna, quindi, nella sua Africa, non in Malawi, però, ma nella Diocesi di Chipata in
Zambia. Vi rimane dal 1986 al 1998. E’ parroco a Kalichero (1986-1989 e 1991-1998) e a Vubwi
(1989-1991), ricoprendo nello stesso tempo l’ufficio di Superiore della comunità.
La nomina a Superiore della Delegazione lo riporta in Malawi nel 1998. Dal 2001, alla
scadenza del suo mandato, svolge il suo ministero missionario alla Casa di Accoglienza di
Mangochi, ricoprendo anche la carica di Consigliere, Vicario e Segretario della Delegazione dal
2004 al febbraio 2007.
Uomo semplice, Mons. Pagani è un missionario attento sia al tema dell’inculturazione, sia
della dottrina sia della liturgia. Ha tradotto in lingua locale testi di catechesi, documenti del
magistero, libri liturgici e di devozione. E’ un missionario “monfortano” nel cui spirito è forte il
sigillo mariano, testimoniato dalle energie da lui profuse nell’accompagnamento e nella formazione
spirituale della Legio Mariae nelle diocesi di Mangochi e di Chipata.
La consacrazione episcopale avrà luogo il 26 maggio 2007 a Mangochi. Per la nostra
Congregazione, in Malawi da un secolo, questa nomina è una ulteriore spinta all’impegno
missionario e al servizio della Chiesa locale.
Nato il 21 maggio 1917, Fratel Jean Baptiste è battezzato sotto il patrocinio di san Giuseppe.
Da qui il soprannome familiare ed affettuoso di Jiji che lo accompagnerà per tutta la vita. Per una di
quelle coincidenze di cui solo Dio conosce il segreto, è proprio nel giorno della festa di San
Giuseppe che raggiunge la casa del Padre.
La famiglia Jézéquel è ricca di vocazioni monfortane: Padre Alain che è morto a SaintLaurent due anni fa, poi Joseph, e Fratel Hervé, senza contare i fratelli e le sorelle, impegnati a vario
titolo come laici nella famiglia monfortana. Joseph aveva solo 16 anni quando fa la prima
professione nel 1933, ma le vicissitudini della guerra hanno fatto si che emettesse i voti perpetui 14
anni più tardi, quando sta per giungere in Madagascar. Qui ha vissuto più a lungo, 53 anni,
meritando giustamente la decorazione di "Ufficiale dell’Ordine nazionale malgascio », dopo tutto
quello che ha fatto in questo Paese. Costruttore instancabile di chiese, di case religiose,di seminari,
ha lasciato soprattutto il ricordo di un confratello amabile e di un buon religioso, la cui
testimonianza ha certamente suscitato delle vocazioni di Fratelli malgasci.
Rientrato in Francia nel 2000, si aggrega alla comunità del Calvario di Pont-château. Poco a
poco la sua salute peggiora ed è accompagnato a Saint Laurent. In capo a una settimana, ci lascia
con discrezione, il mattino della festa di san Giuseppe, patrono della buona morte.
NUOVA DIREZIONE DELLA
DELEGAZIONE PROVINCIALE DEL MALAWI
Il 1° marzo 2007, il Superiore Provinciale d'Italia, con il
consenso del suo Consiglio, ha nominato Padre Mario BELOTTI
Superiore Delegato della Delegazione Provinciale del Malawi
per un mandato di tre anni. I consiglieri sono i Padri Bruno
EPIS, Luigi FRATUS e Piergiorgio GAMBA.
Padre Giambattista MAGGIONI (1941 – 2007)
Deceduto il 21 marzo 2007, a Kankao (Malawi),
16
5
LETTERE DEL SUPERIORE GENERALE
ALLE ENTITÀ DEL NORD, DELL’AFRICA E DELL’INDIA
Dopo il Consiglio Generale Straordinario d’ottobre 2006, le Entità dell’Africa, del
Madagascar, dell’Asia, dell’America Latina e dei Caraibi, hanno avuto l’occasione di confrontarsi
sulle loro situazioni specifiche e i loro particolari problemi, per individuare insieme cammini per
l’avvenire. Il Padre Santino e il suo Consiglio si sono chiesti se una riunione dei superiori e dei
rappresentanti delle entità del Nord (un « Forum » delle entità del « Nord ») non sarebbe
altrettanto utile. La lettera che trovate di seguito, vorrebbe offrire uno stimolo per questo progetto.
Dopo le visite in Africa (dicembre 2006 – gennaio 2007) e in India (marzo 2007), il Padre Generale
ha indirizzato due lettere ai Confratelli di queste Entità. Per rendere più forte lo spirito di famiglia,
richiesto dall’ultimo Capitolo Generale, abbiamo giudicato cosa buona il condividere con tutta la
Congregazione questi tre documenti.
FORUM PER LE ENTITÀ DEL NORD:
orgoglioso di Walton, Liverpool e anche Everton (la sua squadra di calcio preferita). Sovente
parlava con riconoscenza dei tempi in cui aveva lavorato al porto.
Ma nella vita di fratel Stan vi era molto di più. Era veramente un buon confratello,
affascinante e amico. Nel pieno della sua sofferenza, ripeteva : « Sono veramente riconoscente a
Dio per la mia vocazione presso i missionari monfortani. La Madonna mi ha chiamato nella sua
Congregazione. Io sono là dove la Madonna mi voleva. Mi sento veramente benedetto ». Era una
persona molto religiosa e orante. L’Eucaristia rivestiva una grande importanza per fratel Stan.
Quando, per la malattia era impossibilitato ad accedere alla cappella, si pregava con lui il rosario.
Quando non poteva leggere, la comunità pregava l’Ufficio e Stan ascoltava. La sua preghiera
doveva essere stata certamente incessante.
Amava pregare con gli altri. E diffondere ovunque la devozione alla Santa Vergine. Man
mano Stan si aggravava sempre più, doveva anche dipendere molto dagli altri per tante cose. Stan
era assai riconoscente verso quanti lo accudivano e si occupavano di lui. Diceva « grazie ». E’
quanto lui stesso faceva: dire sempre « grazie ». Siamo riconoscenti a fratel Stan per tutto l’amore
che ha nutrito verso la sua comunità e la sua Congregazione.
Padre Benoît TOURIGNY (1915 – 2007)
Deceduto il 25 febbraio 2007, a Nicolet (Canada),
all’età di 91, anni di cui 71 di professione religiosa.
PREVEDERE IL FUTURO DELLA PRESENZA MONFORTANA
NELLA VOSTRA ENTITÀ
Considerando le sfide alla quali le entità dell’Europa e dell’America del Nord si trovano ad
affrontare, si può costatate la presenza di temi comuni: per esempio, le scelte da fare per adempiere
alla missione della nostra Congregazione, la cura dei confratelli anziani, le scelte da fare per
continuare la promozione della spiritualità monfortana, i problemi della formazione iniziale legati al
numero esiguo dei canditati.
Di fronte a questi temi comuni, il Superiore Generale e il suo Consiglio si sono chiesti se una
riunione dei superiori delle varie entità e dei rappresentanti di tali entità (un « Forum » delle entità
del « Nord ») non fosse utile per poter imparare dall’esperienza degli altri ad affrontere queste sfide
e cercare insieme nuovi cammini per prevedere il futuro della presenza monfortana nel Nord del
mondo.
Per capire quale strada prendere, vi chiediamo di riflettere sulle seguenti domande,
consultando il vostro Consiglio e altri membri della vostra entità.
1 – Necessità di un Forum :
1.1. Riflettendo sulla realtà attuale e il futuro immediato della vostra entità, pensate che un tale
“forum” sia un buon strumento che vi aiuti ad affrontare queste sfide?
1.2. Pensate che sviluppare una visione più globale per valutare questi temi da una prospettiva più
ampia di quella della vostra entità, vi aiuterà a fare delle scelte di fronte alle sfide del futuro?
Padre Benoit Tourigny nasce a Bécancour, nella diocesi di Nicolet, il 27 aprile del 1915.
Emette i primi voti il 22 agosto 1935, nella cappella del noviziato Ste Marie, a Nicolet. L’8 marzo
1941, riceve il dono del sacerdozio per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo di Ottawa, Mons.
Alexandre Vachon. Avrebbe, dunque, celebrato 71 anni di professione religiosa quest’anno e 66
anni di sacerdozio.
Dopo tre anni di insegnamento come professore di latino e francese nel seminario Montfort,
a Papineauville, vien incaricato della missione indiana di Vancouver a Kuper Island, dal 1943 al
1955, e a Tzouhalem-Duncan, dal 1955 al 1959.
In seguito è uno dei pionieri della missione della Papua-Nuova-Guinea, fondata dalla
Provincia monfortana canadese. Vi rimarrà negli anni 1959-1965. Ritornerà a Montréal come
vicario nella parrocchia Marie-Reine-des-Cœurs, per tre anni, per ritemprare le forze prima di
rientrare per un ulteriore lungo soggiorno in Papua, dal 1968 al 1986.
Per quasi 25 anni, Padre “Ben”, come era chiamato, fu un testimone privilegiato e molto
attivo del primo sviluppo della diocesi di Daru-Kiunga. Ha lasciato un prezioso ricordo di questa
epopea missionaria nel suo libro di successo (due edizioni esaurite) : « Les mémoires du Père Ben ».
Ritornerà definitivamente in Canada. Rimane nella Casa Reine -des-Cœurs, a
Drummondville, per circa 15 anni, dal 1986 al 2000. Da qui passerà a Nicolet, dedicando gli ultimi
anni alla preghiera e al servizio fraterno. Lascia la testimonianza di una vita « libera alla Montfort »
« svincolato da tutto, senza impedimenti …sempre pronto a correre e tutto sopportare come gli
Apostoli… un vero servo della santa Vergine…con la torcia luminosa e ardente del Vangelo nella
bocca e il Rosario in mano » (cf. Prière embrasée).
Fratel Stanislas (Maurice RYBCZYNSKI) (1930 – 2007)
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A settembre del 1998, p. Paolo raggiunge nuovamente Villa Santa Maria. E’ il secondo
periodo più ricco per la sua vita di sacerdote monfortano. Collabora alla diffusione de L’Apostolo di
Maria. Si fa presente nelle parrocchie per la predicazione e le confessioni. Guida numerosi
pellegrinaggi. Un cittadino di Ginosa lo ricorda così: «Padre Paolo è stato il modesto amico di
tutti»… e una pellegrina: «Ascolta e ci vede con il cuore, lo riempie dei nostri dolori, delle nostre
sconfitte e tutto depone ai piedi della croce di Cristo». Pur nei limiti che ognuno di noi porta con sé,
viene apprezzato per la semplicità nei rapporti, per l’umanità e cordialità, per uno stile silenzioso e
discreto, salvo poi a diventare molto caloroso in momenti particolari.
2 – Mettere l’accento sulla presenza e la missione monfortana con un numero più piccolo di
confratelli SMM :
Una vita riservata, fatta di servizio, di disponibilità, di lavoro instancabile; ma anche di
dolori tenuti nel segreto del cuore, di lotte e sconfitte affrontate con il sorriso sulle labbra.
Nell’autunno 2006 gli viene diagnosticato un male incurabile. Negli ultimi mesi rivela uno
straordinario attaccamento e attenzione alla comunità. I parenti, soprattutto i nipoti, gli sono molto
vicini nella malattia.
2.1. Sono già state prese delle decisioni in questo campo, per esempio riducendo il numero
degli impegni di apostolato? Se è così, quale processo avete seguito per arrivare a prendere questa
decisione? Quali sono i criteri che hanno guidato la vostra scelta?
Conclude il suo pellegrinaggio terreno domenica 4 febbraio 2007, giornata della vita, nella
comunità di Villa Santa Maria. Riposa nel cimitero di Pedrengo (Bg).
Padre Daniel KEENAN (1956 – 2007)
Deceduto il 7 febbraio 2007, a Belfast (Irlanda del Nord),
all’età di 51 anni, di cui 29 di professione religiosa.
La vita di Danny è stata monfortana, mariana e missionaria. Ha fatto la prima professione
nella Compagnia di Maria il 19 settembre 1977 ed è stato ordinato prete il 9 aprile 1983.
A Dublino, aveva trascorso 4 anni nella casa del noviziato e da lì rendeva il servizio di
cappellano di un convento e degli studenti. Poi trascorre una decina di anni in Africa, in Uganda,
dove non si risparmia nel alleviare le sofferenze degli ammalati terminali di AIDS.
E’ rientrato dall’Uganda nel 1996 per raggiungere la comunità di Monaghan in Irlanda,
necessitando di cure a causa di un cancro. Quando la casa di Monaghan è stata chiusa, nell’estate
del 2002, Padre Danny si ritira a Belfast dalla madre, continuando a esercitare il suo ministero
presso un ospedale.
Gli ultime tre mesi della sua malattia li trascorre presso la sorella e il cognato, sostenuto
dalle preghiere della famiglia monfortana, dei parenti e degli amici. Se una parola può riassumere la
vita di Danny, in quanto monfortano, missionario, prete di Dio, questa è « Passione ». Passione per
la vita, per l’umanità ferita, per Cristo.
In molte entità, stiamo andando verso una situazione nella quale i nostri impegni di ministero
verranno affidati a un numero piccolo di confratelli, dato che i confratelli più anziani non saranno
più in grado di portare avanti un ministero attivo e che il gruppo di confratelli attivi andra sempre
più riducendosi. Questa situazione chiede di fare delle scelte per continuare un certo tipo di
apostolato e lasciarne altri, oppure scegliere nuovi percorsi per la nostra missione.
2.2. Considerando le strade percorribili nel futuro per continuare la presenza monfortana e
la missione della vostra entità, provate a immaginare nella maniera più concreta possibile quale
volto avrà questa presenza. Quale approccio della presenza e della missione monfortana prevedete?
2.2.1. Questi approcci per il futuro implicano la collaborazione con i laici? Se è così, fate qualche
esempio fate di come funziona questa collaborazione nella situazione concreta della vostra entità
2.2.2. Questi nuovi approcci implicano la collaborazione con altre entità della Congregazione?
Se è così, fate qualche esempio di come funziona questa collaborazione nella situazione concreta
della vostra entità.
2.2.3. Questi approcci per il futuro implicano la formazione di comunità internazionali
monfortane nella vostra entità? Se è così, fate qualche esempio di come funziona questa
collaborazione nella situazione concreta della vostra entità.
2.2.4. Questi approcci per il futuro implicano la ricerca attiva di nuovi membri che si uniscano
alla Congregazione (promozione delle vocazione e formazione iniziale)? Se è così, fate qualche
esempio di come funzione questa collaborazione nella situazione concreta della vostra entità.
3 – Cura dei confratelli anziani: partendo dalla vostra esperienza della cura dei confratelli anziani,
potete identificare i problemi principali e le strade che avete preso per risolverli? Per esempio:
aiutare i confratelli a sviluppare una spiritualità «per la terza o quarta età», resistenza degli anziani
ai cambiamenti che si impongono, intervento nelle cure che un confratello deve ricevere, impatto
economico per il numero crescente dei confratelli anziani, tenere i legami tra i confratelli anziani e
quelli più giovani. Sono questi i problemi che avete riscontrato? Ce ne sono altri?
4 – Promozione della Spiritualità monfortana:
4.1. Considerando le strade da continuare per la promozione della spiritualità monfortana, quali
saranno gli approcci più efficaci? (cf. le domande ai numeri precedenti 2.2.1-2.2.4).
Fratel Stanley Joseph WILLIAMS (1926 – 2007)
Deceduto il 23 febbraio 2007, a Liverpool (Inghilterra),
all’età di 80 anni, di cui 44 di professione religiosa.
Tutti coloro che conoscevano fratel Stan, sapevano che egli amava il suo Paese. Parlava con
fierezza e amore di sua madre e di suo padre e aveva sempre qualcosa da raccontare su di loro.
Parlava sempre con gioia della sua infanzia trascorsa nella parrocchia di San Francesco di Sales,
soprattutto del suo impegno nel gruppo dei giovani e della Società San Vincenzo de’ Paoli.. Era
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4.2. Pubblicazioni: Un più ampio coordinamento e collaborazione tra le nostre pubblicazioni,
potrebbe favorire la promozione della spiritualità monfortana? Quali forme di coordinamento e di
collaborazione?
5 – Formazione :
5.1. Prevedete il bisogno di un programma di formazione regionale al quale la vostra entità
potrebbe partecipare per essere in grado di accettare nuovi candidati?
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5.2. Avete suggerimenti specifici per avviare un sistema di formazione per il Nord, dato il
piccolo numero di candidati, di formatori e la diversità di lingue e culture?
6 – Strutture: Avete suggerimenti per nuove strutture amministrative che potrebbero aiutare le
entità del Nord nell’affrontare le sfide future?
7 – Altri punti : Ci sono altri temi che riguardano l’avvenire delle entità del «nord» che
occorrerebbe discutere insieme?
Prendete in esame il questionario nell’ambito del Consiglio e con altri membri della vostra
entità e inviate le vostre risposte al Segretario Generale padre Olivier Maire alla Casa
Generale prima del 15 maggio 2007.
P. Santino BREMBILLA, S.M.M.,
Superiore Generale
Padre Jean-Hugues BÈGUE (1921 – 2007)
Deceduto il 21 gennaio 2007, a Saint Laurent S/Sèvres (Francia),
all’età di 85 anni, di cui 64 di professione religiosa.
Padre Jean-Hugues Begue nasce proprio l’ultimo giorno dell’anno 1921, a Etueffont, nel
Territorio di Belfort, in una famiglia modesta e molto cristiana. Frequenta gli studi secondari a
Pelousey per i primi anni, poi al Calvario di Pont-Château.
Fa il noviziato a Chézelles e li emette la prima professione religiosa l’8 settembre 1942. Solo
dopo la guerra può percorrere il normale cammino verso il sacerdozio missionario, sui passi del
Montfort, iniziato 15 anni prima. Autorizzato ad anticipare di un anno, ha quasi 28 anni quando
viene ordinato prete, a Besançon, il 29 giugno 1949. Prosegue la sua formazione ancora per due
anni, ed è nel 1951 che viene aggregato alla Scuola Apostolica di Pelousey, con il compito di
reclutatore vocazionale nelle diverse Diocesi dell’Est della Francia. Continuerà in questo servizio
per 18 anni, fino al 1969, con la sua tenacia e gentilezza riconosciuta da tutti.
Nei sei anni seguenti, Jean-Hugues si lancia con passione nel ministero nella parrocchie di
Saint-Jean e Saint-Pierre, a Besançon.. Poi, nel 1975 diventa responsabile dei pellegrinaggi e
animatore della Comunità del Santuario di Notre-Dame du Chêne, per 12 anni, dando il meglio di se
stesso.
Nel febbraio del 1998 si trasferisce, a causa della salute cagionevole, nella Comunità degli
ammalati di Saint-Laurent sur Sèvre. Vi rimane per quasi nove anni e il 31 dicembre, al mattino,
conclude il suo buon combattimento, andando verso il Signore.
CARISSIMI CONFRATELLI DELLA DELEGAZIONE AFRICANA
E DELLA DELEGAZIONE ITALIANA DEL MALAWI,
ho avuto la grande opportunità di poter trascorrere due mesi in mezzo a voi, prima a Nairobi
(Kenya) dove ho mosso i primi passi nello studio dell’inglese, ma anche ho condiviso la vita con la
comunità dello Scolasticato, e poi visitando Uganda, Zambia e Malawi. In precedenza, nel mese di
settembre dell’anno scorso, avevo avuto la gioia di incontrare anche i confratelli che lavorano nella
Repubblica Democratica del Congo. Queste visite sono state per me un dono che mi hanno
permesso di avvicinarmi, conoscere e aprire il mio cuore sia ai confratelli che qui sono impegnati
nell’annuncio del Vangelo, sia alle popolazioni di questi Paesi, da una parte toccate da situazioni
sociali che rappresentano grandi sfide, ma dall’altra ricche di speranza e di vita e capaci di celebrare
con gioia la loro fede.
La prima grande sensazione che ho provato ritornando a Roma è l’appello a raccogliere
l’eredità lasciataci da tanti nostri missionari che hanno donato la loro vita per la costruzione delle
chiese locali. E’ così che la morte improvvisa di padre Gianni Maggioni richiama alla memoria tanti
altri confratelli che lo hanno preceduto. Inoltre, da poco si sono celebrati i 100 anni della presenza
monfortana in Malawi e il prossimo anno celebreremo i 75 anni della presenza monfortana nella
Repubblica Democratica del Congo, una presenza da pionieri, da veri missionari della prima ora con
una grande dedizione all’annuncio del Vangelo. La nomina a Vescovo di Mangochi del padre
Alessandro Pagani conferma il sostegno dato alla formazione delle chiese locali.
Da alcuni anni è poi iniziato un discernimento per dare alla nostra presenza e missione nei
paesi africani, una caratteristica più specificatamente monfortana. E’ un processo lento, non sempre
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Padre Paolo BERGAMINI (1933 – 2007)
Deceduto il 4 febbraio 2007, a Redona - Bergamo (Italia),
all’età di 73 anni, di cui 53 di professione religiosa.
Paolo Bergamini nasce a Torre de’ Roveri (Bg) il 12 dicembre 1933. Entra alla Scuola
Apostolica di Redona nel 1944 e vi compie gli studi prescritti. Raggiunge il Noviziato di
Castiglione Torinese nel 1952. Emette la professione religiosa l’8 settembre 1953. Nella domanda di
ammissione ai primi voti scrive: «Sotto la protezione della Mamma del Cielo sono contento di
essermi consacrato a Dio e di essere sulla via del Sacerdozio nella Compagnia di Maria». Attende
agli studi filosofici e teologici nello Studentato di Loreto (An). E’ ordinato sacerdote il 21 febbraio
1959 nella Basilica della Santa Casa con altri 8 confratelli.
Seguono due anni ad Arona (No), nella preparazione al ministero della predicazione. Nel
1961 i Superiori designano p. Paolo economo del seminario monfortano di Reggio Calabria. Nel
1965 passa dalla Calabria alla Puglia: è parroco della Chiesa Madre di Ginosa (Ta), dedicata a s.
Maria del Rosario. Sono anni pastoralmente molto ricchi. P. Paolo si fa conoscere ed apprezzare per
il suo interessamento alle famiglie, agli emarginati, ai problemi del lavoro. Dal 1971 al 1977 è
anche superiore della locale comunità religiosa.
Nel 1980 è chiamato a Redona, Villa Santa Maria, con l’ufficio di economo. Qui si
coinvolge nell’accompagnamento, come guida spirituale, dei pellegrinaggi a Medjugorje. Emerge e
si accresce in questo periodo la sua forte devozione mariana, che sempre lo accompagnerà . Entra
con semplicità e disponibilità anche in alcuni gruppi di preghiera locali.
Nel 1995 è di nuovo a Reggio Calabria - Casa della Madonna, per vedere se è possibile
ridare vigore alla stampa missionaria monfortana e ai pellegrinaggi. Segue una breve sosta nella
comunità della Procura di Caravaggio nel 1997.
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I NOSTRI CONFRATELLI DEFUNTI
Padre Harold McBRIDE (1919 – 2006)
Deceduto il 17 dicembre 2006, a Islip (USA),
all’età di 87 anni, di cui 65 di professione religiosa.
Padre McBride nasce a Ozone Park, New York, l’8 dicembre 1919. Emette i primi voti a
Nicolet, in Canada, il 15 agosto 1941 ed è ordinato prete a Ozone Park il 1° marzo 1947. E’, quindi,
tra i confratelli americani che sono stati ordinati sacerdoti negli Stati Uniti e non in Canada. Padre
McBride dopo aver seguito i corsi presso l'Università Gregoriana di Roma, ottiene il dottorato in
teologia sistematica nel 1951. Rientra al Seminario St Luigi Maria da Montfort, a Litchfield,
Connecticut, in qualità di professore di teologia dogmatica e di mariologia. Nello stesso tempo è
direttore spirituale e cappellano del noviziato delle Figlie della Sapienza, East Litchfield.
La pastorale parrocchiale è un ministero a lui adatto, visto il suo carattere affabile e la cura
per i rapporti personali. Rende il suo servizio pastorale in due parrocchie, affidate allora ai
missionari monfortani, la parrocchia di Gesù Bambino, a Jefferson (NY), e quella di Notre Dame de
toute Grâce, a Noblesville, Indiana. In quanto membro della comunità monfortana di Bay Shore
(NY), l’impegno pastorale che Padre McBride esercita più a lungo è quello di cappellano, per 24
anni, nell’ospedale South Side di Bay Shore. E’ benvoluto da tutti, malati e personale sanitario.
Durante gli ultimi due anni della sua vita, a causa della debole salute, viene accolto nella residenza
Notre Dame de Consolation, West Islip. Benchè costretto alla sedia a rotelle, padre McBride
continua il suo ministero di direttore spirituale e di confessore degli ospiti anziani e malati. Dopo la
sua morte, tutti i 400 residenti, con il personale sanitario, hanno celebrato un’Eucaristia particolare
nell’auditorium, esprimendo la riconoscenza a padre McBride per la sua presenza in mezzo a loro.
Padre Gilles JACQUES (1934 – 2007)
Deceduto l’11 gennaio 2007, a Montréal (Canada),
all’età di 72 anni, di cui 49 di professione religiosa.
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Gilles Jacques nasce in una famiglia numerosa (11 figli) di Saguenay, a Kénogami, il 23
novembre 1934. Frequenta gli studi classici nel seminario di Chicoutimi, poi decide di entrare nel
noviziato dei Montfortani a Nicolet, dove pronuncia i primi voti il 15 agosto del 1957. Viene
ordinato prete a Chicoutimi, per l’imposizione delle mani di Mons. Marius Paré, il 21 settembre
1963.
Dopo quattro anni di professore nello juniorato di Papineauville e un anno come vicemaestro dei novizi, il Padre Jacques impegnerà i suoi anni più fecondi sia come predicatore delle
missioni parrocchiali (1969-1971, 1984-1988), sia come membro dell’équipe del Santuario Marie
Reine-des-cœurs di Montréal (1971-1984, 1989-1994) di cui fu il direttore dal 1988 al 1992.
Dopo un anno sabbatico presso i Gesuiti del Québec, diviene vicario, poi prete-moderatore delle
parrocchie Notre-Dame-de-Lourdes e Saint-Louis-Marie-de-Montfort d’Ottawa (1995-2005).
Ritorna, quindi, al santuario dove presta servizio fino al suo ricovero.
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facile sia per le necessità locali, che sono sempre grandi, sia per il cambio di prospettiva richiesto
perché il nostro servizio alla costruzione del Regno di Gesù per Maria sia secondo lo spirito della
missione che ci ha trasmesso il Montfort. Vorrei invitare tutti i confratelli presenti nei diversi paesi
africani a continuare questo discernimento per qualificare sempre più la nostra presenza a partire dal
carisma monfortano.
La storia della Compagnia di Maria in Africa ha portato ad avere attualmente due
Delegazioni. Ora, guardando al futuro, vediamo l’importanza di una collaborazione ravvicinata tra
le due Entità, a partire da quegli ambiti concreti che favoriscono il fare insieme nella missione.
Alcuni cammini sono già in atto: il padre Eugenio Cucchi ha generosamente accettato di
condividere vita e missione con i nostri confratelli congolesi; il padre Mario Belotti, nuovo
Superiore della Delegazione Italiana, vive e collabora nella comunità dei postulanti all’ICS di
Balaka. Tuttavia, invitiamo tutti a riflettere e discernere anche altre possibili forme di
collaborazione e interscambio per rafforzare il cammino della nostra presenza nei Paesi africani.
Un’altra sfida che vedo importante per il futuro è di operare una stretta saldatura tra
cammino formativo e Missione. Avverto l’importanza che i giovani in formazione si vadano
alimentando progressivamente dello spirito della missione monfortana, che la preparazione negli
studi abbia anche tempi e spazi per una immersione graduale nella missione, in modo tale che lo
studio si faccia vita e sia al servizio della vita. Per questo invito al discernimento le nostre due
Delegazioni perchè progettino, in un prossimo futuro, specifiche comunità missionarie sia in Kenya
che in Uganda e rafforzino quella in Zambia, per avere vicino alle case di formazione, delle
presenze missionarie che diano entusiasmo, luminose prospettive e possibilità di discernimento e di
crescita piena ai giovani che si avvicinano alla nostra Congregazione.
Un altro motivo di riflessione tocca la stessa Delegazione africana: due sono le presenze che
hanno caratterizzato fino ad ora la nostra storia, Malawi e Congo, e verso questi due Paesi erano
orientati i rispettivi candidati. Ora ci sono candidati del Kenya, dell’Uganda e dello Zambia, e per
lo spirito di disponibilità all’internazionalità mi sembra importante che il cammino proceda verso
una migliore e più profonda integrazione dei confratelli della Delegazione, così da poter condividere
le risorse umane, là dove la missione lo richiede. Non è un cammino facile perché esige
disponibilità, impegno per l’apprendimento di una nuova lingua, vivere in fraternità nella diversità,
amare con il cuore evangelico il popolo concreto a cui il Signore ci invia… ma è la risposta dei veri
figli del Montfort: “Liberos”.
Carissimi confratelli, incontrare e conoscere apre le porte all’amore… sento fortemente che
la vostra presenza, insieme a quella dei popoli con cui condividete la vostra vita e la vostra
passione, è importante per tutta la Congregazione. Le sfide che il continente africano lancia al
mondo sono veramente grandi e non sono solo vostre ma di tutti noi. Per questo ci sentiamo uniti
nell’impegno di ricercare insieme la volontà del Signore per rispondere con amore, solidarietà e
vicinanza alla chiamata universale alla fraternità che ci viene da Colui che ha dato la Vita per tutti.
Unito a tutti voi, un saluto fraterno.
P. Santino Brembilla, S.M.M.
Superiore Generale
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CARISSIMI CONFRATELLI
DELLA DELEGAZIONE GENERALE DELL’INDIA,
la vostra presenza nella Congregazione, poco a poco, sta diventando significativa e con prospettive
di solidarietà e condivisione tali da avvertire il desiderio di essere presenti in mezzo a voi per
meglio conoscere e meglio accompagnare questa crescita sia nella missione che nella formazione
dei giovani candidati alla nostra vita missionaria monfortana.
Accompagnato dai padri Olivier e Peter, ho avuto personalmente l’occasione di visitare le
presenze missionarie, mentre il padre Don ha fatto visita alle comunità formative. Al termine di
queste visite abbiamo lavorato intensamente sia con il Consiglio della Delegazione, sia con
l’Assemblea di tutti i Confratelli.
Innanzitutto vorrei esprimere pubblicamente il mio grazie al Signore per la vostra apertura e
disponibilità a condividere le risorse umane della Delegazione con le necessità della
Congregazione. In modo particolare vorrei sottolineare la vostra presenza nella missione in Papua
Nuova Guinea, missione per la quale desideriamo l’impegno di tutte le entità dell’Asia, dell’Africa
e del Madagascar. Confidiamo che la presenza monfortana in mezzo al popolo della Diocesi di
Daru-Kiunga, che la Chiesa ha affidato alla Compagnia di Maria, possa essere rafforzata nei
prossimi anni sia per accrescere lo spirito missionario delle nostre giovani Delegazioni, sia per
discernere la possibilità di una apertura e accoglienza delle vocazioni locali, sulla base della
testimonianza missionaria che saremo in grado di portare.
in uno spirito di servizio e con saggezza. I confratelli di «mezza età» devono dare qualità alla loro
presenza, per sé e per gli altri, perché si rinnovi la vita e il senso della missione in tutta la comunità.
I confratelli più giovani devono essere capaci di interiorizzare l’invito del Signore a impegnare se
stessi in un orientamento chiaro e deciso della propria vita e di trasmettere il loro entusiasmo nella
missione. Tutta la vita è sempre un imparare ad amare se stessi, il Signore e gli altri in
un’apertura reciproca nelle differenti fasi dell’esistenza che ci fa crescere nella comunione
profonda, nella stima, nella fiducia, e essere così segni dell’apertura reciproca e del «fare insieme»
al servizio della missione.
Ho notato con piacere che le vostre comunità portano nomi che vengono dalla grande
tradizione spirituale dell’India: Maria Bhavan, Guru Mandir, Montfort Nivas, Montfort
Ashram, Montfort Sadan…. È un segno che avete voluto mettervi nel solco di questa tradizione
che vi è propria. Ma nello stesso tempo è anche una sfida per voi e un arricchimento che potete
apportate a tutta la Congregazione se entrate in profondità in questa tradizione spirituale
arricchendola e mettendola in comunione con la nostra spiritualità monfortana. La Parola di Dio
letta, contemplata e vissuta in questo contesto, e l’itinerario del nostro Santo Fondatore (che ci
invita a «seguire le tracce degli Apostoli poveri» alla luce di «Dio Solo» e della «Provvidenza» in
«Compagnia di Maria») che si incontra con l’itinerario della tradizione spirituale indiana deve
essere un cammino aperto per la nostra missione in questo grande Paese. Voi avete scelto il Padre
di Montfort come maestro di vita, un vero «Guru» evangelico, che ci insegna a rinunciare a
ogni cosa per seguire Cristo Gesù nei passi del nostro pellegrinaggio.
Cari confratelli, vi invito a guardare avanti, a prendere sul serio il nostro cammino
missionario, a sentirvi «ricchi» dell’eredità che abbiamo ricevuto per trasmetterla, ma anche a
sentirvi «poveri» perché coscienti che dobbiamo ancora ricevere molto per rispondere ogni giorno
con maggiore «fedeltà creativa» alla chiamata che il Signore ci ha fatto.
P. Santino BREMBILLA, S.M.M.,
Superiore generale
Ma vi sono delle sfide interne al vostro paese, così ricco di tradizioni e culture, alle quali
siete chiamati a dare una risposta qualitativa, per essere presenza missionaria che annuncia la
genuinità del messaggio evangelico. La presenza cristiana in India è limitata in quantità, ma molto
vivace sia per il numero delle vocazioni sia per i servizi resi nei campi dell’educazione e della
salute. Ma un’azione «missionaria», come è richiesta dal nostro carisma, suppone un
discernimento e una creatività che ci portino non ad un atteggiamento di proselitismo o di puro
servizio alla comunità cristiana esistente, ma ad una testimonianza vissuta dei valori del Vangelo
che possa illuminare la vita quotidiana del vostro Popolo.
La realtà del vostro Paese presenta una pluralità di culture, di lingue, di religioni, di
tradizioni e, nella Chiesa cattolica, una diversità di riti… Sono differenze che possono creare
muri e dividere tra di loro le persone o i gruppi, e questo può entrare anche nelle stesse comunità
religiose. Ma è lì che la nostra presenza missionaria può lanciare una vera sfida, quando sa costruire
delle vere fraternità religiose dove le differenze diventano ricchezze, dove vengono abbattuti
tutti i muri e dove ci si pone in un vero ascolto gli uni degli altri; dove si riconosce ad ognuno il
valore di essere una persona, una creatura fatta ad «immagine e somiglianza di Dio», dove ciascuno
può fare l’esperienza di essere amato, accolto, valorizzato, e accompagnato nella realizzazione della
sua vocazione. Vi invito, fratelli, a lavorare molto su questi aspetti che sono una delle caratteristiche
che deve avere la missione monfortana in mezzo al vostro Popolo.
Il vostro gruppo cresce numericamente; iniziate ad avere alcuni confratelli «maggiori» e,
ringraziando Dio, una certa quantità di vocazioni. Questo vi chiede anche di saper vivere e
rispondere con maturità alle diverse fasi della vita. I confratelli «maggiori», a partire dalla loro
esperienza, devono saper condividere con le generazioni più giovani i frutti raccolti nella loro vita,
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