Sonia “sunny” Jacobs e Peter Pringle sono stati per anni nel
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Sonia “sunny” Jacobs e Peter Pringle sono stati per anni nel
Sonia “sunny” Jacobs e Peter Pringle sono stati per anni nel braccio della morte, Sonia Jacobs 17 anni negli USA e Pringle 15 anni in Irlanda. Entrambi sono stati assolti dopo che furono annullate le loro condanne per omicidi che non avevano commesso. Ritengono di aver trovato la forza per sopravvivere a questa tragica esperienza grazie allo yoga e alla meditazione che hanno praticato in prigione. Si sono incontrati ad un raduno di Amnesty International mentre entrambi stavano pubblicamente facendo una campagna contro la pena di morte ; il loro matrimonio nel 2011 è stato, forse, il primo del suo genere: l’unione di due condannati a morte salvati grazie al rovesciamento delle sentenze emesse dai giudici in prima istanza. Sunny e Peter manifestano contro la pena di morte, per la salvaguardia dei diritti umani e per ricordarci del potere dello spirito umano che trionfa sopra le avversità, la sofferenza e l’ingiustizia. Attualmente vivono nella bellissima Connemara, regione nell’ovest dell’Irlanda e viaggiano in tutto il mondo raccontando la loro storia e lottando per la pace e la giustizia. Sonia Jacobs (64 anni) fu condannata a morte all’età di 28 anni per l’omicidio di due poliziotti in Florida. Quando fu imprigionata, i suoi due giovani figli furono affidati ai servizi sociali. Dopo quasi 17 anni dal suo arresto, la sentenza di Sunny fu annullata in appello. La sua storia, insieme ad altre 5 sentenze sbagliate di detenuti nel braccio della morte, diventò “The Exonerated”, una piéce teatrale ideata da una compagnia no profit, The Culture Project. Sunny è l’autrice di “Stolen Time: One Woman’s Inspiring Story as an Innocent Condemned to Death. “ Peter Pringle (73 anni) fu accusato di essere uno dei tre uomini che assassinarono due poliziotti a seguito di una rapina in banca in Irlanda e condannato all’impiccagione. Appena pochi giorni prima che un cappio fosse legato attorno al suo collo, Pringle apprese che il presidente irlandese aveva commutato la condanna a 40 anni senza condizionale. Pringle, quindi, si dedicò alla lettura di libri sulla legge e diventò effettivamente un “avvocato di prigione”. A coronamento dei suoi studi, Pringle discusse con successo il suo caso, portando la Corte di appello penale a far decadere l’accusa. E' un fervente attivista dei diritti umani e della soppressione della pena di morte.