La SPIGA - Federazione Coldiretti Sondrio

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La SPIGA - Federazione Coldiretti Sondrio
FATTI, OPINIONI, STRATEGIE
La Spiga
NOVEMBRE 2012
SOMMARIO
FORTUNATO TREZZI
presidente di Coldiretti Como Lecco
A
ncora una volta, si è concluso con
relazioni di rilievo ed una grande
risonanza il Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione,
organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio Ambrosetti, che si
tiene a Villa d’Este a Cernobbio.
L’edizione di quest’anno, 2012, si è svolta il 18 e 19 ottobre scorsi e ha preso il
via con la presentazione della piu’ approfondita Indagine su “Gli italiani e la crisi”
concentrata in particolare sulle strategie
di adattamento degli italiani alla crisi,
con un focus particolare sui cambiamenti
nella spesa realizzato dalla Coldiretti con
Swg che esamina la situazione economica delle famiglie, le rinunce, i comportamenti, i tagli, gli sprechi e, in generale,
gli effetti e le responsabilità da attribuire
nella particolare congiuntura.
Anche un monitoraggio effettuato sul territorio delle nostre province conferma i dati
della ricerca di Swg: le opinioni dei cittadini che ogni mese frequentano i Mercati
di Campagna Amica del territorio interprovinciale, non lasciano spazio a dubbi: c’è sempre più attenzione a ciò che si
compra e richiesta di informazioni chiare.
La rintracciabilità è vista come una priorità per l’assoluta maggioranza dei consumatori: sul territorio abbiamo riscontrato un aumento costante della vendita di
prodotti tipici, il che ha portato nell’ultimo
anno all’apertura di nuovi farmer’s market, gli ultimi dei quali hanno visto la luce
negli ultimi mesi e nelle ultime settimane
a Colico e Figino Serenza.
Sono dati che in occasione del Forum
sono stati posti all’attenzione del mondo
politico ed economico nazionale, ma che
noi stessi dobbiamo tenere in giusta considerazione per affrontare nel modo corretto le richieste dei consumatori e della
società: il tutto, alla luce di un mercato
che chiede trasparenza, lealtà, attenzione al territorio.
Sappiamo di essere sulla strada giusta,
anche alla luce di una congiuntura che
deve vederci uniti e consapevoli di un
ruolo positivo e fortemente innovatore.
Editoriali..........................................3
Coldiretti alla Regione: ecco
le normative da cambiare per crescere...4
Un risultato immediato: sui nitrati
la Regione si schiera con l’agricoltura.....4
Il documento che ha convinto il Pirellone
a riconoscere le nostre rivendicazioni.......5
Latte, Coldiretti agli allevatori:
non firmate contratti sotto i 40 cent/litro...6
L’Unione Europea pronta a ritirare
i wine-kit dal mercato comunitario..........6
Annata agraria: i raccolti subiscono
forti flessioni, si salvano i cereali..............7
Consumi e crisi: boom legna da ardere,
crolla il gasolio da riscaldamento............7
Cernobbio, al Forum l’agricoltura
in primo piano.......................................8
Ecco l’Italia che vogliamo nei dieci punti
prioritari spiegati da Sergio Marini..........9
Credito alle imprese,
qualcosa ora si muove..........................10
Tra cinipide e clima secco, decimato
il raccolto delle castagne......................10
All’Agrimercato l’iniziativa “Pasta della
Bontà”. Il ricavato alla Lega del Filo d’Oro...11
Agrimercati, crescita costante
con il plauso dei consumatori...............11
Imprese agricole “in rosa”
crescono nelle terre lariane...................12
Nutrie e piccioni invadono i campi
delle due province...............................12
Mariano Comense, una bella
Giornata del Ringraziamento...............13
Terranostra Como-Lecco
ha rinnovato le proprie cariche............13
“A tu per tu con la natura”, un successo...14
Tavola rotonda alla Sagra della Mela e dell’Uva...14
Mostra del Bitto,
presente anche Campagna Amica.......14
Giornata del Ringraziamento
sotto la neve della bella Livigno............15
Domanda Unica: premi zootecnici
carni bovine.......................................16
Articolo 62, potrà dare maggior potere
contrattuale alle nostre imprese agricole...17
Certificati verdi, entro fine mese le domande...18
Attività florovivaistica: modificate le
procedure di autorizzazione regionale...18
Spandimento liquami, divieti e normativa...19
Utilizzo agrofarmaci, a Como-Lecco corso
per il rilascio o rinnovo del patentino......19
Imprenditoria giovanile,
ecco il pacchetto di sostegno..................20
Valutazione dei rischi in ambienti confinati...21
Assegno sociale, il requisito dell’età
viene adeguato alle aspettative di vita...22
Inps e nuove normative sull’apprendistato...22
Avviso di prossima glaciazione?................23
3
ALBERTO MARSETTI
presidente di Coldiretti Sondrio
T
utelare l’agricoltura, in montagna come
in pianura, rappresenta una priorità
per il futuro. Coldiretti lo sostiene da
tempo, consapevole del ruolo fondamentale del settore per la ripresa economica.
Agricoltura che è la vera forza economica
e motrice della nostra provincia, fatta di
economia reale, di valori, di condivisione.
Una forza e una speranza che è in grado
di fare sistema col territorio e portare ben
più di 600 partecipanti alla Giornata del
Ringraziamento che abbiamo vissuto il 28
ottobre in una Livigno imbiancata di neve.
Del resto, la strategicità dell’agricoltura è
stata ora confermata anche dai dati del
Rapporto annuale 2012 della Società geografica italiana, dedicato a “I nuovi spazi
dell’agricoltura italiana”.
Il documento interviene nel dibattito sulla riforma della Pac in considerazione dell’importanza che l’approccio geografico può
avere nell’analisi di un comparto legato ad
ambiente e territorio: il rapporto evidenzia
la crescente eterogeneità degli spazi agricoli italiani e il divario che esiste tra aree
agricole impegnate in una fase di modernizzazione, alle quali apparteniamo, e altre in cui l’agricoltura e il relativo contesto
territoriale mostrano forte marginalità.
Alla luce di queste premesse, si esaminano le prospettive dell’agricoltura italiana e
il ruolo che può assumere in futuro per la
crescita del Paese, soprattutto per la sua
caratterizzazione multifunzionale che è il
tema centrale della ricerca e che è considerata il modello della nuova Pac.
Nelle aree rurali più dinamiche, l’agricoltura già tende a configurarsi come elemento
di raccordo tra attività produttive diverse,
caratteristica che si interfaccia a più livelli
con la preservazione degli equilibri ambientali e degli aspetti paesaggistici, una
ragionata produzione energetica da biomasse, la manutenzione del territorio e la
prevenzione del rischio biologico, nonché la
valorizzazione identitaria delle aree rurali.
Agricoltura - anche nelle nostre montagne
- vuol dire imprenditorialità, innovazione,
integrazione ed internazionalizzazione.
E che per questo va tutelata.
La Spiga
PRIMO PIANO
NOVEMBRE 2012
LE ISTANZE DELL’AGRICOLTURA
COLDIRETTI alla REGIONE:
ecco le NORMATIVE
da cambiare per crescere
RICONOSCIUTO IL PRINCIPIO
DI UN’AGRICOLTURA CHE DIFENDE
E TUTELA IL TERRITORIO E L’AMBIENTE
UN RISULTATO IMMEDIATO:
SUL TEMA DEI NITRATI
LA REGIONE LOMBARDIA
SI SCHIERA CON L’AGRICOLTURA
COMO-LECCO-SONDRIO - “Il contributo dell’agricoltura all’inquinamento
da nitrati delle acque è solo marginale
e certamente meno importante del contributo proveniente dal settore civile e
dalle altre attività produttive”: questo si
legge nella lettera firmata dal presidente della Lombardia Roberto Formigoni e
indirizzata al Governo per chiedere la
revisione radicale della direttiva nitrati
per la Pianura Padana.
«Per la prima volta e in maniera scritta
e ufficiale la Regione Lombardia riconosce e afferma quanto noi sosteniamo da
anni – spiega Ettore Prandini, presidente
della Coldiretti Lombardia – e lo fa grazie all’opera di sensibilizzazione che
abbiamo portato avanti da sempre per
difendere la zootecnia lombarda».
Nella sua lettera al governo, Roberto
Formigoni spiega che “viene classificata
come zona vulnerabile ai nitrati l’82%
della Lombardia, l’87% del Veneto, il
63% dell’Emilia Romagna, il 38% del
Piemonte” e una “delimitazione così
estesa e criteri così restrittivi a carico
delle aziende agricole ubicate nelle regioni a più importante vocazione zootecnica stanno comportando la fisica
impossibilità da parte delle imprese di
sostenere gli investimenti necessari”.
La direttiva così come è formulata rischia
“concretamente di affondare un’intera
campo agricolo in pianura
filiera
produttiva
agroalimentare,
con
Il piazzale
de “La Grande
Stufa”
la chiusura di migliaia di aziende”.
Per questo – scrive la Regione Lombardia – è necessario ridefinire “in senso
fortemente riduttivo le aree classificate
come vulnerabili” limitandole a quei
“pochi ambiti per i quali effettivamente
e realmente il carico zootecnico possa
comportare significative alterazioni dei
limiti qualitativi delle acque”.
Importanti elementi che “giustificano
una riapertura sostanziale del dossier nitrati in Italia”sono: la conoscenza della
serie storica dei dati rilevati sulla qualità
delle acque, l’incrocio tra questi valori e
le effettive responsabilità del settore zootecnico rispetto a quelle dei settori civile
e produttivo e una migliore cognizione
delle caratteristiche ambientali, climatiche, pedologiche e produttive del Paese.
4
COMO-LECCO-SONDRIO - Dalla direttiva
nitrati al tema delle emissioni in atmosfera,
fino al benessere animale: sono di primaria
importanza le istanze che Coldiretti Lombardia ha riassunto in un documento all’attenzione della Regione Lombardia, che
analizza le problematiche e individua, con
opportune e ragionate richieste, le priorità
di intervento.
LA DIRETTIVA NITRATI
la situazione: La Direttiva europea sui
limiti di azoto nel terreno e il conseguente utilizzo dei liquami zootecnici mette a
rischio in Lombardia oltre 11 mila aziende,
in prevalenza zootecniche, su un’area vulnerabile che secondo l’attuale mappatura
copre il 63 per cento della superfice agricola utilizzata a livello regionale. Le aree
considerate vulnerabili da questa mappatura coinvolgono circa 500 comuni, in particolare nella province a più alta vocazione
zootecnica.
E visto che i limiti di azoto applicabili in
base a tale mappa derivano da una proporzione fra numero di capi e terreno a disposizione per gli spandimenti, la Lombardia ha un deficit di aree che, per esempio è
di quasi 18 mila ettari a Mantova, oltre 95
mila ettari a Brescia, 16 mila a Bergamo e
4.600 a Lodi, cui sommano in modo minore quelli delle province di Como e Lecco.
E quindi, anche se le aziende hanno effettuato gli adeguamenti delle strutture, alla
fine manca la terra e si è punto e a capo.
Ed è per questo che la zootecnia lombarda
rischia l’azzeramento, tutto a favore delle
produzioni straniere.
le richieste di Coldiretti: Per tali motivi la
Coldiretti chiede la revisione della Direttiva
nitrati, la revisione sostanziale della mappa
delle zone vulnerabili anche in relazione
alla presenza di depuratori e insediamenti
urbani che si è visto che hanno un impatto
importante sulla presenza di nitrati, chiede
un approfondimento di indagine sulle acque e sulle origini della presenza di nitrati,
chiede una cooperazione fra istituzioni,
PRIMO PIANO
La Spiga
LE ISTANZE DELL’AGRICOLTURA
NOVEMBRE 2012
Il documento che ha convinto il Pirellone
a riconoscere le nostre rivendicazioni
enti di controllo, associazioni di categoria
per aiutare le aziende già molto in difficoltà a seguito dell’aumento dei costi e della
perdurante crisi economica.
LE EMISSIONI IN ATMOSFERA
la situazione: Nell’area della Pianura
Padana, fra le più inquinate d’Italia a causa delle emissioni in atmosfera, l’agricoltura viene additata tra i responsabili di tale
inquinamento quasi che industrie, scarichi
delle auto e fumi da riscaldamento non esistessero. Inoltre le analisi sul settore agricolo
risalgono a non più di due anni fa e questo
non permette certo di avere un quadro storico della situazione.
Le emissioni di ammoniaca e di polveri vengono messe in carico alle aziende agricole
zootecniche senza considerare, negli studi
che vengono presentati, diversi elementi
come: la capacità di assorbimento della
CO2 da parte delle colture, la rotazione
della colture che contribuisce all’assorbimento dell’inquinamento e l’interramento
dei liquami e quindi anche dell’ammoniaca
presente. Entro il primo settembre 2013 le
aziende agricole dovranno investire decine
di migliaia di euro per costruire vasche di
decantazione coperte. In tutta la Lombardia
la Coldiretti stima che ci sono circa mille imprese agricole con essiccatoi che dovranno
spendere, entro il primo settembre 2013,
Dalla direttiva nitrati
al tema delle emissioni
in atmosfera, fino
al benessere animale:
Coldiretti ha portato
istanze di prim’ordine
ed urgenza sul tavolo
del Governatore
della Lombardia:
un’analisi propositiva
a tutela non solo
delle imprese
ma di un’intera
economia territoriale
fra i 30 mila e i 40 mila euro a testa per filtri
e altri accorgimenti contro le polveri sottili
con un costo di oltre 30 milioni di euro a
livello regionale.
le richieste di Coldiretti:
• che il conteggio non tenga conto solo
dell’allevamento, ma anche all’interno
della stessa azienda agricola della coltivazione dei terreni: come facilmente si
può intuire da un dato negativo si passa
a uno positivo;
• uno studio approfondito che tenga conto
dell’impatto del traffico, del riscaldamento civile e delle lavorazioni industriali per
quanto riguarda la presenza di inquinanti in atmosfera
• una ricerca su quanto le coltivazioni mitigano l’impatto delle emissioni
IL BENESSERE ANIMALE
la situazione: Entro il primo gennaio 2013
le aziende agricole dovranno adeguarsi a
tutta una serie di adempimenti sul benessere animale, per ogni tipo di allevamento.
La situazione è particolarmente critica per il settore suinicolo, forziere
economico, culturale e
gastronomico dell’agroalimentare made in Italy.
La Lombardia rappresenta quasi il 50% di tutti i
suini allevati in Italia e le
nuove norme sul benessere animale, in un panorama a forte specializzazione come quello
della nostra regione,
avranno un impatto soprattutto sul numero dei
capi allevati in relazione agli spazi nelle stalle
e ai terreni che risultano
a disposizione.
Le ultime stime indicano in circa mille euro a
scrofa la spesa per la
costruzione dei nuovi
posti di stabulazione e
considerato che ci sono
circa 300 mila scrofe
in Lombardia questo significa che le aziende
si troveranno a dover
5
pagare un conto potenziale di circa 300
milioni di euro, una cifra insostenibile per
un settore che viene da anni di crollo dei
prezzi e di aumento delle spese di gestione.
A rischio non ci sono solo i circa 700 allevamenti da scrofe, ma in maniera più o
meno pesante saranno colpite oltre 2.600
aziende zootecniche del settore.
le richieste di Coldiretti: Occorre definire una strategia d’intervento istituzionale
concertata tra i principali Ministeri e Assessorati regionali interessati (Sanità e Agricoltura) che preveda:
• un piano di adeguamento graduale con
la sospensione delle scadenze per i prossimi 24 mesi
• una semplificazione delle procedure e
delle autorizzazioni collegate alle attività di impresa e alla realizzazione degli
investimenti strutturali legati agli adeguamenti e al mantenimento della produttività aziendale;
• un sostegno finanziario e un accesso al
credito agevolato.
La Spiga
LE NOTIZIE
NOVEMBRE 2012
DALL’ITALIA E DALL’EUROPA
LATTE, COLDIRETTI
AGLI ALLEVATORI:
“NON FIRMATE CONTRATTI
SOTTO I 40 CENT AL LITRO”
L’UNIONE EUROPEA
PRONTA A RITIRARE
I WINE-KIT
DAL MERCATO
L’appello dopo la rottura delle trattative COMUNITARIO?
COMO-LECCO-SONDRIO - È nuovamente saltata la trattativa sul prezzo
del latte, sale la tensione fra gli allevatori in tutta la Lombardia. «Le industrie – spiega Ettore Prandini, presidente della Coldiretti regionale – hanno
rifiutato ogni tipo di accordo o di mediazione sostenendo all’unanimità di
non modificare nulla dei prezzi pagati fino a oggi. Ma questi sono livelli
insostenibili per la vita delle aziende agricole e per tale motivo invitiamo
tutti gli allevatori a non firmare contratti sotto i 40 centesimi al litro».
L’atteggiamento delle industrie non ha alcuna giustificazione di mercato
anche perché l’export di grana e parmigiano è aumentato di oltre il 7%,
quello di gorgonzola del 5,70% e del 6,53% per il grattugiato.
Il prezzo del latte spot (quello commercializzato al di fuori dei normali contratti di fornitura) sta sfiorando i 43 centesimi al litro contro i 32 centesimi
di maggio, con un progressione di quasi il 21% in appena 6 mesi, indice
di una richiesta in crescita sul mercato delle partite di prodotto italiano non
vincolate da accordi precedenti.
«I prezzi sui quali si è arroccata l’industria – precisa il presidente di Coldiretti Lombardia – sono una condanna a morte per decine di aziende
agricole che hanno subito rincari sui costi di produzione di oltre il 40%.
Il rifiuto compatto delle industrie a non accettare alcun adeguamento del
prezzo di acquisto del latte degli allevatori lombardi è un’azione irresponsabile e priva di lungimiranza che peserà su tutto il settore zootecnico e
avrà ripercussioni anche nel nostro comprensorio prealpino».
In Lombardia, dove si munge il 40% del latte italiano, le aziende agricole
attive nel settore sono circa 6.400, ma quelle che conferiscono ai primi
acquirenti (cooperative e industrie di trasformazione) sono già scese sotto
la soglia delle cinquemila. «Se andiamo avanti così rischiamo la desertificazione imprenditoriale agricola della pianura padana, la più importante
realtà zootecnica a livello mondiale».
formaggi stagionati
vacca al pascolo
«I prezzi sui quali si è arroccata l’industria
sono una condanna a morte per decine
di imprese agricole che hanno subito
rincari sui costi di produzione di oltre il 40%
e provocherà danni gravissimi nella regione
dove si munge la maggior parte del latte»
6
ROMA Ue
pronta a ritirare dal mercato i
wine kit. Dopo la
denuncia di Coldiretti delle confezioni che promettono con semplici
polveri di ottenere
in pochi giorni
vini dalle etichette
il presidente Marini
più prestigiose, il
Commissario Europeo all’agricoltura Dacian Ciolos
ha dichiarato che
«la Commissione
è stata informata delle pratiche
commerciali a cui
si fa riferimento
nell’interrogazione e, durante
l’ultima riunione
del Comitato di
gestione dell’Ocm
unica, ha provveduto a informare le delegazioni degli Stati membri che tali pratiche violano le
norme in materia di etichettatura nel settore vitivinicolo stabilite dalla legislazione europea. La
Commissione ha altresì precisato che i prodotti in
questione non possono essere commercializzati
utilizzando una denominazione di origine protetta (Dop) o un’indicazione geografica protetta
(Igp), nemmeno attraverso una semplice evocazione del nome. Gli Stati membri devono adottare tutti i provvedimenti necessari a prevenire l’uso
illecito del nome di una Dop o di un’Igp ritirando
dal mercato tali prodotti».
Dopo le parole di Ciolos, Coldiretti ha chiesto
quindi di provvedere immediatamente al ritiro
dall’intero mercato comunitario dei wine kit.
Si stima che nei diversi Paesi dell’Ue almeno venti
milioni di bottiglie di pseudo vino vengano ottenute attraverso confezioni prodotte in Canada ma
anche in Svezia. Nel Paese scandinavo è stata
scoperta una fabbrica che, a Lindome, vicino a
Goteborg, produce e distribuisce in tutto il continente oltre 140mila wine kit all’anno dai quali si
ottengono circa 4,2 milioni di bottiglie.
La Commissione
ha specificato
che i prodotti
in questione
non possono
utilizzare nomi
riconosciuti
come Dop o Igt
LE NOTIZIE
La Spiga
AGRICOLTURA IN ITALIA
NOVEMBRE 2012
Annata agraria:
i raccolti made in Italy
subiscono forti flessioni,
si salvano i cereali
COMO-LECCO-SONDRIO - Sono più i segni negativi che quelli positivi, almeno a livello quantitativo, nel bilancio di fine annata agraria
stilato dalla Coldiretti in occasione della tradizionale ricorrenza di San
Martino. Un bilancio che vede il crollo dei raccolti made in Italy. Le cattive condizioni climatiche, dalle neve alla siccità, hanno fatto sentire i
propri effetti su molti settori, ultimo in ordine di tempo quello dell’olio.
Le prime stime indicano un’annata non particolarmente abbondante,
intorno alle 500mila tonnellate, pur se la qualità è buona. Per avere un
quadro definitivo della situazione bisognerà però attendere le rilevazioni relative alle rese, che cambiano da regione a regione.
Nessun dubbio sul vino che, nonostante il sorpasso sulla Francia, fa
segnare un calo del 6% rispetto alla già scarsa vendemmia 2011. La
produzione si attesterà quest’anno sui 40 milioni di ettolitri, “frutto” di
60 milioni di quintali di uva raccolti. Buone notizie arrivano dai prezzi,
in aumento più o meno marcato rispetto al 2011 (da +10% a +30%).
Netto il calo del mais, una delle colture che ha più sofferto la siccità.
Il raccolto è inferiore del 13% rispetto allo scorso anno, con la produzione scesa a 8,5 milioni di tonnellate. In linea con l’andamento
mondiale i prezzi nazionali hanno così mostrato nel III trimestre 2012
una significativa rivalutazione.
Segno negativo anche per il pomodoro da industria, seppur gli ultimi
dati abbiamo parzialmente migliorato le nere previsioni della vigilia.
La produzione nazionale si attesterà complessivamente attorno ai 4,4
milioni di tonnellate, il 12% in meno rispetto al 2011.
Non fanno eccezione le mele (calo del 22%) e le pere (-13%).
Numeri che fanno pendere verso il segno negativo la bilancia della
produzione frutticola italiana, dove almeno le pesche rimangono sui
livelli dello scorso anno. Malissimo, invece, le castagne, con il raccolto
dimezzato da siccità e dagli attacchi del cinipide, il parassita di origine cinese che distrugge gli alberi.
Le buone notizie, almeno sul fronte delle quantità, arrivano, invece,
dai cereali, con la produzione di grano in netto aumento. Per il grano
duro si prevede un +12% in termini di produzione, per un totale di
4,2 milioni tonnellate. Il tenero fa registrare addirittura un incremento
del 21%, con un raccolto di 3,4 milioni di tonnellate. Il valore medio
nazionale nel terzo trimestre dell’anno si è attestato a 258,92 euro/t,
ovvero il 12% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Non altrettanto bene, purtroppo, il frumento duro, con il prezzo a
269,01 euro/t e un calo del 5%.
Per l’orzo la situazione è, invece, rimasta sostanzialmente stabile, con
una diminuzione della produzione del 2,4% dovuta alla contrazione
delle rese. Leggero aumento per la segale (+3%). Sul fronte dei semi
oleosi, le stime indicano una diminuzione del girasole, e anche per
colza e soia si prospetta un calo rispettivamente del 24% e del 14%.
Produzione in leggero aumento per il latte.
Sebbene i dati degli ultimi due mesi non siano ancora ufficiali, la campagna supera i 109 milioni di quintali consegnati a latterie o caseifici
italiani, in aumento rispetto all’annata precedente di circa il 2% tanto
che gli allevatori italiani dovranno fare attenzione a non sforare la
propria quota. Il quantitativo nazionale garantito, comprensivo delle
vendite dirette, è di 111 milioni di quintali.
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CONSUMI E CRISI:
BOOM DI LEGNA
DA ARDERE, CROLLA
IL GASOLIO
DA RISCALDAMENTO
ROMA - Con la crisi e l’aumento insostenibile del
prezzo dei combustibili sono tornate le stufe e si riaccendono i camini, con un aumento del 26% delle importazioni di legna da ardere sulla base dei dati Istat
dei primi sette mesi del 2012, rispetto a dieci anni fa.
Il dato emerge da una analisi della Coldiretti nell’evidenziare che quest’anno con l’arrivo dell’inverno ci
sono oltre sei milioni di stufe e camini accesi sul territorio nazionale. Un record che ha reso necessaria
l’importazione di ben 3 miliardi di chili di legna da
ardere nel corso di tutto il 2012 che saranno bruciati
per garantire il caldo nelle case degli italiani, mentre
nell’arco di dieci anni si è praticamente dimezzato il
consumo di gasolio da riscaldamento (-49% nei primi
nove mesi dell’anno).
La valorizzazione della filiera del legno ha portato
anche alla realizzazione della Grande Stufa, centrale
di cogenerazione a biomassa vergine che scalda centinaia di utenze dell’abitato di Villaguardia (Como)
coniugando risparmio e rispetto
per l’ambiente.
Il collegamento
con Matrix
La Spiga
IN PRIMO PIANO
NOVEMBRE 2012
IL FORUM DI CERNOBBIO
CERNOBBIO,
AL FORUM
L’AGRICOLTURA
IN PRIMO PIANO
I big della politica
e dell’economia
internazionale
sono tornati
sul lago di Como
per il grande
consesso
che ha tracciato
il quadro attuale
e le prospettive
dell’economia rurale
COMO-LECCO-SONDRIO - È stato davvero un
Forum di prim’ordine, con interventi di forte
respiro programmatico. D’altronde i big della
politica e dell’economia internazionale sono
ormai ospiti attesi e puntuali al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione
che anche quest’anno si è svolto a Cernobbio:
molti i punti chiave, dal lancio del latte della
Filiera Italiana (firmato al 100% dagli agricoltori) alla denuncia sui falsi made in Italy
agrolimentari, alla proposta dei 10 punti “per
l’Italia che vogliamo” lanciata dal presidente
di Coldiretti Sergio Marini.
Tra i molti interventi autorevoli quello del presidente del Consiglio Monti, che ha riconosciuto e lodato lo spirito propositivo di Coldiretti
per il superamento della fase congiunturale.
Tantissimi gli ospiti intervenuti, da Alemanno a Bersani, dal ministro Catania a
Buttiglione, da De Castro a Realacci, dal ministro Passera a Vendola, solo per
citare alcuni tra i più noti.
Importante è stata anche la presentazione dell’indagine Coldiretti Swg “Gli
Italiani e la crisi”, ovvero sulle strategie di adattamento degli italiani alla crisi,
con un focus particolare sui cambiamenti nella spesa realizzato dalla Coldiretti
con Swg che esamina la situazione economica delle famiglie, le rinunce, i
comportamenti, i tagli, gli sprechi e, in generale, gli effetti e le responsabilità
da attribuire nella particolare congiuntura economica che il Paese e l’Europa
stanno attraversando.
Catania, Monti e Marini
CERNOBBIO - È una proposta in dieci
punti quella contenuta nel documento
“L’ltalia che vogliamo” presentato dal
presidente della Coldiretti Sergio Marini all’apertura del Forum Internazionale
dell’agricoltura e dell’alimentazione di
Cernobbio, dove si sono dati appuntamento opinion leader, segretari di partito, membri dell’esecutivo, compreso il
presidente del Consiglio Mario Monti.
Dall’esigenza di un governo globale di
beni comuni come il cibo contro gli effetti di una globalizzazione senza regole
fino all’etica che deve traguardare insieme alla politica anche le forze sociali e
tutti i cittadini.
1. Un governo globale dei beni comuni: «È necessario che i decisori politici
ne tengano conto mettendo ai vertici della loro agenda la strategicità del cibo e
con politiche che a livello globale definiscano una regia di regole per i beni comuni come cibo, acqua e suolo».
2. Più Europa: «È necessario lavorare
alacremente alla costruzione degli Stati
Uniti di Europa, dotando l’Unione di forti istituzioni politiche elette democraticamente, capaci di orientare sia il cammino
di integrazione iniziato, che di ricondurre le spinte disgreganti in atto. Dal punto
di vista del sistema agroalimentare italiano dobbiamo essere in grado di portare
pienamente “l’Italia in Europa”, facendo
sì che la nuova Pac riconosca il valore
strategico del “modello italiano” e le sue
straordinarie peculiarità».
3. L’Italia, una, sussidiaria e solidale: «Di
fronte alla ripresa - dopo quasi un secolo
- di forti squilibri nella distribuzione della
ricchezza prodotta e nel contesto di un
necessario contrappunto federale il valore della sussidiarietà diventa strumento cardine per gestire la semplificazione
burocratica e i principi di solidarietà sono indispensabili per superare le diseguaglianze».
4. I nostri punti di forza: «Gli assets su
cui il nostro Paese può e deve puntare
sono di natura materiale e immateriale:
patrimonio storico ed artistico, paesaggio, biodiversità, ricchissima articolazione territoriale, originalità e creatività,
gusto e passione, intuito e buonsenso.
Accanto a questi fattori, siamo stati capaci di sviluppare nel tempo un capitale
sociale che rimane fortissimo; resta viva
una forte capacità di relazionarci e di
fare comunità, di innovare mantenendo
8
IN PRIMO PIANO
La Spiga
IL FORUM DI CERNOBBIO
NOVEMBRE 2012
ECCO L’ITALIA
CHE VOGLIAMO
nei dieci punti
prioritari spiegati
da Sergio Marini
in vita saperi antichi. Risorse che appartengono al Dna del Paese e che garantiscono quel valore aggiunto inimitabile
e non delocalizzabile al “saper fare” italiano».
il presidente Marini
5. Il nostro modello di sviluppo: l’Italia
che fa l’Italia: «L’Italia e il suo futuro sono legati invece alla capacità di tornare
a fare l’Italia, imboccando intelligentemente la strada di un nuovo modello di
sviluppo che trae nutrimento dai punti di
forza a cui abbiamo già fatto riferimento. È nella nostra capacità di trasferire
nei nostri prodotti e nei nostri servizi il
valore materiale e immateriale della distintività italiana e nel rafforzare il nostro
saper “fare rete” che troveremo la forza e l’autorevolezza per riconquistare la
giusta capacità competitiva, anche nella
dimensione globale».
6. Le politiche necessarie: «Per accompagnare la crescita, abbiamo bisogno di
“buona politica” e ciò significa in primo
luogo il ritorno a funzioni di mediazione
intelligente fra ceti e interessi distinti e
contrastanti ai fini di perseguire un più
ampio interesse di carattere generale,
ciò che si definisce “bene comune”. Alla
politica, fortemente deficitaria, chiediamo un’operazione coraggiosa di verità,
giustizia e legalità, aspetti la cui declinazione è diventata in questi anni via
via più opaca. E per la nostra agricoltura chiediamo un impegno speculare, a
servizio di ciò che stiamo perseguendo
con il nostro agire quotidiano: la verità, per garantire trasparenza ai cittadini consumatori e metterli in condizione
di conoscere ciò che va sulle loro tavole (lotta all’italian sounding, norme per
l’informazione ai consumatori, applica-
una sessione dei lavori
zione di quelle leggi approvate dal Parlamento ma finite in un binario morto); la
giustizia, per contrastare le posizioni di
rendita e ridistribuire il valore aggiunto
a vantaggio di chi lo produce (sostegno
ai nostri progetti di Campagna Amica e
della Filiera Agricola Tutta Italiana tesi
ad accorciare e costruire nuove relazioni
di filiera); la legalità, per impedire i fenomeni che minacciano il valore del marchio “Italia” (continuità di impegno nella
lotta alla contraffazione e sofisticazione,
condivisione della nostra denuncia sulle
Agromafie in stretta collaborazione con
magistratura e forze dell’ordine)».
7. La molla per tornare a crescere: «L’Italia è un Paese in cui le scelte economi-
9
che, politiche e sociali sono fortemente
condizionate da dimensioni emozionali.
Elementi come “la fiducia” tendono a ripercuotersi in maniera più che proporzionale sui comportamenti degli individui e
delle famiglie. In stagioni congiunturali
particolarmente difficili, “la fiducia” diventa una sorta di “molla” che se nutrita
dal giusto orgoglio nazionale e messa in
tensione va a costituire un fattore rigenerativo, se trascurata si traduce in un ulteriore chiave “depressiva”».
8. Far crescere il Pil con il benessere: «È
tempo di ripensare lo sviluppo in una logica di benessere secondo principi di
sostenibilità, etica del lavoro e coesione
sociale. Il Pil in tal caso è strumento e
non fine ultimo di una crescita sostenibile. Dentro al consumo di cibo c’è la cultura dei territori, la tipicità e la creatività
di tutta la gente che l’ha generato. Dentro al cibo c’è la sicurezza alimentare
che noi abbiamo garantito. C’è la qualità e la diversificazione assicurata dalla
lotta continua che facciamo per difendere la biodiversità».
9. Il valore della comunità: «La crisi ci ha
fatto riflettere sulla necessità di investire
su alcuni valori, che sono anche essi durevoli, continuativi, che non conoscono
erosione: la socialità, l’amicizia, la famiglia, lo stare bene assieme, la spiritualità
nelle sue varie espressioni culturali e religiose, la solidarietà. Nella “prossimità”,
che è elemento fondante della comunità,
c’è l’essenza, il concetto base del modello di sviluppo verso cui dobbiamo tendere; c’è la chiave, per potersi integrare
nel mare della globalizzazione senza
smarrirsi, conservando la solidità e la
coerenza dei nostri modelli identitari e
valoriali».
10. Etica prima di tutto: «Una molteplicità
di episodi in questi anni e mesi ha messo pesantemente a nudo le debolezze del
ceto politico nazionale e locale.
Ciò da un lato ha generato una diffusa
indignazione all’interno dell’opinione
pubblica, dall’altro ha dato vita a forme,
movimenti e pulsioni di sapore antipolitico. Tutto ciò - e si tratta di un problema non trascurabile - rischia di produrre
un meccanismo di rimozione individuale:
se la colpa è degli “altri”, le persone nel
loro quotidiano agire finiscono per sciogliersi da quelle responsabilità che pure
hanno e dovrebbero esercitare nella sfera pubblica e in quella privata».
La Spiga
LE NOTIZIE
NOVEMBRE 2012
AGRICOLTURA IN LOMBARDIA
Credito alle imprese,
qualcosa ora si muove...
MILANO - Sul fronte del credito alle
aziende agricole qualcosa si muove, almeno in Lombardia.
Le banche, a certe condizioni, stanno
tornando a erogare finanziamenti.
Su 100 richieste presentate attraverso
CreditAgri Italia (il consorzio agricolo
di garanzia dei prestiti) – ome sottolinea
Coldiretti Lombardia – almeno 90 vengono approvate e su alcuni istituti, con i
quali ci sono convenzioni particolari, si
arriva anche al 98% di buon esito.
Il confronto fra il 2011 e il 2012 sui numeri di CreditAgri indica un aumento del
totale dei finanziamenti garantiti: dai 33
milioni di tutto il 2011 ai 44 milioni al
31 ottobre 2012 con altri due mesi di
ulteriore crescita tendenziale.
Inoltre è salito anche il valore medio del
singolo finanziamento, passato da 174
mila a 230 mila euro.
Si tratta di risultati importanti che nascono sia dall’interesse delle banche verso il
settore agricolo, che pur nella crisi riesce
ancora a lavorare e generare reddito,
sia dal ruolo strategico svolto da CreditAgri nel gestire la fase preparatoria
delle operazioni di finanziamento e la
loro evoluzione del tempo.
Le banche si garantiscono un portafoglio
di crediti buoni ed esigibili e al tempo
stesso offrono alle aziende agricole l’opportunità di crescere e operare sul mercato.
Di questi temi si è parlato a Codogno
(Lodi) nell’ambito del convegno “Il Credito in agricoltura tra futuro e opportunità:
la crescita possibile” organizzato dalla
Coldiretti lo scorso 19 novembre.
«Il panorama dei tassi è diventato molto
più diversificato rispetto a qualche mese
fa – spiega Pierangelo Guerini, responsabile CreditAgri Lombardia – è vero
che alcuni finanziamenti vengono concessi all’8%, ma se si tratta di operazioni
affiancate dalla nostra struttura, allora si
può arrivare anche a meno del 3%, a seconda della tipologia di finanziamento
e delle garanzie offerte, e per quando
riguarda i tempi, abbiamo accordi che
prevedono la delibera della banca entro
pochi giorn».
Nella comasca
Valle d’Intelvi,
presso la sede
della Comunità
Montana si è
svolto un summit
transfrontaliero
con specialisti
da Lombardia
e Canton Ticino
castagnata
Tra cinipide e clima secco,
decimato il raccolto delle castagne
COMO-LECCO-SONDRIO - Troppo secco, decimate le castagne lombarde. Secondo un monitoraggio della Coldiretti, sugli oltre 80 mila ettari di castagneti
fra le Alpi e il Po (concentrati nelle aree montane e collinari di Como, Lecco,
Sondrio, Varese, Bergamo, Brescia e Pavia) si sono registrate perdite anche
del 70% sulla produzione media delle singole varietà.
La lunga estate calda ha dunque lasciato il segno: ricci piccoli e verdi, castagne che faticano a maturare e l’assedio della vespa cinese.
Anche la raccolta è iniziata in ritardo, a ottobre, mentre di solito parte nella
prima della metà di settembre.
Intanto continua la lotta all’“alien del castagno”. Si tratta di un insetto, chiamato Cinipide galligeno, arrivato dall’oriente e scoperto per la prima volta nel
2006 ad Albino (Bergamo) e a Sonico (Brescia), è diventato endemico fra il
2010 e il 2011, che si sistema nelle piante con delle specie di sacche piene
di uova da cui nascono i nuovi esemplari. Adesso si sta cercando di eliminarlo
con un altro imenottero, il Torimide, anche lui orientale, che ne mangia le uova
e si autoestingue quando non ci sono più gli insetti di cui si nutre.
«Le prime introduzioni stanno dando gli effetti sperati, ma ci vorrà qualche
anno prima che faccia effetto su tutto il territorio regionale – spiega Marco
Bazoli, specialista del servizio fitosanitario dell’Ersaf (l’ente forestale della Lombardia) – intanto sui castagneti ha pesato molto il clima secco di questa estate:
ci sono diversi boschi con frutti piccoli e secchi».
Per fare il punto sulla salute dei castagneti alpini, dal 26 al 28 ottobre presso
la comunità montana di San Fedele d’Intelvi (Como) si è tenuto un summit italosvizzero con specialisti della Lombardia e del Canton Ticino.
Nel frattempo le castagne stanno arrivando alla vendita al dettaglio con prezzi
fra gli 8 e i 10 euro al chilo, mentre agli agricoltori vengono pagate fra i 4 e
i 5 euro a seconda della varietà e della misura.
Per una buona scelta meglio comprare direttamente dal produttore e valutare
il frutto non solo in base alla grandezza, ma anche per la consistenza: se è
turgido vuol dire che è stato raccolto da poco tempo.
10
LE NOTIZIE
La Spiga
AGRICOLTURA IN LOMBARDIA
NOVEMBRE 2012
ALL’AGRIMERCATO L’INIZIATIVA “PASTA DELLA BONTÀ”
IL RICAVATO VA IN FAVORE DELLA LEGA DEL FILO D’ORO
MILANO - Le province lombarde sono
in prima linea per dare un aiuto concreto alla Lega del Filo d’Oro, l’associazione che da quasi 50 anni assiste
in tutta Italia i sordociechi e i pluriminorati psicosensoriali. Presso i Mercati
di Campagna Amica è infatti scattata
l’operazione ‘pasta della bontà’.
Durante la manifestazione Cibi d’Italia
organizzata al Circo Massimo di Roma
da Fondazione Campagna Amica e da
Coldiretti, è stata lanciata l’iniziativa di
raccolta fondi a sostegno delle attività
della Lega del Filo d’Oro.
L’operazione “Pasta della Bontà” ha
dunque raggiunto la Lombrdia il resto
d’Italia, attraverso i Punti e i Mercati di
la Pasta della Bontà
Campagna Amica, dove per tutto il mese
di ottobre è stato possibile trovare il kit
composto da tre pacchi da 500 grammi
di pasta, di grano duro 100% italiano,
in un pratico shopper, a fronte di una
donazione. Insieme al kit, composto
da 3 tipologie di pasta (fusilli, penne
e tortiglioni), è stato distribuito un miniricettario con le ricette di Renzo Arbore,
Marisa Laurito e Teresa Mannino.
Testimonial da oltre 25 anni della Lega
del Filo d’Oro è Arbore, che ha dato
pieno sostegno anche a questa iniziativa, definendola «un evento che coniuga
il gusto e la solidarietà, al quale non
potevo sottrarmi e attraverso il quale le
persone sordocieche avranno un operatore in più, una stanza in più, un sorriso
in più».
L’iniziativa ha riscosso un notevole successo e ha consentito di sostenere un’importante realtà e un nobile scopo.
Agrimercati, crescita costante
con il plauso dei consumatori
MILANO - Il 95% delle aziende agricole lombarde che partecipano
ai farmer’s market o alla fornitura di prodotti alle botteghe della
Filiera agricola italiana dichiara un fatturato in crescita o stabile,
nonostante la crisi.
Il dato emerge da un’elaborazione di Coldiretti in occasione della
prima assemblea regionale delle associazioni provinciali Agrimercato di Campagna Amica, comprese quelle delle nostre province.
Dal report emerge che il 56% delle aziende aderenti a Campagna
Amica dal 2008 ad oggi rileva un fatturato in crescita, mentre
per il 39% è stabile e solo per un restante 5% è in diminuzione.
Se poi guardiamo le nuove aperture, i Mercati di Campagna Amica in Lombardia, considerando il 2008 come anno di riferimento,
hanno registrato un incremento costante e positivo del 180% fra
il 2008 e il 2009, del 26% fra il 2009 e il 2010, del 24% fra il
2010 e il 2011 e anche nel periodo di maggior crisi, tra il 2011 e
il 2012, si è registrata comunque una crescita del 18%.
Per quanto riguarda i Punti Vendita
di Campagna Amica, che hanno
debuttato nel 2010, si è registrata nel primo anno una crescita
del 77% e nel secondo anno fra il
2011 e il 2012 un altro incremento
del 32%.
Anche per le Botteghe di Campagna
Amica, le cui aperture sono iniziate
a fine 2011, si rileva una progressione tendenziale che parte dalle
7 esistenti con una previsione di
ulteriori 5 aperture entro fine anno.
Campagna Amica a Cibi d’Italia
11
La Spiga
DAL TERRITORIO
NOVEMBRE 2012
PROVINCE DI COMO-LECCO
Imprese agricole “in rosa”
crescono nelle terre lariane
Coldiretti sostiene l’imprenditoria femminile con servizi mirati: nelle due
province di Como e Lecco sono quasi mille le titolari d’azienda agricola
COMO-LECCO - L’imprenditrice agricola del 2012? È giovane, laureata e, soprattutto, non ha timore di intraprendere in settori innovativi e strategici della multifunzionalità rurale, in primis la nascente “agricoltura sociale e
didattica”, attenta alla formazione dei più giovani.
Un’identikit che ben si applica alle imprenditrici agricole
di Como e Lecco, vere e proprie “capitane d’impresa”
con una marcia in più, come afferma il presidente della
Coldiretti interprovinciale, Fortunato Trezzi: «Da parte
loro c’è determinazione, voglia di fare bene, sensibilità
nel dare all’agricoltura anche un “valore sociale”, grazie all’implementazione della propria attività di base con
servizi innovativi come gli
agriasili, le fattorie didattiche o la creazione di percorsi e prodotti innovativi».
Per il tramite del Sistema
Servizi di Coldiretti e Impresa Verde, è stato avvia-
Valorizzano
al meglio anche
il ruolo sociale
dell’agricoltura
to presso la federazione interprovinciale un percorso di accompagnamento e valorizzazione delle nuove imprese “giovani
e in rosa”, con lo studio di servizi mirati e realizzazione di
business-plan.
Francesco Renzoni, direttore della federazione interprovinciale: «Coldiretti vuol essere al fianco di tutti i giovani che vedono
nell’agricoltura il motore propulsivo del loro futuro. Le donne?
A Como e Lecco, come in tutta la Lombardia hanno voglia di
fare. Non a caso, la nostra è una delle regioni italiane dove imprenditoria e lavoro femminile nel settore primario registrano i
numeri più alti e il più alto indice di innovazione». In provincia
di Como le imprenditrici agricole sono 558, 321 nel Lecchese.
Riprende il presidente Trezzi: «Nelle due province lariane le
titolari di un’attività agricola associate a Coldiretti sono in costante crescita, e il futuro ci dice che sempre più ragazze desiderano fondare una propria impresa nel settore primario o
continuare l’attività dei genitori e nonni, consapevoli del ruolo
strategico che hanno sia nel mantenimento della memoria storica, che della costruzione del futuro del territorio».
NUTRIE EePICCIONI
INVADONO
“Sapori
colori d’autunno”,
I CAMPI DELLE
DUE PROVINCE
successo
a Mariano
Comense
uva in maturazione
MARIANO COMENSE
a 54.250
nella
COMENSE - -Ammontano
Successo pieno
per euro,
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provocati
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Mariano
Comense:
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anno dalle
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loro in omaggio.
12
DAL TERRITORIO
La Spiga
PROVINCE DI COMO-LECCO
NOVEMBRE 2012
Mariano Comense, una bella
Giornata del Ringraziamento
Domenica 18 novembre gli imprenditori agricoli del Comasco e Lecchese
si sono ritrovati per un appuntamento importante dell’intera annata rurale
COMO-LECCO - È toccato a Mariano
Comense accogliere quest’anno la Giornata interprovinciale del Ringraziamento per le province di Como e Lecco: un
appuntamento che domenica prossima
(18 novembre) riunirà gli imprenditori
agricoli di Como e Lecco, unitamente
alla dirigenza della più rappresentativa
organizzazione agricola del territorio.
«L’appuntamento del 18 novembre – dice
il presidente di Coldiretti Como-Lecco
Fortunato Trezzi – è stato un momento
centrale per l’anno agricolo, che segue
di una settimana il momento cruciale della festa di San Martino, importantissima
per la civiltà rurale delle nostre terre».
La Giornata del Ringraziamento continua, ancor oggi, la tradizionale ricorrenza che dal 1951 viene festeggiata dalla
Coldiretti in tutta Italia con una manifestazione promossa dalla Cei per rendere
grazie per il raccolto dei campi.
«Investire nell’agricoltura e una scelta
non solo economica, ma anche culturale, ecologica, sociale, politica di forte
valenza educativa» scrivono infatti i vescovi italiani nel messaggio per la Giornata del Ringraziamento “Confida nel
Signore e fa’ il bene: abiterai la terra”.
A Mariano Comense gli agricoltori si
sono ritrovati presso la piazza del Mercato, con i loro mezzi agricoli, a partire
dalle ore 9.30; un’ora più tardi è iniziata
la sfilata dei trattori quindi, alle 11.30,
la santa messa solenne nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano, con la benedizione dei mezzi agricoli e il pranzo.
Una giornata condivisa con la città di
Mariano Comense, che per l’occasione
ha accolto presso piazza Roma – oltre al
Mercato di Campagna Amica – anche la
mostra degli animali e dei mezzi agricoli.
la Giornata del Ringraziamento per Como e Lecco a Mariano Comense
TERRANOSTRA COMO-LECCO
HA RINNOVATO LE PROPRIE CARICHE
COMO-LECCO - Terranostra, l’associazione che riunisce gli agriturismi del
territorio, ha rinnovato le proprie cariche, eleggendo alla presidenza Emanuele Bonfiglio: «“Lo sviluppo del “fenomeno agriturismo” nel nostro comprensorio - dice il neopresidente - è sotto gli occhi di tutti: si tratta di un
evidente aspetto legato ad un’agricoltura in grado di guardare al futuro e
che non dimenticando le proprie radici».
Bonfiglio è stato eletto alla presidenza nei
giorni scorsi alla presidenza dell’associazione agrituristica (il mandato sarà quadriennale), coadiuvato dal vice Carlo De
Gasperi: fanno parte del consiglio direttivo di Terranostra Gabriele Martignoni,
Fabio Meneghin, Mattia Porro, Giuseppe
Naimo e Diego Spreafico.
Nei giorni scorsi
Emanuele Bonfiglio
è stato eletto presidente
dell’associazione
agrituristica di Coldiretti
anche mezzi agricoli d’epoca a Mariano
13
Emanuele
Bonfiglio
La Spiga
DAL TERRITORIO
NOVEMBRE 2012
SONDRIO E PROVINCIA
“A tu per tu con la natura”, un successo
CI HANNO LASCIATO
“Accogli propizio, Signore, il sacrificio che ti offriamo. Sacrificio costituito non solo da preghiere e oblazioni,
ma anche da tutto quello che ogni
giorno compiamo con l’appliczaione
della nostra intelligenza, con la fatica
delle nostre mani e con la sofferenza
del nostro cuore: affinchè in tutti e in
tutto sia santificato il Tuo nome”.
Valentina Perregrini,
30-10-1935
02-11-2012
Tavola rotonda alla SAGRA
DELLA MELA E DELL’UVA
Nell’ambito della ventiquattresima edizione SAGRA
DELLA MELA E DELL’UVA nella cornice della contrada
Beltramelli a Villa di Tirano si è tenuta la tavola rotonda Conosci il tuo cibo: coltiviamo gli stessi interessi
Etichette, marchi e cibi contraffatti.
Puntuale e coinvolgente l’intervento del Dr. Ermanno
Coppola, responsabile ufficio Qualità e certificazione
della Confederazione Nazionale Coldiretti.
SONDRIO - Grande successo anche per questa edizione del progetto “A tu per tu con la natura” che la Coldiretti ha avviato da quattro
anni e rivolto agli ospiti della Piccola Opera di Traona, che accoglie
minori in difficoltà.
È diventata, infatti, una piacevole consuetudine la visita a realtà agricole e artigianali del nostro territorio, che alcuni consiglieri della Coldiretti organizzano con l’obiettivo di aiutare gli ospiti della struttura della
Bassa Valle e chi si occupa quotidianamente di loro, offrendo occasioni per conoscere il nostro territorio, le tradizioni e le attività agricole.
Oltre alla visita all’azienda zootecnica di Alberto Libera a cui è seguito
il pranzo offerto da Angelo Cerasa, presidente di Terranostra che gestisce l’agriturismo La Casa dei Baff di Ardenno, alcuni consiglieri della
Coldiretti hanno organizzato una gita a Villa di Tirano alla Contrada
Beltramelli, risalente al 1782.
Un tempo struttura a tre piani abitata da 18 famiglie e dotata di stalle,
cucine e camere al piano terra, dal 2010 Casa Beltramelli, su iniziativa di un gruppo di giovani, appassionati e intraprendenti, è oggetto di
una complessa ristrutturazione. All’interno dell’edificio trovano spazio
saloni destinati a ospitare mostre e manifestazioni.
È stata poi la volta della visita al Museo di Storia e Arte di Sondrio nello storico Palazzo Sassi de’ Lavizzari che ospita ben cinque piani e numerose collezioni, che vanno da reperti archeologici, a testimonianze
romane e medioevoli agli affreschi del ‘300, ‘500 e ‘700. È poi seguita la visita alla Cantina Marsetti, sempre nel centro storico di Sondrio,
e una ricca merenda all’interno del caratteristico cortile su cui si affaccia la Cantina stessa. Alla fine di luglio gli ospiti della Piccola Opera di Traona sono partiti alla volta di Pedenosso dove hanno visitato
l’azienda agricola Urbani e hanno potuto guardare tutta l’attrezzatura
necessaria per la lavorazione del latte. A Bormio, poi, i ragazzi hanno
potuto incontrare i giocatori del Genoa in ritiro per gli allenamenti.
Il ciclo delle visite alle realtà agricole e artigiane del nostro territorio si
è infine concluso il 3 settembre a Teglio dove il gruppo della Piccola
Opera ha potuto visitare i campi in fiore del grano saraceno e il vecchio mulino di San Rocco recentemente restaurato.
Piero Roccatagliata, Giancarla Maestroni e Marisa Moschetti, coltivatori e membri dell’Associazione dei produttori di grano saraceno di
Teglio, hanno illustrato ai piccoli ospiti tutta la filiera del “furmentun”,
che a Teglio vanta la possibilità di essere interamente locale.
La giornata si è infine conclusa con un sopralluogo a Ponte al frutteto
di Mario Pusterla, frutticoltore e consigliere della Coldiretti, che a luglio
ha subìto pesanti danni a causa della grandine.
L’ultimo appuntamento è stato alla fine del mese di ottobre a Livigno in
occasione della tradizionale Festa del Ringraziamento.
MOSTRA DEL BITTO, presente
anche CAMPAGNA AMICA
Anche molte aziende di
Campagna Amica tra i
protagonisti all’edizione autunno 2012 della
Mostra del Bitto a Morbegno, tenutasi dal 12
al 14 ottobre con un ottimo successo di pubblico.
14
stand alla Mostra
la Cooperativa Latteria di Livigno
DAL TERRITORIO
La Spiga
SONDRIO E PROVINCIA
NOVEMBRE 2012
Giornata del Ringraziamento
sotto la neve della bella Livigno
CENTINAIA I PARTECIPANTI ALL’IMPORTANTE EVENTO DI COLDIRETTI
e porta pazienza per vedere i frutti di quel seme. Poi c’è
la gioia del raccolto, e la fede è proprio quel seme gettato
nel nostro cuore, che deve essere coltivato per produrre il
frutto».
La Coldiretti di Sondrio ha rivolto il proprio ringraziamento
per la partecipazione a tutti gli associati presenti e a quelli
che sempre la sostengono. Ringraziamenti particolari alla
Latteria di Livigno, al comune di Livigno, all’APT per Plaza Placheda con l’impeccabile servizio dei volontari per
il pranzo a chilometro zero dell’associazione cuochi e pasticceri.
LIVIGNO - Riuscitissima la Giornata provinciale del Ringraziamento nello splendido scenario imbiancato della valle di
Livigno, con oltre 600 partecipanti.
Un momento centrale e importante per Coldiretti e per
un’agricoltura che, come ha sottolineato il presidente Alberto
Marsetti, «può e deve diventare la forza della Provincia di
Sondrio».
Tanti i momenti coinvolgenti, come il corteo dei trattori, accolti dal sindaco Damiano Bormolini e poi benedetti dal parroco
monsignor Giuseppe Longhini, importante la Santa Messa, in
cui lo stesso parroco la ricordato che «chi semina fa fatica
I credits di tutte le immagini di questa pagina sono
Foto Armando Trabucchi © per AltaReziaNews.it, che ringraziamo
15
La Spiga
SISTEMA SERVIZI COLDIRETTI
NOVEMBRE 2012
TECNICA E NORMATIVE
Domanda Unica: premi
zootecnici carni bovine
COMO-LECCO-SONDRIO - Il sostegno
specifico per il miglioramento della qualità delle carni bovine può essere richiesto dagli agricoltori che allevano bovini
e che rispettano le condizioni di ammissibilità di seguito indicate.
Il numero dei capi ammissibili al premio
verrà desunto sulla base delle informazioni contenute nella Banca Dati Nazionale
dell’Anagrafe Zootecnica (BDN) nel periodo 1 gennaio – 31 dicembre dell’anno di presentazione della domanda.
Vacche nutrici
I detentori di vacche nutrici iscritte ai libri
genealogici ed ai registri anagrafici possono richiedere il sostegno specifico per
i vitelli nati da vacche nutrici delle razze
da carne ed a duplice attitudine.
Nella domanda unica di pagamento,
nella sezione riguardante il premio per i
detentori di vitelli nati da vacche nutrici,
dovranno essere indicati i codici allevamento posseduti dal richiedente e per
ciascun codice allevamento dovrà essere
indicata l’appartenenza ad uno dei libri
genealogici razze da carne o ad uno dei
registri anagrafici razze a duplice attitudine.
L’importo massimo unitario del pagamento supplementare per i capi di cui al comma 1 dell’articolo 3 del dm del 29 luglio
2009 è fissato pari a:
• 150 euro per ciascun vitello nato da
vacche nutrici pluripare;
• 200 euro per ogni vitello nato da vacche nutrici primipare;
• 60 euro per ciascun vitello nato da vacche nutrici a duplice attitudine
Si precisa che il sostegno riferito a vitelli
nati da vacche nutrici a duplice attitudine è concesso all’agricoltore alle seguenti condizioni:
• nell’anno della domanda non consegni né latte né prodotti lattiero-caseari
provenienti dalla sua azienda (tranne
il caso in cui la consegna sia effettuata
direttamente dall’azienda al consumatore);
• nel caso in cui consegni latte o prodotti
lattiero-caseari, solo se la quota individuale complessiva di cui all’art 67
del Reg (CE) 1234/2007 è inferiore
vacca in stalla
o pari a 120.000 kg.
Il numero di vitelli ammissibili sarà determinato sulla base del numero di vacche nutrici presenti in azienda che non
concorrono alla produzione della quota
latte.
Qualora nell’allevamento siano presenti
capi appartenenti a razze da latte (es frisona italiana) e a razze a duplice attitudine (es. pezzata rossa), il numero di vitelli
ammissibili sarà determinato in modo
proporzionale sulla base dei capi desunti dalla BDN nel periodo di interesse e
in funzione della quota latte posseduta e
della resa media lattiera per capo.
Macellazione
I detentori di capi bovini (maschi e femmine) macellati possono richiedere il sostegno specifico a condizione che i capi
bovini:
a) siano allevati in conformità ad un disciplinare di etichettatura facoltativa
approvato dal Ministero delle politiche
agricole alimentari e forestali ai sensi
del regolamento (CE) n 1760/2000
e a condizione che il disciplinare rechi
almeno le indicazioni di cui alle lettere
b) e c) dell’articolo 12 del D M 30
agosto 2000 relativamente a tecniche
di allevamento o metodo di ingrasso,
alimentazione degli animali nonché a
razza o tipo genetico;
ovvero,
b) siano certificati ai sensi del regolamento (CE) n 510/2006 o in conformità a sistemi di qualità riconosciuti dal
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e ritenuti eleggibili
ai fini dell’applicazione del presente
paragrafo con decreto del Ministro
delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali da emanarsi entro il 31 gennaio
dell’anno di pertinenza.
In particolare i bovini allevati nel rispetto
delle prescrizioni sopra descritte devono
rispettano i seguenti requisiti:
siano di età superiore a dodici mesi ed
inferiore a ventiquattro mesi al momento della macellazione;
• siano macellati entro 30 giorni dalla data
di uscita dall’azienda del richiedente;
• siano allevati presso le aziende dei ri-
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chiedenti per un periodo non inferiore
a sette mesi prima della macellazione
(data di ingresso + 7 mesi consecutivi);
Gli importi massimi unitari sono fissati a:
• 50 euro per i capi di cui alla lettera a);
• 90 euro per i capi di cui alla lettera b)
Nella domanda unica di pagamento,
nella sezione riguardante il premio per i
bovini macellati, dovranno essere indicati
i codici allevamento posseduti dal beneficiario e per ciascun codice allevamento
dovrà essere indicata l’appartenenza a:
• aziende che operano ai sensi del Reg
CE 1760/00;
• aziende che operano ai sensi del Reg
(CE) n 510/2006 (IGP) o in conformità ad altri sistemi di qualità riconosciuti
dal MiPAAF che rispettano le prescrizioni dell’art 22, par 2, del Reg (CE)
n 1974/2006
Il beneficiario dei premi di cui al comma 3 dell’articolo 3 del d m del 29 luglio 2009 è il detentore degli animali e
pertanto per la validazione del codice
allevamento dichiarato in domanda, il
CUAA del richiedente dovrà essere corrispondente al CUAA del detentore.
Nei contratti associativi previsti dagli articoli da 2170 a 2181 del Codice Civile
(contratti di soccida) il richiedente del
premio può essere il soccidante (proprietario dei capi), previo assenso del soccidario (detentore) In tal caso alla domanda deve essere allegato il contratto
di soccida e la delega scritta con cui il
soccidario autorizza il soccidante a beneficiare del premio.
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NORMATIVE - SPECIALE ARTICOLO 62
NOVEMBRE 2012
ARTICOLO 62, POTRÀ DARE
MAGGIOR POTERE CONTRATTUALE
ALLE NOSTRE IMPRESE AGRICOLE
Ecco la circolare con le principali novità
C
on il D.M. del 19 ottobre 2012
sulla cessione dei prodotti agricoli, sono entrate in vigore le norme
reviste dall’art. 62 del Decreto
legge sulla competitività.
Dal 24 ottobre scorso tutte le relazioni
commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli ed alimentari dovranno essere determinate obbligatoriamente in forma
scritta e vengono fissate in particolare termini di pagamento dei beni inderogabili.
Al di la degli aspetti tecnici e degli adempimenti formali introdotti dall’art. 62 in
esame, occorre in premessa osservare
che quanto appare in questa fase un appesantimento burocratico a carico degli
operatori e un mutamento della prassi
normale, di fatto – andando a definire
regole formali – il decreto introduce elementi di tutela sostanziale della parte
agricola da sempre in posizione di ‘debolezza’ nelle relazioni commerciali,
ponendo elementi essenziali in vista della realizzazione dei principi di trasparenza, correttezza e lealtà commerciale.
Con l’Art. 62 si pongono le condizioni per
riequilibrare il potere contrattuale lungo la
filiera agroalimentare tra distribuzione e
produttori: esse prevedono il rispetto dei
termini di pagamento e non devono rappresentare un alibi per la parte acquirente
a rivedere al ribasso i compensi che spettano ai produttori. La norma ed il relativo
decreto applicativo sulla cessione dei prodotti agricoli e alimentari hanno il merito
di qualificare determinati comportamenti
come illeciti a prescindere dalla dimostrazione della “posizione dominante” o dello
“stato di dipendenza economica” che si è
rivelata nei fatti quasi impossibile.
Di seguito si illustrano le nuove regole per la
compravendita di prodotti agroalimentari.
L’art 62 si applica a tutte le operazioni di
cessione di beni agricoli ed alimentari poste in essere a partire dal 24 ottobre 2012
tra operatori economici che le effettuano
nell’esercizio della loro attività d’impresa
e la cui consegna avviene nel territorio della Repubblica Italiana.
Tali nuove norme non si applicano per:
1) i conferimenti di prodotti, agricoli e ittici, alle società cooperative agricole ed
alle Organizzazioni dei Produttori (OP)
di cui il produttore è socio;
2) le cessioni istantanee (quelle per le quali il
pagamento è contestuale alla consegna);
3) le cessioni a privati consumatori.
Non sono previste franchigie; pertanto le
forniture di prodotti agricoli e alimentari,
di qualsiasi importo anche minimo, devono
essere sottoposte alle nuove regole in argomento.
Contratto in forma scritta ed eventuale D.D.T.
e/o fattura sostitutive
Per tutte le cessioni di prodotti agricoli
(compresi nell’allegato 1, di cui all’art. 38,
comma 3, del Trattato sul funzionamento
dell’Unione europea) ed alimentari (di cui
all’art. 2 del regolamento (CE) n. 178/2002
del Parlamento europeo e del Consiglio del
28 gennaio 2002), ovvero quelli destinati
all’alimentazione da esseri umani, deve essere stipulato uno specifico contratto in forma scritta a pena di nullità. Tale documento
deve obbligatoriamente contenere:
• durata;
• quantità del prodotto;
• caratteristiche del prodotto;
• prezzo;
• modalità di consegna e di pagamento.
Questi elementi, oltre che in un contratto
vero e proprio, possono essere contenuti nel
documento di trasporto o di consegna, nella
fattura o nell’ordine di acquisto fatto dall’acquirente.In questi ultimi casi il documento
deve contenere la seguente dicitura che:
“assolve agli obblighi di cui all’art. 62, comma 1, del D.L. n. 1/2012 convertito, con
modificazioni, dalla legge n. 27/2012”.
Il contratto deve essere obbligatoriamente
sottoscritto da entrambe le parti e può essere trasmesso con qualsiasi modalità, anche
in forma elettronica o fax, ma in tal caso
si suggerisce di richiedere al cessionario la
conferma esplicita dell’avvenuta ricezione.
In caso di inosservanza delle presenti disposizioni è prevista una sanzione da € 516,00
ad € 20.000,00.
Termini di pagamento
I termini di pagamento, normativamente ed
obbligatoriamente stabiliti, sono di 30 giorni per i prodotti agricoli e alimentari deteriorabili e di 60 giorni per gli altri prodotti
agricoli e alimentari decorrenti dall’ultimo
giorno del mese di ricevimento della fattura.
In presenza di contemporanea cessione di
prodotti deteriorabili e non occorre predisporre due distinte fatture.
Per i prodotti deteriorabili, si precisa, che la
17
durabilità del prodotto (superiore o inferiore
a 60 giorni) si riferisce alla durata complessiva del prodotto stabilita dal produttore in
conformità al disposto dell’art. 10 del d.lgs.
n. 109 del 1992.
In caso di inosservanza di quanto sopra è
prevista una sanzione da € 500,00 ad €
500.000,00; la misura di tale sanzione è
determinata in base al fatturato del debitore, alla frequenza ed alla misura dei ritardi.
Interessi di mora
Gli interessi di mora decorrono automaticamente dal giorno successivo alla scadenza
del pagamento. Considerato che tale termine scatta entro 30 o 60 giorni dalla fine del
mese di ricevimento della fattura quest’ultima data deve essere assolutamente certa.
Si ha certezza solo nel caso di consegna
della fattura a mano, di invio a mezzo di
raccomandata A.R., di posta elettronica
certificata (PEC) o di impiego del sistema
EDI (Electronic Data Interchange.
Con riferimento alla cessione dei prodotti alcolici (ad esempio, il vino e la birra) è fatto
salvo quanto previsto dall’art. 22 della legge 18 febbraio 1999, n. 28 e successive
modificazioni ed integrazioni che disciplina
il pagamento entro sessanta giorni dal momento della consegna o ritiro dei prodotti
alcolici medesimi.
Gli interessi di mora sono pari al tasso di
riferimento stabilito dalla B.C.E., aumentato
di sette punti, e di ulteriori due punti. Attualmente il tasso complessivo è pari al 10%.
Fino alla data di scadenza del termine per
il pagamento, non sono dovuti gli interessi,
perché il credito non è esigibile e non si è in
presenza di un ritardo nell’adempimento.
Politiche commerciali sleali
Sono vietate le condotte commerciali sleali quali ad esempio la previsione, a carico
di una parte, di un servizio o di una prestazione accessoria, rispetto alla fornitura
principale, senza alcuna connessione logica, oppure prezzi palesemente al di sotto
del costo di produzione medio dei prodotti
oggetto delle relazioni commerciali e delle
cessioni da parte degli imprenditori agricoli.
In caso di inosservanza è prevista una sanzione da € 516,00 ad € 3.000,00.
Disciplina transitoria
Le suddette nuove norme decorrono dal
24 ottobre u.s. ma i contratti in corso, relativamente alla forma scritta, possono essere adeguati entro il 31 dicembre 2012;
invece, le disposizioni relative ai termini
di pagamento ed alle clausole sleali e/o
vessatorie, si applicano automaticamente a
tutti i contratti a partire dal 24 ottobre 2012
e cioè con riferimento alle cessioni effettuate
da tale data.
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NOVEMBRE 2012
TECNICA E NORMATIVE
CERTIFICATI VERDI, ENTRO
FINE MESE LE DOMANDE
COMO-LECCO-SONDRIO - Il ministero
delle Politiche agricole ha pubblicato la
circolare esplicativa del sistema di tracciabilità delle biomasse da filiera per
la produzione di energia elettrica, al
fine del riconoscimento del coefficiente
moltiplicativo dei certificati verdi pari a
1,8.
Nel documento sono definite tutte le
modalità operative di dettaglio per la
compilazione della certificazione della
tracciabilità delle biomasse.
Per vedersi riconosciuto il coefficiente
moltiplicativo 1,80 dei Certificati verdi
per la produzione di energia elettrica
con biomasse da filiera corta c’è tempo
fino al 30 novembre 2012.
L’istanza in oggetto deve riferirsi unicamente all’annualità 2012, e più precisamente al periodo che va dal dicembre
2011 al 30 novembre 2012.
La circolare fornisce, infatti, indicazioni
che riguardano l’applicazione relativa
all’anno in corso ma con un successivo
provvedimento il Mipaaf stabilirà le modalità relative alle annualità successive.
La richiesta per l’accesso al coefficiente
moltiplicativo di 1,8 deve essere compilata in carta semplice sulla base del modulo allegato alla circolare, sottoscritta
da legale rappresentante della società
richiedente e resa solidale con copia
del documento di identità dello stesso.
L’istanza deve essere inviata con rac-
comandata A/R entro il 30 novembre
2012, e corredata degli allegati, ad
Agea – Area coordinamento – Ufficio
Coordinamento dei controlli specifici –
Via Salandra 13, 00187 – Roma. Sulla
busta deve essere obbligatoriamente
riportata la dicitura “Tracciabilità biomasse di filiera”.
La richiesta dovrà essere corredata obbligatoriamente con un Cd-Dvd dal contenuto non modificabile contenente la
versione informatica (in formato excel)
del modulo e dei suoi allegati.
La Coldiretti, attraverso i propri uffici
sul territorio interprovinciale, è a disposizione per fornire ulteriori informazioni
agli interessati.
ATTIVITÀ FLOROVIVAISTICA: MODIFICATE
LE PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE REGIONALE
Riguardano l’impianto di vivai e il commercio di materiale di moltiplicazione
COMO-LECCO-SONDRIO - Con la
pubblicazione sul BURL del decreto
n.7190 del 7 agosto 2012, sono state
radicalmente modificate le procedure
volte al rilascio dell’autorizzazione regionale all’impianto di vivai e al commercio di materiale di moltiplicazione.
Le novità introdotte riguardano anche
le aziende già in possesso di autorizzazione regionali che dovranno ripresentare istanza per il rilascio di nuova
autorizzazione, conforme alle nuove
disposizioni normative.
L’autorizzazione regionale dovrà essere richiesta da parte di tutti i seguenti
soggetti: produttori vivaisti di piante
e relativi materiali di propagazione;
produttori di sementi; commercianti
all’ingrosso di piante e relativi materiali di moltiplicazione e tuberi da seme;
importatori da paesi terzi di vegetali
e prodotti vegetali; produttori, centri
di raccolta, centri di trasformazione o
di spedizione che commercializzano
all’ingrosso tuberi di patate da consumo e frutti di agrumi; produttori e
commercianti all’ingrosso di legname;
produttori e commercianti all’ingrosso
di materiale di moltiplicazione di funghi coltivati. Le aziende, per l’esercizio dell’attività
vivaistica, devono essere in possesso di partita IVA, iscritte presso la camera di commercio ed in possesso di fascicolo SIARL.
La principale novità introdotta riguarda il
possesso dei requisiti professionali per lo
svolgimento dell’attività vivaistica: i proIl piazzale
de “Ladevono
Grandedimostrare,
Stufa”
duttori
di piante
direttamente o tramite una figura tecnica professionale operante in modo continuativo
presso l’azienda, il possesso di adeguata
conoscenza delle normative fitosanitarie.
Il requisito della capacità professionale risulta soddisfatto in presenza di una delle
seguenti condizioni:
• Possesso di titolo di studio (laurea o diploma in ambito agrario o forestale)
• Frequentazione di specifico corso formativo
• Superamento con esito favorevole di colloquio con ispettore del Servizio Fitosanitario Regionale
Le richieste di autorizzazione, comprese
quelle sostitutive di autorizzazione preesistenti non conformi alla vigente normativa,
dovranno essere indirizzate a ERSAF (Ente
Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle
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Foreste), presso la sede regionale del Servizio Fitosanitario, a Milano.
Modificate anche le tariffe fitosanitarie
che in base alla nuova normativa risultano
essere le seguenti:
• 100,00 € per l’autorizzazione come
“piccolo produttore” (soggetti che producono e vendono vegetali esclusivamente all’interno del territorio della provincia in cui ha sede l’azienda e solo
a consumatore finale e/o persone non
professionalmente impegnate nella produzione di vegetali)
• 125,00 per aziende iscritte al RUP (Registro Ufficiale dei Produttori), ovvero
non “piccoli produttori”
• 250,00 € in caso di concomitante richiesta di uso di passaporti piante CE
• 300,00 € in caso di concomitante richiesta di uso di passaporti piante CE
per ZP (zone protette)
• 45,00 € per produttori di patate da
consumo
I soggetti iscritti al RUP saranno inoltre tenuti al versamento della tariffa annuale fitosanitaria da versare entro il 31 gennaio
di ogni anno, il cui importo risulta ancora
in fase di determinazione.
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TECNICA E NORMATIVE
NOVEMBRE 2012
SPANDIMENTO LIQUAMI,
DIVIETI E NORMATIVA
COMO-LECCO-SONDRIO - La Regione Lombardia, con decreto 9761 del 31/10/12, ha definito quali divieti di spandimento il periodo dal 19 novembre 2012 al 16 febbraio
2013 per i liquami e dal 15 dicembre al 15 gennaio per
letami (sostanza secca >20%).
I periodi di divieto previsti sono:
1. Per le aziende agricole che adoperano, NELLE SOLE ZONE
VULNERABILI, deiezioni di allevamenti avicoli e/o cunicoli sottoposte ad un processo di essicazione rapida e aventi
un tenore di sostanza secca superiore al 65%, il periodo di
divieto per lo spandimento inizierà il 1 novembre 2012 e
terminerà il 28 febbraio 2013.
2. Per le aziende che adoperano letami di bovini, ovicaprini e
equini, aventi un tenore di sostanza secca maggiore al 20%
e unicamente se impiegati su prati permanenti e/o avvicendati, il periodo di divieto imposto inizierà il 15 dicembre
2012 e avrà termine il 15 gennaio 2013.
3. Per tutte le aziende che effettuano spandimenti con letami
che hanno caratteristiche differenti da quelle citate al punto
2. o che utilizzano liquami, fanghi e fertilizzanti azotati differenti dagli effluenti zootecnici, sia su prati che su qualsiasi
altra coltura, il periodo di divieto previsto avrà inizio il 19
novembre 2012 e si concluderà il 16 febbraio 2013.
Le date di inizio e di fine dei periodi qui sopra riportati devono essere sempre considerate comprese nel periodo stesso e
pertanto anche in tali giorni non sarà possibile effettuare spandimenti.
l periodi di divieto enunciati al punto 2. e 3. sono validi sia per
le zone vulnerabili che per le zone non vulnerabili.
UTILIZZO FITOFARMACI,
A COMO-LECCO
CORSO PER IL RILASCIO
O IL RINNOVO
DEL PATENTINO
COMO-LECCO - Si informa che a Grandate, si terrà un
corso per il rilascio del patentino per l’utilizzo dei fitofarmaci e per la vendita degli stessi. Il corso si terrà presso la sede
Coldiretti dal 3 al 7 dicembre dalle 14.30 alle 17.30.
Per coloro che devono invece rinnovare l’autorizzazione, il
corso sarà a Mariano Comense, presso la Cooperativa Penna Nera, l’11 dicembre, sempre con inizio alle 14.30.
Si ricorda che il possesso del patentino è necessario per l’acquisto e l’impiego di tutti i fitofarmaci classificati come tossici,
molto tossici e nocivi (ex I e II classe) e che i suddetti prodotti
non possono essere venduti a soggetti non abilitati.
Il corso è rivolto sia ai soci e non soci di Coldiretti: quanti fossero interessati sono pregati di rivolgersi al più presto presso
i nostri uffici o di contattare il numero 031.455541.
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NOVEMBRE 2012
ECONOMICO
IMPRENDITORIA GIOVANILE,
ecco il pacchetto di sostegno
PRESENTATI AL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE GLI STRUMENTI
PROMOSSI DA COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA E CREDITAGRI ITALIA
ROMA - Un pacchetto di servizi pensati ad hoc per il settore agricolo per incentivare la nascita di imprese, il ricambio
generazionale, l’espansione della dimensione aziendale. Lo
strumento è stato messo a punto da Ismea e presentato al Ministero per le Politiche agricole. Un’arma in più per sostenere
le aziende under 40, che va ad affiancarsi ad iniziative già
in campo come il pacchetto promosso da Coldiretti Giovani
Impresa e CreditAgri Italia, in collaborazione con FriulAdria
e Cariparma che prevede Start Up, Prestito Informatizzazione
Aziendale, Formazione, Fideiussione a favore di Ismea, Tutto
Compreso e Linea Scelgo Io.
Il pacchetto si rivolge a giovani imprenditori (meno di 40
anni), start up, imprenditori che vogliono rilanciare o espandere l’azienda e si compone di sei strumenti, di cui due
completamente inediti: il Fondo capitale di rischio, ossia un
fondo (di circa 50 mln di euro) per supportare la capitalizzazione
e l’espansione delle pmi, attraverso il quale Ismea diventa socio di
minoranza in imprese agricole organizzate in spa o srl; il Fondo di
credito per ridurre il costo dei finanziamenti bancari (in attesa del
decreto attuativo).
Reinserito, inoltre, il regime di primo insediamento dei giovani agricoltori, che permette di acquistare terreni agricoli, anche pubblici,
a un tasso agevolato e bloccato. Allargato a tutta Italia il sostegno
al subentro nella conduzione di aziende in cui avvenga il ricambio
generazionale.
Previste infine garanzie per l’accesso al credito agrario e incentivi
per stipulare polizze assicurative per le avversità atmosferiche.
Secondo quanto emerso dalla presentazione,a settembre 2012 sono
già stati rilasciati oltre 15 milioni di euro di fondi a garanzia diretta
per lo start up di nuove imprese agricole avviate da giovani under 40.
l’attenzione Ue sui fiori
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TECNICA E NORMATIVE
NOVEMBRE 2012
FOCUS - SICUREZZA IN CAMPO
VALUTAZIONE DEI RISCHI
IN AMBIENTI CONFINATI
Il DPR n. 177 del 14 Settembre 2011 ”Regolamento recante norme
per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti
in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell’articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008,
n. 81”, in particolare all’art. 1 comma 2 “Il presente regolamento
si applica ai lavori in ambienti sospetti di inquinamento di cui agli
articoli 66 e 121 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e negli
ambienti confinati di cui all’allegato IV, punto 3, del medesimo decreto
legislativo”, contiene i requisiti per poter effettuare i lavori in ambienti
confinati o sospetti di inquinamento e le relative procedure di sicurezza (artt. 2 e 3).
Per spazio confinato si intende un qualsiasi ambiente limitato, in cui
il pericolo di morte o di infortunio grave è molto elevato, a causa
della presenza di sostanze o condizioni di pericolo (ad es. mancanza
di ossigeno). Gli spazi confinati sono facilmente identificabili proprio
per la presenza di aperture di dimensioni ridotte, come nel caso di:
serbatoi; silos; recipienti adibiti a reattori; sistemi di drenaggio chiusi;
reti fognarie; botti per vino.
Altri tipi di spazi confinati, non altrettanto facili da identificare ma
ugualmente pericolosi, potrebbero essere: cisterne aperte; vasche;
camere di combustione all’interno di forni; tubazioni; ambienti con
ventilazione insufficiente o assente.
Negli spazi confinati possono verificarsi diverse situazioni pericolose,
la cui causa è spesso riconducibile a: mancanza di ossigeno; incendi
ed esplosioni (causati per esempio da vapori infiammabili, ossigeno
in eccesso, ecc.); residui all’interno di cisterne, serbatoi o depositi su
superfici interne, che possono emettere gas; fumi o vapori; elevate
concentrazioni di polveri: ad esempio nei silos per la farina; temperature elevate: possono portare ad un pericoloso aumento della temperatura dei corpi.
La presenza di ambienti confinati in azienda, nel caso in cui le operazioni di manutenzione e o verifica non siano affidate a ditte esterne,
richiede che sia effettuata una valutazione dei rischi e la conseguente
individuazione delle misure di prevenzione.
Il 26 gennaio 2012 sono entrati in vigore i nuovi accordi Stato-Regioni relativi alla formazione datori di lavoro Rspp, lavoratori, dirigenti e
preposti, definendo la durata, i contenuti e le modalità della formazione da svolgere. La formazione dei lavoratori (art.37, D.Lgs.81/2008
e s.m.i.), si articola in due momenti distinti: formazione generale di 4
ore (con programma e durata comuni per i diversi settori di attività) e
formazione specifica, articolata in tre diversi livelli di rischio (basso,
medio, alto; individuati in funzione del settore Ateco di appartenenza)
della durata di 4, 8 e 12 ore. Il settore dell’agricoltura è considerato
a rischio medio e pertanto in caso di nuove assunzioni (avvenute dopo
11.01.2012) i datori di lavoro devono, entro 60 giorni lavorativi,
erogare corsi di 12 ore; nell’ambito dello sportello sicurezza sono stati
programmati i seguenti corsi:
corso di formazione per i lavoratori assunti dopo il giorno 11.01.2012:
28 novembre 2012 ore 9.00 – 13.00 (formazione generale 4 ore);
04 dicembre 2012 ore 9.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00 (formazione
specifica 8 ore); corso di formazione per i lavoratori assunti prima del
11.01.2012 o per gli avventizi che svolgono in Azienda meno di 50
giornate lavorative: 12 dicembre 2012 ore 10.00 – 12.30.
Alle Aziende già aderenti allo sportello Sicurezza giungerà specifica comunicazione, mentre le altre aziende possono segnalare il loro interesse
agli uffici Coldiretti. A cura di MesaK S.r.l. Servizi per l’Impresa e per l’Agricoltura
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PREVIDENZA E LAVORO
NOVEMBRE 2012
PATRONATO EPACA
Per informazioni sul Recapito Epaca più vicino è possibile contattare le Sedi Provinciali del Patronato:
COMO-LECCO - Via Plinio, 1 GRANDATE - Tel. 031/455511 - fax 931/455539 - e-mail: [email protected]
SONDRIO - Largo Sindelfingen, 9 - Tel. 0342/541625 - fax 0342/541646 - e-mail: [email protected]
ASSEGNO SOCIALE, il requisito dell’età
viene adeguato alle aspettative di vita
COMO-LECCO-SONDRIO - L’assegno sociale è una prestazione assistenziale riconosciuta dallo Stato ai cittadini italiani,
comunitari e stranieri soggiornanti di lungo
periodo purché a basso reddito e residenti
legalmente e in via continuativa in Italia da
almeno 10 anni. Al momento per ottenere
l’assegno è richiesto, in presenza delle altre condizioni richieste dalla legge, il compimento del 65 mo anno di età, sia per le
donne che per gli uomini.
Dal prossimo anno il requisito di età di 65
anni per l’accesso all’assegno sociale sarà
soggetto all’incremento delle speranze di
vita. Pertanto, a decorrere dal 1°gennaio
2013, per il conseguimento dell’assegno
sociale nonché dell’assegno sociale sostitutivo della pensione d’inabilità civile,
dell’assegno mensile di assistenza agli
invalidi parziali e della pensione, non
reversibile ai sordi, sarà necessario aver
compiuto 65 anni e 3 mesi.
Sul punto, l’Inps ha di recente chiarito che
a causa dell’innalzamento del requisito
anagrafico per l’assegno sociale, la pensione d’inabilità civile, l’assegno mensile
di assistenza agli invalidi parziali e la pensione non reversibile ai sordi, saranno concesse, a seguito del riconoscimento sanitario e sussistendo le altre condizioni socio
economiche previste, a soggetti di età non
inferiore al 18° anno e fino al compimento
del 65° anno e tre mesi.
I cittadini che hanno presentato domanda
di assegno sociale e compiono il 65mo
anno entro il 31 dicembre 2012, sussistendo gli altri requisiti socio-economici
necessari, conseguiranno il diritto alla prestazione secondo la normativa previgente,
senza l’aggiunta quindi dei mesi relativi
all’aspettativa di vita.
Analogamente gli invalidi civili titolari di
inabilità, assegno mensile e pensione non
reversibile ai sordi, che compiono il 65mo
anno entro il 31 dicembre 2012, conseguiranno il diritto all’assegno sociale sostitutivo, secondo la normativa previgente.
Inoltre per effetto della riforma pensioni
Fornero, dal 1° gennaio 2018 il requisito
anagrafico per il conseguimento dell’assegno sociale, oltre all’incremento della speranza di vita, sarà aumentato di un anno.
Coldiretti
La Spiga
MENSILE DI COLDIRETTI COMO - LECCO - SONDRIO
Direzione del periodico:
Emanuele Ghirardelli (responsabile)
Francesco Renzoni (editoriale)
Rodolfo Mazzucotelli (vice direttore)
Consulente di edizione: Jacopo Fontaneto
Coordinamento di redazione: Giuseppe Riva
Anno XVI - Numero 8 (novembre 2012)
Autorizzazione Tribunale di Como
n. 20/96 del 18 giugno 1996
Autorizzazione R.O.C.
n. 5681 del 3 maggio 2011
Abbonamento annuo - Euro 6
Pagamento dell’abbonamento assolto tramite
versamento della quota associativa a Coldiretti
Concessionaria per la pubblicità:
EMMEPI COMUNICATION
Lecco - C.so Carlo Alberto17/a
Tel. 0341.285110/13 - fax 0341.284671
Stampa: Tipografia Italgrafica, Novara
Hanno collaborato:
Emanuele Bezzi, Antonia Dell’Oro,
Fabio Fancoli, Giosia G. Tiraboschi
Associato Unione Stampa Periodica Italiana
FEDERAZIONE INTERPROVINCIALE
COLDIRETTI COMO LECCO
L’INPS E LE NUOVE NORMATIVE
IN MATERIA DI APPRENDISTATO
COMO-LECCO-SONDRIO - Con la circolare n. 128 del 2 novembre scorso, l’Inps
riepiloga le principali novità in materia di apprendistato, alla luce del recente
riordino legislativo di questo istituto contrattuale, fornendo indicazioni in merito
agli aspetti contributivi.
A tale proposito si evidenzia, tra le più recenti misure, l’azzeramento dei contributi a carico del datore di lavoro, previsto per i contratti di apprendistato stipulati
dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2016 da datori di lavoro che occupano
fino a nove dipendenti.
Per quanto concerne la tutela previdenziale e assistenziale per i lavoratori, le
forme assicurative e il carico contributivo rimangono, fino al 31 dicembre 2012,
quelle tracciate dalla legge Finanziaria 2007 e dal conseguente Dm 28/3/2007,
che ha ripartito le aliquote contributive alle varie gestioni previdenziali di competenza. Pertanto, gli apprendisti rimarranno tutelati fino alla fine dell’anno dalle
seguenti assicurazioni: IVS; malattia; maternità; assegno per il nucleo familiare e
assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
A partire dal 1° gennaio 2013, poi, anche gli apprendisti saranno destinatari dell’ASpI (Assicurazione sociale per l’impiego). Sempre con decorrenza dal
1° gennaio 2013, muterà anche il carico contributivo aziendale, che risentirà
dell’aumento derivante dall’onere (1,61%), relativo alla nuova forma assicurativa.
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ULTIMA PAGINA a cura di Giosia G. Tiraboschi
La Spiga
LA TERRA, LA SCIENZA, LA STORIA
NOVEMBRE 2012
Avviso
di prossima
glaciazione?
P
arlare di prossima glaciazione e di cambiamento climatico quando, anno dopo anno, si superano record più o
meno accertati di caldo e siccità, pare un controsenso,
ma la realtà è ben diversa dalle nostre impressioni.
Ed è proprio la storia dell’agricoltura e l’evoluzione degli ecositemi naturali che ci dicono quello che tra non molto accadrà.
Certamente non tra pochi anni, ma nell’arco di alcuni secoli,
rivedremo i ghiacci perenni in Europa e non solo nell’estremo
Nord.
I cicli del clima seguono schemi ben precisi che l’archeologia e
la storia ci mostrano in modo chiaro ed inconfutabile; le piccole
oscillazioni secolari di qualche grado, nelle temperature medie,
dipendono dall’attività solare periodica e dalla rotazione terrestre che origina il fenomeno della “precessione degli equinozi”.
Le glaciazioni, invece, dipendono dalle correnti oceaniche e
dalla orbita terrestre che avvicina o allontana la terra dal sole
del 5% circa in 100.000 anni.
Il meccanismo è, oramai, ben conosciuto dagli scienziati: l’acqua calda e molto salata dei mari caldi trasporta calore alle
zone più fredde del pianeta grazie al gradiente osmotico che la
fa espandere, in superficie, a spese dell’acqua fredda e meno
salata.
Fino ad un certo punto. Infatti, se quest’acqua fredda e dolce
ha la dominanza ad ogni livello di profondità, diviene un muro
invalicabile che blocca ogni circolazione di acqua più calda. In
questo caso il caldo tepore marino che mitiga il clima delle zone
temperate viene meno e le temperature medie crollano gelando
la stessa acqua dolce. In natura questo fenomeno si chiama
“glaciazione”.
Quello che la storia naturale e l’archeologia ci dicono è molto
chiaro: quando il clima diviene caldo oltre certi limiti, i ghiacci polari si fondono e l’acqua dolce finisce in mare in enormi
quantità bloccando le correnti calde che ci regalano il nostro
clima temperato.
Nel giro di alcuni decenni o qualche secolo al massimo, i ghiacci
si riprendono gran parte delle
terre emerse per millenni, fino a
quando l’acqua salata, con minor possibilità di ghiacciare, diviene nuovamente dominante e,
trasportando calore solare tropicale, erode i ghiacciai secolari
per una nuova era interglaciale.
E in tutta questa storia la bufala
dell’anidride carbonica non centra un bel niente. Ma questo lo
spiegherò un’altra volta.
I cicli del clima
seguono schemi
ben precisi
che la storia
e l’archeologia
mostrano
in modo chiaro,
con oscillazioni
di qualche secolo
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