ARIA CONDIZIONATA All`aria condizionata viene spesso attribuito

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ARIA CONDIZIONATA All`aria condizionata viene spesso attribuito
ARIA CONDIZIONATA
All’aria condizionata viene spesso attribuito lo scatenamento di patologie infiammatorie dell’apparato
respiratorio, piccole e grandi. Molte persone la fuggono come fonte di ogni male e si stupiscono quando ne
parlo bene o addirittura la consiglio. L’aria condizionata non fa ammalare. Anzi, permette di evitare i danni
alla salute provocati dal caldo, a patto di usarla bene.
L’aria “condizionata” è l’aria di un ambiente interno che è stata artificialmente raffreddata, deumidificata e
filtrata.
Il raffreddamento è l’effetto più evidente ed è anche il più rischioso. Il rapido passaggio da un ambiente
caldo ad uno con una temperatura molto inferiore induce un temporaneo blocco dei meccanismi di difesa
locale delle vie aeree: l’aria fredda inalata improvvisamente riduce il movimento delle ciglia
tracheobronchiali, riduce la mobilità delle cellule implicate nei meccanismi immunitari del polmone,
diminuisce l’afflusso di sangue nelle vie aeree per vasocostrizione.
Questo tipo di danno diventa più rilevante se i passaggi dall’esterno caldo all’ambiente freddo sono ripetuti
in tempi brevi, come succede a chi entra ed esce da una camera climatizzata o a chi fa brevi tragitti in auto
con il condizionatore acceso.
Il freddo poi, soprattutto se causato da un flusso violento di aria è causa di contratture muscolari e di
infiammazioni tendinee, all’origine di lombalgie e torcicolli. Molte persone poi lamentano disturbi
gastrointestinali da raffreddamento.
La deumidificazione riduce la sensazione di afa e permette al sudore di evaporare più facilmente dalla
superficie corporea, raffreddandola con un meccanismo naturale. Ovviamente se al raffreddamento da
evaporazione del sudore si aggiunge un eccessivo raffreddamento dell’aria, la temperatura corporea può
ridursi a livelli pericolosi.
D’altra parte una deumidificazione eccessiva può rendere l’aria troppo secca, asciugando le vie aeree e
limitando così la movimentazione delle secrezioni bronchiali.
La filtrazione è ovviamente un bel vantaggio per la respirazione, permettendo di trattenere la polvere, i
pollini delle piante, i virus, i funghi e i batteri nocivi. Se però il filtro non viene pulito, tutte queste impurità
ristagnano e poi vengono immesse, concentrate, nell’abitazione .
E’ rimasta famosa ed emblematica l’infezione di massa nel 1976 tra i partecipanti ad una riunione della
American Legion a Philadelphia: 221 persone si ammalarono di una grave polmonite e 34 ne morirono. La
fonte dell’infezione fu identificata nell’impianto di condizionamento dell’hotel sede del meeting ed il
germe fu denominato Legionella pneumophila. Le concentrazioni di questo batterio sono normalmente
monitorate negli ospedali .
Sulla base di questi dati le norme di comportamento con la preziosa aria condizionata diventano ovvie, sia
per la casa che per l’auto:
1 – Non esagerare nel raffreddamento: la temperatura non deve mai essere inferiore ai 6 - 7 gradi rispetto
a quella esterna.
2 – Attenzione ai getti di aria: le bocchette di efflusso dell’aria fredda non devono essere oriente sulle
persone, ma verso l’alto, per ottenere una temperatura uniforme ed evitare contratture muscolari
3 – Mantenere puliti gli impianti di climatizzazione sempre puliti, fai controllare periodicamente filtri,
serbatoi di condensa e griglie di aspirazione dell’aria. Da controllare anche la rumorosità del motore, fonte
di fastidio e alla lunga di possibile danno acustico.
4 – Mantenere una giusta umidità: attorno al 40-60%.
5 – Ridurre il raffreddamento durante la notte : meglio 2 – 3 gradi in più che durante il giorno .
6 – Dopo una bella sudata: meglio asciugarsi o aspettare qualche minuto prima di accendere il
condizionatore.
7 – Tenere una maglia di lana a portata di mano pronta per essere utilizzata in caso di passaggi repentini a
condizionamenti “polari” e considerare che spesso anziani e bambini sono più sensibili al freddo
8 – Spegnere il condizionatore qualche minuto prima di uscire dalla stanza climatizzata o dall’auto per
acclimatarsi all’ambiente esterno (e risparmiare energia elettrica o carburante)
9 – Non utilizzare il climatizzatore per viaggi in auto di durata inferiore ai 10 minuti
10 – Non dimenticare tutti gli altri modi di raffreddamento: tende appropriate, finestre e tapparelle chiuse
dal lato soleggiato per evitare l’irraggiamento diretto, corrente d’aria fra due aperture in casa, parcheggio
dell’auto all’ombra (almeno qualche minuto prima di partire). Un vestiario appropriato è talora più utile del
climatizzatore. Spesso un ventilatore (ottimi quelli a soffitto) è sufficiente e può anche integrate l’aria
condizionata, permettendo di regolarla su temperature meno basse, con miglioramento della vivibilità
ambientale e risparmio energetico.
Dottor Severino Bruna
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