Capitolo II - Problemi di Degrado nei Generatori di
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Capitolo II - Problemi di Degrado nei Generatori di
CAPITOLO 2 Problemi di Degrado nei Generatori di Vapore e il loro Impatto sull’Esercizio delle Centrali PWR 2.1 Generalità. Gli attuali generatori di vapore per reattori ad acqua pressurizzata (PWR) sono soggetti a diversi meccanismi di degrado tali da rendere necessarie periodiche operazioni di ispezione, manutenzione e riparazione. Storicamente il generatore di vapore (SG) è considerato il più fastidioso tra i principali componenti dei commerciali PWRs sparsi per il mondo. Una recente indagine dell’IAEA ha evidenziato che dal 1985 al 1994 il non programmato fuori servizio dei generatori di vapore abbia portato alla perdita di 87 bilioni di kWh stimabili in 3 bilioni di dollari per mancata produzione e 870 milioni di dollari come costi aggiuntivi per la fornitura della potenza perduta; i totali suddetti ammontano fino a circa cinque o sei volte il loro valore nel caso in cui vengano incluse nel computo sia i fuori servizio programmati che quelli non programmati. Nell’arco dello stesso periodo, negli Stati Uniti le fermate legate ai guasti agli SGs, seconde solo a quelle per il ricambio del combustibile, hanno inciso in maggior misura sulla perdita di produzione di energia elettrica, con una riduzione del fattore di carico per gli impianti nucleari intorno al 3% [11]. Questi numeri dimostrano ampiamente quanto è estremamente importante e necessario investigare su tutti i potenziali meccanismi di degrado dei tubi degli SGs e il loro impatto sull’integrità di un componente così vitale per l’intero impianto. 2.2 Tipologie di Guasto e problemi di Degrado. I problemi di affidabilità hanno afflitto i generatori di vapore sin dall’introduzione della tecnologia dei reattori nucleari ad acqua pressurizzata commerciali, negli ultimi anni cinquanta. Varie forme di degrado dei tubi negli SGs hanno portato a tappare, plugging, più di 100000 tubi fino al 1998 [12] in tutto il mondo. Nel solo anno 1996 il 41% dei 226 PWRs funzionanti inclusi nel rapporto annuale dell’EPRI (Electric Power Research Institute) sulla situazione mondiale dei problemi legati ai generatori di vapore, hanno richiesto l’operazione di plugging. Circa 105 generatori di vapore in 37 PWRs sono stati sostituiti dalla fine del 1996 per gravi problemi di degrado, incluso 44 generatori in 15 impianti negli Stati Uniti. Il costo associato alla sostituzione di 34 uno SG oscilla tipicamente tra 100 milioni e 200 milioni di dollari per impianto non considerando i costi aggiuntivi per rimpiazzare la mancata energia prodotta [13]. Le cause che hanno portato a sigillare i tubi nei generatori di vapore si sono evolute nel tempo in relazione alle differenti soluzioni di progetto adottate, nel rispetto delle linee guida, regulatory guidelines, per il mantenimento dell’integrità dei tubi. Questo è chiaramente mostrato in Figura 2.1 che evidenzia la situazione negli USA dal 1973 al 1996: le cause che hanno portato al degrado dei tubi negli SGs sono cambiate nel tempo in relazione alle diverse tipologie di progetto, alle specifiche condizioni al contorno (condizioni chimico-fisiche dell’ambiente di lavoro) e ai materiali impiegati. Figura 2.1 Causes of steam generator tube plugging in the U.S. by year. Come si sono presentate nuove forme di degrado, si è reso necessario lo sviluppo di nuovi specifici meccanismi di protezione o di manutenzione. I punti base di questa evoluzione storica vengono sommariamente illustrati nel seguito. Nei generatori di vapore convenzionali i primi problemi legati al wastage “sciupio” dei tubi erano dovuti all’utilizzo di un basso valore del rapporto molare dei fosfati Na/PO2 nella chimica dell’acqua. Questo problema fu essenzialmente eliminato con l’introduzione del controllo chimico dell’acqua secondaria tramite la sua misura del pH. I susseguenti problemi di denting “ammaccamento” sui tubi sono stati risolti attraverso il controllo della chimica delle acque, sostituendo le leghe rivestite di rame nel sistema secondario, e riprogettando le piastre di supporto dei tubi (TSPs) per eliminare l’uso dell’acciaio al carbonio e modificando la geometria delle giunzioni con i tubi. La Figura 2.1 indica chiaramente che negli anni recenti fenomeni di corrosione sotto tensione sul diametro esterno e di attacco intergranulare (ODSCC/IGA) e, in minor misura, 35 stress corrosion cracking dell’acqua primaria (PWSCC), sono diventati le principali cause del plugging dei tubi nei generatori statunitensi. Nell’ultimo rapporto annuale sui generatori di vapore pubblicato dall’EPRI, nel contesto dello Steam Generator Management Project (SGMP), sono elencati i principali meccanismi di degrado: per esempio, nel 1999 in 238 impianti funzionanti un totale di 8546 tubi furono riparati a causa di differenti modalità di degrado. Dalla statistica di tutte le cause che hanno indotto riparazioni sugli SGs sparsi per il mondo nel periodo 1973-1999 è possibile redigere la seguente graduatoria: 42% per ODSCC, 27% per IDSCC, 13% per wear “logoramento”, 4% per attacco intergranulare, 14% altro. In ogni modo durante gli ultimi cinque anni la ODSCC ha incrementato la sua importanza fino ad un 45%. In generale tutti i generatori di vapore mostrano una vita più breve in confronto a quella dell’intero impianto e questo rende una loro periodica sostituzione una pratica oramai comune: 61 generatori di vapore in 21 impianti sono o saranno sostituiti nel solo periodo 2000-2005 [14]. Le problematiche legate alle diverse tipologie di degrado dei tubi negli Steam Generators, riassunte in Tabella 2.1 e mostrate nel dettaglio in Figura 2.2, hanno avuto un significativo impatto sull’esercizio di un impianto nucleare (Tabella 2.2 [11] e Tabella 2.3 [14]). Come conseguenza si rende necessaria un scelta di compromesso tra il continuare ad esercire con generatori di vapore degradati con più alti costi di gestione e manutenzione, una più alta esposizione del personale alle radiazioni e maggiori rischi di forzati fuori servizio o il sostituire completamente il componente difettoso. Tabella 2.1 Steam Generator Degradation Definition 36 Figura 2.2 Sketch of recirculating steam generator (UTSG) with indicated problems Tabella 2.2 Units reporting steam generator problems worldwide (1992) 37 Year 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 Total fault % Fatigue 4 14 4 5 1 3 12 4 6 2 9 14 13 18 13 11 8 1 74 1130 822 110 72 55 0.851 Tabella 2.3 IGA 3 234 180 2 122 289 535 606 33 470 405 280 76 89 35 91 73 550 173 264 4086 Impingement 6 1 1 2 1 14 18 7 689 478 278 754 114 316 172 90 58 72 72 1114 Other 1024 709 464 374 499 221 990 1323 983 331 507 1832 1301 2059 2137 1978 2196 3075 2126 2077 3709 4241 3228 2695 998 506 465 7197 Pitting 2 15 30 2 1086 3357 2221 265 4307 645 377 634 531 479 284 2255 146 148 80 68 41 56 130 2012 Prevetactive SCC-ID SCCOD Thinning Wear 18 1 3 2343 3548 1172 1068 405 174 140 35 385 1931 414 104 1774 1741 1209 1392 205 504 57 72 87 97 394 131 2028 3 2 0 0 33 35 53 94 733 1644 1297 251 1444 797 1905 2521 2104 3739 3719 2293 2253 2813 20059 2978 1486 945 1754 27148 0 9 7 22 41 52 313 7513 1094 477 4269 1732 1752 2713 3389 4588 3243 3268 8978 7460 7227 16398 9943 16545 5459 2502 2712 41975 2461 1494 1343 951 12 53 87 387 413 260 870 183 261 305 98 52 62 93 58 40 48 28 46 31 126 25 49 0.758 15 0 11 96 59 35 95 38 138 158 85 470 657 228 534 462 466 664 492 621 524 481 414 508 496 663 829 12831 Worldwide causes of steam generator tube repair In principio si pensava che gli incidenti fossero essenzialmente legati ad isolati difetti di fabbricazione, ad una cattiva chimica dell’acqua, ad una non corretta gestione in fase di esercizio e ad altri fattori secondari. In seguito un più ampio campionario di rotture iniziò ad emergere, richiamando all’attenzione anche le più ovvie cause e modalità di guasto. I fattori fisici più spesso responsabili di queste forme di degrado e i tipici interventi correttivi sono brevemente illustrati: o Materiali Impiegati per il Fascio Tubiero – In origine la principale causa della formazione di difetti nei tubi era rappresentata dalla lega inizialmente impiegata in modo diffuso nei generatori di vapore sia dagli Stati Uniti che dal resto del mondo: Inconel 600 sottoposto a ricottura (MA, mill-annealed) costituisce storicamente il materiale più comunemente usato per generatori di vapore, una lega leggera in nickel che ha dimostrato di essere suscettibile a diverse forme di fessurazione, pitting, denting e altre forme di degradazione. Le stesse problematiche si sono presentate con Alloy 600 termicamente trattato ad una più alta temperatura e ciò a spinto i fabbricatori di generatori di vapore (Westinghouse, Babcock & Wilcox, 38 Framatome e Mitsubishi) all’impiego della lega Inconel 690 TT (termicamente trattato) che ha dimostrato essere 9-10 volte più resistente alla fessurazione lato secondario (EAC, Environmentally Assisted Cracking) nei confronti dell’Inconel 600 MA per un più alto contenuto in cromo (30% vs. 15%) [11][19]. Poche informazioni sono tuttora disponibili su Alloy 690 TT per la sua limitata esperienza in esercizio anche se si è già mostrato ampiamente affidabile per futuri impieghi. Tutte le attività svolte sui materiali di impiego per i fasci tubieri hanno messo in evidenza che la composizione e la microstruttura, fortemente influenzate dai processi di fabbricazione dei materiali, rappresentano appena due delle tante variabili che assicurano l’integrità strutturale dei tubi e che maggior attenzione dovrà essere riservata al progetto del lato secondario, specialmente alla chimica dell’acqua e alla formazione di depositi; o Progetto e Materiali per la Piastra Tubiera – L’attacco delle estremità del fascio tubiero alla piastra tubiera rappresenta da sempre il punto cruciale dell’intero generatore di vapore. Fenomeni di attacco intergranulare - fessurazione per corrosione sotto tensione (IGA/SCC) sul lato secondario fu trovato inizialmente nei crateri fra tubi e piastra tubiera nei generatori di vapore che avevano una espansione parziale dei tubi sulla piastra o dove un accumulo di fanghi (sludges) sulla piastra aveva creato degli effetti cratere. Nei generatori di vapore si sono avuti numerosi fenomeni di corrosione sul lato secondario della piastra tubiera a causa dell’ingresso di impurezze collegate alle perdite nel condensatore. I prodotti di corrosione che entrano nel generatore di vapore come particolati consistono generalmente in prodotti di ferro o rame o specie ioniche di questi materiali. Una volta nello SG, questi prodotti di corrosione reagiscono o chimicamente o mediante agglomerazione per formare fanghi che si depositano sulla superficie del lato secondario della piastra tubiera. Questi fanghi costituiscono delle concentrazioni di impurezze che producono la formazione di localizzati ambienti chimicamente aggressivi. Nei generatori di vapore francesi di PWR da 1300 MWe si sono riscontrate delle cricche trasversali nei tubi in corrispondenza della faccia superiore della piastra tubiera (Figura 2.3). I tubi interessati sono quelli della zona centrale del fascio, nota come zona di accumulo dei fanghi. 39 Figura 2.3 Sludge deposited on top of the tubesheet Il problema si manifesta come una strizione locale che provoca delle ammaccature (denting) e nei casi estremi delle fessure. Essa è dovuta a fenomeni di lenta ossidazione di particelle metalliche contenute nei fanghi, che determinano un loro accrescimento di volume. La più probabile sorgente di deformazione locale del tubo è l’effetto combinato di fanghi e particelle che portano ad una fessurazione per corrosione sotto tensione. Per ridurre tali fenomeni di deterioramento dei tubi nei più moderni generatori di vapore sono state adottate differenti soluzioni progettuali delle piastre tubiere e delle zone di attacco ai tubi con un opportuna scelta dei materiali: sottile rivestimento di qualche millimetro depositato per saldatura di materiale resistente alla corrosione (Inconel o Incoloy). I tubi sono saldati al rivestimento della piastra tubiera e possono essere espansi meccanicamente mediante rullo in corrispondenza delle sezioni superiore ed inferiore della piastra. Un’alternativa alla espansione meccanica è l’espansione idraulica del tubo o mediante carica esplosiva. Il giunto espanso nella parte superiore della piastra serve a chiudere il gap tra il tubo e la piastra tubiera per evitare la corrosione interstiziale (deep crevice corrosion). o Progetto e Materiali per le Piastre di Supporto dei tubi – L’intero fascio tubiero è supportato al di sopra della piastra tubiera da piastre di sostegno e barre antivibrazione (Figura 2.4). Le connessioni dei tubi alle piastre di supporto tendono ad accumulare fanghi dando luogo a fenomeni di corrosione localizzata, fessurazione e logoramento (fretting) (Figura 2.5). Altri inconvenienti riscontrati in modelli di generatori Westighouse riguardano l’usura nella regione delle curve ad U in corrispondenza delle barre antivibrazione (AVBS, antivibration bars). Questo inconveniente è stato eliminato con tolleranze più strette e la sostituzione del materiale da Inconel cromato ad acciaio inossidabile tipo 405. 40 Figura 2.4 Sketches of some support plate hole designs. (a),(b) drilled without flow holes; (c) broached-trefoil; (d) broached-quatrefoil; (e) egg crate Denting Figura 2.5 Some degradation problems at tube support plate 41 Ciascuna griglia di sostegno è costituita da due righe di lamine arrotondate in acciaio inossidabile, alte circa 20 mm, disposte in due piani orizzontali sovrapposti (Figura 2.6). Questo progetto permette di avere grandi sezioni di passaggio per la portata, piccole perdite di carico e la eliminazione della possibilità di deposizione di contaminanti. Le diverse lamine sono mantenute in posizione da piastre più spesse collegate in diagonale fra loro, ciò permette una perfetta inserzione dei tubi senza alcun danno a causa della elevata precisione che può essere raggiunta. Una miglioria nel progetto e nel materiale dei supporti ha prevenuto la formazione di ricoprimenti di vapore attorno ai tubi e minimizzato la formazione di depositi corrosivi di fanghiglia. Tutto questo ha contribuito a migliorare le prestazioni dell’intero generatore di vapore. Figura 2.6 Tube support plate and antivibration bar o Curve ad U a corto raggio – Nei generatori di vapore con fascio tubiero ad U, tipo Westinghouse, i tubi vicini al centro del fascio hanno un più piccolo raggio di curvatura. Durante le operazioni di fabbricazione le curve ad U a corto raggio sono soggette a più gravose tensioni di quelle a più largo raggio o rispetto alle porzioni rettilinee di tubo. Ciò favorisce l’innesco di fenomeni di fessurazione da corrosione sotto tensione dovuta all’acqua primaria (PWSCC). Le cricche delle righe interne delle curve ad U possono essere controllate mediante l’eliminazione in sito delle tensioni residue con operazioni di shot peening o preventivamente tappando i tubi suscettibili. Anche i supporti delle curve ad U sono realizzati mediante sottili lamine di acciaio inossidabile per prevenire la formazione di ristagni di vapore o di depositi fangosi. I generatori di vapore tipo once-through (Babcok & Wilcox) hanno mostrato meno problemi di degrado rispetto alla tipologia Westinghouse sin dalla loro prima messa in funzione. I motivi di un loro migliore comportamento nei confronti dei vari fenomeni di degrado sono da imputare ad una diversa concezione progettuale delle piastre di supporto dei tubi che ha portato ad una riduzione della possibile area di attacco corrosivo e all’impiego di leghe opportunamente 42 pretrattare. Queste migliorie tecnologiche e di progetto sono state attualmente adottate anche nei generatori di vapori a tubi ad U. 2.3 Manutenzione e Riparazione. Diverse strategie sono state adottate per minimizzare i problemi di degrado e prolungare la vita dei generatori di vapore. Un più attento controllo della chimica delle acque e periodici lavaggi chimici sono stati usati per ridurre il numero di rotture e limitare se possibile le operazioni di plugging e sleeving. Allorquando accade la rottura di un tubo, i rimedi comunemente adottati per continuare nel funzionamento del generatore di vapore sono quelli di tappare i tubi rotti (plugging) o inguainarli (sleeving). Nel seguito riassumiamo le principali operazioni di manutenzione: o Miglioramento della chimica dell’acqua – Varie sono le ragioni di formazione di difetti o rotture sui tubi ma senza ombra di dubbio un notevole contributo è fornito dalle impurezze o dal particolato contenuto nell’acqua del circuito secondario che si deposita nei crateri formando uno strato di fanghiglia. Anche un’acqua eccessivamente basica o acida oppure eccessivamente ossidante o riducente favorisce un qualsiasi processo corrosivo. Cambiamenti nella chimica dell’acqua secondaria negli anni ha portato a sostituire i trattamenti con fosfati con quelli impieganti agenti chimici volatili per ridurre la formazione di particolati solidi che si possono depositare nelle fessure e nei crateri presenti sulle superfici dei generatori di vapore. Un migliore trattamento della chimica dell’acqua ha portato qualche vantaggio ma non ha arrestato un diffuso degrado dei tubi in Inconel 600 ricotto. Un elevato contenuto di litio nell’acqua che determina un elevato pH (utilizzato per controllare l’intensità di dose nel circuito primario) può ulteriormente inasprire i problemi di PWSCC. o Lavaggio – L’accumulo di fanghi e prodotti di corrosioni all’esterno dei tubi (essenzialmente magnetite e composti del rame [16]), specialmente alle connessioni con la piastra tubiera e le piastre di supporto, sono responsabili di varie forme di degrado, incluse la fessurazione per corrosione sotto tensione e l’attacco intergranulare. Metodi di lavaggio di natura puramente meccanica come, flussi di acqua in pressione, o di natura puramente chimica come, bagni di acido borico fuori funzionamento o aggiunta di acido borico in esercizio, sono stati impiegati per ridurre la formazione di depositi e mitigare o rallentare i processi di degradazione. In sei unità negli Stati Uniti [16] si è resa necessaria l’operazione di lavaggio chimico (Tabella 2.4) prima del 1994. 43 Tabella 2.4 Steam Generator Chemical Cleaning in the United States o Tappaggio dei tubi – Al Dicembre 1993 [11] circa 38000 tubi o lo 0.9 % di tutti i tubi dei generatori di vapore in esercizio negli Stati Uniti sono stati tappati (Figura 2.7). In generale il 15 o 20 % dei tubi potrebbe dover essere tappato prima che si renda necessaria l’operazione di sostituzione dell’intero generatore. Un eccessivo numero di tubi tappati impedisce un corretto efflusso di refrigerante e questo potrebbe richiedere una significativa riduzione nella potenza generata. I generatori di vapore sono progettati per avere un numero di tubi in eccesso, perciò vengono generalmente sottoposti al plugging quando iniziano a degradarsi. Una volta che un certo numero di tubi è stato messo fuori servizio, l’operatore potrebbe decidere di inguainare i tubi incluso quelli che inizialmente erano stati tappati. Dal 1987 al 1991, in varie unità sparse nel mondo, diverse sono state le posizioni dei difetti che hanno portato al plugging dei tubi come è illustrato in Tabella 2.5. Figura 2.7 Number of steam generator tubes plugged per year (1993) 44 Tabella 2.5 Location of Defects Requiring Tube Plugging at Units Throughout the World (Percent of Tube Plugged) o Incamiciatura dei tubi – L’operazione di incamiciatura è utilizzata solamente per i tubi che presentano fessure penetranti non più del 40 % lo spessore del tubo; fessurazioni più serie portano all’inevitabile tappaggio del tubo interessato. Un piccolo tubo o un semplice manicotto è inserito internamente al tubo in corrispondenza della rottura del tubo, a cavallo dell’area degradata. Il manicotto è poi saldato all’interno del tubo stesso per isolare il tutto o mediante brasatura o mediante saldatura laser. Nello sleeving collegato con brasatura il metallo di apporto è riscaldato fino al punto di fusione e poi alimentato sulle superfici di contatto fra manicotto e tubo generando in tal modo una nuova struttura resistente alla pressione. Questa tecnica è difficile da applicare al giunto inferiore della piastra tubiera; in questo caso è necessario o espandere il manicotto o sigillarlo mediante saldatura laser. La tecnica della saldatura laser raggiunge una profonda penetrazione con una piccola larghezza del cordone utilizzando potenti laser installati all’esterno del contenimento. Si può saldare in qualsiasi posizione trasmettendo l’energia del laser mediante fibre ottiche. Le saldare circonferenziale sono ottenute mediante una rotazione a spirale di uno specchio riflettente. Il manicotto riesce a sigillare effettivamente le perdite di acqua nel secondario. Questa tecnica di riparazione è in genere limitata alle porzioni di tubo vicino alla piastra tubiera (Figura 2.8). Sebbene l’incamiciatura sia più costosa della sigillatura e l’efflusso di acqua attraverso il tubo ne sia debolmente influenzato, la parte interessata rimane in servizio. Negli Stati Uniti circa due dozzine di impianti PWRs hanno avuto un’operazione di sleeving. 45 Figura 2.8 Sleeving Techniques o Accorgimenti migliorativi – Il vapore a bassa pressione che abbandona il turbo generatore viene riconvertito in acqua nel condensatore prima di ritornate nel generatore di vapore. Il condensatore è uno scambiatore di calore in cui l’acqua di refrigerazione necessaria per la conversione del vapore è prelevata da un fiume o direttamente dal mare. Perdite o condizioni di degrado dei tubi del condensatore possono contaminare l’acqua del circuito secondario ed inasprire così fenomeni indesiderati sui tubi del generatore di vapore. Opportuni accorgimenti sulla scelta dei materiali per il condensatore (es. tubi in titanio), più sofisticate apparecchiature di rilevazione di perdite e un miglior controllo della chimica dell’acqua, minimizzano i problemi relativi al condensatore e quelli associati al generatore. Nonostante gli accorgimenti migliorativi per il condensatore, il controllo della purezza dell’acqua, i programmi di ispezione e lavaggio, una diversa gestione delle condizioni di esercizio e altre azioni ancora, nuove problematiche di degrado stanno tuttora continuando a verificarsi. Recentemente sono state riscontrate fessurazioni circonferenziali in corrispondenza dell’attacco alla piastra tubiera completamente ignorate dalle tecniche standard di rilevazione ed ispezione. Sebbene le cricche circonferenziali non siano un fenomeno nuovo, nuove apparecchiature per l’ispezione dei tubi hanno mostrato che le fessure potrebbero essere più numerose di quelle inizialmente ipotizzate. I rapporti dell’EPRI evidenziano come 28 impianti dal 1987 abbiano riportato fessurazioni circonferenziali in prossimità della piastra tubiera. Nel 1994 cricche circonferenziali furono rilevate in più di metà dei tubi all’attacco alla piastra tubiera nei generatori di vapore dell’impianto nucleare di Maine Yankee. Il gestore, Maine Yankee Atomic Power Company, ha provveduto allo sleeving di tutti i 17,109 tubi nei tre circuiti dell’impianto. La riparazione è stata stimata in un costo complessivo di 64 milioni di dollari, non 46 tenendo conto dei costi aggiuntivi per la mancata fornitura di energia elettrica. Visti gli ultimi ritrovati da parte dell’industria, l’ente di controllo statunitense (NRC) ha ordinato a ciascun gestore di impianti PWR di mettere alla prova le nuove tecniche di rilevazione, testate con successo durante la fase di ispezione del reattore Maine Yankee. 2.4 Sostituzione di un Generatore di Vapore. Quando un gestore di impianto decide la completa sostituzione dei suoi generatori di vapore deve necessariamente passare attraverso un notevole sforzo di pianificazione comprendente un accurato esame del danno ai generatori., una stima del periodo necessario per la sostituzione e dei costi associati all’operazione. Un totale di ben 12 impianti negli Stati Uniti ha necessitato la completa sostituzione dei suoi generatori di vapore, tutti del tipo a tubi ad “U”, come mostrato in Tabella 2.6 [16]. Due sono le tecniche utilizzate nella sostituzione del generatori di vapore: il metodo “pipecut” e quello “channel-head-cut”. Nel primo metodo l’intero generatore di vapore è rimosso dal sistema di refrigerazione del reattore tagliando le tubazioni del ramo caldo e del ramo freddo in prossimità dei fondi del generatore. Il nuovo componente sostitutivo viene ricollegato alle tubazioni primarie per terminare così l’operazione di riparazione. Se il portale del contenimento del reattore è sufficientemente largo, l’intero generatore di vapore potrà essere rimosso intatto (dopo aver disconnesso la linea di alimento e i giunti flangiati della linea vapore) e sostituito. Questo non solo riduce i tempi di sostituzione e il rischio di esposizione del personale addetto all’operazione, ma anche i costi della intera riparazione. Nel secondo metodo la separazione del generatore di vapore dal resto del circuito è realizzata con un taglio della cupola inferiore appena al di sotto dell’attacco della piastra tubiera. Sia il tempo di fuori servizio del generatore che il rischio di esposizione alle radiazione degli addetti si è ridotto notevolmente ottimizzando e pianificando nel dettaglio tutte le operazioni di riparazione (Tabella 2.6). Una tra le più recenti sostituzioni, Unità South Carolina Electric & Gas Company’s Summer, ha richiesto 38 giorni dal momento in cui il generatore è stato separato dal sistema di refrigerazione fino alla prima messa in pressione delle tubazioni lato secondario per le prove di tenuta. Il record di sostituzione spetta all’Unità 1 di Gravelines con i suoi 37 giorni. Durante le fasi di sostituzione, così come in altre operazioni di routine (es. ricarica del combustibile e manutenzione), la NRC impone a ciascun gestore di tenere basso il rischio indebito di esposizione secondo il principio ALARA (“as low as reasonably achievable”). L’esposizione totale dei lavoratori nella centrale di Summer fu di 33 rem pro capite mentre raggiunse un valore di 24 rem nell’Unità1di North Anna. La sola eccezione nel continuo trend positivo in fatto di tempo di sostituzione e tasso di esposizione è rappresentato dall’Unità2 di Millstone a Waterford: una delle 47 tubazioni della “cold leg” si spostò nel momento in cui è stata tagliata. Lo spostamento, avvenuto malgrado i vincoli alla tubazione, liberò le tensioni nelle tubazioni generate durante l’installazione e l’esercizio. A causa di ciò, la Northeast Nuclear Energy Company condusse un accurato esame delle sollecitazioni sulle tubazioni e la verifica del loro allineamento. Tali operazioni comportarono un periodo addizionale di 41 giorni seguiti da 12 giorni per le fasi di saldatura e ispezione radiografica. Tabella 2.6 Steam Generators Replacements in the United States 48 2.5 Costi e Benefici della sostituzione di un generatore di vapore. 2.5.1 Costi di sostituzione. La completa sostituzione di un generatore di vapore può risultare una scelta economica. Un generatore con estesi problemi di degrado sui tubi può portare a costi extra per le seguenti ragioni: • ispezione frequente dei tubi e monitoraggio delle perdite; • manutenzione e riparazione (plugging e sleeving); • controllo della chimica dell’acqua; • ispezione, manutenzione e monitoraggio del condensatore; • esposizione alle radiazioni del personale; • riduzione della potenza di esercizio per il plugging; • potenziali fuori servizio forzati per le perdite o le rotture nei tubi. L’analisi di un singolo caso ha messo in luce che, in confronto al continuare ad esercire con il componente difettoso, l’installazione di un nuovo generatore di vapore potrebbe ridurre i costi annuali di riparazione di circa 3.4 milioni di dollari. Come aumentano i costi di manutenzione e il fuori servizio diventa sempre più probabile, i vantaggi di una sostituzione dovranno essere tenuti in seria considerazione. I costi di sostituzione di un generatore di vapore variano significativamente in relazione ai seguenti fattori: • numero di generatori da sostituire; • sostituzione parziale o totale; • sufficiente larghezza del portellone di ingresso al contenimento per consentire l’accesso delle apparecchiature; • l’ammontare dello spazio libero all’interno del contenimento per il posizionamento dell’unità e il tipo di compartimentazione in cui il generatore è collocato; • numero di tubazioni che devono essere tagliate e il numero di tranciature; • i requisiti per la schermatura dalle radiazioni; • necessità di supporti alle tubazioni; • problemi di disallineamento delle tubazioni. Il costo di un singolo generatore di vapore si aggira tra i 12 e i 20 milioni di dollari ma il costo di sostituzione sarà sensibilmente più alto. La completa sostituzione nei tre loop di un PWR negli Stati Uniti intorno al 1994 è costata tra i 125 e i 153 milioni di dollari (Tabella 2.6) o circa 49 139-170$ per Kilowatt (kW) per una tipica unità da 900 MWe. Dieci Unità Statunitensi furono sottoposte all’operazione di replacement negli anni novanta (Tabella 2.7). Tabella 2.7 Planned Steam Generator Replacements in the United States (1995-1999) Se aggiungere o no i costi di mancata produzione di energia con quelli di sostituzione del generatore di vapore, questo dipende se l’operazione di replacement coincide o no con i fuori servizio richiesti per il ricambio di combustibile e la manutenzione ordinaria. Se la sostituzione avviene durante una fermata programmata questa inciderà solo sul tempo aggiuntivo al periodo di fuori servizio. I tempi di sostituzione di un generatore di vapore si sono ridotti nel tempo fino a raggiungere in certi casi gli appena due mesi di tempo. I costi di sostituzione della potenza non fornita dipende da molti fattori, incluso l’ammontare della potenza che dovrà essere rimpiazzata, la zona in cui si rende necessario questa fornitura e la lunghezza del fuori servizio. Tenendo conto del costo dell’energia per megawattora (MWh) e l’energia fornita in un mese da una centrale da 900 MWe con un fattore di carico del 100%, i costi di fornitura di energia si possono aggirare dai 13 milioni a non più di 30 milioni di dollari. Se la fase di sostituzione coincide con una fermata programmata, i costi possono ulteriormente diminuire e perciò il costo totale dell’operazione di replacement risulterà sensibilmente più basso. Conseguenze economiche delle fermate non programmate per malfunzionamento sui generatori di vapore sparsi in tutto il mondo, relative al periodo 1975-1988, sono mostrate nella seguente Tabella [11]. 50 Tabella 2.8 Worldwide cost for unplanned steam generator outages 2.5.2 Benefici derivanti dalla sostituzione. In linea di principio sono ben quattro i vantaggi derivanti dalla sostituzione di un generatore di vapore. Il primo beneficio è l’aver evitato o almeno l’aver sostanzialmente ridotto i problemi associati con il degrado dei tubi ampiamente sottolineati nei paragrafi precedenti. I vantaggi economici dall’aver eliminato un ripetuto plugging dei tubi, la manutenzione straordinaria e l’inevitabile lavoro di ispezione si possono quantificare in qualche milione di dollari per anno. I benefici derivanti dall’aver evitato forzati fuori servizio per rotture dei tubi sono di difficile valutazione ma potrebbero tranquillamente ammontare a qualche decina di milioni di dollari, in relazione a quando la rottura si verifica nella fase di esercizio; per esempio, se la rottura accade immediatamente prima una fermata per un refueling, l’esercente avrà la possibilità di effettuare le operazioni di manutenzione e riparazione sui generatori di vapore durante il fuori servizio programmato. La rottura sui tubi richiede anche un attenta sorveglianza da parte dell’ente di controllo ed una probabile attenzione addizionale da parte del gestore nazionale e dell’opinione pubblica. Il secondo beneficio è rappresentato dalla incrementata superficie di scambio termico che potrebbe portare ad un aumento nella potenza elettrica erogata da una singola unità. Nell’impianto di Summer, la SCE&G pianificò un aumento di circa 50 MWe (quasi il 5 %). Un maggior numero di tubi e quindi una maggior superficie di scambio termico potrebbe ampliare i margini per possibili operazioni di plugging, se necessario. Il terzo beneficio è la riduzione dei rischi di esposizione alle radiazioni dopo una completa sostituzione. Un prolungato esercizio con un generatore di vapore degradato incrementerà in definitiva il rischio indebito e prolungherà il refueling a causa di una attenta ispezione e riparazione dei tubi. Il quarto beneficio è il posticipato decommissioning. Una prematura sospensione dell’esercizio di una centrale nucleare crea problematiche addizionali nella fase di smantellamento. Per prima cosa, il consorzio responsabile per il decommissioning dovrà aspettare di accumulare 51 l’intera somma per le operazioni di smantellamento. Per seconda cosa, il decommissioning richiede molti anni di attenta pianificazione in previsione di una possibile attività di smantellamento. In definitiva, gli esercenti nel valutare una possibile sostituzione di un generatore di vapore troveranno l’operazione di sostituzione di un generatore di vapore più che conveniente da giustificare se tengono di conto anche della possibilità di rinnovo della licenza di esercizio. Un termine più lungo per la licenza consente di ammortizzare i costi di sostituzione ed abbassare il costo del KWh per l’operazione di replacement. 2.5.3 Prospettive di SGs Replacement. Per gli impianti tuttora funzionanti con i tubi dei generatori di vapore in lega di Inconel 600 mill-annealed si dovrà fronteggiare i problemi di degrado che con certezza si presenteranno. Nel 1993 l’ente di controllo americano dichiarò che non ci sarebbero stati rimedi ai problemi dei generatori di vecchia generazione. Tabella 2.9 Reactor with greater than 2% Tubes Plugged (1995, United States) 52 Prima del 1995 ben 23 unità americane erano candidate all’operazione di replacement (Tabella 1.9), quelle in cui la percentuale dei tubi tappati variava dal 2 al 16 %, indice di un certo grado di degradazione nei loro SGs. I gestori degli impianti stanno continuando ad apportare aggiustamenti necessari ai loro sistemi per prolungare la vita dei loro generatori di vapore. Per esempio, la Arizona Public Service Company gestore dell’impianto nucleare di Palo Verde mise in atto una serie di accorgimenti per il loro impianto riuscendo a far credere che i loro SGs avrebbero potuto ricoprire l’intera durata della licenza di esercizio (40 anni). La compagnia attribuì tali risultati positivi alla riduzione della temperatura di hot leg di 10°F incrementando così la miscela di vapore nella regione superiore, esterna ai tubi, del generatore garantendo così una autolavaggio delle superfici. Ad oggi la situazione delle operazioni di replacement recentemente effettuate è riassunta nelle seguenti Tabelle. Number of Net Replacement Tube Year of steam capacity supplier material replacement generators (MWe) 3 910 FRA I-690 TT 2000 Gravelines 4 4 864 W I-690 TT 2000 Indian Point 2 2 540 W I-690 TT 2000 Kewaunee 2 858 W I-690 TT 2000 Arkansas 2 2 900 W I-690 TT 2001 Sfearon Harris 3 829 W I-690 TT 2001 Joseph 2 3 942 MHI I-690 TT 2001 Tihange 2 3 915 FRA I-690 TT 2001 Tricastin 3 2 911 BWI I-690 TT 2002 Calvert Cliffs 1 3 900 FRA I-690 TT 2002 Fessenheim 1 4 1250 W I-690 TT 2002 South Texas 2 2 911 BWI I-690 TT 2003 Calvert Cliffs 2 2 1270 ABB CE I-690 TT 2003 Palo Verde 2 3 915 FRA I-690 TT 2003 Tricastin 4 3 880 FRA I-690 TT 2003 St Laurent B2 2 846 BWI I-690 TT 2003 Oconee 1 2 846 BWI I-690 TT 2004 Oconee 2 4 1148 HAN I-690 TT 2004 Sequoyah 1 2 846 BWI I-690 TT 2005 Oconee 3 2 203 FRA I-690 TT 2005 Prairie Island 1 4 1240 2005 Collaway ABB CE = ABB Combustion Engineering HAN = Hanjung BWI = B&W International MHI = Mitsubishi Heavy Industries FRA = Framatome ANP W = = Westinghouse Tabella 2.10 Planned steam generator replacements Plant 53 Tabella 2.11 Babcok&Wilcox PWR Replacement Stean Generator Experience 2.6 Programma futuro per l’integrità strutturale dei generatori di vapore. La Nuclear Regulatory Commission (NRC) sta attualmente sviluppando nuove regole e linee guida “performance-based” per garantire l’integrità strutturale dei tubi nei generatori di vapore, dal momento che quelle esistenti formulate negli anni settanta stanno diventando oramai obsolete alla luce di nuove forme di degrado che stanno affliggendo i tubi come fessurazione circonferenziale, attacco intergranulare e fessurazione assiale discontinua. Per almeno alcuni modi di degrado, l’applicazione delle attuali regole guida che assumono sia un uniforme assottigliamento che fessure infinitamente lunghe può risultare troppo conservativo [17]. Le nuove norme dovrebbero garantire una maggiore flessibilità nella valutazione delle diverse tipologie di degrado attraverso differenti limiti di accettabilità per ognuno di essi in relazione alla loro diversa collocazione. La normativa dovrà richiedere il calcolo delle probabilità di rottura del tubo e il tasso di perdita di fluido attraverso una fessura sia in condizioni di normale esercizio che in situazioni incidentali di progetto a fine ciclo per fessure rilevate in fase di ispezione in esercizio (ISI) [20]. Perciò risultano necessarie attendibili tecniche di valutazione non distruttive, opportuni modelli di integrità ed iniziazione e propagazione dei fenomeni di corrosione e fessurazione. 2.6.1 Idonea gestione dei problemi di degradazione. Ogni componente strutturale, nel momento in cui è posto in esercizio, possiede dei difetti considerati accettabili che durante il periodo di funzionamento possono accrescersi a causa di 54 meccanismi di degradazione legati alle condizioni di carico o alle proprietà chimico-fisiche dell’ambiente di lavoro (fatica, tearing, tenso-corrosione, ecc). Nel momento in cui il difetto raggiunge una dimensione critica, viene compromessa la capacità di sostenere i carichi e si ha la rottura catastrofica dell’elemento strutturale. E’ necessario quindi indagare sulle diverse forme di degrado e sul come e quando queste possono compromettere l’integrità strutturale di un componente mettendo in atto opportune azioni di intervento e mitigazione. Una gestione ad hoc delle diverse tipologie di degrado richiede una profonda conoscenza della loro natura e degli effetti che la presenza di fessure ha su un dato generatore di vapore. Questa dettagliata conoscenza richiede lo sviluppo di validi metodi di ispezione ed esame, di modo che le fessure possano essere rilevate in maniera attendibile ed opportunamente classificate e caratterizzate. Ciò consentirà una gestione più appropriata di ciascuna tipologia di degrado con opportuni interventi di manutenzione e riparazione. Per valutare il numero di fessure che si possono innescare durante l’intero ciclo di esercizio dell’impianto sono necessarie informazioni più dettagliate sulla formazione di cricche; informazioni sulla loro possibile propagazione ed evoluzione morfologica ci consentirà di valutare la totale crescita di una fessura rilevata ad inizio ciclo e di quelle che si potranno innescare durante la fase di esercizio. In aggiunta, sono altresì necessarie opportune correlazioni per valutare l’effettiva integrità strutturale dei tubi per mettere in relazione le pressioni con i modi a rottura e il tasso di perdita attraverso una fessura con il tipo, la forma, la morfologia della cricca rilevata. Queste correlazioni ci consentiranno di determinare in maniera certa se fessure effettivamente presenti nello spessore del tubo possono essere la causa di una probabile rottura sia in condizioni di esercizio che in ipotetiche situazioni incidentali prese in considerazione in fase di progetto. 2.6.2 Attendibilità dei metodi di ispezione e identificazione delle fessure. Varie sono le tecniche non distruttive (NDT) di rilevazione di difetti sui tubi di un generatore di vapore (Figura 1.9), una loro breve descrizione può far comprendere pregi e difetti di ciascuna di esse. Figura 2.9 NDT techniques for heat exchanger Tubing 55 Il metodo convenzionale con bobina a corrente (ECT, Eddy Current Test ) è ad oggi la tecnica più comunemente usata nella rilevazione di difetti nei tubi di un generatore di vapore. Questa tecnica si basa sulla misurazione dell’impedenza di una bobina che cambia mentre il campo elettromagnetico interagisce con il materiale. Inizialmente la bobina è disposta nel tubo e la misura è tarata su un tratto di materiale privo di difetti. I cambiamenti di impedenza sono collegati con il tipo ed la forma del difetto. Il metodo ECT è però limitato ai soli materiali non-ferromagnetici come l'acciaio inossidabile, l'ottone, le leghe del rame-nichel, il titanio, Hastelloy, ecc. Questa tecnica di rilevazione può essere di tipo differenziale o assoluto: il modo differenziale rileva i piccoli difetti come il pitting e il cracking mentre il modo assoluto rileva la perdita di spessore nella parete del tubo. Una apparecchiatura multicanale effettua l’acquisizione e l’elaborazione di segnali elettronici, con la possibilità di selezionare il campo di frequenza in relazione al tipo di materiale del tubo, alla geometria e agli scopi dell’ispezione. Nel predisporre l’operazione di ispezione (ISI) sono generalmente quattro gli step di frequenza usata durante l’acquisizione dei dati per ottimizzare e trovare un giusto compromesso per riuscire a rilevare fessure di piccole dimensioni. Gli avvolgimenti elettrici a bobina utilizzati nell’ECT consentono di velocizzare i tempi di ispezione raggiungendo velocità di 6 ft/sec e si sono dimostrati sufficientemente attendibili per i tipi di fessure che si sono presentate in passato. Tuttavia la loro efficacia per certi tipi di fessure, quelle presenti nelle ammaccature agli incastri dei tubi con le piastre tubiere e i supporti, rimane discutibile mentre è oggi riconosciuta la loro inefficacia nella rilevazione di fessurazioni circonferenziali generate per IGSCC. In genere, a prescindere dal tipo di fessura, un difetto non viene rilevato fino a che questo non interessi almeno il 40-50% dello spessore del tubo. Per compensare i limiti della tecnica convenzionale di rilevazione ad EC, speciali sonde di ECT sono state messe appunto. Queste possono eseguire la rilevazione di fessure circonferenziali in tubi alettati o posizionati in prossimità dell’attacco alla piastra tubiera grazie ad una speciale configurazione degli avvolgimenti e alla possibilità di ruotare la testa della sonda. La tecnica di rilevazione a distanza (RFECT, Remote Field Eddy Current Test) è basata sulla trasmissione di un campo elettromagnetico attraverso il materiale del tubo. La bobina eccitatrice genera dei flussi di corrente a bassa frequenza in direzione circonferenziale. Il campo elettromagnetico si trasmette attraverso lo spessore e percorre il diametro esterno (Figura 2.10). Una seconda bobina disposta ad una distanza pari a 2-5 volte il diametro esterno riceve questo campo e in questa zona la corrente generata nella parete altera il campo primario proveniente direttamente dalla bobina provocando una variazione di impedenza. Il RFECT è abbastanza efficace nel controllo dei tubi in acciaio al carbonio ma è limita alla misura dell’ assottigliamento della parete e presenta una velocità di monitoraggio pari a 10 inches/sec nettamente inferiore al ECT. Il metodo magnetoscopico (MFL, Magnetic Flux Leakage) è basato sull'influenza dei difetti su un campo magnetico. Il metodo è limitato ai materiali ferromagnetici. La sonda MFL è 56 composta di un magnete con due tipi di raccolte magnetiche. Il primo sensore rileva il tasso di cambiamento del flusso magnetico generato dalla presenza di piccoli difetti mentre l’altro rileva il flusso invariato consentendo la valutazione della riduzione di spessore. Dal momento che il segnale in tensione è direttamente proporzionale al tasso di cambiamento del flusso, dovrà essere mantenuta una velocità costante di spinta della sonda. Una sua variazione repentina potrebbe portare a segnali alterati e a valutazioni errate. Questa tecnica presenta la limitazione dell’impossibilità di stabilire l’esatta dimensione di un difetto. Il metodo di rilevazione ad ultrasuoni (IRIS, Internal Rotary Inspection System) si fonda sul principio di misura dello spessore usando per l’appunto le onde ad ultrasuoni. La sonda IRIS (Figura 2.10) consiste di un trasduttore ad ultrasuoni allineato al centro del tubo e di uno specchio rotante che riflette il fascio in direzione radiale mentre ruota nel tubo. La sonda esplora l'intera circonferenza del tubo mentre viene estratta dal tubo. Una delle limitazioni di questo metodo è lo spessore minimo rilevabile che ammonta a 0.035 inches per tubi in acciaio al carbonio. Figura 2.10 IRIS probe for ultrasonic test La scelta di una particolare tecnica di ispezione dipende dal tipo di materiale e dai difetti che devono essere rilevati come evidenziato in Tabella 2.12. Tabella 2.12 Selection of NDT techniques for tube tesing 57 In definitiva, diversi progetti di sonde per l’ispezione sono stati messi a punto per riuscire ad interpretare correttamente alcune discutibili rilevazioni fatte con il metodo convenzionale ECT a bobina e migliorare in generale le tecniche di monitoraggio. Rimane in ogni modo necessaria una qualifica dell’attendibilità di un nuovo metodo di ISI nel rispetto di una maggior accurata probabilità di rilevazione dei vari tipi di fessura e della loro geometria. In un lavoro svolto dall’NRC nell’ambito della valutazione dell’integrità strutturale di un generatore di vapore intorno agli anni novanta mise in risalto la completa efficacia degli allora metodi di ispezione nei confronti dei fenomeni di wastage e pitting, due dei più diffusi degli attuali meccanismi di degrado. Un’indagine svolta alla fine degli anni novanta sui tubi con incisioni meccaniche ha invece evidenziato come nessuna di queste fessure sia tipica della casistica delle attuali cause di degradazione. E’ quindi indispensabile una maggior capacità di rilevazione e una dettagliata definizione delle dimensioni di una fessura per accertare l’effettivo stato di degrado di un componente dopo la fase di ISI di modo che possano essere opportunamente valutate le conseguenze su tali difetti durante una nuova messa in esercizio del generatore di vapore. Tutto questo richiederà di investigare su più sofisticate sonde per l’ispezione e su un maggior numero di tubi estratti da generatori di vapore oramai dimessi per poter qualificare nuove tecniche e procedure attraverso opportune fessure create ad hoc in laboratorio. Ad oggi però la tecnica comunemente utilizzata per la rilevazione e l’ispezione di difetti sui tubi di un generatore di vapore rimane quella delle correnti parassite (ECT) per la sua facilità di messa a punto, la rapidità di esecuzione e la maggiore attendibilità rispetto alle altre metodologie (Tabella 2.13). Technique ECT RFECT IRIS Tabella 2.13 Carbon Steel 304 Stainless Steel Titanium 90-10 Cu-Ni Admiralty Brass 91 % 98 % 91 % 92 % 77 % 83 % 28 % 68 % Flaw Detection Performance by tube material and NDT technique Una procedura standard comunemente adottata è quella di correlare il segnale di tensione del metodo ECT rilevato a seguito di un problema di ODSCC alle piastre di supporto con l’integrità strutturale e le perdite del tubo fessurato. Questo approccio è puramente empirico e le correlazioni tra il segnale amplificato della tensione e la profondità di una fessura sono ancora approssimative. L’uso di un segnale elettrico amplificato per caratterizzare l’integrità di un tubo richiede un approccio conservativo nella valutazione e l’interpretazione dei dati acquisiti. In futuro bisognerà dunque investigare sulla bontà dei segnali di tensione ottenuti da una prova di ispezione, su altri parametri che possono caratterizzare un difetto, su nuove tecniche di ispezione (NDT, nondestructive testing) e sul loro range di applicabilità. 58