Contributi del FRNA per interventi di adattamento dell`ambiente

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Contributi del FRNA per interventi di adattamento dell`ambiente
Contributi del FRNA per interventi di adattamento dell’ambiente domestico:
linee guida sulle modalità di sperimentazione per l’anno 2009 - 2011
nel Distretto di Modena (All. 5, D.G.R. n. 1206/07)
1. FINALITA’
Gli interventi di adattamento dell’ambiente domestico previsti dal FRNA non sono erogati a
domanda, bensì rappresentano una opportunità, nell’ambito del programma personalizzato
per la persona non autosufficiente attivato dai servizi, al fine di rendere adeguata la vita a
domicilio (parliamo nello specifico di accessibilità, libertà di movimento ed autogestione,
attività di cura ed assistenza).
Lo strumento di lavoro è il PAI (programma assistenziale individualizzato) finalizzato al
mantenimento a domicilio; ed in linea con questa finalità si ritiene necessario che le
procedure, gli interventi ed i tempi di erogazione siano i più brevi possibile e comunque
congrui con l’obiettivo del sostegno a domicilio.
2. INTERVENTI FINANZIABILI
Gli interventi che possono essere finanziati, per alloggi di proprietà del beneficiario, o da
questi in locazione, previo consenso del proprietario, riguardano specificatamente due
categorie:
1. gli interventi che riguardano l’INTERNO dell’ambiente domestico, per migliorare
l’accessibilità e la mobilità e/o l’attività di cura: di tipo strutturale o che prevedano
l’utilizzo di arredi, dispositivi, impianti, facilitatori, ausili e attrezzature purchè non
finanziabili dal nomenclatore tariffario (DM 332/99);
2. interventi per l’accessibilità ESTERNA, di tipo non strutturale e/o strutturali di ridotta
entità (comunque non superiori agli 8.000 euro).
Non sono finanziabili interventi per ausili e attrezzature previste dal DM 332/99.
Nel caso in cui sia necessaria la prescrizione di ausili, protesi, ortesi previsti da Nomenclatore
Tariffario, è opportuno che vengano definiti percorsi socio-sanitari integrati, come richiamato
dalla nota regionale numero 306504 del 30.11.2007 .
Inoltre non sono prevedibili sovrapposizioni con altre linee di finanziamento (L13/89, LR
29/97); in tal senso l’Ufficio Comune, responsabile della gestione amministrativa del Fondo,
dovrà provvedere a far sottoscrivere al beneficiario la dichiarazione di non richiedere altri
contributi pena la restituzione del finanziamento ottenuto.
Oltre a richiedere la dichiarazione del beneficiario, dovrà essere effettuato un controllo in
merito ai contributi già erogati, oltre all’analisi e al raccordo con le richieste ancore inevase
degli altri canali di finanziamento.
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3. BENEFICIARI
Soggetti Disabili, con certificazione della condizione di handicap grave (art. 3 comma 3 della
L. 104/92) e
Soggetti Anziani, con valutazione di non autosufficienza da parte dell’ UVG ( es: Bina e altri
strumenti) così come per l’accesso alla rete dei servizi attualmente.
Si conviene di non irrigidire lo strumento, pertanto l’anziano, che non sarebbe riconosciuto
“non autosufficiente” da parte dell’UVG, ma con una disabilità pregressa certificata ai sensi
dell’art. 3, comma 3, L104/92, è da ritenersi soggetto beneficiario.
4. REQUISITI DI ACCESSO
Attestazione di non autosufficienza (vedi punto 3) e soglia ISEE non superiore a 34.000 euro
5. ENTITA’ DEL CONTRIBUTO
Limite max di spesa ammissibile: 8.000 euro (naturalmente il progetto di intervento può
comportare una spesa superiore, ma la percentuale di contributo che viene concesso dovrà
essere calcolata sulla cifra massima di 8.000 Euro)
Tetto massimo di contributo: 7.200 euro
Le Quote percentuali di contribuzione alla spesa sono definite in base all’ISEE
a. ISEE fino a € 8.000: contributo del 90% sulla spesa sostenuta
(contributo max: 7.200 euro)
b. I.S.E.E. da € 8.001 a € 13.000: contributo del 70% sulla spesa sostenuta
(contributo max: 5.600 euro)
c. I.S.E.E. da € 13.001 a € 21.000: contributo del 50% sulla spesa sostenuta (contributo
max: 4.000 euro)
d. I.S.E.E. da € 21.001 a € 34.000: contributo del 40% sulla spesa sostenuta (contributo
max: 3.200 euro)
Per situazioni eccezionali con esigenze particolari di dotazioni domotiche, e comunque in
funzione di una valutazione complessiva del Servizio Sociale, il limite massimo di contributo
erogabile è del 75% su un tetto massimo di spesa ammissibile di 25.000 euro, per un
progetto di intervento particolarmente complesso (le percentuali di contributo erogabili,
differenziate in base all’ISEE, vanno diminuite del 15% rispetto alle quote sopra indicate).
Nel caso di carenza di risorse il criterio di priorità è definito dall’ISEE.
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Per particolari situazioni di marcato disagio economico, valutate ed evidenziate
opportunamente in sede di PAI da parte del Servizio di riferimento, è eventualmente
prevedibile anche la liquidazione anticipata del contributo all’utente , al fine di consentire la
tempestiva realizzazione dell’intervento; oppure, in via del tutto eccezionale, la diretta
liquidazione al fornitore/esecutore dell’intervento, attraverso il Responsabile del Caso o
l'Amministratore di sostegno.
Si suggerisce a tale riguardo un limite di € 6.000 di ISEE.
6. PROCEDURE PER L’EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI
6.1 STRUMENTI E MODALITA’ DI COMUNICAZIONE
Si premettono all’esplicitazione della procedura alcune riflessioni di carattere generale:
1. per rendere agevoli le modalità di comunicazione e raccordo tra i Servizi di riferimento
ed il CAAD, è indispensabile che ciascun Polo individui un referente, quale unico
interlocutore del CAAD; tale referente viene individuato nella figura del Coordinatore di
Polo o suo incaricato.
La modalità di comunicazione sarà garantita, almeno nella fase di avvio, attraverso
l’utilizzo delle schede già in uso per l’attivazione delle consulenze CAAD.
2. ogni comunicazione da parte del CAAD, in merito al caso, sarà indirizzata al referente
individuato che, unitamente al Responsabile del caso, curerà la restituzione “mediata”
all’utente beneficiario dell’intervento.
3. nel corso di questo primo anno di sperimentazione potranno essere messi a punto,
anche recependo indicazioni da parte della Regione, ulteriori strumenti per la
registrazione ed il monitoraggio delle attività, condivisi all’interno del Comitato di
Pilotaggio.
4. è importante garantire che ai sopralluoghi effettuati dal CAAD partecipi il Referente del
PAI/Responsabile del Caso, fatta salva l’eventualità - a carattere eccezionale - di
dovere comunque procedere per garantire una tempistica adeguata.
5. preso atto della complessità del percorso di valutazione di seguito illustrato, si ritiene
opportuno che i servizi segnalino al CAAD le situazioni ragionevolmente ritenute
idonee, per evitare inutili sovraccarichi dell’Equipe.
6. si ritiene opportuno prendere in esame, tra le valutazioni per l’accesso a questo
percorso, anche le situazioni fin qui esaminate nei sopralluoghi svolti dalla Equipe del
CAAD.
6.2 LA PROCEDURA
1. Quando nel PAI è prevista la necessità di interventi di adattamento dell’ambiente
domestico, i servizi socio-sanitari attivano e si avvalgono della consulenza tecnica del
CAAD.
Se ricorrono le condizioni di non autosufficienza e i limiti ISEE sopra descritti, è
possibile prevedere nel PAI anche la proposta di contributi economici.
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2. gli operatori del CAAD, in collegamento con il Responsabile del Caso, effettuano un
sopralluogo e definiscono una ipotesi di intervento di massima per l’adattamento
dell’ambiente domestico, utilizzando quale strumento una check-list ambienti.
3. il cittadino attiva privatamente i progettisti, gli artigiani, gli installatori di fiducia per
l’esecuzione dell’intervento suggerito dal CAAD.
4. l’equipe del CAAD analizza il progetto, il preventivo di spesa, le autorizzazioni
amministrative eventualmente necessarie, e l’eventuale consenso del proprietario.
Effettua una valutazione di appropriatezza e congruità, identificando le spese
ammissibili. Il CAAD trasmette i risultati della propria valutazione al Referente di Polo
individuato ed invia contestuale comunicazione all’Ufficio Comune.
5. l’Ufficio Comune, previa valutazione positiva del CAAD di cui sopra, monitorate le
risorse assegnate, approva la concessione del contributo ed impegna la relativa
somma.
La comunicazione al cittadino della concessione avviene attraverso il Responsabile del
Caso
6. realizzato l’intervento il CAAD provvede all’accertamento dell’esecuzione delle
opere in conformità al progetto precedentemente valutato. La valutazione può
prevedere anche un esito negativo.
Il CAAD comunica l’esito della sua valutazione al Referente di Polo individuato ed invia
contestuale comunicazione all’Ufficio Comune.
7. l’Ufficio Comune, acquisita la valutazione della regolare esecuzione delle opere dal
CAAD, liquida il contributo sulla base della documentazione di spesa (massimo entro
90 giorni dall’accertamento della regolare esecuzione delle opere). Garantisce inoltre il
flusso informativo per il monitoraggio a livello distrettuale e regionale.
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6.3 FLOW CHART DEL PERCORSO
PAI
Servizi territoriali
Responsabili del Caso
una delle opportunità attivabili
per favorire la permanenza al
domicilio ed un sostegno al
lavoro di assistenza e cura è
oggi l’accesso ai contributi
FRNA, che consentono la
realizzazione di:
1. interventi per l’interno
dell’ambiente domestico
2. interventi per accessibilità
esterna di ridotta entità
Al sopralluogo è presente
il Responsabile del Caso
Il CAAD trasmette gli esiti
del sopralluogo al Referente
di Polo
Il Referente di Polo attiva il
Responsabile del Caso per
la restituzione “mediata”
degli esiti al cittadino
Il CAAD invia comunicazione
all’Ufficio Comune, che
sovrintende la gestione del
Fondo, che approva la
concessione del contributo e
impegna le relative risorse.
La comunicazione al
cittadino della concessione
del contributo avviene
attraverso il Responsabile
del Caso
Il Referente di Polo
individuato effettua il
monitoraggio
complessivo del
programma d’attività;
gestisce ed organizza i
rapporti tra il CAAD ed i
Servizi territoriali;
gestisce i flussi
informativi
Il CAAD attiva l’Equipe
Multiprofessionale e
programma il sopralluogo
Dopo il sopralluogo il
CAAD realizza una ipotesi
di intervento di massima,
con indicazioni tecniche
L’ utente, sulla base del progetto di
massima, attiva privatamente
professionisti/tecnici di fiducia, che
realizzano il progetto d’intervento
ed il preventivo di spesa
L’ Equipe Multiprofessionale valuta
il progetto d’intervento ed il
preventivo di spesa, in riferimento
all’appropriatezza tecnicoprogettuale, all’ammissibilità della
spesa/intervento ed alla coerenza
del preventivo con i costi di
mercato. Trasmette gli esiti al
Referente di Polo
Il Referente di Polo
trasmette la relativa
documentazione al
CAAD
Il CAAD attiva l’ Equipe
Multiprofessionale
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Il cittadino dà avvio alla
realizzazione degli
interventi e comunica al
Responsabile del Caso il
completamento delle opere,
trasmettendo la relativa
documentazione di spesa
Il Referente di Polo
trasmette la
documentazione al CAAD
Il CAAD attiva l’Equipe
Multiprofessionale e
programma il sopralluogo
L’Equipe Multiprofessionale del CAAD effettua il
sopralluogo per verificare l’esecuzione
dell’intervento e la conformità al progetto e
comunica l’esito al Referente di Polo e
contestualmente all’Ufficio Comune che
provvedere alla liquidazione del contributo
7. IPOTESI DEI DATI INFORMATIVI MINIMI DA TRASMETTERE IN REGIONE:
numero PAI contenenti interventi di adattamento ambiente domestico divisi per: area
anziani, area disabilità, area gravissime disabilità acquisite DGR 2068/04
risorse totali del FRNA destinate a interventi di adattamento dell'ambiente domestico
tempo medio di attesa per la realizzazione dell'intervento (gg intercorrenti tra la
valutazione multidimensionale con stesura del PAI e la realizzazione dell'intervento)
tempo medio di attesa per la liquidazione del contributo (gg intercorrenti tra
l’assegnazione del contributo e la liquidazione dello stesso dell'intervento)
ammontare medio del contributo per persona
entità degli interventi: divisi per fasce di spesa ammissibile effettuata: sino a 4.000
euro, da 4.001 a 8.000; oltre 8.000 e per fascia di ISEE.
numero situazioni che non hanno potuto beneficiare del contributo economico, pur in
presenza di tutti gli altri requisiti, per superamento limite ISEE.
Si propone inoltre la sperimentazione, nel corso dell’anno, di modalità di raccolta dati più
articolate e strutturate, da definirsi in sede di Comitato di Pilotaggio.
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