gennaio - Suore Francescane Elisabettine
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gennaio - Suore Francescane Elisabettine
Preghiera di intercessione In preghiera… al Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe (con testi rielaborati della Beata Elisabetta) Padre, ci incammini alla santità e osservi amoroso e geloso ogni nostra azione, desiderio ed affetto; - concedici una grata corrispondenza che ci faccia correre verso il tuo Amore, abbracciarlo, goderlo e testimoniarlo ai giovani che ti cercano e a quelli che non ti conoscono. Maria ci sia maestra in tale via. Con Geremia… Gesù, ci insegni con il tuo esempio che la santità patisce violenze e grandi fatiche; - donaci il coraggio, ma coraggio da vere cristiane, da vere amanti per abbracciare la nuda croce e trovarti lì come nostro Sposo. Spirito Santo, ci fai dono di te per renderci capaci di operare il vero bene e fare solo quello che Dio vuole, per la sua gloria e bene nostro; - scendi su di voi e facci agnelle per la mansuetudine… leoni per la gloria del Signore ed il bene del prossimo, aquile sempre fisse al sole divino. Padre nostro P. Iddio uno e trino ti benedica con una benedizione feconda di fede, speranza, carità, fortezza, prudenza e giustizia. T. Amen Canto finale: E seguirò la tua Parola, sul sentiero della vita io la seguirò. Nel passaggio del dolore la Parola della croce mi salverà. Custodirò la tua Parola. per la sete dei miei giorni la custodirò. Nello scorrere del tempo la Parola dell'eterno non passerà. Annuncerò la tua Parola, camminando in questo mondo io l'annuncerò. Le frontiere del tuo regno la Parola come un vento spalancherà. chiamate alla PROFEZIA Adorazione vocazionale – gennaio 2014 Introduzione La dimensione profetica che in forza del battesimo ogni cristiano condivide con Cristo, nella vita consacrata “si configura come una speciale forma di partecipazione alla funzione profetica di Cristo. La funzione di segno, che il Concilio Vaticano II riconosce alla vita consacrata, si esprime nella testimonianza profetica del primato che Dio ed i valori del Vangelo hanno nella vita cristiana. In forza di tale primato nulla può essere anteposto all'amore personale per Cristo e per i poveri in cui Egli vive. La vera profezia nasce da Dio, dall'amicizia con Lui, dall'ascolto attento della sua Parola nelle diverse circostanze della storia” (cf VC 84). Chiediamo a Colui che si fa per noi “Pane vivo disceso dal cielo”, di sentir ardere nel cuore – come il profeta Geremia - la passione per la santità di Dio, il desiderio di incontrarlo e di proclamare la sua Parola con la vita, con le labbra e con i gesti, sapendo anche denunciare il male e il peccato. Presentiamogli i giovani che ‘cercano e chiamano Dio’ dalla terra deserta della loro vita, che attendono l’annuncio profetico della buona novella del Regno. Canto di esposizione: DALL’AURORA AL TRAMONTO FINO AL TRAMONTO TI CHIAMO. HA SETE SOLO DI TE L’ANIMA MIA, COME TERRA DESERTA. (2V) 2 Io mi sento da due giorni una disposizione viva, tenera, ardente che al mio Dio mi vorrebbe unita in modi che ogni altra cosa, con la noia per quella, mi sparisce, e Dio solo sento il mio tutto. Io vorrei alla fine amare Quello che sento volermi sua in modo marcato e io, lo vorrei mio, ad ogni modo, e solo. Si ritrova in tal tempo ancora il mio spirito in una certa notte e deserto che non so descrivere. In questo <deserto> vedo più Dio senza vederlo, e il mio desiderio di lui si accende sempre più alla vista della lontananza che vi scopre solitudine e notte tale. D1467 Canone: Questa notte non è più notte davanti a te: il buio come luce risplende. Dall’esperienza personale la Madre estrae il tesoro che dona alle suore perché sia di aiuto nel loro cammino di assimilazione a Gesù. Questo le renderà profezia per i fratelli. DALL’AURORA IO CERCO TE, Non mi fermerò un solo istante, sempre canterò la tua lode, perché sei il mio Dio, il mio riparo; mi proteggerai all’ombra delle tue ali. Madre Elisabetta accoglie la disposizione viva, tenera e ardente che Dio le pone in cuore per farle vivere l’unione trasformante. L’amore esclusivo passa per la prova della notte e del deserto, esperienza tanto presente nella vita dei profeti. Nelle ultime righe esprime la sua esperienza spirituale con parole un po’ oscure e nello stesso tempo ricche di luce sorprendente. Non mi fermerò un solo istante, io racconterò le tue opere, perché sei il mio Dio, unico bene; nulla mai potrà la notte contro di me. Figlia, chiedi amore, non di te stessa, ma di Gesù e, senza tante morti, ti sarà facile abbracciare ogni sorta di spine, completamente nuda di tutto … studia che ogni tua azione sia una testimonianza del tuo amore per il nostro buon Gesù… Ti voglio santa e con ciò intendo dirti coraggiosa, forte, immobile in ogni urto, contrarietà, privazione. Figlia, alla battaglia non si portano lacrime, ma coraggio. E247 7 In ascolto di Elisabetta Elisabetta ci parla della preghiera nello Spirito che, partendo dalla vita, conduce tutto e tutti a lodare Dio in una sinfonia cosmica. Alla luce di questa esperienza traccia il profilo dell’uomo giusto, del profeta, che tiene fisso lo sguardo in Dio per cogliere la Sua volontà e realizzarla con tutto di sé, godendo dei doni di Dio. La Madre chiude lo scritto indicandoci che l’amore è la fonte di ogni opera che diventa così opera santa. … l'impulso ed il continuo modo straordinario di pregare … mi fa vedere che le preghiere fatte non sono mie, ma del Santo Spirito. Signore, che tutto il mondo alla fine vi serva e vi ami, ma specialmente l'Italia diventi il vostro popolo eletto. D3082 In tale illuminazione compresi che il cuore del vero giusto gode la vera libertà dei figli di Dio; lo vidi sempre amante e tenersi fisso nel suo tesoro che ama, in qualunque evento o duro o piacevole che sia, ed ogni altra cosa è come non esistesse. Vidi ancora che è impossibile che la mente di tal felice non sia rivolta al suo tutto e vidi che, amando in tal doveroso modo, occupa ogni sua forza in servizio del suo Signore e del suo prossimo per sua gloria ed onore. Che non vidi di giustizia, fede, speranza, carità, sapienza, rettitudine, obbedienza, sottomissione e mortificazione in tal giusto! Insieme a questo vidi che l'amore è inseparabile dalla occupazione amorosa della sua mente e dall'opera santa, parto necessario di tal amore; uno vidi l'amore, ma trino nei reali suoi effetti, tutti e tre necessari ed eguali in ogni loro operazione perché dalla prima causa ne traggono effetti uguali. D3083 Canone: Oppure: 6 Da pacem Domine Da pacem Domine, in diebus nostris. Dona la pace Signore, a chi confida in te. Dona, dona la pace, Signore, dona la pace. Dal Salmo 40 (39) La speranza riposta nel Signore nel momento della prova non resta delusa: fidarsi di Lui rende sicuri i passi che si muovono ad annunciarlo, benedicente il canto che sgorga dal cuore, pronta la volontà di aderire al suo progetto, libera da paure e timidezze la testimonianza del suo amore e fedeltà. Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. Soliste varie Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose, dal fango della palude; ha stabilito i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi. Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, una lode al nostro Dio. Molti vedranno e avranno timore e confideranno nel Signore. Beato l'uomo che ha posto la sua fiducia nel Signore e non si volge verso chi segue gli idoli né verso chi segue la menzogna. Quante meraviglie hai fatto, tu, Signore, mio Dio, quanti progetti in nostro favore: nessuno a te si può paragonare! Se li voglio annunciare e proclamare, sono troppi per essere contati. Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: "Ecco, io vengo. 3 Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo". Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai. Non ho nascosto la tua giustizia dentro il mio cuore, la tua verità e la tua salvezza ho proclamato. Non ho celato il tuo amore e la tua fedeltà alla grande assemblea. Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia; il tuo amore e la tua fedeltà mi proteggano sempre. Gloria... In ascolto della Parola Dal libro del profeta Geremia (1,4-12) “Ti ho stabilito profeta delle nazioni"… parola che irrompe nella giovane vita di Geremia e ne segna l’identità e la missione. Egli diviene “uomo di Dio”, si trasforma cioè in una persona disponibile che non vive più per se stessa, non si appartiene; diventa “uomo della Parola”, che parla a nome di Dio e ne è il portavoce a costo di sofferenza, persecuzione e martirio. Il profeta non predice il futuro con un’ars divinatoria, ma legge l’azione di Dio anche nel futuro; non è il contestatore dell’istituzione al solo fine di protestare, ma colui che discerne e denuncia l’infedeltà e il peccato; non ha parole sue, ma riceve una parola sorgiva, ispirata da Dio di cui - quasi schiacciato - si fa eco. È chiamato soprattutto a far sentire la presenza di Dio non solo con la parola, ma con tutta la sua vita, con il suo stile, il suo linguaggio e il suo silenzio. 4 4Mi fu rivolta questa parola del Signore: di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni". 6Risposi: "Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane". 7Ma il Signore mi disse: "Non dire: "Sono giovane". Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò e dirai tutto quello che io ti ordinerò. 8Non aver paura di fronte a loro, perché io sono con te per proteggerti". Oracolo del Signore. 9Il Signore stese la mano e mi toccò la bocca, e il Signore mi disse: "Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca. 10Vedi, oggi ti do autorità sopra le nazioni e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare". 5"Prima 11Mi fu rivolta questa parola del Signore: "Che cosa vedi, Geremia?". Risposi: "Vedo un ramo di mandorlo". 12Il Signore soggiunse: "Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla". Adorazione silenziosa 5