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Raffaele
Pisu.
Dal 1948
ad oggi
Educarsi
alla
responsabilità
ed alla pace
Maggio 2011.
Il “Giro
d’Italia”
nella Tuscia
Renato
Conti, 100
anni
Speciale
Carnevale.
Tutte le foto
più belle
2
Campo de’ fiori
SOMMARIO
Editoriale:
Pasqua di buona speranza.........................3
L’intervista:
Alessandro di Carlo...................................5
Curriculum vitae:
Sabrina Crocco.........................................7
Ad un apsso dalla Santità................9-10
Ed il camper va... ................................11
Roma che se n’è andata:
1861 - Nasce l’Italia...........................12-13
Suonare Suonare:
L’ultimo disco dei Mohicani......................14
La mediazione civile obbligatoria......15
XVI° gioenata della memoria.............17
Ecologia e ambiente:
Le multinazionali farmaceutiche...............18
Realizzazione accurata di un plantare
Cad-cam...............................................21
Hattrick: tutti hanno diritto alla propria squadra di calcio.....................22-23
Le rondini non volano più..................24
Come eravamo:
Una rondine non fa primavera.................25
Differenziata anche a Calcata............26
Ass. Artistica IVNA:
L’arte di Eraldo Bigarelli...........................28
Oltre Google........................................29
Il Fumetto:
Eureka seven..........................................30
La rubrica dei cognomi.......................31
Esistenza, amore, vita........................32
Rivoluzione del 1831..........................33
La locanda della Croce Bianca............34
Porte aperte al garden centre
Verdeflora............................................35
Il mondo del Jazz ...............................36
L’angolo del Bon Ton:
Gli ultimi dettagli....................................37
Squadra di caccia “Valle Treja”..........38
XV° Fiera Agricola di Caprarola..........39
Il 150° anno dell’Unità d’Italia.....40-41
Nel cuore............................................41
Una “Fabrica” di ricordi:
Le origini del calcio fabrichese...........42
Le guide di Campo de’ fiori:
Vetralla..................................................43
Le storie di Max:
Fausto Leali...........................................44
“ABBAGLIATI” al Teatro Bianconi.......45
L’angolo del poeta...............................46
Oroscopo .............................................47
Agenda.................................................48
Numero Unico .....................................49
Messaggi.........................................50-51
I nostri amici.......................................52
Roma com’era.....................................53
Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59
Annunci gratuiti..............................60-61
Selezione offerte immobiliari .......62-63
Foto di copertina: Giovanni Paolo II,
stampa su ceramica - piatto della solidarietà
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VI TERREMO
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NOVITA’ DI
CAMPO DE’ FIORI!
LA RIVISTA CHE AMATE DI PIU’
Campo de’ fiori
3
Pasqua di buona speranza
Stiamo vivendo un momento particolare della nostra esistenza, un momento di smarrimento, di caos!
Nulla è certo e non c’è luce sul domani, i timori e le angoscie coprono i sogni e le speranze!
Come si è arrivati a ciò?
L’indigenza e la povertà avanzano e, mentre per i giovani non è più facile realizzare progetti, quelli
della mia età, che hanno ormai visto fuggire il passato, vi si aggrappano tenendolo stretto per non
avanzare nel futuro.
Guerre e catastrofi naturali affliggono l’intero pianeta che, scosso, s’ammala sempre più!
Radiazioni, veleni… le fughe d’interi popoli in cerca di libertà e democrazia, stanno aprendo scenari
apocalittici.
Perché però i vecchi colonialisti anziché bombardare non sentono il dovere di aiutare chi
di Sandro Anselmi
hanno già tanto sfruttato? Una soluzione diplomatica costerebbe loro molto meno, e con i soldi buttati per seminare morte e distruzione, potrebbero aiutare, a casa propria, chi veramente sta morendo per cercare i valori
civili della vita!
E’ umiliante, doloroso, disumano, vedere arrivare (quando non muoiono prima naufraghi nel mare) folle di disperati che,
ingannati, credono di trovare quel lavoro che renderebbe loro dignità: sa chi sa che così non è!
Perché allora si aspetta così tanto per varare un piano di cooperazione internazionale che aiuti a far nascere e difendere,
se necessario, uno stato di diritto là dove vivono?
Verrebbe da dire “si salvi chi può”!
In questa deriva non si sa più a chi appellarsi, non si riconosce il lupo dall’agnello.
Parole e parole, veloci, scontate che non dicono!
Quelle che io voglio usare, invece, vorrei che fossero le più pure, le più vere e che tirassero su dal cuore i sentimenti più
sinceri di quell’amore universale, che vorrei coprisse il mondo, per regalare gioia, pace e serenità!
Sarebbe meraviglioso se le campane di Pasqua potessero suonare sulla concordia dei popoli…… allora, auguri di buona
speranza per tutti!
Campo de’ fiori
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Alessandro Di Carlo
“Ammazza che robba!!!”
Intervista un po’ sopra le righe con un personaggio
molto
sopra
le
righe:
Alessandro Di Carlo ci accoglie nei
camerini del Teatro Parioli e precisamente nel bagno, proprio mentre si sta
facendo la barba, per prepararsi alla prima
del suo nuovo spettacolo, “Ammazza che
robba!!!”
“Farsi la barba prima dello spettacolo
ormai è diventata una scaramanzia, ed
anche se la faccio di mattina, me la rifaccio prima di iniziare perché mi piace andare davanti al pubblico sbarbato”. Leggera,
veloce, ironica, disincantata, questa è la
nuova proposta comica dell’artista romano
per la stagione 2011… “E sono anche
molto emozionato perché le prevendite
stanno andando benissimo ed il pubblico
mi dimostra un affetto clamoroso, cosa
che non mi aspettavo, almeno fino a questo punto…”
Alessandro, dopo tanta gavetta ritrovarsi al Parioli che effetto fa?
“Fa un grande effetto anche se in realtà è
un ritorno. In questo teatro nel 1998 fui
invitato da Maurizio Costanzo e da lì iniziò
la mia carriera. “Momenti di Gloria” con
Mike
Buongiorno su Canale 5
(1999/2000), “Facciamo Cabaret” con
Simona Ventura e Massimo Boldi su Italia
1 (1998/1999), ospite fisso a Zelig
(1994/2000),
“Roma-Milano”
con
Valeria Marini (2001) ed oggi, dopo 13
anni, mi ritrovo con meno capelli ma con
tante emozioni in più!”. Ma tornando indietro lo ricordiamo partecipare alla trasmis-
sione televisiva”Stasera mi butto” con
Gigi Sabani (1990), “Acqua Calda” con
Frassica e Faletti (Rai uno, 1993), “Beato
tra le Donne” con Paolo Bonolis (1994).
Il One Man Show è quello però che sà
rilevare la grandezza artistica e la
sua vena comica, il cui umorismo
parte dalla vita di ogni giorno, dalla
gente che ci circonda, e che talune
volte diventa un umorismo
aggressivo …
“E’ vero, faccio un po’ il mascalzone …
Però dipende da chi ho di fronte e
dopo 21 anni di palcoscenico mi sento
mascalzone sempre, ma onesto! Un
mio amico mi ripeteva sempre: ladri
sempre, disonesti mai! Grande frase da
interpretare …. È poi piace a quello che
è il mio pubblico, un pubblico trasversale, eterogeneo al cento per cento …
dagli adolescenti agli anziani ed in
mezzo c’e’ di tutto …”
Perché hai deciso di fare questo
lavoro?
“Perché era il mio sogno da bambino e
nelle mie malinconie oggi metto in conto
che a 45 anni sono sereno perché ho realizzato un sogno, quello di far ridere gli
altri. Quando tornavo a casa ed accendevo la televisione, vedevo Totò, Alberto
Sordi, Walter Chiari ed io li volevo imitare
fin da allora …”
Aver lavorato con Renzo Arbore, Sabrina
Ferilli (Le Giraffe, 1999), Gigi Proietti
(spot “A Me Mi Piace”, 2004), ed aver
recitato in “Nati Ieri” (2006 con
Sebastiano Somma e Vittoria Belvedere),
“Distretto Di Polizia” (2007) e “Piper”
(2009 con Maurizio Mattioli e Teo
Mammuccari) ha contribuito a portare
finalmente Alessandro Di Carlo nel firmamento dello spettacolo italiano e dopo
“Ajo & Ojo” questo nuovo spettacolo ci
rivela un artista maturato ma sempre più
legato ai suoi modi per far ridere il pubblico che ancora una volta sono risultati vincenti.
Sandro Alessi
Da sx: Alessandro Di Carlo e Sandro Alessi
Campo de’ fiori
7
Curriculum vitae
Sabrina Crocco
C
rocco, giovane attrice italo-americana, ben si districa tra le parti
comiche e drammatiche interpretate, grazie anche a quella sua mimica facciale, che usa con merito grazie alle esperienze avute. Infatti, dopo essersi diplomata in Maturità Scientifica e in attesa di
Laurearsi in Sociologia, Sabrina ben presto
scopre le sue attitudini artistiche e si innamora del mondo teatrale e dello spettacolo in genere, e, così, frequenta, con merito, il Conservatorio Teatrale La Scaletta,
il Laboratorio Teatrale diretto da Maria
Luce Bianchi, gli Stage di Mimesi (diretti
da Mirella Bordoni) e di Commedia dell’
Arte (diretto da Luca Negroni), workshop
di Actors Training e script analysis
diretti da Michael Margotta, “Teatro
Azione” di Censi e Del Bianco, la scuola di
recitazione “Teatroavista”, corso di doppiaggio presso gli studi Technicolor di
Roma, con la direzione artistica di Carlo
Cosolo e Angelo Maggi e “Action Lab”
con Sergio Rubini. E con grande merito
inizia a solcare i palchi teatrali interpretando “D’amore si muore” di Giuseppe
Patroni Griffi, “Le smanie per la villeggiatura” di Goldoni e “La Casa di
Bernarda Alba” di Lorca, per la regia di
G.B. Diotajuti, al Teatro Spazio Uno di
Roma, passando alle shakesperiane “La
tempesta” e “Riccardo III”, con la
regia di Michele
Cavallo, al Teatro Eduardo De Filippo.
Partecipa nel 2010 al Festival “Schegge
d’autore”, interpretando la protagonista
con lo spettacolo “E dopo la violazione?” al Teatro Tordinona, e quest’anno è
stata scelta dall’autore e regista Salvatore
Scirè per la commedia brillante “Professione separata” al Teatro Testaccio. Lo
scorso anno ha recitato per il cinema in
“The Opening” con Maria Grazia
Cucinotta e Danny Quinn insieme a vari
cortometraggi tra cui “I tre viaggi” (Los
Angeles, 2007), “L’Incontro” (2010),
“Chiara” (2010) e “The Last seed”
(finalista al 48th Film Festival 2011). La
sua ecletticità di attrice la porta a girare
anche alcune campagne pubblicitarie ed a
condurre alcuni spettacoli, tra cui presentazioni di uscite letterarie. Intanto Sabrina
sta ultimando le riprese a Bologna di un
film indipendente con la regia di Giulio
Tarantino e la sceneggiatura di Matteo
Bortolotti (scrittore di gialli e sceneggiatore dell’ ispettore Coliandro). Insomma, un
futuro pieno di impegni per la nostra protagonista a cui auguriamo che i sogni di un
grande successo si avverino quanto prima.
Sandro Alessi
Campo de’ fiori
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Ad un passo dalla Santità
Scomparso il 2 Aprile 2005, Giovanni Paolo II verrà beatificato il 1° Maggio 2011
Il 2 aprile di 6 anni fa scompariva, dopo
una lunga sofferenza, seguita con
apprensione da tutto il mondo, uno de
papi più amati di tutta la millenaria
storia della Chiesa Cristiana. E
proprio quest’anno, a così poco
tempo dalla sua morte,
Giovanni Paolo II riceverà la
beatificazione: un primo
passo verso la santificazione.
Tanti sono stati i modi per
ricordarlo ed in occasione di
questo evento speciale,
l’Associazione “Il piatto della
solidarietà”, fondata dal sig.
Ireo Giovagnoli, ha voluto
omaggiare la figura del papa
con la realizzazione di uno
splendido piatto, tanto più che
il 2011 è stato decretato dalla
cittadina di Civita Castellana,
dove l’arte ceramica è uno dei
mestieri più antichi, proprio l’”anno
della ceramica”. L’immagine impressa
sulla superficie di questo comune utensile
da cucina, lo ritrae in tutta la sua serenità,
con quel caratteristico sorriso con il quale
sembrava voler rassicurare tutti. Sotto le
sue mani benedicenti, un libro, anzi il libro
che fu compagno di tutta la sua vita.
Questa idea nasce nella mente di
Giovagnoli, da un momento particolare: in
Ma un’altra delle sue frasi più famose è
riportata sul piatto: “Non abbiate
paura”, una ulteriore rassicurazione
a tutti i fedeli!
L’Associazione, attraverso questo originale ed esclusivo
manufatto, vuole sostenere
la Onlus del monastero di
San Vincenzo martire di
Bassano Romano, intitolata
proprio
“Opera
Giovanni Paolo II”, che si
sta impegnando da diverso tempo per realizzare
grandi progetti umanitari
in tutto il mondo. Il ricavato delle vendite di questo piatto, in particolar
modo, sarà di aiuto a
“Progetto Congo”, che prevede la costruzione di un
monastero, una chiesa e delle
scuole per i ragazzi e le ragazze
del Mayombe.
Il piatto della solidarietà
quella piazza San Pietro, gremita di gente,
raccolta in uno spontaneo silenzio, nel
giorno del suo funerale, un venticello leggero e discreto, come un alito di vita,
attraversa un coro sommesso di singhiozzi
e respiri profondi, fino a sfogliare le pagine di quel famoso libro. Era come se
Roma, la città eterna, tanto amata dal
Woytila (se solo ripensiamo alle frasi
“Volemose bene” o “Damose da fa’”, più
volte da lui pronunciate in uno stentato
romanesco), servendosi del suo magico
ponentino, avesse voluto, anch’essa, salutare il suo papa.
Il bellissimo piatto, multiplo di un’opera
originale, creata da Nunzio Drogheo, servirà ai monaci a fornire alle popolazioni
congolesi nelle quali stanno operando, gli
strumenti necessari per lo sviluppo del loro
territorio, evitandone così l’abbandono a
favore dell’emigrazione nei paesi tecnologicamente avanzati, dove, però, la situazione economica, al momento, non è in
grado di poter offrire loro ciò che sperano
o sognano.
Ermelinda Benedetti
Info: [email protected]
Cell. 333.8452157
Io sono felice,
siatelo anche voi!
Questo scrisse su un foglietto di carta
il giorno prima che morisse!
Un testamento da non dimenticare mai!
Grazie “nonno Karol”...
Campo de’ fiori
9
Intervista a Don Cleto
Tuderti
La chiesa di San Vincenzo, risalente al 1631, attorno alla quale sorge
tutto il complesso monasteriale, oggi in grado di ospitare fino a cinquecento persone, rimase per molti secoli in stato di abbandono,
precisamente fino al 1941, quando, insieme ad un piccolo casolare
annesso sulla facciata destra della chiesa e dei ruderi alla sinistra, fu
donata dal principe Innocenzo Odescalchi all’abate Luigi Merluzzi,
procuratore generale e rappresentante legale della Congregazione
Silvestrina. I primi monaci iniziarono a rendere agibile la stessa chiesa e le camere annesse, poi si adoperarono per la riparazione dei
ruderi e subito dopo l’edificazione delle nuove strutture. Il 25
Novembre 1945, alla vigilia della festa di S. Silvestro, fecero ingresso i primi quattro ragazzi raccolti dall’abate Ildebrando Gregori, resi
orfani e privi di ogni sostentamento dalla guerra. Verso la metà degli anni Settanta l’Istituto San Vincenzo accoglieva oltre 650 ragazzi
tra i figli della guerra, i figli degli emigrati all’estero, i figli dei carcerati e tutti quelli che si trovavano in stato di abbandono, inseriti in
scuole di specializzazione e preparati nel modo migliore ad affrontare la vita. Ma gli istituti di accoglienza per minori subirono un rapido declino fino alla chiusura totale verso la fine degli anni Settanta. Per molto tempo il Monastero San Vincenzo è rimasto quasi inattivo fino ad una nuova e progressiva ristrutturazione ripresa nel 1983, grazie ad una generosa donazione dei coniugi Gabriella Montenero
e Giulio Sansoni, che ha portato alla realizzazione di una vasta ed attrezzata foresteria.
Il 21 Marzo 2011, don Cleto Tuderti, al quale mi lega una lunga amicizia di famiglia, è stato eletto nuovo Priore Conventuale per il prossimo sessennio. Don Cleto, già priore negli anni 1993-2005, era, fino a prima dell’assunzione della sua nuova carica, maestro dei novizi del Monastero. Carico di responsabilità non solo materiali, ma soprattutto spirituali, congratulandomi di cuore per il suo nuovo incarico, ho voluto rivolgergli alcune brevi domande.
Ti aspettavi di essere rieletto Priore del Convento?
Cara Ermelinda, sai ormai che gli anni non mancano. Avrei desiderato proseguire indisturbato il
mio hobby di ricerca storica sia su Bassano che sulla nostra Congregazione Silvestrina. Così non
è avvenuto. L’elezione mi ha voluto di nuovo in corsa. D’altronde, “tutti portan la croce quaggiù”.
Tu hai già sperimentato questo ruolo, quali sono i compiti più importanti? E c’è qualcosa in particolare che ti spaventa?
I compiti riservati in particolare ad un priore sono di natura spirituale e materiale. Per la parte
spirituale, avverte S. Benedetto nella sua Regola, -si ricordi (l’abate) quale arduo compito assume di “regere animas”. Ad ogni modo, sempre meglio di Berlusconi che dice di essere “azzannato” da tutte le parti. Per il resto, le difficoltà di natura economica, non indifferenti per mantenere una grossa struttura, sono compensate dalla collaborazione dei confratelli. Mi parli di spavento. Il termine forse è eccessivo, però il timore di non rispondere pienamente alle aspettative
del Divin Giudice spuntano prepotenti all’orizzonte.
Lo scorso anno hai festeggiato 50 anni di sacerdozio. Agli inizi della tua “carriera”,
hai vissuto per diverso tempo a Sidney, poi hai lavorato a lungo a Roma, presso la Propaganda Fide, ma quando e come
sei approdato in questo monastero?
Ricordi che tra le celebrazioni del mio 50° di sacerdozio figurò gioiosamente anche Corchiano, di cui conservo un grato ricordo. La mia
cosiddetta “carriera” è stato molto variegata e movimentata. Prima ancora degli studi teologici, i superiori mi mandarono negli Stati
Uniti d’America per apprendere l’inglese e poi procedere per l’Australia. Dopo 9 anni, di cui 3 come parroco della parrocchia di Smithfield,
sobborgo di Sydney, sono ritornato in patria e, ripresi gli studi conclusi con la laurea in teologia, mi si è subito aperta la porta della
Congregazione vaticana di Propaganda Fide a Piazza di Spagna. Ricorderà tuo padre, che allora lavorava nei pressi, le belle occasioni
che avevamo di incontrarci. Trascorsi 24 anni di ufficio nel detto Dicastero, abbinato al servizio di vice parroco della Rustica in Roma
per 14 anni, eccomi sbalzato a Bassano nel 1993, eletto Priore Conventuale del monastero di S.Vincenzo. Dopo 2 sessenni, terminati
nel 2005, la Pax benedettina è durata appena un sessennio, turbata da questo nuovo appello.
Come è strutturato e di cosa si occupa attualmente il monastero?
In passato, al tempo del collegio, l’attività del monastero era principalmente di natura didattica. Chiusa questa esperienza, ora ci dedichiamo all’accoglienza di gruppi ecclesiali e rispondiamo alle richieste, sempre maggiori, della pastorale nei paesi finitimi.
Ti faccio ora un’ultima domanda di grande attualità: è vero che qui dovreste ospitare alcuni dei migliaia di profughi provenienti da Lampedusa?
Tempo fa siamo stati contattati telefonicamente dalla Prefettura di Viterbo comunicante che la nostra struttura era stata riscontrata idonea per accogliere un 200 profughi libici. Limitatici ad un accenno alla presenza nel nostro complesso edilizio dell’Istituto ITIS di circa
200 studenti, siamo in attesa di ulteriori sviluppi.
Le qualità di don Cleto, insieme alla sua grande esperienza ed all’aiuto di Dio, sapranno guidarlo saggiamente in questi prossimi sei anni
da priore, e per il resto della sua vita! Auguri ancora!
Ermelinda Benedetti
www.campodefiori.biz
Campo de’ fiori
11
Ed il Camper va....
Ancora poche le tappe, ma i primi risultati sono sconcertanti
Lo avevamo annunciato
anche da queste colonne il mese scorso. Noi
dei Centri Ottici Lisi &
Bartolomei, ci siamo
messi in testa di utilizzare i soldi destinati alle
iniziative pubbliclitarie di
quest’anno per fare
Paolo Balzamo
qualcosa di diverso ed
responsabile
importante per tutti i
formazione e
nostri clienti, attuali e
informazione
potenziali. Da questa
Centri Ottici Lisi
idea è nata l’iniziativa
e Bartolomei
della
campagna
di
www.lisi-bartoloprevenzione
visiva
mei.com
“Guardiamoci
negli
occhi”. L’ipovisione (ossia la condizione di
visione
insufficiente
per
l’attività
quotidiana e che non può migliorare con
occhiali o lenti a contatto) può avere
diverse cause, ma le due principali che da
sole rappresentano oltre l’80% dei casi
sono la degenerazione maculare ed il
glaucoma. Entrambe queste malattie sono
insidiose in quanto non danno segni o
sintomi fino a che il danno è fatto, e
quando questo avviene normalmente è
ormai troppo tardi e la capacità visiva è
irrimediabilmente compromessa.
Basterebbe una visita preventiva per
prevenire entrambe queste iatture. Ma la
prevenzione purtroppo non alberga nella
nostra
cultura:
dal
medico
bisognerebbe andare quando si sta
bene, per continuare a stare bene,
non quando si sta male ed il danno è
fatto! Ed allora, proprio per iniziare a
promuovere il “sistema prevenzione” e per
diminuire il numero degli ipovedenti,
abbiamo allestito un camper/ambulatorio
con due strumenti computerizzati in grado
di eseguire un esame che individui
precocemente, nella maggior parte dei
casi, queste due malattie e numerose
altre, ponendoci come scopo quello di
effettuare
almeno
10.000
esami
preliminari. Il tutto gratuitamente e non
legato ad alcuna operazione commerciale,
andando paese per paese, piazza per
piazza nei giorni di mercato.
Il camper ha iniziato il tour. Ancora solo
poche le tappe effettuate, delle circa 100
previste, tuttavia ci sono già oltre 500
persone (certo solo l’1,5 per mille degli
abitanti della provincia di Viterbo, e
tuttavia non pochi!) che nel nostro
camper/ambulatorio attrezzato per la
prevenzione delle patologie visive
invalidanti sono stati sottoposti a delle
analisi in grado di monitorare lo stato di
salute degli occhi. I primi ‘risultati’ sono
per lo meno sconcertanti. Sulla base delle
domande poste e degli esami eseguiti, così
come valutato dagli oculisti che
accompagnano in questa impresa, oltre
la metà abbisognano di una visita più
accurata, perché i dati fanno
sospettare l’incipenza di un una
qualche patologia oculare! Anche
dividendo, secondo criteri di saggezza,
queste stime per pi greco, abbiamo
individuato almeno 70/80 persone
(circa il 15% tra quelli che si sono
sottoposti a questi esami gratuiti) che
sono probabilmente a forte rischio di
perdere irreparabilmente gran parte
delle capacità visive, ma che ora,
allertati, saranno in grado di intervenire,
evitando il danno. Lo faranno? Spero di si,
per loro, ma anche, egoisticamente, per
me. La salute pubblica è un bene comune,
ossia di tutti: più la gente gode di buona
salute, meno risorse pubbliche assorbe, ed
il disagio collettivo diminuisce. E tuttavia
c’è un ostacolo da superare: la diffidenza
della gente. Quando i ragazzi (studenti
dell’Università della Tuscia), si avvicinano
educatamente per spiegare l’inziativa e
consegnare il dépliant relativo alle
persone, spesso ricevono risposte
negative immotivate, di fuga, a volte
sgarbate. “Non mi serve niente, sto bene
così”, “Gli occhiali già ce li ho”, “Ci ho
sempre visto bene”, fino al “Sono affari
mei come ci vedo”, passando per un
“Vabbe’, e poi che mi volete vendere?”.
Eppure questi “no” non ci scoraggiano,
compensati come sono dai caldi
ringraziamenti di chi ha completato il test.
Uscendo dal camper una signora, ha
esclamato “E poi dicono che la sanità
pubblica non funziona!”. La sanità pubblica
potrebbe certo funzionare meglio, ma se
un privato può fare qualcosa per il sociale,
mi sembra doveroso che lo faccia, ed è per
questo che abbiamo assunto questo
impegno. Alla vostra vista noi ci teniamo.
E voi?
P.S. il nostro camper sosterà presso il
mercato di Civita Castellana il
prossimo 30 aprile, ma nei nostri centri
potrete ritirare il calendario delle presenze
nei paesi limitrofi
Hasta la vista
Campo de’ fiori
12
Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi
1861 - Nasce l’Italia
I Luoghi della Memoria: Vittoriano - Pantheon - Gianicolo
*****
Il Senato e la
Camera dei
Deputati hanno
approvato,
noi abbiamo sanzionato e promuldi Riccardo Consoli
ghiamo quanto
segue:
Articolo unico
Il Re Vittorio Emanuele II assume
per sé e suoi Successori il titolo di
Re d’Italia.
Ordiniamo che la presente, munita
del Sigillo dello Stato,
sia inserita nella raccolta degli atti
del Governo,
mandando a chiunque spetti di
osservarla
e di farla osservare come legge dello
Stato.
Torino addì 17 marzo 1861
Con la legge n. 4671 del 17 marzo 1861,
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del giorno dopo, il Regno di Sardegna sancisce la
proclamazione ufficiale del Regno
d’Italia.
Si completa così il percorso che, avviato
due anni prima con la vittoria militare degli
eserciti franco - piemontesi e il contemporaneo progressivo sfaldarsi degli Stati italiani che hanno legato la loro sorte alla
presenza dell’Austria nella Penisola, porta
alla nascita della Nazione, superando, di
fatto, la precedente suddivisione nei sotto
indicati otto Stati:
- Regno Sardo - Piemontese arricchito
dalla Liguria, sotto la dinastia dei Savoia;
- Lombardo - Veneto, ridotto a provincia
dell’Austria;
- Ducato di Modena e Reggio, sotto la
sovranità di Francesco IV, Principe per
metà Estense, quindi italiano e per metà
Lorena, cioè austriaco;
- Ducato di Parma e Piacenza, attribuito, a
titolo vitalizio, a Maria Luigia, figlia
dell’Imperatore d’Austria e vedova di
Napoleone;
- Granducato di Toscana, sotto Leopoldo II
di
Lorena,
nipote
dell’Imperatore
d’Austria;
- Principato di Lucca, temporaneamente
amministrato dai Borbone;
- Stati della Chiesa comprendenti: una
parte dell’Emilia, Romagna, Marche,
Umbria e Lazio;
- Regno delle Due Sicilie, sotto la dinastia
dei Borbone di Napoli, saldamente legato
all’Austria.
Nel breve volgere di due anni, fra le primavere del 1859 e del 1861, da una Italia
così divisa, si passa alla costituzione di un
nuovo Regno, anche se nel Regno delle
Due Sicilie e, particolarmente in Sicilia, si
manifesta una certa resistenza; il nuovo
Stato non ha, infatti, tradizioni politiche
uniformi, da una parte, il centro nord con
le sue tradizioni Comunali e Signorili, dall’altra, un mezzogiorno con tradizioni fortemente monarchiche ancorate a Napoli e
fondato su una cultura di origini antiche.
Fino ad allora i membri delle famiglie di
antica nobiltà erano sempre vissuti di rendita e, se pur istruiti, non avevano mai
esercitato professione alcuna impegnandosi, semmai, in piacevoli ricerche in
campo letterario o scientifico, al solo
scopo di trarne pubblici riconoscimenti e
private soddisfazioni, persone amanti del
bello e del piacere, ma anche del distacco
e della meditazione, in alcuni casi anche
apprezzati studiosi.
A questo punto, però, la classe aristocratica siciliana, o gran parte di essa, comincia
a comprende che è ormai prossima la fine
della sua supremazia e, anche quando in
estate lascia i palazzi di città per trasferirsi negli immensi feudi di sua proprietà,
non tarda a rendersi conto che, a distanza
di pochissimo tempo, quasi tutto è cambiato, nuovi personaggi di umili origini,
pochissimo istruiti, per esempio, hanno
trovato il modo di arricchirsi e di fare carriera politica.
“Il
Una
splendida
pagina
de
Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di
Lampedusa, riferendo di un colloquio
intercorso fra il Principe di Salina, Fabrizio
Corbera, e il plenipotenziario piemontese,
il mite e ingenuo Signor Aimone Chevalley
di Monterzuolo, appositamente recatosi in
Sicilia per offrirgli la nomina a Senatore
dell’appena costituito Regno, ci aiuta a
meglio comprendere quel particolare
periodo.
“ … Lei ha ragione in tutto Signor
Chevalley, sbaglia soltanto in una cosa,
quando dice che
i siciliani vorranno
migliorare.
I siciliani non vorranno mai migliorare per
la semplice ragione che credono di essere
perfetti, la loro verità è più forte della loro
miseria, ogni intromissione di estranei, sia
per origine, sia anche se si tratti di siciliani, per indipendenza di spirito, sconvolge il
loro vaneggiare di raggiunta compiutezza,
rischia di turbare la loro compiaciuta attesa del nulla.
Noi fummo i Gattopardi, i leoni, quelli che
ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le
jene e tutti quanti, Gattopardi, sciacalleti e
pecore, continueranno a credersi il sale
della terra … “
Dopo il 1860, anche se tutto sembra dover
cambiare, l’aristocrazia siciliana preferisce
continuare a dormire e, se pur disposta, in
linea di principio, ad aderire alle nuove iniziative, non intende in alcun modo partecipare: “ … i siciliani sono vecchi, vecchissimi, il sonno è ciò che essi vogliono, quindi odiano tutti coloro che tentano di svegliarli … “, sostiene sempre il Principe di
Salina.
Ciò malgrado, comincia a diffondersi la
convinzione che un’Italia unita potrà costituire un elemento di stabilità per l’intera
Europa poiché, unificata in un unico Regno
di oltre ventidue milioni di abitanti, tenuto
conto della sua favorevole posizione geografica nel Mediterraneo potrà verosimilmente rappresentare un efficace ostacolo
alle tendenze espansioniste della Francia e
dell’Impero Asburgico e Garibaldi, con la
spedizione dei Mille e la conquista del
Regno Borbonico, ha compiuto l’ultimo
atto di quel processo di unificazione.
Orbene, sono ormai trascorsi 150 anni e,
pochi giorni addietro, l’Italia ha festeggiato questo importante anniversario, ma soffermiamoci, sia pure velocemente, su
alcuni dei luoghi della memoria.
Campo de’ fiori
I
13
l Vittoriano, noto anche come Altare della Patria, potrebbe far pensare ad un
tributo alla vittoria, invece il termine “Vittoriano” discende dal fatto che
questo complesso monumentale è dedicato a Vittorio Emanuele II di
Savoia primo Re d’Italia che muore poco prima dell’alba del 9 gennaio 1878;
il giorno dopo la Gazzetta Ufficiale informa il popolo italiano che “ … il Re Vittorio
Emanuele morì come un eroe … “; è questo il segno evidente dell’inizio di un processo di celebrazioni senza precedenti nella storia del giovane Regno, infatti,
appena quattro mesi più tardi, la Camera approva la proposta di legge per la
costruzione di un monumento che “ … tramanderà ai secoli, con la gloria del Re,
la Storia della Patria e della conquistata Unità … “
Dopo complesse peripezie, fra cui la scelta del luogo, il Campidoglio, il più piccolo dei colli di Roma: “ … lì un monumento può dirsi davvero nel cuore della Capitale d’Italia … “, questa la motivazione, la progettazione, che si rifà ai grandi complessi classici di età romana, è affidata al giovane architetto marchigiano Giuseppe Sacconi; originariamente l’opera è pensata come un luogo aperto agli abitanti della capitale, una piazza sopraelevata nel cuore della città dove ciascun cittadino può ritrovarsi.
Il monumento viene inaugurato da Vittorio Emanuele III il 4 giugno 1911, in coincidenza della Esposizione Internazionale per la celebrazione dei cinquant’anni dell’Unità d’Italia, tuttavia, molti elementi, come le quadrighe, sono aggiunti successivamente, tra il 1927
e il 1935. Pertanto l’idea, peraltro diffusa, che il Vittoriano sia stato costruito in età fascista è errata, come è errata l’idea che questo monumento sia stato realizzato per celebrare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale, guerra
che, come noto, si concluse nel 1918, quindi sette anni dopo la sua inaugurazione.
I
l Pantheon, edificio dell’antica Roma, fu pensato e costruito come
Tempio da dedicare alle divinità dell’Olimpo, per i romani è noto
anche con il termine “la Rotonna”, da cui il nome della piazza antistante; ricostruito dall’Imperatore Adriano tra il 118 e il 128 d.C., all’inizio del VII secolo fu convertito in Chiesa Cristiana con il nome di Santa Maria ad
Martyres, la qual cosa gli ha consentito di sopravvivere, quasi integro, alle
spoliazioni apportate agli edifici della Roma classica.
Un capolavoro di ingegneria che, con una struttura perfettamente sferica, regala al visitatore una sensazione di straordinaria armonia; la cupola, del diametro
di circa quarantatre metri è decorata all’interno con cinque ordini di ventotto
cassettoni di misura decrescente verso l’alto, l’oculo centrale misura circa nove
metri di diametro, la struttura era originariamente coperta da tegole in bronzo
dorato asportate per ordine dell’Imperatore d’Oriente Costante II nel 663 e sostituite con una copertura di piombo nel 735.
Dopo l’anno 1000 la Chiesa prese il nome di Santa Maria Rotunda e Papa Eugenio IV, Gabriele Condulmer, 1431 - 1447, la fece
restaurare liberandola anche delle botteghe che erano state costruite intorno. Gli elementi in bronzo della copertura del Pronao, nel
1625, sotto Urbano VIII, Maffeo Barberini, 1623 - 1644, subirono la medesima sorte; infatti, furono fusi dal Bernini per la realizzazione del maestoso baldacchino dell’Altare principale della Basilica di San Pietro.
A partire dal Rinascimento, il Pantheon venne usato come tomba. Quì si conservano i resti dei pittori Raffaello Sanzio e Annibale
Carracci, dell’architetto Baldassarre Peruzzi, del musicista Arcangelo Corelli, oltre che le tombe dei Re d’Italia: Vittorio Emanuele II,
del figlio Umberto I e della sua consorte Regina Margherita.
I
l Gianicolo, da Muzio Scevola a Garibaldi, sembra avere avuto la
vocazione di suscitare atti eroici che, leggenda o realtà che sia, hanno
contribuito a scrivere la storia di Roma. Il primo risale al tempo in cui la città, liberata dai Re Etruschi subì l’assedio di Porsenna, un giovane nobile romano di nome
Muzio, penetrò nell’accampamento nemico ubicato sul Gianicolo con l’intento di
ucciderne il capo, ma per sbaglio uccise un aiutante di Porsenna, arrestato, per
dimostrare quanto valesse poco la vita per un romano deciso a salvare la sua
Patria, pose la mano destra su un braciere acceso; Porsenna, colpito da tanto eroismo, gli ridiede la libertà e Muzio ricevette il soprannome di Scevola, “il mancino”.
Questo luogo fu il teatro in cui si svolsero le lotte per l’Unità italiana. Nel 1849
Garibaldi vi difese valorosamente la Repubblica Romana dall’assalto delle truppe
francesi, comandate dal Generale Oudinot che chiamato da Pio IX, Giovanni Maria
Mastai Ferretti, 1846 - 1878, il 4 luglio, dopo un mese di aspri combattimenti, fu restaurato il Governo Pontificio.
A parte i riferimenti storici, la passeggiata del Gianicolo, che scorre fra busti di marmo raffiguranti illustri garibaldini, permette di
godere di un panorama assolutamente suggestivo, lo sguardo spazia sul centro storico di Roma, come ben sanno generazioni di
romantici e viaggiatori di ogni paese. Grandi viali alberati attraversano la collina che domina Trastevere per confluire in Piazzale
Garibaldi, dove la terrazza panoramica fa perno intorno al monumento equestre dell’Eroe dei due mondi; il panorama è forse il migliore a Roma, in un solo colpo d’occhio, infatti, è possibile riconoscere tutti i monumenti storici della città e le grandi Basiliche Cristiane,
sullo sfondo, i Colli Albani dominano la scena.
14
Campo de’ fiori
di Carlo Cattani
L ultimo disco
dei Mohicani
N on
BACKDOOR
aprite quella
.
E’ ampiamente noto che nell’era internettiana si può, comodamente, far shopping
da casa. La ricettta è presto formulata :
un computer ,una linea internet ,un minimo di abilità , una carta di credito (meglio
se limitata !!)
e …voilà dalla spilla
a…..fate un po’ voi, secondo l’ esperienza
personale. Così internati in internet nessuno ci osserva (ma non è detto …) e
commenta i nostri acquisti, nessuno ci sollecita per una richiesta di assistenza
all’acquisto, nessuno ci spinge davanti ad
uno scaffale o ci soffia un articolo e se c’è
un accenno di comunicazione e solo con
un eventuale “assistente virtuale” che ci
risponde per riscontrare delle F.A.Q. (frequently asked questions), le domande
ricorrenti da parte degli utenti ….. insomma, nessuno…nessuno….nessuno …. per i
tuoi acquisti basta un c l i c k ! Chi,
invece, del rapporto tra umani ha fatto
buon uso è Maurizio Blatto, torinese over
40, una carriera forense in prospettiva
precocemente tralasciata per dedicarsi
alla vendita dei dischi ,autore di un libro,
“L’ultimo disco dei Mohicani”, raccolta
selezionata di comportamenti rilevati
osservando la variegata fauna umana che
orbita intorno al
negozio di dischi
“Backdoor”, non una semplice rivendita di
dischi ma una meta obbligata nella città di
Torino (Via Pinelli 45) per chi va oltre le
canzonette e vuole inebriarsi con preziose “gocce viniliche” ,selezionate da “
il Signor Franco”, titolare fondatore del
negozio e personaggio
divertente pur
nella sua scarsa diplomazia, e dal suo
socio Maurizio (Blatto). Una carrellata di
“fusi & fissati” che diverte non poco scorrendo le oltre 200 pagine del libro edito
per la Castelvecchi, catalogati da Maurizio
con specifici “nickname” che ne sintetizzano alla perfezione le manie, le inquietudini, le storie personali e che, molto spesso, generano richieste “alla cassa”
tali da abbattere un rinoceronte!
“L’ultimo disco dei Mohicani”,
un serraglio cartaceo con tipi “da
collezione”
come,
“Toni
Locomotiva”, “Il Sentimentalista”,
”Ramirez”, “Il Cloaca”, “Dinamico”,
“Autolavaggio”, “Il Piastrellista”,
“Beissline”, “la famiglia Ciccia”
“Callaghan” “ ….per citare l’autore: <il negozio di dischi come
l’Azienda Sanitaria Locale> …da
leggere
per
credere!
(www.backdoor.torino.it)
Tipica grotta per "inalazioni viniliche"
C.Cattani-© Aprile 2011
!
Saluti vinilici da Backdoor
Campo de’ fiori
15
LA MEDIAZIONE CIVILE OBBLIGATORIA
In caso di controversia non ci si potrà più presentare davanti ad un giudice
ma passare prima per il mediatore
Il 21 marzo scorso
ha preso il via la
mediazione civile, lo
strumento introdotto dal Governo con
l’obiettivo
di
ridurre il flusso in
ingresso di nuove
cause nel sistema
Giustizia e consentire ai tribunali di smaltire gli
enormi quatativi
chevole della controversia, ovvero formulerà una proposta per la
risoluzione della stessa.
Le materie per cui la mediazione
diventa obbligatoria sono le
seguenti: diritti reale, divisione,
successioni ereditarie, patti di
famiglia, locazione, comodato,
affitto di azienda, risarcimento
del danno derivante da responsadell’Avv. Ilaria
bilità medica, responsabilità da
Becchetti
diffamazione con il mezzo della
stampa o con altro mezzo di pubdi arretrati.
blicità, contratti assicurativi, banI media non hanno dato grande risalto alla
cari e finanziari.
notizia. Stranamente, visto che la mediaIn caso di controversia avente ad
zione non riguarda solo gli operatori del
oggetto una delle suddette materie, dundiritto ma tutti i cittadini.
que, non ci si potrà più presentare direttaCon il nuovo meccanismo introdotto dal
mente davanti ad un giudice, ma bisognedecreto legislativo 28/2010, la parte che
rà necessariamente passare prima per il
intende agire in giudizio dovrà obbligatomediatore il quale, entro 15 giorni dalla
riamente tentare la mediazione davanti ad
presentazione della domanda, fisserà il
un soggetto terzo apparteprimo incontro delle
I cittadini
nente ad un organismo
parti e poi i successivi
all’uopo costituito, che tennei quali cercherà una
potranno
terà la composizione amisoluzione che sia in
risparmiare le
grado di soddisfare tutti.
parcelle
Se così sarà, l’accordo
raggiunto dal mediatore
dell’avvocato, ma
metteranno la loro sarà omologato dal tribunale e diverrà esecucontroversia in mano tivo.
a mediatori che non In caso contrario il
mediatore farà una prohanno alcuna
posta di risoluzione che
specializzazione
le parti saranno libere di
“
accettare o meno. A quel punto potranno
aprirsi le porte del tribunale.
Non senza aver già speso da 65 a 9.200
euro a seconda del valore della lite, oltre
alle spese fisse di avvio del procedimento.
Quando poi, eventualmente, ci si andrà a
trovare davanti ad un magistrato, ci saranno da sborsare le normali spese di giudizio.
Nella mediazione però i cidattini potranno
risparmiarsi le parcelle dell’avvocato, dal
momento che non è necessario averne
uno, ma in compenso metteranno la loro
controversia in mano a soggetti, i mediatori, per i quali non è prevista alcuna specializzazione, ma solo un diploma di laurea
triennale o l’iscrizione ad un ordine o collegio professionale qualunque.
Aspettiamo gli esiti. Non senza un po’ di
apprensione.
“
Campo de’ fiori
17
Corchiano, vincitore del premio “Comuni a cinque stelle” ha ospitato l’evento, inaugurando il Teatro Fescennino
XVI° giornata della memoria e dell’impegno
in ricordo delle vittime delle mafie
Grandi nomi del mondo della giustizia, dell’arte e della cultura si sono succeduti sul palco
Da sx: Norma Martelli, il Procuratore Capo della Repubblica di Torino
Gian Carlo Caselli e il Maestro Nicola Piovani
Da sx: il Procuratore Gian Carlo Caselli, e il direttore di Rai news,
mediapartner della manifestazione, Corradino Mineo
Da sx:Ferdinando Imposimato, Presidente Onorario della Suprema
Corte d’Assise e Curzio Maltese, giornalista e scrittore.
Gli attori: Francesco Sala, Viola Pornaro, Anna Teresa Rossini,
Massimo Wertmuller
Domenica 3 Aprile, la cittadina di
Corchiano, che si è contraddistinta per le
buone abitudini degli abitanti nel rispetto
dell’ambiente vincendo anche il premio
“Comuni a cinque2010”, ha ospitato la
“XVI giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.
Personaggi illustri hanno dato, qui, l’importanza che merita ad un problema tanto
grave che affligge il nostro paese e che
non è più, ormai da tempo, circoscritto alla
sola regione Sicilia, ma si è diffuso in tutta
la penisola, seppur in modi e luoghi diversi da quelli classici a cui siamo abituati a
pensare! Antonio Turri, responsabile di
Libera Lazio, e Franco Bianchi, Presidente
del Tar Piemonte, moderati da Fausto
Pellegrini giornalista di Rai News, sono
infatti intervenuti alla tavola rotonda
“Dalle mafie autoctone verso la quinta
mafia”, mentre il pomeriggio è stato animato dalla presenza di Corradino Mineo,
direttore di Rai News, Curzio Maltese, giornalista e scrittore, Ferdinando Imposimato, Presidente Onorario della Suprema
Corte d’Assise, il Procuratore Capo della
Repubblica di Torino Gian Carlo Caselli, già
procuratore della Repubblica di Palermo, a
cui si devono gli arresti di Leoluca
Bagarella, Gaspare Spatuzza e Giovanni
Brusca e Salvatore Vecchio, figlio di
Francesco Vecchio, vittima di mafia e il
Coordinamento campano dei familiari delle
vittime innocenti di mafia. Don Luigi Ciotti,
presidente dell’Associazione Libera, e Rita
Borsellino, europarlamentare, sorella del
giudice Paolo Borsellino, hanno sostenuto
la manifestazione attraverso un contributo
audio.
L’evento si è svolto presso il nuovissimo
teatro Fescennino, inaugurato proprio con
questa occasione. Un piccolo gioiellino nel
cuore del centro storico del paese. Appena
finito di ristrutturare, esso conta appena
novantanove posti, ma vanta un’ottima
acustica. Davvero singolare l’ingresso,
dove è stata posizionata una vecchia fontana che zampilla acqua. Affianco al teatro
un’altra stanza, adibita a sala mostre e
quant’altro, gentilmente donata dal M°
Nicola Piovani, in quanto di proprietà della
sua famiglia, è stata rimessa a nuovo. E
non poteva di certo mancare proprio lui, il
premio Oscar originario di Corchiano, nonostante i suoi molteplici impegni a livello
internazionale, accompagnato da alcuni
dei suoi amici artisti più cari: Massimo
Wertmuller, Pino Ingrosso, Viola Pornaro,
Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini,
Francesco Sala, Norma Martelli, che hanno
arricchito il momento con la lettura di
brani tratti dal libro del giudice Giovanni
Falcone “Cose di cosa nostra”, scelti dalla
sorella del giudice, Maria Falcone, e poesie, oltre che dei novecento nomi delle vittime delle mafie. Tra il pubblico intervenuto, oltre alle autorità politiche locali, il
Sindaco Dott. Battisti Bengasi e gli assessori, che si sono adoperate per la buona
riuscita della manifestazione, anche il
Vescovo emerito della Diocesi di Civita
Castellana, Divo Zadi. Nella Piazza adiacente, una vasta esposizione di prodotti
locali, oltre a giochi popolari ed intrattenimento per i più piccoli.
L’amministrazione comunale di Corchiano
ha messo a segno un altro bel colpo, che
valorizza ed impreziosisce l’aspetto del piccolo borgo. Ora ci auguriamo di poter
vedere spesso aperte le porte del teatro,
tenuto a battesimo da una così importante iniziativa sociale e da così noti personaggi del mondo della giustizia, del giornalismo, della musica, della cultura e dell’arte!
Ermelinda Benedetti
Campo de’ fiori
18
Ecologia e Ambiente
Le multinazionali farmaceutiche,
le padrone della nostra salute
dovrà sottostare a tutti gli obblighi di sperimentazione (prove biologiche, chimicofisiche, microbiologiche, tossicologiche,
farmacologiche e cliniche) per ottenere le
autorizzazioni previste per i farmaci chimici. Tutto questo, comporta chiaramente
delle spese di registrazione che vanno
dalle 80 alle 150 mila euro per ogni singolo prodotto.
Secondo voi, come può una piccola azienda erboristica, sostenere queste cifre stratosferiche?
Ora capite cosa
intendo
quando
affermo che le multinazionali farmaceutiche sono le
vere padrone del
mondo?
Ci priveranno anche
di scegliere come
curarsi! Davanti ad
un fatto così grave, i
media sono rimasti
in silenzio, tenendo
all’oscuro i consumatori di questa
direttiva
europea
che vieta la maggior
parte dei rimedi
erboristici di uso comune.
Tra tutti questi prodotti che non potranno
più essere commercializzati vi è, ad esem-
“
La “graviola” è un
prodotto naturale
ricavato da una
pianta amazzonica
con il quale è
possibile curare il
cancro
“
Che le multinazionali farmaceutiche
siano le vere padrone del mondo, è
cosa nota, ma è
altrettanto vero che
l’umanità da millenni utilizza anche
rimedi naturali per
curarsi, ricorrendo a
di Giovanni
prodotti erboristici.
Francola
Dopo l’entrata in
vigore della direttiva europea, non
sarà più così, nel senso che sarà
sempre più difficile curarsi con
prodotti erboristici, ed infatti dal
1° maggio 2011 entrerà in vigore
la direttiva Europea 2004/24/CE
che modificherà, “per quanto
riguarda i medicinali vegetali tradizionali”, la direttiva 2001/83/CE
del 6 novembre 2011.
Ma vediamo dov’è “l’assurdità di
questa direttiva”: qualunque
azienda dopo la data del 1° maggio 2011 che vorrà vendere un
prodotto erboristico, (parti di pianta o pianta che sia), dovrà scrivere sulla confezione le caratteristiche curative e terapeutiche. Tale
prodotto anche se utilizzato da migliaia di
anni, verrà considerato alla stregua di un
farmaco di sintesi e, quindi, come tale
pio, la “graviola”, un prodotto naturale
ricavato da una pianta amazzonica con il
quale è possibile curare il cancro. Stando
ad uno studio pubblicato sul Jurnal of
Natural Products, è stato dimostrato che la
graviola non è solo confrontabile con
“l’Adriamicina” (farmaco antitumorale), ma
la supera per qualità curative di gran lunga
negli studi di laboratorio, infatti un composto della pianta ha distrutto selettivamente le cellule cancerose del colon, con una
potenza di 10.000 volte superiore a quella dell’Adriamicina.
Non sarà solo la graviola a diventare
introvabile, ma tante altre sostanze naturali spariranno, lasciando milioni di consumatori davanti all’unica scelta: curarsi con
rimedi chimici, contribuendo così all’arricchimento delle solite multinazionali farmaceutiche.
Campo de’ fiori
21
REALIZZAZIONE ACCURATA DI UN
PLANTARE CAD-CAM
L’ortesi plantare ha subito negli ultimi anni
una notevole evoluzione. Oggi, per la sua
realizzazione, sono infatti disponibili materiali diversificati in relazione alle esigenze
del singolo, alle utilizzazioni specialistiche
ed alle caratteristiche correttive.
Tuttavia, grandi passi sono stati compiuti
anche dai sistemi di valutazione attraverso
i quali, da una quantificazione statica delle
forze di carico sulla superficie di appoggio,
si è passati ad una valutazione dinamica,
con l’ausilio di programmi computerizzati.
In questo modo si è arrivati ad una migliore interpretazione dei difetti biomeccanici
e, di conseguenza, alla realizzazione di
un’ortesi maggiormente adeguata alle esigenze del singolo.
L’interpretazione dei difetti sopra citati
rimane tuttavia il momento più delicato, in
quanto il risultato non è dato da una semplice equazione matematica di univoco
significato interpretativo. Al di là del
responso della macchina, occorre infatti
saper individuare gli eventuali compensi
dovuti ad anomalie presenti a livello di
schiena, anca, ginocchio. Per questo motivo la lettura di un esame computerizzato e
l’estrapolazione delle conclusioni devono
essere sempre effettuate da un medico
specialista preparato. Soltanto grazie ad
una visione a 360 gradi del problema è
possibile realizzare un plantare che non
porti ad effetti collaterali indesiderati.
Parliamo ora della realizzazione accurata di
un plantare moderno. Il CENTRO ORTOPEDICO FLAMINIO, nei suoi venticinque
anni di attività, ha sempre cercato di ottimizzare la qualità dei suoi prodotti con
materiali e macchinari di ultima generazione, fino a presentarare a tutt’oggi anche
il sistema CAD-CAM per la realizzazione
della suddetta ortesi.
Da una rappresentazione tridimensionale
dell’anatomia del piede, che considera
anche la deformazione delle parti molli
sotto carico per mezzo di una pedana digitalizzatrice(fig.1), troviamo il punto di par-
tenza per poter esaminare il progetto del
correttivo.
Con il computer e il programma CAD-CAM
possiamo dunque intervenire e inserire nel
progetto le modifiche adatte per poter
compensare la patologia in questione.
Attraverso questa rappresentazione tridimensionale CAD (fig 2) si può effettuare
un’esecuzione la quale si realizza per
mezzo di una fresa computerizzata CAM
(fig 3).
Il grande vantaggio di questa tecnica, a
parte la precisione dell’intervento correttivo, è la possibilità di mantenere in memoria il progetto e quindi ottenere, in qualsiasi momento, copie delle ortesi assolutamente fedeli.
Il plantare è realizzato in ÈVA, un materiale di ottima resistenza e anallergico.
Inoltre possono essere scelte densità
diverse di tali materiali in relazione all’utilizzo specifico.
Per usi particolari sono adottabili anche
altri materiali a duplice (fig4) o triplice
densità (fig5) che garantiscono la massima tenuta in condizioni di estrema sollecitazione.
livello metatarsale (gialla), un’ area anteriore a bassa portanza per un miglior effetto antitraumatico al livello delle articolazioni metatarso falangee (verde).
Con l’ occasione il CENTRO ORTOPEDICO FLAMINIO vuole ringraziare tutti
coloro che hanno creduto in noi in questi
25 anni di attività e ci hanno consentito di affinare le nostre conoscenze nel settore della tecnica ortopedica.
Il plantare a 2 densità è caratterizzato da
un’ aria interna ad elevata portanza studiata per sostenere al meglio la volta longitudinale mediale e, controllare il movimento di pronazione del piede ed eventuali effetti correlati, come un’eccessiva
intrarotazione della tibia. L’area centrale
ha lo scopo di ammortizzare l’ impatto con
il terreno e favorire un effetto antitraumatico anteriormente in corrispondenza delle
teste metatarsali.
Il plantare a 3 densità nasce essenzialmente per lo sportivo dove il carico applicato al piede è spesso esasperato. Il plantare è costituito da un’ area posteriore a
media portanza allo scopo di assorbire al
meglio l’ impatto con il terreno (blu) ,
un’area con portanza elevata per contrastare al meglio gli effetti del movimento di
pronazione, e fornire un valido sostegno al
Fig. 1
Dott. Daniele Cervoni
Laureato in Tecniche Ortopediche
Per maggiori informazioni
o appuntamenti:
Centro Ortopedico Flaminio
Tel. 0761.517744
Cell. 339.1816523
Fig. 3
Fig. 2
Fig. 4
Fig. 5
Campo de’ fiori
22
Hattrick: Tutti hanno diritto alla
propria squadra di calcio!
Un “gioco manageriale di calcio”, ma che cos’è?
Basterebbe lo slogan
di questo gioco online
per invogliare gli
appassionati di calcio
per entrare a far parte
degli oltre settecentomila giocatori che,
ogni settimana, osservano la propria squadra giocare per vincedi Paolo Bombara
re il campionato, o
per
la
salvezza.
Hattrick, che in inglese significa “tripletta”,
nasce in Svezia nel 1997 e oggi, dopo oltre
tredici anni, viene giocato in oltre cento
nazioni ed è uno dei più frequentati browser game al mondo. Un browser game non
è altro che un videogioco fruibile online.
Ma cos’è un “gioco manageriale di calcio”?
A differenza dei classici videogames di
football, dove si gioca sul campo, in
Hattrick si prende parte agli aspetti gestionali di una società calcistica: compravendita dei giocatori, assunzione o licenziamento degli allenatori, gestione delle finanze,
manutenzione dello stadio, controllo dell’allenamento. I giocatori in campo non li
vedrai nemmeno, ma sarai coinvolto in
tutti gli altri aspetti di una squadra di calcio. Una volta iscritto gratuitamente, l’utente riceve in gestione una squadra pronta al fischio d’inizio (spesso ereditata da
un utente che ha abbandonato il gioco),
composta da un allenatore mediocre, una
rosa di giocatori scadenti, uno stadio piccolo ed un minuscolo club di tifosi. Il nome
della squadra, del presidente e dello stadio
sono a scelta dell’utente. A differenza del
ben più noto Fantacalcio, che mette in
campo giocatori realmente esitenti, in
Hattrick i nomi dei giocatori sono generati
casualmente dal sistema, ma questo non
esclude coincidenze clamorose: ci si può
imbattere in uno scarso Alexandre Pato, in
un improbabile diciottenne Christian Vieri,
o in uno dei sedici Francesco Totti, o gli
ottantuno Paolo Rossi. Entriamo ora nel
vivo del gioco. Il campionato dura sedici
settimane, circa quattro mesi, e si gioca
una volta alla settimana, solitamente il
sabato. Ogni Paese organizza anche un’ulteriore competizione nazionale alla quale
partecipano le squadre che militano nelle
serie più alte, la Coppa Nazionale, che si
gioca con partite a eliminazione diretta nei
turni infrasettimanali. In mancanza della Coppa Nazionale, i
turni infrasettimanali vengono
dedicati alle amichevoli, organizzate spesso per tenere in allenamento le riserve. Ricorre inoltre
annualmente un Mondiale per
club, gli Hattrick Masters, a cui
partecipano i vincitori delle massime serie e delle coppe nazionali e consiste in genere di cinque turni ad eliminazione diretta, seguiti da quarti di finale,
semifinale e finale, che si svolgono tutti in quattro settimane.
Esistono inoltre le Nazionali
maggiori e Under 20, che giocano il mondiale ogni due stagioni.
Quante partite! Ma cosa decreta
la vittoria o la sconfitta in un
match? Il potenziale della squadra viene analizzato nei tre settori canonici: difesa (centrale,
destra e sinistra), centrocampo e
ovviamente attacco (centrale, destro e
sinistro). Più i giocatori sono abili nei loro
ruoli, più le valutazioni dei reparti saranno
alte. Le partite vengono simulate in
maniera testuale, durano 90 minuti, e le
azioni, che vengono create in modo casuale dal sistema, sono aggiornate in tempo
reale: è quindi abituale, per un giocatore
accanito di Hattrick, passare un’ora e
mezza davanti al computer dalle 13 alle
14.30, per seguire la cronaca della partita
della propria squadra con annunci “classici” del tipo: «È il 75° minuto quando
Vigoneisa riesce a portarsi in parità, 1 a 1.
Andrzej Rączkowski, dopo aver addomesticato un pallone proveniente da destra, è
riuscito a collocarlo alle spalle del portiere
con un preciso tiro rasoterra», o altri ironici come:
Poteva essere l’inizio della
rimonta per i padroni di casa, ma Sascha
Zapp non capisce che non è il momento di
dare spettacolo e tenta un tunnel sul portiere. Michele Campioni è sveglio e non si
fa fregare così facilmente!”. Se la propria
squadra, alla fine del girone di ritorno, si
trova in testa alla classifica, verrà promossa alla serie successiva. Nel campionato
italiano sono presenti ben dieci serie: dalla
serie A alla più infima X divisione.
I giocatori sono caratterizzati da otto
diverse abilità, chiamate skill, che influenzano in modo diverso i reparti della squadra: per esempio un giocatore nuovo, con
una “skill regia” più alta rispetto ai compagni, inserito a centrocampo, andrà a
migliorare quel reparto; allo stesso tempo
un giocatore più debole in difesa rispetto
alla media, se fatto giocare in mezzo alla
retroguardia, andrà ad abbassare le valutazioni del reparto corrispondente. Il rendimento di un calciatore è influenzato
Campo de’ fiori
anche dall’età, dall’esperienza, dalla resistenza e dallo stato di forma: un giocatore
anziano, dopo una certa età, comincerà a
perdere abilità nelle skill che non vengono
allenate, determinandone un calo progressivo; per quanto riguarda resistenza, esperienza e forma, a parità di skill, è più efficace un giocatore più esperto o in un
migliore stato di forma, o con maggiore
resistenza. Per migliorare i propri giocatori, l’utente può decidere di applicare un
allenamento diverso a seconda della skill
che vuole sviluppare: in linea di massima,
ogni tipo di allenamento influenza una ed
una sola skill, nei giocatori che, durante la
settimana, hanno giocato almeno una partita in una determinata posizione. Per fare
un esempio: se il Manager decide di allenare “Regia”, miglioreranno soltanto i giocatori che hanno giocato una partita, tra
campionato e amichevole, schierati a centrocampo. In questo modo l’utente può far
crescere i propri giocatori titolari, durante
il campionato, e sviluppare l’abilità delle
riserve, per poi venderle. È possibile anche
ingaggiare un allenatore dal mercato, o
promuovere un proprio giocatore a coach
della squadra: a seconda del denaro che si
è disposti a sborsare ci si potrà permettere un allenatore di abilità diversa, che rallenterà o sveltirà la crescita dei giocatori.
L’aspetto economico e gestionale non è
meno importante di quello sportivo: pre-
sentare un bilancio
in rosso di cinquecentomila
euro
decreterà la bancarotta della società e l’eliminazione
automatica della
squadra. Come si
guadagnano
i
soldi? Semplice:
con gli incassi
delle partite, con
gli introiti degli
sponsor, e con la
vendita dei giocatori. Gli incassi
dipendono dalla
capienza dello stadio che si può ampliare a pagamento, dal
club dei tifosi, il cui umore e la voglia di
andare allo stadio migliora con le vittorie
in campionato (possono mandare poesie
d’amore al club o essere inferociti) e, in
misura minore, dalle condizioni climatiche.
Gli sponsor garantiscono un afflusso di
denaro costante, variabile a seconda dell’umore: se la squadra riempie lo stadio
con continuità, oppure milita nelle serie
più prestigiose, gli sponsor sborseranno
soldi più volentieri. È dunque importante
mantenere un buon equilibrio tra umore
dei tifosi e capienza dello stadio. La compravendita di giocatori è un’attività sempre
divertente: i giocatori vengono
messi sul mercato e inseriti in un
apposito database, catalogati in
base alle loro
skill, e vengono
acquistati tramite un’asta tra gli
utenti a loro
interessati.
Purtroppo
ci
23
sono anche molte spese da sostenere: lo
stipendio dei giocatori, con ingaggio proporzionale alla bravura, i membri dello
staff, gli assistenti allenatori, i portavoce, i
medici e fisioterapisti, gli psicologi sportivi,
la manutenzione dello stadio: più sarà
capiente, più la spesa sarà alta. Hattrick
offre anche una community online accessoriata di conferenze, forum e un sistema
di posta interna con la quale ogni utente
può confrontarsi. Come già detto, Hattrick
è un gioco completamente gratuito, ma è
possibile pagare una quota facoltativa
mensile, trimestrale o annuale, per diventare supporter, che non dà alcun vantaggio concreto ma è solo un modo per ringraziare coloro che dedicano tempo e
denaro per tenere in vita questo divertimento. In conclusione, Hattrick è un gioco
manageriale molto gradevole, che appassiona grazie alla “lentezza” con cui progredisce, che non necessita di stare ore ed
ore attaccati al monitor per poter vincere,
ma richiede pazienza e riflessione. Forse,
anche qualche vero dirigente delle reali
squadre di Serie A dovrebbe provare ad
iscriversi ad Hattrick per fare un po’ di pratica!
CAREGNATO
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24
Campo de’ fiori
Le rondini no
Che giusta osservazione! Di solito l’idea di primavera si associa a quella della Pasqua e quasi
ancor più a quella delle rondini, che con il loro arrivo annunciavano indiscutibilmente anche
quello della bella stagione. Oggi sembra proprio non essere più così. Ecco cosa ne pensano i
nostri collaboratori e sopratutto come ricordano quei momenti.
Le rondini stanno
ra. “San Benedetto, la
scomparendo. In
rondine sotto il tetto”:
Italia, negli ultimi
era questo una specie
anni, sono diminuidi slogan, che faceva
te del 50%. Cause
volteggiare nel vento la
della forte diminufantasia dei bambini.
zione: le trasformaSotto i cornicioni del
zioni
ambientali
Palazzo dei Papi, al
nelle zone di nidifiriparo dei dorati raggi
cazione, l’uso masdel sole e degli scrosci
siccio degli antipatemporaleschi, decine
rassitari, la mandi nidi vivificavano la
di Secondiano Zeroli
canza di siepi ed
bella stagione, nella
altre ragioni ancopiazza più ricca di storia
ra. Già le nuove generazioni si sono abidella città.
tuate a vivere senza le lucciole. Ben presto
E Viterbo voleva bene
dovranno abituarsi a vivere senza le rondialle sue rondini.
ni.
Sui merli delle sue
D’estate le scintillanti lucciole non ci fanno
mura, a grappoli si rinpiù battere le palpebre (lo scrittore P.P.
correvano, nelle tiepide
Pasolini lo aveva già notato negli anni
serate primaverili, ed
’70…). Adesso è il turno delle rondini. Ve le
era una delizia sentirle
immaginate le assolate
“gridare” così allegramente.
piazze medievali di
Ci abitueremo, in avvenire,
Ormai da qualche a non vederle ed a non senViterbo, senza quelle
grida assordanti, senza
anno sono scom- tirle più? La loro assenza
quegli inseguimenti versarà, per caso, avvertita dai
parse le lucciole, più giovani?
tiginosi, a raso di mura?
Sulle pagine, ormai
E’ certo che sui loro monuora tocca alle
sbiadite, dei manuali
mentali sussidiari non c’è
rondini, che sono nemmeno un angolino con
per la scuola elementare, le rondini erano il
il vecchio, romandiminuite del 50%! disegnato
simbolo della primavetico campanile, con il rondi-
nino che si affaccia dal nido, in attesa dell’imbeccata,
generosa di cibo, della
mamma. Forse, tra qualche anno, le nuove
generazioni, avvezze alla nefanda presenza di “animali virtuali”, saranno avidi consumatori di zuppe, fatte con nidi di rondini, vere prelibatezze di certe cucine orientali, ormai di moda anche nella nostra
Viterbo.
Campo de’ fiori
on volano più
“Una rondine non fa primavera“
Un vecchio detto che quasi non ha più senso! La mezza stagione che
precede l’estate non esiste praticamente più e con essa sono scomparse
anche le rondini, che prima arrivavano in massa
Se proviamo a chiedere
passava dalla partitella a
ad un bambino o ad un
“pallò lì ‘o vescovado”,
giovane ragazzo, qual è
alla “spaccarella co’ ‘o
il verso della rondine
piccolo” e tutti gli altri
(garrire), difficilmente
giochi fatti nelle piazzetavremo da loro una
te, e le rondini? Le rondirisposta. Anzi, i più picni imperterrite, a volare
coli forse non hanno
in formazione quasi fosmai visto questo volatisero aerei caccia, sopra
di Alessandro Soli
le, che da sempre
di noi, ingoiando insetti e
annuncia l’arrivo della
rendendo l’aria pulita.
primavera. Le stagioni sono cambiate,
Che animale stupendo, la
ormai si passa dall’inverno all’estate diretforma del suo corpo fatta
tamente, l’uomo è stato così “bravo” da
per volare (senza nulla
cambiare il corso non solo dei suoi usi e
togliere agli altri uccelli),
costumi, ma ha stravolto ed annientato le
rasenta la perfezione: ali
abitudini di varie specie animali, come la
arcuate, coda biforcuta, testa piccola, picrondine, simbolo insuperabile dell’orientacolo becco, il tutto per permettergli velocimento verso il proprio nido, lasciato e
tà, resistenza, senso dell’orientamento, e
sempre ritrovato, dopo l’annuale migraziofacile caccia per procurasi il cibo minuto,
ne. Ecco allora, che dobbiamo ritenerci
come minuti sono i moscerini e i loro simifortunati, noi del “Come eravamo”, perché
li. E il loro nido? Vedere le rondini all’opepossiamo ricordare e spiera mentre costruiscono la casa, è
gare le abitudini di questo
delle cose che più mi rammaBastava alzare una
compagno di giochi, che ci
ricano, se penso alle nuove genegli occhi verso razioni che purtroppo, forse, peraccompagnava volando
sopra le nostre teste gronil tetto di ogni mettetemi il forse, non vedranno
danti sudore, mentre correquest’opera di alta ingegneria
casa per vedere mai
vamo tra piazze e vicoli di
naturale. Bastava alzare gli occhi
paese. Il periodo era que- questi “piccoli
verso il tetto di ogni casa, sia in
sto: le scuole stavano termicittà o meglio in campagna, e
muratori”
nando, le giornate col sole
immancabile, accanto alla
che tramontava più tardi, e allungava il
grondaia, vedevi questi piccoli “muratori”,
tempo “giocannaro”, di noi civitonici. Si
instancabili, cementare col becco pieno di
“
“
Protegge i tuoi valori
Silvia Malatesta - Via S. Felicissima, 25
01033 Civita Castellana (VT)
Tel.0761.599444 Fax 0761.599369
[email protected]
25
Come e
ravamo
terra umida, le pareti del loro nido. Forma
ovoidale, perfetta, dura, col piccolo foro
lasciato quale porta d’ingresso, una casa
stabile a tutte le intemperie, una casa per
sempre. Perché la rondine sapeva, mentre
la costruiva, che l’anno seguente sarebbe
tornata lì, dopo aver percorso migliaia di
chilometri, proprio lì dove avrebbe ritrovato il suo rifugio sicuro. E noi? Noi ancora lì
sotto, con un anno in più: a giocare a
“sarda montoni”, a “preparà ‘o focaraccio
co’ ‘a legna fatta giù ‘o fosso” a “giocà a
palline” a “sentì i strilli de ‘e rondini”. Se è
vero che “Una rondine non fa primavera”
come dice il proverbio, devo essere sincero, purtroppo ormai da anni non le ho più
viste, ma allora…. la Primavera?
Campo de’ fiori
26
Differenziata anche a Calcata
Rispetto per l’ambiente e ottima ginnastica per la nostra mente
Ogni mattina, un folletto gentile si porta
via la mia spazzatura
e la consegna a
qualcuno che lo triturerà, scioglierà e
presserà e gli donerà
nuova vita in una
nuova forma, lasciando che nelle
di Debora Attanasio discariche crescano
le
margheritine.
Sembra un sogno, eppure accade a
Calcata, la cittadina dove ho scelto di vivere vent’anni fa in fuga da una Roma caotica e puzzolente. Con l’anno nuovo, in contemporanea con l’abolizione europea delle
odiose buste di plastica, l’amministrazione
comunale di Calcata ha
preso la coraggiosa decisione di togliere di mezzo i
maleodoranti cassonetti e di
invitare i cittadini a dividere
in casa plastica, vetro, carta
e umido per consegnarli ad
un incaricato che provvede
al corretto smaltimento
come accade nei Paesi più
civili, quelli del Nord Europa
che citiamo sempre come buon esempio.
Un privilegio che, a Roma, è riservato solo
ai quartieri d’elite.
Dopo poche settimane di collaudo, felicissima e anche divertita dell’andamento dell’operazione (mia ma-dre è stata costretta
ad uscire dai suoi
schemi cristallizzati e
a fare un’imprevista,
salutare ginnastica
mentale), ho sentito
però dire che a qualcuno questa innovazione non è piaciuta
affatto e che vorrebbe tornare al vecchio
sistema. Non credevo
alle mie orecchie. Mi
è subito venuta voglia
di suggerire a qualche deputato, un progetto di legge che impegna, a chi è contrario alla raccolta differenziata, di tenersi per tutta la vita in giardino o in casa la spazzatura
che produce, in modo da rendersi conto della reale quantità di scorie e detriti che un
essere umano vittima del consumismo, degli sprechi e di
tante false necessità, è in
grado di produrre in qualche
decennio. Purtroppo, invece,
la loro spazzatura viene trasporta altrove, lontana dai
loro occhi e dal loro naso, vicino le case di
altri che, magari, la differenziata la vorrebbero, eccome!
La cosa più grave è che molte persone
contrarie alla differenziata hanno anche
dei figli. Mettere un piatto in tavola ogni
Il nemico
numero uno
di chi è
contrario è
la pigrizia!
giorno davanti al proprio bambino, garantirgli cure mediche e istruzione non è sufficiente. Il vero amore verso un figlio si
dimostra anche permettendogli di continuare a prendere il sole su una spiaggia
pulita, di fare una scampagnata, di veder
volare gli uccelli e sgambettare gli animali
in libertà, di immergere i piedi in un ruscello senza schiuma e bottiglie di plastica che
galleggeranno anche fra cinquanta anni,
quando noi non ci saremo più. E ve lo dice
una che figli non ne ha nemmeno.
A queste persone chiedo di riflettere bene
su quello che stanno dicendo, di mettersi
una mano sulla coscienza e di fare uno
sforzo per combattere il loro unico, vero
nemico: la pigrizia.
Campo de’ fiori
27
Campo de’ fiori
28
Associazione Artistica Ivna
L’arte di Eraldo Bigarelli
Particolari scorci d’Africa e luci e colori dal sapore caravaggesco
E
raldo Bigarelli artista come Gaugin,
Klee, Matisse, Ontani o il viaggiatore mitico per eccellenza, Ulisse.
Viaggi che ha dovuto affrontare per il suo
lavoro, per conto dell’Agip, che lo hanno
portato a trascorrere un lungo periodo
della sua vita in Africa e poi attraverso
gran parte del mondo.
Nell’incontro sempre affascinante tra
esperienze di continenti diversi, Eraldo
Bigarelli sembra confermare un principio
sicuro, quello dell’arte che non ha frontiere, che sorge dall’uomo, dal suo sentire,
dal suo vedere, dove immagini e forme
nascono dall’ambiente in cui sì e formato,
senza ricorso a forzature cerebrali che a
volte alimentano, ma solo in superficie, l’opera di un artista.
I suoi quadri raccontano le storie delle
persone che ha conosciuto, le loro lotte
quotidiane, le emozioni e i sentimenti
attraverso il linguaggio dell’Impressionismo più che del Realismo, perché nel
Realismo si cerca la perfezione della rappresentazione, l´Impressionismo dà, invece, più spazio ai sentimenti.
Attività ed energia sono evidenziati nei
soggetti umani dei suoi quadri: le donne
dalle linee curve generano movimento e
dinamismo; gli uomini, invece, hanno
forme lineari, restano statici ma non passano di certo inosservati.
L’Africa che ritroviamo nei paesaggi desertici, nelle azioni dei pescatori, nei volti
degli individui locali, la ritroviamo anche
nella trattazione della figura umana nella
quale la pelle non è pelle ma cocente sabbia del deserto, così come pure il mare
non è mare ma è il cielo sereno d’Africa.
Usa colori caldi ed analoghi per gioca-
“Omaggio al Tricolore”
Opera pittorica, olio su tela, realizzata dal
maestro Eraldo Bigareli, in occasione del
150° anno dell’Unità d’Italia.
(Avete potuto ammirarla come copertina dello
scorso numero di Campo de’ fiori)
re con i sentimenti dell’osservatore il quale
passa da un’opera all’altra guidato da
quella luminosa energia che singolarmente le opere di Eraldo riescono ad emanare. Il gioco diventa l´espediente con il
quale trasmettere al pubblico i sentimenti,
lo stato d´animo.
L’artista predilige la tecnica ad olio ed il
pastello con le quali rappresenta il mondo
che lo circonda, nell’apoteosi dell’universo
femminile, figure aggraziate e piene di
sensualità, prerogativa di donna.
Nelle sue opere si nota la forza dei colori
che rappresenta il suo io, il suo essere
padre, l’essere uomo. Atteggiamenti sinceri, di apertura al mondo, di solarità emotiva.
Chiaramente di impressione luminista,
Bigarelli fonda tutta la sua produzione su
un impiego rigorosamente delineato della
luce, ottenuto da un gioco di bagliori che
movimenta il dipinto, sintetizzando in
pochi elementi tutta l’umanità dell’arte
Caravaggesca.
E’ la luce con le sue ombre che determinano la costruzione dell’opera, olio o
pastello che sia, rivelandone l’interiorità.
Non si può non fare un parallelo con
Rembrandt, uno dei grandi maestri del
luminismo in campo europeo: nei quadri di
Bigarelli si realizza una perfetta coincidenza tra materia e luce, tanto che nei punti
fortemente illuminati, mentre Rembrandt
carica la pennellata e sfruttando la rifrazione della luce sui segni delle sue stesse
pennellate, ottiene effetti quasi tridimensionali, Bigarelli ci offre la stessa dinamica,
tirando invece il colore all’estremo con
sapiente maestria.
Come ogni vero artista conosce la strada
del perfezionamento, della ricerca. La sua
vitalità lo ha portato ad escludere quel
senso di appagamento estetico che per
l’artista è sempre un traguardo mai raggiunto.
Accompagnandolo nel salire l’interminabile
sentiero dell’arte, godiamoci intanto le sue
opere immergendoci nella ricchezza della
sua espressività……
Sabrina Salvatori
Campo de’ fiori
29
Oltre Google….
Prima parte. Ecco alcune scorciatoie sicure dove andare a colpo secco per trovare ciò che state
cercando in Rete
Ho voluto deliberatamente dividere
questo argomento
in più parti, al
momento non sono
sicura di quante ne
potranno essere,
proprio per il fatto
che
fare
una
Ricerca
dipende
strettamente da Che
di Patrizia Caprioli
cosa si sta cercando
e Chi la sta cercando. Se uno studente
delle medie deve fare una ricerca su
Napoleone Bonaparte certamente ricercherà i contenuti sulla famosa enciclopedia
online “Wikipedia”, ma se a fare la ricerca
c’è dall’altra parte un professore universitario di sicura la sua scelta andrà a ricadere su un sito specializzato in Storia moderna, magari che sia anche in lingua francese. Il fatto è che voglio spiegarvi che la
ricerca dipende strettamente da quello che
in realtà noi vogliamo trovare, cosa ci
aspettiamo e se conosciamo altre strade
che non siano la Googlemania.
Qui di seguito sarà mio compito di bibliotecaria indicarvi alcune scorciatoie sicure
dove andare a colpo secco per trovare ciò
che state cercando in Rete. Almeno spero,
di esservi di aiuto indicandovi questi rudimentali strumenti come motori di ricerca,
banche dati, biblioteche digitali, poiché il
compito di un bibliotecario è quello proprio
di servire a trovare informazioni precise,
specifiche sull’argomento ricercato.
Incomincio subito trattando dei Motori di
ricerca. Magari non vi è proprio passato
per la testa che vi possano essere dei
motori di ricerca che cercano solo una
determinata cosa, scartando tutte le altre
che per voi non sono pertinenti a quello
che state cercando, ma ci sono, esistono e
son lì per essere utilizzate da tutti. Basta
che qualcuno vi illumini sulla loro esistenza e non le tenga nascoste come storie di
fantasmi spaventosi. Iniziamo con Ask
(http://it.ask.com) che insieme a Bing
(http://www.bing.com/?cc=it)
sono quelli che ci danno risultati simili a Google, anzi molto
spesso si appoggiano ad esso,
ma una capatina io ce la farei,
anche per poi confrontare i
risultati trovati. Poi se andate
Bing
VS
Google
su
(http://www.bing-vsgoogle.com) il confronto ve lo fa direttamente il motore di ricerca.
Poi c’è Yahoo
(http://it.search.yahoo.com/http://it.searc
h.yahoo.com) che quindi non è solo un
sito simile a Libero and company, dove
puoi leggere news e spettecules e crearti
un tuo indirizzo di posta elettronica, ma
effettuare ricerche su vasta scala e può
essere meno affollato di risultati di Google.
E proprio con Google Scholar
(http://scholar.google.it) possiamo trovare
articoli e libri di qualsiasi argomento che
spesso, anzi spessissimo possono essere
scaricati perché sono di libero accesso.
Questa chicca l’ho scoperta da poco: è il
motore di ricerca tematico Arte.it
(http://www.arte.it ) si occupa solo e solamente di Arte a 360°! I risultati che vi
restituisce interesseranno solo siti, documenti e dati a tema artistico: pittori, scultori, mostre, correnti artistiche etc.etc.
Se cercate un libro da prendere in prestito
in una biblioteca per l’Italia c’è SBN
(http://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/bas
e.jsp), il servizio biblioteche nazionale che
vi segnalerà la biblioteca o le biblioteche
che hanno l’opera che cercate con tanto
d’indirizzo e disponibilità del documento in
prestito. Se invece magari cercate una rivista vi suggerisco vivamente di andare su
ACNP
(http://acnp.cib.unibo.it/cgiser/start/it/cnr/fp.html),
il
Catalogo
Italiano dei Periodici, anche se non è proprio intuitivo e vi occorrerà l’aiuto di un
bibliotecario. Se siete curiosi e dopo aver
fatto una capatica su Wikipedia per la
vostra iniziale ricerca
(http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_princi-
pale) volete sapere se ci sono altri wiki (
siti con le stesse funzionalità di wikipedia!)
andate su Wikideep
(http://www.wikideep.it ), è un motore di
ricerca che esplora tutti i wiki che sono
inerenti a ciò che cercate. Continuando
sulla stessa linea vi segnalo anche un portale di biografie, caso mai potesse essere
di interesse ai giovani studenti in erba ed
a genitori in erba che devono aiutare i loro
pargoletti, il sito si chiama Portale
Biografie
(http://it.wikipedia.org/wiki/Portale:Biogra
fie ) e fa parte della grande famiglia di
Wikipedia.
Se la vostra ricerca riguarda il settore
giuridico, se volete conoscere l’esistenza
di leggi nazionali, internazionali, regionali,
comunali e quant’altro, vi segnalo una
pagina che da sola potrebbe ben essere
considerata un piccolo motore di ricerca:
in essa infatti troverete una serie di link
che vi portano a più siti, banche dati e
portali che trattano esclusivamente di
Leggi! L’indirizzo è
http://www.sspal.it/index.php?option=co
m_content&view=article&id=108&Itemid
=109 e la pagina è curata dalla bibliotecaria, dott.ssa Lucia Antonelli, che gestisce
la biblioteca della SSPAL (Scuola superiore
pubblica amministrazione locale).
E qui per adesso devo fermarmi se non voi
andate in paranoia ed io faccio la figura
della googleriana che vi restituisce per la
vostra mirata ricerca seimila miliardi di
risultati!
Per chiarimenti ed informazioni:
[email protected]
L’ANGOLO DEL PROF.A cura di Patrizia Caprioli
Mini-spazio dedicato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come supporto didattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli studenti.
Disegni da colorare gratis: http://www.disegnidacoloraregratis.it/
Questo sito è il più grande archivio di disegni da colorare GRATUITI per bambini.Cercate
immagini da colorare di qualche film della Disney? O qualche altro personaggio dei cartoni animati? Ve ne sono varie migliaia! Avete bisogno di lettere da colorare, maschere,
oggetti da ritagliare, marionette da costruire, disegni sul natale, su halloween o pasqua, animali di ogni tipo, disegni religiosi oppure di fantascienza? Nell’archivio troverete oltre 25.000
disegni di ogni tipo completamente gratuiti e pronti per essere stampati. Un suggerimento: per
stampare al meglio la vostra immagine salvatela aprendola prima a figura intera, eviterete di
stampare immagini troppo sgranate!
Campo de’ fiori
30
“Il Fumetto”
LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA
EUREKA SEVEN
di Jinsei Kataoka e Kazuma Kondou - edito da Panini Comics - 6 volumi, conclusa
pettacolare, davvero spettacolare. Questo manga,
tratto dall’omonimo anime (opere di animazione
di produzione giapponese), tratta la storia di
Renton Thurston, un 14enne che sogna di andarsene
dal suo noioso paese.
L’unica cosa che adora davvero è poter liftare con la
sua reflection board sulle particelle di trapar che formano onde capaci di far volare chi le cavalca.
Ma l’occasione per realizzare il suo desiderio arriva
quando vede giungere il Nirvash, robot pilotato da
Eureka, misteriosa ed affascinante fanciulla di cui
di
Renton si innamora.
Daniele Vessella
La ragazzina gli propone di risvegliare il Nirvash.
Successivamente, si troverà coinvolto in una battaglia
contro l’esercito che lo porterà ad essere membro della Gekko Skate, gruppo di ribelli, eroi di Renton.
Amore, azione, pathos, comicità si mescolano con sapienza in quest’opera dando vita a personaggi che ti fanno sognare con loro.
Colpisce anche il disegno pulito e mai spigoloso, adatto sia alle scene di battaglia che a quelle drammatiche. Già dal primo numero si ha la smania di
continuare a leggere le avventure di questi eroi.
Il messaggio che si evince da questo fumetto è che si può amare
qualcuno diverso da noi, ed è forse questo aspetto a renderlo così
affascinante.
S
Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/
?
Indovinello
(con tranello)
: Quanti animali salvò sull’arca Mosè?
I primi tre che indovineranno chiamando in redazione allo 0761.513117, riceveranno un omaggio
dall’enoteca Civita Bevande di Civita Castellna.
Campo de’ fiori
31
La rubrica dei cognomi
P
remessa:
q u e s t a
nuova rubrica riguarda lo studio dei 5 cognomi
più diffusi
nei
comuni del nostro
di Arnaldo Ricci
territorio [email protected] to come Bassa
Tuscia.
Ovviamente data la grande mobilità delle
persone sul territorio, questa ricerca non
può essere precisa al 100% ma è da ritenersi abbastanza attendibile, dai riscontri
effettuati nel tempo. Sono anni che ho
iniziato questo lavoro e che adesso ho il
piacere di mettere a disposizione di tutti gli
affezionati lettori di Campodefiori.
Essendo stata la ricerca abbastanza complessa, vi potrebbero essere degli errori
dovuti alla digitazione o scambio dati; se
qualche lettore trovasse inesattezze è pregato di farle notare….grazie.
I comuni interessati da questa mia ricerca sono: Civita Castellana, Fabrica di
Roma, Corchiano, Faleria, Calcata,
Castel Sant’Elia, Nepi, Rignano,
Sant’ Oreste, Carbognano, Caprarola, Ronciglione, Vignanello, Vallerano, Canepina, Gallese,
Magliano Sabina, Orte.
Questa prima parte riguarda Civita
Castellana, seguiranno poi i comuni nell’ordine sovra elencati.
I cinque Cognomi più
diffusi a
Civita Castellana
Tali cognomi in ordine di diffusione
sono i seguenti:
1°
2°
3°
4°
5°
Mancini
Angeletti
Fantera
Nelli
Rossi
Come appare nella lista di cui sopra, il
cognome più diffuso a Civita è Mancini.
Adesso vediamo la diffusione e la dislocazione a livello nazionale.
Mancini: (presente in 2033 comuni d’Italia) questo cognome è diffusissimo nell’Italia centrale e nella zona di
Milano. Presenta una media diffusione
anche in Puglia. In Sicilia, Calabria,
Sardegna e nell’Italia del nord-est è scarsamente diffuso. La sua origine è da attribuirsi in una regione del centro Italia; data
l’enorme nonché omogenea diffusione,
non si riesce a stabilire l’esatta zona di
provenienza.
Angeletti: (presente in 302 comuni d’Italia) Esso è maggiormente diffuso
a Roma e provincia, nel Lazio del nord e
nella costa marchigiana. E’ poco diffuso
nel resto d’Italia. L’origine di questo
cognome è da attribuirsi molto probabilmente alle Marche.
Fantera:
(presente in 13 comuni
d’Italia) Esiste praticamente quasi solo a
Civita Castellana e nelle zone limitrofe.
Molto sporadicamente si registra qualche
presenza anche a Roma. Nel resto d’Italia
è praticamente inesistente. E’ ovvio che la
sua origine è proprio a Civita Castellana.
Nelli
(presente in 178 comuni
d’Italia) E’ diffuso solo a Civita Castellana
e zone limitrofe, nonché nella Toscana del
nord. Nel resto d’Italia è poco diffuso. Nel
Friuli Venezia Giulia e nel Trentino è quasi
inesistente. Con grande probabilità esso
proviene dall’alta Toscana (come del resto
affermava anche Don Marciano).
Rossi: (presente in 4541 comuni
d’Italia!) E’ senza tema di essere smentiti, il più diffuso d’Italia. Vi sono comunque,
regioni come Puglia, Basilicata, Calabria,
Sicilia e Sardegna dove esso è meno diffuso. Esso è talmente diffuso che non si
riesce a capire la regione di provenienza;
di sicuro è da attribuirsi in una regione
dell’Italia centro – settentrionale.
Seguirà sul prossimo numero lo stesso
studio per il comune di Fabrica di Roma.
Campo de’ fiori
32
Esistenza, amore, vita
e, come
dice
N.
Abbagnano,
l’esistenza è l’atto
dell’essere e l’essere è atto puro, Dio
è esistenza (S.
Tommaso). Ma poiché Dio non è
venuto fuori da un
del Prof. Massimo
altro, in quanto è in
Marsicola
sé e per sé sussistente, il sostantivo
non gli si addice del tutto. Si vede infatti,
facendo riferimento alla finalità di ogni
cosa che esiste, che l’uomo, venendo al
mondo, già esiste. Il suo destino, non può
essere l’esistenza medesima, che qui,
sarebbe sinonimo di creatività. In termini
rigorosi si deve assumere che l’esistenza di
Dio, per l’uomo gettato all’interno dell’orizzonte esistentivo, ovvero, per l’uomo gettato nel mondo, debba essere il mondo
stesso. Ma Dio, bisogna pur dirlo (nonostante l’ovvietà), non è il mondo. E’ l’essere dal quale il mondo è stato tratto.
Stando così le cose, va da sé che l’attributo dell’esistenza se soddisfa quando è riferito alle cose del mondo, non può soddisfare del tutto se è riferito a Dio. La vita
stessa dell’uomo, infatti, proprio dal punto
S
di vista esistenziale, riceve
significato solo se è finalizzata a qualcosa che sta
oltre l’esistenza; un oltre
che potremmo chiamare
vita. Ecco il perché noi
diciamo: dall’esistenza alla
vita. Il “fatto di terra” deve
diventare “cielo”. “L’adam”
deve diventare “l’uomo
nuovo”. Il Cristo, il Figlio
del Dio vivente, è venuto
perchè l’uomo ricevesse,
con la salvezza, la vita. La
logica dell’uomo è una
logica che lo vede implicato verso due direzioni: il
mondoil
peccato-la
morte; il cielo- la salvezza- la vita.
L’esistenza di Dio è stata postulata a partire dal fatto che il mondo c’è con i suoi enti.
E il fatto di esserci sta a significare che il
mondo è stato attualizzato a partire dall’essere. Attualizzato e mantenuto dall’essere stesso che, tuttavia, rimane esterno
al mondo, non potendo coincidere con
esso che, potremmo dire, è una sua
modalità di darsi. L’esistenza dunque, in
quanto atto puro, sintetizza la presenza
dell’essere nella forma dell’ente. Dio è, nel
mondo, come altro da sé. Mentre l’ascosi-
tà dell’essere, che si riferisce alla ‘sostanza’ di Dio, è quella che rende valido il motivo per cui Dio ha creato il mondo: l’amore. Dio è amore (Deus charitas est,
Benedetto XVI, 2009). Questo è l’attributo
più alto che possiamo a Lui riconoscere.
Immediatamente dopo, possiamo dire che
Dio è vita, perché il fine dell’amore è la
vita.
Nel Vangelo si legge infatti: “sono venuto
per dare la vita agli uomini, affinché l’abbiano in abbondanza”.
ERRATA CORRIGE: Sul precedente numero di Campo de’ fiori, nell’articolo “Educarsi alla responsabilità ed
alla pace”, a pagg. 22-23, è stato erroneamente riportato il cognome della Preside della scuola media “San
Leone” di Capena, Prof.ssa Donata Maria Panzini, anzichè Pinzi.
Sul numero 78 di Campo de’ fiori, nell’articolo “Una Fabrica di Ricordi”, a pag. 26,
è stato omesso il nome del Maresciallo dei Carabinieri, Pietro Greco (nella foto
primo da sx), ed errato il nome del vigile Remo Cencelli (nella foto ultimo da sx), poichè è stato riportato il cognome Ferrelli.
Domenica 3 Aprile si è conclusa, con il saluto del sindaco Gianluca Angelelli a tutti gli
espositori che hanno preso parte alla manifestazione, la mostra ceramica organizzata
presso la sala, appositamente creata, del centro commerciale “Piazza Marcantoni” di
Civita Castellana. Tra gli artisti e gli artigiani, anche Carlo Andreucci, che ha avuto
modo di proporre al pubblico in visita i suoi lavori ceramici: porcellane ideate da lui con
immagini sacre, da apporre sulle lapidi dei cari scomparsi.
Lavori davvero ammirevoli per lasciare un ricordo a chi non dimenticheremo mai!
Campo de’ fiori
33
Rivoluzione del 1831
Tentativi per far defezionare Civita Castellana
I moti del 1831 furono
tentativi di insurrezione.
Nacquero
in
Francia e si diffusero
poi nei paesi europei,
in Italia in particolare
si riaccesero le speranze degli italiani:
Bologna,
Ferrara,
Forlì, Ravenna, che
di Francesca
erano sotto il dominio
Pelinga
Stato
della
dello
Chiesa, dichiararono
la secessione dallo Stato Papale e proclamarono il nuovo stato delle Province Unite
Italiane, una repubblica parlamentare con
capitale Bologna.
La rivoluzione si propagò cosi rapidamente sino alle porte di Roma, da sorprendere
la capitale quasi indifesa, inutili e tardivi
infatti erano stati i piani per arginare la
rivoluzione nelle Marche dove la fortezza
di Ancona, la piu forte dello Stato
Pontificio, poteva essere un valido sostegno. In Umbria, a Spoleto, si sarebbe
dovuto riunire un piccolo esercito di forze
regolari e volontarie, infatti il cardinal
Bernetti istituì i Corpi Franchi o Centurie,
che in aiuto alle forze regolari avrebbero
dovuto impedire ai rivoluzionari di oltrepassare l’Appennino, ma la rapidità della
rivoluzione rese inutile questo piano.
Non rimaneva quindi alla Santa Sede
da opporre alla ribellione incalzante
che la fortezza di Civita, il baluardo
sulla Flaminia, essendo sulla via che direttamente univa le terre insorte con Roma.
Il forte contava allora un esigua
guarnigione di 115 soldati che erano
addetti al servizio della custodia dei
detenuti che ammontavano a circa
84 e che costituivano un pericolo continuo, ciò indusse il Governo pontificio a
dare la libertà a quelli, circa 18, che per lo
stato di salute non faceva temere che
prendessero le armi, furono quindi spediti
verso Otricoli e Terni, altri portati a
Civitavecchia dove furono rimessi in libertà. Il 18 febbraio fu nominato comandante
di tutte le forze che potevano essere raccolte nei dintorni di Civita, il tenente
colonnello Giovanni Lazzarini, il nuovo
comandante dispose che 50 dei 115 soldati si portassero ad Otricoli, posizione
militare di primissimo ordine per la sicurezza di Civita, quindi di Roma.
Ma appena i soldati pontifici ebbero messo
piede ad Otricoli si trovarono di fronte ai
rivoluzionari che erano in numero maggiore e ricevuto, poi, l’ordine categorico di
ritirarsi, si unirono ai rivoluzionari e la
popolazione fece loro una gran festa.
Otricoli rimase in mano ai rivoluzionari per
tutto il tempo della rivoluzione, e anche
dopo ricevette freddamente i soldati pontifici per il ripristino del Governo pontificio.
Due vecchi amici d’arme del comandante
del forte: il colonnello Francesco Laurenti
capitano, Vincenzo Montignani Laurenti in
qualità di comandante dei rivoluzionari,
scrissero al Lazzarini, che era un veterano
napoleonico e che aveva combattuto sui
campi d’Europa respirando l’aria di libertà,
e aveva creduto in un Italia unita, speravando cosi di far leva sui suoi sentimenti e
di farlo passare fra i rivoluzionari con i suoi
soldati. Ma il Lazzarini non si lasciò convincere, anzi informò subito la Segreteria
di Stato. Persa la speranza, ai rivoluzionari non restò che attaccare la Fortezza.
Frontespizio delle memorie del Tenente
Colonnello Giovanni Lazzarini,
comandante della guarnigione del
Forte di Civita Castellana,
durante i moti rivoluzionari del 1831.
Il 24 febbraio a Borghetto, avamposto pontificio, veniva attaccato a sorpresa e battuto, lasciando sul campo
tra morti e feriti ben 20 soldati.
Eccitati dalla vittoria i rivoluzionari si spinsero ancora piu avanti e il 27 vi fu un altro
scontro, ma il Lazzarini accortosi del pericolo, riusci a far ripiegare il nemico oltre
Borghetto e Ponte Felice facendo anche
alcuni prigionieri, fra questi anche
Francesco Frattini, ferito gravemente, che
portava con se tre lettere dirette al
Lazzarini dai piu alti comandanti delle
truppe rivoluzionarie, il comandante
Alessandro Guidotti da Otricoli, Giuseppe
Sercognani da Spoleto e del colonello
Ercolano Erculei da Terni, queste lettere,
come le altre, miravano all’unico
scopo:convertire il Lazzarini alla causa
rivoluzionaria.
Il 2 marzo fra la posta giunta dalla capitale al forte, vi era un foglio anonimo diretto al maggiore Ferdinando Colasanti
comandante di Civita, era un invito a cedere la città ai rivoluzionari e di far causa
comune. Anche questo tentativo andò a
vuoto, sembra invece che qualche successo fu ottenuto fra i soldati di Civita: a
Magliano furono trovati alcuni fucili provenienti dalla nostra cittadina, alcune persone sparsero la voce che vari Dragoni, non
appena si fosse presentata l’occasione,
sarebbero passati con i rivoltosi. Erano
certamente voci con qualche fondamento,
ma il tenente Lazzarini notificava al
cardinal Bernetti di aver spedito a
Roma 12 granatieri e il tenente
Federici, soldati e comandante preziosissimi in un momento in cui il
nemico minacciava la fortezza. Ma
non furono i soldati del tenente
Lazzarini che salvarono Roma dai rivoluzionari, forse avrebbero
potuto
impadronirsi di Roma se avesse potuto
disporre di maggiori forze, e se avessero
effettuato una rapidissima marcia sulla
capitale.
Invece da una parte il generale ARMANDI,
ministro della guerra a Bologna, ripetutamente sollecitato di mandare rinforzi, non
mandò neppure un soldato dei molti che
stavano inoperosi a Ravenna e a Forlì; dall’altra parte ricevettero ordini da Bologna
di non tentare l’impresa di Roma, che non
era facile e che poteva dispiacere alla
Francia. La “Marcia su Roma“ finì a Civita
Castellana che si ritenne prudente non
assalire, poi si spinsero, combattendo e
vincendo i Pontifici a Borghetto, a Calvi,
alle Grotte e a San Lorenzo. A Spoleto le
truppe si sciolsero e gran parte di esse
depositarono le armi nelle mani del vescovo di quella città, monsignor GIOVANNI
MARIA MASTAI-FERRETTI, il futuro papa
Pio IX.
Il cardinal Bernetti reclutò volontari per
rafforzare il presidio di Civita Castellana.
34
Campo de’ fiori
La Locanda della Croce Bianca
del Prof. Architetto Enea Cisbani
Lasciamo in disparte l’Albergo
dei Tre Re, che successivamente
sarà oggetto di una specifica trattazione e ritorniamo in Piazza dè
Prati - l’odierna piazza
Giacomo Matteotti - con l’antica locanda della Croce
Bianca.
Ai fini della nostra ricerca definiamo del manufatto, innanzitutto, la
corretta e precisa individuazione
catastale ed urbanistica.
Nel vigente nuovo catasto edilizio
di Viterbo, la locanda risulta individuata alla particella n.3 del foglio
30 del comune di Civita Castellana
e confina con le seguenti proprietà: versante nord la n.2, un fabbricato di civile abitazione; versante sud, la piazza del comune;
versante est la n.4, gli uffici della
Curia Diocesana e, infine, sul lato
ovest con via XII Settembre.
La vecchia locanda è oggi una
civile abitazione e una porzione
dell’antico edificio risulta attualmente inglobata nella proprietà
della Curia della Diocesi di Civita
Castellana (vedi pianta “A”).
Le strutture architettoniche sono
parte integrante dell’ex convento dei
Frati Conventuali di San Francesco,
fondato a Civita Castellana il 1° settembre del 1230, da Frate Giovanni
PARENTE, (1192-1250), nato a Civita
Castellana nel 1192 e diventato in
seguito Rettore Generale dello stesso ordine.
Sulla scorta di un rilievo metrico del manufatto, eseguito nel 1852, possiamo capire
come la locanda era organizzata e strutturata: al piano terra, (fronte di via del Ponte
e piazza dè Prati), erano collocati i servizi
generali come la cucina, il deposito, il
refettorio e una sala comune, secondo la
terminologia tecnica vigente; le camere
per i viaggiatori erano, invece, poste al
piano primo, con le finestre direttamente
su via del Ponte, l’attuale via XII
Settembre e al piano secondo, con le finestre ad angolo sia sulla piazza che sulla
salita.
Non aveva gli ambienti destinati al ricovero delle carrozze, ma soltanto le stalle per
i cavalli che si trovavano all’interno del cortile dell’ex Seminario Diocesano: il viaggiatore arrivava, dei garzoni conducevano il
cavallo nel ricovero e il viandante ripartiva
il giorno dopo con un nuovo animale, più
fresco ed agile.
Erano i cosiddetti “cavalli da posta”: ani-
pianta “A”
mali di proprietà della Camera Apostolica.
L’ingresso della locanda era posto
sulla piazza, (i locali oggi sede di una
importante associazione cittadina), e
vi si accedeva mediante due archi o fornici, tuttora visibili, ma parzialmente murati.
Se analizziamo attentamente lo stato
odierno dell’edificio, in alto, al livello delle
coperture, è collocata una quinta muraria
detta “a vela”, che ritroviamo anche nella
stazione della Posta Vecchia, che costituiva l’insegna dell’albergo; possiamo definirlo un cartello pubblicitario, che serviva ai
viaggiatori per capire dove si trovava il
luogo del pernottamento.
Leggendo gli antichi rapporti conservati in
un noto archivio Romano, la gestione
della locanda era alquanto approssimativa e scadente: ambienti sporchi,
cucina pessima e più volte la Camera
Apostolica era stata costretta, anche in
maniera energica e brusca, a richiamare i
proprietari ad una maggior cura e zelo nell’esercizio dell’importante attività.
Uno stato dei luoghi che coincide perfettamente con la descrizione, da noi citata
all’inizio del nostro viaggio nel tempo,
(nn.71,72), del poeta Danese Hans
Cristian ANDERSEN, che nell’aprile del
1833, in viaggio verso Roma, soggiornerà
a Civita Castellana, lasciandoci una memorabile descrizione della locanda.
Anche qui gli antichi carteggi, ci dicono
che il servizio era nettamente
migliore nell’albergo della
Posta Vecchia, dove gli
ambienti erano più puliti e confortevoli.
Spostiamoci adesso in via
Panico, nel palazzo Soderini.
Dal 1746 al 1824, in più riprese
dovute alla chiusura e riapertura,
ospitò il glorioso Seminario
cittadino, che svolse fino al
1970 un ruolo determinante
e insostituibile nell’educazione religiosa e scolastica di
numerose generazioni di giovani, sia della nostra città che
dei centri limitrofi e sorto grazie
all’intuito del vescovo Tenderini.
Nel 1824, il vescovo Fortunato
Maria ERCOLANI, (1822-1847),
vista la notevole espansione del
seminario e la necessità di
disporre di locali più ampi e di
una chiesa di maggiore dimensioni, che non fosse la modesta
cappellina nel palazzo Soderini,
decide di spostare il seminario nei locali dell’ex convento
dei frati Francescani in piazza dè
Prati, che nel 1814, a seguito della soppressione del convento, erano diventati di
proprietà del Capitolo Vescovile. Nel frattempo lo stesso edificio di via Panico
era diventato l’Orfanotrofio di Civita
Castellana, retto dalle Maestre Pie
Venerini dal 1822 al 1986, una autentica
gloria e perla nella millenaria storia di
Civita Castellana, ma questa è un’altra storia che vi sveleremo in altre ricerche. Se la
scelta di trasferire il seminario nell’ex convento, fu ottimale per gli spazi e la vastità
della chiesa di San Pietro, (oggi San
Francesco), creò fin dall’inizio dei problemi
di coabitazione con la locanda della Croce
Bianca, ma per capire la situazione che si
era venuta a creare, leggiamo il contenuto
di una missiva del 1851: “…alla Reverenda
Camera Apostolica, quantunque però nel
nuovo seminario si fosse trovato un luogo
più adatto ad uso degli alunni, tuttavia due
grandi inconvenienti vi ostano alla disciplina dei seminaristi, giacchè 1) si è vicini,
anzi attigui alla Locanda della Croce
Bianca, le cui finestre sono nel cortile di
fronte a quelle del seminario, 2) in tempi
così calamitosi e turbolenti, i seminaristi
per recarsi alla Cattedrale sono costretti a
passare per la piazza, 3) si chiede, allora
di prendere in enfiteusi i locali della locanda per la somma annua di lire 100, al fine
di eliminare il gravoso inconveniente…..”
Campo de’ fiori
35
Il 9 e 10 Aprile si Ł svolta la prima edizione, che si ri
Porte aperte al garden centre Ve
Numerosissimi i visitatori che hanno potuto trovare tutte
momento
Sabato 9 e domenica 10 Aprile, prima
edizione del “porte aperte” nel nuovo
ed esclusivo garden centre, unico del
centro Italia: Verdeflora.
La struttura, nata come vivaio, sempre fornitissimo in ogni periodo dell’anno e per
ogni occasione, è stata trasformata in un
luogo di relax e comodità, dove fare i
propri acquisti diventa piacevole e divertente. Per lasciare, infatti, che le mamme
ed i papà possano passeggiare tranquillamente con il proprio carrello tra gli scaffali e le piante ed i fiori di stagione, è stato
ideato uno spazio riservato ai più piccini,
nel quale poter giocare indisturbati. I geni-
tori, poi, terminato il loro giro, hanno la
possibilità di rimanere vicino ai propri
bambini, sedendo sugli appositi tavoli di
fronte lo spazio da gioco, gustando una
bevanda, leggendo il giornale e scambiando qualche chiacchiera con chi, magari, si
è incontrato per caso, dopo tanto tempo.
Centinaia tra clienti abituali e curiosi, in
queste due splendide giornate di primavera, si sono recati al vivaio per soddisfare la
voglia di iniziare a prendersi cura del proprio giardino, proseguendo, poi, durante
tutto il periodo estivo.
Sono così tante le proposte e le idee
esposte che ce n’è veramente per tutti i
gusti. Non si può uscire senza aver acquistato qualcosa!
Arredamento da giardino, complementi
d’arredo per la casa, attrezzatura da giardinaggio, tutto per gli animali domestici,
vasi in terracotta e resina di tutte le forme
e dimensioni, piante d’appartamento, fiori
e piante da giardino, piantine e semi per
l’orto ed ancora molte, molte altre idee e
novità, sempre alla moda, si possono trovare presso il garden centre di Fabrica di
Roma, dove trascorrere un pomeriggio in
serenità, immersi nella natura, unendo l’utile al dilettevole!
Arredo giardini
Esemplari di cycas
Palmizi e piante mediterranee
di Massimiliano Pacelli
Fabrica di Roama (VT) - Str Falerina km 9,00 - Tel. 0761.568622 - Fax 0761.567951
www.verdeflora.it - [email protected]
Campo de’ fiori
36
Noblesse oblige; egli
riusciva ad ingaggiarli
perché li pagava bene,
tanto da retribuire i suoi
migliori solisti con 150
dollari la settimana,
ossia tre volte quello
che all’epoca guadagnava Louis Armstrong nell’orchestra di Fletcher
Henderson.
... continua dal numero 79
Bix Beiderbecke e Frankie Trumbauer
furono i precursori di alcuni stili Jazzistici
che si sarebbero affermati molti anni
dopo. Nello stile di Bix si sarebbero riconosciuti alcuni trombettisti come Chet
Backer e Miles Davis; allo stile di Frankie
si ispirerà Lester Young che, a sua volta,
farà da apripista a Charlie Parker e Lee
Konitz.
Bix Beiderbecke e Frankie Trumbauer trovarono poi una sistemazione duratura ed
economicamente soddisfacente nell’orchestra di Paul Whiteman che da tempo li
corteggiava; quest’uomo, che aveva
tenuto a battesimo la: Rapsodia in blu e
che si era immeritatamente acquistato il
titolo di Re del Jazz, sapeva quali erano i
migliori Jazzmen bianchi negli Stati Uniti
e ne faceva incetta, come si suol dire:
Però non tutto era rose
e fiori, per Bix. Il vero
guaio era l’alcool, ne
beveva in quantità industriale ed era costantemente ubriaco. Chi ebbe
modo di frequentarlo,
negli ultimi anni della
sua vita, raccontava che
ne teneva in casa scorte
abbondanti dalle quali
attingeva con un mestolo. A forza di bere si
stava distruggendo, al
punto che, alla fine del
1928, venne ricoverato
in pessime condizioni in
un ospedale di Long
Island, per poi ritornare
nella sua città natale per un periodo di
convalescenza.
Da quel momento non si riprese più completamente, era più facile trovarlo con un
bicchiere in mano che intento a suonare
la cornetta. Se ne stava tappato nella
camera di un alberghetto dove abitava
nella 44° Strada, in mezzo ad un disordine indescrivibile, si era poi trasferito a
Queens, un sobborgo di New York, dove
fu colto un banale raffreddore che degenerò in polmonite. Era ormai la fine, Bix
Beiderbecke morì il 6 agosto 1931, aveva
appena ventotto anni.
Fin qui, in estrema sintesi, la vita di Leon
Bismarck Beiderbecke - Bix, ma dopo la
morte comincia la leggenda di quel giovanotto timido che non pensava che alla
musica e che aveva fatto piangere di
commozione King Oliver, allorquando una
sera aveva suonato nella sua orchestra al
Plantation di Chicago, aveva suscitato
l’ammirazione di Louis Armstrong e di
tutti i Jazzmen che lo avevano conosciuto
e che avevano tutti un aneddoto da raccontare.
Uno che parlò di lui con molta ammirazione ed affetto fu Paul Whiteman al
quale il cornettista aveva pure causato
non pochi problemi, egli disse:
“ … Bix non è stato soltanto il più grande
musicista che io abbia mai conosciuto,
ma anche il più grande gentiluomo che io
abbia incontrato,
“ … era un uomo meraviglioso, tranquillo,
modesto, uno che non si spazientiva mai
e che prendeva le cose come venivano,
“ … nonostante la sua grandezza era
infatti tutto, fuorché uno che si desse
delle arie; Bix era qualcosa di più che una
persona gentile e lo si capiva ascoltando
la sua musica,
“ … in un modo o nell’altro dava l’impressione di essere sempre alla ricerca di
qualcosa al di la della sua portata,
“ … la sua continua ricerca di qualcosa di
assolutamente perfetto gli aveva creato
attorno una specie di mistico alone,
“ …avevi l’impressione di avere dinanzi un
genio che lottava per raggiungere la bellezza, anche se non l’avrebbe mai raggiunta. Capivi che era molto al di sopra di
te perché sentiva la bellezza a cui si sforzava di avvicinarsi.
Bix Beiderbecke esercitò una enorme
influenza su un’intera generazione di
musicisti Jazz, soprattutto bianchi, e non
solo sui cornettisti. A lui si ispirarono
anche specialisti di altri strumenti come il
saxofonista Bud Freeman, il clarinettista
Pee Wee Russell, il trombonista Brad
Gowans. Centinaia di altri solisti americani ed europei perdettero intere giornate
sui suoi dischi per cercare di capire i
segreti di quel giovanotto di Davenport.
Correva l’anno 1991, quando il regista
Pupi Avati, per rendere omaggio a questo
mito, diresse il film capolavoro: Bix Un’ipotesi leggendaria.
Riccardo Consoli
Campo de’ fiori
37
L’angolo del Bon Ton
“Gli ultimi dettagli”
di Letizia Chilelli
Prima di dedicarci ai
veri e propri protagonisti del giorno delle
Nozze, concludiamo la
panoramica sull’allestimento dell’organizzazione soffermandoci
sugli ultimi dettagli da
preparare.
Il fotografo
Le foto, nel giorno delle
Nozze, sono importantissime poiché fissano
per sempre ogni istante
del giorno più importante.
In media dovranno
essere scattate circa
100 foto, compresi i
provini. Le stampe
potranno essere a colori o in bianco e nero,
bellissime ad esempio
sono le foto con i ritocchi di colore eseguiti a mano, o con effetti anticati.
Ecco di seguito elencati gli scatti che non
devono assolutamente mancare: l’uscita di
casa della sposa, l’attesa e l’ingresso dello
sposo con la madre, l’arrivo della sposa in
Chiesa, l’entrata della sposa in Chiesa al
braccio del padre, lo scambio degli anelli,
le firme sul registro, l’uscita con la pioggia
di riso, la sposa da sola, lo sposo da solo,
i testimoni della sposa, i testimoni dello
sposo, la sposa con le sue damigelle, la
sposa con i suoi testimoni, lo sposo con i
suoi testimoni, la sposa con i genitori, lo
sposo con i genitori, la sposa e lo sposo
insieme, gli sposi con i genitori di entrambi, il taglio della torta, il brindisi, il lancio
del bouquet, le foto ricordo con gli invitati. Le foto saranno poi custodite nell’album
che spesso ha la copertina in cuoio impreziosita con inserti in legno, ceramica o
argento, il formato sarà 34x34 e conterrà
foto 30x30 o 24x30.
Le ultime tendenze sono anche quelle
degli album ideati, con copertina in carta
di Varese o tessuto, come veri e propri libri
40x50, con foto ad altissima definizione
che vengono stampate direttamente sulle
pagine e possono essere accompagnate
da frasi e commenti degli sposi.
Le pagine avranno grammatura leggera ed
i colori verranno scelti tra il bianco e l’avorio, potrà essere usato anche il nero, per
le foto in bianco e nero.
Le foto più belle e ricercate, però, saranno
quelle scattate dagli amici, proprio per
questo un’idea molto carina sarà quella di
lasciare su ogni tavolo, dove verrà allestito il ricevimento, una macchina fotografica
usa e getta con la quale gli amici potranno
scatenarsi!!
Il Video
Per il video del giorno delle Nozze si potrà
scegliere tra il farlo effettuare con una
camera fissa che riprenda tutta la
Cerimonia oppure far fare un montaggio
delle immagini più belle che raccolgono le
varie fasi: dai preparativi alla fine del ricevimento.
La scelta della colonna sonora
spetta all’operatore sotto consiglio
degli sposi.
Molto carina è anche l’idea di
effettuare qualche foto o girare
qualche piccolo filmato qualche
giorno prima delle Nozze, per
immortalare “i fidanzati”.
Molto graditi saranno anche i
filmati girati dagli amici, anzi
spesso sono proprio i più veri e
divertenti!
I Paggetti
I bimbi e le bimbe saranno
due o più, l’importante
è che siano in numero pari. La scelta
potrà ricadere tra i
figli dei fratelli o
delle sorelle degli
sposi o tra i figli
degli amici intimi
della coppia, l’età
sarà compresa tra i
4 e gli 8 anni.
Nei matrimoni più
formali uno dei paggetti porterà il cuscino con gli anelli, il
bimbo, in questo
caso entrerà prima
degli sposi da solo o
con una damigella.
Occhio alla scelta dei vestiti dei bimbi che
dovranno sì essere in linea con l’abito della
sposa, ma soprattutto dovranno essere
pratici: i bambini dovranno sentirsi a loro
agio sia nell’abito che indosseranno sia
con le scarpine che calzeranno visto che
anche per loro la Cerimonia e il ricevimento saranno molto lunghi!
I Testimoni
La scelta, qui, sarà naturalmente a discrezione della coppia.
Gli unici accorgimenti saranno quelli sull’abbigliamento.
Le donne dovranno consultarsi con la
sposa.
Gli uomini avranno un abbigliamento adeguato alla scelta dello sposo, di suo padre
ed eventualmente dei fratelli.
I Documenti
Ecco i documenti che servono per le
Nozze: copia integrale dell’Atto di Nascita
o Estratto per riassunto di Nascita, certificato contestuale (Stato Civile, cittadinanza, residenza); foglio di congedo militare
(se lo sposo non ha compiuto 25 anni).
Va fatto il “consenso matrimoniale” presso
il Comune di residenza, alla presenza di
due testimoni; se la Cerimonia verrà celebrata in Chiesa non vanno dimenticati il
Certificato di Battesimo, Cresima e di libero stato religioso.
Ora, arriviamo ai tasti dolenti, vediamo,
infatti le spese da affrontare dai genitori
dello sposo e quelli della sposa.
I genitori dello sposo pagheranno:
l’anello, il bouquet della sposa, i fiori che
andranno sul revers della giacca dei testimoni, l’automobile per i testimoni dello
sposo, il viaggio di nozze, l’acquisto
della casa e l’arredamento, la cena
per l’addio al celibato.
Ai genitori della sposa
andranno le spese: delle partecipazioni e degli inviti, delle
bomboniere per i testimoni, dei
parenti stretti e degli amici di
famiglia (qualora si decidesse di
diversificarle), del corredo per la
casa, degli addobbi floreali, della
musica, del rinfresco (comprese
le mance), dell’affitto del locale
dove si festeggia, del servizio
fotografico, del regalo per lo
sposo, l’offerta alla Chiesa, dell’automobile per la sposa e per gli
eventuali ospiti di riguardo, del
mobilio della camera da letto (ma non il
materasso che tocca al marito!), la cena
per l’addio al nubilato.
Vi ricordo che per quanto riguarda le
spese, quelle da me indicate da dividersi
tra i genitori dello sposo e della sposa, ho
fatto riferimento a quella che è di solito la
tradizione, ma come sempre, il buon senso
guiderà la scelta degli sposi, appunto sulla
divisione delle somme da investire.
(Fonti internet: donnad.it; miomatrimonio.it)
38
Campo de’ fiori
Squadra di caccia
Donati 1.500
“Valle del Treja”
all’associazione “Una mano al tuo ospedale” durante la cena di fine
stagione e grande successo per la giornata ecologica
Un omaggio floreale è stato, poi,
rivolto a tutte donne presenti, che
potevano sembrare fuori da questo
contesto quasi prettamente maschile.
Così si è concluso l’annuale incontro
conviviale, ma la squadra al completo, in attesa di ritrovarsi all’apertura della prossima stagione, si è
radunata domenica 3 aprile per
ripetere la bella esperienza della
giornata ecologica, già collaudata lo
scorso anno. In circa trenta, hanno
“abbandonato” gli abiti da cacciatori e per vestire quelli di “operatore
Nella foto a sx: il caposquadra Alberto Stinchelli consegna la somma raccolta al presidente di “Una
ecologico” e ripulire pazientemente
mano al tuo Ospedale”, Luciano Caregnato. Nella foto di dx: due componenti del gruppo che sono stati
alcuni dei tanti terreni delle campasimpaticamente “attapirati”
gne civitoniche, incivilmente usati
Anche quest’anno i cacciatori della squasto di un sistema divisorio per la stanza
da comuni cittadini come proprie discaridra “Valle Treja” di Civita Castellana hanno
day ospital del reparto di chirurgia dell’
che, nelle quali lasciare liberamente tutto
dimostrato che dietro una pelle apparenteospedale Andosilla, come ha spiegato
ciò di cui non hanno ormai più bisogno.
mente dura si nasconde un cuore molto
Caregnato, ringraziando i presenti per la
Un’operazione veramente ammirevole, ma
generoso. Durante il consueto appuntadisponibilità e la premura dimostrata verso
di cui non ci sarebbe bisogno se solo ci si
mento che segna la chiusura dalla stagiol’importante struttura ospedaliera.
comportasse in modo rispettoso verso la
ne venatoria, il 25 di marzo, infatti, il
Oltre al nobile gesto, però, momento sicunatura che ci circonda e ci ama, fornendocaposquadra Alberto Stinchelli ha conseramente cruciale, la serata è stata ralleci tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
gnato nelle mani di Luciano Caregnato,
grata dall’assegnazione di simpatici riconoDovremmo amarla anche noi! Cara squapresidente della nota Associazione civitoscimenti: c’è chi ha avuto il “tapiro” per
dra “Valle del Treja”, tutto questo vi fa
nica “Una mano al tuo ospedale”, la
non aver sparato neanche un colpo di fuciveramente onore!
somma di 1.500,00 €, raccolta durante la
le in tutte le numerose battute, o chi è
serata, che ha contato oltre trecento invistato premiato per aver “padellato”, come
Mario Sardi
tati tra parenti, amici e simpatizzanti dei
si dice in gergo, più prede di tutti, o ancocomponenti dell’affiatatissimo gruppo. Le
ra, per essere il più anziano del gruppo e
offerte sono già state destinate all’acquiche tiene alto il nome dell’arte venatoria.
Discarica abusiva a due
passi dalla città
Campo de’ fiori
XV
39
Fiera Agricola di Capr
Degustazioni gratuite e tanti spettaccoli musicali, con la
Barbara Chiappini
, dal 27 al 29 Maggio
PROGRAMMA E PRODOTTI TIPICI
Caprarola è arrivata alla sua quindicesima edizione della Fiera agricola che
per il week end di fine maggio propone
una serie di degustazioni di dolci e piatti
tipici locali e alcuni appuntamenti musicali.
La Fiera agricola si sta sempre più confermando come un’ occasione indispensabile
non solo per il contatto diretto con gli agricoltori della zona e con le ultime innovazioni tecnologiche nel campo della meccanizzazione, ma anche per comprendere e
diffondere la cultura del territorio e delle
sue tradizioni, attraverso la presentazione
di attività artigianali con promozione e
degustazione di prodotti tipici locali.
Situata sul percorso della Cassia Cimina, a
soli 60 chilometri da Roma, e facilmente
raggiungibile anche dall’autostrada del
Sole, uscita per Orte o Magliano Sabina,
Caprarola, oltre ad essere una delle perle
artistico – architettoniche tardo rinascimentali più preziose dei Monti Cimini, per
la presenza del prestigioso Palazzo
Farnese, è soprattutto uno dei principali
centri di produzione e trasformazione della
nocciola a livello europeo.
La Mostra Mercato che ogni anno registra
un ottimo successo di pubblico, si svolge il
28 e il 29 Maggio presso il “Pratone ed i
viali adiacenti” del centro commerciale “La
Paradisa”.
Verrà organizzato anche quest’anno il
divertente “campionato del tozzetto” , il
dolce alle nocciole più amato della tradizione caprolatta.
PALAZZO FARNESE: L’orgoglio di Caprarola
La costruzione del palazzo – con la sua caratteristica
forma pentagonale – fu affidata da Alessandro
Farnese (divenuto papa Paolo III) ad Antonio
da Sangallo che iniziò i lavori intorno al 1530 e,
dopo un’interruzione, fu terminata da Alessandro
Farnese (nipote di Paolo III) che ne commissionò
l’esecuzione a Jacopo Barozzi da Vignola.
Recenti ricerche hanno portato alla luce vari disegni,
risalenti alla prima metà del ’500, attribuiti al
Sangallo ed a Baldassarre Peruzzi, nei quali è
possibile individuare la “Rocca di Caprarola“.
Lo studio del Vignola, come si evince da una serie di
scritti e progetti, iniziò prima del 1555, pertanto l’edificio risulta un insieme di architettura militare e civile. Bastioni, fossati, recinti e ponti levatoi danno l’idea della fortezza militare; giardini, architettura elegante e capolavori artistici, danno l’idea del
palazzo signorile. Esso può considerarsi terminato nel 1575, anche se ulteriori lavori di
rifinitura si protrarranno fino al 1583.
A molti anni dopo risale la definitiva sistemazione della parte antistante il Palazzo ed il
completamento dei giardini, finiti infatti da Jacopo Del Duca e da Girolamo
Rainaldi. Numerosi pittori ed artisti lavorarono nell’arco di un ventennio alla realizzazione del ciclo iconografico.
VENERDI’ 27 MAGGIO
Allestimento fiera
Ore 21,00 Solenne Processione a Maria
SS del Sacramento
SABATO 28 MAGGIO
Ore 10,00 Apertura fiera
Ore 11,00 Degustazione gratuita dei
prodotti tipici preparati in loco, ricotta, formaggi offerta dalla Direzione Fiera.
Degustazione gratuita dolci tipici
offerti da “La casa del Pane”.
Ore
15,30
Qualificazioni
VI
Campionato del Tozzetto.Sponsor
Assofrutti
Ore 17,00 Degustazione gelato alla
Nellina offerto dalla Direzione Fiera.
Ore 19,00 Braciata al Pratone gestita
dal Comitato Sagra della nocciola.
Ore 21,30 X Festival “Nocciolina
d’Oro”, manifestazione canora accompagnata dal complesso Ciappala’s Band, da
Barbara
Chiappini
–
sponsor
Euronocciola.
DOMENICA 29 MAGGIO
10,30 Degustazione gratuita di prodotti tipici preparati in loco, ricotta
formaggi offerta dalla Direzione Fiera.
Degustazione gratuita di prodotti tipici
offerti da “ La casa del Pane”.
Ore 17,00 Finale campionato del
Tozzetto, sponsor Assofrutti.
Ore 19,30 Cena nella tensostruttura
con piatti tipici della tradizione popolare
in collaborazione con i rappresentanti dei
ristoranti locali.
È possibile prenotare ai numeri:
0761/646906 – 0761 646872.
Ore 21,00 Spettacolo di Danza, Musica e
Teatro.
VI ASPETTIAMO NUMEROSI,
NON MANCATE!!!
Campo de’ fiori
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LA DIRIGENTE SCOLASTICA, PROFESSORESSA CESARINA SANTOCCHI, PRESENTA
IL 150° ANNO DELL’UNITA’ D’ITALIA
SECONDO L’ISTITUTO COMPRENSIVO “GIOVANNI FALCONE E PAOLO BORSELLINO” DI VIGNANELLO.
Un
calendario
commemorativo in
occasione del 150°
anno
dell’Unità
d’Italia realizzato
grazie ai laboratori
di ricerca e di sviluppo attivati all’interno dei più ampi
e vari ambiti nella
della Prof.ssa Maria trasversalità opeCristina Bigarelli
rativa e collaborativa dei diversi
gradi, dalla scuola dell’infanzia, alla primaria fino alla secondaria. I docenti hanno
stimolato i discenti a cimentarsi in una
parallela ed integrativa realizzazione artistica, musicale, linguistica, poetica e letteraria con il duplice obiettivo della celebrazione dei 150 anni dell’Unità della nostra
Nazione ed anche del contributo allo sviluppo nei minori dell’amore per la patria,
del sentimento di pace, di solidarietà, trasmettendo valori umani e culturali. La
scuola si rende promotrice e artefice di un
progetto atto a migliorare e a formare gli
uomini, insieme al fondamentale input
familiare, ed i cittadini unitamente al senso
dello Stato. L’elaborazione del progetto ha
nel Calendario una scansione mensile che
percorre l’anno solare evidenziando i
momenti fondamentali che hanno reso
l’Italia unita, così come la conosciamo e la
viviamo da allora ad oggi. La scuola
dell’Infanzia di Vallerano ha costruito una
gigantesca torta con scritto sopra BUON
COMPLEANNO ITALIA ed inoltre si è occupata del periodo dei Carbonari, dando ai
bambini la possibilità di apprendere il loro
stato, quale fosse il loro ruolo ed anche il
modo di vestirsi. Infatti i piccoli alunni
hanno indossato gli abiti dei carbonari, con
il visetto sporco di nero. Nella Scuola
dell’Infanzia di Vignanello hanno riprodotto quello che di meglio è del libro Cuore, il
Tamburino Sardo, con lo splendido sfondo
di cinque immagini dell’Italia che rappresenta tutti noi, i monumenti, i prodotti
gastronomici, lo Stivale e l’Unità. I bambini hanno suonato delle marcette al ritmo
dei loro tamburi. In tutto questo la collaborazione attiva e fattiva dei genitori è
stata molto importante nel coadiuvare l’operato delle insegnanti nei laboratori. Le
prime tre classi della primaria si sono
cimentate nella lettura e l’interpretazione
del libro “Enrico e i suoi compagni” che è
una riduzione del libro Cuore, ampliando la
loro attività ai principali personaggi del
Risorgimento nella produzione di album
con poesie ispirate alla Patria e a quel
periodo storico. Gli studenti delle quarte
hanno effettuato ricerche storiche sui personaggi dei paesi di Vignanello e Vallerano
che sono stati protagonisti nella unificazione dell’Italia: uno di questi è Francesco
Orioli il cui mezzo busto fa da sfondo al
Paese di Vallerano. Inoltre sono stati evidenziati altri personaggi, volontari morti
per la Repubblica Romana del 1849. Le
classi quarte di Vignanello, attingendo alla
ricerca storica del Prof. Augusto Pacelli,
hanno voluto ricordare Sisto Bruni, uno dei
principali personaggi di Vignanello che fu
presente alla battaglia di Mentana con
Garibaldi e fu anche decorato con la medaglia al Valore. Volontario che riuscì a votare pur non avendo il censo. Le informazio-
Campo de’ fiori
ni storiche raccolte hanno permesso anche
di eseguire un piano arricchito da bandierine, semplici elementi ed oggetti esplicativi che rappresentano importanti momenti storici, come il Re e Garibaldi che si
incontrano a Teano. Il Raggio Guida di
color giallo ci indica Sisto Bruni ed il Paese
di Vignanello che fa da sfondo. Le poesie
libere sulla Patria sono state un momento
di grande emozione, combinandosi con la
splendida immagine dal titolo “I
Vignanellesi e il Risorgimento”. I ragazzi
delle scuole medie hanno contribuito con i
fumetti e le ricette riguardanti quell’epoca,
con “L’ultima ora di Venezia”, “La
Spigolatrice di Sapri”, quest’ultima recitata
dai ragazzi della prima media. Non sono
mancati i momenti di canto e musica nei
quali le note del “Va Pensiero”, ben interpretate dalle classi terze, hanno fatto rivivere lo spirito risorgimentale. I volti di
Vittorio Emanuele II, Cavour e Mazzini
sono stati animati dalla canzone
“L’Italiano” di Toto Cutugno intonata mirabilmente dagli alunni uscenti dell’ultima
classe secondaria di I° grado. La motivazione finale del ballo ha stretto il cerchio
dell’interdisciplinarità.
Il mese di
Dicembre ci saluta con una bandiera
gigantesca fatta con i ritagli di tappezzeria
arricchita dalla ricerca storica delle quinte
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classi sul tricolore: tutti i ragazzi vestiti con
i colori della bandiera Italiana hanno cantato l’inno al Tricolore. Tutto ciò ha avuto
la bellissima cornice
della Tombola
Figurata
con
i
personaggi
del
Risorgimento, con conferenze a tema e
con l’esposizione di altri pregevoli lavori
creativi, artistici, nelle tre giornate del 1415 e 16 aprile, che rimarranno nel cuore di
tutti !
Nel cuore
Un Medico di grande talento, di grande espressione umana, un padre ed un
marito di valore, un uomo che ha saputo vivere, aiutare, soffrire e morire con
dignità. Ci ha insegnato a gioire e ad essere appassionati della vita.
Il 09 Aprile 2011 è venuto a mancare il Dott. Mario Petti che
per i suoi cari, i suoi amici, i suoi conoscenti e tutti i suoi pazienti più che il
Dottor Petti…era Mario, perché ciò che lo ha distinto è stato il sentimento di
amicizia e di fraternità che ha saputo dimostrare a tutti. Parole sempre pronte
a rassicurare, disponibilità sempre presente nel suo fare, professionalità, un
senso di affidabilità nel decidere ed un’ espressione di umanità che ha reso la
sua presenza in questo mondo, un bene per tutte le persone che lo hanno
incontrato e conosciuto. Il Paese di Vignanello esprime l’affetto, la gratitudine per l’umiltà, la semplicità e la cordialità che lo hanno contraddistinto anche
fuori dalla sua Italia. Queste doti sono state per tutti un dono e saranno custodite nel cuore. Chi l’ha conosciuto non potrà mai dire che ha completamente
lasciato un vuoto, ma ha fatto il pieno di simpatia e di amore.
“Ci mancherai!”
Maria Cristina Bigarelli
Nell’anniversario della morte di Angelo Mecaroni
02.05.2010 - 02.05.2011
Ciao papà, anche se non sei più tra noi,
resta sempre vivo nei nostri cuori
il tuo dolce sorriso.
Rita e Bernardino
Anche se non sei più accanto a me, non
mi sento mai sola, poiché, in ogni giorno
della mia vita, mi accompagna sempre la
tua memoria.
Simonetta
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Campo de’ fiori
Una “Fabrica” di ricordi
Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma
Le origini del calcio Fabrichese
N
ei primi anni ’40, quando si era
nel mezzo della Seconda Guerra
Mondiale, Fabrica ospitava diversi
corpi militari, dai miliziani che avevano
stanza nel Barco, con un reparto specializzato nell’addestramento dei cani, ai tedeschi che erano, allora, nostri alleati e che
avevano il loro quartier generale sulla
di Sandro Anselmi Rocca.
C’era così molta disciplina nel paese e vigeva anche il coprifuoco, ma ciò non toglieva che nascessero rapporti di amicizia fra i militari ed i paesani, tanto che, sollecitatati dai tedeschi, i frabrichesi vennero invitati, addirittura, a
formare una squadra di calcio per poter giocare contro una
loro formazione. L’amore per il pallone s’era già manifestato
nel paese, e quella era ora un’occasione che inorgogliva i locali, che, in quattro e quattrotto, accroccarono una formazione;
le divise e le scarpe erano di certo rimediate, ma la passione
ed il campanilismo erano autentici e riempivano i cuori di quei
giovani ragazzi come se avessero dovuto disputare un mondiale.
A memoria dell’amico Corino Bianchini che mi ha aiutato a
rispolverare questi ricordi che fanno parte, ormai, della storia
del nostro paese, i nomi che rimangono sono quelli di “Bocco’”,
che giocava in porta, e di Giovanni Carlini detto Franco, all’attacco; quest’ultimo era quasi un calciatore professionista in
quanto aveva militato nel Civita Castellana e poi, per essersi
trasferito, nel Casale Monferrato. I tedeschi annoveravano
però ben altri giocatori, professionisti come Spritzinger e
Fritz Walter che era stato capitano della nazionale tedesca,
vincitrice dei mondiali sull’Ungheria. Il campo era, allora, nell’attuale giardino della villa dei Maurizi, proprio accanto al
distributore di Corino, e quanto sudore è stato versato dai
nostri per difendere con orgoglio i nostri colori, ma era, quella, una battaglia impari!
Un episodio, in particolare, dice della rabbia e della rassegnazione di nostri: all’ennesimo gol fatto dai tedeschi ai nostri
danni, Franco Mastrantoni che aveva allora appena 10 anni e
già appassionato di calcio seguiva la partita da dietro la nostra
porta, quando vide entrare per l’ennesima volta la palla in rete,
gli diede, per stizza, un piccolo calcio. Un tedesco che era lì a
sostenere la sua squadra, indignato estrasse la pistola e …
Franco si ritrovò, senza sapere come aveva fatto, direttamente nei “nocchieti di Vallecchia”!!!
Il giocatore tedesco Walter Fritz,
capitano della nazionale tedesca negli anni ‘40.
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Campo de’ fiori
a
l
l
a
r
Vet
Le guide di Campo de’ fiori
V
etralla è, nei miei
ricordi, il paese
che attraverso
ogni estate, con la mia
famiglia, per arrivare
al mare. La via centrale è, infatti, la più trafficata, ricca di negozi
e bar, un paese vivo e
pieno di iniziative e
di Ermelinda
feste, soprattutto duBenedetti
rante il periodo estivo,
come si legge sugli striscioni ed i manifesti
esposti lungo la strada. Si avvicina di
nuovo la stagione calda e, quindi, presto
rivivrò questi ricordi, ma nel frattempo, in
questi primi giorni di primavera, ho voluto
visitarla tutta per approfondirne la conoscenza e poi portarvi con me in questa
breve gita. Vetralla, a circa 300 mt sul
livello del mare, è situata tra le pendici del
Monte Fogliano (963 metri) e le ampie
distese tufacee che degradano verso il
mare, proprio all’incrocio di tre grandi
arterie viarie romane: la Clodia, la Cassia e
l’Aurelia. Conta attualmente poco più di
13.000 abitanti, comprese le sue numerosi frazioni: Cinelli, Cura di Vetralla,
Giardino, La Botte, Le Valli, Madonna del
Ponte, Mazzacotto, Mazzocchio, Pietrara,
Tre Croci. Il suo nome deriva probabilmente dal latino Vetus aula (Antico luogo)
o da Vetus alia (altra città, sottointeso,
vecchia), con riferimento a Viterbo (Vetus
urbs).
Iniziamo, allora, dalle origini, ripercorrendo la sua antica storia.
STORIA
Vetralla era, in principio, un
pagus villanoviano, come sembra attestare la presenza di tombe a fossa risalenti
all’VIII e VI secolo a.C., rinvenute a
Cerracchio e Poggio Montano, anche se
stando alla leggenda riportata da uno storico vetrallese del Settecento, Luigi
Serafini, la sua fondazione sarebbe avvenuta ad opera, nientemeno che, del mitico
Noè, il quale, sceso dall’Arca arenatasi
sulle alture di Valle Cajana, avrebbe
approfittato dell’ottimo vino prodotto da
queste parti per rinfrancarsi delle bibliche
fatiche del diluvio.
Un’altra
ipotesi
vorrebbe, invece,
che il villaggio
fosse stato fondato dai Galli della
Scizia, che lo
avrebbero chiamato Veter Galla
(Vecchia Gallia).
Lasciando
da
parte le fantasiose
ipotesi, è certo
che nel periodo
etrusco Vetralla è
uno dei tanti piccoli insediamenti
sparsi nella zona: nelle sue immediate vicinanze, oltre a Norchia, troviamo, infatti,
tracce di insediamenti in località Grotta
Porcina (VI secolo a.C), Monte Panese e
Valle Cajana.
Nel periodo romano, il centro viene progressivamente abbandonato in favore del
vicino Forum Cassii. La stazione di sosta,
divenuta un vero e proprio centro abitato
con tanto di locande, scuderie, mercato e
addirittura una corte di giustizia, viene
però progressivamente abbandonata tra il
VII e l’VIII secolo, a seguito delle invasioni barbariche. E’ in questo periodo che
viene a formarsi, dunque, il nucleo originario dell’attuale Vetralla: un piccolo
castrum, realizzato per esigenze difensive
sullo sperone roccioso che si affaccia sulla
valle di S. Antonio. Nel 728, Vetralla ed il
suo territorio entrano a far parte del
Patrimonio di S. Pietro. Data la posizione
strategica lungo la Consolare Cassia, il
centro subisce periodiche distruzioni: una
di queste avviene tra il 1110 e il 1134 ad
opera dei Viterbesi. Celermente ricostruito, grazie alla buona volontà degli abitanti, ospita, nel 1145, papa Eugenio III, che
proprio da Vetralla bandisce ufficialmente
la Seconda Crociata. Il feudo viene, successivamente, concesso agli Orsini e, poi,
nel 1345, ai Prefetti di Vico che, un secolo
dopo, vengono cacciati ad opera del cardinale Vitelleschi. Dopo essere appartenuto
agli Anguillara, torna sotto la giurisdizione
della Chiesa. I Vetrallesi sembrano accettare di buon grado la protezione della
Santa Sede anche se non mancano episodi di intolleranza. Uno di questi viene ricordato negli annali col nome di “Vespri
vetrallesi”, nel 1493, ai tempi del cardinale
governatore Giovanni Borgia, nipote di
Papa Alessandro VI.
Il 4 aprile 1783 Vetralla ottiene da Pio VI il
titolo di “città” e durante la dominazione
francese diviene capoluogo del Cantone
dei Cimini. Per tutto l’Ottocento, poi, la
città vede il passaggio sul proprio territorio
di austriaci, russi e napoletani, essendo
coinvolta, in numerose occasioni, nelle
vicende del Risorgimento italiano, che porteranno all’Unità d’Italia, alla fine del secolo.
continua sul prossimo numero...
Campo de’ fiori
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r
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Le
Max
FAUSTO LEALI
LA VOCE GRAFFIANTE RESE I SUOI SUCCESSI ANCOR PIU’ STRAORDINARI
Uno dei brani che
mi toccò particolarmente negli anni
della mia militanza
nei gruppi musicali,
fu proprio “A chi” di
Fausto
Leali.
Ricordo che rimasi
letteralmente folgodi Sandro Anselmi
rato da quella voce
negra e dalla bellezza estasiante del pezzo
che naturalmente fece parte, da subito,
del mio repertorio come anche “Angeli
negri”, “Deborah” e tanti altri.
Fausto ed i Novelty erano sotto contratto
della Saar, quando nel 1966 passano alla
Ri-Fi Record. Qui abbracciano il nuovo
genere beat proprio dei Beatles, tanto che
quando il gruppo inglese viene in tournèe
in Italia, Fausto fa
loro da supporter.
Con la nuova etichetta il cantante
incide “E’ solo un
gioco”, cover di
“Like a baby” di Len
Barry, e “Per un
momento ho perso
te” versione italiana
di “My heart sings”
di
Paul
Anka.
“Ferita” è un altro
brano che viene
ripreso dal repertorio della cantante
italo-americana Timi
Yuro, come pure
“Hurt” che diventerà
“A chi”. Quest’ultimo
brano verrà stampato assieme a “Se
qualcuno cercasse
di te” versione italiana di “Funny how
love can be” degli
Ivy League, tradotta da Leo Chiosso.
Grazie a Renzo Arbore, che capisce la bellezza del pezzo e ne apprezza l’interpretazione, nel 1966 esso viene programmato e
trasmesso da tutte le radio e nel 1967 il
brano svetterà nelle classifiche e venderà
oltre un milione di copie in tutto il mondo.
Fausto resta nella Ri-Fi fino al 1970, interpretando successi memorabili quali
“Deborah”, proposta in coppia con Wilson
Pickett al Festival di Sanremno del ’68
(Pickett terrà a battesimo la primogenita di
Leali e Milena Cantù “la ragazza del Clan”,
nata proprio in quei giorni e alla quale,
non a caso, verrà dato il nome di
Deborah).
Altri successi di quegli anni furono “Angeli
negri ”, vecchio brano degli anni ’50
“Angelitos negros” di Don Marino Barreto
Junior; “Un’ora fa”, portata a Sanremo nel
1969. Un flop inaspettato, invece, fu la
bellissima “Tu non meritavi una canzone”,
composta da Roberto Vecchioni e incisa
nel ’69 per Un disco per l’estate, un pezzo
di jazz puro, non adatto ad una manifestazione così popolare.
Lasciata la Ri-Fi, inciderà con varie etichette altri brani di successo come “La
bandiera di sole”, ed “Io camminerò”, scritto da un giovane Umberto Tozzi. Rivisiterà,
poi, la celeberrima “Malafemmena” di Totò
e, dopo un periodo di stasi, riabbraccia il
successo con “Io amo” al Festival di
Sanremo del 1987. Due anni dopo conquisterà il primo posto nella stessa rassegna
con “Ti lascerò”, cantata insieme ad Anna
Oxa.
La storia musicale di Fausto continua
ancora oggi con i suoi successi per appagare il suo vasto pubblico.
Campo de’ fiori
45
Il pubblico del Teatro Bianconi travolto dal
ciclone dello spettacolo “ABBAGLIATI”
Si è tenuta il 17 Aprile l’ultima replica, al Teatro
Bianconi di Carbognano,
dello spettacolo ABBAGLIATI, musical prodotto dal
Gruppo GIAD, ispirato al film
MAMMA MIA con le indimenticabili e coinvolgenti canzoni
degli ABBA.
Il pubblico è restato travolto
da quei brani che hanno
fatto ballare intere generazioni, divertito dagli attori
che hanno saputo interpretare i personaggi protagonisti
con estrema bravura e tante divertenti
gag, oltre che con balli e coreografie curate dalla bravissima Irene Spitoni di Civita
Castellana, e dai sorprendenti effetti scenici. Infatti l’intero spettacolo è stato inframezzato da filmati, ambientati sul lago di
Bolsena, dove gli stessi protagonisti dello
spettacolo teatrale hanno girato le scene
esterne previste dalla trama del film.
La storia del musical è ambientata in una
sperduta isoletta greca dove vive una
ragazza madre, Donna, insieme alla figlia
Sophia che sta per sposarsi. Sophia ha un
sogno: sapere chi è suo padre per farsi
accompagnare all’altare nel giorno del suo
matrimonio. Per scoprire questo, inizia a
leggere il diario che la madre teneva da
ragazza ed il campo si restringe su tre
nomi: Harry, Sam e Bill.
I tre invitati con l’inganno da Sophia a partecipare al suo matrimonio, si precipitano
sull’isola pensando di essere stati invitati
da Donna, pur non capendone la ragione.
Da qui inizia tutta una serie di divertenti
intrighi, battute e fraintesi che devono
portare Sophia a scoprire chi dei tre è
veramente suo padre e a trovare la sua
giusta dimensione, le sue radici.
Quello che scoprirà alla fine della storia
non è chi è veramente suo padre, ma tro-
verà se stessa e la sua vera
identità, mentre fra sua
madre ed uno dei tre presunti padri rinascerà l’amore.
L’entusiasmo del pubblico è
stato inaspettato soprattutto
quando ha richiamato, con
interminabili applausi, i protagonisti sulla scena.
Tutto il cast (Daniela
Patriarca, Isabella Lipperi,
Anna Del Negro, Patrizia
Pascale, Giuseppe Magagnini,
Carlo
Narduzzi,
Emanuele Chiossi, Matteo
Cristofari, Martina Cristofari, Arianna De
Carolis, Simone Narduzzi, Roberto Di
Loreto) ha avuto un ruolo importantissimo
per il successo dello spettacolo e tutti sono
stati bravissimi nel dare dinamicità alle
scene, ognuno nel proprio personaggio.
Ottime le scenografie, i costumi, le luci,
l’audio e la regia di Giuseppe Magagnini.
Altre repliche sono programmate a partire
dal 22 Ottobre e, vista la risposta del pubblico, prevediamo … lunghe file al botteghino.
Cristina Evangelisti
Campo de’ fiori
46
L’angolo del poeta
LE FOGLIE SECCHE
L’AZIONE CATTOLICA
Ho una grande paura delle foglie secche.
Paura che io possa diventare come loro.
Paura che il vento mi trasporti
e mi abbandoni
sola
in paesi lontani.
Paura di essere dimenticata
o ancor peggio schiacciata.
L’Azione Cattolica
non è una politica.
Se faremo questo
vedremo che al più presto
Ma è continuazione
della Santa Missione,
da questa nostra impresa
trionferà la Chiesa.
che insegnò Gesù
agli uomini quaggiù
Allora sarà il giorno
che faranno ritorno
Ma la paura che preme di più il mio cuore
è che sento sfuggire,
col passare del tempo,
tutto quello in cui credevo:
un’amicizia sincera,
un dolce sguardo
o una tenera carezza.
e fortunati siamo
noi che ci apparteniamo.
da tutti i continenti
le smarrite genti.
Siamo una immensa schiera
sotto una sol bandiera
Già dall’Occidente
come dall’Oriente
e invochiamo a viva voce
il trionfo della croce.
si nota un movimento
di riavvicinamento,
Ma per essere in missione
ci vuole una formazione
attratti tutti dall’amore
dell’unico Pastore.
e la lezione che abbiamo appresa
dalla Santa Chiesa
Perciò questa lotta santa
a noi non ci spaventa,
ci ha fatto ben vedere
qual è il nostro dovere:
perché l’animo in festa
travolge ogni tempesta
essere obbedienti
e sempre coerenti
alla sua gerarchia
che insegna la via
agli uomini di ogni razza,
per la loro salvezza.
e il nostro protettore
pregherà il Signore,
Ma il mondo è fatto di sogni solamente.
Io viaggio con loro
e la sera stanca mi ritrovo
aggrappata alla mia vita.
L’amore è un frutto dolce e intrigante
quando le mani si sfiorano
i cuori si scaldano;
ma se si rimane soli tanto tempo
cosa fa?
Questa foglia quasi ingiallita
ha paura di staccarsi dal ramo
ma deve far posto ad un’altra vita:
perché, sai Anna? Così gira il mondo!!!
Anna Ginevra
Poi abbiamo visto
che per servire Cristo
si deve sempre lottare
ma non per ammazzare,
ma per abbattere il male,
che è il nostro rivale.
che non ci faccia errare
in questo immenso mare,
che si chiama la vita
ma che ci sia di luce e
guida.
Aprile 1975
Lecce nei Marsi (AQ)
Loreto Terra
Oroscopo di Maggio
Campo de’ fiori
Maggio-21
LEONE 23 Luglio - 22
Avanzerete rapidamente verso le conquiste
che soddisfano il vostro
cuore, consentendovi di
amplificare i vostri legami
affettivi per renderli più appaganti. Le attività sportive di base vi consentiranno di sviluppare la resistenza e aumentano la vostra
prestanza fisica. La vostra vita professionale
vi chiederà di lavorare il doppio.
VERGINE 23 Agosto - 22
Settembre La passione busserà alla vostra porta.
Avrete una notevole dose
di energia che vi permetterà di raggiungere i molteplici obiettivi che vi
siete prefissati. Attenzione soltanto alla troppa attività, che potrebbe incidere sul sistema
nervoso rendendovi irritabili. E’giunto il
momento di collaborare e comunicare di più
con i colleghi.
23
BILANCIA
Proverete la gioia di
vedere alcuni risultati positivi a seguito degli sforzi di
adattamento che avete
fatto in questi ultimi mesi. Questo vi porterà
ad essere più vicini al vostro partner, a cui
sarete in grado di dare più fiducia. Sono previsti alcuni alti e bassi in salute. In campo
professionale potrete espandere le vostre
ambizioni.
CANCRO 22 Giugno - 2
LuglioI vostri rapporti si
fanno più densi e voi sarete
più dinamici del solito. In
aumento anche la vostra
capacità di persuasione. Sarete più che mai
in grado di proporre le vostre idee e ciò vi
permetterà anche di stabilizzare la vostra
vita sentimentale. C’è qualcosa da modificare nel vostro modo di mangiare, e adeguarlo il più possibile al vostro stile di vita.
Avrete un intenso bisogno
emotivo, per cui l’amore
sarà in primo piano nella
vostra vita. Riuscirete ad
essere più ricettivi con il vostro partner, il
quale saprà corrispondervi. Alcuni malesseri
già esistenti si affievoliranno. Nuovi progetti
sono in arrivo, e per voi sarà più facile prendere coscienza dei vostri bisogni.
SCORPIONE 23 Ottobre 21 Novembre Sarete particolarmente sensuali e
desiderosi di ricevere e
dare tenerezza, ma con
sincerità e senza finzioni.
Anche se alcune coppie dovranno affrontare
qualche litigio che potrebbe portare ad una
temporanea rottura. La vostra vitalità sarà
eccellente. Riuscirete a prendere iniziative
forti riguardo la vita professionale.
ARIETE 21 Marzo - 20 Aprile
Si potrebbero verificare
situazioni abbastanza tese,
con la tendenza ad andare
fuori controllo, sia sul
campo delle amicizie che
quelle familiari e intime. Attenzione alla salute, il ritmo sempre più frenetico della vita
potrebbe causare attacchi di stanchezza.
Questo è un buon momento se avete deciso
di avviare nuovi progetti.
TORO 21 Aprile - 20 Maggio
Sarete turbati da sentimenti contrastanti, passioni forti
o
lunghe
riflessioni.
Nonostante qualche colpo
alla vostra forma generale,
manterrete un livello energetico più che
positivo. Questo è un periodo che offre ottime opportunità, le vostre idee saranno
costruttive. L’unica preoccupazione per voi
sarà la loro gestione.
GEMELLI
Giugno
21
by Cosmo
SAGGITTARIO
22 Novembre - 20 Dicembre
Agosto
Settembre - 22 Ottobre
47
Sarete al massimo delle
vostre prestazioni: amabili,
ottimisti e pieni di vita,
spontanei e in cerca di
libertà. In questo mese sarà richiesta molta
della vostra di energia, si farà sentire il bisogno naturale di riprendere il vostro senso di
equilibrio. Potete aspettarvi delle nuove
situazioni molto positive.
21
CAPRICORNO
Dicembre - 19 Gennaio Gli
Astri mettono alla prova la
vostra possessività: dovrete
concedere maggiore fiducia
al vostro partner. Fate attenzione a non
essere oberati di lavoro, potreste avere delle
difficoltà nel trovare il tempo per ricaricarvi.
Procedete con cautela se avete intenzione di
fare dei cambiamenti nell’ambito del lavoro o
della vostra professione.
ACQUARIO 20 Gennaio - 18
Febbraio Sarà più facile per
voi coltivare caratteristiche
come la gentilezza e la tolleranza. Dovreste pianificare
le vostre attività e rallentare
il ritmo per ottenere un equilibrio migliore ed
uno stile di vita più appropriato. Il vostro
carisma è molto potente in questo periodo,
avete più possibilità di convincere chi vi è
vicino.
PESCI 19 Febbraio - 20 Marzo
Sguardi appassionati e tenere carezze rappresentano
solo alcuni dei traguardi per
voi dei Pesci. Anche se vostro
livello di energia sarà già abbastanza soddisfacente, assisterete al rafforzamento
del vostro ottimismo. Grazie alla vostra
spiccata intuizione riuscirete a sfruttare le
vostre qualità e vi distinguete nel lavoro o
professione.
Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo
è un libro unico nel suo genere.
Un manuale guida per cercare di arginare questo
male dilagante!
E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie
della zona o presso la nostra redazione.
Potete anche ordinarlo versando l’importo di € 10.00,
sul c/c postale n. 42315580,
intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia.
E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli
insegnanti, che possono inserirlo nel proprio programma
di studio annuale,
ma anche per i genitori e per tutti gli educatori sociali.
Campo de’ fiori
48
AGENDA
Tutti gli appuntamenti più importanti
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica
CINEMATOLOGY
L’ORCHESTRA ITALIANA
DEL CINEMA CON NICOLA PIOVANI
APPRODA IN CINA
Quale evento principale della prima attesa edizione del Beijing
International Film Festival , la prestigiosa compagine si esibirà nella cerimonia di apertura in diretta televisiva e in un doppio concerto sinfonico-multimediale alla “GREAT HALL OF THE
PEOPLE” in Piazza Tiananmen
PECHINO
National Centre for The Performing Arts
(NCPA) - 23 aprile 2011
The Great Hall of The People –
26/27 aprile 2011
(con la partecipazione straordinaria del
Maestro Nicola Piovani)
Una grande occasione per far conoscere la musica delle colonne sonore italiane all’estero, soprattutto se a diffondere un pezzo della nostra
cultura è un organico di ben 82 eccellenti professori d’orchestra,
per la maggior parte sotto i 30 anni, che arriveranno a Pechino alla
fine del mese per inaugurare, con una diretta tv, sulla televisione di
stato cinese CCTV (cerimonia di apertura) e due concerti, la prima attesa edizione del Beijing International Film Festival, kermesse internazionale promossa dal Governo di Pechino.
A Pechino l’Orchestra si esibirà in tre giornate. Straordinario ospite d’onore dell’Orchestra Italiana del Cinema, in prima assoluta sul territorio
cinese, il Premio Oscar Maestro Nicola Piovani che, aderendo con
grande entusiasmo al sostegno del progetto, dirigerà l’organico in due
suites tratte dalle colonne sonore da lui composte per i film La voce
della luna e Ginger & Fred di Federico Fellini e dal pluripremiato La vita
è bella di Roberto Benigni.
Maggiori informazioni al sito www.orchestraitalianadelcinema.it
Saggezza popolare
by Simonetta
- Pecora nera, pecora bianca, chi more more, chi campa campa.
- Un buon parlar di bocca, assai vale e poco costa.
- Non ci fu regina che non ebbe bisogno della vicina.
- La socera e la nora, la tempesta e la gragnola.
- Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
- Tu canti la serenata, ma l’innamorata tua è sorda.
Campo de’ fiori
49
1957
Visita il nostro sito
www.campodefiori.biz
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“Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita
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50
Campo de’ fiori
La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri
28 Aprile 1951 – 28 Aprile 2011.
Auguri ad Osvaldo e Maria Prosperi.
Questo per dirvi che con i vostri 60 anni di matrimonio siete
un meraviglioso esempio per tutti noi! Un pensiero dai vostri
figli, nipoti, ma soprattutto dalle vostre “rompi”,
ma dolci nuore!!!
Al mio amore Simone,
tantissimi auguri di
Buon Compleanno.
Ti amo, Silvia
Tanti dolcissimi
auguri al piccolo
Diego Nasetti
che il 6 Maggio
compie i suoi 2
anni, da nonna
Silvana, nonno
Salvatore e zio
Sergio
Tantissimi auguri di Buon Compleanno ad
Alessio Cencelli, detto “Cecio”, che il 28
marzo ha compiuto gli anni, dalla fidanzata
Gloria che TI VUOLE TANTO BENE...... e
dalla tua famiglia!!!
A nonno Gustavino, per i suoi 81 anni.
I nipoti Alessio, Silvia, Stefano, Daniela ed il
piccolo Edoardo
AUGURANO UN BUON COMPLEANNO!
Un pensiero
affettuoso
a Elio Mosca di
Bronzolo (BZ) che
compie gli anni il 7
Maggio.
Auguri dagli zii
Lanfranco e Marisa e
dai cugini Paola,
Franco, Carla e
Gianni.
Campo de’ fiori
Tantissimi auguri a
Federico Anselmi
che compie gli anni il
20 Aprile, dalla
mamma, il papà, la
sorella Cecilia, le
nonne e da tutta la
redazione.
Tantissimi auguri a Flora Iaffei che
compie gli anni il 29 Aprile, dalle figlie, i
nipoti e i famigliari tutti
Tantissimi auguri a Stefania e
Alessio che il 13 e il 21 Aprile
compiono gli anni, da parte
delle loro famiglie e dai
nipotini Giada e Matteo
Tantissimi auguri a
Lucia Caparrelli che a
Maggio ne compirà
“ANTA E UN PO’ ”.
Da tutta la banda,
anche quelli piccoletti!..
Tanti, tanti auguri di
una splendida
carriera a Susy
Abati che tra le
pause delle prove nei
teatri riesce sempre
a trovare un numero
della nostra rivista
da leggere
51
MAMMA ELISA....TI FACCIO
TANTISSIMI AUGURI DI
BUON COMPLEANNO...LA
TUA PICCOLA EMMA…
Stai tranquilla...quando da
“enti” passi a “enta”...non succede niente...gli “anta sono
ancora lontani!” Auguri da
Sonia, Giovanni, Simone,
Silvia e da nonna Lella...
Civita Castellana 2 aprile 2011,
Sandro Balducci con alcuni suoi amici nel
giorno del suo compleanno.
AUGURONI
Campo de’ fiori
52
Questo è Bond...Vagabond... uno spinoncino/misto terriere
che non supera i 2 anni di età e che vagava per le strade di un paesetto in provincia di Viterbo, elemosinando una sembianza di
pasto. Ha una zampina offesa già da qualche tempo e non la poggia. Accolto in pensione da noi, la ns Presidente ha deciso di farlo
operare e di metterlo in adozione. Un padrone forse l’ha avuto ma
vagava già da troppo tempo...Se ci volete aiutare a sostenere le
spese alle quali l’Associazione andrà incontro - e vi ricordo che non
siamo foraggiati da nessuno- lo potete fare attraverso la postepay
n° 4023 6005 9843 2815 intestata a Josiane MARCHAND. 3391123663
LEI E’ ARRIVATA
CIRCA UN ANNO FA,
UNO SCRICCIOLO DI
4/5 KG,PELO ARRUFFATO, CON PULCI E
ZECCHE
E’ ENTRATA IN UNO
DEI TANTI BOX...E
LI’ E’ RIMASTA
MAI NESSUNO CHE
SI SIA SOFFERMATO
UN ATTIMO A GUARDARE I SUOI OCCHI GRANDI,VELATI DI TRISTEZZA.. MAYA, NON E’ STATA MAI DEGNATA
DI UNO SGUARDO.... HA VISTO TANTISSIMI SUOI AMICI
ANDAR VIA FELICI.. E LEI E’ ANCORA LI’.. A MORDERE
LA RETE. MAYA DEVE VIVERE LA SUA VITA FUORI DA
UN BOX, IN FAMIGLIA, AMATA E COCCOLATA DA
TUTTI..
E’ BELLISSIMA, TAGLIA MEDIO PICCOLA NON SUPERA
I 15 KG, ADATTA A FAMIGLIA CON BIMBI.
SI AFFIDA VACCINATA, STERILIZZATA E CHIPPATA.
PREVIO CONTROLLO PRE/POST AFFIDO, AL CENTRO E
NORD ITALIA. 339/1123663
Siamo 3 orfanelle
salvate da una situazione di pericolo
incombente e siamo
in pensione già da
troppo tempo!
L’Associazione non
ci vuole mandare in
canile dove sarebbe
certa la nostra fine cioè l’INVISIBILITÀ... Siamo di
taglia media/piccola e siamo ancora giovanissime, sotto
l’anno di età quindi adattabilissime a situazioni di
grande amore e affetto. Mi vuoi adottare? Anche separatamente? Chiama Nunzia al 3408353646
Lola...cerca una famiglia
che la sappia amare
DAVVERO!!! E’ bellissima, i
suoi occhi PARLANO!!!
Aiutiamola a trovare un po’ di
felicita’ e liberta’...vive in pensione e.....NON ama stare rinchiusa!!! Cinzia 335228897.
Tel. 339.1123663
www.incrociamolezampe.org
BUNNY, AMY e REA
Bellissime bamboline spaventate! Circa
2 mesi, forse meno. Taglia piccola,
sverminate, a breve vaccinate.
Cercano casa e amore, si affidano con
controlli pre e post affido, firma del
modulo di adozione e sterilizzazione
obbligatoria.
Alessia 3476040758
Rita 3391123663
UN CAGNOLINO DI 10 KG..CON PROBLEMI
AD UNA ZAMPETTA.
LO ABBIAMO CHIAMATO NINO,
E’ DOLCISSIMO COME SANNO
ESSERLO I VOLPINETTI
QUELLA ZAMPETTA VA CURATA ED IN PENSIONE DOVE SI TROVA ORA DOPO LA
STRADA E DOPO IL CANILE NON È SEMPLICE. UNA MANO SUL CUORE A TE CHE
STAI LEGGENDO.. AIUTAMI AD AIUTARLO PER UNA BUONA ADOZIONE LO PORTIAMO ANCHE IN CAPO AL MONDO.. 339/1123663
Zara E’ UNA SIMIL PITT non ha avuto neanche il primo calore: e’
una cucciolotta ... Ma Zara non e’ un pincher!!!!!!!!!!!Zara si affidera’ solo a persone esperte, persone che sanno che tipo di cane
vogliono adottare. Zara va d’accordo con i maschi no gatti no femmine. Zara e’ vaccinata, microcippata e prossimamente sterilizzata
NUNZIA 3408353646
3 PELOSETTI CERCANO CASA
NUOVA: Sono nate l’11 gennaio
2010, incrocio fra un levriero
arabo tutto nero (madre) e un
setter inglese (padre). Le due
femminucce (manto
bianco/nero) sembrano
gemelline, si distinguono per
una zampa più bianca. Sono vaccinati, mentre il maschietto (nero/focato) ha anche il microchip. La taglia è
media (tipo setter); il maschio è un
pò più grande rispetto alle sorelline.
Sono adottabili anche separatamente. 3395219443-3391123663
Piazza San Pietro vista dall’alto della Basilica, quando ancora esisteva la la cosidetta “Spina di Borgo” che occupava il centro
dell’attuale Via della Conciliazione.
Il borgo fu completamente demolito per donare al pellegrino quell’affaccio unico sul Tempio della cristiniatà
Roma
Primi del ‘900.
Campo de’ fiori
53
Roma com’era
Campo de’ fiori
54
Album d
Civita Castellana
I fratelli Ricci.
Da sx: Angelo (1918 - 1998) combattente come Bersagliere in Africa
e fatto prigioniero dagli Inglesi a
Tobruck;
Fernando (1900 - 1989) combattente nella grande guerra e Cavaliere
di Vittorio Veneto; Stelvio (1916 1979) combattente in Russia e sfuggito con enormi fatiche alla cattura
da pate dei sovietici;
Ottorino (1899 - 1982)
combattente nella grande guerra
come Carabiniere e Cavaliere di
Vittorio Veneto;
Domenico (1911 - 1948)
combattente in Italia some Alpino e
sfuggito alla cattura dei Tedeschi;
Nazareno ( 1913 - 1990)
combattente in Italia in cavalleria
e sfuggito alla cattura dei
tedeschi.
Campo de’ fiori
Foto del Sig. Arnaldo Ricci
6
8
10
11
3
2
1
4
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5
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7
15
16
17
18
Campo de’ fiori
Civita Castellana - scuola elementare 1° Maggio, anno 1960. 1. Ermanno Pizzi, 2. Fabrizio Flori, 3. Maestro Costanzelli,
4. Antonio Gemma, 5. ... Anzellini, 6. Massimo Caporicci, 7. Tonino Pollastri, 8. Gianni Cecchini, 9. Gianni Corazza,
10. Massimo Ricci, 11. Giacomino Anzellini, 12. Riccardo Gentili, 13. Salvatore Brunelli, 14. Umberto Mulè,
15. Gianni Ragazzini, 16. Antonio Tiseo, 17. Gianni Nelli, 18. Antonio Quirini.
Campo de’ fiori
55
dei ricordi
Campo de’ fiori
Civita Castellana - 15/27 Settembre 1964. Prima Mostra della ceramica.In alto da sx: Simonetta Giovannini, Mauro Perazzoni e
Anna Quirini. Sotto: Fiorella Bettinelli, Annunziata Mazzafoglia, Mario Bracci, Emilia Cimarra, Maria Berto,
Ornella Calamanti.
Campo de’ fiori
56
Album d
Campo de’ fiori
3
4
5
6
2
1
Corchiano 1965.
Classica colazione
in oratorio
dopo la Prima
Comunione.
1. Maria Fioretti,
2. Franca
Crescenzi,
3. Edvige Profili,
4. Don Domenico
Anselmi,
5.Gelsira Agostini,
6. Albertina
Prosperi
Campo de’ fiori
Corchiano
Fine anni ‘60.
Processione del
Corpus Domini.
1. Maurizio
Montanini,
2. Renato Forti,
3. Vincenzo
Sangiorgi,
4. Paolo Ferri
3
2
4
1
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57
dei ricordi
Campo de’ fiori
Corchiano fine anni ‘50 - Prima Comunione di Maria Nardone
Campo de’ fiori
7
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8
9
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14
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5
4
3
2
1
Corchiano - 1955. Suor Rosina insieme ai bambini dell’asilo: 1)Franco Sciardiglia, 2) Angelo Marconi, 3) Ennio Leoniddi, 4) Giovanni
Crescenzi, 5) Antonio Ridolfi, 6) Pino Cioccolini, 7) Enrico Leoniddi, 8) Sergio Todini, 9) Franco Cioccolini, 10) Giuseppina Arringoli,
11) Anna Spiriti, 12) Giuseppina Agostini, 13) Anna Maria Benedetti, 14) Maria Mozzicarelli, 15) Maria Alvi, 16) Assunta Bonamin,
17) Mirella Pesaresi, 18) Lina Ortenzi
58
Campo de’ fiori
Album d
Campo de’ fiori
Fabrica di Roma
1970
Torneo dei Rioni
In piedi da sx:
Marcello
Mastrantoni,
Mariano Ghirighini,
Giorgio Malatesta,
Maurizio Ponti,
Tommaso Francola,
Giampiero Anetrini,
Roberto Ciappici.
In basso da sx:
Gaetano Vincenzi,
Mario Massaccesi,
Marcello Narduzzi,
Eraldo Cesari
Foto ASD Fabrica
Calcio
Campo de’ fiori
Fabrica di Roma - 1973/74 .Campionato seconda categoria.
In piedi da sx: Lino Rossi (vicepresidente), Alessandro Volpe (allenatore), ... Mizzotti, ... Cordasco, Pietro Campanelli, ... Fiaschetti, ... Barbini,
Renato Surano, Giovanni Scioci (presidente). In basso da sx: Pierfrancesco Borghesi, Andrea Spadoni, ... Labatini, Umberto Malatesta,
Roberto Vincenzi, Sandro Ceccarelli. Foto ASD Fabrica Calcio
Campo de’ fiori
59
dei ricordi
Campo de’ fiori
Cura di Vetralla
1967
Simonetta Vittorini
alle prese con la
macchina da cucire,
sotto l’occhio vigile e
amorevole della sarta.
Campo de’ fiori
Gita a L'aquila
1981
Da sx: Anna Ginevra,
Lucia..., Carla
Marigliani, Maria Pieri,
Rossana Cristofari.
Campo de’ fiori
60
Annunci
LAVORO
CERCO
- SIGNORA 50ENNE ITALIANA di Civita
Castellana, cerca lavoro come baby sitter.
Esperienza con bambini. Tel. 347.4016708
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d’intorni. Urgente!Tel. 331.8753786
- RAGAZZO 18ENNE cerca lavoro come commesso, cameriere o altro. Serio e onesto, zona
Roma Nord. Tel. 3935548562 - 06.90109011
- RAGAZZO DI 20 ANNI DIPLOMATO, cerco
lavoro come apprendista meccanico, idraulico,
magazziniere, barista. tEL. 0761.517882.
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come baby sitter, cameriera, barista, aiutocuoco. Laureata in scienze infermieristiche. Tel.
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come cameriere, barista, bagnino, operaio pressa ditta edile e ferramenta. Tel. 334.1552916
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Tel.
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- RAGAZZA cerca lavoro per pulizie o come
cuoca. Tel. 328.7739118
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manovale o magazziniere. Tel. 388.6512785
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lavoro (pulizie, assistenza anziani, contadina),
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ripetizioni per le scuole superiori. cell
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per l’elaborazione di tavole grafiche.Cell: 342
0720514
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per serate live come turnista. No Perditempo
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