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Raffaele Pisu. Dal 1948 ad oggi Educarsi alla responsabilità ed alla pace Maggio 2011. Il “Giro d’Italia” nella Tuscia Renato Conti, 100 anni Speciale Carnevale. Tutte le foto più belle 2 Campo de’ fiori SOMMARIO Editoriale: Pasqua di buona speranza.........................3 L’intervista: Alessandro di Carlo...................................5 Curriculum vitae: Sabrina Crocco.........................................7 Ad un apsso dalla Santità................9-10 Ed il camper va... ................................11 Roma che se n’è andata: 1861 - Nasce l’Italia...........................12-13 Suonare Suonare: L’ultimo disco dei Mohicani......................14 La mediazione civile obbligatoria......15 XVI° gioenata della memoria.............17 Ecologia e ambiente: Le multinazionali farmaceutiche...............18 Realizzazione accurata di un plantare Cad-cam...............................................21 Hattrick: tutti hanno diritto alla propria squadra di calcio.....................22-23 Le rondini non volano più..................24 Come eravamo: Una rondine non fa primavera.................25 Differenziata anche a Calcata............26 Ass. Artistica IVNA: L’arte di Eraldo Bigarelli...........................28 Oltre Google........................................29 Il Fumetto: Eureka seven..........................................30 La rubrica dei cognomi.......................31 Esistenza, amore, vita........................32 Rivoluzione del 1831..........................33 La locanda della Croce Bianca............34 Porte aperte al garden centre Verdeflora............................................35 Il mondo del Jazz ...............................36 L’angolo del Bon Ton: Gli ultimi dettagli....................................37 Squadra di caccia “Valle Treja”..........38 XV° Fiera Agricola di Caprarola..........39 Il 150° anno dell’Unità d’Italia.....40-41 Nel cuore............................................41 Una “Fabrica” di ricordi: Le origini del calcio fabrichese...........42 Le guide di Campo de’ fiori: Vetralla..................................................43 Le storie di Max: Fausto Leali...........................................44 “ABBAGLIATI” al Teatro Bianconi.......45 L’angolo del poeta...............................46 Oroscopo .............................................47 Agenda.................................................48 Numero Unico .....................................49 Messaggi.........................................50-51 I nostri amici.......................................52 Roma com’era.....................................53 Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59 Annunci gratuiti..............................60-61 Selezione offerte immobiliari .......62-63 Foto di copertina: Giovanni Paolo II, stampa su ceramica - piatto della solidarietà VISITATE LA NOSTRA PAGINA DI FACEBOOK E RICHIEDETECI L’AMICIZIA!!!! VI TERREMO AGGIORNATI SULLE NOVITA’ DI CAMPO DE’ FIORI! LA RIVISTA CHE AMATE DI PIU’ Campo de’ fiori 3 Pasqua di buona speranza Stiamo vivendo un momento particolare della nostra esistenza, un momento di smarrimento, di caos! Nulla è certo e non c’è luce sul domani, i timori e le angoscie coprono i sogni e le speranze! Come si è arrivati a ciò? L’indigenza e la povertà avanzano e, mentre per i giovani non è più facile realizzare progetti, quelli della mia età, che hanno ormai visto fuggire il passato, vi si aggrappano tenendolo stretto per non avanzare nel futuro. Guerre e catastrofi naturali affliggono l’intero pianeta che, scosso, s’ammala sempre più! Radiazioni, veleni… le fughe d’interi popoli in cerca di libertà e democrazia, stanno aprendo scenari apocalittici. Perché però i vecchi colonialisti anziché bombardare non sentono il dovere di aiutare chi di Sandro Anselmi hanno già tanto sfruttato? Una soluzione diplomatica costerebbe loro molto meno, e con i soldi buttati per seminare morte e distruzione, potrebbero aiutare, a casa propria, chi veramente sta morendo per cercare i valori civili della vita! E’ umiliante, doloroso, disumano, vedere arrivare (quando non muoiono prima naufraghi nel mare) folle di disperati che, ingannati, credono di trovare quel lavoro che renderebbe loro dignità: sa chi sa che così non è! Perché allora si aspetta così tanto per varare un piano di cooperazione internazionale che aiuti a far nascere e difendere, se necessario, uno stato di diritto là dove vivono? Verrebbe da dire “si salvi chi può”! In questa deriva non si sa più a chi appellarsi, non si riconosce il lupo dall’agnello. Parole e parole, veloci, scontate che non dicono! Quelle che io voglio usare, invece, vorrei che fossero le più pure, le più vere e che tirassero su dal cuore i sentimenti più sinceri di quell’amore universale, che vorrei coprisse il mondo, per regalare gioia, pace e serenità! Sarebbe meraviglioso se le campane di Pasqua potessero suonare sulla concordia dei popoli…… allora, auguri di buona speranza per tutti! Campo de’ fiori 5 Alessandro Di Carlo “Ammazza che robba!!!” Intervista un po’ sopra le righe con un personaggio molto sopra le righe: Alessandro Di Carlo ci accoglie nei camerini del Teatro Parioli e precisamente nel bagno, proprio mentre si sta facendo la barba, per prepararsi alla prima del suo nuovo spettacolo, “Ammazza che robba!!!” “Farsi la barba prima dello spettacolo ormai è diventata una scaramanzia, ed anche se la faccio di mattina, me la rifaccio prima di iniziare perché mi piace andare davanti al pubblico sbarbato”. Leggera, veloce, ironica, disincantata, questa è la nuova proposta comica dell’artista romano per la stagione 2011… “E sono anche molto emozionato perché le prevendite stanno andando benissimo ed il pubblico mi dimostra un affetto clamoroso, cosa che non mi aspettavo, almeno fino a questo punto…” Alessandro, dopo tanta gavetta ritrovarsi al Parioli che effetto fa? “Fa un grande effetto anche se in realtà è un ritorno. In questo teatro nel 1998 fui invitato da Maurizio Costanzo e da lì iniziò la mia carriera. “Momenti di Gloria” con Mike Buongiorno su Canale 5 (1999/2000), “Facciamo Cabaret” con Simona Ventura e Massimo Boldi su Italia 1 (1998/1999), ospite fisso a Zelig (1994/2000), “Roma-Milano” con Valeria Marini (2001) ed oggi, dopo 13 anni, mi ritrovo con meno capelli ma con tante emozioni in più!”. Ma tornando indietro lo ricordiamo partecipare alla trasmis- sione televisiva”Stasera mi butto” con Gigi Sabani (1990), “Acqua Calda” con Frassica e Faletti (Rai uno, 1993), “Beato tra le Donne” con Paolo Bonolis (1994). Il One Man Show è quello però che sà rilevare la grandezza artistica e la sua vena comica, il cui umorismo parte dalla vita di ogni giorno, dalla gente che ci circonda, e che talune volte diventa un umorismo aggressivo … “E’ vero, faccio un po’ il mascalzone … Però dipende da chi ho di fronte e dopo 21 anni di palcoscenico mi sento mascalzone sempre, ma onesto! Un mio amico mi ripeteva sempre: ladri sempre, disonesti mai! Grande frase da interpretare …. È poi piace a quello che è il mio pubblico, un pubblico trasversale, eterogeneo al cento per cento … dagli adolescenti agli anziani ed in mezzo c’e’ di tutto …” Perché hai deciso di fare questo lavoro? “Perché era il mio sogno da bambino e nelle mie malinconie oggi metto in conto che a 45 anni sono sereno perché ho realizzato un sogno, quello di far ridere gli altri. Quando tornavo a casa ed accendevo la televisione, vedevo Totò, Alberto Sordi, Walter Chiari ed io li volevo imitare fin da allora …” Aver lavorato con Renzo Arbore, Sabrina Ferilli (Le Giraffe, 1999), Gigi Proietti (spot “A Me Mi Piace”, 2004), ed aver recitato in “Nati Ieri” (2006 con Sebastiano Somma e Vittoria Belvedere), “Distretto Di Polizia” (2007) e “Piper” (2009 con Maurizio Mattioli e Teo Mammuccari) ha contribuito a portare finalmente Alessandro Di Carlo nel firmamento dello spettacolo italiano e dopo “Ajo & Ojo” questo nuovo spettacolo ci rivela un artista maturato ma sempre più legato ai suoi modi per far ridere il pubblico che ancora una volta sono risultati vincenti. Sandro Alessi Da sx: Alessandro Di Carlo e Sandro Alessi Campo de’ fiori 7 Curriculum vitae Sabrina Crocco C rocco, giovane attrice italo-americana, ben si districa tra le parti comiche e drammatiche interpretate, grazie anche a quella sua mimica facciale, che usa con merito grazie alle esperienze avute. Infatti, dopo essersi diplomata in Maturità Scientifica e in attesa di Laurearsi in Sociologia, Sabrina ben presto scopre le sue attitudini artistiche e si innamora del mondo teatrale e dello spettacolo in genere, e, così, frequenta, con merito, il Conservatorio Teatrale La Scaletta, il Laboratorio Teatrale diretto da Maria Luce Bianchi, gli Stage di Mimesi (diretti da Mirella Bordoni) e di Commedia dell’ Arte (diretto da Luca Negroni), workshop di Actors Training e script analysis diretti da Michael Margotta, “Teatro Azione” di Censi e Del Bianco, la scuola di recitazione “Teatroavista”, corso di doppiaggio presso gli studi Technicolor di Roma, con la direzione artistica di Carlo Cosolo e Angelo Maggi e “Action Lab” con Sergio Rubini. E con grande merito inizia a solcare i palchi teatrali interpretando “D’amore si muore” di Giuseppe Patroni Griffi, “Le smanie per la villeggiatura” di Goldoni e “La Casa di Bernarda Alba” di Lorca, per la regia di G.B. Diotajuti, al Teatro Spazio Uno di Roma, passando alle shakesperiane “La tempesta” e “Riccardo III”, con la regia di Michele Cavallo, al Teatro Eduardo De Filippo. Partecipa nel 2010 al Festival “Schegge d’autore”, interpretando la protagonista con lo spettacolo “E dopo la violazione?” al Teatro Tordinona, e quest’anno è stata scelta dall’autore e regista Salvatore Scirè per la commedia brillante “Professione separata” al Teatro Testaccio. Lo scorso anno ha recitato per il cinema in “The Opening” con Maria Grazia Cucinotta e Danny Quinn insieme a vari cortometraggi tra cui “I tre viaggi” (Los Angeles, 2007), “L’Incontro” (2010), “Chiara” (2010) e “The Last seed” (finalista al 48th Film Festival 2011). La sua ecletticità di attrice la porta a girare anche alcune campagne pubblicitarie ed a condurre alcuni spettacoli, tra cui presentazioni di uscite letterarie. Intanto Sabrina sta ultimando le riprese a Bologna di un film indipendente con la regia di Giulio Tarantino e la sceneggiatura di Matteo Bortolotti (scrittore di gialli e sceneggiatore dell’ ispettore Coliandro). Insomma, un futuro pieno di impegni per la nostra protagonista a cui auguriamo che i sogni di un grande successo si avverino quanto prima. Sandro Alessi Campo de’ fiori 8 Ad un passo dalla Santità Scomparso il 2 Aprile 2005, Giovanni Paolo II verrà beatificato il 1° Maggio 2011 Il 2 aprile di 6 anni fa scompariva, dopo una lunga sofferenza, seguita con apprensione da tutto il mondo, uno de papi più amati di tutta la millenaria storia della Chiesa Cristiana. E proprio quest’anno, a così poco tempo dalla sua morte, Giovanni Paolo II riceverà la beatificazione: un primo passo verso la santificazione. Tanti sono stati i modi per ricordarlo ed in occasione di questo evento speciale, l’Associazione “Il piatto della solidarietà”, fondata dal sig. Ireo Giovagnoli, ha voluto omaggiare la figura del papa con la realizzazione di uno splendido piatto, tanto più che il 2011 è stato decretato dalla cittadina di Civita Castellana, dove l’arte ceramica è uno dei mestieri più antichi, proprio l’”anno della ceramica”. L’immagine impressa sulla superficie di questo comune utensile da cucina, lo ritrae in tutta la sua serenità, con quel caratteristico sorriso con il quale sembrava voler rassicurare tutti. Sotto le sue mani benedicenti, un libro, anzi il libro che fu compagno di tutta la sua vita. Questa idea nasce nella mente di Giovagnoli, da un momento particolare: in Ma un’altra delle sue frasi più famose è riportata sul piatto: “Non abbiate paura”, una ulteriore rassicurazione a tutti i fedeli! L’Associazione, attraverso questo originale ed esclusivo manufatto, vuole sostenere la Onlus del monastero di San Vincenzo martire di Bassano Romano, intitolata proprio “Opera Giovanni Paolo II”, che si sta impegnando da diverso tempo per realizzare grandi progetti umanitari in tutto il mondo. Il ricavato delle vendite di questo piatto, in particolar modo, sarà di aiuto a “Progetto Congo”, che prevede la costruzione di un monastero, una chiesa e delle scuole per i ragazzi e le ragazze del Mayombe. Il piatto della solidarietà quella piazza San Pietro, gremita di gente, raccolta in uno spontaneo silenzio, nel giorno del suo funerale, un venticello leggero e discreto, come un alito di vita, attraversa un coro sommesso di singhiozzi e respiri profondi, fino a sfogliare le pagine di quel famoso libro. Era come se Roma, la città eterna, tanto amata dal Woytila (se solo ripensiamo alle frasi “Volemose bene” o “Damose da fa’”, più volte da lui pronunciate in uno stentato romanesco), servendosi del suo magico ponentino, avesse voluto, anch’essa, salutare il suo papa. Il bellissimo piatto, multiplo di un’opera originale, creata da Nunzio Drogheo, servirà ai monaci a fornire alle popolazioni congolesi nelle quali stanno operando, gli strumenti necessari per lo sviluppo del loro territorio, evitandone così l’abbandono a favore dell’emigrazione nei paesi tecnologicamente avanzati, dove, però, la situazione economica, al momento, non è in grado di poter offrire loro ciò che sperano o sognano. Ermelinda Benedetti Info: [email protected] Cell. 333.8452157 Io sono felice, siatelo anche voi! Questo scrisse su un foglietto di carta il giorno prima che morisse! Un testamento da non dimenticare mai! Grazie “nonno Karol”... Campo de’ fiori 9 Intervista a Don Cleto Tuderti La chiesa di San Vincenzo, risalente al 1631, attorno alla quale sorge tutto il complesso monasteriale, oggi in grado di ospitare fino a cinquecento persone, rimase per molti secoli in stato di abbandono, precisamente fino al 1941, quando, insieme ad un piccolo casolare annesso sulla facciata destra della chiesa e dei ruderi alla sinistra, fu donata dal principe Innocenzo Odescalchi all’abate Luigi Merluzzi, procuratore generale e rappresentante legale della Congregazione Silvestrina. I primi monaci iniziarono a rendere agibile la stessa chiesa e le camere annesse, poi si adoperarono per la riparazione dei ruderi e subito dopo l’edificazione delle nuove strutture. Il 25 Novembre 1945, alla vigilia della festa di S. Silvestro, fecero ingresso i primi quattro ragazzi raccolti dall’abate Ildebrando Gregori, resi orfani e privi di ogni sostentamento dalla guerra. Verso la metà degli anni Settanta l’Istituto San Vincenzo accoglieva oltre 650 ragazzi tra i figli della guerra, i figli degli emigrati all’estero, i figli dei carcerati e tutti quelli che si trovavano in stato di abbandono, inseriti in scuole di specializzazione e preparati nel modo migliore ad affrontare la vita. Ma gli istituti di accoglienza per minori subirono un rapido declino fino alla chiusura totale verso la fine degli anni Settanta. Per molto tempo il Monastero San Vincenzo è rimasto quasi inattivo fino ad una nuova e progressiva ristrutturazione ripresa nel 1983, grazie ad una generosa donazione dei coniugi Gabriella Montenero e Giulio Sansoni, che ha portato alla realizzazione di una vasta ed attrezzata foresteria. Il 21 Marzo 2011, don Cleto Tuderti, al quale mi lega una lunga amicizia di famiglia, è stato eletto nuovo Priore Conventuale per il prossimo sessennio. Don Cleto, già priore negli anni 1993-2005, era, fino a prima dell’assunzione della sua nuova carica, maestro dei novizi del Monastero. Carico di responsabilità non solo materiali, ma soprattutto spirituali, congratulandomi di cuore per il suo nuovo incarico, ho voluto rivolgergli alcune brevi domande. Ti aspettavi di essere rieletto Priore del Convento? Cara Ermelinda, sai ormai che gli anni non mancano. Avrei desiderato proseguire indisturbato il mio hobby di ricerca storica sia su Bassano che sulla nostra Congregazione Silvestrina. Così non è avvenuto. L’elezione mi ha voluto di nuovo in corsa. D’altronde, “tutti portan la croce quaggiù”. Tu hai già sperimentato questo ruolo, quali sono i compiti più importanti? E c’è qualcosa in particolare che ti spaventa? I compiti riservati in particolare ad un priore sono di natura spirituale e materiale. Per la parte spirituale, avverte S. Benedetto nella sua Regola, -si ricordi (l’abate) quale arduo compito assume di “regere animas”. Ad ogni modo, sempre meglio di Berlusconi che dice di essere “azzannato” da tutte le parti. Per il resto, le difficoltà di natura economica, non indifferenti per mantenere una grossa struttura, sono compensate dalla collaborazione dei confratelli. Mi parli di spavento. Il termine forse è eccessivo, però il timore di non rispondere pienamente alle aspettative del Divin Giudice spuntano prepotenti all’orizzonte. Lo scorso anno hai festeggiato 50 anni di sacerdozio. Agli inizi della tua “carriera”, hai vissuto per diverso tempo a Sidney, poi hai lavorato a lungo a Roma, presso la Propaganda Fide, ma quando e come sei approdato in questo monastero? Ricordi che tra le celebrazioni del mio 50° di sacerdozio figurò gioiosamente anche Corchiano, di cui conservo un grato ricordo. La mia cosiddetta “carriera” è stato molto variegata e movimentata. Prima ancora degli studi teologici, i superiori mi mandarono negli Stati Uniti d’America per apprendere l’inglese e poi procedere per l’Australia. Dopo 9 anni, di cui 3 come parroco della parrocchia di Smithfield, sobborgo di Sydney, sono ritornato in patria e, ripresi gli studi conclusi con la laurea in teologia, mi si è subito aperta la porta della Congregazione vaticana di Propaganda Fide a Piazza di Spagna. Ricorderà tuo padre, che allora lavorava nei pressi, le belle occasioni che avevamo di incontrarci. Trascorsi 24 anni di ufficio nel detto Dicastero, abbinato al servizio di vice parroco della Rustica in Roma per 14 anni, eccomi sbalzato a Bassano nel 1993, eletto Priore Conventuale del monastero di S.Vincenzo. Dopo 2 sessenni, terminati nel 2005, la Pax benedettina è durata appena un sessennio, turbata da questo nuovo appello. Come è strutturato e di cosa si occupa attualmente il monastero? In passato, al tempo del collegio, l’attività del monastero era principalmente di natura didattica. Chiusa questa esperienza, ora ci dedichiamo all’accoglienza di gruppi ecclesiali e rispondiamo alle richieste, sempre maggiori, della pastorale nei paesi finitimi. Ti faccio ora un’ultima domanda di grande attualità: è vero che qui dovreste ospitare alcuni dei migliaia di profughi provenienti da Lampedusa? Tempo fa siamo stati contattati telefonicamente dalla Prefettura di Viterbo comunicante che la nostra struttura era stata riscontrata idonea per accogliere un 200 profughi libici. Limitatici ad un accenno alla presenza nel nostro complesso edilizio dell’Istituto ITIS di circa 200 studenti, siamo in attesa di ulteriori sviluppi. Le qualità di don Cleto, insieme alla sua grande esperienza ed all’aiuto di Dio, sapranno guidarlo saggiamente in questi prossimi sei anni da priore, e per il resto della sua vita! Auguri ancora! Ermelinda Benedetti www.campodefiori.biz Campo de’ fiori 11 Ed il Camper va.... Ancora poche le tappe, ma i primi risultati sono sconcertanti Lo avevamo annunciato anche da queste colonne il mese scorso. Noi dei Centri Ottici Lisi & Bartolomei, ci siamo messi in testa di utilizzare i soldi destinati alle iniziative pubbliclitarie di quest’anno per fare Paolo Balzamo qualcosa di diverso ed responsabile importante per tutti i formazione e nostri clienti, attuali e informazione potenziali. Da questa Centri Ottici Lisi idea è nata l’iniziativa e Bartolomei della campagna di www.lisi-bartoloprevenzione visiva mei.com “Guardiamoci negli occhi”. L’ipovisione (ossia la condizione di visione insufficiente per l’attività quotidiana e che non può migliorare con occhiali o lenti a contatto) può avere diverse cause, ma le due principali che da sole rappresentano oltre l’80% dei casi sono la degenerazione maculare ed il glaucoma. Entrambe queste malattie sono insidiose in quanto non danno segni o sintomi fino a che il danno è fatto, e quando questo avviene normalmente è ormai troppo tardi e la capacità visiva è irrimediabilmente compromessa. Basterebbe una visita preventiva per prevenire entrambe queste iatture. Ma la prevenzione purtroppo non alberga nella nostra cultura: dal medico bisognerebbe andare quando si sta bene, per continuare a stare bene, non quando si sta male ed il danno è fatto! Ed allora, proprio per iniziare a promuovere il “sistema prevenzione” e per diminuire il numero degli ipovedenti, abbiamo allestito un camper/ambulatorio con due strumenti computerizzati in grado di eseguire un esame che individui precocemente, nella maggior parte dei casi, queste due malattie e numerose altre, ponendoci come scopo quello di effettuare almeno 10.000 esami preliminari. Il tutto gratuitamente e non legato ad alcuna operazione commerciale, andando paese per paese, piazza per piazza nei giorni di mercato. Il camper ha iniziato il tour. Ancora solo poche le tappe effettuate, delle circa 100 previste, tuttavia ci sono già oltre 500 persone (certo solo l’1,5 per mille degli abitanti della provincia di Viterbo, e tuttavia non pochi!) che nel nostro camper/ambulatorio attrezzato per la prevenzione delle patologie visive invalidanti sono stati sottoposti a delle analisi in grado di monitorare lo stato di salute degli occhi. I primi ‘risultati’ sono per lo meno sconcertanti. Sulla base delle domande poste e degli esami eseguiti, così come valutato dagli oculisti che accompagnano in questa impresa, oltre la metà abbisognano di una visita più accurata, perché i dati fanno sospettare l’incipenza di un una qualche patologia oculare! Anche dividendo, secondo criteri di saggezza, queste stime per pi greco, abbiamo individuato almeno 70/80 persone (circa il 15% tra quelli che si sono sottoposti a questi esami gratuiti) che sono probabilmente a forte rischio di perdere irreparabilmente gran parte delle capacità visive, ma che ora, allertati, saranno in grado di intervenire, evitando il danno. Lo faranno? Spero di si, per loro, ma anche, egoisticamente, per me. La salute pubblica è un bene comune, ossia di tutti: più la gente gode di buona salute, meno risorse pubbliche assorbe, ed il disagio collettivo diminuisce. E tuttavia c’è un ostacolo da superare: la diffidenza della gente. Quando i ragazzi (studenti dell’Università della Tuscia), si avvicinano educatamente per spiegare l’inziativa e consegnare il dépliant relativo alle persone, spesso ricevono risposte negative immotivate, di fuga, a volte sgarbate. “Non mi serve niente, sto bene così”, “Gli occhiali già ce li ho”, “Ci ho sempre visto bene”, fino al “Sono affari mei come ci vedo”, passando per un “Vabbe’, e poi che mi volete vendere?”. Eppure questi “no” non ci scoraggiano, compensati come sono dai caldi ringraziamenti di chi ha completato il test. Uscendo dal camper una signora, ha esclamato “E poi dicono che la sanità pubblica non funziona!”. La sanità pubblica potrebbe certo funzionare meglio, ma se un privato può fare qualcosa per il sociale, mi sembra doveroso che lo faccia, ed è per questo che abbiamo assunto questo impegno. Alla vostra vista noi ci teniamo. E voi? P.S. il nostro camper sosterà presso il mercato di Civita Castellana il prossimo 30 aprile, ma nei nostri centri potrete ritirare il calendario delle presenze nei paesi limitrofi Hasta la vista Campo de’ fiori 12 Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi 1861 - Nasce l’Italia I Luoghi della Memoria: Vittoriano - Pantheon - Gianicolo ***** Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato, noi abbiamo sanzionato e promuldi Riccardo Consoli ghiamo quanto segue: Articolo unico Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Torino addì 17 marzo 1861 Con la legge n. 4671 del 17 marzo 1861, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del giorno dopo, il Regno di Sardegna sancisce la proclamazione ufficiale del Regno d’Italia. Si completa così il percorso che, avviato due anni prima con la vittoria militare degli eserciti franco - piemontesi e il contemporaneo progressivo sfaldarsi degli Stati italiani che hanno legato la loro sorte alla presenza dell’Austria nella Penisola, porta alla nascita della Nazione, superando, di fatto, la precedente suddivisione nei sotto indicati otto Stati: - Regno Sardo - Piemontese arricchito dalla Liguria, sotto la dinastia dei Savoia; - Lombardo - Veneto, ridotto a provincia dell’Austria; - Ducato di Modena e Reggio, sotto la sovranità di Francesco IV, Principe per metà Estense, quindi italiano e per metà Lorena, cioè austriaco; - Ducato di Parma e Piacenza, attribuito, a titolo vitalizio, a Maria Luigia, figlia dell’Imperatore d’Austria e vedova di Napoleone; - Granducato di Toscana, sotto Leopoldo II di Lorena, nipote dell’Imperatore d’Austria; - Principato di Lucca, temporaneamente amministrato dai Borbone; - Stati della Chiesa comprendenti: una parte dell’Emilia, Romagna, Marche, Umbria e Lazio; - Regno delle Due Sicilie, sotto la dinastia dei Borbone di Napoli, saldamente legato all’Austria. Nel breve volgere di due anni, fra le primavere del 1859 e del 1861, da una Italia così divisa, si passa alla costituzione di un nuovo Regno, anche se nel Regno delle Due Sicilie e, particolarmente in Sicilia, si manifesta una certa resistenza; il nuovo Stato non ha, infatti, tradizioni politiche uniformi, da una parte, il centro nord con le sue tradizioni Comunali e Signorili, dall’altra, un mezzogiorno con tradizioni fortemente monarchiche ancorate a Napoli e fondato su una cultura di origini antiche. Fino ad allora i membri delle famiglie di antica nobiltà erano sempre vissuti di rendita e, se pur istruiti, non avevano mai esercitato professione alcuna impegnandosi, semmai, in piacevoli ricerche in campo letterario o scientifico, al solo scopo di trarne pubblici riconoscimenti e private soddisfazioni, persone amanti del bello e del piacere, ma anche del distacco e della meditazione, in alcuni casi anche apprezzati studiosi. A questo punto, però, la classe aristocratica siciliana, o gran parte di essa, comincia a comprende che è ormai prossima la fine della sua supremazia e, anche quando in estate lascia i palazzi di città per trasferirsi negli immensi feudi di sua proprietà, non tarda a rendersi conto che, a distanza di pochissimo tempo, quasi tutto è cambiato, nuovi personaggi di umili origini, pochissimo istruiti, per esempio, hanno trovato il modo di arricchirsi e di fare carriera politica. “Il Una splendida pagina de Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, riferendo di un colloquio intercorso fra il Principe di Salina, Fabrizio Corbera, e il plenipotenziario piemontese, il mite e ingenuo Signor Aimone Chevalley di Monterzuolo, appositamente recatosi in Sicilia per offrirgli la nomina a Senatore dell’appena costituito Regno, ci aiuta a meglio comprendere quel particolare periodo. “ … Lei ha ragione in tutto Signor Chevalley, sbaglia soltanto in una cosa, quando dice che i siciliani vorranno migliorare. I siciliani non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti, la loro verità è più forte della loro miseria, ogni intromissione di estranei, sia per origine, sia anche se si tratti di siciliani, per indipendenza di spirito, sconvolge il loro vaneggiare di raggiunta compiutezza, rischia di turbare la loro compiaciuta attesa del nulla. Noi fummo i Gattopardi, i leoni, quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le jene e tutti quanti, Gattopardi, sciacalleti e pecore, continueranno a credersi il sale della terra … “ Dopo il 1860, anche se tutto sembra dover cambiare, l’aristocrazia siciliana preferisce continuare a dormire e, se pur disposta, in linea di principio, ad aderire alle nuove iniziative, non intende in alcun modo partecipare: “ … i siciliani sono vecchi, vecchissimi, il sonno è ciò che essi vogliono, quindi odiano tutti coloro che tentano di svegliarli … “, sostiene sempre il Principe di Salina. Ciò malgrado, comincia a diffondersi la convinzione che un’Italia unita potrà costituire un elemento di stabilità per l’intera Europa poiché, unificata in un unico Regno di oltre ventidue milioni di abitanti, tenuto conto della sua favorevole posizione geografica nel Mediterraneo potrà verosimilmente rappresentare un efficace ostacolo alle tendenze espansioniste della Francia e dell’Impero Asburgico e Garibaldi, con la spedizione dei Mille e la conquista del Regno Borbonico, ha compiuto l’ultimo atto di quel processo di unificazione. Orbene, sono ormai trascorsi 150 anni e, pochi giorni addietro, l’Italia ha festeggiato questo importante anniversario, ma soffermiamoci, sia pure velocemente, su alcuni dei luoghi della memoria. Campo de’ fiori I 13 l Vittoriano, noto anche come Altare della Patria, potrebbe far pensare ad un tributo alla vittoria, invece il termine “Vittoriano” discende dal fatto che questo complesso monumentale è dedicato a Vittorio Emanuele II di Savoia primo Re d’Italia che muore poco prima dell’alba del 9 gennaio 1878; il giorno dopo la Gazzetta Ufficiale informa il popolo italiano che “ … il Re Vittorio Emanuele morì come un eroe … “; è questo il segno evidente dell’inizio di un processo di celebrazioni senza precedenti nella storia del giovane Regno, infatti, appena quattro mesi più tardi, la Camera approva la proposta di legge per la costruzione di un monumento che “ … tramanderà ai secoli, con la gloria del Re, la Storia della Patria e della conquistata Unità … “ Dopo complesse peripezie, fra cui la scelta del luogo, il Campidoglio, il più piccolo dei colli di Roma: “ … lì un monumento può dirsi davvero nel cuore della Capitale d’Italia … “, questa la motivazione, la progettazione, che si rifà ai grandi complessi classici di età romana, è affidata al giovane architetto marchigiano Giuseppe Sacconi; originariamente l’opera è pensata come un luogo aperto agli abitanti della capitale, una piazza sopraelevata nel cuore della città dove ciascun cittadino può ritrovarsi. Il monumento viene inaugurato da Vittorio Emanuele III il 4 giugno 1911, in coincidenza della Esposizione Internazionale per la celebrazione dei cinquant’anni dell’Unità d’Italia, tuttavia, molti elementi, come le quadrighe, sono aggiunti successivamente, tra il 1927 e il 1935. Pertanto l’idea, peraltro diffusa, che il Vittoriano sia stato costruito in età fascista è errata, come è errata l’idea che questo monumento sia stato realizzato per celebrare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale, guerra che, come noto, si concluse nel 1918, quindi sette anni dopo la sua inaugurazione. I l Pantheon, edificio dell’antica Roma, fu pensato e costruito come Tempio da dedicare alle divinità dell’Olimpo, per i romani è noto anche con il termine “la Rotonna”, da cui il nome della piazza antistante; ricostruito dall’Imperatore Adriano tra il 118 e il 128 d.C., all’inizio del VII secolo fu convertito in Chiesa Cristiana con il nome di Santa Maria ad Martyres, la qual cosa gli ha consentito di sopravvivere, quasi integro, alle spoliazioni apportate agli edifici della Roma classica. Un capolavoro di ingegneria che, con una struttura perfettamente sferica, regala al visitatore una sensazione di straordinaria armonia; la cupola, del diametro di circa quarantatre metri è decorata all’interno con cinque ordini di ventotto cassettoni di misura decrescente verso l’alto, l’oculo centrale misura circa nove metri di diametro, la struttura era originariamente coperta da tegole in bronzo dorato asportate per ordine dell’Imperatore d’Oriente Costante II nel 663 e sostituite con una copertura di piombo nel 735. Dopo l’anno 1000 la Chiesa prese il nome di Santa Maria Rotunda e Papa Eugenio IV, Gabriele Condulmer, 1431 - 1447, la fece restaurare liberandola anche delle botteghe che erano state costruite intorno. Gli elementi in bronzo della copertura del Pronao, nel 1625, sotto Urbano VIII, Maffeo Barberini, 1623 - 1644, subirono la medesima sorte; infatti, furono fusi dal Bernini per la realizzazione del maestoso baldacchino dell’Altare principale della Basilica di San Pietro. A partire dal Rinascimento, il Pantheon venne usato come tomba. Quì si conservano i resti dei pittori Raffaello Sanzio e Annibale Carracci, dell’architetto Baldassarre Peruzzi, del musicista Arcangelo Corelli, oltre che le tombe dei Re d’Italia: Vittorio Emanuele II, del figlio Umberto I e della sua consorte Regina Margherita. I l Gianicolo, da Muzio Scevola a Garibaldi, sembra avere avuto la vocazione di suscitare atti eroici che, leggenda o realtà che sia, hanno contribuito a scrivere la storia di Roma. Il primo risale al tempo in cui la città, liberata dai Re Etruschi subì l’assedio di Porsenna, un giovane nobile romano di nome Muzio, penetrò nell’accampamento nemico ubicato sul Gianicolo con l’intento di ucciderne il capo, ma per sbaglio uccise un aiutante di Porsenna, arrestato, per dimostrare quanto valesse poco la vita per un romano deciso a salvare la sua Patria, pose la mano destra su un braciere acceso; Porsenna, colpito da tanto eroismo, gli ridiede la libertà e Muzio ricevette il soprannome di Scevola, “il mancino”. Questo luogo fu il teatro in cui si svolsero le lotte per l’Unità italiana. Nel 1849 Garibaldi vi difese valorosamente la Repubblica Romana dall’assalto delle truppe francesi, comandate dal Generale Oudinot che chiamato da Pio IX, Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846 - 1878, il 4 luglio, dopo un mese di aspri combattimenti, fu restaurato il Governo Pontificio. A parte i riferimenti storici, la passeggiata del Gianicolo, che scorre fra busti di marmo raffiguranti illustri garibaldini, permette di godere di un panorama assolutamente suggestivo, lo sguardo spazia sul centro storico di Roma, come ben sanno generazioni di romantici e viaggiatori di ogni paese. Grandi viali alberati attraversano la collina che domina Trastevere per confluire in Piazzale Garibaldi, dove la terrazza panoramica fa perno intorno al monumento equestre dell’Eroe dei due mondi; il panorama è forse il migliore a Roma, in un solo colpo d’occhio, infatti, è possibile riconoscere tutti i monumenti storici della città e le grandi Basiliche Cristiane, sullo sfondo, i Colli Albani dominano la scena. 14 Campo de’ fiori di Carlo Cattani L ultimo disco dei Mohicani N on BACKDOOR aprite quella . E’ ampiamente noto che nell’era internettiana si può, comodamente, far shopping da casa. La ricettta è presto formulata : un computer ,una linea internet ,un minimo di abilità , una carta di credito (meglio se limitata !!) e …voilà dalla spilla a…..fate un po’ voi, secondo l’ esperienza personale. Così internati in internet nessuno ci osserva (ma non è detto …) e commenta i nostri acquisti, nessuno ci sollecita per una richiesta di assistenza all’acquisto, nessuno ci spinge davanti ad uno scaffale o ci soffia un articolo e se c’è un accenno di comunicazione e solo con un eventuale “assistente virtuale” che ci risponde per riscontrare delle F.A.Q. (frequently asked questions), le domande ricorrenti da parte degli utenti ….. insomma, nessuno…nessuno….nessuno …. per i tuoi acquisti basta un c l i c k ! Chi, invece, del rapporto tra umani ha fatto buon uso è Maurizio Blatto, torinese over 40, una carriera forense in prospettiva precocemente tralasciata per dedicarsi alla vendita dei dischi ,autore di un libro, “L’ultimo disco dei Mohicani”, raccolta selezionata di comportamenti rilevati osservando la variegata fauna umana che orbita intorno al negozio di dischi “Backdoor”, non una semplice rivendita di dischi ma una meta obbligata nella città di Torino (Via Pinelli 45) per chi va oltre le canzonette e vuole inebriarsi con preziose “gocce viniliche” ,selezionate da “ il Signor Franco”, titolare fondatore del negozio e personaggio divertente pur nella sua scarsa diplomazia, e dal suo socio Maurizio (Blatto). Una carrellata di “fusi & fissati” che diverte non poco scorrendo le oltre 200 pagine del libro edito per la Castelvecchi, catalogati da Maurizio con specifici “nickname” che ne sintetizzano alla perfezione le manie, le inquietudini, le storie personali e che, molto spesso, generano richieste “alla cassa” tali da abbattere un rinoceronte! “L’ultimo disco dei Mohicani”, un serraglio cartaceo con tipi “da collezione” come, “Toni Locomotiva”, “Il Sentimentalista”, ”Ramirez”, “Il Cloaca”, “Dinamico”, “Autolavaggio”, “Il Piastrellista”, “Beissline”, “la famiglia Ciccia” “Callaghan” “ ….per citare l’autore: <il negozio di dischi come l’Azienda Sanitaria Locale> …da leggere per credere! (www.backdoor.torino.it) Tipica grotta per "inalazioni viniliche" C.Cattani-© Aprile 2011 ! Saluti vinilici da Backdoor Campo de’ fiori 15 LA MEDIAZIONE CIVILE OBBLIGATORIA In caso di controversia non ci si potrà più presentare davanti ad un giudice ma passare prima per il mediatore Il 21 marzo scorso ha preso il via la mediazione civile, lo strumento introdotto dal Governo con l’obiettivo di ridurre il flusso in ingresso di nuove cause nel sistema Giustizia e consentire ai tribunali di smaltire gli enormi quatativi chevole della controversia, ovvero formulerà una proposta per la risoluzione della stessa. Le materie per cui la mediazione diventa obbligatoria sono le seguenti: diritti reale, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di azienda, risarcimento del danno derivante da responsadell’Avv. Ilaria bilità medica, responsabilità da Becchetti diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubdi arretrati. blicità, contratti assicurativi, banI media non hanno dato grande risalto alla cari e finanziari. notizia. Stranamente, visto che la mediaIn caso di controversia avente ad zione non riguarda solo gli operatori del oggetto una delle suddette materie, dundiritto ma tutti i cittadini. que, non ci si potrà più presentare direttaCon il nuovo meccanismo introdotto dal mente davanti ad un giudice, ma bisognedecreto legislativo 28/2010, la parte che rà necessariamente passare prima per il intende agire in giudizio dovrà obbligatomediatore il quale, entro 15 giorni dalla riamente tentare la mediazione davanti ad presentazione della domanda, fisserà il un soggetto terzo apparteprimo incontro delle I cittadini nente ad un organismo parti e poi i successivi all’uopo costituito, che tennei quali cercherà una potranno terà la composizione amisoluzione che sia in risparmiare le grado di soddisfare tutti. parcelle Se così sarà, l’accordo raggiunto dal mediatore dell’avvocato, ma metteranno la loro sarà omologato dal tribunale e diverrà esecucontroversia in mano tivo. a mediatori che non In caso contrario il mediatore farà una prohanno alcuna posta di risoluzione che specializzazione le parti saranno libere di “ accettare o meno. A quel punto potranno aprirsi le porte del tribunale. Non senza aver già speso da 65 a 9.200 euro a seconda del valore della lite, oltre alle spese fisse di avvio del procedimento. Quando poi, eventualmente, ci si andrà a trovare davanti ad un magistrato, ci saranno da sborsare le normali spese di giudizio. Nella mediazione però i cidattini potranno risparmiarsi le parcelle dell’avvocato, dal momento che non è necessario averne uno, ma in compenso metteranno la loro controversia in mano a soggetti, i mediatori, per i quali non è prevista alcuna specializzazione, ma solo un diploma di laurea triennale o l’iscrizione ad un ordine o collegio professionale qualunque. Aspettiamo gli esiti. Non senza un po’ di apprensione. “ Campo de’ fiori 17 Corchiano, vincitore del premio “Comuni a cinque stelle” ha ospitato l’evento, inaugurando il Teatro Fescennino XVI° giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie Grandi nomi del mondo della giustizia, dell’arte e della cultura si sono succeduti sul palco Da sx: Norma Martelli, il Procuratore Capo della Repubblica di Torino Gian Carlo Caselli e il Maestro Nicola Piovani Da sx: il Procuratore Gian Carlo Caselli, e il direttore di Rai news, mediapartner della manifestazione, Corradino Mineo Da sx:Ferdinando Imposimato, Presidente Onorario della Suprema Corte d’Assise e Curzio Maltese, giornalista e scrittore. Gli attori: Francesco Sala, Viola Pornaro, Anna Teresa Rossini, Massimo Wertmuller Domenica 3 Aprile, la cittadina di Corchiano, che si è contraddistinta per le buone abitudini degli abitanti nel rispetto dell’ambiente vincendo anche il premio “Comuni a cinque2010”, ha ospitato la “XVI giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. Personaggi illustri hanno dato, qui, l’importanza che merita ad un problema tanto grave che affligge il nostro paese e che non è più, ormai da tempo, circoscritto alla sola regione Sicilia, ma si è diffuso in tutta la penisola, seppur in modi e luoghi diversi da quelli classici a cui siamo abituati a pensare! Antonio Turri, responsabile di Libera Lazio, e Franco Bianchi, Presidente del Tar Piemonte, moderati da Fausto Pellegrini giornalista di Rai News, sono infatti intervenuti alla tavola rotonda “Dalle mafie autoctone verso la quinta mafia”, mentre il pomeriggio è stato animato dalla presenza di Corradino Mineo, direttore di Rai News, Curzio Maltese, giornalista e scrittore, Ferdinando Imposimato, Presidente Onorario della Suprema Corte d’Assise, il Procuratore Capo della Repubblica di Torino Gian Carlo Caselli, già procuratore della Repubblica di Palermo, a cui si devono gli arresti di Leoluca Bagarella, Gaspare Spatuzza e Giovanni Brusca e Salvatore Vecchio, figlio di Francesco Vecchio, vittima di mafia e il Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti di mafia. Don Luigi Ciotti, presidente dell’Associazione Libera, e Rita Borsellino, europarlamentare, sorella del giudice Paolo Borsellino, hanno sostenuto la manifestazione attraverso un contributo audio. L’evento si è svolto presso il nuovissimo teatro Fescennino, inaugurato proprio con questa occasione. Un piccolo gioiellino nel cuore del centro storico del paese. Appena finito di ristrutturare, esso conta appena novantanove posti, ma vanta un’ottima acustica. Davvero singolare l’ingresso, dove è stata posizionata una vecchia fontana che zampilla acqua. Affianco al teatro un’altra stanza, adibita a sala mostre e quant’altro, gentilmente donata dal M° Nicola Piovani, in quanto di proprietà della sua famiglia, è stata rimessa a nuovo. E non poteva di certo mancare proprio lui, il premio Oscar originario di Corchiano, nonostante i suoi molteplici impegni a livello internazionale, accompagnato da alcuni dei suoi amici artisti più cari: Massimo Wertmuller, Pino Ingrosso, Viola Pornaro, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Francesco Sala, Norma Martelli, che hanno arricchito il momento con la lettura di brani tratti dal libro del giudice Giovanni Falcone “Cose di cosa nostra”, scelti dalla sorella del giudice, Maria Falcone, e poesie, oltre che dei novecento nomi delle vittime delle mafie. Tra il pubblico intervenuto, oltre alle autorità politiche locali, il Sindaco Dott. Battisti Bengasi e gli assessori, che si sono adoperate per la buona riuscita della manifestazione, anche il Vescovo emerito della Diocesi di Civita Castellana, Divo Zadi. Nella Piazza adiacente, una vasta esposizione di prodotti locali, oltre a giochi popolari ed intrattenimento per i più piccoli. L’amministrazione comunale di Corchiano ha messo a segno un altro bel colpo, che valorizza ed impreziosisce l’aspetto del piccolo borgo. Ora ci auguriamo di poter vedere spesso aperte le porte del teatro, tenuto a battesimo da una così importante iniziativa sociale e da così noti personaggi del mondo della giustizia, del giornalismo, della musica, della cultura e dell’arte! Ermelinda Benedetti Campo de’ fiori 18 Ecologia e Ambiente Le multinazionali farmaceutiche, le padrone della nostra salute dovrà sottostare a tutti gli obblighi di sperimentazione (prove biologiche, chimicofisiche, microbiologiche, tossicologiche, farmacologiche e cliniche) per ottenere le autorizzazioni previste per i farmaci chimici. Tutto questo, comporta chiaramente delle spese di registrazione che vanno dalle 80 alle 150 mila euro per ogni singolo prodotto. Secondo voi, come può una piccola azienda erboristica, sostenere queste cifre stratosferiche? Ora capite cosa intendo quando affermo che le multinazionali farmaceutiche sono le vere padrone del mondo? Ci priveranno anche di scegliere come curarsi! Davanti ad un fatto così grave, i media sono rimasti in silenzio, tenendo all’oscuro i consumatori di questa direttiva europea che vieta la maggior parte dei rimedi erboristici di uso comune. Tra tutti questi prodotti che non potranno più essere commercializzati vi è, ad esem- “ La “graviola” è un prodotto naturale ricavato da una pianta amazzonica con il quale è possibile curare il cancro “ Che le multinazionali farmaceutiche siano le vere padrone del mondo, è cosa nota, ma è altrettanto vero che l’umanità da millenni utilizza anche rimedi naturali per curarsi, ricorrendo a di Giovanni prodotti erboristici. Francola Dopo l’entrata in vigore della direttiva europea, non sarà più così, nel senso che sarà sempre più difficile curarsi con prodotti erboristici, ed infatti dal 1° maggio 2011 entrerà in vigore la direttiva Europea 2004/24/CE che modificherà, “per quanto riguarda i medicinali vegetali tradizionali”, la direttiva 2001/83/CE del 6 novembre 2011. Ma vediamo dov’è “l’assurdità di questa direttiva”: qualunque azienda dopo la data del 1° maggio 2011 che vorrà vendere un prodotto erboristico, (parti di pianta o pianta che sia), dovrà scrivere sulla confezione le caratteristiche curative e terapeutiche. Tale prodotto anche se utilizzato da migliaia di anni, verrà considerato alla stregua di un farmaco di sintesi e, quindi, come tale pio, la “graviola”, un prodotto naturale ricavato da una pianta amazzonica con il quale è possibile curare il cancro. Stando ad uno studio pubblicato sul Jurnal of Natural Products, è stato dimostrato che la graviola non è solo confrontabile con “l’Adriamicina” (farmaco antitumorale), ma la supera per qualità curative di gran lunga negli studi di laboratorio, infatti un composto della pianta ha distrutto selettivamente le cellule cancerose del colon, con una potenza di 10.000 volte superiore a quella dell’Adriamicina. Non sarà solo la graviola a diventare introvabile, ma tante altre sostanze naturali spariranno, lasciando milioni di consumatori davanti all’unica scelta: curarsi con rimedi chimici, contribuendo così all’arricchimento delle solite multinazionali farmaceutiche. Campo de’ fiori 21 REALIZZAZIONE ACCURATA DI UN PLANTARE CAD-CAM L’ortesi plantare ha subito negli ultimi anni una notevole evoluzione. Oggi, per la sua realizzazione, sono infatti disponibili materiali diversificati in relazione alle esigenze del singolo, alle utilizzazioni specialistiche ed alle caratteristiche correttive. Tuttavia, grandi passi sono stati compiuti anche dai sistemi di valutazione attraverso i quali, da una quantificazione statica delle forze di carico sulla superficie di appoggio, si è passati ad una valutazione dinamica, con l’ausilio di programmi computerizzati. In questo modo si è arrivati ad una migliore interpretazione dei difetti biomeccanici e, di conseguenza, alla realizzazione di un’ortesi maggiormente adeguata alle esigenze del singolo. L’interpretazione dei difetti sopra citati rimane tuttavia il momento più delicato, in quanto il risultato non è dato da una semplice equazione matematica di univoco significato interpretativo. Al di là del responso della macchina, occorre infatti saper individuare gli eventuali compensi dovuti ad anomalie presenti a livello di schiena, anca, ginocchio. Per questo motivo la lettura di un esame computerizzato e l’estrapolazione delle conclusioni devono essere sempre effettuate da un medico specialista preparato. Soltanto grazie ad una visione a 360 gradi del problema è possibile realizzare un plantare che non porti ad effetti collaterali indesiderati. Parliamo ora della realizzazione accurata di un plantare moderno. Il CENTRO ORTOPEDICO FLAMINIO, nei suoi venticinque anni di attività, ha sempre cercato di ottimizzare la qualità dei suoi prodotti con materiali e macchinari di ultima generazione, fino a presentarare a tutt’oggi anche il sistema CAD-CAM per la realizzazione della suddetta ortesi. Da una rappresentazione tridimensionale dell’anatomia del piede, che considera anche la deformazione delle parti molli sotto carico per mezzo di una pedana digitalizzatrice(fig.1), troviamo il punto di par- tenza per poter esaminare il progetto del correttivo. Con il computer e il programma CAD-CAM possiamo dunque intervenire e inserire nel progetto le modifiche adatte per poter compensare la patologia in questione. Attraverso questa rappresentazione tridimensionale CAD (fig 2) si può effettuare un’esecuzione la quale si realizza per mezzo di una fresa computerizzata CAM (fig 3). Il grande vantaggio di questa tecnica, a parte la precisione dell’intervento correttivo, è la possibilità di mantenere in memoria il progetto e quindi ottenere, in qualsiasi momento, copie delle ortesi assolutamente fedeli. Il plantare è realizzato in ÈVA, un materiale di ottima resistenza e anallergico. Inoltre possono essere scelte densità diverse di tali materiali in relazione all’utilizzo specifico. Per usi particolari sono adottabili anche altri materiali a duplice (fig4) o triplice densità (fig5) che garantiscono la massima tenuta in condizioni di estrema sollecitazione. livello metatarsale (gialla), un’ area anteriore a bassa portanza per un miglior effetto antitraumatico al livello delle articolazioni metatarso falangee (verde). Con l’ occasione il CENTRO ORTOPEDICO FLAMINIO vuole ringraziare tutti coloro che hanno creduto in noi in questi 25 anni di attività e ci hanno consentito di affinare le nostre conoscenze nel settore della tecnica ortopedica. Il plantare a 2 densità è caratterizzato da un’ aria interna ad elevata portanza studiata per sostenere al meglio la volta longitudinale mediale e, controllare il movimento di pronazione del piede ed eventuali effetti correlati, come un’eccessiva intrarotazione della tibia. L’area centrale ha lo scopo di ammortizzare l’ impatto con il terreno e favorire un effetto antitraumatico anteriormente in corrispondenza delle teste metatarsali. Il plantare a 3 densità nasce essenzialmente per lo sportivo dove il carico applicato al piede è spesso esasperato. Il plantare è costituito da un’ area posteriore a media portanza allo scopo di assorbire al meglio l’ impatto con il terreno (blu) , un’area con portanza elevata per contrastare al meglio gli effetti del movimento di pronazione, e fornire un valido sostegno al Fig. 1 Dott. Daniele Cervoni Laureato in Tecniche Ortopediche Per maggiori informazioni o appuntamenti: Centro Ortopedico Flaminio Tel. 0761.517744 Cell. 339.1816523 Fig. 3 Fig. 2 Fig. 4 Fig. 5 Campo de’ fiori 22 Hattrick: Tutti hanno diritto alla propria squadra di calcio! Un “gioco manageriale di calcio”, ma che cos’è? Basterebbe lo slogan di questo gioco online per invogliare gli appassionati di calcio per entrare a far parte degli oltre settecentomila giocatori che, ogni settimana, osservano la propria squadra giocare per vincedi Paolo Bombara re il campionato, o per la salvezza. Hattrick, che in inglese significa “tripletta”, nasce in Svezia nel 1997 e oggi, dopo oltre tredici anni, viene giocato in oltre cento nazioni ed è uno dei più frequentati browser game al mondo. Un browser game non è altro che un videogioco fruibile online. Ma cos’è un “gioco manageriale di calcio”? A differenza dei classici videogames di football, dove si gioca sul campo, in Hattrick si prende parte agli aspetti gestionali di una società calcistica: compravendita dei giocatori, assunzione o licenziamento degli allenatori, gestione delle finanze, manutenzione dello stadio, controllo dell’allenamento. I giocatori in campo non li vedrai nemmeno, ma sarai coinvolto in tutti gli altri aspetti di una squadra di calcio. Una volta iscritto gratuitamente, l’utente riceve in gestione una squadra pronta al fischio d’inizio (spesso ereditata da un utente che ha abbandonato il gioco), composta da un allenatore mediocre, una rosa di giocatori scadenti, uno stadio piccolo ed un minuscolo club di tifosi. Il nome della squadra, del presidente e dello stadio sono a scelta dell’utente. A differenza del ben più noto Fantacalcio, che mette in campo giocatori realmente esitenti, in Hattrick i nomi dei giocatori sono generati casualmente dal sistema, ma questo non esclude coincidenze clamorose: ci si può imbattere in uno scarso Alexandre Pato, in un improbabile diciottenne Christian Vieri, o in uno dei sedici Francesco Totti, o gli ottantuno Paolo Rossi. Entriamo ora nel vivo del gioco. Il campionato dura sedici settimane, circa quattro mesi, e si gioca una volta alla settimana, solitamente il sabato. Ogni Paese organizza anche un’ulteriore competizione nazionale alla quale partecipano le squadre che militano nelle serie più alte, la Coppa Nazionale, che si gioca con partite a eliminazione diretta nei turni infrasettimanali. In mancanza della Coppa Nazionale, i turni infrasettimanali vengono dedicati alle amichevoli, organizzate spesso per tenere in allenamento le riserve. Ricorre inoltre annualmente un Mondiale per club, gli Hattrick Masters, a cui partecipano i vincitori delle massime serie e delle coppe nazionali e consiste in genere di cinque turni ad eliminazione diretta, seguiti da quarti di finale, semifinale e finale, che si svolgono tutti in quattro settimane. Esistono inoltre le Nazionali maggiori e Under 20, che giocano il mondiale ogni due stagioni. Quante partite! Ma cosa decreta la vittoria o la sconfitta in un match? Il potenziale della squadra viene analizzato nei tre settori canonici: difesa (centrale, destra e sinistra), centrocampo e ovviamente attacco (centrale, destro e sinistro). Più i giocatori sono abili nei loro ruoli, più le valutazioni dei reparti saranno alte. Le partite vengono simulate in maniera testuale, durano 90 minuti, e le azioni, che vengono create in modo casuale dal sistema, sono aggiornate in tempo reale: è quindi abituale, per un giocatore accanito di Hattrick, passare un’ora e mezza davanti al computer dalle 13 alle 14.30, per seguire la cronaca della partita della propria squadra con annunci “classici” del tipo: «È il 75° minuto quando Vigoneisa riesce a portarsi in parità, 1 a 1. Andrzej Rączkowski, dopo aver addomesticato un pallone proveniente da destra, è riuscito a collocarlo alle spalle del portiere con un preciso tiro rasoterra», o altri ironici come: Poteva essere l’inizio della rimonta per i padroni di casa, ma Sascha Zapp non capisce che non è il momento di dare spettacolo e tenta un tunnel sul portiere. Michele Campioni è sveglio e non si fa fregare così facilmente!”. Se la propria squadra, alla fine del girone di ritorno, si trova in testa alla classifica, verrà promossa alla serie successiva. Nel campionato italiano sono presenti ben dieci serie: dalla serie A alla più infima X divisione. I giocatori sono caratterizzati da otto diverse abilità, chiamate skill, che influenzano in modo diverso i reparti della squadra: per esempio un giocatore nuovo, con una “skill regia” più alta rispetto ai compagni, inserito a centrocampo, andrà a migliorare quel reparto; allo stesso tempo un giocatore più debole in difesa rispetto alla media, se fatto giocare in mezzo alla retroguardia, andrà ad abbassare le valutazioni del reparto corrispondente. Il rendimento di un calciatore è influenzato Campo de’ fiori anche dall’età, dall’esperienza, dalla resistenza e dallo stato di forma: un giocatore anziano, dopo una certa età, comincerà a perdere abilità nelle skill che non vengono allenate, determinandone un calo progressivo; per quanto riguarda resistenza, esperienza e forma, a parità di skill, è più efficace un giocatore più esperto o in un migliore stato di forma, o con maggiore resistenza. Per migliorare i propri giocatori, l’utente può decidere di applicare un allenamento diverso a seconda della skill che vuole sviluppare: in linea di massima, ogni tipo di allenamento influenza una ed una sola skill, nei giocatori che, durante la settimana, hanno giocato almeno una partita in una determinata posizione. Per fare un esempio: se il Manager decide di allenare “Regia”, miglioreranno soltanto i giocatori che hanno giocato una partita, tra campionato e amichevole, schierati a centrocampo. In questo modo l’utente può far crescere i propri giocatori titolari, durante il campionato, e sviluppare l’abilità delle riserve, per poi venderle. È possibile anche ingaggiare un allenatore dal mercato, o promuovere un proprio giocatore a coach della squadra: a seconda del denaro che si è disposti a sborsare ci si potrà permettere un allenatore di abilità diversa, che rallenterà o sveltirà la crescita dei giocatori. L’aspetto economico e gestionale non è meno importante di quello sportivo: pre- sentare un bilancio in rosso di cinquecentomila euro decreterà la bancarotta della società e l’eliminazione automatica della squadra. Come si guadagnano i soldi? Semplice: con gli incassi delle partite, con gli introiti degli sponsor, e con la vendita dei giocatori. Gli incassi dipendono dalla capienza dello stadio che si può ampliare a pagamento, dal club dei tifosi, il cui umore e la voglia di andare allo stadio migliora con le vittorie in campionato (possono mandare poesie d’amore al club o essere inferociti) e, in misura minore, dalle condizioni climatiche. Gli sponsor garantiscono un afflusso di denaro costante, variabile a seconda dell’umore: se la squadra riempie lo stadio con continuità, oppure milita nelle serie più prestigiose, gli sponsor sborseranno soldi più volentieri. È dunque importante mantenere un buon equilibrio tra umore dei tifosi e capienza dello stadio. La compravendita di giocatori è un’attività sempre divertente: i giocatori vengono messi sul mercato e inseriti in un apposito database, catalogati in base alle loro skill, e vengono acquistati tramite un’asta tra gli utenti a loro interessati. Purtroppo ci 23 sono anche molte spese da sostenere: lo stipendio dei giocatori, con ingaggio proporzionale alla bravura, i membri dello staff, gli assistenti allenatori, i portavoce, i medici e fisioterapisti, gli psicologi sportivi, la manutenzione dello stadio: più sarà capiente, più la spesa sarà alta. Hattrick offre anche una community online accessoriata di conferenze, forum e un sistema di posta interna con la quale ogni utente può confrontarsi. Come già detto, Hattrick è un gioco completamente gratuito, ma è possibile pagare una quota facoltativa mensile, trimestrale o annuale, per diventare supporter, che non dà alcun vantaggio concreto ma è solo un modo per ringraziare coloro che dedicano tempo e denaro per tenere in vita questo divertimento. In conclusione, Hattrick è un gioco manageriale molto gradevole, che appassiona grazie alla “lentezza” con cui progredisce, che non necessita di stare ore ed ore attaccati al monitor per poter vincere, ma richiede pazienza e riflessione. Forse, anche qualche vero dirigente delle reali squadre di Serie A dovrebbe provare ad iscriversi ad Hattrick per fare un po’ di pratica! CAREGNATO OFFERTA! LG 42pj350 a soli 439 € Fino ad esaurimento scorte 24 Campo de’ fiori Le rondini no Che giusta osservazione! Di solito l’idea di primavera si associa a quella della Pasqua e quasi ancor più a quella delle rondini, che con il loro arrivo annunciavano indiscutibilmente anche quello della bella stagione. Oggi sembra proprio non essere più così. Ecco cosa ne pensano i nostri collaboratori e sopratutto come ricordano quei momenti. Le rondini stanno ra. “San Benedetto, la scomparendo. In rondine sotto il tetto”: Italia, negli ultimi era questo una specie anni, sono diminuidi slogan, che faceva te del 50%. Cause volteggiare nel vento la della forte diminufantasia dei bambini. zione: le trasformaSotto i cornicioni del zioni ambientali Palazzo dei Papi, al nelle zone di nidifiriparo dei dorati raggi cazione, l’uso masdel sole e degli scrosci siccio degli antipatemporaleschi, decine rassitari, la mandi nidi vivificavano la di Secondiano Zeroli canza di siepi ed bella stagione, nella altre ragioni ancopiazza più ricca di storia ra. Già le nuove generazioni si sono abidella città. tuate a vivere senza le lucciole. Ben presto E Viterbo voleva bene dovranno abituarsi a vivere senza le rondialle sue rondini. ni. Sui merli delle sue D’estate le scintillanti lucciole non ci fanno mura, a grappoli si rinpiù battere le palpebre (lo scrittore P.P. correvano, nelle tiepide Pasolini lo aveva già notato negli anni serate primaverili, ed ’70…). Adesso è il turno delle rondini. Ve le era una delizia sentirle immaginate le assolate “gridare” così allegramente. piazze medievali di Ci abitueremo, in avvenire, Ormai da qualche a non vederle ed a non senViterbo, senza quelle grida assordanti, senza anno sono scom- tirle più? La loro assenza quegli inseguimenti versarà, per caso, avvertita dai parse le lucciole, più giovani? tiginosi, a raso di mura? Sulle pagine, ormai E’ certo che sui loro monuora tocca alle sbiadite, dei manuali mentali sussidiari non c’è rondini, che sono nemmeno un angolino con per la scuola elementare, le rondini erano il il vecchio, romandiminuite del 50%! disegnato simbolo della primavetico campanile, con il rondi- nino che si affaccia dal nido, in attesa dell’imbeccata, generosa di cibo, della mamma. Forse, tra qualche anno, le nuove generazioni, avvezze alla nefanda presenza di “animali virtuali”, saranno avidi consumatori di zuppe, fatte con nidi di rondini, vere prelibatezze di certe cucine orientali, ormai di moda anche nella nostra Viterbo. Campo de’ fiori on volano più “Una rondine non fa primavera“ Un vecchio detto che quasi non ha più senso! La mezza stagione che precede l’estate non esiste praticamente più e con essa sono scomparse anche le rondini, che prima arrivavano in massa Se proviamo a chiedere passava dalla partitella a ad un bambino o ad un “pallò lì ‘o vescovado”, giovane ragazzo, qual è alla “spaccarella co’ ‘o il verso della rondine piccolo” e tutti gli altri (garrire), difficilmente giochi fatti nelle piazzetavremo da loro una te, e le rondini? Le rondirisposta. Anzi, i più picni imperterrite, a volare coli forse non hanno in formazione quasi fosmai visto questo volatisero aerei caccia, sopra di Alessandro Soli le, che da sempre di noi, ingoiando insetti e annuncia l’arrivo della rendendo l’aria pulita. primavera. Le stagioni sono cambiate, Che animale stupendo, la ormai si passa dall’inverno all’estate diretforma del suo corpo fatta tamente, l’uomo è stato così “bravo” da per volare (senza nulla cambiare il corso non solo dei suoi usi e togliere agli altri uccelli), costumi, ma ha stravolto ed annientato le rasenta la perfezione: ali abitudini di varie specie animali, come la arcuate, coda biforcuta, testa piccola, picrondine, simbolo insuperabile dell’orientacolo becco, il tutto per permettergli velocimento verso il proprio nido, lasciato e tà, resistenza, senso dell’orientamento, e sempre ritrovato, dopo l’annuale migraziofacile caccia per procurasi il cibo minuto, ne. Ecco allora, che dobbiamo ritenerci come minuti sono i moscerini e i loro simifortunati, noi del “Come eravamo”, perché li. E il loro nido? Vedere le rondini all’opepossiamo ricordare e spiera mentre costruiscono la casa, è gare le abitudini di questo delle cose che più mi rammaBastava alzare una compagno di giochi, che ci ricano, se penso alle nuove genegli occhi verso razioni che purtroppo, forse, peraccompagnava volando sopra le nostre teste gronil tetto di ogni mettetemi il forse, non vedranno danti sudore, mentre correquest’opera di alta ingegneria casa per vedere mai vamo tra piazze e vicoli di naturale. Bastava alzare gli occhi paese. Il periodo era que- questi “piccoli verso il tetto di ogni casa, sia in sto: le scuole stavano termicittà o meglio in campagna, e muratori” nando, le giornate col sole immancabile, accanto alla che tramontava più tardi, e allungava il grondaia, vedevi questi piccoli “muratori”, tempo “giocannaro”, di noi civitonici. Si instancabili, cementare col becco pieno di “ “ Protegge i tuoi valori Silvia Malatesta - Via S. Felicissima, 25 01033 Civita Castellana (VT) Tel.0761.599444 Fax 0761.599369 [email protected] 25 Come e ravamo terra umida, le pareti del loro nido. Forma ovoidale, perfetta, dura, col piccolo foro lasciato quale porta d’ingresso, una casa stabile a tutte le intemperie, una casa per sempre. Perché la rondine sapeva, mentre la costruiva, che l’anno seguente sarebbe tornata lì, dopo aver percorso migliaia di chilometri, proprio lì dove avrebbe ritrovato il suo rifugio sicuro. E noi? Noi ancora lì sotto, con un anno in più: a giocare a “sarda montoni”, a “preparà ‘o focaraccio co’ ‘a legna fatta giù ‘o fosso” a “giocà a palline” a “sentì i strilli de ‘e rondini”. Se è vero che “Una rondine non fa primavera” come dice il proverbio, devo essere sincero, purtroppo ormai da anni non le ho più viste, ma allora…. la Primavera? Campo de’ fiori 26 Differenziata anche a Calcata Rispetto per l’ambiente e ottima ginnastica per la nostra mente Ogni mattina, un folletto gentile si porta via la mia spazzatura e la consegna a qualcuno che lo triturerà, scioglierà e presserà e gli donerà nuova vita in una nuova forma, lasciando che nelle di Debora Attanasio discariche crescano le margheritine. Sembra un sogno, eppure accade a Calcata, la cittadina dove ho scelto di vivere vent’anni fa in fuga da una Roma caotica e puzzolente. Con l’anno nuovo, in contemporanea con l’abolizione europea delle odiose buste di plastica, l’amministrazione comunale di Calcata ha preso la coraggiosa decisione di togliere di mezzo i maleodoranti cassonetti e di invitare i cittadini a dividere in casa plastica, vetro, carta e umido per consegnarli ad un incaricato che provvede al corretto smaltimento come accade nei Paesi più civili, quelli del Nord Europa che citiamo sempre come buon esempio. Un privilegio che, a Roma, è riservato solo ai quartieri d’elite. Dopo poche settimane di collaudo, felicissima e anche divertita dell’andamento dell’operazione (mia ma-dre è stata costretta ad uscire dai suoi schemi cristallizzati e a fare un’imprevista, salutare ginnastica mentale), ho sentito però dire che a qualcuno questa innovazione non è piaciuta affatto e che vorrebbe tornare al vecchio sistema. Non credevo alle mie orecchie. Mi è subito venuta voglia di suggerire a qualche deputato, un progetto di legge che impegna, a chi è contrario alla raccolta differenziata, di tenersi per tutta la vita in giardino o in casa la spazzatura che produce, in modo da rendersi conto della reale quantità di scorie e detriti che un essere umano vittima del consumismo, degli sprechi e di tante false necessità, è in grado di produrre in qualche decennio. Purtroppo, invece, la loro spazzatura viene trasporta altrove, lontana dai loro occhi e dal loro naso, vicino le case di altri che, magari, la differenziata la vorrebbero, eccome! La cosa più grave è che molte persone contrarie alla differenziata hanno anche dei figli. Mettere un piatto in tavola ogni Il nemico numero uno di chi è contrario è la pigrizia! giorno davanti al proprio bambino, garantirgli cure mediche e istruzione non è sufficiente. Il vero amore verso un figlio si dimostra anche permettendogli di continuare a prendere il sole su una spiaggia pulita, di fare una scampagnata, di veder volare gli uccelli e sgambettare gli animali in libertà, di immergere i piedi in un ruscello senza schiuma e bottiglie di plastica che galleggeranno anche fra cinquanta anni, quando noi non ci saremo più. E ve lo dice una che figli non ne ha nemmeno. A queste persone chiedo di riflettere bene su quello che stanno dicendo, di mettersi una mano sulla coscienza e di fare uno sforzo per combattere il loro unico, vero nemico: la pigrizia. Campo de’ fiori 27 Campo de’ fiori 28 Associazione Artistica Ivna L’arte di Eraldo Bigarelli Particolari scorci d’Africa e luci e colori dal sapore caravaggesco E raldo Bigarelli artista come Gaugin, Klee, Matisse, Ontani o il viaggiatore mitico per eccellenza, Ulisse. Viaggi che ha dovuto affrontare per il suo lavoro, per conto dell’Agip, che lo hanno portato a trascorrere un lungo periodo della sua vita in Africa e poi attraverso gran parte del mondo. Nell’incontro sempre affascinante tra esperienze di continenti diversi, Eraldo Bigarelli sembra confermare un principio sicuro, quello dell’arte che non ha frontiere, che sorge dall’uomo, dal suo sentire, dal suo vedere, dove immagini e forme nascono dall’ambiente in cui sì e formato, senza ricorso a forzature cerebrali che a volte alimentano, ma solo in superficie, l’opera di un artista. I suoi quadri raccontano le storie delle persone che ha conosciuto, le loro lotte quotidiane, le emozioni e i sentimenti attraverso il linguaggio dell’Impressionismo più che del Realismo, perché nel Realismo si cerca la perfezione della rappresentazione, l´Impressionismo dà, invece, più spazio ai sentimenti. Attività ed energia sono evidenziati nei soggetti umani dei suoi quadri: le donne dalle linee curve generano movimento e dinamismo; gli uomini, invece, hanno forme lineari, restano statici ma non passano di certo inosservati. L’Africa che ritroviamo nei paesaggi desertici, nelle azioni dei pescatori, nei volti degli individui locali, la ritroviamo anche nella trattazione della figura umana nella quale la pelle non è pelle ma cocente sabbia del deserto, così come pure il mare non è mare ma è il cielo sereno d’Africa. Usa colori caldi ed analoghi per gioca- “Omaggio al Tricolore” Opera pittorica, olio su tela, realizzata dal maestro Eraldo Bigareli, in occasione del 150° anno dell’Unità d’Italia. (Avete potuto ammirarla come copertina dello scorso numero di Campo de’ fiori) re con i sentimenti dell’osservatore il quale passa da un’opera all’altra guidato da quella luminosa energia che singolarmente le opere di Eraldo riescono ad emanare. Il gioco diventa l´espediente con il quale trasmettere al pubblico i sentimenti, lo stato d´animo. L’artista predilige la tecnica ad olio ed il pastello con le quali rappresenta il mondo che lo circonda, nell’apoteosi dell’universo femminile, figure aggraziate e piene di sensualità, prerogativa di donna. Nelle sue opere si nota la forza dei colori che rappresenta il suo io, il suo essere padre, l’essere uomo. Atteggiamenti sinceri, di apertura al mondo, di solarità emotiva. Chiaramente di impressione luminista, Bigarelli fonda tutta la sua produzione su un impiego rigorosamente delineato della luce, ottenuto da un gioco di bagliori che movimenta il dipinto, sintetizzando in pochi elementi tutta l’umanità dell’arte Caravaggesca. E’ la luce con le sue ombre che determinano la costruzione dell’opera, olio o pastello che sia, rivelandone l’interiorità. Non si può non fare un parallelo con Rembrandt, uno dei grandi maestri del luminismo in campo europeo: nei quadri di Bigarelli si realizza una perfetta coincidenza tra materia e luce, tanto che nei punti fortemente illuminati, mentre Rembrandt carica la pennellata e sfruttando la rifrazione della luce sui segni delle sue stesse pennellate, ottiene effetti quasi tridimensionali, Bigarelli ci offre la stessa dinamica, tirando invece il colore all’estremo con sapiente maestria. Come ogni vero artista conosce la strada del perfezionamento, della ricerca. La sua vitalità lo ha portato ad escludere quel senso di appagamento estetico che per l’artista è sempre un traguardo mai raggiunto. Accompagnandolo nel salire l’interminabile sentiero dell’arte, godiamoci intanto le sue opere immergendoci nella ricchezza della sua espressività…… Sabrina Salvatori Campo de’ fiori 29 Oltre Google…. Prima parte. Ecco alcune scorciatoie sicure dove andare a colpo secco per trovare ciò che state cercando in Rete Ho voluto deliberatamente dividere questo argomento in più parti, al momento non sono sicura di quante ne potranno essere, proprio per il fatto che fare una Ricerca dipende strettamente da Che di Patrizia Caprioli cosa si sta cercando e Chi la sta cercando. Se uno studente delle medie deve fare una ricerca su Napoleone Bonaparte certamente ricercherà i contenuti sulla famosa enciclopedia online “Wikipedia”, ma se a fare la ricerca c’è dall’altra parte un professore universitario di sicura la sua scelta andrà a ricadere su un sito specializzato in Storia moderna, magari che sia anche in lingua francese. Il fatto è che voglio spiegarvi che la ricerca dipende strettamente da quello che in realtà noi vogliamo trovare, cosa ci aspettiamo e se conosciamo altre strade che non siano la Googlemania. Qui di seguito sarà mio compito di bibliotecaria indicarvi alcune scorciatoie sicure dove andare a colpo secco per trovare ciò che state cercando in Rete. Almeno spero, di esservi di aiuto indicandovi questi rudimentali strumenti come motori di ricerca, banche dati, biblioteche digitali, poiché il compito di un bibliotecario è quello proprio di servire a trovare informazioni precise, specifiche sull’argomento ricercato. Incomincio subito trattando dei Motori di ricerca. Magari non vi è proprio passato per la testa che vi possano essere dei motori di ricerca che cercano solo una determinata cosa, scartando tutte le altre che per voi non sono pertinenti a quello che state cercando, ma ci sono, esistono e son lì per essere utilizzate da tutti. Basta che qualcuno vi illumini sulla loro esistenza e non le tenga nascoste come storie di fantasmi spaventosi. Iniziamo con Ask (http://it.ask.com) che insieme a Bing (http://www.bing.com/?cc=it) sono quelli che ci danno risultati simili a Google, anzi molto spesso si appoggiano ad esso, ma una capatina io ce la farei, anche per poi confrontare i risultati trovati. Poi se andate Bing VS Google su (http://www.bing-vsgoogle.com) il confronto ve lo fa direttamente il motore di ricerca. Poi c’è Yahoo (http://it.search.yahoo.com/http://it.searc h.yahoo.com) che quindi non è solo un sito simile a Libero and company, dove puoi leggere news e spettecules e crearti un tuo indirizzo di posta elettronica, ma effettuare ricerche su vasta scala e può essere meno affollato di risultati di Google. E proprio con Google Scholar (http://scholar.google.it) possiamo trovare articoli e libri di qualsiasi argomento che spesso, anzi spessissimo possono essere scaricati perché sono di libero accesso. Questa chicca l’ho scoperta da poco: è il motore di ricerca tematico Arte.it (http://www.arte.it ) si occupa solo e solamente di Arte a 360°! I risultati che vi restituisce interesseranno solo siti, documenti e dati a tema artistico: pittori, scultori, mostre, correnti artistiche etc.etc. Se cercate un libro da prendere in prestito in una biblioteca per l’Italia c’è SBN (http://opac.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/bas e.jsp), il servizio biblioteche nazionale che vi segnalerà la biblioteca o le biblioteche che hanno l’opera che cercate con tanto d’indirizzo e disponibilità del documento in prestito. Se invece magari cercate una rivista vi suggerisco vivamente di andare su ACNP (http://acnp.cib.unibo.it/cgiser/start/it/cnr/fp.html), il Catalogo Italiano dei Periodici, anche se non è proprio intuitivo e vi occorrerà l’aiuto di un bibliotecario. Se siete curiosi e dopo aver fatto una capatica su Wikipedia per la vostra iniziale ricerca (http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_princi- pale) volete sapere se ci sono altri wiki ( siti con le stesse funzionalità di wikipedia!) andate su Wikideep (http://www.wikideep.it ), è un motore di ricerca che esplora tutti i wiki che sono inerenti a ciò che cercate. Continuando sulla stessa linea vi segnalo anche un portale di biografie, caso mai potesse essere di interesse ai giovani studenti in erba ed a genitori in erba che devono aiutare i loro pargoletti, il sito si chiama Portale Biografie (http://it.wikipedia.org/wiki/Portale:Biogra fie ) e fa parte della grande famiglia di Wikipedia. Se la vostra ricerca riguarda il settore giuridico, se volete conoscere l’esistenza di leggi nazionali, internazionali, regionali, comunali e quant’altro, vi segnalo una pagina che da sola potrebbe ben essere considerata un piccolo motore di ricerca: in essa infatti troverete una serie di link che vi portano a più siti, banche dati e portali che trattano esclusivamente di Leggi! L’indirizzo è http://www.sspal.it/index.php?option=co m_content&view=article&id=108&Itemid =109 e la pagina è curata dalla bibliotecaria, dott.ssa Lucia Antonelli, che gestisce la biblioteca della SSPAL (Scuola superiore pubblica amministrazione locale). E qui per adesso devo fermarmi se non voi andate in paranoia ed io faccio la figura della googleriana che vi restituisce per la vostra mirata ricerca seimila miliardi di risultati! Per chiarimenti ed informazioni: [email protected] L’ANGOLO DEL PROF.A cura di Patrizia Caprioli Mini-spazio dedicato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come supporto didattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli studenti. Disegni da colorare gratis: http://www.disegnidacoloraregratis.it/ Questo sito è il più grande archivio di disegni da colorare GRATUITI per bambini.Cercate immagini da colorare di qualche film della Disney? O qualche altro personaggio dei cartoni animati? Ve ne sono varie migliaia! Avete bisogno di lettere da colorare, maschere, oggetti da ritagliare, marionette da costruire, disegni sul natale, su halloween o pasqua, animali di ogni tipo, disegni religiosi oppure di fantascienza? Nell’archivio troverete oltre 25.000 disegni di ogni tipo completamente gratuiti e pronti per essere stampati. Un suggerimento: per stampare al meglio la vostra immagine salvatela aprendola prima a figura intera, eviterete di stampare immagini troppo sgranate! Campo de’ fiori 30 “Il Fumetto” LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA EUREKA SEVEN di Jinsei Kataoka e Kazuma Kondou - edito da Panini Comics - 6 volumi, conclusa pettacolare, davvero spettacolare. Questo manga, tratto dall’omonimo anime (opere di animazione di produzione giapponese), tratta la storia di Renton Thurston, un 14enne che sogna di andarsene dal suo noioso paese. L’unica cosa che adora davvero è poter liftare con la sua reflection board sulle particelle di trapar che formano onde capaci di far volare chi le cavalca. Ma l’occasione per realizzare il suo desiderio arriva quando vede giungere il Nirvash, robot pilotato da Eureka, misteriosa ed affascinante fanciulla di cui di Renton si innamora. Daniele Vessella La ragazzina gli propone di risvegliare il Nirvash. Successivamente, si troverà coinvolto in una battaglia contro l’esercito che lo porterà ad essere membro della Gekko Skate, gruppo di ribelli, eroi di Renton. Amore, azione, pathos, comicità si mescolano con sapienza in quest’opera dando vita a personaggi che ti fanno sognare con loro. Colpisce anche il disegno pulito e mai spigoloso, adatto sia alle scene di battaglia che a quelle drammatiche. Già dal primo numero si ha la smania di continuare a leggere le avventure di questi eroi. Il messaggio che si evince da questo fumetto è che si può amare qualcuno diverso da noi, ed è forse questo aspetto a renderlo così affascinante. S Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/ ? Indovinello (con tranello) : Quanti animali salvò sull’arca Mosè? I primi tre che indovineranno chiamando in redazione allo 0761.513117, riceveranno un omaggio dall’enoteca Civita Bevande di Civita Castellna. Campo de’ fiori 31 La rubrica dei cognomi P remessa: q u e s t a nuova rubrica riguarda lo studio dei 5 cognomi più diffusi nei comuni del nostro di Arnaldo Ricci territorio [email protected] to come Bassa Tuscia. Ovviamente data la grande mobilità delle persone sul territorio, questa ricerca non può essere precisa al 100% ma è da ritenersi abbastanza attendibile, dai riscontri effettuati nel tempo. Sono anni che ho iniziato questo lavoro e che adesso ho il piacere di mettere a disposizione di tutti gli affezionati lettori di Campodefiori. Essendo stata la ricerca abbastanza complessa, vi potrebbero essere degli errori dovuti alla digitazione o scambio dati; se qualche lettore trovasse inesattezze è pregato di farle notare….grazie. I comuni interessati da questa mia ricerca sono: Civita Castellana, Fabrica di Roma, Corchiano, Faleria, Calcata, Castel Sant’Elia, Nepi, Rignano, Sant’ Oreste, Carbognano, Caprarola, Ronciglione, Vignanello, Vallerano, Canepina, Gallese, Magliano Sabina, Orte. Questa prima parte riguarda Civita Castellana, seguiranno poi i comuni nell’ordine sovra elencati. I cinque Cognomi più diffusi a Civita Castellana Tali cognomi in ordine di diffusione sono i seguenti: 1° 2° 3° 4° 5° Mancini Angeletti Fantera Nelli Rossi Come appare nella lista di cui sopra, il cognome più diffuso a Civita è Mancini. Adesso vediamo la diffusione e la dislocazione a livello nazionale. Mancini: (presente in 2033 comuni d’Italia) questo cognome è diffusissimo nell’Italia centrale e nella zona di Milano. Presenta una media diffusione anche in Puglia. In Sicilia, Calabria, Sardegna e nell’Italia del nord-est è scarsamente diffuso. La sua origine è da attribuirsi in una regione del centro Italia; data l’enorme nonché omogenea diffusione, non si riesce a stabilire l’esatta zona di provenienza. Angeletti: (presente in 302 comuni d’Italia) Esso è maggiormente diffuso a Roma e provincia, nel Lazio del nord e nella costa marchigiana. E’ poco diffuso nel resto d’Italia. L’origine di questo cognome è da attribuirsi molto probabilmente alle Marche. Fantera: (presente in 13 comuni d’Italia) Esiste praticamente quasi solo a Civita Castellana e nelle zone limitrofe. Molto sporadicamente si registra qualche presenza anche a Roma. Nel resto d’Italia è praticamente inesistente. E’ ovvio che la sua origine è proprio a Civita Castellana. Nelli (presente in 178 comuni d’Italia) E’ diffuso solo a Civita Castellana e zone limitrofe, nonché nella Toscana del nord. Nel resto d’Italia è poco diffuso. Nel Friuli Venezia Giulia e nel Trentino è quasi inesistente. Con grande probabilità esso proviene dall’alta Toscana (come del resto affermava anche Don Marciano). Rossi: (presente in 4541 comuni d’Italia!) E’ senza tema di essere smentiti, il più diffuso d’Italia. Vi sono comunque, regioni come Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna dove esso è meno diffuso. Esso è talmente diffuso che non si riesce a capire la regione di provenienza; di sicuro è da attribuirsi in una regione dell’Italia centro – settentrionale. Seguirà sul prossimo numero lo stesso studio per il comune di Fabrica di Roma. Campo de’ fiori 32 Esistenza, amore, vita e, come dice N. Abbagnano, l’esistenza è l’atto dell’essere e l’essere è atto puro, Dio è esistenza (S. Tommaso). Ma poiché Dio non è venuto fuori da un del Prof. Massimo altro, in quanto è in Marsicola sé e per sé sussistente, il sostantivo non gli si addice del tutto. Si vede infatti, facendo riferimento alla finalità di ogni cosa che esiste, che l’uomo, venendo al mondo, già esiste. Il suo destino, non può essere l’esistenza medesima, che qui, sarebbe sinonimo di creatività. In termini rigorosi si deve assumere che l’esistenza di Dio, per l’uomo gettato all’interno dell’orizzonte esistentivo, ovvero, per l’uomo gettato nel mondo, debba essere il mondo stesso. Ma Dio, bisogna pur dirlo (nonostante l’ovvietà), non è il mondo. E’ l’essere dal quale il mondo è stato tratto. Stando così le cose, va da sé che l’attributo dell’esistenza se soddisfa quando è riferito alle cose del mondo, non può soddisfare del tutto se è riferito a Dio. La vita stessa dell’uomo, infatti, proprio dal punto S di vista esistenziale, riceve significato solo se è finalizzata a qualcosa che sta oltre l’esistenza; un oltre che potremmo chiamare vita. Ecco il perché noi diciamo: dall’esistenza alla vita. Il “fatto di terra” deve diventare “cielo”. “L’adam” deve diventare “l’uomo nuovo”. Il Cristo, il Figlio del Dio vivente, è venuto perchè l’uomo ricevesse, con la salvezza, la vita. La logica dell’uomo è una logica che lo vede implicato verso due direzioni: il mondoil peccato-la morte; il cielo- la salvezza- la vita. L’esistenza di Dio è stata postulata a partire dal fatto che il mondo c’è con i suoi enti. E il fatto di esserci sta a significare che il mondo è stato attualizzato a partire dall’essere. Attualizzato e mantenuto dall’essere stesso che, tuttavia, rimane esterno al mondo, non potendo coincidere con esso che, potremmo dire, è una sua modalità di darsi. L’esistenza dunque, in quanto atto puro, sintetizza la presenza dell’essere nella forma dell’ente. Dio è, nel mondo, come altro da sé. Mentre l’ascosi- tà dell’essere, che si riferisce alla ‘sostanza’ di Dio, è quella che rende valido il motivo per cui Dio ha creato il mondo: l’amore. Dio è amore (Deus charitas est, Benedetto XVI, 2009). Questo è l’attributo più alto che possiamo a Lui riconoscere. Immediatamente dopo, possiamo dire che Dio è vita, perché il fine dell’amore è la vita. Nel Vangelo si legge infatti: “sono venuto per dare la vita agli uomini, affinché l’abbiano in abbondanza”. ERRATA CORRIGE: Sul precedente numero di Campo de’ fiori, nell’articolo “Educarsi alla responsabilità ed alla pace”, a pagg. 22-23, è stato erroneamente riportato il cognome della Preside della scuola media “San Leone” di Capena, Prof.ssa Donata Maria Panzini, anzichè Pinzi. Sul numero 78 di Campo de’ fiori, nell’articolo “Una Fabrica di Ricordi”, a pag. 26, è stato omesso il nome del Maresciallo dei Carabinieri, Pietro Greco (nella foto primo da sx), ed errato il nome del vigile Remo Cencelli (nella foto ultimo da sx), poichè è stato riportato il cognome Ferrelli. Domenica 3 Aprile si è conclusa, con il saluto del sindaco Gianluca Angelelli a tutti gli espositori che hanno preso parte alla manifestazione, la mostra ceramica organizzata presso la sala, appositamente creata, del centro commerciale “Piazza Marcantoni” di Civita Castellana. Tra gli artisti e gli artigiani, anche Carlo Andreucci, che ha avuto modo di proporre al pubblico in visita i suoi lavori ceramici: porcellane ideate da lui con immagini sacre, da apporre sulle lapidi dei cari scomparsi. Lavori davvero ammirevoli per lasciare un ricordo a chi non dimenticheremo mai! Campo de’ fiori 33 Rivoluzione del 1831 Tentativi per far defezionare Civita Castellana I moti del 1831 furono tentativi di insurrezione. Nacquero in Francia e si diffusero poi nei paesi europei, in Italia in particolare si riaccesero le speranze degli italiani: Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna, che di Francesca erano sotto il dominio Pelinga Stato della dello Chiesa, dichiararono la secessione dallo Stato Papale e proclamarono il nuovo stato delle Province Unite Italiane, una repubblica parlamentare con capitale Bologna. La rivoluzione si propagò cosi rapidamente sino alle porte di Roma, da sorprendere la capitale quasi indifesa, inutili e tardivi infatti erano stati i piani per arginare la rivoluzione nelle Marche dove la fortezza di Ancona, la piu forte dello Stato Pontificio, poteva essere un valido sostegno. In Umbria, a Spoleto, si sarebbe dovuto riunire un piccolo esercito di forze regolari e volontarie, infatti il cardinal Bernetti istituì i Corpi Franchi o Centurie, che in aiuto alle forze regolari avrebbero dovuto impedire ai rivoluzionari di oltrepassare l’Appennino, ma la rapidità della rivoluzione rese inutile questo piano. Non rimaneva quindi alla Santa Sede da opporre alla ribellione incalzante che la fortezza di Civita, il baluardo sulla Flaminia, essendo sulla via che direttamente univa le terre insorte con Roma. Il forte contava allora un esigua guarnigione di 115 soldati che erano addetti al servizio della custodia dei detenuti che ammontavano a circa 84 e che costituivano un pericolo continuo, ciò indusse il Governo pontificio a dare la libertà a quelli, circa 18, che per lo stato di salute non faceva temere che prendessero le armi, furono quindi spediti verso Otricoli e Terni, altri portati a Civitavecchia dove furono rimessi in libertà. Il 18 febbraio fu nominato comandante di tutte le forze che potevano essere raccolte nei dintorni di Civita, il tenente colonnello Giovanni Lazzarini, il nuovo comandante dispose che 50 dei 115 soldati si portassero ad Otricoli, posizione militare di primissimo ordine per la sicurezza di Civita, quindi di Roma. Ma appena i soldati pontifici ebbero messo piede ad Otricoli si trovarono di fronte ai rivoluzionari che erano in numero maggiore e ricevuto, poi, l’ordine categorico di ritirarsi, si unirono ai rivoluzionari e la popolazione fece loro una gran festa. Otricoli rimase in mano ai rivoluzionari per tutto il tempo della rivoluzione, e anche dopo ricevette freddamente i soldati pontifici per il ripristino del Governo pontificio. Due vecchi amici d’arme del comandante del forte: il colonnello Francesco Laurenti capitano, Vincenzo Montignani Laurenti in qualità di comandante dei rivoluzionari, scrissero al Lazzarini, che era un veterano napoleonico e che aveva combattuto sui campi d’Europa respirando l’aria di libertà, e aveva creduto in un Italia unita, speravando cosi di far leva sui suoi sentimenti e di farlo passare fra i rivoluzionari con i suoi soldati. Ma il Lazzarini non si lasciò convincere, anzi informò subito la Segreteria di Stato. Persa la speranza, ai rivoluzionari non restò che attaccare la Fortezza. Frontespizio delle memorie del Tenente Colonnello Giovanni Lazzarini, comandante della guarnigione del Forte di Civita Castellana, durante i moti rivoluzionari del 1831. Il 24 febbraio a Borghetto, avamposto pontificio, veniva attaccato a sorpresa e battuto, lasciando sul campo tra morti e feriti ben 20 soldati. Eccitati dalla vittoria i rivoluzionari si spinsero ancora piu avanti e il 27 vi fu un altro scontro, ma il Lazzarini accortosi del pericolo, riusci a far ripiegare il nemico oltre Borghetto e Ponte Felice facendo anche alcuni prigionieri, fra questi anche Francesco Frattini, ferito gravemente, che portava con se tre lettere dirette al Lazzarini dai piu alti comandanti delle truppe rivoluzionarie, il comandante Alessandro Guidotti da Otricoli, Giuseppe Sercognani da Spoleto e del colonello Ercolano Erculei da Terni, queste lettere, come le altre, miravano all’unico scopo:convertire il Lazzarini alla causa rivoluzionaria. Il 2 marzo fra la posta giunta dalla capitale al forte, vi era un foglio anonimo diretto al maggiore Ferdinando Colasanti comandante di Civita, era un invito a cedere la città ai rivoluzionari e di far causa comune. Anche questo tentativo andò a vuoto, sembra invece che qualche successo fu ottenuto fra i soldati di Civita: a Magliano furono trovati alcuni fucili provenienti dalla nostra cittadina, alcune persone sparsero la voce che vari Dragoni, non appena si fosse presentata l’occasione, sarebbero passati con i rivoltosi. Erano certamente voci con qualche fondamento, ma il tenente Lazzarini notificava al cardinal Bernetti di aver spedito a Roma 12 granatieri e il tenente Federici, soldati e comandante preziosissimi in un momento in cui il nemico minacciava la fortezza. Ma non furono i soldati del tenente Lazzarini che salvarono Roma dai rivoluzionari, forse avrebbero potuto impadronirsi di Roma se avesse potuto disporre di maggiori forze, e se avessero effettuato una rapidissima marcia sulla capitale. Invece da una parte il generale ARMANDI, ministro della guerra a Bologna, ripetutamente sollecitato di mandare rinforzi, non mandò neppure un soldato dei molti che stavano inoperosi a Ravenna e a Forlì; dall’altra parte ricevettero ordini da Bologna di non tentare l’impresa di Roma, che non era facile e che poteva dispiacere alla Francia. La “Marcia su Roma“ finì a Civita Castellana che si ritenne prudente non assalire, poi si spinsero, combattendo e vincendo i Pontifici a Borghetto, a Calvi, alle Grotte e a San Lorenzo. A Spoleto le truppe si sciolsero e gran parte di esse depositarono le armi nelle mani del vescovo di quella città, monsignor GIOVANNI MARIA MASTAI-FERRETTI, il futuro papa Pio IX. Il cardinal Bernetti reclutò volontari per rafforzare il presidio di Civita Castellana. 34 Campo de’ fiori La Locanda della Croce Bianca del Prof. Architetto Enea Cisbani Lasciamo in disparte l’Albergo dei Tre Re, che successivamente sarà oggetto di una specifica trattazione e ritorniamo in Piazza dè Prati - l’odierna piazza Giacomo Matteotti - con l’antica locanda della Croce Bianca. Ai fini della nostra ricerca definiamo del manufatto, innanzitutto, la corretta e precisa individuazione catastale ed urbanistica. Nel vigente nuovo catasto edilizio di Viterbo, la locanda risulta individuata alla particella n.3 del foglio 30 del comune di Civita Castellana e confina con le seguenti proprietà: versante nord la n.2, un fabbricato di civile abitazione; versante sud, la piazza del comune; versante est la n.4, gli uffici della Curia Diocesana e, infine, sul lato ovest con via XII Settembre. La vecchia locanda è oggi una civile abitazione e una porzione dell’antico edificio risulta attualmente inglobata nella proprietà della Curia della Diocesi di Civita Castellana (vedi pianta “A”). Le strutture architettoniche sono parte integrante dell’ex convento dei Frati Conventuali di San Francesco, fondato a Civita Castellana il 1° settembre del 1230, da Frate Giovanni PARENTE, (1192-1250), nato a Civita Castellana nel 1192 e diventato in seguito Rettore Generale dello stesso ordine. Sulla scorta di un rilievo metrico del manufatto, eseguito nel 1852, possiamo capire come la locanda era organizzata e strutturata: al piano terra, (fronte di via del Ponte e piazza dè Prati), erano collocati i servizi generali come la cucina, il deposito, il refettorio e una sala comune, secondo la terminologia tecnica vigente; le camere per i viaggiatori erano, invece, poste al piano primo, con le finestre direttamente su via del Ponte, l’attuale via XII Settembre e al piano secondo, con le finestre ad angolo sia sulla piazza che sulla salita. Non aveva gli ambienti destinati al ricovero delle carrozze, ma soltanto le stalle per i cavalli che si trovavano all’interno del cortile dell’ex Seminario Diocesano: il viaggiatore arrivava, dei garzoni conducevano il cavallo nel ricovero e il viandante ripartiva il giorno dopo con un nuovo animale, più fresco ed agile. Erano i cosiddetti “cavalli da posta”: ani- pianta “A” mali di proprietà della Camera Apostolica. L’ingresso della locanda era posto sulla piazza, (i locali oggi sede di una importante associazione cittadina), e vi si accedeva mediante due archi o fornici, tuttora visibili, ma parzialmente murati. Se analizziamo attentamente lo stato odierno dell’edificio, in alto, al livello delle coperture, è collocata una quinta muraria detta “a vela”, che ritroviamo anche nella stazione della Posta Vecchia, che costituiva l’insegna dell’albergo; possiamo definirlo un cartello pubblicitario, che serviva ai viaggiatori per capire dove si trovava il luogo del pernottamento. Leggendo gli antichi rapporti conservati in un noto archivio Romano, la gestione della locanda era alquanto approssimativa e scadente: ambienti sporchi, cucina pessima e più volte la Camera Apostolica era stata costretta, anche in maniera energica e brusca, a richiamare i proprietari ad una maggior cura e zelo nell’esercizio dell’importante attività. Uno stato dei luoghi che coincide perfettamente con la descrizione, da noi citata all’inizio del nostro viaggio nel tempo, (nn.71,72), del poeta Danese Hans Cristian ANDERSEN, che nell’aprile del 1833, in viaggio verso Roma, soggiornerà a Civita Castellana, lasciandoci una memorabile descrizione della locanda. Anche qui gli antichi carteggi, ci dicono che il servizio era nettamente migliore nell’albergo della Posta Vecchia, dove gli ambienti erano più puliti e confortevoli. Spostiamoci adesso in via Panico, nel palazzo Soderini. Dal 1746 al 1824, in più riprese dovute alla chiusura e riapertura, ospitò il glorioso Seminario cittadino, che svolse fino al 1970 un ruolo determinante e insostituibile nell’educazione religiosa e scolastica di numerose generazioni di giovani, sia della nostra città che dei centri limitrofi e sorto grazie all’intuito del vescovo Tenderini. Nel 1824, il vescovo Fortunato Maria ERCOLANI, (1822-1847), vista la notevole espansione del seminario e la necessità di disporre di locali più ampi e di una chiesa di maggiore dimensioni, che non fosse la modesta cappellina nel palazzo Soderini, decide di spostare il seminario nei locali dell’ex convento dei frati Francescani in piazza dè Prati, che nel 1814, a seguito della soppressione del convento, erano diventati di proprietà del Capitolo Vescovile. Nel frattempo lo stesso edificio di via Panico era diventato l’Orfanotrofio di Civita Castellana, retto dalle Maestre Pie Venerini dal 1822 al 1986, una autentica gloria e perla nella millenaria storia di Civita Castellana, ma questa è un’altra storia che vi sveleremo in altre ricerche. Se la scelta di trasferire il seminario nell’ex convento, fu ottimale per gli spazi e la vastità della chiesa di San Pietro, (oggi San Francesco), creò fin dall’inizio dei problemi di coabitazione con la locanda della Croce Bianca, ma per capire la situazione che si era venuta a creare, leggiamo il contenuto di una missiva del 1851: “…alla Reverenda Camera Apostolica, quantunque però nel nuovo seminario si fosse trovato un luogo più adatto ad uso degli alunni, tuttavia due grandi inconvenienti vi ostano alla disciplina dei seminaristi, giacchè 1) si è vicini, anzi attigui alla Locanda della Croce Bianca, le cui finestre sono nel cortile di fronte a quelle del seminario, 2) in tempi così calamitosi e turbolenti, i seminaristi per recarsi alla Cattedrale sono costretti a passare per la piazza, 3) si chiede, allora di prendere in enfiteusi i locali della locanda per la somma annua di lire 100, al fine di eliminare il gravoso inconveniente…..” Campo de’ fiori 35 Il 9 e 10 Aprile si Ł svolta la prima edizione, che si ri Porte aperte al garden centre Ve Numerosissimi i visitatori che hanno potuto trovare tutte momento Sabato 9 e domenica 10 Aprile, prima edizione del “porte aperte” nel nuovo ed esclusivo garden centre, unico del centro Italia: Verdeflora. La struttura, nata come vivaio, sempre fornitissimo in ogni periodo dell’anno e per ogni occasione, è stata trasformata in un luogo di relax e comodità, dove fare i propri acquisti diventa piacevole e divertente. Per lasciare, infatti, che le mamme ed i papà possano passeggiare tranquillamente con il proprio carrello tra gli scaffali e le piante ed i fiori di stagione, è stato ideato uno spazio riservato ai più piccini, nel quale poter giocare indisturbati. I geni- tori, poi, terminato il loro giro, hanno la possibilità di rimanere vicino ai propri bambini, sedendo sugli appositi tavoli di fronte lo spazio da gioco, gustando una bevanda, leggendo il giornale e scambiando qualche chiacchiera con chi, magari, si è incontrato per caso, dopo tanto tempo. Centinaia tra clienti abituali e curiosi, in queste due splendide giornate di primavera, si sono recati al vivaio per soddisfare la voglia di iniziare a prendersi cura del proprio giardino, proseguendo, poi, durante tutto il periodo estivo. Sono così tante le proposte e le idee esposte che ce n’è veramente per tutti i gusti. Non si può uscire senza aver acquistato qualcosa! Arredamento da giardino, complementi d’arredo per la casa, attrezzatura da giardinaggio, tutto per gli animali domestici, vasi in terracotta e resina di tutte le forme e dimensioni, piante d’appartamento, fiori e piante da giardino, piantine e semi per l’orto ed ancora molte, molte altre idee e novità, sempre alla moda, si possono trovare presso il garden centre di Fabrica di Roma, dove trascorrere un pomeriggio in serenità, immersi nella natura, unendo l’utile al dilettevole! Arredo giardini Esemplari di cycas Palmizi e piante mediterranee di Massimiliano Pacelli Fabrica di Roama (VT) - Str Falerina km 9,00 - Tel. 0761.568622 - Fax 0761.567951 www.verdeflora.it - [email protected] Campo de’ fiori 36 Noblesse oblige; egli riusciva ad ingaggiarli perché li pagava bene, tanto da retribuire i suoi migliori solisti con 150 dollari la settimana, ossia tre volte quello che all’epoca guadagnava Louis Armstrong nell’orchestra di Fletcher Henderson. ... continua dal numero 79 Bix Beiderbecke e Frankie Trumbauer furono i precursori di alcuni stili Jazzistici che si sarebbero affermati molti anni dopo. Nello stile di Bix si sarebbero riconosciuti alcuni trombettisti come Chet Backer e Miles Davis; allo stile di Frankie si ispirerà Lester Young che, a sua volta, farà da apripista a Charlie Parker e Lee Konitz. Bix Beiderbecke e Frankie Trumbauer trovarono poi una sistemazione duratura ed economicamente soddisfacente nell’orchestra di Paul Whiteman che da tempo li corteggiava; quest’uomo, che aveva tenuto a battesimo la: Rapsodia in blu e che si era immeritatamente acquistato il titolo di Re del Jazz, sapeva quali erano i migliori Jazzmen bianchi negli Stati Uniti e ne faceva incetta, come si suol dire: Però non tutto era rose e fiori, per Bix. Il vero guaio era l’alcool, ne beveva in quantità industriale ed era costantemente ubriaco. Chi ebbe modo di frequentarlo, negli ultimi anni della sua vita, raccontava che ne teneva in casa scorte abbondanti dalle quali attingeva con un mestolo. A forza di bere si stava distruggendo, al punto che, alla fine del 1928, venne ricoverato in pessime condizioni in un ospedale di Long Island, per poi ritornare nella sua città natale per un periodo di convalescenza. Da quel momento non si riprese più completamente, era più facile trovarlo con un bicchiere in mano che intento a suonare la cornetta. Se ne stava tappato nella camera di un alberghetto dove abitava nella 44° Strada, in mezzo ad un disordine indescrivibile, si era poi trasferito a Queens, un sobborgo di New York, dove fu colto un banale raffreddore che degenerò in polmonite. Era ormai la fine, Bix Beiderbecke morì il 6 agosto 1931, aveva appena ventotto anni. Fin qui, in estrema sintesi, la vita di Leon Bismarck Beiderbecke - Bix, ma dopo la morte comincia la leggenda di quel giovanotto timido che non pensava che alla musica e che aveva fatto piangere di commozione King Oliver, allorquando una sera aveva suonato nella sua orchestra al Plantation di Chicago, aveva suscitato l’ammirazione di Louis Armstrong e di tutti i Jazzmen che lo avevano conosciuto e che avevano tutti un aneddoto da raccontare. Uno che parlò di lui con molta ammirazione ed affetto fu Paul Whiteman al quale il cornettista aveva pure causato non pochi problemi, egli disse: “ … Bix non è stato soltanto il più grande musicista che io abbia mai conosciuto, ma anche il più grande gentiluomo che io abbia incontrato, “ … era un uomo meraviglioso, tranquillo, modesto, uno che non si spazientiva mai e che prendeva le cose come venivano, “ … nonostante la sua grandezza era infatti tutto, fuorché uno che si desse delle arie; Bix era qualcosa di più che una persona gentile e lo si capiva ascoltando la sua musica, “ … in un modo o nell’altro dava l’impressione di essere sempre alla ricerca di qualcosa al di la della sua portata, “ … la sua continua ricerca di qualcosa di assolutamente perfetto gli aveva creato attorno una specie di mistico alone, “ …avevi l’impressione di avere dinanzi un genio che lottava per raggiungere la bellezza, anche se non l’avrebbe mai raggiunta. Capivi che era molto al di sopra di te perché sentiva la bellezza a cui si sforzava di avvicinarsi. Bix Beiderbecke esercitò una enorme influenza su un’intera generazione di musicisti Jazz, soprattutto bianchi, e non solo sui cornettisti. A lui si ispirarono anche specialisti di altri strumenti come il saxofonista Bud Freeman, il clarinettista Pee Wee Russell, il trombonista Brad Gowans. Centinaia di altri solisti americani ed europei perdettero intere giornate sui suoi dischi per cercare di capire i segreti di quel giovanotto di Davenport. Correva l’anno 1991, quando il regista Pupi Avati, per rendere omaggio a questo mito, diresse il film capolavoro: Bix Un’ipotesi leggendaria. Riccardo Consoli Campo de’ fiori 37 L’angolo del Bon Ton “Gli ultimi dettagli” di Letizia Chilelli Prima di dedicarci ai veri e propri protagonisti del giorno delle Nozze, concludiamo la panoramica sull’allestimento dell’organizzazione soffermandoci sugli ultimi dettagli da preparare. Il fotografo Le foto, nel giorno delle Nozze, sono importantissime poiché fissano per sempre ogni istante del giorno più importante. In media dovranno essere scattate circa 100 foto, compresi i provini. Le stampe potranno essere a colori o in bianco e nero, bellissime ad esempio sono le foto con i ritocchi di colore eseguiti a mano, o con effetti anticati. Ecco di seguito elencati gli scatti che non devono assolutamente mancare: l’uscita di casa della sposa, l’attesa e l’ingresso dello sposo con la madre, l’arrivo della sposa in Chiesa, l’entrata della sposa in Chiesa al braccio del padre, lo scambio degli anelli, le firme sul registro, l’uscita con la pioggia di riso, la sposa da sola, lo sposo da solo, i testimoni della sposa, i testimoni dello sposo, la sposa con le sue damigelle, la sposa con i suoi testimoni, lo sposo con i suoi testimoni, la sposa con i genitori, lo sposo con i genitori, la sposa e lo sposo insieme, gli sposi con i genitori di entrambi, il taglio della torta, il brindisi, il lancio del bouquet, le foto ricordo con gli invitati. Le foto saranno poi custodite nell’album che spesso ha la copertina in cuoio impreziosita con inserti in legno, ceramica o argento, il formato sarà 34x34 e conterrà foto 30x30 o 24x30. Le ultime tendenze sono anche quelle degli album ideati, con copertina in carta di Varese o tessuto, come veri e propri libri 40x50, con foto ad altissima definizione che vengono stampate direttamente sulle pagine e possono essere accompagnate da frasi e commenti degli sposi. Le pagine avranno grammatura leggera ed i colori verranno scelti tra il bianco e l’avorio, potrà essere usato anche il nero, per le foto in bianco e nero. Le foto più belle e ricercate, però, saranno quelle scattate dagli amici, proprio per questo un’idea molto carina sarà quella di lasciare su ogni tavolo, dove verrà allestito il ricevimento, una macchina fotografica usa e getta con la quale gli amici potranno scatenarsi!! Il Video Per il video del giorno delle Nozze si potrà scegliere tra il farlo effettuare con una camera fissa che riprenda tutta la Cerimonia oppure far fare un montaggio delle immagini più belle che raccolgono le varie fasi: dai preparativi alla fine del ricevimento. La scelta della colonna sonora spetta all’operatore sotto consiglio degli sposi. Molto carina è anche l’idea di effettuare qualche foto o girare qualche piccolo filmato qualche giorno prima delle Nozze, per immortalare “i fidanzati”. Molto graditi saranno anche i filmati girati dagli amici, anzi spesso sono proprio i più veri e divertenti! I Paggetti I bimbi e le bimbe saranno due o più, l’importante è che siano in numero pari. La scelta potrà ricadere tra i figli dei fratelli o delle sorelle degli sposi o tra i figli degli amici intimi della coppia, l’età sarà compresa tra i 4 e gli 8 anni. Nei matrimoni più formali uno dei paggetti porterà il cuscino con gli anelli, il bimbo, in questo caso entrerà prima degli sposi da solo o con una damigella. Occhio alla scelta dei vestiti dei bimbi che dovranno sì essere in linea con l’abito della sposa, ma soprattutto dovranno essere pratici: i bambini dovranno sentirsi a loro agio sia nell’abito che indosseranno sia con le scarpine che calzeranno visto che anche per loro la Cerimonia e il ricevimento saranno molto lunghi! I Testimoni La scelta, qui, sarà naturalmente a discrezione della coppia. Gli unici accorgimenti saranno quelli sull’abbigliamento. Le donne dovranno consultarsi con la sposa. Gli uomini avranno un abbigliamento adeguato alla scelta dello sposo, di suo padre ed eventualmente dei fratelli. I Documenti Ecco i documenti che servono per le Nozze: copia integrale dell’Atto di Nascita o Estratto per riassunto di Nascita, certificato contestuale (Stato Civile, cittadinanza, residenza); foglio di congedo militare (se lo sposo non ha compiuto 25 anni). Va fatto il “consenso matrimoniale” presso il Comune di residenza, alla presenza di due testimoni; se la Cerimonia verrà celebrata in Chiesa non vanno dimenticati il Certificato di Battesimo, Cresima e di libero stato religioso. Ora, arriviamo ai tasti dolenti, vediamo, infatti le spese da affrontare dai genitori dello sposo e quelli della sposa. I genitori dello sposo pagheranno: l’anello, il bouquet della sposa, i fiori che andranno sul revers della giacca dei testimoni, l’automobile per i testimoni dello sposo, il viaggio di nozze, l’acquisto della casa e l’arredamento, la cena per l’addio al celibato. Ai genitori della sposa andranno le spese: delle partecipazioni e degli inviti, delle bomboniere per i testimoni, dei parenti stretti e degli amici di famiglia (qualora si decidesse di diversificarle), del corredo per la casa, degli addobbi floreali, della musica, del rinfresco (comprese le mance), dell’affitto del locale dove si festeggia, del servizio fotografico, del regalo per lo sposo, l’offerta alla Chiesa, dell’automobile per la sposa e per gli eventuali ospiti di riguardo, del mobilio della camera da letto (ma non il materasso che tocca al marito!), la cena per l’addio al nubilato. Vi ricordo che per quanto riguarda le spese, quelle da me indicate da dividersi tra i genitori dello sposo e della sposa, ho fatto riferimento a quella che è di solito la tradizione, ma come sempre, il buon senso guiderà la scelta degli sposi, appunto sulla divisione delle somme da investire. (Fonti internet: donnad.it; miomatrimonio.it) 38 Campo de’ fiori Squadra di caccia Donati 1.500 “Valle del Treja” all’associazione “Una mano al tuo ospedale” durante la cena di fine stagione e grande successo per la giornata ecologica Un omaggio floreale è stato, poi, rivolto a tutte donne presenti, che potevano sembrare fuori da questo contesto quasi prettamente maschile. Così si è concluso l’annuale incontro conviviale, ma la squadra al completo, in attesa di ritrovarsi all’apertura della prossima stagione, si è radunata domenica 3 aprile per ripetere la bella esperienza della giornata ecologica, già collaudata lo scorso anno. In circa trenta, hanno “abbandonato” gli abiti da cacciatori e per vestire quelli di “operatore Nella foto a sx: il caposquadra Alberto Stinchelli consegna la somma raccolta al presidente di “Una ecologico” e ripulire pazientemente mano al tuo Ospedale”, Luciano Caregnato. Nella foto di dx: due componenti del gruppo che sono stati alcuni dei tanti terreni delle campasimpaticamente “attapirati” gne civitoniche, incivilmente usati Anche quest’anno i cacciatori della squasto di un sistema divisorio per la stanza da comuni cittadini come proprie discaridra “Valle Treja” di Civita Castellana hanno day ospital del reparto di chirurgia dell’ che, nelle quali lasciare liberamente tutto dimostrato che dietro una pelle apparenteospedale Andosilla, come ha spiegato ciò di cui non hanno ormai più bisogno. mente dura si nasconde un cuore molto Caregnato, ringraziando i presenti per la Un’operazione veramente ammirevole, ma generoso. Durante il consueto appuntadisponibilità e la premura dimostrata verso di cui non ci sarebbe bisogno se solo ci si mento che segna la chiusura dalla stagiol’importante struttura ospedaliera. comportasse in modo rispettoso verso la ne venatoria, il 25 di marzo, infatti, il Oltre al nobile gesto, però, momento sicunatura che ci circonda e ci ama, fornendocaposquadra Alberto Stinchelli ha conseramente cruciale, la serata è stata ralleci tutto ciò di cui abbiamo bisogno. gnato nelle mani di Luciano Caregnato, grata dall’assegnazione di simpatici riconoDovremmo amarla anche noi! Cara squapresidente della nota Associazione civitoscimenti: c’è chi ha avuto il “tapiro” per dra “Valle del Treja”, tutto questo vi fa nica “Una mano al tuo ospedale”, la non aver sparato neanche un colpo di fuciveramente onore! somma di 1.500,00 €, raccolta durante la le in tutte le numerose battute, o chi è serata, che ha contato oltre trecento invistato premiato per aver “padellato”, come Mario Sardi tati tra parenti, amici e simpatizzanti dei si dice in gergo, più prede di tutti, o ancocomponenti dell’affiatatissimo gruppo. Le ra, per essere il più anziano del gruppo e offerte sono già state destinate all’acquiche tiene alto il nome dell’arte venatoria. Discarica abusiva a due passi dalla città Campo de’ fiori XV 39 Fiera Agricola di Capr Degustazioni gratuite e tanti spettaccoli musicali, con la Barbara Chiappini , dal 27 al 29 Maggio PROGRAMMA E PRODOTTI TIPICI Caprarola è arrivata alla sua quindicesima edizione della Fiera agricola che per il week end di fine maggio propone una serie di degustazioni di dolci e piatti tipici locali e alcuni appuntamenti musicali. La Fiera agricola si sta sempre più confermando come un’ occasione indispensabile non solo per il contatto diretto con gli agricoltori della zona e con le ultime innovazioni tecnologiche nel campo della meccanizzazione, ma anche per comprendere e diffondere la cultura del territorio e delle sue tradizioni, attraverso la presentazione di attività artigianali con promozione e degustazione di prodotti tipici locali. Situata sul percorso della Cassia Cimina, a soli 60 chilometri da Roma, e facilmente raggiungibile anche dall’autostrada del Sole, uscita per Orte o Magliano Sabina, Caprarola, oltre ad essere una delle perle artistico – architettoniche tardo rinascimentali più preziose dei Monti Cimini, per la presenza del prestigioso Palazzo Farnese, è soprattutto uno dei principali centri di produzione e trasformazione della nocciola a livello europeo. La Mostra Mercato che ogni anno registra un ottimo successo di pubblico, si svolge il 28 e il 29 Maggio presso il “Pratone ed i viali adiacenti” del centro commerciale “La Paradisa”. Verrà organizzato anche quest’anno il divertente “campionato del tozzetto” , il dolce alle nocciole più amato della tradizione caprolatta. PALAZZO FARNESE: L’orgoglio di Caprarola La costruzione del palazzo – con la sua caratteristica forma pentagonale – fu affidata da Alessandro Farnese (divenuto papa Paolo III) ad Antonio da Sangallo che iniziò i lavori intorno al 1530 e, dopo un’interruzione, fu terminata da Alessandro Farnese (nipote di Paolo III) che ne commissionò l’esecuzione a Jacopo Barozzi da Vignola. Recenti ricerche hanno portato alla luce vari disegni, risalenti alla prima metà del ’500, attribuiti al Sangallo ed a Baldassarre Peruzzi, nei quali è possibile individuare la “Rocca di Caprarola“. Lo studio del Vignola, come si evince da una serie di scritti e progetti, iniziò prima del 1555, pertanto l’edificio risulta un insieme di architettura militare e civile. Bastioni, fossati, recinti e ponti levatoi danno l’idea della fortezza militare; giardini, architettura elegante e capolavori artistici, danno l’idea del palazzo signorile. Esso può considerarsi terminato nel 1575, anche se ulteriori lavori di rifinitura si protrarranno fino al 1583. A molti anni dopo risale la definitiva sistemazione della parte antistante il Palazzo ed il completamento dei giardini, finiti infatti da Jacopo Del Duca e da Girolamo Rainaldi. Numerosi pittori ed artisti lavorarono nell’arco di un ventennio alla realizzazione del ciclo iconografico. VENERDI’ 27 MAGGIO Allestimento fiera Ore 21,00 Solenne Processione a Maria SS del Sacramento SABATO 28 MAGGIO Ore 10,00 Apertura fiera Ore 11,00 Degustazione gratuita dei prodotti tipici preparati in loco, ricotta, formaggi offerta dalla Direzione Fiera. Degustazione gratuita dolci tipici offerti da “La casa del Pane”. Ore 15,30 Qualificazioni VI Campionato del Tozzetto.Sponsor Assofrutti Ore 17,00 Degustazione gelato alla Nellina offerto dalla Direzione Fiera. Ore 19,00 Braciata al Pratone gestita dal Comitato Sagra della nocciola. Ore 21,30 X Festival “Nocciolina d’Oro”, manifestazione canora accompagnata dal complesso Ciappala’s Band, da Barbara Chiappini – sponsor Euronocciola. DOMENICA 29 MAGGIO 10,30 Degustazione gratuita di prodotti tipici preparati in loco, ricotta formaggi offerta dalla Direzione Fiera. Degustazione gratuita di prodotti tipici offerti da “ La casa del Pane”. Ore 17,00 Finale campionato del Tozzetto, sponsor Assofrutti. Ore 19,30 Cena nella tensostruttura con piatti tipici della tradizione popolare in collaborazione con i rappresentanti dei ristoranti locali. È possibile prenotare ai numeri: 0761/646906 – 0761 646872. Ore 21,00 Spettacolo di Danza, Musica e Teatro. VI ASPETTIAMO NUMEROSI, NON MANCATE!!! Campo de’ fiori 40 LA DIRIGENTE SCOLASTICA, PROFESSORESSA CESARINA SANTOCCHI, PRESENTA IL 150° ANNO DELL’UNITA’ D’ITALIA SECONDO L’ISTITUTO COMPRENSIVO “GIOVANNI FALCONE E PAOLO BORSELLINO” DI VIGNANELLO. Un calendario commemorativo in occasione del 150° anno dell’Unità d’Italia realizzato grazie ai laboratori di ricerca e di sviluppo attivati all’interno dei più ampi e vari ambiti nella della Prof.ssa Maria trasversalità opeCristina Bigarelli rativa e collaborativa dei diversi gradi, dalla scuola dell’infanzia, alla primaria fino alla secondaria. I docenti hanno stimolato i discenti a cimentarsi in una parallela ed integrativa realizzazione artistica, musicale, linguistica, poetica e letteraria con il duplice obiettivo della celebrazione dei 150 anni dell’Unità della nostra Nazione ed anche del contributo allo sviluppo nei minori dell’amore per la patria, del sentimento di pace, di solidarietà, trasmettendo valori umani e culturali. La scuola si rende promotrice e artefice di un progetto atto a migliorare e a formare gli uomini, insieme al fondamentale input familiare, ed i cittadini unitamente al senso dello Stato. L’elaborazione del progetto ha nel Calendario una scansione mensile che percorre l’anno solare evidenziando i momenti fondamentali che hanno reso l’Italia unita, così come la conosciamo e la viviamo da allora ad oggi. La scuola dell’Infanzia di Vallerano ha costruito una gigantesca torta con scritto sopra BUON COMPLEANNO ITALIA ed inoltre si è occupata del periodo dei Carbonari, dando ai bambini la possibilità di apprendere il loro stato, quale fosse il loro ruolo ed anche il modo di vestirsi. Infatti i piccoli alunni hanno indossato gli abiti dei carbonari, con il visetto sporco di nero. Nella Scuola dell’Infanzia di Vignanello hanno riprodotto quello che di meglio è del libro Cuore, il Tamburino Sardo, con lo splendido sfondo di cinque immagini dell’Italia che rappresenta tutti noi, i monumenti, i prodotti gastronomici, lo Stivale e l’Unità. I bambini hanno suonato delle marcette al ritmo dei loro tamburi. In tutto questo la collaborazione attiva e fattiva dei genitori è stata molto importante nel coadiuvare l’operato delle insegnanti nei laboratori. Le prime tre classi della primaria si sono cimentate nella lettura e l’interpretazione del libro “Enrico e i suoi compagni” che è una riduzione del libro Cuore, ampliando la loro attività ai principali personaggi del Risorgimento nella produzione di album con poesie ispirate alla Patria e a quel periodo storico. Gli studenti delle quarte hanno effettuato ricerche storiche sui personaggi dei paesi di Vignanello e Vallerano che sono stati protagonisti nella unificazione dell’Italia: uno di questi è Francesco Orioli il cui mezzo busto fa da sfondo al Paese di Vallerano. Inoltre sono stati evidenziati altri personaggi, volontari morti per la Repubblica Romana del 1849. Le classi quarte di Vignanello, attingendo alla ricerca storica del Prof. Augusto Pacelli, hanno voluto ricordare Sisto Bruni, uno dei principali personaggi di Vignanello che fu presente alla battaglia di Mentana con Garibaldi e fu anche decorato con la medaglia al Valore. Volontario che riuscì a votare pur non avendo il censo. Le informazio- Campo de’ fiori ni storiche raccolte hanno permesso anche di eseguire un piano arricchito da bandierine, semplici elementi ed oggetti esplicativi che rappresentano importanti momenti storici, come il Re e Garibaldi che si incontrano a Teano. Il Raggio Guida di color giallo ci indica Sisto Bruni ed il Paese di Vignanello che fa da sfondo. Le poesie libere sulla Patria sono state un momento di grande emozione, combinandosi con la splendida immagine dal titolo “I Vignanellesi e il Risorgimento”. I ragazzi delle scuole medie hanno contribuito con i fumetti e le ricette riguardanti quell’epoca, con “L’ultima ora di Venezia”, “La Spigolatrice di Sapri”, quest’ultima recitata dai ragazzi della prima media. Non sono mancati i momenti di canto e musica nei quali le note del “Va Pensiero”, ben interpretate dalle classi terze, hanno fatto rivivere lo spirito risorgimentale. I volti di Vittorio Emanuele II, Cavour e Mazzini sono stati animati dalla canzone “L’Italiano” di Toto Cutugno intonata mirabilmente dagli alunni uscenti dell’ultima classe secondaria di I° grado. La motivazione finale del ballo ha stretto il cerchio dell’interdisciplinarità. Il mese di Dicembre ci saluta con una bandiera gigantesca fatta con i ritagli di tappezzeria arricchita dalla ricerca storica delle quinte 41 classi sul tricolore: tutti i ragazzi vestiti con i colori della bandiera Italiana hanno cantato l’inno al Tricolore. Tutto ciò ha avuto la bellissima cornice della Tombola Figurata con i personaggi del Risorgimento, con conferenze a tema e con l’esposizione di altri pregevoli lavori creativi, artistici, nelle tre giornate del 1415 e 16 aprile, che rimarranno nel cuore di tutti ! Nel cuore Un Medico di grande talento, di grande espressione umana, un padre ed un marito di valore, un uomo che ha saputo vivere, aiutare, soffrire e morire con dignità. Ci ha insegnato a gioire e ad essere appassionati della vita. Il 09 Aprile 2011 è venuto a mancare il Dott. Mario Petti che per i suoi cari, i suoi amici, i suoi conoscenti e tutti i suoi pazienti più che il Dottor Petti…era Mario, perché ciò che lo ha distinto è stato il sentimento di amicizia e di fraternità che ha saputo dimostrare a tutti. Parole sempre pronte a rassicurare, disponibilità sempre presente nel suo fare, professionalità, un senso di affidabilità nel decidere ed un’ espressione di umanità che ha reso la sua presenza in questo mondo, un bene per tutte le persone che lo hanno incontrato e conosciuto. Il Paese di Vignanello esprime l’affetto, la gratitudine per l’umiltà, la semplicità e la cordialità che lo hanno contraddistinto anche fuori dalla sua Italia. Queste doti sono state per tutti un dono e saranno custodite nel cuore. Chi l’ha conosciuto non potrà mai dire che ha completamente lasciato un vuoto, ma ha fatto il pieno di simpatia e di amore. “Ci mancherai!” Maria Cristina Bigarelli Nell’anniversario della morte di Angelo Mecaroni 02.05.2010 - 02.05.2011 Ciao papà, anche se non sei più tra noi, resta sempre vivo nei nostri cuori il tuo dolce sorriso. Rita e Bernardino Anche se non sei più accanto a me, non mi sento mai sola, poiché, in ogni giorno della mia vita, mi accompagna sempre la tua memoria. Simonetta 42 Campo de’ fiori Una “Fabrica” di ricordi Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma Le origini del calcio Fabrichese N ei primi anni ’40, quando si era nel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, Fabrica ospitava diversi corpi militari, dai miliziani che avevano stanza nel Barco, con un reparto specializzato nell’addestramento dei cani, ai tedeschi che erano, allora, nostri alleati e che avevano il loro quartier generale sulla di Sandro Anselmi Rocca. C’era così molta disciplina nel paese e vigeva anche il coprifuoco, ma ciò non toglieva che nascessero rapporti di amicizia fra i militari ed i paesani, tanto che, sollecitatati dai tedeschi, i frabrichesi vennero invitati, addirittura, a formare una squadra di calcio per poter giocare contro una loro formazione. L’amore per il pallone s’era già manifestato nel paese, e quella era ora un’occasione che inorgogliva i locali, che, in quattro e quattrotto, accroccarono una formazione; le divise e le scarpe erano di certo rimediate, ma la passione ed il campanilismo erano autentici e riempivano i cuori di quei giovani ragazzi come se avessero dovuto disputare un mondiale. A memoria dell’amico Corino Bianchini che mi ha aiutato a rispolverare questi ricordi che fanno parte, ormai, della storia del nostro paese, i nomi che rimangono sono quelli di “Bocco’”, che giocava in porta, e di Giovanni Carlini detto Franco, all’attacco; quest’ultimo era quasi un calciatore professionista in quanto aveva militato nel Civita Castellana e poi, per essersi trasferito, nel Casale Monferrato. I tedeschi annoveravano però ben altri giocatori, professionisti come Spritzinger e Fritz Walter che era stato capitano della nazionale tedesca, vincitrice dei mondiali sull’Ungheria. Il campo era, allora, nell’attuale giardino della villa dei Maurizi, proprio accanto al distributore di Corino, e quanto sudore è stato versato dai nostri per difendere con orgoglio i nostri colori, ma era, quella, una battaglia impari! Un episodio, in particolare, dice della rabbia e della rassegnazione di nostri: all’ennesimo gol fatto dai tedeschi ai nostri danni, Franco Mastrantoni che aveva allora appena 10 anni e già appassionato di calcio seguiva la partita da dietro la nostra porta, quando vide entrare per l’ennesima volta la palla in rete, gli diede, per stizza, un piccolo calcio. Un tedesco che era lì a sostenere la sua squadra, indignato estrasse la pistola e … Franco si ritrovò, senza sapere come aveva fatto, direttamente nei “nocchieti di Vallecchia”!!! Il giocatore tedesco Walter Fritz, capitano della nazionale tedesca negli anni ‘40. 43 Campo de’ fiori a l l a r Vet Le guide di Campo de’ fiori V etralla è, nei miei ricordi, il paese che attraverso ogni estate, con la mia famiglia, per arrivare al mare. La via centrale è, infatti, la più trafficata, ricca di negozi e bar, un paese vivo e pieno di iniziative e di Ermelinda feste, soprattutto duBenedetti rante il periodo estivo, come si legge sugli striscioni ed i manifesti esposti lungo la strada. Si avvicina di nuovo la stagione calda e, quindi, presto rivivrò questi ricordi, ma nel frattempo, in questi primi giorni di primavera, ho voluto visitarla tutta per approfondirne la conoscenza e poi portarvi con me in questa breve gita. Vetralla, a circa 300 mt sul livello del mare, è situata tra le pendici del Monte Fogliano (963 metri) e le ampie distese tufacee che degradano verso il mare, proprio all’incrocio di tre grandi arterie viarie romane: la Clodia, la Cassia e l’Aurelia. Conta attualmente poco più di 13.000 abitanti, comprese le sue numerosi frazioni: Cinelli, Cura di Vetralla, Giardino, La Botte, Le Valli, Madonna del Ponte, Mazzacotto, Mazzocchio, Pietrara, Tre Croci. Il suo nome deriva probabilmente dal latino Vetus aula (Antico luogo) o da Vetus alia (altra città, sottointeso, vecchia), con riferimento a Viterbo (Vetus urbs). Iniziamo, allora, dalle origini, ripercorrendo la sua antica storia. STORIA Vetralla era, in principio, un pagus villanoviano, come sembra attestare la presenza di tombe a fossa risalenti all’VIII e VI secolo a.C., rinvenute a Cerracchio e Poggio Montano, anche se stando alla leggenda riportata da uno storico vetrallese del Settecento, Luigi Serafini, la sua fondazione sarebbe avvenuta ad opera, nientemeno che, del mitico Noè, il quale, sceso dall’Arca arenatasi sulle alture di Valle Cajana, avrebbe approfittato dell’ottimo vino prodotto da queste parti per rinfrancarsi delle bibliche fatiche del diluvio. Un’altra ipotesi vorrebbe, invece, che il villaggio fosse stato fondato dai Galli della Scizia, che lo avrebbero chiamato Veter Galla (Vecchia Gallia). Lasciando da parte le fantasiose ipotesi, è certo che nel periodo etrusco Vetralla è uno dei tanti piccoli insediamenti sparsi nella zona: nelle sue immediate vicinanze, oltre a Norchia, troviamo, infatti, tracce di insediamenti in località Grotta Porcina (VI secolo a.C), Monte Panese e Valle Cajana. Nel periodo romano, il centro viene progressivamente abbandonato in favore del vicino Forum Cassii. La stazione di sosta, divenuta un vero e proprio centro abitato con tanto di locande, scuderie, mercato e addirittura una corte di giustizia, viene però progressivamente abbandonata tra il VII e l’VIII secolo, a seguito delle invasioni barbariche. E’ in questo periodo che viene a formarsi, dunque, il nucleo originario dell’attuale Vetralla: un piccolo castrum, realizzato per esigenze difensive sullo sperone roccioso che si affaccia sulla valle di S. Antonio. Nel 728, Vetralla ed il suo territorio entrano a far parte del Patrimonio di S. Pietro. Data la posizione strategica lungo la Consolare Cassia, il centro subisce periodiche distruzioni: una di queste avviene tra il 1110 e il 1134 ad opera dei Viterbesi. Celermente ricostruito, grazie alla buona volontà degli abitanti, ospita, nel 1145, papa Eugenio III, che proprio da Vetralla bandisce ufficialmente la Seconda Crociata. Il feudo viene, successivamente, concesso agli Orsini e, poi, nel 1345, ai Prefetti di Vico che, un secolo dopo, vengono cacciati ad opera del cardinale Vitelleschi. Dopo essere appartenuto agli Anguillara, torna sotto la giurisdizione della Chiesa. I Vetrallesi sembrano accettare di buon grado la protezione della Santa Sede anche se non mancano episodi di intolleranza. Uno di questi viene ricordato negli annali col nome di “Vespri vetrallesi”, nel 1493, ai tempi del cardinale governatore Giovanni Borgia, nipote di Papa Alessandro VI. Il 4 aprile 1783 Vetralla ottiene da Pio VI il titolo di “città” e durante la dominazione francese diviene capoluogo del Cantone dei Cimini. Per tutto l’Ottocento, poi, la città vede il passaggio sul proprio territorio di austriaci, russi e napoletani, essendo coinvolta, in numerose occasioni, nelle vicende del Risorgimento italiano, che porteranno all’Unità d’Italia, alla fine del secolo. continua sul prossimo numero... Campo de’ fiori 44 ie di r o t s Le Max FAUSTO LEALI LA VOCE GRAFFIANTE RESE I SUOI SUCCESSI ANCOR PIU’ STRAORDINARI Uno dei brani che mi toccò particolarmente negli anni della mia militanza nei gruppi musicali, fu proprio “A chi” di Fausto Leali. Ricordo che rimasi letteralmente folgodi Sandro Anselmi rato da quella voce negra e dalla bellezza estasiante del pezzo che naturalmente fece parte, da subito, del mio repertorio come anche “Angeli negri”, “Deborah” e tanti altri. Fausto ed i Novelty erano sotto contratto della Saar, quando nel 1966 passano alla Ri-Fi Record. Qui abbracciano il nuovo genere beat proprio dei Beatles, tanto che quando il gruppo inglese viene in tournèe in Italia, Fausto fa loro da supporter. Con la nuova etichetta il cantante incide “E’ solo un gioco”, cover di “Like a baby” di Len Barry, e “Per un momento ho perso te” versione italiana di “My heart sings” di Paul Anka. “Ferita” è un altro brano che viene ripreso dal repertorio della cantante italo-americana Timi Yuro, come pure “Hurt” che diventerà “A chi”. Quest’ultimo brano verrà stampato assieme a “Se qualcuno cercasse di te” versione italiana di “Funny how love can be” degli Ivy League, tradotta da Leo Chiosso. Grazie a Renzo Arbore, che capisce la bellezza del pezzo e ne apprezza l’interpretazione, nel 1966 esso viene programmato e trasmesso da tutte le radio e nel 1967 il brano svetterà nelle classifiche e venderà oltre un milione di copie in tutto il mondo. Fausto resta nella Ri-Fi fino al 1970, interpretando successi memorabili quali “Deborah”, proposta in coppia con Wilson Pickett al Festival di Sanremno del ’68 (Pickett terrà a battesimo la primogenita di Leali e Milena Cantù “la ragazza del Clan”, nata proprio in quei giorni e alla quale, non a caso, verrà dato il nome di Deborah). Altri successi di quegli anni furono “Angeli negri ”, vecchio brano degli anni ’50 “Angelitos negros” di Don Marino Barreto Junior; “Un’ora fa”, portata a Sanremo nel 1969. Un flop inaspettato, invece, fu la bellissima “Tu non meritavi una canzone”, composta da Roberto Vecchioni e incisa nel ’69 per Un disco per l’estate, un pezzo di jazz puro, non adatto ad una manifestazione così popolare. Lasciata la Ri-Fi, inciderà con varie etichette altri brani di successo come “La bandiera di sole”, ed “Io camminerò”, scritto da un giovane Umberto Tozzi. Rivisiterà, poi, la celeberrima “Malafemmena” di Totò e, dopo un periodo di stasi, riabbraccia il successo con “Io amo” al Festival di Sanremo del 1987. Due anni dopo conquisterà il primo posto nella stessa rassegna con “Ti lascerò”, cantata insieme ad Anna Oxa. La storia musicale di Fausto continua ancora oggi con i suoi successi per appagare il suo vasto pubblico. Campo de’ fiori 45 Il pubblico del Teatro Bianconi travolto dal ciclone dello spettacolo “ABBAGLIATI” Si è tenuta il 17 Aprile l’ultima replica, al Teatro Bianconi di Carbognano, dello spettacolo ABBAGLIATI, musical prodotto dal Gruppo GIAD, ispirato al film MAMMA MIA con le indimenticabili e coinvolgenti canzoni degli ABBA. Il pubblico è restato travolto da quei brani che hanno fatto ballare intere generazioni, divertito dagli attori che hanno saputo interpretare i personaggi protagonisti con estrema bravura e tante divertenti gag, oltre che con balli e coreografie curate dalla bravissima Irene Spitoni di Civita Castellana, e dai sorprendenti effetti scenici. Infatti l’intero spettacolo è stato inframezzato da filmati, ambientati sul lago di Bolsena, dove gli stessi protagonisti dello spettacolo teatrale hanno girato le scene esterne previste dalla trama del film. La storia del musical è ambientata in una sperduta isoletta greca dove vive una ragazza madre, Donna, insieme alla figlia Sophia che sta per sposarsi. Sophia ha un sogno: sapere chi è suo padre per farsi accompagnare all’altare nel giorno del suo matrimonio. Per scoprire questo, inizia a leggere il diario che la madre teneva da ragazza ed il campo si restringe su tre nomi: Harry, Sam e Bill. I tre invitati con l’inganno da Sophia a partecipare al suo matrimonio, si precipitano sull’isola pensando di essere stati invitati da Donna, pur non capendone la ragione. Da qui inizia tutta una serie di divertenti intrighi, battute e fraintesi che devono portare Sophia a scoprire chi dei tre è veramente suo padre e a trovare la sua giusta dimensione, le sue radici. Quello che scoprirà alla fine della storia non è chi è veramente suo padre, ma tro- verà se stessa e la sua vera identità, mentre fra sua madre ed uno dei tre presunti padri rinascerà l’amore. L’entusiasmo del pubblico è stato inaspettato soprattutto quando ha richiamato, con interminabili applausi, i protagonisti sulla scena. Tutto il cast (Daniela Patriarca, Isabella Lipperi, Anna Del Negro, Patrizia Pascale, Giuseppe Magagnini, Carlo Narduzzi, Emanuele Chiossi, Matteo Cristofari, Martina Cristofari, Arianna De Carolis, Simone Narduzzi, Roberto Di Loreto) ha avuto un ruolo importantissimo per il successo dello spettacolo e tutti sono stati bravissimi nel dare dinamicità alle scene, ognuno nel proprio personaggio. Ottime le scenografie, i costumi, le luci, l’audio e la regia di Giuseppe Magagnini. Altre repliche sono programmate a partire dal 22 Ottobre e, vista la risposta del pubblico, prevediamo … lunghe file al botteghino. Cristina Evangelisti Campo de’ fiori 46 L’angolo del poeta LE FOGLIE SECCHE L’AZIONE CATTOLICA Ho una grande paura delle foglie secche. Paura che io possa diventare come loro. Paura che il vento mi trasporti e mi abbandoni sola in paesi lontani. Paura di essere dimenticata o ancor peggio schiacciata. L’Azione Cattolica non è una politica. Se faremo questo vedremo che al più presto Ma è continuazione della Santa Missione, da questa nostra impresa trionferà la Chiesa. che insegnò Gesù agli uomini quaggiù Allora sarà il giorno che faranno ritorno Ma la paura che preme di più il mio cuore è che sento sfuggire, col passare del tempo, tutto quello in cui credevo: un’amicizia sincera, un dolce sguardo o una tenera carezza. e fortunati siamo noi che ci apparteniamo. da tutti i continenti le smarrite genti. Siamo una immensa schiera sotto una sol bandiera Già dall’Occidente come dall’Oriente e invochiamo a viva voce il trionfo della croce. si nota un movimento di riavvicinamento, Ma per essere in missione ci vuole una formazione attratti tutti dall’amore dell’unico Pastore. e la lezione che abbiamo appresa dalla Santa Chiesa Perciò questa lotta santa a noi non ci spaventa, ci ha fatto ben vedere qual è il nostro dovere: perché l’animo in festa travolge ogni tempesta essere obbedienti e sempre coerenti alla sua gerarchia che insegna la via agli uomini di ogni razza, per la loro salvezza. e il nostro protettore pregherà il Signore, Ma il mondo è fatto di sogni solamente. Io viaggio con loro e la sera stanca mi ritrovo aggrappata alla mia vita. L’amore è un frutto dolce e intrigante quando le mani si sfiorano i cuori si scaldano; ma se si rimane soli tanto tempo cosa fa? Questa foglia quasi ingiallita ha paura di staccarsi dal ramo ma deve far posto ad un’altra vita: perché, sai Anna? Così gira il mondo!!! Anna Ginevra Poi abbiamo visto che per servire Cristo si deve sempre lottare ma non per ammazzare, ma per abbattere il male, che è il nostro rivale. che non ci faccia errare in questo immenso mare, che si chiama la vita ma che ci sia di luce e guida. Aprile 1975 Lecce nei Marsi (AQ) Loreto Terra Oroscopo di Maggio Campo de’ fiori Maggio-21 LEONE 23 Luglio - 22 Avanzerete rapidamente verso le conquiste che soddisfano il vostro cuore, consentendovi di amplificare i vostri legami affettivi per renderli più appaganti. Le attività sportive di base vi consentiranno di sviluppare la resistenza e aumentano la vostra prestanza fisica. La vostra vita professionale vi chiederà di lavorare il doppio. VERGINE 23 Agosto - 22 Settembre La passione busserà alla vostra porta. Avrete una notevole dose di energia che vi permetterà di raggiungere i molteplici obiettivi che vi siete prefissati. Attenzione soltanto alla troppa attività, che potrebbe incidere sul sistema nervoso rendendovi irritabili. E’giunto il momento di collaborare e comunicare di più con i colleghi. 23 BILANCIA Proverete la gioia di vedere alcuni risultati positivi a seguito degli sforzi di adattamento che avete fatto in questi ultimi mesi. Questo vi porterà ad essere più vicini al vostro partner, a cui sarete in grado di dare più fiducia. Sono previsti alcuni alti e bassi in salute. In campo professionale potrete espandere le vostre ambizioni. CANCRO 22 Giugno - 2 LuglioI vostri rapporti si fanno più densi e voi sarete più dinamici del solito. In aumento anche la vostra capacità di persuasione. Sarete più che mai in grado di proporre le vostre idee e ciò vi permetterà anche di stabilizzare la vostra vita sentimentale. C’è qualcosa da modificare nel vostro modo di mangiare, e adeguarlo il più possibile al vostro stile di vita. Avrete un intenso bisogno emotivo, per cui l’amore sarà in primo piano nella vostra vita. Riuscirete ad essere più ricettivi con il vostro partner, il quale saprà corrispondervi. Alcuni malesseri già esistenti si affievoliranno. Nuovi progetti sono in arrivo, e per voi sarà più facile prendere coscienza dei vostri bisogni. SCORPIONE 23 Ottobre 21 Novembre Sarete particolarmente sensuali e desiderosi di ricevere e dare tenerezza, ma con sincerità e senza finzioni. Anche se alcune coppie dovranno affrontare qualche litigio che potrebbe portare ad una temporanea rottura. La vostra vitalità sarà eccellente. Riuscirete a prendere iniziative forti riguardo la vita professionale. ARIETE 21 Marzo - 20 Aprile Si potrebbero verificare situazioni abbastanza tese, con la tendenza ad andare fuori controllo, sia sul campo delle amicizie che quelle familiari e intime. Attenzione alla salute, il ritmo sempre più frenetico della vita potrebbe causare attacchi di stanchezza. Questo è un buon momento se avete deciso di avviare nuovi progetti. TORO 21 Aprile - 20 Maggio Sarete turbati da sentimenti contrastanti, passioni forti o lunghe riflessioni. Nonostante qualche colpo alla vostra forma generale, manterrete un livello energetico più che positivo. Questo è un periodo che offre ottime opportunità, le vostre idee saranno costruttive. L’unica preoccupazione per voi sarà la loro gestione. GEMELLI Giugno 21 by Cosmo SAGGITTARIO 22 Novembre - 20 Dicembre Agosto Settembre - 22 Ottobre 47 Sarete al massimo delle vostre prestazioni: amabili, ottimisti e pieni di vita, spontanei e in cerca di libertà. In questo mese sarà richiesta molta della vostra di energia, si farà sentire il bisogno naturale di riprendere il vostro senso di equilibrio. Potete aspettarvi delle nuove situazioni molto positive. 21 CAPRICORNO Dicembre - 19 Gennaio Gli Astri mettono alla prova la vostra possessività: dovrete concedere maggiore fiducia al vostro partner. Fate attenzione a non essere oberati di lavoro, potreste avere delle difficoltà nel trovare il tempo per ricaricarvi. Procedete con cautela se avete intenzione di fare dei cambiamenti nell’ambito del lavoro o della vostra professione. ACQUARIO 20 Gennaio - 18 Febbraio Sarà più facile per voi coltivare caratteristiche come la gentilezza e la tolleranza. Dovreste pianificare le vostre attività e rallentare il ritmo per ottenere un equilibrio migliore ed uno stile di vita più appropriato. Il vostro carisma è molto potente in questo periodo, avete più possibilità di convincere chi vi è vicino. PESCI 19 Febbraio - 20 Marzo Sguardi appassionati e tenere carezze rappresentano solo alcuni dei traguardi per voi dei Pesci. Anche se vostro livello di energia sarà già abbastanza soddisfacente, assisterete al rafforzamento del vostro ottimismo. Grazie alla vostra spiccata intuizione riuscirete a sfruttare le vostre qualità e vi distinguete nel lavoro o professione. Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo è un libro unico nel suo genere. Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante! E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona o presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di € 10.00, sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia. E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo nel proprio programma di studio annuale, ma anche per i genitori e per tutti gli educatori sociali. Campo de’ fiori 48 AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica CINEMATOLOGY L’ORCHESTRA ITALIANA DEL CINEMA CON NICOLA PIOVANI APPRODA IN CINA Quale evento principale della prima attesa edizione del Beijing International Film Festival , la prestigiosa compagine si esibirà nella cerimonia di apertura in diretta televisiva e in un doppio concerto sinfonico-multimediale alla “GREAT HALL OF THE PEOPLE” in Piazza Tiananmen PECHINO National Centre for The Performing Arts (NCPA) - 23 aprile 2011 The Great Hall of The People – 26/27 aprile 2011 (con la partecipazione straordinaria del Maestro Nicola Piovani) Una grande occasione per far conoscere la musica delle colonne sonore italiane all’estero, soprattutto se a diffondere un pezzo della nostra cultura è un organico di ben 82 eccellenti professori d’orchestra, per la maggior parte sotto i 30 anni, che arriveranno a Pechino alla fine del mese per inaugurare, con una diretta tv, sulla televisione di stato cinese CCTV (cerimonia di apertura) e due concerti, la prima attesa edizione del Beijing International Film Festival, kermesse internazionale promossa dal Governo di Pechino. A Pechino l’Orchestra si esibirà in tre giornate. Straordinario ospite d’onore dell’Orchestra Italiana del Cinema, in prima assoluta sul territorio cinese, il Premio Oscar Maestro Nicola Piovani che, aderendo con grande entusiasmo al sostegno del progetto, dirigerà l’organico in due suites tratte dalle colonne sonore da lui composte per i film La voce della luna e Ginger & Fred di Federico Fellini e dal pluripremiato La vita è bella di Roberto Benigni. Maggiori informazioni al sito www.orchestraitalianadelcinema.it Saggezza popolare by Simonetta - Pecora nera, pecora bianca, chi more more, chi campa campa. - Un buon parlar di bocca, assai vale e poco costa. - Non ci fu regina che non ebbe bisogno della vicina. - La socera e la nora, la tempesta e la gragnola. - Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. - Tu canti la serenata, ma l’innamorata tua è sorda. Campo de’ fiori 49 1957 Visita il nostro sito www.campodefiori.biz SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTO CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00 I miei dati Nome___ ____ __________________________________ Cognome______________________________________________ data di nascita_______________________Città________________________________________________________Prov._______ ______________________________________________________________Telefono____________________________________ Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00 Il regalo è per: Nome_______________________________Cognome________________________________________________________________ _data di nascita_________________________Città____________________________________________________Prov.________ Via_________________________________________________________________Telefono________________________________ effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za della Liberazione n. 2 - Civita Castellana Data______________Firma__________________________________ Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita Castellana (VT) Data______________Firma__________________________________ Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117 50 Campo de’ fiori La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri 28 Aprile 1951 – 28 Aprile 2011. Auguri ad Osvaldo e Maria Prosperi. Questo per dirvi che con i vostri 60 anni di matrimonio siete un meraviglioso esempio per tutti noi! Un pensiero dai vostri figli, nipoti, ma soprattutto dalle vostre “rompi”, ma dolci nuore!!! Al mio amore Simone, tantissimi auguri di Buon Compleanno. Ti amo, Silvia Tanti dolcissimi auguri al piccolo Diego Nasetti che il 6 Maggio compie i suoi 2 anni, da nonna Silvana, nonno Salvatore e zio Sergio Tantissimi auguri di Buon Compleanno ad Alessio Cencelli, detto “Cecio”, che il 28 marzo ha compiuto gli anni, dalla fidanzata Gloria che TI VUOLE TANTO BENE...... e dalla tua famiglia!!! A nonno Gustavino, per i suoi 81 anni. I nipoti Alessio, Silvia, Stefano, Daniela ed il piccolo Edoardo AUGURANO UN BUON COMPLEANNO! Un pensiero affettuoso a Elio Mosca di Bronzolo (BZ) che compie gli anni il 7 Maggio. Auguri dagli zii Lanfranco e Marisa e dai cugini Paola, Franco, Carla e Gianni. Campo de’ fiori Tantissimi auguri a Federico Anselmi che compie gli anni il 20 Aprile, dalla mamma, il papà, la sorella Cecilia, le nonne e da tutta la redazione. Tantissimi auguri a Flora Iaffei che compie gli anni il 29 Aprile, dalle figlie, i nipoti e i famigliari tutti Tantissimi auguri a Stefania e Alessio che il 13 e il 21 Aprile compiono gli anni, da parte delle loro famiglie e dai nipotini Giada e Matteo Tantissimi auguri a Lucia Caparrelli che a Maggio ne compirà “ANTA E UN PO’ ”. Da tutta la banda, anche quelli piccoletti!.. Tanti, tanti auguri di una splendida carriera a Susy Abati che tra le pause delle prove nei teatri riesce sempre a trovare un numero della nostra rivista da leggere 51 MAMMA ELISA....TI FACCIO TANTISSIMI AUGURI DI BUON COMPLEANNO...LA TUA PICCOLA EMMA… Stai tranquilla...quando da “enti” passi a “enta”...non succede niente...gli “anta sono ancora lontani!” Auguri da Sonia, Giovanni, Simone, Silvia e da nonna Lella... Civita Castellana 2 aprile 2011, Sandro Balducci con alcuni suoi amici nel giorno del suo compleanno. AUGURONI Campo de’ fiori 52 Questo è Bond...Vagabond... uno spinoncino/misto terriere che non supera i 2 anni di età e che vagava per le strade di un paesetto in provincia di Viterbo, elemosinando una sembianza di pasto. Ha una zampina offesa già da qualche tempo e non la poggia. Accolto in pensione da noi, la ns Presidente ha deciso di farlo operare e di metterlo in adozione. Un padrone forse l’ha avuto ma vagava già da troppo tempo...Se ci volete aiutare a sostenere le spese alle quali l’Associazione andrà incontro - e vi ricordo che non siamo foraggiati da nessuno- lo potete fare attraverso la postepay n° 4023 6005 9843 2815 intestata a Josiane MARCHAND. 3391123663 LEI E’ ARRIVATA CIRCA UN ANNO FA, UNO SCRICCIOLO DI 4/5 KG,PELO ARRUFFATO, CON PULCI E ZECCHE E’ ENTRATA IN UNO DEI TANTI BOX...E LI’ E’ RIMASTA MAI NESSUNO CHE SI SIA SOFFERMATO UN ATTIMO A GUARDARE I SUOI OCCHI GRANDI,VELATI DI TRISTEZZA.. MAYA, NON E’ STATA MAI DEGNATA DI UNO SGUARDO.... HA VISTO TANTISSIMI SUOI AMICI ANDAR VIA FELICI.. E LEI E’ ANCORA LI’.. A MORDERE LA RETE. MAYA DEVE VIVERE LA SUA VITA FUORI DA UN BOX, IN FAMIGLIA, AMATA E COCCOLATA DA TUTTI.. E’ BELLISSIMA, TAGLIA MEDIO PICCOLA NON SUPERA I 15 KG, ADATTA A FAMIGLIA CON BIMBI. SI AFFIDA VACCINATA, STERILIZZATA E CHIPPATA. PREVIO CONTROLLO PRE/POST AFFIDO, AL CENTRO E NORD ITALIA. 339/1123663 Siamo 3 orfanelle salvate da una situazione di pericolo incombente e siamo in pensione già da troppo tempo! L’Associazione non ci vuole mandare in canile dove sarebbe certa la nostra fine cioè l’INVISIBILITÀ... Siamo di taglia media/piccola e siamo ancora giovanissime, sotto l’anno di età quindi adattabilissime a situazioni di grande amore e affetto. Mi vuoi adottare? Anche separatamente? Chiama Nunzia al 3408353646 Lola...cerca una famiglia che la sappia amare DAVVERO!!! E’ bellissima, i suoi occhi PARLANO!!! Aiutiamola a trovare un po’ di felicita’ e liberta’...vive in pensione e.....NON ama stare rinchiusa!!! Cinzia 335228897. Tel. 339.1123663 www.incrociamolezampe.org BUNNY, AMY e REA Bellissime bamboline spaventate! Circa 2 mesi, forse meno. Taglia piccola, sverminate, a breve vaccinate. Cercano casa e amore, si affidano con controlli pre e post affido, firma del modulo di adozione e sterilizzazione obbligatoria. Alessia 3476040758 Rita 3391123663 UN CAGNOLINO DI 10 KG..CON PROBLEMI AD UNA ZAMPETTA. LO ABBIAMO CHIAMATO NINO, E’ DOLCISSIMO COME SANNO ESSERLO I VOLPINETTI QUELLA ZAMPETTA VA CURATA ED IN PENSIONE DOVE SI TROVA ORA DOPO LA STRADA E DOPO IL CANILE NON È SEMPLICE. UNA MANO SUL CUORE A TE CHE STAI LEGGENDO.. AIUTAMI AD AIUTARLO PER UNA BUONA ADOZIONE LO PORTIAMO ANCHE IN CAPO AL MONDO.. 339/1123663 Zara E’ UNA SIMIL PITT non ha avuto neanche il primo calore: e’ una cucciolotta ... Ma Zara non e’ un pincher!!!!!!!!!!!Zara si affidera’ solo a persone esperte, persone che sanno che tipo di cane vogliono adottare. Zara va d’accordo con i maschi no gatti no femmine. Zara e’ vaccinata, microcippata e prossimamente sterilizzata NUNZIA 3408353646 3 PELOSETTI CERCANO CASA NUOVA: Sono nate l’11 gennaio 2010, incrocio fra un levriero arabo tutto nero (madre) e un setter inglese (padre). Le due femminucce (manto bianco/nero) sembrano gemelline, si distinguono per una zampa più bianca. Sono vaccinati, mentre il maschietto (nero/focato) ha anche il microchip. La taglia è media (tipo setter); il maschio è un pò più grande rispetto alle sorelline. Sono adottabili anche separatamente. 3395219443-3391123663 Piazza San Pietro vista dall’alto della Basilica, quando ancora esisteva la la cosidetta “Spina di Borgo” che occupava il centro dell’attuale Via della Conciliazione. Il borgo fu completamente demolito per donare al pellegrino quell’affaccio unico sul Tempio della cristiniatà Roma Primi del ‘900. Campo de’ fiori 53 Roma com’era Campo de’ fiori 54 Album d Civita Castellana I fratelli Ricci. Da sx: Angelo (1918 - 1998) combattente come Bersagliere in Africa e fatto prigioniero dagli Inglesi a Tobruck; Fernando (1900 - 1989) combattente nella grande guerra e Cavaliere di Vittorio Veneto; Stelvio (1916 1979) combattente in Russia e sfuggito con enormi fatiche alla cattura da pate dei sovietici; Ottorino (1899 - 1982) combattente nella grande guerra come Carabiniere e Cavaliere di Vittorio Veneto; Domenico (1911 - 1948) combattente in Italia some Alpino e sfuggito alla cattura dei Tedeschi; Nazareno ( 1913 - 1990) combattente in Italia in cavalleria e sfuggito alla cattura dei tedeschi. Campo de’ fiori Foto del Sig. Arnaldo Ricci 6 8 10 11 3 2 1 4 13 14 5 12 9 7 15 16 17 18 Campo de’ fiori Civita Castellana - scuola elementare 1° Maggio, anno 1960. 1. Ermanno Pizzi, 2. Fabrizio Flori, 3. Maestro Costanzelli, 4. Antonio Gemma, 5. ... Anzellini, 6. Massimo Caporicci, 7. Tonino Pollastri, 8. Gianni Cecchini, 9. Gianni Corazza, 10. Massimo Ricci, 11. Giacomino Anzellini, 12. Riccardo Gentili, 13. Salvatore Brunelli, 14. Umberto Mulè, 15. Gianni Ragazzini, 16. Antonio Tiseo, 17. Gianni Nelli, 18. Antonio Quirini. Campo de’ fiori 55 dei ricordi Campo de’ fiori Civita Castellana - 15/27 Settembre 1964. Prima Mostra della ceramica.In alto da sx: Simonetta Giovannini, Mauro Perazzoni e Anna Quirini. Sotto: Fiorella Bettinelli, Annunziata Mazzafoglia, Mario Bracci, Emilia Cimarra, Maria Berto, Ornella Calamanti. Campo de’ fiori 56 Album d Campo de’ fiori 3 4 5 6 2 1 Corchiano 1965. Classica colazione in oratorio dopo la Prima Comunione. 1. Maria Fioretti, 2. Franca Crescenzi, 3. Edvige Profili, 4. Don Domenico Anselmi, 5.Gelsira Agostini, 6. Albertina Prosperi Campo de’ fiori Corchiano Fine anni ‘60. Processione del Corpus Domini. 1. Maurizio Montanini, 2. Renato Forti, 3. Vincenzo Sangiorgi, 4. Paolo Ferri 3 2 4 1 Campo de’ fiori 57 dei ricordi Campo de’ fiori Corchiano fine anni ‘50 - Prima Comunione di Maria Nardone Campo de’ fiori 7 6 8 9 10 11 12 14 13 15 16 17 18 5 4 3 2 1 Corchiano - 1955. Suor Rosina insieme ai bambini dell’asilo: 1)Franco Sciardiglia, 2) Angelo Marconi, 3) Ennio Leoniddi, 4) Giovanni Crescenzi, 5) Antonio Ridolfi, 6) Pino Cioccolini, 7) Enrico Leoniddi, 8) Sergio Todini, 9) Franco Cioccolini, 10) Giuseppina Arringoli, 11) Anna Spiriti, 12) Giuseppina Agostini, 13) Anna Maria Benedetti, 14) Maria Mozzicarelli, 15) Maria Alvi, 16) Assunta Bonamin, 17) Mirella Pesaresi, 18) Lina Ortenzi 58 Campo de’ fiori Album d Campo de’ fiori Fabrica di Roma 1970 Torneo dei Rioni In piedi da sx: Marcello Mastrantoni, Mariano Ghirighini, Giorgio Malatesta, Maurizio Ponti, Tommaso Francola, Giampiero Anetrini, Roberto Ciappici. In basso da sx: Gaetano Vincenzi, Mario Massaccesi, Marcello Narduzzi, Eraldo Cesari Foto ASD Fabrica Calcio Campo de’ fiori Fabrica di Roma - 1973/74 .Campionato seconda categoria. In piedi da sx: Lino Rossi (vicepresidente), Alessandro Volpe (allenatore), ... Mizzotti, ... Cordasco, Pietro Campanelli, ... Fiaschetti, ... Barbini, Renato Surano, Giovanni Scioci (presidente). In basso da sx: Pierfrancesco Borghesi, Andrea Spadoni, ... Labatini, Umberto Malatesta, Roberto Vincenzi, Sandro Ceccarelli. Foto ASD Fabrica Calcio Campo de’ fiori 59 dei ricordi Campo de’ fiori Cura di Vetralla 1967 Simonetta Vittorini alle prese con la macchina da cucire, sotto l’occhio vigile e amorevole della sarta. Campo de’ fiori Gita a L'aquila 1981 Da sx: Anna Ginevra, Lucia..., Carla Marigliani, Maria Pieri, Rossana Cristofari. Campo de’ fiori 60 Annunci LAVORO CERCO - SIGNORA 50ENNE ITALIANA di Civita Castellana, cerca lavoro come baby sitter. Esperienza con bambini. 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