Progetto di educazione al gusto “Fare per gustare”

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Progetto di educazione al gusto “Fare per gustare”
Progetto di educazione al gusto “Fare per gustare”
Il laboratorio nasce dal constatare come molti bambini, dopo l’anno d’età, vivano il momento del
pranzo non in maniera serena e tendano a selezionare gli alimenti proposti dal menù
nutrizionalmente equilibrato.
Il senso del laboratorio è di rendere il soggetto bambino protagonista nella gestione della sua
esperienza alimentare ed offrire ricchi e vari stimoli per un’educazione del gusto.
A differenza di altre attività o richieste che si fanno al bambino, non chiediamo autonomia nello
svolgere azioni che portano alla produzione di una ricetta; si vuole piuttosto cercare la
collaborazione tra adulto e bambino nel produrre una ricetta da gustare insieme.
Obiettivi generali:
- Instaurare un buon rapporto con gli alimenti e prendere contatto con i cibi che di solito non
vengono apprezzati;
- Aiutare i bambini con problemi alimentari a superarli;
- Rieducare i bambini che rifiutano il cibo al piacere di mangiare;
- Fornire alle educatrici ed ai genitori strumenti teorici e pratici di base per un’educazione del
gusto, anche nel delicato periodo dello svezzamento.
Fasi del progetto:
- Laboratorio con i bambini: produzione di ricette da fare, degustare insieme e portare a casa,
come esperienza e ricetta.
Metodologia:
- Lavoro di gruppo;
- Metodo esperienziale.
Ai bambini vengono proposti alimenti semplici da esplorare e conoscere: toccare, assaggiare,
travasare, impastare, mescolare, schiacciare…
In seguito vengono abbinati degli strumenti tipici della cucina perché gli alimenti possano subire
trasformazioni semplici: passaverdura, schiacciapatate, siringhe alimentari, mixer, sache a poche,
coltellini e forchettine di plastica.
La prima fase è la conoscenza degli alimenti in successione: farina, farina acqua olio, patate lesse
con farina, pasta della pizza, carote, zucchine, erbette, spinaci, cavolfiori, finocchi, zucca, ceci,
pesce.
In una fase successiva la proposta è l’esecuzione di una semplice ricetta, da preparare in salone e
cucinare nel forno della cucina o in un fornelletto portato in sezione e consumare insieme agli
alimenti proposti dal menù.
Logicamente gli ingredienti della ricetta sono gli stessi presenti nel menù del giorno e sono scelti tra
gli alimenti considerati meno graditi.
Il prodotto finito viene poi incartato e portato a casa da ogni bambino, per poter gustare anche
insieme a mamma e papà ciò che è stato preparato con grande impegno.
Ruolo dell’Assistente Sanitaria:
- Sceglie le ricette, gli ingredienti
(semplici e possibilmente poveri), le
modalità di cottura e gli attrezzi (le
preparazioni devono rispettare le
linee guida dell’Istituto Nazionale
della nutrizione e il prodotto del
laboratorio non deve squilibrare il
resto dell’apporto nutrizionale
giornaliero);
- Programma il laboratorio nella sua
esecuzione, in compresenza con
l’educatrice.
Ruolo delle educatrici:
- L’educatrice è in grado di rilevare i bisogni dei singoli bambini, di monitorare l’esperienza,
di garantire continuità del messaggio educativo e di verificare i risultati, cercando di portare
ai genitori le modalità dell’esperienza per condividere con i loro bambini un momento così
importante.
Ruolo dei genitori:
- I genitori possono raccogliere gli stimoli educativi offerti da questa esperienza ed importarli
all’interno della famiglia, ma anche nel gruppo dei pari diventando amplificatori educativi.
- Per fare in modo che l’attività risulti significativa a livello educativo non è sufficiente che
rimanga un’attività di routine nel nido, ma dovrebbe trovare un ponte con la famiglia;
- Spesso si torna a casa dal nido ed i bambini risultano agitati, perché vorrebbero tutte le
attenzioni della mamma: il preparare insieme una torta per il papà quando tornerà a casa o
aiutare a tagliare la frutta o le verdure possono essere un valido aiuto al rapporto tra madre e
figlio.
Negli anni abbiamo potuto osservare i comportamenti che i bambini assumono durante o dopo
l’attività di cucina:
- È’ sempre molto gradita e tutti vogliono partecipare con interesse, anche chi solitamente
manifesta maggiore difficoltà nel momento del pranzo;
- L’impastare risulta un’attività che scarica le tensioni che si creano nella prima mattina, dopo
l’attività i bambini giocano più sereni ed in gruppo;
- L’attenzione è alta per tutto il tempo dell’attività (solitamente 30-40 minuti circa) anche per
quei bambini che preferiscono i giochi di movimento;
- Risulta un’attività interessante per quei bambini che, in fase di ambientamento, hanno
dimostrato insicurezza nel distacco dalla mamma; questo anche grazie all’utilizzo di oggetti
ed utensili di cucina familiari.